Coerenza e coesione (Letizia Rovida)
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Coerenza e coesione (Letizia Rovida)
IL PRINCIPIO DI COESIONE TESTUALE Ripresa di alcuni punti dall’incontro precedente - Utilizzo didattico delle prove INVALSI - Condivisione di esperienze Il principio di coesione testuale - Tipi di legame coesivo - Possibili problemi di comprensione ed esempi di errori commessi da studenti Discussione di possibili attività didattiche L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 1 RIPRESA DI ALCUNI PUNTI DALL’INCONTRO PRECEDENTE E PROPOSTE PER I FUTURI INCONTRI 1. A proposito delle prove INVALSI 2. Condivisione di esperienze didattiche 3. Proposte di contenuto per i futuri incontri L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 2 A PROPOSITO DELLE PROVE INVALSI Le prove standardizzate nazionali possono costituire un’importante risorsa didattica se • si utilizza il QdR come quadro teorico di riferimento per progettare la didattica della comprensione del testo • le prove degli anni precedenti vengono utilizzate familiarizzare gli studenti col formato delle domande • si considera anche un test come testo da comprendere e da affrontare con adeguate strategie • si riflette sugli errori insieme agli studenti L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 3 PER CONDIVIDERE LE ESPERIENZE E PROGETTARE LE ATTIVITÀ FUTURE • Quali sono le più evidenti cause di difficoltà di comprensione del testo per i nostri alunni? • Quali attività didattiche hanno dato buoni risultati per aumentare le competenze di lettura? • Quali attività risultano più gradite agli studenti? • Vengono concordati interventi per lo sviluppo della comprensione del testo con gli insegnanti di altre materie? • Vengono svolte in classe attività didattiche specifiche finalizzate alla metacognizione? L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 4 PROPOSTE DI CONTENUTO PER I PROSSIMI INCONTRI • • • • • • Principio di coesione del testo Principio di coerenza e inferenze Principi costitutivi del testo e tipologie testuali La competenza lessicale Lettura (e scrittura) per lo studio, strategie di lettura (2) Verifica e valutazione L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 5 IL PRINCIPIO DI COESIONE TESTUALE De Beaugrande e Dressler definiscono il testo “come una OCCORRENZA COMUNICATIVA che soddisfa sette condizioni di TESTUALITÀ “. Il primo criterio è la COESIONE. La COESIONE “concerne il modo in cui le componenti del TESTO DI SUPERFICIE, ossia le parole che effettivamente udiamo o vediamo, sono collegate tra di loro”. Il secondo criterio è la COERENZA . (Beaugrande de R.A. - Dressler W.U. (1981). Einführung in die Textlinguistik. Tübingen: Max Niemeyer Verlag . Trad. it. (1984). Introduzione alla linguistica testuale. Bologna: il Mulino. P.18) L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 6 COESIONE E COERENZA Per COESIONE si intende l’insieme dei legami linguistici che tengono unito un testo. Per COERENZA si intende l’unità concettuale di un testo, ciò che consente di attribuirgli un senso complessivo, di farne un riassunto, di conservarlo nella memoria. La coesione è invece un insieme di relazioni “locali”, linguisticamente espresse, tra singoli elementi testuali. (Colombo, A. (2002) . Leggere. Capire e non Capire. Bologna: Zanichelli p.47) L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 7 “FILI DELLA COESIONE TESTUALE” Questa laguna è il risultato di un millenario delicato equilibrio geografico tra il mare e i fiumi. Questi accumulano continuamente detriti alla loro foce e quindi [ ] rischiano continuamente di interrarla: ma il mare, penetrando e defluendo due volte al giorno per effetto dell’alta e della bassa marea, ripulisce la laguna da detriti, trascinandoli verso il largo. Nota: questo come tutti i successivi esempi sono tratti dal citato testo di A. Colombo. L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 8 “FILI DELLA COESIONE TESTUALE” Questa laguna è il risultato di un millenario delicato equilibrio geografico tra il mare e i fiumi. Questi accumulano continuamente detriti alla loro foce e quindi [ ] rischiano continuamente di interrarla: ma il mare, penetrando e defluendo due volte al giorno per effetto dell’alta e della bassa marea, ripulisce la laguna da detriti, trascinandoli verso il largo. Nota: questo come tutti i successivi esempi fino alla diapositiva … sono tratti dal citato testo di A. Colombo, cap. L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 9 QUATTRO TIPI DI LEGAME COESIVO • Anafora nominale: le ripetizioni di laguna, mare, detriti indicano la ripresa di uno stesso referente • Anafora pronominale: i pronomi la, li che rinviano rispettivamente a laguna e a detriti • Ellissi: il soggetto sottinteso di rischiano richiede di risalire a fiumi • Connettori testuali: quindi, ma L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 10 PROBLEMI DI COMPRENSIONE RELATIVI ALLE ANAFORE NOMINALI IDENTITÀ OSTACOLATA La ripresa avviene per mezzo di un sinonimo, di un iperonimo (“Un cane… L’animale…”) o per mezzo di un’espressione nominale non legata semanticamente all’antecedente, ma che richiama per inferenza lo stesso antecedente. L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 11 ESEMPIO DI ERRORE DI COMPRENSIONE di una studentessa di biennio secondario. Compito: parafrasi scritta di un brano di divulgazione scientifica a memoria • BRANO - (Il maschio dell’”uccello giardiniere” per attirare le femmine costruisce un nido a forma di capanna e lo orna di bacche, conchiglie e fiori). Qui canta e fa parate per attirare le femmine che entrano, si fanno incantare e se ne vanno poi a deporre per conto loro in un vero nido, mente il don Giovanni, lasciata una femmina, è subito pronto a ricominciare con un’altra. • PARAFRASI – In questo testo vengono riportati i modi di accoppiarsi di due uccelli australiani: il giardiniere e il Don Giovanni. L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 12 ESEMPIO DI QUESITO RELATIVO ALLE ANAFORE NOMINALI NELLA PROVA INVALSI PRIMA SECONDARIA PRIMO GRADO a.s. 2011-2012 A3. I personaggi che compaiono in questo racconto sono identificati a volte con il nome proprio, a volte con altre espressioni. Collega con una freccia i nomi o le espressioni delle due colonne che si riferiscono allo stesso personaggio. Fai attenzione che nella colonna 2 c’è un elemento in più che non c’entra. Colonna 1 a) b) c) d) e) Arturo Luana Nipote del macellaio Fidanzato di Rosaria Figlia di Arturo e Luana Colonna 2 □ □ □ □ □ □ Idraulico □ Rosaria □ Fratello di Rosaria □ Nené □ Madre di Rosaria □ Colonnello L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 13 PROBLEMI DI COMPRENSIONE RELATIVI ALLE ANAFORE NOMINALI CAPSULE ANAFORICHE Si dice “capsula anaforica” un sintagma nominale che rinvia al contenuto di una frase o di una porzione di testo più ampia. […] nel settore della motorizzazione civile, sta aprendosi silenziosamente un altro fronte che riguarda gli anziani: quando togliere la patente? Due correnti di notizie si muovono in senso opposto. Assicuratori ed esperti statistici sostengono che gli anziani sono guidatori prudenti e che i test annuali o biennali per la verifica psicologica dei guidatori sono sufficienti a garantire tutti dagli elementi pericolosi. Ma la pressione sta diventando forte, e ogni nuovo caso di incidente causato da un anziano provoca titoli più grandi […] (F. Colombo, È scoppiata la guerra dell’età, La Stampa) L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 14 Per interpretare la capsula anaforica la pressione il lettore deve • Attribuire a pressione il senso astratto di “azione sociale” • Inferire dai due capoversi precedenti che oggetto della pressione sono gli anziani • Inferire che soggetto della pressione è la “corrente di notizie” opposta a quella descritta nel capoverso precedente L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 15 ESEMPIO DI QUESITO RELATIVO ALLE CAPSULE ANAFORICHE NELLA PROVA INVALSI TERZA SECONDARIA PRIMO GRADO a.s. 2011-2012 A2. «L’idea gli era venuta un giorno quasi per caso» (riga 1). Qual è l’idea che è venuta al protagonista? ……………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………… L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 16 PROBLEMI DI COMPRENSIONE RELATIVI ALLE ANAFORE PRONOMINALI Sono in particolare problematici i pronomi clitici lo, ci/vi, ne che possono sfuggire all’attenzione per la loro scarsa rilevanza grafica e che si prestano a usi molteplici. L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 17 ESEMPI DI ERRORI DI COMPRENSIONE RELATIVI ALLE ANAFORE PRONOMINALI (1) -Non si riconosce che il pronome lo non è riferito a un nome ma a una intera frase o a una porzione di testo più ampia analogamente a quanto avviene per le capsule anaforiche ESEMPIO: “ […] nonostante il flauto e l’apparente interesse musicale del cobra, i serpenti sono in realtà completamente sordi. Non è alla musica che rispondono, ma ai movimenti del flauto. Per provarlo […]” Vengono indicati come antecedenti flauto, serpente, cobra -Non si riconosce che il pronome lo è riferito a un predicato nominale o al participio passato di un tempo composto ESEMPIO: “il terremoto che ha colpito la Turchia è stato descritto con le sue immagini terrificanti come, a suo tempo, lo era stato quello del più vicino Friuli.” Viene indicato come antecedente terremoto L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 18 ESEMPI DI ERRORI DI COMPRENSIONE RELATIVI ALLE ANAFORE PRONOMINALI (2) Non si riconosce l’antecedente dei pronomi ci e ne (che sono polisensi e non danno informazioni sul genere e numero dell’antecedente) ESEMPIO: “La nostra attenzione viene per questa via facilmente destata anche da eventi lontani nello spazio, e ci sentiamo partecipi della sorte di popolazioni che vi sono coinvolte […]” Per vi viene indicato come antecedente “popolazioni” ESEMPIO: ”Una forza di intensità F , applicata a un corpo, ne provoca lo spostamento s dalla posizione iniziale.” Solo il 23% degli allievi individua corpo come antecedente di ne, il 40% indica forza L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 19 PROBLEMI DI COMPRENSIONE RELATIVI ALLA ELLISSI L’ellissi del soggetto costituisce nel testo un “buco” che va riempito col rinvio a qualcosa che è stato nominato in precedenza ed è quindi un fenomeno di coesione. È però in parte un fatto sintattico perché il recupero può essere governato da regole strutturali. ESEMPIO: “L’acqua che viene estratta dal sottosuolo non solo è in parte sprecata e male utilizzata, ma in alcune zone d’Italia […] sta diventando sempre meno potabile.” Ad alunni di prima media è stato chiesto di individuare il soggetto di sta diventando: solo 4 su 15 lo hanno saputo indicare in meno di 15 secondi. L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 20 I CONNETTORI TESTUALI I connettori testuali sono parole o espressioni di più di una parola, che connettono una porzione di testo a una precedente attraverso un rinvio anaforico (perciò, quindi, infatti, d’altra parte, in primo luogo, nonostante questo, ecc). Hanno una funzione importante nella strutturazione del testo perché esplicitano i rapporti che l’emittente intende stabilire tra le cose che va dicendo o scrivendo. L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 21 PER AIUTARE LA COMPRENSIONE DEI CONNETTORI TESTUALI Per aiutare la comprensione del ruolo dei connettori si possono guidare gli studenti a riflettere sul loro significato. Tale significato può essere esplicitato come un’avvertenza dell’emittente sul rapporto fra ciò che sta dicendo e ciò che ha detto in precedenza in questo modo: -perciò, quindi (quando non temporale): “ciò che dico è una conseguenza di ciò che ho detto” -infatti: “ciò che dico è una ragione per quanto ho asserito” -cioè: “ciò che dico è un chiarimento di un’espressione appena usata” -invece: “ciò che dico è in opposizione con quanto ho detto” -però, tuttavia “ciò che dico è in contrasto con quanto ci si potrebbe aspettare da ciò che ho detto” -eccetera L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 22 PER AIUTARE LA COMPRENSIONE DEI CONNETTORI TESTUALI Per aiutare la comprensione del ruolo dei connettori si possono guidare gli studenti a riflettere sul loro significato. Tale significato può essere esplicitato come un’avvertenza dell’emittente sul rapporto fra ciò che sta dicendo e ciò che ha detto in precedenza in questo modo: -perciò, quindi (quando non temporale): “ciò che dico è una conseguenza di ciò che ho detto” -infatti: “ciò che dico è una ragione per quanto ho asserito” -cioè: “ciò che dico è un chiarimento di un’espressione appena usata” -invece: “ciò che dico è in opposizione con quanto ho detto” -però, tuttavia “ciò che dico è in contrasto con quanto ci si potrebbe aspettare da ciò che ho detto” -eccetera L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 23 LETTURE CONSIGLIATE • Colombo, A. (2002). Leggere. Capire e non capire. Bologna: Zanichelli. pp.47-57 • Lo Duca, M.G. (2004). Lingua italiana ed educazione linguistica. Roma: Carocci. pp.179-218 L.Rovida_Bolzano_12 novembre 2014 24