Introduzione Il Ponte e la Città

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Introduzione Il Ponte e la Città
Il Ponte della Musica
Massimo Capasso - Responsabile Ingegneria Trasporti
C. Lotti & Associati Società di Ingegneria S.p.A.
Introduzione
Nel Gennaio 2000, il Comune di Roma ha indetto un concorso internazionale per la
progettazione di due ponti pedonali di attraversamento sul fiume Tevere, il “Ponte
della Scienza” al quartiere Marconi ed il “Ponte della Musica” al quartiere Flaminio.
La società inglese Buro Happold Ltd e’ risultata vincitrice del concorso di
progettazione, ed ha sviluppato, fra il 2003 e il 2005, la Progettazione Preliminare e
Definitiva, in collaborazione con Kit Powell-Williams Architects e C.Lotti & Associati
S.p.A.
L’Impresa CONSTA è risultata aggiudicataria della procedura di Appalto Integrato
ed ha affidato il Progetto Esecutivo all’A.T.I. Mario Petrangeli & Associati – Studio
Associato Biggi Guerrini.
Affidataria dei Lavori è l’Impresa Mattioli.
La Direzione dei Lavori, in continuità con la progettazione Preliminare e Definitiva, è
stata affidata all’A.T.I. Buro Happold Ltd - C.Lotti & Associati S.p.A.
La consegna dei lavori è stata fatta nel settembre 2008, la durata dei lavori per la
realizzazione del ponte e di tutte le opere accessorie previste in progetto è stimata
pari a diciotto mesi e la data prevista di fine lavori è dunque marzo 2010.
L’impalcato verrà assemblato per conci direttamente a partire dalle banchine del
fiume, senza occupare i Lungotevere.
Il Ponte e la Città
Il “Ponte della Musica”, con una lunghezza di quasi 190 m, collega il lungotevere
Flaminio, sulla riva sinistra del fiume Tevere in corrispondenza di piazza Gentile da
Fabriano - al vertice del “Tridente Flaminio” formato da via Guido Reni, viale
Pinturicchio e Viale del Vignola - con il lungotevere Maresciallo Cadorna, la
sottostante via Capoprati e la testata Sud del Foro Italico sul lato opposto, lungo la
riva destra del fiume.
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Il nuovo ponte consente di saldare due parti dell’espansione settentrionale del centro
urbano ricche di episodi architettonici significativi per la vita sociale e culturale della
città: da una parte il quartiere Flaminio, con le infrastrutture sportive risalenti ai
Giochi Olimpici del 1960 fra le quali spiccano il Palazzetto dello Sport di Nervi e lo
Stadio Flaminio, il nuovo Parco della Musica di Renzo Piano ed il recente progetto
del Centro per l’Arte contemporanea (MAXXI) progettato da Zaha Hadid e vincitore
di un concorso internazionale; dall’altra il quartiere della Vittoria, alle pendici di
Monte Mario, con l’istituto storico-culturale dell’Arma del Genio e l’annesso Museo,
il piazzale Maresciallo Giardino con Villa Mazzanti, la Casa della Scherma di Luigi
Moretti, l’Ostello della Gioventù, il complesso sportivo del Foro Italico e
l’Auditorium della Rai.
Il Ponte e la Pianificazione Urbanistica
La presenza di un ponte fra Piazza Gentile di Fabriano e Via R. Morra di Lavriano é
stata quasi sempre contemplata nei piani di sviluppo della città in tutto il secolo
scorso, con l’eccezione del Piano del 1962, ed è ripresa nel nuovo Piano Regolatore
presentato nel 2005 e nel “Progetto Urbano Flaminio” pubblicato nel 2002,
successivamente quindi al concorso per i due ponti pedonali.
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Il Progetto Urbano Flaminio, pubblicato nel
2002,
identifica
alcune
zone
di
riqualificazione di piazze e spazi aperti e
relativi nodi viabilistici, quali Piazza Gentile
da Fabriano e Via R. Morra di Lavriano, che
si trovano alle due estremità del nuovo
ponte,
così
come
interventi
di
riorganizzazione funzionale di assi viari e
altri interventi, realizzati o in corso d’opera.
Il ponte rappresenta quindi la prosecuzione
ideale dell’Asse della Musica, proveniente dal
quartiere Flaminio, verso Monte Mario. In
tale funzione, l’aspetto preminente del ponte
diventa inevitabilmente più pedonale che
carrabile,
essendo
concepito
come
collegamento fra i nuclei urbani presenti
sulle due sponde più che come nodo di
collegamento all’interno del sistema dei
Lungoteveri.
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Dalla concezione architettonica al progetto strutturale
Sin dall’inizio del progetto è stato deciso di collocare in alto la struttura portante, al
fine di rispettare i franchi idraulici e le pendenze massime imposte.
Diverse forme sono state ricercate per la struttura portante – come tipologie
strutturali sospese o strallate - ma l'arco ha rappresentato non solo la forma più
appropriata per un ponte pedonale ma anche quello che essenzialmente ha potuto
raggiungere la grande luce richiesta. In più, le imposte inclinate, oltre a trasferire alle
fondazioni le spinte degli archi, danno la possibilità di collegare la banchina - il
livello più basso – con l’impalcato del ponte.
Rispetto ad altri tipi strutturali come quelli sospesi o strallati, la forma strutturale ad
arco è la più visibile e riconoscibile, in uno spazio aperto tra le due sponde alberate.
I due archi sono realizzati in modo tale che i due percorsi pedonali siano separati
dalla corsia carrabile centrale. L'inclinazione verso l’esterno degli archi fornisce
all'area centrale del ponte l’aspetto di una piazza tra le due sponde del fiume.
Lo studio strutturale e architettonico hanno proceduto di pari passo, con l’obiettivo
di avere una struttura rigorosamente “veritiera”, nella quale ogni elemento
architettonico è strettamente funzionale alla struttura, e ogni elemento strutturale
trova la sua espressione architettonica.
L’analisi strutturale ha tenuto conto fra le altre cose degli aspetti aerodinamici
mediante test in galleria del vento, e degli aspetti dinamici relativi alle vibrazioni
indotte dal transito pedonale.
Il Comune di Roma ha inoltre richiesto che la struttura venisse progettata tenendo
conto di un possibile futuro corridoio tranviario sul ponte, sia per quanto riguarda le
dimensioni che per quanto riguarda i carichi.
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Caratteristiche principali
Lunghezza totale = 190m
Campata principale = 130m
Campate laterali = 30m
Larghezza = 17,2 (min) - 20,7m (max)
Peso acciaio strutturale = 1400t
Peso totale della struttura = 3400t
Il Ponte e gli Spazi Urbani
Gli archi inclinati creano un naturale allargamento dell’impalcato nell’ area centrale
del ponte, conferendogli l’aspetto uno spazio aperto urbano - "una piazza" - tra le
due sponde del fiume.
Lo spazio aperto dell’impalcato, totalmente accessibile per un uso pedonale, sarà
utilizzabile per fiere, festival, spettacoli e teatro di strada. Si potrà incoraggiare
l’apertura di caffé lungo il ponte, così da diventare una “destinazione”, un luogo
dove fermarsi e dove passare il tempo.
Con la sua posizione centrale, diventerà una nuova Piazza lungo l’Asse della Musica,
a cavallo fra il quartiere Flaminio ed il Foro Italico.
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In aggiunta quindi all’illuminazione e alle opere di drenaggio superficiali, per
consentire questo genere di installazioni e manifestazioni straordinarie, si è reso
necessario fornire l’area centrale del ponte di servizi di elettricità, acqua potabile e
scarico acque, mediante torrette polifunzionali estraibili.
Il Ponte e i Trasporti
Il Ponte della Musica e le opere accessorie previste sulle sponde vanno a realizzare,
oltre alla più ovvia delle interconnessioni, che è il collegamento fra le due sponde
opposte, anche una serie di reciproche connessioni fra i percorsi esistenti (carrabili,
ciclabili, pedonali e fluviali), agendo quindi come un vero e proprio punto di
scambio fra differenti mezzi di trasporto e spostamento.
C’è dunque un capovolgimento della concezione tradizionale del ponte come
elemento il cui scopo è consentire il transito fra due punti. Il Ponte assume il ruolo di
punto focale per se, e rivolge l’attenzione anche a ciò che c’è in mezzo, a ciò che c’è
sotto e a ciò che c’è intorno al Ponte.
Sebbene il Ponte della Musica nasca come ponte strettamente pedonale, il Comune di
Roma e trambus hanno chiesto di considerare nella progettazione la possibilità che in
futuro il ponte venga sfruttato per il transito di mezzi di trasporto pubblico tranviari,
compatibilmente con il nuovo Piano Regolatore.
La struttura è stata dunque progettata per reggere il carico dei tram, e tutte le
dimensioni ed i dettagli necessari, quali giunti, saldature, predisposizioni, sono stati
studiati e dettagliati con tale ottica.
Il Ponte e le Sponde
Il Progetto ha anche affrontato le proposte per l’armonizzazione dell’opera con i
differenti contesti che si incontrano su ambo le sponde del fiume.
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Particolare attenzione é stata posta allo studio dei circostanti quartieri Mazzini, Prati,
Foro Italico e Flaminio, al fine di giungere a una migliore comprensione del ruolo e
dell’importanza dei recenti sviluppi in questa zona della città (quali ad esempio il
Parco della Musica o il MAXXI) e del contributo che gioca quindi il Ponte nell’ambito
dell’“Asse della Musica” e del più ampio Progetto Urbano Flaminio (PUF).
In sponda destra, dove si trova l’area verde di Parco Capoprati, é previsto un sistema
di rampe e scale per interconnettere i tre livelli corrispondenti al Lungotevere
Maresciallo Cadorna, al percorso lungofiume con la pista ciclabile, e alla banchina
inferiore del Tevere, dove è prevista anche una stazione fluviale.
L’esistente Parco Capoprati viene preservato, ed è prevista, dal lato opposto a questo,
la creazione di un’ulteriore nuova area verde affacciata sul fiume in adiacenza al
ponte.
In sponda sinistra, dove e’ attualmente presente il circolo sportivo del CRAL, si é
proposta una nuova “Piazza sotto il ponte” che si apre sul Tevere e che potrà essere
collegata ad un percorso lungofiume, da utilizzarsi per esempio come parco
scultoreo in associazione al MAXXI, o come area giochi per i bambini a servizio dei
residenti del quartiere.
Il Ponte e i Materiali
I materiali utilizzati nelle proposte di armonizzazione sono diversi a seconda della
funzione statica e architettonica alla quale sono chiamati, e sono ispirati a un certo
numero di fonti:
• l’impalcato del ponte e’ una struttura di acciaio interamente
saldata, e dipinta di bianco;
• vi sono poi gli elementi strutturali che “sostengono” la
struttura di acciaio, quali spalle e piedritti, i quali saranno in
calcestruzzo ed avranno una finitura “a faccia vista”
texturizzata, a significare che sono una parte integrante della
struttura del ponte, pur connessa agli elementi paesaggistici;
• le opere murarie accessorie sono realizzate in mattoni con
testa in travertino, tipologia costruttiva molto comune a
Roma ed utilizzata estensivamente anche nel Parco della
Musica – Auditorium; il travertino e’ materiale tipicamente
romano ed utilizzato non solo in edilizia, ma anche in
dettagli di arredo urbano quali marciapiedi o cordoli;
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• i camminamenti esterni del ponte ed i corrimano hanno
finitura in legno di castagno, reperibile da fonti sostenibili,
non trattato ma con una finitura in funzione antisdrucciolo,
mentre la parte centrale dell’impalcato e’ pavimentata con
asfalto color grigio chiaro.
Il Ponte e l’Illuminazione
Lo schema proposto per l’illuminazione tiene conto del piano di illuminazione
dell’ACEA predisposto nel 1994 che costituisce su scala cittadina un piano strategico
per l’illuminazione degli spazi pubblici ed indica i livelli ideali di livello luminoso e
temperatura di colore. La stessa ACEA ha direttamente rivisto e perfezionato il
progetto dell’illuminazione pubblica nel corso dell’Esecutivo.
L’illuminazione del ponte si divide in tre categorie essenziali: funzionale, per fornire
un livello efficace e piacevole di illuminazione per uso pedonale; secondaria, montata
nei parapetti e sulla pavimentazione del ponte; scenica, per assicurarsi che il ponte
possa essere visto e apprezzato anche dalla distanza.
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