Ciak si scrive 2
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Ciak si scrive 2
I DUE CONIGLI: TOBY e JERRY Un giorno due conigli affamati volevano andare in un campo pieno di carote. Per arrivare al luogo dell’agognato banchetto, essi però dovevano attraversare la ”Valle dei Ricci“. Il coniglio Toby disse al suo amico Jerry: «Dai! Attraversiamo la valle!». Jerry, stupito, gli rispose: «Io non attraverserò mai quella valle! È troppo pericolosa!». Toby allora propose: «Ognuno vada per la sua strada, quella che preferisce». Toby partì; e Jerry, vedendo che l’amico, ormai inoltratosi nella valle, si faceva male, perché era infilzato dagli aculei dei ricci, preferì prendere la strada più lunga, ma arrivò al campo sano e salvo, al contrario del suo piccolo e imprudente amico. Quando si incontrarono nuovamente, perciò, Toby disse a Jerry: «Avevi ragione!» - e si ricordò del famoso proverbio: ”BEATO CHI IMPARA DAGLI ERRORI ALTRUI”. I due amici, allora, si gustarono le carote. Giorgio & Silvia R. Gambacorta e il Cervo “Chi trova un amico trova un tesoro!” In un maneggio in aperta campagna viveva una famiglia di cavalli con un simpatico puledrino da tutti chiamato “Gambacorta” perché era lento. La vita di Gambacorta era molto triste e monotona, perché non aveva amici, così i suoi genitori lo portarono a fare una passeggiata in un bosco lì vicino, ma Gambacorta, che era ancora piccolo e inesperto, in breve tempo si perdette. Il cavallino, perciò, cominciò a piangere e un cervo, avendolo sentito, lo raggiunse e gli chiese come si chiamasse e perché piangesse. I due animali fecero in breve amicizia e il cervo invitò Gambacorta nel suo rifugio nel folto del bosco. Un giorno, però, una banda di cacciatori li avvistò e il cervo, sapendo che Gambacorta era lento, rischiò la vita per aiutare l’amico, palesandosi alla vista degli uomini e facendosi inseguire tra gli alberi. Nella corsa disperata rischiò che le sue corna rimanessero imprigionate tra i rami più bassi e più fitti del bosco e di essere perciò raggiunto e ucciso dai cacciatori. Ma fortunatamente, grazie alle sue agili zampe, riuscì a fuggire e a mettersi in salvo. Il mattino seguente il bravo cervo, sapendo che la vita nel bosco era troppo pericolosa per Gambacorta, riaccompagnò il puledro al maneggio e giocò con lui tutto il giorno; ma quando per lui fu ora di tornare nel bosco, a Gambacorta tornarono in mente i brutti ricordi di quando era solo e si sentì di nuovo triste. Il cervo allora, vedendo il suo amico così malinconico, gli promise che sarebbe tornato presto e avrebbero giocato ancora insieme. Così Gambacorta, che viveva con gli uomini, e il cervo, animale libero e selvatico, nonostante le loro differenze, diventarono amici e trascorsero insieme tante ore di felicità. Cecilia & Davide IL PESCE ROSSO E L’AMICIZIA Nelle sventure si vede l’amico. Un pesce rosso e un pesce pagliaccio erano molto amici e vivevano insieme nel mare. Ma un giorno accadde che i due litigarono e il pesce rosso lasciò solo il pesce pagliaccio dicendogli: “Non voglio più stare con te. Me ne vado!!!” – e se ne andò in cerca di un nuovo amico. Egli vagò a lungo per il mare e alla fine trovò il suo nuovo amico, un grosso tonno. Il pesce rosso e il tonno erano felici… ma un brutto giorno si trovarono faccia a faccia con uno squalo! I due amici Fuggirono subito, ma nella fuga precipitosa il pesce rosso si incastrò tra due stretti sassi e chiese aiuto al tonno. Ma il tonno, spaventato, scappò via velocemente abbandonando il pesce rosso in quella trappola mortale. Per fortuna arrivò il pesce pagliaccio che, avendo udito da lontano le grida impaurite e la richiesta d’aiuto del pesce rosso, da vero amico nuotò velocemente con le piccole pinne e si precipitò a salvarlo. Da quel momento il pesce rosso e il pesce pagliaccio rimasero insieme e furono per sempre buoni amici. TOMMASO & ALICE LO SCOIATTOLO E IL RICCIO “Denaro risparmiato, due volte guadagnato!“ Un giorno uno scoiattolo era intento a raccogliere ghiande da conservare per l’inverno, in vista dell’ lungo letargo. Dopo aver fatto una grande scorta, tutto soddisfatto se ne andò a dormire. Dopo qualche giorno di lungo sonno, si svegliò e diede un’occhiata fuori dalla sua tana sull’albero: era già arrivato l’inverno e, vedendo tutto il bosco ghiacciato, si preoccupò per gli altri animali suoi amici. Allora andò a casa del suo amico riccio per condividere con lui il cibo; e infatti, durante i primi giorni di gelo, lo scoiattolo e il riccio mangiarono insieme un po’ delle scorte che lo scoiattolo previdente aveva procurato. Invece il riccio, durante l’ autunno, a causa della sua pigrizia non aveva raccolto nulla e morì dopo poche settimane, al contrario del piccolo e laborioso scoiattolo, che riuscì a sopravvivere alla “glaciazione”. Leonardo & Riccardo LA TALPA PRUDENTE SOPRA UN BOSCO VOLAVA UN’ AQUILA AFFAMATA . MOLTO ELLA, PUR SVOLAZZANDO OGNI GIORNO DI QUA E DI LÀ , NON TROVAVA PERÒ NULLA DA MANGIARE . MA ALL ’ IMPROVVISO , NEL FOLTO DEGLI ALBERI, VIDE AGGIRARSI UNA TALPA , LA QUALE, ACCORTASI A SUA VOLTA DEL RAPACE , CORSE VERSO LA SUA PICCOLA TANA PER TROVARE RIPARO. L’AQUILA, VEDENDOLA SGATTAIOLARE VIA , SI AVVENTÒ VELOCEMENTE SULLA SUA PREDA . L’ANIMALETTO TEMETTE CHE FOSSE ARRIVATA LA SUA FINE , MA RIUSCÌ FORTUNATAMENTE A RIFUGIARSI NELLA SUA TANA . ALLORA L ’ AQUILA ESCOGITÒ PIANO : UN SDRAIANDOSI A TERRA E ALLARGANDO LE ALI , FECE FINTA DI ESSERE MORTA … NON CASCÒ NEL TRANELLO! MA ERA LA TALPA PERÒ MOLTO INCURIOSITA E PENSAVA DI USCIRE DALLA TANA PER CONTROLLARE LA SITUAZIONE . PERCIÒ, DOPO AVER CHIAMATO LE SUE AMICHE TALPE , LA TALPA CURIOSA INSIEME A USCÌ LORO DAL SUO INIZIÒ AD RIFUGIO E AVVICINARSI ALL ’ AQUILA IMBROGLIONA . SI ACCORSE MUOVEVA L ’ UNICA TANA , MENTRE LE ALTRE TALPE, E A SBADATE CHE CHE VOLEVA INGANNARLA : RIENTRARE E L ’ AQUILA SUBITO VELOCEMENTE IMPRUDENTI , SI FU NELLA CONTINUARONO INCAUTAMENTE A GIRARE INTORNO ALL ’ AQUILA , CHE LE GHERMÌ TUTTE CON I SUOI ARTIGLI SPALANCATI ! LA TALPA PRUDENTE , ORMAI AL SICURO NELLA SUA TANA, ESCLAMÒ : AMICHE MIE ! PERÒ DOVEVATE RICORDARVI CHE “LA “POVERE PRUDENZA NON È MAI TROPPA !!!”. SITHMI & PIETRO R. IL TOPO E IL CRICETO LITIGIOSI Un bel giorno un criceto si alzò con molta fame. Scese perciò dalla sua casetta e,conoscendo bene la zona, pensò di andare nell’orto migliore. Incamminandosi, il criceto incontrò il suo amico topo:”Ciao come va?”- gli chiese. “Ciao, bene e tu?”- rispose dolcemente il topo. “Sto andando nell’orto a prendere delle verdure; e tu dove stai andando?”- chiese il criceto golosone. “Sto anch’io andando in un orto per cercare qualcosa di buono.”- disse di rimando il topolino. Il criceto dunque si incamminò verso l’orto. Il topo, che nel frattempo era arrivato alla sua destinazione, non trovò niente da mangiare: allora, ricordandosi delle parole dell’amico criceto,si recò anche lui nello stesso orto. Ma accadde che, arrivando contemporaneamente nell’orto, il criceto e il topo avvistarono una sola carota spuntare con le sue verdi foglioline dalla terra e ci si fiondarono sopra “Sono arrivato prima io,quindi è mia!”- esclamò il criceto. “Non è vero, sono arrivato prima io!”- rispose urlando il topo. “Non è vero! Bugiardo, bugiardo, è mia!”- urlarono insieme. Queste grida disturbarono un coniglio che sonnecchiava lì vicino e che uscì sbadigliando dalla sua tana, affacciandosi nell’orto. Vide quella bellissima carota e pensò: ”Uh, la voglio io!”. Saltellò agilmente in mezzo all’orto e, quando si vide vicino il succulento ortaggio, lo afferrò e tornò balzelloni a sonnecchiare nella sua tana. La morale di questa favola è: ”Tra i due litiganti il terzo gode!” Federica e Mattia IL TOPOLINO GOLOSO Un topolino correva tutto contento in una casa di campagna, con un bel pezzo di formaggio tra i denti. Ma prima di entrare nella sua tana, vide sul tavolo della casa un altro pezzo di formaggio più piccolo del suo e pensò che, se avesse aggiunto il pezzo più piccolo a quello più grande, avrebbe potuto mangiare un banchetto con i fiocchi!. Mentre cercava di acchiappare il formaggio sul tavolo, però, gli cadde quello più grande e, come se non bastasse, dalla porta della casa spuntò un grosso gatto, che con un zampata lo acchiappò e se lo mangiò in un solo boccone. La morale di questa favola è: ”Chi troppo vuole nulla stringe!”. Shirin & Harmeet LA VOLPE INGENUA In un vecchio granaio vivevano uno scoiattolo e una volpe, che erano però sempre in competizione. Un giorno essi si riunirono con tutti gli altri animali che vivevano nel granaio, perché intendevano finalmente affrontarsi nella più importante sfida: una gara di velocità. La competizione fu senza storia e la volpe vinse di parecchio, ma solo perché imbrogliò. L’astuto e infingardo animale aveva infatti posizionato degli ostacoli lungo il percorso dello scoiattolo, che solo per questo motivo fu sconfitto. Dopo un paio di settimane, lo scoiattolo volle la rivincita, e a sua volta, imparata bene la lezione e sapendo con chi aveva a che fare, escogitò un piano per battere la volpe: questa volta si trattava di una gara di agilità. La volpe che pensava di vincere facilmente come nella prima gara, continuava a vantarsi. Ma lo scoiattolo, che conosceva bene gli alberi che circondavano il granaio, scelse l’albero più semplice da attraversare e si arrampico con facilità. La volpe, invece, restò bloccata a metà gara e giunse all’arrivo tutta indolenzita. Quindi lo scoiattolo si prese la rivincita e, saltando allegramente di ramo in ramo, esclamò tutto contento, in modo che la volpe lo udisse: “Chi la fa l’aspetti!”. VERONICA & PIETRO T.