Sintesi del progetto

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Sintesi del progetto
Sintesi del progetto
Il bisogno
Il fiume Adda e il patrimonio culturale che ospita sulle sue rive rappresentano un “giacimento della memoria”
probabilmente unico in Lombardia: può divenire un “corridoio bio-culturale” e collegare opportunamente il
Distretto dei Laghi, la più importante area turistica della Lombardia rinomata nel mondo, all’area
metropolitana milanese (attraverso le antiche vie d’acqua del naviglio di Paderno e della Martesana, interessate
al ripristino della navigazione turistica fluviale tra Lecco e Milano, previsto dal Master Plan Navigli della Regione
Lombardia) e rispondere alla richiesta di cultura, naturalità e leisure delle popolazioni coinvolte e dei visitatori.
Emergono tre necessità principali:
1. “espandere” l’area protetta tramite la realizzazione di corridoi ecologici verso aree tutelate limitrofe,
per alleggerire il carico della fruizione sulle rive del fiume e promuovere una mobilità sostenibile;
2. valorizzare il patrimonio culturale di assoluto interesse presente sulle rive del fiume e nel suo intorno,
ampliare la dotazione mussale, promuoverne la fruizione e sperimentare politiche di prodotto
integrate.
3. costruire un sistema locale economicamente sostenibile basato sulla fruizione del patrimonio naturale e
culturale in grado di restituire valori e benessere al territori e alle comunità locali.
Il progetto
Nel presente progetto il Parco Adda Nord si propone come Ente facilitatore di una nuova tipologia di distretto a
forte localizzazione territoriale: il Distretto Bio-Culturale (Dbc), nel quale le esigenze legate allo sviluppo di
attività economiche vengono integrate nelle politiche dello sviluppo sostenibile, valorizzando i territori, le
risorse naturali e le capacità locali, in collaborazione con l’impresa sociale e altri soggetti del terzo settore. Il
progetto prevede varie tipologie di intervento, per costruire e collegare gli ambiti culturali, formativi,
ricreativi, didattici e imprenditoriali che formeranno il Distretto Bio-Culturale:
1. alcune azioni saranno indirizzate a “espandere” l’area protetta (e quindi la fruibilità del Dbc)
oltre gli stretti confini oggi assegnatele, tramite la costruzione/consolidamento di corridoi
ecologici e connessioni con altre aree naturali e protette;
2. altre azioni specifiche saranno indirizzate al completamento della dotazione infrastrutturale
turistica del nuovo Dbc (navigabilità, percorribilità, ricettività ecc.)
3. l’intervento maggiormente significativo per il completamento della strategia di costruzione del
nuovo Dbc prevede la realizzazione di nuove strutture museali attraverso il recupero di beni
culturali rilevanti di proprietà pubblica, verso la costituzione di un “Sistema museale della Valle
dell’Adda”;
4. altre riguarderanno la costruzione, il completamento, il miglioramento dell’offerta fruitiva,
culturale, didattica attraverso la costituzione di servizi di intermediazione turistica e di politiche
di supporto all’offerta; completano il progetto azioni gestionali, promozionali, di monitoraggio per
la valutazione dell’efficacia del progetto nei suoi diversi aspetti, un piano di comunicazione che
prevede azioni promozionali specificamente indirizzate a target specifici (scuole, famiglie, turisti
culturali, ecoturisti, gruppi informali e non, amanti di attività all’aria aperta…).
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Costi di progetto e contributo ottenuto da Fondazione Cariplo
1. Costi totali progetto
€ 4.335.000
2. Risorse a disposizione
€ 3.535.000
3. Contributo di Fond. Cariplo
€ 800.000
Presentazione del beneficiario
Il Parco Adda Nord (PAN) è un parco naturale regionale istituito con Legge regionale n. 80/83 ed è classificato
come parco fluviale e di cintura metropolitana. L’Ente gestore è un consorzio fra i comuni (34) e le Province
(Milano, Bergamo e Lecco) interessate, costituito con Decreto del Presidente della Regione Lombardia n. 245
del 17/5/1986. Il Parco Adda Nord costituisce un ambito territoriale intercomunale ed interprovinciale a oriente
della Provincia di Milano. Si sviluppa in lunghezza, lungo la Valle dell'Adda, per circa 54 Km in direzione nordsud, dal Lago di Lecco fino a Truccazzano dove confina con il Parco dell'Adda Sud. Protegge un’area di 7.437
ettari ed è proprietario di appezzamenti di terreno protetto: l’Isola della Torre all’interno della Palude di
Brivio, Sito di Importanza Comunitaria (mq. 426.000) e di fasce boscate riparie in Comune di Medolago (mq.
44.000).
L’Ente gestore (un Consorzio tra Comuni e Province) è chiamato a svolgere le seguenti funzioni: promuovere lo
studio e la conoscenza dell’ambiente, indicando gli interventi per la sua miglior tutela; sviluppare iniziative di
educazione ambientale, funzioni sociali e turistico-ricreative; attuare gli interventi necessari per la
conservazione e tutela di specie animali e vegetali, dei boschi per la difesa degli equilibri ecologici e
idrogeologici; tutelare e valorizzare le bellezze paesaggistiche, nonché le presenze storiche, architettoniche e
artistiche allo scopo di promuovere il contesto socio-culturale in cui sorge. Val la pena di ricordare che, primo
tra i parchi lombardi, il PAN ha valorizzato quest’ultima funzione costituendo, all’inizio degli anni ’90, uno
specifico Servizio Promozione e cultura. Tale esempio è poi divenuto patrimonio di tutta la rete dei parchi
lombardi.
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Analisi del bisogno
Il Parco Adda Nord (PAN) è un parco naturale fluviale situato al centro della Lombardia, regione
fortemente antropizzata che ha subito un massiccio sviluppo economico-industriale e urbanistico.
Il Parco tutela i territori rivieraschi dell'Adda, lungo il tratto che attraversa l'alta pianura, a valle del lago
di Como, includendo i laghi di Garlate ed Olginate. In questo tratto il fiume si snoda tra rive incassate,
con tipici affioramenti di "ceppo dell’Adda" (un conglomerato di origine glaciale) e costruisce un paesaggio
caratteristico che alterna zone fittamente boscate ad aree antropizzate, fino a giungere, al limite
meridionale dell’area protetta, alla condizione di fiume maturo, con paesaggi e morfologie tipiche della
pianura alluvionale.
Il PAN, data la sua centralità e vicinanza ad aree urbane densamente popolate (Milano e hinterland in
particolare, ma anche Bergamo, Lecco e Monza), rappresenta, più di altri parchi regionali, un ambito
territoriale cruciale per soddisfare i bisogni di naturalità e leisure delle popolazioni residenti in questa
parte della regione. La fruizione dell’area protetta (che si caratterizza per la marcata stagionalità e la
presenza concentrata nei fine settimana) è intensa e coinvolge importanti numeri di visitatori residenti al
di fuori dei suoi confini, oltre ai residenti locali che fruiscono il fiume in maniera più “tradizionale”.
Questo ruolo è ulteriormente rafforzato se si considera che il PAN ospita, entro i suoi confini, importanti
aree naturali (due Siti di Importanza Comunitaria - SIC, il lago di Olginate e la zona umida di Brivio; la
Forra d’Adda, un canyon di origine glaciale costellato di boschi maturi di querce e carpini, residuo della
foresta padana di antica formazione; la zona umida di confluenza del fiume Brembo in Adda, piccole
lanche e altre zone naturalistiche di rilievo) e un patrimonio storico-culturale di eccezionale importanza,
derivante dal ruolo cruciale che il fiume ebbe come frontiera nel tardo medioevo e Rinascimento, e poi
come motore dello sviluppo della prima industrializzazione italiana alla fine dell’800 (vestigia
preistoriche, romane, celtiche e longobarde; opere idrauliche della bonifica benedettina alto medievale;
castelli e rocche medievali e rinascimentali – la linea difensiva viscontea e veneta -; chiese, santuari e
monasteri - alcuni di cruciale importanza territoriale, come quelli benedettini citati in precedenza -; il
traghetto leonardesco di Imbersago; il ponte in ferro e il naviglio leonardesco di Paderno; palazzi e ville
patrizie o “di delizia”; filande, filatoi e opifici cotonieri di inizio secolo; il villaggio operaio di Crespi
d’Adda, incluso nella World Heritage List – Patrimonio Mondiale Unesco – uno dei tre soli siti lombardi con
le incisioni rupestri della Valcamonica e “L’ultima cena” di Leonardo; il Naviglio della Martesana che
collega l’Adda a Milano; le centrali idroelettriche e le opere idrauliche di inizio secolo) fatto che lo rende
meta appetibile di una fruizione con finalità educative e culturali.
Volendo fornire una fotografia dell’attuale fruizione del PAN, occorre ricordare che le due rive del fiume,
separate amministrativamente, hanno subito uno sviluppo molto diversificato e presentano vocazioni
fruitive differenti:
ƒ la riva sinistra orografica (Provincia di Bergamo) ha una vocazione decisamente ecoturistica: la
fruizione privilegia le spiagge lungo il fiume, gli sport e le attività all’aria aperta (equitazione,
canoa, mountain-bike, trekking…) grazie alla buona (anche se non ancora completa) rete
sentieristica e alla disponibilità di aree fruibili – considerando anche le vicine aree protette dei
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS) “del Monte Canto e del Bedesco”, a nord, e “Basso
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ƒ
corso del Brembo” a sud – e al previsto (e in parte già realizzato) recupero naturalistico delle aree
di cava attualmente presenti; il sistema della viabilità campestre alla sommità del terrazzo
fluviale, ideale per promuovere una mobilità sostenibile all’interno delle aree protette, è invece
poco valorizzato e utilizzato. Il territorio rivierasco bergamasco ospita anche diversi beni culturali
che assumono il loro valore più alto nella company-town di Crespi d’Adda, riconosciuta di valore
universale dall’Unesco.
la riva destra orografica (Province di Lecco e Milano) ospita invece la maggiore concentrazione di
patrimonio culturale, industriale e importanti monumenti di valore storico oltre all’eccezionale
via d’acqua rinascimentale dei navigli; una caratteristica importante legata a questa presenza è la
strada alzaia, che corre in riva destra per la quasi totalità del corso del fiume, che lo rende
facilmente raggiungibile e fruibile. A questo proposito è cruciale ricordare che il PAN è
attraversato da tre linee ferroviarie: a Lecco (Milano-Lecco-Bergamo), a Paderno d’Adda/Calusco
(Milano-Bergamo via Paderno) e a Cassano (Milano-Bergamo via Treviglio); inoltre il capolinea
della MM2 è a soli dieci chilometri di distanza e il territorio è attraversato dall’autostrada A4
Milano-Venezia e da importanti arterie viarie (SS e SP).
La situazione sopra descritta determina problemi di diversa natura:
1. I numeri di persone coinvolte nella fruizione del Pan sono di notevoli dimensioni e hanno impatti
rilevanti (anche se prevalentemente stagionali e concentrati nel fine settimana); la gran parte dei
visitatori proviene dalle aree metropolitane limitrofe e, nonostante la relativa vicinanza, utilizza
come mezzo di trasporto preferenziale l’automobile, anche se si sta recando nell’area protetta
per attività di tipo culturale ed ecoturistico. Le linee ferroviarie e metropolitane non sono
sostanzialmente utilizzate (nonostante la possibilità di servire un territorio vasto che copre tre
province) per la quasi totale mancanza di promozione, infrastrutture e servizi alla fruizione o
turistici in loco (assenza di prodotto turistico culturale e didattico, guida e interpretazione,
ristoro, ricettività, mobilità locale leggera, ecc.). Proprio queste carenze non invogliano i
visitatori ad una fruizione corretta e compatibile con l’ambiente naturale e il patrimonio
culturale.
2. Il confine del PAN è limitato ad una stretta fascia di territorio che segue il corso del fiume,
coincidente con l’area attualmente fruita: si determina così la concentrazione delle attività di
leisure in questo ambito ristretto. Se in riva destra questo movimento, che andrà comunque
riorientato e delocalizzato, è ben sopportato dalla strada alzaia, lo stesso non vale per la riva
sinistra, morfologicamente differente. Questa area chiamata “Isola bergamasca” ha sofferto negli
anni scorsi di una sorta di sottorappresentatività: è quindi nella intenzione politica del Parco, in
quanto ente di governo territoriale, favorirne lo sviluppo sostenibile - anche in ragione dei pesanti
impatti che tale territorio ha subito nel corso della sua storia: la presenza di un grande polo
chimico industriale e di infrastrutture viabilistiche “pesanti”. A poca distanza dall’area protetta,
alcuni comuni hanno dato vita a Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS): il “PLIS del Monte
Canto e Bedesco”, a nord e il “PLIS Basso corso del fiume Brembo” (affluente dell’Adda) a sud,
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entrambi ricchi di zone naturali, agroecosistemi e di beni culturali minori. Alcuni di questi
Comuni hanno sviluppato azioni di tutela e ripristino ambientale nel tentativo di creare abbozzi di
reti ecologiche (situazione influenzata anche dal massiccio sviluppo urbanistico del territorio) che
connettessero queste aree naturali. Non sono attualmente disponibili collegamenti tra le aree
naturali citate e il PAN; si determina così una situazione di “asfissia” dell’area protetta e
l’impossibilità di ridirezionare i flussi di fruizione anche in direzione di queste aree naturali, e di
creare un sistema complessivo della fruizione che valorizzi e promuova l’intero territorio del
medio corso dell’Adda e gli stessi PLIS. Un discorso a parte merita la zona nord, sub-lacustre: la
mobilità e fruibilità di questo tratto di fiume è penalizzata dalla presenza di arterie viabilistiche
importanti immediatamente a ridosso delle rive. Proprio per questo il PAN si è impegnato a
ripristinare la navigabilità di questo tratto di fiume (Lecco-Paderno).
3. Una parte significativa del patrimonio culturale industriale del fiume Adda conserva a tutt’oggi le
medesime funzioni produttive dei tempi in cui fu costruito: se per gli opifici tessili il declino della
produzione è giunto solamente in questi anni (determinando il problema delle dismissioni di ampie
aree industriali, la cui riconversione rappresenta ora e nel prossimo futuro una sfida e una
opportunità di sviluppo), le centrali idroelettriche sono in piena attività e anzi si delineano
prospettive di incremento della produttività (e della presenza) di questi impianti ad energia
rinnovabile. La fruibilità di questi beni è quindi limitata da condizioni oggettive (vedi ad es. la
fabbrica di Crespi d’Adda). La situazione dei beni culturali anteriori (chiese, castelli, vie d’acqua,
ville patrizie medievali e rinascimentali, o comunque pre-industriali) è più diversificata: in alcuni
casi ne è assicurata la piena fruibilità e la presenza dei servizi turistici fondamentali (ad es. il
castello visconteo di Trezzo sull’Adda), in altri la proprietà privata ne limita la visita (ad es. il
castello visconteo di Cassano d’Adda); in altri casi si sono rintracciate le risorse finanziarie per il
recupero e restauro dei beni e la loro riconversione (ad es. la Casa del Custode delle Acque a
Vaprio d’Adda). Per assicurare una corretta e completa fruizione dei beni culturali del distretto in
una situazione così variegata, divengono fondamentali gli strumenti museali e di interpretazione
del patrimonio che gli attori locali riescono a mettere a disposizione dei visitatori. Da questo
punto di vista la situazione non è rosea, senza essere però disperata. Esistono sul territorio
esperienze differenti: si va da musei presenti da diversi anni ma non sufficientemente valorizzati
e di concezione un po’ “datata” (il Museo della Seta di Garlate) a realizzazioni recenti in fase di
start-up e bisognose di supporto (l’Ecomuseo Adda di Leonardo), ad aree in cui la carenza di
strutture di questo tipo contrasta con la ricchezza del patrimonio disponibile (Crespi d’Adda
innanzitutto, ma anche la zona meridionale del distretto, da Vaprio d’Adda a Cassano d’Adda).
L’ambizione del presente progetto è quella di colmare alcune delle lacune qui evidenziate in tema
di interpretazione del patrimonio culturale attraverso la realizzazione di nuove strutture museali
moderne e interattive. Ulteriori passi saranno la costruzione di un sistema complessivo di offerta
educativa, culturale e turistica; la strutturazione di servizi turistici e di accoglienza attualmente
assenti; la pianificazione di politiche di prodotto e di commercializzazione adeguate.
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Il PAN ha attuato in passato diverse azioni pilota rivolte al miglioramento della fruizione, sviluppando la
convinzione che tali interventi, da soli, non siano sufficienti a garantire la soluzione dei problemi
ambientali recati dalla fruizione stessa e ad adempiere pienamente alla sua mission di ente di tutela
ambientale e culturale.
Come appare evidente dalla descrizione, il territorio del Medio Corso dell’Adda dispone di una sufficiente
dotazione di patrimonio culturale e ambientale per giustificare la creazione di un distretto culturale:
occorre però sviluppare un nuovo modello di cogestione territoriale che integri la tutela dell’ambiente e
dei beni culturali con l’economia – attraverso lo sviluppo di imprenditoria locale e la creazione di nuovi
posti di lavoro – e le politiche dello sviluppo sostenibile, in particolare legate al tema della fruizione
turistica, didattica e culturale.
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Piano d’intervento
Premessa
Per la scienza il fiume Adda ha la valenza di un sistema ecologico “aperto”; per la cultura locale può
essere invece un giacimento di memorie, una frontiera storica, un “corridoio culturale”. Può divenire, per
le peculiari caratteristiche sopra descritte, un “corridoio bioculturale” e collegare opportunamente il
Distretto dei Laghi, l’area turistica della Lombardia più nota al mondo, all’area metropolitana milanese
(attraverso le antiche vie d’acqua dei navigli di Paderno e della Martesana, interessate al ripristino della
navigazione turistica fluviale Lecco-Milano previsto nel Master Plan Navigli della Regione Lombardia) e
rispondere alla richiesta di leisure delle popolazioni coinvolte nella sua fruizione.
Il fiume Adda e il patrimonio culturale che ospita sulle sue rive rappresentano un “giacimento della
memoria” probabilmente unico in Lombardia (e, relativamente alla concentrazione di testimonianze premoderne e della prima industrializzazione, forse anche in Italia).
Nel presente progetto il Parco Adda Nord si propone come ente promotore e facilitatore di una nuova
tipologia di distretto a forte localizzazione territoriale: il Distretto Bio-Culturale (Dbc), nel quale le
esigenze legate allo sviluppo di attività economiche vengono integrate nelle politiche di sviluppo
sostenibile, valorizzando i territori, le risorse naturali e le capacità locali, in un partenariato tra enti
locali, l’impresa sociale e altri soggetti del terzo settore. Il progetto prevede azioni di varie tipologie, per
costruire e collegare gli ambiti culturali, formativi, ricreativi, didattici e imprenditoriali che formeranno il
Distretto Bio-Culturale, creando le condizioni per sviluppare ogni sinergia possibile con la “messa a
sistema” di varie proposte, iniziative e progetti, ad oggi già maturi ma poco coordinati tra loro:
1. alcune azioni saranno indirizzate a “espandere” l’area protetta (e quindi la fruibilità del Dbc)
oltre gli stretti confini oggi assegnatele, tramite la costruzione/consolidamento di corridoi
ecologici e connessioni con altre aree naturali e protette;
2. altre azioni specifiche saranno indirizzate al completamento della dotazione infrastrutturale
turistica del nuovo Dbc (navigabilità, percorribilità, ricettività ecc.) e a favorire la mobilità
sostenibile;
3. l’intervento maggiormente significativo per il completamento della strategia di costruzione del
nuovo Dbc prevede la realizzazione di nuove strutture museali attraverso il recupero di beni
culturali rilevanti di proprietà pubblica, verso la costituzione di un “Sistema museale della Valle
dell’Adda”;
4. altre riguarderanno la costruzione, il completamento, il miglioramento dell’offerta fruitiva,
culturale, didattica attraverso la costituzione di servizi di intermediazione turistica e di politiche
di supporto all’offerta; completano il progetto azioni gestionali, promozionali, di monitoraggio per
la valutazione dell’efficacia del progetto nei suoi diversi aspetti, un importante piano di
comunicazione e azioni promozionali specificamente indirizzate a target specifici (scuole,
famiglie, turisti culturali, ecoturisti, gruppi informali e non, amanti di attività all’aria aperta…).
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Area 1 – Connessioni ecologiche tra aree protette
Le azioni qui elencate riguardano la costituzione/consolidamento di corridoi ecologici (greenways) e
collegamenti ciclopedonali che connettano fisicamente il Parco Adda Nord ai PLIS sorti nell’Isola
bergamasca; tali corridoi, oltre ad assolvere ad una funzione ecologica per la fauna e la flora delle aree
protette, ne permetteranno anche la fruizione, incrementando la superficie fruibile e riducendo il carico
sul territorio rivierasco e urbanizzato o laddove vi è la presenza di importanti infrastrutture di trasporto
(esistenti o in progetto). Verrà inoltre in questo modo incrementata l’offerta culturale e di attività per il
tempo libero. Tutte le opere verranno realizzate in forma di cantiere-evento: tali realizzazioni prevedono
di utilizzare processi di negoziazione e progettazione partecipata per la definizione degli interventi
coinvolgendo le amministrazioni locali, i tecnici e i principali stakeholder, e di “utilizzare” i lavori in
programma come occasione per coinvolgere i residenti in percorsi di conoscenza e programmi di
educazione ambientale e alla memoria, e volontari nella realizzazione delle opere; stimolando in questo
modo azioni di cittadinanza attiva e riappropriazione del territorio. I nuovi tracciati di fruizione ciclopedonale saranno opportunamente tabellati e divulgati, per costituire la rete sentieristica di mobilità
sostenibile del nuovo Dbc. È importante rilevare che queste azioni pilota rappresentano solo il primo passo
di una strategia territoriale che in futuro svilupperà connessioni ecologiche anche verso i PLIS dell’area
trezzese e vimercatese (provincia di Milano) e della bassa Brianza lecchese.
1.1 Corridoio tra Parco Adda Nord e PLIS Monte Canto e Bedesco
Progettazione partecipata e realizzazione in forma di cantiere-evento di un corridoio ecologico tra
PAN e PLIS Canto. Realizzato nella zona nord tra Villa d’Adda (vicino alla stazione ferroviaria di
Paderno, ad un approdo del tratto fluviale navigabile, al traghetto leonardesco di Imbersago, alla
nuova foresteria del PAN, all’Ecomuseo Adda di Leonardo, all’Osservatorio ornitologico di Villa
d’Adda e al SIC Palude di Brivio) e Carvico, il corridoio potrà integrarsi nel recupero ambientale di
una area di cava in esaurimento.
1.2 Corridoi tra Parco Adda Nord e PLIS Basso corso del Brembo
Progettazione partecipata e realizzazione in forma di cantiere-evento di corridoi ecologici in riva al
fiume Adda e tra il PAN e il PLIS Basso corso del Brembo. Tali corridoi verranno realizzati nella zona
tra Bottanuco e Filago (in direzione ovest-est, sul tracciato del sentiero trekking rivierasco “Da
Leonardo all’Unesco” e della rete viabilistica campestre da rivalorizzare) ed incrocerà il corridoio
ecologico lungo il corso dei torrenti Re-Grandone e Dordo (che corre in direzione nord-sud); ne è
prevista la progettazione partecipata e la realizzazione in forma di cantiere-evento.
1.3 Completamento sentiero Leonardo - Unesco e connessione con PLIS Basso corso del Brembo
Completamento dell’ultimo tratto del sentiero rivierasco Villa d’Adda – Capriate “Da Leonardo
all’Unesco” e sua connessione con la sponda destra del fiume Brembo e il “Sentiero del Fosso
in collaborazione con
Bergamasco (direzione sud) e azioni di recupero naturalistico-fruitivo e di valorizzazione della
“Penisola” di San Gervasio. Il corridoio verrà realizzato lungo il fiume nel territorio di Bottanuco e
tra la penisola di San Gervasio (importante area rivierasca ampiamente fruita, oggetto di un
progetto di recupero ambientale a fini fruitivi, naturalistici e didattici in collaborazione con le
associazioni locali) e la confluenza Adda-Brembo, passando per il villaggio operaio di Crespi d’Adda,
sito del Patrimonio Mondiale Unesco; si prevede la messa in rete dell’area umida alla confluenza
con punti di osservazione faunistica nel territorio di Brembate.
1.4 Opere di rinaturazione lungo il corridoio ecologico del Brembo
Progettazione partecipata e realizzazione in forma di cantiere-evento di opere di rinaturazione di
alcuni ambiti paesistici lungo il corridoio ecologico del fiume Brembo, in particolare riguardanti la
creazione di nuove aree boscate e la percorribilità.
1.5 Sperimentazione di accordi volontari per la manutenzione del territorio
Progetto pilota per la stipula di accordi volontari con gli agricoltori del PLIS Basso corso del Brembo
al fine di mantenere aree boscate, sentieri, piccole attrezzature per la fruzione.
Area 2 – Realizzazione di infrastrutture per la fruizione
La costruzione di un nuovo distretto culturale non può prescindere dalla realizzazione di alcune
infrastrutture necessarie alla costruzione di un’offerta turistica completa e adeguata, relativamente ai
servizi turistici di base (mobilità e transfer, ricettività...). Tali opere riguardano la navigabilità fluviale
nel tratto settentrionale, la ricettività e ospitalità diretta a target differenziati, la valorizzazione della
viabilità ciclopedonale e di sistemi di mobilità sostenibile all’interno del Distretto, la connessione
ciclopedonale tra le due sponde.
2.1 Ripristino della navigabilità fluviale
Il PAN ripristinerà le condizioni per la navigazione fluviale nel tratto Garlate–Paderno (porta nord
dell’Ecomuseo Adda di Leonardo), nel contesto di un programma finanziato dalla Regione per la
navigabilità dei corsi d’acqua lombardi. Il progetto prevede la realizzazione di approdi, darsene e il
ripristino funzionale delle conce di navigazione in corrispondenza degli sbarramenti artificiali del
fiuem. Il servizio di navigazione tra il lago di Lecco e la “porta nord” dell’Ecomuseo diverrà una
parte fondamentale dell’offerta turistica del Dbc, anche per la presenza nella zona navigabile del
Sito di Importanza Comunitaria “Plaude di Brivio”, zona umida di importanza europea e di un
paesaggio fluviale rilevante, del traghetto leonardesco di Imbersago, del patrimonio industriale di
Paderno d’Adda.
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2.2 Foresteria/ostello del PAN
L’intervento consiste nella realizzazione, all’interno della colonia elioterapica di Villa d’Adda (già
attrezzata e fruita in ambito locale con servizio di ristorazione, parcheggi e piscina all’aperto) di una
foresteria/ostello, struttura ricettiva a basso costo indirizzata al budget-tourism e agli amanti di
sport e attività all’aria aperta. La nuova foresteria è posizionata in prossimità del traghetto
leonardesco di Imbersago, di un approdo del tratto fluviale navigabile e dell’attacco del corridoio
ecologico verso il PLIS Monte Canto, non lontana dalla stazione ferroviaria di Paderno, dall’Ecomuseo
Adda di Leonardo, dall’Osservatorio ornitologico di Villa d’Adda e dal SIC Palude di Brivio. Tale
struttura ricettiva dovrebbe essere la prima di una serie di strutture simili per le quali sono già state
identificate potenziali collocazioni e che dovrebbero rispondere alla domanda di ricettività di livello
medio, attualmente non soddisfatta dalle pur numerose strutture alberghiere presenti sul territorio,
tutte di categoria elevata poiché indirizzate prevalentemente al turismo d’affari.
2.3 Valorizzazione della viabilità secondaria e campestre
Sono previsti interventi per la valorizzazione della viabilità secondaria, campestre e di accesso al
fiume sulle due rive; studio dello stato di fatto, analisi di idoneità della rete sentieristica e degli
accessi al fiume, predisposizione di un progetto di valorizzazione e recupero, tabellazione e
segnaletica dei sentieri e delle zone di sosta, costituzione di una rete viabilistica ciclopedonale e sua
promozione nell’ambito del distretto bioculturale.
2.4 Adeguamento della passerella ciclopedonale Concesa - Crespi
La storica passerella pedonale (l’unica esistente nel settore centrale del Dbc) che unisce l’alzaia
dell’Adda al villaggio operaio di Crespi (ma anche Villa Gina, sede del Parco alle nuove strutture
museali previste nella company town) verrà sottoposta a lavori di adeguamento e restauro.
Area 3 – Beni culturali: nuove infrastrutture museali
L’idea di incrementare l’offerta museografica e di interpretazione del patrimonio culturale non è nuova:
diversi progetti riguardanti l’area del Naviglio di Paderno, il villaggio operaio di Crespi d’Adda, il Naviglio
della Martesana, il patrimonio industriale,sono stati proposti in anni passati.
L’esigenza è sempre stata ben presente agli studiosi e ai progettisti che si sono avvicendati, in particolare
se si considera che molti dei più importanti monumenti del patrimonio industriale, hanno tuttora funzioni
produttive che ne impediscono o limitano la visita, oppure le avevano fino a poco tempo fa (e ora si
presenterà il problema del recupero di questo patrimonio culturale di straordinaria importanza e
volumetria). Ecco quindi farsi avanti la necessità di creare interpretation centre o ecomusei (la
definizione di museo strictu sensu sarebbe errata) per permettere la fruizione del patrimonio culturale e
delle memorie della valle dell’Adda.
Per svariati motivi, l’unica iniziativa ad oggi realizzata è stata la costituzione dell’Ecomuseo “Adda di
Leonardo” su iniziativa del Parco Adda Nord, che si estende per l’intera area del naviglio leonardesco
in collaborazione con
(Robbiate-Cornate) offrendo ai visitatori una riflessione sulla presenza del genio nella valle del fiume Adda
e un percorso naturalistico-culturale open air. Il progetto di avvio della gestione (2004-2005)
dell’Ecomuseo è stato realizzato attraverso un partenariato tra Parco e impresa sociale (Consorzio Sol.co
Priula), con il contributo finanziario della Fondazione Cariplo. La sperimentazione ha dato buoni risultati
(tra cui l’affidamento all’impresa sociale della gestione delle strutture e dei servizi connessi fino al 2008),
e ha stimolato la nascita di una nuova impresa sociale (Coclea coop. soc., partner del presente progetto) e
di una Associazione di 10 Comuni rivieraschi lecchesi e milanesi a cui verrà affidata la gestione strategica
dell’Ecomuseo. Il Parco, inoltre, ha reperito le risorse per realizzarne l’ampliamento dall’attuale percorso
Robbiate-Cornate, lungo circa 3 km alla massima estensione territoriale possibile: l’Ecomuseo valorizzerà i
beni culturali nella zona rivierasca tra Imbersago (Lc) e Cassano d’Adda (Mi), per una estensione totale di
circa 20-25 km.
Collocato in uno dei più bei contesti naturali del Parco, l’Ecomuseo è un primo interessante passo verso
una concezione museografica territoriale più complessa e integrata, di cui il progetto ABcD promuove la
realizzazione attraverso la costituzione di filiere di servizi ed attività economiche locali, ma anche
attraverso la creazione di un modello di gestione che garantisca al Distretto la necessaria sostenibilità
economica e l’identificazione di un adeguato “contenitore” (si intende qui una struttura organizzativa che
coinvolga enti locali e soggetti del privato e del privato sociale) in cui collocarne le funzioni strategiche,
operative, gestionali.
Date queste premesse, secondo una logica progettuale di sistema è parso corretto cercare di colmare le
lacune presenti nell’offerta culturale del Dbc, ovvero l’assenza di strutture per l’interpretazione e
museografiche omogenee sia per collocazione territoriale che per offerta tematica. Gli interventi
ipotizzati per colmare questa lacuna saranno localizzati in tutta l’estensione del Parco, da Garlate (Lc) a
Vaprio d’Adda (Mi).
3.1 Museo della Seta – Garlate (Lc)
La filanda di Garlate, costruita nel 1841, venne acquistata dalla famiglia svizzera dagli Abegg nel
1887, diventando la sede ufficiale della ditta in Italia. Nel 1950 in un’ala del complesso industriale
venne raccolta una serie di macchine ed accessori usati per la lavorazione della seta che
costituirono il nucleo originario del successivo Museo della Seta, donato poi nel 1977 al Comune di
Garlate, attuale proprietario. L’importanza delle collezioni, uniche in Italia, e la loro collocazione
all’interno dell’edifico originario fanno di questo museo un sito di interesse archeologico–industriale
di rilevanza internazionale per lo studio, l’approfondimento e la conoscenza della lavorazione della
seta greggia in Lombardia, di cui il Lecchese fu il principale polo produttivo dalla fine del
Settecento per tutto l’Ottocento. Inoltre il Civico Museo della Seta Abegg di Garlate costituisce il
primo museo dedicato al patrimonio storico-industriale in Europa, anticipando di circa quindici
anni i più famosi musei inglesi e francesi, che secondo i principi della “nouvelle museologie “
diedero vita alle celebri realtà di Ironbridge e le Creusot.
La ristrutturazione e l’ampliamento inclusi nel presente progetto riguardano:
in collaborazione con
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il nuovo allestimento del museo: lo spazio espositivo museale sarà ampliato dagli attuali
390 mq a 1090 mq; si articolerà sui corpi di fabbrica sud, nord e ovest e prevedrà il
soddisfacimento dei requisiti regionali richiesti in particolarerelativamente ai servizi di
accoglienza
Il nuovo percorso espositivo mira alla valorizzazione e all’uso degli spazi del complesso Abegg
ancora inutilizzati e da ristrutturare al fine di creare una sequenza che ripercorra le varie
fasi della lavorazione serica non solo dal punto di vista tecnico, ma anche storico, storicoeconomico e storico-sociale, che permetta ad ogni fascia di visitatori di comprendere la
nascita e lo sviluppo della industria serica nell’ottocento lombardo.
Il nuovo allestimento prevede le seguenti fasi: ricognizione e catalogazione del patrimonio
del museo secondo le norme ICCD; restauro e ripristino del materiale più degradato e
manutenzione delle macchine; realizzazione di un percorso espositivo che si articoli nelle
nuove ali ristrutturate del museo attraverso la restituzione degli ambienti originari e la
collocazione dei macchinari al loro interno; realizzazione di supporti didattici quanto più
possibile chiari e sintetici.
3.2 Nuovo Science centre1 - Trezzo sull’Adda (Mi)
Nell’ambito del già citato progetto di costituzione e avvio della gestione dell’Ecomuseo Adda di
Leonardo è stata realizzata una piccola galleria interattiva sull’ingegneria idraulica rinascimentale e
leonardesca comprendente cinque exhibit hands-on (la macchina dei vortici, la coclea, il ponte
autorportante, la conca vinciana, l’esperimento dei vasi comunicanti): la galleria è stata inserita nei
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Gli science-centre, o musei scientifici interattivi, sono attivi da anni in altri paesi europei e negli Stati Uniti. Si tratta di
una formula museale di particolare efficacia, basata sul coinvolgimento del singolo visitatore nella partecipazione attiva
alla comprensione dei fenomeni scientifici di base. Il museo è una collezione di “macchine” e relativi “esperimenti” che
“fanno toccare con mano” all’osservatore le fenomenologie implicate in aree come l’ottica, la meccanica, l’acustica, molti
aspetti delle Scienze della Vita e del funzionamento del corpo umano. Il successo di tali musei è determinato dalla notevole
efficacia didattica delle loro esposizioni ma, anche, dalla spettacolarità, dall’immediato divertimento che scaturisce dalle
loro “macchine”.
L’efficacia didattica di esperienze di questo genere risiede in gran parte nella capacità di rendere espliciti per il visitatore
il livello e l’utilità della propria formazione culturale in ambito tecnico-scientifico. Per dare un idea della portata del
fenomeno, possiamo citare i dati di afflusso di queste strutture: considerando solo gli science centre europei (Napoli,
Bristol, Helsinki, Barcellona, Amsterdam) i visitatori/anno variano da poco più di 100.000 a quasi 500.000. In Italia queste
esperienze sono in colpevole ritardo: esistono a Genova, Torino e Trieste delle mostre permanenti di exhibit interattivi,
mentre l’unico vero science centre è collocato all’interno della Città della Scienza di Napoli: come si può notare, manca una
struttura educativa di questo genere nella zona più urbanizzata e popolosa del paese - la Lombardia (il Museo Nazionale
della Scienza e della Tecnica – MST, non può essere annoverato in questa tipologia di musei).
Seguendo il filo che lega le diverse sezioni del nuovo museo, si delinea qui una strategia di sviluppo per il sistema museale
dell’Adda, che valorizza e divulga temi culturali, storici e scientifici. Il primo nucleo dello science-centre (quello di
pertinenza del presente progetto) potrebbe essere dedicato all’acqua, all’idraulica, all’ingegneria civile, alla produzione
idroelettrica… e di conseguenza affrontare l’attualissimo tema dell’energia, presentato nelle sue molteplici sfaccettature:
le tecnologie della produzione di energia; energie rinnovabili e non rinnovabili; i costi energetici dell’attuale modello di
sviluppo; i grandi temi connessi come l’accesso alle fonti e il cambiamento climatico globale.
in collaborazione con
pacchetti didattici dell’Ecomuseo e ha riscosso un grande successo. Pare quindi opportuno
implementare strutture concepite per la promozione di una “museografia attiva” basata sulla
sperimentazione autonoma e ludica, che costituisca il nucleo originario di uno “science centre del
fiume”.
L’occasione deriva dal rapporto con il Comune di Trezzo, città d’arte ricca di beni culturali
longobardi, medievali e industriali, che ha intenzione di creare un nuovo polo culturale nell’area del
Castello Visconteo/Centrale Taccani (già ampiamente fruito e sede di importanti mostre d’arte e
manifestazioni internazionali come AddaDanza).
Grazie a questa disponibilità è stato quindi possibile concordare la realizzazione di una galleria
interattiva hands-on (che ampli e integri quella citata sopra) dedicata alle macchine idrauliche
leonardesche, all’ingegneria idraulica rinascimentale e alla produzione idroelettrica e altre forme di
energia pulita; i singoli exhibit della nuova galleria saranno realizzati in forma modulare, autonoma e
amovibile, in modo da garantire caratteristiche di flessibilità idonee ad un utilizzo polivalente (ad
es. mostre temporanee integrali o parziali allestite in luoghi pubblici, scuole, open air; possibilità di
occupare stabilmente uno spazio utilizzabile anche per manifestazioni culturali temporanee ecc.). Le
macchine saranno tutte dei prototipi originali realizzate per l’occasione, e come tali difficilmente
preventivabili: in base ai costi sostenuti per la realizzazione dei precedenti exhibit si può stimare la
produzione di circa 10/15 nuove postazioni interattive.
3.3 Intrepretation centre – Crespi d’Adda (Bg)
Il villaggio operaio di Crespi d’Adda è stato inserito dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale
(World Heritage List) nel 1995 come esempio universale di company-town, testimonianza dello
sviluppo industriale iniziato in Inghiltera alla fine del ‘700 e proseguito nella sua forma pre-moderna
fino ai primi decenni del ‘900. Il Comune di Capriate San Gervasio, grazie a uno stimolo del Parco
Adda Nord reperì alla fine degli anni ’90 le risorse necessarie alla ristrutturazione dell’edificio exScuole S.T.I., di proprietà pubblica. Nonostante questo investimento e il fatto che siano passati più
di dieci anni dal riconoscimento Unesco, non è ancora disponibile all’interno del villaggio una
struttura museale che accolga i visitatori e li introduca alla complessità e alla storia del sito (mentre
si profila in un futuro ormai molto recente lo straordinario problema/occasione del riuso degli spazi
della fabbrica). Dopo una attenta negoziazione il Parco e il Comune hanno stretto un accordo per
realizzare, all’interno del progetto ABcD, l’allestimento del centro di interpretazione (interpretation
centre) del villaggio di Crespi, ospitato nelle parti ad uso pubblico dell’immobile citato in premessa;
l’allestimento prevedrà la realizzazione di:
a) una sezione museale che introduca i visitatori alla storia sociale e industriale del villaggio,
nell’ambito della rivoluzione industriale lombarda di fine ‘800 e nel contesto più ampio della
valle dell’Adda (che preveda l’utilizzo di tecniche museografiche moderne, attive “handson” contestualmente all’esposizione di materiali storici originali);
b) l’attrezzatura di aule laboratoriali e polifunzionali, e di servizi di accoglienza turistica;
in collaborazione con
c) l’allestimento di una sede del Distretto Bioculturale dell’Adda.
Come parte integrante dell’accordo il Comune affiderà al Parco Adda Nord, per un periodo non
inferiore ad anni 15 e a titolo gratuito, la gestione delle strutture e dei servizi in questione
attraverso apposito atto di convenzionamento, che lo inserirà a pieno titolo nel sistema culturale
ABcD (facendone anzi una delle sedi più prestigiose).
3.4 Casa del Custode delle Acque – Vaprio d’Adda (Mi)
L’intervento di valorizzazione museografica, nell’ambito del più complessivo restauro e recupero
funzionale della Casa del Custode delle Acque (vedi progetto allegato) a centro culturale polivalente,
prevede la realizzazione di una galleria museale interattiva dedicata a Leonardo da Vinci; la galleria
sarà dedicata all’esplorazione della vita, delle opere e delle teorie del genio vinciano, che a Vaprio
risedette per lunghi periodi della sua vita, esplorandone caratteristiche personali, teorie e loro
connessioni con le discipline scientifiche, intuizioni che hanno influenzato lo sviluppo delle arti
figurative, della scienza e della tecnica. Con il Comune di Vaprio d’Adda verrà definito un accordo
per la cessione degli spazi museali in comodato al Parco, per la gestione collaborativa della struttura
(anche con associazioni culturali locali) e il suo inserimento nel circuito di inziative del nuovo Dbc. È
importante ricordare che data la cruciale collocazione del bene in questione lungo il Naviglio della
Martesana, l’edificio e la sua nuova funzione culturale sono sotto la stretta osservazione di Navigli
Lombardi S.c.a.r.l., la società pubblica responsabile della gestione delle vie d’acqua e del Master
Plan Navigli della Regione Lombardia: la Casa del Custode delle Acque diventerebbe in questo senso
la cerniera di una interessante connessione culturale (ma anche fisica) tra due sistemi di
valorizzazione dei beni culturali e di fruizione collettiva.
Il progetto di ristrutturazione e riuso della Casa del Custode delle Acque prevede anche la
sistemazione del giardino esterno fronte Adda, l’apertura di un punto ristoro e l’organizzazione di
eventi culturali (concerti, mostre d’arte e di fotografia, aperitivi musicali); diverrà in questo modo
uno dei punti di maggiore visibilità e divulgazione del Dbc.
3.5 Punti informazioni del Dbc
La strategia di costruzione del Dbc prevede la possibilità di raggiungerlo e percorrerlo in diverse
direzioni; è intenzione del progetto realizzare una rete di punti informativi o di “porte d’accesso” al
Dbc che accolgano e indirizzino i turisti e i fruitori fornendo loro informazioni, materiale divulgativo,
strumenti fruitivi e informazioni logistiche. In futuro queste stesse strutture funzioneranno anche
come booking office per i servizi turistici e culturali del Dbc.
Il Parco Adda Nord si è assicurato la disponibilità di due spazi per la realizzazione di tali strutture
all’interno di progetti di recupero di aree industriali dimesse o di edifici di valore storico,
opportunamente collocati in riva sinistra (meno dotata di quella destra e sottoposta ad un differente
in collaborazione con
sviluppo turistico, come ricordato in precedenza); un terzo spazio, di proprietà del Comune di Filago,
è all’interno del centro parco del PLIS Brembo:
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Castello Colleoni a Solza (Bg): superficie mq. 95
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Ex-Scuole elementari a Filago (Bg): superficie mq. 100
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Ex – “Linificio Canapificio Nazionale” a Fara Gera d’Adda (Bg): superficie mq. 80
Questi spazi verranno allestiti come punti informativi con front desk e espositori per materiali
divulgativi e promozionali, calendari di eventi culturali e di attività per il tempo libero, postazioni
multimediali per l’accesso ad informazioni telematiche sulla vita del Dbc.
Area 4 – Gestione e promozione ABcD
Questa area comprende azioni gestionali e promozionali del Dbc. Oltre alla gestione di progetto vera e
propria (coordinamento e controllo, monitoraggio, tenuta contabilità e rendicontazione) sono previste
iniziative di comunicazione e promozionali, attività siano cruciali per la buona riuscita di un progetto così
complesso e articolato.
Ulteriori sforzi, nella strategia di costruzione del Dbc, vanno fatti nella direzione del completamento degli
strumenti che facilitino la fruizione e di supporti per la corretta interpretazione dei beni culturali. Gli
interventi previsti sono di varia natura e riguardano sia i supporti interpretativi disponibili per i visitatori,
che la razionalizzazione dei servizi di accompagnamento turistico attraverso la costituzione di un vero e
proprio incoming office e lo sviluppo di politiche di prodotto nei servizi per la fruizione sostenibile dei
beni culturali e naturali.
4.1 Gestione e implementazione progetto ABCD
A tale scopo verrà affidato alla cooperativa sociale Coclea, nata dall’esperienza di gestione dell’
Ecomuseo Adda di Leonardo su stimolo del Consorzio Solco Priula e partner strutturale di ABcD, il
compito di gestire e coordinare il progetto per tutta la sua durata, e l’avvio del Dbc nel proseguo del
progetto, coordinandone le politiche, le azioni di sviluppo sostenibile, attività di consultazione,
condivisione e negoziazione. L’equipe del progetto sarà in grado di seguire la gestione strategica del
Dbc operando in forma di sportello per le amministrazioni e gli attori locali, sviluppando nuovi
progetti, politiche di fund-rising e puntando alla certificazione del Dbc secondo la Carta Europea del
Turismo Sostenibile e come STL (Sistema Turistico Locale) secondo la recente normativa regionale.
Oltre a quanto ricordato sopra, compiti specifici del team di gestione saranno:
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Costituzione incoming/booking office
È prevista la razionalizzazione e integrazione dei servizi di accompagnamento e guida turistica
attualmente esistenti (svariati gruppi di guide locali, servizio guide ecomuseo, servizio
educazione ambientale del PAN, Guardie Ecologiche Volontarie, CERCA di Filago PLIS Brembo,
Gruppo territoriale sviluppo sostenibile del PLIS Canto, agenzie di educazione ambientale…) con
quelli specifici del Dbc, formazione all’interpretazione dei beni culturali e realizzazione di unico
in collaborazione con
booking-office e di politiche dell’offerta e dei prezzi comuni; un percorso partecipato per la
costruzione di un consorzio delle associazioni e agenzie educative che gestisca servizi turistici
comuni (booking, front desk, logistica, noleggi, navette e mezzi elettrici ecc.), in connessione
con le attività di Agenda 21 Locale avviate dal PAN.
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Piano di comunicazione
Questa area comprende la predisposizione e realizzazione del piano di comunicazione del
progetto (materiale a stampa, guida, mappa, sito web con forti elementi di interattività
realizzato secondo le norme europee per l’accessibilità e altri strumenti promozionali del Dbc;
acquisto di spazi pubblicitari e realizzazione di spot audio, video e layout pubblicitari per le
iniziative previste), la costituzione di un ufficio stampa che coordini le azioni descritte e la
promozione di eventi culturali, ricreativi, animativi e sportivi.
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Monitoraggio dei flussi e comportamenti dei visitatori
Verrà effettuato un monitoraggio, con metodi sociologici, di flussi e comportamenti dei visitatori
nelle varie fasi dell’anno per validare l’efficacia dell’offerta turistico-culturale, didattica e di
leisure, la delocalizzazione e destagionalizzaizone dell’offerta, il grado di soddisfazione e la
intenzioni di riacquisto del servizio; nel contempo verranno realizzate attività
seminariali/workshop con i partner per il monitoraggio di efficacia ed efficienza delle azioni di
progetto.
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Sviluppo di politiche di prodotto dei servizi alla fruizione
Accordo con un product manager turistico per la progettazione, la produzione, la pubblicazione
di un catalogo e la commercializzazione di pacchetti turistici culturali e ambientali nel Dbc;
sviluppo di pacchetti turistici che prevedano l’utilizzo di mobilità sostenibile (anello ferroviario,
metropolitana e mezzi ecologici in situ) in linea con la Carta Europea del Turismo Sostenibile. Si
prevede l’organizzazione di open days, fam trips per giornalisti e operatori del settore, una
apposita campagna stampa con partecipazione a fiere di settore.
4.2 Organizzazione di eventi culturali
Organizzazione di un calendario di eventi culturali, ricreativi, animativi e sportivi originali per la
promozione del Dbc, anche valorizzando e coordinando le svariate attività culturali (anche di buon
livello) promosse sul territorio da vari soggetti pubblici e privati.
4.3 Sistema di interpretazione del territorio “Tracce di Parco”
L’azione riguarda l’ideazione e la realizzazione di una audioguida portatile del Dbc, noleggiabile su
supporto minidisc, i-pod, mp3 o simile (“Tracce di Parco” verrà realizzata a cura di un gruppo
teatrale specializzato in teatralizzazione dei territori e delle agricolture, e già attivo in diversi
ambiti museali ed ecomuseali), fruibile in forma di brevi monologhi teatrali sui diversi beni culturali
o punti di interesse paesaggistico/naturalistico presenti nel Dbc.
in collaborazione con
Il Beneficiario
Consorzio per la gestione del Parco Adda Nord
Il Parco Adda Nord è un parco naturale regionale istituito con Legge regionale n. 80/83 ed è classificato
come parco fluviale e di cintura metropolitana. L’Ente gestore è un consorzio fra i comuni (33) e le
Provincie (Milano, Bergamo e Lecco) interessati, costituito con Decreto del Presidente della Regione
Lombardia n. 245 del 17/5/1986. Il Parco Adda Nord costituisce un ambito territoriale intercomunale ed
interprovinciale a oriente della Provincia di Milano. Si sviluppa in lunghezza, lungo la Valle dell'Adda, per
circa 54 Km in direzione nord-sud, dal Lago di Lecco fino a Truccazzano dove confina con il Parco
dell'Adda Sud. Protegge un’area di 7.437 ettari ed è proprietario di appezzamenti di terreno protetto:
l’Isola della Torre all’interno della Palude di Brivio, Sito di Importanza Comunitaria (mq. 426.000) e di
fasce boscate riparie in Comune di Medolago (mq. 44.000).
L’Ente gestore è chiamato a svolgere le seguenti funzioni: promuovere lo studio e la conoscenza
dell’ambiente, indicando gli interventi per la sua miglior tutela; sviluppare iniziative di educazione
ambientale, funzioni sociali e turistico-ricreative; attuare gli interventi necessari per la conservazione e
tutela di specie animali e vegetali, dei boschi per la difesa degli equilibri ecologici e idrogeologici;
tutelare e valorizzare le bellezze paesaggistiche, nonché le presenze storiche, architettoniche e artistiche
allo scopo di promuovere il contesto socio-culturale in cui sorge. Per questo dispone dei seguenti settori
d’intervento: Servizio Pianificazione e Pareri; Servizio Risorse Naturali; Servizio Sviluppo Sostenibile;
Servizio Vigilanza Ecologica; Servizio Educazione Ambientale; Servizi Finanza e Contabilità e Affari
Generali; Servizio Promozione e Cultura; Direzione e Segretariato.
Questo Ente ha maturato, nel tempo, capacità ed esperienza in ambiti di azione relativi al presente
progetto, grazie ad una serie di iniziative, delle quali vale la pena di citare: iniziative di supporto allo
studio e alla valorizzazione della fruizione ecoturistica del Parco (studi, progetti e pubblicazioni);
iniziative di supporto allo studio e alla valorizzazione del patrimonio culturale del Parco (convegni, studi,
supporto ad attori locali quali il Comitato per il restauro delle chiuse dell’Adda, il Comitato per il Naviglio
della Martesana…); nomination per l’inserimento nella World Heritage List UNESCO dell’area protetta e
del patrimonio culturale e industriale come paesaggio culturale e supporto alla nomination di Crespi
d’Adda (inserito nella WHL nel 1995 come esempio rilevante di company-town di fine ‘800); “Insieme per
il Mures” programma di cooperazione ambientale internazionale con la Contea di Arad (Romania) (partner:
Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Politecnico di Milano, Università di Bergamo, Università
Insubria di Varese, Accademia Romana, Parcul National Retezat, Reservatia Stiintfica “Genmenele”,
Universitatea “Aurel Vlaicu” di Arad) per la realizzazione del parco fluviale del Mures; progetto LIFENatura IT2030005 “interventi di ripristino ambientale della palude di Brivio –Sirto di Interesse Comunitario
(progetto cofinanziato sul bando 2002); ristrutturazione di edifici di interesse storico-industriale sul
Naviglio di Paderno e allestimento e avvio dell’Ecomuseo Adda di Leonardo (progetto di gestione in
partnership con l’impresa sociale); tabellazione dei sentieri escursionistici del Parco con standard
europeo; progetto Isola Borromeo in Cassano d’Adda, per la sistemazione di una casa colonica all’interno
di un’area boscata e suo utilizzo come laboratorio permanente di educazione ambientale; costituzione del
in collaborazione con
Forum di Agenda 21 sul turismo sostenibile per l’integrazione del Piano di Settore e la definizione di
strategie sostenibili.
In particolare l’intensa attività di progettazione e partenariato internazionale ha visto la realizzaione
delle seguenti iniziative:
1. Accordo di gemellaggio paneuropeo per la cooperazione nella gestione e nella protezione delle
aree naturali protette del SI-A-PAZ—Nicaragua, del Parco Nazionale Tortuguero, del Rifugio di Vida
Silvestre Cano Negro—Costarica (Partnership: Governo di Nicaragua, Costarica, Spagna, Consiglio
dell’Ambiente dell’Andalusia, Parco Nazionale Donana, Parco Naturale Entorno de Donana,
Regione Lombardia, Parco regionale del Ticino, Parco Regionale delle Groane, Parco Regionale
Adda Nord.
2. Progetto di cooperazione ambientale internazionale Termie B sulle energie rinnovabili nelle aree
naturali protette (Partnership: Regione Lombardia, Parco Adda Nord, Regione Rhones Alpes, Parco
Haut Jura, Ajuntament de Catalunya, Par de Montseny)
3. Unione Europea – Programma comunitario TERRA – V.E.V. (voies d’Eau Vivantes, Canaux
Historiques) – Ecomuseo Adda di Leonardo (Partnership: Regione Lombardia, Parca Adda Nord,
Comitato per il restauro delle Chiuse dell’Adda, British Waterways, Gota Kanalbolag, Ministere
Wallon de l’Equipement et des Transports, Voies Navigables de France, Conseil Regional
d’Acquitaine, Conseil Regional Languedoc – Roussillon, Compagnie du Canal du centre, Linkoping
University, Highland region, University of Newcastle upon Tyne).
4. Protocollo attuativo per l’interscambio e la collaborazione nel settore naturalistico-ambientale
con la Romania (Partnership: Rotary Club dell’Adda e Rotary Club di Arad, Parco Adda Nord,
Provincia di Bergamo, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Bergamo, Università degli
Studi Insubria di Varese, Consorzio Gerundo, Accademia Romàna, Parcul Nazionale Retezat –
Rezervatia Stiintifica “Gemetele”, Universitatea “Aurel Vlaicu” di Arad).
5. Programma di cooperazione ambientale internazionale “Insieme per il Mures” per la realizzazione
di un parco fluviale del corso inferiore del fiume Mures in Romania (Partnership: Contea, Direzione
Forestale e Università “Aurel Vlaicu” di Arad e Parco Adda Nord).
6. Programma operativo per la realizzazione di una rete di rilevamento della qualità dell’aria nella
Contea di Arad (Contea di Arad, Regione Lombardia, Arpa Lombardia, Parco Adda Nord).
7. Programma di sviluppo delle relazioni di programmi comuni di ricerca con la Romania
(Partnership: Ente nazionale delle Foreste Romsilva – Direzione forestale di Oradea, Parco
Naturale Monti Apuseni, Regione Lombardia, Parco del Ticino, Parco del Lambro, Parco del Monte
Barro e Parco Adda Nord).
8. Partnership for. E.U. Accession – Progetto di riqualificazione del Kamniska Districa River pri
Ljubliana – Slovenia (Partnership: Ministero dell’Ambiente, Riserva marina di Miramare, Parco
Adda Nord, Comuni di Domale, Kamnik e Dol.
9. Candidatura del Medio Corso dell’Adda alla World Heritage List – Patrimonio Mondiale
dell’Umanità – Unisco (iscrizione alla lista del villaggio operaio industriale di Crespi d’Adda
nell’ottobre 1995).
in collaborazione con
10. Earth Summit – Sottoscrizione della Carta di Aalborg e degli Aalborg Committments – Agenda 21
Locale “Adda 21” per lo sviluppo sostenibile del sistema territoriale del Parco Adda Nord.
Il presente progetto rappresenta in effetti il logico proseguimento della strategia di azione che il Parco ha
adottato negli anni passati, con una particolare attenzione al rafforzamento del proprio ruolo di ente
territoriale e allo sviluppo di capacità e abilità innovative all’interno della propria struttura organizzativa.
Coclea soc.coop.soc.
Per quanto riguarda Coclea, l’impresa sociale partner del progetto, è una società cooperativa sociale che
offre servizi di consulenza, progettazione e gestione ad enti pubblici, con una attenzione particolare alle
aree protette. Coclea agisce nell’ambito della valorizzazione e promozione dei beni culturali ed
ambientali, della ricerca, della gestione di processi partecipativi, della gestione di servizi educativi e
turistici, del fund-rising. Nasce dall’esperienza di avvio della gestione dell’Ecomuseo Adda di Leonardo
(progetto promosso dal Parco Adda Nord, gestito dal Consorzio della cooperazione sociale Sol.co Priula e
cofinanziato dalla Fondazione Cariplo) e coinvolge nella propria base sociale un gruppo di professionisti
della progettazione e del fund-rising e l’equipe gestionale del progetto succitato.
Coclea appartiene alla rete nazionale della cooperazione sociale CGM (è associata al Consorzio locale
Sol.co Priula). Le imprese sociali, organizzazioni imprenditoriali del cosiddetto Terzo settore, sono, in
misura sempre maggiore, oggetto di interesse nell’Unione Europea per la loro capacità di creare
occupazione anche per le fasce solitamente escluse dal mercato del lavoro e di generare servizi innovativi
alle comunità locali in settori in cui è previsto un forte sviluppo occupazionale. Esse nascono per
rispondere all’esigenza di una maggiore strutturazione organizzativa e ad una maggiore opportunità di
partecipare a governare l’economia in direzione etico/sociale, coniugando le caratteristiche di
organizzazioni private ed autonome (capacità di stare sul mercato in termini efficaci ed efficienti) e con
l’assenza di finalità di lucro (impegno a produrre il massimo di beneficio sociale). Il consorzio e le
cooperative partner del progetto hanno una esperienza consolidata e possono vantare ottimo radicamento
territoriale e buoni rapporti di collaborazione con gli enti locali in vari ambiti: ambientale, ma anche
educativo, socio-assistenziale, delle politiche attive del lavoro, della pianificazione territoriale e della
creazione di reti comunitarie e di servizi integrati.
in collaborazione con