La competenza lessicale

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La competenza lessicale
LA COMPETENZA LESSICALE
per la comprensione del testo
La competenza lessicale nella normativa
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Indicazioni nazionali 2012
QdR Invalsi 2013
Il vocabolario di base
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Lessico fondamentale
Lessico fondamentale, di alto uso, di alta disponibilità
Oltre il vocabolario di base
Esempi di lemmi
Rapporti di significato fra le parole
Che cosa dignifica possedere una parola
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Carattere incrementale del lessico
Vocabolario attivo e passivo
Ampiezza, profondità, automaticità
Limiti della conoscenza individuale
Per ampliare la competenza lessicale
Laboratorio
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La competenza lessicale nella normativa
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Indicazioni nazionali 2012
Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
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Ampliare, sulla base delle esperienze scolastiche ed extrascolastiche, delle letture
e di attività specifiche, il proprio patrimonio lessicale, così da comprendere e usare
le parole dell’intero vocabolario di base, anche in accezioni diverse
Comprendere e usare parole in senso figurato
Comprendere e usare in modo appropriato i termini specialistici di base afferenti
alle diverse discipline e anche ad ambiti di interesse personale
Realizzare scelte lessicali adeguate in base alla situazione comunicativa, agli
interlocutori e ai tipi di testo
Utilizzare la propria conoscenza delle relazioni di significato fra le parole e dei
meccanismi di formazione delle parole per comprendere parole non note
all’interno di un testo
Utilizzare dizionari di vario tipo; rintracciare all’interno di una voce di dizionario le
informazioni utili per risolvere problemi o dubbi linguistici
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QdR INVALSI 2013
Alcuni descrittori della competenza lessicale connessa in modo specifico con la comprensione
della lettura sono:
1. saper comprendere un numero di parole del vocabolario di base adeguato al
livello di scolarità (anche quando usate in accezioni diverse);
2. saper ricavare dal contesto il significato di parole che non si conoscono;
3. saper comprendere vocaboli appartenenti al lessico specifico di un determinato
campo di discorso o “situazione”;
4. saper comprendere l’uso figurato di parole ed espressioni;
5. saper riconoscere i rapporti di significato fra le parole, quali sinonimia (anche
sinonimia testuale, valida cioè solo in quello specifico testo), antinomia,
iperonimia/iponimia, ecc.;
6. saper ipotizzare il significato di una parola attraverso il riconoscimento di fenomeni
di derivazione
(www.invalsi.it, QdR p.7)
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Il vocabolario di base
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Lessico fondamentale
T. De Mauro, Grande Dizionario Italiano
dell’uso – GRADIT 1999
Lessico fondamentale
2049 parole
90% del discorso
FO
Parole di massima frequenza conosciute e usate da coloro che hanno almeno
un’istruzione elementare.
(M. Vedovelli. http://www.educational.rai.it/ioparloitaliano/tutor/0102/ppt/vocabolario_di_base1.ppt)
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Lessico fondamentale, di alto uso, di alta disponibilità
AD
Lessico di Alto Uso
2576 parole – 6% del
discorso
AU
FO
Lessico di Alta Disponibilità
1897 parole – 1/2 % del
discorso
Alto uso (AU) parole conosciute e usate da coloro che hanno almeno un’istruzione media
(licenza media inf.)
Alta Disponibilità (AD) parole che i parlanti non usano concretamente tutti i giorni,
ma solo all’occorrenza; parole altamente latenti, presenti all’uso.
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Lessico fondamentale, di alto uso, di alta disponibilità
Lessico fondamentale +
Lessico di alto uso +
Lessico di alta disponibilità =
6522 parole, 98% del discorso
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Il vocabolario di base
FONDAMENTALE
abbandonare - abbastanza - abbracciare - abitare - abito - abituare - abitudine accadere - accanto - accendere - accettare - accidente - accogliere - accomodare accompagnare - accordo - accorgersi - accusare - acqua - acquistare
ALTO USO
abbagliare - abbandono - abbassare - abbattere - abbonato - abbondanza - abile abilità - abisso - abitante - abitato - abolire - abuso - accampare - accanirsi accappatoio - accarezzare - accelerare - accendisigaro - accennare - acchiappare
ALTA DISPONIBILITÀ
abbagliante - abbaglio - abbasso - abbeverare - abbigliamento - abbonare - abbondare
- abbottonare - abbraccio - abbreviare - abbronzare - abete - abortire - aborto abruzzese - abusare - acca - accampamento - accattone - accavallare - accetta
(www.ppbm.paravia.it)
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Oltre il Vocabolario
di Base
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AD di alta disponibilità
AU di alto uso
CO comune 47.060 unità
FO fondamentale
Comune (CO) parole usate e comprese indipendentemente dalla professione e
dalla collocazione geografica del parlante. Sono parole conosciute da coloro che
hanno almeno un livello di istruzione medio superiore. Es. arbitraggio,
amichevole, cinofilo, guercio
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Oltre il Vocabolario di Base
Lessico tecnico – scientifico (TS) = 107.194 es. citrico
Lessico solo letterario (LE) = 5.208 es. amistà
Lessico regionale (RE) = 5.407 es. ciuccio
Lessico dialettale (DI) = 338 es. bigiare
Esotismi (ES) = 6938 es. city
Basso uso (BU) = 22.550 es. maltamòro
Obsoleti (OB) = 13. 554 es. amistanza
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Esempi di lemmi
Ami│ci│zia s.f. FO 1a sentimento e legame tra persone basato su reciproco
affetto, stima, fiducia: stringere a. con qcn.; allacciare, rompere un’a.; rapporto
di a.; a. interessata, non sincera, dovuta al vantaggio che se ne può ricavare 1b
situazione caratterizzata da buone relazioni fra stati o paesi, alleanza: trattato di
a. ….
Piz│za s.f. AD 1 focaccia di pasta rotonda condita con olio, salsa di pomodoro,
mozzarella o altri ingredienti e cotta al forno, spec. a legna 2 focaccia di farina di
grano o altro cereale, lievitata, dolce o salata ….
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Rapporti di significato tra le parole
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Rapporti di significato tra le parole (1)
Sinonimia: il rapporto che lega due parole con significante diverso
e significato uguale dolore-pena; volto-viso-faccia
Polisemia (sincronica) una parola con un’unica etimologia e più di
un significato; canna
Omonimia: stessa parola, ma con due etimologie diverse; diligenza
(dal latino diligentia e dal francese diligence)
Polisemia (diacronica): concerne i meccanismi che portano al mutamento di
significato; metafora (gamba del tavolo) – metonimia (bere un bicchiere; bere un
Bordeaux; alloro ‘gloria poetica’)
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Rapporti di significato tra le parole (2)
Antonimia: il rapporto di opposizione tra significati; grande/piccolo;
maschio/femmina.
Voci inverse o simmetriche sono comprare/vendere; servo/padrone
Iperonimia: il rapporto tra un termine dal significato più ampio rispetto a uno
con un significato più ristretto; abete/albero
Iponimia: il rapporto tra un termine dal significato più ristretto rispetto a uno con
un significato più ampio
Antonomasia: consiste nell’usare al posto di un nome proprio un epiteto o una perifrasi
che esprimono una qualità caratterizzante del designato; l’Avvocato, ma anche un nome
proprio al posto di uno comune; un otello
Eufemismo: consiste nell’usare un significante che non denomini direttamente il
significato; scomparsa/morte; non vedente/cieco
(Bonomi I. (2006). Le strutture dell ‘italiano. In: Bonomi I., Masini A., Morgana S., Piotti M. Elementi di linguistica
italiana. Roma: Carocci. pp.151-53.)
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Che cosa significa possedere una parola
competenza lessicale matura
Don Lorenzo Milani rappresentava lo svantaggio linguistico con
l‘immagine del povero «che possiede 200 parole» mentre chi ha la
meglio su di lui «ne possiede 2000»
(Sobrero A. A. (2009) L’incremento della competenza lessicale, con particolare riferimento ai linguaggi
scientifici, Italiano Lingua Due. p. 8)
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Carattere incrementale del lessico
Nel considerare la natura del lessico e il suo ruolo nel costituirsi della
competenza linguistica, teorici del linguaggio, linguisti applicati e glottodidatti
spesso esprimono posizioni divergenti in conseguenza dell’orientamento teorico
o dell’approccio disciplinare di elezione. Tuttavia, nelle loro analisi si rintraccia
un elemento comune relativo ad un carattere del lessico: essi concordano infatti
nel riconoscere la natura incrementale della conoscenza lessicale, per altro
suscettibile nel tempo anche di forte contrazione.
Gli studiosi convengono sulla natura processuale dell’acquisizione lessicale e
concordano sul fatto che, a differenza della sintassi o della fonologia, il cui
possesso si stabilizza entro un periodo di tempo definito, la conoscenza delle
parole di qualsiasi lingua, nativa e/o seconda, avvenga per gradi e non possa
dirsi mai conclusa per la natura stessa della componente lessicale.
(Ferreri, S. (2005) L’alfabetizzazione lessicale. Studi di linguistica educativa. Roma: Aracne
Editrice. pp.11, 12).
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Competenza attiva e passiva
«Sono decine le parole che ″conosciamo″, nel senso che quando le incontriamo
ne comprendiamo il significato.
I linguisti dicono che rientrano nella nostra competenza.
Fra le parole di cui abbiamo competenza, però, non tutte fanno parte del lessico
che noi impieghiamo attivamente nel parlare o nello scrivere. Quelle che
usiamo davvero rappresentano la nostra competenza attiva, mentre quelle che
comprendiamo senza usarle rappresentano la nostra competenza passiva».
(Lombardi Vallauri E. (2012). Parlare l’italiano. Come usare meglio la nostra lingua.
Bologna: Il Mulino. p.32)
Ampiezza, profondità, automaticità (1)
tre dimensioni necessarie
•
Ampiezza è la consistenza del patrimonio lessicale.
•
Profondità è l‘insieme delle conoscenze connesse con ogni parola: la forma
fonica, la forma grafica, la struttura morfologica, le compatibilità e la combinatoria
sintattica, la pluralità dei significati (anche metaforici) e delle accezioni, le relazioni
di senso (sinonimi, antonimi, iperonimi), le combinazioni in strutture fisse,
polirematiche.
•
L‘automaticità si ottiene quando la parola è stata inserita nella memoria a lungo
termine. È fondamentale, perché assicura al parlante la capacità di richiamarla, e
utilizzarla, in qualunque momento: non solo nell‘interrogazione del giorno dopo
ma nel lungo periodo, che vuol dire anche a distanza di mesi e di anni.
(Sobrero A. A. (2009) L’incremento della competenza lessicale, con particolare riferimento ai linguaggi
scientifici, Italiano Lingua Due. p. 8)
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Ampiezza, profondità, automaticità (2)
tre dimensioni necessarie
•
La profondità si incrementa con attività insieme di riflessione e di uso della lingua,
così da dare al bambino la percezione fisica della 'profondità‘ di ogni parola, la
capacità e la voglia di controllare e di migliorare la propria competenza».
•
L‘automaticità si incrementa riscoprendo e praticando un‘attività che in molte
scuole è silenziosamente ‒ e improvvidamente ‒ ‘passata di moda‘: riutilizzare i
lessemi di più recente apprendimento, a distanza di tempo ‒ settimane, ma anche
mesi ‒, usandoli in contesti diversi. Se ne potrà verificare, e migliorare, il livello di
apprendimento e di fissazione. La ripresa a distanza di tempo non ha l‘appeal
didattico di altre attività ‘moderne‘ ‒ possibilmente digitali, ipertestuali e
multimodali ‒, anzi richiede i tempi lenti dell‘apprendimento-fissazione, oggi mal
sopportati, ma è di grande efficacia: inoltre consente al docente di verificare il
sicuro apprendimento di termini-chiave, che ritiene utili per costruire percorsi più
avanzati (ad esempio, per portare i ragazzi a livelli sempre più alti di astrazione). E,
naturalmente, è il mezzo più sicuro per assicurare l‘inserimento della parola nella
memoria a lungo termine, cioè per stabilizzare l‘apprendimento.
(Sobrero A. A. (2009) L’incremento della competenza lessicale, con particolare riferimento ai linguaggi
scientifici, Italiano Lingua Due. p. 9)
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Ampiezza, profondità, automaticità (2)
I due aspetti della quantità e della qualità non possono essere mai scissi.
[…] un progetto di espansione delle capacità lessicali deve perseguire ampiezza e
profondità in modo da innescare un circuito virtuoso capace di generare per
autoapprendimento un incremento continuo. Un piano di insegnamento/
apprendimento del lessico deve concorrere ad agevolare la conservazione delle
conoscenze lessicali nella memoria a lungo termine favorendo l’acquisizione di
quegli elementi di qualità che facilitano i meccanismi di rappresentazione,
immagazzinaggio e accesso al lessico.
(Ferreri, S. (2005) L’alfabetizzazione lessicale. Studi di linguistica educativa. Roma: Aracne
Editrice. P. 38)
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Limiti della conoscenza individuale
La conoscenza dei singoli ha un limite. […] un parlante colto riesce a rendersi
conto del valore soltanto di alcune decine di migliaia di parole. Per tutte le altre
parole che gli capiti di incontrare deve chiedere soccorso al dizionario.
(De Mauro, T. (2008). Parole come semi. In: Barni M., Troncarelli D., Bagna C. (a cura di). Lessico e
apprendimenti. Milano: F. Angeli. p. 38)
Per il GRADIT (T. De Mauro, Grande Dizionario Italiano dell’Uso 1999) il
lessico italiano d’uso è composto da 214.771 unità lessicali
monorematiche e 131.199 unità lessicali polirematiche
Il dizionario della Paravia in volume unico (2000) contiene 140.000 lemmi
e 30.000 espressioni polirematiche
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Per ampliare la competenza lessicale (1)
-
distinguere le parole note da quelle che non si conoscono
‘indovinare‘ il significato di una parola dal contesto
‘indovinare‘ il significato di una parola in base ai morfemi da cui è composta
consultare dizionari di vario tipo
riconoscere il variare di significato di una stessa parola in contesti diversi
riconoscere l’accezione settoriale di una parola comune
rendersi conto che un termine è spiegato nel testo
utilizzare note, glossari che definiscono i termini specifici delle discipline
distinguere uso figurato e letterale di una parola
riconoscere i rapporti di significato fra parole
cogliere la relazione fra scelte lessicali e effetto comunicativo
essere consapevoli della collocazione (combinazione lessicale) delle parole
……………………………
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Per ampliare la competenza lessicale (2)
Percorsi didattici
Valentina Firenzuoli, A. Valeria Saura
Parole nuove: dove nascono, da dove vengono
Valentina Firenzuoli
Le parole cambiano nello spazio
Dubbi linguistici: come si scrivono le parole
Dubbi linguistici: le reggenze
Un po’ di storia della lingua
A. Valeria Saura
Il dizionario in classe
Storie di parole
Storie di parole 2
La formazione delle parole
http://risorsedocentipon.indire.it/home_piattaforma/