Il Golf Club “Le Fonti” è un campo di proprietà del Comune di Castel

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Il Golf Club “Le Fonti” è un campo di proprietà del Comune di Castel
GOLF
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Golf Club
Le Fonti
di ANTONIO RANA
I
l Golf Club “Le Fonti” è un campo
di proprietà del Comune di Castel
San Pietro Terme, nella provincia
di Bologna, e si trova a metà strada fra Bologna e Imola. Il campo è adagiato all’inizio della valle che il torren-
te Sillaro crea fra le prime colline appenniniche, subito alle spalle del borgo comunale. Il campo, inaugurato nel
1999, è nato grazie alla tenacia dell’allora dirigente comunale arch. Ivano
Serrantoni, che ha progettato il campo
e seguito l’iter dell’ottenimento dei
permessi. Per avere informazioni più
dettagliate sulla struttura e sulla gestione del golf club abbiamo intervistato Giovanni Nava, greenkeeper del
circolo.
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Sin dalla fase di progettazione del campo si sono attuate scelte che permettessero all’impianto sportivo di possedere caratteristiche di ecocompatibilità
e di corretto inserimento con l’ambiente circostante. In particolare, si sono
scelte specie e varietà di essenze prative idonee e che manifestassero buona
resistenza ai patogeni, in modo da minimizzare l’uso di fitofarmaci. Queste
scelte, aiutate dal clima ostico allo sviluppo di malattie fungine, grazie alle
correnti di aria temperata e asciutta
che scendono lungo la valle del Sillaro,
hanno ripagato permettendo una manutenzione che usa un quantitativo irrisorio di anticrittogamici: è sufficiente
pensare che in 12 anni di manutenzione è stato effettuato di solito un solo
trattamento fungicida all’anno, e solo
su uno dei 63 ettari di verde di cui è costituito il campo da golf.
Altri parametri perseguiti sono stati
quelli della rusticità, relativa a modeste esigenze nutrizionali e idriche.
Le integrazioni di seme necessarie nelle aree non irrigate dopo le estati più
calde e meno piovose, sono state realizzate ricercando varietà più resistenti e meno esigenti. Questo è stato necessario anche per le aree irrigate: infatti, è impossibile utilizzare acque del
sottosuolo essendo il campo inserito in
un contesto termale, ma è indispensabile impiegare solo acque prelevate
dal torrente limitrofo durante l’inverno, stoccate in appositi bacini di accumulo. Ciononostante, in annate siccitose, i quantitativi di acqua accumulata non sono stati sufficienti. Di qui la
necessità di prevedere una conversione floristica, che verrà realizzata nel
corso del 2013, utilizzando il sistema
Erbavoglio della ditta Pacini, ovvero
porzioni di pianta (stoloni) prevegetate in piccoli pani di terriccio e inseriti
nel terreno con apposite macchine trapiantatrici. Sono in atto delle ricerche
per valutare quale tipologia di Cynodon ibrido utilizzare, ma la scelta dovrebbe essere limitata fra Tifway 419 e
Patriot.
Fin dai primi anni dell’impianto si sono
realizzate alcune sperimentazioni su
diverse specie e varietà di piante erbacee, per valutare quali di queste rivestano le caratteristiche di maggior
adattabilità al clima del sito: in questo
periodo si stanno testando delle macroterme, per valutare quali usare per
la conversione floristica.
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LE SCELTE CORRETTE
DI ESSENZE
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COMPOSIZIONE DELL’AREA DI GIOCO
Area di gioco
Superficie
Specie presenti
Green
9.800 mq
Agrostis stolonifera var. L93
Tee e fairway
9,5 Ha
Mix classico Lolium perenne, Poa pratense
e Festuca rubra commutata,
con contaminazioni di gramigna comune e Poa annua
Surround green tee e bunker
2 Ha
Poa pratense e festuche rubre
Rough e prerough
Circa 30 Ha
Festuca arundinacea (varietà, Villageoise, Arid 3, Durango)
e parzialmente Lolium perenne
Aree marginali e cespugliate
Circa 20 Ha
Festuche varie (arundinacea, rubra e duriuscula)
Per promuovere un certo grado di biodiversità, si sono prese alcune decisioni che influenzano l’aspetto e la cura
del campo.
È il caso del reinserimento di piante arbustive e creazioni di siepi; l’introduzione per tutte le nuove messe a dimora di specie arboree, di sole piante autoctone (a esclusione delle aree limi-
trofe agli edifici); la creazione di una
piccola area naturalizzata, recintata, di
particolare interesse faunistico e paesaggistico, in cui si effettuano solo manutenzioni di pulizia e di promozione
dello sviluppo delle piante nate spontaneamente; la creazione di alcune
aree tampone, gestite a bassa manutenzione, per permettere il riparo della
fauna selvatica presente. Proprio in
questo ambito all’interno dei confini
del circolo sono state rintracciate aree
adatte al rimboschimento (la Provincia
ha insediato qui circa 3 ettari di fasce
arborate, nell’ambito del programma
di riqualificazione periurbana). Sempre
con questo obiettivo circa altri 3 ettari
sono lasciati senza manutenzione nel
periodo primaverile-estivo, per garantire agli animali selvatici delle aree di
riparo.
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Giovanni Nava, greenkeeper.
Dal punto di vista agronomico e manutentivo si cerca di instaurare delle metodologie che possano rivestire carattere di ecocompatibilità e di rispetto
del contesto ambientale: ad esempio la
restituzione al campo dei residui del taglio, aumentare la frequenza dei tagli,
al fine di minimizzare la nascita di infestanti, operando quindi un controllo
meccanico che riduce quello chimico.
La manutenzione è stata affidata in appalto ad una ditta locale, la CIMS Cooperativa Intersettoriale Montana di
Sassoleone (BO), da tempo specializzata nella cura del verde urbano e boschivo. La cooperativa ha in carico il personale e i macchinari, oltre a carburanti,
lubrificanti, ricambi e manutenzione
macchinari. L’acquisto e la scelta di fitofarmaci, concimi, sementi e inerti sono invece a carico del circolo. La cooperativa garantisce un numero minimo di
personale, scegliendo all’occorrenza di
incrementarlo. In ogni caso il personale
presente è già esperto del campo e la
manutenzione ordinaria è sempre affidata a personale fisso sul cantiere. I
piani manutentivi sono decisi in accordo fra il superintendent del circolo e il
responsabile del cantiere, anch’egli diplomato superintendent. Il tutto è regolato da un contratto d’appalto.
IL SUBSTRATO
Per quanto riguarda la composizione
dell’area da gioco, i green sono costruiti su mix sabbia torba in ragione di una
percentuale 80/20, per una profondità
media di 30 cm, sotto il quale si trovano
10 cm di ghiaia fine e drenaggi a spina
di pesce. Le caratteristiche del terreno
naturale su cui è stato costruito il resto
del campo non erano ottimali: la prevalenza di argille derivanti dalle colline
calanchive e il limo delle piane alluvionali del torrente limitrofo creano un
substrato pesante, ma drenante grazie
alla presenza di scheletro e allo sfruttamento del movimento del terreno per
raccogliere ed indirizzare l’acqua piovana verso i bacini idrici. Durante la costruzione è stato necessario un grande
lavoro di interramento dello scheletro e
di raccolta manuale di quanto non interrato dai macchinari. È stato poi necessario intervenire con numerosi drenaggi
sotterranei realizzati con tubo drenante
ghiaia e sabbia. Tee e fairway nel corso
degli anni, sono stati oggetto di ripetute sabbiature con sabbia a basso tenore
di calcare fino a produrre un deposito
superficiale di circa 2 cm.
LAVORAZIONI
AGRONOMICHE
Le principali lavorazioni agronomiche
riguardano taglio, carotature, verticut,
sabbiature, riparazione dei divots (i
danni causati dai colpi dei giocatori),
risemine, cambio delle buche, rastrellatura dei bunker, spostamento dei tee
marker, cura dei vivai e del campo pratica, nonché cura degli specchi d’acqua e dei fossi.
Nei mesi di gennaio, febbraio e dicembre, i tagli si effettuano in funzione
della crescita dell'erba o della necessità di pulizia e levigatezza della superficie - se le condizioni climatiche e del
percorso lo permettono - su richiesta
del superintendent o della committenza. Prima di aprile e dopo ottobre nei
fairway si fanno 1 o 2 tagli settimanali
che salgono a 3 nel periodo intermedio. Nei green si effettuano in marzo
almeno 3 tagli la settimana, in aprile e
in ottobre almeno 4, 6 o meglio 7 da fine aprile fino al termine di settembre
in funzione delle operazioni agronomiche accessorie, quali sabbiature, concimazioni, carotature e quant'altro si
renda necessario. La frequenza di taglio dei tee è di 1 o 2 alla settimana a
febbraio, marzo e novembre, da 2 a 3
alla settimana da marzo a ottobre. I semirough necessitano di 1 o 2 tagli settimanali da aprile a ottobre. Per i
rough il taglio avviene in funzione della crescita del tappeto erboso, delle infestanti e in funzione delle necessità
del gioco (calendario gare).
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LA MANUTENZIONE
DEL TAPPETO ERBOSO
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ALTEZZE DI TAGLIO (MM)
Bassa stagione
(ottobre-aprile)
Alta stagione
(maggio-settembre)
20
19 – 16
3,3 – 4
3 – 3,5
18
15 – 18
Semirough
40 – 65
30 – 55
Rough
50 – 75
70 – 85
Superficie
Fairway
Green
Tee
Le carotature si effettuano nei green
una volta in autunno e una volta in primavera e, se le condizioni di traffico e
costipazione del percorso lo richiederanno, anche un altro intervento primaverile e uno autunnale. Nei tee avvengono una o due volte l'anno, se le
condizioni di traffico e costipazione del
percorso lo richiedono. Nei fairway carotatura e sabbiatura sono realizzate,
se richieste dalle condizioni del percorso, due volte all'anno. Nei rough questa operazione avviene in primavera e
autunno con particolare riferimento alle zone degradate. La data di esecuzione delle carotature è concordata in dipendenza del clima e del calendario
gare. Si ritiene peraltro scontato che la
sabbiatura dei fairway, non per forza
legata alla carotatura, sia una pratica
comunque necessaria con frequenza
stabilita dalla committenza. Eventuali
incrementi di tali lavorazioni devono
essere effettuate a insindacabile giudizio della committenza senza per
questo modificare l’importo forfettario
di contratto.
I verticut avvengono almeno 15 volte
all’anno nei green, tre volte nei tee e
almeno due volte (autunno e primavera) nei fairway. Eventuali incrementi di
tali lavorazioni devono essere effettuate a insindacabile giudizio della committenza senza per questo modificare
l’importo forfettario di contratto.
Per quanto riguarda le sabbiature, per
i green devono avvenire una o due abbondanti dopo ogni carotatura, più al-
tre leggere alla bisogna, per permettere il livellamento della superficie (non
uniforme nei green di nuova costruzione) fino a circa 20 operazioni all'anno.
Per i tee devono avvenire almeno tre
volte all’anno, per i fairway due volte
all’anno e per i rough in primavera ed
in autunno con particolare riferimento
alle zone degradate. Anche in tal caso,
eventuali incrementi delle lavorazioni
di cui sopra debbono essere effettuate
a insindacabile giudizio della committenza senza per questo modificare
l’importo forfettario di contratto.
Le riparazioni dei divot sui tee sono effettuate non meno di una volta ogni 15
giorni in bassa stagione e ogni settimana in alta stagione, mentre nei fairway non meno di una volta ogni 30
giorni in bassa stagione e ogni due
settimane in alta stagione.
Le risemine sono su richiesta dalla
committenza. Possono essere localizzate o generalizzate allo scopo di incrementare la qualità del tappeto erboso e/o di provvedere al ripristino di
porzioni di tappeto erboso danneggiate o degradate.
Per quanto riguarda il cambio delle
buche, queste vengono spostate almeno per ogni gara se le condizioni del
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suolo lo permettono, e comunque
ogniqualvolta la salute del tappeto e la
giocabilità del green lo rendano necessario.
La rastrellatura dei bunker, per livellarli, si effettua ogniqualvolta le condizioni della sabbia lo richiedano, e comunque sempre nelle 24 ore che precedono le gare, con un minimo di una
volta a settimana. Qualora la nascita di
infestanti lo rendesse necessario, la
macchina deve essere dotata di apposito coltivatore per estirparle. Due volte l'anno, o se necessario con maggiore frequenza, si realizza il ricarico con
sabbia di quei bunker nei quali lo strato sabbioso si sia assottigliato. Nei
bunker in cui la sabbia è stata contaminata con un eccesso di terra, o in cui
è creato uno strato impermeabile sui
drenaggi, va previsto lo svuotamento
e il ricarico con materiale nuovo.
Lo spostamento dei tee marker ha la
funzione di garantire la salute del tap❮❮❮
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peto erboso e si effettua seguendo le
indicazioni fornite dalla segreteria del
circolo.
Per quanto riguarda la cura dei vivai e
del campo pratica, i vivai sono oggetto di manutenzioni assimilabili a quelle indicate per i tee, così come il battitore del campo pratica è assimilato alla manutenzione dei fairway, e i green
di pratica sono assimilati agli altri
green.
Il driving range viene tagliato in funzione della crescita del tappeto erboso, per garantire sia la resa estetica
che l'agevolazione delle operazioni di
raccolta delle palline.
Infine, non manca l’attenzione per la
cura degli specchi d’acqua e dei fossi. A tale proposito, si garantisce la
corretta pulizia di tutto il perimetro dei
laghetti, interni ed esterni al percorso
con taglio periodico (minimo una volta
al mese nei periodi di crescita, salvo le
aree di particolare interesse al gioco il
cui lo sfalcio deve avvenire con la frequenza dei fairway).
Il taglio viene effettuato da riva tramite decespugliatore e macchine rotative o con altre attrezzature adatte alla
finitura superficiale desiderata. Qualora insorgessero problemi di eutrofizzazione o di ristagno degli invasi, vengono proposte alla proprietà le opportune tecniche per il controllo della proliferazione di infestanti acquatiche. Si
deve inoltre provvedere alla risistemazione delle sponde erose o deteriorate
mediante il riporto di terreno adeguato e riseminato, o con eventuale posa
in opera di materiale lapideo reperito
all’interno del campo o acquistato a
cura e spese del committente.
I PRODOTTI
PER LA GESTIONE
E LA CURA DEL VERDE
Il campo è di proprietà pubblica, quindi le acquisizioni di materiali sono affidate a gare d’appalto: i prodotti vengono valutati in base alle caratteristiche e organizzati in una classifica fatta
sulla base di somme pesate. I parametri considerati, oltre al prezzo, sono i titoli, i materiali di origine, la durata dell’effetto (lenta cessione e cessione programmata), la presenza di ferro (colorazione), la dimensione ed uniformità
dei granuli (in particolare per quelli da
green), la presenza di meso e microelementi, la polverosità, il confezionamento, e visto il periodo di crisi anche
le forme/tempi di pagamento.
In base a questi dati si cerca di ottenere la migliore stima del più alto rapporto di qualità/prezzo. Negli anni si sono
utilizzati concimi professionali di varie
ditte presenti nel settore: Herbatech,
Tempoverde, Universal Manure, Everris. Nella stagione in corso la maggior
parte dei prodotti sono stati acquisiti
dalla ditta Agrico, esclusivista per il
golf dei prodotti Everris e in parte dalla ditta Tempoverde, relativamente a
prodotti della linea Nature Lab. La preferenza a Everris viene data oltre che
in base al rapporto qualità prezzo, anche per la gestione del colore e la grande durata dell’effetto.
Sulla base dei titoli e della solubilità
degli elementi nutritivi, si cerca di assecondare le esigenze del tappeto erboso: idealmente, a fronte di un piano
agronomico impostato su un rapporto
NPK 5:1:4 per quanto riguarda green,
collar tee e fairway, si lavora su una
tempistica dettata dall’andamento climatico. In breve, si comincia ad inizio
primavera con prodotti a pronto effetto per stimolare il green up. Si prosegue con concimazioni di mantenimento, con prevalenza di azoto a lenta cessione. Si prevengono gli stress estivi
con concimazioni a basso titolo di azoto e alto di potassio, avendo cura di gestire il ferro per mantenere una colorazione ottimale. Si asseconda la richiesta di ripresa in corrispondenza dell’abbassamento delle temperature (fine agosto/primi di settembre). Si prosegue con concimazioni di mantenimento, sempre con azoto a lenta cessione, e/o poi concludere con una concimazione ad alto titolo di potassio per
proteggere dagli stress da bassa temperatura ed alta umidità.
Questo tipo di nutrizione viene per
quanto possibile realizzato con numerosi trattamenti a basso dosaggio, in particolare sui green, dove eccessi di concimazione vanno spesso a creare il problema di una bassa velocità di rotolamento.
Sembra paradossale, ma sul rough secondario si usano spesso i concimi a
più alta tecnologia, proprio per sfruttare al massimo i periodi freschi e piovosi e non correre il rischio di subire diradamenti essendo aree nelle quali il ripristino è più difficoltoso.
Frequenze di concimazione
Superficie
N° di applicazioni
per anno
Green
(ca. 10.000 mq)
10
Tee
8
Fairway
(ca. 90.000 mq)
6
Rough I°
3
Rough II°
2
Per quanto riguarda l’uso di diserbanti, si utilizzano prodotti contro le dicotiledoni in primavera, con eventuali richiami localizzati in autunno: durante i
primi anni il quantitativo di erbicidi
usati è stato in calo. In un secondo
tempo però, la scelta di creare una fitta
serie di aree naturalizzate interne al
GOLF
Tipologia di prodotti
Voto
Concimi
Everris
Herbatech
Tempoverde
Universal Manure
10
8
8
8
Diserbanti
Agrico
Green Ravenna
8
8
Substrati
Herbatech
HC di Crivellaro Angelo
8
7
Sementi
Bottos Sementi
Herbatech
Tempoverde
Universal Manure
8
8
8
8
LA SUPERFICIE IRRIGUA
L’impianto d’irrigazione serve una superficie nominale di circa 15 ettari (che
salgono a 24 ettari calcolando le aree
irrigate solo in parte, senza sovrapposizione della copertura). È un sistema
computerizzato tipo site pro della Toro, con 4 anelli monocavo e decoder. Il
sistema di distribuzione è garantito da
circa 600 irrigatori pop-up da 90 litri
minuto (Toro730, dt30, 835, installati a
triangolo a 19 metri) per green e fairway, e 40 settori a block system che
comandano i tee ed alcuni surround
(Toro 2001 installati a 17 metri a triangolo), installati dalla ditta Scarabelli.
Il sistema è tarato per il funzionamento in base alla evapotraspirazione potenziale (ETP) che viene stimata giornalmente, e prevede un apporto medio
di 4 mm (ogni 2 giorni aprile-giugno e
settembre) che viene aumentato fino a
4,4 mm nei periodi più caldi. Nei restanti mesi primaverili ed autunnali
l’apporto irriguo è fatto in base a valutazioni soggettive dello stato del tappeto erboso. Sono presenti inoltre una
ventina di linee d’irrigazione a goccia a
servizio di siepi ed aree arbustive.
La centrale di pompaggio è governata
da un sistema PLC/Inverter che comanda una pompa pilota per le piccole
utenze, una pompa sotto inverter da
circa 900 /min, più una serie di altre
pompe a rotazione (4). La capacità massima è stimata in 2300 l/minuto. Il sistema è dotato di un filtro autopulente per
il controllo dei molluschi bivalve, presenti in natura nei corpi d’acqua locali,
(che tendono a invadere vasca di pompaggio, tubazioni, organi di presa, ecc.).
CENTRI, OPERE E SPESE
DI MANUTENZIONE
Le spese medie di manutenzione annua ammontano a circa 86-87 mila euro. Le voci più significative riguardano,
nell’ordine, i concimi, la corrente elettrica per l’irrigazione ed i costi per sabbie ed inerti. Seguono le spese sostenute per le sementi, la manutenzione
dell’impianto di irrigazione ed i costi
per terricci e piante.
Ripartizione percentuale della spesa destinata
a opere di manutenzione
(dati in % - base 86.500 euro)
❮❮❮
campo, ha elevato il numero delle infestanti e differenziato le specie presenti.
Non sono mai stati effettuati trattamenti a calendario, ma sempre rispondendo ad una logica di soglia di intervento, soprattutto per impedire una
maggior diffusione delle malattie, e dover poi intervenire su aree più ampie.
Laddove sia stato necessario, si sono
privilegiati i trattamenti localizzati. La
maggior parte dei principi attivi vengono approvvigionati dalle ditte Agrico,
Green Ravenna e dal rivenditore locale
Progeo. La preferenza ad Agrico dipende dal fatto che offrono formulazioni
sempre efficaci e grande attenzione al
mercato specifico dei tappeti erbosi,
sempre con nuove registrazioni. Nel caso di Green Ravenna la scelta dipende
dal fatto di offrire ottimi prezzi, gamma
specifica molto ampia e differenziata.
I principi attivi usati, nel corso degli ultimi tre anni sono stati gli anticrittogamici propiconazolo, tebuconazolo, piraclostrobina, gli erbicidi miscele
mcpp+dicamba, triclopyr+fluroxipyr,
2,4D+dicamba+mcpp+mcpa. Dentro i
bunker sono stati utilizzati gliphosate
2 volte all’anno sulle strade interne e
sui ricacci della gramigna. Per gli insetticidi, il principio attivo usato è stata la deltametrina.
La superficie totale dell’impianto per il
quale è previsto il servizio di manutenzione è di circa 59 mila metri quadri, oltre le aree esterne. Tutte le concimazioni si intendono realizzate con concimi
professionali per il golf, alle dosi e composizioni specifiche per ottimizzare lo
stato estetico e fitosanitario del tappeto
erboso, e potranno variare a insindacabile giudizio della committenza.
Per i substrati di semina e riparazione
il golf club si rivolge ad Herbatech e
HC di Crivellaro Angelo. Le sementi
vengono scelte dopo attenta selezione
delle caratteristiche varietali in base a
test universitari e spesso in base a valutazione delle performance valutate
in loco con parcelle di valutazione. Negli ultimi anni si sono approvvigionati
da Bottos Sementi, Herbatech, Tempoverde e Universal Manure.
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IL PARCO MACCHINE
Nella scelta dei macchinari è stato
usato il criterio di massimizzare la vicinanza del servizio di distribuzione e
assistenza, pertanto il principale punto di riferimento è il Consorzio Agrario
di Bologna e Modena. In particolare,
visto che John Deere sceglie un solo
centro regionale per seguire i macchinari specifici dei golf, il centro specializzato di riferimento è il Garden Cap
di Lugo, dove Giuseppe Totti sa come
far curare dalla sua squadra manutentiva la delicata regolazione degli appa-
rati falcianti elicoidali (rettifiche, lappature, ecc).
Le macchine che ottengono la votazioni massime sono la macchina da taglio
John Deere 2500B diesel con 7 lame
per la versatilità, i veicoli leggeri di
John Deere Gator XUV 4x4 per velocità ed affidabilità, il trattore John Deere
4720 per comodità, ottima dotazione e
buona gestione della potenza, nonché
la bucatrice da green e fairway Wiedemann XP carrellata adatta a lavorare
anche in condizioni difficili. ◗
Tipologia di macchine Descrizione
Voto
Macchine da taglio
Green
2 John Deere 2500B Diesel con elementi 11 lame Speed link.
Accessori: elementi da verticut e rulli vibranti
9
Green tornei
preparazione tornei
1 John Deere 220b
8
Green dopo lavorazioni Ramsomes Super certes 61cm
(sabbiatutra, carotatura)
6
10
Collar, apron e tee
1 John Deere 2500B Diesel con elementi 7 lame
Fairway
2 John Deere 7700 Diesel con elementi 7 lame Speed link
9
Prerough e surround
John Deere 2653C Diesel con elementi 7 lame
9
Rough
John Deere 1600 turbo diesel
8
Rough
John Deere 1565 4wd Diesel
9
Accessorio
lama da neve
Movimentazione personale
Veicoli leggeri
2 John Deere Gator XUV 4x4
10
Veicoli polifunzionali
2 John Deere Progator con accessori:
sabbiatrice John Deere TD100
spandiconcime a braccio oscillante Gamberini (trasmissione idraulica)
9
9
8
Manutenzione bunker 2 John Deere 1200 benzina
Botte trattamenti
9
1 Progator con botte 600 lirti, barra multijet da 6 metri,
schiumatore, lavaflaconi e lancia.
Cabina pressurizzata con filtro a carboni attivi
9
Trattori
1 John Deere 4720
1 BCS Vanguard
10
8
Accessori trattori
Spandiconcime Gamberini doppia ventola
8
Soffiatore
Movimentazione inerti Minipala Hitachi con benna 0,3MC e forche per pallets
Spandisabbia Valentini R25
Caricatore Gamberini con nastro trasportatore
8
7
Bucatrici
Da green
John Deere Aercore 800
9
Da green e fairway
Wiedemann XP carrellata
10
Levazolle
Ryan Junior sod cutter
9
Altro
4 decespugliatori spalleggiati Befco
2 decespugliatori ad asta rigida Stihl
Soffiatore spalleggiato Stihl
2 tosaerba hovercraft Flymo
IDENTIKIT
GOLF CLUB LE FONTI
REALIZZAZIONE
Il campo è stato realizzato in base ad
una convenzione pubblico/privato,
grazie alla quale un imprenditore locale, al fine di avere dell’edificabilità
abitativa nei pressi del golf e una edificabilità industriale/artigianale nei
pressi del casello autostradale, ha costruito e donato al comune l’intero
complesso del campo e della club
house, oltre ad un contributo pari alla
manutenzione dei primi 7 anni. Il campo insiste su una superficie di 64 ettari complessivi, su terreni destinati
in precedenza a incolto, a vasche di
decantazione di cave, e solo in parte
ad agricoltura. Dal 1999 in poi il campo Circolo de “le Fonti” è stato in grado di organizzare un elevato numero
di competizioni, anche a livello internazionale, (Alps Tour e Qualifying
Shool del Tour Femminile Europeo), fino a diventare un Centro Tecnico
Femminile della Federazione Italiana
Golf. Ora il circolo ha più di 700 soci,
ed organizza più di 150 gare all’anno.
INFORMAZIONI CLIMATICHE
Il clima locale è caratterizzato da una
piovosità e da un’umidità media inferiore alla media della pianura padana e
dell’area della pianura bolognese
(spesso inferiore agli 800 mm), mentre la ventosità è superiore alla media,
in particolare durante la primavera,
con prevalenza di venti provenienti dal
quadrante sud – sud ovest. Anche il
numero di giorni di nebbia è di solito
inferiore alla media dell’area bolognese. Le escursioni termiche annuali
possono essere anche molto elevate,
con eventi sporadici al di sotto dei 10°C e ripetuti picchi estivi vicini ai
40°C nel mese di luglio.
TAPPETO ERBOSO
Sin dalla fase di progettazione del
campo si sono attuate tutta una serie
di scelte che potessero permettere all’impianto sportivo di rivestire delle
caratteristiche di ecocompatibilità e di
corretto inserimento con l’ambiente
circostante, con particolare attenzione all’insediamento delle specie e delle varietà di tappeto erboso idonee.