Micerium News 2014_MQ
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Micerium News 2014_MQ
SETTEMBRE 2014 Dr. Remo Benedetti Odt. Fabio Fantozzi professione... or tod onzia ortodonzia ® ...all’interno articolo Dr. Remo Benedetti Odt. Fabio Fantozzi Micerium News Gentile Cliente, Siamo lieti di poterLe inviare la nostra ultima pubblicazione del Micerium News, in cui troverà due articoli, uno di carattere Clinico, a cura del Dr. Remo Benedetti, l'altro di carattere Tecnico, a firma degli Odt. Fabio Fantozzi e Stefano Vallorani. Il Dr. Remo Benedetti ci propone un interessante Case Report, dal titolo "Correzione Ortodontica dell'agenesia degli incivi laterali mascellari, mediante mesializzazione del canino e chiusura degli spazi". L'Odt. Fabio Fantozzi, con il suo stretto collaboratore, Stefano Vallorani, ci illustrerà l'utilizzo del Distal Jet per il recupero della classe molare, prima dell'utilizzo di Allineatori sequenziali trasparenti, ALL IN. Dopo il grande successo del V Meeting Micerium in Thailandia, Le proponiamo il VI interessantisimo e prestigioso Meeting Internazionale Micerium, presso Praia Do Forte, a Salvador De Bahia, in Brasile dal 7 al 15 Marzo 2015; troverà i dettagli all'interno della rivista. Saremo inoltre lieti di averLa ospite presso il nostro Stand SIDO in Ottobre a Firenze, presso Fortezza da Basso, per condividere con Lei la possibilità di coniugare l'esigenza di un acquisto alla possibilità di concorrere all'estrazione finale di un prestigioso ed importante premio ... L'occasione è per me gradita per augurarLe buon lavoro. Nicola Sonoro Responsabile Commerciale Ortodonzia Italia Introduzione 2 Articolo Dr. Benedetti 3 www.micerium.it Articolo Odt. Fantozzi 9 Visita il nostro sito... 14 ® or tod onzia Corsi Micerium Micerium S.p.A. Via G. Marconi, 83 - 16036 Avegno (GE) Tel. 0185 7887 850 • Fax 0185 7887 950 [email protected] - www.micerium.it Il nuovo sito è strutturato in 3 grandi aree: DENTAL, ORTHO, IMPLANT. Ogni area è caratterizzata da un proprio colore che aiuta l'utente nella navigazione indicando costantemente la sezione in cui si trova. Tra le principali novità vogliamo segnalare: • Ricerca prodotti • Iscrizione newsletter • Area download per ogni sezione (comprende schede prodotti, Istruzioni, depliant, articoli e Cataloghi) • News: le principali notizie sui prodotti del mercato • Eventi: congressi, corsi, workshop, orthodontic training, seminari del mondo scientifico Buona navigazione !!! Lo Staff Micerium file: Micerium News 09-2014 Index Dr. Remo Benedetti Libero Professionista in Genova, laureato in Medicina e Chirurgia, Specializzato in Odontostomatologia, Specializzato in Ortognatodonzia, Certificato di eccellenza dell'Italian Board of Orthodontics. Pratica esclusiva dell' Ortodonzia. Correzione ortodontica dell’agenesia degli incisivi laterali mascellari, mediante mesializzazione del canino e chiusura degli spazi. UN CASO DI AGENESIA DEGLI INCISIVI LATERALI MASCELLARI. SUMMARY: la correzione ortodontica di una malocclusione che presenta l’agenesia di uno o di entrambi gli incisivi laterali mascellari rappresenta sempre una sfida per l’ortodontista ad effettuare un buon piano di trattamento, facendo le migliori scelte per il paziente. Le vie da imboccare sono due: chiudere gli spazi con il posizionamento del canino come incisivo laterale o l’apertura dello spazio per la sostituzione protesica od implanto protesica. In quest’articolo sono esaminati i pro e i contro delle due soluzioni. Viene presentato un case report per illustrare il possibile risultato ottenuto con la correzione puramente ortodontica. INTRODUZIONE L’agenesia degli incisivi laterali mascellari è stata studiata da numerosi autori e risulta essere la più frequente dopo quella dei secondi premolari mandibolari1. La presenza di questa malformazione determina, nella maggior parte dei casi, la richiesta di un trattamento ortodontico. Si tratta di una condizione che ha un evidente impatto estetico che compromette gravemente l’autostima ed altera le relazioni sociali. In un articolo di Shaw2, in cui venne valutata l’influenza delle variazioni dell’aspetto del settore mascellare superiore sull’impatto interpersonale, l’assenza degli incisivi superiori fu, curiosamente e costantemente, associata con un alto livello di aggressività. L’importanza dell’aspetto estetico nel determinare la necessità di un trattamento ortodontico è ormai un valore assodato, tant’è vero che anche l’NHS (Servizio Sanitario Nazionale) Britannico ha perfezionato l’originario schema IONT, tabella che determina la necessità del trattamento sulla base di parametri esclusivamente occlusali, aggiungendo uno schema di valutazione estetica di cui cito una delle voci che, particolarmente, si collega all’argomento in questione: “Hypodontia: Visible missing anterior teeth are considered to be among the most unattractive occlusal traits”3 Il trattamento dei pazienti con l’agenesia di uno od entrambi gli incisivi laterali mascellari ci pone quindi di fronte ad una scelta operativa con marcate implicazioni estetiche, oltre che. come in tutti i casi, funzionali, di salute parodontale, di stabilità dei risultati. Quali sono le alternative che possiamo proporre? Essenzialmente due: - aprire lo spazio tra canino ed incisivo centrale, per consentire un’adeguata sostituzione implanto protesica. - utilizzare il canino nella posizione dell’incisivo laterale, per mascherarne l’assenza. Operazione che può essere definita brevemente come Sostituzione del Canino. Entrambe queste scelte hanno elementi favorevoli e sfavorevoli, che variano secondo i casi. professione... ortodonzia 3 LA SOSTITUZIONE PROTESICA O IMPLANTO PROTESICA richiede l’apertura di uno spazio che per ottenere un risultato estetico confacente, deve essere proporzionato alle dimensioni dei denti del paziente. Qualora si scelga l’apertura dello spazio per una sostituzione mediante un impianto osteo integrato avremo delle esigenze e specifiche di spazio da rispettare. Il corretto posizionamento dell’impianto ridurrà la possibilità di recessione dei tessuti gengivali e consentirà un buon risultato estetico. Se si utilizza un impianto di 3.75 mm di diametro la sua piattaforma sarà 4 mm. Per mantenere un’adeguata struttura della papilla e consentire un’igiene accurata, è necessario avere uno spazio di 1.5 mm tra impianto e denti contigui. Dovremo, quindi, creare 7 mm di spazio mesiodistale tra l’emergenza dei denti. La posizione sul piano vestibolo linguale, per gli impianti anteriori, è un altro elemento critico dal punto di vista estetico. La testa dell’impianto dovrebbe essere posizionata all’interno della linea che unisce i bordi incisali dell’emergenza dei denti contigui, in tal modo l’asse longitudinale dell’impianto si verrà a trovare a 4 mm dalla linea tangente i bordi occlusali dei denti contigui. Sul piano verticale la piattaforma dell’impianto dovrebbe 3.5 mm più apicale rispetto ai margini gengivali dell’emergenza dei denti contigui, per consentire una buona smile line4. Queste esigenze di spazio vanno ben considerate, al momento della scelta terapeutica, e valutate con l’implantologo per decidere se sia possibile, nel caso specifico, fornire al collega una tale situazione. Spesso infatti si confonde la agenesia con la perdita di un dente. L’agenesia, specie nei settori frontali, è un difetto che sovente coinvolge la struttura ossea. Si tratta dell’assenza congenita di un dente associata ad un difetto primario dell’osso di supporto. Nel caso di un dente perso per cause diverse, si tratta di riaprire uno spazio già esistente e modificato, in seguito, dalla migrazione dei denti contigui. Nell’agenesia dentale bisogna, se vogliamo applicare un impianto, formare, ex novo lo spazio necessario che non esisteva prima, secondo i parametri appena visti. Non sempre questo è possibile, rispettando i canoni ortodontici. Qualora non fosse possibile raggiungere tali obiettivi si può optare per una sostituzione protesica supportata dai denti vicini o per la Sostituzione del Canino. SOSTITUZIONE DEL CANINO la sostituzione del canino è la soluzione più conveniente per i pazienti che devono, comunque, essere sottoposti ad un trattamento ortodontico. In questi casi la correzione dello spazio di agenesia offre il vantaggio di non dover attendere il completamento della crescita per poter applicare un impianto, di offrire una soluzione stabile nel lungo termine e, cosa che piace molto ai pazienti, di evitare la chirurgia implantare, La Sostituzione del Canino è più facilmente ottenibile quando all’ortodontista si presentano due tipologie: 1) Classe II^ con overjet aumentato e minimo affollamento sull’arcata inferiore. Questo consente di finire con i molari in seconda classe e i primi premolari superiori, che prendono il posto dei canini, in prima classe con i canini inferiori. 2) Classe I^ con un affollamento sull’arcata inferiore tale da richiedere l’estrazione di due premolari. In questi casi si finirà con un rapporto molare di prima classe ed i primi premolari superiori, posizionati in sostituzione dei canini, in prima classe con i canini inferiori. A seconda delle dimensioni, forma e colore la Sostituzione del Canino può dare un ottimo risultato estetico o necessitare della finalizzazione estetica, protesica o ricostruttiva5, figura 1. La Sostituzione del canino presenta scarse indicazioni nel caso di un’agenesia monolaterale. E’ difficile, infatti, ottenere un buon risultato estetico perché la differenza di dimensioni tra l’incisivo laterale presente ed il canino in sostituzione causa spesso problemi riguardo alla simmetria. La paziente si presentò nello studio richiedendo una correzione dell’estetica del sorriso, all’esame obiettivo era evidente l’assenza, in arcata, di 1.2, 2.2, 2.3. Erano evidenti ampi spazi sull’arcata superiore. La classe dentale, a livello molare era di prima a destra, seconda a sinistra. La panoramica confermava il sospetto di agenesia dei due incisivi laterali mascellari e l’inclusione di 2.3. I valori cefalometrici misurati con il sistema Tetragon Plus, secondo l’Alexander Discipline, figura 5, mostravano un buon rapporto scheletrico sagittale, una divergenza nella Fig. 1a: agenesia di 1.2, 2.2 prima del trattamento, l’ incisivo laterale superiore di destra che si vede in foto è un elemento deciduo. Fig. 1b: fine del trattamento con posizionamento dei canini al posto degli incisivi laterali. Fig. 1c: dal particolare si può notare che il canino di sinistra presenta una buona morfologia ed un accettabile livello gengivale, su questo elemento non è stato effettuato alcun intervento di finalizzazione estetica. Il canino di sinistra, originariamente incluso, presentava una scadente morfologia ai fini estetici, questo elemento è stato finalizzato protesicamente. Il posizionamento adeguato degli attacchi è determinante per ottenere una buona posizione dei denti ed un corretto allineamento dei contorni gengivale. 4 professione... ortodonzia CASE REPORT: Beatrice S. Età 14 anni C.C. Estetica del sorriso Classe dentale I^ dx, II^ sn Scheletrica I^ Normodivergente Affollamento inferiore assente, spazio +3mm Overbite 3 mm Overjet 3 Agenesia 1.2-2.2 Inclusione 2.3 Fig. 2: Foto del volto prima del trattamento Fig. 3: Foto Intarorali prima del trattamento Fig. 4: Panoramica e teleradiografia prima del trattamento norma ed una buona posizione degli incisivi sulle basi ossee con un angolo interincisivo nella norma. Prendendo in considerazione la necessità, comunque, di un trattamento ortodontico completo per la situazione generale, la giovane età della paziente, le richieste della madre che avrebbe voluto evitare gli impianti, decisi di mesializzare i canini mascellari, dopo aver portato in arcata quello di sinistra, utilizzandoli per sostituire gli incisivi man- professione... ortodonzia Fig. 5: Tetragon Plus canti. E’ ovvio che il trattamento prevedeva la mesializzazione di tutti i denti dell’arcata superiore per chiudere gli spazi, finendo con una seconda classe molare, prima canina, (se consideriamo il primo premolare in posizione di canino.) In tali casi premetto sempre che la posizione finale dei canini sarà buona ma non così potrebbe essere per quel che riguarda la forma e l’aspetto estetico, se valutato nel con- 5 testo di un’ottimizzazione del sorriso. Per questo programmo, fin dall’inizio, una finalizzazione estetica, che potrà essere ricostruttiva o protesica. Il trattamento durò 26 mesi tempo che ritengo accettabile vista la complessità della mal occlusione. Sorvolo, per motivi di spazio, sui dettagli tecnici del trattamento. Nel Alexander Discipline esiste uno schema di trattamento per la sostituzione degli incisivi laterali assenti con i canini, l’argomento è molto interessante ed utile e potrebbe essere l’oggetto di un prossimo articolo. Il risultato finale sia per quel che riguarda i rapporti dentali, l’estetica del viso e l’estetica del sorriso era, a fine trattamento, molto buono, come si può vedere dalle immagini. E’ da notare che all’atto della rimozione delle apparecchiature, feci un primo bonding sui primi premolari mascellari, accentuando la cuspide vestibolare, cosa evidente nelle foto. Questo sia per motivi fuzionali che estetici. Le radiografie finali mostrano una buona situazione sia per quanto riguarda, nella panoramica, il parallelismo delle radici e la chiusura degli spazi, sia, nella teleradiografia per i rapporti basali, dento basali ed interdentali. Come ho detto sopra un risultato molto buono ma che, io sapevo, avrebbe potuto essere migliorato, fino a raggiun- gere l’eccellenza, se finalizzato esteticamente, in modo da migliorare la morfologia dei denti frontali, portando l’estetica del sorriso a livelli ottimali. Per questo convinsi la paziente a rivolgersi ad uno specialista del settore dell’estetica dentale, (Dr. Walter Devoto) con cui avevo già pianificato la finalizzazione della correzione ortodontica. Il risultato di questo impegno collettivo Paziente – Dentista Estetico – Ortodontista, può essere apprezzato nelle figure che seguono. CONCLUSIONI La decisione su come intervenire per correggere una malocclusione caratterizzata dall’agenesia degli incisivi laterali mascellari, deve essere determinata dalla valutazione delle caratteristiche specifiche del paziente e dalle sue richieste. Attualmente abbiamo a disposizione le conoscenze e l’esperienza che ci possono far ottenere un’eccellente risultato. Per raggiungere quest’obiettivo, però, abbiamo l’obbligo di visualizzare i possibili risultati futuri e capire che il miglior risultato possibile è raggiungibile, in questi pazienti, solo con un lavoro interdisciplinare, che deve essere messo in essere già al momento della formulazione del piano di trattamento. Fig. 6: Foto del volto a fine trattamento trattamento Fig. 7: Foto Intarorali a fine trattamento 6 professione... ortodonzia Fig. 8: Panoramica e teleradiografia a fine trattamento Fig. 9: Tetragon Plus a fine trattamento Fig. 10: gruppo frontale dopo il riposiziona- Fig.11: il sorriso a fine trattamento mento gengivale e la ricostruzione estetica Bibliografia • Michael Behr, et alii, “Survey of congenitally missing teeth in orthodontic patients” Eastern Bavaria Eur J Orthod (2011) 33 (1): 32-36 • Shaw CommunityDentistry and Oral Epidemiology 1980, 8:36-45 • Charles Daniels BDS et alii, “The Development of the Index of Complexity,Outcome and Need (ICON)” Journal Fig. 12: il sorriso dopo la finalizzazione estetica of Orthodontics 27: 149–162, 2000 • Spear, F.M.: Mathews, D.M.; and Kokich, V.G. “Interdisciplinary management of single tooth implants.” Semin. Orthod. 3:45-72, 1997 • Rosa M. Zachrisson B.U. ,“The space closure alternative for missing maxillary lateral incisors: an update.” Journalof clinical Orthodontics 44:540-549, 2010 Fig. 13: Prima del trattamento, a fine trattamento, dopo la finalizzazione estetica. Un bel sorriso per la soddisfazione della paziente, del restauratore e dell’ortodontista. INCONTRI alexander discipline study club of italy Per maggiori informazioni contattare la Segreteria corsi Micerium al numero: Tel. 0185 7887 801 e-mail: [email protected] professione... ortodonzia 7 UN SISTEMA. PIÙ APPLICAZIONI. ZERO COMPROMESSI. Il Dual Activation system è un unico concetto innovativo con molteplici applicazioni - tutte progettate per migliorare la vostra filosofia di trattamento. Ecco quello che potrete sperimentare con l'Empower Dual Activation System: • Il meglio di entrambi i mondi - brackets interattivi e passivi in un sistema unificato • Ottimo controllo anteriore • Migliorata libertà sui posteriori • Risparmio di tempo e vantaggi del self-ligating La scelta è vostra Empower, il più completo sistema autolegante del mercato, vi porta una serie di possibilità senza precedenti che mette di nuovo il controllo nelle vostre mani. Il Dual Activation System permette di creare un sistema personalizzato scegliendo tra le varie opzioni disponibili. Ampie opzioni di prescrizione, filo, gancio e basetta consentono di sviluppare un sistema unico al vostro stile di trattamento. Attacco interattivo Minore frizione durante la fase iniziale di livellamento ed allineamento Aumento del controllo di torque e rotazione durante la rifinitura CARATTERISTICHE DEL SISTEMA E VANTAGGI American Orthodontics è pioniere del Dual Activation System con l'introduzione di brackets autoleganti Empower. L'utilizzo di Empower Dual Activation System vi fornisce i vantaggi di risparmio di tempo e la facilità dell'autolegante, consentendovi al contempo di trattare i vostri pazienti con la vostra filosofia usando il meglio dei due sistemi interattivo e passivo. • Forze di legatura minimizzati in tutto il trattamento • Brackets interattivi sui denti anteriori per il controllo completo e la finitura precisa • Brackets passivi sui denti posteriori per migliorare la libertà del filo • In / out compatibili tra il disegno interattivo e passivo non rendono necessarie pieghe di compensazione di primo ordine Prescription choices • McLaughlin, Bennett, Trevisi • Roth • Damon modificato • Roncone • Gianelly V-Slot • Ulteriori Scelte di torque Attacco passivo Minore frizione e minori forze meccaniche durante il trattamento. Nessun filo è ingaggiato attivamente dalla clip Opzioni nei Brackets • Tre scelte di basi per premolari • Ganci integrati opzionali su laterali, canini e premolari Fili Disponibili • Tanzo Copper Nickel Titanium • Tritanium Termico multi- forza • NiTi termoattivabile Therma -Ti • NiTi Superelastico • Beta Titanio • Acciaio Inossidabile Micerium S.p.A. Via G. Marconi, 83 -16036 Avegno (GE) Tel. 0185 7887 850 • Fax 0185 7887 950 [email protected] • www.micerium.it Odt. Fabio Fantozzi Maestro Tecnico Ortodontista titolare dell'Orthofan laboratorio ortodontico di Teramo Istruttore autorizzato Micerium, per l'insegnamento alla fabbricazione del Distal Jet In collaborazione con Odt. Stefano Vallorani Il Distal Jet per il recupero della classe molare, prima dell’utilizzo di allineatori sequenziali trasparenti Fig.1: Distal Jet visto dall’alto, prima della consegna al clinico INTRODUZIONE Molto spesso, nella pianificazione digitale dei casi che devono essere trattati con allineatori sequenziali invisibili, si creano delle situazioni, che prevedono apparecchi di tipo diverso, per evitare un numero eccessivo di mascherine, per una grossa espansione trasversale o per il recupero della prima classe molare. A tal proposito, il clinico propone dispositivi intraorali, come quad helix, espansori rapidi eccetera, anch’essi invisibili, per fare movimenti che, con gli allineatori sarebbero impossibili o non del tutto precisi. La distalizzazione ed il controllo del tip molare e premolare, è davvero difficile da ottenere in una fase di arretramento del gruppo posteriore, quindi, per ovviare a tutti i problemi sopracitati, il Distal Jet (figura 1), è uno degli apparecchi più indicati. Esso infatti, è invisibile perché intraorale/palatale, attivabile unicamente dal clinico ed ha un risultato programmabile e predicibile. La fabbricazione di tale dispositivo, richiede una grande abilità manuale pertanto, Micerium richiede che il tecnico ortodontista, frequenti un corso di abilitazione per poter fabbricare ed acquistare il kit necessario alla produzione di questo apparecchio per la distalizzazione. Di seguito mostreremo alcune delle importanti fasi di progettazione del D.J., al fine di mostrare a clinici e tecnici, quanto sia importante non commettere errori che compromettano il corretto funzionamento del dispositivo. professione... ortodonzia 9 Fig. 2: Modello dell’arcata superiore, in gesso di III classe ADA Fig. 3: Scartatura del gesso con bisturi Fig.4: Adattamento delle bande molari e premolari Fig. 5: Visione dei tubi orizzontali, puntati e saldati alle bande molari 10 PROGETTAZIONE E FABBRICAZIONE La scelta clinica, in riferimento al dispositivo è del tutto soggettiva, infatti, l’Ortodontista, può decidere di far produrre un D.J. su quattro bande -16, 26, 14, 24-, oppure su due bande -16, 26- ed appoggi occlusali -14, 24- o -14, 24, 15, 25-, oppure, può richiedere un dispositivo ancorato su miniviti chiamato Distal Screw, che prevede solo due bande -16, 26-, niente appoggi occlusali e due miniviti sul palato. Quest’ultimo, è molto comodo perché, non perde ancoraggio e può essere frequentemente e facilmente rimosso per la pulizia del bottone palatino o per la passivizzazione a fine distalizzazione. In questo caso specifico, abbiamo deciso di mostrare un D.J. dimostrativo tradizionale, infatti, realizziamo un dispositivo ancorato su bande molari e premolari. Le bande saranno adattate dal laboratorio pertanto, dopo aver sviluppato il modello in gesso con le proporzioni indicate dalla casa produttrice (figura 2), esso sarà pulito da ogni bolla ed imperfezione. La scartatura del gesso, per riprodurre virtualmente la falsa radice degli elementi interessati ad essere bandati, è la fase iniziale più importante (figura 3). Quanto più è precisa questa fase, quanto più precise saranno le bande che il clinico installerà in bocca al suo paziente. Con grande attenzione, iniziamo a scegliere gli anelli più precisi possibili per i denti interessati, porgendo molta attenzione a non scalfire il gesso che modificherebbe il perimetro degli elementi (figura 4). In questa fase, dobbiamo puntare elettricamente i lingual shift per l’inserimento della baionetta pertanto, dopo aver individuato la giusta posizione del tubo sulla superficie palatale delle bande molari, diamo un solo colpo di puntatura per bloccare le due parti di metallo da unire poi, completiamo l’accoppiamento per mezzo di una saldatura laser che salda in maniera permanente i due pezzi (figura 5). La prima componente da realizzare è la barra transpremolare che serve da unione, stabilizzazione e collegamento della parte anteriore del dispositivo. In questo caso specifico, essendo un apparecchio dimostrativo, abbiamo deciso di unire la barra alle bande dei premolari, per mezzo di una brasatura da un lato e di una saldatura laser dall’altro (figura 6). Giunge il momento della fabbricazione delle baionette e dei fili che saranno ospitati dalle cannule (figura 7). Quando la baionetta è inserita nel lingual shift, è importante che il filo che ospiterà la cannula, sia perfettamente parallela al piano occlusale (figura 8). Il primo preformato del kit entra in gioco: si tratta delle cannule! Esse sono saldate al laser ad un filo che è la loro parte ritentiva nel bottone in resina posto sul palato. Le cannule vengono accorciate nel minimo indispensabile e non devono assolutamente essere intaccate, per non impedire lo scorrimento del filo distalizzante posto all’interno di esse (figura 9). Bloccate le componenti in metallo sul gesso, il modello viene messo in acqua fredda per 5 minuti, per permettere la fuoriuscita delle parti di aria inglobate in esso. Dopo tale fase e dopo l’asciugatura, iniziamo a stratificare la re- professione... ortodonzia sina con la tecnica “sale e pepe” per la realizzazione del bottone palatale (figura 10). La polimerizzazione avviene come da indicazioni del fabbricante della resina e, dopo aver rimosso il modello dalla polimerizzatrice (figura 11), il dispositivo viene vaporizzato per l’eliminazione della cera e poi viene rimosso dal modello. Giunge il momento della fresatura dell’acrilico ponendo una grande attenzione a non toccare minimamente le cannule con frese o strumenti vari e liberando la papilla retroincisiva che non deve assolutamente essere compressa (figura 12). Quando le dimensioni saranno corrette, gommini e carta vetrata, porteranno le superfici alla fase di lucidatura finale (figura 13). La brillantatura della resina può essere fatta sia con metodi tradizionali –pulitrice, pomice, pasta lucidante-, oppure, con lacche fotopolimerizzabili di ultima generazione (figura 14). Siamo alla fine. Solo dopo aver pulito tutte le superfici, si inserisce, dal lato del filo maschio, il dado in acciaio che protegge la compressione della molla ni-ti da 240 gr, evitando che salga in maniera verticale verso la banda e facendo in modo che mantenga la sua posizione all’altezza del centro di resistenza del molare. Il chiavistello deve essere invece inserito sulla cannula e subito dietro di lui, si posiziona la molla (figura 15). Per praticità, la molla viene compressa in laboratorio per la prima volta (figura 16) e si effettua una legatura metallica che mantenga il sistema in compressione fino all’installazione in bocca da parte del clinico. Questa procedura Fig. 6: Barra transpremolare con il particolare della brasatura Fig. 7: Particolare produttivo della baionetta da inserire nel da un lato e della saldatura laser dall’altro lingual shift Fig. 8: Particolare del parallelismo del filo in riferimento al Fig. 9: Cannule modellate sui fili di scorrimento piano occlusale Fig. 10: Fase di stratificazione della resina acrilica professione... ortodonzia Fig. 11: D.J. appena rimosso dalla polimerizzatrice 11 Fig. 12: Fasi di fresatura del bottone palatino Fig. 13: Bottone palatino prima della lucidatura finale Fig. 14: Bottone palatino lucidato prima del montaggio della parte finale dei kit Fig. 15: Inserimento del chiavistello a vite, della molla in nickel titanio e del dadino in acciaio che mantiene la molla all’altezza del centro di resistenza del dente Ritengo che l’idea del Dr. Carano e del collega Testa, sia ancora ad oggi, una geniale soluzione per la spinta distale degli elementi posteriori. pioni esposti, rispetto alle colture di cellule di controllo. Fig. 16: Visione della compressione della molla in ni-ti è comoda perché rende l’intero dispositivo come se fosse un corpo unico. Se invece non fosse legato, la parte posteriore del D.J., oltre a ruotare, potrebbe inavvertitamente sfilarsi dalle cannule. CONCLUSIONI Abbiamo visto un sistema distalizzante utilizzabile in una fase pre-allineatori. Ovviamente, è ancor più estetico se al posto delle bande sui premolari, viene messo un appoggio occlusale. Il dispositivo è attivabile dal clinico una volta al mese, per mezzo di una chiavetta esagonale ed il dispositivo produce una distalizzazione corporea di 1mm al mese ad esclusione del primo che, in alcune condizioni, utilizza quella spinta per migliorare la stabilità del dispositivo sul palato. 12 Bibliografia • Carano A., Testa M., Rotunno E., Siciliani G.: Un nuovo sistema per la distalizzazione dei molari superiori. Ortognatod. It. Vol 4, 4 1995 • Carano A., Testa M., Rotunno E., Siciliani G.: Valutazioni cliniche su 25 casi di distalizzazione dei molari superiori ottenute con Distal Jet. Ortognat. It. Vol 5, 6 1996 • Fantozzi F.: Dispositivi distalizzanti intraorali dell’ultima generazione: Pendulum, Distal Jet, First class, Distal 8, Nuovo distalizzatore, Fast Back. Boll. Inform. Ortodontiche anno 23 n°69 • Fantozzi F.: Tecnica Ortodontica. Edi Ermes 2013 • Bolla E., Doldo T.: Metodiche ortodontiche per la distalizzazione molare. Collana di Ortodonzia n°15 Edizioni Martina • Lanteri C., Beretta M., Lanteri V: Distalizzazione dei molari superiori: il fast back. Collana di Ortodonzia n° 29 Edizioni Martina • Melsen B., Verna C., Luzi C.: Le mini-viti ortodontiche e loro applicazioni cliniche: l’esperienza della scuola di Aarhus. Collana di Ortodonzia n°30 Edizioni Martina professione... ortodonzia Filo in nichEl TiTAnio coPPEr il nostro nuovo filo in nichel Titanio copper è l'ultima innovazione nella nostra vasta gamma di fili e sviluppa forze costanti che consentono di controllare il movimento dei denti per risultati prevedibili. Tanzo è disponibile nei livelli di forza media e leggera. Disponibili varie forme d'arcata VlP*, Arco naturale Forma i e Arco naturale Forma iii. *Paragonabile alla forma d'arcata VlP Damon®, marchio registrato di ormco. Forze di carico e scarico efficaci Tanzo fornisce una forza di carico moderata con una buona risposta al raffreddamento per una maggiore facilità di inserimento nel bracket. Forze di scarico da leggera a moderata garantiscono prevedibili ed un eccellente comfort per il paziente. 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