Escursione al Santuario della Madonna della Guardia (percorso ex
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Escursione al Santuario della Madonna della Guardia (percorso ex
ESCURSIONI 2016 U.O.E.I. Unione Operaia Escursionisti Italiani Sezione “Alberto Casari” Bergamo L.go Porta Nuova, 10 24122 Bergamo Tel. Fax. 035.239405 www.bergamo.uoei.it e-mail: [email protected] Escursione al Santuario della Madonna della Guardia (percorso ex guidovia) 24 aprile 2016 – Santuario della Madonna della Guardia m 804 (GE) Giro ad anello: salita da Pontedecimo a Gaiazza e poilungo il percorso dell’ex guidovia della Madonna della Gardia. Dislivello 710 m - Tempo di percorrenza totale 2:30 -3 – Difficoltà: T/E Ritorno: discesa per sentiero e strada a Geo e Bolzaneto m 360. ore 1:30 Facoltativo: salita e/o discesa dal Santuario in autobus Partenza: ore 6:00 Coordinatori: Massimo OBERTO, Gabriele VECCHI In caso di necessità Comunicare ai : N. +39.346 42 33 397 N. +39.333 32 11 755 Santuario della Madonna della Guardia m 804 Dettagli escursione: Salita lungo il percorso della ex guidovia, da Pontedecimo a Marseno, Case Zuccarello, Gaiazza, Sareto, Santuario della Guardia. Da piazza Pontedecimo (nella omonima località, 92 m.) si imbocca via Pieve di Cadore e, seguendo il segnavia FIE "due cerchi rossi pieni", superato il ponte Dadomo sul torrente Verde si svolta a destra in via Campo di Tiro, raggiungendo il campo sportivo "Grondona", a sinistra del quale, per gradinata, inizia l'ascesa. Superato un viadotto ferroviario su ponticello in cemento, il cammino prosegue su sentiero nella boscaglia, fiancheggiando case sparse ed orti, fino a confluire nella carrabile in località Case Marseno (209 m, bella vista sui versanti nord e sud-ovest della Valpolcevera). Si abbandona ben presto l'asfaltata, per salire a destra nella macchia su sterrata fino all'abitato di Case Zuccarello (297 m), dove si ritrova la carrabile (via Zuccarello - Gaiazza), che si segue a destra in discesa ad un trivio con edicola votiva. Al successivo bivio si mantiene la sinistra in salita, raggiungendo con vista panoramica sul versante nord della Valpolcevera - il borgo di Gaiazza (323 m), toponimo derivante dall'originario Galeassa, per la prigione che vi fu costruita in epoca medievale. Si svolta a destra in prossimità di un recinto con equini, mantenendola in direzione del centro del paese; giunti ad uno slargo appare ben evidente, sulla sinistra, l'arco metallico che segna l'inizio del "Percorso verde ex guidovia", riqualificato nel 2006 con tabelloni esplicativi della storia e della tecnica della vecchia Guidovia della Guardia, e contrassegnato dalla FIE con il segnavia "linea-due punti". Il tabellone posto nella pensilina (conservata) della fermata di Gaiazza informa che la guidovia fu realizzata, dopo avere valutati diversi progetti di ferrovie e funivie che avevano costi eccessivi, da Carlo Corazza, un imprenditore piacentino tenace e devoto (fece un voto alla Madonna della Guardia dopo esser sopravvissuto alla perdita di un polmone), applicando il rivoluzionario sistema di trasporto ideato da un altro piacentino, Alberto Laviosa, fondatore delle Autoguidovie Italiane. In tempi in cui la motorizzazione era ancora di là da venire, l'autoguidovia abbinava i minori costi e vincoli costruttivi del trasporto su strada alla capacità della ferrovia di superare in sicurezza forti pendenze, anche in curva: le vetture, spinte da motori a combustione interna (prima a benzina, poi diesel), montavano ruote in gomma piena che scorrevano su due cordoli paralleli in calcestruzzo della larghezza di 25 cm., sul cui lato interno erano applicate delle guide d'acciaio, a loro volta fissate a traversine metalliche collocate ad intervalli regolari di circa un metro. Inaugurata nel 1929 e portata a compimento del 1934, la guidovia della Guardia collegava Serro di S. Quirico (66 m) al Santuario (804 m) sviluppandosi per 10,594 km con una pendenza media del 6,65% (i primi 4 km circa, fino a Gaiazza, oggi sono però poco leggibili perchè asfaltati a seguito della progressiva urbanizzazione dei luoghi). Dai primi anni '60, con la costruzione della strada asfaltata e l'inaugurazione del più comodo e veloce servizio di autobus, inizia il declino, fino alla cessazione dell'attività nel 1967. Da Gaiazza il tracciato della guidovia si snoda quasi rettilineo, poi compie un ampio tornante a sinistra fiancheggiando alcune villette (bel panorama su Ceranesi e il versante nord della Valpolcevera), infine prosegue pressoché diritto, con piacevole vista sul versante sud-ovest, fino ad incrociare la carrabile in località Sareto (417). In questo tratto i cordoli e le guide metalliche sono quasi sempre evidenti, a parte qualche colata di cemento nei pressi delle abitazioni, mentre la cavità centrale è stata livellata alla sede stradale con terriccio o cemento, occultando le traversine metalliche ed il lato interno del cordolo che tratteneva le ruote delle vetture. A Sareto, invece, per diverse centinaia di metri il tracciato è scomparso sotto l'asfalto: dopo aver attraversato la rotabile si prosegue diritto lungo via Piancraiolo, ritrovando la guidovia solo dopo un trivio sterrato (procedere dritto tra gli alberi) che adduce ad un'area di sosta e parcheggio, superata la sbarra che interdice il passaggio alle auto. Di qui in avanti il percorso della guidovia è rimasto inalterato, pure con le traversine spesso visibili; la salita, ha una pendenza moderata e costante, ma i 6,5 km al 6,5% senza pause alla fine si possono rivelerare una prova severa per i muscoli delle gambe. Superato un torrentello su un ponte, la guidovia taglia verso sud-est percorrendo il versante nord del Monte Figogna; intorno a quota 500 si apre un belvedere, opportunamente attrezzato con cartelli esplicativi, che offre un panorama a 360° sulla Val Polcevera, con - da nord - i monti Figne, Taccone, Leco e Calvo, poi sullo sfondo il gruppo innevato dell'Antola, infine la bassa valle dominata dai forti di Genova: Diamante, Fratello Minore, Puin, Sperone e Begato, posti i cima agli omonimi colli. Effettuato un tornante a destra, si attraversa la prima galleria (Arpexella, 599 m.), lunga 50 metri; subito dopo si apre un secondo belvedere con cartello esplicativo, con bella vista sulla bassa Valpolcevera. Si giunge alla seconda galleria (Cà Bianca, 660 m.), lunga 25 metri, per poi tagliare il versante nord-ovest del monte fino a un crocevia di sentieri, con edicola votiva, all'altezza di un costone da cui si ammira il versante nord della valle (740). Si procede quindi lungo il versante sud del Figogna, con il complesso del Santuario della Guardia ormai in vista, fino al capolinea della guidovia (770 m), nello spiazzo sottostante la cappella dell'Apparizione. Dopo una breve visita al luogo della fondazione originaria, si continua a sinistra la carrabile che in poche decine di metri conduce al piazzale esterno del Santuario, con bar, ristorante, albergo e negozi. Tramite una porta a vetri si accede ai chiostri, che si aprono su un enorme piazzale interno (804 m), con belvedere a picco che offre un panorama mozzafiato su tutta la valle. Distanza: 9 km circa Dislivello totale: 710 m. Tempo: 2h 30' – 3h Al centro, la basilica ha dimensioni imponenti, molto caratteristici gli innumerevoli ex voto che vi si trovano. Conosciuto semplicemente come Santuario della Madonna della Guardia - è il più importante santuario mariano della Liguria e uno dei più importanti d'Italia. Edificato sulla vetta del monte Figogna, a 804 m s.l.m., è situato nel territorio del comune di Ceranesi, a circa 20 km da Genova. Il santuario, retto attualmente da mons. Marco Granara, è così chiamato poiché il monte Figogna, sul quale sorge, era nell'antichità un punto strategico per l'osservazione di navi o di eserciti nemici. Sulla terrazza antistante il santuario è situato un punto panoramico dal quale, nelle giornate limpide, si può ammirare il panorama sulla sottostante città di Genova con un raggio che si apre sulle riviere di ponente e di levante. Papa Benedetto XV elevò il santuario al rango di basilica minore. ACCOGLIENZA: Il Santuario dispone di un locale per la colazione al sacco e mette a disposizione dei pellegrini un complesso con tavola calda, ristorante e albergo per il pernottamento; nei pressi del Santuario ci sono negozi che vendono oggetti religiosi. Ritorno: Per il ritorno si segue il sentiero FIE "due triangoli rossi pieni", che è l’antico itinerario per la salita alla Madonna della Guardia. Si scende costeggiando in alcuni tratti la strada asfaltata (prestare molta attenzione) e passando per San Bernardo, fino a Geo (Bolzaneto). Sviluppo: Santuario - cappelletta dell'apparizione –. sentiero del diavolo - pendici sud-ovest monte Figogna - case Travi e Pastorino - cappelletta s. Pantaleo - case Parodi e Canonero - casa Forno pendici sud monte Figogna - chiesetta di s.Bernardo s.Bernardo - casa Nuova - case Ghiglioni - cappella della Madonna del 1400 – Geo – cimitero di Bolzaneto “La Giacca”. Dislivello m 704 - Tempo ore 1:30, 2 circa.
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