1 indice parte prima - Comune di GRESSONEY-SAINT-JEAN

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1 indice parte prima - Comune di GRESSONEY-SAINT-JEAN
INDICE
PARTE PRIMA............................................................................................................................ 2
ANALISI AMBIENTALE .............................................................................................................. 2
A_ DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE ................................................................................................... 2
A1_ INQUADRAMENTO TERRITORIALE ............................................................................................. 2
INQUADRAMENTO GEOGRAFICO-FISICO ............................................................................................ 2
INQUADRAMENTO URBANISTICO ...................................................................................................... 3
INQUADRAMENTO GEOLOGICO ........................................................................................................ 4
INQUADRAMENTO DEI VALORI PAESAGGISTI, NATURALISTICI, MONUMENTALI ED ARCHEOLOGICI ............. 5
LA ZONA É STATA RICONOSCIUTA DAL P.R.G.C, QUALE ZONA A, DI INTERESSE STORICOAMBIENTALE ........................................................................................................................ 6
INQUADRAMENTO DELL’USO DEL SUOLO .......................................................................................... 8
A2_ AMBIENTE ANTROPICO NELL’AMBITO INTERESSATO E CONFRONTO CON LA
SITUAZIONE COMUNALE ............................................................................................... 9
ANALISI DELLA POPOLAZIONE ......................................................................................................... 9
ANALISI DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE ............................................................................................. 9
ANALISI DEI SERVIZI E DELLE INFRASTRUTTURE .............................................................................. 12
ANALISI DELLE LIMITAZIONI DI TIPO ANTROPICO ALL’USO DEL SUOLO ................................................. 12
ANALISI DELLA SITUAZIONE URBANISTICO-EDILIZIA .......................................................................... 12
PARTE SECONDA ................................................................................................................... 17
PROGETTO DI PUD E COMPATIBILITÀ AMBIENTALE .......................................................... 17
B_ DESCRIZIONE DELLE SCELTE PREVISTE, DELLE LORO MOTIVAZIONI E DELLE MODALITÀ DI
ATTUAZIONE ANCHE IN RAPPORTO A POSSIBILI ALTERNATIVE .................................................. 17
B1_ DESCRIZIONE DELLE SCELTE E MOTIVAZIONI .......................................................................... 20
_DESCRIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA DELLE SCELTE DEL PUD E RELATIVA MOTIVAZIONE ....... 20
_CONFRONTO TRA LE SCELTE DEL PUD E LE NORME PER PARTI DI TERRITORIO DEL PTP .................. 30
_CONFRONTO TRA LE SCELTE DEL PUD E LE DISPOSIZIONI DELLA LEGGE REGIONALE 11/98 ............. 33
_CONFRONTO TRA LE SCELTE DI PUD ED IL PRGC ....................................................................... 33
_STIMA DEGLI INVESTIMENTI OCCORRENTI. PRESUMIBILI TEMPI DI REALIZZAZIONE E INTERVENTI
RITENUTI PRIORITARI. ......................................................................................................... 40
PROGRAMMA CRONOLOGICO DELLE FASI ATTUATIVE. ...................................................................... 41
RELAZIONE DI SINTESI. ................................................................................................................. 41
ALLEGATI. ............................................................................................................................... 47
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PARTE PRIMA
ANALISI AMBIENTALE
(I dati riportati in questa sezione sono stati estratti dalla relazione generale allegata
all’adeguamento del PRG al PTP e realizzata dall’Architetto Giuseppe NEBBIA)
A_ Descrizione dell’ambiente
4.1 - INQUADRAMENTO TERRITORIALE
4.1.1 - INQUADRAMENTO GEOGRAFICO-FISICO DEL TERRITORIO
4.1.1.1) LOCALIZZAZIONE NEL TERRITORIO
latitudine:
45°46'33"60 NORD
longitudine:
07°49'39"72 OVEST DI ROMA
Comuni confinanti: a sud: Gaby, a nord: Gressoney LaTrinité, ad est: Provincia di Biella,
ad ovest: Brusson, Ayas.
4.1.1.2) CARATTERISTICHE GEOGRAFICHE
A) Superficie del territorio comunale: 6.963 ha
B) Altitudine: minima: m. 1.189
massima: m. 3.315
del capoluogo: m. 1.385
C) Orografia:
L'orografia del territorio comunale è determinata dalla sua collocazione longitudinale
rispetto alla sezione fluvio-glaciale della Valle. I fianchi della vallata principale sono solcati
da numerosi torrenti che ne hanno erose le rocce formando numerose vallette di tipo
fluviale. Sul versante orografico destro alcuni ripiani testimoniano ancora l'origine glaciale
della Valle (Tschalvrino, Albezo, Montil). Il fondo della valle è strutturato a ripiani
successivi, originati da soglie rocciose che hanno impedito il libero scorrere dei ghiacci (lo
stesso fondo della valle principale è strutturato in maniera analoga).
Gli avvallamenti, generati dall'erosione glaciale, tra una soglia e l'altra sono stati
successivamente riempiti da depositi di tipo alluvionale, costituendo così ampie aree
pianeggianti.
L'ampiezza trasversale della valle è ridotta, a causa della pendenza dei fianchi.
Conseguenza diretta di questo fatto sono il limitato soleggiamento del fondo valle ed il
notevole numero di canaloni favorevoli alla caduta delle valanghe. Il che ha costituito e
costituisce uno dei maggiori condizionamenti agli insediamenti abitativi. Di non comuni
dimensioni per contro risulta la piana di Gressoney, estesa per quasi quattro km, a partire
dal dosso di Biel-Bieltschocke fino alla località di Steimatto-Tschemenoal Presso il
capoluogo e stato formato artificialmente il laghetto di Gover, alimentato da acqua sorgiva.
Il bacino acqueo di Bielciuken è una vasca artificiale con fondo e pareti in calcestruzzo
utile alla DeVal per il carico dei propri impianti a valle e con regime acqueo in costante.
D) Idrografia:
Laghi: nel territorio comunale esiste il lago naturale Piane a quota m. 2.224. è presente
inoltre il lago artificiale di Bieltschockesee ad usi idroelettrici.
Corsi d'acqua naturali: il torrente Lys attraversa il territorio comunale nel fondovalle;
esistono corsi d'acqua di portata limitata a carattere torrentizio confluenti nel Lys, che da
Sendren a Bielciuken, per un tratto di circa quattro chilometri, ha scarsa pendenza.
Canali artificiali: sono presenti due canali artificiali: il primo conduce in quota in riva sinistra
alla vasca di carico della condotta forzata per la centrale idroelettrica di Flue; il secondo
proviene dal Bieltschockesee, sottopassa il parcheggio di Weissmatten per attraversare
con un ponte canale il Lys.
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4.1.2 - INQUADRAMENTO CLIMATICO
A) Clima
Le caratteristiche climatiche sono abbastanza particolari ed eccezionali in una regione
come la Valle D'Aosta.
È noto infatti che una piovosità maggiore del normale investe le parti periferiche della
regione, mentre quelle centrali sono soggette a veri e propri periodi di siccità.
La precipitazione media annua (anni dal 1930 al 1950) a Gressoney-St-Jean e stata di
1.008 millimetri di pioggia contro i 790 di Morgex o i 585 di Aosta. Le precipitazioni
prevalenti si hanno nei mesi primaverili ed autunnali.
La ventosità, non eccessiva, si esprime con venti in direzione prevalentemente nord-sud.
Il soleggiamento, causa l'orientamento e la conformazione della Valle, è ridotto, nelle zone
basse, alle ore centrali della giornata.
B) Soleggiamento
Il territorio comunale ha le caratteristiche tipiche delle valli alpine con orientamento nordsud, con condizioni di soleggiamento buone nelle parti alte dei versanti e limitate nelle
zone di fondovalle, particolarmente in inverno, a causa delle ampie zone d'ombra dei rilievi
montani notevolmente incombenti sui lati di levante e di ponente.
La superficie della perimetrazione del PUD ammonta a 0,58 ha (in particolare sono
circa 5830 m²), la parte edificabile comprensivo dei sedimi stradali.
Inquadramento urbanistico
La conformazione lineare della valle di Gressoney ha condizionato lo sviluppo della località
che storicamente si è diffusa lungo il tracciato della strada, tendenzialmente parallela al
torrente. L'ampia piana tra Bieltschocke e Tschemenoal ha permesso l'espansione
recente, grazie al relativo riparo dalla caduta di valanghe.
Le ampie linee di confine con i comuni vicini non hanno determinato condizionamenti nelle
scelte insediative, storiche o recenti. Infatti il confine con i comuni piemontesi a levante si
sviluppa per cresta o per colli di alta quota, ove gli insediamenti sono inesistenti o si
limitano ad alcuni alpeggi. Lo stesso dicasi per quanto riguarda il confine con i comuni di
Ayas e Brusson a ponente, ove però i collegamenti tramite il Aresh Coll un tempo abituali
(assieme al Colle Valdobbia verso la valsesiana Valvogna potrebbero essere potenziati).
Analoga è la situazione di confine con il comune di Gaby posto a sud, con il quale l'unico
legame è puntuale ed è costituito dall'attraversamento del Lys a Pont Trenta.
Simile situazione di collegamento puntuale si riscontra al confine nord con Gressoney La
Trinité.
La schematicità dei collegamenti rende le due Gressoney in posizione isolata al fondo di
una valle lunga e stretta. Le conseguenze di una tale posizione geografica e la mancanza
di relazioni con la valle di Ayas a ponente o con la Valsesia a levante comportano seri
rischi di isolamento, quali si sono già verificati in occasione delle recenti alluvioni, che
comportano gravi problemi di sicurezza.
Impianti di smaltimento dei rifiuti
I rifiuti ingombranti di ogni genere dei comuni della Comunità Walser vengono trasferiti nel
compattatore regionale di Brissogne (discarica Regionale) localizzato sul territorio dei
comuni di Quart, Brissogne e Pollein.
Inquadramento amministrativo
I comuni confinanti sono compresi tra Valle d'Aosta e Piemonte:
a Nord: Gressoney La Trinité,
a Est: Comuni di Riva Valdobbia e di Rassa in provincia di Vercelli,
a Sud: Gaby,
a Ovest: Brusson e Ayas.
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Inquadramento geologico
L’area interessata dal progetto di PUD si trova sulla destra orografica del Torrente Lys e il
l progetto di PUD si sviluppa in un settore di fondovalle ai piedi del versante destro della
valle principale, sul margine esterno dall’ampia piana alluvionale del Lys, dove questa si
porta a ridosso del ripido versante vallivo, a modellamento glaciale e gravitativo.
L’area, posta in prossimità di alcuni fabbricati storici e della strada regionale, si presenta
prativa e in gran parte pianeggiante, o leggermente depressa rispetto all’adiacente viabilità
regionale, con lieve pendenza generale da nord verso sud. Verso ovest il terreno sale
gradualmente verso il settore di transizione col versante vallivo, fittamente boscato e a
copertura detritica.
Nell’area non affiora il substrato roccioso, costituito da gneiss della Zona Sesia-Lanzo, con
il quale non si prevedono interferenze, vista la sua profondità al di sotto dei depositi
alluvionali che riempiono la valle. Questi ultimi sono costituiti da una sottile copertura di
terreno vegetale e eluvio-colluviale e da depositi prevalentemente sabbioso-ghiaiosi legati
alle alluvioni del Lys.
Per quanto riguarda l’assetto idrogeologico, i dati relativi alla quota della falda nel pozzo di
Dresal, posto circa 300 m a sud-est dell’area, indicano che la stessa si trova in condizioni
ordinarie a circa 10 m dal piano campagna. E’ però probabile che in caso di forti
precipitazioni e di piene del Lys essa si collochi a livelli più superficiali. Durante l’evento
alluvionale del 2000 i locali seminiterrati (circa 2-2,5 m dal piano di campagna) dei
fabbricati della zona sono stati interessati da allagamenti. L’idrografia superficiale é
caratterizzata dalla presenza dell’importante canale collettore che corre subito a monte
della strada regionale e che raccoglie le acque provenienti dal versante a partire da
Tschemenoal fino nei pressi di Bino, dove si immette nel Lys. Lungo il versante non sono
presenti significative linee di impluvio che insistano sull’area in esame, ma è da
preventivarsi un significativo apporto diffuso per ruscellamento in caso di forti e prolungate
precipitazioni.
Fenomeni di dissesto
Il settore è stato pesantemente colpito dall’evento alluvionale del 2000, quando il Lys è
fuoriuscito dagli argini a valle del ponte di Steimatto e ha ampiamente alluvionato la piana
di Sendre-Dresal. L’area di intervento è stata marginalmente interessata dai flussi
incanalati lungo la strada regionale, che l’hanno raggiunta con battente d’acqua limitato a
ridotta energia (deposito di materiali limosi). Gli eventi descritti hanno portato alla
delimitazione di questo settore in fascia di cautela Ic-B a media pericolosità degli ambiti
inedificabili per inondazione (art. 36 della L.R. 11/98), nel quale non può essere prevista la
nuova edificazione. A seguito dell’evento alluvionale, il settore abitato sulla destra del Lys
è stato protetto da un argine in terra e blocchi lapidei recentemente terminato, che corre al
margine della piana a ridosso della fascia abitata disposta in fregio alla strada regionale.
Tale opera mette attualmente al sicuro il settore di intervento dalle grandi piene del Lys ed
è prevista di conseguenza una variante agli ambiti inedificabili (iter in corso) che renderà il
settore edificabile (fascia C), con gli opportuni accorgimenti atti ad evitare danneggiamenti
in caso di effetti marginali a ridotta energia legati agli apporti di versante, alla rete
secondaria e/o ai ruscellamenti lungo la strada regionale.
Il settore risulta interessato marginalmente (fascia V3 degli ambiti inedificabili ai sensi
dell’art. 37 L.R. 11/98) da un importante fenomeno valanghivo che percorre il versante a
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sud dello stesso (canalone di Steischlag), del quale bisognerà tenere debito conto nella
progettazione delle opere (necessario studio di interferenza valanghiva).
L’area non risulta interessata da dissesti per frana e ricade in fascia F3 a bassa
pericolosità ai sensi dell’art. 35 della L.R. 11/98.
Aspetti geotecnici
I terreni in precedenza descritti non pongono in linea di principio particolari problemi per
l’edificazione: sarà in ogni caso necessario prevedere un’adeguata campagna
geognostica per definire esattamente la stratigrafia, la natura e le caratteristiche
geotecniche dei terreni di appoggio delle opere, comprese le indagini per la
caratterizzazione sismica dei terreni, necessaria alla corretta progettazione strutturale
delle opere.
Parametri di larga massima e cautelativi :
Peso di volume sopra falda
=17 kN/m3
Angolo di resistenza al taglio a volume costante
=30°
Coesione drenata
c'=0 kPa
Un secondo strato è costituito da depositi alluvionali costituiti da livelli ghiaioso-sabbiosi con
sabbia. Le caratteristiche meccaniche dello strato sono le seguenti:
Peso di volume sopra falda
=18 kN/m3
Angolo di resistenza al taglio a volume costante
=34°
Coesione drenata
c'=0 kPa
La realizzazione degli interrati richiede scavi limitati e posti a distanza di sicurezza da
altre infrastrutture (strada regionale, fabbricati adiacenti al lotto) per cui non si
prevedono particolari problemi per il modellamento dei fronti, potrà essere necessario
modellare lo scavo a 45 gradi e il sostegno degli stessi. Si dovrà tenere conto delle
problematiche legate alla possibile, occasionale, presenza di falda al livello delle
strutture interrate, curandone l’impermeabilizzazione e tenendo conto delle sottospinte
idrostatiche.
Considerazioni.
- Il livello di edificazione è stato progettato in rilevato rispetto ai terreni circostanti e alla
strada regionale, in particolare il piano terra degli edifici.
- Sono stati previsti dossi e contropendenze in grado di impedire afflussi dalla strada
regionale o dal collettore in caso di suo intasamento e dal versante verso i locali
interrati. Rispetto agli afflussi di versante è stato previsto un fosso vallo lungo il confine
di monte, con pendenza del deflusso verso sud.
- La bocca di lupo dell’autorimessa interrata è stata rialzata rispetto al terreno.
- È stata prevista la realizzazione di pozzetti per l’alloggiamento di pompe a immersione
negli interrati dell’autorimessa.
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Inquadramento dei valori paesaggisti, naturalistici, architettonici
Sotto il profilo storico la perimetrazione del PUD ingloba un edificio classificato di tipo C
con un’area esterna di tipo F1: si tratta di un fabbricato edificato alla fine del 1800, di
proprietà della famiglia Ferio, e ampliato in due fasi successive; esso presenta le
caratteristiche dei fabbricati nobili dei villeggianti dell’epoca che trasferivano spesso il
gusto architettonico della pianura alle costruzioni alpine: lesene decorative, architravi delle
aperture modanati, aperture numerose e piuttosto ampie. In particolare il nostro edificio
possiede una composizione rigorosa per le tre facciate originarie, mentre presenta
aggiunte giustapposte che ne hanno snaturato in parte la fisionomia, aggiungendo un
terrazzo al secondo piano con accesso dalla zona mansardata e aggiungendo infine un
terzo corpo con copertura a una sola falda orientata a ovest. La prima aggiunta poi non
possiede riferimenti tipologici con la parte originaria nemmeno sotto il profilo dei serramenti
e delle ante oscuranti: infatti la parte aggiunta presenta tapparelle avvolgibili e due
aperture sormontate da archi che non dialogano con le restanti bucature del fabbricato
stesso.
Il Villaggio di Tschemenoal, a nord dell’area di intervento, è un definito da alcuni edifici di
estremo interesse architettonico per coerenza con l’architettura tipica della cultura Walser:
timpano rivolto a mezzogiorno, basamento e primo piano in pietra completamente
intonacata a calce, parte superiore in legno di larice tipo “blockhaus” ovvero a tronchi
sovrapposti con incastri d’angolo di grande tenuta e perfezione, pareti interne di
irrigidimento, balconi con struttura in legno estesi a tutta la facciata meridionale, tavole
orizzontali distanziate nella zona del timpano per porre il fieno a essiccare.
Oppure l’edificio che domina il lato sud orientale del villaggio che è invece integralmente
costruito in pietra e rivestito di intonaco di calce, ma che presenta tipologia architettonica
analoga al fabbricato precedente: ingresso e scala in linea centrale con ballatoio di
passaggio. Questo edificio evidenzia un possibile ampliamento verso est.
La Cappella dedicata alla Madonna delle Grazie e Addolorata fu costruita nel 1749, essa
costituisce un elemento rilevante del villaggio e assieme agli altri edifici costituisce nel
complesso un organismo di elevato valore ambientale e paesaggistico.
La strada Regionale 44 della Valle di Gressoney divide la grande area a prato irriguo in
due parti distinte, a est infatti la zona è conosciuta con il nome di Sendre ed è
caratterizzata dalla presenza di tre importanti edifici di dimensioni ragguardevoli: il primo è
un fabbricato di proprietà della Famiglia Beck-Peccoz, a quattro livelli fuori terra, di cui uno
sottotetto, ed uno interrato caratterizzato da un corpo di fabbrica esteso a forma di “doppio
T” con quattro testate con tetto a due falde raccordate da una copertura con asse est ovest
e muratura portante in pietra; a questo interessante fabbricato si affianca un edificio più
recente, di tipo rurale, con asse nord sud e balcone in legno rigirante con parapetti a tavole
orizzontali. L’edificio principale possiede anche un’esedra meridionale piuttosto
interessante, sul vertice meridionale della quale è collocata una piccola cappella in pietra.
Il terzo edificio posto più a nord tardo ottocentesco, di proprietà della famiglia BeckPeccoz, è caratterizzato da due corpi di fabbrica innestati ortogonalmente tra loro e con
composizione particolarmente composta: una parte neoclassica con composizione aulica e
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nobile in continuità con un corpo con asse est ovest dalla composizione più semplice e con
richiami all’architettura rurale. La parte più nobile offre un asse nord sud con la facciata
ovest, principale, caratterizzata dall’ingresso evidenziato da un balcone piuttosto
aggettante che copre la scala di accesso costituita da tre alzate a emiciclo. L’asse centrale
della facciata ovest presenta in sommità un timpano neoclassico che costituisce anche un
ampio abbaino. L’edificio possiede una cornice accentuata con mensole a stucco.
I tre fabbricati di Sendre si caratterizzano per la presenza di pochi alberi e abbastanza
vicini agli edifici: sono presenti “un’arolla” (un pino cembro) posto ad est del fabbricato
meridionale, una seconda “arolla” a ovest del fabbricato con corpo neoclassico e due
abeti, sul lato est dello stesso fabbricato sono presenti due latifoglie. La limitata presenza
di alberi di questa zona ha permesso il mantenimento di un’estesa area destinata a prato
irriguo e ha garantito nel tempo la conservazione di una straordinaria veduta sul Lyskamm
e sul ghiacciaio del Lys.
Al fabbricato della zona del PUD si associano alcuni alberi d'alto fusto con la chioma
decisamente estesa che impediscono la vista sul Villaggio e limitano la veduta sulle
montagne dell’alta Valle di Gressoney.
La zona è individuata dal P.R.G.C, quale zona Ca3*.
Estratto cartografico della tavola di PRGC
relativa alla Classificazione degli edifici
delle zone territoriali prossime all’area del
PUD: Tschemenoal e Sendre.
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Estratto cartografico della tavola del vincolo paesaggistico ex Legge 1497 relativamente
all’area del PUD Tschemenoal e Sendre. Tutta la zona è inserita nel vincolo paesaggistico
Inquadramento dell’uso del suolo
L’uso del suolo in atto nella zona perimetrata a PUD è unico: prati irrigui; solamente il
fabbricato esistente definito planimetricamente con la lettera “X” presenta un uso del suolo
differente e legato alla residenza.
Estratto cartografico della tavola del PUD relativa all’uso del suolo in atto.
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È possibile affermare che la componente principale del paesaggio e dell’uso del suolo
dell’area a PUD è il prato irriguo, e ciò è dovuto alla scarsa acclività del fondovalle che ha
origine glaciale, ma la cui fertilità è determinata in particolare dai sedimi alluvionali.
A2_ AMBIENTE ANTROPICO NELL’AMBITO INTERESSATO E CONFRONTO CON LA
SITUAZIONE COMUNALE
Analisi della popolazione
La popolazione residente nel Comune di Gressoney Saint Jean al 31 dicembre 2012 è di
815 abitanti con 371 famiglie.
Tschemenoal ha una popolazione di 31 abitanti con picchi di 230 per la presenza di
seconde case.
Interessante risulta l'esame della cosiddetta piramide delle età, riferita alla data del
censimento, che illustra come ad un crollo della natalità nella fascia 15/19 anni sia
corrisposto successivamente un leggero recupero. In ogni caso manca alle giovani
generazioni la capacità di sostituzione di quelle più anziane. Per mantenere la popolazione
numericamente stabile sarà necessario l’apporto di una forte immigrazione.
In questo contesto si inserisce l’iniziativa del PUD del Comune di Gressoney Saint
Jean.
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Analisi delle attività economiche
L'attività economica esercitata dagli abitanti, non necessariamente nel territorio comunale,
si fonda principalmente su tre pilastri: attività manifatturiere, commercio e terziario. Nel
2001 la popolazione attiva risultava di 363 unità e svolgeva le seguenti attività:
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Da detti risultati appare evidente il minimo peso del settore primario, anche se
leggermente maggiore della media regionale.
Di minore impatto risulta il settore secondario/produttivo, basato principalmente sul settore
delle costruzioni.
Il peso maggiore è rappresentato dal terziario privato, sostenuto dalle attività ricettive e dal
commercio. Il commercio ambulante avviene il giorno di giovedì sul parcheggio posto a
levante del capoluogo. L'attività ricettiva alberghiera, della ristorazione e para-alberghiera
è illustrata successivamente. Nel settore artigianale gli insediamenti sono di dimensione
ridotta e distribuiti lungo la strada regionale di fondovalle. Si riscontra una carenza di
disponibilità di aree, coperte e scoperte, ad uso delle imprese edili. Importanti sono anche
le esigenze per l'artigianato del legno.
Ricettività Alberghiera
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Sintesi
Analisi delle limitazioni di tipo antropico all’uso del suolo
Le limitazioni all’uso antropico del suolo in questa parte del territorio Comunale di
Gressoney sono dovute agli ambiti inedificabili individuati e alla morfologia del territorio
tipicamente alpino con versanti molto ripidi e prevalentemente boscati e con la presenza
incombente dei torrenti. La cartografia degli ambiti inedificabili però non pone limitazioni e
consente, con alcune precauzioni che sono state segnalate, di potere procedere
all’edificazione e consentire quindi la residenza alle persone.
Analisi della situazione urbanistico-edilizia
La struttura urbanistica è stata fortemente condizionata dalla forma del territorio e dall'uso
che, nei secoli, e stato fatto di questo territorio. L'economia agricola, che ha sostenuto la
comunità sino a buona parte del secolo scorso, ha strutturato il territorio in un alternarsi di
aree agricole e di insediamenti rurali che da queste aree trovano sostentamento.
Questo fenomeno è più accentuato nel bacino inferiore da Blatta a Steina; nel bacino
mediano da Bosmatto a Perletoa; nel bacino superiore da Chaschstal a Gressoney-LaTrinité. Attualmente le aziende agricole sono distribuite sul territorio in maniera uniforme,
ad esclusione del solo concentrico principale del paese, ove sono del tutto assenti fra le
località di Gressmatto e Dresal. A questa distinzione terminologica corrisponde anche una
distinzione formale: la zona dell'Untertheil corrisponde, nella parte antropizzata, una quota
inferiore, fianchi montani stretti e un fondovalle ridotto.
Dopo lo scalino di Bosmatto la valle si allarga e presenta, nel Mittelheil, molte parti
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pianeggianti o con scarsa pendenza. Risalendo dopo Saint-Jean la piana di fondo valle si
restringe, ,a partire dal Ondro Tschaschtal, nell' Obertheil, sino al nuovo salto di
ObroChaschstal che introduce nella parte più elevata del comune.
I prati ed i pascoli d'alta quota, permettendo il pascolo estivo, hanno generato piccoli
insediamenti la più parte temporanei - alpi - quali, Tschalvrino,Aresh Coll, Valsonier
(Valnera), Albezo, Ontil Loage, Ebielo (Valdobbiola), Cialfrezzo, Scherpie, Hoberg,
Brunnen, Bodma, ecc..
La zona oggetto di P.U.D. è definita sul lato est dalla strada regionale n° 44 della Valle di
Gressoney di sezione 7 metri con un marciapiede piuttosto ampio sul lato orientale della
carreggiata che garantisce il collegamento pedonale con il centro di Gressoney Saint Jean,
luogo dove sono collocati tutti i servizi principali del Comune (Municipio, Chiesa, Scuole,
Farmacia, Ufficio postale, Attività commerciali in genere). Il centro del paese è
raggiungibile a piedi con un percorso di circa 1800 metri percorribili in circa 15 minuti.
La parte settentrionale di Tschemenoal, Villaggio sul quale prevalentemente gravita l’area
destinata a PUD, è servita da un parcheggio pubblico piuttosto ampio (14 posti auto) e da
una Cappella cattolica.
Un unico fabbricato, classificato di tipo C, è presente dentro al perimetro del PUD: si tratta
di un fabbricato edificato alla fine del 1800, di proprietà della famiglia Ferio, e ampliato in
due fasi successive; esso presenta le caratteristiche dei fabbricati nobili dei villeggianti
dell’epoca che trasferivano spesso il gusto architettonico della pianura alle costruzioni
alpine: lesene decorative, architravi delle aperture modanati, aperture numerose e
piuttosto ampie. I particolare il nostro edificio possiede una composizione rigorosa per le
tre facciate originarie, mentre presenta aggiunte giustapposte che ne hanno snaturato in
parte la fisionomia, aggiungendo un terrazzo al secondo piano con accesso dalla zona
mansardata e aggiungendo infine un terzo corpo con copertura a una sola falda orientata a
ovest. La prima aggiunta poi non possiede riferimenti tipologici con la parte originaria
nemmeno sotto il profilo dei serramenti e delle ante oscuranti: infatti la parte aggiunta
presenta tapparelle avvolgibili e due aperture sormontate da archi che non dialogano con
le restanti bucature del fabbricato stesso.
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Le infrastrutture a rete, acquedotto, fognatura, linee elettriche sono presenti nella zona e
quindi gli allacciamenti alle reti sono possibili.
La strada regionale n° 44 della Valle di Gressoney è il collegamento veicolare di tutta la
vallata e l’area sarà principalmente servita da questa arteria; internamente all’area poi
sono previste le linee interne di circolazione.
Il Villaggio di Tschemenoal, a nord dell’area di intervento, è un definito da alcuni edifici di
estremo interesse architettonico per coerenza con l’architettura tipica della cultura Walser:
timpano rivolto a mezzogiorno, basamento e primo piano in pietra completamente
intonacata a calce, parte superiore in legno di larice tipo “blockhaus” ovvero a tronchi
sovrapposti con incastri d’angolo di grande tenuta e perfezione, pareti interne di
irrigidimento, balconi con struttura in legno estesi a tutta la facciata meridionale, tavole
orizzontali distanziate nella zona del timpano per porre il fieno a essiccare.
Oppure l’edificio che domina il lato sud orientale del villaggio che è invece integralmente
costruito in pietra e rivestito di intonaco di calce, ma che presenta tipologia architettonica
analoga al fabbricato precedente: ingresso e scala in linea centrale con ballatoio di
passaggio. Questo edificio evidenzia un possibile ampliamento verso est.
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La Cappella dedicata alla Madonna delle Grazie e Addolorata fu costruita nel 1749, essa
costituisce un elemento rilevante del villaggio e assieme agli altri edifici costituisce nel
complesso un organismo di elevato valore ambientale e paesaggistico.
La strada Regionale 44 della Valle di Gressoney divide la grande area a prato irriguo in
due parti distinte, a est infatti la zona è conosciuta con il nome di Sendre ed è
caratterizzata dalla presenza di tre importanti edifici di dimensioni ragguardevoli: il primo è
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un fabbricato di proprietà della Famiglia Beck-Peccoz, a quattro livelli fuori terra, di cui uno
sottotetto, ed uno interrato caratterizzato da un corpo di fabbrica esteso a forma di “doppio
T” con quattro testate con tetto a due falde raccordate da una copertura con asse est ovest
e muratura portante in pietra; a questo interessante fabbricato si affianca un edificio più
recente, di tipo rurale, con asse nord sud e balcone in legno rigirante con parapetti a tavole
orizzontali. L’edificio principale possiede anche un’esedra meridionale piuttosto
interessante, sul vertice meridionale della quale è collocata una piccola cappella in pietra.
Il terzo edificio posto più a nord tardo ottocentesco, di proprietà della famiglia BeckPeccoz, è caratterizzato da due corpi di fabbrica innestati ortogonalmente tra loro e con
composizione particolarmente composta: una parte neoclassica con composizione aulica e
nobile in continuità con un corpo con asse est ovest dalla composizione più semplice e con
richiami all’architettura rurale. La parte più nobile offre un asse nord sud con la facciata
ovest, principale, caratterizzata dall’ingresso evidenziato da un balcone piuttosto
aggettante che copre la scala di accesso costituita da tre alzate a emiciclo. L’asse centrale
della facciata ovest presenta in sommità un timpano neoclassico che costituisce anche un
ampio abbaino. L’edificio possiede una cornice accentuata con mensole a stucco.
16
I tre fabbricati di Sendre si caratterizzano per la presenza di pochi alberi e abbastanza
vicini agli edifici: sono presenti “un’arolla” (un pino cembro) posto ad est del fabbricato
meridionale, una seconda “arolla” a ovest del fabbricato con corpo neoclassico e due
abeti, sul lato est dello stesso fabbricato sono presenti due latifoglie. La limitata
presenza di alberi di questa zona ha permesso il mantenimento di un’estesa area
destinata a prato irriguo e ha garantito nel tempo la conservazione di una straordinaria
veduta sul Lyskamm e sul ghiacciaio del Lys.
Al fabbricato della zona del PUD si associano alcuni alberi d'alto fusto con la chioma
decisamente estesa che impediscono la vista sul Villaggio e limitano la veduta sulle
montagne dell’alta Valle di Gressoney.
PARTE SECONDA
PROGETTO DI PUD E COMPATIBILITÀ AMBIENTALE
B_ Descrizione delle scelte previste, delle loro motivazioni e delle modalità di
attuazione anche in rapporto a possibili alternative
Si tratta di definire le condizioni urbanistiche esistenti e determinare in dettaglio le
caratteristiche imposte dagli strumenti urbanistici attualmente in vigore presso il Comune di
Gressoney Saint Jean.
Il PUD ha il fondamentale obiettivo di permettere la realizzazione di abitazioni in
edilizia convenzionata per dare la possibilità a giovani coppie, che lavorano a Gressoney
Saint Jean, di stabilire la propria residenza nel comune e dare una prospettiva di crescita
familiare, e quindi demografica al paese, e consentire quindi il mantenimento dei servizi
scolastici all’interno del Comune.
17
Il PUD è di iniziativa pubblica con attuazione privata: è cioè il Comune a farsi
promotore dell’iniziativa di approvazione del PUD e di convenzione con i privati proprietari
dei terreni.
Il Comune si è impegnato nella definizione di un percorso progettuale che
permettesse l’acquisizione di terreni edificabili ad un valore notevolmente inteferiore a
quello di mercato, per garantire la realizzazione di abitazioni “prima casa” (Residenza
permanente o principale) per i lavoratori stabili operanti in comune di Gressoney Saint
Jean e per le loro famiglie. Per questa ragione il Comune si è fatto promotore di un PUD di
iniziativa pubblica che consentirà, nella fase di realizzazione del progetto, l’intervento
diretto di un operatore delle costruzioni e si faccia egli stesso imprenditore e attivo
realizzatore e promotore dell’opera. In questo contesto quindi il costruttore dovrà
acquistare i terreni frazionati dal Comune e procedere alla presentazione del progetto
definitivo per l’istanza del permesso di costruire.
Questa previsione è sancita dal Piano Regolatore che ha previsto un’area specifica
per la realizzazione di edilizia convenzionata nella zona di Sendre (Tschemenoal). Le
indicazioni formulate dall’Amministrazione Comunale hanno privilegiato la tipologia delle
unità douplex affiancate a comporre due corpi bifamiliari e due corpi trifamiliari.
Il Piano Urbanistico di Dettaglio possiede come obiettivo fondamentale quindi la
legittimazione urbanistica, paesaggistica e ambientale di corpi di fabbrica compatti che
permettano l’insediamento di 10 famiglie di 4 persone ciascuna per complessivi 40 abitanti.
Essendo tutto il territorio comunale di Gressoney Saint Jean sotto vincolo paesaggistico il
Piano Regolatore ha previsto che il progetto dell’insediamento fosse definito attraverso un
Piano Urbanistico di Dettaglio per meglio approfondirne i contenuti e soprattutto definire la
possibilità di interventi anche singoli con un permesso di costruire anche limitato ad un
solo corpo di fabbrica. La volontà ovviamente è quella di realizzare un intervento
complessivamente omogeneo con un segno complessivo ed unico.
Tale emergenza, secondo il PRGC vigente, necessita di essere normata attraverso
un P.U.D..
L’area su cui tale edificio si inserisce è inclusa nella perimetrazione del P.R.G.C.
vigente denominata “Ca3*”, la quale comprende al suo interno un solo edificio a residenza
temporanea e soprattutto un ampio spazio verde attualmente a prato irriguo utilizzato per il
taglio del fieno per l’alimentazione dei bovini. L’area è caratterizzata da una parte, quella
più settentrionale, non edificabile (pur mantenendone la capacità edificatoria) per garantire
il rispetto visuale del Villaggio di Tschemenoal.
L’area deve essere completamente attrezzata perché è priva di qualsiasi servizio e
in particolare è priva di parcheggi e di spazi per il ricovero dei veicoli.
L’area in cui insistono le opere in progetto e sulla quale insiste il PUD è già
completamente urbanizzata in riferimento alle opere a rete, internamente all’area mancano
i sedimi per i collegamenti veicolari e mentre le opere di urbanizzazione secondaria
18
(Scuole, presidio sanitario, municipio, biblioteca, microcomunità per anziani, ecc) sono
ubicate più a valle nella zona del capoluogo di Gressoney Saint Jean, il municipio dista
1800 metri dalla zona del PUD: significa che esso è raggiungibile a piedi in circa 15 minuti
(tra l’altro la strada regionale è tutta dotata di marciapiede posto sul lato orientale (sinistra
scendendo da Tschemenoal a Gressoney Saint Jean).
Le relazioni territoriali che questa area del Comune di Gressoney Saint Jean
impone non sono rilevanti: quotidianamente, in inverno, il traffico veicolare è sostenuto
sulla strada regionale per il trasferimento dei turisti nelle zone sciistiche di Gressoney La
Trinité, in estate il trekking e la residenza estiva mantengono elevato il passaggio veicolare
soprattutto nei fine settimana.
La zona Ca3* oggetto di P.U.D. è definita sul lato est dalla strada regionale 44 della
Valle di Gressoney, a nord dalla zona Ae37* del Villaggio di Tschemenoal, a ovest e a sud
da prati irrigui della zona territoriale Eg45 (sottozona definita di ”particolare interesse
agricolo”) quindi da mantenere e valorizzare.
La strada Regionale n° 44 della Valle di Gressoney definisce in modo
estremamente forte la zona, come detto in precedenza, dividendo in modo netto, in due
parti, l’ampia zona foraggera. La strada possiede una carreggiata con sezione media di 7
metri e marciapiede laterale, che in questa zona ha una larghezza di ben 230 centimetri
(tendente quindi alla valorizzazione della passeggiata verso Gressoney Saint Jean). L’area
a PUD è già accessibile ai veicoli con due accessi veicolari e due accessi agricoli: gli
accessi veicolari sono quelli esistenti per il Villaggio di Tschemenoal e per il fabbricato
interno al PUD, gli accessi agricoli sono posti a sud del fabbricato esistente, il primo a
ridosso del fabbricato, il secondo sulla parte meridionale dell’area (esiste comunque un
passaggio diretto dalla strada regionale anche per il terreno di proprietà comunale).
L'accessibilità alla zona è adeguata: il progetto di PUD tende alla razionalizzazione
degli accessi con limitazione, mantenendo due soli accessi veicolari per non incrementare
l’immissione di autoveicoli sulla strada regionale, che in questa zona, definita da un lungo
rettilineo, stimola alla velocità.
La rete delle opere di urbanizzazione, relativa all'approvvigionamento idrico ed allo
smaltimento acque luride, è già esistente e andrà integrata con gli allacciamenti specifici
per i fabbricati in progetto.
L’illuminazione pubblica di questa area è esistente sul lato est della strada regionale
e consente di accedere agli edifici esistenti, una specifica illuminazione viene prevista per
il nuovo insediamento; gli allacciamenti elettrici dei nuovi edifici dovranno avvenire
rigorosamente con cavidotti per evitare linee aeree deturpanti.
19
B1_ Descrizione delle scelte e motivazioni
_Descrizione qualitativa e quantitativa delle scelte del PUD e relativa motivazione
La progettazione del P.U.D. ha tenuto conto delle richieste dell'Amministrazione
comunale e della situazione paesaggistica, ambientale, architettonica ed edilizia esistenti.
L'obiettivo principale del progetto è stato quello di modificare il meno possibile le qualità
paesaggistiche ed ambientali della località e, nel rispetto delle vedute più interessanti e
suggestive, di qualificare gli spazi determinando una possibilità reale di vita continuativa
nel luogo. Con l’Amministrazione si è sviluppata anche la necessità di dotare l’area di
un’autorimessa interrata e di un’area a verde attrezzato, che potrà servire sia ai futuri
nuovi residenti che ai residenti del Villaggio di Tschemenoal e probabilmente anche ai
turisti. Le autorimesse interrate saranno in numero di 11 e dovranno obbligatoriamente
possedere accesso dalla loro parte meridionale per evitare che eventuali esondazioni del
torrente Lys possano raggiungere gli interrati; la bocca di lupo di ventilazione dovrà
essere dotata di una tubazione di diametro idoneo a garantire l’allontanamento di un
eventuale flusso che dovesse raggiungerla.
La realizzazione del parcheggio veicolare sulla copertura dell’autorimessa interrata potrà
garantire idonea sosta agli utenti dell’area verde ed essere utilizzata dagli avventori della
nuova area residenziale, esso prevede un numero di 13 posti auto.
I principi informatori del progetto di PUD sono la sostenibilità ambientale e paesaggistica;
si tratta cioè di dare corpo ad edifici che abbiano consumi molto contenuti e prossimi allo
zero secondo le direttive della Comunità Europea, che prevede che a partire da 2020 gli
edifici debbano avere impatto nullo sull’ambiente perché consumano pochissima energia
(NZEB “near zero energy building”), la Direttiva EPBD recast 2010/31/EU sull’efficienza
energetica negli edifici prevede l’obbligo del raggiungimento di standard energetici elevati
per gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici a partire dal 31 dicembre 2018
e per tutti i nuovi edifici a partire dal 31 dicembre 2020. Il raggiungimento di tale scopo si
ottiene innanzitutto attraverso un involucro dell’edificio molto efficiente, che permetta di
consumare pochissima energia per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda
sanitaria e sia in grado di autosostenersi, anche per i consumi di energia elettrica. Si
dovranno pertanto utilizzare esclusivamente sistemi energetici che utilizzino fonti
rinnovabili, in particolare pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e
sistemi di riscaldamento a bassa temperatura che utilizzino come fonte energetica
biomasse oppure la geotermia con pompe di calore; tali scelte d’obbligo potranno essere
effettuate in sede di approntamento della progettazione definitiva.
Ogni unità abitativa in progetto possiede un posto auto coperto integrato all’abitazione;
per ovviare all’eventuale richiesta di autorimesse interrate e per limitare l’impatto di scavi
estesi per dotare di autorimesse interrate le 10 unità abitative che verranno create, si è
deciso di insediare un’autorimessa interrata comune a tutti gli alloggi a nord dell’area e di
permetterne il raggiungimento pedonale da tutti gli edifici: per questa ragione si rende
necessario lo spostamento del muro di recinzione su strada del fabbricato esistente
definito “X”, ciò permetterà di insediare un marciapiede di 100 centimetri di larghezza che
20
garantirà il collegamento pedonale.
Le abitazioni previste di tipo douplex realizzano volumi compatti e poco disperdenti e
consentono agevolmente l’insediamento di famiglie anche numerose, in quanto sono
garantite tre camere da letto, collocate al primo piano, in ogni unità. Per diminuire l’impatto
ambientale degli edifici è stato scelto di non realizzare spazi interrati, ma di dotare ogni
unità delle quantità minime di spazi accessori che consentono di realizzare una vita
coerente con gli standard attuali: posto auto coperto, piccolo deposito attrezzi accessibile
dall’esterno (per la manutenzione degli spazi verdi), ripostiglio/dispensa sottoscala, spazio
al primo piano destinato al contenimento dei macchinari degli impianti. Al piano terreno è
stata creata una bussola di ingresso che garantisce minori dispersioni termiche e, nel
caso delle trifamiliari, costituisce anche il disimpegno del servizio igienico del piano
terreno. Il corpo scala è stato collocato in prossimità degli ingressi per diminuire lo spazio
destinato ai percorsi e al primo piano esso raggiunge uno spazio centrale sul quale si
aprono tutti gli spazi qui collocati; solamente per le trifamiliari l’accesso al locale
macchinari è stato realizzato passando dalla camera matrimoniale e raggiungendo il
terrazzo che copre in parte il posto auto. Le unità possiedono quindi identica tipologia e
una distribuzione degli spazi molto simile.
In questo modo gli edifici risultano di buona compattezza pur assicurando un certo
movimento dei volumi che garantisce di non avere eccessiva serialità; lo sfalsamento
delle unità è stata una richiesta della Soprintendenza per ridurre l’effetto di eccessiva
linearità e serialità che avevano i fabbricati all’origine del progetto.
Prima di raggiungere la veste definitiva sono state esplorate diverse soluzioni che
permettessero di individuare la soluzione più idonea al paesaggio, alle opportunità
economiche: l’Amministrazione Comunale mi ha consigliato di seguire la direzione delle
unità in linea con spazi verdi dedicati e superfici abitabili interessanti per invogliare le
famiglie alla residenza e alla permanenza nel Comune.
Di seguito vengono mostrate le soluzioni planimetriche via via esplorate che hanno
permesso di raggiungere poi la soluzione finale, la quale ottimizza i percorsi veicolari,
quelli pedonali, e garantisce di limitare l’impatto complessivo dei nuovi edifici sul villaggio
di Tschemenoal. Va ricordato il fatto che i percorsi veicolari sono stati rigorosamente
collocati a tergo della strada regionale, per ragioni di minore impatto e che la struttura “a
pettine” consente gli accessi ad ogni abitazione e garantisce l’integrazione del prato irriguo
esistente con gli edifici. Questa volontà di rendere il più naturale possibile gli spazi non
edificati, integrati con l’ambiente naturale esistente, è stato il principale obiettivo
progettuale, mediato dalle necessità idrogeologiche di creare un ruscello che garantisca
l’allontanamento di acque provenienti dal versante ovest e impedisca che l’eventuale
caduta di qualche sasso raggiunga le abitazioni.
Sotto il profilo architettonico gli edifici si sono progressivamente semplificati, da un punto di
vista costruttivo, per raggiungere l’obiettivo della semplicità costruttiva e del conseguente
contenimento dei costi di costruzione e perseguendo quindi l’obiettivo, posto dal Comune,
di immettere sul mercato della prima casa soluzioni abitative confortevoli, complete e
21
attuali, a costi contenuti e controllati.
Prime elaborazioni
con disposizione
dei fabbricati
compatti o a
schiera
22
Elaborazioni
successive con
cinque edifici
bifamiliari.
Soluzione
prossima alla
definitiva, prima
dell’introduzione
delle
autorimesse
interrate.
23
Riflessioni progettuali sulla
tipologia architettonica da
utilizzare: nei primi
momenti del gesto
progettuale gli edifici
possedevano anche un
terrazzo verde che è stato
in seguito abbandonato per
ragioni di complessità
costruttiva.
Questa soluzione, già
avanzata, aveva un
terrazzo verde. Si può
riconoscere la scelta dei
materiali che privilegia il
legno e l’intonaco
Le soluzioni esplorate sono passate anche per volumi compatti, di tipo condominiale, che
però paiono in contrasto con la tipologia architettonica dominante. Si è teso invece a
privilegiare una soluzione compatta di tipo unifamiliare abbinata, a comporre edifici
bifamiliari oppure trifamiliari (probabilmente quello trifamiliare possiede la connotazione di
schiera con un’accezione parzialmente negativa).
Le costruzioni avranno tessitura prevalente ad intonaco per i basamenti e in legno per le
parti alte con balconi in legno di larice anche per la pavimentazione: l’inclinazione data ai
montanti dei balconi è simile a quella delle case Walser, dove aveva la funzione di mettere
il fieno ad essiccare; il balcone, il tetto a due sole falde, i rivestimenti in legno e l’intonaco
di calce lasciato naturale (di colore giallo paglierino) sono le componenti tipologiche che
possono ricondurre all’idea della casa Walser; la distribuzione interna, la tecnologia
24
costruttiva, la tecnologia impiantistica sono componenti che invece si allontanano dalla
semplicità costruttiva e tipologica dei Walser e avvicinano questi fabbricati alla tecnica
costruttiva attuale.
L’autorimessa è interamente collocata sotto al nuovo parcheggio e possiede una rampa
con pendenza del 13,5% che raggiunge la testa della corsia di manovra: sono previsti 11
box auto. La ventilazione sarà garantita dal varco di ingresso e da una bocca di lupo
collocata a sud est ad occupare un posto auto esterno per decentrarla dalla corsia di
accesso all’area settentrionale del PUD e garantire la possibilità di innalzamento dei
cordoli laterali che scongiurino l’ingresso di acqua da dilavamento.
Inserimento planimetrico del progetto sulla ripresa aerea del Geoporta SCT o1 della Regione
Valle d’Aosta.
25
Simulazione con foto-inserimento del progetto ne contesto paesaggistico.
26
Simulazione con foto-inserimento del progetto nel contesto paesaggistico ripresa da est.
27
Simulazione con foto-inserimento del progetto nel contesto paesaggistico ripresa da sud est.
28
Quantificazione
La nuova edificazione risponde alle necessità espresse in premessa.
Sinteticamente i nuovi interventi previsti sono:
A (1,2) – Fabbricato di edilizia convenzionata a prima casa per abitazione permanente
o principale bifamiliare con unità abitative douplex (d1 PRGC); volume complessivo
1124 m³, Sur = 213,68 m².
B (1,2,3) – Fabbricato di edilizia convenzionata a prima casa per abitazione permanente
o principale trifamiliare con unità abitative douplex (d1 PRGC); volume complessivo
1510 m³, Sur = 327,1 m²
C (1,2,3) – Fabbricato di edilizia convenzionata a prima casa per abitazione permanente
o principale trifamiliare con unità abitative douplex (d1 PRGC); volume complessivo
1510 m³, Sur = 327,1 m²
D (1,2) – Fabbricato di edilizia convenzionata a prima casa per abitazione permanente
o principale bifamiliare con unità abitative douplex (d1 PRGC); volume 1106 m³, Sur =
213,68 m²
E – Parcheggio pubblico a raso per 13 posti auto per complessivi 300 m² comprensivi
della strada costituente anche spazio di manovra;
F – Autorimessa interrata privata 11 box auto; volume complessivo 1502 m³, superficie
lorda 293 m²;
G – Area verde attrezzata di tipo pubblico di superficie pari a 277 m².
Volumi complessivi da edificare fuori terra:
1124 m³ + 1510 m³ + 1510 m³ + 1106 m³ = 5250 m³.
Sur complessiva:
213,68 m² + 327,1 + 327,1 + 213,68 = 1081,56 m²
Opere di urbanizzazione
Le opere di urbanizzazione da realizzare sono rappresentate nei grafici di progetto, e
riguardano principalmente: le strade di collegamento interne che inglobano anche i
percorsi pedonali, le adduzioni di acqua e gli scarichi fognari, le linee di allontanamento
delle acque bianche, le linee di fornitura elettrica, i parcheggi privati, il parcheggio
pubblico, l’area verde attrezzata, l’autorimessa privata interrata.
Il collegamento alle reti di distribuzione dell'acquedotto, della rete fognaria e dell'impianto di
illuminazione pubblica e privato, potrà avvenire su indicazioni di una precisa progettazione
esecutiva, seppure descritti in modo sommario nelle tavole prescrittive.
Si riportano le seguenti entità in linea del tutto indicativa:
• superfici delle strade: m² 819;
• aree verdi private: m² 1167
• acquedotto: 157 metri lineari di tubazioni con 6 pozzetti 70x70 e 2 pozzetti da
100x100
• fognatura: 153 metri lineari di tubazione e 6 pozzetti 70x70 oltre a due pozzetti da
100x100 per i collegamenti con la linea esistente che deve essere spostata per fare
sede all’autorimessa interrata ed evitare che la condotta pubblica passi sotto un
29
•
•
•
edificio.
reti acque bianche: 150 metri lineari di tubazione con 10 pozzetti e convogliamento
diretto nel collettore esistente laterale alla strada regionale.
linee elettriche: cavidotti interrati per 153 metri lineari con 6 pozzetti 60x60, 2
pozzetti 100x100 e due torrette/armadi per le linee.
Linea telefonica per la ADSL con 210 metri di cavidotti e linee, t pozzetti di
dimensioni 40x40 e 2 pozzetti 60x60. Per migliorare l’assetto paesaggistico è stato
previsto di eliminare la linea aerea che serve il fabbricato esistente e di collegarlo
con linea nel sottosuolo.
Confronto tra le scelte del PUD e le norme per parti di territorio del PTP (il PRGC di
Gressoney Saint Jean è adeguato al PTP ed è vigente.
Il progetto in oggetto interessa più siti ambientali e precisamente:
1. per quanto concerne la tavola n° 1 del PTP, “Assetto generale”:
il progetto interessa il sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo
integrato (art. 15).
2. per quanto concerne la tavola n° 2 del PTP, “Vincoli paesaggistici e fasce fluviali
del PSFF”:
l’opera in progetto è soggetta ai vincoli:
a. Vincolo idrogeologico;
b. Vincolo di rispetto delle fasce fluviali (ex Legge 431)
c. Vincolo della Legge 1497 (vincolo paesaggistico);
3. per quanto concerne la tavola n°3
del PTP, “Siti, beni ed aree di specifico
interesse e beni culturali isolati”:
l’opera in progetto non si trova nelle immediate vicinanze di siti, beni ed aree di
specifico interesse o beni culturali isolati.
Il progetto è inoltre coerente con
l’art. 20 “Trasporti”, comma 5 del P.T.P..
In particolare:
•
comma 5.f): il progetto prevede la realizzazione di un’area a parcheggio a servizio
della strada e degli abitati.
l’art. 21 “Progettazione ed esecuzione delle strade …….”, comma 1 del P.T.P..
In particolare:
comma 1.f): il progetto prevede la realizzazione di un’area a parcheggio, a margine
della strada comunale, in sede separata dalla piattaforma stradale, a servizio degli
insediamenti limitrofi.
l’art. 24 “Abitazioni”, comma 10 del P.T.P..
30
In particolare: La localizzazione degli insediamenti di nuovo impianto (TR2) di cui al
comma 3, lettera c), è indicata nel PRGC e definita attraverso piani urbanistici di dettaglio,
con il criterio di ottimizzare le connessioni pedonali con le stazioni e le fermate della
ferrovia e delle altre linee di trasporto pubblico o con gli attestamenti di parcheggio e di
dotare i nuovi insediamenti di accessibilità diretta a centri di servizi già esistenti o di
costituirne di nuovi anche con riferimento agli insediamenti preesistenti circostanti.
comma 11
a) la composizione deve essere compatta, con densità edilizia territoriale assimilabile a quella degli
insediamenti tradizionali e comunque non inferiore - di norma - a quella media del comune;
b) il nuovo insediamento deve presentare articolazioni planivolumetriche simili a quelle dei nuclei aggregati
(villes o bourgs) tradizionali; deve inoltre essere dotato di una fascia libera all’intorno, ampia quanto più
possibile, in cui possono essere ricavati spazi non coperti di pertinenza delle abitazioni;
c) ove non diversamente indicato dal PTP, le aree da riservare ai servizi sono destinate prevalentemente a
verde, da ricavare di preferenza nella fascia esterna all’insediamento;
d) le eventuali dotazioni di altri servizi devono essere inserite all’interno dell’insediamento in progetto;
e) le strade di accesso devono rispondere agli stessi requisiti delle strade per l’accesso ai nuclei storici, di cui
all’articolo 21.
Anche in relazione a questo comma il progetto di PUD rispetta il dettato del PTP: la
densità edilizia territoriale è assimilabile a quella degli insediamenti tradizionali
(Tschemenoal); l’articolazione plani volumetrica del nuovo insediamento è simile al
villaggio prossimo. Gli edifici possiedono al loro intorno una fascia libera ampia in cui sono
previsti spazi all’aperto di pertinenza delle abitazioni.
l’art. 33 “Difesa del suolo”, commi 1, 2 e 4 del P.T.P..
In particolare:
• le superfici di terreno denudato per la realizzazione dell’area a parcheggio saranno
rinverdite con essenze arbustive e/o alberi di piccola taglia (comma 2 lettera a );
•
a seguito della realizzazione del parcheggio e quindi di una impermeabilizzazione
dell’area, sono inoltre state definite pendenze del piano viabile idonee al corretto
smaltimento delle acque piovane ed un’adeguata rete di collettamento delle
medesime (comma 2 lettera c e comma 1 lettera g);
L’intervento in oggetto è pertanto coerente con gli obiettivi e le norme cogenti e prevalenti
del PTP.
31
Estratto cartografico del PTP: Assetto generale
Estratto cartografico del PTP: Pericolosità geologica-idraulica
32
Estratto cartografico del PTP: Vincoli paesaggistici.
Confronto tra le scelte del PUD e le disposizioni della Legge Regionale 11/98
L’area del Comune di Gressoney Saint Jean, che è qui oggetto di PUD di iniziativa
pubblica, è una zona territoriale “Ca3*” e in quanto tale il PUD è disciplinato dall’articolo 50
della Legge Regionale 11/1998.
Il dettato dell’articolo 50 della Legge Regionale 6 aprile 1998 n° 11, che attiene ai PUD di
iniziativa pubblica, è stato integralmente rispettato; è stata inoltre integralmente rispettata
la Delibera di Giunta Regionale n° 2514 del 26 luglio 1999 che precisa i contenuti e gli
elaborati del PUD.
Confronto tra le scelte di PUD ed il PRGC
Le scelte di PUD ricalcano fedelmente le indicazioni previste nel piano vigente in
quanto esso prevede che per l’area definita Ca3* siano previste residenze “prima casa” di
tipo convenzionato.
PRGC vigente
Il piano regolatore vigente definisce Ca3* l’area in esame, vincolata a strumenti di
pianificazione attuativi per la realizzazione di abitazione permanente o principale
esclusivamente per edilizia residenziale convenzionata.
Per quanto attiene all’area su cui insiste l’intervento, l’attuale P.R.G.C. deriva
sostanzialmente da:
VARIANTE SOSTANZIALE GENERALE AL P.R.G.C. DI ADEGUAMENTO ALLA L.R.
11/98 CON APPROVAZIONE
OTTENUTA CON DELIBERAZIONE DI GIUNTA
REGIONALE N. 1874 DEL 22 NOVEMBRE 2013.
Questa area è soggetta a norma dell'articolo 47 tabella C2, delle Norme di Attuazione del
P.R.G. di Gressoney Saint Jean approvato, a ulteriore definizione mediante l’adozione di
un piano urbanistico di dettaglio (P.U.D.) come viene specificato nelle presenti norme
urbanistiche ed edilizie.
Tabella della suddivisione del territorio in sottozone
33
Articolo 47 delle NTA del PRGC
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono indicate le sottozone
di tipo C, ovvero le parti di territorio totalmente inedificate o debolmente edificate da
infrastrutturare, destinate, oltre a interventi di recupero, a ampliamento di
insediamenti.
La tabella C14 sotto riportata definisce e stabilisce i parametri urbanistici
34
Nota (1) Il PUD può stabilire distanze non inferiori a 3,00 m tra edifici posti all'interno della sottozona.
Nota (2)Le destinazioni d'uso di cui all'art. 10, comma 9, lettere a) e b) per i soli interventi di nuova edificazione
possono godere di un incremento della densità fondiaria pari al 100% per gli alberghi propriamente detti (di cui all’art.
10, comma 9, lettera a)) e al 50% per le RTA (di cui all’art. 10, comma 9, lettera b)).
Nota (3) oltre sottotetto mansardato per le destinazioni d'uso di cui alla nota (2)
Nota (4) oltre 3,0 m per la realizzazione di una mansarda abitabile per le destinazioni d'uso di cui alla nota
(2)
Il progetto di PUD prevede una densità fondiaria inferiore a quella permessa per limitare
l’impatto complessivo dei volumi sul paesaggio, esso ha privilegiato un assetto di
abitazioni con tipologia tipo bifamiliare e trifamiliare e non di tipo condominiale per avere
fabbricati complessivamente di dimensioni più ridotte. Le distanze tra i fabbricati seppure
riducibili, sono state mantenute superiori a 10 metri per garantire privacy e una parte a
verde ad ogni abitazione. Queste scelte, indirizzate anche dall’Amministrazione Comunale,
tengono in debita considerazione che l’attuazione del PUD sarà privata, che dovrà essere
possibile l’edificazione anche parziale sotto il profilo cronologico, i fabbricati inoltre
dovevano mantenere semplicità compositiva, richiamare l’architettura del luogo, seppure
riletta in chiave attuale, per mirare ad una corretta integrazione paesaggistica.
35
Estratto cartografico del PRGC vigente
Coerenza con la cartografia degli ambiti in edificabili.
Dall’esame della cartografia per la delimitazione degli ambiti inedificabili, ai sensi
della L.R: 11/98 e della L.R. 01/2005, si evince che:
• sia per i terreni sedi di frane (art. 35 L.R. 11/98),
• sia per i terreni a rischio valanghe o slavine (art. 37 L.R. 11/98),
l’intervento in progetto non ricade in aree vincolate.
Per quanto concerne invece gli ambiti inedificabili per inondazione (art.36), il settore
interessato dagli interventi è inserito in fascia C, e pertanto risulta disciplinato dalla D.G.R.
n. 2939 del 10/10/2008, che ha sostituito la D.G.R. 1968/08.
Per tale fascia, come riportato nella D.G.R. 2939/08, punto C.3) del Capitolo IV
“Terreni a rischio di inondazione e relativa disciplina d’uso” – Fascia C, “è consentito ogni
tipo di intervento edilizio ed infrastrutturale”, previa verifica della compatibilità
dell’intervento con lo stato di pericolosità idraulica determinato dall’evento preso a
riferimento per la delimitazione della fascia stessa.
All’uopo si rimanda all’apposito capitolo 1.11 della presente Relazione.
La compatibilità ambientale è individuata in modo prevalente dalla cartografia degli
ambiti inedificabili: Boschi (Art. 33 LR 11/98), Frane (Art. 35 LR 11/98), Inondazioni (Art. 36
LR 11/98), Valanghe (Art. 37 LR 11/98).
I boschi sono confinati a ovest della perimetrazione di PUD e a distanza di circa 72
metri, sul lato est la distanza è di circa 165 metri: è da ritenere pertanto che l’impatto sulle
zone boscate sia nullo e non sia pertanto necessario acquisire alcun parere a questo
riguardo.
36
Per quanto attiene alle frane tutta l’area ricade in zona verde, di tipo C pertanto e a
bassa pericolosità e pertanto edificabile, è stato possibile verificare che non essendo
assoggettabile a valutazione di impatto ambientale il PUD non necessita dell’acquisizione
del parere del servizio idrogeologico regionale.
37
Per le inondazioni parte significativa del terreno perimetrato a PUD ricade in “area
viola”: si tratta di aree sulle quali esiste ancora un margine di incertezza che le fa
classificare con le stesse precauzioni delle fasce gialle di tipo B che risulterebbero pertanto
inedificabili. Questa condizione è in corso di ridefinizione dal parte del servizio
idrogeologico regionale di concerto con il tecnico geologo incaricato, in quanto, a seguito
degli eventi alluvionali dell’anno 2000, fu realizzato un vallo parallelo al torrente Lys che
permette di contenere le esondazioni eventuali del torrente, anche per il torrente
Ébielobach furono realizzati convogliamenti e gradoni per rallentare la velocità delle acque
e fu realizzato un migliore convogliamento del torrente nel Lys. Queste opere permettono
di garantire che la fascia attualmente di colore viola possa divenire verde e garantire
pertanto la completa edificabilità ai suoli.
Per le valanghe il terreno oggetto di PUD è interessato da valanghe dal versante
occidentale definito Steischlag: la valanga che scende da questo versante interessa in
fascia verde a bassa pericolosità la parte meridionale del terreno.
38
COERENZA CON LA CARTOGRAFIA DELLE AREE BOSCATE E DEL VINCOLO
IDROGEOLOGICO.
Per quanto concerne infine:
• la cartografia relativa alle aree boscate (art. 33 L.R. 11/98),
• la cartografia relativa al Vincolo Idrogeologico (L. 3267/23),
l’intervento in progetto non ricade in aree vincolate.
CONGRUENZA CON LE LINEE DI INTERVENTO IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO
e con il programma di previsione e prevenzione dei rischi idraulici e geologici.
Il progetto in esame,
riguardando una zona non ricompresa nelle aree a pericolosità bassa, media o alta
per rischio geologico, conformemente con quanto riportato nel capitolo
“Regolamentazione dell’uso del suolo” delle Linee di intervento in esame (per la
parte idraulica è necessario attendere la revisione cartografica degli ambiti
inedificabili relativi all’articolo 36 della LR 11/98 per inondazione);
non rivestendo carattere di intervento strutturale (opere di contenimento e/o
controllo dei dissesti), conformemente con quanto riportato nell’omonimo capitolo
delle Linee di intervento in esame;
non rivestendo carattere di infrastruttura viaria di attraversamento o interferente con
corsi d’acqua, conformemente con quanto riportato nell’omonimo capitolo delle
Linee di intervento in esame;
risulta pertanto coerente con le disposizioni vigenti in materia di difesa del suolo e di
previsione e prevenzione dei rischi (idraulici) e geologici.
39
CONGRUENZA CON IL PIANO REGIONALE DI TUTELA DELLE ACQUE
L’intervento in progetto risulta congruente con le disposizioni generali, le azioni e le misure
di tutela delle Norme di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque della Regione
Autonoma Valle d’Aosta.
In particolare:
titolo I “Disposizioni generali”:
• non essendo in prossimità di corpi idrici, non ne pregiudica l’equilibrio ambientale;
• non interferisce né con acque superficiali, né con acque sotterranee, in quanto le
•
opere di fondazione previste per i fabbricati e per il blocco interrato ad autorimessa
dovrebbero essere lontane dall’intercettare falde acquifere sotterranee;
determina un utilizzo della risorsa idrica potabile in linea con gli usi previsti nelle
aree ad insediamento residenziale;
• non determina utilizzi della risorsa idrica diversi dall’uso potabile;
titolo II “Classificazione dei corpi idrici regionali e delle aree a specifica tutela”:
• non interessa aree sottoposte a specifica tutela della risorsa idrica (art. 15), aree
sensibili (art. 16), aree vulnerabili da nitrati di origine agricola (art. 17), aree
vulnerabili da prodotti fitosanitari (art. 18), zone di protezione e aree di salvaguardia
delle acque destinate al consumo umano (art. 19), aree di salvaguardia delle acque
minerali e termali (art. 20);
titolo III : “Obiettivi e indirizzi programmatici”:
• non muta la qualità ambientale dello stato della acque (art. 22);
• insistendo su di un’area ricompresa nel sistema insediativo tradizionale,
sottosistema a sviluppo integrato del PTP, non ricade negli indirizzi programmatici
di cui all’art. 20.
titolo IV : “Azioni e misure di tutela”:
• non applicabile per quanto detto relativamente al titolo I.
Stima degli investimenti occorrenti. Presumibili tempi di realizzazione e interventi
ritenuti prioritari.
La stima degli investimenti necessari è stato sviluppato considerando le superfici lorde
commerciali delle varie unità immobiliari e moltiplicando questo valore per il prezzo unitario
stimato in € 1.450,00/m², a questo valore è poi stato stimato il costo necessario per le
sistemazioni esterne a verde e dell’illuminazione e per la realizzazione dei percorsi
veicolari, il costo dell’acquisizione dei terreni, infine è stato sommato il costo di costruzione
delle autorimesse interrate, ai costi di costruzione è ancora stato aggiunto il 5% di
imprevisti. Questo costo è da ritenere netto, privo cioè dei costi di progettazione, che
verranno integrati anche con i costi delle imposte e della prestazione notarile. L’IVA per la
costruzione e per l’acquisizione delle aree, trattandosi di edilizia convenzionata e
finalizzata alla edificazione di prime abitazioni per residenti è stata valutata nella misura
del 4%, per le prestazioni professionali invece l’IVA deve essere mantenuta al 22%.
40
Euro
Piano Economico presunto
A
Valore terreno
A1 IVA 4%
B
Costo di costruzione complessivo
€ 320 000,00
€ 12 800,00
€ 2 276 970,00
B1 IVA 4%
Oneri concessori (compresi nei costi di
C costruzione)
€ 91 078,80
D
Spese notarili iva compresa
€ 40 000,00
E
Oneri finanziari
€ 50 000,00
F
Costi di progettazione
F1 IVA 22%
G
Altri oneri ed imprevisti 5% di B
G1 IVA 4% su imprevisti
Totale spese
RICAVI
RENDIMENTO
€ 0,00
€ 166 400,00
€ 36 608,00
€ 113 848,50
€ 4 553,94
€ 3 112 259,24
€ 3 385 000,00
108,76%
Il quadro sopra esposto determina i costi complessivi comprensivi di imposte e segnala
che si tratta di un’operazione immobiliare per l’operatore da non ritenersi un investimento,
ma che remunera il lavoro di impresa con l’utile d’impresa contenuto nei costi di
costruzione e genera un rendimento contenuto.
Programma cronologico delle fasi attuative.
Con l’Amministrazione Comunale, vista la tipologia di operazione economica proposta si è
valutata la possibilità di permettere all’imprenditore che si aggiudicherà l’operazione di
procedere in due fasi, dando la priorità alla porzione settentrionale del PUD in quanto
comprensiva anche delle autorimesse interrate.
FASE 1
Il procedimento costruttivo potrebbe quindi svilupparsi prima con la realizzazione delle
autorimesse interrate poi con il corpo “C” trifamiliare quindi con il corpo “D” bifamiliare.
Trattandosi poi di costruzioni abbastanza seriali e prefabbricate è possibile ritenere che i
corpi di fabbrica residenziali richiedano un tempo di costruzione contenuto in quanto la
sola struttura in legno di ogni corpo di fabbrica, compresa la struttura di copertura, non
richieda più di due settimane per il suo montaggio. Per la fondazione a platea è da ritenere
che il tempo di realizzazione possa essere stimato in 15 giorni. La prevalenza delle
componenti edilizie è del tipo “a secco”, non richiedono cioè lavorazioni che richiedono
impiego di acqua.
FASE 2
Costruzione dei corpi “A” e “B” che sono collocati a sud dell’area
41
Tempo per l’esecuzione
Il tempo di esecuzione delle opere (con esclusione dell’area verde attrezzata) è di 33 mesi
consecutivi, che risultano da questo ragionamento: il costo di costruzione complessivo
delle sole opere edili, compresi imprevisti, ammonta a €. 2.276.970,00, normalmente si
può considerare nel 40% l’incidenza della manodopera sulle lavorazioni complessive per
cui otteniamo €. 910.788,00 di manodopera, importo che, diviso per il costo unitario di €.
30/h lavorativa, genera un monte di 30.359,6 ore, numero che ancora diviso per 8 ore
giornaliere conduce a 3794,95 giornate lavorative di una sola persona. Si ritiene
ragionevole avere sempre in cantiere due squadre da tre operai per complessive 6 unità
pertanto i giorni lavorativi necessari ci condurrebbero a 632 giornate lavorative per ogni
operaio; dividendo ancora questi giorni per 230 (giornate lavorative effettive di un anno)
otteniamo che per la costruzione sarebbero necessari 2,75 anni cioè 32,99 mesi che
arrotondo a 33 mesi.
Il permesso di costruire per zone ad altitudine come quella alla quale è collocata la
zona di PUD si attesta secondo la Legge regionale 11 in 54 mesi consecutivi, i quali per la
crisi in atto sono stati allungati di 20 mesi ai sensi dell’articolo 6 della Legge Regionale 5
del 30/06/2014.
I tempi di realizzazione stimati in 33 mesi sono comprensivi anche delle interruzioni
invernali per le lavorazioni esterne.
B2_ MODIFICAZIONI QUALITATIVE E QUANTITATIVE INDOTTE SULL’AMBIENTE
Modificazioni sull’ambiente geologico, geomorfologico ed idrogeologico e relative
misure di mitigazione
Vista la limitata profondità alla quale si spingeranno gli interventi in progetto gli impatti
generati dall’opera sull’ambiente geologico sono principalmente costituiti da effetti sulla
stabilità delle formazioni superficiali durante la realizzazione dell’intervento. Rimane
certamente importante il livello della falda acquifera soggetta a innalzamenti nel corso
della primavera determinati dallo scioglimento della neve dai versanti.
Per quanto concerne gli ambiti inedificabili per inondazione (art.36), il settore interessato
dagli interventi è inserito in fascia C, e pertanto risulta disciplinato dalla D.G.R. n. 2939 del
10/10/2008, che ha sostituito la D.G.R. 1968/08.
Per tale fascia, come riportato nella D.G.R. 2939/08, punto C.3) del Capitolo IV “Terreni a
rischio di inondazione e relativa disciplina d’uso” – Fascia C, “è consentito ogni tipo di
intervento edilizio ed infrastrutturale”, previa verifica della compatibilità dell’intervento con
lo stato di pericolosità idraulica determinato dall’evento preso a riferimento per la
delimitazione della fascia stessa. Nello specifico, eventuali portate idriche potrebbero
entrare nel volume interrato attraverso la griglia di ventilazione dell’autorimessa, sia
attraverso la rampa di ingresso. Premesso che nel dimensionamento delle opere e
42
nell’esecuzione dei lavori si dovranno seguire le indicazioni e le prescrizioni contenute
nella relazione geologica e geotecnica di progetto, verrà curato il modellamento sia dei
fronti provvisori di sbancamento, che delle scarpate libere definitive della costruzione
dell’autorimessa interrata. Per quanto attiene agli edifici residenziali invece il progetto
prevede un leggero innalzamento della giacitura dei fabbricati rispetto al profilo esistente
della strada regionale in modo da evitare che l’acqua eventualmente presente per
esondazione non raggiunga i fabbricati, i quali peraltro, sono già protetti dal collettore
realizzato sulla parte orientale della strada regionale. Sul lato occidentale dei fabbricati
invece il PUD prevede la realizzazione di un ruscello di dimensioni generose che abbia la
funzione di evitare che l’acqua eventualmente scesa dal versante occidentale possa
raggiungere gli edifici.
Il materiale di risulta sarà stoccato unicamente in luoghi preventivamente concordati onde
evitare che possa influenzare la stabilità delle aree interessate dall’accumulo.
Modificazioni sull’ambiente agro-silvo-pastorale e relative misure di mitigazione
La zona sulla quale insisteranno prevalentemente su aree da sempre destinate alle attività
agricole di fienagione (prato irriguo) le modificazioni indotte dalla futura realizzazione di
fabbricati residenziali saranno mitigate dalla permeabilità generata dalle aree verdi non
separate da recinzioni né da muri lungo il confine occidentale dell’area perimetrata a PUD.
Modificazioni sull’ambiente faunistico e relative misure di mitigazione
In fase di costruzione, gli impatti su questo fattore ambientale sono essenzialmente di
natura secondaria in quanto generati da tutte le operazioni che, prevedendo l'utilizzo di
mezzi meccanici, provocano un temporaneo allontanamento della fauna selvatica,
eventualmente presente, causato dalla produzione di rumori e polveri.
In fase di esercizio, gli interventi previsti non produrranno alcuna modifica del livello
d’impatto già ad oggi esistente, pertanto non si prevede alcun incremento in questa fase.
Modificazioni sull’ambiente antropico e relative misure di mitigazione
L’area verde prevista è a servizio della popolazione, residente e non, che utilizza le
strutture pubbliche e private presenti nella zona.
Le residenze saranno messe in vendita agli aventi diritto come prima casa e ovviamente
come abitazione permanente o principale.
Effetti negativi sulla popolazione si ravvisano unicamente in occasione dello svolgimento
dei lavori (presenza di un cantiere mobile). Si può ritenere che le opere previste dal PUD
abbiano una ricaduta positiva sull’ambiente antropico per la nuova presenza di parcheggi e
di un’autorimessa interrata che potrebbe eventualmente garantire il soddisfacimento del
bisogno di spazi per il ricovero di autoveicoli anche agli abitanti del Villaggio di
Tschemenoal.
Modificazioni sul paesaggio e beni culturali e relative misure di mitigazione
Le opere previste modificano indubbiamente il paesaggio in quanto introducono nuovi
volumi in uno spazio attualmente aperto anche se il fabbricato esistente al centro dell’area
43
perimetrata a PUD, soprattutto a causa delle alberature molto alte, limita la percezione di
spazio ampio e verde. Il progetto delle abitazioni è stato accuratamente pensato per
arretrare gli edifici dalla strada portando i percorsi veicolari paralleli alla strada regionale e
per non occultare la percezione del Villaggio di Tschemenoal. Gli edifici nel percorso
veicolare oppure pedonale verso Gressoney la Trinité non nascondono il Villaggio, non
incidono sulla percezione visiva del Lyskamm; le norme tecniche di attuazione
impediscono la messa a dimora di alberi di alto fusto per cui anche la limitazione visiva
sulle montagne è scongiurata.
L’intervento propone un carattere omogeneo utilizzando materiali della tradizione
costruttiva Walser: i materiali utilizzati per la realizzazione degli edifici sono
essenzialmente tre: intonaco di calce, legno di larice e lamiera di alluminio verniciata di
colore grigio pietra e montata con il sistema della doppia aggraffatura che garantisce la
corretta integrazione dei pannelli fotovoltaici. Le teste di camino verranno rivestite con lo
stesso materiale di copertura.
I beni culturali definiti dalla cappella dedicata alla Madonna delle Grazie e all’Addolorata,
dal suo piccolo campanile non verranno assolutamente influenzati dai nuovi edifici previsti
in quanto la cappella è defilata dalla vista dalla strada. Grazie alla limitata emergenza di
tutti gli elementi compositivi (strutture, vegetazione, corpi illuminanti, pavimentazioni) gli
edifici “documento” della zona non risultano privati della loro armonia e della loro memoria.
Il passaggio ad altezza d’uomo sui limiti dell’area consente di apprezzare che l’impatto sul
Villaggio di Tschemenoal è sostanzialmente nullo.
Rimane da precisare che in tutto il territorio regionale la cartellonistica di indicazione e la
segnaletica stradale sono sempre scarsamente armonizzati con l’ambiente, spesso
inducono ad errore e limitano in modo estremamente incidente la percezione delle
bellezze paesaggistiche pertanto anche la cartellonistica stradale dovrà essere ripensata
in questa ottica.
44
PARTE TERZA
RELAZIONE DI SINTESI
Il PUD persegue nel complesso i seguenti obiettivi:
• Il PUD ha il fondamentale obiettivo di permettere la realizzazione di abitazioni in edilizia
convenzionata per permettere a giovani coppie che lavorano a Gressoney Saint Jean di
prendere residenza nel comune e dare una prospettiva di crescita familiare, e quindi
demografica per il paese, e consentire quindi il mantenimento dei servizi scolastici
all’interno del Comune.
• Il PUD è di iniziativa pubblica con attuazione privata.
• Realizzare dieci nuove abitazioni con un posto auto coperto per ogni unità e un posto
auto scoperto, nessun volume esterno all’edificio.
• Realizzare 11 autorimesse interrate concentrate nella zona settentrionale dell’area
perimetrata a PUD dove la Soprintendenza impose di non collocare alcun manufatto
emergente dal suolo per rispettare la visuale sul Villaggio di Tschemenoal.
• Legittimare urbanisticamente la futura realizzazione di un’area pubblica a verde
attrezzato.
Rispetto alla situazione ambientale esistente
Il patrimonio ambientale esistente viene integrato da nuovi edifici necessari alla comunità
di Gressoney Saint Jean, senza che questi interferiscano in modo significativo con le
preesistenze ambientali e paesaggistiche, in particolare. Il PUD mantiene elevata la
visibilità degli edifici “documento” e “monumento” del Villaggio di Tschemenoal.
Rispetto alla legislazione vigente
L’area del Comune di Gressoney Saint Jean oggetto di PUD di iniziativa pubblica è una
zona territoriale “Ca3*” ed è disciplinata dall’articolo 50 della Legge Regionale 11/1998.
Il dettato dell’articolo 50 della Legge Regionale 6 aprile 1998 n° 11, che attiene ai PUD di
iniziativa pubblica, è stato integralmente rispettato in quanto la concertazione con la
Soprintendenza è stata avviata e sviluppata.
È stata inoltre integralmente rispettata la Delibera di Giunta Regionale n° 2514 del 26
luglio 1999 che precisa i contenuti e gli elaborati del PUD.
Il Piano Regolatore ha fatto proprie le volontà dell’Amministrazione Comunale proponente
attraverso l’approvazione del PRGC in variante sostanziale per l’adeguamento al Piano
Territoriale Paesistico.
Coerenza con il PRG e il PTP
In sintesi il PUD di iniziativa pubblica proposto risulta coerente con il Piano Regolatore
Generale e con il Piano Territoriale Paesistico in quanto il Piano Regolatore vigente, al
quale questo PUD fa riferimento, è adeguato al PTP.
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Le scelte di PUD ricalcano fedelmente le indicazioni previste nel piano vigente in quanto
esso prevede che per l’area definita Ca3* siano previste residenze “prima casa” di tipo
convenzionato.
Il piano regolatore vigente definisce Ca3* l’area in esame, vincolata a strumenti di
pianificazione attuativi per la realizzazione di abitazione permanente o principale
esclusivamente per edilizia residenziale convenzionata.
Per quanto attiene all’area su cui insiste l’intervento, l’attuale P.R.G.C. deriva
sostanzialmente da:
VARIANTE SOSTANZIALE GENERALE AL P.R.G.C. DI ADEGUAMENTO ALLA L.R.
11/98 CON APPROVAZIONE
OTTENUTA CON DELIBERAZIONE DI GIUNTA
REGIONALE N. 1874 DEL 22 NOVEMBRE 2013.
Questa area è soggetta a norma dell'articolo 47 tabella C2, delle Norme di Attuazione del
P.R.G. di Gressoney Saint Jean approvato, a ulteriore definizione mediante l’adozione di
un piano urbanistico di dettaglio (P.U.D.) come viene specificato nelle norme urbanistiche
ed edilizie.
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ALLEGATI
1. Documentazione fotografica con “navigatore”;
2. Tabella delle quantità caratteristiche degli edifici e dei costi;
3. Tabella delle proprietà dei terreni interessati da PUD e preliminare del piano
particellare per il successivo frazionamento e vendita;
4. Planimetria su foto aerea e simulazioni tridimensionali.
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