Riparte il Grande Viaggio di Conad attraverso l`Italia

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Riparte il Grande Viaggio di Conad attraverso l`Italia
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Anno II - n. 13 del 1 aprile 2016
Primo piano
Riparte il Grande Viaggio
di Conad attraverso l’Italia
Dodici tappe per mettere i valori della cooperazione a servizio della costruzione delle comunità
#cooptelling
a pagina 2
Storie
Con un baco nel cv,
i cervelli tornano
in Calabria
Meridionali. 27 anni. Specializzati, talentuosi, hanno
vissuto al Nord, girato l’Europa. Ma hanno un “baco”
nel curriculum. Anzi, migliaia. Miriam, Domenico e
Giovanna, hanno scelto di
tornare in Calabria e di riportare il tempo indietro. A
quando, tra il 1400 e il
1700, Catanzaro poteva
essere considerata “Capitale della seta”. Hanno fondato una coop start-up
aderente a Legacoop e
oggi sono ...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 31 marzo 2016 alle ore 15,30
Cooproute,
alla scoperta delle
cooperative d’Europa
C’è una strada ideale,
tracciata circa un anno fa,
che collega alcune...
Legacoop
Cooperative Europe
L’Assemblea
annuale
per i 10 Anni
Si svolgerà il prossimo 20
aprile a Bruxelles l’Assemblea annuale
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appalti più vicina
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“L’area vasta sarà
a casa nostra”
L’idea di sviluppo
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Osservatorio SWG
Il mutamento
dei paradigmi
del senso religioso
Le cinque organizzazioni Un territorio da un milione di Per comprendere il prodel “Manifesto dei servizi” abitanti con 11mila im- cesso evolutivo del feno(Legacoop Servizi...
prese. Un territorio che...
meno religioso è utile
partire da due dati. Il primo:
nel 1993 la quota di persone che si autodefiniva
atea o agnostica (5%) o si
collocava in una posizione
Treseiuno
indeterminata o incerta
Nasce il network
(5%), era circa il 10%.
Quasi 25 anni dopo, la
delle cooperative
quota di italiani che afdella comunicazione ferma di non credere è
Post e tweet
Il contratto di rete – che si raddoppiata, salendo al
dalla
sta costituendo formal- 20%. Il secondo dato è recooperazione mente dopo alcuni mesi... lativo all’adesione...
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Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Imprese
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
Registrazione del Tribunale di Roma
n. 109 del 22 giugno 2015
Primo piano
2
Riparte il Grande Viaggio di Conad attraverso l’Italia
Dodici tappe per mettere i valori della cooperazione a servizio della costruzione delle comunità
Il trait d’union che lega le dodici tappe è quest’anno la comunità e i valori dello stare assieme. Ricco il programma di ogni week end
che, tra musica, giochi di strada, talk show e
apericena, coinvolgerà adulti e bambini. La
domenica si aprirà con un appuntamento dedicato agli anziani, all’insegna di brani musicali e sorrisi. Prima tappa a Lodi, il 16 e 17
aprile; ultima a Caserta, il 2 e 3 luglio.
È l’Italia dei mille comuni e dei mille campanili, l’Italia delle persone e delle comunità
quella che Conad incontrerà nella nuova edizione del Grande Viaggio 2016, iniziativa itinerante che è stata presentata al Savoia Hotel
Regency di Bologna in un incontro rivolto ai
rappresentati del mondo Conad e delle sette
cooperative aderenti Conad, in cui si sono
confrontati parlando di comunità, valori e consumi Giuseppe Zuliani, direttore customer
marketing e comunicazione Conad, Romolo
de Camillis, Nielsen, Roberta Paltrinieri,
Università Alma Mater, Bologna e Francesco
Pugliese, amministratore delegato Conad.
Dodici tappe, dal Nord al Sud, da aprile a luglio, che hanno come trait d’union la comunità, i valori dello stare assieme e la piazza,
luogo simbolo dei saperi e dei sapori, in cui
incontrarsi, dialogare e fare festa. Prima
tappa, il 16 e 17 aprile a Lodi. Seguiranno,
ad ogni successivo week end, Ferrara, Novara, Pesaro, Teramo, Padova, Lucca, Ascoli
Piceno, Gaeta (Latina), Trapani, Pistoia e, a
chiudere, il 2 e 3 luglio la tappa finale a Caserta. «Essere comunità oggi, riscoprirsi comunità, significa coltivare un’identità unica e
irripetibile: ogni persona che vi appartiene si
identifica con un determinato territorio ma
anche con le tradizioni, la solidarietà, la partecipazione. Oltre che con il cibo, i consumi.
E ogni comunità di persone esprime valori,
emozioni, opinioni e bisogni», sottolinea l’amPrimo piano
ACI
ministratore delegato di Conad Francesco
Pugliese. «Il territorio e la sua comunità sono
il vero motore dell’economia e dei consumi.
La ripartenza del nostro Paese parte da loro,
da tante piazze sempre più trascurate e penalizzate. Vogliamo riportare le persone in
piazza, confrontarci, dialogare, misurarci con
loro. Siamo tutti dei Don Chisciotte; non perché corriamo dietro – e ci scontriamo – con
illusioni, con fantasie e sogni irreali e irraggiungibili, ma perché abbiamo la capacità di
guardare dentro le persone, di stare assieme
e, assieme, crescere». Ogni tappa si svilupperà nel week end. Il sabato – dopo una mattinata di musica e esibizioni pubbliche di
cover band e ospiti con il maestro Peppe Vessicchio e i Solisti del Sesto Armonico – vedrà
le piazze animate da giochi di strada e giochi
antichi dedicati a tutti, adulti e bambini. La
sera sarà aperta dalle note del Sesto Armonico diretto dal maestro Vessicchio, a cui seguirà un talk show, lo spettacolo musicale di
una cover band e un apericena - street food
a partire dalle ore 18 con degustazione di
prodotti Sapori&Dintorni Conad. La domenica
mattina un corpo bandistico locale si esibirà
per le vie del centro per arrivare nella piazza.
Il maestro Vessicchio e i Solisti del Sesto Armonico faranno invece visita ad un centro anziani per offrire a tante persone che
trascorrano gran parte del loro tempo da sole
la possibilità di godere di un’ora di gioia, partecipazione e tanti sorrisi.Al pomeriggio spazio allo sport e al divertimento, con il
coinvolgimento di associazioni sportive locali,
squadre e singoli atleti all’insegna del benessere e del divertimento. E’ previsto anche l’intrattenimento dei più piccoli da parte di
truccabimbi e giocolieri, perché l’obiettivo del
Grande Viaggio è aprire la partecipazione proprio a tutti – dai bambini agli anziani – con
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spazi e proposte dedicate ad ogni fascia di
età. Tutti devono essere protagonisti della
festa, comprese istituzioni, enti, associazioni
locali, media, social e la cooperativa Conad
che opera in loco. Nel segno della festa per la
città e la comunità che in essa vive.
Mamme e bambini si ritroveranno a scuola di
cucina e faranno merenda assieme in piazza.
La sera, lo sport e l’alimentazione saranno
protagonisti di un talk show con la conduzione “semiseria” di Gene Gnocchi. Seguirà
l’appuntamento In vino veritas, riflessioni a
ruota libera di un manager Conad con un
ospite nazionale. Il week end sarà chiuso da
un apericena in piazza e dal concerto musicale di una band locale. I temi dei talk show
spazieranno dallo sport, benessere e welfare
all’alimentazione, dalla cultura, arte e musica
ai giovani, al lavoro, al futuro. Non più un singolo tema per ogni singola tappa, come nell’edizione 2015, bensì la possibilità di leggere
e riflettere su più temi da angoli e posizioni
anche differenti, approfonditi e discussi assieme a testimonial scelti di volta in volta.
Ogni tappa riserverà spazi di approfondimento ai social e all’informazione on line,
prima, durante e dopo ogni evento del week
end, in modo da raggiungere anche coloro
che, per motivi personali, non hanno potuto
partecipare.
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Con un baco nel cv, i cervelli tornano in Calabria:
tre giovani risvegliano la sericoltura
Meridionali. 27 anni. Specializzati, talentuosi, hanno vissuto al Nord,
girato l’Europa. Ma hanno un “baco” nel curriculum. Anzi, migliaia.
Miriam, Domenico e Giovanna, hanno scelto di tornare in Calabria
e di riportare il tempo indietro. A quando, tra il 1400 e il 1700, Catanzaro poteva essere considerata “Capitale della seta”. Hanno fondato una coop start-up aderente a Legacoop e oggi sono gli
angeli custodi di 3.000 gelsi e di migliaia di bachi da seta. I loro tessuti e gioielli artigianali sono prodotti secondo le tecniche più antiche
e anche il Papa ha usato il loro copri – inginocchiatoio.
non voleva vivere ancora in «posti in cui non si vede più il cielo». E
così- dopo aver girato l’Europa, con una specializzazione nel settore
turistico e delle corrispondenze estere- è tornata a San Floro, un comune di soli 699 abitanti in provincia di Catanzaro.
UN BUCO? NO, UN BACO: RITORNO
ALLA TRADIZIONE
Ad aspettarla sembrava esserci solo quel vuoto dal quale in molti
fuggono. Ma lei ha saputo guardare meglio. Ed è stata subito pronta
a sposare un sogno. Quello di Domenico Vivino, 28 anni, laureato
in Sociologia a Napoli e poi tornato in Calabria con un’idea, un progetto, una ambizione per la sua terra: ridare vita alla tradizione secolare della bachicoltura e della lavorazione della seta. E’ stato
quando al loro progetto si è unita Giovanna Bagnato, giovane artista che lavora la ceramica di Squillace, che il progetto è diventato
pienamente operativo. E i tre erano già pronti a dimostrare che si può
dire basta al mito del Nord e alla fuga dei cervelli.
UNA “FUGA INVERSA”
Prestare nuovi occhi ad una terra cieca. Risvegliarne la tradizione e
il fascino, ridandole carattere e vita attraverso le energie dei giovani.
Miriam Pugliese aveva in mente Marcel Proust quando dalla Germania ha deciso: «ritorno nella mia Calabria perché ‘Il vero viaggio di
scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi
occhi’». Vissuta fino a 23 anni nel Nord Italia- dopo aver lavorato per
quattro anni all’aeroporto di Malpensa- si è trasferita a Berlino. Ma
NASCE LA COOP START UP NIDO DI SETA
«All’inizio, ci sembrava quasi un sogno. Abbiamo fatto domanda al
Comune perché ci facesse riprendere l’attività in un territorio di cinque ettari- racconta Miriam-. Lì c’erano 3.500 piante di gelso di varietà kokusò ma cinquecento erano irrecuperabili e sono andate perse
a causa dell’incuria». I ragazzi hanno dovuto lavorare per sei mesi
prima di poter iniziare, nel 2013, l’attività. Fino allo scorso anno non
avevano la corrente elettrica e hanno dovuto installare un impianto fotovoltaico. «Abbiamo potuto contare solo sui nostri risparmi. Solo la
Camera di Commercio di Catanzaro ci ha dato un contributo per i
pannelli solari» racconta Miriam. Ma il miracolo è accaduto: è nata la
start-up cooperativa Nido di Seta. «Siete pazzi, ci dicevano. Oggi, ci
sostengono» dice.
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zia la magia riscoperta dalla cooperativa Nido di Seta. La tradizione
in Calabria è iniziata nel 1400, quando Leonardo disegnava e progettava le macchine per la lavorazione della seta- e si è estesa fino
al 1700, quando Catanzaro era considerata la capitale europea della
seta. Si ipotizza che il nome Katantárion possa essere ricondotto al
verbo katartizen, (confezionare e lavorare) e quindi ai katartarioi, i filatori di seta. «Tutti i paesi attorno allevavano il baco, la cui seta veniva poi spedita in città per la lavorazione e la trasformazione in
damaschi- racconta Miriam-. La tradizione era sopravvissuta fino ai
nostri nonni ma ormai ogni famiglia si dedicava ad essa solo per realizzare i corredi di famiglia».
LA COMUNITA’ INSEGNA L’ANTICO MESTIERE
Tre ventiseienni che prima ignoravano come si svolgesse questa
attività, imparano dalla comunità il mestiere. «Le persone del posto
ci hanno insegnato tutto, in particolare il sig. Florino, che ci ha trasferito il 90% del nostro sapere- ammette Miriam-. Insieme a loro
abbiamo ricostruito tutte le fasi della bachicoltura e della lavorazione della seta, dall’estrazione fino alla tintura naturale delle fibre
tessili con papavero, robbia, morus nigar, ginestra, uva cirò, margherite di campo o cipolla di Tropea». E così, hanno recuperato
i telai antichi a quattro licci dagli abitanti del paese o li hanno presi
in prestito dal Museo della seta di San Floro per poi iniziare a dedicarsi alla bachicoltura. E non solo: hanno dato vita a un processo
di produzione di marmellate di gelso, di lavorazione della seta, di
produzione di tessuti preziosi e di gioielli artigianali che sposano
un’altra tradizione calabrese- la ceramica di Squillace. E valorizzano il territorio organizzando visite turistiche.
PROSPETTIVE FUTURE: CREARE LAVORO
Ma la cooperativa Nido di seta, se crescesse, potrebbe creare posti
di lavoro. «Siamo pochi e abbiamo molto da gestire: 5 ettari di terreno,
il ristorante, le visite turistiche. Vorremmo migliorare e creare una
linea di abbigliamento nostra. Ci sarebbe bisogno di altra gente che
conosce le lingue, di una esperta tessitrice, di agricoltori» racconta Miriam, ancora molto prudente perché «le difficoltà si presentano di
continuo» anche se «c’è un grande riscontro e apprezzamento per
l’offerta turistica e i nostri prodotti anche sui social».
Visita il sito internet della cooperativa: www.nidodiseta.it
Guarda qui il VIDEO
CATANZARO CAPITALE EUROPEA DELLA SETA
Cinque età e quattro mute- da quando si schiude a quando ha completato lo sviluppo, il baco accresce la sua dimensione di circa 8.000
volte. Alla fine mangia l’80% della foglia di gelso, il corpo diventa traslucido e cerca un posto dove tessere il suo bozzolo. E’ da lì che ini-
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>> Alleanza Cooperative Italiane
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
>> Alleanza Cooperative Italiane
Cooproute, alla scoperta delle
cooperative d’Europa
>> Agroalimentare
C’è una strada ideale, tracciata circa un
anno fa, che collega alcune delle cooperative più interessanti d’Europa. Un
network alternativo di turismo sostenibile,
innovativo, rispettoso del territorio, che
guarda a queste realtà come centri valoriali di produzione culturale, prima che
aziendale. È questo, in estrema sintesi, il
motore che anima il progetto CoopRoute,
il cui obiettivo è quello di creare in Europa
“una rete di cooperative disponibili alla visita da parte di turisti, studenti, persone
interessate alla storia e alla realtà del movimento cooperativo”. Avviato all’inizio del
2014 da un’idea delle tre centrali cooperative italiane, Cooproute è stato finanziato
dalla Commissione Europea e coinvolge
18 partner provenienti da 12 Paesi
dell’Unione: Italia, appunto, insieme a
Francia, Spagna, Regno Unito, Germania,
Danimarca, Portogallo, Estonia, Irlanda,
Bulgaria, Malta. Le cooperative, spesso,
sono qualcosa in più di centri produttivi –
nascondono storie, narrazioni, leggende
che affondano le loro radici nel tempo e
nelle tradizioni di un’area geografica. L’essenza stessa delle cooperative è quella di
trasmettere, da una generazione all’altra,
un’eredità culturale e industriale appoggiandosi su alcuni valori-cardine: la legalità, l’equità, la solidarietà, la
responsabilità. Lo scopo di Cooproute è
quello di attirare visitatori alla scoperta di
competenze tradizionali in cooperative che
siano in grado di fornire elementi di interesse sia a livello turistico, sia a livello educativo. Ad oggi, le coop che sono state
selezionate per il progetto sono 82 in tutta
Europa, di cui ben 30 in Italia, il Paese più
rappresentato.
Tra queste c’è, ad esempio, la cooperativa
L’Ovile, che in Emilia sta costruendo una
rete sociale di coltivazioni e di gestione di
laboratori ad alta professionalità, contribuendo a dare lavoro a soggetti svantaggiati, favorendo il reinserimento sociale di
persone in disagio psichico e promuovendo progetti di mediazione culturale rivolti ai migranti. Uno di questi riguarda la
>> Emilia Romagna
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gestione di un rifugio montano, il Rifugio
della Pietra in località Pietra di Bismanova,
dove i viaggiatori di Cooproute possono
godere delle bellezze delle montagne dell’Appennino Reggiano accolti dei soci e
collaboratori dell’Ovile.
Il turismo costituisce ovviamente uno degli
asset principali del progetto, ed è in questa prospettiva che si colloca l’adesione di
numerose coop che hanno come obiettivo
quello di costruire percorsi di ospitalità sostenibile. Come ad esempio Cooperativa
Sviluppo&Futuro di Levigliani, che sulle
Alpi Apuane lavora alla conservazione di
una bellissima grotta, “L’Antro del Corchia”, e un museo dedicato all’artigianato,
“Pietra Piegata”, legandosi a doppio filo
con la comunità residenziale locale. Percorrendo la strada di Cooproute si può
pranzare a Le Vie, un ristorante slow food
tra Venezia e Mestre, gestito dalla cooperativa A.R.I. Qualità; si possono assaggiare
i prodotti liguri preparati dalla cooperativa
Arcadia, all’interno del progetto “Riviera
cuore di Liguria”; si possono anche visitare alcuni dei musei-gioiello della Mamoiada, in Sardegna. Qui, vicino alla bella
Orgosolo, la cooperativa Viseras gestisce il
“Museo delle maschere mediterranee”, il
“Museo della cultura e del lavoro” e
“MATER”, Museo dedicato all’archeologia
e al territorio. Ma quello di Cooproute è un
progetto prima di tutto europeo che tocca,
come detto, 12 paesi. E così, attraverso i
percorsi selezionati, è possibile visitare e
soggiornare in Galizia, nella Spagna settentrionale, in una comunità rurale composta soltanto da 3000 persone. Oppure
andare in Francia, dove un vecchio mulino
abbandonato ospita oggi un sito di produzione della lana e dà vita, ogni anno, alla
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caratteristica Festa della Tosatura, che attira centinaia di persone. O ancora, per gli
appassionati di sport e di calcio, i servizi
offerti dalla cooperativa del club semi-professionistico FC United of Manchester, che
propone attività e iniziative sia nei giorni
delle partite, che nel resto della settimana.
Il progetto di Cooproute è coordinato da
Cecop – Cicopa Europe e coinvolge soggetti e istituzioni di diversi paesi europei:
Agci (Italia); Aveiro City Council (Portugal);
Ccu (Bulgaria); Cg Scop (France); Coceta
(Spain); Confcooperative (Italy); CoopCat
(Spain); Co-operative Heritage Trust (United Kingdom); Css Limited (Ireland); Est
Coop (Estonia); Government of Catalonia
(Spain); Kooperationen (Denmark); Koperattivi Malta (Malta); Legacoop (Italy);
Nuwpc (Bulgaria); Regione Emilia-Romagna (Italia); ZdK/ Kaufmann-Stiftung (Germany).
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
Presentazione del Master
“Wellpro”
Promuovere la crescita e la diffusione delle
conoscenze e delle competenze sul welfare
territoriale, con approfondimenti nell’area
della progettazione in ambito nazionale e
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comunitario e implicazioni nel management
delle imprese sociali, cooperative e no profit. È questo l’obiettivo del master di 1° livello “WellPro”, attivato dall’Università
degli Studi della Basilicata in collaborazione con l’Alleanza delle cooperative e
con l’Inps, presentato a Potenza venerdì
25 marzo, alle ore 10, nella sede del Dipartimento di matematica, informatica ed
economia. Il percorso di studi formerà professionalità capaci di rispondere alle sfide
dell’Unione Europea in materia di inclusione
e innovazione sociale con un approccio sostenibile, approfondendo sia le materie relative al welfare territoriale sia le opportunità
offerte dalla nuova programmazione comunitaria, per formare i manager sociali dell’Europa 2020.“La capacità di formulare
progetti candidabili sui programmi di emanazione europea – commenta il coordinatore, prof. Giovanni Quaranta – necessita
di una notevole capacità tecnica per la
quale vanno forniti gli strumenti”. “In un
momento di profonda revisione del terzo
settore, la cooperazione avverte la necessità di formare una classe dirigente qualificata – aggiunge Paolo Laguardia,
presidente regionale dell’Alleanza delle
cooperative – in grado di pensare nuovi
percorsi imprenditoriali in una chiave fortemente innovativa, presidiando uno spazio
che nel nostro territorio esiste e può essere
ulteriormente sviluppato”. Il master, che si
inserisce in un percorso ormai consolidato
di collaborazione tra l’ateneo lucano e l’Alleanza delle cooperative, si articola in tre
fasi: attività didattica in aula, tirocinio curriculare retribuito presso imprese coopera-
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tive e project-work finale. Ha una durata
complessiva di 1500 ore per assegnare 60
crediti formativi universitari (CFU) e avrà inizio a fine aprile con un numero massimo di
18 studenti. L’Inps erogherà cinque borse
di studio a copertura totale dei costi del master. È possibile presentare, attraverso l’apposita piattaforma del sito dell’università, la
domanda di iscrizione entro il 31 marzo, a
cui farà seguito una prova selettiva di accesso.
EMILIA ROMAGNA
UE sostenga la cooperazione internazionale contro il terrore
Gli attacchi terroristici nelle capitali europee sembrano essere diventati una costante della nostra vita quotidiana,
modificandola sotto la cappa della paura
e dell’orrore. Il cordoglio per le vittime, la
solidarietà verso le loro famiglie e i feriti,
devono andare di pari passo con l’assunzione di consapevolezza che l’Unione Europea, se vuole battere il terrorismo, deve
necessariamente fare un passo in avanti
nella direzione dell’integrazione delle politiche tra tutti i Paesi che la compongono.
La soluzione non sta nell’isolamento e
nella chiusura delle frontiere, nell’innalzare
nuove barrire che, nel Continente, si volevano abbattute per sempre. Al contrario,
occorre integrare le politiche di intelligence
e di difesa, le scelte economiche, sociali.
Va fatto un grande sforzo per investire
nello sviluppo per offrire possibilità di occupazione a strati emarginati della popolazioni tra i quali si alimenta il terrorismo di
matrice islamista. L’Europa deve mettere
in campo una politica comune, con una vi-
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sione ampia, per attenuare i conflitti nelle
aree mediorientali e del Nord Africa e indirizzare ogni sforzo per sconfiggere le centrali del terrorismo internazionale. Occorre
impegnarsi maggiormente nello sviluppo
di programmi di cooperazione internazionale che facilitino la crescita culturale ed
economica; questo allo scopo di debellare
le cause di conflitto che generano l’esodo
dei disperati e la paura. I cooperatori
hanno l’impegno a combattere una lotta
per l’affermazione del valore della pace,
del rispetto e della tolleranza. Sappiamo
che l’Europa ha le energie e le risorse per
resistere e contrastare con intelligenza le
cause di queste tragedie, guardando al futuro con la fondata speranza di superare
questa grave crisi.
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AGROALIMENTARE
“Bene piano biologico, ora attuazione azioni”
“L’approvazione del Piano strategico nazionale del biologico conferma l’ottimo lavoro
che è stato svolto dalla filiera nei gruppi coordinati dal ministero. Nel Piano sono previste importanti azioni di intervento per lo
sviluppo di un settore che ha confermato,
anche lo scorso anno, una crescita dei consumi del 20%, ma ai proclami scritti deve
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seguire l’attuazione concreta delle misure
che dovrebbero anche essere sostenute da
interventi economici”. Così Andrea Bertoldi, coordinatore del settore biologico dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari,
ha commentato l’approvazione del Piano
strategico nazionale del biologico da parte
della Conferenza Stato Regioni. Questo, sottolinea, “affinché gli obiettivi di crescita che
ci siamo dati possano effettivamente indirizzarsi verso un adeguamento dell’offerta
alla crescente domanda”. Lo sviluppo del
settore, conclude, “dipende molto anche dal
livello di aggregazione dei produttori e del
prodotto e, in questo senso, la cooperazione
può già svolgere un ruolo fondamentale
come punto di riferimento per un disegno
complessivo di organizzazione della filiera”.
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>> Cooperative Europe
COOPERATIVES EUROPE
presentazione e discussione delle attività
svolte nel 2015 e le priorità strategiche da
implementare nel corso dei prossimi mesi.
La giornata si concluderà con un ricevimento al quale parteciperanno i delegati ed
i rappresentanti delle principali istituzioni UE.
Si ricorda che la partecipazione all’Assemblea è gratuita, previa registrazione. Nei
prossimi giorni verrà data diffusione del programma dettagliato dei lavori. Per informazioni sulle modalità di registrazione:
[email protected]; [email protected]
Per le informazioni pratiche relative alla location dell’iniziative, clicca qui
L’Assemblea annuale
per i 10 Anni
Si svolgerà il prossimo 20 aprile a Bruxelles
l’Assemblea annuale di Cooperatives Europe, l’organismo di rappresentanza del
movimento cooperativo della regione europea, istituito nel 2006 con una personalità
giuridica autonoma, che celebra quest’anno
il suo primo decennio di vita.
La sfida dei rifugiati in Europa e il ruolo della
cooperazione è il tema sul quale sarà incentrata l’Assemblea di quest’anno. La necessità di cooperazione, in costante
aumento in Europa, innesca problematiche
sempre più complesse a livello politico, sociale ed economico. L’Europa sta affrontando la più grande sfida degli ultimi
decenni nella gestione di un flusso ampio e
inarrestabile di rifugiati che per alcuni paesi
si sta rivelando un compito eccessivo rispetto alle risorse ed alle capacità amministrative di cui sono dotati. Qual è l’impegno
e il ruolo delle cooperative in questa sfida
che interessa l’Europa intera? Questa la riflessione attorno alla quale si svilupperà il
dibattito centrale della mattinata, animato
da un panel di esperti composto da rappresentanti delle istituzioni europee e delle organizzazioni cooperative di diversi paesi,
durante il quale saranno presentate alcune
buone pratiche cooperative sviluppate per
la gestione della crisi dei rifugiati.
Nel pomeriggio sono previsti i lavori concernenti le questioni statutarie, ivi inclusa la
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Meeting Rete europea dei giovani
cooperatori
Il prossimo 18-19 aprile si riuniranno a Bruxelles i giovani cooperatori provenienti da
diversi Stati membri per partecipare alla
terza riunione della Rete europea dei giovani cooperatori, organizzata da Cooperatives Europe, due giorni prima dello
svolgimento dell’Assemblea annuale.
La prima giornata sarà dedicata alle questioni statutarie e la Rete assumerà lo status formale di associazione. Il secondo
giorno si riuniranno i gruppi di lavoro per discutere del futuro della Rete, le strategie di
sviluppo e verrà lanciata una nuova strategia di finanziamento.
Per maggiori informazioni sul programma
dei lavori, clicca qui
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Una nuova legislazione appalti
più vicina al mondo dei Servizi
Le cinque organizzazioni del “Manifesto dei
servizi” (Legacoop Servizi, Anip Confindustria, Fnip Confcommercio, Assistal, Afidamp) hanno organizzato, nella mattinata
del 23 marzo, presso la Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca “Giovanni Spadolini”, un incontro per presentare alcuni
emendamenti mirati sul testo del nuovo Codice appalti, che è attualmente all’esame
delle Commissioni parlamentari per il parere
finale. Il nuovo testo, infatti, dovrà essere approvato in via definitiva entro il prossimo 18
aprile. Gli emendamenti rappresentano la
conclusione di una fase di lavoro in corso da
circa due anni, durante la quale le organizzazioni hanno seguito con attenzione e
svolto una azione concreta e propositiva nei
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confronti dei decisori istituzionali. Tali emendamenti sono finalizzati a migliorare una
serie di articoli particolarmente importanti
per le imprese che operano nei servizi ad
alta intensità di manodopera. L’iniziativa,
realizzata in collaborazione con Forum PA e
Terotec, è stata introdotta dal Presidente di
FPA Carlo Mochi Sismondi. Il Direttore di Terotec, Silvano Curcio, ha inquadrato il tema
e gli avvocati Sergio Grillo e Paola Conio
hanno illustrato il senso degli emendamenti.
Sono poi intervenuti il Prof. Pier Luigi Mantini, componente della Commissione che ha
avuto il compito di stendere ed elaborare i
testi per il nuovo Codice, e Michele Corradino, consigliere dell’Anac, l’Autorità anticorruzione. Entrambi hanno svolto
considerazioni e valutazioni positive sulle
proposte presentate. L’incontro è stato concluso dal portavoce delle organizzazioni del
Manifesto, Lorenzo Mattioli, Presidente di
Anip Confindustria.
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>> Romagna
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ROMAGNA
>> Legacoop Estense
Assolte Terremerse e Cantina Colli
Romagnoli. Il fatto non sussiste
>> Toscana
I cooperatori di Legacoop Romagna esprimono la massima soddisfazione per la sentenza del Tribunale di Bologna che in maniera
inequivocabile – perché il fatto non sussiste – ha dichiarato Terremerse e Cantina
Colli Romagnoli non responsabili dei reati
che erano stati loro contestati. La verità processuale ha ristabilito quello che la cooperativa e il movimento hanno sempre
sostenuto, cioè che i comportamenti tenuti
dagli amministratori di Terremerse e Colli Romagnoli sono sempre stati improntati alla
massima correttezza e osservanza delle
leggi. Al gruppo dirigente di Terremerse e a
tutte le persone coinvolte nella vicenda, a cominciare da Gianni Errani, si rinnova quindi il
nostro attestato di fiducia, stima e solidarietà,
che abbiamo più volte avuto modo di manifestare nel corso di tutta la vicenda. Giunti a
questo punto crediamo sarebbe opportuno
esprimere una valutazione sui tempi coi quali
questo difficile percorso giudiziario è arrivato
a conclusione, dimostrando in pieno l’insussistenza e l’inesistenza dei fatti contestati,
nonché sui danni che sono stati prodotti
tanto alle persone quanto alle aziende coinvolte. Proprio perché abbiamo piena fiducia
nella giustizia non possiamo non sollevare il
tema dei tempi con cui si è giunti a questa
conclusione e chiederci se c’erano o meno i
presupposti per l’apertura di questa inchiesta che non ha retto a nessuna sentenza
emessa. Siamo fiduciosi ora che la parte di
rilievo di carattere amministrativo ancora
aperta si concluda rapidamente, con la piena
dimostrazione dell’insussistenza degli illeciti.
>> Legacoop Estense
>> Umbria
LEGACOOP ESTENSE
“L’area vasta sarà a casa nostra”
L’idea di sviluppo di presidente
e vicepresidente
l’umanità. “Solo così si può competere oggi
nei mercati internazionali”. Parola di Andrea
Benini e Francesca Federzoni, presidente
e vicepresidente di Legacoop Estense dopo
la fusione delle associazioni di Ferrara e Modena lo scorso 4 marzo. Se il nome di Andrea
Benini (già presidente di Arci Ragazzi dal
1997 al 2005, presidente di Camelot, coordinatore del Centro Servizi Integrati per l’Immigrazione; portavoce del Forum del III
Settore e negli ultimi tre anni presidente di
Legacoop Ferrara) è ormai conosciutissimo
in città, quello di Francesca Federzoni è tutto
da scoprire per la realtà locale. Ecco allora
uno dei motivi che ha portato i due vertici
della lega delle cooperative a presentarsi alle
redazioni dei media. Ingegnere elettrotecnico,
presidente di Politecnica dal 2011, project
manager di progetti internazionali in Ghana,
Armenia, Turchia, Malta, è membro del consiglio direttivo di Oice, l’associazione di categoria aderente a Confindustria che
rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnicoeconomica, del consiglio di presidenza
nazionale di Ancpl e del consiglio direttivo del
settore costruzioni civili Aicq, l’Associazione
italiana cultura qualità. Tra lei e Benini non ci
sono differenze di vedute per quanto riguarda
lo sviluppo del ‘nuovo Ducato estense’: “per
avere aziende di respiro internazionale serve
un territorio di respiro internazionale”. E Ferrara e Modena, insieme possono averlo:
“sono città culturalmente vicine e complementari dal punto di vista dell’economia; in
entrambe la cooperazione porta l’8% dell’occupazione; anche per questo la fusione è
stata figlia di una grande serenità”. Il primo
passo dopo la fusione è quello di conoscere
quella parte di territorio ancora inesplorata. E
Federzoni è già all’opera per “incontrare le
cooperative ferraresi, ascoltare i loro problemi
per trovarne le rispettive soluzioni”. Soluzioni
che andranno calibrate in base alle analisi
Un territorio da un milione di abitanti con
11mila imprese. Un territorio che va dall’Appennino al mare capace di offrire prodotti
che vanno dal’aceto balsamico alla vongola di
Goro e offrire tre siti Unesco patrimonio delPrimo piano
ACI
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
14
economiche dell’ultimo periodo, “che dicono
– interviene Benini – che stiamo uscendo
piano piano dalla crisi e che lo strumento per
tornare a competere è quello delle aggregazioni. E noi questo passaggio lo stiamo affrontando non con una, ma con tre fusioni”.
Tre fusioni? “La fusione territoriale con Modena, quella associativa con le altre centrali
cooperative di Confcooperative e Agci che si
perfezionerà l’anno prossimo e quella tra generazioni. Quest’ultima prevede il superamento di un concetto ormai vecchio. Prima il
modello emiliano era retto da grandi imprese
che, attraverso la subfornitura, facevano ricadere a pioggia la ricchezza ai territori. Ora è
vero il contrario: oggi per essere competitivo
devi crescere in un territorio competitivo. E
Legacoop Estense si pone come l’infrastruttura per crearlo”. La sfida non può non guardare anche ai mercati stranieri. Ma quando
si parla di internazionalizzazione, avverte la vicepresidente “si pensa solo al commercio on
l’estero. Internazionalizzazione vuol dire anche
e soprattutto essere pronto a rapportarti con
un investitore straniero quando decide di fare
un investimento a due passi da casa tua. Se
si creano le infrastrutture, le reti, affinché le
attuali grandi imprese pronte a interfacciarsi
con questi soggetti riescano a trasmettere
queste caratteristiche anche alle piccole imprese, allora questo territorio saprà guadagnarsi lo spazio che merita”. Insomma,
questo lo slogan di presidente e vice, “da solo
non puoi vincere, devi condividere per essere
più forte, piccolo o grande che tu sia; e molto
del nostro lavoro consisterà nel creare progetti di conoscenza reciproca. Allora, solo allora, l’area vasta sarà a casa nostra”.
LEGACOOP ESTENSE
“Guerra alle false cooperative”
La lotta alle false cooperative è tra le priorità della neo istituita Legacoop Estense,
l’associazione nata inizio marzo dalla fusione di Modena e Ferrara che unisce 150
coop tra le due distinte province. Il nuovo
presidente, il 40enne ferrarese Andrea
Benini plaude all’operato della Guardia di
finanza sul territorio regionale e ribadisce
Primo piano
ACI
l’importanza di una legge più severa così
come richiesto con una raccolta firme. A
pochi giorni dall’assemblea costitutiva entra
nel vivo la riorganizzazione interna dell’associazione con l’intento anche di contribuire
ad un ricambio generazionale.
Fonte: ViaEmiliaNet
TOSCANA
Due settimane di lavori per far rinascere l’Anconella
dividuato le specie più adatte ai cambiamenti climatici in corso e quelle in grado di
incrementare lo sviluppo della biodiversità
in ambito urbano. “Vogliamo regalare una
nuova Anconella alla città e ai bambini. Il
nostro impegno non finisce qui. Nei prossimi mesi monitoreremo il lavoro fatto e collaboreremo con le scuole ed il territorio per
la valorizzazione del parco” ha affermato
Roberto Negrini, presidente Legacoop Toscana.
UMBRIA
Legacoop rinnovo cariche
in ANCA
Tigli, platani, peri e querce per restituire alla
città il parco dell’Anconella spazzato via dal
fortunale del primo agosto scorso. Oggi i
primi alberi sono stati piantati alla presenza
del sindaco di Firenze Dario Nardella, dell’assessore all’Ambiente, Alessia Bettini
e del presidente Legacoop Toscana, Roberto Negrini. Dell’intervento si occupa la
cooperativa Agriambiente Mugello, che
procederà con i lavori per le prossime due
settimane. Dopo essere stato chiuso la
scorsa settimana per permettere la trivellazione dei ceppi, il parco resterà aperto durante la piantumazione. I tecnici, infatti,
metteranno in sicurezza le aree interessate
dall’intervento giorno per giorno. L’impegno
della Lega delle Cooperative Toscane, che
ha raccolto 100mila euro attraverso la donazione di fondi e una cena di finanziamento che ha riempito l’Obihall di Firenze,
è partito all’indomani della tempesta. La donazione servirà per coprire, oltre alla messa
in posa di circa 150 piante, la manutenzione dei nuovi alberi per tre anni, fino a fine
2018. L’intervento seguirà il progetto di riqualificazione complessiva dell’impianto arboreo del parco elaborato insieme alla
Direzione Ambiente del Comune, che ha in-
Legacoop
Settori
Rinnovo delle cariche per Anca Umbria –
Associazione Nazionale Cooperative Agroalimentari dell’Umbria.
Nel corso dell’Assemblea Regionale, che si
è svolta venerdì 26 febbraio, è stato infatti
riconfermato alla presidenza Graziano Pedetti e nominato Vice Presidente Gianfranco Domini.
Eletta inoltre la nuova Direzione composta,
oltre che dal Presidente e Vice Presidente,
da Chianella Luciano, Giovi Riziero, Mancini
Giancarlo, Mezzasoma Sanni, Minciotti Ezio,
Natale Giuseppe, Ranaldi Fabrizio e Dino
Ricci. Rinnovato, poi, il Collegio dei Revisori
dei Conti composto da Valter Fascini, in
veste di Presidente, Ireneo Volpi e Gabrio
Gustinelli, come membri effettivi, Giovanni
Rinaldi e Vincenzo Rubini, supplenti. Nel
corso dell’appuntamento assembleare sono
stati nominati anche i Delegati alla 16^ Assemblea Nazionale di LegacoopAgroalimentare, che si svolgerà a Roma il 10 e 11
marzo 2016.
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
>> Coop Alleanza 3.0
>> Lattemilia/Granarolo
>> Coop Reno
15
COOP ALLEANZA 3.0
Parte il bike to work aziendale
>> Gulliver
>> Radio Taxi
>> Soluzioni Futura
>> Verniciatori già Sardi
>> Treseiuno
>> Cooperativa Ghinghinelli
>> Cir Food
>> Coop Culture
>> Cooperativa
San Michele Arcangelo
>> Castel Monte
>> L’Aiutarella
>> Proalter 2000
Primo piano
ACI
Arriva il welfare della mobilità. E arriva
in bicicletta! In attesa degli incentivi previsti dal Governo nell’ultimo Collegato Ambientale, ecco che parte il bike to work
aziendale. Prima fra tutte, a proporre incentivi in busta paga ai dipendenti che
vanno al lavoro in bicicletta, è Coop Alleanza 3.0, la più grande cooperativa di consumo italiana: 2 milioni 700 mila soci, 5
miliardi di fatturato e 22 mila dipendenti. Alleanza, per favorire la mobilità sostenibile
tra i suoi lavoratori, ha lanciato il 21 marzo
scorso il bando “In bici alla Coop”, un’iniziativa pensata per il benessere dei lavoratori nell’ambito del sistema di welfare
aziendale Piùperte. Si legge nel
bando: “L’incentivo economico è finalizzato
a promuovere modalità di trasporto che inducano alla progressiva riduzione dell’utilizzo del mezzo privato motorizzato a favore
di modalità di trasporto orientate alla salvaguardia dell’ambiente ed al miglioramento
della salute, della sicurezza e del benessere
psicofisico dei dipendenti.” Salute e benessere psicofisico sono sempre stati appannaggio della bicicletta. Da febbraio con il
pieno riconoscimento da parte dell’Inail,
dell’infortunio in itinere ciclistico, per chi va
al lavoro in bicicletta, si apre anche un inedito spazio di tutela, precluso invece a chi si
muove con qualsiasi altro mezzo privato. La
partecipazione al bando è gratuita e aperta
ai dipendenti con contratto a tempo indeterminato o anche di apprendistato. Per
adesso si prevede il coinvolgimento di massimo 250 dipendenti che saranno inseriti in
una graduatoria stilata in base all’ordine
cronologico d’arrivo delle candidature. Ai
250 dipendenti che parteciperanno all’iniziativa l’azienda fornirà un kit composto da
zainetto, borraccia, fascetta catarifrangente
e luci a led e metterà a loro disposizione un
video con le regole da seguire e piccoli consigli per muoversi in sicurezza.
Legacoop
Settori
Per quanto riguarda l’incentivo economico
si tratta di un contributo, al lordo di ritenute
previdenziali, assistenziali e fiscali, di 0,30
euro per ogni km percorso, nel tragitto
casa-lavoro per un massimo di 6 euro al
giorno e di 60 mensili. Per calcolare i kilometri pedalati ci si affiderà alla App Vivibici
disponibile sia per Iphone che per dispositivi Android. E per quei dipendenti che
hanno come operatore Coop Voce, con Vivibici ci sarà la possibilità di convertire tutti
i km percorsi quotidianamente in bicicletta,
in minuti e MB di traffico nazionale gratuito.
Un vantaggio nel vantaggio.
LATTEMILIA/GRANAROLO
“Venderemo Parmigiano
all’estero”
Grande soddisfazione in Legacoop per il
successo del convegno che si è svolto nella
Sala Valdo Magnani, organizzata in occasione dell’assemblea di bilancio di Lattemilia, la cooperativa agricola che associa 17
tra cooperative, aziende agricole e società
private produttrici di formaggio Parmigiano
Reggiano, prodotto con il latte proveniente
da circa 450 aziende agricole della provincia di Reggio Emilia e Parma. “Come vendere il Parmigiano Reggiano. La filiera
produzione/commercializzazione e il mercato lattiero-caseario ad un anno dalla fine
del regime delle quote latte”: questo era il
tema quanto mai attuale del convegno, presieduto dal presidente di LattEmilia Luigi
Tamburini, a cui sono intervenuti l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli, il presidente di Legacoop Emilia Ovest
Andrea Volta, il presidente del Gruppo
Granarolo Gianpiero Calzolari e il presidente di Legacoop Agroalimentare Nord Ita-
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
16
lia Cristian Maretti.
Il convegno è stata anche l’occasione per
presentare l’importante accordo tra LattEmilia e Granarolo per la commercializzazione all’estero di Parmigiano Reggiano
prodotto dai soci di LattEmilia.
Tutti gli interventi hanno sottolineato il difficile momento del settore lattiero-caseario
in Italia, anche dopo il superamento delle
quote latte. Nel nostro paese siamo di fronte
ad una situazione di forte eccedenza nella
produzione del latte (+13%), con una stagnazione delle vendite e un significativo
mutamento negli stili di alimentazione, che
penalizza il settore del latte e dei suoi derivati. A questo si aggiunge la situazione non
facile dei mercati internazionali (con l’aumento, tra l’altro, della produzione in Cina e
i noti problemi per l’exoprt verso la Russia).
Per affrontare questa situazione, che non
tocca solo l’Italia, le politiche dell’Ue sono
ancora deboli, come ha sostenuto l’assessore regionale Caselli. Ma partendo dalla
grave e complessa situazione internazionale
nel settore, e dalla saturazione del mercato
interno, è necessario, per Simona Caselli,
puntare all’estero esaltando il Made in Italy,
un brand che ha sempre un grandissimo
valore. E’ poi necessario una forte organizzazione da parte dei produttori, perché – è
il parere di tutti gli interventi – non si può
puntare ai mercati esteri andando alla rinfusa e senza strategie comuni. L’accordo
tra LattEmila e Granarolo, hanno spiegato
Tamburini e Calzolari, va proprio in questa
direzione: mettere in rete le capacità e la
qualità dei produttori associati in LattEmilia, con la forza di penetrazione sui mercati
esteri di un gruppo come Granarolo, il tutto
all’interno di una filiera cooperativa riconoscibile e che aggiunge valore aggiunto.
L’accordo nasce da un fruttuoso confronto
Primo piano
ACI
tra un qualificato gruppo di soci di LattEmilia e l’organizzazione di Granarolo. Si inizierà
mettendo a disposizione del gruppo bolognese, che ha sue società già attive in diversi paesi, in particolare europei ed
americani, dalle 1500 alle 2000 forme al
mese di Parmigiano Reggiano, già stagionato. I soci di LattEmilia, oltre alla produzione, cureranno la stagionatura, che ha il
supporto del Ccfs, la finanziaria di Legacoop, e di altri istituti di credito. “Invece di
lamentarci – ha detto il presidente di Granarolo – dobbiamo fare qualcosa. E l’accordo che presentiamo oggi è una prima
risposta”. Particolarmente soddisfatta dell’accordo tra Granarolo e LattEmilia è Simona Caselli. “La Regione punta a
valorizzare le buone pratiche. Quello che
viene presentato oggi è un accordo di
grande interesse. Da un ruolo da protagonisti ai produttori, che oltre a vedere il Parmigiano Reggiano sui mercati esteri,
possono anche programmare la loro attività.” LattEmilia si occupa anche di valorizzare il siero del latte derivato dalla
trasformazione in formaggio Parmigiano
Reggiano, destinandolo dopo raffreddamento e concentrazione all’utilizzo alimentare, farmaceutico per usi umani; di
valorizzare il burro e la panna; fornire formazione, assistenza tecnica e finanziaria;
sviluppare e consentire la tracciabilità della
filiera, la certificazione della qualità a garanzia del consumatore, del miglioramento
qualitativo delle produzioni, del benessere
animale, della sicurezza alimentare e della
sicurezza del lavoro. LattEmilia sta sviluppando con diverse Università italiane progetti di ricerca ed innovazione sui prodotti
caseari, come il Burro Nobile, e sul benessere animale.
COOP RENO
Dona 10mila euro al volontariato
“Ringrazio Coop Reno per il sostegno che
ha scelto di dare a quattro associazioni della
nostra provincia – Udi, Anffas, Aias e Associazione Traumatizzati Cranici – e spero che
anche altre realtà produttive scelgano di seguire questo esempio virtuoso di collaborazione con il mondo del volontariato”. Con
Legacoop
Settori
queste parole l’assessore alla Politiche Sociali del Comune di Ferrara Chiara Sapigni
ha aperto, nella sala Arazzi del Comune di
Ferrara, la conferenza stampa per presentare un’iniziativa che Coop Reno promuove
per il decimo anno consecutivo, legata ai famosi “Cataloghi del Collezionamento” che
consentono ai soci di accumulare punti attraverso la spesa.
“I punti che, a fine campagna, non sono stati
utilizzati vengono solitamente azzerati –
spiega Andrea Mascherini, presidente di
Coop Reno –. Da qui l’idea di recuperarli per
trasformarli in occasioni di solidarietà. Una
scelta che per noi ha un grande valore simbolico, di restituzione e redistribuzione di ricchezza sul territorio anche in questo difficile
momento economico. Non dobbiamo dare
per scontate le buone notizie e ci auguriamo
che anche altri vogliano replicarle”.
Andrea Benini, presidente di Legacoop
Estense, nel ringraziare la cooperativa auspica “che l’impegno di Coop Reno, che da
sempre scommette sul forte rapporto con il
territorio e le piccole comunità, venga mantenuto anche in futuro”. Un ringraziamento e
un auspicio che rimarcano anche le quattro
associazioni presenti in conferenza stampa,
che hanno ottenuto un contributo totale di
10mila euro. “In un momento storico in cui
diventa sempre più difficile accedere a risorse economiche – commentano in modo
unanime i rappresentanti delle quattro associazioni (Liviana Zagagnoni di Udi, Guido
Gozzi di Anffas, Orietta Fozzato di Aias
e Marcello Roncarà di Traumatizzati
Cranici) – iniziative come questa sono ossigeno per noi e per i nostri beneficiari”.
Udi ha ricevuto 5mila euro per un progetto
di cultura e memoria: la donazione servirà infatti per l’acquisto di mobili e strumenti di
conservazione per l’archivio storico e la biblioteca. Gli altri 5000 euro sono stati invece
destinati alle altre tre associazioni per progetti di vacanze estive rivolti a persone disabili, che rappresentano importanti momenti
di autonomia per i beneficiari e di sollievo per
le loro famiglie. Coop Reno, cooperativa di
consumo associata a Legacoop Estense, ha
41 punti vendita in 4 province (Bologna, Ferrara, Ravenna e Rovigo) per un fatturato che
nel 2015 si attesta a circa 163 milioni di
euro, ed è presente nella provincia di Ferrara
con 8 supermercati, che contano in totale
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
17
9.639 soci. Attraverso questa iniziativa i soci,
grazie ai punti collezionati, hanno donato in
tutto oltre 400mila euro, 50mila solo nel
2015.
GULLIVER
A sostegno del progetto
“Happy Kayak”
Un progetto di sostegno alle disabilità unico
nel suo genere, una potenziale campionessa
che ha attraversato un continente per cercare
il riscatto, due enti che insieme stanno provando a realizzare il sogno di alcuni disabili e
in modo particolare di Juliet.
Tutto questo è il progetto “Happy Kayak”
messo in piedi da Canottieri Mutina col sostegno finanziario di Cooperativa Sociale
Gulliver e organizzativo di Uisp Modena e
che ha in Juliet Kaine, pluri-campionessa italiana di paracanoa, la sua punta di diamante.
«Abbiamo deciso di diventare main sponsor
del settore paracanoa della Canottieri Mutina
perché abbiamo la consapevolezza del valore
sociale dello sport, soprattutto quando promuove progetti di questo genere - racconta
Massimo Ascari, Presidente di Gulliver - Gli
atleti ai quali si rivolge “Happy Kayak” sono
infatti le persone delle quali Gulliver si prende
cura ogni giorno. Il nostro fine è quello di sostenere le attività del settore paracanoa della
Canottieri Mutina indipendentemente dai risultati sportivi, per dare un’opportunità a tutti
di praticare sport. Condividiamo con la società
i valori del progetto che, attraverso attività
multidisciplinari, promuove comportamenti
Primo piano
ACI
solidali, il rispetto per “l’altro” e per se stessi,
l’adozione di sane abitudini alimentari e di
vita, il rispetto per l’ambiente».
«Uisp da sempre promuove anche lo sport
paralimpico - fa eco Giorgio Baroni, presidente Uisp Modena - e per questo fin da subito si è impegnata per far sì che Juliet
potesse ottenere la cittadinanza italiana, gareggiando per un posto alle Olimpiadi di Rio.
Parimenti, siamo orgogliosi di quanto sta costruendo la Canottieri Mutina, una società alla
quale siamo storicamente legati».
Assieme a Gulliver e Uisp anche Bper
Banca, che col suo programma di carte personalizzate “We love sport” devolve una quota
a favore di Juliet Kaine. “Happy Kayak” è un
progetto integrato per ragazzi portatori di handicap nato nel 2008 e dal 2014 entrato nelle
competizioni federali della Fick, con ben 20
ragazzi affetti da diverse disabilità fisiche o intellettivo-relazionali che hanno saputo distinguersi. Tra di loro, la punta di diamante è
Juliet Kaine, che tra 2014 e 2015 si è aggiudicata ben 9 titoli italiani e che lo scorso
anno ha ottenuto definitivamente la cittadinanza italiana. Originaria della Sierra Leone e
affetta da bambina da una grave malattia, Juliet si è trasferita in Italia nel 1997, curandosi
e affrontando la sedia a rotelle con coraggio
e con un grande spirito sportivo. Ora Juliet è
campionessa italiana su varie distanze, comprese quelle di fondo e mezzo fondo, e sta
tentando con tutte le sue energie di qualificarsi alle Paralimpiadi di Rio che si svolgeranno in settembre. Dopo le selezioni in aprile,
Juliet infatti parteciperà ai Mondiali di
Duisburg (in Germania): lì dovrà centrare
uno dei piazzamenti necessari. Non sarà facile, ma Gulliver, Uisp e Bper sono con lei.
ter Centanaro, presidente della Cooperativa Radio Taxi Genova - e visto il successo del servizio abbiamo deciso, in
modo collegiale, di prorogare di altri sei
mesi, fino al 30 settembre, l’offerta per cui
il tassametro scatta solo al momento del
raggiungimento del luogo convenuto col
cliente”. “Il servizio di chiamata via WhatsApp è stato inaugurato a metà novembre
2014 e ha ottenuto un sempre crescente
indice di utilizzo da parte dei genovesi e
non solo: circa il 10% delle chiamate arriva proprio attraverso la popolare App di
messaggeria mobile. Per utilizzare WhatsApp, basta inserire nella rubrica del proprio smartphone il numero 3925966123
e mandare un messaggio per prenotare
l’auto bianca su tutto il territorio del Comune di Genova, indicando dove si vuole il
taxi e con quali caratteristiche: ad esempio
il numero delle persone da trasportare oppure la presenza di animali, piuttosto che
di bagagli. È prevista anche la possibilità
per il cliente di inserire l’importo pagato –
via WA al 3925966123 - a fine corsa e di
confrontarlo in totale trasparenza, con
l’importo che il tassista è obbligato a comunicare alla centrale Radiotaxi. La chiamata via WhatsApp è tra le tante novità
contenute nel nuovo sito iper responsivo
www.5966.it realizzato di recente dalla
Cooperativa che contiene i servizi della
Next generation Taxi”. “Tutti i servizi, tradizionali e nuovi, saranno ‘in vetrina’ negli
stand della Fiera di Genova, da domani 1°
aprile fino al 10, in occasione della Fiera
Primavera, con la Cooperativa Radio Taxi
ospite, nella tensostruttura esterna del
quartiere fieristico, dello stand Autoveicoli
Erzelli spa”.
RADIO TAXI
Prorogata fino al 30 settembre
la promozione via WhatsApp
“Per tutta la primavera e l’estate, sarà valida l’offerta legata alla chiamata via WhatsApp al numero 3925966123 delle auto
bianche della Cooperativa Radio Taxi
Genova“: lo ha affermato la stessa tramite
una nota. “In accordo e collaborazione con
il Comune di Genova e il Coordinamento
sindacale tassisti genovesi – spiega Val-
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
18
SOLUZIONI FUTURA
Presenta il cloud a Impact Hub
La cooperativa Soluzioni Futura compie due
anni e presenta “I love Cloud”. Mercoledì
13 aprile alle 18.00 a Impact Hub, lo spazio coworking in via Statuto 3 a Reggio Emilia, la cooperativa invita a conoscere il
Cloud. Soluzioni Futura è un’azienda Consulting Partner diAmazon Web Services,
leader mondiale nell’offerta di servizi Cloud
con oltre un milione di clienti in 190 paesi
del
mondo.
“I love Cloud” sono sessioni pratiche e operative sul campo dell’innovazione della tecnologia del cloud computing. Valerio
Versace, Cto di Soluzioni Futura, è uno dei
12.000 architetti in soluzioni cloud di Amazon Web Service certificati nel mondo. Nel
primo appuntamento spiegherà cos’è il
coud e quali sono i vantaggi economici e,
numeri e casi di studio alla mano, per la
piccola-media impresa.E’ possibile registrarsi gratuitamente da oggi al sito dove
sarà anche possibile seguire le diretta sui
social network e vedere il video dell’evento.
Seguirà un momento conviviale e di incontro con i soci di soluzioni futura davanti a
un aperitivo offerto a tutti i presenti. Tutti gli
interessati sono invitati a registrarsi:
l’evento è aperto a cinquanta persone. Ma
cos’è il cloud? “Facciamo esperienze di
cloud computing tutti i giorni - spiega Valerio Versace - a volte senza neanche rendertene conto. Quando sei davanti al tuo PC
e navighi su Google, digitando una chiave di
ricerca, in realtà stai usando delle soluzioni
di cloud computing. Il tuo computer non fa
altro che inviare la richiesta alla rete di una
delle migliaia di cluster di computer di Google, che elaborano le informazioni, fanno il
Primo piano
ACI
lavoro sporco cercando ciò di cui hai necessità e chiedono al tuo PC di visualizzare
i risultati. Le operazioni più onerose vengono fatte da una macchina residente in
California, a Dublino, a Tokyo o in una delle
tante altre parti del mondo senza che tu ne
sappia nulla. Lo stesso vale quando usi le
email via Web e i servizi di cloud storage
come Dropbox, che ti permettono di avere
sempre con te i file di cui hai necessità,
anche lontano dal tuo PC con cui lavori abitualmente.” Quali sono i vantaggi e i costi
del cloud? Il cloud oltre ad offrire nuove ed
incredibili opportunità applicative è anche
un modo per cancellare i costi fissi e abbattere drasticamente il budget necessario
alla gestione di una rete aziendale. In poche
parole eliminate la maggior parte dei server (se non addirittura tutti) e mettete tutto
il resto nel cloud. “Ci sono provider specializzati, ad esempio Amazon Web Service
che noi usiamo - spiega Versace - che vi
mettono a disposizione tutti i server di cui
avete bisogno a distanza. Non dovrete mai
più preoccuparvi dell’obsolescenza
dell’hardware, ci pensa il provider ad aggiornare i vostri server. Per lo stesso motivo
non dovrete mai più preoccuparvi dell’obsolescenza del software. Non dovrete più
preoccuparvi di salvare i dati e avere server
duplicati nel caso se ne rompa qualcuno, il
vostro provider renderà i vostri dati ridondanti, sia mettendoli su più server, sia distribuendoli geograficamente sul pianeta:
se dovesse scoppiare un incendio nella
stanza dove si trova il vostro server, ne subentrerà istantaneamente un altro con tutti
i vostri dati aggiornati, ma che si trova geograficamente da un’altra parte. Beneficerete dunque di un’infrastruttura di sicurezza
di qualità e affidabilità molto maggiore rispetto a qualsiasi altra possibilità tradizionale. Non è tanto il prezzo, che comunque
è estremamente inferiore ai costi di gestione di una rete privata, ma è il modello di
pagamento che è cambiato: si paga al consumo. Avete capito bene, non ha importanza quanti server avete, ma quanto li
usate. E come se non bastasse potete cambiarli di continuo: se ad esempio per un periodo dell’anno vi serve più potenza, la
aumentate con un click e la riportate indietro quando non vi serve più. E’ come avere
Legacoop
Settori
una rete che potete riconfigurare di continuo a vostro piacimento e senza neanche
un secondo di stop all’attività aziendale”.
VERNICIATORI GIÀ SARDI
I 70 anni della cooperativa
Un pezzo storico della Forlì lavoratrice compie quest’anno 70 anni di attività, si tratta
della cooperativa verniciatori già Sardi nata
nel 1946 alla guida di Renato Sardi. Inizialmente i soci della cooperativa erano artisti, finissimi artigiani che applicavano
delicate laccature, decoravano stucchi e collaboravano fianco a fianco con pittori forlivesi come Zambianchi, Casadei e Nadiani.
La società nasce il 28 marzo 1946 dall’unione dei dipendenti di Renato Sardi, abilissimo artigiano scomparso nel 1972. Sardi
ha lasciato al suo team l’attività e ha trasmesso i suoi saldi principi morali e l’attaccamento al lavoro, tanto che nel nome della
cooperativa appare tuttora il cognome del
suo fondatore. Negli anni ‘70 l’attività della
cooperativa si è ampliata aggiungendo alla
laccatura di calessi e mobili, alla decorazione di stucchi e carta da parati, anche le
attività di tinteggiatura e apposizione di
scritte pubblicitarie su intonaci. Gli anni ’80
hanno segnato un altro rinnovamento: la
cooperativa ha ampliato la propria attività nel
settore cantieristico. Da qui è nata la concentrazione nel settore edile con il ripristino
del cemento armato e la realizzazione di isolamenti termici. “Oggi a distanza di 70 anni
– spiegano i soci – come allora, in un momento storico di forte difficoltà, data dalla
crisi economica globale, la cooperativa attracca a vele spiegate verso un nuovo porto
della sua storica e gloriosa navigazione”. La
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
19
cooperativa, composta da 11 dipendenti tra
soci ed operai, offre ai propri clienti servizi di
tinteggiature interne ed esterne, protezione
del cemento armato, realizzazione di isolamenti termici a cappotto, cicli armati anticrepe, rifacimenti pavimentazione balconi,
rifacimento ed impermeabilizzazione di
tetti, fornitura e posa in opera di linee vita,
garantendo l’impiego di personale altamente qualificato e l’utilizzo di prodotti certificati e a norma di Legge. “L’azienda ha
saputo rinnovarsi – spiegano i soci – nel
corso di questi decenni, affrontando via via
differenti esigenze di mercato. Oggi, infatti,
a discapito del nome cooperativa verniciatori, non si occupa solo di lavori di tinteggiatura ma ha sviluppato competenza anche
in altri ambienti edilizi. Sacrificio, umiltà , responsabilità e desiderio di migliorare sono
diventati parte integrante di un patrimonio
umano, ancor prima che professionale. Nella
nostra impresa, oggi come allora c’è la consapevolezza che, solo considerando la cooperativa una famiglia dove ognuno ha un
ruolo ben preciso, ci sarà sempre continuità”.“A tutti i clienti storici – concludono i
soci - va il doveroso e sentito ringraziamento
per la fiducia riposta, con l’augurio che questi siano soli i primi settant’anni”.
Fonte: ForlìToday
PESCEAZZURRO
Sostenibilità ambientale, doggy
bag e area baby le novità dell’anno
Pasqua uguale Pesceazzurro. La catena
di ristoranti self-service, che ha come base
il locale storico di viale Adriatico a Fano (Pu),
scalda i motori per affrontare con successo
la stagione 2016. “Ci siamo appena riuniti
Primo piano
ACI
con tutti i dipendenti del gruppo – dice
Marco Pezzolesi, amministratore unico
del Pesceazzurro -, quest’anno 122 fra stagionali e a tempo indeterminato, per condividere con ognuno di loro la strategia
2016 del Pesceazzurro e confrontarci sul
lavoro da fare”. All’orizzonte, infatti, si vede
la luce del nord con un’ipotesi di apertura a
Bologna, prima, e a Milano poi. Intanto,
però, nei cinque locali operativi sulla costa
marchigiana e romagnola, Fano (Pu), Senigallia (An), Cattolica (Rn), Miramare
di Rimini (Rn), Milano Marittima (Ra), è
tutto pronto per superare i risultati raggiunti
nel 2015, 495 mila presenze di cui oltre 6
mila fidelizzate con la Cardazzurra, con
massime giornaliere di 5.274 clienti e una
media giornaliera di 2.631. Per le festività
pasquali e nei mesi primaverili, a Fano (Pu),
Senigallia (An) e Rimini, che sono rimasti
aperti nei fine settimana anche in inverno e
che proseguono le aperture, per tutto aprile,
a pranzo e a cena sabato, domenica, festivi
e prefestivi, si aggiunge la possibilità di
mangiare anche a Cattolica (Rn) e a Milano
Marittima (Ra). Il Pesceazzurro, aggiunge
Pezzolesi, “conferma il suo impegno per la
sostenibilità ambientale grazie all’uso di distributori self-service per le bevande, al
posto delle bottiglie di plastica per l’acqua
e di vetro per il vino, insieme all’utilizzo di
piatti, bicchieri e posate in materiale bio,
perfettamente riciclabile nell’umido”. La catena, inoltre, compie la sua azione contro lo
spreco del cibo favorendo i clienti che vogliano portare a casa gli “avanzi” del pasto
con la “Pesceazzurro doggy bag”. Un tema
sempre di attualità visto che anche la proposta di legge in Parlamento per favorire
l’uso consapevole delle risorse alimentari e
il recupero di prodotti ancora utilizzabili da
parte delle associazioni di volontariato sul
modello di quanto già fatto in Francia. Fra le
novità del 2016, c’è la creazione di un’area
baby con uno spazio tv nei punti ristorazione, in fase di sperimentazione a Rimini
e Fano per essere poi allestita anche negli
altri tre self-service, e la nuova offerta di
“Primino”, un piatto di pasta al sugo di
pesce per i più piccoli, a forma di pesciolino.
“E’ un modo, crediamo divertente – dice
Pezzolesi -, per far apprezzare la bontà del
pesce anche ai bambini”. Il Pesceazzurro è
Legacoop
Settori
anche al lavoro per una nuova campagna
di comunicazione che quest’anno punta
sulla televisione, con uno spot appena realizzato da parte del regista fanese Henry
Secchiaroli, senza dimenticare l’impegno
quotidiano a favore della solidarietà e di Telethon. Per ogni pasto consumato al Pesceazzurro, infatti, il gruppo devolve un
centesimo alla Onlus. Un piccolo gesto che
nel 2015 ha consentito di donare 4.950
euro, circa 30 mila euro dal 2006 ad oggi.
TRESEIUNO
Nasce il network delle cooperative
della comunicazione e informatica
della Romagna
Il contratto di rete – che si sta costituendo
formalmente dopo alcuni mesi intensi di incontri e attività di progettazione supportata
da Legacoop Romagna – fa il suo debutto in questi giorni per il pubblico degli
addetti ai lavori, in vista di un evento di presentazione ufficiale a imprese e istituzioni.
Una decina le società di Ravenna, Rimini e
Forlì-Cesena che stanno dando vita al network: Adit, Aleph, Cooperativa Editoriale
Giornali Associati, Cooperdiem, Fucina 798,
Media Romagna, Sunset, Soasi, Tuttifrutti,
e Videoinfo. Un panorama che consente di
intercettare tutte le esigenze delle imprese
e degli enti pubblici, mettendo a disposizione servizi che vanno dagli eventi alla
pubblicità, dai nuovi media a quelli tradizionali, dalla comunicazione e marketing dei
centri commerciali agli uffici stampa, passando per la produzione e gli operatori
video, il web, la creazione di software ad
hoc e le piattaforme avanzate per smartphone, tablet e cartellonistica digitale. Insieme le società della rete sviluppano un
giro d’affari di oltre 9 milioni di euro e occupano un centinaio di professionisti del
settore, tra giornalisti, grafici, copywriter,
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venditori, tecnici e programmatori. Il network Treseiuno nasce con lo scopo preciso
di organizzare al meglio la presenza sul
mercato delle cooperative della filiera
Media, Informatica e Comunicazione di Legacoop Romagna, creando occasioni di collaborazione, azioni commerciali congiunte
e idee per sviluppare nuove possibilità di
business, integrando il portafoglio di servizi
e valorizzando l’offerta dei singoli associati.
Treseiuno si rivolge in primis alle realtà del
movimento cooperativo romagnolo, come
interlocutore in grado di risolvere ogni esigenza di comunicazione aziendale, ma ha
già deciso di ampliare il proprio piano di
marketing a tutto il territorio nazionale, potendo contare su competenze consolidate,
sia dal punto di vista tecnico che creativo, in
grado di essere competitive a qualsiasi livello.
COOPERATIVA GHINGHINELLI
Da Coop Liguria Start Up a Panorama TV
Prima la vittoria al bando Coop Liguria Start
Up entrando tra i dieci progetti finalisti premiati. Ora tra i progetti scelti in tutta Italia
nel concorso “90 secondi per spiccare il
volo” ideato da Panorama. Cambiare l’agricoltura, abbattendo le emissioni di co2 attraverso l’uso di energie rinnovabili.
Cambiare l’agricoltura puntando sulla qualità di prodotti anche particolari, come lo
zafferano o il luppolo da cui produrre una
birra “genovese”. E’ l’idea dei 4 ragazzi di
Genova fondatori della cooperativa “Ghinghinelli”. Guarda il loro video di presentazione su panorama.it Oggi troverete anche
Primo piano
ACI
la storia di questo progetto sull’edizione
cartacea di Panorama. Panorama torna a
scoprire il meglio dell’Italia visto da vicino,
con la terza edizione del tour “Panorama
d’Italia”. Con lo stesso spirito che ha da
sempre caratterizzato l’iniziativa, anche
quest’anno Panorama vuole lasciare sul
territorio la testimonianza di come crede nel
modo di fare impresa dei più giovani. Ma lo
fa con modalità del tutto nuove aggiungendo alla “vetrina” delle migliori start-up
del posto – che c’è sempre stata – un premio per la più brillante consistente in servizi
“ad hoc” per un’impresa nascente. La Cooperativa Ghinghinelli è già alla caccia del
terzo premio.
food, Chiara Nasi – I prodotti di Libera Terra
sono un esempio tangibile di legalità e impegno sociale, valori imprescindibili per la
cooperazione, oggi più che mai”. CIR food
ha portato la stessa iniziativa anche al di
fuori dei confini regionali, in Veneto (Venezia e Teolo) e in alcuni Comuni di Toscana
(Scandicci, Camaiore, Massarosa, Pontassieve, Magione) e Liguria (La Spezia, Bolano, Chiavari, Cogoleto, Alassio, Garlenta,
Ventimiglia, Albenga, Verallia, Acqui Terme).
Il menu con la pasta BIO Libera Terra sarà
servito inoltre in alcune mense aziendali,
come l’IIT di Genova, la Telecom di Torino e
Genova, Banca Intesa, Reale Mutua e Politecnico di Torino.
CIR FOOD
COOP CULTURE
I prodotti di Libera per la XXI Giornata
in memoria delle vittime di mafia
Biblioteche e musei senza bando, rischiano il posto 40 addetti coop
In occasione della XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime
innocenti delle mafie organizzata il 21
marzo da Libera e Avviso Pubblico, CIR food
ha rinnovato il sostegno alla giornata con
molteplici iniziative. Come già accaduto
nelle edizioni precedenti, la cooperativa ha
inserito fra le materie prime dei menu per
scuole e ospedali la pasta di semola biologica di Libera Terra, per un totale di 5 tonnellate. CIR food ha inoltre dato il suo
sostegno alla manifestazione regionale di
Reggio Emilia, con il fondatore di Libera
Luigi Ciotti in collegamento da Messina. Il
21 marzo 2016 le scuole di Reggio Emilia,
Modena, Piacenza e Ferrara e nel bolognese gli Ospedali Maggiore e Rizzoli e le
scuole di Loiano e Bazzano (Comune di Valsamoggia) hanno avuto quindi un menu
speciale, che ha il sapore della legalità. Nel
modenese sono state coinvolte le scuole di
Sassuolo, Formigine, Spezzano, Fiorano,
Mirandola, Terre di Castelli e Terre d’Argine.
Inoltre la pasta di Libera Terra è stata proposta in oltre 40 ristoranti e self-service
RITA e CIR food nelle province di Modena e
di Reggio Emilia. “Rinnoviamo con orgoglio
il nostro sostegno all’Associazione Libera
nella giornata in ricordo delle 900 vittime di
mafia – ha dichiarato la Presidente di CIR
Protesta davanti al Comune di un gruppo di
addetti delle coop che hanno in appalto i
servizi museali e culturali: gli intoppi nel
bando creano preoccupazione per la sorte
del posto di lavoro di 40 persone . Una trentina di lavoratori e lavoratrici delle cooperative titolari degli appalti dei servizi culturali
e museali, Agave Itinera e Coop Culture, si
sono ritrovate sotto il Comune per un presidio e un’assemblea indetta da Filcams
Cgil e Uil Tucs per manifestare all’amministrazione le preoccupazioni per la scadenza
imminente della proroga del bando di gara,
il prossimo 31 marzo, del contratto di appalto. Il bando con il quale si dovevano rinnovare gli appalti triennali è scaduto a
dicembre, è stato rinnovato a gennaio e poi
subito ritirato per il problema della Casa
della cultura che doveva essere scorporata
dallo stesso bando. Nel frattempo era stata
data la proroga tecnica di tre mesi per far
Legacoop
Settori
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proseguire l’attivita e l’espletamento delle
fasi della gara. Proroga che a fina marzo
scade, rischiando la chiusura dei servizi,
con la conseguenza che 40 persone rischiano di andare a casa. Se non viene
emesso subito il nuovo bando al quale si
può agganciare la proroga, si potrebbe comunque optare all’affidamento provvisorio
del servizio. Per questo una delegazione di
sindacati e lavoratori attende di essere ricevuta dal sindaco Nogarin. “Se non ci
danno risposte certe - ha detto Monica Cavallini della segreteria provinciale Filcams
Cgil - sulla continuità del servizio e sulla
conseguente salvaguardia occupazionale il
primo di aprile occuperemo biblioteche e
musei”. Anche gli studenti che frequentano
le biblioteche hanno consegnato alle lavoratrici una petizione con 75 firme perché le
biblioteche non chiudano e si continui ad
affidare il servizio alle cooperative che fino
a oggi hanno gestito l’attività.
Fonte: Tirreno
COOPERATIVA
SAN MICHELE ARCANGELO
Sperimentando l’alternanza
scuola-lavoro
L’ Istituto Magistrale “Elena Principessa di
Napoli” e la Cooperativa sociale “San
Michele Arcangelo” hanno stipulato un
accordo con il quale la “San Michele Arcangelo” si impegna ad accogliere a titolo
gratuito presso le sue strutture 23 studenti
Primo piano
ACI
in alternanza scuola lavoro, per 65 ore
a partire dal 17/02/2016 e fino al
19/03/2016. L’ alternanza costituisce una
modalità di realizzazione del sistema
d’istruzione e formazione per assicurare ai
giovani l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro, diventando
parte integrante dei percorsi di istruzione.
Si tratta di contribuire a realizzare una
forma di apprendimento duale per accompagnare lo studente nel passaggio dallo
studio al lavoro. Sono destinatari tutti gli
studenti e le studentesse delle terze classi
dell’ Istituto Magistrale, nello specifico Liceo
Linguistico. La cooperativa ha accolto con
orgoglio la richiesta della scuola mettendosi
a disposizione degli studenti e ringraziando
per essere stata scelta come esempio per
far conoscere ai ragazzi il significato di accoglienza e integrazione. I ragazzi saranno
inseriti nel contesto operativo, saranno affiancati e assistiti nel percorso dallo staff
composto da: Dott. Gabriele Giraldi Amministratore unico della cooperativa), Maria
Cristina Barberini (Capo progetto e tutor
esterno), Dott.ssa Michela Zola (Psicologa),
Dott.ssa Donatella Perazzi (Assistente Sociale), Dott.ssa Kamela Sheikh Moussa
(Mediatore culturale), Mamadi Manneh
(Mediatore culturale) in stretta collaborazione con la Prof.ssa Annamaria Zannetti
(tutor interno dell’istituzione scolastica) con
professionalità e disponibilità come è nello
stile della S.M.A Tutto ciò si unisce perfettamente alla promozione nei ragazzi della
consapevolezza delle dinamiche di un contesto professionale e la conoscenza delle
caratteristiche economiche del mercato di
lavoro del territorio locale. Gli studenti
avranno anche la possibilità di sviluppare
una maggiore consapevolezza del rapporto
tra propri interessi e attitudini e le possibilità formative e professionali offerte dal contesto territoriale. Avranno altresì la
possibilità di sviluppare o consolidare le capacità di lavorare in gruppo nel rispetto
delle proprie e altrui caratteristiche in vista
dell’ obiettivo comune da raggiungere. Ultima, ma non meno importante, sarà la
possibilità di poter acquisire le capacità
delle professionalità con le quali gli studenti
entreranno in contatto. Tutte queste possibilità si sposano perfettamente con quelli
che sono da sempre gli obiettivi della “San
Legacoop
Settori
Michele Arcangelo”. A coronamento di tutto
ciò ci sarà un incontro finale con gli studenti
e i loro genitori, i beneficiari del progetto e
lo staff della Cooperativa.
Fonte: Retinvetrina
CASTEL MONTE
Un percorso formativo per operatori
che assistono persone autistiche
È promosso dalla coop sociale di tipo A e B
“Castel Monte” di Montebelluna, associata a
Legacoop Veneto, assieme alla fondazione
Sacra Famiglia onlus, e con il patrocinio dell’Ulss 8, il “Percorso formativo per operatori
dell’educazione ed abilitazione di persone
autistiche”, che si svolgerà dal 6 maggio al 2
luglio prossimi a Fanzolo di Vedelago, in provincia di Treviso, presso villa Emo.
Obiettivo del corso, fornire a operatori educativi, sociali e sanitari, insegnanti, genitori,
familiari e tutori di persone autistiche gli strumenti per promuovere un contesto educativo che favorisca l’apprendimento, lo
sviluppo cognitivo, sociale, motorio, affettivo
e relazionale. Direttore scientifico del corso,
il professor Lucio Moderato, psicologo e psicoterapeuta, docente di psicologia all’Università Cattolica di Milano e ideatore del
progetto “Superability”. Il percorso completo
prevede 13 moduli: 8 per il corso base, della
durata di 32 ore, e 5 per il corso di perfezionamento, di 20 ore. Le giornate formative si
terranno il venerdì dalle 14.30 alle 18.30 e
il sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00
alle 18.00 nei giorni 6, 7, 20 e 21 maggio,
24 e 25 giugno, 1 e 2 luglio 2016.
Per le cooperative, gli enti, le fondazioni, le
associazioni che iscrivono 5 partecipanti è riservata una tariffazione agevolata.
Per iscriversi è necessario scaricare il mo-
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dulo di iscrizione dal sito www.castelmonteonlus.it (sezione News/eventi), e inviarlo alla
segreteria organizzativa: dottoressa Barbara
Chiesurin, tel. 0423/302922; fax
0423/609375; mail [email protected]
L’AIUTARELLA
Nasce una nuova cooperativa di
comunità in provincia di Terni
Servizi su misura per il benessere, la salute
e i bisogni della vita quotidiana dei singoli e
delle famiglie, progettati in modo condiviso
nel territorio collinare in cui opera, saranno
al centro di un evento di inaugurazione della
operatività di una nuova cooperativa sociale
nella Valle del Basso Tevere. Giove, in provincia di Terni ha tutto: aria buona, un patrimonio arboreo prezioso, la tipicità del
paesaggio agricolo, scuole, comune, biblioteca, ambulatori, farmacia, ufficio postale,
banca, negozi, supermercati, un magnifico
castello, un belvedere, una splendida
Chiesa, un antico convento, un borgo ben
conservato, una stazione dei Carabinieri,
ospedali funzionanti a distanza ragionevole,
una stazione ferroviaria e un casello dell’autostrada. Sabato 2 aprile 2016 alle ore
17, presso la sala Conferenze del Comune
di Giove, Amministratori locali ed esperti di
Economia e di Programmazione sociale parteciperanno ad un incontro pubblico per festeggiare la apertura della sede della
Primo piano
ACI
cooperativa sociale che opererà soprattutto
localmente a Giove (TR) e nei comuni limitrofi. In una area a forte densità di popolazione +65, mentre le prestazioni sanitarie e
la semplificazione delle procedure amministrative richiederebbero nuove alfabetizzazioni e una continua capacità di apprendere,
la nuova cooperativa punta proprio sulla facilitazione e l’aggiornamento continuo della
comunicazione fra generazioni. La fotografia scelta come foto di gruppo in cui riconoscersi per le quattro generazioni
contemporanee ancora viventi che abitano il
paese, rappresenta una famiglia su un carro
trasportato da buoi che porta le olive raccolte e le consegna a chi sta lavorando alla
molitura. Partecipano tutti: donne, bambini,
uomini, è il momento de “l’aiutarella”, momenti critici di intenso lavoro nella agricoltura e nella vita quotidiana in cui ci si aiuta
entro la famiglia o le famiglie, che vivono
sotto lo stesso tetto, ma
anche fra vicini, in campagna, o in paese, o
fra paesi vicini. Negli anni Quaranta, che vediamo rappresentati dalla fotografia di
gruppo, “l’aiutarella” funzionava ed era motivo di festa alla fine del grande lavoro svolto.
La cooperativa ha scelto questo riferimento
antropologico, perché si
propone di operare per sviluppare competenze utili al sostegno della vita quotidiana.
Legacoop
Settori
La formazione continua dei soci, attraverso
uno stile di lavoro sociale empatico e collaborativo, basato sulla socievolezza, sul buon
senso, sul contatto umano e, non solo sulla
compilazione di un modulo e la ponderazione perfetta di una graduatoria, sarà al
centro della attenzione alla qualità della
nuova impresa. Trovare soluzioni che facilitino salute, benessere e prevenzione attraverso reti della cooperazione, dei servizi
sociali pubblici e di tutte le risorse offerte
dalla legislazione regionale e comunitaria
sarà l’obiettivo prioritario de “L’Aiutarella”.
PROALTER 2000
Sprar di Messina, il Comune non
paga cooperativa e utenze
“Il Comune di Messina, tra aprile e luglio
dello scorso anno, ha ricevuto 129mila euro
dal ministero degli Interni per la gestione
dello Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Nonostante i
fondi provenienti da Roma, Palazzo Zanca
non ha corrisposto neanche un euro alla
cooperativa Proalter 2000 che dal febbraio
2014 gestisce il centro d’accoglienza nel
territorio cittadino. Lo segnalano i consiglieri
comunali Donatella Sindoni e Daniele Zuccarello, tramite una interrogazione indirizzata al sindaco Accorinti. I due esponenti di
Grande Sud sottolineano inoltre che il Comune non ha provveduto al pagamento
delle utenze, che ha generato il taglio delle
stesse con aggravio delle criticità di vivibilità per i 4 nuclei familiari composti da 6
adulti e 7 bambini, che si trovano all’interno
dello SPRAR, che al momento sono senza
acqua calda ed energia elettrica. Pertanto,
i due consiglieri chiedono al primo cittadino
le motivazioni del mancato stanziamento di
fonsi alla Proalter e se in caso di impossibilità a pagare le utenze abbia l’intenzione
e la volontà di attivarsi per il trasferimento
immediato degli ospiti in altra sede, al fine
di alleviare i disagi e migliorare le condizioni
di vivibilità, al momento precarie all’interno
della struttura”. Fonte: Normanno.com
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OSSERVATORIO SWG
Il mutamento dei paradigmi del
senso religioso
Per comprendere il processo evolutivo del
fenomeno religioso è utile partire da due
dati. Il primo: nel 1993 la quota di persone
che si autodefiniva atea o agnostica (5%) o
si collocava in una posizione indeterminata
o incerta (5%), era circa il 10%. Quasi 25
anni dopo, la quota di italiani che afferma di
non credere è raddoppiata, salendo al 20%.
Il secondo dato è relativo all’adesione al
cattolicesimo: per metà della popolazione
esso resta il punto di riferimento forte e
convinto, anche se, in parte, sono mutati i
parametri di adesione e, soprattutto, le
forme del senso religioso.
Il processo di depotenziamento dell’afflato
religioso, già in corso negli anni ’90 è proseguito e ha generato sia l’ampliarsi delle
forme di distacco, sia l’insediarsi di una cultura spirituale, marcata dalla soggettività e
dalla riduzione della valenza evocativa del
richiamo e dei precetti religiosi. Non si tratta
solo dell’imporsi del “dio personale”, come
segnalato dal tedesco Ulrich Beck (con il
calo d’interesse verso dogmi e regole disciplinari condivise). Né si può parlare solamente del rafforzarsi, segnalato dal polacco
Zygmunt Bauman, di forme religiose “à la
carte”, frutto di ibridazioni di temi e pulsioni
differenti, con incursioni esotiche o neo-spiritualiste. Il processo metamorfico degli ultimi decenni si esprime, per una quota non
ridotta di persone, nel passaggio dalla religione come relazione con Dio, alla religione
come strumento di pace interiore e di intimità con se stessi. Un percorso dall’esterno
verso l’interno, un cammino d’interiorizzazione del senso religioso, in cui la dimensione spirituale assume una nuova pluralità
di contorni e significati, divenendo una ricerca di felicità e serenità interiore, nonché
un paradigma accogliente (per far fronte
alle incertezze esistenziali) e giustificatorio
(per assolvere se stessi di fronte alle insufficienze, alle debolezze e alle fragilità personali). Ma esso è anche resistenza,
risposta ai surrogati di spiritualità messi in
circolo dalla pubblicità e dall’industria dei
consumi, l’espressione della volontà di continuare, ostinatamente, a ricercare se
stessi.
NOTA INFORMATIVA: Dati archivio Swg.
Sondaggio cawi compiuto su un campione
nazionale di 1.500 maggiorenni tra il 15 e
il 20 marzo 2016.
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