Il consolidamento del settore bancario: fatti e teorie

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Il consolidamento del settore bancario: fatti e teorie
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Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Il consolidamento del settore
bancario: fatti e teorie
Andrea F. Presbitero
E–mail: [email protected]
Pagina web: www.dea.unian.it/presbitero/
Dipartimento di Economia — Università Politecnica delle Marche
&
MoFiR — Money and Finance Research group
Economia Monetaria, 15 Aprile 2008
A.F. Presbitero
Outline
Il consolidamento bancario: i fatti
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
1
Il consolidamento bancario: i fatti
L’esperienza italiana
Un confronto europeo
Il sistema bancario a fine 2007
2
Effetti delle concentrazioni bancarie
Accesso al credito
Il caso italiano
3
Le distanze nel mercato del credito
L’importanza delle distanze
Gli effetti delle distanze sull’accesso al credito
A.F. Presbitero
Le distanze nel mercato del credito
Consolidamento bancario
Outline
Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’esperienza italiana
Le tendenze recenti
Dall’evoluzione della struttura del sistema bancario nell’ultimo
ventennio emergono chiaramente due trend contrapposti:
1
2
da un lato si è assistito ad un continuo aumento del numero di
sportelli, più che raddoppiati rispetto al 1990, a cui si è aggiunta la
rapida espansione dei canali di contatto e di distribuzione on–line
(home banking, phone banking) e degli ATM.
dall’altro lato l’intenso processo di consolidamento ha condotto a
una drastica riduzione del numero di banche e alla formazione di
grandi gruppi.
Inizialmente legate alla soluzione di situazioni di crisi, in particolare
delle banche meridionali, dalla seconda metà degli anni Novanta le
fusioni e le acquisizioni bancarie sono sempre più andate assumendo
i tratti delle operazioni di mercato rivolte all’acquisizione delle
economie di scala e di varietà necessarie a sostenere la crescente
competizione.
A.F. Presbitero
Outline
Il consolidamento bancario: i fatti
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’esperienza italiana
Banche e sportelli in Italia, 1995–2007
Italia
Tot
Anno
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
976
936
932
926
876
844
834
816
791
780
785
793
808
Banche
Mezzogiorno
no BCC
estere
305
294
293
302
287
287
297
294
282
281
280
283
286
Tot
278
265
248
237
204
185
170
157
147
147
147
148
155
no BCC
estere
84
79
70
68
54
52
49
41
37
37
37
38
42
Italia
Tot
24183
24417
25288
26301
27171
28221
29300
29959
30529
30956
31506
32345
33167
no BCC
estere
21727
21813
22530
23442
24218
25168
26143
26660
27097
27387
27793
28466
29091
Sportelli
Mezzogiorno
Tot
5485
5610
5708
6059
6174
6347
6552
6651
6694
6808
6897
7012
7151
no BCC
estere
5000
5115
5214
5562
5688
5865
6072
6160
6181
6280
6355
6444
6566
Di banche del
Mezzogiorno
Tot
no BCC
estere
3950
3469
3943
3451
3943
3452
4137
3655
4005
3537
4002
3542
3998
3536
3141
2669
3858
3368
3949
3442
4058
3537
4010
3466
4093
3533
Fonte: Elaborazioni su dati degli Albi di Vigilanza della Banca d’Italia. I dati relativi al 2007 si riferiscono alle
rilevazioni effettuate al 30 Settembre 2007.
A.F. Presbitero
Consolidamento bancario
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Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’esperienza italiana
Le tendenze recenti
Dal 1995 al settembre 2007 si sono registrate 347 operazioni di fusione e
395 di acquisizione, che hanno di fatto interessato la quasi totalità del
sistema bancario.
Il picco si è registrato nel 2002 con 77 operazioni di M&A che, in termini
di sportelli bancari, hanno riguardato il 28% (le fusioni) e il 60% (le
acquisizioni) dell’intero settore.
Successivamente si è assistito ad un calo nel ritmo delle operazioni,
imputabile sia al rallentamento dei mercati, sia all’atteggiamento
prudente della Banca d’Italia che a più riprese dichiarava conclusa la fase
delle fusioni tra i grandi gruppi bancari.
Nel 2007 il processo di consolidamento ha subito una nuova forte
accelerazione coinvolgendo i gruppi più importanti e alcune grandi banche
popolari. In particolare, le due maggiori operazioni avvenute nel corso del
2007 hanno dato vita a due operatori, la cui quote di mercato nazionale
sono pari al 20,2% e al 17,3%, in grado di competere sui mercati
internazionali.
A.F. Presbitero
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Il consolidamento bancario: i fatti
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’esperienza italiana
Il consolidamento bancario in Italia, 1995–2007 (1)
Fusioni ed Incorporazioni
Banche Attive
incidenza % sul
totale sportelli
Mezzogiorno
Totale
Mezzogiorno
9
19.46
0.55
12
11.79
1.23
10
7.34
1.31
4
11.46
0.35
11
18.77
0.94
9
13.90
0.62
8
13.39
0.42
7
19.73
0.88
7
10.74
0.87
3
6.70
0.56
2
0.11
0.04
2
16.25
0.40
0
9.53
0.00
n◦ banche
Anno
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Totale
44
33
21
22
39
37
25
27
26
15
6
12
5
Banche Passive
incidenza % sul
totale sportelli
Mezzogiorno
Totale
Mezzogiorno
11
2.99
1.47%
17
0.96
1.90
13
0.43
0.81
15
1.57
2.39
23
1.30
4.04
14
4.58
3.42
13
3.64
1.78
10
8.95
49.51
7
4.74
1.09
2
0.28
1.34
2
0.14
0.07
3
0.92
4.01
0
5.66
0.00
n◦ banche
Totale
47
36
22
30
47
39
28
30
30
15
6
12
5
Fonte: Nostre elaborazioni su dati degli Albi di Vigilanza della Banca d’Italia. I dati relativi al 2007 si riferiscono
alle rilevazioni effettuate al 30 Settembre 2007.
A.F. Presbitero
Consolidamento bancario
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Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’esperienza italiana
Il consolidamento bancario in Italia, 1995–2007 (2)
Acquisizioni di Maggioranza del Capitale
Banche Attive
incidenza % sul
totale sportelli
Mezzogiorno
Totale
Mezzogiorno
1
21.86
1.58
0
16.18
0.00
1
17.45
0.17
1
17.81
0.18
1
17.36
0.20
0
21.03
0.00
2
28.21
0.30
1
36.71
0.24
0
21.57
0.00
0
16.45
0.00
0
18.04
0.00
0
13.18
0.00
1
17.36
0.20
n◦ banche
Anno
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Totale
14
11
13
13
17
17
19
21
16
10
10
9
10
Banche Passive
incidenza % sul
totale sportelli
Mezzogiorno
Totale
Mezzogiorno
7
5.09
2.53
6
4.57
2.76
6
2.81
3.58
15
12.91
12.79
10
15.98
21.35
6
17.38
23.81
6
6.40
23.79
9
24.28
32.57
4
10.94
29.42
0
1.63
0.00
1
0.30
0.02
2
2.38
1.40
3
15.74
17.81
n◦ banche
Totale
19
20
23
42
46
49
30
47
35
18
12
14
40
Fonte: Nostre elaborazioni su dati degli Albi di Vigilanza della Banca d’Italia. I dati relativi al 2007 si riferiscono
alle rilevazioni effettuate al 30 Settembre 2007.
A.F. Presbitero
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Il consolidamento bancario: i fatti
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’esperienza italiana
La nuova geografia del sistema bancario
Il processo di consolidamento ha radicalmente mutato la geografia
del mercato del credito nel nostro paese.
La crisi delle maggiori banche del Sud, e la loro acquisizione da parte
degli istituti di credito del Centro–Nord, ha di fatto determinato la
scomparsa dal Mezzogiorno dei centri direzionali e strategici bancari.
Rarissimi sono stati i casi di banche acquirenti con sede legale nel
Mezzogiorno. Queste, al contrario, figurano tra le banche passive,
soprattutto nel periodo 1999 − 2003, durante il quale le banche del
Sud che venivano acquisite detenevano una quota di sportelli che
variava annualmente tra il 24% ed il 38% degli sportelli detenuti
dalle banche con sede legale nel Mezzogiorno.
A.F. Presbitero
Consolidamento bancario
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Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’esperienza italiana
La questione meridionale
A fine 2006, come risultato dell’intenso processo di consolidamento del
settore bancario, il numero di banche con sede legale al Sud si è
dimezzato rispetto agli inizi degli anni novanta e risultava pari a 148, di
cui 110 sono Banche di Credito Cooperativo (BCC) e metà delle restanti
38 appartiene a gruppi del Centro–Nord.
Nonostante il trend crescente nell’apertura degli sportelli comune sia al
Nord che al Sud Italia, la rete distributiva delle banche del Mezzogiorno è
rimasta pressoché stabile, mentre ha registrato una forte contrazione
quella delle banche del Mezzogiorno rimaste indipendenti, il cui numero di
sportelli è passato da 3.500 nella seconda metà degli anni Novanta a poco
più di mille negli anni duemila.
Ciononostante, negli ultimi anni si sta registrando un’inversione di
tendenza, legata soprattutto alla dinamica di alcune banche del
Mezzogiorno (Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca Popolare di
Bari e Cassa di Risparmio di Teramo).
A.F. Presbitero
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Il consolidamento bancario: i fatti
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Un confronto europeo
Tendenze recenti del mercato europeo (1)
A livello europeo, a partire dagli anni Novanta, si è registrata una
tendenza verso una diminuzione nel numero di banche, che ha
registrato un’accelerazione a seguito dell’introduzione della moneta
unica e dell’integrazione dei mercati europei.
Nell’ultimo decennio il numero di banche in Europa è diminuito di
quasi il 30% (erano 6.130 nel 2006), mentre le attività totali del
sistema bancario sono aumentate di oltre il 100%.
Questo processo ha fatto sı̀ che la dimensione media delle banche,
in termini di attività totali, sia quasi triplicata (da 1,8 a oltre 5
miliardi d euro).
L’aumento della dimensione degli intermediari si è resa necessaria
per fronteggiare la concorrenza internazionale dovuta alla
globalizzazione, mentre le concentrazioni sono il risultato
dell’accresciuta importanza dei mercati finanziari e del processo di
deregolamentazione.
A.F. Presbitero
Consolidamento bancario
Outline
Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Un confronto europeo
Tendenze recenti del mercato europeo (2)
Negli ultimi 10 anni si sono registrate 800 operazioni, per un
controvalore stimato di 500 miliardi di euro (200 di queste, per un
controvalore 100 miliardi di euro sono avvenute in Italia). Le
operazioni cross–border sono state numerose: più di 100 solo negli
ultimi due anni in Europa.
Le concentrazioni hanno interessato, con diversi gradi di intensità,
tutti i mercati europei, dapprima con la prevalenza di operazioni
domestiche e successivamente, soprattutto a partire dal 2005, con
l’accresciuta importanza delle concentrazioni cross–border.
Le operazioni più importanti hanno riguardato gli accordi tra
Unicredito e Bayerische Hypo–und Vereisbank AG, tra ABN–AMRO
e Banca Antonveneta, tra BNP Paribas e Banca Nazionale del
Lavoro, tra Credit Agricole e Emporiki Bank e tra la Royal Bank of
Scotland e ABN–AMRO, che rappresenta la maggior concentrazione
bancaria di sempre.
A.F. Presbitero
Outline
Il consolidamento bancario: i fatti
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Un confronto europeo
Il confronto Italia–Europa
Dal confronto tra la struttura del mercato bancario italiano e quella dei
mercati europei emergono alcune caratteristiche peculiari del sistema
bancario italiano:
la limitata dimensione: il rapporto tra l’attivo bancario e il PIL è
aumentato da 156% nel 2002 a 189% nel 2006, ma
rimane attestato su valori ben inferiori al 300% delle
media dell’area euro.
il ridotto grado di concentrazione: la quota di mercato delle prime cinque
banche a fine 2006 era pari al 26%, rispetto ad una
media europea del 43%. Il quadro è simile anche
osservando l’indice di concentrazione di Herfindahl, più
basso unicamente in Germania.
il rapido incremento del grado di internazionalizzazione: l’incidenza
dell’attivo di filiali e filiazioni di banche estere sul totale
ha raggiunto il 14% nel 2006, un livello significativamente
minore della media EU–25 (27%), ma in linea con la
media dell’area euro.
A.F. Presbitero
Consolidamento bancario
Outline
Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Un confronto europeo
Prossimità operativa
Il peso del sistema bancario
10
8
6
4
2
Attivo bancario (% PIL)
0
EU12
France
Germany
Italy
Spain
United Kingdom
Netherlands
Spain
United Kingdom
500
400
300
200
100
0
EU12
France
Germany
Italy
2002
A.F. Presbitero
Outline
Netherlands
Il consolidamento bancario: i fatti
2006
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Un confronto europeo
Indice di Herfindahl
Il grado di concentrazione
2,000
1,500
1,000
500
Quota di mercato top 5
0
EU12
France
Germany
Italy
Netherlands
Spain
United Kingdom
80
60
40
20
0
EU12
France
Germany
Italy
2002
A.F. Presbitero
Netherlands
Spain
2006
Consolidamento bancario
United Kingdom
Outline
Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Un confronto europeo
Sportelli per banca
Il problema dimensionale
150
100
50
Attivo per banca (milioni EUR)
0
EU12
France
Germany
Netherlands
Spain
United Kingdom
25,000
20,000
15,000
10,000
5,000
0
EU12
France
Germany
Italy
2002
A.F. Presbitero
Outline
Italy
Il consolidamento bancario: i fatti
Netherlands
Spain
United Kingdom
2006
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Il sistema bancario a fine 2007
Ultimi sviluppi in Italia
L’integrazione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI ha creato un operatore
con una rete di circa 5.800 sportelli, con un attivo pari a 580 miliardi di
euro ed una ampia presenza internazionale, soprattutto nei mercati
dell’Europa centro orientale. La successiva aggregazione tra il gruppo
UniCredit, con una operatività svolta per oltre il 70% al di fuori dei
confini nazionali, e Capitalia ha dato poi origine al primo gruppo bancario
per capitalizzazione nell’area euro
La fusione tra Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare
Italiana, ha dato origine ad un gruppo con un attivo pari a circa 120
miliardi di euro e una rete di oltre 2.200 sportelli. Inoltre, Unione di
Banche Italiane (UBI Banca), nata dall’aggregazione tra Banche Popolari
Unite e Banca Lombarda e Piemontese, rappresenta il quinto gruppo
nazionale, con un attivo di 117 miliardi di euro e una rete di 1.970
sportelli.
L’andamento dell’apertura di nuovi sportelli evidenzia come la crescita
registratasi in Italia abbia fatto in modo che la PO sia in linea con la
media europea.
A.F. Presbitero
Consolidamento bancario
Outline
Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Il sistema bancario a fine 2007
Quattro categorie di intermediari
La struttura del sistema è in rapida evoluzione ed è
caratterizzata dalla presenza di quattro categorie di intermediari:
1 la prima classe (37,5% del mercato) è composta da due gruppi
di dimensioni rilevanti anche in ambito europeo (UniCredit
e Intesa San Paolo);
2 4 gruppi medio–grandi con operatività prevalentemente
nazionale, tra cui 3 banche popolari (19,7%);
3 la fascia intermedia (30% del mercato) è costituita da un
numero relativamente elevato (45) di gruppi e banche
individuali con operatività prevalentemente tradizionale;
4 la classe più numerosa, con una quota di mercato del 12,8% è
costituita da 596 piccoli intermediari specializzati nel
finanziamento delle economie locali, tra cui le BCC.
A.F. Presbitero
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Il consolidamento bancario: i fatti
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Accesso al credito
Due approcci all’integrazione finanziaria
Visione ottimista
1
Maggiore competizione, più efficienza, minori costi e più credito.
2
Effetti negativi di breve, per le PMI.
3
Le banche locali o si adeguano oppure scompaiono.
Visione pessimista
1
Mercato più concentrato, difficile valutazione delle PMI da
parte delle grandi banche esterne.
2
Drenaggio di risorse dalle zone periferiche a quelle centrali.
3
Guadagni di efficienza effettivi solo sulla profittabilità delle banche.
A.F. Presbitero
Consolidamento bancario
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Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Accesso al credito
Consolidamento dimensionale e relationship lending
L’aumento dimensionale delle banche potrebbe rivelarsi dannoso in
particolar modo le PMI.
Le banche di maggiori dimensioni dovrebbero manifestare uno svantaggio
competitivo nel finanziamento alle PMI a causa di una minore
propensione a relazioni stabili e durature con le banche (relationship
lending) dovuta a:
1 diseconomie organizzative à la Williamson,
2 problemi informativi legati ad una struttura organizzativa complessa,
3 problemi di agenzia tra loan officer e management.
Inoltre, le grandi banche potrebbero evitare il relationship lending a causa
della distanza che le separa dai potenziali clienti e che aggrava le
difficoltà nel trasmettere le informazioni soft.
Il relationship lending è fondamentale per il finanziamento delle PMI,
caratterizzate da un forte grado di opacità informativa e per le quali il
canale creditizio bancario rappresenta la principale fonte di finanziamento.
A.F. Presbitero
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Il consolidamento bancario: i fatti
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Accesso al credito
Consolidamento e accesso al credito per le PMI
Numerosi studi dimostrano come relazioni più strette tra banca e impresa
siano associate a minori tassi di interesse, minori garanzie richieste, ad
una ridotta dipendenza dal credito commerciale, ad una maggiore
protezione nei confronti dell’andamento ciclico dei tassi e ad una
maggiore disponibilità di credito (Berger e Udell 2002).
La letteratura evidenzia una preferenza delle banche di maggiori
dimensioni ad allocare una quota significativa del proprio portafoglio
prestiti verso imprese medio–grandi, mentre le PMI ottengono fondi
prevalentemente da istituti minori (Berger et al. 1998, Strahan e
Weston 1998, Peek e Rosengren 1998, Craig e Hardee 2007).
Recentemente, la semplicistica distinzione tra transaction and relationship
lending è stata messa in discussione: poichè diverse tecnologie di prestito
sono applicabili alle esigenze delle PMI, il processo di consolidamento del
settore bancario non è destinato a ridurre la disponibilità di credito per le
PMI (Berger, Rosen e Udell 2007).
A.F. Presbitero
Consolidamento bancario
Outline
Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Il caso italiano
Consolidamento e accesso al credito per le PMI
Focarelli, Panetta e Salleo (2002)
M&A comportano una significativa riduzione della quota di credito
erogato alle PMI.
L’effetto è maggiore nel caso delle acquisizioni, dato che sono volte a
migliorare la gestione del portafoglio prestiti della banca acquisita.
Sapienza (2002)
Le fusioni in–market beneficiano le imprese quando coinvolgono
l’aggregazione di banche con una ridotta quota di mercato e hanno effetti
diversi a seconda del tipo di clientela (outside option).
All’aumentare della dimensione della fusione, l’effetto negativo
dell’accresciuto potere di mercato del nuovo istituto controbilancia i
guadagni di efficienza.
Le fusioni incrementano la probabilità di cessazione del finanziamento,
soprattutto per le imprese minori, clienti delle banche passive.
A.F. Presbitero
Outline
Il consolidamento bancario: i fatti
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Il caso italiano
Il Mezzogiorno
Gli effetti della concentrazione bancaria possano essere differenziati
geograficamente:
1 nel Mezzogiorno la quota dei finanziamenti erogati alle PMI
dalle banche acquisite e da quelle coinvolte in fusioni si è
contratta sensibilmente, a causa delle intense strategie di
razionalizzazione del portafoglio prestiti nei confronti delle
imprese più rischiose (Beretta e Del Prete 2007).
2 la performance (prestiti alle PMI, redditività, sofferenze) delle
banche del Mezzogiorno che sono state acquisite da banche del
Centro–Nord risulta, anche dopo il periodo iniziale di
assestamento, per molti versi peggiore di quella delle banche
del Mezzogiorno rimaste indipendenti (Alessandrini, Croci e
Zazzaro 2005).
Questi effetti negativi possono essere compensati dall’attività
espansiva delle banche acquirenti e di quelle di nuova costituzione.
A.F. Presbitero
Consolidamento bancario
Outline
Il consolidamento bancario: i fatti
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Il caso italiano
Aumento dimensionale e scelte strategiche
L’aumento dimensionale implica strutture organizzative complesse,
che accentuano i problemi di comunicazione tra i diversi livelli
gerarchici della banca e ne incrementa le diseconomie organizzative.
Ne risultano danneggiate le PMI, il cui merito di credito è basato su
relazioni personali con il management locale e su informazioni
difficilmente comunicabili.
Le grandi banche non presentano necessariamente uno svantaggio
competitivo nel servire la piccola impresa: ciò che rileva sono le
scelte organizzative e gestionali ed il grado di autonomia concesso
alle banche locali.
Assume un’importanza rilevante la localizzazione dei centri
strategici delle banche, la cui vicinanza al territorio risulta
fondamentale per la conservazione del patrimonio informativo locale.
A.F. Presbitero
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Il consolidamento bancario: i fatti
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’importanza delle distanze
Diffusione e concentrazione
Il duplice processo di diffusione territoriale degli sportelli bancari e di
concentrazione territoriale dei centri decisionali ha, allo stesso
tempo, incrementato la:
prossimità operativa, che misura la distanza fisica che separa gli
sportelli bancari dagli agenti locali, e la
distanza funzionale, ovvero la distanza che separa le sedi decisionali
delle banche dai mercati locali del credito.
Più precisamente, i termini prossimità operativa (PO) e distanza
funzionale (DF ) si riferiscono a una distanza esterna alla banca, il
primo, e a una distanza di tipo organizzativo interna alla banca, il
secondo.
A.F. Presbitero
Consolidamento bancario
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Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’importanza delle distanze
Le distanze nel mercato del credito proviciale
Prossimità Operativa
La PO, misurata come grado di bancarizzazione (sportelli pro capite):
1
riduce le asimmetrie informative ed i costi di transazione, con effetti
positivi sulla disponibilità di credito;
2
favorisce la trasmissione di soft information, ma anche fenomeni perversi
di cattura del cliente.
Distanza Funzionale
L’importanza della DF , misurata pesando gli sportelli per la distanza che li
separa dalla sede legale della banca, è ascrivibile a:
1
la distribuzione asimmetrica delle informazioni all’interno di una
organizzazione;
2
le differenze economiche, sociali e culturali tra diverse aree.
A.F. Presbitero
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Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’importanza delle distanze
Le conseguenze della distanza funzionale
Le informazioni sull’economia e sulle imprese locali sono di fatto nelle
mani della dirigenza locale della banca che gode per tale motivo di una
forte rendita informativa.
Le banche esterne a quell’area fronteggiano un trade–off tra
decentralizzazione e gerarchizzazione: qualsiasi sia la combinazione di
delega e controllo, si creano diseconomie organizzative.
La mobilità interna, favorita nelle grandi banche per limitare le rendite
informative, può orientare i managers locali verso la massimizzazione del
profitto di breve termine, favorendo attività meno rischiose e a breve
termine.
Il debito di familiarità ambientale che grava sulla banca che ha i propri
centri decisionali al di fuori dell’economia locale genera dei costi e crea
uno svantaggio competitivo riguardo alle attività fortemente localizzate.
A.F. Presbitero
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Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’importanza delle distanze
La nuova geografia del sistema bancario, 1990–2007
PO
DF
7
6
6
Distanza funzionale
Prossimità Operativa
5
5
4
4
3
3
2
Centro−Nord
Mezzogiorno
A.F. Presbitero
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Il consolidamento bancario: i fatti
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20
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2
Centro−Nord
Mezzogiorno
Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
L’importanza delle distanze
La geografia del sistema bancario Italiano, 2003
(a) Prossimità Operativa
A.F. Presbitero
(b) Distanza Funzionale
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Le distanze nel mercato del credito
L’importanza delle distanze
DF e PO: Centro–Nord e Mezzogiorno
Il continuo aumento del numero di sportelli è comune sia al
Centro–Nord, dove sono più che raddoppiati nel periodo in esame,
che al Mezzogiorno, dove l’incremento percentuale è stato superiore
all’80%.
Di conseguenza, l’evoluzione del grado di bancarizzazione, misurato
dalla prossimità operativa (PO, come rapporto tra numero di
sportelli (per 10.000) e popolazione residente), conferma il forte
ritardo delle aree meridionali.
L’incremento della DF non è stato omogeneo territorialmente.
In particolare, si può osservare il brusco incremento registratosi nel
Mezzogiorno a cavallo tra gli anni Novanta ed il nuovo millennio, in
corrispondenza dell’acquisizione delle ultime banche del Sud di
dimensione rilevante ancora indipendenti , che ha ulteriormente
ampliato la forbice tra Centro-Nord e Sud Italia.
A.F. Presbitero
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Consolidamento bancario
Effetti delle concentrazioni bancarie
Le distanze nel mercato del credito
Gli effetti delle distanze sull’accesso al credito
Gli effetti della distanza funzionale
L’importanza della vicinanza tra centri decisionali e imprese è confermata
da diversi studi.
In particolare, le banche funzionalmente distanti sono orientate a prestare
ad una clientela più trasparente (Jimenez et al. 2007).
In Pakistan le banche estere (ed in particolar modo quelle non asiatiche)
sono meno coinvolte nel relationship lending e nei prestiti alle piccole
imprese rispetto alle banche nazionali (Mian 2006).
Nel caso di una banca argentina, è stato dimostrato che l’erogazione del
credito dipende maggiormente da informazioni codificabili tanto più la
decisione di prestito viene accentrata all’interno della struttura gerarchica
della banca. Inoltre, la riduzione nell’utilizzo di informazioni soft non è
graduale, ma avviene in corrispondenza del passaggio tra due livelli
gerarchici, i cui responsabili sono localizzati in aree diverse (Liberti e
Mian 2006).
A.F. Presbitero
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Le distanze nel mercato del credito
Gli effetti delle distanze sull’accesso al credito
Razionamento e innovazione
La distanza funzionale del sistema bancario incide negativamente sui
vincoli finanziari delle imprese e riduce la probabilità di introdurre
innovazioni da parte delle PMI, a causa di un maggior razionamento
(Alessandrini, Presbitero e Zazzaro 2007; 2008).
La limitata capacità innovativa è attenuata per le imprese che
investono in R&S, a causa della loro maggiore dimensione e
capacità a fornire informazioni codificabili.
Inoltre, la DF ha reso più stringenti i vincoli finanziari soprattutto
nel caso delle imprese di minore dimensione, informativamente meno
trasparenti, e per quelle localizzate nel Mezzogiorno.
In generale, la DF è dannosa soprattutto per le piccole imprese,
difficilmente in grado di fornire alla banca informazioni
standardizzate.
A.F. Presbitero
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Le distanze nel mercato del credito
Gli effetti delle distanze sull’accesso al credito
Banche e imprese nei distretti
Una maggiore DF accentua i vincoli finanziari e riduce il ricorso al
relationship lending, mentre la PO favorisce la disponibilità di
credito e rende meno stabili e duraturi i rapporti con le banche
(Alessandrini, Presbitero e Zazzaro 2008b).
Questi effetti sono accentuati nel caso delle imprese distrettuali.
L’attenuazione di parte del patrimonio informativo locale, dovuta al
processo di M&A nel mercato del credito, è dannosa soprattutto per
le imprese distrettuali, che traggono vantaggio da una rete informale
di relazioni all’interno del sistema produttivo locale.
In generale, l’intenso processo di consolidamento bancario non ha
generato mercati del credito pienamente integrati. Al contrario, le
imprese informativamente opache e localizzate nelle regioni
periferiche incontrano maggiori difficoltà nell’accesso al credito.
A.F. Presbitero
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Le distanze nel mercato del credito
Gli effetti delle distanze sull’accesso al credito
Implicazioni di policy
Le PMI distrettuali necessitano di banche che sappiano interpretare
in funzione locale la propria missione di agente di sviluppo, venendo
incontro alla rinnovata domanda di credito e di servizi finanziari.
A queste esigenze possono far fronte:
le banche locali indipendenti, investendo in capitale umano e in alleanze
strategiche per valorizzare le competenza locali (campioni
regionali);
i grandi gruppi bancari, non limitandosi a sfruttare le economie di scala,
ma adattando la propria organizzazione per gestire le
diversità territoriali.
L’esternalità negativa di una maggiore DF può essere ridotta
privilegiando la ricerca di economie di diversificazione, piuttosto
che il perseguimento di economie di scala.
A.F. Presbitero
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Le distanze nel mercato del credito
Gli effetti delle distanze sull’accesso al credito
Il ruolo delle banche del territorio
Non esiste un unico modello bancario vincente a priori e per gestire
le esigenze di sviluppo dei diversi sistemi locali è necessario favorire
un equilibrio concorrenziale tra una pluralità di banche.
La banche del territorio, con forte vocazione localistica, come le
banche popolari cooperative, selezionate e rafforzate dalla maggiore
competizione, possono giocare un ruolo chiave per tre ragioni:
centralità mutualistica: creazione di valore per le comunità locali;
centralità funzionale: concentrazione territoriale di competenze
qualificate con importanti esternalità su imprese e
capitale sociale locali;
centralità economica: uno o più forti competitori bancari locali
possono agire da stimolo per gli altri concorrenti
esterni che, per guadagnare quote di mercato,
dovranno sviluppare una sensibilità strategica al fine
di gestire le diversità territoriali.
A.F. Presbitero
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Le distanze nel mercato del credito
Gli effetti delle distanze sull’accesso al credito
Riferimenti bibliografici
Alessandrini P., A.F. Presbitero e A. Zazzaro, 2007, Bank size or
distance: What hampers innovation adoption by SMEs?, Università
Politecnica delle Marche, Working Paper No. 304.
Alessandrini P., A.F. Presbitero e A. Zazzaro, 2008a, Banks, distances
and financing constraints for firms, Review of Finance, forthcoming.
Alessandrini P., A.F. Presbitero e A. Zazzaro, 2008b, Banche e imprese
nei distretti industriali, in A. Zazzaro (ed.) “I vincoli finanziari alla
crescita delle imprese”, Carocci, in stampa.
Banca d’Italia, 2007, Relazione Annuale, Banca d’Italia, Roma.
Bini Smaghi, L., 2007, Banking consolidation, innovation and access to
credit, BCE.
BCE, 2007, EU Banking Structures, Banca Centrale Europea,
Francoforte.
De Bonis R., 2008, La Banca, Carocci, Roma.
Mattesini F. e M. Messori, 2004, L’evoluzione del sistema bancario
meridionale: problemi aperti e possibili soluzioni. Il Mulino, Bologna.
A.F. Presbitero
Consolidamento bancario