Bilancio Sociale UNITALSI 2012
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Bilancio Sociale UNITALSI 2012
porta con se le tavole dell’alleanza che lo identificano, gli danno un’identità, sicurezza nel suo procedere; Israele è popolo nomade verso la terra promessa ma porta con se, custodisce nella tenda del convegno, le tavole dell’alleanza: Es25,10-22, 33,7-11, 37.1-9) Il “miracolo” di Dio: l’Incarnazione (Gv1) •per l’uomo sembrerebbe non esserci via di uscita, non esserci “guarigione”, ma Dio interviene ancora una volta in modo straordinario perché il pellegrinaggio dell’uomo possa giungere alla meta della terra promessa: l’Incarnazione di Gesù •il “miracolo” di Dio è l’Incarnazione del Verbo, della Parola che si lascia incontrare e che salva •l’uomo vive quasi un “rigetto” della Parola, ma stavolta la Parola si “impasta” con la carne pur senza confondersi con essa •dall’annunciazione all’Incarnazione: non è un passaggio indolore perché quella Parola incarnata deve scontrarsi ancora una volta con i rigurgiti dell’umana malattia •dall’Incarnazione alla crocifissione: difatti quella Parola incarnata viene inchiodata sulla croce; sembrerebbe la sconfitta totale definitiva di Dio, invece la croce non è la sconfitta della Parola, bensì segna l’inizio della guarigione/redenzione •dalla crocifissione alla redenzione: la croce segna l’inizio della gloria perché apre alla guarigione totale, alla resurrezione •il Risorto lascia all’uomo anche il “vaccino” per tutelarsi nell’attesa dell’incontro ultimo con Dio, nel suo peregrinare senza errore verso la gloria del cielo: la Parola, la celebrazione e l’azione capitolo 03 prima ovvero la fase di preparazione all’incontro: •l’uomo si prepara all’incontro con Dio, è il tempo per prepararsi a fare il viaggio •Dio mette alla prova l’uomo, ma rimane sempre un Dio misericordia, pietoso, buono (nessuna prova è insostenibile per l’uomo, ma ciascuna è misurata alle sue capacità e comunque finalizzata al suo bene) •l’uomo conosce il tempo della conversione (nella Scrittura luogo particolare di questo momento è il deserto, dove Dio attira/conduce il suo popolo, duro di cuore, per parlare al suo cuore e farlo decidere per/verso Dio, Os 2,16) •il tempo della preparazione è anche tempo di espiazione dei propri peccati, di purificazione: Dio manda i suoi profeti ad ammonire l’uomo (“voce di uno che grida nel deserto…” Is 40,3) perché l’uomo (la creatura di Dio) si è “prostituita” ad altri dèi; Dio non manca di punire l’uomo per correggere la sua condotta iniqua •l’uomo crede di farcela da solo e commette il solito errore di presunzione che ritorna nella storia dell’umanità •l’uomo diventa dio di se stesso (è il problema della fede, l’uomo non ha fiducia di questo Dio) durante ovvero il tempo dell’incontro: •è il tempo dell’incontro, “della fruizione”, tempo di grazia speciale, eccezionale: eppure di fronte al “miracolo” dell’Incarnazione l’uomo risponde ancora una volta col “rigetto”, un rifiuto che lo conduce al peccato (Lc 17,25) •il tempo della massima Rivelazione/liberazione (incontro con Cristo, il Dio fatto uomo) coincide anche col tempo della massima separazione dettata ancora una volta però dalla scelta arbitraria dell’uomo (Gesù, venuto per abbattere ogni muro di separazione diventa, paradossalmente, motivo di separazione, Ef 2,14) •ma se il rifiuto di Gesù, del Verbo incarnato, porta al peccato ancora una volta è lo stesso Verbo incarnato a sconfiggere il peccato attraverso la croce: l’uomo gode della liberazione dal peccato e dalla morte senza meriti propri ma grazie a Gesù che scambia la maledizione dell’uomo con la benedizione della vita eterna (Gal 3,13) dopo ovvero insegnamento dell’incontro: •è il tempo della ricostruzione: l’uomo ricuce la sua relazione con Dio •l’incontro con Dio è dono: l’uomo collabora al progetto divino perché la sua salvezza è più vicina ora (Rm 13,11) -l’accoglienza: Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò bilancio SOCIALE 2012 la REALIZZAZIONE della MISSIONE UNITALSI 1 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 1 28/06/12 12.48 Bilancio Sociale realizzato all’interno del Progetto “Il bilancio sociale: un metro di misura del prodotto associativo”, finanziato ai sensi della L. 7 dic, 2000 n. 383 – Avviso pubblico del 30/7/2010 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 2 28/06/12 12.48 Indice principali impegni per il futuro nota introduttiva e metodologica 5 7 01 chi siamo, identità 11 11 13 14 16 21 02 le persone dell’Unitalsi 0201i soci 0202i dipendenti 0203 i volontari del servizio civile 0204 la formazione per il personale 0205la sicurezza sui luoghi di lavoro 27 28 32 34 38 39 03 come realizziamo la nostra missione: progetti e attività 0301 in cammino verso la fede: i pellegrinaggi 0302 vicini ai più deboli e a chi soffre: le attività educative, socio-assistenziali e di aiuto 0303 stare insieme: promozione, socializzazione e laboratori 0304 la voglia di imparare e di crescere insieme 0305 sostenere l’Unitalsi: l’autofinanziamento 0306 pregare in Unitalsi: i momenti di spiritualità 0307 proteggere e tutelare: la protezione civile di Unitalsi 41 42 47 62 66 68 69 70 04 i rapporti con le istituzioni e la collettività 0401 il rapporto con le istituzioni 0402 reti e relazioni sul territorio 77 77 82 05 come usiamo le risorse: rendiconto economico 87 88 89 90 0101da dove veniamo: la nostra storia, il nostro percorso 0102quello in cui crediamo: missione e valori 0103 dove andiamo: gli obiettivi per il futuro 0104 come siamo organizzati 0105 la presenza sul territorio e le organizzazioni collegate 0501 sintesi delle informazioni finanziarie e patrimoniali 0502analisi delle entrate 0503 analisi delle uscite BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 3 28/06/12 12.48 4 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 4 28/06/12 12.48 PRINCIPALI IMPEGNI per il FUTURO In un grande movimento, con una antica tradizione, le competenze e le esperienze sono patrimonio condiviso. E diventano servizi per la crescita e lo sviluppo. L’Unitalsi non si può limitare a continuare l’attività di sempre: le Sezioni e Sottosezioni sono e saranno impegnate a: •comprendere fino in fondo la realtà in cui operano, •migliorare costantemente la propria azione, •promuovere nuovi modi di essere strumenti per la comunità. intro Va affermato il bisogno che l’Unitalsi, da validissima organizzazione per il trasporto degli ammalati, diventi sempre più un soffio permanente per l’educazione all’evangelizzazione della sofferenza e alla carità della sofferenza. Per poter raggiungere questo obiettivo è necessario intraprendere un percorso che prevede un costante impegno di tutti i soci e in particolare di coloro che ricoprono incarichi dirigenziali. Il Centro Studi, la Formazione ed i percorsi di Sviluppo sono gli strumenti attivi di questo costante impegno e coinvolgeranno direttamente tutte le realtà territoriali, con numerosissime iniziative autonome e spesso secondo linee di indirizzo e con l’assistenza della Presidenza Nazionale: •il Centro Studi avrà il compito di alimentare, organizzare ed elaborare la “conoscenza”, •l’attività di Formazione - ai vari livelli – avrà invece la funzione di costruire e trasmettere i “saperi” dell’Associazione, •i programmi di Sviluppo aiuteranno infine le nostre Sezioni e Sottosezioni a promuovere “innovazione” nelle modalità di affrontare i bisogni emergenti. Questo è il profilo di un’associazione che vuole camminare unita, che vuole essere in pellegrinaggio nella vita per riscoprire la bellezza della ricerca di Dio e di essere quotidiani compagni di cammino degli ultimi, di chi soffre, di chi è solo. il Presidente Nazionale Unitalsi Salvatore Pagliuca 5 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 5 28/06/12 12.48 6 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 6 28/06/12 12.48 PRINCIPALI NOTA IMPEGNIINTRODUTTIVA epermetodologica il FUTURO Linee guida utilizzate e struttura del Bilancio Sociale I contenuti del Bilancio sono stati predisposti seguendo le Linee Guida dell’Agenzia per le ONLUS1, rispettando i principi di rendicontazione in esse espressi. Sono state prese come riferimento anche le linee guida elaborate dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (G.B.S.)2, specifico per le Organizzazioni Non Profit. Con questi riferimenti l’Unitalsi ha ripercorso le attività realizzate e i risultati conseguiti sia dalle Sezioni territoriali sia dagli Organi nazionali. Non solo, quindi, viene presentato il bilancio dell’Associazione per il 2011 ma, soprattutto, si illustra il grado di realizzazione della missione statutaria dell’Associazione e le modalità con cui ha saputo e voluto produrre benefici sociali per tutti i propri pubblici di riferimento, sulla base delle peculiarità che la contraddistinguono e ai Valori e ai Principi che la muovono. intro Il processo di reporting Per realizzare il Bilancio Sociale è stato attuato un processo interno che ha permesso l’elaborazione e la raccolta di contributi dalle diverse aree organizzative a livello centrale e dalle sezioni locali. In particolare, le sezioni locali sono state coinvolte attraverso la realizzazione di 4 seminari formativi in diverse Province d’Italia (Milano, Napoli, Firenze, Catania) e l’invio di appositi questionari per la raccolta di dati e informazioni. Tali questionari, unitamente all’attivazione di appositi gruppi di lavoro e al coinvolgimento diretto del Consiglio Direttivo, rappresentano il processo di rilevazione di base per rendere possibile lo sviluppo della rendicontazione negli anni futuri e, soprattutto, per rendere ricostruibile e verificabile il procedimento di raccolta e rendicontazione dei dati e delle informazioni che si affiancano a quelle generate dai sistemi di gestione esistenti. Si prevede di consolidare e rendere maggiormente efficiente tale processo negli esercizi futuri, attraverso: • la raccolta e l’elaborazione delle indicazioni e degli spunti di miglioramento frutto della sperimentazione; • l’informatizzazione e l’automatizzazione delle modalità di rilevazione. 1 Il documento, curato dall’Agenzia per le Onlus, offre una serie di informazioni contenutistiche e indicatori specifici per il settore Non Profit, attraverso la predisposizione di schede comuni, (con informazioni standard applicabili a tutte le tipologie di ONP) e schede specifiche, (con informazioni inerenti alla ONP sulla base delle proprie caratteristiche interne e del proprio ambito di intervento). 2 Il Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale, è un gruppo composto da enti, associazioni, università, aziende, enti certificatori che ha realizzato una serie di linee guida per una corretta e metodica realizzazione del Bilancio Sociale. UNITALSI ha seguito le indicazioni dei principi inerenti al documento di ricerca N.10: “La rendicontazione sociale per le aziende Non Profit”. BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 7 7 28/06/12 12.48 Chi sono i portatori di interesse di Unitalsi Il grafico e la tavola seguente hanno lo scopo di offrire una visione completa delle categorie di interlocutori (stakeholder) con cui l’UNITALSI entra costantemente in contatto e dei relativi canali deputati al loro coinvolgimento. Gli stakeholder di UNITALSI rappresentano tutti quegli interlocutori che da un lato influenzano, secondo modalità differenti, l’Associazione, mentre dall’altro ne sono influenzati, attraverso i servizi, le attività e i progetti che UNITALSI realizza. Gli interlocutori dell’UNITLASI possono essere suddivisi in: •interni: Consiglio Direttivo ed altri organi interni, soci personale, soci ammalati, soci pellegrini, dipendenti e collaboratori, i volontari di Servizio Civile, • esterni che fruiscono dei servizi o entrano in contatto con l’Associazione: i bambini e le loro famiglie, gli ammalati, • esterni, che interagiscono e collaborano in modo costante con Unitalsi: la Chiesa, gli Enti Ecclesiali e le Parrocchie; le Istituzioni pubbliche e gli enti locali; le aziende sanitarie, le case di cura e gli ospedali; i media e organi di informazione, altre realtà non profit; i fornitori e i partner; i donatori e i sostenitori. Finalità primaria del Bilancio Sociale 2011 è quella di mostrare e rendicontare in modo chiaro, trasparente e completo ai portatori di interesse di Unitalsi le azioni messe in atto e i risultati conseguiti dall’Associazione, in modo da consentire loro di esprimere una valutazione consapevole sulle scelte, sull’operato e sulla congruità tra missione, attività e risultati di Unitalsi. Volontari Dipendenti e Collaboratori Consiglio Direttivo Soci ammalati Soci pellegrini Soci personale Bambini e familiari Disabili Anziani Ammalati Organizzazioni Non Profit Donatori Chiesa Enti Ecclesiastici Istituzioni Pubbliche ed Enti Locali Aziende Sanitarie Partner e Fornitori 8 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 8 28/06/12 12.48 Canali di ascolto e dialogo L’attenzione e il dialogo con gli stakeholder sono molto significativi, sia a livello locale che nazionale, sia tra gli interlocutori interni che esterni. Grazie ad un lavoro costante nel tempo, Unitalsi ha sviluppato una rete di relazioni molto fitta e intensa. A livello locale, i volontari delle Sezioni locali hanno un rapporto costante e proficuo con le diverse realtà del territorio e con la comunità nel suo insieme. Unitalsi ha analizzato le principali iniziative di coinvolgimento degli stakeholder e le ha rappresentate nella tabella seguente: Soci (malati e disabili, personale, pellegrini e acompagnatori) Familiari Dipendenti Chiesa, Parrocchie ed Enti Ecclesiali Case famiglia, Cooperative Amministrazioni Pubbliche ed Enti Locali Servizi Sociali Collettività (Popolazione), comunità locali, territorio di riferimento Case di Cura, Ospedali Scuole Croce Rossa Banche e Fondazioni Donatori, finanziatori e sostenitori Altre associazioni e Organizzazioni Non Profit Media e organi di informazione Service (Rotary, Lions) Fornitori (FS, Albergatori, Ristoratori) Aziende • Incontri presso le sedi • Sviluppo delle attività • Pellegrinaggi • Comunicazioni cartacee, informatiche e telefoniche • Siti internet, social media • Periodico Fraternità • Assemblee e Organi Sociali • Momenti di ascolto e “condivisione del dolore” • Scuola • Incontri all’interno delle diocesi e delle parrocchie • Supporto psicologico e materiale • Comunicazione interna • Incontri di formazione per dipendenti • Assistente di sezione e sottosezione • Incontri di preghiera • Creazione di gruppi attivi all’interno delle Parrocchie • Consiglio Pastorale e Consulte • Incontri all’interno delle diocesi e delle parrocchie • Rapporti di servizio • Convenzioni • Tavoli di Lavoro • Convenzioni • Assistenza domiciliare • Incontri periodici • Incontri all’interno delle diocesi e delle parrocchie • Momenti di spiritualità • Strumenti di comunicazione esterna • Rapporti di servizio • Convenzioni • Incontri dei responsabili UNITALSI con: - referenti scolastici; - studenti • Contatti diretti, progetti • Condividere l’esperienza del servizio • Contatti diretti • Presentazione attività • Aggiornamento sui progetti, in particolare quelli finanziati dall’Ente • Eventi di raccolta fondi (es. giornata Nazionale, Lotteria) • Campagne pubblicitarie sui media e promozione ⇒5xmille • informazione e ringraziamento per la propria donazione • Tavoli di lavoro • Progetti comuni • Attività di ufficio stampa (online e cartaceo) • Contatti diretti • Presentazione attività • Contratti di fornitura, servizi • Donazioni, sponsorizzazioni e partnership • Partecipazione alle attività dell’Associazione intro la REALIZZAZIONE della MISSIONE UNITALSI 9 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 9 28/06/12 12.48 10 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 10 28/06/12 12.48 Chi SIAMO, IDENTITÀ 0101 da dove VENIAMO: la nostra STORIA, il nostro PERCORSO L’UNITALSI – Unione Nazionale Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali – è oggi una Associazione di fedeli, uomini e donne, sani e ammalati, senza distinzione di età, cultura, posizione economica, sociale e professionale, a carattere nazionale. Nasce nel 1903 grazie a Giovanni Battista Tomassi. capitolo 01 1903 Un giovane ammalato di 23 anni, Giovanni Battista Tomassi, figlio dell’amministratore dei Principi Barberini, affetto da una forma artritica acuta e irreversibile e in carrozzella da quasi dieci anni, molto sofferente nel corpo, ma, soprattutto, molto tormentato nello spirito per la sua ribellione a Dio e alla Chiesa, decide di partecipare a un pellegrinaggio a Lourdes con l’intenzione ben precisa, se non avesse ottenuto la guarigione, di compiere un gesto di clamorosa sfida e bestemmia: suicidarsi ai piedi della Madonna. Giunto però dinanzi alla Grotta di Massabielle dove l’Immacolata era apparsa a Santa Bernadette, viene colpito dalla presenza dei volontari che aiutano i malati ad entrare nella Grotta per pregare e percepisce appieno che la condivisione amorevole dei volontari dava conforto, speranza e serenità ai Sofferenti. Alla stazione di Lourdes, al momento del rientro, Tomassi chiede di parlare con il direttore spirituale del pellegrinaggio, Mons. Radini Tedeschi, al quale con totale serenità, consegnando la pistola, dice: “Ha vinto la Madonna. Tenga, non mi serve più! La Vergine ha guarito il mio spirito”. Ed aggiunge: “Se Lourdes ha fatto bene a me, farà bene a tanti altri ammalati”. Manifesta così a Mons. Radini Tedeschi l’idea di fondare una specifica associazione per il trasporto dei malati a Lourdes. Giovanni Battista Tomassi rientra a Roma, segue i suggerimenti e i consigli di Don Angelo Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII, e si adopera attivamente per fondare, almeno di fatto, l’Associazione. Il merito di aver ideato l’Associazione spetta al Tomassi e al Vescovo Mons. Radini Tedeschi, ma quello della sua laboriosa realizzazione va condivisa con un piccolo gruppo di persone che per anni si è prodigato con grande generosità e intelligenza. Chi SIAMO IDENTITÀ 11 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 11 28/06/12 12.48 1904 Viene stilato lo statuto dell’associazione. Un nuovo statuto nel 1910 viene approvato e benedetto dal Papa Pio X. 1908 Si svolge il primo pellegrinaggio nazionale a Lourdes. Ad esso ne seguiranno altri e vedranno una partecipazione sempre maggiore negli anni successivi, fino allo scoppio della prima guerra mondiale. I pellegrinaggi riprendono nel 1921 e si svolgeranno fino al 1939, quando per gli eventi della seconda guerra mondiale diventerà impossibile recarsi in Francia. Tuttavia, come era già avvenuto durante la prima guerra mondiale, furono organizzati pellegrinaggi verso santuari nazionali, principalmente Loreto. Nel 1947 riprendono anche, pur tra tante difficoltà e notevoli disagi, i pellegrinaggi per Lourdes e al pellegrinaggio nazionale partecipano contemporaneamente tutte le Sezioni. Da due treni del 1947 per Lourdes e dal primo treno per Loreto nel 1936, si passa, nel 1978, a 76 treni per Lourdes e 32 per Loreto; nel 1985, a 84 treni per Lourdes e 33 per Loreto. Si aggiungono anche i pellegrinaggi a Fatima e Banneux. Negli ultimi tempi si arriva a circa 135 treni all’anno soltanto per Lourdes. 1971 L’UNITALSI decide l’acquisto a Lourdes dell’hôtel Béthanie per metterlo a disposizione dei propri soci ammalati. Nasce così il “Salus Infirmorum”, che inizia la sua attività nel 1972. Nel 1995, dopo ulteriori acquisti e imponenti lavori di ristrutturazione, il Salus diviene una moderna costruzione, senza barriere fisiche o psicologiche capace di dare accoglienza agli ammalati e ai disabili che ogni anno si recano nella città mariana accompagnati dai volontari dell’Associazione. 1975 Iniziano gli annuali Convegni Nazionali. Anni ‘80 e ’90 L’Associazione, oltre ai pellegrinaggi, inizia a realizzare attività di grande significato spirituale e sociale: assistenza domiciliare, organizzazione di soggiorni estivi e invernali, case famiglia, case accoglienza, case vacanze e quant’altro necessario per superare ogni forma di emarginazione e di discriminazione verso coloro che sono ammalati e disabili, attività che acquistano particolare rilievo con l’applicazione dello Statuto dell’Associazione del settembre 1997. 2003 L’Unitalsi viene iscritta nel Registro Nazionale delle Associazione di Promozione Sociale ai sensi della legge 383 del 7.12.2000, giusto decreto ministeriale del 17.09.03; è altresì accreditata presso l’Ufficio Nazionale del Servizio Civile come Ente di seconda classe e nel 2004 si inserisce tra le Associazioni di Volontariato del Dipartimento di Protezione Civile.* 2007 - 2009 L’Assemblea Nazionale del 7 e 8 settembre 2007 approva la redazione di una nuova bozza di Statuto da sottoporre all’esame e approvazione della C.E.I. Lo Statuto modificato è ratificato dal Consiglio Episcopale Permanente della C.E.I. nella sessione del 23 - 26 marzo 2009. L’Assemblea Nazionale del 6 novembre 2009 approva formalmente lo Statuto davanti al notaio. Lo Statuto modificato lascia invariata l’attuale impostazione statutaria delle norme, ad eccezione della parte che riguarda la sequenza degli Organi dell’Associazione (artt. 14/25). Una delle modifiche apportate al nuovo Statuto fa riferimento alla qualificazione dei soci rispetto all’incremento federativo dell’Associazione con quelle similari esistenti in altre nazioni. Tenendo conto di tale incremento, viene aggiunta una nuova categoria di soci, gli Affiliati, (artt. 4 e 11/§ 2). Secondo l’articolo 4, infatti, “Sono soci dell’Associazione le persone che ne fanno apposita domanda e dichiarano di conoscere ed accettare lo Statuto e i Regolamenti”. L’Assemblea Nazionale dell’8 novembre 2009 approva il nuovo Regolamento, applicativo delle norme statutarie. 12 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 12 * Ripresa dalla “Relazione storica” elaborata e tenuta dal Vice Presidente Nazionale Salvatore Pagliuca nel 2006 nel contesto dei “Corsi di Formazione per Responsabili” dell’Associazione e da altra Relazione dello stesso dal titolo “Un esempio di volontariato cristiano del ‘900: l’Unitalsi”. 28/06/12 12.48 2012 L’Unitalsi di oggi è sempre più strumento attraverso cui la disperazione diventa speranza e la tristezza si trasforma in sorriso. Così S.S. Giovanni Paolo II ci ha scritto nel febbraio 2003: “Ben radicati nella vostra storia, guardate al futuro con fiducia e lungimiranza e la carità vi spinga ad aprire sempre nuovi campi di azione per realizzare nuovi progetti di promozione umana e di evangelizzazione a favore degli ammalati, dei piccoli, degli ultimi. Ciò suppone una intensa vita spirituale che tragga quotidiano alimento dalla preghiera, dalla pratica sacramentale, da una seria ascesi personale. È in questo terreno che devono affondare le radici del vostro essere, del vostro agire.” 0102 QUELLOin cui CREDIAMO: MISSIONEe VALORI Missione Quella dell’Unitalsi è una “storia di servizio” che dal 1903, anno della sua fondazione, si è sempre alimentata del desiderio di essere uno “strumento” nelle mani di Dio, per portare la speranza dove c’è disperazione, un sorriso dove regna la tristezza. capitolo 01 È una missione semplice che si nutre del desiderio di vivere il Vangelo nella quotidianità, offrendo, ciascuno secondo le proprie possibilità, un contributo fondamentale per costruire una società dove ci sia spazio per la carità. Questa è la nostra missione che si costruisce ogni giorno grazie all’impegno smisurato di quanti abbracciano il cuore della nostra associazione che, partendo dai pellegrinaggi, con l’aiuto della Provvidenza, ha realizzato una serie numerosa di progetti in grado di offrire risposte concrete ai bisogni di ammalati, disabili, persone in difficoltà. Vogliamo essere uno strumento di “carità operativa” e di “carità creativa” nelle mani del Signore. Vogliamo condividere un impegno per costruire la speranza. I molteplici ‘Progetti Unitalsi’ rappresentano una opportunità per quanti vogliono condividere con noi questa missione di carità, scegliendo l’ambito più vicino alla propria sensibilità e alle proprie attitudini. Il carisma fondamentale della nostra associazione, il momento in cui ogni nostra attività inizia e finisce e ricomincia, è e resta il pellegrinaggio, ed in particolare quello a Lourdes, un viaggio più dell’anima che del corpo. Il pellegrinaggio è il costitutivo fondamentale del credente, è un percorso di disponibilità a mettersi in comune con le diversità. Le caratteristiche comuni e costanti dei pellegrinaggi sono essenzialmente tre: 1) la separazione da uno status quo spaziale, sociale e psicologico; 2) il passaggio ad uno spazio posto ai margini o liminale con relazioni che comportano un profondo senso di comunità; 3) il rientro del pellegrino alla comunità di appartenenza, come essere umano cambiato e rinnovato. Per noi di Unitalsi l’essenza del pellegrinaggio è il pellegrino e l’originalità di Lourdes è quella di trovarla sempre nuova e sempre collegata con il pellegrino. Chi SIAMO IDENTITÀ 13 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 13 28/06/12 12.48 0103 Dove ANDIAMO: gli OBIETTIVI per il FUTURO In questi anni l’UNITALSI si sta sempre più trasformando da organizzazione di pellegrinaggi ad associazione ecclesiale, seguendo l’indicazione dataci dai Vescovi con l’approvazione dello Statuto del 1997. Quanto sia vera questa trasformazione si percepisce dal crescere delle attività e degli impegni delle sottosezioni e sezioni, anche dietro la spinta proveniente dalle proposte della Presidenza nazionale che non ha lesinato di richiedere impegni in vari campi, dalla formazione ai progetti, dai pellegrinaggi particolari al cammino dei giovani, dalle opere di carità alla protezione civile, sollevando talvolta anche delle osservazioni sulle troppe cose messe in cantiere, per cui c’è voluto del tempo per far comprendere che si è cercato di offrire a tutti i soci una vasta serie di opportunità da cui ogni socio ed ogni sottosezione o sezione ha scelto quella o quelle più attinenti e confacenti alla propria realtà territoriale ed alle necessità emergenti. È necessario quindi approfondire ed elaborare il concetto di appartenenza vivendo sempre più il senso dell’associazione, anche utilizzando i nuovi strumenti elaborati in questi anni ed inseriti nello Statuto: la formazione generale e specifica, l’impegno associativo di adesione, la divisa e la partecipazione alle attività caritative e promozionali, oltre che la collaborazione alle attività socio-sanitarie-assistenziali e l’impegno in Protezione civile. Analizzando gli aspetti portanti dell’operato dell’Associazione, quali il pellegrinaggio, i progetti, la formazione, etc., si vuole delineare il modello attraverso cui si supera la richiamata dicotomia, mettendo in luce in particolare la grande libertà dell’azione associativa nel vincolo che la lega all’Autorità ecclesiastica. Bisogna intanto indicare la strada che l’Associazione è chiamata a seguire nei prossimi anni, una strada fatta di maggiori aperture verso l’esterno e di affermazione del proprio modello organizzativo negli altri Paesi europei, sia per dare concrete risposte ai problemi che affliggono il pellegrinaggio classico - specialmente quello in treno, attaccato da un disinteresse evidente delle maggiori società ferroviarie, che hanno sviluppato una strategia commerciale che dà ovviamente la prevalenza al business, e da un laicismo sempre più aggressivo che tende a relegare le manifestazioni di fede nell’ambito di arcaiche superstizioni, sia per dare possibili risposte ai bisogni di una sempre più larga fetta di persone sofferenti e alla domanda di Dio che viene dai diversi ambiti di una umanità spinta verso l’indifferenza dai mass media e da un malinteso senso della libertà dell’uomo. Di seguito, vengono indicati i principali indirizzi strategici che determineranno l’orientamento dell’Unitalsi nel prossimo futuro. 14 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 14 28/06/12 12.48 Pellegrinaggi Obiettivi triennio 2012 – 2015 Un progetto è in corso di presentazione presso la Comunità Europea e su tale progetto dovremo fare affidamento per offrire ai nostri pellegrini un servizio completo che ci permetta di puntare sempre più alla caratterizzazione dei nostri pellegrinaggi senza la zavorra della cattiva accoglienza e del viaggio difficoltoso. Va razionalizzato l’utilizzo delle nostre strutture su Lourdes con una più efficace presenza e, quindi, con una più efficiente catena di pellegrinaggi che ci porti anche ad occupare i cosiddetti periodi morti, allungando la stagione dei pellegrinaggi. Nell’ottica della razionalizzazione, bisogna imparare anche ad offrire le nostre strutture ad altre associazioni estere, non solo per avere uno sguardo europeo e cercare di “fare lobby” per perseguire le finalità della SARP1 s.p.a. (Società Associazioni Religiose di Pellegrinaggio), ma anche per utilizzare al meglio il Salus e gli alberghi per colmare i vuoti che inevitabilmente si creano. Non bisogna perdere di vista gli altri pellegrinaggi, in particolare Loreto e la Terra Santa, senza trascurare Fatima e S. Giovanni Rotondo, perché anche da questi pellegrinaggi deriva la vitalità della nostra associazione ed anche in questi pellegrinaggi dobbiamo caratterizzarci offrendo al malato ed al disabile, nonché ai pellegrini, una proposta di viaggio, di alloggio e di cammino spirituale ottimale. L’intensificazione e la diversificazione dei pellegrinaggi è necessaria anche per un equilibrio economico dell’Associazione, che può meglio coprire le proprie spese generali senza necessariamente gravare sulle quote dei pellegrinaggi a Lourdes, che resta la nostra meta principale. Progetti Obiettivi triennio 2012 – 2015 Gli obiettivi del prossimo triennio in questo campo sono: 1.supportare e incentivare le Sezioni perché si iscrivano agli albi regionali dell’associazionismo di promozione sociale e partecipino agli organi consultivi istituzionali di Regione, Provincia e Comune sia per migliorare la propria progettualità sia per farsi portavoce delle problematiche dell’umanità sofferente in luoghi dove spesso tali problematiche non vengono percepite; 2.prevedere l’accesso ai finanziamenti europei. L’Europa è il campo in cui l’Associazione deve trovare un proprio spazio. Per questo diventerà sempre più importante • fare rete con le Associazioni che le sono affini, • incrementare i rapporti con gli Enti Locali, in particolare con i Comuni, • incidere sui propri associati affinché si sensibilizzino sulle nuove opportunità e sui nuovi scenari che si presentano per far si che i tempi di reazione alle proposte si accorcino. Tutto questo sia per aprire la strada alla possibilità di avere contributi anche da fonti che non sia solo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sia per unire le forze dell’Unitalsi con quelle di altre associazioni ed enti locali per realizzare progetti che abbiano una forte valenza per i destinatari (disabili e ammalati) e un forte impatto sul territorio. Formazione Obiettivi triennio 2012 – 2015 Proseguire con la formazione rivolta a: 1) Presidenti e consigli sia di sezione che di sottosezione, cioè coloro che hanno un servizio di responsabilità all’interno della vita associativa. Oltre ai temi strettamente spirituali, ci concentereremo su momenti formativi per far conoscere meglio l’associazione (statuto, regolamento, progetti e cammino associativo; 2) tutti i soci dell’intera associazione ecclesiale, individuando due figure di riferimento: l’assistente ecclesiastico e il formatore laico. La formazione è obbligatoria per i soci che vorranno diventare effettivi ed è destinata a tutti i soci effettivi che vorranno ricoprire incarichi di responsabilità all’interno dell’associazione. In prospettiva Unitalsi opererà per arrivare ad un Progetto Formativo Stabile. 1 La SARP SpA, nata su iniziativa dell’Unitalsi, raggruppa le maggiori realtà organizzatrici di pellegrinaggi che, in accordo con il CNPI (ex SPI - Segretariato Pellegrinaggi Italiani), ha l’obiettivo di rilanciare e promuovere lo sviluppo dei pellegrinaggi in treno, al fine di ottenere condizioni di viaggio adeguate alle particolari esigenze delle persone trasportate. BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 15 capitolo 01 Chi SIAMO IDENTITÀ 15 28/06/12 12.48 0104 Come SIAMO ORGANIZZATI L’UNITALSI è un’Associazione in cui è “forte” e “centrale” la presenza dei soci che sono anche “punto di riferimento”. Nello stesso tempo è un’organizzazione con dipendenti, articolati su vari livelli, che organizza, produce attività e servizi aventi anche importanti valenze economiche. Tutto questo richiede anche un tipo di struttura con dei vincoli, delle regole, delle norme a cui attenersi, dei contratti, delle scadenze. L’UNITALSI oggi è una realtà associativa che si propone con una particolare “identità bipolare”: • per un verso mira essenzialmente a perseguire la propria mission originaria, che è conservata e riprodotta in primo luogo attraverso la presenza dei volontari e dei soci in genere; • per altro verso, però, si configura e deve necessariamente operare anche come una azienda, con tutto ciò che questo comporta nella logica di funzionamento interno e nei rapporti tra i soggetti coinvolti. Unitalsi, quindi, realizza la propria missione, sviluppa le strategie di indirizzo, gestisce, monitora e migliora i propri servizi, attraverso una serie di organi di governo, dotati di funzioni e poteri diversificati, deputati al corretto funzionamento dell’Associazione. Gli organi sociali: finalità e funzioni Assemblea Nazionale Presidente Nazionale Collegio dei Probiviri Direttivo Nazionale Revisori dei Conti Presidente di Sezione Assistente di Sezione Consiglio di Sezione Presidente di S/Sezione Assistente di S/Sezione Consiglio di S/Sezione Gruppi Assistente Nazionale Vice Assistente Nazionale SERVIZI STAFF SOCI Il Presidente Nazionale: Il Presidente Nazionale viene eletto dall’Assemblea Nazionale tra i soci effettivi dell’Associazione. Il Presidente Nazionale, a norma dell’art. 15 dello Statuto: “… ha la legale rappresentanza dell’Associazione, convoca e presiede il Consiglio Direttivo e l’Assemblea Nazionale, ne esegue le deliberazioni e adempie a tutte le funzioni ad esso demandate dalla legge, dal presente Statuto e da specifiche deleghe del Consiglio Direttivo; assicura il cammino unitario dell’Associazione secondo le finalità e i carismi propri della Costituzione Associativa; vigila affinché le norme dello Statuto e dei Regolamenti e le delibere adottate dall’Assemblea Nazionale e dal Consiglio Direttivo trovino attuazione nelle Sezioni, nelle Sottosezioni e nei Gruppi; promuove rapporti di dialogo e di collaborazione con gli organismi che si occupano di pastorale della sanità e della sofferenza.”. Il Presidente Nazionale ha inoltre la facoltà di intervenire liberamente alle riunioni ordinarie e straordinarie dei consigli e delle Assemblee delle Sezioni, delle Sottosezioni e dei Gruppi, nonché di prendere la parola, relazionare ed esprimere pareri anche su argomenti non posti all’ordine del giorno; nomina la direzione dei pellegrinaggi organizzati dalla Presidenza Nazionale; assicura, unitamente all’Assistente Nazionale, il collegamento con la Conferenza Episcopale Italiana; prende accordi e stipula contratti con gli enti e le società interessate ai pellegrinaggi; convoca l’Assemblea Nazionale degli elettori per il rinnovo delle cariche sociali degli Organi con competenza nazionale e presiede le Assemblee elettive di Sezione per il rinnovo delle cariche sociali. 16 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 16 28/06/12 12.48 Il Consiglio Direttivo: Il Consiglio Direttivo è composto da soci effettivi dell’Associazione, eletti dall’Assemblea Nazionale. E’ costituito dal Presidente Nazionale, dall’Assistente Ecclesiastico Nazionale e dai sette Consiglieri eletti dall’Assemblea Nazionale e dagli eventuali Consiglieri aggiunti. Si riunisce in seduta ordinaria ogni due mesi ed ogniqualvolta il Presidente Nazionale lo ritenga necessario. L’art. 16 dello Statuto individua le finalità e le funzioni del Consiglio Direttivo, testualmente affermando che: “… coordina tutta l’attività associativa sotto il profilo organizzativo, amministrativo e contabile. Esso delibera e provvede alla determinazione delle quote associative; alla conferma delle quote sezionali di partecipazione ai pellegrinaggi e delle attività; all’esecuzione delle deliberazioni dell’Assemblea Nazionale; a redigere ed approvare il bilancio consuntivo e preventivo della Presidenza Nazionale …; …; ad assumere, nominare e licenziare il personale dell’Associazione fissandone le mansioni e le retribuzioni; all’insediamento dei Presidenti e dei Consiglieri eletti di Sezione, del Collegio dei Probiviri e dei Revisori dei Conti; allo scioglimento dei Consigli di Sezione e alla nomina e all’insediamento del Commissario …”. capitolo Il Consiglio Direttivo è composto da: Nome e Cognome Ruolo e Compiti Regione di appartenenza Salvatore Pagliuca Presidente Nazionale Basilicata Agostino Borromeo Vice Presidente Nazionale Rapporti Vaticano – Rapporti estero Lazio Dante D’Elpidio Vice Presidente Nazionale Dipendenti – Contabilità Abruzzo Francesco La Palombara Consigliere – Comunicazione – Fraternità Campania Giovanni Punzi Consigliere – Protezione Civile Pellegrinaggio Nazionale Puglia Germano Benedusi Consigliere – Pellegrinaggi Lombardia Marzia Tanini Consigliere – Progetti Toscana Francesco Dalla Rizza Consigliere – Contratti – Acquisti Veneto 01 Il Collegio Nazionale dei Probiviri: Il Collegio Nazionale dei Probiviri è composto da tre soci effettivi dell’Associazione, eletti dall’Assemblea Nazionale, su proposta dei componenti la stessa. L’Assemblea Nazionale deve eleggere tra essi il Presidente. Il Collegio dei Probiviri partecipa all’Assemblea Nazionale ed è l’organo che dirime tutte le controversie che dovessero insorgere a qualsiasi titolo nell’Associazione, alle volte, pronunciando una “sentenza” come amichevole compositore. Il Collegio esprime, se richiesto, un parere sull’applicazione delle norme dello Statuto e del Regolamento e su qualsiasi argomento venga sottoposto al suo esame e su quant’altro previsto nei Regolamenti. Il Collegio si riunisce in seduta ordinaria ogni quattro mesi ed ogniqualvolta il Presidente lo ritenga necessario. Nel corso dell’anno 2011 il Collegio dei Probiviri si è riunito tre volte. Il Collegio dei Probiviri è composto da: Nome e Cognome Ruolo e Compiti Regione di appartenenza Gioacchino F. Bifulco Presidente Campania Roberto Principi Componente Marche Pierfranco Bertolino Componente Piemonte Chi SIAMO IDENTITÀ 17 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 17 28/06/12 12.48 Il Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti: Il Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti è composto da tre componenti effettivi e due supplenti, eletti dall’Assemblea Nazionale, su proposta dei componenti la stessa. I componenti vengono scelti tra gli iscritti agli Ordini dei Revisori dei Conti o dei Dottori Commercialisti e Ragionieri. I componenti non possono essere soci. Il Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti partecipa all’Assemblea Nazionale ed è l’organo (art. 20 Statuto) che: “… ha l’obbligo di controllare l’amministrazione dell’Associazione, vigilare sull’osservanza della legge e del presente Statuto a livello contabile ed accertare la regolare tenuta della contabilità associativa e la regolarità della gestione, la corrispondenza del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili e quant’altro previsto nei Regolamenti.”. Il Collegio si riunisce in seduta ordinaria ogni due mesi. Il Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti è composto da: Nome e Cognome Ruolo e Compiti Mauro Sperandini Presidente Antonio Della Croce Componente Antonino Noto Componente Fabrizio Milesi Componente Supplente Marina Marino Componente Supplente L’assemblea Nazionale: L’assemblea Nazionale è costituita dal Presidente Nazionale, dai due Vice Presidenti Nazionali, dall’Assistente Ecclesiastico Nazionale, dal Vice Assistente Ecclesiastico, dai Consiglieri eletti e dai Presidenti di Sezione. Vi partecipano, con parere consultivo, gli Assistenti Ecclesiastici di Sezione, i Consiglieri aggiunti, i Probiviri, i Revisori effettivi e i Rappresentanti delle Organizzazioni similari federate con l’Unitalsi. L’art. 14 dello Statuto ricorda che: l’assemblea Nazionale esamina, verifica e ratifica la relazione annuale sull’andamento generale dell’Associazione; delibera l’approvazione dei bilanci preventivo e consuntivo, nonché del programma annuale dei pellegrinaggi e delle attività nazionali; ratifica l’operato del Consiglio Direttivo su materie allo stesso delegate dall’Assemblea; adotta eventuali provvedimenti a carico di componenti a qualsiasi titolo della stessa Assemblea; propone modifiche allo Statuto; approva i regolamenti, le modifiche agli stessi e quant’altro previsto nello Statuto e nei regolamenti. L’Assemblea può conferire deleghe in materie che siano di specifica competenza della stessa definendone i limiti. 18 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 18 28/06/12 12.48 L’assemblea si riunisce in seduta ordinaria almeno tre volte l’anno. In seduta straordinaria a richiesta di almeno tre decimi dei componenti aventi diritto al voto. L’Assemblea Nazionale è composta come da: Nome e Cognome Ruolo e Compiti Regione di appartenenza Salvatore Pagliuca Presidente Nazionale Sezione lucana Mons. Luigi Moretti Assistente Ecclesiastico Sezione romano - laziale Don Danilo Priori Vie Assistente Ecclesiastico Sezione abruzzese Agostino Borromeo Vice Presidente Nazionale Sezione romano – laziale Dante D’Elpidio Vice Presidente Nazionale Sezione abruzzese Francesco La Palombara Consigliere Nazionale Sezione campana Giovanni Punzi Consigliere Nazionale Sezione pugliese Germano Benedusi Consigliere Nazionale Sezione lombarda Marzia Tanini Consigliere Nazionale Sezione toscana Francesco Dalla Rizza Consigliere Nazionale Sezione triveneto Preziosa Terrinoni Presidente di Sezione Sezione romano-laziale Francesco Marongiu Presidente di Sezione Sezione sarda – nord Tito Aresu Presidente di Sezione Sezione sarda – sud Carlo Varvaro Presidente di Sezione Sezione sicilia – occidentale Maria Isabella Martella Presidente di Sezione Sezione sicilia – orientale Roberto Torelli Presidente di Sezione Sezione toscana Armando Donello Presidente di Sezione Sezione triveneta Claudio Papini Presidente di Sezione Sezione umbra Alessandra Bascelli Presidente di Sezione Sezione abruzzese Amelia Mazzitelli Presidente di Sezione Sezione calabrese Ofelia Bonavolontà Presidente di Sezione Sezione campana Francesco Mineo Presidente di Sezione Sezione emiliana - romagnola Massimo Besana Presidente di Sezione Sezione ligure Vittore De Carli Presidente di Sezione Sezione lombarda Rocco Palese Presidente di Sezione Sezione lucana Giuseppe Pierantozzi Presidente di Sezione Sezione marchigiana Giuseppe Lucio Colucci Presidente di Sezione Sezione molisana Maurizio Giraudo Presidente di Sezione Sezione piemontese Angela Maria Cannone Presidente di Sezione Sezione pugliese Gioacchino F. Bifulco Presidente Collegio Probiviri Sezione campana Roberto Principi Componente Collegio Probiviri Sezione marchigiana Pierfranco Bertolino Componente Collegio Probiviri Sezione piemontese Mauro Sperandini Presidente Collegio Revisori Antonio Della Croce Componente Collegio Revisori Antonino Noto Componente Collegio Revisori capitolo 01 Chi SIAMO IDENTITÀ 19 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 19 28/06/12 12.48 L’organizzazione del lavoro L’Unitalsi è presente su tutto il territorio nazionale con 19 Sezioni e 267 Sottosezioni. Le Sezioni e le Sottosezioni fanno capo alla Presidenza Nazionale. La Presidenza Nazionale è suddivisa in 7 aree organizzative: • Segreteria Generale e Ufficio Comunicazione: l’ufficio è un servizio alla Presidenza Nazionale, utile all’incontro e al dialogo fra tutta la Comunità Associativa, a livello nazionale, sezionale e sottosezionale. Tra le varie attività che svolge, in particolare l’Ufficio Comunicazione cura anche l’house organ dell’UNITALSI – Fraternità, che da più di cinquant’anni è la rivista ufficiale dell’Associazione, inviata ogni due mesi a tutti i soci effettivi e ai simpatizzanti che ne fanno richiesta. • Settore Assicurativo: il settore si occupa delle polizze operanti per le attività associative e gli immobili di proprietà dell’Associazione. Usufruiscono di tali polizze: volontari (Barellieri, Dame, Sacerdoti, Operatori Sanitari), ammalati, disabili, pellegrini. • CED - Centro Elaborazione Dati: l’ufficio è preposto alla manutenzione del sistema informatico, all’elaborazione dei dati, allo sviluppo di software per uso interno. • Settore Tecnico: è il motore dei pellegrinaggi UNITALSI. L’ufficio conduce le trattative con gli operatori di treni e aerei sui quali viaggiano i pellegrini unitalsiani, definisce il piano dei pellegrinaggi per tutte le mete UNITALSI tenendo conto delle richieste delle Sezioni e della disponibilità dei materiali rotabili, in caso di treni, e della disponibilità del numero dei voli/giorno, in caso di aerei. Oltre agli accordi con i vettori, il settore tecnico definisce le quote di ogni pellegrinaggio tenendo conto di parametri ben precisi, si occupa anche dell’assegnazione degli alberghi, soprattutto a Lourdes, alle sezioni. Una nota rilevante: l’UNITALSI usa delle strutture alberghiere che sono controllate dagli uffici preposti alla sicurezza dello stato francese. • L’Ufficio Progetti: l’ufficio cura tutte le attività inerenti allo status di Associazione di Promozione Sociale dell’UNITALSI, il Servizio Civile, le attività legate al ruolo di Organizzazione di Protezione Civile dell’UNITALSI, i rapporti con Sezioni e Sottosezioni, la campagna per il 5x1000 in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione, le attività di promozione dell’Associazione in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione e il CED, la ricerca bandi in vista di eventuali progetti in ambito Europeo, la valutazione dei bandi emanati da Ministeri, Fondazioni, Enti locali di interesse dell’Associazione. • Il Settore Amministrativo e Contabile: in questo ufficio viene tenuta la contabilità dell’Associazione, convergono le prime note delle Sezioni, viene elaborato e redatto il bilancio economico. Come stabilito dall’art. 30 dello statuto dell’UNITALSI, le Sezioni, le Sottosezioni e i Gruppi non hanno autonomia patrimoniale, ma resta salva la discrezionalità dei Consigli di Sezione, di Sottosezione e dei Gruppi di deliberare le spese relative alle attività istituzionali delle Sezioni, delle Sottosezioni e dei Gruppi nei limiti stabiliti nel Regolamento. Il Settore Amministrativo cura i rapporti interni relativi ai vari pellegrinaggi tra Presidenza Nazionale e le Sezioni, sviluppando la quadratura del pellegrinaggio (riepilogo dei partecipanti ad ogni singolo pellegrinaggio diviso per tipo socio, per categoria di alloggio e per tipologia di trasporto) con le quote nazionali deliberate dall’Assemblea Nazionale. • Il Magazzino: si occupa prevalentemente dell’approvvigionamento di materiale vario e scorte di magazzino, della gestione del vestiario del personale volontario. Inoltre gestisce i rapporti con i fornitori e si occupa delle spedizioni di materiali di vario tipo alle Sezioni e Sottosezioni. 20 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 20 28/06/12 12.48 0105 La PRESENZA sul TERRITORIO e le ORGANIZZAZIONI collegate La presenza sul territorio è garantita da una capillare rete di Sezioni, Sottosezioni e Gruppi: a) le Sezioni coincidono ordinariamente con le Regioni Ecclesiastiche costituite nel territorio dello Stato Italiano. Per ragioni particolari possono esistere più Sezioni nell’ambito della stessa Regione Ecclesiastica; b)le Sottosezioni coincidono con le Diocesi Italiane. Nelle Diocesi di particolare consistenza sia numerica sia per estensione di territorio possono esistere più Sottosezioni. Possono anche essere costituite Sottosezioni interdiocesane; c)i Gruppi coincidono con il territorio di una o più parrocchie limitrofe, o delle città o dei quartieri delle stesse o di uno o più paesi limitrofi appartenenti ad una Sottosezione. capitolo Ad oggi le Sezioni, che compongono lo scheletro dell’Associazione, sono 19 (vedi cartina): 01 sezione LOMBARDA sezione TRIVENETA sezione PIEMONTESE sezione EMILIANA sezione LIGURE sezione TOSCANA sezione MARCHIGIANA sezione UMBRA sezione ABBRUZZESE sezione MOLISANA sezione ROMANA LAZIALE sezione SARDA-NORD sezione LUCANA sezione CAMPANA sezione SARDA-SUD sezione PUGLIESE sezione CALABRESE sezione SICILIA OCCIDENTALE sezione SICILIA ORIENTALE Le Sezioni sono gestite, a carattere volontario, da un Presidente, e prevedono sempre la figura dell’Assistente Ecclesiastico. In particolare, il Presidente di Sezione (che è anche membro dell’Assemblea Nazionale) dirige l’attività associativa nel rispetto dello Statuto, dei Regolamenti, delle delibere dell’Assemblea Nazionale e del Consiglio Direttivo Nazionale. Ha, inoltre, la procura per la rappresentanza legale dell’Associazione nell’ambito della propria giurisdizione e assicura, unitamente all’Assistente Ecclesiastico, il collegamento con la Conferenza Episcopale Regionale. Chi SIAMO IDENTITÀ 21 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 21 28/06/12 12.48 L’Assistente Ecclesiastico Nazionale, con il Vice Assistente, se nominato, si occupa della formazione spirituale dei soci, e del piano pastorale dell’Associazione favorendo il coordinamento dell’Attività dell’Unitalsi. Gli Assistenti (Nazionale, di Sezione e di Sottosezione) sono soci di diritto dell’Associazione, equiparati ai soci effettivi; essi sono mandati all’Associazione dall’Autorità Ecclesiastica quale espressione visibile di comunione ecclesiale e di collegamento per la realizzazione dello specifico progetto pastorale dell’Associazione stessa. Si impegnano per una profonda e completa formazione apostolica di tutti i soci ed operano fattivamente alla crescita spirituale degli stessi tramite una serena ed equilibrata collaborazione con i Responsabili dell’Associazione. Oltre alla presenza diretta su tutto il territorio Nazionale, UNITALSI fa parte o, addirittura, è il fondatore di alcune organizzazioni che verranno descritte nei prossimi paragrafi. Ci riferiamo a: • • • • la Fondazione Tomassi la Cooperativa Città dei Progetti la Fondazione La Macchia Onlus la Fondazione Borghetto Santo Spirito La Fondazione Tomassi L’Unitalsi ha da tempo conservato, nei propri archivi, documenti e quant’altro ritenuto utile per tramandare, per far conoscere la vita unitalsiana a coloro che via via si associano e a coloro che sono interessati alla nostra storia, per capire da dove veniamo, quale la strada percorsa e da percorrere, la meta da raggiungere. Per i soci unitalsiani può essere un’occasione per rivisitare il proprio cammino e trovare nuove motivazioni a realizzare sempre più e meglio, in nome della Chiesa, il particolare carisma associativo di condivisione delle Sofferenze umane; per tutti, poi, può essere un incitamento a dedicarsi con più passione all’esperienza di servizio ecclesiale verso e con le persone ammalate, disabili e in difficoltà. Nel settembre 2007 l’Assemblea Nazionale dell’Unitalsi ha all’unanimità deliberato di costituire, a nome del suo ideatore, la Fondazione “Giovan Battista Tomassi” che, come si legge nell’atto costitutivo del 15.05.2008, ha per scopo: “la conservazione dell’archivio storico dell’Unitalsi e l’animazione culturale di taglio scientifico sulla storia dell’Unitalsi, dalle sue origini ai giorni nostri, nel contesto più generale della Storia della Chiesa e della Storia civile contemporanea”. Organi della Fondazione sono: il Consiglio Generale, il Consiglio di Amministrazione, il Presidente, il Segretario, il Tesoriere, il Comitato Scientifico e il Collegio dei Probiviri. Il Consiglio Generale è composto dal Presidente Nazionale e dall’Assistente Ecclesiastico Nazionale pro tempore dell’Unitalsi, dagli ex Presidenti di Sezione dell’Unitalsi, dagli ex Componenti del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Unitalsi a far data da quello eletto nel 2001, con l’entrata in vigore dello Statuto della stessa approvato dalla Conferenza Episcopale Italiana il 15-18 settembre 1997, e da coloro che successivamente avranno ricoperto una delle cariche prima indicate. Elegge al suo interno il Consiglio di Amministrazione, ha funzioni propositive rispetto allo stesso, delibera sulle modifiche statutarie ed esprime il suo parere sull’attività della Fondazione. Il Consiglio di Amministrazione, costituito dal Presidente e da quattro Consiglieri, dura in carica cinque anni, ha tutti i poteri di gestione ordinaria e straordinaria e dovrà provvedere, tra l’altro, alla costituzione delle Sezioni regionali della Fondazione. Inoltre nomina il Segretario, il Tesoriere, i quattro componenti il Comitato Scientifico scelti tra esponenti del mondo accademico, culturale ed associativo, i tre componenti del Collegio dei Probiviri e può nominare Consiglieri Aggiunti tra i componenti il Consiglio Generale e tra “i sostenitori aderenti”. 22 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 22 28/06/12 12.48 I lavori di ricognizione dell’archivio esistente presso la Presidenza Nazionale dell’Unitalsi hanno consentito di classificare il suo contenuto, che è costituito da: • 77 faldoni di documenti • 90 album di fotografie, oltre a molto materiale fotografico sparso • circa 500 libri • molte decine di supporti di documenti video ed audio • verbali di assemblee di molte decine di anni La Cooperativa città dei Progetti La crescita sul territorio delle attività sociali dell’Unitalsi ha portato alla necessità di assumere personale con specifiche caratteristiche e professionalità da impiegare presso le case famiglia UNITALSI. Questa necessità ha fatto nascere nel 2004 la cooperativa sociale di tipo A - Città dei Progetti che si occupa specificatamente della gestione del personale operante all’interno delle case famiglia, comunità alloggio e case vacanza, centri diurni e residenziali di accoglienza e di socializzazione dell’Associazione. Fondata nel 2004 la società cooperativa Città dei Progetti è divenuta operativa nel 2005. Tutti i soci aderenti alla Cooperativa devono essere soci UNITALSI; il Consiglio di amministrazione è composto dal Presidente e da cinque consiglieri eletti dall’Assemblea dei soci in base allo Statuto della Cooperativa. La Cooperativa, inoltre, è retta e disciplinata secondo il principio della mutualità, senza fini di speculazione privata ed ha anche per scopo quello di ottenere tramite la gestione in forma associata continuità di occupazione lavorativa e le migliori condizioni economiche, sociali e professionali per i soci lavoratori. capitolo 01 La Cooperativa ha come oggetto lo svolgimento diretto e/o in appalto o convenzione con Enti Pubblici e Privati in genere, delle seguenti attività socio – sanitarie e/o educative: • attività e servizi di riabilitazione; • centri diurni e residenziali di accoglienza e socializzazione, con particolare riferimento alla gestione e cura di case famiglia, comunità alloggio e case vacanza; • servizi di assistenza, sostegno, riabilitazione e cure domiciliari da fornirsi sia presso famiglie che scuole o altre strutture di accoglienza, riservate ai disabili fisici e/o con lievi insufficienze mentali; • attività di formazione e consulenza • attività di sensibilizzazione ed animazione della comunità locale entro la quale opera al fine di renderla più consapevole e disponibile all’attenzione ed alla accoglienza di persone in stato di bisogno; • attività di promozione e rivendicazione dell’impegno delle istituzioni a favore delle persone deboli e svantaggiate e di affermazione dei loro diritti; • attività di assistenza infermieristica e sanitaria; • attività di sostegno socio educativo rivolto a soggetti svantaggiati e/o a rischio di emarginazione sociale. La costituzione di una Cooperativa Sociale si è resa necessaria per: • agevolare le Sezioni e le Sottosezioni Unitalsi nella realizzazione di progetti, iniziative e attività locali in ambito sociale, socio assistenziale, socio sanitario e socio educativo, Chi SIAMO IDENTITÀ 23 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 23 28/06/12 12.48 • • • • • • evitare che tali iniziative producano la costituzione di un numero crescente di piccole cooperative sparse per l’Italia, tutte, in ogni caso, afferenti all’Unitalsi, evitare, o quanto meno ridurre, i rischi derivanti dall’inesperienza delle Sezioni e/o Sottosezioni Unitalsi e dei suoi soci nell’affrontare il variegato mondo della cooperazione sociale, non aumentare il numero dei dipendenti in carico alla Presidenza Nazionale e adottare tipologie contrattuali conformi al particolare settore operativo, fungere da “contenitore unico” di tutti i dipendenti a servizio delle realtà unitalsiane che decidono di intraprendere tali percorsi, meglio monitorarne, in via permanente e sotto ogni aspetto, l’equa corrispondenza delle risultanze, professionali e di bilancio, offrire all’Unitalsi la disponibilità di avvalersi di uno strumento con le carte in regola per accedere a opportunità e prerogative riservate per Legge solo alle cooperative ed escluse alle associazioni. La Cooperativa non ha nessun ritorno economico per le attività che svolge in favore dell’Unitalsi e nessuno dei soci facenti parte del Consiglio di Amministrazione percepisce compensi né per gli incarichi assunti né per i servizi prestati. Il solo obiettivo finanziario a cui la Cooperativa tende è quello di avere sempre i conti “almeno in pareggio” sia presso la sede legale, sia, di conseguenza, in ogni sede operativa locale, in modo che la prevista assenza di ricavi economici non sconfini mai in passivi che possano metterne in pericolo la sua stessa esistenza in vita. La sopravvivenza della Cooperativa è garantita dal ricevere con puntualità, dalle Sezioni e Sottosezioni interessate, le quote di competenza per effettuare i pagamenti dei soci lavoratori assunti presso le rispettive diverse realtà e sedi operative, comprensivi dei costi per la loro gestione amministrativa e fiscale ed evitare ogni possibile controversia legale coi soci lavoratori, adottando forme contrattuali che prevedano particolari clausole di salvaguardia. La Cooperativa stipula convenzioni con le Sezioni e Sottosezioni che ne facciano richiesta e per le quali si decida l’assunzione di personale. Tali Convenzioni prevedono l’elaborazione di un dettagliato piano di lavoro riferente in particolare: • il tipo di attività • l’articolazione organizzativa da assumere • il numero e la tipologia delle mansioni professionali dei lavoratori • le entrate e le uscite Le Convenzioni prevedono, inoltre, la costituzione di sedi distaccate della cooperativa sotto la diretta responsabilità delle sedi locali Unitalsi titolari del nuovo servizio e la rescissione in caso di inadempienza. La Fondazione la Macchia La Fondazione Michele, Giuseppe, Clelia Lamacchia Onlus è stata istituita nel 2003 di concerto con Suor Maria Antonia Lamacchia, suora della Sacra Famiglia di Bordeaux, e gli enti ecclesiastici Arcidiocesi Trani – Barletta – Bisceglie e Nazareth, parrocchia San Benedetto e UNITALSI di Barletta, per essere “il soggetto operativo dell’amore fraterno secondo lo spirito del Vangelo”. Scopo della Fondazione è la solidarietà sociale e, in particolare, la tutela e l’accoglienza di persone in difficoltà, attraverso l’istituzione e la gestione di strutture del tipo case famiglia, l’organizzazione del 24 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 24 28/06/12 12.48 tempo libero, il “Dopo di noi” e il “Durante noi” a favore e sostegno di persone e nuclei familiari che vivono in situazioni di disagio. La Fondazione si adopera per la creazione e la gestione di strutture del tipo Casa- Famiglia. A tale proposito ha già realizzato sul territorio di Barletta una Comunità Socio-Riabilitativa per disabili e la “Casa della speranza” che si configura come gruppo appartamento per gestanti e madri con figli a carico, a carattere residenziale finalizzata al sostegno degli stessi nel percorso d’inserimento o reinserimento sociale. La Fondazione Borghetto Santo Spirito Nel 2007 è stata costituita la Fondazione Borghetto S.Spirito Onlus. Essa si propone esclusivamente finalità di solidarietà sociale, quali la fornitura di servizi di assistenza sociale, sopporto e provvidenze a favore di persone svantaggiate e delle loro famiglie, direttamente o attraverso la richiesta di enti pubblici o delle sottosezioni dell’UNITALSI. La Fondazione è retta dal Consiglio di Amministrazione, dal Presidente della Fondazione e dal Collegio dei Revisori. Sono membri del Consiglio di Amministrazione 4 soci designati dalla Presidenza Nazionale Nazionale Unitalsi e 3 soci designati dal Consiglio dell’UNITALSI Lombarda. La Fondazione, che si ispira ai valori basilari della centralità della persona umana, della sua dignità e dei suoi diritti, della solidarietà umana, della condivisione, dell’accoglienza fraterna e del volontariato, inteso come libero e gratuito servizio agli ultimi, ha per scopo esclusivo il perseguimento di finalità nel campo socio-assistenziale e di solidarietà sociale ed, in particolare quello: • di promuovere la tutela e l’accoglienza dei disabili, degli anziani e dei bambini in difficoltà e/o senza famiglia, o che si trovano momentaneamente senza assistenza familiare, attraverso iniziative di volontariato In collaborazione con le istituzioni pubbliche private ed ecclesiali; • di creare e gestire strutture del tipo “casa - famiglia e vacanze per soggiorni” in tutto il territorio nazionale per l’accoglienza dei disabili come sopra indicato, secondo le linee di uno specifico progetto, e, secondo le necessità. e le possibilità, di centri di assistenza, di incontro, di riabilitazione ed altro; • di attivare ogni iniziativa idonea, come pubblicazioni, manifestazioni e programmi radiotelevisivi, per sensibilizzare ed informare l ‘opinione pubblica sui temi della vita, dell’handicap, dell’accoglienza e della solidarietà; • di promuovere iniziative di formazione del volontariato e di collaborazione con istituzioni civili ed ecclesiali, associazioni e privati. capitolo 01 A tal fine la Fondazione, su delibera del Comitato Direttivo, può partecipare alle forme federative ed associative previste dalla normativa sulle ONLUS e su organismi aventi finalità affini. La Fondazione non può svolgere attività diverse da quelle sopra indicate ad eccezione di quelle ad esse strettamente connesse o di quelle accessorie a quelle statutarie, in quanto integrative delle stesse. La Fondazione gestiste la casa vacanze “Borghetto Santo Spirito”a Savona. Chi SIAMO IDENTITÀ 25 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 25 28/06/12 12.48 26 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 26 28/06/12 12.48 Le PERSONE dell’ UNITALSI Persone di ogni età, sesso, cultura e professione che hanno scelto di appartenere ad una grande famiglia per percorrere un cammino di vita condiviso, secondo gli insegnamenti della Chiesa, sia durante i pellegrinaggi che nella vita di tutti i giorni. L’Unitalsi vive grazie a gente semplice e di gran cuore che mette al primo posto la persona, l’amicizia, il servizio verso e con chi ha più bisogno di aiuto. • Persone in difficoltà: Gli ammalati, i diversamente abili, gli anziani e i bambini, sono la ragione fondante del pellegrinaggio e delle attività sviluppate per poter offrire loro un maggior sostegno e una fattiva vicinanza nella quotidianità. • Pellegrini: “I migranti per vocazione” che attraverso l’Unitalsi vivono da protagonisti, in semplicità, raccoglimento e spiritualità l’incontro con Dio. • Volontari: la linfa vitale che consente di mettere in moto l’opera dell’Unitalsi. Essere volontario significa dedicarsi gratuitamente, amorevolmente e responsabilmente ai malati, ai bambini in difficoltà, agli anziani soli. capitolo 02 Le PERSONE dell’ UNITALSI 27 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 27 28/06/12 12.48 0201 I SOCI Sono tante le persone che annualmente l’Unitalsi riesce a movimentare nelle sue numerose attività, circa 300 mila. Al 31/12/2011 risultano essere soci UNITALSI 147.255 persone. Possono diventare soci di UNITALSI le persone che ne fanno apposita domanda e che dichiarano di conoscere ed accettare lo Statuto e i Regolamenti. Per maggiori approfondimenti, è possibile consultare lo Statuto dell’Associazione nel sito internet. I soci si dividono in: Tipologia Caratteristiche Ausiliari Sono soci ausiliari le persone di maggiore età che intendono prestare servizio volontario secondo le finalità dell’Associazione. I soci ausiliari si distinguono in: Barellieri, Sorelle di assistenza, Medici, Sacerdoti, Ammalati e Disabili. Effettivi Possono essere ammessi a soci effettivi i soci ausiliari che professano la fede cattolica e che, nel triennio antecedente l’anno in cui si adotta la delibera: • hanno prestato servizio partecipando, con frequenza abituale e continuativa e secondo le proprie possibilità fisiche, a tutte o almeno alla maggior parte delle attività caritative e promozionali e dei percorsi formativi programmati ed organizzati dall’Associazione; • hanno partecipato, in detto triennio e in anni diversi, ad almeno due pellegrinaggi organizzati dal Consiglio Direttivo Nazionale oppure uno organizzato dallo stesso e l’altro dalla Sezione o Sottosezione di appartenenza purché dal Consiglio Direttivo Nazionale riconosciuto conforme alle norme previste nel Regolamento; • hanno annualmente rinnovato l’impegno associativo di adesione e sono in regola con il versamento annuale della quota associativa. Soltanto i soci effettivi hanno diritto di voto e, fatti salvi i casi di incompatibilità e di impossibilità previsti nel Regolamento, possono ricoprire cariche sociali. Benefattori Sono soci benefattori coloro che, condividendo le finalità dell’Associazione, vi danno la loro adesione con eventuali offerte ed iniziative benefiche varie. Aggregati Sono soci aggregati: • i pellegrini che partecipano ai pellegrinaggi; • gli ammalati o disabili che partecipano ai pellegrinaggi e non presentano la domanda di ammissione a socio ausiliare; • i giovani con almeno 14 anni e che desiderano prestare servizio di volontariato; • coloro che chiedono di prestare servizio di volontariato nell’Associazione nell’imminenza del pellegrinaggio o nel corso dello stesso; • coloro che sporadicamente partecipano alle attività dell’Associazione e/o usufruiscono delle strutture e dei servizi della stessa. Affiliati Sono soci affiliati coloro che sono iscritti ad Associazioni similari, italiane e non, federate con l’Unitalsi e che chiedono, tramite la propria Associazione, di partecipare alle attività e ai pellegrinaggi per le stesse appositamente organizzati dall’Unitalsi. Sono soci di diritto dell’Associazione, equiparati ai soci effettivi e finché dura il mandato, gli Assistenti Ecclesiastici delle diverse Organizzazioni territoriali (Nazionale, di Sezione, di Sottosezione e di Gruppo) e i Vice Assistenti Ecclesiastici nominati dall’Autorità Ecclesiastica competente per territorio. 28 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 28 28/06/12 12.48 La composizione della base sociale Composizione dei soci per categoria 2011 TOTALE, di cui: 147.255 Barellieri 28.230 Sorelle d’assistenza 44.565 Ripartizione dei soci per area territoriale. Totale 79,255 al 31/12/2011 Sud 21,433 Nord 33,497 capitolo 02 Centro 24,325 Le PERSONE dell’ UNITALSI 29 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 29 28/06/12 12.48 Partecipazione e coinvolgimento nelle attività delle Sezioni e Sottosezioni Il rapporto associativo si concretizza nella partecipazione alle attività proposte sul territorio, a livello di Sezioni, Sottosezioni e Gruppi. Oltre ai momenti di vita associativa quali riunioni, assemblee, incontri organizzati ciclicamente, le sezioni territoriali organizzano una serie di iniziative di socializzazione al fine di migliorare la qualità dei rapporti, consolidare le relazioni tra i soci, stimolare la partecipazione attiva alla vita e ai programmi dell’Associazione e favorire la nascita di preziosi rapporti interpersonali. I soci che desiderano prestare la propria attività in seno all’ Unitalsi, lo fanno in modo volontario e non retribuito. Il loro impegno nella creazione e nello sviluppo dei progetti e dei servizi, l’azione proficua di coinvolgimento delle istituzioni territoriali, la loro energia quotidiana costituiscono i più importanti elementi vitali di sviluppo dell’Associazione. Nel corso del 2011, i soci di Unitalsi hanno dedicato all’Associazione oltre 230.000 ore di volontariato. Questo dato, sicuramente sottostimato in quanto frutto di una richiesta che per la prima volta è stata rivolta alle varie Sezioni nel corso del 2011, rappresenta una concreta testimonianza dell’impegno sul campo di tanti unitalsiani. Benefici ai soci UNITALSI, al fine di garantire ai propri Soci la tranquillità nello svolgimento delle sue molteplici attività, ha stipulato, a copertura dei rischi da esse derivanti, Polizze Assicurative con Generali Assicurazioni, studiando insieme alla Compagnia Assicurativa delle soluzioni ad hoc, in grado di soddisfare tutte le necessità e i bisogni. Le “Polizze Pellegrinaggi” sono le seguenti: • Infortuni e rimborso spese mediche; • Assistenza Europ Assistance; • Responsabilità civile verso terzi; • Perdite pecuniarie. 30 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 30 28/06/12 12.49 Infortuni e rimborso spese mediche: copre il rischio derivante dallo svolgimento dell’attività di volontariato e dall’attività di assistenza e sorveglianza, dalla partecipazione a corsi e stage di formazione, dalla partecipazione a pellegrinaggi e soggiorni in Italia e all’estero. In particolar modo, l’UNITALSI ha scelto di tutelare maggiormente i soci che svolgono il Pellegrinaggio in Terra Santa, per le caratteristiche difficoltose di gestione del sinistro, stipulando una copertura sul rischio Infortuni dedicato solo a tale meta. Assistenza Europ Assistance: • Rimpatrio sanitario: il socio, che deve essere trasportato alla propria residenza in Italia o in ospedale in Italia, può usufruire del mezzo di trasporto più idoneo alla sua situazione fisica (aereo sanitario, aereo di linea anche in barella, treno di prima classe o vagone letto, autoambulanza). Tale trasporto è interamente organizzato dalla Centrale Operativa Europ Assistance ed è a carico della Società assicuratrice e garantisce anche assistenza medico-infermieristica; in tal caso inoltre, la società può provvedere ad organizzare il rientro con un accompagnatore anche se non familiare. - viaggio di un familiare: qualora a seguito di infortunio/ malattia, l’assicurato necessiti di ricovero superiore a 7 giorni, e nessun familiare sia sul posto, la Società provvede al viaggio di un familiare tramite aereo o treno e al rimborso del soggiorno. - Interprete: in caso di ricovero presso una struttura estera e di difficoltà di comunicazione in lingua straniera, la società mette a disposizione dell’infortunato un interprete. - Assistenza legale per responsabilità civile o penale per fatti colposi; - Rientro anticipato per decesso in Italia di un familiare. • Rimpatrio salma: trasporto fino al luogo di sepoltura in Italia a spese della Compagnia Assicurativa • Consulto medico: telefonico e segnalazione di uno specialista: al fine di accertare lo stato medico di salute del socio viene prestata consulenza telefonica e eventualmente segnalato un medico specialista nelle vicinanze. • Invio di medicinali urgenti: in caso siano stati prescritti medicinali registrati in Italia, ma non reperibili sul posto e non ne esistano di equivalenti, la Compagnia provvede all’invio degli stessi con il mezzo più rapido. •Assistenza legale: in caso di fatti colposi imputabili al socio, la Centrale Operativa indica il nome di un legale per la difesa e rilascia, entro il limite di € 3.000,00, per l’eventuale cauzione penale richiesta. •Rientro anticipato dell’assicurato: in caso di decesso di un familiare in Italia e il socio deve fare rientro in Italia prima del termine previsto, la Compagnia provvede all’organizzazione del trasporto tramite treno o aereo. Responsabilità Civile verso Terzi: -Danni cagionati a cose o persone dall’uso degli impianti cucina, dai prodotti alimentari somministrati. -Copertura per l’attività professionale svolta dal personale medico, paramedico ed infermieristico nello svolgimento delle attività di volontariato. -Carico scarico dei treni. -Danni cagionati a terzi durante gite aziendali e attività ricreative. Perdite pecuniarie In caso di calamità naturali, eventi socio politici o eventi di forza maggiore causino un ritardo nel viaggio ferroviario superiore a quattro ore, UNITALSI ha diritto al rimborso delle spese straordinarie di vitto eventualmente sostenute, a patto che siano debitamente documentate. capitolo 02 Le PERSONE dell’ UNITALSI 31 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 31 28/06/12 12.49 0202 I DIPENDENTI I dipendenti dell’Unitalsi costituiscono un altro importante elemento fondante l’identità e le risorse dell’Associazione. Essi lavorano presso la sede nazionale Unitalsi e presso le Sezioni territoriali e costituiscono: •la struttura operativa per sviluppare alcuni primari servizi dell’Associazione; •l’apparato organizzativo, amministrativo e di coordinamento che sostiene in modo efficace gli organi direttivi e i soci Unitalsi nello svolgimento delle proprie attività. Al 31/12/2011 risultano essere dipendenti UNITALSI 71 persone Uno sguardo a chi lavora in UNITALSI Suddivisione dipendenti per età anagrafica oltre 50 anni 22% da 41 a 50 anni 50% Suddivisione dipendenti per anzianità organizzativa da 20 a 30 anni da 0 a 5 anni 6% da 31 a 40 anni 21% 30% oltre dieci anni 59% da 6 a 10 anni 11% Composizione per tipologia di contratto Composizione per genere Tempo indeterminato Maschi 39% Femmine 61% 96% Tempo determinato 4% In linea con i valori che animano l’Associazione, l’Unitalsi non stipula contratti atipici (es. co.co.co., co.co.pro.). I lavoratori sono inseriti nell’organico attraverso contratti di lavoro subordinato: soprattutto a tempo indeterminato e solo in minima parte, a tempo determinato. Inoltre non vengono stipulati contratti di lavoro in somministrazione: l’Unitalsi non ricorre, per il reclutamento del proprio personale, alla mediazione con le agenzie interinali, ma utilizza esclusivamente modalità dirette di ricerca e selezione del personale. Il tasso di turnover complessivo dei dipendenti, ovvero il rapporto tra il numero dei dipendenti entrati e usciti rispetto al numero medio nel periodo, si attesta attorno al 32%. Tale indice comprende anche i lavoratori stagionali presenti presso la Casa Vacanze “Isola Rossa” (in Sardegna). Escludendo dall’analisi tali lavoratori, il tasso reale di turnover scende all’8%. Nel 2011, infatti, a fronte di 3 lavoratori usciti dall’Unitalsi, si sono verificate 3 entrate. 32 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 32 28/06/12 12.49 Turn-over al 31/12/2011 Turn-over dei dipendenti inclusi i dipendenti stagionali di Isola Rossa Turn-over dei dipendenti inclusi i dipendenti stagionali di Isola Rossa Dipendenti entrati 12 3 Dipendenti usciti 12 3 Tasso di turn-over complessivo (entrati + usciti nel periodo / organico medio del periodo x 100) 32% 8% Il contratto applicato ai dipendenti Unitalsi è quello relativo a CCNL COMMERCIO, AGIDAE, GIORNALISTI. Livelli contrattuali Dipendenti per livello contrattuale Al 31/12/2011 COMMERCIO Quadri 1 Impiegati 1°, 2° e 3° livello 41 Impiegati 4°e 5° livello 26 Impiegati 7° livello 1 AGIDAE 1 GIORNALISTI 1 capitolo 02 Le PERSONE dell’ UNITALSI 33 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 33 28/06/12 12.49 0203 I volontari del SERVIZIO CIVILE Affianco dei Soci e dei Dipendenti, molto importante è anche la presenza dei Volontari di Servizio Civile Nazionale (S.C.N.). L’esperienza del Servizio Civile Nazionale nasce con l’accreditamento dell’Unitalsi come Ente di Servizio Civile presso l’UNSC nel 2003 e l’avvio del primo progetto Estero nella sede di Lourdes, quando ancora si offriva questa opportunità alle sole ragazze in età compresa tra i 18 e i 26 anni e ai ragazzi riformati per inabilità al servizio militare. In realtà, le ragazze hanno mantenuto un ruolo numericamente dominante anche successivamente, quando il Servizio Civile ha aperto le porte indistintamente a tutti i giovani senza distinzione di sesso. Per quanto riguarda la provenienza dei volontari, risulta sempre maggiore al sud rispetto al centro e, soprattutto, al nord dove per alcuni anni è stato difficile addirittura trovare un numero di domande che coprisse i posti disponibili. E questo è già visibile andando a calcolare la percentuale delle nostre sedi accreditate e interessate dal Servizio Civile: abbiamo il 55,2% di sedi collocate al Sud (tra la Basilicata, la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia), il 34,3% al Centro (tra l’Abruzzo, il Lazio, le Marche, il Molise e la Sardegna), infine, solo il 10,5% delle nostre sedi si colloca al Nord (tra l’Emilia Romagna, la Liguria e il Veneto). Nei Bandi successivi sono stati avviati in tutto, compresi anche i volontari all’estero, quasi 1.300 giovani. Il 4 giugno 2012 sono stati avviati i nuovi volontari del bando 2011, in tutto n. 162, come meglio indicato nella successiva tabella riassuntiva con grafico annesso: 34 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 34 28/06/12 12.49 Bando Titolo progetto Vol. avviati 2003 Case famiglia 17 Progetto bambini 5 Salus Infirmorum 4 Solitudine 52 Trasporto sociale 25 Lourdes: luogo di servizio, di condivisione e di incontro 4 2005 Lourdes 3 12 Trasporto sociale 74 2006 Una casa con il cuore 14 Gioca scuola 7 Bambini speciali 10 Portare sollievo alla solitudine 177 2004 Lourdes: i malati e coloro che li accolgono 16 2007 2008 2009 2010 2011 Lourdes 4 10 Bambini speciali 2 7 Portare sollievo alla solitudine 2 203 Prossimi al Prossimo 157 RecuperAbile 17 GiocAccogli 6 Lourdes 2008: 150 anni di emozioni 11 Rompere la solitudine 157 La scuola in gioco 17 Una casa fuori casa 6 Lourdes caleidoscopio della vita 11 La solitudine condivisa - Centro Nord 30 La solitudine condivisa - Centro Sud 34 La solitudine condivisa - Sud 34 La solitudine condivisa - Isole 34 Studiamo per gioco 28 Un posto tranquille per tuo figlio 12 Una casa… una famiglia 14 A lourdes, per accogliere e condividere 12 Per non sentirsi soli - Centro Nord 41 Per non sentirsi soli - Centro Sud 46 Per non sentirsi soli - Sud 47 Per non sentirsi soli - Isole NON ATTIVATO Il piacere di studiare giocando NON ATTIVATO Un'oasi di accoglienza 10 Vivere come a casa 12 Lourdes città europea per un servizio all'Europa 6 capitolo 02 Le PERSONE dell’ UNITALSI 35 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 35 28/06/12 12.49 I progetti presentati nel 2012 in Italia sono in tutto 8: 7 in Italia e 1 all’Estero. I volontari di Servizio Civile partecipano alle diverse iniziative delle sottosezioni e delle sezioni di appartenenza anche per quanto riguarda gli incontri conviviali, di aggregazione e spirituali, ma soprattutto hanno il diritto e il dovere di partecipare agli incontri di formazione previsti dal progetto. Si tratta, nello specifico, di 72 ore di Formazione Specifica (che viene loro fornita nelle sedi di attuazione progetto) e di 41 ore di Formazione Generale (organizzata dalla Presidenza Nazionale). La Formazione Generale dei Volontari è un elemento strategico perché il Servizio Civile Nazionale consolidi la propria identità ed è strumento necessario per: • fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente quest’esperienza; • sviluppare all’interno degli Enti la cultura del Servizio Civile; • assicurare il carattere unitario, nazionale del Servizio Civile. I contenuti della Formazione Specifica, invece, si snodano intorno a diversi Moduli che variano rispetto alle proprie specificità da progetto a progetto: 1. Corso di inizio Servizio: il contesto territoriale e l’organizzazione logistica. 2. L’importanza della relazione nella comunicazione con i soci appartenenti all’Ente. 3. L’importanza della relazione con persone anziane e disabili/bambini/bambini e loro famiglie. 4. Conoscenze e problematiche relative all’area anziani e disabili/bambini/bambini e loro famiglie. 5. Diritti e tutela dei cittadini. Legislazione in materia di handicap e di anziani/minori 6. La figura dell’accompagnatore e del Volontario del SCN nella situazione di aiuto. 7. Esamina e superamento di eventuali situazioni conflittuali. 8. Metodi per favorire, iniziare e mantenere una relazione interpersonale positiva. 9. Dalla teoria al saper fare. 10.Prove pratiche di guida degli automezzi con esercitazioni sulla messa in sicurezza delle persone trasportate. 11.Le attività di animazione. 36 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 36 28/06/12 12.49 capitolo 02 Unitalsi propone ai volontari un percorso formativo esaustivo, completo e continuativo che li accompagna per l’intera durata del Corso. Per ottenere questo obiettivo, utilizza una metodologia formativa che prevede sia lezioni frontali, sia dinamiche non formali, sia, infine, formazione a distanza. Il costo della Formazione generale è rimborsata direttamente dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile all’Unitalsi per un importo equivalente a €90,00 a Volontario. Tutte le restanti spese sono a carico dell’Associazione comprese quelle quotidiane necessarie allo svolgimento del Servizio come il carburante, le divise, ecc. Inoltre, i volontari hanno diritto ad un “Attestato di Fine Servizio” emesso direttamente l’Ufficio Nazionale che ha valenza nei concorsi pubblici e spendibile nel Curriculum personale, insieme al riconoscimento delle competenze e delle professionalità acquisite durante l’espletamento del Servizio che vengono certificate sempre al termine del progetto, grazie ad un accordo stipulato dall’Unitalsi con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico di Roma. L’esperienza di Servizio Civile Nazionale acquisita negli anni dall’Unitalsi conferma, dunque, il ruolo fondamentale che i Volontari di Servizio Civile ricoprono all’interno del progetto e nell’Associazione stessa. Si tratta di una risorsa importante e preziosa. Per le persone anziane e/o disabili che si trovano in situazioni di disagio, solitudine o sofferenza, è davvero molto importante un sostegno e una relazione con i giovani, i quali rappresentano un valore in sé e incarnano la freschezza e la speranza con la loro semplice presenza. In particolare, il Volontario di Servizio Civile impiegato nei progetti della nostra Associazione ha la possibilità di instaurare con i suoi assistiti un rapporto che è quotidiano e continuativo. Questa è una caratteristica da non trascurare e che, insieme alla gratuità della scelta, aggiunge valore alla natura stessa del Servizio svolto. Il giovane volontario di Servizio Civile, dunque, partecipando attivamente e mettendosi in gioco in prima persona, permette e facilita il coinvolgimento anche da parte dei suoi assistiti, ponendosi come tramite e punto di congiuntura con la dimensione di vita comunitaria offerta dall’Unitalsi che si basa proprio sull’accoglienza, la condivisione, la gioia. Le PERSONE dell’ UNITALSI 37 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 37 28/06/12 12.49 0204 La FORMAZIONE per il PERSONALE In ambito associativo si è scontato spesso un vero e proprio ritardo culturale sull’argomento, in quanto si è frequentemente confusa la formazione con l’addestramento puntando a fornire una serie di nozioni necessarie per lo svolgimento delle attività o la conoscenza dei documenti ecclesiali. Negli ultimi anni si è invece proposta ai soci ed ai dipendenti una formazione ampia, interattiva e non solo cattedratica, stimolante, e coinvolgente, che ha comportato anche dei costi per la scelta dei formatori di volta in volta necessari per la specificità degli argomenti. Una formazione sicuramente ecclesiale e non neutrale, che spazia a tutto campo, che non ha l’obiettivo di convincere i soci sulla validità delle decisioni dei vertici associativi, ma che prevede lo spazio per la critica, come contributo costruttivo alla realizzazione di una associazione ecclesiale funzionale all’uomo povero e sofferente, occorrendo che la nostra “classe dirigente” superi la concezione della “direzione per autorità” per approdare alla “direzione per consenso”. La formazione per i Soci La formazione, che in questi anni è stata voluta dal Consiglio Direttivo dell’associazione, riguarda due categorie di soci: • presidenti e consigli sia di sezione che di sottosezione, cioè coloro che hanno un servizio di responsabilità all’interno della vita associativa; • tutti i soci dell’intera associazione ecclesiale Per la prima categoria si sono svolti, negli ultimi sette anni, tre incontri all’anno su temi strettamente spirituali a cui si sono uniti momenti formativi per far conoscere meglio l’associazione (statuto, regolamento, progetti e cammino associativo…). Tali incontri sono stati organizzati sia per aree geografiche (nord, centro, sud) sia in sessione unica a Loreto. Per la formazione dei soci si è pensato di utilizzare due figure: l’assistente ecclesiastico e il formatore laico. L’assistente ecclesiastico ha un ruolo indispensabile all’interno della vita associativa perché ha il compito di seguire il cammino associativo in nome e per mandato ecclesiale, mantenendo il legame con il cammino della Chiesa indicato dal vescovo. Il formatore laico ha il compito, all’interno della vita associativa, di aiutare la crescita spirituale dei soci coadiuvando l’assistente e presentando loro la specificità associativa in modo da alimentare, organizzare, elaborare le conoscenze, in maniera tale che le competenze e le esperienze diventino patrimonio condiviso e si favorisca la crescita e lo sviluppo di tutti i soci. La formazione è obbligatoria per i soci che vorranno diventare effettivi ed è destinata a tutti i soci effettivi che vorranno ricoprire incarichi di responsabilità all’interno dell’associazione, poiché si ritiene ormai indispensabile che i Responsabili dell’Associazione devono poter acquisire competenze nelle aree tecniche, comunicative e accrescere le capacità relazionali e la capacità di agire all’esterno. L’accresciuto numero di attività di formazione nelle sedi locali che si è registrato nel 2011 riflette l’interesse da parte dell’associazione di dedicare sempre più tempo e risorse ai propri volontari per aggiungere al “cuore” che essi mettono nel compiere il loro servizio maggiore consapevolezza e conoscenza. Rispetto al 2010 le attività di formazione per i Soci hanno avuto nel 2011 un incremento del 28,43%. 38 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 38 28/06/12 12.49 La formazione per i dipendenti La formazione per i dipendenti può essere distinta in: a.generale, che mira cioè a fornire ai partecipanti le chiavi di lettura e gli strumenti operativi per inquadrare e affrontare i temi inerenti i diritti ed i doveri del dipendente, la legislazione vigente, la comunicazione, la sicurezza, la privacy, il primo soccorso, l’informatizzazione; b.specifica, che tende cioè ad analizzare alcuni aspetti degli argomenti al fine di far comprendere ai partecipanti la complessità delle materie; mettere a confronto le esperienze e le conoscenze dei partecipanti; individuare nuovi metodi e buone pratiche, imparare a lavorare insieme ottimizzando risorse e capacità individuali. Sviluppo formativo Dipendenti Unitalsi dati 2011: N. ore di formazione al personale: 14 N. persone partecipanti: 67 % personale formato sul totale: 94% Oltre ai corsi di formazione sopra specificati i dipendenti, soprattutto quelli di Presidenza Nazionale, partecipano ad altre attività formative. Alcune di queste attività coinvolgono tutti i dipendenti mentre altre sono destinate ad alcuni di essi e riguardano specifici ambiti lavorativi. Tra i corsi di formazione aperti a tutti si può menzionare il corso di inglese che viene tenuto presso la sede della Presidenza Nazionale. Altre esperienze di formazione specifica sono legate a progetti l’Associazione sta realizzando come la formazione sulla conoscenza di ausili informatici per disabili. I dipendenti UNITALSI che curano la parte informatica dell’Associazione, hanno seguito un corso a Modena per apprendere il funzionamento di ausili informatici da fornire ai soci disabili (anche gravi) dell’Associazione per consentire loro di poter comunicare con il mondo esterno. Annualmente l’Associazione, in risposta all’ offerta formativa dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, dà la possibilità a personale dipendente o ai volontari di poter seguire specifici corsi per accreditarsi quali formatori generali. Altre attività di formazione sono legate alla partecipazione a corsi specifici nell’ambito della Comunità Europea. A questi corsi hanno partecipato i dipendenti che, all’interno dell’UNITALSI, si occupano di progettazione per apprendere le strategie utili per competere a livello europeo. capitolo 02 0205 La SICUREZZA sui LUOGHI di LAVORO Nel 2011 non ci sono stati infortuni sul lavoro. Unitalsi ha da sempre seguito e adottato tutte le indicazioni e prescrizioni previste dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e per la salvaguardia della salute dei lavoratori e dei Soci. Per farlo, ha adottato un “Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro” (SGSL): si tratta di un sistema organizzativo finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza, progettato con il più idoneo rapporto tra costi e benefici. Adottare un SGSL non è un obbligo di legge ma una scelta volontaria di chi sente la responsabilità della sicurezza propria e degli altri. Adottare un SGSL ci consente di ridurre i costi della non sicurezza perché riduce la probabilità di accadimento degli infortuni e i costi che ne conseguono. L’Unitalsi con l’entrata in vigore del D.lgs. 81/08 ha provveduto ai seguenti adempimenti in materia di sicurezza: • Organigramma della Sicurezza in Associazione; • Nomina dei responsabili (Dirigente, Responsabile Servizio Prevenzione Protezione (RSPP), Preposti, Responsabili lavoratori per la sicurezza (RLS) e Medico Competente); • Valutazione dei rischi; • Autocertificazione attraverso checklist delle sedi Sezionali e sedi di Servizio Civile; • Sorveglianza sanitaria dei dipendenti; • Fornitura di dispositivi di protezione individuale e collettiva (materiale antincendio); • Informazione/Formazione sulla documentazione relativa alla sicurezza(Organigramma, Valutazione dei rischi ecc.); • Corsi di formazione accreditata ai dipendenti (Corso antincendio basso/medio rischio, responsabili lavoratori per la sicurezza, primo soccorso); • Materiale divulgativo relativo ai rischi (Movimentazione manuale carichi, Videoterminale, Incendio ecc.); Materiale divulgativo relativo alle norme igienico sanitarie da osservare durante i pellegrinaggi. Le PERSONE dell’ UNITALSI 39 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 39 28/06/12 12.49 40 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 40 28/06/12 12.49 Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ “UNITALSI, non solo pellegrinaggi” è un motto che spesso si utilizza per porre l’accento sul fatto che l’Associazione non si occupa solo dell’organizzazione dei viaggi per i pellegrini. In linea con la propria missione, infatti, l’UNITALSI realizza tutta una serie di attività al fine di offrire risposte concrete ai bisogni di ammalati, disabili e persone in difficoltà. Nel corso dei paragrafi successivi, tutte queste iniziative e progetti vengono descritti nel dettaglio. La figura seguente presenta il quadro d’insieme della complessa e articolata capacità dell’Unitalsi di adempiere alla propria missione con i principali numeri del 2011. Pellegrinaggi oltre 62.000 presenze Socializzazione Più di 1000 attività a livello locale che hanno coinvolto circa 6mila beneficiari Solidarietà e aiuto Oltre 300 attività e circa 20mila beneficiari Spiritualità Oltre 600 momenti di condivisione e circa 58mila partecipanti Formazione Circa 500 corsi e 15mila beneficiari Laboratori 50 laboratori attivati e circa 58mila partecipanti Autofinanziamento Circa 500 attività e oltre 40mila beneficiari Promozione Circa 700 attività oltre 55mila partecipanti Editoria 35 progetti editoriali conclusi Servizio Civile 28 progetti attivati e oltre 300 beneficiari capitolo 03 Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 41 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 41 28/06/12 12.49 0301 In CAMMINO verso la FEDE: i PELLEGRINAGGI Il pellegrinaggio fin dall’inizio è fondamento e carisma dell’UNITALSI, che nasce con Lourdes, inizia la sua vita associativa e la porta al suo pieno sviluppo con l’unico e pressante impegno dei pellegrinaggi. Va affermata anche la necessità che l’Associazione si racconti, per non essere solo espressione del passato ma anche una viva memoria, per cui bisogna conoscere i momenti storici che hanno caratterizzato l’Associazione, leggendo i segni che il pellegrinaggio ha espresso, testimoniato e donato all’UNITALSI, alla Chiesa ed alla società, offrendo a conclusione una riflessione per identificare chi sono i pellegrini del nulla e quelli dell’assoluto. È l’impegno dell’Associazione che, nell’unitarietà delle diverse articolazioni, deve affrontare scelte nuove adeguate al tempo in cui viviamo e che, tenendo conto della caratteristica del pellegrinaggio unitalsiano, che è luogo dell’annuncio, deve essere capace di portare l’annuncio del pellegrinaggio in luoghi dove è difficile comprendere il messaggio cristiano. Bisogna richiamare i responsabili sull’esigenza di dare attenzione nel pellegrinaggio agli ammalati, al servizio ed ai partecipanti al pellegrinaggio, ribadendo la necessità di radicarsi sempre più nel territorio per far continuare il pellegrinaggio nella quotidianità e far condividere l’associazione come esperienza ecclesiale incontrabile anche nelle piccole realtà. Va anche sottolineata la necessità di migliorare i mezzi per comunicare l’Associazione ed utilizzare gli strumenti che il nostro tempo ci mette a disposizione per presentare il pellegrinaggio come cammino educante alla comunione, alle attese corrette anche nei confronti dell’Associazione, alla vita associativa, al mistero della sofferenza e del dolore, al memoriale di Gesù vivo e ad un cuore missionario. Il pellegrinaggio, ed in particolare il nostro pellegrinaggio, dal punto di vista pratico si basa su tre pilastri: • il Santuario, • il viaggio, • l’accoglienza. Il Santuario, in particolare quello di Lourdes che è il nostro punto di forza, ha una vita propria su cui non possiamo influire se non con proposte di segni e di cerimonie che vogliono portare ad una caratterizzazione sempre più marcata del nostro pellegrinaggio, che si basa su una spiritualità forte, frutto di un cammino che si conclude con il pellegrinaggio e riparte con il ritorno a casa. L’accoglienza è un dato importante perché maggiore è la qualità delle strutture che accolgono i nostri pellegrini meglio si vive il pellegrinaggio; con il Salus Infirmorum è decisamente migliorata la qualità dell’accoglienza dei malati, con la casa Giovanni Paolo II e l’Hotel Tara prima, ed ora con l’Hotel Florence, il Maristella ed il La Source migliorerà anche l’accoglienza del personale e dei pellegrini, oltre ad offrire un punto di ritrovo e di pasti all’italiana che è Casa Italia. È un dato importante e determinante perché l’UNITALSI è riuscita in pratica a creare un polo di attrazione del pellegrino italiano che trascina anche pellegrini di altre nazioni. L’UNITALSI intende approfondire la necessaria e sempre nuova riflessione sul pellegrino (l’uomo in cammino verso la meta, non il vagabondo), tenendo come orizzonte le tematiche degli orientamenti pastorali indicati dalla CEI e le indicazioni della Chiesa; a tal proposito è necessario di ri-motivare fortemente il percorso formativo dei soci sul tema dell’essere pellegrini verso il regno dei cieli; particolare attenzione verrà data all’”uomo pellegrino” nella vita della Chiesa e nella vita dell’associazione e al tema dell’educazione alla vita buona del Vangelo nei percorsi di fragilità (tema caratteristico del carisma associativo). 62.631 presenze ai pellegrinaggi Unitalsi nel 2011 42 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 42 28/06/12 12.49 capitolo 03 Per quanto attiene alle presenze complessive, nel 2011 si sono registrate 62.631 presenze: Partecipanti alla stagione 2011 dei pellegrinaggi UNITALSI Fatima 1.189 Terra Santa 777 San Giovanni Rotondo 2,135 Loreto 6,068 Lourdes 52,462 Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 43 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 43 28/06/12 12.49 Riportiamo di seguito una tabella esplicativa con le percentuali di variazione ai vari pellegrinaggi 2011 rispetto al 2010: Attività di Pellegrinaggio 2011 Mezzi di trasporto N. di pellegrinaggi per destinazione TOT. 157 di cui: San Giovanni Rotondo 25 Circa 45 pullman Pellegrinaggi a Lourdes 67 81 treni-60 aerei Pellegrinaggi a Loreto 26 6 treni-circa 110 pullman Pellegrinaggi Terra Santa 23 21 con voli di linea-2 voli charter Pellegrinaggi a Fatima 16 15 con voli di linea-1volo charter Volontari impegnati (n.) 23.830 44 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 44 28/06/12 12.49 Le strutture unitalsi a Lourdes Nel corso degli ultimi due anni la nostra Associazione, tenendo conto di numerosi fattori, ha deciso di acquisire alcune strutture a Lourdes per poter finalmente risolvere i tanti problemi riscontrati nell’accoglienza dei pellegrinaggi. Ad alcuni questa potrà sembrare un’attività non consona a quella dell’UNITALSI, si potrebbe anche pensare ad una sorta di business alberghiero del tutto estraneo allo spirito dei pellegrinaggi. In realtà queste decisioni sono maturate alla luce dei tanti cambiamenti avvenuti a Lourdes nel corso degli ultimi anni il cui risultato era una condizione alberghiera ormai ridotta ad un livello di qualità decisamente critico per i nostri volontari e pellegrini. Si è così convenuto di creare un polo di accoglienza tutto intorno al Salus Infirmorum, l’hotel La Source, l’hotel Florance e l’hotel Maris Stella per facilitare l’opera dei volontari e offrire la possibilità di vivere in strutture decorose e gestite dalla nostra associazione in prima persona. Oggi queste strutture, superate alcune difficoltà gestionali e completati i lavori di ristrutturazione ed adeguamento, offrono un’accoglienza qualitativamente superiore ai soci, ammalati, volontari e pellegrini. Sarà necessario che tutte le strutture dell’UNITALSI vengano utilizzate in via prioritaria dai partecipanti ai pellegrinaggi, perché la loro capienza sia sfruttata quanto più possibile per poter così ridurre i costi di gestione e di manutenzione. È importante sapere che le strutture alberghiere UNITALSI non saranno gestite con finalità di lucro commerciale, restando il servizio di carità la vocazione ed il compito dell’Associazione. Il Salus Infirmorum capitolo 03 Il Salus Infirmorum è la casa di accoglienza dell’UNITALSI per le persone con difficoltà. È la casa che gli unitalsiani amano di più perché permette ai nostri amici di poter vivere il pellegrinaggio senza barriere architettoniche, senza disagi e in piena serenità. Sorge a pochi metri dal Santuario, in riva al fiume Gave, in prossimità del Quai Boissarie, ed ha un secondo ingresso sulla sovrastante Rue de Pau, che conduce alla stazione di Lourdes. Nel giugno 1995, dopo aver subito una serie di trasformazioni e ammodernamenti, il Salus ha ufficialmente aperto i battenti della totalità della struttura. L’evoluzione continua negli anni, la razionalizzazione degli spazi, creano nuove possibilità di servizio ed il Salus diventa sempre più la casa dell’unitalsiano a Lourdes: il massimo comfort, nessuna barriera architettonica, spazi comuni per vivere insieme i momenti di pausa, un ampio self service aperto ai volontari e a tutti gli ospiti. L’hotel La Source Sul Quai Boissarie, accanto al Salus Infirmorum, troviamo l’hotel La Source. Questa struttura dal giugno 2010 viene utilizzata dai nostri soci come una nuova opportunità di alloggio in un ambiente accogliente e familiare. La struttura è classificata come albergo di categoria media e la sua vicinanza al Salus Infirmorum offre una comodità impareggiabile rispetto a qualunque struttura. Al piano terra dell’hotel La Source si trova anche la libreria dove si possono trovare testi in italiano di carattere religioso. I collaboratori dell’UNITALSI si prodigano ogni giorno per accogliere gli ospiti in un ambiente familiare e gradevole con l’obiettivo di far trascorrere un buon soggiorno e far partire il pellegrino con un buon ricordo del pellegrinaggio vissuto insieme. Dal 2011 l’hotel è in grado di accogliere i suoi ospiti in pensione completa. Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 45 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 45 28/06/12 12.49 L’hotel Florance L’hotel Florance è situato sulla Rue de Pau di fronte all’uscita posteriore del Salus. L’hotel Florance è stato acquisito da UNITALSI nel 2009 ed è stato completamente ristrutturato. Il Florance accoglie i barellieri e le sorelle dell’UNITALSI che hanno scelto la “quota fraternità” e rappresenta, insieme all’hotel Maris Stella, una delle due strutture di “fraternità” dell’Unitalsi. Al primo piano dell’hotel Florance sono stati trasferiti tutti gli uffici direzionali ed operativi che precedentemente si trovavano al settimo piano del Salus per riservare quegli spazi interamente alle operazioni di transit e rendere più agevole la sosta per chi arriva e per chi parte. I soci alloggiati presso questa struttura consumano i pasti presso il self service del primo piano del Salus Infirmorum L’Hotel Florence è stato costruito secondo le regole del “Label Tourisme Handycap” ed ha ottenuto il riconoscimento quale struttura capace di accogliere le persone diversamente abili per difficoltà motorie, visive, uditive o mentali. E’ l’unica struttura su Lourdes che ha ottenuto questo riconoscimento nella sua globalità e potrà quindi ospitare anche soci diversamente abili. L’hotel Maris Stella Situato sulla Rue de Pau, sul lato destro del Salus, rientra a pieno titolo fra le strutture di accoglienza dell’Unitalsi ed è, come il Florance, riservato alle quote “fraternità”. Il Maris Stella, dopo essere stato per molti decenni unito da una passerella al corpo dell’Hotel Lecuyer La Source, acquisito l’anno scorso dalla nostra associazione, è diventato quest’anno una struttura alberghiera a sé stante. E’ stato rinnovato nel 2010 eseguendo i lavori più urgenti, quali: l’adeguamento degli impianti di sicurezza e delle vie di fuga e i più importanti lavori di restauro e di rinnovo degli arredi. I soci alloggiati presso questa struttura consumano i pasti presso il self service del primo piano del Salus Infirmorum. Casa Italia Tutto per un momento di distrazione e di riposo all’interno del pellegrinaggio. Casa Italia si trova sul Quai St. Jean, davanti al Salus, sul lungo Gave. È un’opportunità da non perdere e da tenere in considerazione per gustare una buona pizza, un piatto di spaghetti, un gelato o un caffé all’italiana. Anche questo locale è di proprietà dell’Unitalsi e vuole diventare un luogo d’incontro e di amicizia a misura di unitalsiano. L’Unitalsi ha adeguato la struttura rendendola pienamente accessibile ai nostri amici in difficoltà. “Casa Italia” è disposta su due piani. Al piano terra è situato un bar con relativa terrazza ed uno spazio vendita gelati. Al secondo piano si trova il ristorante. 46 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 46 28/06/12 12.49 0302 Vicini ai più DEBOLI e a chi SOFFRE: LE ATTIVITÀ EDUCATIVE, SOCIO-ASSISTENZIALI E DI AIUTO I numeri del 2011: • 9mila volontari coinvolti • 3mila soci disabili coinvolti • circa 19mila beneficiari Unitalsi in concreto, sul territorio Le attività di solidarietà e di aiuto realizzate da Unitalsi a livello locale, a livello nazionale e a sostegno di attività promosse da altre associazioni sono moltisime come ad esempio: A livello locale capitolo 03 Servizio scuola bus per bambini disabili Assistenza alla persona Assistenza domiciliare e ospedaliera Progetto bambini ANFASS Assistenza e trasporto Comunità educativa per minori “Casa di Gigi” Struttura di accoglienza “Madre Maria” Gruppo appartamento “Casa della Speranza” Attività di assistenza in collaborazione con gli enti locali A livello nazionale Progetto Bambini Case Famiglia Gioca scuola Campagna “Cuore di Latte” A livello nazionale Banco alimentare Banco di beneficenza Mensa dei poveri Altro Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 47 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 47 28/06/12 12.49 Le attività socio assistenziali sul territorio Rientrano all’interno di questa categoria quelle attività che si propongono di offrire un servizio e un sostegno alle persone anziane, ai disabili (adulti e bambini) e alle famiglie in difficoltà; di garantire agli anziani ed ai disabili un insieme di servizi domiciliari leggeri di volta in volta attivabili e atti a rispondere ad una serie di bisogni specifici di carattere psicologico-sociale; di favorire l’inclusione sociale di persone disabili e anziane attraverso l’attivazione di una serie di servizi di tipo socio-assistenziale tra cui: • accompagnamento per semplici commissioni; • visite a domicilio per compagnia e relazione sociale; • acquisto di medicinali o alimenti; • accompagnamento per la riscossione della pensione, per terapie, per esami clinici; • disbrigo di pratiche presso Uffici ed Enti Pubblici; • passeggiate nel quartiere per mantenere viva la vita di relazione; • visite a musei, cinema, teatro e manifestazioni di diverso tipo per impegnare il tempo libero; • servizi di “tregua” per i parenti di persone anziane e disabili con difficoltà di autonomia; • supporto alle persone disabili e anziane per il raggiungimento della loro autonomia nella vita domestica tra cui aiuto per la preparazione dei pasti, igiene della casa e personale. • incontri di auto-mutuo aiuto. Negli ultimi anni il numero di queste attività è aumentato notevolmente e rispetto al 2010 hanno avuto un incremento del 5,58% anche grazie alle collaborazioni che l’UNITALSI ha attivato con partner locali come le A.S.L. e i Comuni e grazie anche alla partecipazione di altre realtà non profit. Le Sottosezioni UNITALSI per queste attività mettono a disposizione i pulmini attrezzati in loro possesso che consentono un agevole spostamento delle persone disabili e anziane con gli accompagnatori, siano essi gli operatori, i volontari o i volontari del Servizio Civile Nazionale. Le sedi delle Sottosezioni con le dotazioni strumentali e le attrezzature informatiche tra cui computer, stampanti, fax, fotocopiatrici, telefoni e quanto altro necessario sono a disposizione degli associati. All’interno di questa categoria di attività si inserisce il progetto “gioca-scuola” che realizza un intervento socio - educativo atto a favorire la costruzione di relazioni significative e un’apertura verso il territorio che solleciti i minori a vivere di più il proprio quartiere, coinvolgendoli in attività ludico-ricreative da svolgersi in strada, “all’aria aperta”, ma non solo. Vuole offrire sostegno e supporto, in orario post-scolastico, accogliendo i bambini nelle sedi di svolgimento del progetto e facendo in modo che queste diventino un punto d’incontro nevralgico, un serbatoio ricco di stimoli e di opportunità per la crescita e lo sviluppo individuale di ognuno. Il progetto interagisce, inoltre, con la scuola a sostegno dei bambini maggiormente in difficoltà attraverso l’attivazione di una serie di servizi di tipo sociale, didattico e assistenziale. Il progetto considera i ragazzi nella loro globalità, tenendo conto del livello di maturità raggiunto, della relazione fra dimensione emotiva e cognitiva, delle risorse e dei limiti personali, del contesto relazionale in cui sono inseriti. Esso si realizza nei comuni di Isola di Capo Rizzuto (KR), Margherita di Savoia (FG), Barletta (BA), Monopoli (BA) e Oristano. 48 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 48 28/06/12 12.49 Le attività svolte si concentrano nella fascia oraria pomeridiana in modo da contribuire ad offrire un sostegno socio-educativo rivolto prima di tutto ai bambini ed attento a sostenere quel rapporto genitori-figli legato a così fragili equilibri da essere spesso a rischio di rottura. Nel progetto sono coinvolti i bambini che presentano disagi di vario tipo (sociali, relazionali, comportamentali), che vivono in comunità per minori o case famiglia o che presentano disabilità diverse (disabilità psico-fisiche e sensoriali, congenite, acquisite e di origine emotiva). Ai bambini si offre accoglienza, sostegno affettivo e relazionale, nonché scolastico e opportunità di socializzazione tramite esperienze di gioco che migliorino il rapporto tra pari e favoriscano processi di integrazione sociale così da sviluppare una maggiore motivazione allo studio. Il progetto ha avuto inizio, nel Settembre del 2004, nei comuni di Barletta e Isola di Capo Rizzuto, come risposta alle frequenti richieste d’aiuto rivolte da alcuni genitori, insegnanti e assistenti sociali, all’Associazione. L’intento è stato quello di cercare insieme una soluzione alle problematiche sopraindicate che si è concretizzata poco alla volta e in modo sempre più netto in un progetto di accoglienza e sostegno. I destinatari del progetto Gioca-Scuola sono tutti i minori che si sono rivolti alla nostra Associazione per chiedere aiuto, sostegno educativo e didattico e compagnia. Le attività svolte dai ragazzi si attuano durante la settimana e comprendono lo svolgimento dei compiti assegnati a scuola; attività ludico ricreative che si realizzano in giochi di gruppo, di società e giochi all’aperto; cineforum con visione e commento del film; attività di laboratorio che comprendono pittura e disegno con l’uso di diverse tecniche; attività manipolative (origami, plastilina, DAS ecc.); uso del Personal Computer sia a scopo educativo-didattico sia a scopo ludico; escursioni e gite. Sono organizzati momenti conviviali con organizzazioni di feste di compleanno, attività sportive e tornei. capitolo 03 “La Casa di Gigi” – Comunità educativa per minori L’11 Ottobre 2008, la Sottosezione UNITALSI di Ascoli Piceno ha inaugurato una comunità educativa per Minori: “La Casa di Gigi”. La casa di Gigi” è una comunità educativa per minori a carattere residenziale in cui un gruppo di minori ospiti convive con un équipe di educatori professionalmente qualificati. Per la gestione della comunità educativa l’UNITALSI si avvale anche dei servizi erogati dalla cooperativa sociale di tipo “A” denominata ”Città Dei Progetti”.“La Casa di Gigi” è stata ristrutturata nel rispetto della Legge 13/89 ed è totalmente fruibile anche da disabili e dispone di 16 posti letto. La Comunità educativa “la Casa di Gigi” è rivolta a minori di entrambi i sessi, di età compresa tra 0 e 13 anni al momento dell’ingresso; l’inserimento di minori al di sotto dei tre anni di età o al di sopra dei tredici è possibile solo in caso di emergenza ed esclusivamente su disposizione del Tribunale per i Minorenni o dei Servizi invianti. La Comunità è disponibile a ospitare anche la madre o un familiare di sesso femminile del minore, se consentito dalle disposizioni del Tribunale per i Minorenni e su progetto dei Servizi Socio-Sanitari di riferimento. La Comunità è idonea a ospitare minori con disabilità psicofisiche medio-lievi, offre servizi di natura residenziale ordinaria, di pronta accoglienza e di accoglienza diurna. In regime residenziale ordinario la Comunità ospita fino a un massimo di otto minori; sono inoltre disponibili due posti per la pronta accoglienza. I minori accolti in regime diurno sono inseriti, con dispositivo del Tribunale per i Minorenni, dai Servizi Sociali e/o Sanitari, nel rispetto di un progetto redatto con la Comunità. L’obiettivo principale della comunità resta, comunque, quello di accogliere i minori in stato di sofferenza e di abbandono, di rassicurarli, di curarli e di aiutarli a recuperare la serenità e la consapevolezza di non essere soli e soprattutto di essere amati. Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 49 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 49 28/06/12 12.49 Cosa fa una Comunità Educativa? Nello specifico gli obiettivi di sistema della Comunità educativa sono: • concorrere al superamento delle situazioni di disagio psico-fisico e relazionale, mediante la disponibilità di un luogo d’accoglienza atto a soddisfare ogni particolare esigenza e attraverso l’assistenza/supervisione da parte di personale in grado di comprendere le diverse sensibilità dei minori e di favorirne il positivo sviluppo; • offrire un servizio residenziale di tipo familiare, in cui gli interventi psico-educativi sul minore siano successivi all’accoglienza empatico-affettiva da parte del personale educativo del piccolo ospite e dei suoi vissuti di sofferenza; • assicurare al minore in stato di disagio l’accesso alle opportunità sociali, educative, relazionali, attivando la sua partecipazione a tutta la rete dei servizi comunitari offerti dal territorio; • promuovere il pieno recupero della serenità psico-emotiva indispensabile al minore al fine di intraprendere i passi successivi verso soluzioni di vita stabili e definitive; • sostenere il minore nel percorso di reinserimento nella sua famiglia d’origine o in una famiglia affidataria/adottiva; • partecipare attivamente, se e quando possibile, alla ricostituzione funzionale dell’integrità familiare (quale strumento essenziale del benessere del bambino) anche attraverso il sostegno al percorso di assunzione di responsabilità da parte dei genitori; •favorire la cultura dell’integrazione sociale dei minori stranieri ed eventualmente delle loro famiglie, riconoscendone il valore umano intrinseco e quello sociale. Gli obiettivi di salute della Comunità educativa sono: • garantire al minore il diritto alla salute psico-fisica; • garantire al minore in stato di disagio l’accesso alle opportunità sociali, educative, relazionali, attivando la sua partecipazione a tutta la rete dei servizi comunitari che il territorio offre; • concorrere al superamento della situazione di bisogno, disabilità, disagio psicofisico e relazionale; • perfezionare il livello di integrazione individuale del minore nel contesto sociale di vita facilitandone le modalità di socializzazione e di partecipazione alla vita della comunità locale; • partecipare attivamente, se e quando possibile, alla ricostruzione funzionale dell’integrità familiare anche attraverso il sostegno al percorso di assunzione di responsabilità da parte dei genitori. Al termine del percorso in comunità i bambini hanno la possibilità di andarsene con le proprie madri, di essere affidati a nuove famiglie o, se ci sono le condizioni idonee, di essere adottati. I minori all’interno della “Casa di Gigi” svolgono una vita, per quanto possibile, normale; la mattina frequentano la scuola o l’asilo, al ritorno a casa, quando non ci sono impegni scolastici pomeridiani o parrocchiali, si dedicano ad attività sportive idonee alle loro attitudini alternate ad attività ludico-ricreative. La comunità è gestita da diverse figure professionali, tutte in possesso dei requisiti richiesti dalle normative; nello specifico si tratta di: • il Responsabile di comunità, • il Coordinatore tecnico, • gli Educatori, gli Operatori di comunità e il Supervisore, • l’addetto ai servizi generali e il cuoco. • Il Personale volontario, infine, rappresenta un significativo valore aggiunto all’opera svolta. Tutti i volontari si aggiornano periodicamente con corsi di formazione predisposti dall’UNITALSI. 50 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 50 28/06/12 12.49 “Struttura di accoglienza Madre Maria” Il progetto di accoglienza presso la “Struttura Madre Maria” è stato avviato il 26 luglio 2011 nella sezione Marchigiana e, precisamente, presso la sottosezione di Ascoli Piceno, in risposta allo stato di “Emergenza Immigrazione dal Nord Africa”. Scopo del progetto è dare sostegno a donne e bambini provenienti da paesi lontani con alle spalle storie disperate, che giungono nel nostro paese stremati da un lungo viaggio, in condizioni di salute psico-fisica seriamente compromesse con una prospettiva di vita futura incerta e sicuramente difficile. La “Struttura di accoglienza Madre Maria” è dotata di una Carta dei Servizi che raccoglie tutte le informazioni necessarie per conoscere UNITALSI, la Struttura Madre Maria, il funzionamento del servizio erogato e le procedure metodologiche di valutazione degli interventi in essa realizzati. La Struttura offre alle ospiti un servizio di natura residenziale, di presa in carico sanitaria, di sostegno legale, di mediazione linguistica e di supporto per le procedure di richiesta di protezione internazionale. Vengono inoltre promossi, in loro favore, percorsi di formazione, aderendo a progetti esistenti sul territorio, in particolare a quello del Centro Territoriale in Età Adulta che organizza corsi di alfabetizzazione linguistica per stranieri in vista della loro progressiva integrazione nel contesto socio culturale nel quale vivono. Il rapporto tra la Struttura di accoglienza Madre Maria e la Regione Marche (nella persona del Soggetto Attuatore del progetto, nominato dal Commissario Delegato della Protezione Civile Nazionale per l’emergenza immigrati con decreto n. 2090/2011), è regolato dalla convenzione stipulata tra l’UNITALSI di Ascoli Piceno e il Soggetto Attuatore stesso. La sopracitata convenzione, che doveva inizialmente avere termine entro il 31/12/2011, è stata prorogata di un anno. La Struttura di accoglienza Madre Maria si sviluppa all’interno di un complesso abitativo indipendente nel paese di Appignano del Tronto in provincia di Ascoli Piceno. Il complesso abitativo è ricco di ampi spazi interni ed esterni. capitolo 03 Per i primi sei mesi il servizio d’accoglienza è stato svolto esclusivamente da personale volontario 24 ore al giorno, tutti i giorni della settimana. A seguito della proroga della convenzione, il Consiglio di Sottosezione e il Direttivo hanno deliberato a favore relativamente alla possibilità di avvalersi anche del personale fornito dalla cooperativa sociale Città dei progetti (4 operatori di cui uno a tempo pieno e 3 part-time). Gli operatori vengono quotidianamente affiancati da personale volontario, il cui contributo è indispensabile per la conduzione del servizio. Inizialmente le donne accolte sono state 25 di cui due somale e 23 nigeriane. Attualmente le ospiti presso la Struttura Madre Maria sono 16, alle quali si aggiungono due piccole bambine, nate nel 2012. Le risorse umane La Struttura è gestita da un Responsabile della Struttura che sovrintende all’erogazione dei servizi e ne garantisce la qualità. Oltre al Responsabile, sono presenti: •il Responsabile Amministrativo; •il Responsabile di Segreteria; •il Custode; •il Responsabile dell’Unità Operativa della Città dei Progetti; •l’Addetto ai Servizi Generali; •i Cuochi; •i Volontari UNITALSI. Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 51 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 51 28/06/12 12.49 Gruppo appartamento “Casa della Speranza” Il gruppo appartamento “Casa della Speranza”, gestito dalla sottosezione di Barletta, si propone sul territorio come “struttura residenziale a bassa intensità assistenziale a carattere temporaneo o permanente consistente in un nucleo autogestito di convivenza a carattere familiare”. Il gruppo appartamento si propone di accogliere e sostenere donne con figli e donne prossime al parto che si trovino in situazione di disagio personale, familiare e sociale. L’accoglienza avviene su segnalazione dei servizi sociali del territorio (Comuni, ASL), in presenza di decreto del Tribunale per i Minorenni ed è orientata ad accogliere prevalentemente, ma non esclusivamente, persone provenienti dalla provincia di BAT e/o dalla regione Puglia. Il servizio è finalizzato a garantire una vita quotidiana significativa, sicura e soddisfacente fino ad un massimo di 4 persone adulte. Casa della Speranza è pensata come una struttura residenziale che garantisce l’ospitalità durante tutto l’arco della giornata e dell’anno per dar modo alle madri accolte di trovare un luogo in cui riprogettare la propria vita e dare ai propri figli la possibilità del mantenimento di un legame importante. Il progetto si propone di sostenere la maternità attraverso l’appoggio alla relazione madre-figlio, di supportare le donne, che vivono situazioni di sofferenza, nell’esperienza di diventare ed essere madri, di aiutare le donne nell’accudire il proprio figlio in modo adeguato, sia da un punto di vista fisiologico che relazionale-affettivo. La casa è strutturata in modo da favorire per le singole ospiti il raggiungimento dei seguenti obiettivi educativi: -Acquisire una capacità ed una identità genitoriale, capace di accogliere e accettare l’evento di una gravidanza e leggere e comprendere i bisogni affettivi e materiali dei propri figli, attraverso un percorso di potenziamento che promuova l’accettazione e la consapevolezza del proprio ruolo di madre. In tal senso diviene fondamentale sostenere il valore della maternità, garantendo il diritto alla procreazione e valorizzando il senso di responsabilità nei confronti della prole. -Acquisire un adeguato grado di responsabilità nell’agire quotidiano e favorire la capacità di organizzare concretamente la propria giornata nella gestione della quotidianità, attraverso l’acquisizione o il miglioramento delle capacità di conduzione della casa così come dei bisogni e della cura del/i figlio/i. -Raggiungere un’autonomia personale. Le persone a cui la casa si rivolge spesso provengono da situazioni familiari complesse e multiproblematiche, con un passato di sofferenza e con tratti di personalità improntati alla fragilità ed alla discontinuità, spesso incapaci di gestire la quotidianità in modo autonomo. L’obiettivo è quindi quello di favorire il raggiungimento di un’autonomia personale intesa come capacità di accettazione ma anche di ristrutturazione della propria identità, per riformulare un proprio, e se necessario, diverso progetto di vita. Tale obiettivo viene perseguito anche attraverso azioni di sostegno all’autostima, riqualificazione professionale, inserimento lavorativo e ricerca di soluzioni abitative autonome. -Garantire ai minori un luogo in cui favorire i rapporti interpersonali improntati al rispetto ed alla accettazione reciproca, per rinsaldare relazioni affettive con la propria madre o, in caso di separazione, rielaborare sensi di colpa e/o vissuti persecutori. -Promuovere condizioni di “solidarietà” e sostegno reciproco tra gli ospiti quale condizione imprescindibile di reciproca crescita. 52 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 52 28/06/12 12.49 Le iniziative sul territorio Dopo aver delineato le attività socio assistenziali che vengono effettuate dalle sottosezioni si descrivono nel dettaglio le iniziative effettuate e sostenute su tutto il territorio. Il progetto bambini La prima di queste iniziative è senz’altro il “Progetto Bambini” che nasce per offrire accoglienza gratuita a tutte quelle famiglie che devono ricoverare i loro bambini in strutture ospedaliere specializzate di Roma, Bologna, Genova, Bari, Padova, San Giovanni Rotondo, Perugia e Latina. L’obiettivo del progetto è quello di offrire, oltre all’alloggio, il calore di una famiglia laddove la famiglia è lontana, e la gioia del gioco nonostante la malattia. Per poter perseguire questo obiettivo, l’Associazione ha pensato di creare delle strutture di alloggio acquisendo in locazione alcuni appartamenti. Gli alloggi che vengono offerti ricreano un ambiente familiare e caldo, lontano dalle sterili e fredde stanze ospedaliere, dotati di ogni comfort, oltre che della passione e della simpatia dei volontari dell’UNITALSI che sono presenti e vicini alle famiglie e ai bambini nei vari momenti della giornata. La prima casa di accoglienza UNITALSI è stata inaugurata a Roma nel 2002. Questa prima esperienza positiva e la richiesta sempre crescente di ospitalità, ha spinto l’UNITALSI a realizzare un importante investimento finanziario e soprattutto umano in questo progetto. L’ultima struttura, in ordine di tempo, è stata aperta nel 2011 a Latina. Tutte le istanze che pervengono all’UNITALSI sono convogliate presso un NUMERO VERDE dove vengono ascoltate le richieste, coordinate le assistenze a domicilio o presso le strutture ospedaliere, viene organizzato il trasporto delle famiglie dalle stazioni ferroviarie o dall’aeroporto verso le case famiglia e gli ospedali. capitolo 03 Ad oggi le strutture realizzate sono 10: 1 VENETO 1 UMBRIA 2 LIGURIA 2 PUGLIA 4 LAZIO • 1 a Padova nei pressi dell’Azienda Ospedaliera di Padova • 2 a Genova nei pressi dell’Ospedale Pediatrico “G. Gaslini” • 3 a Roma (nei pressi dell’Ospedale Pediatrico “Bambin Gesù” • 1 a San Giovanni Rotondo nei pressi dell’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” • 1 a Bari nei pressi dell’Ospedale Pediatrico “Giovanni XXIII” • 1 a Perugia nei pressi dell’ospedale “S. Maria della Misericordia” struttura all’avanguardia nella cura delle malattie del sangue • 1 a Latina. Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 53 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 53 28/06/12 12.49 Le case del Progetto Bambini Di seguito vengono esaminate con maggior dettaglio le case accoglienza dell’UNITALSI. Le Case Accoglienza di Roma A Roma ci sono 3 case accoglienza, la prima è stata inaugurata nel 2002 e l’ultima, Casa Bernadette, nel 2008. Le tre case sono così composte: Indirizzo immobile urbano ad uso abitativo Composizione unità immobiliare Via degli Embrici 32 6 camere con bagno, 1 cucina, 1 refettorio, 3 bagni in comune, di cui uno attrezzato per disabili 18 Via Perodi, 12/b5 4 camere, 1 cucina, 2 bagni 11 Via dell’Acqua Paola, 52 3 camere, 1 cucina, 1 bagno 9 Posti letto A Roma si può, dunque, contare su un totale di 13 stanze e 38 posti letto. Qualora le famiglie fossero in esubero rispetto alla disponibilità delle Case, l’accoglienza è ugualmente garantita grazie alla collaborazione di tre istituti ecclesiastici di cui si avvale l’Associazione. A “Casa Bernadette” nel 2010 sono state accolte 59 mentre ulteriori 71 famiglie sono state ospitate dalle altre due Case Accoglienza per un totale di 130 famiglie. Nel conteggio non sono comprese le famiglie che sono tornate più volte nell’anno. La provenienza delle famiglie che fanno richiesta degli alloggi di Roma può essere suddivisa come riportato nella figura . Casa Bernadette Puglia 15% Calabria 30% Molise 5% Sicilia 50% 54 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 54 28/06/12 12.49 Le case accoglienza di Genova La prima casa, inaugurata il 4 gennaio 2007, si trova al 4° piano di una bella palazzina con ascensore, a circa 5 km. dall’Ospedale Pediatrico “G. Gaslini”. I due appartamenti di Genova sono così composti: Indirizzo immobile urbano ad uso abitativo Composizione unità immobiliare Posti letto Corso Europa, 1837 int. 28 3 camere, 1 cucina, 1 bagno 9 Via Re di Puglia 494 2 camere, 1 cucina, 1 bagno 7 La dimensione di questa Casa permette di accogliere anche 3 famiglie ospitate una in ogni camera. La casa dispone di 9 posti letto che nei momenti di emergenza possono diventare 11. Anche la seconda Casa Accoglienza, inaugurata il primo dicembre 2008, si trova molto vicino all’Ospedale Pediatrico “G. Gaslini” ed ha a disposizione 4 posti letto che in situazioni di emergenza possono diventare 7 grazie all’ausilio di 3 poltrone letto. Dal 2007 ad oggi le case hanno accolto circa 130 famiglie. Lo scorso anno sono state ospitate 35 famiglie con periodi di permanenze diversi e arrivi e partenze scaglionate. Ogni famiglia, all’interno della casa, si gestisce in maniera indipendente; ognuna ha un proprio mazzo di chiavi, che deve riconsegnare all’atto della partenza, si occupa della pulizia della propria camera e, comunque, sempre del bagno e della cucina e provvede alla spesa. capitolo 03 Case di accoglienza di Genova, provenienza delle famiglie ospiti Estero (libici e russi) 2% Marche, Lombardia, Piemonte Toscana 8% Calabria 10% Sicilia 50% Puglia 30% Indirizzo immobile urbano ad uso abitativo Composizione unità immobiliare Via Diomede Fresa, 5 1 camere, 1 soggiorno con angolo cottura e 2 divani letto, 1 bagno, 1 veranda Posti letto 6 Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 55 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 55 28/06/12 12.49 La casa ospita famiglie provenienti anche dall’estero; queste famiglie a volte si fermano nella casa non soltanto per il periodo del ricovero del bambino, ma anche durante quello della convalescenza. La durata del soggiorno è, naturalmente, variabile in base alle necessità di cura dei piccoli. Si passa da soggiorni brevi, anche una sola notte, a soggiorni più lunghi di 3-4 mesi. Le famiglie provengono dai luoghi di seguito specificati: Estero Italia Romania Puglia Albania Basilicata Kosovo Calabria Toscana Friuli Venezia Giulia La casa accoglienza di Padova Casa Margherita, in Veneto, nasce, come le altre case, per offrire una risposta immediata alla richiesta di quei genitori i cui bambini sono ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera di Padova e sono costretti ad affrontare, unitamente alla malattia dei figli, anche i disagi logistici ed economici legati ad una prolungata permanenza fuori casa per la degenza dei piccoli. La prima famiglia accolta nella Casa, è arrivata a Settembre del 2009. Ad oggi sono state accolte circa 10 famiglie. Case di accoglienza di Padova, provenienza delle famiglie ospiti Sicilia 19% Toscana 13% Veneto 1% Marche Campania 26% 1% Emilia Romagna 1% Puglia 39% Indirizzo immobile urbano ad uso abitativo Composizione unità immobiliare Posti letto Via Riccobono 12/b 4 camere, 2 bagni, 1 cucina 7 56 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 56 28/06/12 12.49 La casa accoglienza di San Giovanni Rotondo La Casa Accoglienza Casa Miryam è stata inaugurata il 12 settembre 2009 a San Giovanni Rotondo. Ubicato nei pressi dell’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” l’appartamento dispone di 7 posti letto. Dal giorno della sua inaugurazione Casa Miryam ha accolto 6 famiglie alcune delle quali si sono avvicendate con una cadenza quindicinale. Circa 10 ospiti, che hanno usufruito del day hospital, si sono fermati solo un giorno e 1 notte. Altri 4 ospiti sono stati accolti per un periodo di almeno un mese. capitolo 03 Case di accoglienza di San Giovanni Rotondo, provenienza delle famiglie ospiti Campania 15% Basilicata 16% Puglia 41% Abruzzo 18% Sicilia 10% Indirizzo immobile urbano ad uso abitativo Composizione unità immobiliare Posti letto Via Massimo Urbano, 11 4 camere, 1 cucina e 1 bagno 7 La casa accoglienza di Perugia Casa Diletta è stata inaugurata il 3 luglio del 2010 a Perugia. Ubicata nei pressi dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” presso il quale giungono diverse persone per risolvere problemi di salute e sono spesso costrette a lunghe degenze. I dati relativi all’appartamento sono di seguito riportati. Indirizzo immobile urbano ad uso abitativo Composizione unità immobiliare Via Campo di Marte 4Q 2 camere, 1 cucina e 1 bagno e 1 soggiorno Posti letto 5 La struttura e l’arredamento della casa sono stati realizzati nel massimo rispetto delle esigenze e delle attenzioni rivolte ad ospiti con disabilità. La casa è situata in un luogo strategico per chi si muove con i mezzi pubblici, infatti, dista 200 metri dalla stazione ferroviaria di Perugia Fontivegge e circa 30 metri dalla fermata dell’autobus. Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 57 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 57 28/06/12 12.49 La casa accoglienza di Latina: IL SICOMORO Inaugurata lo scorso 9 gennaio 2011, si aggiunge alla realtà già presente e collaudata delle case di accoglienza UNITALSI presenti in tutta Italia. La struttura si trova a Borgo Faiti, frazione di Latina. Molto ben collegata con la città dal trasporto pubblico, ma anche facilmente raggiungibile dalla Strada Statale Appia. Il nome è stato scelto perché questa casa vuole essere quello che è stato per Zaccheo il Sicomoro di Gerico: il mezzo per vedere Gesù, per incontrarLo. A questo mira la Casa: essere un luogo di incontro. La struttura ha un’area di 226 mq, non ha barriere architettoniche, si trova a livello della strada, sulla quale si aprono, oltre la porta di ingresso, 4 ampie finestre, 4 sono le camere da letto, 2 bagni, la cucina e un ampio salone. Gli spazi sono molto ampi, dal retro si può uscire sul giardino condominiale. La casa accoglienza di Latina in sintesi: Indirizzo immobile urbano ad uso abitativo Composizione unità immobiliare Borgo Faiti, frazione di Latina 4 camere, 1 cucina, 2 bagno e 1 soggiorno Posti letto 8 Le risorse impegnate nel PROGETTO BAMBINI A livello di risorse umane, quelle coinvolte nel Progetto Bambini sono circa 150 volontari UNITALSI che offrono alle famiglie ospitate presso le case accoglienza una serie di servizi quali: • accogliere la famiglia al suo arrivo in ospedale per accompagnarla all’alloggio individuato; • accompagnare i genitori e il bambino all’interno della struttura sanitaria per il ricovero; • fornire sostegno ai familiari, sia in ospedale che a casa, per il disbrigo di qualsiasi necessità; • condividere con i piccoli pazienti i momenti della giornata in ospedale, favorendo attività ludico-ricreative in modo da allentare la tensione del ricovero; • far giocare i bambini ed essere di supporto ai genitori durante le lunghe attese nei day hospital dei reparti oncologici; • affiancare il personale ludico dell’Ospedale e/o conduzione di attività di animazione nelle Ludoteche degli Ospedali Pediatrici; • fornire sostegno scolastico per i bambini più grandi durante le lunghe degenze; • offrire ai familiari (spesso alla mamma) momenti di distacco dal figlio, finalizzati a concedere “recupero” psico-fisico indispensabile nelle lunghe degenze; • fornire supporto logistico per qualsiasi necessità anche negli spostamenti con l’utilizzo dei mezzi forniti dall’Associazione, per tutto il periodo della permanenza del bambino e della sua famiglia; • effettuare servizio navetta con automezzi dell’Associazione, dall’ospedale dove il bambino è ricoverato, o dall’abitazione ai centri commerciali più vicini; • attività di ascolto al numero verde e registrazione degli accessi telefonici e dei percorsi individualizzati. Quando le case sono piene, l’Associazione garantisce l’accoglienza presso Istituti Religiosi con sede nelle vicinanze dei maggiori centri ospedalieri in cui si realizza il Progetto Bambini. Anche in questo caso l’Associazione provvede alle spese delle famiglie. Le richieste provenienti da tutta Italia vengono convogliate al Numero Verde 800 062 026, dove i volontari, preparati con adeguati corsi di formazione, si alternano, ascoltano le richieste, organizzano le assistenze domiciliari o presso le strutture ospedaliere, programmano il trasporto delle famiglie dalle stazioni ferroviarie o dall’aeroporto verso le case accoglienza e gli ospedali. Il trasporto dagli aeroporti alle case o dalle case agli ospedali e viceversa sono effettuati utilizzando gli automezzi di proprietà delle Sezioni e delle Sottosezioni UNITALSI. La peculiarità che distingue e differenzia il progetto da altri simili consiste nel fatto che l’accoglienza è completamente gratuita, l’Associazione offre alle famiglie e ai loro bambini non solo un sostegno materiale ma anche un supporto che non si limita al solo periodo di permanenza nella casa di accoglienza, ma va oltre. Al loro rientro a casa, infatti, i volontari dell’UNITALSI, presenti nelle sedi locali, proseguono nella loro azione di supporto e di vicinanza al bambino e alla famiglia. Le spese di gestione delle case, l’assistenza alle famiglie, i trasporti e tutti i servizi richiesti per la realizzazione del progetto sono tutte a carico dell’UNITALSI. I beneficiari del progetto sono sicuramente le famiglie e i parenti della persona ricoverata a cui è offerto un aiuto concreto su cui poter contare. Accogliere le famiglie con i loro bambini è l’obiettivo primario del progetto, che nasce dall’esperienza acquisita in più di 100 anni di attività nel sociale, di servizio e di vicinanza nel quotidiano, ai più bisognosi. 58 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 58 28/06/12 12.49 Con il progetto si offre non soltanto un sostegno logistico, un luogo in cui vivere per la durata della degenza, ma si crea, insieme ai volontari dell’associazione che da sempre lo fanno, una rete di vicinanza e di prossimità. La rete fa in modo che le famiglie e, soprattutto i piccoli pazienti, si sentano a casa, facciano un’esperienza di solidarietà e di affetto, trovino sostegno e conforto nelle persone presenti, raggiungibili nel bisogno e nello svago, ogni giorno. Case Famiglia Con le case famiglia l’UNITALSI offre alle persone con disabilità o in stato di disagio sociale, prive dei principali riferimenti familiari, la possibilità di vivere in modo indipendente e autonomo, migliorando la qualità di vita e offrendo opportunità di potenziamento delle proprie capacità e di sviluppo delle proprie autonomie. La Casa Famiglia, per le sue caratteristiche di struttura di piccole dimensioni, dotata del necessario supporto assistenziale di persone e strumenti adeguati, è capace di offrire alla persona disabile l’opportunità di una vita indipendente e integrata nel contesto sociale urbano, così da rappresentare un modello di soluzione del “dopo di noi” ma anche per il “durante noi”. Le dimensioni e le caratteristiche funzionali, nonché quelle organizzative delle case, sono orientate al modello della vita familiare. Pertanto i suoi abitanti vivono come in un qualsiasi altro nucleo familiare, insieme agli operatori che vi lavorano e ai volontari che vi svolgono il loro libero e gratuito servizio come personale impegno di solidarietà e di condivisione. La prima Casa Famiglia dell’UNITALSI è stata realizzata nel 2002 e oggi le Case Famiglia sono una splendida e contagiosa realtà sempre in fermento. Attualmente le case che ospitano persone disabili sono a Pisa, Rieti e Barletta. È prevista nei prossimi mesi l’apertura di una nuova casa nella provincia di Campobasso. Le Case Famiglia per disabili, sono ad oggi, completamente occupate e accolgono complessivamente 20 persone così distribuite: • 8 a Barletta • 6 a Pisa • 8 a Rieti. Ad esse sovrintende soprattutto personale volontario unitalsiano con specifiche competenze o particolari attitudini nella cura dei rapporti con gli enti e organismi pubblici e privati, quali le Regioni, i Comuni, le ASL, le Conferenze dei Sindaci, le Fondazioni di origine bancaria e le Curie Vescovili. Nelle case sono presenti anche operatori dipendenti, gestiti dalla Cooperativa “Città dei Progetti”*, che svolgono le mansioni tipiche del loro profilo professionale. Le risorse umane che operano nelle case famiglia per disabili sono: • 12 operatori socio-assistenziali, 4 operatori addetti ai servizi vari e 1 educatore professionale, tutti dipendenti della cooperativa con contratti sia full-time che part-time; • 4 Coordinatori delle Case, soci volontari; • 150 volontari, soci dell’associazione, presenti a rotazione. Tutti i giorni della settimana vi sono, all’interno delle Case Famiglia, dei volontari che svolgono, insieme agli operatori, attività di supporto e sostegno alle persone disabili. In particolare: • nelle attività della casa (accoglienza, compagnia, gestione degli spazi); • nelle attività educative; • nelle uscite, siano esse ricreative o di accompagnamento per il disbrigo di commissioni personali; • per la loro autonomia nella vita domestica; • nell’accompagnamento per la riscossione della pensione, per terapie, per esami clinici, per disbrigo di pratiche presso Uffici ed Enti Pubblici. I volontari utilizzano, per lo svolgimento dei suddetti servizi, gli automezzi in dotazione all’Associazione e per questo effettuano prove ed esercitazioni per la sicurezza delle persone disabili trasportate. * Cooperativa “Città dei Progetti”. Da alcuni anni l’UNITALSI ha sentito l’esigenza di costituire una cooperativa sociale per agevolare le Sezioni e le Sottosezioni UNITALSI nella realizzazione di progetti, iniziative e attività locali in ambito sociale, socio assistenziale, socio sanitario e socio educativo. Ciò per evitare che tali iniziative producessero la costituzione di un numero crescente di piccole cooperative sparse per l’Italia, tutte, in ogni caso, afferenti all’UNITALSI, e affinché la Cooperativa potesse fungere da “contenitore unico” di tutti i dipendenti a servizio delle realtà unitalsiane che decidessero intraprendere tali percorsi. Oggi la cooperativa si occupa specificatamente della gestione del personale operante all’interno delle case famiglia, comunità alloggio e case vacanza, centri diurni e residenziali di accoglienza e di socializzazione dell’UNITALSI BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 59 capitolo 03 Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 59 28/06/12 12.49 Campagna “Cuore di Latte” La Campagna missionaria “CUORE DI LATTE”, avviata nel 2004, ha permesso all’UNITALSI di allargare il proprio campo d’azione nella consapevolezza che essere cristiani, prima ancora che unitalsiani, è rispondere ad una “provocazione” all’amore universale. Nel 2004 la prima campagna, in collaborazione con la Caritas Internazionale, venne finalizzata alla raccolta di fondi per l’acquisto di latte per i bambini iracheni. Nel 2005 la seconda campagna ha permesso la realizzazione dell’ascensore per disabili a Betlemme, nel centro sociale dei francescani gestito da padre Ibrahim. Nel 2006 il “Cuore” ha spinto l’UNITALSI in Romania e precisamente a Craiova, per sostenere la missionaria Suor Giorgina Schembri, nella realizzazione della “Casa della Speranza”, inaugurata nel luglio del 2006, per offrire un tetto, ma soprattutto una famiglia, agli anziani soli e ai bambini abbandonati. Nel 2007 il “Cuore” è volato in Africa e precisamente nella Diocesi di Kindu, situata nella Provincia del Maniema, nell’est del Congo, ed ha contribuito alla ricostruzione del Centro “TUMAINI LETU” che accoglie disabili per trattamenti di fisioterapia ambulatoriale e comprende: la palestra di fisioterapia, l’ambulatorio, l’officina per le protesi ortopediche e il pozzo. Nel 2008 la campagna ha raccolto fondi per finanziare la costruzione di una scuola in India per 750 ragazzi nella parrocchia di Suaranam, che si trova in una delle località più povere dell’India nella Regione del Tamil Nadu. Il 23 agosto 2009 è stata inaugurata la scuola. Nel 2009 siamo andati in Terra Santa per sostenere la gestione e l’ampliamento della “Hogar Niño Dios” di Betlemme, una Casa Accoglienza per bambini disabili gravi ed abbandonati, aperta a giugno del 2005 dalle Suore del Verbo Incarnato, ubicata nelle vicinanze della Basilica della Natività. Gli ospiti della casa sono maschi e femmine, musulmani e cristiani e provengono dalle zone limitrofe di Betlemme, da Ramallah, Jenin e Hebron e provengono da storie ed esperienze diverse. L’accoglienza degli abbandonati e bisognosi è assolutamente gratuita. Con l’aiuto dell’UNITALSI è stata ampliata la Casa realizzando i dormitori dei bambini, i bagni, il refettorio, la cucina, le sale per le attività, le classi, il sistema di riscaldamento, una palestra per la terapia e una piccola piscina, indispensabili per lo sviluppo fisico e psichico dei disabili. Nell’anno 2010 “Cuore di Latte”, resta a Betlemme per contribuire alla realizzazione del “Benedict XVI Pediatric Hospital” che sarà la prima Clinica di Chirurgia Pediatrica della Palestina con servizi di Rianimazione ed Anestesia ed il cui progetto è stato promosso e sarà realizzato dalla Fondazione Giovanni Paolo II - Onlus - per il dialogo, la cooperazione e lo sviluppo. La Clinica di Chirurgia Pediatrica della Palestina (Beit Jala Bethlehem) si rivolge essenzialmente a piccoli degenti compresi in una fascia di età che va da 1 a 14 anni e tutti provenienti dai Territori Palestinesi ivi compresa la Striscia di Gaza e, in prospettiva, anche dalla Giordania, dove pure non esistono strutture altamente qualificate e specializzate. 60 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 60 28/06/12 12.49 Nell’anno 2011 la campagna missionaria dell’Unitalsi torna in Africa e precisamente in Costa d’Avorio per contribuire alla realizzazione di una scuola per l’infanzia e di alcuni laboratori di cucito. Il progetto ha sede nel villaggio di Agou, situato nella Diocesi di Agboville che si trova nella parte meridionale del Paese a nord dell’ex capitale Abidjan, dalla quale dista circa 95 Km. La Diocesi è stata istituita da Papa Benedetto XVI nell’ottobre 2006 ed affidata all’attuale Vescovo Alexis Touabli Youlo. La situazione sociale della maggior parte di questi villaggi, già grave, è ulteriormente peggiorata con la guerra civile degli anni 2002-2004. Le Suore Passioniste, consacrate alla missione educativa con particolare attenzione alla donna, all’infanzia ed alla gioventù segnate da varie forme di violenza e di sfruttamento sono presenti in Costa D’Avorio dal 1989 e operano nella Parrocchia di St. Michel nel villaggio di Boudépé a Km 6 dal villaggio di Agou. Il progetto si prefigge di aiutare i bambini, i ragazzi ed i giovani a ricevere una formazione integrale e dare loro la speranza di un futuro migliore, nella convinzione che più crescerà l’educazione e più diminuiranno la povertà lo sfruttamento minorile. L’obiettivo dell’intervento è la realizzazione di 6 aule scolastiche per bambini e di 2 laboratori di cucito per le giovani del villaggio di Agou e di quelli vicini. Un nuovo “sogno”… per incontrare il Volto di Dio nel volto dei bambini Nel 2012 l’Unitalsi dedica la propria campagna missionaria ai bambini del Perù per l’ampliamento della scuola “ angeli di bontà ”. La scuola si trova nella città di Cajamarca sulla cordigliera delle Ande a 2200 metri di altitudine e a circa 800 km di distanza dalla capitale Lima. Alla periferia della città, in uno dei quartieri più poveri, le suore della Congregazione delle Figlie di Nostra Signora della Pietà dal 2002 hanno una piccola scuola dove accolgono 30 bambini dai 3 ai 6 anni che, grazie alle suore ricevono istruzione, cibo e sostentamento. Attualmente la comunità è composta da sei suore e tra loro c’è anche suor Pocha che per anni ha lavorato in Italia. La congregazione di queste suore è stata fondata dalla Serva di Dio Madre Teresa Camera, originaria di Ovada in provincia di Alessandria. La Campagna “Cuore di latte” accoglie la richiesta delle suore di ampliare la struttura affinché possa accogliere 120 bambini. capitolo 03 Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 61 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 61 28/06/12 12.49 0303 Stare INSIEME: PROMOZIONE, SOCIALIZZAZIONE e LABORATORI Promozione Socializzazione Laboratori 700 attività istituzionali 58mila volontari coinvolti 55mila beneficiari 700 attività istituzionali 64mila volontari coinvolti 60mila beneficiari 450 soci disabili coinvolti 1440 beneficiari dei laboratori 11.000 ore di volontariato dedicato I numeri del 2011: • 700 attività istituzionali • 58mila volontari coinvolti • circa 55mila beneficiari Unitalsi in concreto, sul territorio Le attività istituzionali e di promozione realizzate dalle Sezioni Territoriali comprendono: Attività istituzionali e di promozione Giornata di fraternità Giornata dell’adesione Giornata del malato Anniversario della sezione o della sottosezione Festa del socio unitalsiano Giornata di solidarietà Attività di promozione dell’Associazione Giornata della terza età Giornata del volontariato Giornata dell’amicizia Le attività istituzionali e la promozione Per consolidare il senso di adesione all’Associazione, per far sentire tutti parte della vita associativa, a livello locale e a livello nazionale vengono promosse alcune giornate allo scopo di condividere la stessa esperienza nelle varie realtà unitalsiane. Si hanno allora la GIORNATA DELL’ADESIONE nella quale i soci UNITALSI confermano la propria volontà di far parte dell’Associazione e vengono accolti i nuovi soci. L’impegno associativo di adesione all’Unitalsi comporta la totale ed incondizionata accettazione del fine e degli scopi che la stessa si propone e l’impegno e il dovere di contribuire alla loro realizzazione con la preghiera e l’azione. Tutti i soci ausiliari ed effettivi devono rinnovare ogni anno e senza interruzioni tale impegno di adesione (Statuto, artt. 5, 7 e 8). Il rinnovo di detta manifestazione di volontà sta a significare e rappresenta la conferma dell’adesione iniziale e dell’appartenenza all’Associazione, dell’impegno di servizio e del cammino di carità già intrapreso, dell’ulteriore disponibilità a realizzare fattivamente le finalità dell’Associazione ed ha anche lo scopo di favorire l’avvio del nuovo anno associativo. Tale rinnovo va manifestato per iscritto in occasione della partecipazione alla «Giornata di rinnovo dell’Adesione» annualmente fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale di solito nella prima Domenica di Avvento e si riferisce all’anno solare successivo. In mancanza di partecipazione a detta giornata può essere manifestato per iscritto entro il mese di gennaio del citato anno solare. Il mancato rinnovo dell’impegno di adesione per due anni è equivalente alle dimissioni volontarie (Statuto, art. 9) e pertanto comporta la decadenza automatica da socio (art. 17). Altre a questo evento vengono celebrate le giornate dedicate alla fraternità, all’amicizia. Tutte queste giornate hanno in comune il fatto di essere un’occasione molto importante per coinvolgere tutti i soci, 62 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 62 28/06/12 12.49 persone vicine alla vita associativa, simpatizzanti, ammalati, disabili e tutti i pellegrini che hanno preso parte ai pellegrinaggi promossi dall’Associazione. Altre attività istituzionali sono la Giornata Mondiale del Malato e la Giornata Nazionale dell’UNITALSI (si veda anche il paragrafo 3.5 “finanziamento e autofinanziamento”). La socializzazione La condivisione è lo stile di vita dell’UNITALSI, una condizione che ci porta a camminare insieme ogni giorno ben oltre i pellegrinaggi e lo spirito di condivisione favorisce la realizzazione di tutte quelle iniziative che vengono promosse a livello locale e sono finalizzate a ridurre il rischio di isolamento sociale degli anziani e dei disabili, a ridurre le condizioni di povertà ed il pericolo di esclusione sociale. Tra le attività di socializzazione che vengono realizzate dai volontari dell’Associazione rientra una gamma molto articolata di azioni che vanno dai festeggiamenti organizzati durante i periodi di festa come il Natale, la Pasqua, il Carnevale ai soggiorni in luoghi di vacanza. In occasioni delle festività natalizie e/o pasquali si organizzano pranzi, momenti di incontro, ed eventi come la mostra dei presepi, la visita alle persone residenti in Istituti e Case di Riposo per i festeggiamenti della Befana. In tutte queste occasioni i volontari coinvolgono le persone che vivono situazioni di disagio dovute alla povertà, alla malattia e alla disabilità in manifestazioni in cui si sta insieme per allontanare lo spettro della solitudine e far avvertire la vicinanza. Tra le altre attività di socializzazione rientrano le attività ludiche per bambini, la partecipazione a eventi culturali, l’organizzazione di eventi sportivi. capitolo 03 I numeri del 2011: • 1.200 attività • 64mila volontari coinvolti • circa 60mila beneficiari Unitalsi in concreto, sul territorio Stare insieme in Unitalsi è possibile in molti modi diversi: Attività di socializzazione Festeggiamenti natalizi Pranzo di Natale Mostra presepi Festa di Natale Epifania Presepe vivente Capodanno Festeggiamenti pasquali Carnevale Momenti conviviali Feste Manifestazioni Estive Attività ludiche per bambini Partecipazione a spettacoli (teatro, danza, cinema, circo, lunapark) Giornata regionale bambini Gite (durata un giorno) Soggiorni estivi e invernali e/o soggiorni della durata superiore a due giorni Musicoterapia Teatro terapia Pet Therapy Incontri di aggregazione Attività sportive Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 63 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 63 28/06/12 12.49 In tutta Italia vengono organizzati, inoltre, soggiorni estivi e invernali. Al mare o in montagna si offre ai soci dell’Associazione la possibilità di passare le vacanze senza barriere in compagnia degli amici e talvolta anche della propria famiglia. Le attività elencate nel box a fianco rappresentano il carisma dell’Associazione attraverso le quali i volontari vivono una grande esperienza di condivisione con gli ammalati, con i poveri, con i bambini in difficoltà e le loro famiglie. Fra le attività di socializzazione si vogliono mettere in rilievo quelle dedicate alle gite e ai soggiorni estivi ed invernali. Queste attività rappresentano per i nostri soci disabili momenti di particolare coinvolgimento in quanto propongono l’allontanamento da casa e spesso dalla famiglia e dalle abitudini quotidiane. In queste occasioni essi possono sperimentare altri modi di vivere il quotidiano, l’allegria, sperimentare la montagna o il mare, per alcuni di loro, per la prima volta. UNITALSI gestisce due case vacanza idonee ad accogliere le persone diversamente abili, di cui una ad Isola Rossa, in Sardegna, e un’altra a Borghetto S. Spirito, in Liguria. Isola Rossa In Sardegna, la UNITALSI Sezione Sarda Nord, dal 2004, cura la gestione della casa di soggiorno estivo Isola Rossa, proprietà dell’UNITALSI, pensata per le persone diversamente abili con spiaggia antistante. Tutte le strutture sono fruibili perché prive di barriere architettoniche. La residenza ha 20 stanze disposte su 4 piani. Tutte le stanze sono dotate di 2 letti e provviste di servizi igienici per disabili, climatizzazione estiva e invernale, TV-SAT e telefono. Al piano seminterrato si trova il ristorante con bar. L’ampio soggiorno si offre come punto d’incontro per socializzare e passare del tempo in allegria. La sala TV, ampia e spaziosa, si presta a piacevoli momenti da trascorrere in compagnia. Allo stesso piano, al piccolo punto vendita si possono acquistare i vari gadget come ricordo del soggiorno. Nelle calde sere d’estate abitualmente vengono organizzate cene e grigliate nella splendida terrazza panoramica. A poco meno di 300 metri dalla residenza si accede alla spiaggia del paese (Spiaggia Longa) che contiene una parte riservata agli ospiti della Casa Vacanze. La struttura è interamente accessibile, attraverso passerelle particolari, alla ricezione del disabile. I soci hanno a disposizione servizi igienici, spogliatoi e docce esterne con acqua calda. Inoltre, si ha la possibilità di utilizzare sedie, ombrelloni, sdraio e le carrozzine a immersione (job). Il numero delle presenze aumenta di anno in anno e sempre più persone usufruisco della Casa Vacanza e della struttura in spiaggia. 64 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 64 28/06/12 12.49 Borghetto Santo Spirito Borghetto Santo Spirito nel 2011: • 88 soggiorni estivi ed invernali. • Circa 1.800 beneficiari tra ammalati, disabili e anziani. • Olte 3.600 volontari che hanno svolto servizio durante gli eventi La casa vacanza UNITALSI di Borghetto Santo Spirito è situata nel cuore turistico della Liguria, è gestita dalla sezione UNITALSI Lombarda e dispone di 150 camere, per un totale di 350 posti letto. Il percorso per arrivare a Borghetto Santo Spirito è stato lungo ed elaborato. Già nel 1982 la sottosezione di Monza aveva iniziato a sperimentare e visitare vari luoghi di vacanza fino a “scoprire” questa struttura che rispondente alle molte esigenze che nel tempo erano state evidenziate. Nel 1994 la Sezione Lombarda dell’UNITALSI ha sottoposto l’immobile ad una serie di interventi per abbattere le barriere architettoniche presenti, rendendolo così adeguato ad accogliere gli ospiti disabili. Oggi l’UNITALSI, tramite la Fondazione Borghetto Santo Spirito, è entrata in possesso della struttura. L’immobile dispone di 50 camere per 160 posti letto. Borghetto è fornito, inoltre, di uno stabilimento balneare opportunamente attrezzato e raggiungibile a piedi in circa 10 minuti. Nel 2009 sono iniziati lavori di ristrutturazione, sia per rendere più accogliente l’ambiente, sia per consentirne l’utilizzo anche in periodi diversi da quelli estivi, attraverso l’istallazione di un impianto di riscaldamento/condizionamento. I volontari dell’UNITALSI prestano la loro opera gratuitamente e concorrono con una quota al pagamento delle spese del loro soggiorno. capitolo 03 Attività di laboratorio Sempre a livello locale sono molte le realtà che attivano sul proprio territorio per i propri soci, in particolar modo anziani e disabili, laboratori di creatività, laboratori teatrali e di attività manuali (cucito, pittura, lavorazione del legno). I risultati dei laboratori sono sempre portati a conoscenza della comunità, siano essi oggetti da esporre o rappresentazioni teatrali. La tabella riassume alcune delle attività laboratoriali che vengono allestite nelle sottosezioni. ✔ I numeri del 2011: • 450 soci disabili coinvolti • 1.400 beneficiari dei laboratori • 11.400 ore di volontariato dedicato Unitalsi in concreto, sul territorio I laboratori comprendono diverse iniziative : Attività di Laboratorio Laboratorio informatico Corsi di pittura, musica, taglio, cucito ecc. Artigianato Altri laboratori Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 65 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 65 28/06/12 12.49 0304 La VOGLIA di IMPARARE e di CRESCERE INSIEME Il costo della formazione non deve essere inteso solo come costo in denaro, ma come impegno personale di tempo, d’intelletto, di sforzo al miglioramento ed al rimettersi in discussione, di crescita, di capacità di analisi e di voglia d’imparare l’uno dall’altro. “PER-CORRERE LA VIA DELLA FORMAZIONE “ I numeri del 2011: • Circa 500 attività formative • 57mila volontari coinvolti • 71mila soci Unitalsi coinvolti Unitalsi in concreto, sul territorio Le occasioni formative in Unitalsi sono molteplici: Attività di formazione Formazione dei volontari Terapia del sorriso Partecipazione a convegni Formazione bambini Corso di primo soccorso Corso di psicomotricità Corso di perfezionamento e orientamento disabili Corso animatore di pellegrinaggi Formazione dei responsabili a Loreto Incontri del personale sanitario dell’Associazione Formazione dei volontari di protezione civile Gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per decennio 2010-2020 (“Educare alla vita buona del Vangelo”) concentrano l’attenzione della Chiesa sulla formazione, esigenza peraltro espressamente prevista nello Statuto dell’Unitalsi. L’associazione dunque si mette alla scuola di Gesù Maestro che dona la sua Parola, spezza il pane e lava i piedi ai suoi: Parola, celebrazione e servizio – con la particolare attenzione ai malati, ai disabili e ai sofferenti – sono i tre cardini attorno ai quali si intende costruire il cammino formativo dell’associazione; un cammino che tesse la relazione con Dio e con il prossimo affinché ciascuno possa riscoprirsi pellegrino verso il regno dei cieli e membro dell’unico Popolo di Dio in cammino. Sarà proprio la categoria del pellegrinaggio, così vicina e cara alla nostra sensibilità associativa, ad aiutarci a fissare le tappe del nostro cammino e a rileggere le tematiche di volta in volta affrontate; la parola “per-correre” (da intendere anche come “correre-per”, cioè come pellegrini che hanno una meta ben precisa) vuole proprio indicare questo itinerario che viene costruito passo dopo passo, una strada da percorrere insieme anche a coloro che, per diversi motivi, vivono una condizione di disabilità, malattia e sofferenza. Accanto a queste tematiche intendiamo accostare il tema pastorale proposto ogni anno dal Santuario di Lourdes (quest’anno: “Pregare il Rosario con Bernadette”) in quanto esperienza di riferimento nel cammino associativo dell’Unitalsi, secondo una chiara prospettiva di fondo: le indicazioni della Chiesa forniscono le linee guida, le strade portanti del nostro per-correre e il tema pastorale del Santuario di Lourdes ci aiuta a dare una caratterizzazione particolare, una rilettura in chiave “unitalsiana” dei temi forniti dalla Chiesa. Sia a livello locale che a livello nazionale l’UNITALSI promuove, coordina e attua specifiche iniziative formative anche sulla base delle indicazioni e delle aspettative che arrivano dagli stessi aderenti dell’Associazione, chiamati a svolgere ruoli di responsabilità nonché compiti particolari per i quali è necessaria una specifica formazione. 66 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 66 28/06/12 12.49 capitolo 03 Tra i vari corsi realizzati nel 2011 citiamo: • gli incontri di formazione per quanti prendono parte ai pellegrinaggi. Questi corsi, generalmente, durano una giornata e sono organizzati in prossimità della partenza dei pellegrinaggi. Sono rivolti a tutti i soci volontari in partenza che devono accompagnare, assistere e sostenere gli ammalati durante il tragitto in treno e la permanenza in loco. • Corsi di formazione per i volontari che operano all’interno delle case famiglia e delle strutture di accoglienza per acquisire, accanto al personale qualificato, specifiche competenze nel servizio di affiancamento e supporto alle persone ospiti delle strutture. • I corsi di Primo Soccorso che le sottosezioni promuovono e organizzano per i propri soci durante tutto l’anno. Attraverso questi corsi i volontari hanno la possibilità di apprendere i comportamenti da adottare in situazioni di emergenza sanitaria, in situazioni di panico, come chiamare i soccorsi, come supportare psicologicamente l’infortunato durante l’attesa dei soccorsi, come intervenire senza causare ulteriori danni. • Corsi specifici per i giovani che seguono un cammino di fede nell’ambito unitalsiano. Questa tipologia di incontri è organizzata soprattutto a livello locale e coinvolge gli aderenti, abili e diversamente abili, delle singole sottosezioni. • Corsi di Terapia del Sorriso per i volontari dell’Associazione. Il corso vuole dare una conoscenza approfondita nell’arte del clown con obiettivi sociali. Gli scopi sono vari: da quello di scoprire ed imparare a conoscere le potenzialità delle persone coinvolte, a quello di imparare ad usare la Terapia del Sorriso in maniera ordinata e delicata nel rispetto della malattia, del disagio e dei luoghi di sofferenza, ad avere uno strumento in più nella realtà di volontariato per vivere sempre più la vita dell’UNITALSI e l’impegno di carità ecclesiale verso i piccoli. • Corsi per i responsabili volontari dell’Associazione. Gli incontri formativi sono stati attivati già nel 2006 e sono proseguiti negli anni successivi. Ad essi prendono parte quanti nell’UNITALSI rivestono particolari responsabilità. I corsi mirano a far acquisire specifiche competenze nelle aree tecniche e comunicative. • Corsi di pre-formazione e orientamento disabili, organizzati fino a questo momento solo da alcune sedi locali. Sono rivolti ai soci disabili dell’Associazione ed hanno lo scopo di formare e orientare quanti, in condizioni di disagio, vogliono sentirsi parte attiva della società e inserirsi così nel mondo del lavoro. • In qualche sottosezione sono stati avviati dei corsi di formazione per i volontari che aderiscono alla Protezione Civile. • È stata istituita, inoltre, da qualche anno la formazione per gli animatori dei pellegrinaggi rivolta ai volontari che accompagnano i pellegrini durante i pellegrinaggi e li seguono sotto il profilo spirituale. • Corsi di formazione per il personale sanitario dell’Associazione che segue i pellegrinaggi. Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 67 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 67 28/06/12 12.49 0305 Sostenere l’ UNITALSI: l’ AUTOFINANZIAMENTO I numeri del 2011: • 24mila ore di volontariato dedicato • 18mila volontari coinvolti • 40mila beneficiari Unitalsi in concreto, sul territorio I modi in cui a livello territoriale l’Unitalsi ricerca il sostegno alle proprie attività si articolano in: Attività di autofinanziamento Giornata Nazionale Lotteria Festa di solidarietà Pesca di beneficenza Offerta di presepi e uova di pasqua di cioccolato Questue Mercatini Le attività di autofinanziamento rappresentano forse il più importante sostegno alle attività realizzate sul territorio dalle sottosezioni e sono riportate nella tabella seguente. La Giornata Nazionale è la più importante iniziativa di raccolta fondi dell’UNITALSI poiché viene realizzata su tutto il territorio nazionale nel periodo che precede la Pasqua. Per la realizzazione della Giornata Nazionale in tutte le piazze d’Italia sono presenti i volontari che offrono ai passanti una piantina d’ulivo divenuta ormai il simbolo dell’associazione. Con questa iniziativa l’UNITALSI finanzia, oltre a tradizionali pellegrinaggi a Lourdes e ai santuari mariani anche, e soprattutto, una serie di progetti sull’intero territorio Nazionale. Tutte le altre attività di autofinanziamento sono organizzate a livello locale e, a parte l’offerta dei presepi e delle uova di cioccolato, ogni sottosezione le lega ad avvenimenti religiosi o sociali propri del posto. I organizzano dei mercati mettendo in atto tutta la loro fantasia: alcuni preparano dolci o prodotti alimentari fatti in casa, altri realizzano oggetti o accessori d’abbigliamento. In molti casi gli oggetti prodotti sono il frutto del “lavoro” dei soci disabili che partecipano ai laboratori che le sottosezioni organizzano presso le loro sedi. I fondi raccolti con le attività di autofinanziamento sono, nella maggior parte dei casi, destinati a sostenere le attività della sottosezione e, in particolare, sono impiegati a finanziare totalmente o in parte la partecipazione ai pellegrinaggi delle persone meno abbienti. 68 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 68 28/06/12 12.49 0306 Pregare in UNITALSI: i momenti di SPIRITUALITÀ I numeri del 2011: • Oltre 30mila soci coinvolti • Oltre 22mila non soci coinvolti • Circa 58mile partecipanti Unitalsi in concreto, sul territorio Nella tabella che segue sono riportati alcuni dei momenti di spiritualità che vengono vissuti dalle Sezioni e Sottosezioni: Attività di autofinanziamento Preghiera, celebrazioni insieme, catechesi Ritiri, esercizi spirituali Veglia di preghiera capitolo 03 I momenti di spiritualità racchiudono al loro interno tutte quelle attività legate alla religiosità dell’associazione, alla partecipazione alle celebrazioni e alle manifestazioni religiose in virtù della fede che è alla base della mission dell’U.N.I.T.A.L.S.I. Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 69 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 69 28/06/12 12.49 0307 Proteggere e tutelare: la PROTEZIONE CIVILE di UNITALSI Dopo oltre un secolo di servizio reso nei confronti di milioni di ammalati e disabili di tutta Italia, l’UNITALSI ha avviato un processo di trasferimento del proprio know-how nell’ambito del Servizio Nazionale della Protezione Civile divenendone Struttura Operativa Nazionale nel dicembre del 2004. Tale scelta è frutto della necessità di garantire l’aiuto ed il sostegno ai più deboli anche nelle situazioni di emergenza. La presenza dell’Unitalsi all’interno del Sistema Nazionale di Protezione Civile è molto importante perché ha lo scopo di: • garantire un intervento mirato e completo di natura sociale, socio assistenziale e socio sanitaria ad anziani, malati e disabili, a partire dai primi momenti successivi all’allerta del Dipartimento di Protezione Civile in caso di calamità e per tutto l’arco temporale del post emergenza e della stabilizzazione del post emergenza secondo il bisogno rilevato e congruamente convenuto con la Direzione del Dipartimento; • rendere maggiormente incisiva, efficace e proficua, l’azione degli altri Organismi di Protezione Civile, che per formazione specifica possono così meglio incentrare i loro operati in contesti più consoni alle loro naturali attitudini e specializzazioni; • attraverso l’elevazione qualitativa e la maggiore rispondenza ai bisogni delle due citate diverse ma congiunte azioni, “elevare” ulteriormente, per logica conseguenza, la qualità e la resa dello stesso Sistema Nazionale di Protezione Civile. L’Unitalsi si è quindi proposta di offrire il proprio contributo a sostegno e a supporto delle fasce più fragili della popolazione colpita dagli eventi calamitosi, in un ambito che aveva bisogno non tanto di essere “tutelato” perché privo di attenzione, quanto piuttosto di essere riconsiderato e consolidato nella sua preesistente tutela; messo cioè ancora più al centro dell’interesse, dell’impegno e dell’azione della Protezione Civile istituzionale, al pari dell’interesse, dell’impegno e dell’azione, dalla medesima già posti nelle fasi del soccorso e della pianificazione inerente il ripristino dello stato dei luoghi e il ritorno alla normalità precedente le circostanze sventurate. Le risultanze di questo nuovo percorso, secondo quanto attestato sia dal DNPC sia dagli Enti e gli organismi con cui l’Unitalsi ha interagito nelle varie circostanze, sono state sicuramente molto positive e tali da ulteriormente responsabilizzare l’Associazione sull’esigenza di dedicare a questo particolare ambito operativo di servizio alla cittadinanza, il massimo impegno possibile non solo nell’immediatezza dell’emergenza quanto soprattutto nel cosiddetto “tempo di pace” attraverso la formazione dei suoi volontari e la perfetta manutenzione ed efficienza delle dotazioni acquisite. 70 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 70 28/06/12 12.49 Attività realizzate L’Unitalsi è divenuta Associazione di Protezione Civile nel Dicembre 2004 e le prime esperienze in questo settore sono state: • Esequie di Papa Giovanni Paolo II, aprile del 2005 • Subito dopo per l’Intronizzazione di Papa Benedetto XVI • “XXIV Congresso Eucaristico Nazionale”, a Bari • esercitazione Internazionale “Mesimex 2006” sull’Emergenza Vesuvio, nel 2006 • esercitazione “Valtellina 2007”, nel 2007 • Progetto finanziato dal Dipartimento di Protezione Civile sulle “Problematiche della malattia e della disabilità nella pianificazione e gestione delle emergenze”, nell’ambito del progetto si sono tenuti alcuni Convegni sul tema a Bari, Palermo, Potenza, Como e San Benedetto del Tronto e due verifiche operative a Verona e a Roma. • Intervento in Abruzzo a seguito del disastroso evento tellurico, dal 6 Aprile al 28 Agosto 2009 a L’Aquila e nei paesi limitrofi • esercitazione “Terex” in Toscana, dal 25 al 28 novembre 2010 • esercitazione in Calabria, nel 2011 • attivazione per l’alluvione in Lunigiana, nel Dicembre 2011 • interventi varie zone del Territorio Nazionale per l’emergenza neve, nel Febbraio 2012. L’Esperienza in Abruzzo capitolo 03 Dal 6 aprile 2009, giorno in cui si è verificato il terremoto in Abruzzo, l’UNITALSI è stata al servizio della Protezione Civile partecipando alle operazioni di soccorso della popolazione colpita dal sisma. L’intervento non è stato frutto solo dello slancio di generosità dei volontari unitalsiani, bensì di anni di esperienza al servizio delle esigenze di malati e disabili che hanno consentito all’Associazione di affrontare le situazioni difficili in modo preciso e scrupoloso. L’UNITALSI ha svolto in questa occasione un’attività continuativa ed intensa nelle zone terremotate, con un centro di coordinamento al campo principale di Piazza D’Armi a L’Aquila in permanente contatto con la sede della Presidenza di Roma e da qui con le sezioni di tutta Italia, per quasi cinque mesi, impiegando poco meno di 800 volontari, oltre 100 mezzi, attrezzature e ausili di vario genere. I volontari UNITALSI hanno prestato il loro servizio presso le tendopoli di Piazza d’Armi e di Paganica e sulla costa in località Silvi Marina e Giulianova. Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 71 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 71 28/06/12 12.49 Benché dunque non sia stata la prima volta, è proprio in terra d’Abruzzo che l’U.N.I.T.A.L.S.I. ha sperimentato in maniera significativa le sue effettive potenzialità, colmando una lacuna all’interno del Sistema Nazionale di Protezione Civile ed entrando così a far parte a pieno titolo di un organismo, la Protezione Civile appunto, in grado di contare su un impianto di pronto intervento e di stabilizzazione delle grandi emergenze tra i più efficienti ed efficaci d’Europa e del mondo. Già poche ore dopo la disastrosa scossa tellurica delle 3 e 32 del 6 Aprile 2009, l’U.N.I.T.A.L.S.I. era presente a L’Aquila con un cospicuo numero di volontari e automezzi adibiti al trasporto di persone disabili, per fornire il proprio contributo, al fianco delle altre Organizzazioni allertate dalla Direzione Nazionale di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tale contributo si è concretizzato nel fornire assistenza, conforto e sollievo alle fasce più deboli della popolazione, alle persone malate, disabili e anziane, gravemente provate dalla perdita di familiari, di parenti e amici, rimaste senza un tetto e costrette a vivere e convivere precariamente. In queste circostanze lo slancio di generosità dei volontari non è sufficiente; occorre, infatti, sapersi “muovere” in modo attento, scrupoloso, preciso, perché l’improvvisazione è il peggiore nemico delle emergenze, laddove è invece fondamentale saper convogliare in modo organico e organizzato le “energie emotive” di chi offre il proprio aiuto. Si può senz’altro affermare che l’U.N.I.T.A.L.S.I. ha svolto molto bene il compito che gli è stato assegnato, riscuotendo l’apprezzamento di tutti coloro che hanno visto l’Associazione impegnata continuativamente e costantemente dal 6 aprile al 28 agosto 2009 nelle zone terremotate. L’U.N.I.T.A.L.S.I. è stata presente, infatti, in Abruzzo con l’impiego di quasi 800 volontari e oltre 100 pulmini, con un centro di coordinamento sul posto presso il campo principale di Piazza D’Armi in permanente contatto con la sede della Presidenza Nazionale e da qui con le sezioni e sottosezioni di tutta Italia. Il saper adeguare il proprio apporto operativo, metodologico e di permanenza in loco, alla continua evoluzione dell’emergenza e soprattutto del “post” emergenza, è stato sicuramente l’aspetto più rilevante di questa arricchente esperienza, interpretata e vissuta dai volontari come viene praticata nelle attività giornaliere nei luoghi di provenienza, ossia come nel Pellegrinaggio quotidiano verso quel santuario che è la persona umana. I protagonisti della Protezione civile Per l’Unitalsi le modalità di partecipazione sono l’aspetto più importante del servizio di protezione civile, perché è solo nella piena consapevolezza dei motivi/obiettivi, della conoscenza del sistema d’interazione con gli altri organismi e della sua pratica esplicazione, che vi sono le necessarie garanzie di resa del servizio secondo le prerogative associative e le attese istituzionali: • ai volontari di Protezione Civile dell’Unitalsi non è chiesto di scavar macerie, spalare la mota o la neve, spegnere incendi o arginare alluvioni, perché queste sono azioni per le quali c’è già chi sa farle molto bene; il servizio di Protezione Civile dell’Unitalsi consiste invece nell’intento di assicurare una particolare cura alla fascia più fragile della cittadinanza, proprio come fa nella vita di tutti i giorni, fornendo assistenza, vicinanza, sostegno e accompagnamento, a malati, anziani e disabili; • i volontari del Settore di Protezione Civile dell’Unitalsi sono allertati e attivati dai rispettivi Referenti Sottosezionali di concerto coi rispettivi Referenti Sezionali e del rispettivo Referente di Macroarea, sulla base di precisi presupposti che detti Responsabili stabiliscono col vertice del Settore, che a sua volta ne risponde al Direttivo e al Presidente Nazionale; • tali presupposti si concretizzano esclusivamente su allerta del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile in quanto attualmente l’Unitalsi interviene solo per le emergenze di rilievo nazionale, ma siprevede che al termine del percorso formativo indispensabile a che sussistano le garanzie di una resa del servizio, sempre e ovunque conforme alle attese, le attività in Protezione Civile possano realizzarsi anche in caso di emergenze di rilievo regionale e successivamente anche a livello locale; • i volontari Unitalsi che desiderano aderire al Settore di Protezione Civile, compilano un’apposita scheda di domanda scaricabile sul sito www.unitalsi.it che consegnano al proprio Referente di Sottosezione previa congiunta sottoscrizione sua e del Presidente di Sottosezione, per l’inserimento nell’anagrafica Nazionale; 72 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 72 28/06/12 12.49 Mezzi e risorse a disposizione della protezione civile di Unitalsi Per la Protezione Civile sono stati utilizzati, fino al terremoto in Abruzzo, i mezzi attrezzati U.N.I.T.A.L.S.I. impiegati di solito in tutte le attività dell’Associazione che prevedono servizi di trasporto e accompagnamento di persone malate e disabili. Dopo il sisma del 2009 in Abruzzo il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri predispone un programma straordinario per la concessione di contributi finalizzato alla riparazione, al ripristino o alla sostituzione dei mezzi e delle attrezzature impiegate dalle organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile iscritte nell’elenco nazionale attivate dal Dipartimento in occasione degli eventi sismici di in Abruzzo. Le finalità del programma sono: • consolidare ed implementare la capacità di risposta operativa del sistema del volontariato di protezione civile, con riferimento alle maxi-emergenze nell’ambito degli eventi di rilievo nazionale; • integrare le strutture operative e logistiche che beneficeranno dei contributi L’UNITALSI ha presentato l’istanza per ottenere i finanziamenti previsti dal DPCM dall’art. 21 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri N° 3797 del 30 Luglio 2009 supportata dal progetto “Azione prossimità obiettivo sollievo - Progetto di realizzazione di una colonna mobile da porre a supporto del sistema nazionale di protezione civile”. capitolo 03 Con il finanziamento ricevuto l’UNITALSI si è dotata di: • 3 Mini Bus attrezzati per il trasporto di persone disabili • Carrelli appendice porta attrezzature, ausili e strumenti vari. • N° 9 Tende pneumatiche complete del necessario per il loro montaggio ed uso secondo la dotazione standard complete delle attrezzature, degli arredi e degli ausili necessari • N° 9 Gazebo • N° 6 Carrelli Termici Porta vivande calde e/o refrigerate • 1 tenda tipo militare L’obiettivo del progetto è quello di rendere l’azione dei volontari dell’Unitalsi internamente al Sistema Nazionale di Protezione Civile, più rapida, più efficiente e più efficace, mediante la costituzione di una colonna mobile di pronto impiego ripartita in 3 diversi contingenti aventi ciascuno propria potenzialità operativa e di autosufficienza e geograficamente decentrati in 3 punti specifici del Territorio Nazionale, interni ad altrettanto Macroaree (del Nord, del Centro e del Sud). Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 73 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 73 28/06/12 12.49 Da quanto sopra detto risulta evidente che il settore di Protezione Civile UNITALSI è strutturato in maniera tale che ogni Macroarea deve poter far conto di un minimo di attrezzatura che consenta di essere sul posto in tempi brevissimi e di organizzare il proprio servizio in forma completamente autonoma, avviandolo in attesa che arrivino attrezzature e volontari dalle altre Macroaree, se necessario e nella forma e nella misura necessarie, con possibilità di ulteriore frammentazione operativa. Di seguito si riporta uno schema della struttura organizzativa del settore di Protezione Civile UNITALSI. Coordinatore Nazionale Vice Coordinatore Nazionale Referente Macro Area Nord Referente Macro Area Centro Referente Macro Area Sud Referenti delle Sezioni del Nord Referenti delle Sezioni del Centro Referenti delle Sezioni del Sud Referenti delle Sottosezioni delle Sezioni del Nord Referenti delle Sottosezioni delle Sezioni del Centro Referenti delle Sottosezioni delle Sezioni del Sud VOLONTARI Con l’intervento in Abruzzo l’Unitalsi ha sperimentato in maniera veramente importante le sue effettive potenzialità internamente al Sistema Nazionale di Protezione Civile, senza duplicazioni o sovrapposizioni in attività che altri soggetti da tanti anni svolgono molto bene, ma perfezionando il suo agire in una sfera molto delicata che è quella dell’assistenza domiciliare, sociale e socio sanitaria alle persone più fragili, senza la presunzione di compiere un intervento sostitutivo a quello pubblico ma con la consapevolezza e nella convinzione della necessità, invece, di porre in essere tutti quei servizi di prossimità necessari, non tipicamente tecnici né prettamente sanitari, bensì di sollievo e di vicinanza concreta per la soddisfazione “a tutto tondo” dei loro bisogni. Nella fattispecie, a seguito dell’immediata allerta del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, già poche ore dopo l’allerta del Dipartimento la Presidenza Nazionale Unitalsi ha fatto confluire al campo principale di Piazza D’Armi un cospicuo numero di volontari e di automezzi adibiti al trasporto di persone disabili; un contingente immediatamente operativo che ha esplicato il proprio servizio nei seguenti ambiti operativi: 74 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 74 28/06/12 12.49 • la raccolta e la ri-distribuzione dei generi di 1°necessità; • la cura e l’assistenza agli anziani e ai disabili (igiene personale, lavaggio degli indumenti, distribuzione del vitto in tenda alle persone allettate, controllo delle terapie); • il trasporto presso i centri di soccorso e gli Ospedali; • il servizio farma-taxi (cioè la ricezione di ricette, l’acquisto e la consegna dei farmaci); • il trasporto delle persone non autosufficienti per le più diverse esigenze; • l’accompagnamento dei disabili e delle persone anziane secondo i bisogni; • un monitoraggio continuo delle necessità di tutti gli abitanti del campo; • il supporto, il sostegno morale e l’amicale incentivazione al superamento dello stress causato dall’evento sismico e dalle sue conseguenze (aspetto questo molto complesso, difficile da gestire per la forzata convivenza tra etnie e confessioni diverse) • la messa in opera di un punto di aggregazione e di socializzazione che è servito a far trascorrere il tempo in maniera più serena alle persone non autosufficienti. Queste attività, un concorso di per se stesso sicuramente valido per la risoluzione dei problemi spiccioli e concreti delle persone, si sono addirittura rivelate fondamentali per la gestione del complesso insieme, dell’emergenza e del post emergenza di Protezione Civile, in particolare al campo di Piazza D’Armi, dove l’Unitalsi ha saputo interagire in maniera efficiente ed efficace con tutti gli altri organismi presenti, per mezzo di una segreteria sempre attiva, pronta e disponibile e in costante stretto contatto con tutti gli altri organismi di soccorso, nessuno escluso. In questa circostanza l’Unitalsi ha reso il proprio servizio con circa 800 volontari e oltre 100 pulmini attrezzati per il trasporto disabili in 5 mesi d’incessante servizio, in circostanze complesse per la delicata estenuante convivenza in una situazione di estremo disagio di numerose etnie e confessioni diverse, riuscendo ad integrare appropriatamente lo slancio di generosità di tanti volontari col “muoversi” in modo ordinato, attento e preciso, seguendo con scrupolo le indicazioni della Direzione Istituzionale e del Distretto Sanitario di Base, nella piena consapevolezza che l’improvvisazione è il peggiore nemico delle emergenze, laddove è invece indispensabile saper convogliare in modo organico e organizzato le “energie emotive” di chi corre in soccorso del prossimo nell’intento di offrire il proprio aiuto. Il riuscire ad adeguare l’apporto operativo, metodologico e di permanenza in loco alla continua evoluzione dell’emergenza e soprattutto del “post” emergenza, è stato in questa circostanza l’aspetto più rilevante di questa estremamente arricchente esperienza, interpretata e vissuta dai volontari dell’Unitalsi come nella vita di tutti i giorni nei rispettivi territori di provenienza dove quotidianamente viene sperimentata la bellezza dell’aiuto al prossimo più in difficoltà. L’esperienza in Abruzzo è certamente stata l’esperienza più significativa di un percorso iniziato in punta di piedi che ha portato l’Unitalsi al nastro di partenza di un nuovo cammino, che accresce notevolmente le sue responsabilità associative originarie, ma che può proseguire con serenità e fiducia a completa disposizione del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, grazie anche al potenziamento delle strutture e degli ausili di cui l’Unitalsi si è dotata per l’espletamento di un servizio più incisivo, perché meglio organizzato. capitolo 03 Come REALIZZIAMO la nostra MISSIONE: PROGETTI E ATTIVITÀ 75 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 75 28/06/12 12.49 76 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 76 28/06/12 12.49 I RAPPORTI con le ISTITUZIONI e la COLLETTIVITÀ 0401 Il rapporto con le ISTITUZIONI capitolo 04 Progetti, attività, convenzioni con gli Enti Pubblici L’iscrizione al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale (al n° 71 del 17/09/2003) ha permesso all’UNITALSI, ai sensi della legge 383/2000, di presentare dei progetti alla Direzione Generale per il volontariato, associazionismo sociale e politiche giovanili, a beneficio di persone malate o disabili. Dal 2005 i progetti approvati e finanziati sono stati: L’UNITALSI in cammino nel III° millennio Si è concluso nell’aprile del 2006 ed ha dato la possibilità a molte persone disabili e anziane dell’Associazione di uscire dall’isolamento in cui talvolta si trovano, di attivare il più possibile le proprie capacità residue, di aiutarle, senza sostituirsi a loro, nella gestione delle attività quotidiane. Tre ambiti di formazione per percorsi di vita Avviato nel febbraio 2006, il progetto ha proposto un percorso formativo e informativo rivolto a tutti i soci, abili o disabili, per attivare “competenze trasversali” che tante volte si danno per scontate. Il progetto formativo ha affrontato tre argomenti: •Primo Soccorso •Relazione d’aiuto •Handicap e sessualità Il progetto si è concluso nel dicembre 2007 con il Convegno “Handicap e Sessualità – L’UNITALSI di fronte ai problemi dell’affettività”. Volontari in formazione Avviato nel dicembre 2006, ha realizzato un insieme di attività programmate finalizzate a incrementare le capacità individuali o di gruppo nello svolgere un lavoro e/o un ruolo sociale. Il progetto “Volontari in formazione” è stata una risposta alle esigenze emerse all’interno dell’Associazione che ha individuato la realizzazione di due distinti percorsi formativi: 1. la formazione per i Responsabili dell’Associazione con l’obiettivo di far acquisire maggiori competenze nelle aree tecniche e comunicative e far crescere le loro capacità relazionali; 2. la formazione per l’Amministrazione di Sostegno che ha realizzato, come prima attività, un seminario di sensibilizzazione e informazione sulla legge 6/2004 e sulla nuova figura giuridica dell’Amministratore di Sostegno con lo scopo di produrre conoscenze e competenze specifiche sulla materia. I RAPPORTI con le ISTITUZIONI e la COLLETTIVITÀ 77 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 77 28/06/12 12.49 Orto Giardino Con questo progetto è stato proposto ai molti soci disabili appartenenti all’Associazione e ai volontari, che con loro condividono parte delle attività quotidiane, una modalità completamente nuova per stare insieme. L’obiettivo del progetto è stato far stabilire ai partecipanti alle attività un rapporto diretto con la natura e i suoi ritmi prendendo parte alla coltivazione e alla crescita delle piante, in un clima di collaborazione reciproca, in una dimensione di gruppo attenta, tuttavia, alle caratteristiche dei singoli. La disciplina dell’orto-giardino-didattica, applicata durante lo svolgimento del progetto, oltre ad essere una delle tante metodologie per spiegare il ciclo vitale delle piante è, per le persone disabili, una vera terapia che offre stimoli che interessano diversi aspetti della personalità. Volere Volare Con questo progetto, avviato il 6 novembre 2009, l’UNITALSI ha pensato di far conoscere e sperimentare ai propri soci disabili il Volo Sportivo come ulteriore mezzo per superare le barriere fisiche e culturali, attivare percorsi di crescita personale e diventare strumento di svago. La dimostrazione che pilotare un aeroplano non è un’esperienza preclusa alle persone con disabilità motoria ce la fornisce l’Associazione dei “Baroni Rotti”, la quale ha dato vita alla prima scuola di volo per piloti disabili in Italia. Grazie ad essa molte persone con handicap motori sono riuscite a conseguire l’attestato per il volo da diporto e sportivo, dimostrando che, quando la professionalità di chi insegna e la tenacia dell’allievo si uniscono, è possibile andare molto “in alto”. L’UNITALSI ha voluto instaurare un rapporto di collaborazione con l’Associazione “Baroni Rotti” perché la assistesse, con la sua esperienza e conoscenza, durante la realizzazione del progetto, nella convinzione che la disabilità fisica non preclude a priori la possibilità di pilotare un aereo e che il volo è un mezzo innovativo per raggiungere l’inclusione sociale. 78 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 78 28/06/12 12.49 I luoghi della disabilità in un click Nel 2006 l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato la “Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità”. Fra i vari temi da essa affrontati spicca l’indicazione agli Stati Membri di adottare tutte quelle misure “… necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio, incluse le situazioni di conflitto armato, le emergenze umanitarie e le catastrofi naturali”. In questo contesto si inserisce il progetto “I luoghi della disabilità in un click” con il quale l’UNITALSI si propone di implementare una banca dati informatica che possa costituire una utile base di partenza per i Comuni e gli Enti Locali che sono chiamati a realizzare un efficace piano per la gestione delle emergenze. La base di dati contiene informazioni circa l’ubicazione sul territorio dei soci UNITALSI disabili e non autosufficienti che, in caso di calamità, facilita l’intervento della Protezione Civile messa nelle condizioni di conoscere esattamente dove intervenire per evacuare le persone non autonome. Ulteriore supporto alle operazioni di Protezione Civile in caso di emergenza è dato dall’inserimento nel data base dei dati dei volontari di Protezione Civile UNITALSI che possono essere attivati rapidamente in caso di calamità. capitolo 04 Il computer in un batter d’occhi Con questo progetto l’UNITALSI promuove l’inclusione sociale delle persone disabili e l’acquisizione di una sempre maggiore autonomia attraverso l’uso del computer. I beneficiari del progetto sono persone affette da disabilità anche gravi che necessitano di particolari ausili per utilizzare il computer. L’UNITALSI, fra quelli esistenti, ha selezionato i prodotti informatici messi a punto da un ingegnere disabile e commercializzati da A.I.D.A. srl (Ausili di Informatica per Disabili e Anziani). Tali prodotti sono di facile apprendimento ed uso e, per la loro adattabilità, soddisfano le esigenze di una vasta categoria di soggetti affetti anche da gravi disabilità. L’UNITALSI grazie a questo progetto ha fornito, ai 45 destinatari, gli ausili scelti e tarati su ogni persona che consentono l’utilizzo dei supporti informatici più comuni a persone che, per il tipo di patologia, non vi hanno accesso e di accrescere, quindi, la loro formazione, la loro capacità di relazione e di comunicazione. I RAPPORTI con le ISTITUZIONI e la COLLETTIVITÀ 79 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 79 28/06/12 12.49 L’arte fruibile da tutti L’obiettivo del progetto è offrire assistenza e accoglienza nelle città d’arte ai disabili che intendono partecipare alla vita culturale della comunità e godere delle bellezze artistiche di cui siamo ricchi. Con il progetto si intende far uscire dall’isolamento, non solo culturale, i cittadini con difficoltà motorie e sensoriali; creare delle fattive sinergie tra mondo del volontariato, enti locali e mondo delle associazioni per dare continuità nel tempo al servizio; trasferire l’esperienza acquisita con il progetto ad altre sedi dell’UNITALSI che saranno messe in rete per consentire la mobilità delle persone disabili tra le varie città. I destinatari del progetto sono i soci disabili UNITALSI. Il progetto “L’arte fruibile da tutti” dell’UNITALSI crea una stretta collaborazione tra diversi attori (Ministero per i Beni e le Attività culturali, Soprintendenza del Comune di Roma, la Direzione dei Musei Vaticani, l’Ufficio Nazionale per i Beni Ecclesiastici della CEI ecc.) nella prospettiva di dare vita a forme di intervento condivise e partecipate che garantiscano esiti di lunga durata presso il pubblico “speciale”. Per il raggiungimento degli obiettivi l’UNITALSI realizza una sede operativa necessaria allo svolgimento e alla gestione delle attività previste dal progetto. Il servizio attivato consente, tramite gli operatori della sala operativa di: • conoscere gli itinerari previsti nel progetto, i luoghi visitabili inclusi negli itinerari e le loro caratteristiche di accessibilità; • per i soci di Roma, richiedere il servizio di trasporto dal domicilio al luogo di incontro con il gruppo; • richiedere, nel caso di visitatori provenienti da altre località, il servizio di trasporto dalla stazione ferroviaria principale al luogo di incontro con il gruppo. Il bilancio sociale: un metro di misura del prodotto associativo L’UNITALSI ha voluto dotarsi del Bilancio Sociale quale strumento di comunicazione e gestione con il quale evidenziare il “valore aggiunto” delle numerose iniziative che sono intraprese dall’Associazione che concorrono a migliorare il quotidiano di tutti i propri soci. Con questo progetto sono stati forniti gli strumenti per redigere il Bilancio Sociale dell’Associazione. L’UNITALSI con l’adozione del Bilancio Sociale ha compiuto un’importante operazione di immagine e di sostanza, per rafforzare la trasparenza che ha sempre caratterizzato le sue azioni. Ha, inoltre, accresciuto il coinvolgimento di tutti i membri dell’Associazione e la consapevolezza sugli obiettivi strategici. Ha rappresentato e descritto, nel loro complesso, le attività dell’Associazione e non soltanto da un punto di vista economico-finanziario, contribuendo a costruire una nuova cultura della rendicontazione, impostando un criterio di valutazione partecipata e consapevole, capace di crescere la qualità gestionale di tutta l’organizzazione. PROGETTO Germogli diversi Il progetto “Germogli diversi” utilizza l’arte floreale con una valenza terapeutica, ma anche come possibilità di sbocco professionale per i giovani disoccupati e disabili e come impiego del tempo libero per gli anziani. Il progetto “Germogli diversi” intende seguire un percorso nel quale l’arte della decorazione floreale e la bellezza dei versi biblici e letterari confluiscono mettendo i destinatari nella condizione di acquisire le competenze e le abilità necessarie. In particolare il titolo del progetto esprimere proprio questo cammino: “germogli” perché i destinatari impareranno a utilizzare il materiale vegetale offerto dalla natura (fiori, rami, foglie, frutti); “diversi” nel duplice significato di trovare fonte di ispirazione dai versi biblici o letterari e perché il progetto coinvolge anche le persone diversamente abili (solitamente escluse dalle creazioni artistiche), che possono così imparare le tecniche per la decorazione floreale. Per consentire ad un numero maggiore di soci diversamente abili dell’UNITALSI di partecipare ad una attività così particolare, si è pensato di affiancare alla decorazione floreale anche quella della ceramica, un’antichissima tecnica esecutiva che parte dalla terra per divenire espressione artistica. Inserendo questa nuova attività si consente anche alle persone diversamente abili che hanno attitudini e capacità manuali non idonee ad intraprendere l’arte della decorazione floreale di partecipare ad un percorso che mira fondamentalmente all’inclusione sociale delle persone disabili, a dare una prospettiva di futuro ai giovani disoccupati. Le composizioni realizzate attraverso l’arte floreale saranno riprodotte, dalle persone disabili che non sono in grado di applicarsi in questa tecnica decorativa, con dipinti eseguiti, su piatti o vasi già forgiati, con l’impiego delle antiche tecniche di smaltatura, disegno dal vero, tecnica dello spolvero, decorazione e completati con la sorprendente fase della cottura. Attraverso il progetto si vogliono mettere i partecipanti nella condizione di progettare con creatività e realizzare con arte, armonia ed equilibrio, composizioni, addobbi e decorazioni floreali. Al termine del progetto formativo sarà costituita una Associazione Culturale dal nome “Germogli diversi” alla quale aderiranno i partecipanti al corso. Destinatari del progetto sono i soci UNITALSI anziani, disabili e giovani disoccupati. 80 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 80 28/06/12 12.49 Messa a punto e diffusione di una metodologia di raccolta fondi efficace per l’UNITALSI Per un’organizzazione come l’UNITALSI, grande per gli ideali e la storia che rappresenta, ma anche dal punto di vista della sua dimensione organizzativa e della sua articolazione territoriale, si pone in modo molto stringente il problema della sostenibilità economico finanziaria a medio-lungo termine. Questo risulta tanto più vero e urgente oggi, visto il forte contrarsi dei fondi pubblici e la concorrenza crescente anche sul versante dei finanziamenti e dei fondi per le organizzazioni nonprofit, a causa del periodo di crisi che tutti devono affrontare, compreso il settore del sociale. In tale contesto il fund raising, inteso prioritariamente come “motore” dello sviluppo e strategia di sostenibilità economica e finanziaria a medio-lungo termine, diventa una opportunità irrinunciabile per qualsiasi organizzazione nonprofit che voglia limitare i rischi diversificando le proprie fonti di finanziamento. Se si affrontasse però il tema del fund raising dal solo punto di vista dei parametri economico finanziari, si commetterebbe un grave errore. La pratica infatti dimostra che la scarsa chiarezza relativamente agli aspetti di tipo strategico ed organizzativo è la principale causa di insuccesso e di frustrazione. I risultati attesi più rilevanti saranno: • la creazione di un gruppo di coordinamento ed indirizzo del fund raising a livello centrale (“steering committee”), che valorizzi le risorse già presenti, potenzi le iniziative già avviate da tempo, formuli soluzioni e idee su come superare eventuali problemi ed identifichi alternative per il futuro; • la creazione e l’avvio di alcuni gruppi pilota periferici; • la messa a punto di semplici ed efficaci strumenti operativi adatti alle realtà locali ed al profilo delle persone coinvolte; • il trasferimento di un metodo efficace di fare fund raising. capitolo 04 Quanto messo a punto e sviluppato dai gruppi pilota sarà trasferito a tutte le sedi periferiche UNITALSI che si trovano su tutto il territorio nazionale, 19 sezioni e 267 sottosezioni, dove le sezioni corrispondono alle Regioni e le sottosezioni alle diocesi. I principali destinatari del progetto sono: • Presidente Nazionale, • Membri del Consiglio Direttivo • Presidenti di Sezione • Dipendenti della Presidenza Nazionale • Presidenti di Sottosezione • Volontari. I RAPPORTI con le ISTITUZIONI e la COLLETTIVITÀ 81 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 81 28/06/12 12.49 0402 RETI e RELAZIONI sul TERRITORIO L’Unitalsi, evolvendosi sempre più come Associazione, ha imparato ad inserirsi nei circuiti del volontariato nazionale anche non ecclesiale; ha imparato a confrontarsi con tutte quelle realtà che sono presenti nel mondo della disabilità con progetti e proposte di condivisione e di socialità nuova; ha imparato a confrontarsi ed a dialogare con gli enti pubblici (Comune, Provincia, Regione) e con lo Stato (Servizio Civile, Protezione Civile, Associazionismo sociale) per utilizzare gli strumenti legislativi e regolamentari esistenti allo scopo di favorire la crescita di una solidarietà efficiente e non pietistico-sentimentale. Adesione ad Associazioni, Network, Consorzi e partecipazione a Consulte Associazioni, network, consorzi Aderenti Descrizione FISH – Federazione Italiana Superamento Handicap UNITALSI nazionale Unitalsi aderisce alla Federazione in qualità di socio. Adesione al Centro Nazionale del Volontariato UNITALSI nazionale L’Unitalsi è socio del CNV e membro del consiglio di indirizzo. Tavolo Ecclesiastico per il Servizio Civile UNITALSI nazionale Assemblea delle Associazioni ASUR/Zona Territoriale 13 Sottosezione UNITALSI Ascoli Piceno Consulta diocesana per la pastorale della salute Sottosezione UNITALSI Ascoli Piceno Consulta del Terzo Settore presso società della Salute Zona Pisana SS UNITALSI di Pisa Consulta della Pastorale Giovanile UNITALSI nazionale Consulta per gli Operatori Sanitari UNITALSI nazionale Consulta delle Aggregazioni Laicali UNITALSI nazionale Consulta del Volontariato di Protezione Civile UNITALSI nazionale Consulta Turismo Religioso UNITALSI nazionale Dell’Assemblea fanno parte le associazioni di volontariato operanti in ambito sanitario e socio-sanitario e le associazioni di tutela o promozione dei diritti del malato presenti all’interno del territorio della Zona Territoriale 13 dell’ASUR Marche. L’Unitalsi è soggetto attuatore di un progetto. 82 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 82 28/06/12 12.49 Convenzioni, accordi, protocolli di intesa stipulate tra UNITALSI ed enti/organizzazioni/aziende Contraenti Descrizione Protocollo d’intesa tra FIABA – Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche e UNITALSI Tutela della parità e pari opportunità per tutti i cittadini, creazione in sinergia di efficaci azioni volte alla concretizzazione delle rispettive missioni. UNITALSI ss di Ascoli Piceno Comune di Ascoli Piceno – capofila dell’Ambito Territoriale Sociale XXII Realizzazione di esperienze formative di volontariato all’interno di strutture residenziali educative per minori da parte di cittadini dell’Ambito Territoriale XXII interessati all’affido familiare Protocollo d’intesa tra UNITALSI ss Accoglienza del signor L.P. in qualità di volontario. di Ascoli Piceno – Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Macerata-Ascoli Piceno-Fermo Protocollo d’intesa tra UNITALSI ss di Isola Capo Rizzuto e la Direzione Didattica Statale del 2° circolo Karol Wojtyla di Isola Capo Rizzuto. Servizio volontario UNITALSI di assistenza educativo-funzionale verso alunni diversamente abili. Convenzione tra UNITALSI ss di Rossato Cariati e Comune di Corigliano Calabro L’UNITALSI, Sottosezione di Corigliano Calabro, dovrà coordinare in maniera costante il Settore Socio-Educativo-Formativo e della Solidarietà Sociale del Comune di Corigliano. Convenzione tra UNITALSI ss di Frosinone e Ministero della Giustizia. Convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ai sensi degli artt. 54 del D.L.vo. 28.8.2000, n. 274, 2 D.M. 26.03.2001, 186 co. 9 Bis e 187 co. 8 D.Lgs. 30.04.1992 n. 285. Convenzione tra UNITALSI ss di Savona Convenzione per intervento di assistenza per somministrazione farmaci in orario scolastico. Convenzione tra UNITALSI ss di Soverato ed il Comune di Soverato Convenzione per la realizzazione del progetto “Assistenza materiale e di base alunni diversamente abili”. Convenzione tra UNITALSI ss di Tursi ed il Comune di Policoro (MT) Convenzione per il trasferimento contributo Piano Sociale di Zona per gestione Punti Ludici. Convenzione tra UNITALSI ss di Ascoli Piceno e Regione Marche Convenzione per la gestione di servizi di accoglienza in favore di stranieri richiedenti asilo – Ordinanza 3933/2011 Accordo tra UNITALSI e Fondazione Banco Farmaceutico Onlus Accordo di collaborazione per la raccolta, la distribuzione, conservazione e gestione dei farmaci Convenzione tra UNITALSI ss di Imola e il Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna Convenzione per il trasporto dei pazienti dializzati presso l’Unità Operativa Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Civile di Imola. Protocollo d’Intesa tra l’UNITALSI ss di Margherita di Savoia e l’Azienda Sanitaria Locale BT Protocollo di intesa per un’azione comune nel contrastare le ondate di caldo anomalo. Convenzione tra la Sezione Pugliese UNITALSI e la ASL BT Convenzione per l’espletamento delle attività di collegamento mediante automezzi dedicati tra i Poliambulatori dei Comuni afferenti al Distretto Socio Sanitario n. 1 Convenzione tra la ss UNITALSI di Margherita di Savoia e l’Azienda Sanitaria Locale BT Convenzione che consente ai volontari UNITALSI di svolgere attività di sportello informativo per l’utenza che accede al Poliambulatorio del Distretto Socio Sanitario. Convenzione tra la ss UNITALSI di Pisa e la ASL 5 di Pisa Convenzione che attiene la casa famiglia di Pisa. Convenzione tra la ss UNITALSI di Barletta e la ASL BAT Convenzione che attiene la casa famiglia di Barletta. Convenzione tra la ss UNITALSI di Barletta e il comune di Barletta Convenzione che attiene la casa famiglia di Barletta. Convenzione tra la ss UNITALSI di Rieti e il Comune di Rieti Convenzione che attiene la casa famiglia di Rieti. capitolo 04 I RAPPORTI con le ISTITUZIONI e la COLLETTIVITÀ 83 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 83 28/06/12 12.49 Copromozioni Servizio Civile - Associazioni Contraenti Descrizione Convenzione tra la ss UNITALSI di Margherita di Savoia e la Scuola Secondaria Statale I Grado “Giovanni Pascoli” Convenzione per la copromozione del progetto di Servizio Civile “Il piacere di studiare giocando”. Convenzione tra la ss UNITALSI di Padova e la Parrocchia di San Girolamo Convenzione per la copromozione del progetto di Servizio Civile “Un’oasi di accoglienza”. Convenzione tra la ss UNITALSI di Roma e l’Associazione Amici di Padre Savino Convenzione di copromozione per il progetto di Servizio Civile “Un’oasi di accoglienza” Convenzione tra l’UNITALSI ed il I° Istituto Comprensivo Statale Palazzolo Acreide Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli-isole”. Convenzione tra la ss UNITALSI Margherita di Savoia e il Comune di Margherita di Savoia Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro sud, sud e isole”. Convenzione tra la ss UNITALSI Margherita di Savoia e la ASL BAT Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro sud, sud e isole”. Convenzione tra la ss UNITALSI di Barletta e la Fondazione La Macchia Onlus Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “La solitudine condivisa centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI di Roma e l’Associazione SO.SPE. Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e la Parrocchia Santuario S. Maria delle Grazie al Trionfale Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e la Parrocchia S. Domenico di Guzman Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e l’Associazione Paraplegici delle Marche Onlus Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e l’Associazione La Meridiana Onlus Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “ Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e l’Associazione Festa della Vita Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e la Croce Verde Onlus Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. 84 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 84 28/06/12 12.49 Copromozioni Servizio Civile - Profit Contraenti Descrizione Convenzione tra UNITALSI e D’Emidio & Novi snc Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e Cart. Unitecnica di Angelini Giuseppe Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e Seros di Cappelli Nadia Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e Servizi Italia snc Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e l’azienda Editrice Rotas Srl Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e Il Pastaio di Maffei S. & C. snc Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Convenzione tra UNITALSI e Creazioni Franci di Torre Michela Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”. Copromozioni Servizio Civile – Università Contraenti Descrizione Convenzione tra UNITALSI e Università degli Studi di Parma Convenzione per la realizzazione del progetto di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”, “Un’oasi di accoglienza” e “Vivere come a casa”. capitolo 04 Servizio Civile – Certificazioni Competenze Contraenti Descrizione Convenzione tra UNITALSI Bambin Gesù Ospedale Pediatrico Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio relativo ai progetti di Servizio Civile “Per non sentirsi soli centro nord/centro sud/ sud e isole”, “Un’oasi di accoglienza”, “Vivere come a casa”, “Il piacere di studiare giocando”, “Lourdes città europea per un servizio all’Europa”. Iscrizione negli albi e/o registri regionali, comunali Albo, registro Descrizione Comune di Rignano Flaminio - Albo delle Associazioni Iscrizione nell’albo delle Associazioni del Comune di Rignano Flaminio (RM). Regione Autonoma della Sardegna - Registro regionale della Associazioni di Promozione Sociale. Determina n. 658, prot. n. 10703, 29/04/2010. Iscrizione della Sezione Sarda Nord nella seconda sezione del Registro regionale della Associazioni di Promozione Sociale al n. 12.. Regione Lombardia - Registro Regionale dell’Associazionismo – Sezione F – Associazione di Promozione Sociale Decreto di l’iscrizione della Sezione UNITALSI Lombarda nel Registro Regionale dell’Associazionismo al n. 55. Regione Puglia – Registro Generale Atto dirigenziale con il quale la Regione Puglia iscrive la Sezione UNITALSI Pugliese nel Registro Regionale delle Associazioni di promozione sociale. I RAPPORTI con le ISTITUZIONI e la COLLETTIVITÀ 85 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 85 28/06/12 12.49 86 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 86 28/06/12 12.50 Come USIAMO le RISORSE: RENDICONTO ECONOMICO Questa sezione pone in luce alcuni aspetti importanti del bilancio di esercizio dell’Associazione, sottoposto, come gli anni precedenti, a revisione contabile legale. Nelle pagine seguenti, viene così riportata una ricognizione dei principali risultati economici e patrimoniali conseguiti nel 2011, presentando • I dati patrimoniali e finanziari di Unitalsi; • l’analisi delle risorse raccolte dall’Associazione, suddividendole per tipologia di provenienza e di soggetto finanziatore; • le modalità di utilizzo di tali risorse, indicando la destinazione per servizi e progetti di Unitalsi e per le le spese funzionali e di mantenimento della struttura e delle attività organizzative. capitolo 05 L’obiettivo è quello di comunicare, in modo chiaro e trasparente a tutti i portatori di interesse, come Unitalsi reperisce e utilizza le risorse economiche di cui dispone. Come USIAMO le RISORSE: RENDICONTO ECONOMICO 87 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 87 28/06/12 12.50 0501 Sintesi delle INFORMAZIONI FINANZIARIE e PATRIMONIALI Stato Patrimoniale – dati al 31/12/2011 Attivo Passivo B - Immobilizzazioni € 29.285.138,29 A – Patrimonio Netto e 23.715.967,34 Immobilizzazioni immateriali e 925.757,01 Riserve statutarie e 51.645,69 Biblioteca programmi e 60.490,01 Altre riserve e 25.443.167,63 Oneri pluriennali e 600.741,38 Differenza d’esercizio finale -€e 1.778.845,98 Case famiglia e 264.525,62 Immobilizzazioni materiali e 7.492.655,76 Fabbricati e 5.283.760,26 Impianti e macchinari e763.093,09 Mobili e macchine d'ufficio e 124.448,09 Automezzi B – Fondi Rischi e 3.053.313,86 C – Trattamento fine Rapporto Lavoro Subordinato e 615.393,06 e 953.082,73 D – Debiti e 11.164.160,24 Beni in omaggio € Debiti verso banche-c/c postali e 7.488.962,32 Immobilizzazioni in corso e acconti e 368.271,59 Mutui passivi e 750.430,63 Immobilizzazioni finanziarie e 20.866.725,52 Debiti verso fornitori e 2.216.255,72 Partecipazioni e 19.964.200,26 Debiti tributari e 72.488,69 Crediti e 500.788,48 Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale e 92.765,36 Depositi cauzionali e 401.736,78 Altri debiti e 543.257,52 C - Attivo Circolante e 9.038.204,16 Rimanenze e 698.542,11 E – Ratei e Risconti e 41,08 Crediti e 1.977.131,08 Totale Passivo e 38.548.875,58 - Attività finanz. che non costituiscono e 438.343,55 immobilizzazioni Disponibilità liquide e 5.924.187,42 D – Ratei E Risconti e 225.533,13 Totale Attivo e 38.548.875,58 88 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 88 28/06/12 12.50 0502 ANALISI delle ENTRATE Le entrate economiche di Unitalsi nel 2011 sono state generate da: • Quote dei Pellegrinaggi • Risorse da quote associative: rappresentate dalle quote associative versate dagli associati • Contributi per progetti, 5x1000, gestione delle Case, ecc (vedi dettaglio in seguito) • Oblazioni, contributi da soci, da sezioni territoriali, da privati e da imprese: liberalità e risorse erogate per sostenere le finalità dell’Associazione • Attività finanziarie • Altri proventi strarodianri A - Valore della produzione e 45.633.549,80 Quote associative e 1.042.528,00 Quote pellegrinaggi e 38.428.705,90 Oblazioni e 3.535.481,67 Altri ricavi e proventi e 2.626.834,23 C - Proventi finanziari e 31.938,72 Da titoli iscritti nell'attivo circolante e 2.934,01 Interessi e altri proventi finanziari e 29.004,71 E - Proventi straordinari e 117.353,85 Proventi e 33.273,96 Donazioni, lasciti e legati e 84.079,89 capitolo 05 Nella voce “Altri ricavi e proventi” rientrano i fondi che Unitalsi è riuscita a reperire nel 2011 grazie alla propria capacità progettuale o ai propri servzi erogati come ad esempio : • Sovvenzioni pro Case Famiglia da Enti Pubblici • Contributo Legge 438 • Contributi da Enti Pubblici per Servizio Civile • Contributi da Enti Pubblici per Protezione Civile • Contributi da Enti Pubblici per Progetti • Altri Contributi da Enti Pubblici • Rimborso da Erario 5x1000 Un’altra importante fonte di finanziamento è l’apporto dei donatori che, con i loro contributi sostengono le attività dell’Associazione: nel 2011 sono stati raccolti 4.884.622 euro. All’interno di questa cifra, rientrano i contributi ricevuti durante la giornata Nazionale Unitalsi. Contributi da donatori 2011 Donazioni (oblazioni) e 3.535.482 Lasciti testamentari e 84.080 Altre iniziative (Giornata Nazionale) e 1.265.060 totale e 4.884.622 Come USIAMO le RISORSE: RENDICONTO ECONOMICO 89 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 89 28/06/12 12.50 0503 ANALISI delle USCITE Nel 2011 Unitalsi ha utilizzato le risorse economiche per: •sviluppare tutte le attività e i progetti in coerenza con il perseguimento della Mission dell’Associazione; •acquisire servizi, beni, materiali ecc per i Pellegrinaggi; •mantenere la propria struttura organizzativa; •garantire il funzionamento delle Comunità, Case Vacanze e delle strutture in generale. Costi della produzione e 47.174.798,20 Costi di materie di consumo e merci e 3.299.688,01 Spese per pellegrinaggi e 32.784.406,53 Oblazioni e 910.327,49 Spese per Case famiglia e 945.482,18 Spese per servizi e 3.380.828,61 Spese per godimento di beni di terzi e 720.220,19 Spese per il personale e 2.594.420,01 Ammortamenti e svalutazioni e 1.319.020,46 Altri accantonamenti e 166.143,03 Oneri diversi di gestione e 966.339,58 Spese per Servizio Civile e 141.830,41 Variazioni rimanenze materiali di consumo e merci e 53.908,30 C - Interessi e altri Oneri finanziari e 283.732,16 E - Oneri straordinari e 11.951,99 Imposte sul reddito d'esercizio e 91.206,00 Sul fronte degli acquisti, Unitalsi imposta specifiche procedure improntate alla ricerca della massima efficienza e della trasparenza. Per l’acquisto dei vari materiali necessari per la stagione pellegrinaggi (divise, gadget etc etc) ad esempio, la Presidenza Nazionale, ad inizio anno, seleziona una serie di fornitori a cui invia una richiesta di preventivo per i materiali di cui ha bisogno, con domanda di ricevere i relativi campioni. Una volta ricevuti sia i preventivi che i campioni vengono effettuati i vari ordini ai fornitori sulla base delle migliori offerte qualità/prezzo. In linea di principio per ogni acquisto fatto in Presidenza, sono richiesti almeno tre preventivi, il conseguente ordine è fatto all’azienda che offre il prodotto migliore al costo minore. 90 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 90 28/06/12 12.50 BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 91 28/06/12 12.50 UNITALSI - Presidenza Nazionale Via della Pigna 13/a - 00186 Roma • tel. 06/6797236 - fax 06/6781421 e-mail: [email protected] • www.unitalsi.it BILANCIO 210X297DEFINITVO.indd 92 28/06/12 12.50