Il nostro caro…Oliviero Toscani Ripreso in precedenti puntate l
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Il nostro caro…Oliviero Toscani Ripreso in precedenti puntate l
Il nostro caro…Oliviero Toscani Ripreso in precedenti puntate l‟eclettico settantatrenne da Milano ritorna ennesima per i Tipi dell‟Afip a pontificare ? Associazione benemerita l‟Afip non vi é alcun dubbio che pare quinta teatrale agli “aerei di Mussolini”. Quattro e sempre gli stessi (Toscani uno di questi) che giravano per l‟italico cielo a mostrare stormi e stormi moltiplicanti illusioni di grandezza. E qui un breviario del nostro Toscani, che a nostro modo di vedere è di qui che dopo lauto pasto sputano nel piatto, nel quale in catena di Sant‟Antonio vi ha messo del suo. Giullarate frizzi e lazzi che non smuovo più di tanto. Anzi fortifica ancor più la giostra degli acquisti, proprio con le sue immagini fotografiche “I primi reportage di Toscani mettono in luce le caratteristiche dei tempi che correvano e i ritratti delle nuove mode e dei nuovi comportamenti. I suoi primi scatti lo faranno conoscere agli addetti ai lavori, facendogli guadagnare contratti con le migliori riviste di moda. Soprattutto due scatti tra i suoi primi lavori hanno fatto scalpore: sono quelli conosciutissimi per i Jesus Jeans. La pubblicità, uscita in Italia negli anni „70, scandalizzò non solo Pier Paolo Pasolini, ma l‟intero paese. Già il nome “Jesus Jeans” era per Toscani vincente: il giovane imprenditore Maurizio Vitale li produceva con i telai del Maglificio Calzificio di Torino e cercava un modo per sfondare nel mercato, ci ha pensato Toscani. Nella prima foto l‟immagine raffigurante una ragazze a petto nudo e con i jeans sbottonati al limite dei peli pubici; nell‟altra, ancor più celebre, le natiche della modella Donna Jordan, semicoperte da short decisamente succinti. Nel 2008 Oliviero Toscani ha deciso di riproporre questa seconda idea, lievemente modificata, per la campagna pubblicitaria del quotidiano l‟Unità. In quest‟ultimo caso il “lato B” è quello della figlia di Toscani.” https://socialmediares.wordpress.com/2011/04/27/quando-united-colors-ofbenettonincontra-lo-tsunami-pubblicitario-oliviero-toscani/ “Nell‟82 iniziò un sodalizio con i Benetton che avrebbe dato esiti clamorosi. Infatti l‟imprenditore ricorda che : Volevamo una pubblicità nuova, moderna, soprattutto internazionale: eravamo ormai così solidi da poter osare. Certo, quando cominciarono ad arrivare le prime proteste, e rimanemmo male, pensammo persino di smettere e chiedere scusa. Ma capimmo che si trattava di posizioni razziste, e noi il razzismo non potevamo accettarlo. E poi, dal punto di vista degli affari, quelli che protestavano non erano il nostro pubblico, non erano interessati al nostro prodotto, quindi dovevamo andare avanti. E più la gente si indignava, i giornali polemizzavano sino a rifiutare l‟inserzione e il gran giurì della pubblicità stigmatizzava (ci furono persino picchetti fuori dai negozi inneggianti al boicottaggio) per la suora che bacia il pretino, per il neonato bianco sul seno nudo di una donna nera, per quella specie di pietà caravaggesca attorno a un malato di Aids morente, più Benetton vendeva, prosperava, ingigantiva. United Colors of Benetton , la dispettosa genialità di Toscani e la partecipazione ideologica e mercantile di Luciano continuarono a provocare con la brutalità del reale: nascita, sesso, dolore, morte, razzismo , pena di morte, antimilitarismo, pacifismo; il neonato attaccato al cordone ombelicale, i preservativi, le carrette del mare grondanti di clandestini, il delitto di mafia , i bambini lavoratori, il cimitero di guerra, la serie di sessi femminili e maschili (opera invitata in gigantografia alla Biennale d‟arte veneziana nel 1993, rifiutata da tutti i giornali tranne Libération). Sempre più scomoda, beffarda e brutale, la pubblicità dell‟azienda affronta tabù impensabili per la comunicazione commerciale: ecco la divisa insanguinata, vera, di un soldato bosniaco morto in guerra, donata dal padre (1994); ecco i ragazzini disabili di un istituto bavarese (199 ; e l‟ultima campagna, quella che suscita massimo scandalo e probabilmente incrina il rapporto tra Benetton e Toscani: i ritratti di 28 condannati nel raggio della morte di un carcere americano (2000). I magazzini Sears che hanno 400 negozi negli Stati Uniti rompono il contratto di distribuzione; un intero stato, il Missouri , fa addirittura causa (poi rientrata) all‟azienda. L‟imprenditore chiederà pubblicamente scusa ai parenti delle vittime di quei criminali, mentre Toscani respinge ogni accusa. Il genio della pubblicità e il genio dell‟imprenditoria si separano e, da gentiluomini, eviteranno polemiche» (Natalia Aspesi ). Da ricordare anche la campagna del 1993 con lo stesso Benetton nudo che reclamava indietro i suoi vestiti: serviva a spingere la gente a donare abiti per le popolazioni indigenti, se ne raccolsero 460 mila chili. E quella per i jeans Jesus, un «chi mi ama mi segua» stampato sulle natiche della modella Donna Jordan (madre di Kate Moss). Nel 2006, campagna per la Ra-Re, mostrò due uomini che si baciavano: arrivato un avviso di garanzia per offesa al pudore e alla pubblica decenza, commentò: «Sono orgoglioso del lavoro svolto perché ancora una volta ho dimostrato che in questo Paese quando fai arte crei scandalo». Quando fai Arte? A pagamento United Colors of Benetton? Via co „ste boutade! L‟arte – prosegue Toscani - deve sorprendere e lo capii da ragazzino. Mia sorella maggiore di 11 anni mi spedì una cartolina con dentro una piazza di De Chirico. Scioccato, capii che l‟arte doveva fare solo questo: comunicazione, comunicazione, comunicazione. Vive in una fattoria, due ruderi che prese negli anni Settanta, a Casale Marittimo in Toscana, una fattoria autonoma con polli, mucche, cavalli e trattori (il contadino gli ha tirato via il cavo Telecom con l‟erpice). «Oliviero Toscani, che è il genio della trasgressione italiana, nella sua fattoria di Casale produce un olio di qualità che aveva pensato di pubblicizzare utilizzando l‟immagine della Madonna di Raffaello: "Vergine". E sotto, accanto alla foto dell‟olio: "Extravergine". (La pubblicità fu respinta da un grande giornale laico). http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=TOSCANI+Oliviero Benetton in pratica mette in piedi l‟ambizioso progetto d‟integrare gli opposti, appianare le differenze e combattere le diversità sotto un‟unica bandiera, quella della marca. https://socialmediares.wordpress.com/2011/04/27/quando-united-colors-ofbenettonincontra-lo-tsunami-pubblicitario-oliviero-toscani/ Di se stesso dice:" Io faccio il fotografo, mi interessa fare certe immagini e farle in un certo modo indipendentemente se questo faccia vendere o meno." Ma Benetton docet, aggiungiamo. http://www.lettera43.it/cultura/oliviero-toscani-il-misogino_4367594112.htm http://blog.otwine.com/ http://blog.olivierotoscanistudio.com/wp-content/uploads/2015/06/GQ-luglio2015.pdf Oliviero Toscani ambasciatore vino http://blog.otwine.com/ “Il conformismo è il peggior nemico della creatività. Chiunque sia incapace di prendersi dei rischi non può essere creativo” https://socialmediares.wordpress.com/2011/04/27/quando-united-colors-ofbenettonincontra-lo-tsunami-pubblicitario-oliviero-toscani/ Nel 1993 la campagna AIDS è di nuovo il protagonista della comunicazione United Colors of Benetton con tre scatti di Toscani. Un sedere, un pube e un braccio marchiati con la scritta “HIV Positive” come metafora di una marchiatura ben più estesa: la bollatura sociale dei diversi, dei malati, dei sofferenti. Un anno dopo Toscani ripropone il tema con un‟immagine che presenta oltre 1000 foto-ritratti di giovani di tutto il mondo che elaborati al computer formano la parola AIDS. I volti sono sorridenti, ma su ognuno incombe l‟incognita della malattia: simbolo del male del ventesimo secolo che “c‟è ma non si vede”.Del „94 è lo scatto che immortala i pantaloni e la maglietta insanguinati appartenenti al soldato Marinko Gagro, ucciso durante il conflitto nell‟ex-Yugoslavia. Toscani, con una grande tecnica descrittiva, rende in questo modo, due indumenti quotidiani un simbolo di pace riconosciuto a livello internazionale. https://socialmediares.wordpress.com/2011/04/27/quando-united-colors-ofbenettonincontra-lo-tsunami-pubblicitario-oliviero-toscani/
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