TECNICA E SICUREZZA DEI CANTIERI
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TECNICA E SICUREZZA DEI CANTIERI
Mohawk N. MAROTTA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE TECNICA E SICUREZZA DEI CANTIERI Indiani Mohawk Ironworkers Nicola Marotta 1 Mohawk N. MAROTTA Rockefeller Center Una delle più singolari immagini di tutta la storia della fotografia è stata scattata il primo settembre 1932 da qualcuno alle dipendenze del Rockefeller Center, che era allora in costruzione. Mostra undici ironworkers che in una pausa del lavoro stanno consumando il loro pasto. Niente di particolare, tranne per il fatto che sono seduti su una trave d'acciaio a 800 metri di altezza. Gli edifici della città sotto di loro appena si intravedono. Dai i loro volti e dai corpi rilassati sembra siano tranquillamente seduti su una panchina dei giardini pubblici. Molti di loro sono indiani MOHAWKS. Sono stati riconosciuti: Peter Skaronhiati Stacey (Mohawk), terzo da sinistra; Joseph Jocks (Mohawk), quarto da sinistra; Peter Sakaronhiotane Rice (Mohawk), sesto da sinistra; 2 Mohawk N. MAROTTA Mohawk (etnologia) I Mohawks (Mohicani) appartengono a un gruppo etnico dell'America Settentrionale un tempo stanziato nella valle percorsa dal fiume omonimo fino al San Lorenzo (U.S.A. nordorientale). I Mohawks costituivano una delle più importanti nazioni della Lega degli Irochesi. Il loro nome tribale era Ganiengehaka (Kaniengehaga) che secondo il contesto e le interpretazioni può assumere diversi significati: 'Popolo della luce', ‘Giovani delle stelle', “Popolo della pietra fociaia’, ‘Uomini del paese della selce’. Il nome Mohawk, di origine Narraganset, proviene dal termine Mohowauuck, appalletativo dato dai nemici e dalle tribù vicine, ai feroci guerrieri armati di frecce con la punta in pietra focaia, che tradotto significa 'Mangiatori di uomini'. Vissero lungo il fiume omonimo nella zona orientale dell'odierno Stato di New York. Alla fine del sec. XIX, ridotti a qualche centinaio, furono rinchiusi nella riserva indiana dell'Ontario, nell’attuale Caughnawaga (Kahnawake) canadese. 3 Mohawk N. MAROTTA Il territorio Mohawk 4 Mohawk N. MAROTTA Riserva di Kahnawake 5 Mohawk N. MAROTTA Lo stile Mohawk I Mohawks, come molte tribù indigene nella regione dei Grandi Laghi, a volte indossavano un copricapo in cui tutti i capelli venivano coperti tranne che per una ristretta fascia larga circa tre dita in corrispondenza della metà del cuoio capelluto. Questo stile veniva usato solo da guerrieri Mohawk durante la battaglia. Il Mohawks consideravano la capigliatura come una connessione con il creatore, e, pertanto veniva fatta crescere al fine di rafforzare l’unione con tale divinità. Tuttavia quando dovevano combattere, veniva tagliata per evitare che il nemico impadronendosi dello scalpo si impadronisse anche dell’ anima e della forza di chi la possedeva; lasciando solo una lunga stretta striscia di capelli che andava dalla fronte alla nuca, assicuravano comunque il collegamento con il divino. L’acconciatura Mohawk adottata dai Punk a Londra e negli USA a metà degli anni settanta, divenne una moda negli anni 80 seguita da molti giovani. 6 Mohawk N. MAROTTA Mohawk Ironworker Sono leggendari per la loro attitudine a lavorare a grande altezza sui grattacieli e ponti in acciaio (funamboli dell’acciaio). La ragione di questa destrezza sta nel fatto che i Mohawk non soffrono di vertigini. Secondo alcuni, tale caratteristica è dovuta dall’innata abitudine di vivere in continuo movimento in grandi spazi aperti e aree rocciose, secondo altri va ricercata nel loro diverso patrimonio genetico, secondo altri ancora è semplicemente dovuta a quel processo di apprendimento e insegnamento radicato nella società mohawk che ha consentito nei secoli di tramandare tutte le tradizioni e abitudini attraverso varie generazioni. Secondo la leggenda, invece, tale particolarità deriverebbe dal loro rito iniziatico dell’incisione del ginocchio che, in quanto centro d’equilibrio, toglierebbe per sempre la sensibilità alle vertigini. È più probabile che questa predisposizione sia dovuta all’insieme di tutti questi fattori. I Mohawks hanno lavorato su quasi tutti i più alti edifici di New York, tra cui l'Empire State Building, il Chrysler Building, e Rockefeller Center. 7 Mohawk N. MAROTTA Il ponte “Victoria Bridge” 8 Mohawk N. MAROTTA Il ponte “Victoria Bridge” 9 Mohawk N. MAROTTA Il ponte sul fiume San Lorenzo Nel 1886 la Compagnia Ferroviaria Canadian Pacific Railroad appaltò all’impresa di costruzioni in ferro e acciaio ‘Dominion Bridge Company’ la costruzione del ponte ferroviario “Victoria Bridge” sul fiume San Lorenzo. Il progetto era formato da una struttura metallica a più campate che, attraversando il fiume San Lorenzo collegava Montreal alla riserva di Kahnawake toccando il territorio di Caughnawaga i cui abitanti per protesta si misero a presidiare il suolo. Per rimuovere la loro opposizione la compagnia nell’intento di realizzare l’opera e di far transitare la ferrovia attraverso il territorio mohawk si impegnò ad assumere come manovali alcuni giovani disoccupati della tribù. Il loro compito era quello di trasportare il pietrame per la costruzione dei piloni che sostenevano il ponte. Da questa fortuita combinazione nacque la leggendaria storia dei Mohawks funamboli dell'acciaio. 10 Mohawk N. MAROTTA La leggendaria storia dei Mohawks Durante la costruzione del ponte “Victoria Bridge” questi giovani manovali indiani, insofferenti all'umiliante lavoro di scaricare il materiale e trasportarlo nel cantiere con le carrette, appena potevano non perdevano l’occasione di arrampicarsi sulle travature del ponte per divertimento e per vedere che cosa gli altri operai stessero facendo. Persino i bambini della tribù spinti dalla curiosità si arrampicavano sulle travature del ponte a fianco degli operai. I responsabili del cantiere notando l'agilità, la destrezza ed il senso di equilibrio dei mohawks intuirono la loro predisposizione naturale per le altezze e vedendo quei giovani indiani passeggiare sulle travi sospese senza la minima paura, stare ritti nel vuoto sopra il fiume senza accenno di vertigini, invece di rimproverarli cercarono di indirizzare questa attitudine innata al funambolismo utilizzando la loro abilità e lo straordinario senso dell’equilibrio, che addirittura superava quello delle pur valide maestranze bianche, ai fini lavorativi. 11 Mohawk N. MAROTTA La leggendaria storia dei Mohawks Pertanto vennero formati una dozzina di giovani, e destinati alla carpenteria insegnando loro le modalità di esecuzione delle giunzioni chiodate. Un dipendente della Società costruttrice riferendosi ai giovani Moahawks ebbe modo di scrivere: “Abbiamo impiegato questi indiani come lavoratori ordinari. Essi non sono soddisfatti del lavoro che gli è stato assegnato e vorrebbero lavorare sul ponte. È diventato evidente a tutti l’interesse che questi indiani hanno di lavorare sul ponte in quanto non hanno alcun timore delle altezze ... Abbiamo selezionato alcuni e dato loro un minimo di addestramento; è risultato che mettere gli attrezzi per la rivettatura nelle loro mani è stato come mettere insieme il prosciutto con le uova. " 12 Mohawk N. MAROTTA La leggendaria storia dei Mohawks Dopo quel ponte ne arrivarono altri e dopo i ponti seguirono i grattacieli. I mohawk ironworkers percorsero allora a ritroso la strada fatta dai loro antenati dirigendosi verso le grandi metropoli degli Stati Uniti d'America, ove finito un lavoro ne cercavano subito un altro spostandosi da Buffalo a Cliveland, da Detroit a Chicago, fino a New York dove una volta erano stanziati i loro villaggi fortificati. 13 Mohawk N. MAROTTA Mohawk Ironworkers 14 Mohawk N. MAROTTA Mohawk ironworkers 15 Mohawk N. MAROTTA Mohawk ironworkers 16 Mohawk N. MAROTTA Mohawk ironworkers 17 Mohawk N. MAROTTA Mohawk ironworkers 18 Mohawk N. MAROTTA Mohawk ironworkers 19 Mohawk N. MAROTTA Mohawk ironworkers 20 Mohawk N. MAROTTA Il ponte Quebec Bridge e i Mohawks di Kahnawake Dopo la costruzione del Victoria Bridge i Mohawks furono impiegati per la realizzazione di numerose opere, formandosi una grande esperienza e altrettanto ammirabile reputazione. I Mohawks della riserva di Kahnawake vennero impiegati anche per la costruzione del ponte Quebec Bridge sul fiume San Lorenzo. Formato da tre sezioni di cui una centrale sospesa, è stato per molto tempo il ponte più lungo del mondo: 1800 piedi (549 metri). 21 Mohawk N. MAROTTA La tragedia del 29 agosto 1907 Il pomeriggio del 29 agosto 1907 alle 17,35, dopo quattro anni di lavori, il braccio e la parte sud della sezione centrale del ponte Quebec Bridge crollò nel fiume San Lorenzo in soli 15 secondi. Degli 86 lavoratori presenti sul ponte quel giorno, 75 morirono e il resto rimasero feriti. Di queste vittime, 33 erano Mohawks della riserva di Kahnawake. Dei 33 Mohawks morti, 24 erano sposati. Il più giovane aveva 18 anni e il più anziano 44. Quattro erano capifamiglia, la loro morte determinò l’estinzione della discendenza familiare. Nei giorni precedenti la tragedia, gli operai notarono che alcune giunzioni avevano forzato e che alcune travi non risultavano in asse tra loro. Erano i segni premonitori che il ponte non avrebbe retto. Il costruttore, Phoenix Bridge Company di New York, ordinò di sospendere i lavori ma la Commissione tecnica chiamata sul posto per la verifica statica della struttura arrivò troppo tardi. Il ponte crollò, determinando una delle peggiori tragedie della storia canadese. Una inspiegabile negligenza e superficialità degli ingegneri che dirigevano e sorvegliavano i lavori fu quella di non aver applicato le più elementari regole di sicurezza per i lavoratori e cioè di non aver fatto allontanare gli operai dal ponte dopo che si era determinata una evidente situazione di rischio. A seguito della tragedia, il consiglio delle donne Mohawks di quella tribù prese la decisione che i loro uomini non avrebbero dovuto più lavorare insieme e in gran numero nella costruzione di una stessa struttura, ma avrebbero potuto lavorare solo suddivisi in piccoli gruppi e per lavori diversi. La società Mohawk è una società matriarcale; una decisione presa dalle donne viene in genere sempre rispettata. 22 Mohawk N. MAROTTA The Iron Ring Oggi, gli ingegneri neolaureati in Canada come parte del ''rituale di iniziazione di un ingegnere” indossano un anello di acciaio sul dito mignolo della mano da lavoro. Si tratta di un simbolo che manifesta la morale, eticoprofessionale e l’impegno che l’ingegnere che indossa l’anello decide di assumere nella propria professione nei confronti della società. Secondo la tradizione i primi anelli furono fatti con l’acciaio del Quebec Bridge. L'anello è indossato per ricordare che la professione di ingegnere è un insieme di orgoglio e di umiltà e serve come promemoria per gli impegni assunti nei confronti della società. Le dodici sfaccettature dell’anello, che in origine venivano ribattute a mano, hanno il significato di un monito, un forte richiamo all’ obbligo, da parte dell'ingegnere neolaureato, di tenere sempre presente che la vita e la salute di molte persone è nelle proprie mani. La consegna dell’anello avviene, in molte università canadesi, a seguito di una solenne cerimonia. Questa cerimonia è evidentemente un insieme di tradizione e folclore, ma resta il fatto che ha il pregio di far riflettere sull’importanza della professione di ingegnere soprattutto quando si ha a che fare con la salute e la sicurezza delle persone. 23 Mohawk N. MAROTTA Mohawk Ironworkers Nel corso dei cento anni successivi molta gente ha seguito l’esempio dei mohawks di Kahnawake. Oggi possiamo dire che molti di questi uomini non temendo le altezze hanno scelto di dedicarsi alla costruzione di ponti e grattacieli non soltanto per le alte retribuzioni che riserva il settore, ma anche per dimostrare a tutti la loro destrezza e coraggio. Non solo quindi hanno lavorato duro per apprendere e svolgere un mestiere a rischio come quello di operare ad alta quota, ma hanno anche insegnato ed addestrato altri uomini della loro riserva e a volte anche persone non originarie delle proprie terre, costituendo centri di formazione di alto livello. I mohawk ironworkers hanno usato inoltre la loro lingua madre mentre hanno giuntato travi e colonne di acciaio a centinaia di metri da terra e questo ha rafforzato insieme alla conoscenza della loro lingua, anche la propria identità. Inoltre hanno usato 'la lingua del segno', segnali fatti con le mani, consentendo di comunicare tra di loro rapidamente e chiaramente ad alta quota affinando ancora di più le loro capacità lavorative. È per questi motivi che si sono trasformati nell’ immagine dell'identità e dell'orgoglio della categoria lavorativa degli IRONWORKERS. 24 Mohawk N. MAROTTA Mohawk Ironworkers 25 Mohawk N. MAROTTA Ground Zero Il crollo del World Trade Center ha determinato un generoso slancio di aiuti da parte dei lavoratori edili qualificati. A New York, al momento dell'attacco terroristico dell’11 settembre 2001, vi erano 150 Mohawk ironworkers. Cinquanta sono stati chiamati per il Ground Zero, alcuni avevano avuto in qualche modo a che fare con la realizzazione delle torri, ed avevano quindi familiarità con la loro costruzione. 26 Mohawk N. MAROTTA Ironworkers 27 Mohawk N. MAROTTA Ironworkers 28 Mohawk N. MAROTTA Ironworkers Negli Stati Uniti la formazione di un Ironworker avviene in centri di formazione altamente qualificati dotati delle attrezzature più avanzate, e prevede circa 600-800 ore di formazione in aula con esame finale oltre tre anni di tirocinio. A causa della natura del lavoro, la sicurezza è uno degli aspetti principali della formazione di un ironworker. Negli ultimi anni anche le donne si sono avvicinate con successo a questo mestiere. 29 Mohawk N. MAROTTA Ironworkers 30 Mohawk N. MAROTTA Ironworkers 31 Mohawk Ironworkers N. MAROTTA 32
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