Visita alla Scanspeak 2011
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Visita alla Scanspeak 2011
Reportage Viaggio al centro degli altoparlanti: visita alla Scan-Speak A nche stavolta è mattina presto, ma non è proprio notte, ed è una moglie ancora assonnata che mi accompagna alla partenza con le solite raccomandazioni. Avevo affermato qualche tempo fa che mai e poi mai sarei più partito di notte per andare a fare un reportage, ma le 5,30 mi sembra un’ora mediamente ragionevole per andare a trovare uno dei più grandi costruttori al mondo di altoparlanti: nientemeno che ScanSpeak in quel di Videbaek in Danimarca. Mi potevo rifiutare? Potevo pregare un collega volenteroso di sostituirmi? Potevo continuare a scrivere senza vedere e sapere nulla di un costruttore di altoparlanti che apprezzo più degli altri? No, non potevo, ed infatti ho piantato tutti i lavori in corso ed ho accettato con entusiasmo l’invito di Jan Nielsen e di Gioacchino Ballo. Ed ora sono qui che controllo i biglietti della partenza e la sequenza impressionante di coincidenze che devo inanellare per trovarmi verso le 17 di stasera, quindi fra dodici ore, nell’albergo a dormire. I responsabili della Scan sono stati comprensivi ed hanno previsto l’inizio del tour il giorno successivo al mio arrivo, dandomi così la possibilità di riposare e recuperare energie. Il viaggio è partito male, anzi malissimo, col primo trasferimento fino a Napoli bloccato da un banale incidente. Saltato il primo volo fino a Roma ove avrei dovuto incontrarmi con Gioacchino Ballo della Axiomedia, il di- stributore italiano del marchio, salta tutta la serie di coincidenze, con Gioacchino e Jan dalla Danimarca che si danno da fare per spostare voli e coincidenze. Ovvie le attese snervanti a Fiumicino, con telefonate e maledizioni varie che dispenso pur con una certa parsimonia. Per fortuna sono riuscito a prendere l’ultimo volo tra Copenhagen e Karup dopo una discreta corsa a piedi tra lo scalo internazionale e quello nazionale, col fido Gioacchino che mi aspettava fiducioso ed in qualche modo ha tenuto bloccata la massiccia signora che voleva per forza chiudere l’imbarco. All’una di notte, dopo un’altra cinquantina di chilometri in macchina per arrivare a Videbaek, stanchi ed affamati siamo finalmente andati a dormire. Il giorno seguente viene a prenderci in albergo Jan Nielsen, CEO dell’azienda, che si siede a fare colazione con noi senza alcuna fretta e ci racconta un po’ di cose sul nuovo assetto della Scan-Speak e sulla situazione attuale del mercato. Da circa tre anni la Scan-Speak si è chiamata fuori dalla Tymphany, gruppo che riuniva Peerless, Vifa ed appunto Scan-Speak in un solo marchio invero abbastanza impressio- NUOVA SERIE DESTINY 2 amplificatore integrato 120/140 watts per canale a 8/4 ohm CD player 24bit/192 kHz con DAC Delta Sigma CS4396 tuner FM con funzione RDS Creek Audio è per coloro che amano l’Alta Qualità a 2 canali e il minimalismo bello Distributore esclusivo per l’Italia: So s.r.l. - Via Ronchi, 14 - 20025 - Legnano (Mi) - Tel. 0331.470125 - www.Hi-So.it - [email protected] 10 AUDIOREVIEW n. 325 settemre 2011 Air your tunes Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. www.audiogamma.it Reportage Figura 1 nante per concentrazione di ricerca e qualità delle soluzioni implementate. Ho richiesto a Nielsen il motivo di questa scelta ed ho ottenuto una risposta che solo apparentemente non c’entra nulla, ma che a ben vedere la dice lunga, anzi lunghissima: “Tutti gli altoparlanti ScanSpeak sono costruiti in Danimarca, in questa azienda, e tutta la componentistica che utilizziamo viene prodotta in questa nazione, fino all’ultima vite”. Probabilmente, ipotizzo, nel gruppo si era pensato di spostare parte della pro- duzione in oriente e questa cosa non è andata affatto giù agli uomini ScanSpeak, che pur di evitare quello che consideravano un notevole downgrading rispetto ai loro standard di precisione si sono chiamati fuori. Come tutti quelli appassionati del proprio lavoro Jan mostra immediatamente una visione precisa, realistica e ben dettagliata dell’andamento dei vari mercati, da quelli in evoluzione che assorbono una grande quantità di altoparlanti a quelli che ne richiedono pochi ma che sono costanti e quindi certi e ben stabili. Si parla anche del rame e delle materie prime che salgono di prezzo a vista d’occhio e si parla dell’azienda, che una volta uscita dal gruppo Tymphany nel 2008 corre praticamente da sola, nella produzione, nell’approvvigionamento dei materiali e soprattutto nella ricerca. Jan dimostra di conoscere molto bene il mercato italiano e cita i costruttori di maggior livello, ovvero Chario, Opera e Sonus Faber elencati in rigoroso ordine alfabetico, dimostrando di conoscerne gli uomini determinanti uno per uno. Quando gli dico che i primi diffusori Opera “tutti od in parte ScanSpeak” li ho progettati io sorride ed afferma che se li ricorda molto, molto bene. Mi fa anche i complimenti per un model- lo in particolare ed io ovviamente annoto la cosa nella mia particolare agenda interna. Comunque ci mettiamo in moto e partiamo dall’albergo per andare in azienda, un viaggio non breve per una strada larga e tranquilla, immersa nel paesaggio danese, arricchito ogni tanto da qualche gigantesco generatore eolico, silenziosissimo e lento, così come sembra a prima vista il ritmo di tutta questa parte di mondo. Stiamo percorrendo una strada non proprio centrale del paesino di Videbaek quando Jan gira per una corta traversa ancora più piccola che ci porta di fronte all’entrata dell’azienda, ed io che mi aspettavo una “factory” come quelle che ho visitato negli ultimi anni resto abbastanza deluso, tanto più che Jan tiene a precisare che questa è l’unica sede e che ogni particolare degli altoparlanti Scan viene costruito ed assemblato qui. È evidente che il paragone con altri costruttori è improprio ed è chiaro che non ho capito ancora nulla della filosofia di questo marchio. Dopo le classiche fotografie all’ingresso come da copione, entriamo nell’azienda. Ma qui il copione cambia drasticamente: niente presentazioni ufficiali, niente dichiarazioni pompose e niente presentazioni roboanti a colpi di videoproiezioni e dati di vendita Dategli da mangiare qualsiasi segnale musicale digitale o analogico Il modello M1- CLiC è un universal music controller – preamplificatore per sorgenti digitali ed analogiche, dotato di telecomando, capace di streaming e di ricevere internet radio. Uscita fissa e variabile. Si connette su rete cablata o Wi-Fi e accetta 7 sorgenti digitali e 3 sorgenti analogiche come segue: 2 x digital ipod/iphone, memory stick, USB disc drive , 2 x coax (SP-DIFF sino a 24bit 192 kHz), Ottica (sino a 24bit 192 kHz), USB, Connessione a rete Wi-Fi o cavo di rete, 3 ingressi totalmente analogici. 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SHOSTAKOVICH GIL EVANS CAFÉ BLUE GREAT JAZZ STANDARDS HIQLP008 MFSL1-354 PATRICIA BARBER JAMES TAYLOR CARL ORFF JT CARMINA BURANA André Previn Ci troverete al Top Audio 2011 Sala Aquarium Stand C7 Novità disponibili in questi negozi Il Classico (Torino) 011 547341 - Stereo 1 (Torino) 011 6635403 - Musica (Cuneo) 0171 65855 Casa del Disco (Varese) 0332 232229 - Pick-Up Dischi (Somma Lombardo - VA) 0331 252550 Alta Fedeltà (Merate - LC) 039 9906728 - Sound Machine (Milano) 02 92860273 Sergio Pozzi (Pandino - CR) 0373 91708 - K2 Immagine e Suono (Campoformido - UD) 0432 662569 Ges.Co.Ser (Cesena - FO) 0547 610320 - Hi-Fi Natali (Monsummano - PT) 0572 51360 Centro Musicale Ialenti (Terni) - 0744 407655 - Dimensione Hi-Fi (Roma) 06 8184609 Musical Cherubini (Roma) 06 432191 - Alchimie Musicali (Roma) 06 41294732 Punto Musica (Roma) 06 5127307 - Angelucci Hi-Fi (Castelfrentano - CH) 0872 569111 Audio Corner (Caserta) 0823 472323 - 3D Audio (Napoli) 081 7808977 Centro Musica (Bari) 080 5211777 - Audio e Music (Taranto) 099 7351701 Domus Audia (Palermo) 091 6110257 - Pickup Hi-Fidelity (Palermo) 091 6259164 Nei punti vendita affiliati Home Vision www.homevision.it Figura 3 o di penetrazione nel mercato e nemmeno tecnici che girano con camici pulitissimi e stimatissimi, praticamente indossati un minuto prima del mio ingresso. Tutto è più diretto, semplice ed amichevole, con “l’altro Jan” (Evers) conosciuto l’anno scorso al Top Audio che si fa raccontare tutte le peripezie del viaggio, scherzando sulla precisione e sulla puntualità delle compagnie aeree sia italiane che danesi che da tempo non sono più quelle di una volta. Dopo qualche minuto scende sorridente anche Birger Jorgensen, il responsabile della ricerca, che mi viene presentato per quello che in effetti è: colui che progetta gli altoparlanti. Ho l’impressione sin da subito di essere tra amici, motivo per il quale mi tolgo la giacca e mi dichiaro pronto ad iniziare la visita della “fabbrica degli altoparlanti”. Scortato da Gioacchino, Jan e Birger entriamo nel locale del “quality control” ove vengono testati tutti gli altoparlanti prodotti il giorno prima. A giudicare dai carrelli di componenti pronti per essere provati (Figura 1) la produzione è mirata, nel senso che viene assemblato un discreto quantitativo di altoparlanti di una delle quattro serie alla volta, e poi durante la settimana si assemblano gli altri a seconda delle richieste, senza così generare affollamento e sovrapproduzione. L’altoparlante è fissato ad una larga flangia ed è affacciato ad un volume chiuso di un paio di migliaia di litri accortamente coibentato, all’interno del quale è sistemato il microfono di misura (Figura 2). È ovvio che la misura non è assoluta perché il volume della minicamera anecoica così realizzata porterebbe a delle colorazioni vistose, ma ovviamente viene comparata con quella dell’altoparlante campione registrata nel computer. Il woofer sotto esame è fissato a pressione su un’apposita flangia avendo l’attenzione di non occludere il foro di decompressione posteriore (Figura 3). La sequenza del test è molto rapida ed efficace, con ben nove diverse rilevazioni che vengono eseguite in meno di un secondo, misure che vengono analizzate dal computer secondo il metodo “pass or fail” ed in caso di successo archiviate www.soundandmusic.com Info line: 0583 581327 - [email protected] 14 AUDIOREVIEW n. 325 settembre 2011 t e s i Non chiedere all’oste se il vino è buono. E non chiedere a noi se i diffusori Tesi suonano bene. Prova ad andare sul web: troverai i commenti di chi li utilizza, con grande soddisfazione. www.indianaline.it Noi possiamo dirti che sono caratterizzati dall’invidiabile definizione e naturalezza della voce, unita ad una risposta veloce e precisa; possiamo dirti che i coni sono rinforzati con mica e che le leggerissime cupole dei tweeter sono controllate da un’esclusiva camera di risonanza. Reportaqe Figura 4 Figura 6 nel data base di ogni singola produzione settimanale (Figura 4). A questo punto è d’obbligo da parte di un giornalista curioso andare a guardare la maschera di tolleranza per gli altoparlanti che passano il test ed io caccio la mia personale miglior faccia di bronzo per attardarmi e seguire da vicino l’operatrice che con mano esperta esegue i test. Uno sweep molto rapido esegue un test di impedenza, uno di risposta in frequenza a basso livello e ad oltre 10 volt rms, uno di distorsione armonica a bassa ed alta frequenza a 10 volt ed un test di Rub & Buzz eseguito a tensioni variabili utilizzando sia le distorsioni di ordine elevato che l’analizzatore in modalità “scope”, per notare immediatamente qualche anomalia nell’incollaggio o qualche rumore non armonico prodotto da qualche componente dell’equipaggio mobile. La “maschera” di tolleranza della risposta appare abbastanza larga, sistemata a ±2 dB, ma le curve che si succedono sul monitor per i quattro o cinque altoparlanti che vedo alternarsi alla misura sembrano essere incollate l’una sull’altra. Dopo i test sui prodotti finiti entriamo in uno dei locali destinati all’assemblaggio vero e proprio. Mi meravigliano due particolari: il ritmo di lavoro che non è proprio da catena di montaggio e l’attenzione con cui sono assemblati i vari trasduttori. Manifesto l’impressione di questa apparente lentezza a Jan che mi risponde sorridendo, come se si fosse sentito fare quella domanda altre volte. “Cura, precisione incredibile nell’assemblaggio e macchinari di nuova concezione concorrono a realizzazioni di grande pregio soltanto se i tempi di lavorazione non sono esa- Figura 5 16 sperati” mi dice ed invero non posso dargli torto. Le membrane trattate dei tweeter sono una esclusiva di una signora che lavora alla Scan-Speak da molti anni e che a mano passa tutte le cupole morbide con un pennellino per distribuire il liquido smorzante con un movimento estremamente preciso della mano sul pezzo che ruota lentamente grazie ad un supporto motorizzato (Figura 5). Vi rendete conto che questa signora è una delle artefici principali dell’ottima prestazione ad alta ed altissima frequenza dei tweeter Scan-Speak? Merita una foto (Figura 6). Nell’altra sala si montano invece una serie di woofer OEM con il classico schema europeo delle due catene di assemblaggio che confluiscono. Da un lato si assembla la bobina mobile, il suo supporto ed il centratore sulla membrana già dotata di anello di sospensione esterna (Figura 7) e dall’altro si assemblano le parti meccaniche, ovvero il cestello, la piastra di campo ed il polo centrale con la piastra di chiusura, a stringere in mezzo l’anello di ferrite ancora non magnetizzato (Figura 8). Qui ho modo di notare ancora l’estrema cura del montaggio, che avviene tutto per abbondante incollaggio, senza alcuna vite tra cestello e piastra e le verifiche che vengono effettuate prima dell’incollaggio delle varie parti e Figura 7 Figura 8 AUDIOREVIEW n. 325 settembre 2011 Ab&?bAb&>g]!+<a'lm^k^h" bg+)lZe^]bfhlmkZmbo^ ascoltare e confrontare con le marche più prestigiose, la musica riprodotta su vinile, cd e in formato liquido ad alta definizione. Spazi espositivi per l’acquisto di vinile e cd. >o^gmbEbo^ L:;:MH*.HMMH;K>hk^*23,) SIMONA MOLINARIbg\hg\^kmh *.&*/Hmmh[k^+)** Ahm^eObeeZF^]b\b 400 MT. USCITA LANCIANO (CHIETI) AUTOSTRADA A14 (BOLOGNA-BARI) BG@K>LLHEB;>KH GNHOHHK:KBH L:;:MH*)3))&++3)) =HF>GB<:*)3))&+)3)) con Raffaele Pallozzi (seguirà aperitivo cenato) ingresso con tessera ASPAM con il patrocinio: La 15a Edizione si terrà il 13 e 14 ottobre 2012 14a edizione K:LL>@G :G :SBHG :E> =B:EM:?>=>EM >FNLB< :EBO> =HF>GB<:*/HMMH;K>hk^*03)) DADO MORONI trio con Lello Pareti e Walter Paoli ingresso libero Bg\hgmkb^]^`nlmZsbhgb bgfnlb\Z dimostrazioni sulla musica liquida con percorsi enogastronomici. organizzato da: Associazione “Sintonie” per la Promozione dell’Alta Fedeltà e della Musica in collaborazione con: Info: Tel. 3296524383 www.sintoniehifi.it info@sintoniehifi.it adv giancarlobomba.it Reportaqe Figura 9 Figura 12 Figura 10 prima dell’essiccazione di tutto il complesso “fisso”. Alla fine dei due cicli di lavorazione la parte in movimento e quella fissa del woofer si incontrano e vengono montate l’una sull’altra con una precisione anche in questo caso affidata alla mano esperta dei tecnici ed alle apparecchiature computerizzate che controllano ogni fase della delicata centratura e del successivo incollaggio (Figura 9). Mi sono perso il reparto di magnetizzazione ma non è che sia stato incoraggiato fino allo sfinimento per vedere questa fase importante della produzione, effettuata in una sala attigua dove gli altoparlanti entrano su un binario ed escono da un altro dopo vari cicli di magnetizzazione e successiva smagnetizzazione. Sugli scaffali più avanti sono già pronti i cestelli dei trasduttori della nuova serie Illuminator (Figura 10), pronti ad essere montati tra qualche giorno. Jan mi fa notare anche l’immancabile copertura del polo centrale con anelli e tappi di rame (Figura 11) e la cura posta nel controllo meccanico sui cestelli per verificarne la correttezza dimensionale nel punto di contatto con la piastra. In una sala laterale che prima mi era sfuggita noto il test sui centratori affidato ad un particolare cubo equipaggiato da due altoparlanti che Figura 11 18 spingono il centratore che a sua volta viene controllato nella sua deformazione da un raggio laser: praticamente si tratta di una delle applicazioni del sistema Klippel, apparato in dotazione sia al reparto produzione che a quello di ricerca e sviluppo (Figura 12). Finita la produzione, passiamo per il magazzino e saliamo al piano superiore ove si concentra lo studio per gli altoparlanti personalizzati su richiesta dei vari costruttori, i cosiddetti “altoparlanti costruiti su specifiche”. A me questa definizione ha sempre fatto sorridere perché so in genere quali sono le specifiche che un costruttore di diffusori acustici può richiedere ad uno dei migliori costruttori al mondo di altoparlanti, quella di adattare in genere massa e cedevolezza ad un particolare volume di carico o ad una particolare configurazione che si ritiene fondamentale. Nel bilancio costruttivo di un altoparlante i parametri di Thiele e Small costituiscono un aspetto tutto sommato minoritario rispetto alla qualità ed alla linearità del complesso magnetico a livelli molto più elevati del solito watt. Comunque Jan mi spiega che la costruzione di altoparlanti OEM è una consuetudine per il costruttore che cerca di ottimizzare i pochi dati a disposizione per non snaturare la natura stessa dell’altoparlante di produzione che più si avvicina alle caratteristiche desiderate. Mi viene spiegato anche che si possono richiedere piccole serie customizzate che vengono evase dopo un attento studio ad un prezzo ovviamente superiore a quello di normale produzione, ma basta un ordine di un centinaio di pezzi per ottenere un trasduttore customizzato. Siamo ad un passo dalle due camere anecoiche che in questo momento sono occupate e ci obbligano ad una breve attesa. Per ingannare il tempo vedo sul tavolo una serie di cartelle con i nomi dei costruttori che chiedono ed ottengono componenti custom ed ovviamente cerco di “rubare con gli occhi” tutti i nomi presenti. “Accidenti quanta bella gente” esclamo tra me e me mentre cerco le cartelle dei costruttori italiani. Ne trovo diverse ma AUDIOREVIEW n. 325 settembre 2011 PLATINUM SERIES. PURA ESPRESSIONE MUSICALE. Realizzati con materiali pregiati e tecnologie d’avanguardia i diffusori della Serie Platinum rappresentano una sofisticata miscela di ricerca ed esperienza costruttiva. 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Per la verifica strumentale dei prototipi si fa uso di una console di prova della Brüel (Figura 14) che consente le poche ma precise verifiche principali da eseguire su un prototipo: tanto dieci metri più avanti ci sono le due camere anecoiche che nel frattempo si sono liberate. Mentre si smontano gli altoparlanti sotto test siamo ammessi nei due locali, assolutamente speculari ed attentamente ottimizzati per misure specifiche sia su pannello infinito che per diffusori completi (Figura 15). Entrambe le camere sono state realizzate partendo da pareti di grande spessore in modo da avere un rumore di fondo estremamente contenuto anche a bassa frequenza. Dalla foto possiamo notare un pannello rimovibile su una parete nuda che funge da baffle infinito e tre microfoni posti contemporaneamente in funzione e posizionati in asse, a 45 gradi ed a 60 gradi, per fornire, tramite uno switch elettronico, le tre curve di risposta senza dover andare avanti e dietro per spostare il microfono (Figura 16). La “centrale” di misura è costituita da un B&K 2012, uno strumento di circa 20 anni di età in dotazione per lungo tempo anche nel laboratorio di AUDIOREVIEW , e probabilmente lo strumento che in assoluto ho odiato di più nella mia vita per la sua insulsa dispersività. Conoscendone bene i difetti nell’interfaccia umana ne mimo la posizione che assume il braccio, per premere in continuazione il tasto “proceed” che consente di attivare ogni singola istruzione da eseguire. I tecnici che conoscono bene lo strumento ridono ma mi fanno notare come siano riusciti a procurarsi una delle pochissime interfacce prodotte dalla stessa Brüel & Kjaer che consente l’uso di un computer esterno che memorizza tutta la lunghissima sequenza di macro da eseguire per ottenere in cambio un discreto numero di misure (Figura 17). Venuti fuori dalla sala misure scendiamo finalmente nella sala riunioni ove Jan ci racconta un po’ di storia del marchio. Figura 16 Figura 17 Figura 15 20 La storia della Scan-Speak La Scan-Speak vede la luce nel 1970 e con la linea Classic si impone prepotentemente sul mercato grazie ad alcune caratteristiche assolutamente innovative sia come utilizzo di lavorazioni precise e complesse che per le prestazioni sonore, caratterizzate da una notevole resa del dettaglio. Già tre anni dopo il costruttore lancia sul mercato altoparlanti dotati del “simmetric drive” ovvero un particolare disegno delle terminazioni polari degli altoparlanti capace di abbassare drasticamente le distorsioni armoniche di ordine pari. Nel 1992 il disegno del complesso magnetico subisce un ulteriore discreto upgrade e viene brevettato come SD1. I trasduttori che utilizzeranno in seguito questo tipo di complesso magnetico saranno infatti caratterizzati da una distorsione armonica ancora più bassa e da una modulazione del flusso magnetico estremamente contenuta. Altri due anni, una ricerca serrata ed una sperimentazione con tecniche di avanguardia portano la Scan-Speak ad introdurre l’accoppiamento non risonante tra membrana e sospensione. In questo modo si possono controllare i break-up della membrana senza fare ricorso ad una sospensione ad alto smorzamento, caratteristica necessaria da un lato per la regolarità della risposta ma deleteria dall’altro per l’eccessiva escursione dell’equipaggio mobile. Con questa soluzione si riesce a ridurre drasticamente i break-up senza eccessive controindicazioni. A questo punto della ricerca viene lanciata la serie Revelator che viene immessa sul mercato a metà degli anni ’90 e che incontra subito il favore degli audiofili di mezzo mondo. La membrana “sliced” è interrotta da tagli particolari riempiti di colla che riducono ancora le irregolarità della risposta smorzando ulteriori risonanze della membrana. Alla fine degli anni ’90 la Scan-Speak converge assieme a Vifa ed in un secondo tempo a Peerless nel gruppo Tymphany. Viene anche immesso sul mercato un tweeter dotato di una cupola ad anello con un rifasatore molto piccolo che blocca al centro la membrana e massimizza la dispersione. Nel 2008 viene lanciata la serie Illuminator che si pone ai vertici della produzione del gruppo danese. Si tratta di altoparlanti molto particolari dotati di un disegno del complesso magnetico cosiddetto “Underhung” dove la bobina mobile è molto meno alta del traferro, che in realtà è distribuito su una superficie di discreta altezza con un flusso magnetico assolutamente uniforme. Il costruttore dichiara una escursione di oltre nove millimetri con una riduzione del fattore di forza ai limiti dell’escursione che si riduce soltanto di un mode- AUDIOREVIEW n. 325 settemre 2011 la perfezione non è altro che l’equilibrio di tutte le imperfezioni l’armonia dei suoni caffelatte.cc - photo Giuliano Radici mod. TX-NR609 Distibutore esclusivo per l’Italia www.tecnofuturo.it [email protected] T +39 0302452475 Reportaqe Figura 18 Figura 19 stissimo 10%. Ma non finisce qui: la membrana è realizzata con un sandwich di due membrane rinforzate con particolari nervature ma montate in modo asimmetrico, in modo da contribuire entrambe alla rigidità del cono. Ne deriva una capacità di riprodurre segnali molto complessi con una distorsione di intermodulazione molto contenuta, ai limiti del fondo della misura, pur con tensioni ai morsetti molto elevate. Nel 2009 infine la Scan-Speak esce, come sappiamo, dal gruppo Tymphany e lancia la nuova serie Discovery, una linea dal prezzo molto contenuto ma dalle caratteristiche tecniche interessanti, messe a punto durante lo sviluppo delle serie superiori. in Figura 18 la membrana è tagliata secondo opportuni percorsi che vengono riempiti a mano con una particolare colla gommosa (Figura 19) e poi messe ad essiccare. Una volta che la membrana è stabile gli viene incollato su il supporto della bobina mobile completo e viene ricavato il punto di connessione con i cordini che portano il segnale elettrico. La connessione e le saldature vengono ricoperte con colla prima del secondo blando ciclo di essiccatura (Figura 20). A qualche metro di distanza vengono invece preparate le membrane in sottilissimo alluminio che alcuni costruttori richiedono per personalizzare i propri altoparlanti (Figura 21). Questo lato della produzione è comunque dotato di una propria stazione di verifica strumentale in tutto e per tutto simile a quella che abbiamo visto prima. Anche in questo caso i trasduttori non sono testati a campione, ma sono verificati uno per uno con le solite modalità di verifica ed archiviazione (Figura 22). Figura 23 Figura 24 Figura 25 Figura 21 La visita continua… Ridiscendendo per l’altro lato del reparto ricerca e sviluppo ci troviamo in un reparto notevole come estensione ove si preparano le membrane e gli equipaggi mobili della serie Revelator. Finalmente posso vedere come è costruita la membrana di questi woofer e come è lavorata successivamente. Come possiamo vedere Figura 20 22 Figura 26 Figura 22 Alla fine del lungo magazzino, ove noto una miriade di anelli di rame di tutte le fogge ben sistemati e pronti ad essere montati, c’è un’area dedicata al servizio manutenzione e riparazione degli altoparlanti eventualmente danneggiati. Una signora svolge questo lavoro sin dalla fondazione dell’azienda e quindi conosce alla perfezione tutti gli altoparlanti prodotti negli anni. Qui il trasduttore viene disassemblato, ripulito, ricostruito e rimisurato con una discreta stazione di prova (Figura 23) ed infine mandato di nuovo alla sezione test, come se si trattasse di un trasduttore nuovo di zecca. Ad alcuni altoparlanti viene addirittura ricostruito il trattamento smorzante superficiale (Figura 24). In questo angolo di capannone vengono anche assemblate le cupole dei midrange che poi vengono incollate al supporto della bobina mobile, pronte ad essere montate nel complesso magnetico (Figura 25). Sono prodotte qui anche le cupole morbide per i tweeter di dimensioni minori (Figura 26). Mentre rientriamo da un giro a piedi nel verde attorno all’azienda, che io ho beceramente usato per sfumacchiare una sigaretta, noto proprio vicino all’ingresso la sala dove si preparano i collanti e mi limito a fotografarla da lontano, ben conoscendo la criticità di una foto ravvicinata ai prodotti ed alle miscelazioni adottate, che in genere un costruttore non ama rendere pubbliche (Figura 27). All’interno della AUDIOREVIEW n. 325 settemre 2011 Pro-Ject Xtension. La perfezione analogica nella sua forma migliore. Un progetto di grande fascino e una realizzazione senza compromessi fanno di Xtension il giradischi di riferimento al vertice della gamma Pro-Ject. Un modello di elevata massa (25 kg), con trazione a cinghia e piatto bilanciato ad alta precisione, smorzato con Sorbothane rivestito di vinile. Il motore del tipo a basso rumore è abbinato al dispositivo Speed Box SE di serie, per la stabilizzazione della velocità di rotazione ed il cambio del numero di giri 45/33 RPM. Il telaio, di splendida finitura in vero legno (bellissime le essenze disponibili: mogano laccato, olivo laccato e black piano laccato), è immune da risonanze grazie all'addizione di granulato metallico ad altissimo grado di smorzamento. Il perno di rotazione è di tipo invertito con sospensione magnetica. La perfetta messa in piano e l'isolamento dalla superficie di appoggio sono garantite dalla regolazione dei piedini di supporto, di tipo magnetico. Xtension è disponibile con l'originale braccio Pro-Ject Evolution in fibra di carbonio da 12" oppure con due diversi modelli di bracci Ortofon ugualmente premontati. Fascino e perfezione per un suono analogico da ammirare e ascoltare. A U D I O www.audiogamma.it S Y S T E M S Reportaqe Figura 28 Figura 27 sala riunioni mi attende Claus Futtrup, giovanissimo ingegnere della sezione progetti, che mi illustra uno studio compiuto in azienda sulle non linearità degli altoparlanti e sulla variazione dinamica di alcune grandezze spesso considerate assolutamente costanti. La ricerca è stata portata avanti come prosieguo di uno studio condotto dallo stesso Futtrup e da Thorborg e pubblicato nel 2010 nei volumi dell’AES. In buona sostanza nel circuito elettrico equivalente all’impedenza si sostituisce la semplice induttanza legata alla cedevolezza con una induttanza serializzata ad una resistenza il cui valore varia con la frequenza. In queste condizioni la modellizzazione del circuito risulta più complessa rispetto al modello classico e tiene nel conto anche la variazione dell’induttanza parassita secondo un modello ipotizzato da Thorborg. Per ammissione dello stesso Futtrup le ripercussioni nel circuito equivalente meccanico sono comunque trascurabili quando siamo di fronte ad un basso smorzamento (Qms elevato), ma consentono di perfezionare la visione di insieme per fattori di merito uguali o minori di 4 o di verificare la variazione del Qms al variare della frequenza. Questa variazione consente di calcolare gli altri parametri dell’altoparlante al variare della frequenza potendone in questo modo simulare anche gli effetti, tutta quella serie di imprecisioni che spesso non fanno collimare alla perfezione le simulazioni con le verifiche strumentali e che in alcuni casi possono assumere valori notevoli e visibili. Va aggiunto che nella simulazione di questo modello non sono presenti parametri distribuiti e quindi non ci sono nemmeno operazioni mediamente complesse da porre in atto. Oltretutto il calcolo di grandezze variabili con la frequenza consente di tenere nel conto ed inglobare nel calcolo il parametro per eccellenza che cambia all’aumentare della frequenza, ovvero la variazione delle perdite nel materiale assorbente e nel box del diffusore. Si perviene alla fine ad un modello molto più denso e complesso, a cui occorre saper assegnare dei precisi valori spesso molto complessi da valutare ma che se tenuti nel conto possono lasciare ipotizzare un comportamento estremamente più aderente del modello rispetto alle misure. Ne è nata una interessante discussione sulla variabile costituita dal materiale assorbente e sulle sue qualità, che Futtrup calcola in percentuale e che io viceversa calcolo come Figura 29 24 AUDIOREVIEW n. 325 settembre 2011 Reportaqe PLAYBACK DESIGNS MPS - 5 Figura 30 PFO BRUTUS AWARD 2008 rapporto tra l’area del materiale assorbente e superficie interna del box: due modi quasi identici di esprimere la stessa grandezza che, nel mio caso, ha il pregio di essere immediatamente quantificabile con la ulteriore possibilità di sovrapporre più strati (Figura 28). Prima della partenza del volo di ritorno sono invitato ad ascoltare due prototipi di diffusori che utilizzano i nuovi tweeter al berillio e dei woofer della serie Illuminator a basso Qts utilizzati per testarne le prestazioni sul campo. Tiro fuori i miei dischi, e quelli di Cicogna in mio “momentaneo” possesso, e mi do da fare senza essere interrotto e condizionato da alcuna spiegazione. Si tratta di un diffusore da pavimento a tre vie e di un diffusore da stand a due vie (Figura 29). Il sistema a monte è tutto GamuT, ben caldo e pronto all’uso. Riconosco il filtro a bassa pendenza del primo diffusore e quello a pendenza più elevata del secondo, in una saletta bene ottimizzata e per di più in maniera quasi del tutto invisibile e tale da consentire una resa del dettaglio e del microcontrasto veramente incredibile. La prestazione in gamma alta ed altissima appare di grande pregio così come la dinamica e l’impatto a livelli elevati. La gamma bassa è viceversa estesa e smorzata. Alla fine utilizzo il CD ove ho trasportato tutte le tracce per me rappresentative in un test di ascolto e riesco a pennellare con maggior precisione il giudizio sia timbrico che scenico, che sembra centrare in pieno le aspettative del progettista. Alla fine è venuta a tutti una gran sete e Jan porta da bere per tutti. Si tratta, come potete vedere, di acqua minerale Scan-Speak, probabilmente costruita su specifiche (Figura 30). Va bene prodursi tutto in casa, ma cerchiamo di non esagerare! Gian Piero Matarazzo Il Playback MPS-5 ha chiaramente superato l’accoppiata EMM Labs DCC2-CDSD S. E. • PFO BRUTUS AWARDS 2009 Il lettore PLAYBACK DESIGNS MPS-5 è l'attuale dominatore del formato CD/SACD. Vedremo se compariranno nuovi sfidanti al titolo. • STEREOPHILE 2010 Il suo suono solido come una roccia e molto ben controllato e di sicuro migliore della conversione da PCM a DSD del dCS Scarlatti. • TAS GOLDEN EAR AWARDS 2010 Questo lettore possiede un acuto estremamente raffinato, un basso esteso, e un'adorabile gamma media, la sua fedeltà alla sorgente è "spaventosa". • FDS HI FI AWARDS 2010 Una fluidità da primato, una scena acustica eccezionale, un basso come non credo di avere mai ascoltato in vita mia. www.dnaudio.it AUDIOREVIEW n. 325 settembre 2011 25 SYSTEMS FOR NATURAL MUSIC
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