La Piazza Alberobello

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La Piazza Alberobello
26 gennaio 2014 - ore 12 - Piazza del Popolo
Alberobello
EDITORIALE
SPECIALE
La giornata della vita
CULTURAETEERITORIO
Il piano paesaggistico
Lorenzina Longo
Don Giambattista Tinelli
CRONACAESOCIETA’
I presepi
Riaperta San Vito Martire
in Coreggia
ATTUALITA’POLITICA
Gestione Servizi: un
pasticcio!
ECONOMIA
Finanziamenti agli
artigiani
SPORT
RICETTE
Febbraio 2014,
Anno II
Numero
2
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15
euro
15DI SPE
CARTA
INSIEME
CARTA INSIEME
Festeggia
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DI SPESA
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• la presente iniziativa è valida esclusivamente per il punto
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fino
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spendibiliIlsu
una spesa
20 eur
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valida
fino da
al 31
buono
non dàminima
diritto adiresto
multipli) offerta valida fino al 31 dicembre, Il buono non dà diritto a resto
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65 - Alberobello
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vendita:
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Editoriale di Domenico Giliberti
Gli offesi
Anno II - febbraio 2014
numero 02
La Piazza - periodico di vita cittadina
Reg. Tribunale di Bari N.ro 1262 del
10/05/2013 - Registro stampa n.8
Direttore Responsabile
Domenico Giliberti
I
l 27 dicembre, subito dopo Natale, quando i cuori degli uomini si aprono alla
dolcezza e alla bontà, leggo per bene tre volte, stropicciandomi gli occhi, sulle
pagine della cronaca di Bari e Provincia de “La Gazzetta”, la corrispondenza da
Locorotondo, dove il sindaco Tommaso Scatigna di Forza Italia, nel rispetto dei
ruoli democratici del confronto politico e sociale, dichiara testualmente: “Se Donato Pentassuglia dovesse aver bisogno di un sostegno in qualsiasi competizione
elettorale, potrà contare su di me, considerato che oggi i cittadini guardano più
gli uomini che ai partiti”.
Per la cronaca, Donato Pentassuglia, di Martina Franca, attualmente è consigliere
regionale PD e presidente della Commissione Regionale Lavori Pubblici ed Ambiente. È lo stesso esponente che, in questi ultimi tempi, è venuto anche qui ad
Alberobello per due importanti appuntamenti: il primo sul piano paesaggistico,
costato poi “il posto” a Nennella L’Abbate che aveva osato partecipare a quell’incontro organizzato dai “nemici”; il secondo sulla legge regionale a favore dei siti
UNESCO e dei borghi più belli, incontro che per essere sicuri che non ci fossero
tradimenti in corso, partecipò direttamente il sindaco.
Ma quando si parla del bene della propria città ci possono essere traditori o sostenitori? Perché tutto questo?
Perché qui da noi il clima è diverso. Esistono gli steccati e le corsie preferenziali: proprio come una volta, quando sul corso da una parte passeggiavano i
maschietti e dall’altra le feminucce. Così oggi da una parte quelli di sinistra e
dall’altra quelli di destra (per fortuna non tutti la pensano alla stessa maniera).
La meschinità vuole, purtroppo, che se si dovessero incontrare sorrisi e saluti
a volontà. Naturalmente solo di circostanza. In piazza, al centro, sono rimasti in
pochi che vengono derisi anche da quelli che si offendono.
E già, perché nella nostra singolare città abbiamo anche quelli che appartengono
a quest’ultima categoria. Chi sono?
Sono tutti quelli che hanno commesso una infrazione amministrativa, politica,
sociale o di altra natura, parliamo di una infrazione, ossia di una cosa vietata, che
noi abbiamo puntualmente segnalato sul nostro giornale, in molti casi su diretta
indicazione dei cittadini. Infrazioni che, in molto casi, vengono da lontano, ossia
dal modo di pensare e agire.
Viene soprattutto dall’arroganza delle classi dominanti, cresciute durante il fascismo e capaci solo di dominare, di essere superiori. Per loro tutto è possibile.
Realizzare, pretendere, avere. In poche parole devo esistere solo io, il resto è
subordinazione. E se lo fai notare si offendono!
La mattina, prima che la notizia sia pubblicata, baci ed abbracci; la sera, a delitto
avvenuto (ossia il giornale in edicola), ti incontrano e fanno finta di niente. Si
offendono per lesa maestà!
Chi sono gli offesi, tutti quelli che non ti salutano perché hai detto la verità.
Allora, in questo clima, come sarà questo 2014?
Sarà così come noi uomini vogliamo che sia, purtroppo a nostra immagine e
somiglianza.
Direttore Editoriale
Gianfelice De Molfetta
Responsabile grafico
Luca De Felice
Redazione
Carmelo Gallo
Anna Longo
Angelo Martellotta
Gabriele Carmelo Rosato
Hanno collaborato a questo numero
Mimmo Bruno
Alma Calabretta
Martino Convertino
Antonio D’Apirle
Claudio Riccardo Incerti
Alberto Liuzzi
Luca Marco
Pasquale Marco
Emanuela Miraglia
Mariangela Palmisano
Paola Perrini
Claudio Sisto
Ignazio Spinetti
Sito internet e posta elettronica
www.lapiazza-alberobello.it
[email protected]
Editore
Associazione culturale di promozione
sociale “La piazza”
Sede Legale: Corso Trieste e Trento, 23
70011 Alberobello - C.F.07473980725
Consiglio di amministrazione
Luca De Felice
Gianfelice De Molfetta
Domenico Giliberti
Angelo Martellotta
Giuseppe Palmisano
Tipografia
A.G.A. Arti Grafiche Alberobello
Alberobello - Contrada Popoleto n. c.
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Foto di copertina:
SNAP ART - Alberobello
Le opinioni espresse negli articoli
firmati vincolano soltanto gli autori.
Redazione e Amministrazione
70011 ALBEROBELLO
Vico Ten. Cucci n. 6 - Tel. 339.6248989
Chiuso in redazione il 27 gennaio 2014
Dal 1 gennaio 2014 Il nuovo portale dell’informazione locale.
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AVVISO
È possibile, su richiesta, ricevere il
giornale per posta con la sola aggiunta
del costo di spedizione.
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Anno II - febbraio 2014
numero 02
Speciale
27 gennaio: la giornata della memoria
A
uschwitz, Mathausen, Dachau, Buchenwald, Alberobello. Città d’Europa
accomunate dagli avvenimenti
della egemonia nazista; teatri di
episodi aberranti di razzismo e
antisemitismo, compiuti da individui senza scrupoli che avevano
fatto della tortura e della morte,
l’arma predominante per conquistare il mondo. Un comune denominatore che si identifica con
il nome di Adolf Hitler, austriaco,
naturalizzato tedesco, cancelliere del Reich, massimo responsabile dell’olocausto di circa sei
milioni di ebrei, costretti a subire
sevizie di ogni genere prima di
essere barbaramente uccisi nei
campi di sterminio.
Alberobello in questo contesto
ha avuto un ruolo marginale
ma pur sempre importante, in
quanto dal 28 giugno 1940 al 3
settembre 1943 fu prescelta prescelta per impiantare un campo
di concentramento. Nonostante
la contrarietà della popolazione,
fu individuato, in contrada Albero
della Croce, a circa cinque chilometri dal centro abitato, un’ampia struttura
(facilmente riconoscibile per il colore rosso
delle sue mura esterne, in contrasto con il
verde degli alberi e il bianco dei trulli) che
sin dall’inizio del secolo era stata utilizzata
come scuola pratica per l’agricoltura (per
volere testamentario del suo fondatore don
Francesco Gigante). I locali furono requisiti
e trasformati in centro di prima accoglienza. Vi trovarono posto circa duecento inter-
Abeles, uno dei tanti intellettuali
che tra il ’40 ed il ’42 fu internato
perché ebreo. Raffinato pianista
e compositore, a causa dei lavori di lavanderia ai quali era stato destinato dalla direzione del
campo, stava per perdere l’uso
delle mani. Francesco Nardone,
un alberobellese molto in vista in
quegli anni, venne a conoscenza
delle grandi doti artistiche di quel
misterioso signore e con una serie di stratagemmi e pretesti, fu
in grado di farlo uscire spesso
dal campo e a portarlo a casa
sua, dove Abeles poté tornare a
…< Noi fatti schiavi, abbiamo marciato
suonare e a dare lezioni di piacento volte avanti e indietro alla fatica
no alla piccola figlia Maria Rosa.
muta, spenti nell’anima prima che dalla
Quando fu trasferito in un altro
morte anonima >…
“Se questo è un uomo” - Primo Levi
campo di concentramento, in
Calabria, Abeles per ringraziare
la famiglia Nardone compose per
loro il brano musicale “Felicità”.
Di quel complesso edilizio, già
da qualche anno in totale abbandono, oggi è possibile visitare la
cappella nella quale l’internato
lituano Victor Cernan realizzò
un affresco dai tipici lineamenti
nati: inglesi, ebrei tedeschi,polacchi, ebrei
dell’iconografia ortodossa.
italiani, anarchici ed antifascisti, tutti in at- Alberobello celebra la Giornata della Metesa di essere deportati. Prevalentemente si moria del 27 gennaio, proprio in quella
trattava di professionisti: medici, ingegneri, cappella. Don Beppe Fugis ha officiato la
architetti, pittori, musicisti, scrittori, gior- Santa Messa alla presenza delle massime
nalisti. Quegli anni sono ancora vivi nella autorità cittadine e delle scolaresche e poi
memoria di molti Alberobellesi che ebbero in serata nella chiesa di Sant’Antonio si è
occasione di conoscere e avere contatti tenuto il concerto “Il ricordo di Samuel,
con gli internati e per aver condiviso, con la voce di David”, al pianoforte ed organo
i ricoverati di quella casa, alcuni anni della Carlo Maria Barili, al violino Diego Puglieloro vita. Fra i più noti si ricorda Charles se. Voce narrante Davide Tauro.
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Speciale
2 febbraio 2014: 36a Giornata per la Vita
Generare futuro
R
iportiamo uno stralcio del documento approvato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per la
Giornata della vita. A noi il tutto è stato
sollecitato da Donato Speciale che ci ha
raccontato un episodio della sua attività
professionale, quando a febbraio 2004 si
adoperò affinché la vita ottenesse la “vittoria” su due giovani fidanzati piuttosto
che la “volontà” di aborto.
I figli sono la pupilla dei nostri occhi... Che
ne sarà di noi se non ci prendiamo cura
dei nostri occhi? Come potremo andare
avanti?”. Così Papa Francesco all’apertura della XXVIII Giornata Mondiale della
Gioventù ha illuminato ed esortato tutti
alla custodia della vita, ricordando che generare ha in sé il germe del futuro. Il figlio
si protende verso il domani fin dal grembo materno, accompagnato dalla scelta
provvida e consapevole di un uomo e di
una donna che si fanno collaboratori del
Creatore. La nascita spalanca l’orizzonte
verso passi ulteriori che disegneranno il
suo futuro, quello dei suoi genitori e della
società che lo circonda, nella quale egli
è chiamato ad offrire un contributo originale. Questo percorso mette in evidenza
“il nesso stretto tra educare e generare:
la relazione educativa si innesta nell’atto
generativo e nell’esperienza dell’essere figli”, nella consapevolezza che il bambino
“impara a vivere guardando ai genitori e
agli adulti.
La testimonianza di giovani sposi e i dati
che emergono da inchieste recenti indicano ancora un grande desiderio di generare, che resta mortificato per la carenza di
adeguate politiche familiari, per la pressione fiscale e una cultura diffidente verso
la vita. Favorire questa aspirazione (valutata nella percentuale di 2,2 figli per donna
sull’attuale 1,3 di tasso di natalità) porterebbe a invertire la tendenza negativa della natalità, e soprattutto ad arricchirci del
contributo unico dei figli, autentico bene
sociale oltre che segno fecondo dell’amore sponsale.
La società tutta è chiamata a interrogarsi e
a decidere quale modello di civiltà e quale
cultura intende promuovere, a cominciare
da quella palestra decisiva per le nuove
generazioni che è la scuola.
L’alleanza per la vita è capace di suscitare
ancora autentico progresso per la nostra
società, anche da un punto di vista materiale. Infatti il ricorso all’aborto priva ogni
anno il nostro Paese anche dell’apporto
prezioso di tanti nuovi uomini e donne. Se
lamentiamo l’emorragia di energie positive che vive il nostro Paese con l’emigrazione forzata di persone - spesso giovani
- dotate di preparazione e professionalità
eccellenti, dobbiamo ancor più deplorare
il mancato contributo di coloro ai quali è
stato impedito di nascere. Ancora oggi,
nascere non è una prospettiva sicura per
chi ha ricevuto, con il concepimento, il
dono della vita. È davvero preoccupante
considerare come in Italia l’aspettativa di
vita media di un essere umano cali vistosamente se lo consideriamo non alla nascita, ma al concepimento.
La nostra società ha bisogno oggi di solidarietà rinnovata, di uomini e donne che
la abitino con responsabilità e siano messi
in condizione di svolgere il loro compito di
padri e madri. “È il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi,
di coloro che sono più fragili e che spesso
sono nella periferia del nostro cuore. È l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi
come genitori si prendono cura dei figli, e
Giornata
per la Vita
2 febbraio 2014
col tempo anche i figli diventano custodi
dei genitori”.
Come un giorno si è stati accolti e accompagnati alla vita dai genitori, che rendono
presente la più ampia comunità umana,
così nella fase finale la famiglia e la comunità umana accompagnano chi è “rivestito
di debolezza” (Eb 5,2), ammalato, anziano, non autosufficiente, non solo restituendo quanto dovuto, ma facendo unità
attorno alla persona ora fragile, bisognosa, affidata alle cure e alle mani provvide
degli altri.
Generare futuro è tenere ben ferma e alta
questa relazione di amore e di sostegno,
indispensabile per prospettare una comunità umana ancora unita e in crescita,
consapevoli che “un popolo che non si
prende cura degli anziani e dei bambini e
dei giovani non ha futuro, perché maltratta
la memoria e la promessa”.
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numero 02
Cultura e Territorio
Osservazioni al Piano Paesaggistico
di Antonio D’Aprile
P
assato il Natale, è pure scaduto il termine per presentare le Osservazioni
al Piano Paesaggistico della Regione
Puglia, già prorogato una prima volta per
vicende di cui la stampa ne ha tanto parlato d’estate.
Il Comune di Alberobello, unitamente a
quelli di Putignano, di Castellana Grotte,
di Locorotondo, di Martina Franca e di
Cisternino, con i relativi Sindaci sottoscrittori, ha presentato le Osservazioni,
assumendole formalmente con Delibera di
Giunta n. 84 del 1° ottobre 2013.
I movimenti ambientali, già esistenti in
Alberobello, ossia Legambiente, Italia Nostra e FAI, sono rinati attraverso un Comitato Cittadino dopo che furono con arte e
con astuzia soffocati in passato.
Tale Comitato, aderente al Movimento Nazionale Stop al Consumo del Territorio, ha
presentato pur esso proprie Osservazioni al Piano Paesaggistico della Regione
Puglia, lasciando copia al protocollo degli anzidetti Comuni in data 16 dicembre
2013.
Si vorrebbe pensare che all’Assessorato
all’Urbanistica della Regione Puglia, per
parte della nostra Alberobello e di diverse altre Associazioni e/o Comitati, siano
potute giungere proprie Osservazioni,
constata la solerzia nell’aver visto in loco
contestare specifici provvedimenti amministrativi che riguardavano il Paesaggio.
Sintetizzare le Osservazioni in poche righe, ora, è molto difficile, anzi del tutto
impossibile, anche perché sono supportate da una documentazione allegata, che
per se stessa è illustrativa delle Osservazioni che si propongono.
Poi, c’è da dire che questioni serie e meditate, in quanto soprattutto frutto di esperienza e di passione ambientalista per decenni, mal si confanno, almeno per questi
tempi, al sereno accoglimento di opinione
da parte del lettore, visto che il clima politico e amministrativo qui, in Alberobello,
non è dei piú idonei a trarne una identità
trasversale di BENE COMUNE.
Si dà per scontato la levata di scudi al
Piano Paesaggistico Regionale da parte
del cosiddetto “Partito dei costruttori”,
da parte di numerosi liberi professionisti
(ingegneri, architetti e geometri) e persino
di singoli cittadini con visione miope del
divenire del Paesaggio.
Solo i piú anziani ricordano che un’ostilità preconcetta analoga sorse nel 1967,
all’epoca della cosiddetta “Legge Ponte”
in edilizia, che tendeva a mettere un primo
ordine allo sviluppo edilizio conseguente
alla fase del boom economico degli anni
Sessanta.
D’altronde, non solo per il gran polverone
sollevato in Alberobello per la TARSU, ma
anche per la strumentalizzazione a porre i
Cittadini l’uno contro l’altro, sventolando
la bandiera dei cosiddetti “diritti acquisiti”, entrambe ragioni, queste, che rendono
proprio difficile sintetizzare con brevi concetti che cosa sia il Paesaggio e che cosa
sia lo Sviluppo Sostenibile, che assieme
bisogna necessariamente coniugare per
realizzare il vero BENE COMUNE.
Le Osservazioni fatte dal Comitato Cittadino vertono sull’ambito territoriale n. 7,
identificato dal Piano Regionale nella cosiddetta Murgia dei Trulli. È il territorio in
cui viviamo e che è stato configurato dai
nostri avi.
Vi sono Alberobello, sito UNESCO, e la
Valle d’Itria, rinomata così da secoli, con
tutto il patrimonio masserizio e di trulli,
oltre che boschivo, di muretti a secco, di
terrazzamenti, di grotte, di fogge e di neviere, che, nell’assieme, determinano un
quadro di Paesaggio di vero incanto.
Pur tuttavia, questa meraviglia di Paesaggio poggia su fragili basi che sono i primi
indici di compromissione.
Spiace averli additati – ma è la verità storica di questi anni a testimoniarla – nella
burocrazia dei Comuni e della stessa Regione, con i propri Uffici Tecnici e le relativi
Commissioni Paesaggistiche, attraverso
cui molte maglie si sono allargate in passato in tema di Urbanistica e di Paesaggio.
Altrimenti, oggi, l’ISTAT non starebbe a
rivelarci che nel ventennio 1990-2010, la
Murgia dei Trulli ha consumato un territorio in edilizia e in altro per circa un 21%
con Alberobello in testa per un consumo
di circa il 32%.
Non parliamo, poi, del bosco (vincolato dalla Legge Galasso) che subisce
anch’esso una decurtazione ragguardevole rispetto al passato (fonte ISTAT), mentre ad aumentare è solo il patrimonio delle
case non occupate dai residenti: Murgia
dei Trulli il 39% del totale, Alberobello, invece, il 26%.
Per dirla breve, si sono autorizzati ovili in
campagna per centinaia di ovini e l’ISTAT
non è riuscita a rilevarne neppure uno.
A conclusione, quindi, poniamo alla Regione Puglia e ai Comuni della Murgia
dei Trulli questa domanda: a quale tipo di
PAESAGGIO tendiamo con il Piano Regionale?
Cultura e Territorio
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Lorenzina Longo
di Carmelo Gallo
F
osse vissuta ancora… ne avrebbe avuti
novanta, ovviamente parlo di anni e alludo alla dottoressa Agnese Longo, nota a
tutti come Lorenzina. (Alberobello 21 gennaio
1924 – 21 luglio 2009).
Quando alla fine degli anni ’40 e inizi dei ’50
prese la laurea in Medicina, credo che in Alberobello fosse una delle poche donne laureate e forse l’unico medico. Onore al merito.
Giovane laureata fu assunta al mitico Preventorio Antitubercolare di Molfetta, dove si curava “il male oscuro”; era la tubercolosi che,
come il cancro oggi, non guardava in faccia a
nessuno, men che meno rispettava l’età.
Il Preventorio di Molfetta fu per lei l’inizio di
una grande e prodigiosa carriera. Qui perfezionò la sua formazione sul campo, arrivando ad acquisire una esperienza tale che fu il
viatico per la sua scalata a “scienziata” dei
bronchi che di li a poco tempo, dopo studi
faticosi, raggiunse nel campo medico.
Ovviamente questo ruolo fu accompagnato
da riconoscimenti istituzionali, come le spe-
cializzazioni, che la porteranno a partecipare
a diversi concorsi, sino a quando vincitrice,
fu nominata Primario di fisiologia e pneumologia presso l’Ospedaletto dei Bambini,
“Giovanni XXIII”. Intanto aveva conosciuto
colui che diverrà suo compagno e dopo suo
marito, il dott. Ivan Papadia, altro esemplare
umano di grande medico pediatra. Si costituì
così involontariamente, un sodalizio di talenti che tanto bene ha fatto e dato all’umanità
sofferente.
La libera docenza di professore universitario
fu il coronamento di una splendida carriera.
Quante pubblicazioni, quanti convegni hanno
visto la partecipazione attiva, per sperimentazioni personali, dei due medici.
Tra i due,però, piano piano le carriere divennero speculari perché mentre Ivan Papadia
perfezionò la sua professionalità con l’assumere anche incarichi organizzativi e “politici”
all’interno delle strutture sanitarie (per anni direttore sanitario del “Giovanni XXIII” improntò
di se stesso ogni luogo), la dottoressa, anzi la
professoressa Longo, si perfezionò sempre
più nel suo settore, per cui la si vide protagonista in Convegni di studi internazionali e
riviste mediche di valore mondiale.
“Il politico” e la “scienziata” non hanno però
mai trascurato la professione libera, hanno
sempre dato il meglio per risolvere casi di
malattie, specie infantili, di enorme difficoltà.
Anzi la professione libera arricchiva il loro
bagaglio culturale e professionale. Quando Lorenzina Longo, per tutti zia Lorenzina,
ogni sabato raggiungeva i suoi familiari ad
Alberobello, si scatenava un via vai di visite a
casa sua, non sempre controllate dalle sorelle
Antonietta e Lina, e dai fratelli Vito Sante e
Pasqualino.
Il pomeriggio del sabato e spesso anche la
domenica, suo malgrado, si avvicendavano
vere e proprie processioni di gente, di persone per essere visitate o consigliate. Una legittimazione del suo valore scientifico e perché
no della sua umanità; spesso il suo onorario
era rappresentato da frutta e verdura o nel
migliore dei casi da qualche oggetto prezioso. Per quanto fosse scienziata e docente nel
suo campo, altrettanto era razionale e intransigente con se stessa, quasi stoica.
Di bello aspetto e sobria ma elegante nell’abbigliamento, illuminava con la sua presenza
i salotti che era costretta a frequentare. Non
li amava, ma li doveva presenziare perché si
rendeva conto della sua utile presenza, anche
per non rimanere ai margini di una società
medica, che come tutte le società di settore,
era abitata dall’invidia.
Quando, però, poteva evitarli non soffriva,
anzi era la volta buona per tornare nella sua
Alberobello, dove nel frattempo aveva, insieme al marito, prima costruito una villa in
Coreggia e poi un palazzo in via Tinelli, riannodando quelle radici paterne e materne che
in questo palazzo avevano attecchito.
Una così grande donna, non poteva passare
senza essere omaggiata, nel giorno del suo
compleanno, il giorno di Santa Agnese, il 21
gennaio.
Riposa da qualche anno, insieme con il marito e gli altri parenti, nella cappella familiare al
cimitero di Alberobello.
La “zia” Lorenziana ha lasciato un segno evidente del suo passaggio terreno; molte fanciulle in omaggio al suo mettersi di persona in
gioco hanno preso il suo nome; i genitori, per
riconoscenza a lei, hanno chiamato le proprie
figlie con il nome di Lorenzina o Agnese.
È la testimonianza viva di un passaggio terreno che ha lasciato una traccia indelebile.
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Anno II - febbraio 2014
numero 02
Cultura e Territorio
Giorgio Palmisani fu catturato
sotto la pioggia scrosciante
150
anni
di Japyx
B
isognava ormai andarlo a prendere.
Quel giorno era domenica, 3 gennaio 1864, 150 anni or sono. Giorgio,
brigante alberobellese, si nascondeva in un
trullo di Coreggia.
Prima di esporre il modo come venne acciuffato, abbiamo bisogno di chiarire che
Giorgio Palmisano, alias Malvasia, non
Un paio di calze realizzato durante la convalescenza
è Giorgio Palmisani di cui parleremo tra
breve. Tuttavia, alcuni amano perseverare
nell’errore e non si ravvedono. Quando si
continua con pertinacia a non voler emendarsi allora è una voluta “bischerata”. Il
Nostro non va neanche accostato all’omonimo “Re Giorgio”, “capraio castellanese,
brutto e melenso quanto atroce, che si fe’
capo di una piccola comitiva” nella campagna del suo paese e al quale vennero
attribuiti gli omicidi di Vito Mastromarino
(o Mastronardi, secondo Andrea Gabrieli in
Scene Pugliesi) e di Domenico Rossi.
Palmisani, “brigante – ha scritto Mauro
Spagnoletti – feroce e principale fautore
delle tristi vicende alberobellesi durante gli
anni del grande brigantaggio”, aveva fatto
parte della banda del sergente Pasquale
Romano [nelle dichiarazioni rese al giudice egli negò tutto, compresi gli omicidi
(Archivio Storico di Bari, Corte d’Assise, II
versamento)], e, dopo la disfatta di Gioia,
5 gennaio 1863, si diede alla macchia con
un piccolo gruppo. Sei furfanti fecero parte
della sua ricostruita combriccola; insieme
grassavano e assassinavano come “iene
sanguinarie”. Vittime furono Gennaro Potenza (ferito con un colpo di baionetta la
sera del 1° settembre 1863 e deceduto 7
giorni dopo), un contadino di Locorotondo, il commerciante fasanese Francesco
Carrieri (che forniva Alberobello di olio e di
sapone) e il guardaboschi Francesco Ciaccia, scaraventato vivo nella grave presso la
Casina delle Fornelle, in contrada Cervarulo, voragine profonda prima 20 metri e poi
altri 60, insieme con un monaco, che aveva
osato riferire il luogo dov’egli si aggirava.
Prima di catapultarli, rompeva con il culo
del fucile le falangi per impedire la risalita.
Alcuni contadini della Coreggia compartecipi, appena incarcerati, confessarono la
loro complicità con il capobanda, ma non
rivelarono il luogo dove si ricoverava. Chi
condusse la Guardia Nazionale al rifugio
fu un contadino di Monopoli, allettato dalla
taglia di 200 ducati. L’ideatore del premio
fu Costantino Agrusti, che con alcuni suoi
stretti collaboratori e molti operai raccolse
l’intera somma (cfr. sull’intera vicenda il
capitolo Corollarii del brigantaggio di Vitantonio AGRUSTI, Schizzo generale del
brigantaggio nella Murgia dei Trulli, pp.
191 e ss.).
Ecco l’Agrusti descrivere la cattura: “Era
di domenica, pioveva a catinelle, e dopo
un paio d’ore di cammino con la guida del
contadino, travestito da soldato perché non
fosse stato riconosciuto, si giunse a una
rustica casella in quel di Monopoli.
“La guida disse: Qui dentro è chiuso; si
bussò alla porta, due o tre volte e non si
ebbe risposta, poi il capitano gridò: Apri,
Giorgio, è la guardia che ti cerca”.
La prima reazione di Giorgio fu di tentare la fuga da una finestra stante sul retro
del trullo, ma quando si accorse che aveva
puntate su di sé due rivoltelle e una baionetta, indietreggiò e, raggiungendo la porta, fece sapere al Capitano le sue intenzioni; sarebbe uscito a patto di non ricevere
“danno alla persona”. Il mirabolano Giorgio
con quell’atto dimostrò tutta la sua pusillanimità.
Con il Capitano, che aveva promesso di
non torcergli un capello, vi erano anche i
figli di Francesco Ciaccia, la vittima scaraventata nella grave, che, appena lo scorsero, lo assalirono e lo flagellarono; occorsero quattro robusti individui per liberarlo,
altrimenti sarebbe stato ucciso davanti al
trullo.
Una staffetta fu inviata ad Alberobello per
comunicare l’avvenuta cattura.
“Verso le tre pomeridiane uscì un bel sole
– descrive l’Agrusti – quando Giorgio, legato, entrò in città tradotto dalla guardia. Immenso popolo lo attese. Oh quante ingiurie, quanti insulti e quanti sarcasmi a quel
ribaldo da parte di tutti! Oh quanti slanci di
giusta vendetta da parte dei parenti, soggetti sacrificati dalla ferocia di costui, i
quali maschi e donne, con inaudite resse e
spinte, penetrarono fino a costui rompendo
anche la fila delle guardie e in vari modi lo
conciarono con pugni, con colpi di pietra
e altro e ci volle la forza delle guardie per
allontanarli e tradurre vivo il carcerato nel
corpo di guardia”.
Giorgio venne assicurato al carcere. Il 25
ingrosso
giocattoli - merceria - bigiotteria
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casalinghi articoli da regalo, natalizi
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Anno II - febbraio 2014
numero 02
Cultura e Territorio
Coreggia: il trullo dove fu
catturato Giorgio Palmisani
Donatella
Caprioglio
L
luglio 1865 la Corte d’Assise Straordinaria di Trani lo condannò alla pena di morte
insieme con Angelo Domenico Lillo, con
Francesco Sgobba e con Giovanni Tagliente. Successivamente la sentenza fu commutata in ergastolo e negli anni successivi
il castigo fu ulteriormente ridotto.
Al capitano della Guardia Nazionale, Costantino Agrusti, fu proposta dal generale
Emilio Pallavicini la Medaglia d’Argento al
valor civile “per avere in funzione di Sindaco, con grave rischio della propria vita,
cooperato all’arresto di vari briganti” (si
consulti per ulteriori informazioni La Piazza,
anno 2013, n. 7, pag. 5).
Con l’arresto di Giorgio e la cattura il giorno dopo di Pizzichicchio nei nostri luoghi
tornò la quiete. Il 19 febbraio fu carcerato
il terribile Filippo Guarnieri e il 20 fu preso
Federico Perrini, nostri compaesani.
di gdm
a copertina del libro rap- Maria Antonietta Salamida e Donatella Caprioglio
presenta una finestra aperta su un ampio campo di
alberi e “nel cuore delle case”
Donatella Caprioglio guarda
verso fuori per cercare una dimensione umana del vivere.
Il vivere che anche dentro le
mura domestiche si manifesta
con i suoi simboli essenziali e
significativi.
Le case costruite per star bene
e quelle realizzate per star male
e sentirsi emarginati e frustrati,
pensate agli ospedali di un tempo, ai manicomi, alle scuole.
La dimensione della casa è
quella che il cuore degli uomini
esprime. Così un lungo corridoio è l’angoscia di non arrivare
mai e di correre per poi rifugiarsi nella propria stanza, sul letto
a singhiozzare e poi il disordine
delle cose lasciate come il segno dei gatti e dei cani a delimitare il proprio territorio, meglio il
loro dominio: qui vivo io!
E così i trulli esprimono il gesu questa miseria.
nius loci delle persone che volevano un ri- Il cuore delle case. Delle e non Nelle profugio sicuro e costruito secondo le proprie prio per testimoniare come dentro è l’insiecapacità non solo economiche ma anche me e fuori ci sono gli altri da osservare e
culturali e soprattutto ambientali.
guardare per cercare forse, domani anche
Case che rispettano l’ambiente realizzate qui, un insieme solidale.
sulle le rocce affioranti, in spazi a volte La psicologa Donatella Caprioglio, stimoangusti e poi, in paese, uno accanto all’al- lata da Maria Antonietta Salamida con
tro; costruiti dal clan per essere e stare gli interventi di Roberta Manfredi, Paola
insieme. Un vivere in promiscuità come Perrini, Marisara Anelli, Bruno De Luca
gli alloggi periferici delle città in mano ai e Alberto Lippolis,ha parlato di se del suo
senza tetto, ai dro- essere veneta fra i trulli, in questa terra
gati, alla delinquenza dove si è fermata tre anni addietro quando
piccola e grande che venne qui ad Alberobello invitata dall’amsi realizza attraverso ministrazione e dall’allora assessore ai
la forza dei muscoli servizi sociali, Vito Carparelli, a parlare del
e abbandona, nei “Caffè dei bimbi” e del “Caffè dei genitocestini dei rifiuti e ri”. Una veneta, come tanti altri, pittori ed
nei campi sporchi, artisti, che affascinati dal cono che copre
le idee e la buona come il seno di una madre, rimangono,
volontà nonostante anzi vengono e sono per noi esempio di
i tanti preti e socio- amore verso la nostra terra.
logi che parlano e Tutto questo la sera a Miseria e Nobiltà per
scrivono e qualcuno i Presidi del Libro.
anche si arricchisce
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Cultura e Territorio
Anno II - febbraio 2014
numero 02
C’era una volta
Le foto sono tratte dal libro “Cartoline da Alberobello”
di Nicola Pugliese - AGA Editrice, 2007
di Anna Longo
Questo articolo, in forma breve, fu pubblicato sulla Strenna di Santa Lucia del 2007 destinata agli alberobellesi fuori sede. Oggi voglio proporlo ai residenti, lettori de” La Piazza”, dopo averlo arricchito di altri
ricordi che lentamente affiorano, come se volessero trovare spazio tra le ansie e i problemi del presente.
Perché ricordare? Perché i ricordi sono parte integrante della nostra vita, senza di essi non esisteremmo:
il passato è la base del presente e del futuro. Il filosofo Kierkegaard diceva: “Vivere nel ricordo è il modo
più compiuto di vita che si possa immaginare, il ricordo sazia più di tutta la realtà e ha una certezza che
nessuna realtà possiede. Un fatto della vita che sia ricordato è già entrato nell’eternità e non ha più alcun
interesse temporale”. Non chiedetemi dettagli sul filosofo, ma quel che so di lui mi piace così come quello che ha detto. Ecco dunque i miei ricordi da condividere con voi.
C
ominciavano così le favole che le nonne raccontavano per divertirci, tenerci
buoni e conciliare il sonno di una generazione a digiuno (per fortuna?) di cartoni
animati, mostri televisivi, entità esotiche o
aliene.
La favola che vi racconto è invece ricca di
personaggi realmente esistiti, che hanno
caratterizzato il paesaggio e la vita di una Alberobello antica, povera di denaro ma ricca
di calore umano, di saldi rapporti affettivi e
sociali. Questo paese abitato da infaticabili
contadini, bravi artigiani, casalinghe tutte
casa e chiesa, pochissimi ricchi e altrettanto poche “persone di cultura”, viveva
anche di attività commerciali svolte in locali
quasi sempre piccoli ma sovraccarichi di
mercanzia: pochi gli scaffali, tanto il disordine apparente e la varietà di colori e odori.
I supermercati, anche se di formato ridotto, non sono stati inventati negli Stati Uniti
ma in Alberobello perché lo stesso negozio
offriva agli acquirenti bottoni, filati, candele, matite, quaderni, “capisciole”, ombrelli,
giocattoli ma anche petrolio, caramelle, testi
scolastici e tanto altro ancora: l’odore delle
spezie si mescolava con quello delle cinture
di cuoio, del lucido per scarpe, dell’alcool e
dei coloranti. Non c’erano insegne né targhe
con nomi stranieri – glamour, trull- market,
outlet, discount- oggi così diffusi in ossequio
a crescente esterofilia, a smania del nuovo
e alla cosiddetta vocazione turistica del paese. I negozietti erano indicati con i nomi o
i soprannomi dei proprietari che, come i sovrani di un tempo, si tramandavano il tutto di
generazione in generazione.
I nomi che mi piace elencare non dicono
nulla ai giovani di oggi ma sicuramente risveglieranno ricordi sopiti e nostalgia in
coloro che, come me,hanno un notevole
numero di anni sul groppone.
Vogliamo ripercorrere insieme le strade dell’
antica Alberobello?
LO STRADONE
Ed ecco allo “stradone” Orsolein (Orsola
Ferri) presso il Santuario dei SS Medici, ricca merceria che ha ceduto il passo ad una
edicola; Biagio, alimentari con forno all’angolo con via Noci; Catrnell, nella adiacente
via Oberdan, spaccio di frutta e verdura rigorosamente locali; u bucchrer, negozio di
terraglie, ceramiche, vetri; Vtucc Ramunn
assoluto tra colori, lacci per scarpe, chiodi
e….mi fermo qui perché l’elenco sarebbe
lunghissimo e noioso.
l’emporio più ricco di mercanzia di ogni
genere, benzina compresa la cui colonnina
di distribuzione era una nota di folklore sul
marciapiede del corso; Anglucc Lasorte:
quotidiani, riviste, valori bollati, tabacchi;
Annein a caranenn, filati e confezioni; Donatucc (Donato Colaprico), spirito arguto,
salace inventore di commenti non benevoli
su tutti coloro che transitavano per il corso,
unico fornitore di berretti e cappelli anche
di pregio in uso all’epoca; Antonio u bousc
(Antonio Tateo) esperto confezionatore
di pacchi da spedire sigillati con spago e
piombini e che viveva immerso nel caos più
la stessa via, ecco Faustina Lasorte, che
da vivace analfabeta era in grado di gestire
un negozio ricco di quaderni, album (i suoi
bummi), penne ed ogni altro articolo di cancelleria e in più candeggina che distribuiva
come liquido sfuso a tutte le massaie che
ritenevano questo liquido nauseabondo il
detersivo per eccellenza; dal suo negozio
inoltre partivano matassoni di cotone per le
case nelle quali, con antichi telai in legno,
si tessevano coperte, asciugamani, tovagliati non bellissimi ma in grado di sfidare
gli anni; come facesse i conti? Con l’ ausilio
di una tavolozza sulla quale erano riportati
VIA CUCCI
In via Cucci trionfava la drogheria di Peppino
Lo Savio ricchissima di caramelle, liquirizie ma anche di ripugnanti sanguisughe in
barattoli esposti in bella vista; più giù, sul-
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Cultura e Territorio
segni che soltanto lei era in grado di decifrare. Girato l’ angolo ecco il negozio di grossi
parallelepipedi di ghiaccio che compravamo
a pezzi per le nostre mamme preoccupate
di conservare i cibi e di prepararci bevande,
fresche delizie dell’ estate. Più giù, sempre
in via Cucci, Mariuccia Petrelli che riforniva
l’ intero paese di stoffe e fodere che i bravi
sarti dell’ epoca trasformavano in abiti perfetti. E poi Cucchiaredd alimentari e affini.
PIAZZA DEL POPOLO
In piazza del popolo Cesarein, sale e tabacchi, francobolli e valori bollati; Mariett
a fnanzier (Maria Palmisano), alimentari al
piano terra del palazzo della Marchesa; Cicc
Indiveri e la sua grande pasticceria con gelati artigianali, spumoni, gigantesche paste
alla crema che sostituivano un intero pasto,
non certo dietetiche ma buonissime. In via
Garibaldi EDI (Emporio dell’Impero) di Cito;
Cpodd (Fratelli Pinto), ferramenta e vernici
nei pressi della chiesa del Carmine; Lelein
a coperateiv, spazioso negozio di generi
alimentari: ricordo in particolare i lunghi
spaghetti, ziti, zitoni tutti avvolti in carte azzurre e poi legumi, zucchero, farine in grossi
sacchi.
Ed infine variamente dislocati: Cicc d sott i
carbnìer, frutta e verdura; Mngucc u stagner,
lavori in stagno, latta e rame; Andrai u stller,
biciclette all’Aia Piccola.; a sciumm, u pacciariedd, vtucc u tarantein, a bomb, osterie
e mescite con possibilità di consumo di cibi
locali.
MONTE SAN GABRIELE
Ai piedi di Monte San Gabriele ecco il negozio di Pietro e Caterina Angiolillo, piccolo ma
ricco di prodotti alimentari, unico fornitore
della zona monti le cui stradine un tempo
erano bellissime perché prive di banchetti,
bacheche con paccottiglie e souvenirs talvolta di pessimo gusto. E come non ricor-
dare, infine, il venditore ambulante che, con
il suo carrettino, la domenica e tutti gli altri
giorni di festa, percorreva le vie centrali del
paese gridando “Castagn du prevt, pstizz,
CALDARARO TERMOMECCANICA
di Pietro Caldararo
nucedd”? E noi, i piccoli di casa, con poche
lire in mano, correvamo,per raggiungerlo temendo di perderlo di vista con i suoi preziosi
prodotti che chiudevano un pasto povero
ma tanto tanto saporito.
L’elenco, pur corposo, è certamente incompleto per non tediare il lettore ma anche perché il tempo ha steso un inevitabile
velo sulla mia memoria. A tutti, citati o no,
va comunque l’affettuoso ricordo di una alberobellese verace che vive in un paese in
continua trasformazione, costretto a pagare
tributi alla modernità, alla inefficacia delle
azioni umane, al turismo, croce e delizia di
tutti noi.
“Ma giusto o sbagliato questo è il mio paese” come diceva Enzo Biagi che concludeva
così un suo libro:”quando si fa buio bisognerebbe cercare di avere con sé una piccola lampada. Magari per illuminare anche
i ricordi: che non coincidono quasi mai con
le speranze ma che, in fondo sono quelli che
ci meritiamo, una luce per non aver paura di
esser ciechi”.
francescoannese
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Cultura e Territorio
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Rubrica di Storia a cura di Gabriele Carmelo Rosato
Anno
ITALIA
ESTERO
Si pubblica ad Alberobello ogni mese
£ 1,6
£ 2,8
Supplemento Illustrato de La Piazza
£ 3,–
Semestre
.
£ 5,–
Anno II - n° 2
A TTIVITA
PER
IL
S ANTU RAIO
Alberobello, 22 febbraio
1938 - Abbiamo altra volta
segnalato il dono di un’artistica Acquasantiera da parte dei concittadini emigrati
in Argentina alla nostra
Parrocchia; non potevamo
che compiacerci vivamente
ed elogiare tanto affetto
per il proprio paese e tanta
devozione al culto dei Ss.
Medici. Ritorniamo volentieri a ricordare l’offerta
che si dimostra tanto piu
significativa, quanto piu si
consideri che e stata compiuta da gente lontana. Una
offerta tanto piu esemplare
Proverbio del mese:
‘u màis d’ f’bbrér,
cuórt ‘i amér!
centesimi 30 £ la copia
Febbraio 2014
POD E STARILE AD
Alberobello, 5 febbraio 1938 Un vasto programma di lavori
va svolgendo l’attuale Podesta
per l’abbellimento della nostra
singolare citta, in modo da renderla sempre piu degna delle
numerose comitive di turisti,
che quotidianamente giungono
da ogni parte d’Italia e dall’Estero. Le principale strade dell’abitato, gia asfaltate, sono state alberate di pini, oleandri e
acacie, mentre la piazzetta Domenico Morea ed il Largo
della Stazione sono in via di sistemazione. Il vitale problema di un gabinetto di decenza e gia risolto: in esso
non mancano tutti i comforts moderni che vanno
dall’acqua corrente alla doccia. D’ora in poi i turisti
potranno trovare assistenza e comodita. Il Palazzo
Comunale e stato fornito di impianto completo di termosifoni […]. E in progetto la costruzione di una fontana monumentale a zampillo che presto trovera posto in
Piazza Gian Girolamo Acquaviva, al termine del Corso
Vittorio Emanuele. La fontana, in stile novecento, avra
una grande vasca di oltre tre metri di diametro, nel cui
centro sorgera una colonna da cui zampillera l’acqua. E
in progetto anche la sistemazione dell’attiguo belvede-
DEI
S S . M EDICI
Invia la tua segnalazione a
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ALBE ROBELLO
re, sul cui sfondo campeggia la
Zona Monumentale; verra
impiantato un monumentale
chalet col rifacimento del pavimento e la costruzione di una
veranda a vetri, cinta di rampicanti. […] Occorre pero agire
con maggiori vedute se si vuole veramente che la nostra
Zona singolare venga sempre
piu frequentata e valorizzata. […] Particolare risalto va
dato poi alla iniziativa di acquistare - per sistemarla a
villa comunale - il largo quadrato che si stende innanzi
alla Chiesa di Sant’Antonio, dal quale potra ammirarsi
una meravigliosa visuale che raggiunge la Selva di Fasano. Va segnalato, ancora, il progetto della immediata
installazione di un pubblico locale da adibirsi a cinema
o a sala ricreativa per conferenze o spettacoli varii, sì
da concedere alla popolazione qualche ora di godimento o di distrazione che adesso addirittura manca. […] E
poiche vediamo nel Podesta l’animatore dei maggiori
problemi che piu riguardano l’abbellimento di questa
singolare citta, esprimiamo la nostra gratitudine, certi
che egli, conscio della necessita immediata, sapra portare a termine quanto abbiamo citato.
ed ammiratrice, quanto piu
ci e dato di constatare l’assoluta noncuranza che noi,
viventi all’ombra di questo
mirabile Santuario, abbiamo per il decoro e l’estetica
di questo Tempio, che oltre
a raccogliere l’antica fede di
un popolo, ha la grande
ventura di ospitare sin dal
1685 (sic) il culto dei Taumaturghi Ss. Medici, i quali
attraggono da anni e da
ogni regione la incondizionata devozione di folle di
fedeli. [In realta rimontano
al 1635 i primi indizi del
suddetto culto, ndr]
L A P UGLIA
SOTTO LA NE V E
16 febbraio 1956 - Siamo in Puglia, la mite regione
dove anche l’inverno veste abiti primaverili. Ma quest’anno, le divinita nordiche hanno sospinto il loro
gelido fiato sino a queste contrade. Le comunicazioni
si svolgono difficoltosamente: interminabile l’elenco
dei paesi isolati. La polizia, l’Esercito, le squadre di
volontari si prodigano senza concedersi riposo: con
tenacia cercano di aprirsi un varco nella compatta
muraglia di gelo. E da questa nobile gara di solidarieta, le popolazioni così duramente e improvvisamente
percosse traggono
motivi di conforto e
di speranza. Tonnellate e tonnellate di
neve hanno coperto
i mandorli gia in
fiore, gli ulivi pugliesi, i generosi vigneti.
Cultura e Territorio
Anno II - febbraio 2014
numero 02
A LBEROBELLO - A t t i v i t à P o d e s t a r i l e
Il testo originale alla pagina accanto e tratto da un articolo
de La Gazzetta del Mezzogiorno del 5 febbraio 1938, a
pochi mesi dello scoppio del Secondo conflitto mondiale.
Il titolo dell’articolo e fededegno del trascorso fascista
della storia italiana: il termine podesta, infatti, torno ad
essere impiegato, dopo secoli, per definire il capo dell’amministrazione comunale. Gia dodici anni prima, il regime
fascista aveva introdotto tale figura, con la legge del 4
febbraio 1926 (n. 237). Era uno di quei noti provvedimenti che passarono alla storia come “Leggi Fascistissime”.
Avvenne, dunque, tra il 1927 e il 1945, che gli organi democratici dei Comuni furono soppressi e tutte le funzioni
in precedenza svolte dal sindaco, dalla sua giunta e dal
consiglio comunale furono trasferite automaticamente al
podesta. Superata questa nota storica, la lettura del reportage giornalistico fa eco a un appello di squisita attualita:
chi vive oggi - agli albori del XXI secolo - la nostra citta
rischia di trascurare quei dettagli che oggi adornano le vie
del paese. C’erano anni in cui le strade non erano asfaltate, e questo documento testimonia dei primi progetti programmatici nel campo dell’urbanistica moderna. Anche
l’installazione di toilette pubbliche rispondeva a motivi di
decoro civile, che oggigiorno appaiono ormai scontati.
Altri interventi, come il monumentale chalet e la veranda
a vetri, per fortuna non hanno avuto corso, lasciando libera la balconata adiacente alla chiesa di Santa Lucia, dove
nessun turista si lascia sfuggire uno scatto sul Belvedere.
Un’ultima nota, che ha del sensazionale, relativamente
alla “Villa” (in realta, acquistata dal Comune soltanto negli
anni Novanta), e oggi dedicata alla memoria del parroco
don Giacomo Donnaloja. Come si evince dalle foto di repertorio, quel terreno, in cima al Rione Monti, doveva
essere evidentemente ancora sgombero dalle conifere a
medio fusto che affollano attualmente il parco. Cio, a detta
del cronista, avrebbe garantito «una meravigliosa visuale»
persino della Selva di Fasano.
Testi e Grafica di
Gabriele Carmelo Rosato
Proprietà Letteraria
riservata
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numero 02
Cultura e Territorio
Alberobello dirupata
“Un ambiente e un passato unici al mondo,ridotti a paese dei balocchi, valgono tanto.
Siamo sicuri che usati correttamente e con intelligenza non varrebbero di più?”
Sebastiano Vassalli su Venezia.
Pantegana’s letter La storia siamo noi
C
arissimi topini miei, approfitto della
gentilezza di fratel Colombo per mandarvi questo papiro con le ultime notizie. Mi lasciaste al cimitero ove desideravo
terminare la mia esistenza terrena, ma zia
Topinella, alla quale avevo inviato un messaggio con gli ultimi saluti, si affrettò a raggiungermi con un suo fidato operatore sanitario perché a Trullandia Vecchio Mercato
ha costruito un ambulatorio in uno di quei
tubi rossi che ben conoscete. L’ infermiere,
presa la mia zampina sinistra, quella più vicina al cuore, ha controllato il battito che è
risultato bassissimo e lento: la bradicardia
era la causa del mio malessere. Giunti a
Trullandia, ricoverata in terapia intensiva, mi
hanno curata con prodotti naturali, in particolare mi hanno avvicinata ad un cactus e
perforata con una sua spina: insomma mi
hanno fatto una flebo biologica e sono stata subito meglio. Successivamente l’amico
istrice, bucandomi con un suo aculeo, mi
ha fatto una trasfusione che mi ha ridato
energia. A Trullandia ho poi mangiato erbe
medicinali e cibo nutriente perché, lo sapete, qui c’è tutto e, per fortuna in ottimo
stato di putrefazione e quindi muffe, vaccini,
oggi anche papiri, non mancano certo. Ho
saputo che siete preoccupati perché avete
sentito dire che tutto questo paradiso terrestre scomparirà con la ristrutturazione
parziale: siete sciocchini e ingenui; quante
volte vi ho detto che in questo buffo paesino
non si demolisce, non si costruisce e che
un lavoro, eventualmente iniziato, non viene
mai terminato? Tranquilli, il vecchio mercato
e il retrostante fitto sottobosco rimarranno
in eterno, esisterà ancora per i vostri figli
e nipoti dei nipoti. Devo smettere perché l’
amico Colombo, impaziente, sbatte le ali desiderando partire subito. So che adesso abitate nel parco antistante il nuovo mercato. Vi
prego raggiungetemi, di notte mi raccomando, e se tardate inviatemi un messaggio. Ho
voglia di rivedervi e stringervi tra le mie zampine. Mamma PANTEGANA
FedrAL
E
gregio Direttore,
Le propongo l’allegato articolo che potrebbe essere definito di satira politica;
lo firmo, come in altre esperienze passate,
con l’ormai noto pseudonimo di Pio Quinto.
Detto pseudonimo è nato per un errore nella
scrittura del mio nome in un manifesto delle
elezioni amministrative degli anni ottanta;
sul manifesto il bravo tipografo scrisse:
LIUZZI Alberto Pio V al posto di Alberto Pio
Vito.
Cordialmente.
Alberto Liuzzi
Con questo accogliamo con piacere la collaborazione a partire da questo numero di
Alberto Liuzzi, alias Pio Quinto
Eccezionale scoperta archeologica. È stato
ritrovato, all’interno di un’ampolla ceramica,
risalente presumibilmente, al III–II secolo
a.C., un rotolo di carta pergamena, quasi
perfettamente conservato, sul quale è riportato un frammento che gli studiosi presumono facesse parte di una lettera, ben più
ampia, scritta a due personaggi dell’epoca
ma, purtroppo priva della firma dell’estensore. L’eccezionalità della scoperta è legata
alla circostanza che, fino ad oggi, non si
avevano notizie, né riscontri scientifici, circa la presenza in questo nostro territorio di
insediamento o città romana. Si potrebbe,
altresì, supporre, ma questo sarà oggetto di
studi e ne seguiremo le eventuali conferme,
che il suolo che calpestiamo sia stato abitato dai paesani di una cittadina di nome Idia.
Il ritrovamento è avvenuto, per caso, durante
dei lavori di scavo per l’ennesima costruzione di un palazzo, ad uso civile abitazione
(come se non ci fossero già abbastanza
appartamenti invenduti in questo paese!
n.d.a.). Riportiamo, qui di seguito, il testo
integrale del frammento:
“[…..] Candide Parvidis, Indiae incola, Creti
Parvi filius, praetore Nigro Pigro, ad Idiae imperium cum Paulo Corto te constituit. […..]
Postea illam partem, cum illis finibus, inter
pares peiorem se monstravisse animadvertit. Et tu, Paule Corte, rei publicae disciplinam esse artem cui schola magistrisque
non opus esse credidisti. Numquam incipit
dolosius fuit. Vos hortor ne ……. […..]”
Purtroppo lo scritto, fortunosamente a noi
pervenuto, si ferma qui. Ma leggiamone insieme la traduzione:
“[…..] O Candido Parvide, abitante di Idia,
figlio di Creto Parvo, sotto il pretore Nero
Pigro, ti schierasti con Paulo Corto per il
governo di Idia. […..] Vedesti poi che quella
parte, con quei fini, si dimostrò la peggiore.
E tu Paulo Corto, credesti che la Politica fosse arte che non necessita di scuola e maestri. Mai inizio fu più ingannevole. Vi esorto
a non [….]”.
Abbiamo interpellato archeologi, storici, filologi delle più importanti università italiane e
tedesche; il giudizio è stato unanime, lapidario e sintetico: “Mo’, aprite gli occhi!”.
Pio Quinto
Viva il
duemilaquattordici!
Anno Nuovo, vita nuova! Speranze? Si,
ma anche certezze. Quali? devo ricordare al mio datore di parole i seguenti urgenti adempimenti: devi pagare la Tares
con addizionale provinciale, la maggiorazione allo Stato, l’ IMU, l’ Assicurazione auto, il bollo auto, il canone televisivo, il tecnico del gas per la pulizia della
caldaia, il rinnovo dell’ abbonamento alla
rivista che ha dimenticato di disdire entro i tempi canonici, le bollette del gas,
luce, acqua, telefono. Ma se gli ricordo
tutto questo rischio il linciaggio e la vita?
Evviva il 2014!
Il solito grillo parlante
Donato SPECIALE (operatore sanitario S.E.U. 118 Alberobello) ci scrive rilevando
l’esigenza di “aggiornare la segnaletica
stradale, ma soprattutto l’apposizione del
numero civico a tutte le abitazioni, anche
sfitte” in tutto il territorio comunale. Questo nasce dalla necessità pratica di dover individuare più celermente l’indirizzo
dell’utente per una eventuale emergenza
sanitaria. Avere una toponomastica aggiornata è utile ai residenti e non.
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Cultura e Territorio
Anno II - febbraio 2014
numero 02
A 30 anni dalla scomparsa
Don Giambattista Tinelli,
sacerdote molto amato
S
ta per concludersi il 30° anno da
quando don Giambattista lasciò la vita
terrena, destando in noi che lo abbiamo amato come sacerdote, docente di religione, padre spirituale dell’Azione cattolica
e finanche come amico incomparabile, lo
sconforto. In quest’ultima veste, tutti coloro che lo hanno conosciuto, lo ricorderanno percorrere a piedi la piazza e il corso
sempre in compagnia di amici sia che si
recasse alla chiesa sia che rientrasse alla
casa in piazza XVII Maggio. Con chiunque
amava scambiare “due chiacchiere” e noi
per cogliere il suo piacevole umorismo.
Durante incontri amichevoli, se l’aria era
molto tirata, voleva essere provocato e
subito l’atmosfera diveniva piacevole. Con
me s’è comportato da vero amico durante
una mia giovanile infatuazione.
Come insegnante di religione era severo,
ma buono; desiderava che fossimo buoni
cristiani e in particolar anche studiosi. Conoscendo la sua bontà, qualcuno di noi era
portato a qualche monelleria e allora egli ci
ammoniva con la sua originale espressione: “A me nulla sfugge e nessuno me la fa”
oppure ricorreva all’altra: “Ti farò assaggiare i miei salsicciotti”, alludendo alle sue dita
paffutelle, ma ciò non è mai accaduto.
Allorché fu nostro assistente spirituale in
seno all’AssociaCon don Giambattista
zione Cattolica, fu
(da sinistra) Vito Gigante,
sempre piacevole
Oronzo Nardelli e Carlo Palmisano
incontrarlo in determinati pomeriggi, giù a Pinuccio (con quest’espressione s’indicava il luogo dove
incontrarci; era
il locale a destra
della chiesa in via
Monte Calvario e
dove Pinuccio Lucianatelli, gran signore, tutti i giorni
ci attendeva e
permetteva di giocare a ping pong,
a calcio balilla o al
bigliardino in quegli spazi messi a
disposizione da
don Peppino Contento). L’iscrizione
all’Associazione
Cattolica era di
150 lire; mio padre, al quale mi
rivolsi
affinché
potessi frequentarla insieme con
mio fratello, mi
disse: “Di’ a don
Giambattista se
si accontenta di
di a.m.
200 lire, vi mando tutti e due”. La risposta
del “grande” don Giambattista fu positiva
ed entrambi iniziammo la nostra bella avventura in quella seconda metà degli anni
Cinquanta. Ricordo che in quel periodo si
registrò il piú elevato numero di tesserati
all’A. C., ormai centro aggregatore di tanti
ragazzi e di tanti giovani. L’associazionismo
cattolico, unico contenitore culturale, spingeva a socializzare con tranquillità e, poi,
avevamo dalla nostra parte don Giambattista, garante della riuscita. Si stava bene
insieme e si veniva indirizzati alla conquista
delle virtù. L’A. C. colmava un vuoto, ci allontanava dalla strada che era la palestra
dei giuochi.
Come sacerdote, egli è stato il prete dei
matrimoni, delle processioni e anche dei
riti funebri; i defunti li accompagnava fino
ai cipressi di via Monte Grappa (così era
in uso). Don Giambattista animava tutto
con il canto e con la musica; sí! in chiesa
suonava l’organo e metteva tutti di buon
animo, soprattutto noi che sin dagli anni
della scuola elementare e poi della media la
mattina seguivamo, negli stalli del coro seicentesco, la novena alle ore 5,30. Come si
usciva “carichi” di spiritualità in quei giorni!
Il Nostro non indossò mai il clergyman; in
casa usò sempre l’abito talare (quasi fosse
la sua seconda pelle) e sovente diveniva
il nascondiglio della nipotina Angela, ogni
qualvolta il papà la cercava per sgridarla,
e lo zio, stando in piedi dietro la portafinestra che dà su piazza del Popolo, non si
scomponeva, leggendo il breviario dava al
fratello la risposta negativa. Ha indossato
sempre i copricapo: il nicchio (berretto a
tre canti piú noto come treppizzi) e il cappello “Saturno”, per intenderci quello con la
falda larga, che prende il nome per la somiglianza al pianeta.
Dell’amico sacerdote dirò che fu battezzato
nella Chiesa Madre di Noci il 21 novembre
1910 dal can. Pietro Roberto; era nato lì,
l’11 novembre da Cesare e da Angelantonia
Putignano. Ricevette la Prima Comunione
e la Cresima lo stesso giorno, il 26 aprile
1916, da mons. Domenico Lacellotti. Il 6
novembre 1923 entrò come seminarista
nel Seminario vescovile “Leone XIII” di
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Cultura e Territorio
Conversano. Nel 1934, nella
cappella del seminario regionale di Molfetta dal vescovo
mons. Pasquale Gioia ebbe
la tonsura che portò sempre,
fino a quando divenne calvo; lo
stesso anno, il 25 settembre,
l’arcivescovo mons. Marcello
Mimmi gli conferì il sacramento
dell’Ostiarato - Esorcista. Divenne diacono il 1° gennaio 1936.
“Mi accinsi - ha lasciato scritto
- a ricevere questa santa ordinazione con grande fervore, con
grande pace nell’anima e con
grande semplicità, senza timore
o preoccupazione alcuna, ma
fidando totalmente nella bontà e
nell’aiuto di Dio che m’invitava a
ricevere un dono così sublime”.
Due anni dopo, il 9 agosto, nella chiesa di Noci fu consacrato
sacerdote da Gregorio Falconieri. “Quando il Vescovo - si legge
dai suoi appunti - mi ha dato lo
Spirito Santo mi ricordo di aver gustato al
contatto della sua mano imposta sul mio
capo una dolcezza tanto ineffabile che volevo restare in quella posizione non so per
quanto tempo e a controvoglia ritornai al
mio posto”. Celebrò la sua prima messa
il giorno successivo. Il 31 agosto 1961
festeggiò il 25° anniversario del sacerdozio nel santuario dei Santi Medici, dove
era giunto il 7 marzo 1938, divenendo il
30 maggio viceparroco, assistente degli
uomini di A. C., assistente ecclesiastico
della Gioventù Maschile nella parrocchia e
nella scuola e, naturalmente, fu organista
e animatore della Schola Cantorum; amava suonare anche la fisarmonica. Per 23
anni fu docente di religione all’Istituto Tec-
La strenna per il
restauro di Santa Lucia
Don Giambattista con Pinuccio Bimbo
nico Agrario (1938-1961), per cui meritò
la Pergamena con Medaglia d’Argento e,
dal 1961, insegnò presso la scuola media,
dove lo ebbi come professore di religione.
Visse sempre con la madre, la sorella e il
fratello.
A sua nipote Angela, che spesso entrava
in chiesa con la bici sgommando fin sotto
l’altare, nonostante lo zio in quel momento
stesse celebrando per una ristretta cerchia
di convenuti, ha sempre permesso e perdonato tutto. A lei sono molto grato anch’io
per le numerose indicazioni che mi hanno
consentito di poter ricordare ai lettori de La
Piazza il simpaticissimo sacerdote-amico
don Giambattista al quale inoltro il mio
Vale! in Paradiso.
Dopo sette anni è ritornata la pubblicazione de La strenna di Santa Lucia.
La presentazione del volume si è tenuta
nel salone di Sant’Antonio con l’intervento del sindaco Michele Longo e del
parroco don Beppe Frugis. Nel solco
della tradizione questa rivista è la vetrina annuale dell’attività della Parrocchia
attraverso tutte le sue ramificazioni associative, ma è soprattutto il contributo
che la società laica offre alla comunità
alberobellese sui vari temi culturali e
sociali. “Appunti di riflessione- come
ha sottolineato il sindaco Longo – che
aiutano tutti noi a essere più attenti e
preparati ai tempi”.
Il Parroco ha ribadito il servizio che i
padri Guanelliani svolgono nella nostra
città su tutti i fronti: dai disabili, alla
educazione dei minori nell’asilo, fino
alla funzionalità attiva dei gruppi scout
e dell’associazione Alzheimer, senza
dimenticare il ruolo culturale e sociale
dell’università del tempo libero. Il volume, come è tradizione fin dalla sua prima uscita voluta dall’allora parroco don
Fabio Pallotta, viene inviato agli Alberobellesi residenti in Italia e all’Estero,
come messaggio
di continuità di una
cittadinanza attiva.
Questa edizione serve anche e soprattutto per raccogliere
i fondi necessari al
restauro della Chiesa di santa Lucia.
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17
Cultura e Territorio
Anno II - febbraio 2014
numero 02
18
Febbraio, molti tagliano,
alcuni potano
I
n Febbraio, basse temperature, piogge,
giornate brevi, sintomi influenzali, invitano anche gli alberobellesi a trascorrere
più tempo in casa. Dallo spazio domestico
delle relazioni familiari e amicali, invito i lettori ad osservare la brina d’inverno che sulle piante e sui campi “ricama” il paesaggio.
In questi giorni, agricoltori ed esperti potatori, in giornate non piovose, svolgono
la potatura delle specie a foglia caduca,
caducifoglie, piante legnose che perdono
le foglie ogni anno, al sopravvenire della
stagione fredda.
La potatura comprende numerose operazioni da eseguire direttamente sullo scheletro (potatura di allevamento), o sulla
chioma delle piante arboree per regolare la
loro naturale capacità vegetativa e produttiva. È possibile eliminare le parti secche
o parassitate, consentendo di aumentare la
longevità della pianta stessa.
In realtà, il potatore più esperto deve ben
conoscere le specie, habitus vegetativo di
portainnesti e cultivar, le formazioni fruttifere, brindilli, rami misti, dardi, lamburde;
polloni, succhioni e in particolare le gemme. Note come “occhi”, le gemme, sono
composte da tessuti meristematici; ascellari, se disposte all’ascella delle foglie;
pronte, se schiudono nello stesso anno in
cui si sono formate.
Le gemme ibernanti, invece, si sviluppano
nella primavera dell’anno successivo alla
loro formazione, le gemme a legno, o vegetative, sono più piccole, meno globose
e producono foglie o rametti, le gemme a
fiore o a frutto, formeranno fiori e quindi
frutti e le gemme miste origineranno ger-
mogli portanti poi frutti (come in Vite, Vitis
vinifera).
Tuttavia quando si praticano drastici interventi cesori a carico di branche o del
fusto si svilupperanno gemme latenti e avventizie, che produrranno rapidamente dei
Tralcio di Vite (Vitis vinifera),
con evidenti gemme miste.
germogli, favorendo la ricostruzione della
struttura scheletrica “mutilata”.
Per promuovere la schiusura di gemme
che, per la loro posizione, rimarrebbero latenti o schiuderebbero in ritardo, o per stimolare l’accrescimento di germogli deboli
si può ricorrere all’intaccatura. Operazione
che richiede, al di sopra di una gemma, di
cui si vuole favorire lo sviluppo, due incisioni sovrapposte a forma di V rovesciato
per interrompere il flusso discendente delle
auxine, fitormoni, sostanze organiche prodotte dalle piante. L’entità della potatura,
per numero di gemme da lasciare sull’al-
di Paola Perrini agronoma
bero, può essere “ricca”, quando si taglia
poco e si lasciano molte gemme; “povera”,
quando si taglia molto e si lasciano poche
gemme..
Durante le operazioni di potatura, è bene ricordare di eseguire tagli in modo netto, utilizzando attrezzi, da disinfettare, per evitare
di trasmettere eventuali infezioni, perfettamente affilati, in modo da non sfilacciare
la corteccia.
È vero, per le piante da frutto la potatura
è impegnativa e complessa rispetto alle
piante ornamentali e da legno, ma perché
capitozzare, senza pietà, alberi molto belli,
che costituiscono l’arredo urbano del paese? Forse dimentichiamo il fondamentale
ruolo che le piante svolgono per l’esistenza
dell’uomo, forse si tende a considerarli oggetti e non soggetti!
Nella costruzione della propria identità, potremmo riscoprire il necessario rapporto
con le piante!
Tuttavia occorre ricordare che in molte
specie arboree, le gemme concludono lo
stato di quiescenza quando sono esposte
per un certo numero di ore, a temperature
basse, condizione nota come fabbisogno
in freddo; soddisfatta questa esigenza,
le gemme dovranno superare il periodo
di post-dormienza, durante il quale il loro
metabolismo si attiva solo in presenza di
adeguati livelli termici. Come le gemme per
la schiusura attendono l’idoneo fabbisogno
di caldo anche noi Alberobellesi, potremmo predisporci ad accogliere la primavera
con armonia e in equilibrio con il paesaggio
circostante.
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Anno II - febbraio 2014
numero 02
Ancora inevasa l’istanza di riconoscimento
Il comitato per il cimitero monumentale
N
di Giuseppe Tauro
el numero 8 de La Piazza si dava la
notizia della richiesta al Ministero dei
Beni e le Attività Culturali di “voler
dichiarare Bene Culturale il Cimitero di
Alberobello nella parte originaria, delimitata dal colonnato di ingresso e della cinta
muraria con i torrioni e loculi orizzontali e
comprendere le cappelle e i gentilizi edificati a coronamento della chiesa centrale”
Tale istanza fu sottoscritta da oltre seicento cittadini alberobellesi organizzati
in Comitato Cittadino ed inviata a Roma
ed agli uffici regionali del ministero, il 29
ottobre 2012, successivamente l’’organo
amministrativo statale fece notare all’avv.
Giuseppe Tauro, legale rappresentate di
detto Comitato, che essendo il cimitero
un bene demaniale di proprietà del Comune doveva essere questo ad inoltrare
la richiesta ai sensi del D.M. 6 febbraio
2004, suggerendo, quindi, l’iter del procedimento amministrativo da seguire. Fu
quindi legittimamente richiesto al sindaco
Michele Longo ed all’assessore alla cultura Daniela Salamida, in data 18 marzo
2013, di adempiere a tale richiesta, al
fine di rendere palese l’espressione della
volontà dell’amministrazione, anche in
ossequio della manifestata volontà della
cittadinanza. Silenzio assoluto!!!
Il riconoscimento sollecitato dal Comitato
Cittadino è essenziale per una politica di
tutela del nostro patrimonio culturale e di
sviluppo del turismo culturale, che vede
Alberobello non solo destinatario del nobile riconoscimento UNESCO, ma anche
come una cittadina che, nel corso soprattutto del 1800, ha creato una propria autonoma identità architettonica e culturale
grazie all’intelligenza creativa del nostro
architetto Antonio Curri e alla lungimiranza della nascente borghesia agricola
alberobellese.
Questo connubio, infatti, ci ha lasciato la
Chiesa dei Santi Medici, il Cimitero e il Palazzo comunale, opere uniche che trovano
la loro giustificazione territoriale nella nostra città.
“L’’idea progettuale del Cimitero monumentale sostiene, infatti, il Comitato Cittadino ingegnosa e di indubbia creatività
stilistica legata allo stile egiziano, in voga
all’epoca, risulta pienamente inquadrata in
un contesto socio- economico del luogo
(giovanissimo paese agricolo) e del tempo (fine ‘800)”, difatti il genio artistico di
Antonio Curri lega quest’opera ai nostri
trulli mettendo “in evidenza,– sottolinea
ancora il Comitato, nell’istanza al ministero i tradizionali caratteri della pietra locale
e dell’arte costruttiva: difatti, le dodici colonne di ingresso.. (omissis).. i singoli capitelli, uno diverso dall’altro, l’’imponente
muro perimetrale con i torrioni, compresi
i monumenti sepolcrali sono tutti il risultato di una attenta lavorazione della pietra
locale”.
La realizzazione dell’opera non trova soltanto nel genio creativo di Antonio Curri
la sua originalità, ma anche nella storia
relativa alla sua realizzazione. Quando
infatti si pensò a quest’opera, mancando
w w w. m i s e r i a e n o b i l t a w e b . i t
il sovvenzionamento statale, si decise di
procurarsi il danaro necessario dal taglio
e dalla vendita dell’’antica Selva, dimostrando così il forte legame fra la borghesia agraria (classe dirigente dell’epoca)
e l’esigenza di elevare la nostra giovane
comunità - sorta ben dopo le cittadine viciniore – realizzando opere architettoniche
mirabili e promuovendo, così, la vita culturale e sociale del nostro paese.
Tutto questo patrimonio non va lasciato
marcire, ma deve essere valorizzato accanto al riconoscimento UNESCO dei nostri trulli. La possibilità, infatti, di arricchire
la visita turistica nella nostra città con opere architettoniche uniche, come la Basilica
Minore dei Santi Medici, il Cimitero Monumentale e la stessa Conceria, riadattata,
ma ancora chiusa e abbandonata, tanto
da chiedersi se il recupero effettuato sarà
sufficiente, è una scelta - unione, non solo
culturale di altissimo profilo, ma anche
economica, poiché renderebbe possibile
la creazione di percorsi culturali e turistici,
come abbiamo già ampiamente dimostrato su questo giornale – che creerebbe anche nuova occupazione. E solo Dio sa di
quanto ne abbiamo bisogno!
Quello che preoccupa il Comitato Cittadino, i seicento firmatari dell’Istanza, gli
operatori turistici, è il silenzio, che sfocia
nel disinteresse.
A marzo 2014 la richiesta compie un
anno. Che si possa festeggiare il compleanno con una risposta?
Grazie!
19
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Anno II - febbraio 2014
numero 02
Cultura e Territorio
Le sentinelle della salute:
screening e controlli periodici
di Mimmo Bruno pediatra
domenico-bruno.it
S
orvegliare la nostra salute non sempre è facile, spesso la pigrizia, un certo fatalismo e un po’ di paura di scoprirci malati e in alcuni casi i lunghi tempi
di attesa per accedere al servizio sanitario
nazionale fanno si che non ci sottoponiamo, come dovremmo, ad alcuni semplici
esami e agli screening mirati organizzati
dalla sanità pubblica su tutta la popolazione
giudicata a rischio per età e per sesso. È indubbio che se la nostra salute è migliorata
e la vita media si è allungata ciò è dovuto
alla diagnosi precoce di molte malattie che,
scoperte nelle fasi iniziali quando ancora
non sono presenti i sintomi, se curate tempestivamente portano spesso a guarigione. Cercare di riassumere tutte le sentinelle
che possiamo mobilitare per sorvegliare
la nostra salute è un compito abbastanza
arduo. Possiamo però schematicamente
riassumere le misure preventive da mettere
in atto suddividendole per fasce di età visto
che spesso le malattie sono diverse nelle
varie fasi della vita.
Sul BAMBINO appena nato in ospedale si
effettua il primo screening tendente a scoprire alcune malattie congenite come l’ipotiroidismo e la fenilchetonuria. Il programma di screening, in questo caso, riguarda
tutti i neonati. Chi risulta positivo, questo
vale per tutti gli screening, sarà sottoposto a successive indagini diagnostiche di
approfondimento per stabilire se si è effettivamente affetti dalla patologia cercata al
fine di intraprendere le opportune terapie.
Nelle età successive sarà poi il pediatra a
prendersi cura del bambino e, con periodici
controlli, farà il bilancio di salute del bambi- dopo i 50 anni, il Psa III che può farci scono al 1°, 3°,6°, 12°, 18° mese e ogni anno prire problemi alla prostata. Ma le sentinelle
sino a quando il ragazzo sarà seguito dal non ci aiuteranno a sconfiggere i nostri nemedico di medicina generale.
mici se non metteremo in atto tutte quelle
I GIOVANI, soprattutto in età fertile, quan- misure preventive con un stile di vita che
do decidono di mettere al mondo un figlio, preveda una alimentazione moderata e
dovrebbero sottoporsi ad alcuni
controlli generali (es. sangue,
urine, visite mediche) e, nel
caso siano presenti malattie nei
familiari, controlli mirati. Le donne dovranno valutare se sono
protette dagli anticorpi contro
la rosolia e la toxoplasmosi e in
caso contrario, attuare le terapie
necessarie per evitare guai futuri al nascituro.
Nell’ETA’ ADULTA, man mano
che l’età avanza, dobbiamo
mettere in campo delle sentinelle specializzate nello scoprire le
malattie più frequenti e pericolose: le cardiovascolari e i tumori. Il servizio genuina, di non eccedere nel consumo di
sanitario ci viene incontro offrendo gratui- alcool e di farmaci, di fare attività fisica tutti
tamente agli uomini e alle donne dai 50 ai i giorni evitando una vita sedentaria, di non
69 anni di età lo screening del fumare e di non esporsi eccessivamente
tumore del colon retto (ricerca al sole specie se si ha la pelle chiara. Ma
sangue occulto nelle feci) alle questo ancora non basterà a ridurre il ridonne dai 50 ai 69 anni di età schio di ammalarci se non combatteremo
lo screening del tumore della l’inquinamento atmosferico e quello delle
mammella (mammografia) e falde acquifere che finisce per contaminare
alle donne dai 25 ai 64 anni di i cibi che mangiamo. Queste problematietà lo screening del tumore del che che, solo apparentemente esulano da
collo dell’utero (pap- test). At- questo articolo, devono coinvolgere tutti: i
tualmente per questi tumori la semplici cittadini, le associazioni e sopratscienza ha dimostrato che lo tutto le istituzioni nello sforzo di migliorare
screening è in grado di salvare e rendere più sano e più sicuro il mondo in
molte vite. Ma non bastano gli cui viviamo.
screening
a
farci stare tranquilli,
alcune sentinelle le
dobbiamo mettere
in campo noi stessi
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Migliora la diagnosi e la correzione delle interferenze occlusali integrando alla tradizionale
valutazione meccanica e morfologica l’analisi
sincromiografica della stabilità neuromuscolare
e dell'appoggio plantare.
Tramite l’analisi statica e dinamica dell’attività dei muscoli masticatori, BTS
TMJOINT fornisce indicazioni preziose per pianificare gli interventi riabilitativi
e preventivi delle problematiche posturali di natura discendenti (a carico
delle malocclusioni dentarie).
Con BTS TMJOINT la stabilità del sistema neuromuscolare diventa un ulteriore, importante fattore di riferimento per migliorare le protesi o ausili gnatologici
tipo Bite e gli interventi riabilitativi. BTS TMJOINT utilizza l’analisi sincromiografica per eseguire una valutazione funzionale dell’occlusione dentale tramite indici validati e pubblicati in letteratura scientifica.
mente complesso, con un comportamento “non lineare” ovvero le sue risposte non sono completamente prevedibili.
La postura che assumiamo durante l’esecuzione di tutti i movimenti necessari
alla realizzazione delle attività di vita quotidiana, come ad esempio durante
il cammmino, è la somma ed il risultato dell’elaborazione di una serie di informazioni che provengono al cervello dai sistemi visivo, vestibolare e propriocettivo.
Una postura scorretta è allora in grado d’influenzare l’efficacia del
nostro cammino.
Un appoggio plantare inadeguato, o un’occlusione dentale alterata, si possono tradurre in alterazioni della postura e del cammino, che nel soggetto sano
portano a tensioni e dolori articolari e muscolari, mentre nel paziente neurologico, aggravano la condizione generale aumentando l’instabilità e, potenzialmente, il rischio di caduta.
L’alterata coordinazione dei sistemi recettoriali può poi provocare sensazioni
d’instabilità, con vertigini e vari disturbi dell’equilibrio anche associati a cefalee.
Una postura inadeguata comporta anche l’aumento del dispendio energetico
di ogni movimento e, in particolare, del cammino.
Altro aspetto importante è che quest'analisi supportata da Tecnologia Informatica : elettromiografia, baropodometria, e analisi del movimento ci permette anche di poter collaborare con Medici sportivi, Ortopedici e Fisiatri nella realizzazione di supporti (Bite / Plantare Sportivo) a favore dell'atleta professionista e dillettante. Tutto ciò al fine di migliorare la Performance sportiva ed
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durata di 5 secondi, con e senza rulli salivari.
I risultati vengono visualizzati immediatamente attraverso una chiara rappresentazione grafica, di facile comprensione sia per il medico sia per il paziente.
Il medico ha la possibilità di intervenire senza dover togliere le sonde dal
viso del paziente, potendo così eseguire un’ulteriore valutazione post-trattamento. Questo procedimento può essere ripetuto numerose volte nell’ambito
della stessa seduta di lavoro, mostrando l’oggettiva efficacia del trattamento
cui il paziente è sottoposto.
Applicazioni
Riabilitazione orale: scelta del trattamento, valutazione dei provvisori e dei
definitivi.
TMJ: Pre e post-splint, disordini craniocervico mandibolari da malocclusione.
Ortodonzia: pre e post-trattamento.
Documentazione e ricerca: validazione trattamenti, ricerca biomeccanica.
Accertamenti medico-legali: perizie, difesa in caso di contenzioso.
“Generalmente la postura viene definita come la disposizione delle parti del
corpo. Una buona postura è quello stato d’equilibrio muscolare e scheletrico
che protegge le strutture portanti del corpo da una lesione o una deformità
progressiva malgrado la posizione (eretta, distesa, accovacciata, china) in
cui queste strutture lavorano od oppongono resistenza. In queste condizioni
i muscoli lavoreranno in modo più efficace e gli organi toracici e addominali
si trovano in posizione ottimale. La postura è cattiva quando si ha una relazione scorretta delle varie parti del corpo che produce un aumento di tensione
sulle strutture portanti e quando l’equilibrio del corpo sulla base di appoggio
è meno efficiente” Il corpo umano è un sistema in grado di autoregolarsi per
mantenere integre le sue caratteristiche fisiche e lo stato di salute, autoriparandosi, entro certi limiti, se necessario. Si tratta però di un sistema profonda-
22
Cronaca e Società
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Doc anche allo stadium
S
i pranza a casa e poi si ritorna per
dormire, anche se è tardi, ma tutto in
una sola serata.
Così è stato per 144 juventini doc pugliesi e non, che domenica 5 gennaio si sono
confusi fra i 43.000 spettatori e passa dello
Juventus Stadium a Torino per assistere
all’incontro di campionato più importante
del girone di ritorno: JUVENTUS - ROMA.
Gigi Giliberti, presidente dello Juventus
club doc Antonio Conte di Alberobello, è
infatti orgoglioso di quanto organizzato
insieme al direttivo dell’associazione quando, fin dal 14 dicembre 2013, hanno riservato gli spazi pubblicitari su La Gazzetta del
Mezzogiorno, annunziando il viaggio con
un aereo charter per Torino.
Partenza per Torino da Bari-Palese il pomeriggio alle ore 16.00, arrivo alle 18.00
all’aeroporto Caselle e di qui tre pullman
riservati, verso lo stadio dove ciascuno ha
trovato il suo posto prenotato nei settori
dove è stato possibile reperire i biglietti.
Alla fine dell’incontro gli stessi pullman
hanno accompagnato i tifosi all’aeroporto di Torino - Caselle da dove il jet delle
POSTE ITALIANE, gestita da Air Mistral, è
ripartito a mezzanotte ed è atterrato a BariPalese alle 01.45.
“In tutto - sottolinea il presidente
- eravamo 144
amici, di cui 25 di
Alberobello e gli
altri provenienti
dalla Provincia di
Foggia, da quella
di Lecce, dalla
Basilicata in particolare da Matera,
14 calabresi della
vicina Sibari e 2
da Benevento”.
L’appello dei partecipanti lo scandisce Giuseppe
Palmisano, addetto alle relazioni
con la Juventus.
Gli altri componenti del direttivo, i vice presidenti Vito Tinelli e Piero Convertino, il
segretario Antonello Palasciano, il tesoriere Domenico Vito Ramunni, i consiglieri
Michele Locorotondo e Giuseppe Fornaio,
dopo il successo di questo volo, hanno già
messo in cantiere i prossimi, programmati
per il 2 febbraio per l’incontro con l’INTER;
per il 23 febbraio con il TORINO e per il 9
marzo con la FIORENTINA, con quest’ultima c’è un conto in sospeso per i tifosi
bianconeri e bisogna cancellare la partita
dell’andata, per questo ci sono, fra gli altri, i 144 tifosi del volo charter Bari-Torino
dello Juventus club doc “Antonio Conte” di
Alberobello.
Il Club fa sapere che già, anche senza
pubblicità sui giornali, sono arrivate le prenotazioni per l’INTER, visti anche i recenti
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Anno II - febbraio 2014
numero 02
24
Parcheggi: occorre decidere in fretta!
I
di Gianfelice De Molfetta
l problema parcheggi nella nostra città è
di vitale importanza per ospiti e i residenti.
Una città UNESCO, che accoglie visitatori
da tutti il mondo, deve dare la possibilità
concreta, veloce ed economica di parcheggiare, è un modo sostanziale di accogliere. Su questo tema la Giunta Longo, con
delibera n.ro 93 del 4 novembre 2013 ha
disdetto il contratto con l’attuale società
che gestisce i parcheggi a pagamento, per
voler operare in proprio il servizio, ed ha
chiesto agli uffici municipali la redazione di
“un nuovo piano strategico dei parcheggi
a pagamento, collegato ad una eventuale
ZTL ( Zona a traffico limitato) per i bus,
da utilizzare in questa città, nella forma
della gestione diretta, con l’acquisto di
tutti gli strumenti, …”
I parcheggi nella fascia blu (via Trieste e
Trento, Corso Vittorio Emanuele, Via Ten.
Cucci e largo Martellotta, eccetera) sono
stati collocati nelle vie di maggiore afflusso, senza distinguere gli spazi destinati
agli ospiti e quelli per i residenti. La scelta
operata, qualche anno fa, ha più il sapore
di una raccolta di soldi, piuttosto che disciplinare un servizio che tenga presente le
esigenze di tutti.
Chi sono questi tutti?
Innanzitutto I residenti nelle strade interessate ai parcheggi a pagamento. Questi
Alberobellesi vivono una situazione molto
diversa da quella degli altri cittadini, degli
ospiti e di quelli che vengono al centro del
paese per motivi di lavoro. Sono quattro
categorie di utenti con diverse esigenze e
problematiche.
Gli spazi da destinare alla sosta, pertanto,
vanno finalizzati alle categorie di cittadini.
Chi abita, ad esempio, in Corso Vittorio
Emanuele spesso parcheggia in via Alighie-
ri o a Piazza Roma (quando non diventa
garage gratuiti all’aperto di alcuni), perché
mancano i posti- macchina. Pertanto questo cittadino è il più tartassato, in quanto
paga l’IMU per la casa dove abita, paga le
tasse al Comune e per vivere a casa sua
paga, a volte, anche il parcheggio.
Nelle strade del centro, oltre alle abitazioni
private, vi sono uffici e negozi.
Dove è scritto che chi viene al centro per
lavorare deve occupare gli spazi delle strisce bianche?
Non si possono creare per questi lavoratori
aree riservate, non proprio sotto l’ufficio?
Ebbene su questo problema, grave e sostanziale, per le tasche degli alberobellesi
e per l’economia della nostra città, fin’ora
non c’è stato alcun confronto pubblico. Si
insedia la consulta dei commercianti, si
parla con i venditori di souvenir, e i residenti del centro storico, non sono soggetti
strettamente interessati ai problemi economici che in questa parte di Alberobello si
sviluppano?
Tutti discernano sul parcheggio e sul percorso dei bus dei turisti. Tutti dicono di
cambiare.
Cosa? E soprattutto come?
La pianificazione turistica della ospitalità
non può essere vessatoria, ma accogliente
e stimolante a restare, non a fuggire subito
perché si paga molto.
In termini di parcheggio vi è già una delibera di giunta del mese di marzo del 2013
relativa alla circolazione dei camper in città. Completamente disattesa, nonostante
gli esposti e le vivaci proteste degli abitanti
della zona e di alcuni cittadini.
Si parla di un piano strategico DOPO la
delibera sui camper e dopo la disdetta alla
società che gestisce i parcheggi a pagamento.
Ma la strategia non viene prima dei singoli
provvedimenti?
Un paese come il nostro, visitato per 365
giorni all’anno, può permettersi, ad esempio, un responsabile della polizia municipale part-time e vigili a tre ore alla settimana?
Nel frattempo, se ben guardate, siamo il
paese più inquinato di segnaletica, mai vista tanta! Più è presente, più si confondono
le idee. La dimostrazione sta nel fatto che
per far rispettare i divieti già segnalati, il
paese viene “cintato” dalla transenne. Un
divieto è segnalato da un palo, da due
transenne, da uno striscione, da un vigile,
da un volontario della protezione civile!
Non sono forse molti?
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Anno II - febbraio 2014
numero 02
Cultura e Territorio
anagrafe
Dal Foglio Settimanale della parrocchia di sant’Antonio
BATTESIMI
Domenica 5 gennaio
Per Antonio di Nicola Lippolis e
Maria Notarnicola
Domenica 12 gennaio
per Angelo di Vincenzo Veneziano e
Giuliana Trisolini.
Domenica 2 febbraio
Per Giovanna di Amedeo G. Quarato
e Marilena Pugliese
ANNIVERSARI di MATRIMONIO
Domenica 2 febbraio
50° per Lorenzo Laera e Antonietta
Furno
La domenica mattina dopo la messa
delle 10.00 nel salone Sant’Antonio
il Cinema per bambini (ma anche per
i genitori).
Numeri utili
In ricordo
Pronto soccorso
080.4328220 – 118
Guardia Medica
080.4328230
Ufficiale Sanitario
080.4328225
Ospedale
di Putignano
080.4050111
RSA San Raffaele
080.4326228
080.4326200
Farmacia
INDIVERI
080.4321019
Presso l’ Università degli studi di Roma “La Sapienza”, GIUSEPPE
LONGO, figlio del nostro concittadino Mauro, ha conseguito con 110 e
lode, la seconda laurea in SCIENZA DELL’ AMMINISTRAZIONE, discutendo brillantemente la tesi GLI STRUMENTI DI CONTROLLO DELLA
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.
IL CASO DELLA REGIONE LAZIO.
Relatore il chiarissimo professor
Angelo Maria Petroni. A Giuseppe,
già dottore in Giurisprudenza, vive
congratulazioni e auguri affettuosissimi da tutti i parenti e dagli
amici di papà Mauro, mamma
Pina e zia Anna.
Farmacia
PETRELLA
080.4321047
NOZZE DI DIAMANTE
Guardia di Finanza
080.4911017
Il 21 dicembre 2013
Antonio FUSILLO di i
89 anni e Maria Domenica VINCI di 80
anni, residenti in via
cap. Di Mola, hanno
festeggiato i 60 anni di
matrimonio. Infatti, la
loro unione fu celebrata nella chiesa madre
di Noci il 21 dicembre
1953. Insieme ai loro
figli e nipoti, Antonio e Maria, hanno ricevuta la gradita visita del sindaco
avv. Michele LONGO e dell’assessore ai servizi sociali Giuseppe RICCI, i quali
hanno consegnato agli “sposini” un attestato in ricordo di questo invidiabile
traguardo, non molto comune. All’augurio del sindaco per i sessanta anni di
vita trascorsi insieme, Antonio ha risposto con serenità “non c’e ne siamo
accorti”, il che la dice lunga sul bel rapporto intercorso tra i due, costellato
di eventi gioiosi e dolorosi, ma sempre nella comprensione e nell’amore reciproco. Che siano di esempio per le coppie più giovani.
Carissimi Antonio e Maria, ci rivediamo fra 10 anni per festeggiare le nozze
di platino
Un saluto da Gianfranco Romanazzi
Carabinieri
080.4321010
Polizia Locale
080.4325340
Corpo Forestale
080.4322848
Vigili del Fuoco
080.4911222
Polizia Stradale
080.4963680
La Vigilante
080.4325621
080.4321960
Municipio
080.4036211
Ufficio Turistico
080.4322060
Stazione FSE
080.4321344
Ufficio Postale
080.4320311
Informagiovani
080.4322280
Acquedotto
Pugliese
800.735735
ENEL
803.500
800.900800
ELA FANIZZA
IN PANARO
N \17\11\1942
M \23\01\2014
25
Atto di accusa?
La palestra
Sono stati avviati, i lavori della costruzione della palestra nel plesso
scolastico di via Barsento, dove c’era un campetto all’aperto. I lavori
sono iniziati e come mostriamo nella foto proseguono con ritmo
normale.
Quest’opera fu voluta fortemente dal sindaco De Luca, su istanza
delle insegnanti soprattutto della scuola materna perché quel complesso non aveva ampi spazi coperti.
Villa Donnaloja
La villa Donnaloja la rivedremo aperta alle prossime prime comunioni o cresime, perché, a parte la Parrocchia
di Sant’Antonio, nessun altro è mai entrato in questo
spazio ordinato che fa bella mostra di sé alle spalle
di un cancello desolatamente chiuso. Uno spazio importante, al centro del Rione Monti, dove occorre da
subito pensare una custodia e un utilizzo intelligente.
Un problema non sociale ed economico, ma turisticopolitico.
Lavori fognari
Su via Barsento sono stati avviati i lavori idrici e
fognari per il Contratto di quartiere, ossia le abitazioni che si stanno realizzando nello spazio fra
la scuola e la conceria. Sono alloggi destinati ai
più bisognosi.
Stop via della Coreggia
Andiamo tutti di corsa! Siamo distratti talvolta
fermarsi ad uno stop è un optional!
Se poi allo stop, mancano pure le strisce orizzontali, allora siamo giustificati … Attenzione ai conducenti delle auto e a chi ha l’obbligo di rifare la
segnaletica orizzontale. Ph. Donato SPECIALE.
Sotto il ponte
La sistemazione della strada sotto il
ponte di via Noci è un problema che
ci trasciniamo da anni. Le forti piogge
creano in quel punto sempre disagi.
Si continua ad intervenire per rendere
più sicura la situazione di quel breve
ma strategico tratto di strada.
Le foto qui pubblicate, non sono un atto di accusa.
Vogliamo solo dare una mano di aiuto, su segnalazione dei cittadini,
a chi deve intervenire, in primo luogo noi Alberobellesi,
che dovremmo amare e difendere il nostro paese.
Lavori ferroviari
Abbiamo già segnalato l’aggiudicazione per i lavori di rifacimento
del ponte sulla ferrovia di via Giuseppe Notarnicola. Adesso sono
iniziati. Sparirà, senza che nessuno protesti, anche il capolavoro
del ponte in pietra. Qual è l’autorità competente per la difesa del
nostro patrimonio culturale?
La circonvallazione
Recentemente una corrispondenza giornalistica
“poetica” ha fatto rilevare la mancanza di marciapiedi sulla nostra circonvallazione Viale 7 liberatori
della Selva, con la risposta – letterale – dell’assessore al ramo “nessuno mi ha detto niente”. A parte
che i marciapiedi vanno sistemati e costruiti all’interno della cinta urbana dove sono disastrati e rotti
e poi perché non costruirli anche fra Alberobello e
Locorotondo visto che i pellegrini vengono per i
Santi Medici?
Chi fa da se
Chi fa da se, fa per tre non solo in casa,
anche davanti all’uscio. Così Donato Rongo, in abiti da lavoro, ha sistemato l’aiuola,
potando e rigenerando le piante. Potando
non tagliando!
Alluvione
La sistemazione definitiva della rete di scarico delle acque meteoriche è in arrivo. Dopo l’alluvione
di ottobre scorso sono stati finanziati i lavori per
incanalare le acque piovane nell’ultimo tratto da
via Cristoforo Colombo, attraverso via Paisiello,
fino al punto di smaltimento finale. Nel frattempo
sono stati appaltati, per 2.000,00 euro, la pulizia
della griglia del recapito per evitare intasamenti e
quindi allagamenti.
28
Brevi di Cronaca
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Trovati e
restituiti
2.500 euro
Può capitare di trovare un portafoglio o un
sacchetto chiuso, che contenga oggetti di
valore.
E quando trovi 2.500,00 euro, oltre i documenti del proprietario, la voglia di buttare tutto e trattenere i soldi, visti i tempi,
è facile.
Non è facile perché i soldi possono anche essere il frutto del lavoro e dei sacrifici. È successo così! Durante le festività
natalizie sono stati trovati e restituiti. La
mancia? 250.00 euro, il 10 per cento! No
grazie! Siamo sotto Natale meglio la beneficenza!
Così è stato. L’opera Don Guanella ha ricevuto il versamento. Ci sono ancora persone oneste che restituiscono i soldi, che
fanno la fila per pagare le tasse, sbagliate,
che parcheggiano nelle strisce blu sotto
casa pagando il ticket. Ci sono, non sono
rare. Questa è la storia.
I personaggi? Hanno nome e cognome,
ma ci hanno chiesto di non scriverli.
Quattro
giovani ladri
fuggiti nelle
campagne
I militari della Stazione Carabinieri di Alberobello, durante il normale servizio di
perlustrazione per il controllo del territorio, nelle ore notturne, il 10 gennaio, in
Contrada Popoleto, incrociavano una Fiat
Punto con a bordo quattro giovani non
del luogo. Questi alla vista dei militari si
allontanavano velocemente. Iniziava così
un inseguimento durato alcuni minuti.
Il conducente dell’autovettura sospetta,
all’altezza del campo sportivo, nel girare
a destra (in direzione del Ristorante “GLI
ULIVI”) perdeva il controllo andando a
sbattere violentemente contro un muretto a secco. I quattro giovani, comunque
usciti illesi dall’auto, sono fuggiti a piedi
nelle campagne circostanti. Da un controllo alla Banca Dati, l’autovettura è risultata rubata a Roma. All’interno sono state
trovate due grosse taniche vuote con tubo
in gomma per l’aspirazione di benzina o
gasolio, vari attrezzi da scasso (“piede di
porco”, seghetti, palanchini e torce). Tutto
materiale solitamente usato per i furti in
appartamento. L’autovettura e gli attrezzi
da scasso sono stati sequestrati.
Sequestrate
alcune dosi
di marjiuana
a un giovane
alberobellese
Il 15 gennaio i militari della Stazione Carabinieri di Alberobello, durante un normale
controllo finalizzato alla prevenzione ed
eventuale repressione allo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno fermato e deferito, in stato di libertà, alla Procura della
Repubblica di Bari, un ragazzo alberobellese. Il giovane, a più riprese, aveva effettuato movimenti sospetti, uno dei quali
aveva permesso ai militari di procedere al
sequestro di alcune dosi di sostanze stupefacenti del tipo leggero “marjiuana”. In
tale circostanza un altro giovane, sempre
nostro concittadino, veniva segnalato amministrativamente alla Prefettura di Bari
quale assuntore di sostanze stupefacenti.
Discarica
abusiva
in Coreggia
Nella mattinata del 27 gennaio il Comando
Stazione Forestale di Alberobello ha operato il sequestro penale preventivo di una
discarica abusiva delle dimensioni di mq.
140 circa e di un quantitativo di rifiuti stimato in 450 mc. circa, in Coreggia. I militari ponevano fine ad una attività illecita
ormai sempre più frequente nei nostri territori: quella dell’attività di gestione delle
discariche abusive. In particolare, i rifiuti
costituiti da materiale di risulta da attività
di costruzione e demolizione unitamente a
materiale plastico, venivano accumulati e
abbandonati per un lungo periodo di tempo, senza alcuna separazione dal terreno
sottostante esposto perciò al pericolo
d’inquinamento, in una situazione di fatto
che, nell’ottica della tutela per l’ambiente
presenta connotazioni tipiche della discarica, intesa come luogo in cui si svolge
lo smaltimento di rifiuti (o alcune fasi di
smaltimento) mediante deposito sul suolo
o nel suolo. Di fatto, nel caso di specie
sussiste un presupposto necessario, quale la chiara intenzione del proprietario del
sito nonché produttore dei rifiuti, di volersene disfare. Motivo per cui si configura
la caratteristica di una discarica abusiva.
Il proprietario è stato denunciato a piede
libero.
Furto
sventato
Nella serata del 21 gennaio, veniva segnalata la presenza di alcuni giovani in Via
Lamarmora, intenti a forzare, con degli attrezzi, la porta di una abitazione. Sul posto
arrivavano immediatamente una pattuglia
dei Vigili Urbani ed una della locale Stazione dei Carabinieri. L’intervento tempestivo permetteva di sventare il furto. Infatti,
i malfattori avevano danneggiato solo la
porta di ingresso senza accedere all’interno dell’abitazione. I ladri, sorpresi dalla
presenza dei militari, fuggivano a bordo di
autovettura poi risultata essere stata rubata nel Comune di Modugno.
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Il Commento
Atti di vandalismo nella “Michelangelo La Sorte” di via Barsento
La notte nella scuola, la mattina fermati
IL FATTO
La notte fra il 22 e il 23 gennaio, ignoti,
dopo aver rotto una finestra del plesso
scolastico di Via Barsento entravano nelle
aule ribaltando il contenuto di cassetti ed
armadietti; in alcune aule sono stati rinvenuti recipienti di vernici svuotati in terra,
in altre, utilizzando gli spray rinvenuti sul
posto, sono stati imbrattati i muri. Vista la
gravità dell’episodio e il tempo necessario per il ripristino dei danni, il sindaco ha
sospeso le lezioni per due giorni, così gli
alunni sono stati costretti a far ritornare a
casa. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale Stazione, in collaborazione
con la Polizia Municipale, che effettuavano
il sopralluogo. Successivamente, a seguito
di segnalazioni ricevute da “La Vigilante”,
gli stessi militari riuscivano ad individuare
uno dei giovani teppisti. Durante la perquisizione domiciliare, venivano trovate
delle scarpe da ginnastica con residui della stessa vernice versata all’interno della
scuola elementare “Michelangelo La Sorte
con la suola identica alle tracce rinvenute
sul posto. Nella tarda mattinata venivano
identificati altri due giovani minorenni che
ammettevano le proprie responsabilità. In
particolare sul telefonino di uno di loro vi
erano le fotografie delle aule imbrattate durante la notte. I tre sono stati denunciati: il
maggiorenne, in stato di libertà alla Procura
della Repubblica, presso il Tribunale di Bari,
mentre i due minori alla Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni.
Costruire una rete di valori
di Lia Copertino assistente sociale
C
i sono sempre stati episodi di violenza e di
vandalismo, ma la causa di tali fenomeni
negli ultimi anni non è la bravata in se per se,
è la crisi di un sistema: la famiglia che era
un argine di valori, la scuola dove si insegna,
ma non si educa più, la televisione e i giornali
che parlano poco di cultura. Gli enti locali?
Spetta a loro in quanto espressione della società civile attivare un sistema di rete fra tutte
le parti migliori della cittadinanza attiva per
ritrasmettere i valori del vivere civile: onestà,
fiducia, sacrifici senso del dovere e del bene
comune. Soprattutto spetta alla Amministrazione locale questo ruolo di propulsore e di
raccordo perché sono istituzioni vicine alla
gente, al contatto quotidiano con le povertà.
L’analisi
“La speranza che vi sia ancora giustizia per Itaca”
Q
di Valentina Liuzzi psicologa
uando in una comunità avviene un atto vandalico che colpisce luoghi e beni che
le appartengono e quando ad agire sono proprio i figli di quella comunità, i giovani che in essa sono cresciuti e stanno diventando adulti, la riflessione non può
che riguardare la comunità intera, i “grandi” in particolare! E’ quello che è accaduto, di
notte, nella Scuola Primaria “La Sorte” e in quella dell’Infanzia “Notarnicola”, quando
tre ragazzi hanno irrotto nelle stanze in cui i bambini trascorrono molte ore della loro
quotidianità, danneggiando ambienti e utilizzando impropriamente materiali preziosi per
una scuola, quella italiana, che ha difficoltà anche a sostenere le spese più elementari!
Ciò ha comportato un danno umano oltre che all’erario, se si pensa che per due giorni il normale svolgimento delle
lezioni è stato sospeso e anche
la mensa e i bambini hanno dovuto rinunciare ad apprendere,
a socializzare, a stare là dove
dovrebbero crescere e diventare
migliori…
La questione non può soltanto
trovarci indignati, offesi, arrabbiati, giudicanti, questo non può
bastare! Il tema dei giovani e del
loro disagio, ci riguarda inevitabilmente ed è lo specchio del
disagio dell’intera società, che
non riesce a stare al passo con i cambiamenti repentini della famiglia, dell’identità, del
mondo del lavoro, ecc. Occorre una riflessione più profonda e più ampia. Non credo
che sia casuale la scelta del luogo in cui agire tutta la propria aggressività. Perché una
scuola e non un negozio o uno studio? Forse l’attacco di questi giovani è proprio all’istituzione; la scuola rappresenta proprio il luogo simbolico dell’adulto autorevole, del
maestro, non solo il luogo dell’apprendimento. L’attacco è, forse, all’adulto, all’autorità,
di cui vengono imbrattati i muri, i pavimenti e le tende, per chiederne una qualche
reazione. Dove sono i padri? Dove sono i maestri? Dov’è l’autorità? Chi pone il limite?
I tre ragazzi di cui tanto si è parlato in questo paesino che non risparmia predicozzi a
nessuno e in cui tutti sentono di potersi ergere a giudici perfetti, hanno offerto il braccio
ad una miriade di altri ragazzini che a quell’ora erano a casa, apparentemente sereni nei
loro letti caldi, ma che ugualmente soffrono e chiedono disperatamente che un adulto
ci sia nelle loro vite, uno che possa farli sentire al sicuro, che possa indicare loro una
via, che li accolga e li rimproveri, che indichi loro una Legge, che la smetta di latitare
e di fare l’amico!
Da Freud in poi, la psicoanalisi ha introdotto il concetto di “Complesso di Edipo”, con
la conflittualità generazionale tra padri e figli. Oggi lo psicanalista Massimo Recalcati
propone una nuova ed interessante prospettiva, evoca “la figura omerica di Telemaco
come il rovescio di quella di Edipo”. Edipo viveva il proprio padre come un rivale, come
un ostacolo sulla propria strada, “Telemaco, invece, coi suoi occhi, guarda il mare,
scruta l’ orizzonte. Aspetta che la nave di suo padre - che non ha mai conosciuto - ritorni per riportare la Legge nella sua isola dominata dai Proci che gli hanno occupato
la casa e che godono impunemente e senza ritegno delle sue proprietà”. “Egli cerca
il padre non come un rivale con il quale battersi, ma come un augurio, una speranza,
come la possibilità di riportare la Legge sulla propria terra. Se Edipo è la tragedia della
trasgressione della Legge, Telemaco incarna l’ invocazione della Legge; egli prega
affinché il padre ritorni dal mare e pone in questo ritorno la speranza che vi sia ancora
giustizia per Itaca”.
29
30
Coreggia
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Incontro cittadino
di Mariangela Palmisano
D
omenica 19 gennaio si è svolto l’incontro con l’Amministrazione comunale promosso dal Comitato Cittadino
per la Tutela della Salute e Ambiente sull’esempio di quelli che in passato organizzava
l’associazione l’occhiazzurra (associazione culturale fondata dalla compianta
poetessa Angela Palmisano). La riunione
si è tenuta nella sede dell’Associazione, di
proprietà della Parrocchia dei Santi Medici,
e si è potuta svolgere soprattutto grazie al
senso civico e alla dedizione del direttivo
della stessa associazione che da oltre 15
anni si contraddistingue per la valorizzazione e promozione dei valori e delle esigenze
della comunità.
Erano presenti il Sindaco Michele Longo,
gli assessori: Costantino Greco, Cosmo
Perta e Giuseppe Ricci, e il presidente del
consiglio comunale Giuseppe Pugliese
con i consiglieri Piero Carucci e Vitantonio Ignisci.
Assenti, perché non sarebbero stati invitati, i consiglieri comunali di minoranza.
Moderatore Sabino Palmisano, referente del
comitato organizzatore.Gli argomenti proposti per la discussione sono abbastanza
importanti e, tenuto conto che era di domenica sera, la partecipazione e il dibattito
sono stati vivaci e costruttivi.
VIABILITà
e SICUREZZA STRADALE
L’argomento viabilità e sicurezza stradale
ha occupato la maggior parte del tempo.
La scorsa estate venne preso l’impegno
da parte degli Amministratori di provare a
redigere un progetto
con i vigili urbani, che
potesse garantire la sicurezza sia degli automobilisti sia dei pedoni
secondo la normativa
attuale.
Il consigliere Vitantonio
Ignisci, (di cui riportiamo un suo intervento
su questo specifico
tema) in qualità di delegato alla Coreggia,
ha illustrato la proposta
preparata, che al momento riguarderebbe la
prima parte di Via Angelo Turi e garantirebbe
la possibilità di camminare a piedi senza
pericolo con il rispetto del limite di velocità
di 30 km/h, a suo tempo installato, ma molte volte non rispettato e con la creazione di
un parcheggio per circa 30 posti macchina.
Per questo tratto di strada si sarebbe pensato ad un “senso unico” dalla Piazzetta
Madonna del Rosario sino all’incrocio della Scuola. Lungo questo percorso (stretto)
hanno sede l’ufficio
postale e lo sportello bancario e, in
un prossimo futuro,
anche la farmacia.
Sarebbero previste
anche la realizzazione di due rotonde: in
viale Serenissima e
in Via Scrasciolla.
Questo progetto, secondo il parere del
sindaco, darebbe
dignità alla Coreggia
diventando un piccolo centro urbano
anziché solo un attraversamento superveloce. La maggior parte di presenti
non ha condiviso la
soluzione avanzata,
facendo presente la necessità di sistemare
prima le arterie stradali laterali lasciando
intravedere, purtroppo, problematiche soprattutto personali piuttosto che l’interesse
per il bene della collettività.
Alcuni cittadini presenti hanno anche pen-
sato che la proposta del “senso unico”
sia stata fatta per “agevolare qualcuno”
ribadendo che il problema di trovare il parcheggio sia un dovere dei proprietari degli
immobili delle Poste, negozi o banca (n.d.r.
gli immobili in questione però sono stati fatti
oltre 30 fa quando non c’era ancora la regola di lasciare determinati metri dalla strada
pubblica). Anche questa volta, nonostante
la buona volontà degli attuali amministratori, (proprio come nella passata giunta,
quando l’allora consigliere delegato, Vito
Carparelli, aveva tentato di proporre una
soluzione al problema) non si è arrivati ad
un accordo. Purtroppo tutti vogliamo tutto
ma nessuno vuole rinunciare a nulla.
ANTENNE
Dopo il dibattito molto acceso sulla viabilità, si è parlato delle antenne. In Coreggia ve
ne sono due, una per la telefonia mobile e
l’altra per l’amplificazione del segnale wifi;
ambedue costruite su proprietà privata.
Questo argomento (che ha innestato la nascita del comitato) è molto sentito da tutta
la popolazione coreggiana, ma, anche qui
si ha l’impressione che il dibattito sia frutto
più di faide personali che di vero interesse
per il bene pubblico. I rappresentanti della
Giunta Longo hanno dichiarato che, pur
Coreggia
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Colloquio con Vitantonio Ignisci
Dare dignità alla Coreggia
P
essendo contrari alle installazioni delle antenne, queste al momento hanno le carte in
regola viste le misurazione che sono state
fatte sia all’esterno sia all’interno dell’edificio scolastico; anzi è risultato più dannoso
lo squillo di un telefonino avvenuto durante
la misurazione. Inoltre agli intervenuti si è
assicurato l’avvio dell’iter burocratico per la
realizzazione del piano della antenne. (vedi
La Piazza n.8 dicembre 2013 a pag. 17).
TARES
Sull’argomento tassa sui rifiuti ha risposto,
puntualmente, l’assessore Cosmo Perta
informando che le cartelle corrette arriveranno nei prossimi mesi e potrebbero
contenere sia aumenti come anche riduzioni. L’errore registrato a dicembre, solo
sulle utenze domestiche, si è verificato per
il trasferimento dal vecchio sistema della
TARSU a quello della TARES con l’intervento della variazione dei parametri. Chiunque
avesse dubbi o dovesse comunicare eventuali agevolazioni (Legge 104 o possesso
compostiera) può rivolgersi agli uffici comunali. Per quando riguarda questo specifico argomento, ci si dovrebbe impegnare
tutti per la differenziata al fine di evitare di
pagare la ecotassa regionale.
RETE IDRICA
Per quanto concerne l’ampliamento della
rete idrica, nonostante un progetto redatto e illustrato dall’Ing. Vito Colucci nel
precedente incontro, ci sarebbero ancora
problemi burocratici che l’Amministrazione
cercherà di risolvere.
TRASPORTI
L’assessore Cosimo Perta, per quanto attiene il trasporto urbano pubblico, ha comunicato che sarà presto espletato un servizio navetta che collegherà i vari punti di
Alberobello, compresa la Coreggia.
Dopo un incontro che sembrava essere una
seduta di consiglio comunale per la vivacità
degli interventi dei cittadini, pur mancando
l’opposizione politica, ci si è congedati
dandosi appuntamento tra qualche mese.
er meglio approfondire quanto dibattuto nell’incontro in Coreggia, abbiamo chiesto al dottor Vitantonio Ignisci, consigliere delegato per la frazione,
cosa significa dare dignità alla Coreggia.
Questa affermazione è stata fatta dal sindaco durante l’incontro e da lei ripresa,
cosa intendevate dire?
La domanda mi sembra capziosa e tendente ad alimentare inutili polemiche. Nel
contesto si parlava di ridare “dignità ad
una strada, al centro urbano di Coreggia” e
non certo ai Coreggiani, che l’hanno sempre avuta: probabilmente da alcuni non è
stato ben compreso quanto discusso su
questo tema durante l’incontro. L’amministrazione, in sostanza, vuole porre le basi
per progettare e realizzare un futuro ricco di
prospettive e sicuramente la sistemazione
viaria di una zona abitata restituisce vivibilità e quindi ai cittadini, sicurezza e spazi
attrezzati. Infatti è nostra intenzione creare
un percorso pedonale che va dalla Piazzetta
Madonna del Rosario alla Parrocchia San
Vito Martire, oltre a creare lungo tutto il tratto posti auto compresi spazi per disabili.
A tal proposito rivolgo io due domande ai
Cittadini di Coreggia:
1) Vi sentite sicuri nell’attraversare oggi a
piedi il centro abitato o di lasciare da soli
i vostri figli in centro, in modo da andare
liberamente in Chiesa o in altri posti?
2) Volete che la nostra strada principale
rimanga una strada di passaggio o meglio
di collegamento tra Fasano e Alberobello, di
difficile percorribilità e che costringe a gimcane tra auto parcheggiate e provenienti da
entrambe le direzioni?
Le chiedevo un chiarimento sulla “dignità” per fugare qualsiasi interpretazione e
di gdm
ricevere quindi da lei una interpretazione autentica. Comunque perché vi sono
riserve da parte dei cittadini al progetto
del “senso unico” base di partenza per il
discorso da lei accennato?
Le resistenze ci sono e sono forti, ma sono
anche prevedibili perché il cambiamento è
all’inizio sempre di difficile comprensione.
I miei concittadini coreggiani d’istinto ci
credono poco; anche io, devo essere sincero, ho riflettuto su questo cambiamento
e ho concluso che per realizzare il progetto
occorrono due presupposti: il primo è un
tempo di prova e il secondo è la completezza dell’’intervento. Faremo una prova per
60- 90 giorni, poi tireremo le somme e nel
contempo dobbiamo trovare aree ed attrezzarle a parcheggi, percorsi alternativi sicuri
e infine creare le rotonde come smistamento ordinato del traffico. Vogliamo tentare la
realizzazione di un anello di viabilità intorno
all’’abitato. Pensi un attimo alla possibilità
di aver un territorio ordinato e controllato
e a quanti possano pensare di venire ad
aprire nuove attività nella nostra frazione.
Per esempio quando avremo la farmacia, si
può ipotizzare l’insediamento di uno studio
medico? E se ciò avvenisse; quale sicurezza stradale e quale controllo della viabilità
garantirebbe i cittadini nostri ospiti?
Un intervento attuale per un domani possibile?
L’obiettivo è quello di dare inizio a un cambiamento, per un progetto futuro più complessivo e quando avremo superato questa
fase di prova, avremo certamente le idee
più chiare sul progetto definitivo per la sistemazione della viabilità e del centro urbano di Coreggia.
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Coreggia
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Riaperta la chiesa di San Vito Martire
di Mariangela Palmisano
Le foto sono di Francesco Notarangelo
D
opo due anni di lavori, la chiesa, nella
notte più Santa dell’anno, è stata riaperta anche ai cuori dei fedeli. Alle
21.30 del 24 dicembre l’appuntamento era
alla Madonna del Rosario, dove per due
anni si sono svolte tutte le attività parroc-
chiali ed è stata ospitata la statua di San
Vito. Di qui con la preghiera, con il canto e
la lampada della Pace, il simulacro del Santo è stato portato nella sua storica dimora,
accompagnata dagli applausi e dall’emozione dei fedeli, che hanno preceduto l’ingresso.
Dopo i ringraziamenti da parte del parroco,
don Francesco Sabatelli e del consigliere
comunale Vitantonio Ignisci, è iniziata la
celebrazione eucaristica. Erano presenti
gli assessori Giuseppe Ricci, Daniela Salamida e molti fedeli, alcuni provenienti da
Alberobello. Durante la cerimonia religiosa,
molto sobria, ma resa importante dalla
casula della sua ordinazione sacerdotale
indossata dal parroco don Francesco, è
stato offerto, da una famiglia coreggiana,
un nuovo leggio in legno.
Dopo la Santa Messa è stato organizzato
all’esterno della parrocchia, dai collaboratori parrocchiali, un buffet augurale con
pandoro, panettone e spumante. La Festa
della nascita di Gesù è proseguita la mattina successiva con la Santa Messa del
Giorno di Natale. Era presente il Sindaco,
Michele Longo, accompagnato dal consigliere delegato Vitantonio Ignisci.
Don Francesco ha fortemente voluto la
presenza del parroco emerito di Coreggia
don Pietro Giannoccaro che è stato gentilmente ed amorevolmente accompagnato
sull’altare. Don Pietro, nonostante i suoi
non pochi problemi di salute, ha comunque augurato “a modo suo” ai presenti un
sereno Natale.
La giornata, si è chiusa con un concerto,
voluto dall’amministrazione comunale, del
quartetto jazz composto da: Giuseppe
Delre (voce), Dino Plasmati (chitarra),
Vince Abbracciante (organo) e Marcello
Nisi (batteria). Con questo spirito natalizio
sono state organizzate anche le “tombolate in … famiglia” per trascorrere in modo
sobrio due domenica (29 dicembre e 5
gennaio). Durante la messa dell’Epifania,
ultima festa del periodo natalizio, l’offer-
torio è stato “animato” dalla presenza di 3
piccoli Re Magi.
Possiamo quindi dire che finalmente la
chiesa è stata ri…fatta ora bisognerebbe
ri…fare i parrocchiani!
Attualità e Politica
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Consiglio comunale dei ragazzi: Roberta Rinaldi vice Sindaco
Daniel Edoardo Tucci è il nuovo sindaco
D
aniel Edoardo Tucci, 1^ B della
Scuola Media “Tinelli”, è il nuovo
sindaco del Consiglio Comunale
dei Ragazzi. Alla riunione, appositamente
convocata, nel pomeriggio del 24 gennaio, tenutasi nella Sala Consigliare del
Comune, oltre ai 21 ragazzi risultati eletti
nelle consultazioni elettorali svoltesi il 10
dicembre 2013 (già comunicati nel numero scorso del giornale e qui riportati),
erano presenti il sindaco Michele Longo,
la Vice Sindaco Daniela Salamida, l’Assessore Piero Susca, il consigliere Vito
Carparelli ed una folta cornice di pubblico fra insegnanti e genitori. Fungeva da
segretario verbalizzante il dirigente Nino
Salamida. Alla fase preliminare di appello e presentazione dei nuovi consiglieri è
seguita la doppia votazione per la elezione
del sindaco e quella del vice sindaco, dalle quali sono risultati eletti rispettivamente
Daniel Edoardo Tucci e Roberta Rinaldi.
Il neo sindaco, nel suo discorso di investitura, non ha mancato di rimarcare le
sue origini straniere, manifestando, nel
contempo, la gioia di trovarsi in questa
“terra stupenda” così l’ha definita. “Sono
nato in una terra lontana – ha proseguito
LISTA N. 1 SCUOLA PRIMARIA
1. BLONDA CHRISTIAN
2. BRUNO ISABELLA
3. BUZZERIO MARCO
4. DE MICHELE ONOFRIO
5. DI MOLA FRANCESCO
6. GIROLAMO ALESSANDRO
7. MAGGI ANICA
8. NOTARANGELO GABRIELE
9. PERRINI GIUSEPPE
10. RINALDI ROBERTA
Daniel – dove i bambini vivono in condizioni di disagio e, nella maggioranza dei
casi, vengono abbandonati a se stessi.
Mi ritengo fortunato perché sono figlio di
due terre, quella che mi ha visto nascere
e l’altra che mi sta dando l’opportunità di
vivere, grazie anche ai miei nuovi genitori. Grazie a tutti voi che mi avete eletto a
sindaco dei ragazzi. Sarà nostro compito
osservare, consigliare, suggerire, discutere i nostri problemi e presentare le nostre richieste al “consiglio dei grandi”, per
vivere al meglio in questa nostra città. Il
dovere, che sento, è quello di sostenere le
istituzioni per curare e tramandare la storia e le tradizioni di Alberobello ammirata
da tutto il mondo”.
Il Sindaco Michele Longo, nel chiudere i lavori si è complimentato con tutti i
ragazzi, eletti ed elettori, perché “sono
loro i rappresentanti della comunità, ma
soprattutto gli amministratori del futuro”.
Nel sottolineare l’efficacia e la bontà della
politica, come mezzo di sostegno civile
e sociale per la collettività, ha esortato i
ragazzi a fare proposte che il consiglio dei
grandi provvederà ad approvare.
Nel prossimo consiglio utile (dei grandi)
si procederà alla ratifica ufficiale degli
eletti e alla investitura del neo sindaco
con la tradizionale fascia tricolore.
LISTA N. 2 SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO 1. BALDINI ANTONIO FERNANDO
2. BELVISO ARIANNA
3. COLUCCI MARCO
4. ELLECOSTA MARIE NIVES
5. GILIBERTI FABIO
6. LEO ALESSIA
7. LIPPOLIS DAVIDE
8. MASCIULLI PAOLA
9. SGOBBA EMILIO
10. SGOBBA SIMONE
11. TUCCI DANIEL EDUARDO
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Attualità e Politica
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Nel palazzo
INGEGNERE CAPO
La funzione rimane ancora scoperta. L’ex
assessore L’Abbate faceva rilevare il danno
irreparabile dopo due anni di questa provvisorietà e la necessità di un forte valore
aggiunto in questo settore per adempiere
alle esigenze di una città UNESCO. Il posto è
vacante dal 31 dicembre 2013, e nella scia
dei rinnovi parziali, il sindaco ha conferito l’
incarico per un mese (fino al 20 febbraio
2014) al geom. Francesco Aquilino, dipendente comunale, in attesa degli adempimenti del bando. Nel frattempo il geom. Pinuccio
Palmisano è a metà servizio fra Alberobello
e Martina Franca.
SEGRETARIO GENERALE
È stato nominato per due mesi fino a marzo
2014, il dott. Pasquale Mazzone, 62 anni
con esperienza in grossi centri della BAT.Si
continua con incarichi a termine dopo il dott.
Lozzi la cui risoluzione del rapporto ha molti
lati oscuri. Infatti mentre il sindaco nel Consiglio comunale del 9 dicembre dichiarava
che il rapporto si interrompeva perché Lozzi
doveva ritornare a Poggiorsini, nella stessa
seduta pubblica l’interessato, spiazzando
tutti, dichiarava che diventava segretario comunale a Adelfia.
CODICE DI COMPORTAMENTO
Stabilito che non esiste nessuna legge che
rende gli uomini onesti, ma è l’animo e la
cultura dell’individuo che ne detta il comportamento, nella pubblica amministrazione si divertono da sempre ad emanare regolamenti tesi ad evitare la corruzione. La
cronaca insegna che il fenomeno continua.
Ebbene il Comune di Alberobello si è adeguato e con delibera di Giunta del 27 dicembre 2013 ha adottato uno schema di codice
di comportamento aperto alle osservazioni
di chi può avere interesse. Non sappiamo
che effetto avrà questo codice, ma, a noi
con i capelli bianchi, ha fatto sorridere leggere questo comma dell’art. 10 dal titolo:
COMPORTAMENTO NEI RAPPORTI PRIVATI
2. In particolare, nei rapporti privati con altri
enti pubblici, comprese le relazioni extralavorative con pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, il dipendente:
- non promette facilitazioni per pratiche
d’ufficio in cambio di una agevolazione
per le proprie;
- non chiede di parlare con i superiori gerarchici dell’impiegato o funzionario che
segue la questione privata del dipendente, facendo leva sulla propria posizione
gerarchica all’interno del Comune;
- non diffonde informazioni e non fa commenti, nel rispetto e nei limiti della libertà di espressione, volutamente atti
a ledere l’immagine o l’onorabilità di
colleghi, di superiori gerarchici, di amministratori, o dell’ente in generale.
... nel senso che se il pubblico dipendente deve incazzarsi, deve recarsi al
bagno da solo e lì parlare guardandosi
allo specchio!
POLIZIA LOCALE
Il vigile Martino Longo ci ha informato che
si è tenuta a Milano (il 12 gennaio) e a Roma
(13 gennaio) una mobilitazione nazionale della polizia locale “tutti sotto un’unica
bandiera”.
Questo movimento, il cui coordinatore nazionale è il dott. Salvatore Rabita, della
Polizia Municipale di Caltanisetta, chiede
pari dignità e opportunità con le altre Polizie Nazionali. L’ultima norma in materia, infatti, risale al 7 marzo 1986, “legge quadro
65/1986, sull’ordinamento della polizia municipale”, che riconosce ai “VIGILI URBANI”
lo “status di Poliziotto Municipale” ponendo
fine alla discriminazione (non solo nel termine, ma soprattutto giuridicamente) esistente
fra le diverse polizie dello Stato e i servizi
di vigilanza urbana dei comuni. Da quindici
anni a questa parte, alle tante riforme che si
sono succedute, tra cui quella relativa alla
modifica dell’art. 117 della Costituzione, alle
nuove attribuzioni ai Comuni in materia di Sicurezza Urbana con conseguente aumento
di compiti, funzioni e nuovi rischi, non sono
seguiti adeguati strumenti di tutela e di lavoro alla Polizia Locale disconoscendo di
fatto quello STATUS, che 30 anni prima gli
era stato riconosciuto. Oggi la Polizia Locale è sempre più presente nella la sicurezza
urbana, ma la politica preferisce nascondere
questa realtà ai cittadini, alimentando invece la visione antipatica, banale e arcaica del
“Vigile che fa la multa”. Se un Vigile Urbano viene ucciso in servizio, come accadde
a Nicolò Savarino a Milano, a differenza di
Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale,
Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco, non è
riconosciuto NULLA, in quanto il governo
Monti nel togliere la norma sulle cause di
servizio per i dipendenti degli enti locali, ha
dimenticato che tra costoro ci sono gli agenti delle Polizia Locale.
San Sebastiano
patrono dei vigili
Il 20 gennaio, giorno di San Sebastiano, la Polizia Municipale festeggia il
Santo Patrono del corpo. La ricorrenza,
onorata in tutte le città, rappresenta un
momento di riflessione, di valutazione,
ma soprattutto di rendicontazione. La
nostra Polizia Municipale,con un programma sobrio, ha previsto la celebrazione della Santa Messa nella Chiesa di
San Vito Martire in Coreggia, officiata
da don Francesco Sabatelli, alla presenza di autorità civili e militari. Il comandante Giuseppe Rutigliano, nella
relazione sull’attività svolta nell’anno
2013, ha evidenziato i seguenti temi.
Per la sicurezza stradale, a fronte di un
incremento delle violazioni, si è avuto
una diminuzione di incidenti. “Questo è
il frutto – ha sottolineato il funzionario
– dell’impegno profuso, in sinergia con
l’Associazione “Vivi la strada”, in tema
di educazione stradale”. Grande cura è
stata rivolta alla salvaguardia del territorio, in collaborazione con il Corpo Forestale, per interventi mirati a prevenire
e reprimere nel settore urbanistico e
nella conservazione del patrimonio dei
trulli come anche le azioni congiunte rivolte alla prevenzione di incendi campestri e boschivi, e alle recenti calamità
atmosferiche, grazie anche al supporto
de La Vigilante, ai volontari del SER e
della Protezione Civile”. “In sinergia
con le locali stazioni dei Carabinieri - ha
proseguito Rutigliano - un’attenzione
particolare è stata rivolta agli esercizi
pubblici, con interventi mirati al rispetto delle norme igieniche e sanitarie.” Il
messaggio conclusivo lo ha rivolto ai
componenti del corpo, per l’impegno
profuso che, comunque, “non è mai
troppo –ha precisato - nel momento in
cui si rende necessaria una maggiore
presenza perché i cittadini avvertano la
vicinanza, la tutela ed il puntuale sostegno degli uomini con la divisa”. Attualità e Politica
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Francesco Gallo,
vigile urbano caduto sul lavoro
di C. G.
Per l’occasione, al fine di sottolineare il significato del servizio di questi pubblici ufficiali, (come ricordato
prima con la nota inviataci da Martino Longo) riportiamo il racconto del nostro Carmelo Gallo il cui fratello, giovane vigile urbano a Taranto, cadde nell’adempimento del dovere.
D
opo oltre cinquantenni, la città di
Taranto, ricorda il vigile urbano
Francesco Gallo, caduto nell’adempimento del proprio dovere. A lui Taranto,
dopo il monumento funerario nel cimitero,
ha voluto dedicare la nuova Caserma del
Comando di Polizia Locale, inaugurato il
20 gennaio in via Acton, dalle parti del
Maricentro. La cerimonia, da un alto tasso
di compartecipazione emotiva, ha avuto
luogo nel salone della Caserma alla presenza dei familiari, ormai diminuiti, delle
massime autorità civili e religiose con una
celebrazione di una Santa Messa, officiata
dal vescovo sua ecc. mons.. Filippo Santoro. Era il 1 novembre del 1962, tra l’altro
giorno del suo compleanno e compiva 28
anni, la ricorrenza richiama ovunque tanta
partecipazione di gente, ma la folla che si
muove a Taranto, non l’ho vista in nessuna
altra parte … roba da fanatismo, lasciatemi passare il termine. In questa confusione, mio fratello dirigeva il traffico all’incrocio per i Tamburi sul ponte della Ferrovia.
Dal Cimitero, per pura fatalità, si stacca
da un “soprammolle” un cavallo, incautamente assicurato. Nello strappo trascina
con se il bilanciere. Il cavallo corre, corre
sempre più all’impazzata, perché il bilanciere sbatte sulle sue zampe e perché c’è
una discesa accentuata. La gente lungo il
percorso urla, ma il cavallo è … senza freno. Arrivando all’incrocio qualcuno cerca
di attirare l’attenzione del vigile Gallo, che
dopo vari tentativi capisce e si gira con
il corpo, in quello stesso istante giunge
il cavallo, oltremodo imbizzarrito, lo colpisce al
petto; mio fratello
si piega sulle ginocchia e si accascia al suolo.
Muore all’istante.
All’intervista che
mi ha fatto la tv
locale ho si rimarcato il lungo
tempo trascorso,
ma ho anche precisato che la dedicazione all’eroe
deve essere di
monito alle future
generazioni che
comunque vanno
informate. A me la cerimonia è servita
ad “elaborare il lutto”, così si dice oggi,
per affermare un principio sacrosanto,
vecchio quanto l’uomo: darsi una ragione
nella buona e soprattutto nella cattiva sorte. La storia ha i tempi lunghi ma purché
questi non nuocciano all’insegnamento.
Scusatemi … cari lettori
La cerimonia officiata dal vescovo mons. Filippo Santoro
Francesco De Carlo presidente ARI
Nell’ultima Assemblea dell’Associazione
Ristoratori di Alberobello si è proceduto
al rinnovo delle cariche associative per i
prossimi tre anni. La votazione, ha eletto
all’unanimità il nuovo Consiglio Direttivo e
il Presidente, con il numero massimo di
Il nuovo direttivo
De Carlo Francesco presidente; Cardone Michele vicepresidente; Spinetti
Ignazio, tesoriere; consiglieri: Amatulli
Gianvito; Cardone Leonardo; De Carlo
Angelo; Laera Domenico; Lanzillotta
Francesco; Lippolis Francesco; Masciulli Angelo; Salamida Donato.
componenti possibile dallo statuto, cioè
undici ristoratori.
“L’analisi che tutti noi abbiamo fatto sulla
situazione generale del nostro paese è -afferma il presidente Francesco De Carloche l’associazione sia più attiva nella vita
turistica e culturale di Alberobello, soprattutto per le attività di enogastronomia;
a tale scopo l’associazione collabori più
strettamente con gli altri settori produttivi
in considerazione del fatto che già molti
albergatori-ristoratori sono componente
attiva dell’associazione. L’associazione
organizzi un “Forum sul Turismo” con lo
scopo di spronare tutti i protagonisti della
vita imprenditoriale, turistica, culturale e
politica a
fare di più,
meglio e
soprattutto
insieme”.
Il presidente
De Carlo e il nuovo
direttivo hanno già incontrato il Sindaco
per anticipargli la volontà di essere attivamente coinvolti concretamente su temi
quali la nuova gestione dei parcheggi, le
manifestazioni, la tassazione e altri argomenti, sui quali si attende, in tempi brevi,
coinvolgimento e risposte.
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Attualità e Politica
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Assemblea cittadina del PD
La corrida delle bugie
Si è tenuto domenica 19 gennaio l’assemblea del circolo cittadino del Partito Democratico. Il segretario
avv. Viviano Giuliani ci ha fatto pervenire la sua relazione politica, che volentieri pubblichiamo.
S
iamo quasi al secondo anno di amministrazione Longo. Inutile tornare sulla discussione, ampiamente affrontata, della sconfitta elettorale. Oggi dobbiamo
solo ricostruire una alternativa. E la strada
per ricostruire è a nostra disposizione,
dobbiamo solo saperla cogliere.
Innanzi tutto, in questi ultimi mesi, mi è
sembrato che i cittadini di Alberobello
abbiano fatto un bel bilancio delle amministrazioni del centrosinistra alla luce di
questa nuova e terribile esperienza con la
destra locale.
Sono due, in particolare, le riflessioni che
sento fare: 1) le calunnie sui singoli di quella infamante campagna elettorale del 2012
sono state smentite dai fatti. E oggi sono gli
stessi cittadini alberobellesi a constatare e
a parlare di calunnie, non più solo noi. Voglio ricordare, a titolo esemplificativo, che è
stato proprio il gruppo di opposizione “Alleanza per Alberobello” a chiedere in Consiglio Comunale una commissione congiunta
sul nuovo mercato coperto. Da due anni,
infatti, tutto è stranamente fermo. Paradossalmente, però, la maggioranza ha rifiutato.
Perché? Cosa c’è che non si deve sapere?
2) il paese ha potuto toccare con mano la
differenza tra le amministrazioni Panarese
e De Luca - che hanno messo Alberobello
al centro del comprensorio territoriale, protagonista quindi delle politiche turistiche e
culturali come base, anche e soprattutto,
per un armonioso sviluppo economico - e
l’amministrazione della Destra di Longo,
assolutamente incapace non solo di una
qualsivoglia politica di crescita e sviluppo
di Alberobello, ma finanche, come abbiamo potuto constatare in questi ultimi giorni, della semplice e normale gestione ordinaria. Pensiamo a quello che è successo
con la Tarsu/Tares: una confusione dovuta
all’ennesimo errore politico. Confusione
che, probabilmente, non finirà qui. Pensiamo alla cosiddetta mini IMU: un minimo
introito per le casse del Comune, un ulteriore grave disagio per i cittadini, costretti,
poi, a causa dell’assenza totale di chiarezza
nell’informazione, a rivolgersi a consulenti
e commercialisti per pagare quanto dovuto.
Ancora una volta, quindi, una scelta politica
completamente sbagliata.
In questa prospettiva, il ruolo dei partiti del
centrosinistra, ed in particolare del Pd, diventa vitale per il paese.
A parte una attenta opposizione a questo
scellerato governo cittadino, che credo
vada coordinata con il gruppo consiliare
“Alleanza per Alberobello”, c’è la necessità,
in uno spirito di grande responsabilità, di
supplire all’assenza di una reale amministrazione del paese.
Accogliendo, quindi, l’invito di Gianvito
Ricci fattomi all’ultimo incontro, che condivido pienamente, ho pensato di proporvi,
oggi, un direttivo che abbia come scopo
principale quello di rilanciare le politiche del
centrosinistra qui ad Alberobello. Una Alberobello ormai orfana di queste politiche
e pericolosamente indietro rispetto ai paesi
del nostro comprensorio. Un comprensorio
che sta lavorando assiduamente proprio
nella direzione che Alberobello, con le sue
precedenti amministrazioni, aveva indicato.
Quindi, ritengo che il Pd si debba occupare,
per quanto possibile, di cultura, di sport,
del sociale, di promozione del paese, di
giovani. Penso, e spero sia condiviso, a
una scuola di politica e di amministrazione,
grazie ai contatti che tutti noi abbiamo con
persone di grande spessore culturale. Ad
eventi che siamo ben in grado di organizzare, anche se con scarsissime risorse.
Alla base, diventa indispensabile il collegamento con le associazioni di Alberobello,
un dialogo continuo che ci permetta quantomeno di rallentare i passi indietro a cui ci
sta portando l’attuale governo Longo.
Di sicuro, poi, il Pd si dovrebbe occupare
anche di dare una informazione continua e
veritiera alla città.
Dobbiamo purtroppo partire da un dato:
l’amministrazione Longo ha modificato del
tutto lo scenario della vita politica del nostro paese. Ho assistito, in questi due anni,
alla corrida delle bugie. Ora mi chiedo: il
sindaco Longo può davvero esser considerato un politico educato, se le sue buone
maniere sono, in fin dei conti, una maschera per nascondere la verità dei fatti? Personalmente ritengo che la buona educazione
del politico non stia nel saluto, ma nell’essere corretti e leali con il cittadino.
Ecco perché diventa importante saper comunicare: con correttezza e chiarezza.
Pensiamo, infatti, ai lavori che si stanno
realizzando in questi mesi: dal completamento delle abitazioni di edilizia economica e sociale di via Barsento, alla copertura
della palestra della scuola di via Barsento;
sempre in quella via, alla vasca per la raccolta ed il riutilizzo delle acque piovane ed
al centro sociale; alla villa di Sant’Antonio
e all’ex palestra comunale. Atto di onestà
intellettuale e, aggiungo, di buona educazione, sarebbe quello di riconoscere che
tutte queste opere provengono dalle amministrazioni De Luca. E invece? Silenzio
assordante! E non mi meraviglierei se,
nell’inaugurare queste opere, Longo se ne
prendesse anche il merito.
Per tutto questo il ruolo del Pd diventa
fondamentale. E per questa ragione ho
immaginato un direttivo che ritengo possa
rilanciare sia l’attività politica e sociale del
partito sia il dialogo, indispensabile, con le
altre forze del centrosinistra.
Nei prossimi giorni, infatti, chiederò loro un
incontro, perché ritengo che questa azione
di sostegno al paese vada coordinata insieme.
Credo che questa sia la migliore opposizione che si possa fare.
Presidente del Circolo:
Benedetto Sannella
Direttivo:
Viviano Giuliani (segretario); Gianvito
Ricci (vicesegretario); Giacomo Contento; Giuseppe De Palma; Marica Giliberti; Linda Matarrese; Giuseppe Palmisano; Patrizia Palmisano; Ottaviano
Tateo
Attualità e Politica
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Il SEL chiede al sindaco un impegno concreto
Gestione Servizi: che pasticcio!
Sulla preoccupante situazione dei dipendenti e sul ritardo dell’iter amministrativo, riceviamo la seguente
nota del circolo SEL Alberobello “Bella Ciao”, che pubblichiamo
U
na delle più grosse promesse della
campagna elettorale del sindaco Michele Longo e della sua compagine
era quella di risparmiare sulle spese inutili
del comune. Fra queste ultime figurava il
contratto con la Gestione Servizi s.p.a. per
la riscossione dei tributi e per il recupero
dell’evasione.
Detto fatto, a questa società partecipata (si
tratta di una società pubblica, mista, a partecipazione comunale) sono rimasti i tributi
minori e in ossequio al risparmio a tutti i
costi, la TARES, ad esempio, è ritornata
ad essere gestita dall’ufficio tributi del comune. Non si sa con quali risparmi se non
teorici. In realtà è stato fatto ancora di più;
si è detto a questa società che il suo lavoro
terminava a fine 2013 e che si sarebbe poi
proceduto ad indire un bando per la gestione dei tributi minori. Il comune ha quindi
messo in vendita le proprie quote e ha detto ai dipendenti “non vi preoccupate”!
La situazione quindi ad oggi è questa: i
dipendenti della gestione servizi s.p.a. ad
Alberobello sono 3 (1 part time e 2 full
time) ed hanno ricevuto lettera di licenziamento da parte della società, con effetto a
partire dal 31-12-2013 (recentemente sospesa fino al 31-1-2014) e l’attacchino si
è recentemente dimesso. I dipendenti sono
chiaramente in una situazione psicologica
ed economica difficile e soprattutto non
hanno nessuna sicurezza sul loro futuro lavorativo. Rispetto a questa situazione che
fa la nostra amministrazione?
In consiglio comunale, il sindaco ha più volte ripetuto che tutelerà questi dipendenti e
che all’interno del bando di gara che dovrà
indire il comune, inserirà una clausola che
imporrà all’azienda vincitrice l’assunzione
dei tre dipendenti suddetti. La realtà delle
cose però è diversa. Il bando, in realtà, non
è ancora stato pubblicato e a noi risulta,
addirittura, che ad oggi non è stato nemmeno predisposto dall’ufficio competente.
Ma v’è di più. Il sindaco, pur ricevendo formale richiesta, da parte dei sindacati che
rappresentano i lavoratori, per un incontro,
non ha ancora dato nessuna risposta di disponibilità e né tanto meno ha ufficialmente
incontrato i dipendenti. Perché?
Noi che abbiamo a cuore non solo la tu-
tela dei posti di lavoro ma, soprattutto, la
dignità dei lavoratori, abbiamo incontrato
i sindacati, letto determine e delibere e
secondo quanto scritto nei documenti ufficiali e facendo due conti, siamo arrivati
alla conclusione che mettere a bando solo
i tributi minori (ovvero COSAP e imposta
sulla Pubblicità) non c’è nessuna convenienza economica per la potenziale azienda
vincitrice del bando, tale che possa garantire questi posti di lavoro; infatti stando alle
percentuali che le spetterebbero, sì e no
potrebbe essere garantito un posto di lavoro e comunque all’azienda non rimarrebbe
nessun utile. Quindi, probabilmente, nessuno parteciperebbe ad una gara siffatta.
Se, invece, le percentuali si alzassero per
favorire le assunzioni e l’appetibilità della
gara, verrebbe meno il tanto pubblicizzato
risparmio che si proclamava in campagna
elettorale.
Insomma un pasticcio! Anche in questo caso, così come ormai è prassi di
quest’amministrazione, pur di cambiare
qualcosa, non si guarda agli effetti che determinate decisioni possano poi produrre.
Il disservizio è continuo, manca l’attacchino che deve arrivare da Casamassima e lo
fa ai suoi tempi, le cartelle di pagamento
vengono recapitate ai contribuenti, da poste italiane, senza notifica (servizio che
invece la gestione servizi garantiva). Inoltre, gli orari dell’ufficio tributi del comune
sono tassativi e riguardano solo due giorni
alla settimana e i modelli da compilare per
cessazioni o variazioni sono illeggibili (con
la gestione servizi gli orari erano molto
flessibili e i contribuenti erano ricevuti tutti
i giorni della settimana e i modelli venivano
compilati seduta stante ed insieme ai dipendenti). E i cittadini, cosa dicono di tutta
questa storia? Noi ne abbiamo incontrati
tanti che sono venuti a trovarci nella nostra
sede per chiederci aiuto, perché spaesati,
lasciati soli e, soprattutto, scontenti del
servizio offerto dall’ufficio tributi comunale
(vedi TARES).
Tra l’altro è da sottolineare che l’ufficio in
via di dismissione è un ufficio virtuoso, gli
accertamenti ICI, ad esempio, sono stati
già inviati con riferimento all’anno 2011,
mentre nei comuni limitrofi sono fermi al
2006/2007. Per non parlare poi del fatto
che lo stesso ufficio offriva lavoro ai giovani come notificatori.
Insomma, noi crediamo che si sia fatto tutto troppo in fretta e senza pensare alle conseguenze per i cittadini ed i lavoratori, che
oggi vivono una situazione drammatica.
Chiediamo quindi al sindaco un impegno
concreto; che indica questo bando, ci faccia leggere dove sono le tutele e le garanzie economiche per questi dipendenti che
rischiano di finire per strada, e, soprattutto
incontri loro e i loro rappresentati. È così,
secondo noi, che si danno risposte concrete, guardando in faccia le persone e prendendo davanti a loro e davanti alla città un
impegno serio, che non permetta davvero a
nessuno di restare indietro. Sindaco, esca
dal guado dell’incertezza! Se ritiene, così
come noi pensiamo, di aver commesso un
errore politico, nell’internalizzare il servizio
di riscossione tributi, non si vergogni ad
ammettere l’errore e a tornare indietro; lo
faccia per il bene di questo paese e dei dipendenti di quell’ufficio.
Vino rosso delle colline di Alberobello
Dalla terra di Puglia,
nel meraviglioso scenario dei trulli
L’Imperatore frutto della fatica dei nostri
contadini, è il simbolo dei valori autentici della nostra terra
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Attualità e Politica
Anno II - febbraio 2014
numero 02
«Occorre ridefinire i ruoli e gli alvei entro i quali il potere
amministrativo e quello politico devono muoversi»
Vittorio Palmisano, segretario politico
di “Alberobello Futura” rompe il silenzio
di Domenico Giliberti
A
vvocato, vuole dirci in che cosa è
consistita, in questi mesi, l’attività
del partito che rappresenta?
Da quando è sorto ufficialmente il Movimento Politico “Alberobello Futura”, il gruppo si
è riunito dodici volte, redigendo i verbali
relativi alle sedute, le quali hanno avuto
spesso una durata di cinque ore. Il lavoro
svolto dall’intero Consiglio Direttivo è stato di grande spessore, non soltanto per le
tematiche trattate, ma anche e soprattutto
per la qualità degli interventi, tutti tesi al miglioramento delle condizioni di vivibilità del
nostro paese. È del primo verbale, redatto il
24 giugno 2013, ad esempio, la discussione relativa alla viabilità cittadina, con l’invito
espresso (e reiterato in seguito) all’Amministrazione ad effettuare un controllo sulla
condizione delle strade e dei marciapiedi, e
con l’esortazione a ridisegnare, di concerto
col Comandante dei Vigili Urbani, il Piano del
traffico, che in alcuni punti rasenta il ridicolo.
Nello stesso primo verbale si esortava inoltre
l’Amministrazione a sollecitare i Capi Area
del Comune affinché redigessero, secondo
quanto deliberato dallo stesso Sindaco, le
“disposizioni di servizio”, al fine di rendere
più attiva e snella la macchina comunale. Nel
secondo verbale, redatto il 1° luglio 2013, si
chiedeva all’Esecutivo di regolarizzare le posizioni “anomale” di alcuni “gestori di beni
di proprietà comunale. Ed ancora, nel terzo
e quarto verbale, si esprimeva la necessità
di istituire il “Servizio sostitutivo Civile”, e
si esortava l’Amministrazione a convocare
le associazioni culturali del paese, al fine di
verificare la regolarità statutaria e contabile
delle stesse; si chiedeva un’eventuale revisione dei criteri di distribuzione delle somme
agli assistiti dei Servizi Sociali, a seguito di
un attento controllo, con l’auspicio di potere, in breve tempo, dare inizio ad un servizio
di “mensa” per i disagiati e di “posti letto”
per eventuali sfrattati; si sollecitava inoltre
l’Esecutivo a far sistemare una rete sotto gli
alberi della piazzetta che confina col Palazzo
comunale per impedire agli escrementi degli
uccelli di depositarsi sulle panchine, ed a
favorire l’afflusso idrico delle fontanine pubbliche, durante il periodo estivo, per 24 ore.
Per portare altri esempi, ricordo che in due
verbali successivi si esprimeva parere contrario al “Parco di Barsento”, pur considerando auspicabile ascoltare alcune associazioni. Il settimo verbale contiene la discussione sull’attività della “Tradeco”, con l’idea
di modificare alcuni orari di conferimento,
soprattutto dell’umido, ed il verbale successivo (datato 19 settembre 2013, momento
di ripresa dopo la pausa estiva) suggerisce
la necessità di spostare i cassonetti che si
trovano dinnanzi al Campo sportivo. Ci fu
anche l’interessante proposta di far “adottare un monumento” da ogni associazione
culturale di Alberobello, al fine di favorirne la
pulizia e la tutela. Ma i nostri interventi non
si sono limitati a questo: abbiamo esortato
più volte l’Esecutivo a partecipare alle grandi Fiere per sviluppare al massimo il settore
turistico (con costi, per il Comune di Alberobello, assolutamente irrisori), a far redigere
testi normativi locali sulla tutela dei trulli,
sulle guide turistiche, sul commercio e sulle antenne, ed a valorizzare quanto previsto
nel “Programma politico”, scritto durante la
campagna elettorale come indirizzo da seguire per il corretto funzionamento dell’intera
macchina amministrativa.
Alla luce di quanto da Lei dichiarato, mi
pare evidente che vi sia stato sicuramente
del lavoro. Ed allora che cosa è accaduto a
livello amministrativo? A che cosa imputa
la staticità dell’Amministrazione Longo?
L’inesperienza, unita all’impatto con la burocrazia, ha certamente frenato quell’impulso
positivo che riveniva da una entusiasmante
campagna elettorale. Va detto però che, se
all’inizio può anche essere fisiologico un
certo rallentamento, alla lunga legittimare
la mancanza di fattività adducendo scusanti
come il mancato coordinamento con il personale, risulta un tentativo piuttosto forzato
ed inane.
Ogni impiegato, essendo il possessore di
una carica che, al giorno d’oggi, può sicuramente considerarsi “onorifica”, ha il compito di fare qualunque cosa per giustificare il
suo stipendio statale: se non opera correttamente, occorre sollecitarlo con lettere di
richiamo, a cui deve (e lo sottolineo, dato
che io mi comporterei così: deve!) seguire il
licenziamento. Persistere nell’atteggiamento
nichilista di chi è rassegnato a subire addirittura ordini da parte di “inferiori gerarchici”,
i quali, di fatto, comandano ed indirizzano le
politiche statali o regionali o comunali, non
può che portare sfacelo.
Mi pare che esista un’antipatia congenita
di alcuni impiegati comunali per il Sindaco
Longo, ma si deve sapere che occorre necessariamente convivere: per questa ragione o gli impiegati imparano a rimanere nei
propri ranghi, oppure credo che sia arrivato
Attualità e Politica
il tempo di “potare” alcuni rami secchi.
Che cosa pensa del ruolo dell’opposizione?
Molto sinceramente, penso che l’opposizione sia, per il momento, figlia di una acerbità politica senza rimedio. I politicanti in
sedicesimo che la compongono si sforzano
inutilmente di screditare l’avversario, senza
proporre nulla in più di quello che possono:
la loro “infinita” per lunghezza, ed “infinitesima” per contenuti, campagna elettorale. Mi
viene da ridere se penso a quel loro manifesto in cui hanno tentato di far passare l’Amministrazione per un «gruppo di potere che
governava la Banca di Credito Cooperativo»,
il quale, «invadendo anche il Consiglio comunale… si sta sgretolando… sotto il peso
vergognoso di inaudite e gravissime collusioni mafiose» (solo un popolo di psicolabili
potrebbe credere alla “mafiosità” del Sindaco Longo e della sua Amministrazione: ma
gli alberobellesi, per fortuna, non lo sono).
Invece di occuparsi delle cose che davvero
non funzionano, dando un contributo fattivo
alla crescita della comunità (per intenderci,
lo stesso contributo che il gruppo che rappresento si è sforzato di fornire nel corso di
questi mesi), i componenti dell’opposizione
preferiscono perder tempo in “mezzucci” e
ad esaltare il ruolo delle maggioranze del
passato, che, a loro dire, erano politicamente più capaci (una volta, in Consiglio
comunale, l’assessore Ricci fece notare al
consigliere Lippolis che le Amministrazioni
di sinistra erano state talmente “efficienti”
da non aver neanche approntato l’albo delle
imprese, previsto per legge fin dal lontano
anno 2006).
Ma se è vero che il suo gruppo ha lavorato, qual è il motivo dello stallo amministrativo attuale?
Credo che il Movimento politico “Alberobello
Futura” sia troppo in anticipo con i tempi. Il
ruolo attuale dei partiti è ritenuto assolutamente secondario rispetto a quello ufficiale
dei “numeri” (non delle persone, che sarebbe quanto dire delle “competenze”) che entrano nei palazzi del potere. Gran parte dell’elettorato italiano purtroppo segue ancora la
logica del voto legato al “piccolo favore”, al
lampioncino sistemato nella tale unità condominiale, eleggendo sistematicamente i
peggiori e non chi potrebbe, non avendo interesse alcuno, cambiare realmente le cose.
Credo che occorrerebbe, nell’interesse della
collettività, ridefinire i ruoli e gli alvei entro i
quali il potere amministrativo e quello politico devono muoversi. Fino a quando i partiti
saranno considerati una specie di “zavorra”
per i vari Esecutivi italiani, e non una risorsa,
Anno II - febbraio 2014
numero 02
lo stallo nazionale sarà inevitabile. Il partito
è il filtro che dovrebbe consentire agli amministratori di focalizzare meglio i problemi
per tentare di risolverli. Pur ammettendo
che parte dei suggerimenti forniti a livello
locale dal nostro partito hanno trovato poi
una rispondenza amministrativa, devo però
constatare - e non è solo una mia opinione - che si sia fatto ancora troppo poco. È
verissimo che una cosa è la stesura di un
progetto, altra cosa è la realizzazione dello
stesso, ma molti dei nostri suggerimenti non
richiedono particolari impegni di spesa. Se
l’Amministrazione Longo vuole ad ogni costo mantenere bassi i toni della discussione,
non sono assolutamente d’accordo. Intendiamoci: non ritengo certamente che si debba per forza polemizzare con l’opposizione,
ma sostengo l’idea della difesa almeno delle
proprie scelte politiche. Ogni Sindaco a fine
anno, ad esempio, tiene una conferenza
pubblica in cui non soltanto spiega le proprie scelte, ma informa anche nel dettaglio
sulla situazione contabile del Comune, in
modo che i cittadini sappiano di quanti soldi
si dispone per i servizi sociali, per i marciapiedi, per l’illuminazione pubblica e quant’altro: è necessario che anche ad Alberobello
si pubblicizzino adeguatamente le risultanze
dell’azione politico-amministrativa. Auspico inoltre che anche l’opposizione torni ad
avere quella operatività che dovrebbe essere
il segno fondamentale del proprio agire, superando una volta per sempre la fase “livorosa”: d’altronde il politico non deve essere
interessato a vincere ad ogni costo le elezioni, ma a svolgere adeguatamente il proprio
ruolo. Un sistema di alternanza, verificatosi
in realtà viciniori, ha prodotto solo crescita
per le comunità in cui è avvenuto: non comprendo quale tragedia possa rappresentare
la vittoria della compagine cattolico-liberale
ad Alberobello dopo vent’anni di centrosinistra. Io voglio un’opposizione dura, ma che
sia produttiva di risultati per la collettività e
che si prenda poi giustamente i meriti del
proprio operato fuori e dentro il Consiglio
comunale.
Come ritiene di gestire i futuri rapporti con
l’Amministrazione Longo?
I rapporti che legano l’Amministrazione al
gruppo politico sono sempre stati improntati al rispetto ed alla collaborazione. L’unico neo, che credo debba essere esaminato
adesso, è quello relativo all’utilità o meno del
supporto del Consiglio Direttivo all’azione
amministrativa: se si ritiene che i suggerimenti e le iniziative collaterali da noi intraprese siano più frenanti che utili per il Sindaco
(almeno questa è la mia impressione attuale), è inutile spendere ulteriore tempo nella
ricerca di soluzioni politiche per rendere più
vivibile il nostro Comune; se viceversa si
ravvisasse la necessità di una prosecuzione del nostro lavoro, occorrerà rivalutare il
senso del partito, inserendolo nel contesto
operativo dell’Amministrazione non soltanto
col ristabilire tra le parti il rapporto fiduciario (che significa anche l’ottenimento di una
certa indipendenza a livello decisionale), ma
anche con la politica del “fare” suggerita dal
partito stesso (che, lo ricordo, è il miglior
filtro per comprendere le istanze provenienti
dalla società civile).
La ringrazio per l’opportunità concessami e
per la cortese ospitalità sul Suo Giornale.
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Economia
Anno II - febbraio 2014
numero 02
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Finanziamento agevolato per artigiani, bed &
breakfast, bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie
di m.m.
I
l Fondo Microcredito d’Impresa della
Regione Puglia è lo strumento con cui
le microimprese pugliesi (escluso il settore commercio) possono ottenere un finanziamento per la realizzazione di nuovi
investimenti o per le spese di gestione. In
particolare le microimprese “non bancabili” che non hanno cioè i requisiti patrimoniali e finanziari per ottenere soldi dal sistema bancario. L’importo massimo è di €
25.000 e il pagamento può avvenire entro
60 mesi. Il tasso di interesse è di circa lo
0,39% annuo. Alle imprese che rispettano
tutte le scadenze del finanziamento con la
restituzione degli importi dovuti entro i termini previsti, è riconosciuta una premialità
di importo pari a tutti gli interessi pagati nel
corso degli anni, quindi se l’imprenditore
paga in regola tutte le rate il finanziamento è a tasso zero.
Sono considerate “microimprese non bancabili” tutte quelle aziende che hanno meno
di 10 addetti e che negli ultimi 12 mesi rispettano tutti i seguenti requisiti:
• Non avere avuto liquidità per più di €
50.000;
• Non essere proprietari di immobili e
macchinari per un valore superiore ad
€ 200.000;
• Non avere fatturato più di € 120.000;
• Non avere beneficiato di finanziamenti
superiori ad € 30.000.
I vincoli sono:
• che le spese di investimento devono
rappresentare almeno il 30% delle
spese finanziate (ad esempio se si
chiede un finanziamento di € 10.000,
almeno € 3.000 devono essere desti-
nate a finanziare impianti, attrezzature, macchinari, opere murarie, ecc.,
mentre la restante quota può essere
utilizzata per spese di gestione – materie prime, semilavorati, materiali di
consumo,luce, gas, affitto, ecc.)
• il programma degli investimenti e di
spesa deve essere realizzato dall’impresa beneficiaria entro il termine di
sei mesi dalla data di erogazione del
finanziamento e l’impresa deve rendicontare entro i 30 giorni successivi a
Puglia Sviluppo.
Non sono richieste garanzie reali, patrimoniali e finanziarie, fatta eccezione per le società cooperative a responsabilità limitata,
per le società a responsabilità limitata semplificata e per le associazioni professionali
per le quali saranno richieste garanzie personali nel caso in cui il patrimonio aziendale non sia proporzionato all’entità del
finanziamento concesso. L’impresa dovrà
individuare un garante morale. La garanzia morale – che non potrà essere rilasciata
dietro compenso – non costituisce responsabilità patrimoniale del garante rispetto al
buon esito dell’iniziativa finanziata. Possono rilasciare garanzie morali persone (sono
esclusi tutti i soggetti che ricoprono cariche politiche) che operano con un ruolo di
riferimento rispetto a specifiche organizzazioni, associazioni, comunità o gruppi sociali purché radicati sul territorio. Possono
inoltre rilasciare garanzia morale i parroci.
Beneficiari di questa agevolazione potrebbero essere sicuramente la maggior parte
degli artigiani, dei bed & breakfast, degli
operatori della ristorazione e affini (bar,
ristoranti, pasticcerie, gelaterie, ecc.) presenti sul nostro territorio che potrebbero
finanziarsi ad un tasso di interesse (0,39%
c.ca) molto più basso di un tasso bancario
(10%), oppure utilizzare la parte del finanziamento destinato alle spese di gestione
per migliorare la propria situazione finanziaria e programmare dei graduali rientri
degli onerosi affidamenti in conto corrente.
BCC
I
l fuoco cova sotto la cenere. In senso positivo si intende!
Il lavoro dei commissari sta andando
avanti e dopo aver setacciato le situazioni
finanziarie, i conti poco chiari, e aver individuato responsabilità con i conseguenti e
necessari provvedimenti, sono passati alla
fase della ricostruzione societaria della nostra banca.
Si ha la sensazione che entro breve termine (forse marzo) dovrebbe essere indetta
una assemblea straordinaria dei soci per
proporre agli stessi alcune modifiche statutarie e regolamentare. È noto che la rimozione delle super deleghe e la possibilità
per la lista non maggioritaria di essere in
consiglio di amministrazione, sono le principali aspettative. È un passaggio importante, perché qui si parrà la nostra nobilitate! Se infatti saremo così caproni da non
avere idee e forza assembleare per riportare la banca nei canali della “normalità”
democratica e quindi gestionale, allora la
seconda assemblea ipotizzata, quella della
elezione dei nuovi organi societari, potrebbe non tenersi affatto, sarebbe inutile!
La sfida quindi oggi non è più fra blocchi di
potere e veti incrociati, ma alla espressione
di cultura manageriale e capacità di essere veramente portatori dell’interresse delle
categorie produttive del nostro territorio.
Alberobello in particolare, per la sua struttura di aziende commerciali, turistiche ed
artigianali, ha necessità di un confronto
immediato ed operativo con chi gestisce il
credito.
I pacchetti turistici non aspettano, vanno
cotti e mangiati, come si dice in dialetto.
Economia
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Una guerra fra poveri nel commercio
Le aperture festive dei negozi alimentari
L
a situazione è grave per le categorie
legate al commercio alimentare, i ristoratori e gli albergatori. Questi operatori economici hanno chiesto una convocazione urgente della Consulta Comunale
di settore per discutere della grave crisi
che li attanaglia.
In particolare i titolari di esercizi alimentari
e dei supermercati, grandi e piccoli, stanno vivendo una stasi profonda legata a due
fattori essenziali: il primo è la mancanza
di soldi da parte dei consumatori, che già
in autunno aveva notevolmente abbassato
il livello di spesa, aggravato poi durante
i mesi di dicembre e gennaio, quando la
scure delle tasse è caduta pesante sulle
famiglie con la coincidenza di vari adempimenti, come IMU e TARES, tasse in
aumento che hanno tolto dal mercato notevole liquidità finanziaria. Nonostante la
spinta delle festività, i consumi sono calati
notevolmente.
In secondo luogo, fra gli alimentari, si è
aperta una sordida guerra fra poveri che si
manifesta con le aperture domenicali e nei
giorni festivi, spinte ogni limite. Pertanto,
pur di non perdere clienti, tutti si stanno
adeguando a questo sistema, che è un
suicidio.
Anche le promozioni di vendita per orientare i consumatori agli acquisti nei giorni
feriali, non hanno finora attenuato il fenomeno della apertura festiva. Come è a tutti
noto, in questa categoria, i negozi vanno
da quelli a conduzione strettamente familiare a quelli medi con uno o due dipendenti
•
•
•
•
•
•
•
•
pagamento bollettini
posta semplice
posta raccomandata
posta raccomandata a/r
posta certificata
Posta ibrida
servizio raccomandata on-line
servizio data e ora certa
•
•
•
•
•
•
fino al supermercato con molti dipendenti.
Queste due ultime categorie, forzando i
turni con i lavoratori, riescono ad assorbire l’apertura festiva, ma per chi è solo o
al massimo con la moglie nel negozio, non
vi è pace e questi ultimi sono quelli che
hanno maggior bisogno di restare aperti.
La soluzione?
Visto che siamo un paese turistico le
apertura festive possono essere limitate
ai mesi di maggior presenza di ospiti che
giustificherebbe un servizio più ampio e
quindi ad esempio da aprile a settembre
apertura festiva; ottobre - marzo chiusu-
Non è affatto vero che questo tipo di concorrenza spinta ha creato nuova occupazione e agevolato il consumatore. Perché i
grandi che rimodellano i turni e le festività
spesso integrano la forza lavoro con le cosiddette chiamate ad ora, quindi lavoratori
occasionali o precari per nulla stabilizzati;
mentre i piccoli, non avendo la potenzialità finanziaria per assumere, ricorrono al
lavoro “familiare” con l’utilizzo anche dei
figli e dei parenti, quindi anche qui niente
occupazione. In sostanza al danno di non
vendere, si aggiunge la beffa del sacrificio
continuo e senza frutti.
ra, salvo il periodo natalizio. Una regolamentazione che serve a tutti per riprendere
fiato ed affrontare il lavoro con maggiore
serenità. Questo è un argomento urgente
da discutere nella Consulta e più immediatamente in Giunta.
Per gli alberghi ed i ristoranti, invece, i turni
di chiusura sono nei fatti; non c’è bisogno
di alcuna provvedimento. Sono scattati i
licenziamenti e gli allontanamenti dei lavoratori soprattutto extracomunitari che
in questi mesi sono senza lavoro. Questa
manodopera, importante per i mesi estivi
quando le presenze aumentano, si disperde per cui gli operatori economici alla ripresa sono punto e a capo con personale
nuovo ed inesperto. Pochi riescono a resistere, molti vanno via dal nostro paese lasciando debiti e mancati pagamenti di fitti,
di conti nei negozi e via dicendo. Si salva,
fra questi nostri “concittadini”, chi riesce
a combinare servizi nei ristoranti ed alberghi con prestazioni ad ore di “badante”.
Ma sono molto pochi.
Una situazione sociale ed economica di
cui nessuno parla e di cui nessuno si interessa.
Noi siamo stati sollecitati da molti commercianti a sollevare il problema nella sua
cruda verità affinché qualcuno si alzi e
ponga mano a provvedimenti ed iniziative
serie in questo settore.
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numero 02
Finanza a cura di Martino Mascialino
Finanziamenti Autoimpiego e Autoimprenditorialità
Opportunità per avviare un’azienda
R
ipartono i finanziamenti per l’Autoimpiego e l’Autoimprenditorialità gestiti da Invitalia. Il Governo ha
infatti rifinanziato con 80 milioni di euro
gli incentivi previsti dal D.Lgs. 185/2000,
rivolti a chi vuole mettersi in proprio e ai
giovani che vogliono avviare o ampliare
un’impresa.
Dal 17/12/2013 è nuovamente possibile
presentare domande di finanziamento per
iniziative da realizzare esclusivamente in
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,
Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’invio
delle domande era stato sospeso il 26 aprile 2013 per esaurimento dei fondi.
Per Domenico Arcuri, Amministratore Delegato di Invitalia, “si tratta di una misura
decisiva per favorire la nascita di nuove imprese e per consentire a chi è senza lavoro
di mettersi in proprio. I due strumenti appena rifinanziati – prosegue Arcuri - intercettano un target di prioritario interesse per il
Paese, donne e giovani, che rappresentano
una percentuale significativa degli aspiranti
beneficiari”.
Le agevolazioni per l’Autoimpiego e l’Autoimprenditorialità dal 1996 al 2013 hanno
consentito la nascita di 107.000 nuove imprese, costituite da giovani e disoccupati,
che hanno creato oltre 210.000 nuovi posti
NOTA BENE
• La spesa per l’IVA non è ammissibile
• Attrezzature e macchinari
possono essere anche usati
purchè non oggetto di precedenti agevolazioni
• Le spese considerate ammissibili sono quelle sostenute
successivamente alla data di
ammissione alle agevolazioni
e non alla data di presentazione della domanda
I beni oggetto delle agevolazioni
sono vincolati all’esercizio dell’attività finanziata per un periodo
minimo di cinque anni a decorrere dalla data della delibera di
ammissione alle agevolazioni e,
comunque, fino all’estinzione del
finanziamento a tasso agevolato.
di lavoro, attivando investimenti per circa 6
miliardi di euro. Il 90% di queste iniziative
è stato realizzato nelle regioni del Mezzogiorno.
Nell’articolo odierno mi occuperò dei finanziamenti per l’Autoimpiego (in particolare delle agevolazioni a favore del Lavoro
€ 25.823
Microimpresa (in forma di società di persone). Investimenti previsti non superiori a
€ 129.114
Franchising (in forma di ditta individuale
o di società), da realizzare con Franchisor
accreditati con Invitalia.
Esempio di calcolo delle agevolazioni finanziarie
Per una iniziativa con un investimento ammissibile pari a € 25.000 e
spese ammissibili per la gestione pari a € 5.000, sono erogabili le seguenti
agevolazioni finanziarie:
- finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti =
€ 15.000,00
- contributo a fondo perduto per gli investimenti =
€ 10.000,00
- contributo a fondo perduto per la gestione =
€ 5.000,00
autonomo e della Microimpresa), rinviando
al prossimo mese le informazioni sui finanziamenti per l’Autoimprenditorialità.
La legge che agevola l’Autoimpiego costituisce il principale strumento di sostegno
alla realizzazione a all’avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati
o persone in cerca di prima occupazione e
non prevede alcun limite di età per i Richiedenti.
La legge, la cui gestione è affidata a Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione
d’investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa
già Sviluppo Italia, prevede la concessione di agevolazioni finanziarie (contributo a
fondo perduto e mutuo a tasso agevolato)
e di servizi di assistenza tecnica per tre tipologie di iniziative:
Lavoro Autonomo (in forma di ditta individuale). Investimenti previsti non superiori a
LAVORO AUTONOMO
SOGGETTI BENEFICIARI
Questa agevolazione è rivolta a persone
fisiche che intendono avviare un’attività
di lavoro autonomo in forma di ditta individuale.
Per presentare la domanda i proponenti
devono essere in possesso dei seguenti
requisiti:
• maggiorenne alla data di presentazione della domanda
• non occupato alla data di presentazione della domanda
• residente nel territorio nazionale
• sede legale, operativa e amministrativa deve essere ubicata nelle regioni:
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
È richiesta inoltre la dichiarazione so-
Anno II - febbraio 2014
numero 02
Finanza a cura di Martino Mascialino
stitutiva dell’atto di notorietà per carichi pendenti ed informazioni iscritte
nei casellari giudiziari.
Si considerano occupati ai sensi dell’art.17
del D.Lgs. 185/00 e quindi non possono
avvalersi di questa agevolazione:
1. i titolari di rapporti di lavoro dipendente (a tempo determinato e indeterminato, anche a tempo parziale)
2. i titolari di contratti di lavoro a progetto, intermittente o ripartito
3. i soggetti che esercitano una libera
professione
4. i titolari di partita IVA, anche se non
movimentata
5. gli imprenditori, familiari (nel caso di
impresa familiare) e coadiutori di imprenditori
6. gli artigiani.
La ditta individuale deve essere costituita
dopo la presentazione della domanda.
dalla data di delibera di ammissione alle
agevolazioni.
o
SPESE AMMISSIBILI
Le spese di investimento e di gestione considerate “ammissibili” ai fini del calcolo
dell’ammontare delle agevolazioni sono:
• per l’investimento
o attrezzature, macchinari, impianti e allacciamenti;
o beni immateriali a utilità pluriennale;
o ristrutturazione di immobili, entro il limite massimo del 10% del valore degli
investimenti.
• per la gestione
o materiale di consumo, semilavorati e
prodotti finiti, nonché altri costi inerenti al processo produttivo;
o utenze e canoni di locazione per immobili;
o oneri finanziari (con l’esclusione degli
LE AGEVOLAZIONI FINANZIARIE
• Per gli investimenti, un contributo a
fondo perduto e un finanziamento a
tasso agevolato, a copertura del 100%
degli investimenti ammissibili, che
non possono superare € 25.823,00.
• Per la gestione, un contributo a fondo perduto per il primo anno di attività
che non può superare € 5.164,57.
Il finanziamento a tasso agevolato per gli
investimenti è pari al 50% del totale delle
agevolazioni finanziarie concedibili, e non
può superare l'importo di 15.494 €.
Il tasso di interesse è pari al 30% del
tasso di riferimento vigente alla data
di stipula del contratto di finanziamento in base alla normativa comunitaria.
interessi del mutuo agevolato);
prestazioni di garanzie assicurative sui
beni finanziati.
ATTIVITÀ FINANZIABILI
Le iniziative agevolabili possono riguardare qualsiasi settore (produzione di
beni, fornitura di servizi, commercio).
Non sono agevolabili le attività che si riferiscono a settori esclusi dal CIPE o da
disposizioni comunitarie.
In particolare sono escluse:
• Produzione primaria di prodotti agricoli di cui all’allegato I del Trattato CE
• Pesca e acquacoltura
Sono inoltre esclusi gli aiuti destinati all’acquisto di veicoli per il trasporto di merci su
strada da parte di imprese che effettuano
trasporto di merci su strada per conto terzi.
L’investimento complessivo non può superare i 25.823 Euro IVA esclusa.
L’attività finanziata deve essere svolta per
un periodo di almeno 5 anni a decorrere
Il finanziamento a tasso agevolato è restituibile in cinque anni, con rate trimestrali
costanti posticipate.
Il contributo a fondo perduto per gli investimenti è pari alla differenza tra gli investimenti (ritenuti ammissibili) e l'importo del
finanziamento a tasso agevolato.
al momento della stipula del contratto di
agevolazione, è possibile richiedere un anticipo pari al 40% dei contributi concessi in c/investimenti, il restante 60% viene
erogato in un’unica soluzione a saldo, una
volta completati gli investimenti.
Anche per la gestione, è possibile richiedere un anticipo, pari al 40% delle spese previste; il saldo sarà erogato, a seguito della
presentazione, da parte del beneficiario,
delle fatture quietanzate.
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Economia
Anno II - febbraio 2014
numero 02
All’Istituto Agrario dall’anno scolastico 2014-15
Classi per la formazione alberghiera
L’
Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “B.Caramia – F. Gigante” nel suo
edificio scolastico “Francesco Gigante” di Alberobello accoglierà le prime classi
ad indirizzo alberghiero.(Per informazioni
Locorotondo 080.4311011- Alberobello
080.4321024)
Ad annunciarlo è stato il dirigente scolastico dott. Raffaele Fragassi, dopo l’approvazione da parte dell’Assessore Regionale
Alba Sasso del piano formativo. A tal fine
va predisponendo gli atti. Quello che potrebbe sembrare la novità del 2014 non
lo è perché nel passato, circa 20 anni fa,
l’Amministrazione comunale, pur sollecitata
dall’Istituto Alberghiero di Castellana Grotte,
non permise nella nostra città, a vocazione
turistica, l’ubicazione delle classi distaccate
dal predetto. Oggi il plauso va al dott. Raffaele Fragassi che dà risalto alla proposta e
di certo incontrerà il favore delle iscrizioni
anche dei ragazzi dei paesi limitrofi.
L’avvio presso la sede di Alberobello dell’Istituto Agrario di classi per la formazione
alberghiera è una bella notizia per la nostra
città fin dal 1996 ha mutato sostanzialmente la propria struttura sociale ed economica
affiancando alle tradizionali attività produttive, il turismo non più di passaggio ma
stanziale, destagionalizzato e soprattutto
intellettuale ed internazionale.
La posizione turistica mondiale della nostra
città si è consolidata negli ultimi venti anni
con l’iniziativa di giovani imprenditori del
settore alberghiero (vedi il filo diretto con
il turismo giapponese) e della ristorazione
che oltre alla attività diretta eccellente può
contare sulle politiche industriali di aziende
come la Tarpan e la Ristorin che rappre-
di d.m..
sentano il primo anello di congiunzione fra
la produzione ed il consumo; e infine sulle
due cantine della nostra città l’Albea e Cantina sociale Tauro che si sono imposte, fra
tante difficoltà, nel mondo della enogastronomia a livello italiano, europeo ed anche
mondiale.
La capacità dei giovani di inserirsi in questo settore è fondamentale; fino ad oggi
le brigate dei nostri ristoranti da molti
decenni provengono da scuole alberghiere di notevole spessore e professionalità
come quella di Castellana Grotte che tanti nomi ha affermato sul nostro mercato.
L’avvio di questi corsi è un’ altra pietra al
pariete importante della nostra economia,
ne mancano però molte ed importanti.
La creazione di un ufficio tecnico qualificato sui temi UNESCO e dei beni culturali
all’interno della struttura comunale, orfano
di un referente normale per la pianificazione
urbanistica anche in vista dell’approvazione
del piano paesaggistico, la sistemazione
dei parcheggi, con la disdetta del contratto
di gestione e la mancata applicazione del
divieto, come spieghiamo in altra parte del
giornale, della presenza dei camper nella
cinta urbana. La regolamentazione delle
guide turistiche è rimasta nel vago senza
una soluzione, anche se qualche proposta
è stata avanzata; l’apertura di percorsi
culturali accanto a quelli UNESCO, che
interessino le opere dell’architetto Curri (il
cimitero, la chiesa basilica), la disponibilità
di un centro, la pinacoteca, per la conservazione dei beni librari ed archivistici, la fruibilità delle strutture pubbliche del turismo
come la villa Donnaloja, l’Hotel dei trulli, il
patrimonio immobiliare appena restaurato,
la sistemazione dello spazio del vecchio
mercato a Largo Martellotta, ed infine una
programmazione culturale degli eventi
che faccia onore alla nostra città anche in
questo settore. Quei beni immateriali di cui
tanto si parla nella visione UNESCO.
Infine occorre coinvolgere le associazioni
del settore come l’ARI, associazione dei
ristoratori, nonché aprire un confronto nella Consulta del turismo e del commercio,
organismo che raccoglie varie esperienze in
materia per allargare il discorso a tutte quelle strutture che ne hanno le qualità come
la Chiusa di Chietri che ospita uno chef a
livello mondiale responsabile del team italiano per i campionati mondiali a Basilea
della categoria.
L’ iniziativa dei corsi si inserisce bene nel
lungo percorso di una città che vuole abbandonare, anche con il cambio generazionale, il provincialismo dei “cuccaredde” è
diventare centro motore della valle d’Itria
nella vita turistica collaborando con i comuni viciniori da Locorotondo, dove ha sede
la struttura principale dell’Istituto Agrario,
per continuare a Cisternino, Martina Franca
e Noci.
Un passo in avanti bello ed intelligente, che
appartiene ad Alberobello, a tutti noi!
Sport a cura di Emanuela Miraglia
Giuseppe Manfredi
Medaglia d’oro
al merito sportivo
“La festa di chi, nonostante la crisi, riesce a dare lustro al territorio,
mietendo successi e regalando soddisfazioni che si fondano sullo
spirito di sacrificio e sull’impegno costante, sul campo o dietro
le quinte. Ma anche la festa del volontariato, di tanti appassionati
che decidono di dedicare la propria vita allo sport senza chiedere
nulla in cambio, ma per offrire un servizio dai mille risvolti sociali”.
Con queste parole Elio Sannicandro, presidente regionale del
Anno II - febbraio 2014
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Running Alberobello
nell’olimpo della
corsa pugliese
Sabato 25 gennaio, presso l’Hotel Majesty di Bari si è svolta la
cerimonia annuale di premiazione delle società pugliesi, aderenti
alla FIDAL, che si sono distinte durante il corso dell’anno 2013.
La Running Alberobello ha fatto man bassa di trofei sia individuali
che di società, attestandosi sui gradini più alti in diverse categorie.
Nel dettaglio la società si è classificata 3^ assoluta, nella categoria femminile, per le gare del “Corripuglia 2013”, con 5041
punti complessivi. Le atlete premiate sono Betti Barbara, Bufano
Lucia, D’Oria Aurelia, Fasanelli Mimma, Ferrante Giovanna, Gison-
Giovanna Ferrante
Coni e alla presenza del rettore dell’università di Bari, Antonio Uricchio, ha introdotto la cerimonia di consegna delle benemerenze
Coni Bari, svoltasi nell’ex Palazzo delle Poste. Le Stelle al merito
sportivo e le Medaglie al valore atletico, d’oro, d’argento e di bronzo, sono state consegnate a 29 atleti e dirigenti di Bari e provincia
che si sono distinti per il loro operato o per i risultati di prestigio
ottenuti nelle rispettive discipline.
Le Medaglie d’oro al merito sportivo sono andate a Nicola Sgobba (canottaggio) e Giuseppe Manfredi (alberobellese e vice presidente nazionale Fipav). Proprio la pallavolo si appresta, infatti, a
portare Bari sul palcoscenico nazionale grazie all’appuntamento
con la World League maschile (Italia-Polonia) e ai mondiali di pallavolo femminile che si svolgeranno sul rettangolo di gioco del
Palaflorio.
“Sarà un’occasione per coinvolgere tutta la Regione - ha spiegato Giuseppe Manfredi, che è stato accompagnato dal segretario
generale della Fipav, Alberto Rabiti - stiamo lavorando in perfetta
sinergia con il Coni e con l’assessorato allo Sport del Comune di
Bari: siamo certi che questa terra saprà essere all’altezza”. Proprio
Alberto Rabiti ha auspicato che “per una federazione come quella
della pallavolo, che è riuscita a mantenere numeri positivi nonostante il momento storico difficile a causa della crisi, il mondiale
rappresenta una chance importante per dare ulteriore spinta a una
regione che ha sempre risposto con passione ed entusiasmo e
che dispone di realtà di alto livello”. Nel corso della cerimonia è
stato consegnato il diploma al merito anche al nostro concittadino,
Mimino Pugliese, da diversi anni ai vertici della FIGC Regionale.
di Daniela, Greco Rosangela, Miraglia Angela, Mongelli Angelica,
Notarnicola Tiziana, Picciarelli Carmen, Pugliese Caterina, Rotolo
Elena, Rotolo Ornella, Sabatelli Angela, Santoro Mariella, Scalisi
Elena, Tarafino Maria e Veneziano Vittoria.
Gli atleti che hanno ricevuto un riconoscimento individuale sono:
- Palmisano Leonardo, 1° assoluto nella categoria Master 85
- Baldini Angelo, 1° assoluto nella categoria TM
- Caterina Pugliese, 2^ assoluta nella categoria Master 40
- Giovanna Ferrante, 2^ assoluta nella categoria Master 45
- Cosimo Panaro, 3° assoluto nella categoria Master 70
- Tommaso Girolamo, 5° assoluto nella categoria Master 70
Tiro a segno
Il 22 gennaio si è inaugurata ad Alberobello la palestra per il Tiro
a Segno ad aria compressa. Il Presidente del T.S.N. Bari Giovanni
Vito Perta - ci ha illustrato le finalità e le modalità di funzionamento della nuova struttura.
La sezione del Tiro a Segno Nazionale T.S.N. di Bari, delegazione di
Alberobello, è un’Associazione Sportiva dilettantistica che fa parte
dell’Unione Italiana Tiro a Segno U.I.T.S. affiliata al CONI.
il Tiro a Segno è uno sport di antichissime tradizioni, presente
come disciplina olimpica e si articola in numerose specialità: carabina, pistola e bersaglio mobile. La pratica di questo sport è
aperta a tutti, perché migliora le proprie risorse psicofisiche, non
discrimina, va bene per uomini e donne, per giovani e meno giovani, disabili.
L’età minima è 10 anni, con i soli attrezzi sportivi ad aria compres-
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sa. L’uso delle armi a fuoco è consentito a partire dai 14 anni con
il consenso dei genitori e sotto la supervisione di Istruttori di Tiro e
Allenatori qualificati U.I.T.S., la partecipazione alle gare con armi a
fuoco è consentita dai 16 anni.
Questo sport alle ultime Olimpiadi di Londra è stato il secondo per
numero di medaglie dopo la scherma. In Puglia è da considerare
di tutto rispetto, negli anni ha prodotto tiratori che hanno anche
partecipato alle Olimpiadi, attualmente la Regione vanta un titolo
individuale di vice campione europeo e un titolo di campione europeo a squadre, oltre a campioni di pistola a 10 metri, nelle varie
categorie, e tiratori presenti nella nazionale di Tiro a Segno.
La delegazione di Alberobello è stata istituita per far conoscere e
promuovere la pratica a tutti gli appassionati dei paesi del sud-est
barese. La palestra di Alberobello è dotata di 6 linee per il tiro a 10
metri per attrezzi sportivi ad arma corta e ad arma lunga ad aria
compressa. Gli iscritti attuali, una ventina, hanno a disposizione
Istruttori di Tiro che seguiranno tutti coloro che vorranno intrapren-
Sport a cura di Emanuela Miraglia
dere questa disciplina sportiva, sono presenti anche due allenatori
uno per la specialità pistola e l’altro per la specialità carabina. L’iscrizione consente sia l’utilizzo della palestra di tiro di Alberobello
sia quella del TSN di Bari, in quest’ultima sono presenti 18 linee,
e per le specialità a fuoco 3 stand a 25 metri con 20 linee e uno
stand a cielo aperto a 50 metri con 14 linee.
Prima dell’iscrizione sono previste 3 prove gratuite di 20 minuti,
finalizzate a scoprire le proprie attitudini al tiro sotto la guida degli Istruttori e allenatori. In questa fase si riceveranno le nozioni
di base tecnico-pratiche per avvicinarsi sia all’arma corta sia all’
arma lunga ad aria compressa.
Contestualmente all’attività sportiva, il T.S.N. Bari si occupa
dell’addestramento di coloro che prestano servizio armato presso
enti pubblici o privati e per chi è obbligato per legge. Si effettuano
anche i corsi per il conseguimento del Certificato di Idoneità al
Maneggio Armi CIMA, necessario per il rilascio del porto d’arma.
La palestra di tiro di Alberobello sarà aperta dal lunedì al venerdì
dalle 17.00 alle 21.30 e la durata degli allenamenti è di 45 minuti
circa; sarà attiva una segreteria per informazioni e assistenza sia
per l’attività sportiva e sia per tutti gli altri sevizi previsti.
Gli atleti che nel corso degli allenamenti si distingueranno per i
risultati conseguiti, avranno la possibilità di diventare di interresse sezionale, ciò significa che si entrerà a far parte del settore
sportivo e si avrà tutto il supporto tecnico per poter partecipare,
come previsto dal Programma Federale della U.I.T.S., alle gare del
campionato regionale. Si accederà così nelle classifiche nazionali,
dalle quali sulla base dei punteggi raggiunti, si partecipa ai campionati italiani.
Real Alberobello
classifica pericolosa!
Un girone di ritorno tutto da giocare per il Real Alberobello che,
giunto a questo punto, non può più permettersi passi falsi. Il momento è difficile per la squadra dei Trulli ferma a 20 punti in classifica e in piena lotta per la salvezza. Una crisi di risultati iniziata
dopo la sconfitta per 4-0 a Maglie e continuata nelle successive
sei giornate, nelle quali la compagine alberobellese ha collezionato
solo due punti, troppo pochi per una squadra che ha mostrato
buon gioco e grande determinazione. Fare buone prestazioni, ma
non riuscire a centrare l’obiettivo dei tre punti ha demoralizzato i
gialloverdi che, nonostante ciò, non si sono mai arresi e, in campo,
hanno sempre dimostrato personalità e voglia di riscatto. Il pareggio con il Novoli, nel recupero della 12^ giornata, aveva lasciato
ben sperare e aveva riportato fiducia e ottimismo. Prova tangibile
è stata la meritata vittoria casalinga con il San Cesario. Il secco
3-0 siglato da Giuseppe Brescia sembrava aver scacciato le nubi
della crisi. La successiva sconfitta di misura a Fragagnano, però,
ha confermato il momento grigio che la squadra sta attraversando.
In queste partite, il Real Alberobello ha forse pagato cali di concentrazione e un pizzico di sfortuna e, in alcuni casi, ha peccato
un po’ di leggerezza e superficialità sprecando occasioni preziose.
Ora l’obiettivo è quello di trovare la giusta concentrazione, riprendere le redini di questo campionato e centrare l’obiettivo salvezza,
l’inizio è avvenuto domenica 26 gennaio con il pareggio con la
capolista
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Sport a cura di Emanuela Miraglia
Festa e premiazione
Si sono svolte, presso il Valley Sporting Club, le premiazioni del
campionato regionale karting Puglia e del Trofeo piste Puglia 2013
organizzato dal referente sportivo ACI Sport Puglia e Basilicata,
Giuseppe De Carlo.
Come di consuetudine, le premiazioni si sono tenute durante la
festa di inizio anno della scuderia Racing Sport, in questa occasio-
Fabiano Amati premia Leonardo Marseglia
L’Assessore Pietro Susca premia Aurelia Laera
Da sinistra: Francesco Ivone - campione italiano, Michele Palmisano - gestore kartodromo
Martina Franca, dott Mario Colelli - Presidente ACI Sport
ne sono stati trattati temi relativi ai regolamentazioni e ai calendari
2014.
Alla manifestazione erano presenti il Presidente dell’ACI Sport,
dott. Mario Colelli; il componente CSAI Oronzo Pezzolla; l’Assessore allo sport di Fasano Laura De Mola con il Sindaco dott.
Lello Di Bari; il Presidente della Commissione Sportiva ACI Bari,
ing. Boni Attanasio; il Consigliere Regione Puglia Fabiano Amati e Michele Palmisano, gestore della pista di Martina Franca, dove
verrà disputata la finale del campionato. Questo evento si articol’Assessore allo Sport di Alberobello Pietro Susca.
Ospiti d’onore: il campione di Formula 3 Antonio Giovinazzi di lerà su diverse tappe cittadine nei paesi di Fasano, Locorotondo,
Martina Franca e il campione italiano karting 2013, Francesco Ostuni e Alberobello, in contemporanea con la “sagra del panino
Pasqualino”.
Ivone di Gioia Del Colle.
La scuderia Racing Sport ha collezionato trofei con l’undicenne pluricampione di Ostuni
Leonardo Marseglia e i piccolissimi FranATTIVITA’ DI GRUPPO PROPOSTE
cesco Sgobba, 9 anni di Castellana Grotte e
Francesco Pulito, 8 anni di Locorotondo.
AEROSTEP
Presenti alla manifestazione anche i gestoZUMBA / MACUMBA
ri delle piste e i principali Team karting della
TOTAL BODY
FITBOXE
Puglia.
PILATES
Nel corso della festa è stato presentato il “1°
BODYSPIN
Campionato Endurance dei Trulli” organizzato
NOVITA’ :
dalle scuderie “Egnathia Corse” di Laura De
MUAY THAY X RAGAZZI UNDER 18 & ADULTI
Mola e “Racing Sport” di Aurelia Laera e da
GINNASTICA ARTISTICA & RITMICA X BAMBINI
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Filatelia
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Un regalo per il Re:
il volo Roma - Mogadiscio
I
l 10 novembre 1934 venne promosso dall’Ente Autonomo
Fiera di Tripoli un volo aereo speciale,eseguito dalla compagnia aerea Ala Littoria S.A. con un idrovolante trimotore Marchetti S.71 pilotato dal capitano genovese Francis
Lombardi;tale volo aveva una duplice valenza:commemorare
il 65° compleanno del re Vittorio Emanuele III che era in visita
ufficiale nella colonia della Somalia Italiana,e come volo di
prova della compagnia per il futuro collegamento aereo regolare tra Roma e Mogadiscio. Il percorso era di 5.970 Km
coperto in 28 ore e 30 minuti di volo effettivo,e suddiviso in 5
tappe:partenza da Roma Aeroporto del Littorio alle ore 06.20
del 10 novembre e arrivo a Tobruk(Cirenaica)alle 13.30;partenza da Tobruk alle ore 16.00 ed arrivo alle 05.30 dell’11 novembre a Massaua (Eritrea);ore 11.00 partenza da Massaua
ed arrivo finale a Mogadiscio alle ore 17.55 ora locale. Le poste italiane emisero per l’occasione una serie di 6 francobolli
di posta aerea validi esclusivamente per il volo suddetto,da
L.1,2,4,5,8 e 10 stampati in rotocalco in fogli di 50,dentellatura lineare,filigrana corona come la quasi totalità dei francobolli del periodo,tirati in 75.000 esemplari;cambiando il
colore del valore da 10 lire in azzurro anziché marrone e soprastampandolo in color oro con una coroncina e la dicitura
“Servizio di Stato” è stato ottenuto un francobollo che sarebbe servito per la corrispondenza tra organi dello Stato,ma dei
5.000 francobolli tirati,solo poche decine vennero utilizzati
per l’inoltro delle corrispondenze. Sia la serie di 6 francobolli
che quello di servizio sono reperibili sul mercato,ma con una
differenza di prezzo piuttosto marcata:i primi si acquistano se
nuovi con gomma integra intorno al centinaio di euro,se usati
e su busta il prezzo varia da alcune centinaia di euro a oltre i
mille,molto dipende dalla qualità conservativa delle buste…
e facendo attenzione che non siano false!un buon servizio
aereo è acquistabile se con gomma integra intorno alle 700
euro (quanto un gronchi rosa) mentre se usato su busta …
avrete da scegliere,a parità di valore venale, se acquistare
un’utilitaria o un raro pezzo di storia.
libretto n. 6 con foglietto erinnofilo
di Claudio Riccardo Incerti
La Ricetta
Pag
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T iz
A cura di
Ignazio Spinetti ristoratore
Martino Convertino chef
Claudio Sisto enologo
i a r u lo
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Cuore Dolce
per San Valentino
Tiella di Cuori di carciofi
ripieni e patate
Ingredienti:
Prendere la sfoglia (si trova in commercio) già tirata; un taglia pasta a forma di cuore della misura di 10/12cm circa. Formate dei
cuori di sfoglia, cuocete a 140 gradi nel forno e farciteli con crema
pasticcera che preparerete con: 250 cc di latte fresco. 40 gr farina,
50gr zucchero, 2 tuorli d’uovo e la buccia di un limone.
Ingredienti:
1kg. patate fresche di Polignano, N° 8 carciofi, 2 uova, 150g di
formaggio vacchino, 300g. pane raffermo, N°2 spicchi d’aglio, 4/5
foglie di menta fresca, prezzemolo, 150 cl olio extra vergine di oliva, 5/6 pomodori reggina (pomodori appesi), 200 cl vino bianco,
300 cl acqua, sale e pepe qb.
Procedimento:
Mettere il latte a bollire insieme alle bucce di limone, a parte mettere insieme, miscelando con una frusta, la farina lo zucchero e le
uova; non appena il latte bolle mettiamo insieme continuando a mescolare il composto
di zucchero farina e uova. Ottenuta la crema
lasciamo raffreddare appena e facciamo una
millefoglie a forma di cuore se vogliamo possiamo aggiungere delle scaglie di cioccolato.
Spolverare il cuore monoporzione di zucchero a velo. Buon San Valentino a tutti.
Procedimento:
Realizziamo il ripieno dei carciofi: con il pane precedentemente
ammollato e strizzato in acqua le uova il formaggio vacchino 1
spicco d’aglio tritato, il prezzemolo e la menta tritati, infine sale
e pepe. Puliamo i carciofi togliendo le foglie esterne e lasciamo
solo il cuore, peliamo e tagliamo le patate a spicchi, Quindi procediamo posizionando le patate sul fondo del tegame di terracotta,
aggiungete l’olio extra vergine il vino l’acqua i pomodori reggina
spaccati a metà; salate e pepate, prendete i carciofi e farciteli con
l’impasto già realizzato e posizionate gli stessi tra le patate cercando di tenerli verso l’alto in modo che il ripieno
sia fuori dall’umidità dei condimenti, una volta
completata la sistemazione dei carciofi coprite la teglia con coperchio oppure con della
stagnola e infornate per 40/45 minuti circa.
Note: se non abbiamo tempo possiamo cuocere i cuori di sfoglia e possiamo farcire con
della nutella che troviamo nel negozio sottocasa.
Il vino
Una giornata nel segno della dolcezza, in abbinamento a questo dessert aprite un bianco
passito fruttato e dolce, il CANTATE DOMINO,
un moscato reale vinificato con estrema e attenzione per una produzione limitata scelta
dal Vaticano per le celebrazioni. Da degustare
fresco a 12-13 °gradi in tulipani da bianco.
Note: piatto unico della dieta mediterranea
avendo all’interno proteine animali con formaggio e uova, carboidrati col pane raffermo
e patate, antiossidanti e fibre date dai carciofi
e dall’olio extra vergine di oliva.
Il vino
Un piatto unico della tradizione mediterranea
che abbinerei a un rosso di media struttura, di
buona freschezza e fragranza olfattiva, un negroamaro in purezza come il SOLE DEL SUD
vinificato in acciaio senza passaggio in legno;
un rosso rubino dall’intenso profilo aromatico
dominato dalla rosa e dalla mora, sorretto da
una nota alcolica media e una buona rotondità, un vino giovane da servire a 15/16 gradi in
bicchieri a tulipano.
A cena con il delitto
Cena con delitto “Sex,Crime & Rock’n’roll” che andrà in scena al Ristorante l’Olmo
Bello il 31 gennaio. Due ore di raffinata cucina, in cui gli ospiti si sfideranno nel decifrare e risolvere un “giallo” messo in scena dagli attori di The Bang Club, con tanto
di arrivo della polizia, rilevamenti della scientifica, indizi, interrogatori, e...tanti altri
colpi di scena divertenti. La soluzione … dopo la cena!
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Cliccando a cura di Luca e Pasquale Marco
Brasile: la casa container ecologica
che costa solo 26mila euro
N
ella città di Bonito le case cominciano ad essere fatte con
i containers.Due anni fa, l’architetto Celso Costa Filho ha
studiato l’idea e adesso sta iniziando a vedere i primi risultati,
avendo già quattro progetti appaltati.
Le strutture precedentemente utilizzate per il trasporto di merci, se
trasformate in abitazioni, possono essere sistemate l’una accanto
all’altra. Così nascono i vari spazi con diverse dimensioni in base
alle esigenze delle famiglie. Se messi l’uno sull’altro, possono anche diventare un edificio a 5 piani.
All’interno, l’arredamento divide le camere del grande loft, se i
clienti lo desiderano. “Per separare gli ambienti, usiamo i mobili
stessi, il legno o il cartongesso. Il bagno, ad esempio, è fatto di
carpenteria”, spiega l’architetto.
All’esterno, si può utilizzare il legno di demolizione per la facciata
o aprire ampie finestre vetrate e spazi per le porte. Ma a Celso
piace molto l’estetica del container. “Abbiamo usato un prodotto
per togliere la sporcizia ed è rimasto tutto ben pulito”.
L’architetto promette di costruire una casa di 60 m² in 45 giorni, per la modica cifra di 80mila Reais (circa 26mila euro) compresi tutti gli abbellimenti, le decorazioni di interni ed esterni e i
mobili. C’è anche un eco-depuratore, in grado di filtrare il 97 %
dell’acqua prima di rimetterla in rete. “Abbiamo messo anche lo
shampoo in bagno. L’inquilino può arrivare soltanto con la valigia”.
E la durata? Un container viene utilizzato per decenni, sostenendo
tonnellate di peso e garantendo la sicurezza. Per la realizzazione
a tempo di record, l’architetto ha allenato una squadra di operai
provenienti da Santos e Itajaí, due città brasiliane. L’unico svantaggio è che ancora adesso non vi è alcun finanziamento pubblico in
Brasile per sostenere questo tipo di progetto, solo ciò che mettono
a disposizione le banche private.
OMBRE...ALBEROBELLESI - di Alma Calabretta
di Palmisano Francesco & C. Snc
Via Vittime del fascismo, 12 Alberobello
Via Trieste e Trento, 49 Alberobello
L.&G. Srl - Via M. Viterbo, 5 Alberobello
Via Ammiraglio Millo - Alberobello