Bilancio Sociale UNITALSI 2012

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Bilancio Sociale UNITALSI 2012
porta con se le tavole dell’alleanza che lo identificano, gli danno un’identità, sicurezza nel suo procedere; Israele è popolo nomade verso la terra promessa ma porta con se, custodisce nella tenda del
convegno, le tavole dell’alleanza: Es25,10-22, 33,7-11, 37.1-9)
Il “miracolo” di Dio: l’Incarnazione (Gv1)
•per l’uomo sembrerebbe non esserci via di uscita, non esserci “guarigione”, ma Dio interviene ancora
una volta in modo straordinario perché il pellegrinaggio dell’uomo possa giungere alla meta della terra
promessa: l’Incarnazione di Gesù
•il “miracolo” di Dio è l’Incarnazione del Verbo, della Parola che si lascia incontrare e che salva
•l’uomo vive quasi un “rigetto” della Parola, ma stavolta la Parola si “impasta” con la carne pur senza
confondersi con essa
•dall’annunciazione all’Incarnazione: non è un passaggio indolore perché quella Parola incarnata deve
scontrarsi ancora una volta con i rigurgiti dell’umana malattia
•dall’Incarnazione alla crocifissione: difatti quella Parola incarnata viene inchiodata sulla croce; sembrerebbe la sconfitta totale definitiva di Dio, invece la croce non è la sconfitta della Parola, bensì segna
l’inizio della guarigione/redenzione
•dalla crocifissione alla redenzione: la croce segna l’inizio della gloria perché apre alla guarigione totale,
alla resurrezione
•il Risorto lascia all’uomo anche il “vaccino” per tutelarsi nell’attesa dell’incontro ultimo con Dio, nel suo
peregrinare senza errore verso la gloria del cielo: la Parola, la celebrazione e l’azione
capitolo
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prima ovvero la fase di preparazione all’incontro:
•l’uomo si prepara all’incontro con Dio, è il tempo per prepararsi a fare il viaggio
•Dio mette alla prova l’uomo, ma rimane sempre un Dio misericordia, pietoso, buono (nessuna prova è
insostenibile per l’uomo, ma ciascuna è misurata alle sue capacità e comunque finalizzata al suo bene)
•l’uomo conosce il tempo della conversione (nella Scrittura luogo particolare di questo momento è il
deserto, dove Dio attira/conduce il suo popolo, duro di cuore, per parlare al suo cuore e farlo decidere
per/verso Dio, Os 2,16)
•il tempo della preparazione è anche tempo di espiazione dei propri peccati, di purificazione: Dio manda
i suoi profeti ad ammonire l’uomo (“voce di uno che grida nel deserto…” Is 40,3) perché l’uomo (la creatura di Dio) si è “prostituita” ad altri dèi; Dio non manca di punire l’uomo per correggere la sua condotta
iniqua
•l’uomo crede di farcela da solo e commette il solito errore di presunzione che ritorna nella storia dell’umanità
•l’uomo diventa dio di se stesso (è il problema della fede, l’uomo non ha fiducia di questo Dio)
durante ovvero il tempo dell’incontro:
•è il tempo dell’incontro, “della fruizione”, tempo di grazia speciale, eccezionale: eppure di fronte al
“miracolo” dell’Incarnazione l’uomo risponde ancora una volta col “rigetto”, un rifiuto che lo conduce al
peccato (Lc 17,25)
•il tempo della massima Rivelazione/liberazione (incontro con Cristo, il Dio fatto uomo) coincide anche
col tempo della massima separazione dettata ancora una volta però dalla scelta arbitraria dell’uomo
(Gesù, venuto per abbattere ogni muro di separazione diventa, paradossalmente, motivo di separazione, Ef 2,14)
•ma se il rifiuto di Gesù, del Verbo incarnato, porta al peccato ancora una volta è lo stesso Verbo incarnato a sconfiggere il peccato attraverso la croce: l’uomo gode della liberazione dal peccato e dalla morte
senza meriti propri ma grazie a Gesù che scambia la maledizione dell’uomo con la benedizione della vita
eterna (Gal 3,13)
dopo ovvero insegnamento dell’incontro:
•è il tempo della ricostruzione: l’uomo ricuce la sua relazione con Dio
•l’incontro con Dio è dono: l’uomo collabora al progetto divino perché la sua salvezza è più vicina ora
(Rm 13,11)
-l’accoglienza: Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò
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la REALIZZAZIONE
della MISSIONE
UNITALSI
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Bilancio Sociale realizzato all’interno del Progetto “Il bilancio sociale: un metro di misura del prodotto associativo”,
finanziato ai sensi della L. 7 dic, 2000 n. 383 – Avviso pubblico del 30/7/2010
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Indice
principali impegni per il futuro
nota introduttiva e metodologica
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01 chi siamo, identità
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le persone dell’Unitalsi
0201i soci
0202i dipendenti
0203 i volontari del servizio civile
0204 la formazione per il personale
0205la sicurezza sui luoghi di lavoro
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come realizziamo la nostra missione: progetti e attività
0301 in cammino verso la fede: i pellegrinaggi
0302 vicini ai più deboli e a chi soffre: le attività educative, socio-assistenziali e di aiuto
0303 stare insieme: promozione, socializzazione e laboratori
0304 la voglia di imparare e di crescere insieme
0305 sostenere l’Unitalsi: l’autofinanziamento
0306 pregare in Unitalsi: i momenti di spiritualità
0307 proteggere e tutelare: la protezione civile di Unitalsi
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i rapporti con le istituzioni e la collettività
0401 il rapporto con le istituzioni
0402 reti e relazioni sul territorio
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05 come usiamo le risorse: rendiconto economico
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0101da dove veniamo: la nostra storia, il nostro percorso
0102quello in cui crediamo: missione e valori
0103 dove andiamo: gli obiettivi per il futuro
0104 come siamo organizzati
0105 la presenza sul territorio e le organizzazioni collegate
0501 sintesi delle informazioni finanziarie e patrimoniali
0502analisi delle entrate
0503 analisi delle uscite
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PRINCIPALI
IMPEGNI
per il FUTURO
In un grande movimento, con una antica tradizione, le competenze e le esperienze sono patrimonio
condiviso. E diventano servizi per la crescita e lo sviluppo.
L’Unitalsi non si può limitare a continuare l’attività di sempre: le Sezioni e Sottosezioni sono e saranno
impegnate a:
•comprendere fino in fondo la realtà in cui operano,
•migliorare costantemente la propria azione,
•promuovere nuovi modi di essere strumenti per la comunità.
intro
Va affermato il bisogno che l’Unitalsi, da validissima organizzazione per il trasporto degli ammalati,
diventi sempre più un soffio permanente per l’educazione all’evangelizzazione della sofferenza e alla
carità della sofferenza.
Per poter raggiungere questo obiettivo è necessario intraprendere un percorso che prevede un costante impegno di tutti i soci e in particolare di coloro che ricoprono incarichi dirigenziali.
Il Centro Studi, la Formazione ed i percorsi di Sviluppo sono gli strumenti attivi di questo costante impegno e coinvolgeranno direttamente tutte le realtà territoriali, con numerosissime iniziative autonome
e spesso secondo linee di indirizzo e con l’assistenza della Presidenza Nazionale:
•il Centro Studi avrà il compito di alimentare, organizzare ed elaborare la “conoscenza”,
•l’attività di Formazione - ai vari livelli – avrà invece la funzione di costruire e trasmettere i “saperi” dell’Associazione,
•i programmi di Sviluppo aiuteranno infine le nostre Sezioni e Sottosezioni a promuovere
“innovazione” nelle modalità di affrontare i bisogni emergenti.
Questo è il profilo di un’associazione che vuole camminare unita, che vuole essere in pellegrinaggio
nella vita per riscoprire la bellezza della ricerca di Dio e di essere quotidiani compagni di cammino degli
ultimi, di chi soffre, di chi è solo.
il Presidente Nazionale Unitalsi
Salvatore Pagliuca
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PRINCIPALI
NOTA
IMPEGNIINTRODUTTIVA
epermetodologica
il FUTURO
Linee guida utilizzate e struttura del Bilancio Sociale
I contenuti del Bilancio sono stati predisposti seguendo le Linee Guida dell’Agenzia per le ONLUS1,
rispettando i principi di rendicontazione in esse espressi. Sono state prese come riferimento anche le
linee guida elaborate dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (G.B.S.)2, specifico per le Organizzazioni Non Profit. Con questi riferimenti l’Unitalsi ha ripercorso le attività realizzate e i risultati conseguiti sia dalle Sezioni territoriali sia dagli Organi nazionali. Non solo, quindi, viene presentato il bilancio
dell’Associazione per il 2011 ma, soprattutto, si illustra il grado di realizzazione della missione statutaria
dell’Associazione e le modalità con cui ha saputo e voluto produrre benefici sociali per tutti i propri pubblici di riferimento, sulla base delle peculiarità che la contraddistinguono e ai Valori e ai Principi che la
muovono.
intro
Il processo di reporting
Per realizzare il Bilancio Sociale è stato attuato un processo interno che ha permesso l’elaborazione e
la raccolta di contributi dalle diverse aree organizzative a livello centrale e dalle sezioni locali. In particolare, le sezioni locali sono state coinvolte attraverso la realizzazione di 4 seminari formativi in diverse
Province d’Italia (Milano, Napoli, Firenze, Catania) e l’invio di appositi questionari per la raccolta di dati e
informazioni. Tali questionari, unitamente all’attivazione di appositi gruppi di lavoro e al coinvolgimento
diretto del Consiglio Direttivo, rappresentano il processo di rilevazione di base per rendere possibile
lo sviluppo della rendicontazione negli anni futuri e, soprattutto, per rendere ricostruibile e verificabile il
procedimento di raccolta e rendicontazione dei dati e delle informazioni che si affiancano a quelle
generate dai sistemi di gestione esistenti. Si prevede di consolidare e rendere maggiormente efficiente
tale processo negli esercizi futuri, attraverso:
• la raccolta e l’elaborazione delle indicazioni e degli spunti di miglioramento frutto della sperimentazione;
• l’informatizzazione e l’automatizzazione delle modalità di rilevazione.
1 Il documento, curato dall’Agenzia per le Onlus, offre una serie di informazioni contenutistiche e indicatori specifici per il
settore Non Profit, attraverso la predisposizione di schede comuni, (con informazioni standard applicabili a tutte le tipologie
di ONP) e schede specifiche, (con informazioni inerenti alla ONP sulla base delle proprie caratteristiche interne e del proprio
ambito di intervento).
2 Il Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale, è un gruppo composto da enti, associazioni, università, aziende, enti certificatori
che ha realizzato una serie di linee guida per una corretta e metodica realizzazione del Bilancio Sociale. UNITALSI ha seguito
le indicazioni dei principi inerenti al documento di ricerca N.10: “La rendicontazione sociale per le aziende Non Profit”.
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Chi sono i portatori di interesse di Unitalsi
Il grafico e la tavola seguente hanno lo scopo di offrire una visione completa delle categorie di interlocutori (stakeholder) con cui l’UNITALSI entra costantemente in contatto e dei relativi canali deputati al loro
coinvolgimento.
Gli stakeholder di UNITALSI rappresentano tutti quegli interlocutori che da un lato influenzano, secondo
modalità differenti, l’Associazione, mentre dall’altro ne sono influenzati, attraverso i servizi, le attività e i
progetti che UNITALSI realizza.
Gli interlocutori dell’UNITLASI possono essere suddivisi in:
•interni: Consiglio Direttivo ed altri organi interni, soci personale, soci ammalati, soci pellegrini,
dipendenti e collaboratori, i volontari di Servizio Civile,
• esterni che fruiscono dei servizi o entrano in contatto con l’Associazione: i bambini e le loro famiglie,
gli ammalati,
• esterni, che interagiscono e collaborano in modo costante con Unitalsi: la Chiesa, gli Enti Ecclesiali e le Parrocchie; le Istituzioni pubbliche e gli enti locali; le aziende sanitarie, le case di cura e gli ospedali; i media e organi di informazione, altre realtà non profit; i fornitori e i partner; i donatori e i sostenitori.
Finalità primaria del Bilancio Sociale 2011 è quella di mostrare e rendicontare in modo chiaro, trasparente e completo ai portatori di interesse di Unitalsi le azioni messe in atto e i risultati conseguiti
dall’Associazione, in modo da consentire loro di esprimere una valutazione consapevole sulle scelte,
sull’operato e sulla congruità tra missione, attività e risultati di Unitalsi.
Volontari
Dipendenti e Collaboratori
Consiglio Direttivo
Soci ammalati
Soci pellegrini Soci personale
Bambini e familiari
Disabili
Anziani
Ammalati
Organizzazioni Non Profit
Donatori
Chiesa
Enti Ecclesiastici
Istituzioni Pubbliche ed Enti Locali
Aziende Sanitarie
Partner e Fornitori
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Canali di ascolto e dialogo
L’attenzione e il dialogo con gli stakeholder sono molto significativi, sia a livello locale che nazionale,
sia tra gli interlocutori interni che esterni. Grazie ad un lavoro costante nel tempo, Unitalsi ha sviluppato
una rete di relazioni molto fitta e intensa. A livello locale, i volontari delle Sezioni locali hanno un rapporto
costante e proficuo con le diverse realtà del territorio e con la comunità nel suo insieme.
Unitalsi ha analizzato le principali iniziative di coinvolgimento degli stakeholder e le ha rappresentate nella
tabella seguente:
Soci
(malati e disabili, personale,
pellegrini e acompagnatori)
Familiari
Dipendenti
Chiesa, Parrocchie
ed Enti Ecclesiali
Case famiglia, Cooperative
Amministrazioni Pubbliche
ed Enti Locali
Servizi Sociali
Collettività (Popolazione),
comunità locali, territorio
di riferimento
Case di Cura, Ospedali
Scuole
Croce Rossa
Banche e Fondazioni
Donatori, finanziatori e sostenitori
Altre associazioni
e Organizzazioni Non Profit
Media e organi di informazione
Service (Rotary, Lions)
Fornitori
(FS, Albergatori, Ristoratori)
Aziende
• Incontri presso le sedi
• Sviluppo delle attività
• Pellegrinaggi
• Comunicazioni cartacee, informatiche e telefoniche
• Siti internet, social media
• Periodico Fraternità
• Assemblee e Organi Sociali
• Momenti di ascolto e “condivisione del dolore”
• Scuola
• Incontri all’interno delle diocesi e delle parrocchie
• Supporto psicologico e materiale
• Comunicazione interna
• Incontri di formazione per dipendenti
• Assistente di sezione e sottosezione
• Incontri di preghiera
• Creazione di gruppi attivi all’interno delle Parrocchie
• Consiglio Pastorale e Consulte
• Incontri all’interno delle diocesi e delle parrocchie
• Rapporti di servizio
• Convenzioni
• Tavoli di Lavoro
• Convenzioni
• Assistenza domiciliare
• Incontri periodici
• Incontri all’interno delle diocesi e delle parrocchie
• Momenti di spiritualità
• Strumenti di comunicazione esterna
• Rapporti di servizio
• Convenzioni
• Incontri dei responsabili UNITALSI con:
- referenti scolastici;
- studenti
• Contatti diretti, progetti
• Condividere l’esperienza del servizio
• Contatti diretti • Presentazione attività
• Aggiornamento sui progetti, in particolare quelli finanziati dall’Ente
• Eventi di raccolta fondi (es. giornata Nazionale, Lotteria)
• Campagne pubblicitarie sui media e promozione
⇒5xmille
• informazione e ringraziamento per la propria donazione
• Tavoli di lavoro
• Progetti comuni
• Attività di ufficio stampa (online e cartaceo)
• Contatti diretti • Presentazione attività
• Contratti di fornitura, servizi
• Donazioni, sponsorizzazioni e partnership
• Partecipazione alle attività dell’Associazione
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la REALIZZAZIONE
della MISSIONE
UNITALSI
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Chi SIAMO, IDENTITÀ
0101
da dove VENIAMO:
la nostra STORIA,
il nostro PERCORSO
L’UNITALSI – Unione Nazionale Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali – è oggi una
Associazione di fedeli, uomini e donne, sani e ammalati, senza distinzione di età, cultura, posizione
economica, sociale e professionale, a carattere nazionale. Nasce nel 1903 grazie a Giovanni Battista
Tomassi.
capitolo
01
1903 Un giovane ammalato di 23 anni, Giovanni Battista Tomassi, figlio dell’amministratore dei Principi Barberini, affetto da una forma artritica acuta e irreversibile e in carrozzella da quasi dieci anni,
molto sofferente nel corpo, ma, soprattutto, molto tormentato nello
spirito per la sua ribellione a Dio e alla Chiesa, decide di partecipare
a un pellegrinaggio a Lourdes con l’intenzione ben precisa, se non
avesse ottenuto la guarigione, di compiere un gesto di clamorosa
sfida e bestemmia: suicidarsi ai piedi della Madonna.
Giunto però dinanzi alla Grotta di Massabielle dove l’Immacolata
era apparsa a Santa Bernadette, viene colpito dalla presenza dei
volontari che aiutano i malati ad entrare nella Grotta per pregare
e percepisce appieno che la condivisione amorevole dei volontari
dava conforto, speranza e serenità ai Sofferenti.
Alla stazione di Lourdes, al momento del rientro, Tomassi chiede
di parlare con il direttore spirituale del pellegrinaggio, Mons. Radini Tedeschi, al quale con totale serenità, consegnando la pistola,
dice: “Ha vinto la Madonna. Tenga, non mi serve più! La Vergine
ha guarito il mio spirito”. Ed aggiunge: “Se Lourdes ha fatto bene
a me, farà bene a tanti altri ammalati”. Manifesta così a Mons.
Radini Tedeschi l’idea di fondare una specifica associazione per il
trasporto dei malati a Lourdes.
Giovanni Battista Tomassi rientra a Roma, segue i suggerimenti e
i consigli di Don Angelo Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII, e si
adopera attivamente per fondare, almeno di fatto, l’Associazione.
Il merito di aver ideato l’Associazione spetta al Tomassi e al Vescovo Mons. Radini Tedeschi, ma quello della sua laboriosa realizzazione va condivisa con un piccolo gruppo di persone che per anni
si è prodigato con grande generosità e intelligenza.
Chi SIAMO
IDENTITÀ
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1904 Viene stilato lo statuto dell’associazione. Un nuovo statuto nel 1910 viene approvato e benedetto
dal Papa Pio X.
1908 Si svolge il primo pellegrinaggio nazionale a Lourdes. Ad esso ne seguiranno altri e vedranno una
partecipazione sempre maggiore negli anni successivi, fino allo scoppio della prima guerra mondiale.
I pellegrinaggi riprendono nel 1921 e si svolgeranno fino al 1939, quando per gli eventi della seconda
guerra mondiale diventerà impossibile recarsi in Francia. Tuttavia, come era già avvenuto durante la
prima guerra mondiale, furono organizzati pellegrinaggi verso santuari nazionali, principalmente Loreto.
Nel 1947 riprendono anche, pur tra tante difficoltà e notevoli disagi, i pellegrinaggi per Lourdes e al pellegrinaggio nazionale partecipano contemporaneamente tutte le Sezioni.
Da due treni del 1947 per Lourdes e dal primo treno per Loreto nel 1936, si passa, nel 1978, a 76 treni
per Lourdes e 32 per Loreto; nel 1985, a 84 treni per Lourdes e 33 per Loreto. Si aggiungono anche
i pellegrinaggi a Fatima e Banneux. Negli ultimi tempi si arriva a circa 135 treni all’anno soltanto per
Lourdes.
1971 L’UNITALSI decide l’acquisto a Lourdes dell’hôtel Béthanie per metterlo a disposizione dei propri
soci ammalati. Nasce così il “Salus Infirmorum”, che inizia la sua attività nel 1972. Nel 1995, dopo ulteriori acquisti e imponenti lavori di ristrutturazione, il Salus diviene una moderna costruzione, senza barriere fisiche o psicologiche capace di dare accoglienza agli ammalati e ai disabili che
ogni anno si recano nella città mariana accompagnati dai volontari dell’Associazione.
1975 Iniziano gli annuali Convegni Nazionali.
Anni ‘80 e ’90 L’Associazione, oltre ai pellegrinaggi, inizia a realizzare attività di grande significato spirituale e sociale: assistenza domiciliare, organizzazione di soggiorni estivi e invernali, case famiglia, case
accoglienza, case vacanze e quant’altro necessario per superare ogni forma di emarginazione e di
discriminazione verso coloro che sono ammalati e disabili, attività che acquistano particolare rilievo con
l’applicazione dello Statuto dell’Associazione del settembre 1997.
2003 L’Unitalsi viene iscritta nel Registro Nazionale delle Associazione di Promozione Sociale ai sensi
della legge 383 del 7.12.2000, giusto decreto ministeriale del 17.09.03; è altresì accreditata presso l’Ufficio Nazionale del Servizio Civile come Ente di seconda classe e nel 2004 si inserisce tra le Associazioni
di Volontariato del Dipartimento di Protezione Civile.*
2007 - 2009 L’Assemblea Nazionale del 7 e 8 settembre 2007 approva la redazione di una nuova bozza
di Statuto da sottoporre all’esame e approvazione della C.E.I. Lo Statuto modificato è ratificato dal Consiglio Episcopale Permanente della C.E.I. nella sessione del 23 - 26 marzo 2009.
L’Assemblea Nazionale del 6 novembre 2009 approva formalmente lo Statuto davanti al notaio.
Lo Statuto modificato lascia invariata l’attuale impostazione statutaria delle norme, ad eccezione della
parte che riguarda la sequenza degli Organi dell’Associazione (artt. 14/25).
Una delle modifiche apportate al nuovo Statuto fa riferimento alla qualificazione dei soci rispetto all’incremento federativo dell’Associazione con quelle similari esistenti in altre nazioni. Tenendo conto di tale
incremento, viene aggiunta una nuova categoria di soci, gli Affiliati, (artt. 4 e 11/§ 2). Secondo l’articolo
4, infatti, “Sono soci dell’Associazione le persone che ne fanno apposita domanda e dichiarano di conoscere ed accettare lo Statuto e i Regolamenti”.
L’Assemblea Nazionale dell’8 novembre 2009 approva il nuovo Regolamento, applicativo delle norme
statutarie.
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* Ripresa dalla “Relazione storica” elaborata e tenuta dal Vice Presidente Nazionale Salvatore Pagliuca nel 2006 nel contesto dei
“Corsi di Formazione per Responsabili” dell’Associazione e da altra Relazione dello stesso dal titolo “Un esempio di volontariato
cristiano del ‘900: l’Unitalsi”.
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2012 L’Unitalsi di oggi è sempre più strumento attraverso cui la disperazione diventa speranza e la tristezza si trasforma in sorriso.
Così S.S. Giovanni Paolo II ci ha scritto nel febbraio 2003:
“Ben radicati nella vostra storia, guardate al futuro con fiducia e lungimiranza e la carità vi spinga ad
aprire sempre nuovi campi di azione per realizzare nuovi progetti di promozione umana e di evangelizzazione a favore degli ammalati, dei piccoli, degli ultimi. Ciò suppone una intensa vita spirituale che tragga
quotidiano alimento dalla preghiera, dalla pratica sacramentale, da una seria ascesi personale.
È in questo terreno che devono affondare le radici del vostro essere, del vostro agire.”
0102
QUELLOin cui CREDIAMO:
MISSIONEe VALORI
Missione
Quella dell’Unitalsi è una “storia di servizio” che dal 1903, anno della sua fondazione, si è sempre
alimentata del desiderio di essere uno “strumento” nelle mani di Dio, per portare la speranza
dove c’è disperazione, un sorriso dove regna la tristezza.
capitolo
01
È una missione semplice che si nutre del desiderio di vivere il Vangelo nella quotidianità, offrendo, ciascuno secondo le proprie possibilità, un contributo fondamentale per costruire una
società dove ci sia spazio per la carità.
Questa è la nostra missione che si costruisce ogni giorno grazie all’impegno smisurato di quanti
abbracciano il cuore della nostra associazione che, partendo dai pellegrinaggi, con l’aiuto della
Provvidenza, ha realizzato una serie numerosa di progetti in grado di offrire risposte concrete ai
bisogni di ammalati, disabili, persone in difficoltà.
Vogliamo essere uno strumento di “carità operativa” e di “carità creativa” nelle mani del Signore.
Vogliamo condividere un impegno per costruire la speranza. I molteplici ‘Progetti Unitalsi’ rappresentano una opportunità per quanti vogliono condividere con noi questa missione di carità,
scegliendo l’ambito più vicino alla propria sensibilità e alle proprie attitudini.
Il carisma fondamentale della nostra associazione, il momento in cui ogni nostra attività inizia e finisce
e ricomincia, è e resta il pellegrinaggio, ed in particolare quello a Lourdes, un viaggio più dell’anima che
del corpo.
Il pellegrinaggio è il costitutivo fondamentale del credente, è un percorso di disponibilità a mettersi in
comune con le diversità.
Le caratteristiche comuni e costanti dei pellegrinaggi sono essenzialmente tre:
1) la separazione da uno status quo spaziale, sociale e psicologico;
2) il passaggio ad uno spazio posto ai margini o liminale con relazioni che comportano
un profondo senso di comunità;
3) il rientro del pellegrino alla comunità di appartenenza, come essere umano cambiato e rinnovato.
Per noi di Unitalsi l’essenza del pellegrinaggio è il pellegrino e l’originalità di Lourdes è quella di trovarla
sempre nuova e sempre collegata con il pellegrino.
Chi SIAMO
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0103
Dove ANDIAMO:
gli OBIETTIVI per il FUTURO
In questi anni l’UNITALSI si sta sempre più trasformando da organizzazione di pellegrinaggi ad associazione ecclesiale, seguendo l’indicazione dataci dai Vescovi con l’approvazione dello Statuto del 1997.
Quanto sia vera questa trasformazione si percepisce dal crescere delle attività e degli impegni delle
sottosezioni e sezioni, anche dietro la spinta proveniente dalle proposte della Presidenza nazionale che
non ha lesinato di richiedere impegni in vari campi, dalla formazione ai progetti, dai pellegrinaggi particolari al cammino dei giovani, dalle opere di carità alla protezione civile, sollevando talvolta anche delle
osservazioni sulle troppe cose messe in cantiere, per cui c’è voluto del tempo per far comprendere che
si è cercato di offrire a tutti i soci una vasta serie di opportunità da cui ogni socio ed ogni sottosezione o
sezione ha scelto quella o quelle più attinenti e confacenti alla propria realtà territoriale ed alle necessità
emergenti.
È necessario quindi approfondire ed elaborare il concetto di appartenenza vivendo sempre più il senso
dell’associazione, anche utilizzando i nuovi strumenti elaborati in questi anni ed inseriti nello Statuto:
la formazione generale e specifica, l’impegno associativo di adesione, la divisa e la partecipazione alle
attività caritative e promozionali, oltre che la collaborazione alle attività socio-sanitarie-assistenziali e
l’impegno in Protezione civile.
Analizzando gli aspetti portanti dell’operato dell’Associazione, quali il pellegrinaggio, i progetti, la formazione, etc., si vuole delineare il modello attraverso cui si supera la richiamata dicotomia, mettendo in luce
in particolare la grande libertà dell’azione associativa nel vincolo che la lega all’Autorità ecclesiastica.
Bisogna intanto indicare la strada che l’Associazione è chiamata a seguire nei prossimi anni, una strada fatta di maggiori aperture verso l’esterno e di affermazione del proprio modello organizzativo negli
altri Paesi europei, sia per dare concrete risposte ai problemi che affliggono il pellegrinaggio classico
- specialmente quello in treno, attaccato da un disinteresse evidente delle maggiori società ferroviarie,
che hanno sviluppato una strategia commerciale che dà ovviamente la prevalenza al business, e da un
laicismo sempre più aggressivo che tende a relegare le manifestazioni di fede nell’ambito di arcaiche
superstizioni, sia per dare possibili risposte ai bisogni di una sempre più larga fetta di persone sofferenti
e alla domanda di Dio che viene dai diversi ambiti di una umanità spinta verso l’indifferenza dai mass
media e da un malinteso senso della libertà dell’uomo.
Di seguito, vengono indicati i principali indirizzi strategici che determineranno l’orientamento dell’Unitalsi
nel prossimo futuro.
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Pellegrinaggi
Obiettivi triennio 2012 – 2015
Un progetto è in corso di presentazione presso la Comunità Europea e su tale progetto
dovremo fare affidamento per offrire ai nostri pellegrini un servizio completo che ci permetta
di puntare sempre più alla caratterizzazione dei nostri pellegrinaggi senza la zavorra della
cattiva accoglienza e del viaggio difficoltoso.
Va razionalizzato l’utilizzo delle nostre strutture su Lourdes con una più efficace presenza
e, quindi, con una più efficiente catena di pellegrinaggi che ci porti anche ad occupare i
cosiddetti periodi morti, allungando la stagione dei pellegrinaggi.
Nell’ottica della razionalizzazione, bisogna imparare anche ad offrire le nostre strutture ad
altre associazioni estere, non solo per avere uno sguardo europeo e cercare di “fare lobby”
per perseguire le finalità della SARP1 s.p.a. (Società Associazioni Religiose di Pellegrinaggio), ma anche per utilizzare al meglio il Salus e gli alberghi per colmare i vuoti che inevitabilmente si creano.
Non bisogna perdere di vista gli altri pellegrinaggi, in particolare Loreto e la Terra Santa,
senza trascurare Fatima e S. Giovanni Rotondo, perché anche da questi pellegrinaggi
deriva la vitalità della nostra associazione ed anche in questi pellegrinaggi dobbiamo caratterizzarci offrendo al malato ed al disabile, nonché ai pellegrini, una proposta di viaggio, di
alloggio e di cammino spirituale ottimale.
L’intensificazione e la diversificazione dei pellegrinaggi è necessaria anche per un equilibrio
economico dell’Associazione, che può meglio coprire le proprie spese generali senza necessariamente gravare sulle quote dei pellegrinaggi a Lourdes, che resta la nostra meta
principale.
Progetti
Obiettivi triennio 2012 – 2015
Gli obiettivi del prossimo triennio in questo campo sono:
1.supportare e incentivare le Sezioni perché si iscrivano agli albi regionali dell’associazionismo di promozione sociale e partecipino agli organi consultivi istituzionali di Regione,
Provincia e Comune sia per migliorare la propria progettualità sia per farsi portavoce delle
problematiche dell’umanità sofferente in luoghi dove spesso tali problematiche non vengono percepite;
2.prevedere l’accesso ai finanziamenti europei. L’Europa è il campo in cui l’Associazione
deve trovare un proprio spazio.
Per questo diventerà sempre più importante
• fare rete con le Associazioni che le sono affini,
• incrementare i rapporti con gli Enti Locali, in particolare con i Comuni,
• incidere sui propri associati affinché si sensibilizzino sulle nuove opportunità e sui nuovi scenari che si presentano per far si che i tempi di reazione alle proposte si accorcino.
Tutto questo sia per aprire la strada alla possibilità di avere contributi anche da fonti che
non sia solo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sia per unire le forze dell’Unitalsi
con quelle di altre associazioni ed enti locali per realizzare progetti che abbiano una forte
valenza per i destinatari (disabili e ammalati) e un forte impatto sul territorio.
Formazione
Obiettivi triennio 2012 – 2015
Proseguire con la formazione rivolta a:
1) Presidenti e consigli sia di sezione che di sottosezione, cioè coloro che hanno un servizio di responsabilità all’interno della vita associativa. Oltre ai temi strettamente spirituali,
ci concentereremo su momenti formativi per far conoscere meglio l’associazione (statuto,
regolamento, progetti e cammino associativo;
2) tutti i soci dell’intera associazione ecclesiale, individuando due figure di riferimento: l’assistente ecclesiastico e il formatore laico. La formazione è obbligatoria per i soci che vorranno diventare effettivi ed è destinata a tutti i soci effettivi che vorranno ricoprire incarichi
di responsabilità all’interno dell’associazione.
In prospettiva Unitalsi opererà per arrivare ad un Progetto Formativo Stabile.
1 La SARP SpA, nata su iniziativa dell’Unitalsi, raggruppa le maggiori realtà organizzatrici di pellegrinaggi che, in accordo
con il CNPI (ex SPI - Segretariato Pellegrinaggi Italiani), ha l’obiettivo di rilanciare e promuovere lo sviluppo dei pellegrinaggi
in treno, al fine di ottenere condizioni di viaggio adeguate alle particolari esigenze delle persone trasportate.
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capitolo
01
Chi SIAMO
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0104
Come SIAMO ORGANIZZATI
L’UNITALSI è un’Associazione in cui è “forte” e “centrale” la presenza dei soci che sono anche “punto di
riferimento”. Nello stesso tempo è un’organizzazione con dipendenti, articolati su vari livelli, che organizza, produce attività e servizi aventi anche importanti valenze economiche.
Tutto questo richiede anche un tipo di struttura con dei vincoli, delle regole, delle norme a cui attenersi,
dei contratti, delle scadenze.
L’UNITALSI oggi è una realtà associativa che si propone con una particolare “identità bipolare”:
• per un verso mira essenzialmente a perseguire la propria mission originaria, che è conservata
e riprodotta in primo luogo attraverso la presenza dei volontari e dei soci in genere;
• per altro verso, però, si configura e deve necessariamente operare anche come una azienda, con tutto
ciò che questo comporta nella logica di funzionamento interno e nei rapporti tra i soggetti coinvolti.
Unitalsi, quindi, realizza la propria missione, sviluppa le strategie di indirizzo, gestisce, monitora
e migliora i propri servizi, attraverso una serie di organi di governo, dotati di funzioni e poteri
diversificati, deputati al corretto funzionamento dell’Associazione.
Gli organi sociali: finalità e funzioni
Assemblea Nazionale
Presidente Nazionale
Collegio dei Probiviri
Direttivo Nazionale
Revisori dei Conti
Presidente di Sezione
Assistente di Sezione
Consiglio di Sezione
Presidente di S/Sezione
Assistente di S/Sezione
Consiglio di S/Sezione
Gruppi
Assistente Nazionale
Vice Assistente Nazionale
SERVIZI STAFF
SOCI
Il Presidente Nazionale:
Il Presidente Nazionale viene eletto dall’Assemblea Nazionale tra i soci effettivi dell’Associazione.
Il Presidente Nazionale, a norma dell’art. 15 dello Statuto: “… ha la legale rappresentanza dell’Associazione, convoca e presiede il Consiglio Direttivo e l’Assemblea Nazionale, ne esegue le deliberazioni
e adempie a tutte le funzioni ad esso demandate dalla legge, dal presente Statuto e da specifiche
deleghe del Consiglio Direttivo; assicura il cammino unitario dell’Associazione secondo le finalità e i
carismi propri della Costituzione Associativa; vigila affinché le norme dello Statuto e dei Regolamenti e
le delibere adottate dall’Assemblea Nazionale e dal Consiglio Direttivo trovino attuazione nelle Sezioni,
nelle Sottosezioni e nei Gruppi; promuove rapporti di dialogo e di collaborazione con gli organismi che
si occupano di pastorale della sanità e della sofferenza.”.
Il Presidente Nazionale ha inoltre la facoltà di intervenire liberamente alle riunioni ordinarie e straordinarie dei consigli e delle Assemblee delle Sezioni, delle Sottosezioni e dei Gruppi, nonché di prendere la
parola, relazionare ed esprimere pareri anche su argomenti non posti all’ordine del giorno; nomina la
direzione dei pellegrinaggi organizzati dalla Presidenza Nazionale; assicura, unitamente all’Assistente
Nazionale, il collegamento con la Conferenza Episcopale Italiana; prende accordi e stipula contratti
con gli enti e le società interessate ai pellegrinaggi; convoca l’Assemblea Nazionale degli elettori per il
rinnovo delle cariche sociali degli Organi con competenza nazionale e presiede le Assemblee elettive di
Sezione per il rinnovo delle cariche sociali.
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Il Consiglio Direttivo:
Il Consiglio Direttivo è composto da soci effettivi dell’Associazione, eletti dall’Assemblea Nazionale. E’
costituito dal Presidente Nazionale, dall’Assistente Ecclesiastico Nazionale e dai sette Consiglieri eletti
dall’Assemblea Nazionale e dagli eventuali Consiglieri aggiunti. Si riunisce in seduta ordinaria ogni due
mesi ed ogniqualvolta il Presidente Nazionale lo ritenga necessario.
L’art. 16 dello Statuto individua le finalità e le funzioni del Consiglio Direttivo, testualmente affermando
che: “… coordina tutta l’attività associativa sotto il profilo organizzativo, amministrativo e contabile.
Esso delibera e provvede alla determinazione delle quote associative; alla conferma delle quote sezionali di partecipazione ai pellegrinaggi e delle attività; all’esecuzione delle deliberazioni dell’Assemblea
Nazionale; a redigere ed approvare il bilancio consuntivo e preventivo della Presidenza Nazionale …;
…; ad assumere, nominare e licenziare il personale dell’Associazione fissandone le mansioni e le retribuzioni; all’insediamento dei Presidenti e dei Consiglieri eletti di Sezione, del Collegio dei Probiviri e
dei Revisori dei Conti; allo scioglimento dei Consigli di Sezione e alla nomina e all’insediamento del
Commissario …”.
capitolo
Il Consiglio Direttivo è composto da:
Nome e Cognome
Ruolo e Compiti
Regione di appartenenza
Salvatore Pagliuca
Presidente Nazionale
Basilicata
Agostino Borromeo
Vice Presidente Nazionale
Rapporti Vaticano – Rapporti estero
Lazio
Dante D’Elpidio
Vice Presidente Nazionale
Dipendenti – Contabilità
Abruzzo
Francesco La Palombara
Consigliere – Comunicazione – Fraternità
Campania
Giovanni Punzi
Consigliere – Protezione Civile
Pellegrinaggio Nazionale
Puglia
Germano Benedusi
Consigliere – Pellegrinaggi
Lombardia
Marzia Tanini
Consigliere – Progetti
Toscana
Francesco Dalla Rizza
Consigliere – Contratti – Acquisti
Veneto
01
Il Collegio Nazionale dei Probiviri:
Il Collegio Nazionale dei Probiviri è composto da tre soci effettivi dell’Associazione, eletti dall’Assemblea Nazionale, su proposta dei componenti la stessa. L’Assemblea Nazionale deve eleggere tra essi il
Presidente. Il Collegio dei Probiviri partecipa all’Assemblea Nazionale ed è l’organo che dirime tutte le
controversie che dovessero insorgere a qualsiasi titolo nell’Associazione, alle volte, pronunciando una
“sentenza” come amichevole compositore. Il Collegio esprime, se richiesto, un parere sull’applicazione
delle norme dello Statuto e del Regolamento e su qualsiasi argomento venga sottoposto al suo esame
e su quant’altro previsto nei Regolamenti. Il Collegio si riunisce in seduta ordinaria ogni quattro mesi ed
ogniqualvolta il Presidente lo ritenga necessario.
Nel corso dell’anno 2011 il Collegio dei Probiviri si è riunito tre volte.
Il Collegio dei Probiviri è composto da:
Nome e Cognome
Ruolo e Compiti
Regione di appartenenza
Gioacchino F. Bifulco
Presidente
Campania
Roberto Principi
Componente
Marche
Pierfranco Bertolino
Componente
Piemonte
Chi SIAMO
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Il Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti:
Il Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti è composto da tre componenti effettivi e due supplenti, eletti
dall’Assemblea Nazionale, su proposta dei componenti la stessa. I componenti vengono scelti tra gli
iscritti agli Ordini dei Revisori dei Conti o dei Dottori Commercialisti e Ragionieri.
I componenti non possono essere soci.
Il Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti partecipa all’Assemblea Nazionale ed è l’organo (art. 20
Statuto) che: “… ha l’obbligo di controllare l’amministrazione dell’Associazione, vigilare sull’osservanza
della legge e del presente Statuto a livello contabile ed accertare la regolare tenuta della contabilità associativa e la regolarità della gestione, la corrispondenza del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture
contabili e quant’altro previsto nei Regolamenti.”.
Il Collegio si riunisce in seduta ordinaria ogni due mesi.
Il Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti è composto da:
Nome e Cognome
Ruolo e Compiti
Mauro Sperandini
Presidente
Antonio Della Croce
Componente
Antonino Noto
Componente
Fabrizio Milesi
Componente Supplente
Marina Marino
Componente Supplente
L’assemblea Nazionale:
L’assemblea Nazionale è costituita dal Presidente Nazionale, dai due Vice Presidenti Nazionali, dall’Assistente Ecclesiastico Nazionale, dal Vice Assistente Ecclesiastico, dai Consiglieri eletti e dai Presidenti
di Sezione. Vi partecipano, con parere consultivo, gli Assistenti Ecclesiastici di Sezione, i Consiglieri aggiunti, i Probiviri, i Revisori effettivi e i Rappresentanti delle Organizzazioni similari federate con l’Unitalsi.
L’art. 14 dello Statuto ricorda che: l’assemblea Nazionale esamina, verifica e ratifica la relazione annuale
sull’andamento generale dell’Associazione; delibera l’approvazione dei bilanci preventivo e consuntivo,
nonché del programma annuale dei pellegrinaggi e delle attività nazionali; ratifica l’operato del Consiglio
Direttivo su materie allo stesso delegate dall’Assemblea; adotta eventuali provvedimenti a carico di componenti a qualsiasi titolo della stessa Assemblea; propone modifiche allo Statuto; approva i regolamenti,
le modifiche agli stessi e quant’altro previsto nello Statuto e nei regolamenti. L’Assemblea può conferire
deleghe in materie che siano di specifica competenza della stessa definendone i limiti.
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L’assemblea si riunisce in seduta ordinaria almeno tre volte l’anno. In seduta straordinaria a richiesta di
almeno tre decimi dei componenti aventi diritto al voto.
L’Assemblea Nazionale è composta come da:
Nome e Cognome
Ruolo e Compiti
Regione di appartenenza
Salvatore Pagliuca
Presidente Nazionale
Sezione lucana
Mons. Luigi Moretti
Assistente Ecclesiastico
Sezione romano - laziale
Don Danilo Priori
Vie Assistente Ecclesiastico
Sezione abruzzese
Agostino Borromeo
Vice Presidente Nazionale
Sezione romano – laziale
Dante D’Elpidio
Vice Presidente Nazionale
Sezione abruzzese
Francesco La Palombara
Consigliere Nazionale
Sezione campana
Giovanni Punzi
Consigliere Nazionale
Sezione pugliese
Germano Benedusi
Consigliere Nazionale
Sezione lombarda
Marzia Tanini
Consigliere Nazionale
Sezione toscana
Francesco Dalla Rizza
Consigliere Nazionale
Sezione triveneto
Preziosa Terrinoni
Presidente di Sezione
Sezione romano-laziale
Francesco Marongiu
Presidente di Sezione
Sezione sarda – nord
Tito Aresu
Presidente di Sezione
Sezione sarda – sud
Carlo Varvaro
Presidente di Sezione
Sezione sicilia – occidentale
Maria Isabella Martella
Presidente di Sezione
Sezione sicilia – orientale
Roberto Torelli
Presidente di Sezione
Sezione toscana
Armando Donello
Presidente di Sezione
Sezione triveneta
Claudio Papini
Presidente di Sezione
Sezione umbra
Alessandra Bascelli
Presidente di Sezione
Sezione abruzzese
Amelia Mazzitelli
Presidente di Sezione
Sezione calabrese
Ofelia Bonavolontà
Presidente di Sezione
Sezione campana
Francesco Mineo
Presidente di Sezione
Sezione emiliana - romagnola
Massimo Besana
Presidente di Sezione
Sezione ligure
Vittore De Carli
Presidente di Sezione
Sezione lombarda
Rocco Palese
Presidente di Sezione
Sezione lucana
Giuseppe Pierantozzi
Presidente di Sezione
Sezione marchigiana
Giuseppe Lucio Colucci
Presidente di Sezione
Sezione molisana
Maurizio Giraudo
Presidente di Sezione
Sezione piemontese
Angela Maria Cannone
Presidente di Sezione
Sezione pugliese
Gioacchino F. Bifulco
Presidente Collegio Probiviri
Sezione campana
Roberto Principi
Componente Collegio Probiviri
Sezione marchigiana
Pierfranco Bertolino
Componente Collegio Probiviri
Sezione piemontese
Mauro Sperandini
Presidente Collegio Revisori
Antonio Della Croce
Componente Collegio Revisori
Antonino Noto
Componente Collegio Revisori
capitolo
01
Chi SIAMO
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L’organizzazione del lavoro
L’Unitalsi è presente su tutto il territorio nazionale con 19 Sezioni e 267 Sottosezioni.
Le Sezioni e le Sottosezioni fanno capo alla Presidenza Nazionale.
La Presidenza Nazionale è suddivisa in 7 aree organizzative:
• Segreteria Generale e Ufficio Comunicazione: l’ufficio è un servizio alla Presidenza Nazionale, utile
all’incontro e al dialogo fra tutta la Comunità Associativa, a livello nazionale, sezionale e sottosezionale.
Tra le varie attività che svolge, in particolare l’Ufficio Comunicazione cura anche l’house organ dell’UNITALSI – Fraternità, che da più di cinquant’anni è la rivista ufficiale dell’Associazione, inviata ogni due mesi
a tutti i soci effettivi e ai simpatizzanti che ne fanno richiesta.
• Settore Assicurativo: il settore si occupa delle polizze operanti per le attività associative e gli immobili
di proprietà dell’Associazione. Usufruiscono di tali polizze: volontari (Barellieri, Dame, Sacerdoti, Operatori Sanitari), ammalati, disabili, pellegrini.
• CED - Centro Elaborazione Dati: l’ufficio è preposto alla manutenzione del sistema informatico,
all’elaborazione dei dati, allo sviluppo di software per uso interno.
• Settore Tecnico: è il motore dei pellegrinaggi UNITALSI. L’ufficio conduce le trattative con gli operatori di treni e aerei sui quali viaggiano i pellegrini unitalsiani, definisce il piano dei pellegrinaggi per tutte
le mete UNITALSI tenendo conto delle richieste delle Sezioni e della disponibilità dei materiali rotabili, in
caso di treni, e della disponibilità del numero dei voli/giorno, in caso di aerei.
Oltre agli accordi con i vettori, il settore tecnico definisce le quote di ogni pellegrinaggio tenendo conto
di parametri ben precisi, si occupa anche dell’assegnazione degli alberghi, soprattutto a Lourdes, alle
sezioni. Una nota rilevante: l’UNITALSI usa delle strutture alberghiere che sono controllate dagli uffici
preposti alla sicurezza dello stato francese.
• L’Ufficio Progetti: l’ufficio cura tutte le attività inerenti allo status di Associazione di Promozione
Sociale dell’UNITALSI, il Servizio Civile, le attività legate al ruolo di Organizzazione di Protezione Civile
dell’UNITALSI, i rapporti con Sezioni e Sottosezioni, la campagna per il 5x1000 in collaborazione con
l’Ufficio Comunicazione, le attività di promozione dell’Associazione in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione e il CED, la ricerca bandi in vista di eventuali progetti in ambito Europeo, la valutazione dei
bandi emanati da Ministeri, Fondazioni, Enti locali di interesse dell’Associazione.
• Il Settore Amministrativo e Contabile: in questo ufficio viene tenuta la contabilità dell’Associazione,
convergono le prime note delle Sezioni, viene elaborato e redatto il bilancio economico. Come stabilito
dall’art. 30 dello statuto dell’UNITALSI, le Sezioni, le Sottosezioni e i Gruppi non hanno autonomia patrimoniale, ma resta salva la discrezionalità dei Consigli di Sezione, di Sottosezione e dei Gruppi di deliberare le spese relative alle attività istituzionali delle Sezioni, delle Sottosezioni e dei Gruppi nei limiti stabiliti
nel Regolamento. Il Settore Amministrativo cura i rapporti interni relativi ai vari pellegrinaggi tra Presidenza Nazionale e le Sezioni, sviluppando la quadratura del pellegrinaggio (riepilogo dei partecipanti ad ogni
singolo pellegrinaggio diviso per tipo socio, per categoria di alloggio e per tipologia di trasporto) con le
quote nazionali deliberate dall’Assemblea Nazionale.
• Il Magazzino: si occupa prevalentemente dell’approvvigionamento di materiale vario e scorte di magazzino, della gestione del vestiario del personale volontario. Inoltre gestisce i rapporti con i fornitori e si
occupa delle spedizioni di materiali di vario tipo alle Sezioni e Sottosezioni.
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0105
La PRESENZA sul TERRITORIO
e le ORGANIZZAZIONI collegate
La presenza sul territorio è garantita da una capillare rete di Sezioni, Sottosezioni e Gruppi:
a) le Sezioni coincidono ordinariamente con le Regioni Ecclesiastiche costituite nel territorio dello Stato
Italiano. Per ragioni particolari possono esistere più Sezioni nell’ambito della stessa Regione Ecclesiastica;
b)le Sottosezioni coincidono con le Diocesi Italiane. Nelle Diocesi di particolare consistenza sia numerica sia per estensione di territorio possono esistere più Sottosezioni. Possono anche essere costituite
Sottosezioni interdiocesane;
c)i Gruppi coincidono con il territorio di una o più parrocchie limitrofe, o delle città o dei quartieri delle
stesse o di uno o più paesi limitrofi appartenenti ad una Sottosezione.
capitolo
Ad oggi le Sezioni, che compongono lo scheletro dell’Associazione, sono 19 (vedi cartina):
01
sezione
LOMBARDA
sezione
TRIVENETA
sezione
PIEMONTESE
sezione
EMILIANA
sezione
LIGURE
sezione
TOSCANA
sezione
MARCHIGIANA
sezione
UMBRA
sezione
ABBRUZZESE
sezione
MOLISANA
sezione
ROMANA
LAZIALE
sezione
SARDA-NORD
sezione
LUCANA
sezione
CAMPANA
sezione
SARDA-SUD
sezione
PUGLIESE
sezione
CALABRESE
sezione
SICILIA
OCCIDENTALE
sezione
SICILIA
ORIENTALE
Le Sezioni sono gestite, a carattere volontario, da un Presidente, e prevedono sempre la figura dell’Assistente Ecclesiastico.
In particolare, il Presidente di Sezione (che è anche membro dell’Assemblea Nazionale) dirige l’attività associativa nel rispetto dello Statuto, dei Regolamenti, delle delibere dell’Assemblea Nazionale e
del Consiglio Direttivo Nazionale. Ha, inoltre, la procura per la rappresentanza legale dell’Associazione
nell’ambito della propria giurisdizione e assicura, unitamente all’Assistente Ecclesiastico, il collegamento
con la Conferenza Episcopale Regionale.
Chi SIAMO
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L’Assistente Ecclesiastico Nazionale, con il Vice Assistente, se nominato, si occupa della formazione spirituale dei soci, e del piano pastorale dell’Associazione favorendo il coordinamento dell’Attività
dell’Unitalsi. Gli Assistenti (Nazionale, di Sezione e di Sottosezione) sono soci di diritto dell’Associazione, equiparati ai soci effettivi; essi sono mandati all’Associazione dall’Autorità Ecclesiastica quale
espressione visibile di comunione ecclesiale e di collegamento per la realizzazione dello specifico
progetto pastorale dell’Associazione stessa. Si impegnano per una profonda e completa formazione
apostolica di tutti i soci ed operano fattivamente alla crescita spirituale degli stessi tramite una serena ed equilibrata collaborazione con i Responsabili dell’Associazione.
Oltre alla presenza diretta su tutto il territorio Nazionale, UNITALSI fa parte o, addirittura, è il fondatore
di alcune organizzazioni che verranno descritte nei prossimi paragrafi. Ci riferiamo a:
•
•
•
•
la Fondazione Tomassi
la Cooperativa Città dei Progetti
la Fondazione La Macchia Onlus
la Fondazione Borghetto Santo Spirito
La Fondazione Tomassi
L’Unitalsi ha da tempo conservato, nei propri archivi, documenti e
quant’altro ritenuto utile per tramandare, per far conoscere la vita
unitalsiana a coloro che via via si associano e a coloro che sono
interessati alla nostra storia, per capire da dove veniamo, quale la
strada percorsa e da percorrere, la meta da raggiungere. Per i soci
unitalsiani può essere un’occasione per rivisitare il proprio cammino e trovare nuove motivazioni a realizzare sempre più e meglio, in
nome della Chiesa, il particolare carisma associativo di condivisione delle Sofferenze umane; per tutti, poi, può essere un incitamento a dedicarsi con più passione all’esperienza di servizio ecclesiale
verso e con le persone ammalate, disabili e in difficoltà.
Nel settembre 2007 l’Assemblea Nazionale dell’Unitalsi ha all’unanimità deliberato di costituire, a nome del suo ideatore, la Fondazione
“Giovan Battista Tomassi” che, come si legge nell’atto costitutivo
del 15.05.2008, ha per scopo: “la conservazione dell’archivio
storico dell’Unitalsi e l’animazione culturale di taglio scientifico sulla storia dell’Unitalsi, dalle sue origini ai giorni nostri, nel
contesto più generale della Storia della Chiesa e della Storia
civile contemporanea”.
Organi della Fondazione sono: il Consiglio Generale, il Consiglio di
Amministrazione, il Presidente, il Segretario, il Tesoriere, il Comitato
Scientifico e il Collegio dei Probiviri.
Il Consiglio Generale è composto dal Presidente Nazionale e
dall’Assistente Ecclesiastico Nazionale pro tempore dell’Unitalsi,
dagli ex Presidenti di Sezione dell’Unitalsi, dagli ex Componenti del
Consiglio Direttivo Nazionale dell’Unitalsi a far data da quello eletto
nel 2001, con l’entrata in vigore dello Statuto della stessa approvato dalla Conferenza Episcopale Italiana il 15-18 settembre 1997,
e da coloro che successivamente avranno ricoperto una delle cariche prima indicate. Elegge al suo interno il Consiglio di Amministrazione, ha funzioni propositive rispetto allo stesso, delibera sulle
modifiche statutarie ed esprime il suo parere sull’attività della Fondazione. Il Consiglio di Amministrazione, costituito dal Presidente e
da quattro Consiglieri, dura in carica cinque anni, ha tutti i poteri di
gestione ordinaria e straordinaria e dovrà provvedere, tra l’altro, alla
costituzione delle Sezioni regionali della Fondazione. Inoltre nomina
il Segretario, il Tesoriere, i quattro componenti il Comitato Scientifico scelti tra esponenti del mondo accademico, culturale ed associativo, i tre componenti del Collegio dei Probiviri e può nominare
Consiglieri Aggiunti tra i componenti il Consiglio Generale e tra “i
sostenitori aderenti”.
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I lavori di ricognizione dell’archivio esistente presso la Presidenza
Nazionale dell’Unitalsi hanno consentito di classificare il suo contenuto, che è costituito da:
• 77 faldoni di documenti
• 90 album di fotografie, oltre a molto materiale fotografico sparso
• circa 500 libri
• molte decine di supporti di documenti video ed audio
• verbali di assemblee di molte decine di anni
La Cooperativa città dei Progetti
La crescita sul territorio delle attività sociali dell’Unitalsi ha portato
alla necessità di assumere personale con specifiche caratteristiche
e professionalità da impiegare presso le case famiglia UNITALSI.
Questa necessità ha fatto nascere nel 2004 la cooperativa sociale di tipo A - Città dei Progetti che si occupa specificatamente
della gestione del personale operante all’interno delle case famiglia,
comunità alloggio e case vacanza, centri diurni e residenziali di accoglienza e di socializzazione dell’Associazione.
Fondata nel 2004 la società cooperativa Città dei Progetti è divenuta
operativa nel 2005. Tutti i soci aderenti alla Cooperativa devono essere soci UNITALSI; il Consiglio di amministrazione è composto dal
Presidente e da cinque consiglieri eletti dall’Assemblea dei soci in
base allo Statuto della Cooperativa.
La Cooperativa, inoltre, è retta e disciplinata secondo il principio
della mutualità, senza fini di speculazione privata ed ha anche per
scopo quello di ottenere tramite la gestione in forma associata continuità di occupazione lavorativa e le migliori condizioni economiche,
sociali e professionali per i soci lavoratori.
capitolo
01
La Cooperativa ha come oggetto lo svolgimento diretto e/o in appalto o convenzione con Enti Pubblici e Privati in genere, delle seguenti
attività socio – sanitarie e/o educative:
• attività e servizi di riabilitazione;
• centri diurni e residenziali di accoglienza e socializzazione,
con particolare riferimento alla gestione e cura di case famiglia, comunità alloggio e case vacanza;
• servizi di assistenza, sostegno, riabilitazione e cure domiciliari
da fornirsi sia presso famiglie che scuole o altre strutture
di accoglienza, riservate ai disabili fisici e/o con
lievi insufficienze mentali;
• attività di formazione e consulenza
• attività di sensibilizzazione ed animazione della comunità locale
entro la quale opera al fine di renderla più consapevole
e disponibile all’attenzione ed alla accoglienza di persone
in stato di bisogno;
• attività di promozione e rivendicazione dell’impegno
delle istituzioni a favore delle persone deboli e svantaggiate
e di affermazione dei loro diritti;
• attività di assistenza infermieristica e sanitaria;
• attività di sostegno socio educativo rivolto a soggetti svantaggiati
e/o a rischio di emarginazione sociale.
La costituzione di una Cooperativa Sociale si è resa necessaria per:
• agevolare le Sezioni e le Sottosezioni Unitalsi nella realizzazione
di progetti, iniziative e attività locali in ambito sociale,
socio assistenziale, socio sanitario e socio educativo,
Chi SIAMO
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•
•
•
•
•
•
evitare che tali iniziative producano la costituzione
di un numero crescente di piccole cooperative sparse per l’Italia,
tutte, in ogni caso, afferenti all’Unitalsi,
evitare, o quanto meno ridurre, i rischi derivanti dall’inesperienza delle Sezioni e/o Sottosezioni Unitalsi e dei suoi soci
nell’affrontare il variegato mondo della cooperazione sociale,
non aumentare il numero dei dipendenti in carico
alla Presidenza Nazionale e adottare tipologie contrattuali
conformi al particolare settore operativo,
fungere da “contenitore unico” di tutti i dipendenti a servizio
delle realtà unitalsiane che decidono di intraprendere tali percorsi,
meglio monitorarne, in via permanente e sotto ogni aspetto,
l’equa corrispondenza delle risultanze, professionali e di bilancio,
offrire all’Unitalsi la disponibilità di avvalersi di uno strumento
con le carte in regola per accedere a opportunità e prerogative
riservate per Legge solo alle cooperative ed escluse
alle associazioni.
La Cooperativa non ha nessun ritorno economico per le attività che
svolge in favore dell’Unitalsi e nessuno dei soci facenti parte del
Consiglio di Amministrazione percepisce compensi né per gli incarichi assunti né per i servizi prestati.
Il solo obiettivo finanziario a cui la Cooperativa tende è quello di
avere sempre i conti “almeno in pareggio” sia presso la sede legale,
sia, di conseguenza, in ogni sede operativa locale, in modo che la
prevista assenza di ricavi economici non sconfini mai in passivi che
possano metterne in pericolo la sua stessa esistenza in vita.
La sopravvivenza della Cooperativa è garantita dal ricevere con puntualità, dalle Sezioni e Sottosezioni interessate, le quote di competenza per effettuare i pagamenti dei soci lavoratori assunti presso le
rispettive diverse realtà e sedi operative, comprensivi dei costi per la
loro gestione amministrativa e fiscale ed evitare ogni possibile controversia legale coi soci lavoratori, adottando forme contrattuali che
prevedano particolari clausole di salvaguardia.
La Cooperativa stipula convenzioni con le Sezioni e Sottosezioni che
ne facciano richiesta e per le quali si decida l’assunzione di personale. Tali Convenzioni prevedono l’elaborazione di un dettagliato piano
di lavoro riferente in particolare:
• il tipo di attività
• l’articolazione organizzativa da assumere
• il numero e la tipologia delle mansioni professionali dei lavoratori
• le entrate e le uscite
Le Convenzioni prevedono, inoltre, la costituzione di sedi distaccate della cooperativa sotto la diretta responsabilità delle sedi locali
Unitalsi titolari del nuovo servizio e la rescissione in caso di inadempienza.
La Fondazione la Macchia
La Fondazione Michele, Giuseppe, Clelia Lamacchia Onlus è
stata istituita nel 2003 di concerto con Suor Maria Antonia Lamacchia, suora della Sacra Famiglia di Bordeaux, e gli enti ecclesiastici
Arcidiocesi Trani – Barletta – Bisceglie e Nazareth, parrocchia San
Benedetto e UNITALSI di Barletta, per essere “il soggetto operativo
dell’amore fraterno secondo lo spirito del Vangelo”.
Scopo della Fondazione è la solidarietà sociale e, in particolare, la
tutela e l’accoglienza di persone in difficoltà, attraverso l’istituzione
e la gestione di strutture del tipo case famiglia, l’organizzazione del
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tempo libero, il “Dopo di noi” e il “Durante noi” a favore e sostegno
di persone e nuclei familiari che vivono in situazioni di disagio. La
Fondazione si adopera per la creazione e la gestione di strutture del
tipo Casa- Famiglia. A tale proposito ha già realizzato sul territorio di
Barletta una Comunità Socio-Riabilitativa per disabili e la “Casa della
speranza” che si configura come gruppo appartamento per gestanti
e madri con figli a carico, a carattere residenziale finalizzata al sostegno degli stessi nel percorso d’inserimento o reinserimento sociale.
La Fondazione
Borghetto Santo Spirito
Nel 2007 è stata costituita la Fondazione Borghetto S.Spirito Onlus. Essa si propone esclusivamente finalità di solidarietà sociale,
quali la fornitura di servizi di assistenza sociale, sopporto e provvidenze a favore di persone svantaggiate e delle loro famiglie, direttamente o attraverso la richiesta di enti pubblici o delle sottosezioni
dell’UNITALSI. La Fondazione è retta dal Consiglio di Amministrazione, dal Presidente della Fondazione e dal Collegio dei Revisori.
Sono membri del Consiglio di Amministrazione 4 soci designati dalla
Presidenza Nazionale Nazionale Unitalsi e 3 soci designati dal Consiglio dell’UNITALSI Lombarda.
La Fondazione, che si ispira ai valori basilari della centralità della
persona umana, della sua dignità e dei suoi diritti, della solidarietà
umana, della condivisione, dell’accoglienza fraterna e del volontariato, inteso come libero e gratuito servizio agli ultimi, ha per scopo
esclusivo il perseguimento di finalità nel campo socio-assistenziale e
di solidarietà sociale ed, in particolare quello:
• di promuovere la tutela e l’accoglienza dei disabili, degli anziani
e dei bambini in difficoltà e/o senza famiglia, o che si trovano
momentaneamente senza assistenza familiare, attraverso
iniziative di volontariato In collaborazione con le istituzioni
pubbliche private ed ecclesiali;
• di creare e gestire strutture del tipo “casa - famiglia e vacanze
per soggiorni” in tutto il territorio nazionale per l’accoglienza
dei disabili come sopra indicato, secondo le linee di uno specifico
progetto, e, secondo le necessità. e le possibilità, di centri
di assistenza, di incontro, di riabilitazione ed altro;
• di attivare ogni iniziativa idonea, come pubblicazioni,
manifestazioni e programmi radiotelevisivi, per sensibilizzare
ed informare l ‘opinione pubblica sui temi della vita, dell’handicap,
dell’accoglienza e della solidarietà;
• di promuovere iniziative di formazione del volontariato
e di collaborazione con istituzioni civili ed ecclesiali,
associazioni e privati.
capitolo
01
A tal fine la Fondazione, su delibera del Comitato Direttivo, può partecipare alle forme federative ed associative previste dalla normativa
sulle ONLUS e su organismi aventi finalità affini.
La Fondazione non può svolgere attività diverse da quelle sopra
indicate ad eccezione di quelle ad esse strettamente connesse o
di quelle accessorie a quelle statutarie, in quanto integrative delle
stesse. La Fondazione gestiste la casa vacanze “Borghetto Santo
Spirito”a Savona.
Chi SIAMO
IDENTITÀ
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Le PERSONE dell’ UNITALSI
Persone di ogni età, sesso, cultura e professione che hanno scelto di appartenere ad una grande famiglia per percorrere un cammino di vita condiviso, secondo gli insegnamenti della Chiesa, sia durante
i pellegrinaggi che nella vita di tutti i giorni. L’Unitalsi vive grazie a gente semplice e di gran cuore che
mette al primo posto la persona, l’amicizia, il servizio verso e con chi ha più bisogno di aiuto.
• Persone in difficoltà: Gli ammalati, i diversamente abili, gli anziani e i bambini, sono la ragione
fondante del pellegrinaggio e delle attività sviluppate per poter offrire loro un maggior sostegno
e una fattiva vicinanza nella quotidianità.
• Pellegrini: “I migranti per vocazione” che attraverso l’Unitalsi vivono da protagonisti,
in semplicità, raccoglimento e spiritualità l’incontro con Dio.
• Volontari: la linfa vitale che consente di mettere in moto l’opera dell’Unitalsi.
Essere volontario significa dedicarsi gratuitamente, amorevolmente e responsabilmente
ai malati, ai bambini in difficoltà, agli anziani soli.
capitolo
02
Le PERSONE
dell’ UNITALSI
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0201
I SOCI
Sono tante le persone che annualmente l’Unitalsi riesce a movimentare nelle sue numerose attività,
circa 300 mila. Al 31/12/2011 risultano essere soci UNITALSI 147.255 persone.
Possono diventare soci di UNITALSI le persone che ne fanno apposita domanda e che dichiarano di
conoscere ed accettare lo Statuto e i Regolamenti. Per maggiori approfondimenti, è possibile consultare lo Statuto dell’Associazione nel sito internet.
I soci si dividono in:
Tipologia
Caratteristiche
Ausiliari
Sono soci ausiliari le persone di maggiore età che intendono prestare servizio
volontario secondo le finalità dell’Associazione.
I soci ausiliari si distinguono in: Barellieri, Sorelle di assistenza, Medici,
Sacerdoti, Ammalati e Disabili.
Effettivi
Possono essere ammessi a soci effettivi i soci ausiliari che professano la fede
cattolica e che, nel triennio antecedente l’anno in cui si adotta la delibera:
• hanno prestato servizio partecipando, con frequenza abituale e continuativa
e secondo le proprie possibilità fisiche, a tutte o almeno alla maggior parte delle attività caritative e promozionali e dei percorsi formativi programmati ed organizzati dall’Associazione;
• hanno partecipato, in detto triennio e in anni diversi, ad almeno
due pellegrinaggi organizzati dal Consiglio Direttivo Nazionale oppure
uno organizzato dallo stesso e l’altro dalla Sezione o Sottosezione
di appartenenza purché dal Consiglio Direttivo Nazionale riconosciuto
conforme alle norme previste nel Regolamento;
• hanno annualmente rinnovato l’impegno associativo di adesione
e sono in regola con il versamento annuale della quota associativa.
Soltanto i soci effettivi hanno diritto di voto e, fatti salvi i casi di incompatibilità
e di impossibilità previsti nel Regolamento, possono ricoprire cariche sociali.
Benefattori
Sono soci benefattori coloro che, condividendo le finalità dell’Associazione,
vi danno la loro adesione con eventuali offerte ed iniziative benefiche varie.
Aggregati
Sono soci aggregati:
• i pellegrini che partecipano ai pellegrinaggi;
• gli ammalati o disabili che partecipano ai pellegrinaggi e non presentano
la domanda di ammissione a socio ausiliare;
• i giovani con almeno 14 anni e che desiderano prestare servizio
di volontariato;
• coloro che chiedono di prestare servizio di volontariato nell’Associazione
nell’imminenza del pellegrinaggio o nel corso dello stesso;
• coloro che sporadicamente partecipano alle attività dell’Associazione
e/o usufruiscono delle strutture e dei servizi della stessa.
Affiliati
Sono soci affiliati coloro che sono iscritti ad Associazioni similari, italiane e
non, federate con l’Unitalsi e che chiedono, tramite la propria Associazione,
di partecipare alle attività e ai pellegrinaggi per le stesse appositamente
organizzati dall’Unitalsi.
Sono soci di diritto dell’Associazione, equiparati ai soci effettivi e finché dura il mandato, gli Assistenti
Ecclesiastici delle diverse Organizzazioni territoriali (Nazionale, di Sezione, di Sottosezione e di Gruppo)
e i Vice Assistenti Ecclesiastici nominati dall’Autorità Ecclesiastica competente per territorio.
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La composizione della base sociale
Composizione dei soci
per categoria
2011
TOTALE, di cui:
147.255
Barellieri
28.230
Sorelle d’assistenza
44.565
Ripartizione dei soci per area territoriale.
Totale 79,255 al 31/12/2011
Sud
21,433
Nord
33,497
capitolo
02
Centro
24,325
Le PERSONE
dell’ UNITALSI
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Partecipazione e coinvolgimento
nelle attività delle Sezioni e Sottosezioni
Il rapporto associativo si concretizza nella partecipazione alle attività proposte sul territorio, a livello di
Sezioni, Sottosezioni e Gruppi. Oltre ai momenti di vita associativa quali riunioni, assemblee, incontri
organizzati ciclicamente, le sezioni territoriali organizzano una serie di iniziative di socializzazione al fine
di migliorare la qualità dei rapporti, consolidare le relazioni tra i soci, stimolare la partecipazione attiva alla
vita e ai programmi dell’Associazione e favorire la nascita di preziosi rapporti interpersonali.
I soci che desiderano prestare la propria attività in seno all’ Unitalsi, lo fanno in modo volontario e non
retribuito. Il loro impegno nella creazione e nello sviluppo dei progetti e dei servizi, l’azione proficua di
coinvolgimento delle istituzioni territoriali, la loro energia quotidiana costituiscono i più importanti elementi vitali di sviluppo dell’Associazione.
Nel corso del 2011, i soci di Unitalsi hanno dedicato all’Associazione oltre 230.000 ore di volontariato.
Questo dato, sicuramente sottostimato in quanto frutto di una richiesta che per la prima volta è stata
rivolta alle varie Sezioni nel corso del 2011, rappresenta una concreta testimonianza dell’impegno sul
campo di tanti unitalsiani.
Benefici ai soci
UNITALSI, al fine di garantire ai propri Soci la tranquillità nello svolgimento delle sue molteplici attività,
ha stipulato, a copertura dei rischi da esse derivanti, Polizze Assicurative con Generali Assicurazioni,
studiando insieme alla Compagnia Assicurativa delle soluzioni ad hoc, in grado di soddisfare tutte le
necessità e i bisogni.
Le “Polizze Pellegrinaggi” sono le seguenti:
• Infortuni e rimborso spese mediche;
• Assistenza Europ Assistance;
• Responsabilità civile verso terzi;
• Perdite pecuniarie.
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Infortuni e rimborso spese mediche: copre il rischio derivante dallo svolgimento dell’attività di volontariato e dall’attività di assistenza e sorveglianza, dalla partecipazione a corsi e stage di formazione, dalla
partecipazione a pellegrinaggi e soggiorni in Italia e all’estero. In particolar modo, l’UNITALSI ha scelto
di tutelare maggiormente i soci che svolgono il Pellegrinaggio in Terra Santa, per le caratteristiche difficoltose di gestione del sinistro, stipulando una copertura sul rischio Infortuni dedicato solo a tale meta.
Assistenza Europ Assistance:
• Rimpatrio sanitario: il socio, che deve essere trasportato alla propria residenza in Italia o in ospedale
in Italia, può usufruire del mezzo di trasporto più idoneo alla sua situazione fisica (aereo sanitario, aereo
di linea anche in barella, treno di prima classe o vagone letto, autoambulanza). Tale trasporto è interamente organizzato dalla Centrale Operativa Europ Assistance ed è a carico della Società assicuratrice
e garantisce anche assistenza medico-infermieristica; in tal caso inoltre, la società può provvedere ad
organizzare il rientro con un accompagnatore anche se non familiare.
- viaggio di un familiare: qualora a seguito di infortunio/ malattia, l’assicurato necessiti
di ricovero superiore a 7 giorni, e nessun familiare sia sul posto, la Società provvede
al viaggio di un familiare tramite aereo o treno e al rimborso del soggiorno. - Interprete: in caso di ricovero presso una struttura estera e di difficoltà di comunicazione
in lingua straniera, la società mette a disposizione dell’infortunato un interprete.
- Assistenza legale per responsabilità civile o penale per fatti colposi;
- Rientro anticipato per decesso in Italia di un familiare.
• Rimpatrio salma: trasporto fino al luogo di sepoltura in Italia a spese della Compagnia Assicurativa
• Consulto medico: telefonico e segnalazione di uno specialista: al fine di accertare lo stato medico
di salute del socio viene prestata consulenza telefonica e eventualmente segnalato un medico
specialista nelle vicinanze.
• Invio di medicinali urgenti: in caso siano stati prescritti medicinali registrati in Italia, ma non reperibili
sul posto e non ne esistano di equivalenti, la Compagnia provvede all’invio degli stessi
con il mezzo più rapido.
•Assistenza legale: in caso di fatti colposi imputabili al socio, la Centrale Operativa indica il nome
di un legale per la difesa e rilascia, entro il limite di € 3.000,00, per l’eventuale cauzione penale richiesta.
•Rientro anticipato dell’assicurato: in caso di decesso di un familiare in Italia e il socio deve fare rientro
in Italia prima del termine previsto, la Compagnia provvede all’organizzazione del trasporto
tramite treno o aereo.
Responsabilità Civile verso Terzi:
-Danni cagionati a cose o persone dall’uso degli impianti cucina, dai prodotti alimentari somministrati.
-Copertura per l’attività professionale svolta dal personale medico, paramedico ed infermieristico
nello svolgimento delle attività di volontariato.
-Carico scarico dei treni.
-Danni cagionati a terzi durante gite aziendali e attività ricreative.
Perdite pecuniarie
In caso di calamità naturali, eventi socio politici o eventi di forza maggiore causino un ritardo nel viaggio
ferroviario superiore a quattro ore, UNITALSI ha diritto al rimborso delle spese straordinarie di vitto eventualmente sostenute, a patto che siano debitamente documentate.
capitolo
02
Le PERSONE
dell’ UNITALSI
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0202
I DIPENDENTI
I dipendenti dell’Unitalsi costituiscono un altro importante elemento fondante l’identità e le risorse dell’Associazione. Essi lavorano presso la sede nazionale Unitalsi e presso le Sezioni territoriali e costituiscono:
•la struttura operativa per sviluppare alcuni primari servizi dell’Associazione;
•l’apparato organizzativo, amministrativo e di coordinamento che sostiene in modo efficace gli organi
direttivi e i soci Unitalsi nello svolgimento delle proprie attività.
Al 31/12/2011 risultano essere dipendenti UNITALSI 71 persone
Uno sguardo a chi lavora in UNITALSI
Suddivisione dipendenti
per età anagrafica
oltre
50 anni
22%
da
41 a 50 anni
50%
Suddivisione dipendenti
per anzianità organizzativa
da
20 a 30 anni
da
0 a 5 anni
6%
da
31 a 40 anni
21%
30%
oltre
dieci anni
59%
da
6 a 10 anni
11%
Composizione per tipologia
di contratto
Composizione per genere
Tempo
indeterminato
Maschi
39%
Femmine
61%
96%
Tempo
determinato
4%
In linea con i valori che animano l’Associazione, l’Unitalsi non stipula contratti atipici (es. co.co.co.,
co.co.pro.). I lavoratori sono inseriti nell’organico attraverso contratti di lavoro subordinato: soprattutto a
tempo indeterminato e solo in minima parte, a tempo determinato.
Inoltre non vengono stipulati contratti di lavoro in somministrazione: l’Unitalsi non ricorre, per il reclutamento del proprio personale, alla mediazione con le agenzie interinali, ma utilizza esclusivamente modalità dirette di ricerca e selezione del personale.
Il tasso di turnover complessivo dei dipendenti, ovvero il rapporto tra il numero dei dipendenti entrati e
usciti rispetto al numero medio nel periodo, si attesta attorno al 32%. Tale indice comprende anche i
lavoratori stagionali presenti presso la Casa Vacanze “Isola Rossa” (in Sardegna). Escludendo dall’analisi tali lavoratori, il tasso reale di turnover scende all’8%. Nel 2011, infatti, a fronte di 3 lavoratori usciti
dall’Unitalsi, si sono verificate 3 entrate.
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Turn-over
al 31/12/2011
Turn-over dei dipendenti
inclusi i dipendenti stagionali
di Isola Rossa
Turn-over dei dipendenti
inclusi i dipendenti
stagionali di Isola Rossa
Dipendenti entrati
12
3
Dipendenti usciti
12
3
Tasso di turn-over
complessivo (entrati + usciti
nel periodo / organico
medio del periodo
x 100)
32%
8%
Il contratto applicato ai dipendenti Unitalsi è quello relativo a
CCNL COMMERCIO, AGIDAE, GIORNALISTI.
Livelli contrattuali
Dipendenti per livello
contrattuale
Al 31/12/2011
COMMERCIO
Quadri
1
Impiegati 1°, 2° e 3° livello
41
Impiegati 4°e 5° livello
26
Impiegati 7° livello
1
AGIDAE
1
GIORNALISTI
1
capitolo
02
Le PERSONE
dell’ UNITALSI
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0203
I volontari
del SERVIZIO CIVILE
Affianco dei Soci e dei Dipendenti, molto importante è anche la presenza dei Volontari di Servizio Civile Nazionale (S.C.N.).
L’esperienza del Servizio Civile Nazionale nasce con l’accreditamento dell’Unitalsi come Ente di Servizio Civile presso l’UNSC nel 2003 e
l’avvio del primo progetto Estero nella sede di Lourdes, quando ancora si offriva questa opportunità alle sole ragazze in età compresa
tra i 18 e i 26 anni e ai ragazzi riformati per inabilità al servizio militare.
In realtà, le ragazze hanno mantenuto un ruolo numericamente dominante anche successivamente, quando il Servizio Civile ha aperto
le porte indistintamente a tutti i giovani senza distinzione di sesso.
Per quanto riguarda la provenienza dei volontari, risulta sempre
maggiore al sud rispetto al centro e, soprattutto, al nord dove per
alcuni anni è stato difficile addirittura trovare un numero di domande
che coprisse i posti disponibili. E questo è già visibile andando a
calcolare la percentuale delle nostre sedi accreditate e interessate
dal Servizio Civile: abbiamo il 55,2% di sedi collocate al Sud (tra la
Basilicata, la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia), il 34,3%
al Centro (tra l’Abruzzo, il Lazio, le Marche, il Molise e la Sardegna),
infine, solo il 10,5% delle nostre sedi si colloca al Nord (tra l’Emilia
Romagna, la Liguria e il Veneto).
Nei Bandi successivi sono stati avviati in tutto, compresi anche i
volontari all’estero, quasi 1.300 giovani. Il 4 giugno 2012 sono stati
avviati i nuovi volontari del bando 2011, in tutto n. 162, come meglio
indicato nella successiva tabella riassuntiva con grafico annesso:
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Bando
Titolo progetto
Vol. avviati
2003
Case famiglia
17
Progetto bambini
5
Salus Infirmorum
4
Solitudine
52
Trasporto sociale
25
Lourdes: luogo di servizio, di condivisione
e di incontro
4
2005
Lourdes 3
12
Trasporto sociale
74
2006
Una casa con il cuore
14
Gioca scuola
7
Bambini speciali
10
Portare sollievo alla solitudine
177
2004
Lourdes: i malati e coloro che li accolgono 16
2007
2008
2009
2010
2011
Lourdes 4
10
Bambini speciali 2
7
Portare sollievo alla solitudine 2
203
Prossimi al Prossimo
157
RecuperAbile
17
GiocAccogli
6
Lourdes 2008: 150 anni di emozioni
11
Rompere la solitudine
157
La scuola in gioco
17
Una casa fuori casa
6
Lourdes caleidoscopio della vita
11
La solitudine condivisa - Centro Nord
30
La solitudine condivisa - Centro Sud
34
La solitudine condivisa - Sud
34
La solitudine condivisa - Isole
34
Studiamo per gioco
28
Un posto tranquille per tuo figlio
12
Una casa… una famiglia
14
A lourdes, per accogliere e condividere
12
Per non sentirsi soli - Centro Nord
41
Per non sentirsi soli - Centro Sud
46
Per non sentirsi soli - Sud
47
Per non sentirsi soli - Isole
NON ATTIVATO
Il piacere di studiare giocando
NON ATTIVATO
Un'oasi di accoglienza
10
Vivere come a casa
12
Lourdes città europea per un servizio
all'Europa
6
capitolo
02
Le PERSONE
dell’ UNITALSI
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I progetti presentati nel 2012 in Italia sono in tutto 8: 7 in Italia e 1 all’Estero.
I volontari di Servizio Civile partecipano alle diverse iniziative delle sottosezioni e delle sezioni di appartenenza anche per quanto riguarda gli incontri conviviali, di aggregazione e spirituali, ma soprattutto hanno
il diritto e il dovere di partecipare agli incontri di formazione previsti dal progetto. Si tratta, nello specifico,
di 72 ore di Formazione Specifica (che viene loro fornita nelle sedi di attuazione progetto) e di 41 ore
di Formazione Generale (organizzata dalla Presidenza Nazionale).
La Formazione Generale dei Volontari è un elemento strategico perché il Servizio Civile Nazionale
consolidi la propria identità ed è strumento necessario per:
• fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente quest’esperienza;
• sviluppare all’interno degli Enti la cultura del Servizio Civile;
• assicurare il carattere unitario, nazionale del Servizio Civile.
I contenuti della Formazione Specifica, invece, si snodano intorno a diversi Moduli che variano rispetto
alle proprie specificità da progetto a progetto:
1. Corso di inizio Servizio: il contesto territoriale e l’organizzazione logistica.
2. L’importanza della relazione nella comunicazione con i soci appartenenti all’Ente.
3. L’importanza della relazione con persone anziane e disabili/bambini/bambini e loro famiglie.
4. Conoscenze e problematiche relative all’area anziani e disabili/bambini/bambini e loro famiglie.
5. Diritti e tutela dei cittadini. Legislazione in materia di handicap e di anziani/minori
6. La figura dell’accompagnatore e del Volontario del SCN nella situazione di aiuto.
7. Esamina e superamento di eventuali situazioni conflittuali.
8. Metodi per favorire, iniziare e mantenere una relazione interpersonale positiva.
9. Dalla teoria al saper fare.
10.Prove pratiche di guida degli automezzi con esercitazioni sulla messa
in sicurezza delle persone trasportate.
11.Le attività di animazione.
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capitolo
02
Unitalsi propone ai volontari un percorso formativo esaustivo, completo e continuativo che li accompagna per l’intera durata del Corso. Per ottenere questo obiettivo, utilizza una metodologia formativa che
prevede sia lezioni frontali, sia dinamiche non formali, sia, infine, formazione a distanza.
Il costo della Formazione generale è rimborsata direttamente dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile
all’Unitalsi per un importo equivalente a €90,00 a Volontario. Tutte le restanti spese sono a carico dell’Associazione comprese quelle quotidiane necessarie allo svolgimento del Servizio come il carburante, le
divise, ecc.
Inoltre, i volontari hanno diritto ad un “Attestato di Fine Servizio” emesso direttamente l’Ufficio Nazionale
che ha valenza nei concorsi pubblici e spendibile nel Curriculum personale, insieme al riconoscimento
delle competenze e delle professionalità acquisite durante l’espletamento del Servizio che vengono
certificate sempre al termine del progetto, grazie ad un accordo stipulato dall’Unitalsi con l’Ospedale
Pediatrico Bambino Gesù - Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico di Roma.
L’esperienza di Servizio Civile Nazionale acquisita negli anni dall’Unitalsi conferma, dunque, il ruolo fondamentale che i Volontari di Servizio Civile ricoprono all’interno del progetto e nell’Associazione stessa.
Si tratta di una risorsa importante e preziosa. Per le persone anziane e/o disabili che si trovano in situazioni di disagio, solitudine o sofferenza, è davvero molto importante un sostegno e una relazione con i
giovani, i quali rappresentano un valore in sé e incarnano la freschezza e la speranza con la loro semplice
presenza.
In particolare, il Volontario di Servizio Civile impiegato nei progetti della nostra Associazione ha la possibilità di instaurare con i suoi assistiti un rapporto che è quotidiano e continuativo. Questa è una caratteristica da non trascurare e che, insieme alla gratuità della scelta, aggiunge valore alla natura stessa del
Servizio svolto.
Il giovane volontario di Servizio Civile, dunque, partecipando attivamente e mettendosi in gioco in prima
persona, permette e facilita il coinvolgimento anche da parte dei suoi assistiti, ponendosi come tramite
e punto di congiuntura con la dimensione di vita comunitaria offerta dall’Unitalsi che si basa proprio
sull’accoglienza, la condivisione, la gioia.
Le PERSONE
dell’ UNITALSI
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0204
La FORMAZIONE
per il PERSONALE
In ambito associativo si è scontato spesso un vero e proprio ritardo culturale sull’argomento, in quanto
si è frequentemente confusa la formazione con l’addestramento puntando a fornire una serie di nozioni
necessarie per lo svolgimento delle attività o la conoscenza dei documenti ecclesiali.
Negli ultimi anni si è invece proposta ai soci ed ai dipendenti una formazione ampia, interattiva e non solo
cattedratica, stimolante, e coinvolgente, che ha comportato anche dei costi per la scelta dei formatori di
volta in volta necessari per la specificità degli argomenti.
Una formazione sicuramente ecclesiale e non neutrale, che spazia a tutto campo, che non ha l’obiettivo
di convincere i soci sulla validità delle decisioni dei vertici associativi, ma che prevede lo spazio per la
critica, come contributo costruttivo alla realizzazione di una associazione ecclesiale funzionale all’uomo
povero e sofferente, occorrendo che la nostra “classe dirigente” superi la concezione della “direzione
per autorità” per approdare alla “direzione per consenso”.
La formazione per i Soci
La formazione, che in questi anni è stata voluta dal Consiglio Direttivo dell’associazione, riguarda due
categorie di soci:
• presidenti e consigli sia di sezione che di sottosezione, cioè coloro che hanno un servizio di responsabilità all’interno della vita associativa;
• tutti i soci dell’intera associazione ecclesiale
Per la prima categoria si sono svolti, negli ultimi sette anni, tre incontri all’anno su temi strettamente spirituali a cui si sono uniti momenti formativi per far conoscere meglio l’associazione (statuto, regolamento,
progetti e cammino associativo…).
Tali incontri sono stati organizzati sia per aree geografiche (nord, centro, sud) sia in sessione unica a
Loreto. Per la formazione dei soci si è pensato di utilizzare due figure: l’assistente ecclesiastico e il
formatore laico.
L’assistente ecclesiastico ha un ruolo indispensabile all’interno della vita associativa perché ha il compito
di seguire il cammino associativo in nome e per mandato ecclesiale, mantenendo il legame con il cammino della Chiesa indicato dal vescovo.
Il formatore laico ha il compito, all’interno della vita associativa, di aiutare la crescita spirituale dei soci
coadiuvando l’assistente e presentando loro la specificità associativa in modo da alimentare, organizzare, elaborare le conoscenze, in maniera tale che le competenze e le esperienze diventino patrimonio
condiviso e si favorisca la crescita e lo sviluppo di tutti i soci.
La formazione è obbligatoria per i soci che vorranno diventare effettivi ed è destinata a tutti i soci effettivi che vorranno ricoprire incarichi
di responsabilità all’interno dell’associazione, poiché si ritiene ormai
indispensabile che i Responsabili dell’Associazione devono poter
acquisire competenze nelle aree tecniche, comunicative e accrescere le capacità relazionali e la capacità di agire all’esterno.
L’accresciuto numero di attività di formazione nelle sedi locali che
si è registrato nel 2011 riflette l’interesse da parte dell’associazione di dedicare sempre più tempo e risorse ai propri volontari per
aggiungere al “cuore” che essi mettono nel compiere il loro servizio
maggiore consapevolezza e conoscenza.
Rispetto al 2010
le attività
di formazione
per i Soci
hanno avuto
nel 2011
un incremento
del 28,43%.
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La formazione per i dipendenti
La formazione per i dipendenti può essere distinta in:
a.generale, che mira cioè a fornire ai partecipanti le chiavi di lettura
e gli strumenti operativi per inquadrare e affrontare i temi inerenti
i diritti ed i doveri del dipendente, la legislazione vigente,
la comunicazione, la sicurezza, la privacy, il primo soccorso,
l’informatizzazione;
b.specifica, che tende cioè ad analizzare alcuni aspetti degli
argomenti al fine di far comprendere ai partecipanti la complessità
delle materie; mettere a confronto le esperienze e le conoscenze
dei partecipanti; individuare nuovi metodi e buone pratiche,
imparare a lavorare insieme ottimizzando risorse
e capacità individuali.
Sviluppo formativo
Dipendenti Unitalsi
dati 2011:
N. ore di formazione
al personale: 14
N. persone
partecipanti: 67
% personale formato
sul totale: 94%
Oltre ai corsi di formazione sopra specificati i dipendenti, soprattutto quelli di Presidenza Nazionale,
partecipano ad altre attività formative. Alcune di queste attività coinvolgono tutti i dipendenti mentre altre
sono destinate ad alcuni di essi e riguardano specifici ambiti lavorativi. Tra i corsi di formazione aperti a
tutti si può menzionare il corso di inglese che viene tenuto presso la sede della Presidenza Nazionale.
Altre esperienze di formazione specifica sono legate a progetti l’Associazione sta realizzando come la
formazione sulla conoscenza di ausili informatici per disabili.
I dipendenti UNITALSI che curano la parte informatica dell’Associazione, hanno seguito un corso a Modena per apprendere il funzionamento di ausili informatici da fornire ai soci disabili (anche gravi) dell’Associazione per consentire loro di poter comunicare con il mondo esterno. Annualmente l’Associazione,
in risposta all’ offerta formativa dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, dà la possibilità a personale
dipendente o ai volontari di poter seguire specifici corsi per accreditarsi quali formatori generali. Altre attività di formazione sono legate alla partecipazione a corsi specifici nell’ambito della Comunità Europea. A
questi corsi hanno partecipato i dipendenti che, all’interno dell’UNITALSI, si occupano di progettazione
per apprendere le strategie utili per competere a livello europeo.
capitolo
02
0205
La SICUREZZA
sui LUOGHI di LAVORO
Nel 2011 non ci sono stati infortuni sul lavoro. Unitalsi ha da sempre seguito e adottato tutte le indicazioni e prescrizioni previste dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e per la salvaguardia della
salute dei lavoratori e dei Soci. Per farlo, ha adottato un “Sistema di gestione della salute e sicurezza sul
lavoro” (SGSL): si tratta di un sistema organizzativo finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di salute
e sicurezza, progettato con il più idoneo rapporto tra costi e benefici.
Adottare un SGSL non è un obbligo di legge ma una scelta volontaria di chi sente la responsabilità della
sicurezza propria e degli altri. Adottare un SGSL ci consente di ridurre i costi della non sicurezza perché
riduce la probabilità di accadimento degli infortuni e i costi che ne conseguono.
L’Unitalsi con l’entrata in vigore del D.lgs. 81/08 ha provveduto ai seguenti adempimenti in materia di
sicurezza:
• Organigramma della Sicurezza in Associazione;
• Nomina dei responsabili (Dirigente, Responsabile Servizio Prevenzione Protezione (RSPP),
Preposti, Responsabili lavoratori per la sicurezza (RLS) e Medico Competente);
• Valutazione dei rischi;
• Autocertificazione attraverso checklist delle sedi Sezionali e sedi di Servizio Civile;
• Sorveglianza sanitaria dei dipendenti;
• Fornitura di dispositivi di protezione individuale e collettiva (materiale antincendio);
• Informazione/Formazione sulla documentazione relativa alla sicurezza(Organigramma,
Valutazione dei rischi ecc.);
• Corsi di formazione accreditata ai dipendenti (Corso antincendio basso/medio rischio,
responsabili lavoratori per la sicurezza, primo soccorso);
• Materiale divulgativo relativo ai rischi (Movimentazione manuale carichi, Videoterminale, Incendio
ecc.); Materiale divulgativo relativo alle norme igienico sanitarie da osservare durante i pellegrinaggi.
Le PERSONE
dell’ UNITALSI
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Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
“UNITALSI, non solo pellegrinaggi” è un motto che spesso si utilizza per porre l’accento sul fatto che
l’Associazione non si occupa solo dell’organizzazione dei viaggi per i pellegrini. In linea con la propria
missione, infatti, l’UNITALSI realizza tutta una serie di attività al fine di offrire risposte concrete ai bisogni
di ammalati, disabili e persone in difficoltà.
Nel corso dei paragrafi successivi, tutte queste iniziative e progetti vengono descritti nel dettaglio.
La figura seguente presenta il quadro d’insieme della complessa e articolata capacità dell’Unitalsi di
adempiere alla propria missione con i principali numeri del 2011.
Pellegrinaggi
oltre 62.000 presenze
Socializzazione
Più di 1000 attività a livello
locale che hanno
coinvolto circa 6mila
beneficiari
Solidarietà e aiuto
Oltre 300 attività
e circa 20mila
beneficiari
Spiritualità
Oltre 600 momenti
di condivisione e circa
58mila partecipanti
Formazione
Circa 500 corsi
e 15mila
beneficiari
Laboratori
50 laboratori attivati
e circa 58mila
partecipanti
Autofinanziamento
Circa 500 attività
e oltre 40mila
beneficiari
Promozione
Circa 700 attività
oltre 55mila partecipanti
Editoria
35 progetti editoriali
conclusi
Servizio Civile
28 progetti attivati
e oltre 300 beneficiari
capitolo
03
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
41
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0301
In CAMMINO verso la FEDE:
i PELLEGRINAGGI
Il pellegrinaggio fin dall’inizio è fondamento e carisma dell’UNITALSI, che nasce con Lourdes, inizia la
sua vita associativa e la porta al suo pieno sviluppo con l’unico e pressante impegno dei pellegrinaggi.
Va affermata anche la necessità che l’Associazione si racconti, per non essere solo espressione del passato ma anche una viva memoria, per cui bisogna conoscere i momenti storici che hanno caratterizzato
l’Associazione, leggendo i segni che il pellegrinaggio ha espresso, testimoniato e donato all’UNITALSI,
alla Chiesa ed alla società, offrendo a conclusione una riflessione per identificare chi sono i pellegrini del
nulla e quelli dell’assoluto.
È l’impegno dell’Associazione che, nell’unitarietà delle diverse articolazioni, deve affrontare scelte nuove
adeguate al tempo in cui viviamo e che, tenendo conto della caratteristica del pellegrinaggio unitalsiano,
che è luogo dell’annuncio, deve essere capace di portare l’annuncio del pellegrinaggio in luoghi dove è
difficile comprendere il messaggio cristiano.
Bisogna richiamare i responsabili sull’esigenza di dare attenzione nel pellegrinaggio agli ammalati, al
servizio ed ai partecipanti al pellegrinaggio, ribadendo la necessità di radicarsi sempre più nel territorio
per far continuare il pellegrinaggio nella quotidianità e far condividere l’associazione come esperienza
ecclesiale incontrabile anche nelle piccole realtà.
Va anche sottolineata la necessità di migliorare i mezzi per comunicare l’Associazione ed utilizzare gli
strumenti che il nostro tempo ci mette a disposizione per presentare il pellegrinaggio come cammino
educante alla comunione, alle attese corrette anche nei confronti dell’Associazione, alla vita associativa,
al mistero della sofferenza e del dolore, al memoriale di Gesù vivo e ad un cuore missionario.
Il pellegrinaggio, ed in particolare il nostro pellegrinaggio, dal punto di vista pratico si basa su tre pilastri:
• il Santuario,
• il viaggio,
• l’accoglienza.
Il Santuario, in particolare quello di Lourdes che è il nostro punto di forza, ha una vita propria su cui non
possiamo influire se non con proposte di segni e di cerimonie che vogliono portare ad una caratterizzazione sempre più marcata del nostro pellegrinaggio, che si basa su una spiritualità forte, frutto di un
cammino che si conclude con il pellegrinaggio e riparte con il ritorno a casa.
L’accoglienza è un dato importante perché maggiore è la qualità delle strutture che accolgono i nostri
pellegrini meglio si vive il pellegrinaggio; con il Salus Infirmorum è decisamente migliorata la qualità
dell’accoglienza dei malati, con la casa Giovanni Paolo II e l’Hotel Tara prima, ed ora con l’Hotel Florence, il Maristella ed il La Source migliorerà anche l’accoglienza del personale e dei pellegrini, oltre ad offrire
un punto di ritrovo e di pasti all’italiana che è Casa Italia.
È un dato importante e determinante perché l’UNITALSI è riuscita in pratica a creare un polo di attrazione
del pellegrino italiano che trascina anche pellegrini di altre nazioni.
L’UNITALSI intende approfondire la necessaria e sempre nuova riflessione sul pellegrino (l’uomo in cammino verso la meta, non il vagabondo), tenendo come orizzonte le tematiche degli orientamenti
pastorali indicati dalla CEI e le indicazioni della Chiesa; a tal proposito è necessario di ri-motivare fortemente il percorso formativo
dei soci sul tema dell’essere pellegrini verso il regno dei cieli; particolare attenzione verrà data all’”uomo pellegrino” nella vita della
Chiesa e nella vita dell’associazione e al tema dell’educazione alla
vita buona del Vangelo nei percorsi di fragilità (tema caratteristico
del carisma associativo).
62.631
presenze
ai pellegrinaggi
Unitalsi nel 2011
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capitolo
03
Per quanto attiene alle presenze complessive, nel 2011 si sono registrate 62.631 presenze:
Partecipanti alla stagione 2011
dei pellegrinaggi UNITALSI
Fatima
1.189
Terra Santa
777
San Giovanni
Rotondo
2,135
Loreto
6,068
Lourdes
52,462
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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Riportiamo di seguito una tabella esplicativa con le percentuali di variazione
ai vari pellegrinaggi 2011 rispetto al 2010:
Attività di Pellegrinaggio
2011
Mezzi di trasporto
N. di pellegrinaggi
per destinazione
TOT. 157 di cui:
San Giovanni Rotondo
25
Circa 45 pullman
Pellegrinaggi a Lourdes
67
81 treni-60 aerei
Pellegrinaggi a Loreto
26
6 treni-circa 110 pullman
Pellegrinaggi Terra Santa
23
21 con voli di linea-2 voli charter
Pellegrinaggi a Fatima
16
15 con voli di linea-1volo charter
Volontari impegnati (n.)
23.830
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Le strutture unitalsi a Lourdes
Nel corso degli ultimi due anni la nostra Associazione, tenendo conto di numerosi fattori, ha deciso di
acquisire alcune strutture a Lourdes per poter finalmente risolvere i tanti problemi riscontrati nell’accoglienza dei pellegrinaggi.
Ad alcuni questa potrà sembrare un’attività non consona a quella dell’UNITALSI, si potrebbe anche pensare ad una sorta di business alberghiero del tutto estraneo allo spirito dei pellegrinaggi. In realtà queste
decisioni sono maturate alla luce dei tanti cambiamenti avvenuti a Lourdes nel corso degli ultimi anni il
cui risultato era una condizione alberghiera ormai ridotta ad un livello di qualità decisamente critico per
i nostri volontari e pellegrini.
Si è così convenuto di creare un polo di accoglienza tutto intorno al Salus Infirmorum, l’hotel La Source,
l’hotel Florance e l’hotel Maris Stella per facilitare l’opera dei volontari e offrire la possibilità di vivere in
strutture decorose e gestite dalla nostra associazione in prima persona.
Oggi queste strutture, superate alcune difficoltà gestionali e completati i lavori di ristrutturazione ed
adeguamento, offrono un’accoglienza qualitativamente superiore ai soci, ammalati, volontari e pellegrini.
Sarà necessario che tutte le strutture dell’UNITALSI vengano utilizzate in via prioritaria dai partecipanti
ai pellegrinaggi, perché la loro capienza sia sfruttata quanto più possibile per poter così ridurre i costi di
gestione e di manutenzione.
È importante sapere che le strutture alberghiere UNITALSI non saranno gestite con finalità di lucro commerciale, restando il servizio di carità la vocazione ed il compito dell’Associazione.
Il Salus Infirmorum
capitolo
03
Il Salus Infirmorum è la casa di accoglienza dell’UNITALSI per le persone con difficoltà. È la casa che gli unitalsiani amano di più perché
permette ai nostri amici di poter vivere il pellegrinaggio senza barriere architettoniche, senza disagi e in piena serenità. Sorge a pochi
metri dal Santuario, in riva al fiume Gave, in prossimità del Quai Boissarie, ed ha un secondo ingresso sulla sovrastante Rue de Pau, che
conduce alla stazione di Lourdes.
Nel giugno 1995, dopo aver subito una serie di trasformazioni e ammodernamenti, il Salus ha ufficialmente aperto i battenti della totalità
della struttura.
L’evoluzione continua negli anni, la razionalizzazione degli spazi,
creano nuove possibilità di servizio ed il Salus diventa sempre più
la casa dell’unitalsiano a Lourdes: il massimo comfort, nessuna barriera architettonica, spazi comuni per vivere insieme i momenti di
pausa, un ampio self service aperto ai volontari e a tutti gli ospiti.
L’hotel La Source
Sul Quai Boissarie, accanto al Salus Infirmorum, troviamo l’hotel La
Source. Questa struttura dal giugno 2010 viene utilizzata dai nostri
soci come una nuova opportunità di alloggio in un ambiente accogliente e familiare. La struttura è classificata come albergo di categoria media e la sua vicinanza al Salus Infirmorum offre una comodità impareggiabile rispetto a qualunque struttura.
Al piano terra dell’hotel La Source si trova anche la libreria dove si
possono trovare testi in italiano di carattere religioso.
I collaboratori dell’UNITALSI si prodigano ogni giorno per accogliere
gli ospiti in un ambiente familiare e gradevole con l’obiettivo di far
trascorrere un buon soggiorno e far partire il pellegrino con un buon
ricordo del pellegrinaggio vissuto insieme.
Dal 2011 l’hotel è in grado di accogliere i suoi ospiti in pensione
completa.
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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L’hotel Florance
L’hotel Florance è situato sulla Rue de Pau di fronte all’uscita posteriore del Salus. L’hotel Florance è stato acquisito da UNITALSI nel
2009 ed è stato completamente ristrutturato. Il Florance accoglie i
barellieri e le sorelle dell’UNITALSI che hanno scelto la “quota fraternità” e rappresenta, insieme all’hotel Maris Stella, una delle due
strutture di “fraternità” dell’Unitalsi.
Al primo piano dell’hotel Florance sono stati trasferiti tutti gli uffici
direzionali ed operativi che precedentemente si trovavano al settimo
piano del Salus per riservare quegli spazi interamente alle operazioni
di transit e rendere più agevole la sosta per chi arriva e per chi parte.
I soci alloggiati presso questa struttura consumano i pasti presso il
self service del primo piano del Salus Infirmorum
L’Hotel Florence è stato costruito secondo le regole del “Label Tourisme Handycap” ed ha ottenuto il riconoscimento quale struttura
capace di accogliere le persone diversamente abili per difficoltà motorie, visive, uditive o mentali. E’ l’unica struttura su Lourdes che ha
ottenuto questo riconoscimento nella sua globalità e potrà quindi
ospitare anche soci diversamente abili.
L’hotel Maris Stella
Situato sulla Rue de Pau, sul lato destro del Salus, rientra a pieno titolo fra le strutture di accoglienza dell’Unitalsi ed è, come il Florance,
riservato alle quote “fraternità”.
Il Maris Stella, dopo essere stato per molti decenni unito da una
passerella al corpo dell’Hotel Lecuyer La Source, acquisito l’anno
scorso dalla nostra associazione, è diventato quest’anno una struttura alberghiera a sé stante.
E’ stato rinnovato nel 2010 eseguendo i lavori più urgenti, quali: l’adeguamento degli impianti di sicurezza e delle vie di fuga e i più
importanti lavori di restauro e di rinnovo degli arredi.
I soci alloggiati presso questa struttura consumano i pasti presso il
self service del primo piano del Salus Infirmorum.
Casa Italia
Tutto per un momento di distrazione e di riposo all’interno del pellegrinaggio. Casa Italia si trova sul Quai St. Jean, davanti al Salus,
sul lungo Gave. È un’opportunità da non perdere e da tenere in
considerazione per gustare una buona pizza, un piatto di spaghetti,
un gelato o un caffé all’italiana.
Anche questo locale è di proprietà dell’Unitalsi e vuole diventare un
luogo d’incontro e di amicizia a misura di unitalsiano.
L’Unitalsi ha adeguato la struttura rendendola pienamente accessibile ai nostri amici in difficoltà.
“Casa Italia” è disposta su due piani. Al piano terra è situato un bar
con relativa terrazza ed uno spazio vendita gelati. Al secondo piano
si trova il ristorante.
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0302
Vicini ai più DEBOLI
e a chi SOFFRE:
LE ATTIVITÀ EDUCATIVE,
SOCIO-ASSISTENZIALI
E DI AIUTO
I numeri del 2011:
• 9mila volontari coinvolti
• 3mila soci disabili coinvolti
• circa 19mila beneficiari Unitalsi in concreto, sul territorio
Le attività di solidarietà e di aiuto realizzate da Unitalsi a livello
locale, a livello nazionale e a sostegno di attività promosse da altre
associazioni sono moltisime come ad esempio:
A livello locale
capitolo
03
Servizio scuola bus per bambini disabili
Assistenza alla persona
Assistenza domiciliare e ospedaliera
Progetto bambini ANFASS
Assistenza e trasporto
Comunità educativa per minori “Casa di Gigi”
Struttura di accoglienza “Madre Maria”
Gruppo appartamento “Casa della Speranza”
Attività di assistenza in collaborazione con gli enti locali
A livello nazionale
Progetto Bambini
Case Famiglia
Gioca scuola
Campagna “Cuore di Latte”
A livello nazionale
Banco alimentare
Banco di beneficenza
Mensa dei poveri
Altro
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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Le attività socio assistenziali sul territorio
Rientrano all’interno di questa categoria quelle attività che si propongono di offrire un servizio e un sostegno alle persone anziane, ai disabili (adulti e bambini) e alle famiglie in difficoltà; di garantire agli
anziani ed ai disabili un insieme di servizi domiciliari leggeri di volta in volta attivabili e atti a rispondere ad
una serie di bisogni specifici di carattere psicologico-sociale; di favorire l’inclusione sociale di persone
disabili e anziane attraverso l’attivazione di una serie di servizi di tipo socio-assistenziale tra cui:
• accompagnamento per semplici commissioni;
• visite a domicilio per compagnia e relazione sociale;
• acquisto di medicinali o alimenti;
• accompagnamento per la riscossione della pensione, per terapie, per esami clinici;
• disbrigo di pratiche presso Uffici ed Enti Pubblici;
• passeggiate nel quartiere per mantenere viva la vita di relazione;
• visite a musei, cinema, teatro e manifestazioni di diverso tipo per impegnare il tempo libero;
• servizi di “tregua” per i parenti di persone anziane e disabili con difficoltà di autonomia;
• supporto alle persone disabili e anziane per il raggiungimento della loro autonomia
nella vita domestica tra cui aiuto per la preparazione dei pasti, igiene della casa e personale.
• incontri di auto-mutuo aiuto.
Negli ultimi anni il numero di queste attività è aumentato notevolmente e rispetto al 2010 hanno avuto
un incremento del 5,58% anche grazie alle collaborazioni che l’UNITALSI ha attivato con partner locali
come le A.S.L. e i Comuni e grazie anche alla partecipazione di altre realtà non profit. Le Sottosezioni
UNITALSI per queste attività mettono a disposizione i pulmini attrezzati in loro possesso che consentono
un agevole spostamento delle persone disabili e anziane con gli accompagnatori, siano essi gli operatori, i volontari o i volontari del Servizio Civile Nazionale. Le sedi delle Sottosezioni con le dotazioni strumentali e le attrezzature informatiche tra cui computer, stampanti, fax, fotocopiatrici, telefoni e quanto
altro necessario sono a disposizione degli associati.
All’interno di questa categoria di attività si inserisce il progetto “gioca-scuola” che realizza un intervento socio - educativo atto a favorire la costruzione di relazioni significative e un’apertura verso il territorio
che solleciti i minori a vivere di più il proprio quartiere, coinvolgendoli in attività ludico-ricreative da svolgersi in strada, “all’aria aperta”, ma non solo. Vuole offrire sostegno e supporto, in orario post-scolastico,
accogliendo i bambini nelle sedi di svolgimento del progetto e facendo in modo che queste diventino un
punto d’incontro nevralgico, un serbatoio ricco di stimoli e di opportunità per la crescita e lo sviluppo individuale di ognuno. Il progetto interagisce, inoltre, con la scuola a sostegno dei bambini maggiormente
in difficoltà attraverso l’attivazione di una serie di servizi di tipo sociale, didattico e assistenziale.
Il progetto considera i ragazzi nella loro globalità, tenendo conto del livello di maturità raggiunto, della
relazione fra dimensione emotiva e cognitiva, delle risorse e dei limiti personali, del contesto relazionale
in cui sono inseriti. Esso si realizza nei comuni di Isola di Capo Rizzuto (KR), Margherita di Savoia (FG),
Barletta (BA), Monopoli (BA) e Oristano.
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Le attività svolte si concentrano nella fascia oraria pomeridiana in modo da contribuire ad offrire un sostegno socio-educativo rivolto prima di tutto ai bambini ed attento a sostenere quel rapporto genitori-figli
legato a così fragili equilibri da essere spesso a rischio di rottura.
Nel progetto sono coinvolti i bambini che presentano disagi di vario tipo (sociali, relazionali, comportamentali), che vivono in comunità per minori o case famiglia o che presentano disabilità diverse (disabilità
psico-fisiche e sensoriali, congenite, acquisite e di origine emotiva).
Ai bambini si offre accoglienza, sostegno affettivo e relazionale, nonché scolastico e opportunità di
socializzazione tramite esperienze di gioco che migliorino il rapporto tra pari e favoriscano processi di
integrazione sociale così da sviluppare una maggiore motivazione allo studio.
Il progetto ha avuto inizio, nel Settembre del 2004, nei comuni di Barletta e Isola di Capo Rizzuto, come
risposta alle frequenti richieste d’aiuto rivolte da alcuni genitori, insegnanti e assistenti sociali, all’Associazione. L’intento è stato quello di cercare insieme una soluzione alle problematiche sopraindicate che
si è concretizzata poco alla volta e in modo sempre più netto in un progetto di accoglienza e sostegno.
I destinatari del progetto Gioca-Scuola sono tutti i minori che si sono rivolti alla nostra Associazione per
chiedere aiuto, sostegno educativo e didattico e compagnia.
Le attività svolte dai ragazzi si attuano durante la settimana e comprendono lo svolgimento dei compiti
assegnati a scuola; attività ludico ricreative che si realizzano in giochi di gruppo, di società e giochi
all’aperto; cineforum con visione e commento del film; attività di laboratorio che comprendono pittura e
disegno con l’uso di diverse tecniche; attività manipolative (origami, plastilina, DAS ecc.); uso del Personal Computer sia a scopo educativo-didattico sia a scopo ludico; escursioni e gite. Sono organizzati
momenti conviviali con organizzazioni di feste di compleanno, attività sportive e tornei.
capitolo
03
“La Casa di Gigi” –
Comunità educativa per minori
L’11 Ottobre 2008, la Sottosezione UNITALSI di Ascoli Piceno ha
inaugurato una comunità educativa per Minori: “La Casa di Gigi”.
La casa di Gigi” è una comunità educativa per minori a carattere
residenziale in cui un gruppo di minori ospiti convive con un équipe
di educatori professionalmente qualificati.
Per la gestione della comunità educativa l’UNITALSI si avvale anche
dei servizi erogati dalla cooperativa sociale di tipo “A” denominata
”Città Dei Progetti”.“La Casa di Gigi” è stata ristrutturata nel rispetto
della Legge 13/89 ed è totalmente fruibile anche da disabili e dispone di 16 posti letto. La Comunità educativa “la Casa di Gigi” è rivolta
a minori di entrambi i sessi, di età compresa tra 0 e 13 anni al momento dell’ingresso; l’inserimento di minori al di sotto dei tre anni di
età o al di sopra dei tredici è possibile solo in caso di emergenza ed
esclusivamente su disposizione del Tribunale per i Minorenni o dei
Servizi invianti. La Comunità è disponibile a ospitare anche la madre o un familiare di sesso femminile del minore, se consentito dalle
disposizioni del Tribunale per i Minorenni e su progetto dei Servizi
Socio-Sanitari di riferimento.
La Comunità è idonea a ospitare minori con disabilità psicofisiche
medio-lievi, offre servizi di natura residenziale ordinaria, di pronta accoglienza e di accoglienza diurna. In regime residenziale ordinario
la Comunità ospita fino a un massimo di otto minori; sono inoltre
disponibili due posti per la pronta accoglienza.
I minori accolti in regime diurno sono inseriti, con dispositivo del
Tribunale per i Minorenni, dai Servizi Sociali e/o Sanitari, nel rispetto
di un progetto redatto con la Comunità.
L’obiettivo principale della comunità resta, comunque, quello di
accogliere i minori in stato di sofferenza e di abbandono, di rassicurarli, di curarli e di aiutarli a recuperare la serenità e la consapevolezza di non essere soli e soprattutto di essere amati.
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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Cosa fa una Comunità Educativa?
Nello specifico gli obiettivi di sistema della Comunità educativa sono:
• concorrere al superamento delle situazioni di disagio psico-fisico e relazionale, mediante
la disponibilità di un luogo d’accoglienza atto a soddisfare ogni particolare esigenza e attraverso
l’assistenza/supervisione da parte di personale in grado di comprendere le diverse sensibilità
dei minori e di favorirne il positivo sviluppo;
• offrire un servizio residenziale di tipo familiare, in cui gli interventi psico-educativi sul minore siano
successivi all’accoglienza empatico-affettiva da parte del personale educativo del piccolo ospite
e dei suoi vissuti di sofferenza;
• assicurare al minore in stato di disagio l’accesso alle opportunità sociali, educative, relazionali,
attivando la sua partecipazione a tutta la rete dei servizi comunitari offerti dal territorio;
• promuovere il pieno recupero della serenità psico-emotiva indispensabile al minore al fine
di intraprendere i passi successivi verso soluzioni di vita stabili e definitive;
• sostenere il minore nel percorso di reinserimento nella sua famiglia d’origine o in una famiglia
affidataria/adottiva;
• partecipare attivamente, se e quando possibile, alla ricostituzione funzionale dell’integrità familiare (quale strumento essenziale del benessere del bambino) anche attraverso il sostegno al percorso
di assunzione di responsabilità da parte dei genitori;
•favorire la cultura dell’integrazione sociale dei minori stranieri ed eventualmente delle loro famiglie,
riconoscendone il valore umano intrinseco e quello sociale.
Gli obiettivi di salute della Comunità educativa sono:
• garantire al minore il diritto alla salute psico-fisica;
• garantire al minore in stato di disagio l’accesso alle opportunità sociali, educative, relazionali, attivando la sua partecipazione a tutta la rete dei servizi comunitari che il territorio offre;
• concorrere al superamento della situazione di bisogno, disabilità, disagio psicofisico e relazionale;
• perfezionare il livello di integrazione individuale del minore nel contesto sociale di vita facilitandone le
modalità di socializzazione e di partecipazione alla vita della comunità locale;
• partecipare attivamente, se e quando possibile, alla ricostruzione funzionale dell’integrità familiare
anche attraverso il sostegno al percorso di assunzione di responsabilità da parte dei genitori.
Al termine del percorso in comunità i bambini hanno la possibilità di andarsene con le proprie madri, di
essere affidati a nuove famiglie o, se ci sono le condizioni idonee, di essere adottati.
I minori all’interno della “Casa di Gigi” svolgono una vita, per quanto possibile, normale; la mattina
frequentano la scuola o l’asilo, al ritorno a casa, quando non ci sono impegni scolastici pomeridiani o
parrocchiali, si dedicano ad attività sportive idonee alle loro attitudini alternate ad attività ludico-ricreative.
La comunità è gestita da diverse figure professionali, tutte in possesso dei requisiti richiesti dalle normative; nello specifico si tratta di:
• il Responsabile di comunità,
• il Coordinatore tecnico,
• gli Educatori, gli Operatori di comunità e il Supervisore,
• l’addetto ai servizi generali e il cuoco.
• Il Personale volontario, infine, rappresenta un significativo valore aggiunto all’opera svolta.
Tutti i volontari si aggiornano periodicamente con corsi di formazione predisposti dall’UNITALSI.
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“Struttura di accoglienza Madre Maria”
Il progetto di accoglienza presso la “Struttura Madre Maria” è stato avviato il 26 luglio 2011 nella sezione
Marchigiana e, precisamente, presso la sottosezione di Ascoli Piceno, in risposta allo stato di “Emergenza Immigrazione dal Nord Africa”. Scopo del progetto è dare sostegno a donne e bambini provenienti
da paesi lontani con alle spalle storie disperate, che giungono nel nostro paese stremati da un lungo
viaggio, in condizioni di salute psico-fisica seriamente compromesse con una prospettiva di vita futura
incerta e sicuramente difficile.
La “Struttura di accoglienza Madre Maria” è dotata di una Carta dei Servizi che raccoglie tutte le informazioni necessarie per conoscere UNITALSI, la Struttura Madre Maria, il funzionamento del servizio erogato
e le procedure metodologiche di valutazione degli interventi in essa realizzati.
La Struttura offre alle ospiti un servizio di natura residenziale, di presa in carico sanitaria, di sostegno legale, di mediazione linguistica e di supporto per le procedure di richiesta di protezione
internazionale. Vengono inoltre promossi, in loro favore, percorsi di formazione, aderendo a progetti
esistenti sul territorio, in particolare a quello del Centro Territoriale in Età Adulta che organizza corsi di
alfabetizzazione linguistica per stranieri in vista della loro progressiva integrazione nel contesto socio
culturale nel quale vivono.
Il rapporto tra la Struttura di accoglienza Madre Maria e la Regione Marche (nella persona del Soggetto
Attuatore del progetto, nominato dal Commissario Delegato della Protezione Civile Nazionale per l’emergenza immigrati con decreto n. 2090/2011), è regolato dalla convenzione stipulata tra l’UNITALSI di
Ascoli Piceno e il Soggetto Attuatore stesso. La sopracitata convenzione, che doveva inizialmente avere
termine entro il 31/12/2011, è stata prorogata di un anno.
La Struttura di accoglienza Madre Maria si sviluppa all’interno di un complesso abitativo indipendente
nel paese di Appignano del Tronto in provincia di Ascoli Piceno. Il complesso abitativo è ricco di ampi
spazi interni ed esterni.
capitolo
03
Per i primi sei mesi il servizio d’accoglienza è stato svolto esclusivamente da personale volontario 24 ore
al giorno, tutti i giorni della settimana. A seguito della proroga della convenzione, il Consiglio di Sottosezione e il Direttivo hanno deliberato a favore relativamente alla possibilità di avvalersi anche del personale
fornito dalla cooperativa sociale Città dei progetti (4 operatori di cui uno a tempo pieno e 3 part-time).
Gli operatori vengono quotidianamente affiancati da personale volontario, il cui contributo è indispensabile per la conduzione del servizio.
Inizialmente le donne accolte sono state 25 di cui due somale e 23 nigeriane.
Attualmente le ospiti presso la Struttura Madre Maria sono 16, alle quali si aggiungono due piccole
bambine, nate nel 2012.
Le risorse umane
La Struttura è gestita da un Responsabile della Struttura che sovrintende all’erogazione dei servizi e ne
garantisce la qualità. Oltre al Responsabile, sono presenti:
•il Responsabile Amministrativo;
•il Responsabile di Segreteria;
•il Custode;
•il Responsabile dell’Unità Operativa della Città dei Progetti;
•l’Addetto ai Servizi Generali;
•i Cuochi;
•i Volontari UNITALSI.
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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Gruppo appartamento
“Casa della Speranza”
Il gruppo appartamento “Casa della Speranza”, gestito dalla sottosezione di Barletta, si propone sul territorio come “struttura residenziale a bassa intensità assistenziale a carattere temporaneo o permanente
consistente in un nucleo autogestito di convivenza a carattere familiare”.
Il gruppo appartamento si propone di accogliere e sostenere donne con figli e donne prossime al parto
che si trovino in situazione di disagio personale, familiare e sociale.
L’accoglienza avviene su segnalazione dei servizi sociali del territorio (Comuni, ASL), in presenza di
decreto del Tribunale per i Minorenni ed è orientata ad accogliere prevalentemente, ma non esclusivamente, persone provenienti dalla provincia di BAT e/o dalla regione Puglia.
Il servizio è finalizzato a garantire una vita quotidiana significativa, sicura e soddisfacente fino ad un massimo di 4 persone adulte. Casa della Speranza è pensata come una struttura residenziale che garantisce
l’ospitalità durante tutto l’arco della giornata e dell’anno per dar modo alle madri accolte di trovare un
luogo in cui riprogettare la propria vita e dare ai propri figli la possibilità del mantenimento di un legame
importante.
Il progetto si propone di sostenere la maternità attraverso l’appoggio alla relazione madre-figlio, di
supportare le donne, che vivono situazioni di sofferenza, nell’esperienza di diventare ed essere
madri, di aiutare le donne nell’accudire il proprio figlio in modo adeguato, sia da un punto di vista
fisiologico che relazionale-affettivo.
La casa è strutturata in modo da favorire per le singole ospiti il raggiungimento dei seguenti obiettivi
educativi:
-Acquisire una capacità ed una identità genitoriale, capace di accogliere e accettare l’evento di una
gravidanza e leggere e comprendere i bisogni affettivi e materiali dei propri figli, attraverso un percorso
di potenziamento che promuova l’accettazione e la consapevolezza del proprio ruolo di madre. In tal
senso diviene fondamentale sostenere il valore della maternità, garantendo il diritto alla procreazione e
valorizzando il senso di responsabilità nei confronti della prole. -Acquisire un adeguato grado di responsabilità nell’agire quotidiano e favorire la capacità di organizzare
concretamente la propria giornata nella gestione della quotidianità, attraverso l’acquisizione o il miglioramento delle capacità di conduzione della casa così come dei bisogni e della cura del/i figlio/i.
-Raggiungere un’autonomia personale. Le persone a cui la casa si rivolge spesso provengono da situazioni familiari complesse e multiproblematiche, con un passato di sofferenza e con tratti di personalità
improntati alla fragilità ed alla discontinuità, spesso incapaci di gestire la quotidianità in modo autonomo.
L’obiettivo è quindi quello di favorire il raggiungimento di un’autonomia personale intesa come capacità
di accettazione ma anche di ristrutturazione della propria identità, per riformulare un proprio, e se necessario, diverso progetto di vita. Tale obiettivo viene perseguito anche attraverso azioni di sostegno all’autostima, riqualificazione professionale, inserimento lavorativo e ricerca di soluzioni abitative autonome.
-Garantire ai minori un luogo in cui favorire i rapporti interpersonali improntati al rispetto ed alla accettazione reciproca, per rinsaldare relazioni affettive con la propria madre o, in caso di separazione, rielaborare sensi di colpa e/o vissuti persecutori.
-Promuovere condizioni di “solidarietà” e sostegno reciproco tra gli ospiti quale condizione imprescindibile di reciproca crescita.
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Le iniziative sul territorio
Dopo aver delineato le attività socio assistenziali che vengono effettuate dalle sottosezioni si descrivono nel dettaglio le iniziative effettuate e sostenute su tutto il territorio.
Il progetto bambini
La prima di queste iniziative è senz’altro il “Progetto Bambini” che
nasce per offrire accoglienza gratuita a tutte quelle famiglie che
devono ricoverare i loro bambini in strutture ospedaliere specializzate di Roma, Bologna, Genova, Bari, Padova, San Giovanni Rotondo, Perugia e Latina. L’obiettivo del progetto è quello di offrire, oltre all’alloggio, il calore di una famiglia laddove la famiglia
è lontana, e la gioia del gioco nonostante la malattia.
Per poter perseguire questo obiettivo, l’Associazione ha pensato
di creare delle strutture di alloggio acquisendo in locazione alcuni
appartamenti. Gli alloggi che vengono offerti ricreano un ambiente
familiare e caldo, lontano dalle sterili e fredde stanze ospedaliere,
dotati di ogni comfort, oltre che della passione e della simpatia dei
volontari dell’UNITALSI che sono presenti e vicini alle famiglie e ai
bambini nei vari momenti della giornata.
La prima casa di accoglienza UNITALSI è stata inaugurata a Roma
nel 2002. Questa prima esperienza positiva e la richiesta sempre
crescente di ospitalità, ha spinto l’UNITALSI a realizzare un importante investimento finanziario e soprattutto umano in questo progetto. L’ultima struttura, in ordine di tempo, è stata aperta nel 2011
a Latina. Tutte le istanze che pervengono all’UNITALSI sono convogliate presso un NUMERO VERDE dove vengono ascoltate le
richieste, coordinate le assistenze a domicilio o presso le strutture
ospedaliere, viene organizzato il trasporto delle famiglie dalle stazioni ferroviarie o dall’aeroporto verso le case famiglia e gli ospedali.
capitolo
03
Ad oggi le strutture
realizzate sono 10:
1
VENETO
1
UMBRIA
2
LIGURIA
2
PUGLIA
4
LAZIO
• 1 a Padova nei pressi
dell’Azienda Ospedaliera
di Padova
• 2 a Genova nei pressi
dell’Ospedale Pediatrico
“G. Gaslini”
• 3 a Roma (nei pressi
dell’Ospedale Pediatrico
“Bambin Gesù”
• 1 a San Giovanni Rotondo
nei pressi dell’ospedale “Casa
Sollievo della Sofferenza”
• 1 a Bari nei pressi
dell’Ospedale Pediatrico
“Giovanni XXIII”
• 1 a Perugia nei pressi
dell’ospedale “S. Maria della
Misericordia” struttura
all’avanguardia nella cura
delle malattie del sangue
• 1 a Latina.
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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Le case del Progetto Bambini
Di seguito vengono esaminate con maggior dettaglio le case accoglienza dell’UNITALSI.
Le Case Accoglienza di Roma
A Roma ci sono 3 case accoglienza, la prima è stata inaugurata nel 2002 e l’ultima, Casa Bernadette,
nel 2008. Le tre case sono così composte:
Indirizzo immobile urbano
ad uso abitativo
Composizione
unità immobiliare
Via degli Embrici 32
6 camere con bagno, 1 cucina,
1 refettorio, 3 bagni in comune,
di cui uno attrezzato per disabili
18
Via Perodi, 12/b5
4 camere, 1 cucina, 2 bagni
11
Via dell’Acqua Paola, 52
3 camere, 1 cucina, 1 bagno
9
Posti letto
A Roma si può, dunque, contare su un totale di 13 stanze e 38 posti letto. Qualora le famiglie fossero
in esubero rispetto alla disponibilità delle Case, l’accoglienza è ugualmente garantita grazie alla collaborazione di tre istituti ecclesiastici di cui si avvale l’Associazione.
A “Casa Bernadette” nel 2010 sono state accolte 59 mentre ulteriori 71 famiglie sono state ospitate
dalle altre due Case Accoglienza per un totale di 130 famiglie. Nel conteggio non sono comprese le
famiglie che sono tornate più volte nell’anno. La provenienza delle famiglie che fanno richiesta degli
alloggi di Roma può essere suddivisa come riportato nella figura .
Casa Bernadette
Puglia
15%
Calabria
30%
Molise
5%
Sicilia
50%
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Le case accoglienza di Genova
La prima casa, inaugurata il 4 gennaio 2007, si trova al 4° piano di una bella palazzina con ascensore,
a circa 5 km. dall’Ospedale Pediatrico “G. Gaslini”. I due appartamenti di Genova sono così composti:
Indirizzo immobile urbano
ad uso abitativo
Composizione
unità immobiliare
Posti letto
Corso Europa, 1837 int. 28
3 camere, 1 cucina, 1 bagno
9
Via Re di Puglia 494
2 camere, 1 cucina, 1 bagno
7
La dimensione di questa Casa permette di accogliere anche 3 famiglie ospitate una in ogni camera. La
casa dispone di 9 posti letto che nei momenti di emergenza possono diventare 11.
Anche la seconda Casa Accoglienza, inaugurata il primo dicembre 2008, si trova molto vicino all’Ospedale Pediatrico “G. Gaslini” ed ha a disposizione 4 posti letto che in situazioni di emergenza possono
diventare 7 grazie all’ausilio di 3 poltrone letto.
Dal 2007 ad oggi le case hanno accolto circa 130 famiglie. Lo scorso anno sono state ospitate
35 famiglie con periodi di permanenze diversi e arrivi e partenze scaglionate.
Ogni famiglia, all’interno della casa, si gestisce in maniera indipendente; ognuna ha un proprio mazzo
di chiavi, che deve riconsegnare all’atto della partenza, si occupa della pulizia della propria camera e,
comunque, sempre del bagno e della cucina e provvede alla spesa.
capitolo
03
Case di accoglienza di Genova,
provenienza delle famiglie ospiti
Estero
(libici e russi)
2%
Marche,
Lombardia,
Piemonte
Toscana
8%
Calabria
10%
Sicilia
50%
Puglia
30%
Indirizzo immobile urbano
ad uso abitativo
Composizione
unità immobiliare
Via Diomede Fresa, 5
1 camere, 1 soggiorno con
angolo cottura e 2 divani letto,
1 bagno, 1 veranda
Posti letto
6
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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La casa ospita famiglie provenienti anche dall’estero; queste famiglie a volte si fermano nella casa non
soltanto per il periodo del ricovero del bambino, ma anche durante quello della convalescenza.
La durata del soggiorno è, naturalmente, variabile in base alle necessità di cura dei piccoli. Si passa da
soggiorni brevi, anche una sola notte, a soggiorni più lunghi di 3-4 mesi.
Le famiglie provengono dai luoghi di seguito specificati:
Estero
Italia
Romania
Puglia
Albania
Basilicata
Kosovo
Calabria
Toscana
Friuli Venezia Giulia
La casa accoglienza di Padova
Casa Margherita, in Veneto, nasce, come le altre case, per offrire una risposta immediata alla richiesta
di quei genitori i cui bambini sono ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera di Padova e sono costretti ad
affrontare, unitamente alla malattia dei figli, anche i disagi logistici ed economici legati ad una prolungata permanenza fuori casa per la degenza dei piccoli.
La prima famiglia accolta nella Casa, è arrivata a Settembre del 2009. Ad oggi sono state accolte circa
10 famiglie.
Case di accoglienza di Padova,
provenienza delle famiglie ospiti
Sicilia
19%
Toscana
13%
Veneto
1%
Marche
Campania
26%
1%
Emilia Romagna
1%
Puglia
39%
Indirizzo immobile urbano
ad uso abitativo
Composizione
unità immobiliare
Posti letto
Via Riccobono 12/b
4 camere, 2 bagni, 1 cucina
7
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La casa accoglienza di San Giovanni Rotondo
La Casa Accoglienza Casa Miryam è stata inaugurata il 12 settembre 2009 a San Giovanni Rotondo.
Ubicato nei pressi dell’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” l’appartamento dispone di 7 posti letto.
Dal giorno della sua inaugurazione Casa Miryam ha accolto 6 famiglie alcune delle quali si sono avvicendate con una cadenza quindicinale. Circa 10 ospiti, che hanno usufruito del day hospital, si sono
fermati solo un giorno e 1 notte. Altri 4 ospiti sono stati accolti per un periodo di almeno un mese.
capitolo
03
Case di accoglienza di San Giovanni Rotondo,
provenienza delle famiglie ospiti
Campania
15%
Basilicata
16%
Puglia
41%
Abruzzo
18%
Sicilia
10%
Indirizzo immobile urbano
ad uso abitativo
Composizione
unità immobiliare
Posti letto
Via Massimo Urbano, 11
4 camere, 1 cucina e 1 bagno
7
La casa accoglienza di Perugia
Casa Diletta è stata inaugurata il 3 luglio del 2010 a Perugia.
Ubicata nei pressi dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” presso il quale giungono diverse persone per risolvere problemi di salute e sono spesso costrette a lunghe degenze.
I dati relativi all’appartamento sono di seguito riportati.
Indirizzo immobile urbano
ad uso abitativo
Composizione
unità immobiliare
Via Campo di Marte 4Q
2 camere, 1 cucina e 1 bagno
e 1 soggiorno
Posti letto
5
La struttura e l’arredamento della casa sono stati realizzati nel massimo rispetto delle esigenze e delle
attenzioni rivolte ad ospiti con disabilità. La casa è situata in un luogo strategico per chi si muove con
i mezzi pubblici, infatti, dista 200 metri dalla stazione ferroviaria di Perugia Fontivegge e circa 30 metri
dalla fermata dell’autobus.
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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La casa accoglienza di Latina: IL SICOMORO
Inaugurata lo scorso 9 gennaio 2011, si aggiunge alla realtà già presente e collaudata delle case di
accoglienza UNITALSI presenti in tutta Italia. La struttura si trova a Borgo Faiti, frazione di Latina. Molto ben collegata con la città dal trasporto pubblico, ma anche facilmente raggiungibile dalla Strada
Statale Appia. Il nome è stato scelto perché questa casa vuole essere quello che è stato per Zaccheo
il Sicomoro di Gerico: il mezzo per vedere Gesù, per incontrarLo. A questo mira la Casa: essere un
luogo di incontro. La struttura ha un’area di 226 mq, non ha barriere architettoniche, si trova a livello
della strada, sulla quale si aprono, oltre la porta di ingresso, 4 ampie finestre, 4 sono le camere da letto,
2 bagni, la cucina e un ampio salone. Gli spazi sono molto ampi, dal retro si può uscire sul giardino
condominiale.
La casa accoglienza di Latina in sintesi:
Indirizzo immobile urbano
ad uso abitativo
Composizione
unità immobiliare
Borgo Faiti, frazione di Latina
4 camere, 1 cucina, 2 bagno e
1 soggiorno
Posti letto
8
Le risorse impegnate nel PROGETTO BAMBINI
A livello di risorse umane, quelle coinvolte nel Progetto Bambini sono circa 150 volontari UNITALSI che
offrono alle famiglie ospitate presso le case accoglienza una serie di servizi quali:
• accogliere la famiglia al suo arrivo in ospedale per accompagnarla all’alloggio individuato;
• accompagnare i genitori e il bambino all’interno della struttura sanitaria per il ricovero;
• fornire sostegno ai familiari, sia in ospedale che a casa, per il disbrigo di qualsiasi necessità;
• condividere con i piccoli pazienti i momenti della giornata in ospedale, favorendo attività
ludico-ricreative in modo da allentare la tensione del ricovero;
• far giocare i bambini ed essere di supporto ai genitori durante le lunghe attese
nei day hospital dei reparti oncologici;
• affiancare il personale ludico dell’Ospedale e/o conduzione di attività di animazione
nelle Ludoteche degli Ospedali Pediatrici;
• fornire sostegno scolastico per i bambini più grandi durante le lunghe degenze;
• offrire ai familiari (spesso alla mamma) momenti di distacco dal figlio, finalizzati a concedere
“recupero” psico-fisico indispensabile nelle lunghe degenze;
• fornire supporto logistico per qualsiasi necessità anche negli spostamenti con l’utilizzo dei mezzi
forniti dall’Associazione, per tutto il periodo della permanenza del bambino e della sua famiglia;
• effettuare servizio navetta con automezzi dell’Associazione, dall’ospedale dove il bambino
è ricoverato, o dall’abitazione ai centri commerciali più vicini;
• attività di ascolto al numero verde e registrazione degli accessi telefonici e dei percorsi individualizzati.
Quando le case sono piene, l’Associazione garantisce l’accoglienza presso Istituti Religiosi con sede
nelle vicinanze dei maggiori centri ospedalieri in cui si realizza il Progetto Bambini. Anche in questo caso
l’Associazione provvede alle spese delle famiglie.
Le richieste provenienti da tutta Italia vengono convogliate al Numero Verde 800 062 026, dove i volontari, preparati con adeguati corsi di formazione, si alternano, ascoltano le richieste, organizzano le assistenze domiciliari o presso le strutture ospedaliere, programmano il trasporto delle famiglie dalle stazioni
ferroviarie o dall’aeroporto verso le case accoglienza e gli ospedali. Il trasporto dagli aeroporti alle case
o dalle case agli ospedali e viceversa sono effettuati utilizzando gli automezzi di proprietà delle Sezioni
e delle Sottosezioni UNITALSI. La peculiarità che distingue e differenzia il progetto da altri simili consiste
nel fatto che l’accoglienza è completamente gratuita, l’Associazione offre alle famiglie e ai loro bambini non solo un sostegno materiale ma anche un supporto che non si limita al solo periodo di permanenza
nella casa di accoglienza, ma va oltre. Al loro rientro a casa, infatti, i volontari dell’UNITALSI, presenti
nelle sedi locali, proseguono nella loro azione di supporto e di vicinanza al bambino e alla famiglia.
Le spese di gestione delle case, l’assistenza alle famiglie, i trasporti e tutti i servizi richiesti per la
realizzazione del progetto sono tutte a carico dell’UNITALSI.
I beneficiari del progetto sono sicuramente le famiglie e i parenti della persona ricoverata a cui è offerto
un aiuto concreto su cui poter contare. Accogliere le famiglie con i loro bambini è l’obiettivo primario
del progetto, che nasce dall’esperienza acquisita in più di 100 anni di attività nel sociale, di servizio e di
vicinanza nel quotidiano, ai più bisognosi.
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Con il progetto si offre non soltanto un sostegno logistico, un luogo in cui vivere per la durata della degenza, ma si crea, insieme ai volontari dell’associazione che da sempre lo fanno, una rete di vicinanza
e di prossimità. La rete fa in modo che le famiglie e, soprattutto i piccoli pazienti, si sentano a casa,
facciano un’esperienza di solidarietà e di affetto, trovino sostegno e conforto nelle persone presenti,
raggiungibili nel bisogno e nello svago, ogni giorno.
Case Famiglia
Con le case famiglia l’UNITALSI offre alle persone con disabilità o in stato di disagio sociale, prive dei principali riferimenti
familiari, la possibilità di vivere in modo indipendente e autonomo, migliorando la qualità di vita e offrendo opportunità di
potenziamento delle proprie capacità e di sviluppo delle proprie autonomie.
La Casa Famiglia, per le sue caratteristiche di struttura di piccole
dimensioni, dotata del necessario supporto assistenziale di persone
e strumenti adeguati, è capace di offrire alla persona disabile l’opportunità di una vita indipendente e integrata nel contesto sociale
urbano, così da rappresentare un modello di soluzione del “dopo di
noi” ma anche per il “durante noi”.
Le dimensioni e le caratteristiche funzionali, nonché quelle organizzative delle case, sono orientate al
modello della vita familiare. Pertanto i suoi abitanti vivono come in un qualsiasi altro nucleo familiare,
insieme agli operatori che vi lavorano e ai volontari che vi svolgono il loro libero e gratuito servizio come
personale impegno di solidarietà e di condivisione.
La prima Casa Famiglia dell’UNITALSI è stata realizzata nel 2002 e oggi le Case Famiglia sono
una splendida e contagiosa realtà sempre in fermento.
Attualmente le case che ospitano persone disabili sono a Pisa, Rieti e Barletta. È prevista nei prossimi
mesi l’apertura di una nuova casa nella provincia di Campobasso.
Le Case Famiglia per disabili, sono ad oggi, completamente occupate e accolgono complessivamente
20 persone così distribuite:
• 8 a Barletta
• 6 a Pisa
• 8 a Rieti.
Ad esse sovrintende soprattutto personale volontario unitalsiano con specifiche competenze o particolari attitudini nella cura dei rapporti con gli enti e organismi pubblici e privati, quali le Regioni, i Comuni,
le ASL, le Conferenze dei Sindaci, le Fondazioni di origine bancaria e le Curie Vescovili.
Nelle case sono presenti anche operatori dipendenti, gestiti dalla Cooperativa “Città dei Progetti”*, che
svolgono le mansioni tipiche del loro profilo professionale.
Le risorse umane che operano nelle case famiglia per disabili sono:
• 12 operatori socio-assistenziali, 4 operatori addetti ai servizi vari e 1 educatore professionale,
tutti dipendenti della cooperativa con contratti sia full-time che part-time;
• 4 Coordinatori delle Case, soci volontari;
• 150 volontari, soci dell’associazione, presenti a rotazione.
Tutti i giorni della settimana vi sono, all’interno delle Case Famiglia, dei volontari che svolgono, insieme
agli operatori, attività di supporto e sostegno alle persone disabili. In particolare:
• nelle attività della casa (accoglienza, compagnia, gestione degli spazi);
• nelle attività educative;
• nelle uscite, siano esse ricreative o di accompagnamento per il disbrigo di commissioni personali;
• per la loro autonomia nella vita domestica;
• nell’accompagnamento per la riscossione della pensione, per terapie, per esami clinici, per disbrigo
di pratiche presso Uffici ed Enti Pubblici.
I volontari utilizzano, per lo svolgimento dei suddetti servizi, gli automezzi in dotazione all’Associazione e
per questo effettuano prove ed esercitazioni per la sicurezza delle persone disabili trasportate.
* Cooperativa “Città dei Progetti”. Da alcuni anni l’UNITALSI ha sentito l’esigenza di costituire una cooperativa sociale per agevolare
le Sezioni e le Sottosezioni UNITALSI nella realizzazione di progetti, iniziative e attività locali in ambito sociale, socio assistenziale,
socio sanitario e socio educativo. Ciò per evitare che tali iniziative producessero la costituzione di un numero crescente di piccole
cooperative sparse per l’Italia, tutte, in ogni caso, afferenti all’UNITALSI, e affinché la Cooperativa potesse fungere da “contenitore
unico” di tutti i dipendenti a servizio delle realtà unitalsiane che decidessero intraprendere tali percorsi.
Oggi la cooperativa si occupa specificatamente della gestione del personale operante all’interno delle case famiglia, comunità alloggio e case vacanza, centri diurni e residenziali di accoglienza e di socializzazione dell’UNITALSI
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capitolo
03
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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Campagna “Cuore di Latte”
La Campagna missionaria “CUORE DI LATTE”, avviata nel 2004, ha
permesso all’UNITALSI di allargare il proprio campo d’azione nella
consapevolezza che essere cristiani, prima ancora che unitalsiani, è
rispondere ad una “provocazione” all’amore universale.
Nel 2004 la prima campagna, in collaborazione con la Caritas Internazionale, venne finalizzata alla raccolta di fondi per l’acquisto di
latte per i bambini iracheni.
Nel 2005 la seconda campagna ha permesso la realizzazione dell’ascensore per disabili a Betlemme, nel centro sociale dei francescani
gestito da padre Ibrahim.
Nel 2006 il “Cuore” ha spinto l’UNITALSI in Romania e precisamente
a Craiova, per sostenere la missionaria Suor Giorgina Schembri,
nella realizzazione della “Casa della Speranza”, inaugurata nel luglio
del 2006, per offrire un tetto, ma soprattutto una famiglia, agli anziani soli e ai bambini abbandonati.
Nel 2007 il “Cuore” è volato in Africa e precisamente nella Diocesi
di Kindu, situata nella Provincia del Maniema, nell’est del Congo,
ed ha contribuito alla ricostruzione del Centro “TUMAINI LETU”
che accoglie disabili per trattamenti di fisioterapia ambulatoriale e
comprende: la palestra di fisioterapia, l’ambulatorio, l’officina per le
protesi ortopediche e il pozzo.
Nel 2008 la campagna ha raccolto fondi per finanziare la costruzione di una scuola in India per 750 ragazzi nella parrocchia di Suaranam, che si trova in una delle località più povere dell’India nella Regione del Tamil Nadu. Il 23 agosto 2009 è stata inaugurata la scuola.
Nel 2009 siamo andati in Terra Santa per sostenere la gestione e
l’ampliamento della “Hogar Niño Dios” di Betlemme, una Casa
Accoglienza per bambini disabili gravi ed abbandonati, aperta a giugno del 2005 dalle Suore del Verbo Incarnato, ubicata nelle vicinanze della Basilica della Natività.
Gli ospiti della casa sono maschi e femmine, musulmani e cristiani e
provengono dalle zone limitrofe di Betlemme, da Ramallah, Jenin e
Hebron e provengono da storie ed esperienze diverse. L’accoglienza degli abbandonati e bisognosi è assolutamente gratuita.
Con l’aiuto dell’UNITALSI è stata ampliata la Casa realizzando i dormitori dei bambini, i bagni, il refettorio, la cucina, le sale per le attività, le classi, il sistema di riscaldamento, una palestra per la terapia
e una piccola piscina, indispensabili per lo sviluppo fisico e psichico
dei disabili.
Nell’anno 2010 “Cuore di Latte”, resta a Betlemme per contribuire
alla realizzazione del “Benedict XVI Pediatric Hospital” che sarà
la prima Clinica di Chirurgia Pediatrica della Palestina con servizi di
Rianimazione ed Anestesia ed il cui progetto è stato promosso e
sarà realizzato dalla Fondazione Giovanni Paolo II - Onlus - per il
dialogo, la cooperazione e lo sviluppo.
La Clinica di Chirurgia Pediatrica della Palestina (Beit Jala Bethlehem) si rivolge essenzialmente a piccoli degenti compresi in
una fascia di età che va da 1 a 14 anni e tutti provenienti dai Territori
Palestinesi ivi compresa la Striscia di Gaza e, in prospettiva, anche
dalla Giordania, dove pure non esistono strutture altamente qualificate e specializzate.
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Nell’anno 2011 la campagna missionaria dell’Unitalsi torna in Africa
e precisamente in Costa d’Avorio per contribuire alla realizzazione di
una scuola per l’infanzia e di alcuni laboratori di cucito.
Il progetto ha sede nel villaggio di Agou, situato nella Diocesi di
Agboville che si trova nella parte meridionale del Paese a nord
dell’ex capitale Abidjan, dalla quale dista circa 95 Km.
La Diocesi è stata istituita da Papa Benedetto XVI nell’ottobre 2006
ed affidata all’attuale Vescovo Alexis Touabli Youlo. La situazione
sociale della maggior parte di questi villaggi, già grave, è ulteriormente peggiorata con la guerra civile degli anni 2002-2004.
Le Suore Passioniste, consacrate alla missione educativa con particolare attenzione alla donna, all’infanzia ed alla gioventù segnate
da varie forme di violenza e di sfruttamento sono presenti in Costa
D’Avorio dal 1989 e operano nella Parrocchia di St. Michel nel villaggio di Boudépé a Km 6 dal villaggio di Agou.
Il progetto si prefigge di aiutare i bambini, i ragazzi ed i giovani a
ricevere una formazione integrale e dare loro la speranza di un futuro migliore, nella convinzione che più crescerà l’educazione e più
diminuiranno la povertà lo sfruttamento minorile.
L’obiettivo dell’intervento è la realizzazione di 6 aule scolastiche per
bambini e di 2 laboratori di cucito per le giovani del villaggio di Agou
e di quelli vicini. Un nuovo “sogno”… per incontrare il Volto di Dio nel
volto dei bambini
Nel 2012 l’Unitalsi dedica la propria campagna missionaria ai bambini del Perù per l’ampliamento della scuola “ angeli di bontà ”.
La scuola si trova nella città di Cajamarca sulla cordigliera delle
Ande a 2200 metri di altitudine e a circa 800 km di distanza dalla
capitale Lima.
Alla periferia della città, in uno dei quartieri più poveri, le suore della Congregazione delle Figlie di Nostra Signora della Pietà dal
2002 hanno una piccola scuola dove accolgono 30 bambini dai 3
ai 6 anni che, grazie alle suore ricevono istruzione, cibo e sostentamento.
Attualmente la comunità è composta da sei suore e tra loro c’è anche suor Pocha che per anni ha lavorato in Italia. La congregazione
di queste suore è stata fondata dalla Serva di Dio Madre Teresa
Camera, originaria di Ovada in provincia di Alessandria.
La Campagna “Cuore di latte” accoglie la richiesta delle suore di
ampliare la struttura affinché possa accogliere 120 bambini.
capitolo
03
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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0303
Stare INSIEME: PROMOZIONE,
SOCIALIZZAZIONE e LABORATORI
Promozione
Socializzazione
Laboratori
700 attività istituzionali
58mila volontari coinvolti
55mila beneficiari
700 attività istituzionali
64mila volontari coinvolti
60mila beneficiari
450 soci disabili coinvolti
1440 beneficiari dei laboratori
11.000 ore di volontariato
dedicato
I numeri del 2011:
• 700 attività istituzionali
• 58mila volontari coinvolti
• circa 55mila beneficiari Unitalsi in concreto, sul territorio
Le attività istituzionali e di promozione realizzate dalle Sezioni
Territoriali comprendono:
Attività istituzionali e di promozione
Giornata di fraternità
Giornata dell’adesione
Giornata del malato
Anniversario della sezione o della sottosezione
Festa del socio unitalsiano
Giornata di solidarietà
Attività di promozione dell’Associazione
Giornata della terza età
Giornata del volontariato
Giornata dell’amicizia
Le attività istituzionali e la promozione
Per consolidare il senso di adesione all’Associazione, per far sentire tutti parte della vita associativa, a
livello locale e a livello nazionale vengono promosse alcune giornate allo scopo di condividere la stessa
esperienza nelle varie realtà unitalsiane.
Si hanno allora la GIORNATA DELL’ADESIONE nella quale i soci UNITALSI confermano la propria volontà di far parte dell’Associazione e vengono accolti i nuovi soci.
L’impegno associativo di adesione all’Unitalsi comporta la totale ed incondizionata accettazione del fine
e degli scopi che la stessa si propone e l’impegno e il dovere di contribuire alla loro realizzazione con la
preghiera e l’azione. Tutti i soci ausiliari ed effettivi devono rinnovare ogni anno e senza interruzioni tale
impegno di adesione (Statuto, artt. 5, 7 e 8). Il rinnovo di detta manifestazione di volontà sta a significare
e rappresenta la conferma dell’adesione iniziale e dell’appartenenza all’Associazione, dell’impegno di
servizio e del cammino di carità già intrapreso, dell’ulteriore disponibilità a realizzare fattivamente le finalità dell’Associazione ed ha anche lo scopo di favorire l’avvio del nuovo anno associativo.
Tale rinnovo va manifestato per iscritto in occasione della partecipazione alla «Giornata di rinnovo dell’Adesione» annualmente fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale di solito nella prima Domenica di Avvento
e si riferisce all’anno solare successivo. In mancanza di partecipazione a detta giornata può essere
manifestato per iscritto entro il mese di gennaio del citato anno solare. Il mancato rinnovo dell’impegno
di adesione per due anni è equivalente alle dimissioni volontarie (Statuto, art. 9) e pertanto comporta la
decadenza automatica da socio (art. 17).
Altre a questo evento vengono celebrate le giornate dedicate alla fraternità, all’amicizia. Tutte queste
giornate hanno in comune il fatto di essere un’occasione molto importante per coinvolgere tutti i soci,
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persone vicine alla vita associativa, simpatizzanti, ammalati, disabili e tutti i pellegrini che hanno preso
parte ai pellegrinaggi promossi dall’Associazione.
Altre attività istituzionali sono la Giornata Mondiale del Malato e la Giornata Nazionale dell’UNITALSI (si
veda anche il paragrafo 3.5 “finanziamento e autofinanziamento”).
La socializzazione
La condivisione è lo stile di vita dell’UNITALSI, una condizione che ci porta a camminare insieme ogni
giorno ben oltre i pellegrinaggi e lo spirito di condivisione favorisce la realizzazione di tutte quelle iniziative che vengono promosse a livello locale e sono finalizzate a ridurre il rischio di isolamento sociale degli
anziani e dei disabili, a ridurre le condizioni di povertà ed il pericolo di esclusione sociale.
Tra le attività di socializzazione che vengono realizzate dai volontari dell’Associazione rientra una gamma molto articolata di azioni che vanno dai festeggiamenti organizzati durante i periodi di festa come il
Natale, la Pasqua, il Carnevale ai soggiorni in luoghi di vacanza. In occasioni delle festività natalizie e/o
pasquali si organizzano pranzi, momenti di incontro, ed eventi come la mostra dei presepi, la visita alle
persone residenti in Istituti e Case di Riposo per i festeggiamenti della Befana. In tutte queste occasioni
i volontari coinvolgono le persone che vivono situazioni di disagio dovute alla povertà, alla malattia e alla
disabilità in manifestazioni in cui si sta insieme per allontanare lo spettro della solitudine e far avvertire la
vicinanza. Tra le altre attività di socializzazione rientrano le attività ludiche per bambini, la partecipazione
a eventi culturali, l’organizzazione di eventi sportivi.
capitolo
03
I numeri del 2011:
• 1.200 attività
• 64mila volontari coinvolti
• circa 60mila beneficiari Unitalsi in concreto, sul territorio
Stare insieme in Unitalsi è possibile in molti modi diversi:
Attività di socializzazione
Festeggiamenti natalizi
Pranzo di Natale
Mostra presepi
Festa di Natale
Epifania
Presepe vivente
Capodanno
Festeggiamenti pasquali
Carnevale
Momenti conviviali
Feste
Manifestazioni Estive
Attività ludiche per bambini
Partecipazione a spettacoli (teatro, danza, cinema, circo, lunapark)
Giornata regionale bambini
Gite (durata un giorno)
Soggiorni estivi e invernali e/o soggiorni
della durata superiore a due giorni
Musicoterapia
Teatro terapia
Pet Therapy
Incontri di aggregazione
Attività sportive
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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In tutta Italia vengono organizzati, inoltre, soggiorni estivi e invernali. Al mare o in montagna si offre ai
soci dell’Associazione la possibilità di passare le vacanze senza barriere in compagnia degli amici e
talvolta anche della propria famiglia.
Le attività elencate nel box a fianco rappresentano il carisma dell’Associazione attraverso le quali i
volontari vivono una grande esperienza di condivisione con gli ammalati, con i poveri, con i bambini in
difficoltà e le loro famiglie.
Fra le attività di socializzazione si vogliono mettere in rilievo quelle dedicate alle gite e ai soggiorni estivi
ed invernali.
Queste attività rappresentano per i nostri soci disabili momenti di particolare coinvolgimento in quanto
propongono l’allontanamento da casa e spesso dalla famiglia e dalle abitudini quotidiane. In queste occasioni essi possono sperimentare altri modi di vivere il quotidiano, l’allegria, sperimentare la montagna
o il mare, per alcuni di loro, per la prima volta.
UNITALSI gestisce due case vacanza idonee ad accogliere le persone diversamente abili, di cui una ad
Isola Rossa, in Sardegna, e un’altra a Borghetto S. Spirito, in Liguria.
Isola Rossa
In Sardegna, la UNITALSI Sezione Sarda Nord, dal 2004, cura la gestione della casa di soggiorno estivo Isola Rossa, proprietà dell’UNITALSI, pensata per le persone diversamente abili con spiaggia
antistante. Tutte le strutture sono fruibili perché prive di barriere architettoniche.
La residenza ha 20 stanze disposte su 4 piani. Tutte le stanze sono
dotate di 2 letti e provviste di servizi igienici per disabili, climatizzazione estiva e invernale, TV-SAT e telefono.
Al piano seminterrato si trova il ristorante con bar. L’ampio soggiorno si offre come punto d’incontro per socializzare e passare del
tempo in allegria. La sala TV, ampia e spaziosa, si presta a piacevoli
momenti da trascorrere in compagnia. Allo stesso piano, al piccolo
punto vendita si possono acquistare i vari gadget come ricordo del
soggiorno.
Nelle calde sere d’estate abitualmente vengono organizzate cene e
grigliate nella splendida terrazza panoramica.
A poco meno di 300 metri dalla residenza si accede alla spiaggia del
paese (Spiaggia Longa) che contiene una parte riservata agli ospiti
della Casa Vacanze. La struttura è interamente accessibile, attraverso passerelle particolari, alla ricezione del disabile. I soci hanno
a disposizione servizi igienici, spogliatoi e docce esterne con acqua
calda. Inoltre, si ha la possibilità di utilizzare sedie, ombrelloni, sdraio
e le carrozzine a immersione (job).
Il numero delle presenze aumenta di anno in anno e sempre più
persone usufruisco della Casa Vacanza e della struttura in spiaggia.
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Borghetto Santo Spirito
Borghetto Santo Spirito nel 2011:
• 88 soggiorni estivi ed invernali.
• Circa 1.800 beneficiari tra ammalati, disabili e anziani.
• Olte 3.600 volontari che hanno svolto
servizio durante gli eventi
La casa vacanza UNITALSI di Borghetto Santo Spirito è situata nel cuore turistico della Liguria, è gestita
dalla sezione UNITALSI Lombarda e dispone di 150 camere, per un totale di 350 posti letto.
Il percorso per arrivare a Borghetto Santo Spirito è stato lungo ed elaborato. Già nel 1982 la sottosezione di Monza aveva iniziato a sperimentare e visitare vari luoghi di vacanza fino a “scoprire” questa
struttura che rispondente alle molte esigenze che nel tempo erano state evidenziate. Nel 1994 la Sezione Lombarda dell’UNITALSI ha sottoposto l’immobile ad una serie di interventi per abbattere le barriere
architettoniche presenti, rendendolo così adeguato ad accogliere gli ospiti disabili. Oggi l’UNITALSI,
tramite la Fondazione Borghetto Santo Spirito, è entrata in possesso della struttura. L’immobile dispone
di 50 camere per 160 posti letto.
Borghetto è fornito, inoltre, di uno stabilimento balneare opportunamente attrezzato e raggiungibile a
piedi in circa 10 minuti.
Nel 2009 sono iniziati lavori di ristrutturazione, sia per rendere più accogliente l’ambiente, sia per consentirne l’utilizzo anche in periodi diversi da quelli estivi, attraverso l’istallazione di un impianto di riscaldamento/condizionamento.
I volontari dell’UNITALSI prestano la loro opera gratuitamente e concorrono con una quota al pagamento delle spese del loro soggiorno.
capitolo
03
Attività di laboratorio
Sempre a livello locale sono molte le realtà che attivano sul proprio territorio per i propri soci, in particolar modo anziani e disabili, laboratori di creatività, laboratori teatrali e di attività manuali (cucito, pittura,
lavorazione del legno). I risultati dei laboratori sono sempre portati a conoscenza della comunità, siano
essi oggetti da esporre o rappresentazioni teatrali.
La tabella riassume alcune delle attività laboratoriali che vengono allestite nelle sottosezioni.
✔ I numeri del 2011:
• 450 soci disabili coinvolti
• 1.400 beneficiari dei laboratori
• 11.400 ore di volontariato dedicato
Unitalsi in concreto, sul territorio I laboratori comprendono diverse iniziative :
Attività di Laboratorio
Laboratorio informatico
Corsi di pittura, musica, taglio, cucito ecc.
Artigianato
Altri laboratori
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la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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0304
La VOGLIA di IMPARARE
e di CRESCERE INSIEME
Il costo della formazione non deve essere inteso solo come costo in denaro, ma come impegno personale di tempo, d’intelletto, di sforzo al miglioramento ed al rimettersi in discussione, di crescita, di
capacità di analisi e di voglia d’imparare l’uno dall’altro.
“PER-CORRERE LA VIA DELLA FORMAZIONE “
I numeri del 2011:
• Circa 500 attività formative
• 57mila volontari coinvolti
• 71mila soci Unitalsi coinvolti
Unitalsi in concreto, sul territorio
Le occasioni formative in Unitalsi sono molteplici:
Attività di formazione
Formazione dei volontari
Terapia del sorriso
Partecipazione a convegni
Formazione bambini
Corso di primo soccorso
Corso di psicomotricità
Corso di perfezionamento e orientamento disabili
Corso animatore di pellegrinaggi
Formazione dei responsabili a Loreto
Incontri del personale sanitario dell’Associazione
Formazione dei volontari di protezione civile
Gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per decennio 2010-2020 (“Educare alla vita buona del
Vangelo”) concentrano l’attenzione della Chiesa sulla formazione, esigenza peraltro espressamente prevista nello Statuto dell’Unitalsi. L’associazione dunque si mette alla scuola di Gesù Maestro che dona la
sua Parola, spezza il pane e lava i piedi ai suoi: Parola, celebrazione e servizio – con la particolare attenzione ai malati, ai disabili e ai sofferenti – sono i tre cardini attorno ai quali si intende costruire il cammino
formativo dell’associazione; un cammino che tesse la relazione con Dio e con il prossimo affinché ciascuno possa riscoprirsi pellegrino verso il regno dei cieli e membro dell’unico Popolo di Dio in cammino.
Sarà proprio la categoria del pellegrinaggio, così vicina e cara alla nostra sensibilità associativa, ad aiutarci a fissare le tappe del nostro cammino e a rileggere le tematiche di volta in volta affrontate; la parola
“per-correre” (da intendere anche come “correre-per”, cioè come pellegrini che hanno una meta ben
precisa) vuole proprio indicare questo itinerario che viene costruito passo dopo passo, una strada da
percorrere insieme anche a coloro che, per diversi motivi, vivono una condizione di disabilità, malattia
e sofferenza.
Accanto a queste tematiche intendiamo accostare il tema pastorale proposto ogni anno dal Santuario
di Lourdes (quest’anno: “Pregare il Rosario con Bernadette”) in quanto esperienza di riferimento nel
cammino associativo dell’Unitalsi, secondo una chiara prospettiva di fondo: le indicazioni della Chiesa
forniscono le linee guida, le strade portanti del nostro per-correre e il tema pastorale del Santuario di
Lourdes ci aiuta a dare una caratterizzazione particolare, una rilettura in chiave “unitalsiana” dei temi
forniti dalla Chiesa.
Sia a livello locale che a livello nazionale l’UNITALSI promuove, coordina e attua specifiche iniziative
formative anche sulla base delle indicazioni e delle aspettative che arrivano dagli stessi aderenti dell’Associazione, chiamati a svolgere ruoli di responsabilità nonché compiti particolari per i quali è necessaria
una specifica formazione.
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capitolo
03
Tra i vari corsi realizzati nel 2011 citiamo:
• gli incontri di formazione per quanti prendono parte ai pellegrinaggi. Questi corsi, generalmente,
durano una giornata e sono organizzati in prossimità della partenza dei pellegrinaggi. Sono rivolti
a tutti i soci volontari in partenza che devono accompagnare, assistere e sostenere gli ammalati
durante il tragitto in treno e la permanenza in loco.
• Corsi di formazione per i volontari che operano all’interno delle case famiglia e delle strutture
di accoglienza per acquisire, accanto al personale qualificato, specifiche competenze nel servizio
di affiancamento e supporto alle persone ospiti delle strutture.
• I corsi di Primo Soccorso che le sottosezioni promuovono e organizzano per i propri soci durante
tutto l’anno. Attraverso questi corsi i volontari hanno la possibilità di apprendere i comportamenti
da adottare in situazioni di emergenza sanitaria, in situazioni di panico, come chiamare i soccorsi,
come supportare psicologicamente l’infortunato durante l’attesa dei soccorsi, come intervenire
senza causare ulteriori danni.
• Corsi specifici per i giovani che seguono un cammino di fede nell’ambito unitalsiano.
Questa tipologia di incontri è organizzata soprattutto a livello locale e coinvolge gli aderenti, abili e diversamente abili, delle singole sottosezioni.
• Corsi di Terapia del Sorriso per i volontari dell’Associazione. Il corso vuole dare una conoscenza
approfondita nell’arte del clown con obiettivi sociali. Gli scopi sono vari: da quello di scoprire
ed imparare a conoscere le potenzialità delle persone coinvolte, a quello di imparare ad usare
la Terapia del Sorriso in maniera ordinata e delicata nel rispetto della malattia, del disagio e dei luoghi
di sofferenza, ad avere uno strumento in più nella realtà di volontariato per vivere sempre più la vita
dell’UNITALSI e l’impegno di carità ecclesiale verso i piccoli.
• Corsi per i responsabili volontari dell’Associazione. Gli incontri formativi sono stati attivati già
nel 2006 e sono proseguiti negli anni successivi. Ad essi prendono parte quanti nell’UNITALSI
rivestono particolari responsabilità. I corsi mirano a far acquisire specifiche competenze nelle aree tecniche e comunicative.
• Corsi di pre-formazione e orientamento disabili, organizzati fino a questo momento solo da alcune
sedi locali. Sono rivolti ai soci disabili dell’Associazione ed hanno lo scopo di formare e orientare
quanti, in condizioni di disagio, vogliono sentirsi parte attiva della società e inserirsi così
nel mondo del lavoro.
• In qualche sottosezione sono stati avviati dei corsi di formazione per i volontari che aderiscono
alla Protezione Civile.
• È stata istituita, inoltre, da qualche anno la formazione per gli animatori dei pellegrinaggi rivolta
ai volontari che accompagnano i pellegrini durante i pellegrinaggi e li seguono sotto il profilo spirituale.
• Corsi di formazione per il personale sanitario dell’Associazione che segue i pellegrinaggi.
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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0305
Sostenere l’ UNITALSI:
l’ AUTOFINANZIAMENTO
I numeri del 2011:
• 24mila ore di volontariato dedicato
• 18mila volontari coinvolti
• 40mila beneficiari
Unitalsi in concreto, sul territorio
I modi in cui a livello territoriale l’Unitalsi ricerca il sostegno
alle proprie attività si articolano in:
Attività di autofinanziamento Giornata Nazionale
Lotteria
Festa di solidarietà
Pesca di beneficenza
Offerta di presepi e uova di pasqua di cioccolato
Questue
Mercatini
Le attività di autofinanziamento rappresentano forse il più importante sostegno alle attività realizzate sul
territorio dalle sottosezioni e sono riportate nella tabella seguente.
La Giornata Nazionale è la più importante iniziativa di raccolta fondi dell’UNITALSI poiché viene realizzata su tutto il territorio nazionale nel periodo che precede la Pasqua.
Per la realizzazione della Giornata Nazionale in tutte le piazze d’Italia sono presenti i volontari che offrono
ai passanti una piantina d’ulivo divenuta ormai il simbolo dell’associazione.
Con questa iniziativa l’UNITALSI finanzia, oltre a tradizionali pellegrinaggi a Lourdes e ai santuari mariani
anche, e soprattutto, una serie di progetti sull’intero territorio Nazionale.
Tutte le altre attività di autofinanziamento sono organizzate a livello locale e, a parte l’offerta dei presepi
e delle uova di cioccolato, ogni sottosezione le lega ad avvenimenti religiosi o sociali propri del posto.
I organizzano dei mercati mettendo in atto tutta la loro fantasia: alcuni preparano dolci o prodotti alimentari fatti in casa, altri realizzano oggetti o accessori d’abbigliamento. In molti casi gli oggetti prodotti
sono il frutto del “lavoro” dei soci disabili che partecipano ai laboratori che le sottosezioni organizzano
presso le loro sedi.
I fondi raccolti con le attività di autofinanziamento sono, nella maggior parte dei casi, destinati a sostenere le attività della sottosezione e, in particolare, sono impiegati a finanziare totalmente o in parte la
partecipazione ai pellegrinaggi delle persone meno abbienti.
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Pregare in UNITALSI:
i momenti di SPIRITUALITÀ
I numeri del 2011:
• Oltre 30mila soci coinvolti
• Oltre 22mila non soci coinvolti
• Circa 58mile partecipanti
Unitalsi in concreto, sul territorio
Nella tabella che segue sono riportati alcuni dei momenti di spiritualità che vengono vissuti dalle Sezioni e Sottosezioni:
Attività di autofinanziamento Preghiera, celebrazioni insieme, catechesi
Ritiri, esercizi spirituali
Veglia di preghiera
capitolo
03
I momenti di spiritualità racchiudono al loro interno tutte quelle attività legate alla religiosità dell’associazione, alla partecipazione alle celebrazioni e alle manifestazioni religiose in virtù della fede che è alla base
della mission dell’U.N.I.T.A.L.S.I.
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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Proteggere e tutelare:
la PROTEZIONE CIVILE di UNITALSI
Dopo oltre un secolo di servizio reso nei confronti di milioni di ammalati e disabili di tutta Italia, l’UNITALSI ha avviato un processo di
trasferimento del proprio know-how nell’ambito del Servizio Nazionale della Protezione Civile divenendone Struttura Operativa Nazionale nel dicembre del 2004.
Tale scelta è frutto della necessità di garantire l’aiuto ed il sostegno ai più deboli anche nelle situazioni di emergenza.
La presenza dell’Unitalsi all’interno del Sistema Nazionale di Protezione Civile è molto importante perché ha lo scopo di:
• garantire un intervento mirato e completo di natura sociale, socio
assistenziale e socio sanitaria ad anziani, malati e disabili, a
partire dai primi momenti successivi all’allerta del Dipartimento
di Protezione Civile in caso di calamità e per tutto
l’arco temporale del post emergenza e della stabilizzazione
del post emergenza secondo il bisogno rilevato e congruamente
convenuto con la Direzione del Dipartimento;
• rendere maggiormente incisiva, efficace e proficua, l’azione
degli altri Organismi di Protezione Civile, che per formazione
specifica possono così meglio incentrare i loro operati
in contesti più consoni alle loro naturali attitudini
e specializzazioni;
• attraverso l’elevazione qualitativa e la maggiore rispondenza
ai bisogni delle due citate diverse ma congiunte azioni,
“elevare” ulteriormente, per logica conseguenza, la qualità
e la resa dello stesso Sistema Nazionale di Protezione Civile.
L’Unitalsi si è quindi proposta di offrire il proprio contributo a sostegno e a supporto delle fasce più fragili della popolazione colpita
dagli eventi calamitosi, in un ambito che aveva bisogno non tanto di
essere “tutelato” perché privo di attenzione, quanto piuttosto di essere riconsiderato e consolidato nella sua preesistente tutela; messo
cioè ancora più al centro dell’interesse, dell’impegno e dell’azione
della Protezione Civile istituzionale, al pari dell’interesse, dell’impegno e dell’azione, dalla medesima già posti nelle fasi del soccorso e
della pianificazione inerente il ripristino dello stato dei luoghi e il ritorno alla normalità precedente le circostanze sventurate. Le risultanze
di questo nuovo percorso, secondo quanto attestato sia dal DNPC
sia dagli Enti e gli organismi con cui l’Unitalsi ha interagito nelle varie
circostanze, sono state sicuramente molto positive e tali da ulteriormente responsabilizzare l’Associazione sull’esigenza di dedicare a
questo particolare ambito operativo di servizio alla cittadinanza, il
massimo impegno possibile non solo nell’immediatezza dell’emergenza quanto soprattutto nel cosiddetto “tempo di pace” attraverso
la formazione dei suoi volontari e la perfetta manutenzione ed efficienza delle dotazioni acquisite.
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Attività realizzate
L’Unitalsi è divenuta Associazione di Protezione Civile nel Dicembre 2004 e le prime esperienze in questo settore sono state:
• Esequie di Papa Giovanni Paolo II, aprile del 2005
• Subito dopo per l’Intronizzazione di Papa Benedetto XVI
• “XXIV Congresso Eucaristico Nazionale”, a Bari
• esercitazione Internazionale “Mesimex 2006” sull’Emergenza Vesuvio, nel 2006
• esercitazione “Valtellina 2007”, nel 2007
• Progetto finanziato dal Dipartimento di Protezione Civile sulle “Problematiche della malattia
e della disabilità nella pianificazione e gestione delle emergenze”, nell’ambito del progetto
si sono tenuti alcuni Convegni sul tema a Bari, Palermo, Potenza, Como e San Benedetto del Tronto
e due verifiche operative a Verona e a Roma.
• Intervento in Abruzzo a seguito del disastroso evento tellurico, dal 6 Aprile al 28 Agosto 2009
a L’Aquila e nei paesi limitrofi
• esercitazione “Terex” in Toscana, dal 25 al 28 novembre 2010
• esercitazione in Calabria, nel 2011
• attivazione per l’alluvione in Lunigiana, nel Dicembre 2011
• interventi varie zone del Territorio Nazionale per l’emergenza neve, nel Febbraio 2012.
L’Esperienza in Abruzzo
capitolo
03
Dal 6 aprile 2009, giorno in cui si è verificato il terremoto in Abruzzo, l’UNITALSI è stata al servizio della
Protezione Civile partecipando alle operazioni di soccorso della popolazione colpita dal sisma. L’intervento non è stato frutto solo dello slancio di generosità dei volontari unitalsiani, bensì di anni di esperienza al servizio delle esigenze di malati e disabili che hanno consentito all’Associazione di affrontare
le situazioni difficili in modo preciso e scrupoloso.
L’UNITALSI ha svolto in questa occasione un’attività continuativa ed intensa nelle zone terremotate,
con un centro di coordinamento al campo principale di Piazza D’Armi a L’Aquila in permanente contatto con la sede della Presidenza di Roma e da qui con le sezioni di tutta Italia, per quasi cinque mesi,
impiegando poco meno di 800 volontari, oltre 100 mezzi, attrezzature e ausili di vario genere.
I volontari UNITALSI hanno prestato il loro servizio presso le tendopoli di Piazza d’Armi e di Paganica e
sulla costa in località Silvi Marina e Giulianova.
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la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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Benché dunque non sia stata la prima volta, è proprio in terra d’Abruzzo che l’U.N.I.T.A.L.S.I. ha
sperimentato in maniera significativa le sue effettive potenzialità, colmando una lacuna all’interno del
Sistema Nazionale di Protezione Civile ed entrando così a far parte a pieno titolo di un organismo, la
Protezione Civile appunto, in grado di contare su un impianto di pronto intervento e di stabilizzazione
delle grandi emergenze tra i più efficienti ed efficaci d’Europa e del mondo.
Già poche ore dopo la disastrosa scossa tellurica delle 3 e 32 del 6 Aprile 2009, l’U.N.I.T.A.L.S.I. era
presente a L’Aquila con un cospicuo numero di volontari e automezzi adibiti al trasporto di persone
disabili, per fornire il proprio contributo, al fianco delle altre Organizzazioni allertate dalla Direzione Nazionale di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tale contributo si è concretizzato
nel fornire assistenza, conforto e sollievo alle fasce più deboli della popolazione, alle persone malate,
disabili e anziane, gravemente provate dalla perdita di familiari, di parenti e amici, rimaste senza un tetto
e costrette a vivere e convivere precariamente.
In queste circostanze lo slancio di generosità dei volontari non è sufficiente; occorre, infatti, sapersi
“muovere” in modo attento, scrupoloso, preciso, perché l’improvvisazione è il peggiore nemico delle
emergenze, laddove è invece fondamentale saper convogliare in modo organico e organizzato le “energie emotive” di chi offre il proprio aiuto.
Si può senz’altro affermare che l’U.N.I.T.A.L.S.I. ha svolto molto bene il compito che gli è stato assegnato, riscuotendo l’apprezzamento di tutti coloro che hanno visto l’Associazione impegnata continuativamente e costantemente dal 6 aprile al 28 agosto 2009 nelle zone terremotate.
L’U.N.I.T.A.L.S.I. è stata presente, infatti, in Abruzzo con l’impiego di quasi 800 volontari e oltre 100
pulmini, con un centro di coordinamento sul posto presso il campo principale di Piazza D’Armi in permanente contatto con la sede della Presidenza Nazionale e da qui con le sezioni e sottosezioni di tutta Italia.
Il saper adeguare il proprio apporto operativo, metodologico e di permanenza in loco, alla continua
evoluzione dell’emergenza e soprattutto del “post” emergenza, è stato sicuramente l’aspetto più rilevante di questa arricchente esperienza, interpretata e vissuta dai volontari come viene praticata nelle
attività giornaliere nei luoghi di provenienza, ossia come nel Pellegrinaggio quotidiano verso quel santuario che è la persona umana.
I protagonisti della Protezione civile
Per l’Unitalsi le modalità di partecipazione sono l’aspetto più importante del servizio di protezione civile,
perché è solo nella piena consapevolezza dei motivi/obiettivi, della conoscenza del sistema d’interazione con gli altri organismi e della sua pratica esplicazione, che vi sono le necessarie garanzie di resa del
servizio secondo le prerogative associative e le attese istituzionali:
• ai volontari di Protezione Civile dell’Unitalsi non è chiesto di scavar macerie, spalare la mota
o la neve, spegnere incendi o arginare alluvioni, perché queste sono azioni per le quali c’è già chi
sa farle molto bene; il servizio di Protezione Civile dell’Unitalsi consiste invece nell’intento
di assicurare una particolare cura alla fascia più fragile della cittadinanza, proprio come fa nella vita
di tutti i giorni, fornendo assistenza, vicinanza, sostegno e accompagnamento,
a malati, anziani e disabili;
• i volontari del Settore di Protezione Civile dell’Unitalsi sono allertati e attivati dai rispettivi Referenti
Sottosezionali di concerto coi rispettivi Referenti Sezionali e del rispettivo Referente di Macroarea,
sulla base di precisi presupposti che detti Responsabili stabiliscono col vertice del Settore,
che a sua volta ne risponde al Direttivo e al Presidente Nazionale;
• tali presupposti si concretizzano esclusivamente su allerta del Dipartimento Nazionale di Protezione
Civile in quanto attualmente l’Unitalsi interviene solo per le emergenze di rilievo nazionale,
ma siprevede che al termine del percorso formativo indispensabile a che sussistano le garanzie
di una resa del servizio, sempre e ovunque conforme alle attese, le attività in Protezione Civile
possano realizzarsi anche in caso di emergenze di rilievo regionale e successivamente
anche a livello locale;
• i volontari Unitalsi che desiderano aderire al Settore di Protezione Civile, compilano un’apposita
scheda di domanda scaricabile sul sito www.unitalsi.it che consegnano al proprio Referente
di Sottosezione previa congiunta sottoscrizione sua e del Presidente di Sottosezione,
per l’inserimento nell’anagrafica Nazionale;
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Mezzi e risorse a disposizione della protezione civile di Unitalsi
Per la Protezione Civile sono stati utilizzati, fino al terremoto in Abruzzo, i mezzi attrezzati U.N.I.T.A.L.S.I.
impiegati di solito in tutte le attività dell’Associazione che prevedono servizi di trasporto e accompagnamento di persone malate e disabili.
Dopo il sisma del 2009 in Abruzzo il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio
dei Ministri predispone un programma straordinario per la concessione di contributi finalizzato alla
riparazione, al ripristino o alla sostituzione dei mezzi e delle attrezzature impiegate dalle organizzazioni
nazionali di volontariato di protezione civile iscritte nell’elenco nazionale attivate dal Dipartimento in
occasione degli eventi sismici di in Abruzzo.
Le finalità del programma sono:
• consolidare ed implementare la capacità di risposta operativa del sistema del volontariato
di protezione civile, con riferimento alle maxi-emergenze nell’ambito degli eventi di rilievo nazionale;
• integrare le strutture operative e logistiche che beneficeranno dei contributi
L’UNITALSI ha presentato l’istanza per ottenere i finanziamenti previsti dal DPCM dall’art. 21 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri N° 3797 del 30 Luglio 2009 supportata dal progetto
“Azione prossimità obiettivo sollievo - Progetto di realizzazione di una colonna mobile da porre a supporto del sistema nazionale di protezione civile”.
capitolo
03
Con il finanziamento ricevuto l’UNITALSI si è dotata di:
• 3 Mini Bus attrezzati per il trasporto di persone disabili
• Carrelli appendice porta attrezzature, ausili e strumenti vari.
• N° 9 Tende pneumatiche complete del necessario per il loro montaggio ed uso secondo
la dotazione standard complete delle attrezzature, degli arredi e degli ausili necessari
• N° 9 Gazebo
• N° 6 Carrelli Termici Porta vivande calde e/o refrigerate
• 1 tenda tipo militare
L’obiettivo del progetto è quello di rendere l’azione dei volontari dell’Unitalsi internamente al Sistema
Nazionale di Protezione Civile, più rapida, più efficiente e più efficace, mediante la costituzione di una
colonna mobile di pronto impiego ripartita in 3 diversi contingenti aventi ciascuno propria potenzialità
operativa e di autosufficienza e geograficamente decentrati in 3 punti specifici del Territorio Nazionale,
interni ad altrettanto Macroaree (del Nord, del Centro e del Sud).
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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Da quanto sopra detto risulta evidente che il settore di Protezione Civile UNITALSI è strutturato in maniera tale che ogni Macroarea deve poter far conto di un minimo di attrezzatura che consenta di essere
sul posto in tempi brevissimi e di organizzare il proprio servizio in forma completamente autonoma,
avviandolo in attesa che arrivino attrezzature e volontari dalle altre Macroaree, se necessario e nella
forma e nella misura necessarie, con possibilità di ulteriore frammentazione operativa.
Di seguito si riporta uno schema della struttura organizzativa del settore di Protezione Civile UNITALSI.
Coordinatore
Nazionale
Vice Coordinatore
Nazionale
Referente Macro Area
Nord
Referente Macro Area
Centro
Referente Macro Area
Sud
Referenti delle Sezioni
del Nord
Referenti delle Sezioni
del Centro
Referenti delle Sezioni
del Sud
Referenti delle Sottosezioni
delle Sezioni del Nord
Referenti delle Sottosezioni
delle Sezioni del Centro
Referenti delle Sottosezioni
delle Sezioni del Sud
VOLONTARI
Con l’intervento in Abruzzo l’Unitalsi ha sperimentato in maniera veramente importante le sue effettive
potenzialità internamente al Sistema Nazionale di Protezione Civile, senza duplicazioni o sovrapposizioni in attività che altri soggetti da tanti anni svolgono molto bene, ma perfezionando il suo agire in una
sfera molto delicata che è quella dell’assistenza domiciliare, sociale e socio sanitaria alle persone più
fragili, senza la presunzione di compiere un intervento sostitutivo a quello pubblico ma con la consapevolezza e nella convinzione della necessità, invece, di porre in essere tutti quei servizi di prossimità
necessari, non tipicamente tecnici né prettamente sanitari, bensì di sollievo e di vicinanza concreta per
la soddisfazione “a tutto tondo” dei loro bisogni.
Nella fattispecie, a seguito dell’immediata allerta del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, già
poche ore dopo l’allerta del Dipartimento la Presidenza Nazionale Unitalsi ha fatto confluire al campo
principale di Piazza D’Armi un cospicuo numero di volontari e di automezzi adibiti al trasporto di persone disabili; un contingente immediatamente operativo che ha esplicato il proprio servizio nei seguenti
ambiti operativi:
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• la raccolta e la ri-distribuzione dei generi di 1°necessità;
• la cura e l’assistenza agli anziani e ai disabili (igiene personale, lavaggio degli indumenti,
distribuzione del vitto in tenda alle persone allettate, controllo delle terapie);
• il trasporto presso i centri di soccorso e gli Ospedali;
• il servizio farma-taxi (cioè la ricezione di ricette, l’acquisto e la consegna dei farmaci);
• il trasporto delle persone non autosufficienti per le più diverse esigenze;
• l’accompagnamento dei disabili e delle persone anziane secondo i bisogni;
• un monitoraggio continuo delle necessità di tutti gli abitanti del campo;
• il supporto, il sostegno morale e l’amicale incentivazione al superamento dello stress causato
dall’evento sismico e dalle sue conseguenze (aspetto questo molto complesso, difficile
da gestire per la forzata convivenza tra etnie e confessioni diverse)
• la messa in opera di un punto di aggregazione e di socializzazione che è servito a far trascorrere
il tempo in maniera più serena alle persone non autosufficienti.
Queste attività, un concorso di per se stesso sicuramente valido per la risoluzione dei problemi spiccioli
e concreti delle persone, si sono addirittura rivelate fondamentali per la gestione del complesso insieme, dell’emergenza e del post emergenza di Protezione Civile, in particolare al campo di Piazza D’Armi,
dove l’Unitalsi ha saputo interagire in maniera efficiente ed efficace con tutti gli altri organismi presenti,
per mezzo di una segreteria sempre attiva, pronta e disponibile e in costante stretto contatto con tutti
gli altri organismi di soccorso, nessuno escluso.
In questa circostanza l’Unitalsi ha reso il proprio servizio con circa 800 volontari e oltre 100 pulmini attrezzati per il trasporto disabili in 5 mesi d’incessante servizio, in circostanze complesse per la delicata
estenuante convivenza in una situazione di estremo disagio di numerose etnie e confessioni diverse,
riuscendo ad integrare appropriatamente lo slancio di generosità di tanti volontari col “muoversi” in
modo ordinato, attento e preciso, seguendo con scrupolo le indicazioni della Direzione Istituzionale e
del Distretto Sanitario di Base, nella piena consapevolezza che l’improvvisazione è il peggiore nemico
delle emergenze, laddove è invece indispensabile saper convogliare in modo organico e organizzato le
“energie emotive” di chi corre in soccorso del prossimo nell’intento di offrire il proprio aiuto.
Il riuscire ad adeguare l’apporto operativo, metodologico e di permanenza in loco alla continua evoluzione dell’emergenza e soprattutto del “post” emergenza, è stato in questa circostanza l’aspetto più
rilevante di questa estremamente arricchente esperienza, interpretata e vissuta dai volontari dell’Unitalsi come nella vita di tutti i giorni nei rispettivi territori di provenienza dove quotidianamente viene
sperimentata la bellezza dell’aiuto al prossimo più in difficoltà.
L’esperienza in Abruzzo è certamente stata l’esperienza più significativa di un percorso iniziato in punta
di piedi che ha portato l’Unitalsi al nastro di partenza di un nuovo cammino, che accresce notevolmente
le sue responsabilità associative originarie, ma che può proseguire con serenità e fiducia a completa
disposizione del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, grazie anche al potenziamento delle strutture e degli ausili di cui l’Unitalsi si è dotata per l’espletamento di un servizio più incisivo, perché meglio
organizzato.
capitolo
03
Come REALIZZIAMO
la nostra MISSIONE:
PROGETTI E ATTIVITÀ
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I RAPPORTI
con le ISTITUZIONI
e la COLLETTIVITÀ
0401
Il rapporto
con le ISTITUZIONI
capitolo
04
Progetti, attività, convenzioni con gli Enti Pubblici
L’iscrizione al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale (al n° 71 del 17/09/2003) ha
permesso all’UNITALSI, ai sensi della legge 383/2000, di presentare dei progetti alla Direzione Generale
per il volontariato, associazionismo sociale e politiche giovanili, a beneficio di persone malate o disabili.
Dal 2005 i progetti approvati e finanziati sono stati:
L’UNITALSI in cammino nel III° millennio
Si è concluso nell’aprile del 2006 ed ha dato la possibilità a molte persone disabili e anziane dell’Associazione di uscire dall’isolamento in cui talvolta si trovano, di attivare il più possibile le proprie capacità
residue, di aiutarle, senza sostituirsi a loro, nella gestione delle attività quotidiane.
Tre ambiti di formazione per percorsi di vita
Avviato nel febbraio 2006, il progetto ha proposto un percorso formativo e informativo rivolto a tutti i soci, abili o disabili, per attivare
“competenze trasversali” che tante volte si danno per scontate.
Il progetto formativo ha affrontato tre argomenti:
•Primo Soccorso
•Relazione d’aiuto
•Handicap e sessualità
Il progetto si è concluso nel dicembre 2007 con il Convegno “Handicap e Sessualità – L’UNITALSI di fronte ai problemi dell’affettività”.
Volontari in formazione
Avviato nel dicembre 2006, ha realizzato un insieme di attività programmate finalizzate a incrementare
le capacità individuali o di gruppo nello svolgere un lavoro e/o un ruolo sociale.
Il progetto “Volontari in formazione” è stata una risposta alle esigenze emerse all’interno dell’Associazione che ha individuato la realizzazione di due distinti percorsi formativi:
1. la formazione per i Responsabili dell’Associazione con l’obiettivo di far acquisire maggiori
competenze nelle aree tecniche e comunicative e far crescere le loro capacità relazionali;
2. la formazione per l’Amministrazione di Sostegno che ha realizzato, come prima attività,
un seminario di sensibilizzazione e informazione sulla legge 6/2004 e sulla nuova
figura giuridica dell’Amministratore di Sostegno con lo scopo di produrre
conoscenze e competenze specifiche sulla materia.
I RAPPORTI
con le ISTITUZIONI
e la COLLETTIVITÀ
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Orto Giardino
Con questo progetto è stato proposto ai molti soci disabili appartenenti all’Associazione e ai volontari, che con loro condividono parte
delle attività quotidiane, una modalità completamente nuova per
stare insieme.
L’obiettivo del progetto è stato far stabilire ai partecipanti alle attività
un rapporto diretto con la natura e i suoi ritmi prendendo parte alla
coltivazione e alla crescita delle piante, in un clima di collaborazione
reciproca, in una dimensione di gruppo attenta, tuttavia, alle caratteristiche dei singoli.
La disciplina dell’orto-giardino-didattica, applicata durante lo svolgimento del progetto, oltre ad essere una delle tante metodologie
per spiegare il ciclo vitale delle piante è, per le persone disabili, una
vera terapia che offre stimoli che interessano diversi aspetti della
personalità.
Volere Volare
Con questo progetto, avviato il 6 novembre 2009, l’UNITALSI ha
pensato di far conoscere e sperimentare ai propri soci disabili il
Volo Sportivo come ulteriore mezzo per superare le barriere fisiche
e culturali, attivare percorsi di crescita personale e diventare strumento di svago.
La dimostrazione che pilotare un aeroplano non è un’esperienza
preclusa alle persone con disabilità motoria ce la fornisce l’Associazione dei “Baroni Rotti”, la quale ha dato vita alla prima scuola
di volo per piloti disabili in Italia. Grazie ad essa molte persone con
handicap motori sono riuscite a conseguire l’attestato per il volo da
diporto e sportivo, dimostrando che, quando la professionalità di
chi insegna e la tenacia dell’allievo si uniscono, è possibile andare
molto “in alto”.
L’UNITALSI ha voluto instaurare un rapporto di collaborazione con
l’Associazione “Baroni Rotti” perché la assistesse, con la sua esperienza e conoscenza, durante la realizzazione del progetto, nella
convinzione che la disabilità fisica non preclude a priori la possibilità
di pilotare un aereo e che il volo è un mezzo innovativo per raggiungere l’inclusione sociale.
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I luoghi della disabilità in un click
Nel 2006 l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato la “Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità”. Fra
i vari temi da essa affrontati spicca l’indicazione agli Stati Membri di
adottare tutte quelle misure “… necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio,
incluse le situazioni di conflitto armato, le emergenze umanitarie e
le catastrofi naturali”.
In questo contesto si inserisce il progetto “I luoghi della disabilità
in un click” con il quale l’UNITALSI si propone di implementare una
banca dati informatica che possa costituire una utile base di partenza per i Comuni e gli Enti Locali che sono chiamati a realizzare
un efficace piano per la gestione delle emergenze.
La base di dati contiene informazioni circa l’ubicazione sul territorio dei soci UNITALSI disabili e non autosufficienti che, in caso
di calamità, facilita l’intervento della Protezione Civile messa nelle
condizioni di conoscere esattamente dove intervenire per evacuare
le persone non autonome.
Ulteriore supporto alle operazioni di Protezione Civile in caso di
emergenza è dato dall’inserimento nel data base dei dati dei volontari di Protezione Civile UNITALSI che possono essere attivati
rapidamente in caso di calamità.
capitolo
04
Il computer in un batter d’occhi
Con questo progetto l’UNITALSI promuove l’inclusione sociale
delle persone disabili e l’acquisizione di una sempre maggiore autonomia attraverso l’uso del computer.
I beneficiari del progetto sono persone affette da disabilità anche
gravi che necessitano di particolari ausili per utilizzare il computer.
L’UNITALSI, fra quelli esistenti, ha selezionato i prodotti informatici messi a punto da un ingegnere disabile e commercializzati da
A.I.D.A. srl (Ausili di Informatica per Disabili e Anziani). Tali prodotti
sono di facile apprendimento ed uso e, per la loro adattabilità, soddisfano le esigenze di una vasta categoria di soggetti affetti anche
da gravi disabilità. L’UNITALSI grazie a questo progetto ha fornito,
ai 45 destinatari, gli ausili scelti e tarati su ogni persona che consentono l’utilizzo dei supporti informatici più comuni a persone che, per
il tipo di patologia, non vi hanno accesso e di accrescere, quindi,
la loro formazione, la loro capacità di relazione e di comunicazione.
I RAPPORTI
con le ISTITUZIONI
e la COLLETTIVITÀ
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L’arte fruibile da tutti
L’obiettivo del progetto è offrire assistenza e accoglienza nelle città d’arte ai disabili che intendono
partecipare alla vita culturale della comunità e godere delle bellezze artistiche di cui siamo ricchi. Con il
progetto si intende far uscire dall’isolamento, non solo culturale, i cittadini con difficoltà motorie e sensoriali; creare delle fattive sinergie tra mondo del volontariato, enti locali e mondo delle associazioni per
dare continuità nel tempo al servizio; trasferire l’esperienza acquisita con il progetto ad altre sedi dell’UNITALSI che saranno messe in rete per consentire la mobilità delle persone disabili tra le varie città.
I destinatari del progetto sono i soci disabili UNITALSI.
Il progetto “L’arte fruibile da tutti” dell’UNITALSI crea una stretta collaborazione tra diversi attori (Ministero per i Beni e le Attività culturali, Soprintendenza del Comune di Roma, la Direzione dei Musei
Vaticani, l’Ufficio Nazionale per i Beni Ecclesiastici della CEI ecc.) nella prospettiva di dare vita a forme di
intervento condivise e partecipate che garantiscano esiti di lunga durata presso il pubblico “speciale”.
Per il raggiungimento degli obiettivi l’UNITALSI realizza una sede operativa necessaria allo svolgimento
e alla gestione delle attività previste dal progetto. Il servizio attivato consente, tramite gli operatori della
sala operativa di:
• conoscere gli itinerari previsti nel progetto, i luoghi visitabili inclusi negli itinerari
e le loro caratteristiche di accessibilità;
• per i soci di Roma, richiedere il servizio di trasporto dal domicilio al luogo di incontro con il gruppo;
• richiedere, nel caso di visitatori provenienti da altre località, il servizio di trasporto
dalla stazione ferroviaria principale al luogo di incontro con il gruppo.
Il bilancio sociale: un metro di misura del prodotto associativo
L’UNITALSI ha voluto dotarsi del Bilancio Sociale quale strumento di comunicazione e gestione con il
quale evidenziare il “valore aggiunto” delle numerose iniziative che sono intraprese dall’Associazione
che concorrono a migliorare il quotidiano di tutti i propri soci.
Con questo progetto sono stati forniti gli strumenti per redigere il Bilancio Sociale dell’Associazione.
L’UNITALSI con l’adozione del Bilancio Sociale ha compiuto un’importante operazione di immagine e
di sostanza, per rafforzare la trasparenza che ha sempre caratterizzato le sue azioni. Ha, inoltre, accresciuto il coinvolgimento di tutti i membri dell’Associazione e la consapevolezza sugli obiettivi strategici.
Ha rappresentato e descritto, nel loro complesso, le attività dell’Associazione e non soltanto da un
punto di vista economico-finanziario, contribuendo a costruire una nuova cultura della rendicontazione,
impostando un criterio di valutazione partecipata e consapevole, capace di crescere la qualità gestionale di tutta l’organizzazione.
PROGETTO Germogli diversi
Il progetto “Germogli diversi” utilizza l’arte floreale con una valenza terapeutica, ma anche come possibilità di sbocco professionale per i giovani disoccupati e disabili e come impiego del tempo libero per
gli anziani. Il progetto “Germogli diversi” intende seguire un percorso nel quale l’arte della decorazione
floreale e la bellezza dei versi biblici e letterari confluiscono mettendo i destinatari nella condizione di
acquisire le competenze e le abilità necessarie. In particolare il titolo del progetto esprimere proprio
questo cammino: “germogli” perché i destinatari impareranno a utilizzare il materiale vegetale offerto
dalla natura (fiori, rami, foglie, frutti); “diversi” nel duplice significato di trovare fonte di ispirazione dai
versi biblici o letterari e perché il progetto coinvolge anche le persone diversamente abili (solitamente
escluse dalle creazioni artistiche), che possono così imparare le tecniche per la decorazione floreale.
Per consentire ad un numero maggiore di soci diversamente abili dell’UNITALSI di partecipare ad una
attività così particolare, si è pensato di affiancare alla decorazione floreale anche quella della ceramica,
un’antichissima tecnica esecutiva che parte dalla terra per divenire espressione artistica.
Inserendo questa nuova attività si consente anche alle persone diversamente abili che hanno attitudini
e capacità manuali non idonee ad intraprendere l’arte della decorazione floreale di partecipare ad un
percorso che mira fondamentalmente all’inclusione sociale delle persone disabili, a dare una prospettiva di futuro ai giovani disoccupati.
Le composizioni realizzate attraverso l’arte floreale saranno riprodotte, dalle persone disabili che non
sono in grado di applicarsi in questa tecnica decorativa, con dipinti eseguiti, su piatti o vasi già forgiati,
con l’impiego delle antiche tecniche di smaltatura, disegno dal vero, tecnica dello spolvero, decorazione e completati con la sorprendente fase della cottura.
Attraverso il progetto si vogliono mettere i partecipanti nella condizione di progettare con creatività e
realizzare con arte, armonia ed equilibrio, composizioni, addobbi e decorazioni floreali. Al termine del
progetto formativo sarà costituita una Associazione Culturale dal nome “Germogli diversi” alla quale
aderiranno i partecipanti al corso.
Destinatari del progetto sono i soci UNITALSI anziani, disabili e giovani disoccupati.
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Messa a punto e diffusione di una metodologia di raccolta fondi efficace per l’UNITALSI
Per un’organizzazione come l’UNITALSI, grande per gli ideali e la storia che rappresenta, ma anche dal
punto di vista della sua dimensione organizzativa e della sua articolazione territoriale, si pone in modo
molto stringente il problema della sostenibilità economico finanziaria a medio-lungo termine.
Questo risulta tanto più vero e urgente oggi, visto il forte contrarsi dei fondi pubblici e la concorrenza
crescente anche sul versante dei finanziamenti e dei fondi per le organizzazioni nonprofit, a causa del
periodo di crisi che tutti devono affrontare, compreso il settore del sociale.
In tale contesto il fund raising, inteso prioritariamente come “motore” dello sviluppo e strategia di sostenibilità economica e finanziaria a medio-lungo termine, diventa una opportunità irrinunciabile per qualsiasi organizzazione nonprofit che voglia limitare i rischi diversificando le proprie fonti di finanziamento.
Se si affrontasse però il tema del fund raising dal solo punto di vista dei parametri economico finanziari,
si commetterebbe un grave errore.
La pratica infatti dimostra che la scarsa chiarezza relativamente agli aspetti di tipo strategico ed organizzativo è la principale causa di insuccesso e di frustrazione.
I risultati attesi più rilevanti saranno:
• la creazione di un gruppo di coordinamento ed indirizzo del fund raising a livello centrale
(“steering committee”), che valorizzi le risorse già presenti, potenzi le iniziative già avviate da tempo,
formuli soluzioni e idee su come superare eventuali problemi ed identifichi alternative per il futuro;
• la creazione e l’avvio di alcuni gruppi pilota periferici;
• la messa a punto di semplici ed efficaci strumenti operativi adatti alle realtà locali
ed al profilo delle persone coinvolte;
• il trasferimento di un metodo efficace di fare fund raising.
capitolo
04
Quanto messo a punto e sviluppato dai gruppi pilota sarà trasferito a tutte le sedi periferiche UNITALSI
che si trovano su tutto il territorio nazionale, 19 sezioni e 267 sottosezioni, dove le sezioni corrispondono alle Regioni e le sottosezioni alle diocesi.
I principali destinatari del progetto sono:
• Presidente Nazionale,
• Membri del Consiglio Direttivo
• Presidenti di Sezione
• Dipendenti della Presidenza Nazionale
• Presidenti di Sottosezione
• Volontari.
I RAPPORTI
con le ISTITUZIONI
e la COLLETTIVITÀ
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0402
RETI e RELAZIONI
sul TERRITORIO
L’Unitalsi, evolvendosi sempre più come Associazione, ha imparato ad inserirsi nei circuiti del volontariato nazionale anche non ecclesiale; ha imparato a confrontarsi con tutte quelle realtà che sono presenti nel mondo della disabilità con progetti e proposte di condivisione e di socialità nuova; ha imparato
a confrontarsi ed a dialogare con gli enti pubblici (Comune, Provincia, Regione) e con lo Stato (Servizio
Civile, Protezione Civile, Associazionismo sociale) per utilizzare gli strumenti legislativi e regolamentari
esistenti allo scopo di favorire la crescita di una solidarietà efficiente e non pietistico-sentimentale.
Adesione ad Associazioni, Network, Consorzi e partecipazione a Consulte
Associazioni, network,
consorzi
Aderenti
Descrizione
FISH – Federazione Italiana
Superamento Handicap
UNITALSI nazionale
Unitalsi aderisce alla Federazione
in qualità di socio.
Adesione al Centro Nazionale
del Volontariato
UNITALSI nazionale
L’Unitalsi è socio del CNV
e membro del consiglio
di indirizzo.
Tavolo Ecclesiastico
per il Servizio Civile
UNITALSI nazionale
Assemblea delle Associazioni
ASUR/Zona Territoriale 13
Sottosezione UNITALSI
Ascoli Piceno
Consulta diocesana
per la pastorale della salute
Sottosezione UNITALSI
Ascoli Piceno
Consulta del Terzo Settore presso
società della Salute Zona Pisana
SS UNITALSI di Pisa
Consulta della Pastorale Giovanile
UNITALSI nazionale
Consulta per gli Operatori Sanitari
UNITALSI nazionale
Consulta delle Aggregazioni Laicali
UNITALSI nazionale
Consulta del Volontariato
di Protezione Civile
UNITALSI nazionale
Consulta Turismo Religioso
UNITALSI nazionale
Dell’Assemblea fanno parte
le associazioni di volontariato
operanti in ambito sanitario
e socio-sanitario e le associazioni
di tutela o promozione dei diritti
del malato presenti all’interno
del territorio della Zona Territoriale
13 dell’ASUR Marche.
L’Unitalsi è soggetto attuatore
di un progetto.
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Convenzioni, accordi, protocolli di intesa stipulate tra UNITALSI ed enti/organizzazioni/aziende
Contraenti
Descrizione
Protocollo d’intesa tra FIABA –
Fondo Italiano Abbattimento
Barriere Architettoniche e UNITALSI
Tutela della parità e pari opportunità per tutti i cittadini, creazione
in sinergia di efficaci azioni volte alla concretizzazione
delle rispettive missioni.
UNITALSI ss di Ascoli Piceno Comune di Ascoli Piceno – capofila
dell’Ambito Territoriale Sociale XXII
Realizzazione di esperienze formative di volontariato all’interno
di strutture residenziali educative per minori da parte di cittadini
dell’Ambito Territoriale XXII interessati all’affido familiare
Protocollo d’intesa tra UNITALSI ss
Accoglienza del signor L.P. in qualità di volontario.
di Ascoli Piceno – Ufficio Esecuzione
Penale Esterna di Macerata-Ascoli
Piceno-Fermo
Protocollo d’intesa tra UNITALSI ss
di Isola Capo Rizzuto e la Direzione
Didattica Statale del 2° circolo Karol
Wojtyla di Isola Capo Rizzuto.
Servizio volontario UNITALSI di assistenza educativo-funzionale
verso alunni diversamente abili.
Convenzione tra UNITALSI ss
di Rossato Cariati e Comune
di Corigliano Calabro
L’UNITALSI, Sottosezione di Corigliano Calabro, dovrà coordinare
in maniera costante il Settore Socio-Educativo-Formativo e della
Solidarietà Sociale del Comune di Corigliano.
Convenzione tra UNITALSI ss
di Frosinone e Ministero
della Giustizia.
Convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ai sensi
degli artt. 54 del D.L.vo. 28.8.2000, n. 274, 2 D.M. 26.03.2001, 186
co. 9 Bis e 187 co. 8 D.Lgs. 30.04.1992 n. 285.
Convenzione tra UNITALSI ss
di Savona
Convenzione per intervento di assistenza per somministrazione
farmaci in orario scolastico.
Convenzione tra UNITALSI ss
di Soverato ed il Comune di Soverato
Convenzione per la realizzazione del progetto “Assistenza materiale
e di base alunni diversamente abili”.
Convenzione tra UNITALSI ss di
Tursi ed il Comune di Policoro (MT)
Convenzione per il trasferimento contributo Piano Sociale di Zona
per gestione Punti Ludici.
Convenzione tra UNITALSI ss di
Ascoli Piceno e Regione Marche
Convenzione per la gestione di servizi di accoglienza in favore
di stranieri richiedenti asilo – Ordinanza 3933/2011
Accordo tra UNITALSI e Fondazione
Banco Farmaceutico Onlus
Accordo di collaborazione per la raccolta, la distribuzione,
conservazione e gestione dei farmaci
Convenzione tra UNITALSI ss
di Imola e il Servizio Sanitario
Regionale Emilia Romagna
Convenzione per il trasporto dei pazienti dializzati presso
l’Unità Operativa Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Civile di Imola.
Protocollo d’Intesa tra l’UNITALSI ss
di Margherita di Savoia e l’Azienda
Sanitaria Locale BT
Protocollo di intesa per un’azione comune nel contrastare le ondate
di caldo anomalo.
Convenzione tra la Sezione Pugliese
UNITALSI e la ASL BT
Convenzione per l’espletamento delle attività di collegamento
mediante automezzi dedicati tra i Poliambulatori dei Comuni afferenti
al Distretto Socio Sanitario n. 1
Convenzione tra la ss UNITALSI
di Margherita di Savoia e l’Azienda
Sanitaria Locale BT
Convenzione che consente ai volontari UNITALSI di svolgere attività
di sportello informativo per l’utenza che accede al Poliambulatorio
del Distretto Socio Sanitario.
Convenzione tra la ss UNITALSI di
Pisa e la ASL 5 di Pisa
Convenzione che attiene la casa famiglia di Pisa.
Convenzione tra la ss UNITALSI di
Barletta e la ASL BAT
Convenzione che attiene la casa famiglia di Barletta.
Convenzione tra la ss UNITALSI di
Barletta e il comune di Barletta
Convenzione che attiene la casa famiglia di Barletta.
Convenzione tra la ss UNITALSI di
Rieti e il Comune di Rieti
Convenzione che attiene la casa famiglia di Rieti.
capitolo
04
I RAPPORTI
con le ISTITUZIONI
e la COLLETTIVITÀ
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Copromozioni Servizio Civile - Associazioni
Contraenti
Descrizione
Convenzione tra la ss UNITALSI
di Margherita di Savoia e la Scuola
Secondaria Statale I Grado
“Giovanni Pascoli”
Convenzione per la copromozione del progetto di Servizio Civile
“Il piacere di studiare giocando”.
Convenzione tra la ss UNITALSI
di Padova e la Parrocchia
di San Girolamo
Convenzione per la copromozione del progetto di Servizio Civile
“Un’oasi di accoglienza”.
Convenzione tra la ss UNITALSI
di Roma e l’Associazione Amici
di Padre Savino
Convenzione di copromozione per il progetto di Servizio Civile
“Un’oasi di accoglienza”
Convenzione tra l’UNITALSI
ed il I° Istituto Comprensivo Statale
Palazzolo Acreide
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli-isole”.
Convenzione tra la ss UNITALSI
Margherita di Savoia e il Comune di
Margherita di Savoia
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per
non sentirsi soli centro sud, sud e isole”.
Convenzione tra la ss UNITALSI
Margherita di Savoia e la ASL BAT
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro sud, sud e isole”.
Convenzione tra la ss UNITALSI
di Barletta e la Fondazione
La Macchia Onlus
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“La solitudine condivisa centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI di Roma
e l’Associazione SO.SPE.
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI
e la Parrocchia Santuario S. Maria
delle Grazie al Trionfale
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI
e la Parrocchia S. Domenico
di Guzman
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI
e l’Associazione Paraplegici delle
Marche Onlus
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI
e l’Associazione La Meridiana Onlus
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “
Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI
e l’Associazione Festa della Vita
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI
e la Croce Verde Onlus
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
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Copromozioni Servizio Civile - Profit
Contraenti
Descrizione
Convenzione tra UNITALSI
e D’Emidio & Novi snc
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI e Cart.
Unitecnica di Angelini Giuseppe
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI
e Seros di Cappelli Nadia
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI
e Servizi Italia snc
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI
e l’azienda Editrice Rotas Srl
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI
e Il Pastaio di Maffei S. & C. snc
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Convenzione tra UNITALSI
e Creazioni Franci di Torre Michela
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”.
Copromozioni Servizio Civile – Università
Contraenti
Descrizione
Convenzione tra UNITALSI
e Università degli Studi di Parma
Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”,
“Un’oasi di accoglienza” e “Vivere come a casa”.
capitolo
04
Servizio Civile – Certificazioni Competenze
Contraenti
Descrizione
Convenzione tra UNITALSI
Bambin Gesù Ospedale Pediatrico
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante
l’espletamento del servizio relativo ai progetti di Servizio Civile
“Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”,
“Un’oasi di accoglienza”, “Vivere come a casa”, “Il piacere di studiare
giocando”, “Lourdes città europea per un servizio all’Europa”.
Iscrizione negli albi e/o registri regionali, comunali
Albo, registro
Descrizione
Comune di Rignano
Flaminio - Albo delle Associazioni
Iscrizione nell’albo delle Associazioni
del Comune di Rignano Flaminio (RM).
Regione Autonoma della
Sardegna - Registro regionale della
Associazioni di Promozione Sociale.
Determina n. 658, prot. n. 10703, 29/04/2010. Iscrizione
della Sezione Sarda Nord nella seconda sezione del Registro
regionale della Associazioni di Promozione Sociale al n. 12..
Regione Lombardia - Registro
Regionale dell’Associazionismo –
Sezione F – Associazione di Promozione Sociale
Decreto di l’iscrizione della Sezione UNITALSI Lombarda
nel Registro Regionale dell’Associazionismo al n. 55.
Regione Puglia – Registro Generale
Atto dirigenziale con il quale la Regione Puglia iscrive
la Sezione UNITALSI Pugliese nel Registro Regionale
delle Associazioni di promozione sociale.
I RAPPORTI
con le ISTITUZIONI
e la COLLETTIVITÀ
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Come USIAMO
le RISORSE:
RENDICONTO ECONOMICO
Questa sezione pone in luce alcuni aspetti importanti del bilancio di esercizio dell’Associazione, sottoposto, come gli anni precedenti, a revisione contabile legale.
Nelle pagine seguenti, viene così riportata una ricognizione dei principali risultati economici e patrimoniali conseguiti nel 2011, presentando
• I dati patrimoniali e finanziari di Unitalsi;
• l’analisi delle risorse raccolte dall’Associazione, suddividendole per tipologia di provenienza
e di soggetto finanziatore;
• le modalità di utilizzo di tali risorse, indicando la destinazione per servizi e progetti di Unitalsi
e per le le spese funzionali e di mantenimento della struttura e delle attività organizzative.
capitolo
05
L’obiettivo è quello di comunicare, in modo chiaro e trasparente a tutti i portatori di interesse, come
Unitalsi reperisce e utilizza le risorse economiche di cui dispone.
Come USIAMO
le RISORSE:
RENDICONTO
ECONOMICO
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0501
Sintesi delle INFORMAZIONI
FINANZIARIE e PATRIMONIALI
Stato Patrimoniale – dati al 31/12/2011
Attivo
Passivo
B - Immobilizzazioni
€ 29.285.138,29
A – Patrimonio Netto
e 23.715.967,34
Immobilizzazioni immateriali
e 925.757,01
Riserve statutarie
e 51.645,69
Biblioteca programmi
e 60.490,01
Altre riserve
e 25.443.167,63
Oneri pluriennali
e 600.741,38
Differenza d’esercizio finale -€e 1.778.845,98
Case famiglia
e 264.525,62
Immobilizzazioni materiali
e 7.492.655,76
Fabbricati
e 5.283.760,26
Impianti e macchinari
e763.093,09
Mobili e macchine d'ufficio
e 124.448,09
Automezzi
B – Fondi Rischi
e 3.053.313,86
C – Trattamento
fine Rapporto Lavoro
Subordinato
e 615.393,06
e 953.082,73
D – Debiti
e 11.164.160,24
Beni in omaggio
€
Debiti verso
banche-c/c postali
e 7.488.962,32
Immobilizzazioni in corso e acconti
e 368.271,59
Mutui passivi
e 750.430,63
Immobilizzazioni finanziarie
e 20.866.725,52
Debiti verso fornitori
e 2.216.255,72
Partecipazioni
e 19.964.200,26
Debiti tributari
e 72.488,69
Crediti
e 500.788,48
Debiti verso istituti
di previdenza
e di sicurezza sociale
e 92.765,36
Depositi cauzionali
e 401.736,78
Altri debiti
e 543.257,52
C - Attivo Circolante
e 9.038.204,16
Rimanenze
e 698.542,11
E – Ratei e Risconti
e 41,08
Crediti
e 1.977.131,08
Totale Passivo
e 38.548.875,58
-
Attività finanz. che non costituiscono e 438.343,55
immobilizzazioni Disponibilità liquide
e 5.924.187,42
D – Ratei E Risconti
e 225.533,13
Totale Attivo
e 38.548.875,58
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0502
ANALISI delle ENTRATE
Le entrate economiche di Unitalsi nel 2011 sono state generate da:
• Quote dei Pellegrinaggi
• Risorse da quote associative: rappresentate dalle quote associative versate dagli associati
• Contributi per progetti, 5x1000, gestione delle Case, ecc (vedi dettaglio in seguito)
• Oblazioni, contributi da soci, da sezioni territoriali, da privati e da imprese:
liberalità e risorse erogate per sostenere le finalità dell’Associazione
• Attività finanziarie
• Altri proventi strarodianri
A - Valore della produzione
e 45.633.549,80
Quote associative
e 1.042.528,00
Quote pellegrinaggi
e 38.428.705,90
Oblazioni
e 3.535.481,67
Altri ricavi e proventi
e 2.626.834,23
C - Proventi finanziari
e 31.938,72
Da titoli iscritti nell'attivo circolante
e 2.934,01
Interessi e altri proventi finanziari
e 29.004,71
E - Proventi straordinari
e 117.353,85
Proventi
e 33.273,96
Donazioni, lasciti e legati
e 84.079,89
capitolo
05
Nella voce “Altri ricavi e proventi” rientrano i fondi che Unitalsi è riuscita a reperire nel 2011 grazie alla
propria capacità progettuale o ai propri servzi erogati come ad esempio :
• Sovvenzioni pro Case Famiglia da Enti Pubblici
• Contributo Legge 438
• Contributi da Enti Pubblici per Servizio Civile
• Contributi da Enti Pubblici per Protezione Civile
• Contributi da Enti Pubblici per Progetti
• Altri Contributi da Enti Pubblici
• Rimborso da Erario 5x1000
Un’altra importante fonte di finanziamento è l’apporto dei donatori che, con i loro contributi sostengono le attività dell’Associazione: nel 2011 sono stati raccolti 4.884.622 euro. All’interno di questa cifra,
rientrano i contributi ricevuti durante la giornata Nazionale Unitalsi.
Contributi da donatori
2011
Donazioni (oblazioni)
e 3.535.482
Lasciti testamentari
e 84.080
Altre iniziative (Giornata Nazionale)
e 1.265.060
totale
e 4.884.622
Come USIAMO
le RISORSE:
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ECONOMICO
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0503
ANALISI delle USCITE
Nel 2011 Unitalsi ha utilizzato le risorse economiche per:
•sviluppare tutte le attività e i progetti in coerenza con il perseguimento della Mission dell’Associazione;
•acquisire servizi, beni, materiali ecc per i Pellegrinaggi;
•mantenere la propria struttura organizzativa;
•garantire il funzionamento delle Comunità, Case Vacanze e delle strutture in generale.
Costi della produzione
e 47.174.798,20
Costi di materie di consumo e merci
e 3.299.688,01
Spese per pellegrinaggi
e 32.784.406,53
Oblazioni
e 910.327,49
Spese per Case famiglia
e 945.482,18 Spese per servizi
e 3.380.828,61
Spese per godimento di beni di terzi
e 720.220,19
Spese per il personale
e 2.594.420,01
Ammortamenti e svalutazioni
e 1.319.020,46 Altri accantonamenti
e 166.143,03 Oneri diversi di gestione
e 966.339,58 Spese per Servizio Civile
e 141.830,41
Variazioni rimanenze materiali di consumo e merci
e 53.908,30 C - Interessi e altri Oneri finanziari
e 283.732,16
E - Oneri straordinari
e 11.951,99
Imposte sul reddito d'esercizio
e 91.206,00
Sul fronte degli acquisti, Unitalsi imposta specifiche procedure improntate alla ricerca della massima
efficienza e della trasparenza. Per l’acquisto dei vari materiali necessari per la stagione pellegrinaggi
(divise, gadget etc etc) ad esempio, la Presidenza Nazionale, ad inizio anno, seleziona una serie di
fornitori a cui invia una richiesta di preventivo per i materiali di cui ha bisogno, con domanda di ricevere
i relativi campioni.
Una volta ricevuti sia i preventivi che i campioni vengono effettuati i vari ordini ai fornitori sulla base delle
migliori offerte qualità/prezzo.
In linea di principio per ogni acquisto fatto in Presidenza, sono richiesti almeno tre preventivi, il conseguente ordine è fatto all’azienda che offre il prodotto migliore al costo minore.
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UNITALSI - Presidenza Nazionale
Via della Pigna 13/a - 00186 Roma • tel. 06/6797236 - fax 06/6781421
e-mail: [email protected] • www.unitalsi.it
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