MN 5_2012

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MN 5_2012
OTTOBRE 2012
Dr. Paolo Manzo
L’ortodonzia linguale
nell’era digitale: il
Sistema Harmony
Professione . . .
ortodonzia
®
Micerium News
Index
Introduzione
2
Articolo Dott. Manzo
3
Articolo Dott. Armenio
10
Convegno Straight Wire
11
Corsi Micerium
12
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Gentile Cliente,
Micerium news continua con successo il suo percorso con
la stampa di articoli scientifici e notizie inerenti il mondo
dell’Ortodonzia. In queste pagine le proponiamo l’interessante articolo del Dr Paolo Manzo sul nuovo sistema
Linguale Harmony di Micerium American Orthodontics.
Un sistema estetico totalmente personalizzato che rende
più semplice l’approccio alla tecnica linguale, prevede
anche un set-up virtuale in 3D che l’Ortodontista potrà
visualizzare insieme al suo paziente. Con Harmony le
sarà possibile utilizzare attacchi autoleganti oppure i
classici a caricamento orizzontale o verticale.
Troverà poi utili informazioni sui Corsi Micerium.
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mercato
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training, seminari del mondo scientifico
Buona navigazione !!!
Lo Staff Micerium
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file: Micerium News 5_2012
Le auguriamo buona lettura e arrivederci alle prossime
news.
M.B.
Micerium S.p.A.
Lʼortodonzia linguale nellʼera digitale:
il Sistema Harmony
Dr. Paolo Manzo, Rosaria Bucci, Gerardo Franzese
La combinazione di conoscenza merceologica dei materiali e versatilità
dei sistemi informatici ha consentito,
negli ultimi anni, la realizzazione di
sistematiche linguali sempre più precise ed individualizzate essendo al
contempo molto versatili. Con l’avvento del sistema Incognito per la
prima volta vengono introdotti brackets con basi specificamente realizzate per adattarsi alla superficie
linguale di ogni singolo elemento
dentario. In tecnica Incognito gli
archi sono piegati da un braccio robotizzato che provvede pertanto ad
inserire i compensi necessari ad approssimare il più possibile l’arco alle
superfici linguali con conseguente
minore rischio di debonding e maggior comfort per il paziente dovuto al
minor spessore delle basi degli attacchi. Il nuovissimo sistema linguale conosciuto come Harmony sviluppato
dal Dr. P. Curiel, permette invece l’utilizzo di brackets linguali con slot
orizzontale autoleganti. In questo sistema una delle opzioni di grande
innovazione consiste nel poter scegliere di affidare al Technocenter il
conseguimento del migliore compromesso tra compensazioni nell’arco
e/o nel bracket in modo da ottenere
una configurazione ideale dell’apparecchiatura per cui nella stessa arcata coesistono compensazioni a
livello del bracket e dell’arco che
rendono possibili le meccaniche di
scorrimento, dove necessario, assicurando al contempo comunque un
ottimo comfort al paziente. Si tratta
Professione . . . ortodonzia
di un sistema notevolmente versatile
che si può adattare agevolmente alle
differenti pianificazioni di trattamento ed alle diverse preferenze di
gestione alle quali l’ortodontista è
abituato.
PRESA DELL’IMPRONTA
La presa dell’impronta rappresenta un
passaggio di primaria importanza e
deve essere effettuata con la metodica
a doppio step mediante materiali siliconici per addizione (polivinilsilossano). In un primo momento dopo
aver provato un cucchiaio standard ed
aver selezionato la misura adatta al
paziente,, si rileva l’impronta con il silicone “putty”, posizionando al di
sopra del silicone un sottile foglio di
separazione (Plicafol-Bisico) in modo
da ottenere, al termine di questa
prima fase, un portaimpronta individuale realizzato in silicone. (Fig. n. 1)
Successivamente, si rimuove il foglio
e, senza bisogno di rimuovere i setti
interdentali (procedura necessaria nel
caso non si utilizzi un sistema di se-
Putty
parazione), si prova l’adattamento intraorale del cucchiaio individuale realizzato e si posiziona il silicone light
all’interno del portaimpronta ricollocando il cucchiaio individuale nella
bocca del paziente. (Fig. n. 2) Un'impronta così realizzata risulterà estremamente precisa grazie ai dettagli
che si leggono con l'impiego del silicone in forma “light body”. E' preferibile
utilizzare
portaimpronta
metallici o in plastica forati, in quanto
permettono di effettuare varie colature
di gesso senza che il silicone si distacchi dal portaimpronta. Prima di spedire le impronte bisogna ispezionare
attentamente all’interno dell’impronta
per assicurarsi che non vi siano imperfezioni, vuoti o delle sbavature.
Nel caso una di queste evenienze si
realizzasse è necessario riprendere
l’impronta. Laddove una delle due arcate non vada trattata con il sistema
Harmony, è necessario ugualmente
inviare l'impronta siliconica o, eventualmente, il modello in gesso già sviluppato di questa arcata evitando, in
ogni caso, di inviare impronte in al-
Light
Fig. 1-2
3
ginato perché facilmente soggette a
deformazione. Una volta ricevute le
impronte il Technocenter provvede a
colare i modelli in gesso. Questi verranno poi acquisiti con lo scanner e
trasformati in files digitali in modo da
poter poi gestire il set-up virtuale. I
modelli in gesso vengono poi acquisiti con lo scanner CAD-CAM che
consente l’elaborazione digitale dei
modelli, per fare in modo che questa
venga successivamente gestita dai
tecnici di laboratorio.
REALIZZAZIONE DEL SET-UP
Il set-up è un procedimento che porta
alla virtualizzazione del risultato
ideale, sviluppato a partire dai modelli iniziali, sulla base delle indicazioni dell'ortodontista e del suo
piano di trattamento. Al fine di ottenere il set-up e quindi prevedere il risultato desiderato, è necessario che
l'ortodontista realizzi una prescrizione dettagliata e completa e che
definisca se e come desidera modificare alcune variabili: ampiezza dell'arcata, forma d'arcata, classe
molare e canina, elementi che si desidera estrarre (laddove fosse necessario), correzioni dell’overjet e
dell’overbite finale ed entità di stripping, se necessario. Si può scegliere,
inoltre, se effettuare il trattamento ad
una sola arcata o ad entrambe e se
questo si effettuerà con ortodonzia
linguale in entrambe o con tecnica
linguale in una e vestibolare o di
altra natura nell'altra. Il laboratorio
provvederà esclusivamente a realizzare l’apparecchiatura per le arcate
che si è deciso di trattare con tecnica
linguale. Nell’evenienza più frequente di trattamento linguale ad entrambe le arcate, si realizzerà un
set-up per ogni arcata: uno virtuale,
interamente sviluppato al computer,
e l'altro reale su modello in gesso. Il
primo servirà al laboratorio per la
realizzazione di brackets e fili customizzati; il secondo verrà usato dal-
4
Compensazione nel bracket
Compensazione nel filo
Fig. 3-4
l'ortodontista per comprendere in
modo immediato la qualità dell’occlusione e della rifinitura programmata e come strumento di facile
consultazione per valutare l’andamento della terapia rispetto alla previsione del set-up. Entrambi i set-up
vengono revisionati da un ortodontista che lavora per il Tecnocenter Harmony
prima
che
vengano
definitivamente sottoposti all’ortodontista ordinante. Una volta che i
modelli siano stati scannerizzati, il
tecnico di laboratorio separerà al
computer i singoli denti e poi, basandosi sull'immagine della forma d'arcata ideale, li ricollocherà nella
posizione corretta. La forma d'arcata
ideale è scelta dall'ortodontista che
sottomette il lavoro, sulla base della
propria filosofia di trattamento: MBT;
Speed; Damon o altro. Se non si
esprime alcuna preferenza per l'una
o l'altra forma d'arcata, si può decidere di mantenere la forma del paziente o delegare ad Harmony la
scelta della forma più opportuna.
Inoltre l'ortodontista dovrà indicare
se desidera contrarre, espandere o
mantenere invariata la larghezza
dell'arcata. Una volta effettuato il setup, si controlla attraverso il software
l'occlusione ed i rapporti trasversali
per evitare che vi siano precontatti.
In questo caso è il software stesso
messo a punto dal Technocenter che
permette di controllare virtualmente
l'occlusione ed i punti di contatto ed,
eventualmente, di modificarli.
PROCEDURA DI ELABORAZIONE
DEGLI ATTACCHI
In tecnica Harmony i brackets vengono disegnati e realizzati a partire
dalle indicazioni precedentemente stabilite sul tipo di arco, e poi solidarizzati
alle
rispettive
basette
customizzate. Un interessante vantaggio sta nella possibilità di richiedere,
a seconda delle esigenze, attacchi con
slot orizzontale, verticale o anche
doppio slot. La base del bracket è individualizzata per ogni dente. Questo
è possibile grazie alla scansione digitale, al set-up virtuale e alla tecnologia CAD/CAM.
IL SISTEMA DI ARCHI IMPIEGATI IN
TECNICA HARMONY
La scelta dell'arco con Harmony può
prevedere alcune varianti che possono essere opzionate in base alle
esigenze dell’ortodontista:
• Arco continuo senza pieghe (Fig. n.
3): massimamente utilizzato nelle
meccaniche di scorrimento e chiusura
spazi. In questo caso però vi sarà una
maggiore compensazione inclusa
nella base dei brackets che spesso in
virtù del maggiore spessore vestibololinguale possono risultare più fastidiosi per il paziente.
• Arco con compensazioni nel filo
(Fig. n. 4): le compensazioni sono
realizzate interamente mediante pieghe dell'arco, consentendone l'adattamento più prossimo alle superfici
linguali e quindi garantendo al paziente maggiore comfort e velocità di
adattamento.
Professione . . . ortodonzia
• Arco ottimizzato dal Technocenter
Harmony: consente di effettuare compensazioni nel filo o nel bracket nell’ambito
della
stessa
arcata
(superiore o inferiore) a seconda
delle esigenze di trattamento. Frequentemente gli archi saranno adattati con pieghe di compensazione
nella zona anteriore mentre nei settori posteriori si sceglieranno compensazioni nei brackets in modo da
facilitare le meccaniche di scorrimento e chiusura spazi. Il tutto è realizzabile contemporaneamente nella
stessa arcata dentaria che pertanto
sarà “ottimizzata”. Generalmente
nelle zone dove il dislivello tra i due
elementi dentari contigui è minimo, le
compensazioni vengono realizzate
sul bracket; laddove siano necessari
compensi di entità maggiore, vengono realizzate delle pieghe sul filo
in modo da ridurre il disagio del paziente. Tutti gli archi sono robotizzati
e quindi le pieghe sono di massima
precisione e la perdita della forma
d’arcata raggiunta dopo il bending
fatto dal braccio meccanico è prossima allo zero nel tempo. Questo
rappresenta un importante vantaggio
in quanto la perdita della piegatura
e quindi della forma d’arcata realizzata dal robot, in particolare per gli
archi superelastici in NiTi, rappresenta uno dei problemi che spesso si
verifica con le altre sistematiche che
la prevedono.
SEZIONI E LEGHE PER GLI ARCHI
RACCOMANDATI E OPZIONI DISPONIBILI IN TECNICA HARMONY
La sequenza di archi raccomandata
nell’ambito del sistema Harmony e
quindi considerata la più versatile per
la maggioranza dei casi è la seguente:
− I arco Ni-Ti .014
− II arco Ni-Ti .016x.016
− III arco Ni-Ti .016x.022
− IV arco Ni-Ti .018x.025
Nei casi in cui siano programmate le
estrazioni il IV arco sarà sostituito da
Professione . . . ortodonzia
un arco .017x.022 Acciaio o
.018x.025 Acciaio RP (reduced posteriorly) che essendo di spessore ridotto
nei settori posteriori permette un ottimo sliding del filo durante la chiusura
spazi mentre l’ingaggio a pieno spessore nei settori anteriori consente un
ottimo controllo tridimensionale degli
incisivi. Sono in ogni caso disponibili
diverse altre sezioni di arco di differente lega a scelta dell’ortodontista
− Ni-Ti:
.016 -.017x.017 – .017x.022
− Acciaio:
.016×.022 – .017x.022 -.018×.025.
− Beta-titanio:
.016×.016 - .016×.022 - .018×.025.
IL BONDAGGIO: PROCEDURA
RACCOMANDATA PER IL SISTEMA
HARMONY
In questo sistema l’ortodontista può
scegliere di far realizzare la mascherina di trasferimento o in silicone trasparente
(raccomandate
da
Harmony) o in materiale termoplastico stampato sottovuoto. In tutti i casi
è necessario, prima di procedere al
bondaggio, controllare che all'interno
della mascherina vi siano tutti i brackets necessari, correttamente posizionati, e collocare uno strato sottile di
primer Assure-Reliance™oTransbond
MIP™-3M Unitek sulle basette dei
brackets. E' consigliabile utilizzare
per il bondaggio un cemento duale,
in modo da esser certi che la polimerizzazione avvenga in tutto il materiale al di sotto della basetta. La
tecnica di bondaggio varia a seconda
della superficie su cui andiamo a far
aderire il bracket.
− Cementazione su denti naturali:
Sabbiare (Fig. n. 5) per circa 3 secondi la superficie linguale di ogni
dente, utilizzando ossido di alluminio
di dimensione media di 50 micron.
Sciacquare abbondantemente con
acqua, assicurandosi che non vi siano
residui di ossido di alluminio. Prima
di procedere al bondaggio assicurarsi
che sui denti non vi sia placca o tartaro. Posizionare un'apribocca tipo
“Nola dryer” (Fig. n. 6) per isolare i
denti dalla saliva e migliorare l'accessibilità e la visibilità del campo. Nel
caso in cui si vada a bondare l'arcata
inferiore, conviene collocare due rulli
salivari all'interno dell'apribocca. Applicare l'acido ortofosforico al 37%
sulle superfici linguali di ogni dente,
lasciare agire per circa 60 secondi,
lavare per circa 10 secondi e asciugare, assicurandosi di ottenere il classico colore dei denti mordenzati,
bianco gessoso (Fig. n. 7). Applicare
un sottile strato di primer Assure-Reliance™ oTransbond MIP™-3M Unitek su ogni superfice mordenzata,
controllando che la saliva non abbia
contaminato la superfice mordenzata.
Collocare un sottile strato di cemento
duale sugli attacchi (Fig. n. 8), cercando di evitare gli eccessi che possano inficiare un corretto bondaggio
o interferire con l'apertura degli sportellini degli attacchi autoleganti. In
questa fase è importante evitare di
posizionare fonti di luce artificiale di-
Fig. 5-6
5
Fig. 7-10
rettamente sulla mascherina, in
quanto questo potrebbe causare una
polimerizzazione precoce del cemento. A questo punto posizionare la
mascherina di trasferimento in bocca,
effettuando una certa pressione sulle
superfici occlusali e linguali in modo
da assicurarsi che si adatti correttamente ai denti, e successivamente
polimerizzare con la lampada ogni
singolo dente. Inizialmente polimerizzare per 5 secondi ogni dente ed
in un secondo momento ripetere
l'operazione per circa 10 secondi. Ad
ogni modo conviene attendere ulteriormente (circa 30 secondi) prima di
rimuovere la mascherina, in modo da
assicurarsi che termini correttamente
la fase di autopolimerizzazione. Per
velocizzare la polimerizzazione può
essere utile impiegare contemporaneamente due lampade polimerizzatrici (Fig. n. 9). A questo punto
rimuovere la mascherina e successivamente rimuovere gli eccessi di cemento e di adesivo tra un dente e
l'altro con del filo interdentale (Fig. n.
10). Infine controllare l'occlusione con
carta d'articolazione e, se necessario,
realizzare dei rialzi per evitare ogni
interferenza.
− Cementazione su metallo: la sabbiatura delle superfici va effettuata
per circa 4 secondi a superficie con
ossido di alluminio 50 micron. Successivamente lavare e asciugare.
Mordenzare, lavare e asciugare i
denti come precedentemente illustrato. Applicare uno strato di primer
Assure-Reliance™ sulla superficie e
lasciar agire per circa 5 secondi.
Asciugare per 3 secondi e polimerizzare per 3 secondi. Ripetere l'operazione. A questo punto applicare il
cemento duale sui brackets e adattarli
tramite la mascherina carrier ai denti.
− Cementazione su ceramica: sabbiare le superfici per 4 secondi ed
eseguire poi lavaggio e asciugatura.
A questo punto applicare acido ortofosforico gel al 37% (Semi-gel etching
solution-AO) sulle superfici ceramiche
e, senza rimuoverlo, posizionare un
primo strato primer per ceramica
(Porcelain conditioner-AO). Applicare
un secondo strato di primer e lasciarlo
agire per circa un minuto. Lavare e
asciugare il dente. Procedere al bondaggio, partendo dall’applicazione
del primer Assure-Reliance™ o Tran-
sbond MIP™-3M Unitek, e procedere
come precedentemente descritto le superfici di smalto. In casi di compresenza di superfici smaltee, metalliche
e ceramiche iniziare con la sabbiatura di tutte le superfici insieme
(smalto, porcellana e metallo), poi
dopo aver risciacquato ed asciugato
tutti gli elementi, procedere prima al
trattamento delle superfici ceramiche
con acido ortofosforico gel al 37%
(Semi-gel etching solution-AO) e,
senza rimuoverlo, posizionare un
primo strato di primer per ceramica
(Porcelain conditioner-AO). Applicare
un secondo strato di primer e lasciarlo
agire per circa un minuto. A questo
punto mordenzare tutti gli altri denti e
poi risciacquare ed asciugare tutte insieme le superfici da bondare (smalto,
ceramica e metallo). Applicare poi
sulle superfici metalliche uno strato di
Assure-Reliance™ e lasciar agire per
circa 5 secondi. Asciugare per 3 secondi e polimerizzare per 3 secondi.
Ripetere l'operazione e poi procedere
alla preparazione delle superfici adamantine con il Assure-Reliance™ o
Transbond MIP™-3M Unitek,e proseguire con il bondaggio come precedentemente descritto applicando il
cemento duale sulla base dei brackets.
NB: In caso di utilizzo del cemento
Maxcem™ (Kerr) non è necessario
applicare il primer né sul dente né
sulla base dell’attacco.
PROCEDURA DI RIBONDAGGIO
Nel sistema Harmony, in caso di distacco, l’attacco da ribondare verrà
posizionato con tecnica diretta che
prevede 12 jigs di riposizionamento
dei brackets (Fig. n. 11), per i denti
del settore anteriore da canino a canino superiore e inferiore. Questi jigs
consentono la semplificazione della
ricementazione diretta. Per gli altri
denti i brackets sono dotati di alette
e rests che, abbracciando la superfiSegue a pag.7
6
Professione . . . ortodonzia
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cie occlusale ne vincolano la posizione per cui è sufficiente ricollocare
a mano il bracket mediante cementazione diretta. In caso di perdita di
un bracket o di un arco, bisogna richiederne il duplicato al Technocenter Harmony.
− Protocollo di ricementazione: Sabbiare la base del bracket rimuovendo
tutti i residui di cemento, lavarla e
asciugarla. Collocare l'adesivo sulla
superficie del bracket e attendere 5
secondi. Asciugare 3 secondi e polimerizzare 3 secondi. Ripetere questa
operazione. Preparare la superficie
del dente come precedentemente descritto, a seconda che sia smalto, ceramica o metallo. Applicare un sottile
strato di adesivo sul dente. Applicare
il cemento duale sul bracket. Se necessario, posizionare il jig sul dente
e, successivamente, posizionare il
bracket in modo che incastri perfettamente nel jig. Polimerizzare, infine,
10 secondi.
DISCUSSIONE
Nell’ambito delle tecniche che utilizzano il set-up preliminare ve ne sono
alcune che prevedono una elaborazione manuale ed altre che si basana
su una movimentazione virtuale dei
denti e quindi dei brackets. Per alcune tecniche come per il sistema
Hiro è prevista una procedura di
bondaggio indiretto molto accurato
Fig. 11
Professione . . . ortodonzia
tramite jigs individuali di trasferimento. Questo però comporta che il
processo di bondaggio dei brackets
sia più lungo di quello effettuato con
mascherine termo-stampate o in silicone trasparente, nonchè una fase di
laboratorio più complessa per la realizzazione dei numerosi jigs. Nel
caso di utilizzo di un’unica mascherina di trasferimento (come per il sistema Harmony) basterà invece un
singolo passaggio di laboratorio ed
un unico step clinico. Nel corso degli
anni numerosi laboratori hanno sviluppato collaborazioni con gli ortodontisti per mettere a punto protocolli
semplificati di bondaggio indiretto
che potessero essere diffusi in commercio. In questo modo sono nati i sistemi Eurapix, Incognito ed oggi
Harmony. Nella tecnica sviluppata
dal Dr. D. Fillion, si pone l'accento
sull'importanza della meccanica di
scorrimento mediante l'utilizzo di
archi dritti, senza pieghe. Il principale inconveniente di questa tecnica
è la distanza vestibolo-linguale tra
bracket e dente che può risultare non
confortevole per il paziente ed aumentare i tempi di adattamento all'apparecchiatura linguale. Il sistema
Incognito, sviluppato dal Dr. Wiechmann, invece utilizza un software
dedicato, che consente la realizzazione di archi e brackets individualizzati per ogni paziente. I brackets
occupano quasi tutta la superficie linguale del dente, garantendo una migliore adesione all’interfaccia con il
dente. I brackets sviluppati dal Dr.
Wiechmann sono realizzati con una
lega di oro, a differenza dei brackets
convenzionali che sono in cromo-cobalto. In questa tecnica si possono
utilizzare i brackets con slot orizzontale posteriormente e verticale anteriormente, il che risulta più o meno
importante a seconda del tipo di malocclusione. Nel sistema Harmony
l'arco è realizzato tramite un sistema
robotizzato e si dispone anche di una
ampia gamma di forme d'arcata che
possono adattarsi più facilmente alla
filosofia di lavoro dell'ortodontista.
Inoltre i brackets autoleganti interattivi (Fig. n. 12) presentano una serie
di vantaggi rispetto ai convenzionali
consentendo di lavorare con livelli
bassi di frizione in modo da stressare
meno gli ancoraggi e ridurre l’insorgenza di effetti collaterali connessi all’utilizzo di forze pesanti. Altro
vantaggio correlato all’utilizzo del sistema self- ligating in tecnica linguale
è il mantenimento dell'ingaggio tra
bracket e arco, che consente di leggere le informazioni in modo costante durante tutto l'intervallo di
tempo tra un appuntamento e il successivo. Infatti le legature elastomeriche che usiamo abitualmente tendono
a deteriorarsi tra una visita e l'altra
facendo perdere precisione nella lettura dell’arco. Le legature metalliche
permettono un migliore ingaggio
dell’arco però allungano notevolmente i tempi alla poltrona ed espongono talvolta il paziente a disagi e
fastidi connessi alla loro dislocazione. Certamente un aspetto da tenere in considerazione è quello
connesso alla maggiore delicatezza
del sistema autolegante che impone
di lavorare con movimenti precisi
sugli sportellini che altrimenti potrebbero danneggiarsi. Spesso la formazione di tartaro, che risulta essere
maggiore sulla superficie linguale rispetto a quella vestibolare, può alterare il meccanismo di apertura e
chiusura del sportellini e pertanto il
controllo del tartaro assume un' importanza ancora maggiore nelle tecniche ortodontiche linguali con
autoleganti. Va anche detto però che
sia la posizione che il meccanismo di
apertura della clip in tecnica Harmony rendono il sistema poco o
meno soggetto ai fenomeni di accumulo di tartaro e questo è certamente
un importante vantaggio. D'altro
canto bisogna dire che, nella precisione della rifinitura del caso, i brackets con slot orizzontale spesso
7
Sistema interattivo self-ligating technology
1 - Passivo
2 - Interattivo
3 - Attivo
Fig. 12
peccano nella lettura completa delle
informazioni di rotazione (Fig. n 13).
Gli elastomeri che si usano per unire
brackets e arco presentano sempre
dei piccoli difetti di adattamento, dovuti all'elasticità ed alla degradazione del materiale stesso. Nel caso
degli slot verticali, il problema si
pone nella corretta lettura del tip,
sempre a causa dello caduta di lettura causata dal deficitario ingaggio
del filo tramite gli elastomeri (Fig. n.
14). Per tali motivi l’ingaggio del filo
assicurato dal sistema autolegante
previsto nel protocollo Harmony presenta importanti vantaggi in termini
di lettura sia del tip che della derotazione (Fig. n. 15-16). Parlando di
tecniche di cementazione diretta per
le quali non è previsto il set up bisogna riconoscere che queste semplificano le fasi di laboratorio e possono
essere utili in casi semplici, però proprio a causa di questa semplicità
presentano numerose carenze e si
rende quasi inevitabile, in fase di finitura, la realizzazione di pieghe di
finishing che talvolta può essere
complesso inserire. Risulta inoltre
Fig. 13-16
8
Professione . . . ortodonzia
Fig. 17-21
Sequenza che mostra l’allineamento all’arcata inferiore
ottenuto in una paziente trattata con Harmony in 5 mesi
difficile, in tecniche come queste,
terminare il caso con archi quadrati
o rettangolari perché le informazioni di torque possono risultare imprecise. D’altro canto questi sistemi
possono risultare molto utili in caso
di un semplice affollamento del settore anteriore. Altri sistemi, conosciuti come 2D, presentano il
vantaggio di adottare brackets di
piccole dimensioni e facile cementazione, tuttavia non permettono un
controllo del torque e sono quindi
anch’essi deputati alla risoluzione di
casi che non richiedano una gestione tridimensionale della dentatura.
CONCLUSIONI
Lo sviluppo dell’ortodonzia linguale
ha subito un’evoluzione molto rapida
nell’ultimo ventennio ed ha avuto
l’Europa e gli ortodontisti europei
come protagonisti sullo scenario internazionale. Ad oggi il sistema Harmony, acquisendo molte delle
innovazioni introdotte dal sistema Incognito e producendo ulteriori progressi di estrema rilevanza come la
digitalizzazione completa del set up,
la sistematica autolegante, l’utilizzo
dei jigs di riposizionamento per i
Professione . . . ortodonzia
denti anteriori e l’ ottimizzazione
delle compensazioni arco-bracket
aggiunti al perfezionamento della
piegatura robotizzata dei fili, si presenta come un sistema molto versatile, preciso e tecnologicamente
avanzato per il trattamento con ortodonzia linguale di tutti i casi dai più
semplici ai più complessi.
BIBLIOGRAFIA
1. Kurt C, Swartz ML, Andreiko C.
Lingual orthodontics: a status report.
Part 2: Research and development.
JCO. 1982;16:735-40.
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1996;109:420-30.
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Trezzi G. Philippe selfligating lingual
bracket. JCO. 2002;36(1):42-5.
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orthodontics. Current concepts and
solutions in lingual orthodontic. Quintessence Books; 2003.
6. Keim RG.The resurgence of lingual
orthodontics. J Clin Orthod. 2012
Apr;46(4):197-8..
Si ringrazia per l’indispensabile contributo il Dr. Pablo Tapia
Si ringrazia per la preziosa collaborazione il Sig. Odt. Giuseppe Di Biase
9
Tecnica Clever
Dr. Alberto Armenio
LA TECNICA CLEVER, ideata dal Dr.
Alberto Armenio, prevede l’uso di attacchi self ligating Empower e una sequenza di soli quattro fili Clever per
raggiungere un’occlusione ideale.
Le particolari caratteristiche dei brackets Empower e dei fili ortodontici,
unite ai principi della Tecnica Clever,
consentono di ottenere un perfetto allineamento dentale nei tre piani dello
spazio in un anno e mezzo circa.
Con la Clever si segue una precisa e
logica sequenza durante il trattamento ortodontico: infatti una particolarità della tecnica è quella di usare,
durante le diverse fasi di terapia, tre
fili Clever (Nickel-Titanio termici) che
si attivano a tre diverse e specifiche
temperature corporee:
• la fase di livellamento viene eseguita con il Clever 35: filo che si attiva
a 35 gradi corporei
• la fase di iniziale torque viene condotta con il Clever 28: filo attivo a 28
gradi corporei
10
Termico: 35°
leggero per
allineamento
CLEVER 35
Termico: 28° medio
livellamento e torque
CLEVER 28
Termico: 25° forte
perfezione occlusale
CLEVER 25
Acciaio:
filo di lavoro
CLEVER
WORK
• la fase di perfezione occlusale si
raggiunge con il Clever 25: filo attivo
a 25 gradi corporei
• Il quarto e ultimo filo è il Clever
Work: filo da lavoro in acciaio ideale
per il raggiungimento di una perfetta
prima classe.
Il Kit Clever contiene tutti i materiali
necessari per iniziare e completare
una terapia ortodontica. Fili di allineamento superiori e inferiori, un set
di bracket Empower, tubi molari per i
sesti e settimi, elastici ortodontici e ortopedici, fili per contenzioni fisse superiori e inferiori, e brochure per il
marketing in sala d’attesa: tutto già
inserito nel Kit.
Il Kit è personale e serve per curare
un singolo paziente con la certezza di
avere tutto il necessario per completare un caso ortodontico.
Disponibile con bracket metallici o
estetici con prescrizione MBT e Roth
VANTAGGI DELLA TECNICA CLEVER
• Usare una tecnica low-friction efficace con bracket auto-leganti
• Avere una precisa e logica sequenza nel trattamento
• Usare fili termo-attivati con caratteristiche speciali
• Il kit Clever ha tutto ciò che serve
per curare un paziente
• Terapie più veloci con meno appuntamenti durante la terapia
• Si riduce il tempo alla poltrona con
appuntamenti ogni 2-3 mesi
• Maggior comfort per i pazienti: i
particolari fili termici selezionati,
esprimendo forze leggere e costanti,
danno meno dolore durante la terapia
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e sul Kit Clever oppure visita il sito
www.cleverorthodontics.it
Professione . . . ortodonzia
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FORMAZIONE STRAIGHT WIRE
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Data del convegno
9-10 Novembre 2012
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Sede del convegno
Crowne Plaza Hotel - Roma
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Corsi Base Dr. Achille Farina
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22 Febbraio 2013 • Sede del corso: Sala Corsi Micerium (Avegno)
Corsi Avanzati Dr. Achille Farina
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23-24 Novembre 2012 • Corso di I° e II° livello • Sede del corso: Andreola Central Hotel
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Relatori: Dr. Paolo Manzo e Willem G. Wouterse • Sede del corso: NH Milanofiori Assago
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14-15 Dicembre 2012 • Advancement in Orthodontics
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Formazione Straight Wire • Modulo 2 • I incontro
Relatori vari • Sede del corso: Hotel Cosmopolitan
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Gennaio 2013
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Relatori vari • Sede del corso: Studio Dott. Lovato Bagnaria Arsa (UD)
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25-26 Marzo 2013 • Corso teorico pratico clinico 2013 • I incontro
Relatore: Dr. Mauro Cozzani • Sede del corso: Centro Corsi Clinici
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