I 25 anni del Parco Adda Nord, consorzio di qualità e bellezza, che
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I 25 anni del Parco Adda Nord, consorzio di qualità e bellezza, che
I 25 anni del Parco Adda Nord, consorzio di qualità e bellezza, che deve fare i conti con la crisi economica e la burocrazia I relatori 1983-2008: un quarto di secolo dedicato alla conservazione e alla valorizzazione di un patrimonio floro-faunistico di prim’ordine: il Parco Adda Nord compie 25 anni e quale cornice migliore dell’ex-villaggio operaio di Crespi d’Adda – frazione di Capriate San Gervasio - per celebrare a dovere la ricorrenza? E infatti l’Assemblea straordinaria del Parco si è svolta nella mattina del 2 dicembre proprio nel Teatro di Crespi, nella particolare atmosfera evocata dalle fabbriche di mattoni a vista, preziosa testimonianza di urbanizzazione legata all’industrializzazione ottocentesca e proclamata “Patrimonio dell’umanità” nel 1996 dall’UNESCO. Proprio considerando la bellezza del luogo e l’importanza dell’occasione hanno suscitato un particolare dispiacere le defezioni all’ultimo minuto dei presidenti della Provincia di Milano Filippo Penati (convocato d’urgenza a Roma) e della Provincia di Bergamo Valerio Bettoni, oltre che dell’assessore regionale Massimo Ponzoni, trattenuto a Milano in consiglio. Il presidente Agostino Agostinelli Dopo il saluto del sindaco di Capriate San Gervasio Cristiano Esposito, il Presidente del Parco Adda Nord Agostino Agostinelli ha preso la parola catturando da subito l’attenzione del pubblico con il suo piglio vivace. Per prima cosa ha espresso con una immagine la sua personale idea di buon governo della cosa pubblica: la buona politica è fatta di moderazione e sensibilità – ha spiegato mostrando le mani chiuse a pungo – come quando si ha in mano una rondine: se la si stringe troppo soffre, se la si stringe poco scappa via. “Non voglio che questo incontro – ha continuato - sia l’occasione per celebrazioni fuori luogo: il mio intento, pur riconoscendo il buono stato di salute del consorzio, è quello di migliorarne ulteriormente la performance, per questo intendo prima di tutto sottolineare gli elementi di difficoltà che dovremo affrontare nelle settimane a venire”. Agostinelli ha quindi fatto presente le difficoltà finanziarie che sta attraversando il Paese nel suo complesso, con il “pubblico” che si ritrova “povero” e il “privato” ricco. Il Parco muove circa un milione di euro all’anno, di cui solo il 12% viene dalle province che vengono attraversate dall’asta del fiume nel tratto interessato dal Parco, vale a dire Milano, Lecco e Bergamo. “Dovremo essere come sempre fantasiosi e perseveranti nel procurarci sponsor, dovremo fare come l’ebreo errante – ha scherzato Agostinelli – gireremo e gireremo finchè non avremo trovato quello che ci interessa”. Un altro motivo di preoccupazione, ha ribadito, è la stratificazione delle politiche territoriali (comuni, province,regione) che non sempre produce risultati normativi armonici. La speranza di Agostinelli è che la nuova legge sui parchi, su cui stanno lavorando in consiglio regionale, possa risolvere almeno in parte i problemi con cui si è trovato a dover combattere da presidente del Parco. “Quali sono le prospettive di sviluppo? Il Nord-Est forse? Se così fosse stiamo freschi – ha continuato – perché la cementificazione che si è osservata tra Milano e Venezia negli ultimi dieci anni è pari solo a quella che in tutta Italia si è avuta negli anni immediatamente successivi all’ultima guerra, con il conseguente scempio del paesaggio naturale: il nostro territorio è già fortemente antropizzato e non sempre le infrastrutture sono state pensate considerando le esigenze di tutti”. Veduta di Crespi d`Adda Nella mente del presidente tutela ambientale e sviluppo non sono contrapposte. Occorre trovare la giusta misura, come con la rondine, e un politico che si arroccasse su posizioni intransigenti da una parte o dall’altra sarebbe un politico miope, perché estetica ed economia vanno di pari passo. Così come l’obiettivo di rivalorizzare l’area dell’ex-villaggio operaio sarà raggiunto solo se si riuscirà a mediare tra le istanze di chi vorrebbe “museificare” tutte le testimonianze architettoniche rimaste e chi vorrebbe invece commercializzare la zona in modo da renderla omogenea al resto del territorio circostante per quanto concerne gli esercizi e le attività commerciali. “La nostra idea del paesaggio – ha precisato Agostinelli – è quella espressa dalla Convenzione Europea in materia di ecologia del territorio: il paesaggio deve essere inteso in movimento, abitato, non una cartolina senza nessuno dentro, ma nemmeno un posto dove si abita in troppi e male, quindi, ancora una volta, moderazione”. Moderazione e lavoro di cervello. Di cervelli, anzi, perché Agostinelli ha intenzione di indire un concorso internazionale per l’utilizzo e la rivalorizzazione dei monumenti di archeologia industriale di Crespi d’Adda. Ne parlerà al prossimo CdA del Consorzio Ente Parco. Agostinelli si è detto certo che il Parco saprà ben comportarsi all’EXPO 2015, perché “è inevitabile che le cose vadano bene quando si crede in quello che si fa”. “Einstein ha detto da qualche parte – ha concluso Agostinelli – che se le api sparissero dalla faccia della terra dopo quattro anni anche l’uomo smetterebbe di esistere. Bene, dico io, ha fatto bene a ricordarcelo, ma mi piace aggiungere che se l’uomo scomparisse dalla faccia della terra le api vivrebbero benissimo lo stesso, e non per quattro, ma per altri quattrocento anni! Non dimentichiamocelo quando pensiamo al nostro territorio”. Alla tavola rotonda che è seguita – moderata dalla giornalista Monica Autunno - hanno partecipato il Presidente della Provincia di Lecco Virginio Brivio, la Dott.ssa Secchi, direttrice dell’Unità Parchi della Regione Lombardia e lo stesso Agostinelli. Virginio Brivio ha auspicato che in futuro si riesca a unificare le politiche dei comuni consorziati, in modo da poter aumentare anche il potere contrattuale con la Regione. “25 anni fa – ha ricordato Brivio – si doveva andare in Regione anche solo per chiedere se il colore delle persiane andava bene. Ora la cosa è diversa, la nostra autorevolezza è aumentata, così come la nostra autonomia”. La dott.ssa Secchi ha espresso compiacimento per le molto iniziative come quella che ha permesso la navigazione del fiume (si prevede che il prossimo anno sarà navigabile fino a Lecco), e ha promesso che in Regione farà in modo semplificare il più possibile il Piano Regionale Aree Protette in modo che in vista dell’Expo 2015 si riesca ad organizzare un piano di marketing territoriale su misura del Parco Adda Nord. “Dando in mano la cosa a dei professionisti della promozione avremo la garanzia di un turismo di qualità, non troppo invasivo, di nicchia, al quale sarebbe utile poter offrire le nostre piccole perle in pacchetti di offerte coordinate, maggiormente appetibili. Per noi è normale pensare alle chiuse di Leonardo o al Museo della Seta di Garlate, - ha continuato il presidente - ma chi ci va? Mandiamo i nostri figli a fare chissà quali esperienze all’estero, esperienze che vanno benissimo, d’accordo, però non li portiamo mai in riva al fiume o a vedere il bosco di notte o tutte le altre cose che offre il nostro Parco. E perché? Se ci fossero degli itinerari che uniscono i nostri piccoli monumenti ecco che avremmo tra le mani un filo di perle”. A ribadire il successo dell’attività del Parco, in conclusione di giornata, le recenti richieste di ammissione da parte dei comuni di Grezzago, Inzago, Arzago d’Adda e Treviglio. Massimo Colombo