1 indice parte prima - Comune di GRESSONEY-SAINT-JEAN
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1 indice parte prima - Comune di GRESSONEY-SAINT-JEAN
INDICE PARTE PRIMA............................................................................................................................ 2 ANALISI AMBIENTALE .............................................................................................................. 2 A_ DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE ................................................................................................... 2 A1_ INQUADRAMENTO TERRITORIALE ............................................................................................. 2 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO-FISICO ............................................................................................ 2 INQUADRAMENTO URBANISTICO ...................................................................................................... 3 INQUADRAMENTO GEOLOGICO ........................................................................................................ 4 INQUADRAMENTO DEI VALORI PAESAGGISTI, NATURALISTICI, MONUMENTALI ED ARCHEOLOGICI ............. 5 LA ZONA É STATA RICONOSCIUTA DAL P.R.G.C, QUALE ZONA A, DI INTERESSE STORICOAMBIENTALE ........................................................................................................................ 6 INQUADRAMENTO DELL’USO DEL SUOLO .......................................................................................... 8 A2_ AMBIENTE ANTROPICO NELL’AMBITO INTERESSATO E CONFRONTO CON LA SITUAZIONE COMUNALE ............................................................................................... 9 ANALISI DELLA POPOLAZIONE ......................................................................................................... 9 ANALISI DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE ............................................................................................. 9 ANALISI DEI SERVIZI E DELLE INFRASTRUTTURE .............................................................................. 12 ANALISI DELLE LIMITAZIONI DI TIPO ANTROPICO ALL’USO DEL SUOLO ................................................. 12 ANALISI DELLA SITUAZIONE URBANISTICO-EDILIZIA .......................................................................... 12 PARTE SECONDA ................................................................................................................... 17 PROGETTO DI PUD E COMPATIBILITÀ AMBIENTALE .......................................................... 17 B_ DESCRIZIONE DELLE SCELTE PREVISTE, DELLE LORO MOTIVAZIONI E DELLE MODALITÀ DI ATTUAZIONE ANCHE IN RAPPORTO A POSSIBILI ALTERNATIVE .................................................. 17 B1_ DESCRIZIONE DELLE SCELTE E MOTIVAZIONI .......................................................................... 20 _DESCRIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA DELLE SCELTE DEL PUD E RELATIVA MOTIVAZIONE ....... 20 _CONFRONTO TRA LE SCELTE DEL PUD E LE NORME PER PARTI DI TERRITORIO DEL PTP .................. 30 _CONFRONTO TRA LE SCELTE DEL PUD E LE DISPOSIZIONI DELLA LEGGE REGIONALE 11/98 ............. 33 _CONFRONTO TRA LE SCELTE DI PUD ED IL PRGC ....................................................................... 33 _STIMA DEGLI INVESTIMENTI OCCORRENTI. PRESUMIBILI TEMPI DI REALIZZAZIONE E INTERVENTI RITENUTI PRIORITARI. ......................................................................................................... 40 PROGRAMMA CRONOLOGICO DELLE FASI ATTUATIVE. ...................................................................... 41 RELAZIONE DI SINTESI. ................................................................................................................. 41 ALLEGATI. ............................................................................................................................... 47 1 PARTE PRIMA ANALISI AMBIENTALE (I dati riportati in questa sezione sono stati estratti dalla relazione generale allegata all’adeguamento del PRG al PTP e realizzata dall’Architetto Giuseppe NEBBIA) A_ Descrizione dell’ambiente 4.1 - INQUADRAMENTO TERRITORIALE 4.1.1 - INQUADRAMENTO GEOGRAFICO-FISICO DEL TERRITORIO 4.1.1.1) LOCALIZZAZIONE NEL TERRITORIO latitudine: 45°46'33"60 NORD longitudine: 07°49'39"72 OVEST DI ROMA Comuni confinanti: a sud: Gaby, a nord: Gressoney LaTrinité, ad est: Provincia di Biella, ad ovest: Brusson, Ayas. 4.1.1.2) CARATTERISTICHE GEOGRAFICHE A) Superficie del territorio comunale: 6.963 ha B) Altitudine: minima: m. 1.189 massima: m. 3.315 del capoluogo: m. 1.385 C) Orografia: L'orografia del territorio comunale è determinata dalla sua collocazione longitudinale rispetto alla sezione fluvio-glaciale della Valle. I fianchi della vallata principale sono solcati da numerosi torrenti che ne hanno erose le rocce formando numerose vallette di tipo fluviale. Sul versante orografico destro alcuni ripiani testimoniano ancora l'origine glaciale della Valle (Tschalvrino, Albezo, Montil). Il fondo della valle è strutturato a ripiani successivi, originati da soglie rocciose che hanno impedito il libero scorrere dei ghiacci (lo stesso fondo della valle principale è strutturato in maniera analoga). Gli avvallamenti, generati dall'erosione glaciale, tra una soglia e l'altra sono stati successivamente riempiti da depositi di tipo alluvionale, costituendo così ampie aree pianeggianti. L'ampiezza trasversale della valle è ridotta, a causa della pendenza dei fianchi. Conseguenza diretta di questo fatto sono il limitato soleggiamento del fondo valle ed il notevole numero di canaloni favorevoli alla caduta delle valanghe. Il che ha costituito e costituisce uno dei maggiori condizionamenti agli insediamenti abitativi. Di non comuni dimensioni per contro risulta la piana di Gressoney, estesa per quasi quattro km, a partire dal dosso di Biel-Bieltschocke fino alla località di Steimatto-Tschemenoal Presso il capoluogo e stato formato artificialmente il laghetto di Gover, alimentato da acqua sorgiva. Il bacino acqueo di Bielciuken è una vasca artificiale con fondo e pareti in calcestruzzo utile alla DeVal per il carico dei propri impianti a valle e con regime acqueo in costante. D) Idrografia: Laghi: nel territorio comunale esiste il lago naturale Piane a quota m. 2.224. è presente inoltre il lago artificiale di Bieltschockesee ad usi idroelettrici. Corsi d'acqua naturali: il torrente Lys attraversa il territorio comunale nel fondovalle; esistono corsi d'acqua di portata limitata a carattere torrentizio confluenti nel Lys, che da Sendren a Bielciuken, per un tratto di circa quattro chilometri, ha scarsa pendenza. Canali artificiali: sono presenti due canali artificiali: il primo conduce in quota in riva sinistra alla vasca di carico della condotta forzata per la centrale idroelettrica di Flue; il secondo proviene dal Bieltschockesee, sottopassa il parcheggio di Weissmatten per attraversare con un ponte canale il Lys. 2 4.1.2 - INQUADRAMENTO CLIMATICO A) Clima Le caratteristiche climatiche sono abbastanza particolari ed eccezionali in una regione come la Valle D'Aosta. È noto infatti che una piovosità maggiore del normale investe le parti periferiche della regione, mentre quelle centrali sono soggette a veri e propri periodi di siccità. La precipitazione media annua (anni dal 1930 al 1950) a Gressoney-St-Jean e stata di 1.008 millimetri di pioggia contro i 790 di Morgex o i 585 di Aosta. Le precipitazioni prevalenti si hanno nei mesi primaverili ed autunnali. La ventosità, non eccessiva, si esprime con venti in direzione prevalentemente nord-sud. Il soleggiamento, causa l'orientamento e la conformazione della Valle, è ridotto, nelle zone basse, alle ore centrali della giornata. B) Soleggiamento Il territorio comunale ha le caratteristiche tipiche delle valli alpine con orientamento nordsud, con condizioni di soleggiamento buone nelle parti alte dei versanti e limitate nelle zone di fondovalle, particolarmente in inverno, a causa delle ampie zone d'ombra dei rilievi montani notevolmente incombenti sui lati di levante e di ponente. La superficie della perimetrazione del PUD ammonta a 0,58 ha (in particolare sono circa 5830 m²), la parte edificabile comprensivo dei sedimi stradali. Inquadramento urbanistico La conformazione lineare della valle di Gressoney ha condizionato lo sviluppo della località che storicamente si è diffusa lungo il tracciato della strada, tendenzialmente parallela al torrente. L'ampia piana tra Bieltschocke e Tschemenoal ha permesso l'espansione recente, grazie al relativo riparo dalla caduta di valanghe. Le ampie linee di confine con i comuni vicini non hanno determinato condizionamenti nelle scelte insediative, storiche o recenti. Infatti il confine con i comuni piemontesi a levante si sviluppa per cresta o per colli di alta quota, ove gli insediamenti sono inesistenti o si limitano ad alcuni alpeggi. Lo stesso dicasi per quanto riguarda il confine con i comuni di Ayas e Brusson a ponente, ove però i collegamenti tramite il Aresh Coll un tempo abituali (assieme al Colle Valdobbia verso la valsesiana Valvogna potrebbero essere potenziati). Analoga è la situazione di confine con il comune di Gaby posto a sud, con il quale l'unico legame è puntuale ed è costituito dall'attraversamento del Lys a Pont Trenta. Simile situazione di collegamento puntuale si riscontra al confine nord con Gressoney La Trinité. La schematicità dei collegamenti rende le due Gressoney in posizione isolata al fondo di una valle lunga e stretta. Le conseguenze di una tale posizione geografica e la mancanza di relazioni con la valle di Ayas a ponente o con la Valsesia a levante comportano seri rischi di isolamento, quali si sono già verificati in occasione delle recenti alluvioni, che comportano gravi problemi di sicurezza. Impianti di smaltimento dei rifiuti I rifiuti ingombranti di ogni genere dei comuni della Comunità Walser vengono trasferiti nel compattatore regionale di Brissogne (discarica Regionale) localizzato sul territorio dei comuni di Quart, Brissogne e Pollein. Inquadramento amministrativo I comuni confinanti sono compresi tra Valle d'Aosta e Piemonte: a Nord: Gressoney La Trinité, a Est: Comuni di Riva Valdobbia e di Rassa in provincia di Vercelli, a Sud: Gaby, a Ovest: Brusson e Ayas. 3 Inquadramento geologico L’area interessata dal progetto di PUD si trova sulla destra orografica del Torrente Lys e il l progetto di PUD si sviluppa in un settore di fondovalle ai piedi del versante destro della valle principale, sul margine esterno dall’ampia piana alluvionale del Lys, dove questa si porta a ridosso del ripido versante vallivo, a modellamento glaciale e gravitativo. L’area, posta in prossimità di alcuni fabbricati storici e della strada regionale, si presenta prativa e in gran parte pianeggiante, o leggermente depressa rispetto all’adiacente viabilità regionale, con lieve pendenza generale da nord verso sud. Verso ovest il terreno sale gradualmente verso il settore di transizione col versante vallivo, fittamente boscato e a copertura detritica. Nell’area non affiora il substrato roccioso, costituito da gneiss della Zona Sesia-Lanzo, con il quale non si prevedono interferenze, vista la sua profondità al di sotto dei depositi alluvionali che riempiono la valle. Questi ultimi sono costituiti da una sottile copertura di terreno vegetale e eluvio-colluviale e da depositi prevalentemente sabbioso-ghiaiosi legati alle alluvioni del Lys. Per quanto riguarda l’assetto idrogeologico, i dati relativi alla quota della falda nel pozzo di Dresal, posto circa 300 m a sud-est dell’area, indicano che la stessa si trova in condizioni ordinarie a circa 10 m dal piano campagna. E’ però probabile che in caso di forti precipitazioni e di piene del Lys essa si collochi a livelli più superficiali. Durante l’evento alluvionale del 2000 i locali seminiterrati (circa 2-2,5 m dal piano di campagna) dei fabbricati della zona sono stati interessati da allagamenti. L’idrografia superficiale é caratterizzata dalla presenza dell’importante canale collettore che corre subito a monte della strada regionale e che raccoglie le acque provenienti dal versante a partire da Tschemenoal fino nei pressi di Bino, dove si immette nel Lys. Lungo il versante non sono presenti significative linee di impluvio che insistano sull’area in esame, ma è da preventivarsi un significativo apporto diffuso per ruscellamento in caso di forti e prolungate precipitazioni. Fenomeni di dissesto Il settore è stato pesantemente colpito dall’evento alluvionale del 2000, quando il Lys è fuoriuscito dagli argini a valle del ponte di Steimatto e ha ampiamente alluvionato la piana di Sendre-Dresal. L’area di intervento è stata marginalmente interessata dai flussi incanalati lungo la strada regionale, che l’hanno raggiunta con battente d’acqua limitato a ridotta energia (deposito di materiali limosi). Gli eventi descritti hanno portato alla delimitazione di questo settore in fascia di cautela Ic-B a media pericolosità degli ambiti inedificabili per inondazione (art. 36 della L.R. 11/98), nel quale non può essere prevista la nuova edificazione. A seguito dell’evento alluvionale, il settore abitato sulla destra del Lys è stato protetto da un argine in terra e blocchi lapidei recentemente terminato, che corre al margine della piana a ridosso della fascia abitata disposta in fregio alla strada regionale. Tale opera mette attualmente al sicuro il settore di intervento dalle grandi piene del Lys ed è prevista di conseguenza una variante agli ambiti inedificabili (iter in corso) che renderà il settore edificabile (fascia C), con gli opportuni accorgimenti atti ad evitare danneggiamenti in caso di effetti marginali a ridotta energia legati agli apporti di versante, alla rete secondaria e/o ai ruscellamenti lungo la strada regionale. Il settore risulta interessato marginalmente (fascia V3 degli ambiti inedificabili ai sensi dell’art. 37 L.R. 11/98) da un importante fenomeno valanghivo che percorre il versante a 4 sud dello stesso (canalone di Steischlag), del quale bisognerà tenere debito conto nella progettazione delle opere (necessario studio di interferenza valanghiva). L’area non risulta interessata da dissesti per frana e ricade in fascia F3 a bassa pericolosità ai sensi dell’art. 35 della L.R. 11/98. Aspetti geotecnici I terreni in precedenza descritti non pongono in linea di principio particolari problemi per l’edificazione: sarà in ogni caso necessario prevedere un’adeguata campagna geognostica per definire esattamente la stratigrafia, la natura e le caratteristiche geotecniche dei terreni di appoggio delle opere, comprese le indagini per la caratterizzazione sismica dei terreni, necessaria alla corretta progettazione strutturale delle opere. Parametri di larga massima e cautelativi : Peso di volume sopra falda =17 kN/m3 Angolo di resistenza al taglio a volume costante =30° Coesione drenata c'=0 kPa Un secondo strato è costituito da depositi alluvionali costituiti da livelli ghiaioso-sabbiosi con sabbia. Le caratteristiche meccaniche dello strato sono le seguenti: Peso di volume sopra falda =18 kN/m3 Angolo di resistenza al taglio a volume costante =34° Coesione drenata c'=0 kPa La realizzazione degli interrati richiede scavi limitati e posti a distanza di sicurezza da altre infrastrutture (strada regionale, fabbricati adiacenti al lotto) per cui non si prevedono particolari problemi per il modellamento dei fronti, potrà essere necessario modellare lo scavo a 45 gradi e il sostegno degli stessi. Si dovrà tenere conto delle problematiche legate alla possibile, occasionale, presenza di falda al livello delle strutture interrate, curandone l’impermeabilizzazione e tenendo conto delle sottospinte idrostatiche. Considerazioni. - Il livello di edificazione è stato progettato in rilevato rispetto ai terreni circostanti e alla strada regionale, in particolare il piano terra degli edifici. - Sono stati previsti dossi e contropendenze in grado di impedire afflussi dalla strada regionale o dal collettore in caso di suo intasamento e dal versante verso i locali interrati. Rispetto agli afflussi di versante è stato previsto un fosso vallo lungo il confine di monte, con pendenza del deflusso verso sud. - La bocca di lupo dell’autorimessa interrata è stata rialzata rispetto al terreno. - È stata prevista la realizzazione di pozzetti per l’alloggiamento di pompe a immersione negli interrati dell’autorimessa. 5 Inquadramento dei valori paesaggisti, naturalistici, architettonici Sotto il profilo storico la perimetrazione del PUD ingloba un edificio classificato di tipo C con un’area esterna di tipo F1: si tratta di un fabbricato edificato alla fine del 1800, di proprietà della famiglia Ferio, e ampliato in due fasi successive; esso presenta le caratteristiche dei fabbricati nobili dei villeggianti dell’epoca che trasferivano spesso il gusto architettonico della pianura alle costruzioni alpine: lesene decorative, architravi delle aperture modanati, aperture numerose e piuttosto ampie. In particolare il nostro edificio possiede una composizione rigorosa per le tre facciate originarie, mentre presenta aggiunte giustapposte che ne hanno snaturato in parte la fisionomia, aggiungendo un terrazzo al secondo piano con accesso dalla zona mansardata e aggiungendo infine un terzo corpo con copertura a una sola falda orientata a ovest. La prima aggiunta poi non possiede riferimenti tipologici con la parte originaria nemmeno sotto il profilo dei serramenti e delle ante oscuranti: infatti la parte aggiunta presenta tapparelle avvolgibili e due aperture sormontate da archi che non dialogano con le restanti bucature del fabbricato stesso. Il Villaggio di Tschemenoal, a nord dell’area di intervento, è un definito da alcuni edifici di estremo interesse architettonico per coerenza con l’architettura tipica della cultura Walser: timpano rivolto a mezzogiorno, basamento e primo piano in pietra completamente intonacata a calce, parte superiore in legno di larice tipo “blockhaus” ovvero a tronchi sovrapposti con incastri d’angolo di grande tenuta e perfezione, pareti interne di irrigidimento, balconi con struttura in legno estesi a tutta la facciata meridionale, tavole orizzontali distanziate nella zona del timpano per porre il fieno a essiccare. Oppure l’edificio che domina il lato sud orientale del villaggio che è invece integralmente costruito in pietra e rivestito di intonaco di calce, ma che presenta tipologia architettonica analoga al fabbricato precedente: ingresso e scala in linea centrale con ballatoio di passaggio. Questo edificio evidenzia un possibile ampliamento verso est. La Cappella dedicata alla Madonna delle Grazie e Addolorata fu costruita nel 1749, essa costituisce un elemento rilevante del villaggio e assieme agli altri edifici costituisce nel complesso un organismo di elevato valore ambientale e paesaggistico. La strada Regionale 44 della Valle di Gressoney divide la grande area a prato irriguo in due parti distinte, a est infatti la zona è conosciuta con il nome di Sendre ed è caratterizzata dalla presenza di tre importanti edifici di dimensioni ragguardevoli: il primo è un fabbricato di proprietà della Famiglia Beck-Peccoz, a quattro livelli fuori terra, di cui uno sottotetto, ed uno interrato caratterizzato da un corpo di fabbrica esteso a forma di “doppio T” con quattro testate con tetto a due falde raccordate da una copertura con asse est ovest e muratura portante in pietra; a questo interessante fabbricato si affianca un edificio più recente, di tipo rurale, con asse nord sud e balcone in legno rigirante con parapetti a tavole orizzontali. L’edificio principale possiede anche un’esedra meridionale piuttosto interessante, sul vertice meridionale della quale è collocata una piccola cappella in pietra. Il terzo edificio posto più a nord tardo ottocentesco, di proprietà della famiglia BeckPeccoz, è caratterizzato da due corpi di fabbrica innestati ortogonalmente tra loro e con composizione particolarmente composta: una parte neoclassica con composizione aulica e 6 nobile in continuità con un corpo con asse est ovest dalla composizione più semplice e con richiami all’architettura rurale. La parte più nobile offre un asse nord sud con la facciata ovest, principale, caratterizzata dall’ingresso evidenziato da un balcone piuttosto aggettante che copre la scala di accesso costituita da tre alzate a emiciclo. L’asse centrale della facciata ovest presenta in sommità un timpano neoclassico che costituisce anche un ampio abbaino. L’edificio possiede una cornice accentuata con mensole a stucco. I tre fabbricati di Sendre si caratterizzano per la presenza di pochi alberi e abbastanza vicini agli edifici: sono presenti “un’arolla” (un pino cembro) posto ad est del fabbricato meridionale, una seconda “arolla” a ovest del fabbricato con corpo neoclassico e due abeti, sul lato est dello stesso fabbricato sono presenti due latifoglie. La limitata presenza di alberi di questa zona ha permesso il mantenimento di un’estesa area destinata a prato irriguo e ha garantito nel tempo la conservazione di una straordinaria veduta sul Lyskamm e sul ghiacciaio del Lys. Al fabbricato della zona del PUD si associano alcuni alberi d'alto fusto con la chioma decisamente estesa che impediscono la vista sul Villaggio e limitano la veduta sulle montagne dell’alta Valle di Gressoney. La zona è individuata dal P.R.G.C, quale zona Ca3*. Estratto cartografico della tavola di PRGC relativa alla Classificazione degli edifici delle zone territoriali prossime all’area del PUD: Tschemenoal e Sendre. 7 Estratto cartografico della tavola del vincolo paesaggistico ex Legge 1497 relativamente all’area del PUD Tschemenoal e Sendre. Tutta la zona è inserita nel vincolo paesaggistico Inquadramento dell’uso del suolo L’uso del suolo in atto nella zona perimetrata a PUD è unico: prati irrigui; solamente il fabbricato esistente definito planimetricamente con la lettera “X” presenta un uso del suolo differente e legato alla residenza. Estratto cartografico della tavola del PUD relativa all’uso del suolo in atto. 8 È possibile affermare che la componente principale del paesaggio e dell’uso del suolo dell’area a PUD è il prato irriguo, e ciò è dovuto alla scarsa acclività del fondovalle che ha origine glaciale, ma la cui fertilità è determinata in particolare dai sedimi alluvionali. A2_ AMBIENTE ANTROPICO NELL’AMBITO INTERESSATO E CONFRONTO CON LA SITUAZIONE COMUNALE Analisi della popolazione La popolazione residente nel Comune di Gressoney Saint Jean al 31 dicembre 2012 è di 815 abitanti con 371 famiglie. Tschemenoal ha una popolazione di 31 abitanti con picchi di 230 per la presenza di seconde case. Interessante risulta l'esame della cosiddetta piramide delle età, riferita alla data del censimento, che illustra come ad un crollo della natalità nella fascia 15/19 anni sia corrisposto successivamente un leggero recupero. In ogni caso manca alle giovani generazioni la capacità di sostituzione di quelle più anziane. Per mantenere la popolazione numericamente stabile sarà necessario l’apporto di una forte immigrazione. In questo contesto si inserisce l’iniziativa del PUD del Comune di Gressoney Saint Jean. 9 Analisi delle attività economiche L'attività economica esercitata dagli abitanti, non necessariamente nel territorio comunale, si fonda principalmente su tre pilastri: attività manifatturiere, commercio e terziario. Nel 2001 la popolazione attiva risultava di 363 unità e svolgeva le seguenti attività: 10 Da detti risultati appare evidente il minimo peso del settore primario, anche se leggermente maggiore della media regionale. Di minore impatto risulta il settore secondario/produttivo, basato principalmente sul settore delle costruzioni. Il peso maggiore è rappresentato dal terziario privato, sostenuto dalle attività ricettive e dal commercio. Il commercio ambulante avviene il giorno di giovedì sul parcheggio posto a levante del capoluogo. L'attività ricettiva alberghiera, della ristorazione e para-alberghiera è illustrata successivamente. Nel settore artigianale gli insediamenti sono di dimensione ridotta e distribuiti lungo la strada regionale di fondovalle. Si riscontra una carenza di disponibilità di aree, coperte e scoperte, ad uso delle imprese edili. Importanti sono anche le esigenze per l'artigianato del legno. Ricettività Alberghiera 11 Sintesi Analisi delle limitazioni di tipo antropico all’uso del suolo Le limitazioni all’uso antropico del suolo in questa parte del territorio Comunale di Gressoney sono dovute agli ambiti inedificabili individuati e alla morfologia del territorio tipicamente alpino con versanti molto ripidi e prevalentemente boscati e con la presenza incombente dei torrenti. La cartografia degli ambiti inedificabili però non pone limitazioni e consente, con alcune precauzioni che sono state segnalate, di potere procedere all’edificazione e consentire quindi la residenza alle persone. Analisi della situazione urbanistico-edilizia La struttura urbanistica è stata fortemente condizionata dalla forma del territorio e dall'uso che, nei secoli, e stato fatto di questo territorio. L'economia agricola, che ha sostenuto la comunità sino a buona parte del secolo scorso, ha strutturato il territorio in un alternarsi di aree agricole e di insediamenti rurali che da queste aree trovano sostentamento. Questo fenomeno è più accentuato nel bacino inferiore da Blatta a Steina; nel bacino mediano da Bosmatto a Perletoa; nel bacino superiore da Chaschstal a Gressoney-LaTrinité. Attualmente le aziende agricole sono distribuite sul territorio in maniera uniforme, ad esclusione del solo concentrico principale del paese, ove sono del tutto assenti fra le località di Gressmatto e Dresal. A questa distinzione terminologica corrisponde anche una distinzione formale: la zona dell'Untertheil corrisponde, nella parte antropizzata, una quota inferiore, fianchi montani stretti e un fondovalle ridotto. Dopo lo scalino di Bosmatto la valle si allarga e presenta, nel Mittelheil, molte parti 12 pianeggianti o con scarsa pendenza. Risalendo dopo Saint-Jean la piana di fondo valle si restringe, ,a partire dal Ondro Tschaschtal, nell' Obertheil, sino al nuovo salto di ObroChaschstal che introduce nella parte più elevata del comune. I prati ed i pascoli d'alta quota, permettendo il pascolo estivo, hanno generato piccoli insediamenti la più parte temporanei - alpi - quali, Tschalvrino,Aresh Coll, Valsonier (Valnera), Albezo, Ontil Loage, Ebielo (Valdobbiola), Cialfrezzo, Scherpie, Hoberg, Brunnen, Bodma, ecc.. La zona oggetto di P.U.D. è definita sul lato est dalla strada regionale n° 44 della Valle di Gressoney di sezione 7 metri con un marciapiede piuttosto ampio sul lato orientale della carreggiata che garantisce il collegamento pedonale con il centro di Gressoney Saint Jean, luogo dove sono collocati tutti i servizi principali del Comune (Municipio, Chiesa, Scuole, Farmacia, Ufficio postale, Attività commerciali in genere). Il centro del paese è raggiungibile a piedi con un percorso di circa 1800 metri percorribili in circa 15 minuti. La parte settentrionale di Tschemenoal, Villaggio sul quale prevalentemente gravita l’area destinata a PUD, è servita da un parcheggio pubblico piuttosto ampio (14 posti auto) e da una Cappella cattolica. Un unico fabbricato, classificato di tipo C, è presente dentro al perimetro del PUD: si tratta di un fabbricato edificato alla fine del 1800, di proprietà della famiglia Ferio, e ampliato in due fasi successive; esso presenta le caratteristiche dei fabbricati nobili dei villeggianti dell’epoca che trasferivano spesso il gusto architettonico della pianura alle costruzioni alpine: lesene decorative, architravi delle aperture modanati, aperture numerose e piuttosto ampie. I particolare il nostro edificio possiede una composizione rigorosa per le tre facciate originarie, mentre presenta aggiunte giustapposte che ne hanno snaturato in parte la fisionomia, aggiungendo un terrazzo al secondo piano con accesso dalla zona mansardata e aggiungendo infine un terzo corpo con copertura a una sola falda orientata a ovest. La prima aggiunta poi non possiede riferimenti tipologici con la parte originaria nemmeno sotto il profilo dei serramenti e delle ante oscuranti: infatti la parte aggiunta presenta tapparelle avvolgibili e due aperture sormontate da archi che non dialogano con le restanti bucature del fabbricato stesso. 13 Le infrastrutture a rete, acquedotto, fognatura, linee elettriche sono presenti nella zona e quindi gli allacciamenti alle reti sono possibili. La strada regionale n° 44 della Valle di Gressoney è il collegamento veicolare di tutta la vallata e l’area sarà principalmente servita da questa arteria; internamente all’area poi sono previste le linee interne di circolazione. Il Villaggio di Tschemenoal, a nord dell’area di intervento, è un definito da alcuni edifici di estremo interesse architettonico per coerenza con l’architettura tipica della cultura Walser: timpano rivolto a mezzogiorno, basamento e primo piano in pietra completamente intonacata a calce, parte superiore in legno di larice tipo “blockhaus” ovvero a tronchi sovrapposti con incastri d’angolo di grande tenuta e perfezione, pareti interne di irrigidimento, balconi con struttura in legno estesi a tutta la facciata meridionale, tavole orizzontali distanziate nella zona del timpano per porre il fieno a essiccare. Oppure l’edificio che domina il lato sud orientale del villaggio che è invece integralmente costruito in pietra e rivestito di intonaco di calce, ma che presenta tipologia architettonica analoga al fabbricato precedente: ingresso e scala in linea centrale con ballatoio di passaggio. Questo edificio evidenzia un possibile ampliamento verso est. 14 La Cappella dedicata alla Madonna delle Grazie e Addolorata fu costruita nel 1749, essa costituisce un elemento rilevante del villaggio e assieme agli altri edifici costituisce nel complesso un organismo di elevato valore ambientale e paesaggistico. La strada Regionale 44 della Valle di Gressoney divide la grande area a prato irriguo in due parti distinte, a est infatti la zona è conosciuta con il nome di Sendre ed è caratterizzata dalla presenza di tre importanti edifici di dimensioni ragguardevoli: il primo è 15 un fabbricato di proprietà della Famiglia Beck-Peccoz, a quattro livelli fuori terra, di cui uno sottotetto, ed uno interrato caratterizzato da un corpo di fabbrica esteso a forma di “doppio T” con quattro testate con tetto a due falde raccordate da una copertura con asse est ovest e muratura portante in pietra; a questo interessante fabbricato si affianca un edificio più recente, di tipo rurale, con asse nord sud e balcone in legno rigirante con parapetti a tavole orizzontali. L’edificio principale possiede anche un’esedra meridionale piuttosto interessante, sul vertice meridionale della quale è collocata una piccola cappella in pietra. Il terzo edificio posto più a nord tardo ottocentesco, di proprietà della famiglia BeckPeccoz, è caratterizzato da due corpi di fabbrica innestati ortogonalmente tra loro e con composizione particolarmente composta: una parte neoclassica con composizione aulica e nobile in continuità con un corpo con asse est ovest dalla composizione più semplice e con richiami all’architettura rurale. La parte più nobile offre un asse nord sud con la facciata ovest, principale, caratterizzata dall’ingresso evidenziato da un balcone piuttosto aggettante che copre la scala di accesso costituita da tre alzate a emiciclo. L’asse centrale della facciata ovest presenta in sommità un timpano neoclassico che costituisce anche un ampio abbaino. L’edificio possiede una cornice accentuata con mensole a stucco. 16 I tre fabbricati di Sendre si caratterizzano per la presenza di pochi alberi e abbastanza vicini agli edifici: sono presenti “un’arolla” (un pino cembro) posto ad est del fabbricato meridionale, una seconda “arolla” a ovest del fabbricato con corpo neoclassico e due abeti, sul lato est dello stesso fabbricato sono presenti due latifoglie. La limitata presenza di alberi di questa zona ha permesso il mantenimento di un’estesa area destinata a prato irriguo e ha garantito nel tempo la conservazione di una straordinaria veduta sul Lyskamm e sul ghiacciaio del Lys. Al fabbricato della zona del PUD si associano alcuni alberi d'alto fusto con la chioma decisamente estesa che impediscono la vista sul Villaggio e limitano la veduta sulle montagne dell’alta Valle di Gressoney. PARTE SECONDA PROGETTO DI PUD E COMPATIBILITÀ AMBIENTALE B_ Descrizione delle scelte previste, delle loro motivazioni e delle modalità di attuazione anche in rapporto a possibili alternative Si tratta di definire le condizioni urbanistiche esistenti e determinare in dettaglio le caratteristiche imposte dagli strumenti urbanistici attualmente in vigore presso il Comune di Gressoney Saint Jean. Il PUD ha il fondamentale obiettivo di permettere la realizzazione di abitazioni in edilizia convenzionata per dare la possibilità a giovani coppie, che lavorano a Gressoney Saint Jean, di stabilire la propria residenza nel comune e dare una prospettiva di crescita familiare, e quindi demografica al paese, e consentire quindi il mantenimento dei servizi scolastici all’interno del Comune. 17 Il PUD è di iniziativa pubblica con attuazione privata: è cioè il Comune a farsi promotore dell’iniziativa di approvazione del PUD e di convenzione con i privati proprietari dei terreni. Il Comune si è impegnato nella definizione di un percorso progettuale che permettesse l’acquisizione di terreni edificabili ad un valore notevolmente inteferiore a quello di mercato, per garantire la realizzazione di abitazioni “prima casa” (Residenza permanente o principale) per i lavoratori stabili operanti in comune di Gressoney Saint Jean e per le loro famiglie. Per questa ragione il Comune si è fatto promotore di un PUD di iniziativa pubblica che consentirà, nella fase di realizzazione del progetto, l’intervento diretto di un operatore delle costruzioni e si faccia egli stesso imprenditore e attivo realizzatore e promotore dell’opera. In questo contesto quindi il costruttore dovrà acquistare i terreni frazionati dal Comune e procedere alla presentazione del progetto definitivo per l’istanza del permesso di costruire. Questa previsione è sancita dal Piano Regolatore che ha previsto un’area specifica per la realizzazione di edilizia convenzionata nella zona di Sendre (Tschemenoal). Le indicazioni formulate dall’Amministrazione Comunale hanno privilegiato la tipologia delle unità douplex affiancate a comporre due corpi bifamiliari e due corpi trifamiliari. Il Piano Urbanistico di Dettaglio possiede come obiettivo fondamentale quindi la legittimazione urbanistica, paesaggistica e ambientale di corpi di fabbrica compatti che permettano l’insediamento di 10 famiglie di 4 persone ciascuna per complessivi 40 abitanti. Essendo tutto il territorio comunale di Gressoney Saint Jean sotto vincolo paesaggistico il Piano Regolatore ha previsto che il progetto dell’insediamento fosse definito attraverso un Piano Urbanistico di Dettaglio per meglio approfondirne i contenuti e soprattutto definire la possibilità di interventi anche singoli con un permesso di costruire anche limitato ad un solo corpo di fabbrica. La volontà ovviamente è quella di realizzare un intervento complessivamente omogeneo con un segno complessivo ed unico. Tale emergenza, secondo il PRGC vigente, necessita di essere normata attraverso un P.U.D.. L’area su cui tale edificio si inserisce è inclusa nella perimetrazione del P.R.G.C. vigente denominata “Ca3*”, la quale comprende al suo interno un solo edificio a residenza temporanea e soprattutto un ampio spazio verde attualmente a prato irriguo utilizzato per il taglio del fieno per l’alimentazione dei bovini. L’area è caratterizzata da una parte, quella più settentrionale, non edificabile (pur mantenendone la capacità edificatoria) per garantire il rispetto visuale del Villaggio di Tschemenoal. L’area deve essere completamente attrezzata perché è priva di qualsiasi servizio e in particolare è priva di parcheggi e di spazi per il ricovero dei veicoli. L’area in cui insistono le opere in progetto e sulla quale insiste il PUD è già completamente urbanizzata in riferimento alle opere a rete, internamente all’area mancano i sedimi per i collegamenti veicolari e mentre le opere di urbanizzazione secondaria 18 (Scuole, presidio sanitario, municipio, biblioteca, microcomunità per anziani, ecc) sono ubicate più a valle nella zona del capoluogo di Gressoney Saint Jean, il municipio dista 1800 metri dalla zona del PUD: significa che esso è raggiungibile a piedi in circa 15 minuti (tra l’altro la strada regionale è tutta dotata di marciapiede posto sul lato orientale (sinistra scendendo da Tschemenoal a Gressoney Saint Jean). Le relazioni territoriali che questa area del Comune di Gressoney Saint Jean impone non sono rilevanti: quotidianamente, in inverno, il traffico veicolare è sostenuto sulla strada regionale per il trasferimento dei turisti nelle zone sciistiche di Gressoney La Trinité, in estate il trekking e la residenza estiva mantengono elevato il passaggio veicolare soprattutto nei fine settimana. La zona Ca3* oggetto di P.U.D. è definita sul lato est dalla strada regionale 44 della Valle di Gressoney, a nord dalla zona Ae37* del Villaggio di Tschemenoal, a ovest e a sud da prati irrigui della zona territoriale Eg45 (sottozona definita di ”particolare interesse agricolo”) quindi da mantenere e valorizzare. La strada Regionale n° 44 della Valle di Gressoney definisce in modo estremamente forte la zona, come detto in precedenza, dividendo in modo netto, in due parti, l’ampia zona foraggera. La strada possiede una carreggiata con sezione media di 7 metri e marciapiede laterale, che in questa zona ha una larghezza di ben 230 centimetri (tendente quindi alla valorizzazione della passeggiata verso Gressoney Saint Jean). L’area a PUD è già accessibile ai veicoli con due accessi veicolari e due accessi agricoli: gli accessi veicolari sono quelli esistenti per il Villaggio di Tschemenoal e per il fabbricato interno al PUD, gli accessi agricoli sono posti a sud del fabbricato esistente, il primo a ridosso del fabbricato, il secondo sulla parte meridionale dell’area (esiste comunque un passaggio diretto dalla strada regionale anche per il terreno di proprietà comunale). L'accessibilità alla zona è adeguata: il progetto di PUD tende alla razionalizzazione degli accessi con limitazione, mantenendo due soli accessi veicolari per non incrementare l’immissione di autoveicoli sulla strada regionale, che in questa zona, definita da un lungo rettilineo, stimola alla velocità. La rete delle opere di urbanizzazione, relativa all'approvvigionamento idrico ed allo smaltimento acque luride, è già esistente e andrà integrata con gli allacciamenti specifici per i fabbricati in progetto. L’illuminazione pubblica di questa area è esistente sul lato est della strada regionale e consente di accedere agli edifici esistenti, una specifica illuminazione viene prevista per il nuovo insediamento; gli allacciamenti elettrici dei nuovi edifici dovranno avvenire rigorosamente con cavidotti per evitare linee aeree deturpanti. 19 B1_ Descrizione delle scelte e motivazioni _Descrizione qualitativa e quantitativa delle scelte del PUD e relativa motivazione La progettazione del P.U.D. ha tenuto conto delle richieste dell'Amministrazione comunale e della situazione paesaggistica, ambientale, architettonica ed edilizia esistenti. L'obiettivo principale del progetto è stato quello di modificare il meno possibile le qualità paesaggistiche ed ambientali della località e, nel rispetto delle vedute più interessanti e suggestive, di qualificare gli spazi determinando una possibilità reale di vita continuativa nel luogo. Con l’Amministrazione si è sviluppata anche la necessità di dotare l’area di un’autorimessa interrata e di un’area a verde attrezzato, che potrà servire sia ai futuri nuovi residenti che ai residenti del Villaggio di Tschemenoal e probabilmente anche ai turisti. Le autorimesse interrate saranno in numero di 11 e dovranno obbligatoriamente possedere accesso dalla loro parte meridionale per evitare che eventuali esondazioni del torrente Lys possano raggiungere gli interrati; la bocca di lupo di ventilazione dovrà essere dotata di una tubazione di diametro idoneo a garantire l’allontanamento di un eventuale flusso che dovesse raggiungerla. La realizzazione del parcheggio veicolare sulla copertura dell’autorimessa interrata potrà garantire idonea sosta agli utenti dell’area verde ed essere utilizzata dagli avventori della nuova area residenziale, esso prevede un numero di 13 posti auto. I principi informatori del progetto di PUD sono la sostenibilità ambientale e paesaggistica; si tratta cioè di dare corpo ad edifici che abbiano consumi molto contenuti e prossimi allo zero secondo le direttive della Comunità Europea, che prevede che a partire da 2020 gli edifici debbano avere impatto nullo sull’ambiente perché consumano pochissima energia (NZEB “near zero energy building”), la Direttiva EPBD recast 2010/31/EU sull’efficienza energetica negli edifici prevede l’obbligo del raggiungimento di standard energetici elevati per gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici a partire dal 31 dicembre 2018 e per tutti i nuovi edifici a partire dal 31 dicembre 2020. Il raggiungimento di tale scopo si ottiene innanzitutto attraverso un involucro dell’edificio molto efficiente, che permetta di consumare pochissima energia per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria e sia in grado di autosostenersi, anche per i consumi di energia elettrica. Si dovranno pertanto utilizzare esclusivamente sistemi energetici che utilizzino fonti rinnovabili, in particolare pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e sistemi di riscaldamento a bassa temperatura che utilizzino come fonte energetica biomasse oppure la geotermia con pompe di calore; tali scelte d’obbligo potranno essere effettuate in sede di approntamento della progettazione definitiva. Ogni unità abitativa in progetto possiede un posto auto coperto integrato all’abitazione; per ovviare all’eventuale richiesta di autorimesse interrate e per limitare l’impatto di scavi estesi per dotare di autorimesse interrate le 10 unità abitative che verranno create, si è deciso di insediare un’autorimessa interrata comune a tutti gli alloggi a nord dell’area e di permetterne il raggiungimento pedonale da tutti gli edifici: per questa ragione si rende necessario lo spostamento del muro di recinzione su strada del fabbricato esistente definito “X”, ciò permetterà di insediare un marciapiede di 100 centimetri di larghezza che 20 garantirà il collegamento pedonale. Le abitazioni previste di tipo douplex realizzano volumi compatti e poco disperdenti e consentono agevolmente l’insediamento di famiglie anche numerose, in quanto sono garantite tre camere da letto, collocate al primo piano, in ogni unità. Per diminuire l’impatto ambientale degli edifici è stato scelto di non realizzare spazi interrati, ma di dotare ogni unità delle quantità minime di spazi accessori che consentono di realizzare una vita coerente con gli standard attuali: posto auto coperto, piccolo deposito attrezzi accessibile dall’esterno (per la manutenzione degli spazi verdi), ripostiglio/dispensa sottoscala, spazio al primo piano destinato al contenimento dei macchinari degli impianti. Al piano terreno è stata creata una bussola di ingresso che garantisce minori dispersioni termiche e, nel caso delle trifamiliari, costituisce anche il disimpegno del servizio igienico del piano terreno. Il corpo scala è stato collocato in prossimità degli ingressi per diminuire lo spazio destinato ai percorsi e al primo piano esso raggiunge uno spazio centrale sul quale si aprono tutti gli spazi qui collocati; solamente per le trifamiliari l’accesso al locale macchinari è stato realizzato passando dalla camera matrimoniale e raggiungendo il terrazzo che copre in parte il posto auto. Le unità possiedono quindi identica tipologia e una distribuzione degli spazi molto simile. In questo modo gli edifici risultano di buona compattezza pur assicurando un certo movimento dei volumi che garantisce di non avere eccessiva serialità; lo sfalsamento delle unità è stata una richiesta della Soprintendenza per ridurre l’effetto di eccessiva linearità e serialità che avevano i fabbricati all’origine del progetto. Prima di raggiungere la veste definitiva sono state esplorate diverse soluzioni che permettessero di individuare la soluzione più idonea al paesaggio, alle opportunità economiche: l’Amministrazione Comunale mi ha consigliato di seguire la direzione delle unità in linea con spazi verdi dedicati e superfici abitabili interessanti per invogliare le famiglie alla residenza e alla permanenza nel Comune. Di seguito vengono mostrate le soluzioni planimetriche via via esplorate che hanno permesso di raggiungere poi la soluzione finale, la quale ottimizza i percorsi veicolari, quelli pedonali, e garantisce di limitare l’impatto complessivo dei nuovi edifici sul villaggio di Tschemenoal. Va ricordato il fatto che i percorsi veicolari sono stati rigorosamente collocati a tergo della strada regionale, per ragioni di minore impatto e che la struttura “a pettine” consente gli accessi ad ogni abitazione e garantisce l’integrazione del prato irriguo esistente con gli edifici. Questa volontà di rendere il più naturale possibile gli spazi non edificati, integrati con l’ambiente naturale esistente, è stato il principale obiettivo progettuale, mediato dalle necessità idrogeologiche di creare un ruscello che garantisca l’allontanamento di acque provenienti dal versante ovest e impedisca che l’eventuale caduta di qualche sasso raggiunga le abitazioni. Sotto il profilo architettonico gli edifici si sono progressivamente semplificati, da un punto di vista costruttivo, per raggiungere l’obiettivo della semplicità costruttiva e del conseguente contenimento dei costi di costruzione e perseguendo quindi l’obiettivo, posto dal Comune, di immettere sul mercato della prima casa soluzioni abitative confortevoli, complete e 21 attuali, a costi contenuti e controllati. Prime elaborazioni con disposizione dei fabbricati compatti o a schiera 22 Elaborazioni successive con cinque edifici bifamiliari. Soluzione prossima alla definitiva, prima dell’introduzione delle autorimesse interrate. 23 Riflessioni progettuali sulla tipologia architettonica da utilizzare: nei primi momenti del gesto progettuale gli edifici possedevano anche un terrazzo verde che è stato in seguito abbandonato per ragioni di complessità costruttiva. Questa soluzione, già avanzata, aveva un terrazzo verde. Si può riconoscere la scelta dei materiali che privilegia il legno e l’intonaco Le soluzioni esplorate sono passate anche per volumi compatti, di tipo condominiale, che però paiono in contrasto con la tipologia architettonica dominante. Si è teso invece a privilegiare una soluzione compatta di tipo unifamiliare abbinata, a comporre edifici bifamiliari oppure trifamiliari (probabilmente quello trifamiliare possiede la connotazione di schiera con un’accezione parzialmente negativa). Le costruzioni avranno tessitura prevalente ad intonaco per i basamenti e in legno per le parti alte con balconi in legno di larice anche per la pavimentazione: l’inclinazione data ai montanti dei balconi è simile a quella delle case Walser, dove aveva la funzione di mettere il fieno ad essiccare; il balcone, il tetto a due sole falde, i rivestimenti in legno e l’intonaco di calce lasciato naturale (di colore giallo paglierino) sono le componenti tipologiche che possono ricondurre all’idea della casa Walser; la distribuzione interna, la tecnologia 24 costruttiva, la tecnologia impiantistica sono componenti che invece si allontanano dalla semplicità costruttiva e tipologica dei Walser e avvicinano questi fabbricati alla tecnica costruttiva attuale. L’autorimessa è interamente collocata sotto al nuovo parcheggio e possiede una rampa con pendenza del 13,5% che raggiunge la testa della corsia di manovra: sono previsti 11 box auto. La ventilazione sarà garantita dal varco di ingresso e da una bocca di lupo collocata a sud est ad occupare un posto auto esterno per decentrarla dalla corsia di accesso all’area settentrionale del PUD e garantire la possibilità di innalzamento dei cordoli laterali che scongiurino l’ingresso di acqua da dilavamento. Inserimento planimetrico del progetto sulla ripresa aerea del Geoporta SCT o1 della Regione Valle d’Aosta. 25 Simulazione con foto-inserimento del progetto ne contesto paesaggistico. 26 Simulazione con foto-inserimento del progetto nel contesto paesaggistico ripresa da est. 27 Simulazione con foto-inserimento del progetto nel contesto paesaggistico ripresa da sud est. 28 Quantificazione La nuova edificazione risponde alle necessità espresse in premessa. Sinteticamente i nuovi interventi previsti sono: A (1,2) – Fabbricato di edilizia convenzionata a prima casa per abitazione permanente o principale bifamiliare con unità abitative douplex (d1 PRGC); volume complessivo 1124 m³, Sur = 213,68 m². B (1,2,3) – Fabbricato di edilizia convenzionata a prima casa per abitazione permanente o principale trifamiliare con unità abitative douplex (d1 PRGC); volume complessivo 1510 m³, Sur = 327,1 m² C (1,2,3) – Fabbricato di edilizia convenzionata a prima casa per abitazione permanente o principale trifamiliare con unità abitative douplex (d1 PRGC); volume complessivo 1510 m³, Sur = 327,1 m² D (1,2) – Fabbricato di edilizia convenzionata a prima casa per abitazione permanente o principale bifamiliare con unità abitative douplex (d1 PRGC); volume 1106 m³, Sur = 213,68 m² E – Parcheggio pubblico a raso per 13 posti auto per complessivi 300 m² comprensivi della strada costituente anche spazio di manovra; F – Autorimessa interrata privata 11 box auto; volume complessivo 1502 m³, superficie lorda 293 m²; G – Area verde attrezzata di tipo pubblico di superficie pari a 277 m². Volumi complessivi da edificare fuori terra: 1124 m³ + 1510 m³ + 1510 m³ + 1106 m³ = 5250 m³. Sur complessiva: 213,68 m² + 327,1 + 327,1 + 213,68 = 1081,56 m² Opere di urbanizzazione Le opere di urbanizzazione da realizzare sono rappresentate nei grafici di progetto, e riguardano principalmente: le strade di collegamento interne che inglobano anche i percorsi pedonali, le adduzioni di acqua e gli scarichi fognari, le linee di allontanamento delle acque bianche, le linee di fornitura elettrica, i parcheggi privati, il parcheggio pubblico, l’area verde attrezzata, l’autorimessa privata interrata. Il collegamento alle reti di distribuzione dell'acquedotto, della rete fognaria e dell'impianto di illuminazione pubblica e privato, potrà avvenire su indicazioni di una precisa progettazione esecutiva, seppure descritti in modo sommario nelle tavole prescrittive. Si riportano le seguenti entità in linea del tutto indicativa: • superfici delle strade: m² 819; • aree verdi private: m² 1167 • acquedotto: 157 metri lineari di tubazioni con 6 pozzetti 70x70 e 2 pozzetti da 100x100 • fognatura: 153 metri lineari di tubazione e 6 pozzetti 70x70 oltre a due pozzetti da 100x100 per i collegamenti con la linea esistente che deve essere spostata per fare sede all’autorimessa interrata ed evitare che la condotta pubblica passi sotto un 29 • • • edificio. reti acque bianche: 150 metri lineari di tubazione con 10 pozzetti e convogliamento diretto nel collettore esistente laterale alla strada regionale. linee elettriche: cavidotti interrati per 153 metri lineari con 6 pozzetti 60x60, 2 pozzetti 100x100 e due torrette/armadi per le linee. Linea telefonica per la ADSL con 210 metri di cavidotti e linee, t pozzetti di dimensioni 40x40 e 2 pozzetti 60x60. Per migliorare l’assetto paesaggistico è stato previsto di eliminare la linea aerea che serve il fabbricato esistente e di collegarlo con linea nel sottosuolo. Confronto tra le scelte del PUD e le norme per parti di territorio del PTP (il PRGC di Gressoney Saint Jean è adeguato al PTP ed è vigente. Il progetto in oggetto interessa più siti ambientali e precisamente: 1. per quanto concerne la tavola n° 1 del PTP, “Assetto generale”: il progetto interessa il sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato (art. 15). 2. per quanto concerne la tavola n° 2 del PTP, “Vincoli paesaggistici e fasce fluviali del PSFF”: l’opera in progetto è soggetta ai vincoli: a. Vincolo idrogeologico; b. Vincolo di rispetto delle fasce fluviali (ex Legge 431) c. Vincolo della Legge 1497 (vincolo paesaggistico); 3. per quanto concerne la tavola n°3 del PTP, “Siti, beni ed aree di specifico interesse e beni culturali isolati”: l’opera in progetto non si trova nelle immediate vicinanze di siti, beni ed aree di specifico interesse o beni culturali isolati. Il progetto è inoltre coerente con l’art. 20 “Trasporti”, comma 5 del P.T.P.. In particolare: • comma 5.f): il progetto prevede la realizzazione di un’area a parcheggio a servizio della strada e degli abitati. l’art. 21 “Progettazione ed esecuzione delle strade …….”, comma 1 del P.T.P.. In particolare: comma 1.f): il progetto prevede la realizzazione di un’area a parcheggio, a margine della strada comunale, in sede separata dalla piattaforma stradale, a servizio degli insediamenti limitrofi. l’art. 24 “Abitazioni”, comma 10 del P.T.P.. 30 In particolare: La localizzazione degli insediamenti di nuovo impianto (TR2) di cui al comma 3, lettera c), è indicata nel PRGC e definita attraverso piani urbanistici di dettaglio, con il criterio di ottimizzare le connessioni pedonali con le stazioni e le fermate della ferrovia e delle altre linee di trasporto pubblico o con gli attestamenti di parcheggio e di dotare i nuovi insediamenti di accessibilità diretta a centri di servizi già esistenti o di costituirne di nuovi anche con riferimento agli insediamenti preesistenti circostanti. comma 11 a) la composizione deve essere compatta, con densità edilizia territoriale assimilabile a quella degli insediamenti tradizionali e comunque non inferiore - di norma - a quella media del comune; b) il nuovo insediamento deve presentare articolazioni planivolumetriche simili a quelle dei nuclei aggregati (villes o bourgs) tradizionali; deve inoltre essere dotato di una fascia libera all’intorno, ampia quanto più possibile, in cui possono essere ricavati spazi non coperti di pertinenza delle abitazioni; c) ove non diversamente indicato dal PTP, le aree da riservare ai servizi sono destinate prevalentemente a verde, da ricavare di preferenza nella fascia esterna all’insediamento; d) le eventuali dotazioni di altri servizi devono essere inserite all’interno dell’insediamento in progetto; e) le strade di accesso devono rispondere agli stessi requisiti delle strade per l’accesso ai nuclei storici, di cui all’articolo 21. Anche in relazione a questo comma il progetto di PUD rispetta il dettato del PTP: la densità edilizia territoriale è assimilabile a quella degli insediamenti tradizionali (Tschemenoal); l’articolazione plani volumetrica del nuovo insediamento è simile al villaggio prossimo. Gli edifici possiedono al loro intorno una fascia libera ampia in cui sono previsti spazi all’aperto di pertinenza delle abitazioni. l’art. 33 “Difesa del suolo”, commi 1, 2 e 4 del P.T.P.. In particolare: • le superfici di terreno denudato per la realizzazione dell’area a parcheggio saranno rinverdite con essenze arbustive e/o alberi di piccola taglia (comma 2 lettera a ); • a seguito della realizzazione del parcheggio e quindi di una impermeabilizzazione dell’area, sono inoltre state definite pendenze del piano viabile idonee al corretto smaltimento delle acque piovane ed un’adeguata rete di collettamento delle medesime (comma 2 lettera c e comma 1 lettera g); L’intervento in oggetto è pertanto coerente con gli obiettivi e le norme cogenti e prevalenti del PTP. 31 Estratto cartografico del PTP: Assetto generale Estratto cartografico del PTP: Pericolosità geologica-idraulica 32 Estratto cartografico del PTP: Vincoli paesaggistici. Confronto tra le scelte del PUD e le disposizioni della Legge Regionale 11/98 L’area del Comune di Gressoney Saint Jean, che è qui oggetto di PUD di iniziativa pubblica, è una zona territoriale “Ca3*” e in quanto tale il PUD è disciplinato dall’articolo 50 della Legge Regionale 11/1998. Il dettato dell’articolo 50 della Legge Regionale 6 aprile 1998 n° 11, che attiene ai PUD di iniziativa pubblica, è stato integralmente rispettato; è stata inoltre integralmente rispettata la Delibera di Giunta Regionale n° 2514 del 26 luglio 1999 che precisa i contenuti e gli elaborati del PUD. Confronto tra le scelte di PUD ed il PRGC Le scelte di PUD ricalcano fedelmente le indicazioni previste nel piano vigente in quanto esso prevede che per l’area definita Ca3* siano previste residenze “prima casa” di tipo convenzionato. PRGC vigente Il piano regolatore vigente definisce Ca3* l’area in esame, vincolata a strumenti di pianificazione attuativi per la realizzazione di abitazione permanente o principale esclusivamente per edilizia residenziale convenzionata. Per quanto attiene all’area su cui insiste l’intervento, l’attuale P.R.G.C. deriva sostanzialmente da: VARIANTE SOSTANZIALE GENERALE AL P.R.G.C. DI ADEGUAMENTO ALLA L.R. 11/98 CON APPROVAZIONE OTTENUTA CON DELIBERAZIONE DI GIUNTA REGIONALE N. 1874 DEL 22 NOVEMBRE 2013. Questa area è soggetta a norma dell'articolo 47 tabella C2, delle Norme di Attuazione del P.R.G. di Gressoney Saint Jean approvato, a ulteriore definizione mediante l’adozione di un piano urbanistico di dettaglio (P.U.D.) come viene specificato nelle presenti norme urbanistiche ed edilizie. Tabella della suddivisione del territorio in sottozone 33 Articolo 47 delle NTA del PRGC 1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono indicate le sottozone di tipo C, ovvero le parti di territorio totalmente inedificate o debolmente edificate da infrastrutturare, destinate, oltre a interventi di recupero, a ampliamento di insediamenti. La tabella C14 sotto riportata definisce e stabilisce i parametri urbanistici 34 Nota (1) Il PUD può stabilire distanze non inferiori a 3,00 m tra edifici posti all'interno della sottozona. Nota (2)Le destinazioni d'uso di cui all'art. 10, comma 9, lettere a) e b) per i soli interventi di nuova edificazione possono godere di un incremento della densità fondiaria pari al 100% per gli alberghi propriamente detti (di cui all’art. 10, comma 9, lettera a)) e al 50% per le RTA (di cui all’art. 10, comma 9, lettera b)). Nota (3) oltre sottotetto mansardato per le destinazioni d'uso di cui alla nota (2) Nota (4) oltre 3,0 m per la realizzazione di una mansarda abitabile per le destinazioni d'uso di cui alla nota (2) Il progetto di PUD prevede una densità fondiaria inferiore a quella permessa per limitare l’impatto complessivo dei volumi sul paesaggio, esso ha privilegiato un assetto di abitazioni con tipologia tipo bifamiliare e trifamiliare e non di tipo condominiale per avere fabbricati complessivamente di dimensioni più ridotte. Le distanze tra i fabbricati seppure riducibili, sono state mantenute superiori a 10 metri per garantire privacy e una parte a verde ad ogni abitazione. Queste scelte, indirizzate anche dall’Amministrazione Comunale, tengono in debita considerazione che l’attuazione del PUD sarà privata, che dovrà essere possibile l’edificazione anche parziale sotto il profilo cronologico, i fabbricati inoltre dovevano mantenere semplicità compositiva, richiamare l’architettura del luogo, seppure riletta in chiave attuale, per mirare ad una corretta integrazione paesaggistica. 35 Estratto cartografico del PRGC vigente Coerenza con la cartografia degli ambiti in edificabili. Dall’esame della cartografia per la delimitazione degli ambiti inedificabili, ai sensi della L.R: 11/98 e della L.R. 01/2005, si evince che: • sia per i terreni sedi di frane (art. 35 L.R. 11/98), • sia per i terreni a rischio valanghe o slavine (art. 37 L.R. 11/98), l’intervento in progetto non ricade in aree vincolate. Per quanto concerne invece gli ambiti inedificabili per inondazione (art.36), il settore interessato dagli interventi è inserito in fascia C, e pertanto risulta disciplinato dalla D.G.R. n. 2939 del 10/10/2008, che ha sostituito la D.G.R. 1968/08. Per tale fascia, come riportato nella D.G.R. 2939/08, punto C.3) del Capitolo IV “Terreni a rischio di inondazione e relativa disciplina d’uso” – Fascia C, “è consentito ogni tipo di intervento edilizio ed infrastrutturale”, previa verifica della compatibilità dell’intervento con lo stato di pericolosità idraulica determinato dall’evento preso a riferimento per la delimitazione della fascia stessa. All’uopo si rimanda all’apposito capitolo 1.11 della presente Relazione. La compatibilità ambientale è individuata in modo prevalente dalla cartografia degli ambiti inedificabili: Boschi (Art. 33 LR 11/98), Frane (Art. 35 LR 11/98), Inondazioni (Art. 36 LR 11/98), Valanghe (Art. 37 LR 11/98). I boschi sono confinati a ovest della perimetrazione di PUD e a distanza di circa 72 metri, sul lato est la distanza è di circa 165 metri: è da ritenere pertanto che l’impatto sulle zone boscate sia nullo e non sia pertanto necessario acquisire alcun parere a questo riguardo. 36 Per quanto attiene alle frane tutta l’area ricade in zona verde, di tipo C pertanto e a bassa pericolosità e pertanto edificabile, è stato possibile verificare che non essendo assoggettabile a valutazione di impatto ambientale il PUD non necessita dell’acquisizione del parere del servizio idrogeologico regionale. 37 Per le inondazioni parte significativa del terreno perimetrato a PUD ricade in “area viola”: si tratta di aree sulle quali esiste ancora un margine di incertezza che le fa classificare con le stesse precauzioni delle fasce gialle di tipo B che risulterebbero pertanto inedificabili. Questa condizione è in corso di ridefinizione dal parte del servizio idrogeologico regionale di concerto con il tecnico geologo incaricato, in quanto, a seguito degli eventi alluvionali dell’anno 2000, fu realizzato un vallo parallelo al torrente Lys che permette di contenere le esondazioni eventuali del torrente, anche per il torrente Ébielobach furono realizzati convogliamenti e gradoni per rallentare la velocità delle acque e fu realizzato un migliore convogliamento del torrente nel Lys. Queste opere permettono di garantire che la fascia attualmente di colore viola possa divenire verde e garantire pertanto la completa edificabilità ai suoli. Per le valanghe il terreno oggetto di PUD è interessato da valanghe dal versante occidentale definito Steischlag: la valanga che scende da questo versante interessa in fascia verde a bassa pericolosità la parte meridionale del terreno. 38 COERENZA CON LA CARTOGRAFIA DELLE AREE BOSCATE E DEL VINCOLO IDROGEOLOGICO. Per quanto concerne infine: • la cartografia relativa alle aree boscate (art. 33 L.R. 11/98), • la cartografia relativa al Vincolo Idrogeologico (L. 3267/23), l’intervento in progetto non ricade in aree vincolate. CONGRUENZA CON LE LINEE DI INTERVENTO IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO e con il programma di previsione e prevenzione dei rischi idraulici e geologici. Il progetto in esame, riguardando una zona non ricompresa nelle aree a pericolosità bassa, media o alta per rischio geologico, conformemente con quanto riportato nel capitolo “Regolamentazione dell’uso del suolo” delle Linee di intervento in esame (per la parte idraulica è necessario attendere la revisione cartografica degli ambiti inedificabili relativi all’articolo 36 della LR 11/98 per inondazione); non rivestendo carattere di intervento strutturale (opere di contenimento e/o controllo dei dissesti), conformemente con quanto riportato nell’omonimo capitolo delle Linee di intervento in esame; non rivestendo carattere di infrastruttura viaria di attraversamento o interferente con corsi d’acqua, conformemente con quanto riportato nell’omonimo capitolo delle Linee di intervento in esame; risulta pertanto coerente con le disposizioni vigenti in materia di difesa del suolo e di previsione e prevenzione dei rischi (idraulici) e geologici. 39 CONGRUENZA CON IL PIANO REGIONALE DI TUTELA DELLE ACQUE L’intervento in progetto risulta congruente con le disposizioni generali, le azioni e le misure di tutela delle Norme di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque della Regione Autonoma Valle d’Aosta. In particolare: titolo I “Disposizioni generali”: • non essendo in prossimità di corpi idrici, non ne pregiudica l’equilibrio ambientale; • non interferisce né con acque superficiali, né con acque sotterranee, in quanto le • opere di fondazione previste per i fabbricati e per il blocco interrato ad autorimessa dovrebbero essere lontane dall’intercettare falde acquifere sotterranee; determina un utilizzo della risorsa idrica potabile in linea con gli usi previsti nelle aree ad insediamento residenziale; • non determina utilizzi della risorsa idrica diversi dall’uso potabile; titolo II “Classificazione dei corpi idrici regionali e delle aree a specifica tutela”: • non interessa aree sottoposte a specifica tutela della risorsa idrica (art. 15), aree sensibili (art. 16), aree vulnerabili da nitrati di origine agricola (art. 17), aree vulnerabili da prodotti fitosanitari (art. 18), zone di protezione e aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano (art. 19), aree di salvaguardia delle acque minerali e termali (art. 20); titolo III : “Obiettivi e indirizzi programmatici”: • non muta la qualità ambientale dello stato della acque (art. 22); • insistendo su di un’area ricompresa nel sistema insediativo tradizionale, sottosistema a sviluppo integrato del PTP, non ricade negli indirizzi programmatici di cui all’art. 20. titolo IV : “Azioni e misure di tutela”: • non applicabile per quanto detto relativamente al titolo I. Stima degli investimenti occorrenti. Presumibili tempi di realizzazione e interventi ritenuti prioritari. La stima degli investimenti necessari è stato sviluppato considerando le superfici lorde commerciali delle varie unità immobiliari e moltiplicando questo valore per il prezzo unitario stimato in € 1.450,00/m², a questo valore è poi stato stimato il costo necessario per le sistemazioni esterne a verde e dell’illuminazione e per la realizzazione dei percorsi veicolari, il costo dell’acquisizione dei terreni, infine è stato sommato il costo di costruzione delle autorimesse interrate, ai costi di costruzione è ancora stato aggiunto il 5% di imprevisti. Questo costo è da ritenere netto, privo cioè dei costi di progettazione, che verranno integrati anche con i costi delle imposte e della prestazione notarile. L’IVA per la costruzione e per l’acquisizione delle aree, trattandosi di edilizia convenzionata e finalizzata alla edificazione di prime abitazioni per residenti è stata valutata nella misura del 4%, per le prestazioni professionali invece l’IVA deve essere mantenuta al 22%. 40 Euro Piano Economico presunto A Valore terreno A1 IVA 4% B Costo di costruzione complessivo € 320 000,00 € 12 800,00 € 2 276 970,00 B1 IVA 4% Oneri concessori (compresi nei costi di C costruzione) € 91 078,80 D Spese notarili iva compresa € 40 000,00 E Oneri finanziari € 50 000,00 F Costi di progettazione F1 IVA 22% G Altri oneri ed imprevisti 5% di B G1 IVA 4% su imprevisti Totale spese RICAVI RENDIMENTO € 0,00 € 166 400,00 € 36 608,00 € 113 848,50 € 4 553,94 € 3 112 259,24 € 3 385 000,00 108,76% Il quadro sopra esposto determina i costi complessivi comprensivi di imposte e segnala che si tratta di un’operazione immobiliare per l’operatore da non ritenersi un investimento, ma che remunera il lavoro di impresa con l’utile d’impresa contenuto nei costi di costruzione e genera un rendimento contenuto. Programma cronologico delle fasi attuative. Con l’Amministrazione Comunale, vista la tipologia di operazione economica proposta si è valutata la possibilità di permettere all’imprenditore che si aggiudicherà l’operazione di procedere in due fasi, dando la priorità alla porzione settentrionale del PUD in quanto comprensiva anche delle autorimesse interrate. FASE 1 Il procedimento costruttivo potrebbe quindi svilupparsi prima con la realizzazione delle autorimesse interrate poi con il corpo “C” trifamiliare quindi con il corpo “D” bifamiliare. Trattandosi poi di costruzioni abbastanza seriali e prefabbricate è possibile ritenere che i corpi di fabbrica residenziali richiedano un tempo di costruzione contenuto in quanto la sola struttura in legno di ogni corpo di fabbrica, compresa la struttura di copertura, non richieda più di due settimane per il suo montaggio. Per la fondazione a platea è da ritenere che il tempo di realizzazione possa essere stimato in 15 giorni. La prevalenza delle componenti edilizie è del tipo “a secco”, non richiedono cioè lavorazioni che richiedono impiego di acqua. FASE 2 Costruzione dei corpi “A” e “B” che sono collocati a sud dell’area 41 Tempo per l’esecuzione Il tempo di esecuzione delle opere (con esclusione dell’area verde attrezzata) è di 33 mesi consecutivi, che risultano da questo ragionamento: il costo di costruzione complessivo delle sole opere edili, compresi imprevisti, ammonta a €. 2.276.970,00, normalmente si può considerare nel 40% l’incidenza della manodopera sulle lavorazioni complessive per cui otteniamo €. 910.788,00 di manodopera, importo che, diviso per il costo unitario di €. 30/h lavorativa, genera un monte di 30.359,6 ore, numero che ancora diviso per 8 ore giornaliere conduce a 3794,95 giornate lavorative di una sola persona. Si ritiene ragionevole avere sempre in cantiere due squadre da tre operai per complessive 6 unità pertanto i giorni lavorativi necessari ci condurrebbero a 632 giornate lavorative per ogni operaio; dividendo ancora questi giorni per 230 (giornate lavorative effettive di un anno) otteniamo che per la costruzione sarebbero necessari 2,75 anni cioè 32,99 mesi che arrotondo a 33 mesi. Il permesso di costruire per zone ad altitudine come quella alla quale è collocata la zona di PUD si attesta secondo la Legge regionale 11 in 54 mesi consecutivi, i quali per la crisi in atto sono stati allungati di 20 mesi ai sensi dell’articolo 6 della Legge Regionale 5 del 30/06/2014. I tempi di realizzazione stimati in 33 mesi sono comprensivi anche delle interruzioni invernali per le lavorazioni esterne. B2_ MODIFICAZIONI QUALITATIVE E QUANTITATIVE INDOTTE SULL’AMBIENTE Modificazioni sull’ambiente geologico, geomorfologico ed idrogeologico e relative misure di mitigazione Vista la limitata profondità alla quale si spingeranno gli interventi in progetto gli impatti generati dall’opera sull’ambiente geologico sono principalmente costituiti da effetti sulla stabilità delle formazioni superficiali durante la realizzazione dell’intervento. Rimane certamente importante il livello della falda acquifera soggetta a innalzamenti nel corso della primavera determinati dallo scioglimento della neve dai versanti. Per quanto concerne gli ambiti inedificabili per inondazione (art.36), il settore interessato dagli interventi è inserito in fascia C, e pertanto risulta disciplinato dalla D.G.R. n. 2939 del 10/10/2008, che ha sostituito la D.G.R. 1968/08. Per tale fascia, come riportato nella D.G.R. 2939/08, punto C.3) del Capitolo IV “Terreni a rischio di inondazione e relativa disciplina d’uso” – Fascia C, “è consentito ogni tipo di intervento edilizio ed infrastrutturale”, previa verifica della compatibilità dell’intervento con lo stato di pericolosità idraulica determinato dall’evento preso a riferimento per la delimitazione della fascia stessa. Nello specifico, eventuali portate idriche potrebbero entrare nel volume interrato attraverso la griglia di ventilazione dell’autorimessa, sia attraverso la rampa di ingresso. Premesso che nel dimensionamento delle opere e 42 nell’esecuzione dei lavori si dovranno seguire le indicazioni e le prescrizioni contenute nella relazione geologica e geotecnica di progetto, verrà curato il modellamento sia dei fronti provvisori di sbancamento, che delle scarpate libere definitive della costruzione dell’autorimessa interrata. Per quanto attiene agli edifici residenziali invece il progetto prevede un leggero innalzamento della giacitura dei fabbricati rispetto al profilo esistente della strada regionale in modo da evitare che l’acqua eventualmente presente per esondazione non raggiunga i fabbricati, i quali peraltro, sono già protetti dal collettore realizzato sulla parte orientale della strada regionale. Sul lato occidentale dei fabbricati invece il PUD prevede la realizzazione di un ruscello di dimensioni generose che abbia la funzione di evitare che l’acqua eventualmente scesa dal versante occidentale possa raggiungere gli edifici. Il materiale di risulta sarà stoccato unicamente in luoghi preventivamente concordati onde evitare che possa influenzare la stabilità delle aree interessate dall’accumulo. Modificazioni sull’ambiente agro-silvo-pastorale e relative misure di mitigazione La zona sulla quale insisteranno prevalentemente su aree da sempre destinate alle attività agricole di fienagione (prato irriguo) le modificazioni indotte dalla futura realizzazione di fabbricati residenziali saranno mitigate dalla permeabilità generata dalle aree verdi non separate da recinzioni né da muri lungo il confine occidentale dell’area perimetrata a PUD. Modificazioni sull’ambiente faunistico e relative misure di mitigazione In fase di costruzione, gli impatti su questo fattore ambientale sono essenzialmente di natura secondaria in quanto generati da tutte le operazioni che, prevedendo l'utilizzo di mezzi meccanici, provocano un temporaneo allontanamento della fauna selvatica, eventualmente presente, causato dalla produzione di rumori e polveri. In fase di esercizio, gli interventi previsti non produrranno alcuna modifica del livello d’impatto già ad oggi esistente, pertanto non si prevede alcun incremento in questa fase. Modificazioni sull’ambiente antropico e relative misure di mitigazione L’area verde prevista è a servizio della popolazione, residente e non, che utilizza le strutture pubbliche e private presenti nella zona. Le residenze saranno messe in vendita agli aventi diritto come prima casa e ovviamente come abitazione permanente o principale. Effetti negativi sulla popolazione si ravvisano unicamente in occasione dello svolgimento dei lavori (presenza di un cantiere mobile). Si può ritenere che le opere previste dal PUD abbiano una ricaduta positiva sull’ambiente antropico per la nuova presenza di parcheggi e di un’autorimessa interrata che potrebbe eventualmente garantire il soddisfacimento del bisogno di spazi per il ricovero di autoveicoli anche agli abitanti del Villaggio di Tschemenoal. Modificazioni sul paesaggio e beni culturali e relative misure di mitigazione Le opere previste modificano indubbiamente il paesaggio in quanto introducono nuovi volumi in uno spazio attualmente aperto anche se il fabbricato esistente al centro dell’area 43 perimetrata a PUD, soprattutto a causa delle alberature molto alte, limita la percezione di spazio ampio e verde. Il progetto delle abitazioni è stato accuratamente pensato per arretrare gli edifici dalla strada portando i percorsi veicolari paralleli alla strada regionale e per non occultare la percezione del Villaggio di Tschemenoal. Gli edifici nel percorso veicolare oppure pedonale verso Gressoney la Trinité non nascondono il Villaggio, non incidono sulla percezione visiva del Lyskamm; le norme tecniche di attuazione impediscono la messa a dimora di alberi di alto fusto per cui anche la limitazione visiva sulle montagne è scongiurata. L’intervento propone un carattere omogeneo utilizzando materiali della tradizione costruttiva Walser: i materiali utilizzati per la realizzazione degli edifici sono essenzialmente tre: intonaco di calce, legno di larice e lamiera di alluminio verniciata di colore grigio pietra e montata con il sistema della doppia aggraffatura che garantisce la corretta integrazione dei pannelli fotovoltaici. Le teste di camino verranno rivestite con lo stesso materiale di copertura. I beni culturali definiti dalla cappella dedicata alla Madonna delle Grazie e all’Addolorata, dal suo piccolo campanile non verranno assolutamente influenzati dai nuovi edifici previsti in quanto la cappella è defilata dalla vista dalla strada. Grazie alla limitata emergenza di tutti gli elementi compositivi (strutture, vegetazione, corpi illuminanti, pavimentazioni) gli edifici “documento” della zona non risultano privati della loro armonia e della loro memoria. Il passaggio ad altezza d’uomo sui limiti dell’area consente di apprezzare che l’impatto sul Villaggio di Tschemenoal è sostanzialmente nullo. Rimane da precisare che in tutto il territorio regionale la cartellonistica di indicazione e la segnaletica stradale sono sempre scarsamente armonizzati con l’ambiente, spesso inducono ad errore e limitano in modo estremamente incidente la percezione delle bellezze paesaggistiche pertanto anche la cartellonistica stradale dovrà essere ripensata in questa ottica. 44 PARTE TERZA RELAZIONE DI SINTESI Il PUD persegue nel complesso i seguenti obiettivi: • Il PUD ha il fondamentale obiettivo di permettere la realizzazione di abitazioni in edilizia convenzionata per permettere a giovani coppie che lavorano a Gressoney Saint Jean di prendere residenza nel comune e dare una prospettiva di crescita familiare, e quindi demografica per il paese, e consentire quindi il mantenimento dei servizi scolastici all’interno del Comune. • Il PUD è di iniziativa pubblica con attuazione privata. • Realizzare dieci nuove abitazioni con un posto auto coperto per ogni unità e un posto auto scoperto, nessun volume esterno all’edificio. • Realizzare 11 autorimesse interrate concentrate nella zona settentrionale dell’area perimetrata a PUD dove la Soprintendenza impose di non collocare alcun manufatto emergente dal suolo per rispettare la visuale sul Villaggio di Tschemenoal. • Legittimare urbanisticamente la futura realizzazione di un’area pubblica a verde attrezzato. Rispetto alla situazione ambientale esistente Il patrimonio ambientale esistente viene integrato da nuovi edifici necessari alla comunità di Gressoney Saint Jean, senza che questi interferiscano in modo significativo con le preesistenze ambientali e paesaggistiche, in particolare. Il PUD mantiene elevata la visibilità degli edifici “documento” e “monumento” del Villaggio di Tschemenoal. Rispetto alla legislazione vigente L’area del Comune di Gressoney Saint Jean oggetto di PUD di iniziativa pubblica è una zona territoriale “Ca3*” ed è disciplinata dall’articolo 50 della Legge Regionale 11/1998. Il dettato dell’articolo 50 della Legge Regionale 6 aprile 1998 n° 11, che attiene ai PUD di iniziativa pubblica, è stato integralmente rispettato in quanto la concertazione con la Soprintendenza è stata avviata e sviluppata. È stata inoltre integralmente rispettata la Delibera di Giunta Regionale n° 2514 del 26 luglio 1999 che precisa i contenuti e gli elaborati del PUD. Il Piano Regolatore ha fatto proprie le volontà dell’Amministrazione Comunale proponente attraverso l’approvazione del PRGC in variante sostanziale per l’adeguamento al Piano Territoriale Paesistico. Coerenza con il PRG e il PTP In sintesi il PUD di iniziativa pubblica proposto risulta coerente con il Piano Regolatore Generale e con il Piano Territoriale Paesistico in quanto il Piano Regolatore vigente, al quale questo PUD fa riferimento, è adeguato al PTP. 45 Le scelte di PUD ricalcano fedelmente le indicazioni previste nel piano vigente in quanto esso prevede che per l’area definita Ca3* siano previste residenze “prima casa” di tipo convenzionato. Il piano regolatore vigente definisce Ca3* l’area in esame, vincolata a strumenti di pianificazione attuativi per la realizzazione di abitazione permanente o principale esclusivamente per edilizia residenziale convenzionata. Per quanto attiene all’area su cui insiste l’intervento, l’attuale P.R.G.C. deriva sostanzialmente da: VARIANTE SOSTANZIALE GENERALE AL P.R.G.C. DI ADEGUAMENTO ALLA L.R. 11/98 CON APPROVAZIONE OTTENUTA CON DELIBERAZIONE DI GIUNTA REGIONALE N. 1874 DEL 22 NOVEMBRE 2013. Questa area è soggetta a norma dell'articolo 47 tabella C2, delle Norme di Attuazione del P.R.G. di Gressoney Saint Jean approvato, a ulteriore definizione mediante l’adozione di un piano urbanistico di dettaglio (P.U.D.) come viene specificato nelle norme urbanistiche ed edilizie. 46 ALLEGATI 1. Documentazione fotografica con “navigatore”; 2. Tabella delle quantità caratteristiche degli edifici e dei costi; 3. Tabella delle proprietà dei terreni interessati da PUD e preliminare del piano particellare per il successivo frazionamento e vendita; 4. Planimetria su foto aerea e simulazioni tridimensionali. 47