Diario di Viaggio in Tibet
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Diario di Viaggio in Tibet
Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Il Tibet, o meglio lo Xizang, come lo chiamano i cinesi, è sempre stato per me un luogo mitico, il misterioso “tetto del mondo”, la meta più desiderata, il paese dei miracoli, del dio vivente, della magia più fantasiosa, per cui, anche se tutti mi avevano detto che stava un po’ diventando simile al resto della Cina, tanto che la mentalità della gente veniva riformata dai quadri e dai tecnici provenienti dal Sichuan o da altre parti della Cina….la mia aspettativa è sempre stata altissima. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Quando poi ho iniziato a vedere l’aspra severità delle montagne, il paesaggio impervio e brullo, i gelidi fiumiciattoli, i piccoli villaggi tibetani sotto un cielo terso e limpido, le lunghe corde con le bandierine di preghiera sventolare al vento… mi sono sentita veramente felice. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa L’arrivo a Lhasa è stato però fisicamente un po’ difficoltoso a causa dell’altitudine, (ben 3700 metri) e della stanchezza accumulata nel viaggio, ma l’emozione di vedere non mi ha fermato e… dopo un breve riposo abbiamo fatto, con il gruppo, una tranquilla passeggiata al Norbulingka, il palazzo d’estate del Dalai Lama. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Il Noburlinga è un vasto complesso formato da basse costruzioni, padiglioni, templi, giardini e boschetti… il tutto voluto dal VII Dalai Lama, tanto che la sua costruzione risale al 1735. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Per nostra fortuna, in questo periodo era in corso una festa in onore di Buddha. La guida inoltre ci ha raccontato che in questa occasione tutti i parchi di Lhasa ed in particolare il Norbulingka, sono affollati di gente che fa il picnic, accampata in tendopoli. Ed in effetti era bello vederli allegri e chiassosi chiacchierare tra loro, suonare musica e cantare… divertirsi pregando e ringraziando la divinità per il dono di esistere. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Dopo un altro breve, necessario riposo per assuefarsi all’altitudine, siamo andati al Jokhang, l’edificio religioso più venerato del Tibet, il cuore della città di Lhasa, quello che viene chiamato, la cattedrale del buddhismo tibetano. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Dopo aver percorso il perimetro esterno del Jokhang, come fanno tutti i fedeli tibetani, siamo entrati nel cortile del tempio, dove le pietre del selciato sono state consumate da secoli di devozione.. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa L’atmosfera era buia, impregnata dell’odore acre del burro di Yak delle candele. La gente accendeva ceri e soprattutto si prostrava a terra con una devozione che ci commuoveva. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Il Jokhang è uno dei templi costruiti dal re Songtsen Gampo, per ospitare le statue di Buddha che le sue due mogli straniere, una cinese e l’altra nepalese, avevano portato in Tibet dalle loro terre. La leggenda dice che il re lanciò in aria il suo anello promettendo di costruire un tempio in qualsiasi luogo fosse caduto. L’anello cadde in un lago e colpì una roccia, dove miracolosamente, apparve uno stupa bianco in segno di buon auspicio. Per le fondamenta, furono poste, attraverso il lago, delle lunghe travi, ma il progetto si rivelò un fallimento.. allora il lago venne riempito con della terra portata da capre e sopra vi fu edificato il Jokhang che poi, nel corso dei secoli, subì ulteriori rimaneggiamenti, ma sempre legati alla struttura iniziale che non cambiò mai. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa L’interno del tempio mi è apparso quasi spettrale, come ho accennato prima, buio, in legno riccamente decorato, un po’ pesante.. con una miriade di altari e altarini con Buddha dorati. Ciò che però mi ha colpito di più è la vita al suo interno.. le persone che hanno fatto di questa struttura il loro luogo di ritrovo, di rifugio.. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Sul tetto poi del Jokhar, la vista è straordinaria, spazia sia sui vasti tetti dorati dello stesso edificio, sia sul Barkhor, la piazza della città, sia sui monti in lontananza, sia infine sul suggestivo Potala.. tutto è spettacolo! Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa E lo spettacolo continua tra la folla nella piazza coloratissima del Barkhor, nella parte vecchia di Lhasa, un quadrilatero cosparso di bancarelle, da cui si diramano piccole viuzze caratteristiche che circondano il Jokhang. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Per i tibetani il Barkhor è il luogo di incontro più frequentato, ed è stato un vero piacere, per noi, unirci alla folla locale, sentirci accettati con simpatia, quasi facessimo parte della loro cultura. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa A onore del vero bisogna anche dire che abbiamo notato con occhi un po’ nostalgici come molte venditrici avessero abbandonato le ricche stoffe dell’artigianato nazionale, per i tessuti artificiali fabbricati a Shangai, o ancora gli utensili di rame sbalzato, di legno scolpito o di cuoio intrecciato, tipici tibetani, sostituiti da oggetti di plastica dai colori chiassosi che tanto piacciono ai cinesi!.. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” -Lhasa Il mattino dopo, con il fiatone e gambe tremolanti siamo saliti al Potala, l’antico palazzo governativo del Dalai Lama, la meraviglia architettonica costruita sul fianco della rossa collina, visibile da tutte le direzioni. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Originariamente era un semplice padiglione dedicato alla preghiera, costruito dal re Songtden Gampo nel VII secolo, dopo il suo matrimonio con la principessa Wen Chang della famiglia imperiale cinese dei Tang… il palazzo venne distrutto nel IX secolo da un incendio, ma fu ricostruito dal V Dalai Lama e poi divenne nel 1645, residenza invernale del capo religioso del Buddhismo. Ci è apparso subito come un’enorme costruzione in pietra, terra e legno, alta ben 1187 metri, una “Versailles in verticale”, divisa in due settori: il Palazzo Rosso e il Palazzo Bianco… comunque tutto il complesso è vastissimo, 1000 stanze, 10.000 cappelle, 200.000 statue e poi corridoi, terrazzi, mausolei, biblioteche, officine… Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Noi abbiamo continuato a salire, con tanta aspettativa nell’animo, respirando a pieni polmoni, l’aria frizzante del mattino, salivamo insieme alla gente locale, ed eravamo stupiti proprio di questo enorme afflusso, già di prima mattina. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Non appena abbiamo varcato la soglia, dove ci guardavano minacciosi i due mostruosi guardiani... Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa ...e siamo entrati nel Palazzo Rosso, che ospita tutto l’apparato religioso (mentre il Palazzo Bianco è quello più propriamente amministrativo e governativo), subito ci siamo sentiti mancare il respiro, credevamo di soffocare, tale era forte l’odore del burro di Yak.. poi pian piano ci siamo abituati. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Abbiamo attraversato bui corridoi, affollati, tanto che ci spingevamo l’un l’altro, respirando quell’aria mefitica di cui Cinesi e Tibetani erano impregnati. Che fatica passare da una stanza all’altra, da una cappella all’altra, salire i gradini dei vari piani, che mi davano l’idea di veri e propri labirinti.. per fortuna ogni tanto qualche terrazzo ci dava la possibilità di un respiro senza tanfo! Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Durante la nostra esplorazione devo però dire che il fascino dei Buddha dorati, dei Mandala tridimensionali, delle cappelle decorate finemente, delle stesse stanze dove viveva il Dalai Lama, ricche di oro e tappeti.. è sempre stato grande. Peccato solo l’atmosfera quasi buia, con poche finestre, certamente per mantenere il calore anche nella stagione più fredda! Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Nel pomeriggio ci siamo spostati a 5 Km da Lhasa per andare a visitare il Monastero di Sera o meglio il Monastero della Siepe di Rose. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” -Lhasa Fondato nel 1400 circa da Jamchen Cioje, un discepolo diretto dal Lama Tzong Khapa, il monastero deve la sua importanza al fatto di essere non solo un collegio dove imparare o trasmettere una conoscenza intellettuale, ma anche un luogo dove è possibile insegnare metodi di meditazione e sviluppo della mente, come pure la loro applicazione pratica. L’atmosfera di questo villaggio monastero, che comprende vari collegi, mi è piaciuta molto. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Nel collegio di Sera Je, che è il più grande, prima di accedere alla sala principale del tempio, siamo entrati nel cortile dei dibattiti, dove gruppi di monaci si interrogavano sui Tantra, più precisamente uno interrogava e l’altro rispondeva. Ciò che è stato per noi interessante e caratteristico è stato il continuo battimano che il monaco interrogato faceva per sottolineare i punti essenziali. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” La nostra guida ha aggiunto che spesso anche l’interrogante batteva le mani in modo plateale, per intralciare l’attenzione dell’esaminando e valutare così la sua concentrazione. Devo dire che ad un osservatore esterno tutto questo spettacolo dava l’idea che, in fondo, i monaci si divertivano in questa pantomima e l’imparare diventava così una specie di gioco! Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Entrati poi nel tempio, lo abbiamo trovato un po’ trasandato, disordinato e quasi abbandonato, ma abbiamo perlustrato ogni angolo: il calderone puzzolente del burro di Yak... Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” ...ci siamo quasi spaventati a contatto con la divinità di Mahakala, il nero signore della saggezza trascendente, grande protettore contro le forze negative.. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Siamo poi saliti, attraverso scale impervie e mal ridotte, sulla terrazza ed abbiamo cercato di abbracciare dall’alto tutto il complesso monastico. Ovviamente dove ci saremmo aspettati di trovare la magia del soprannaturale, le espressioni del potere psichico dei saggi, il misticismo che avevamo captato sia nei monasteri Buthanesi sia in quelli del Ladakh, ci siamo dovuti accontentare di vecchi Lama solitari e giovani monaci, sempre di meno, con chiare fattezze cinesi. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Il nostro viaggio doveva continuare attraverso l’altopiano, per cui il giorno dopo, di buon mattino, siamo saliti su una moderna jeep e lasciata Lhasa, ci siamo diretti, attraverso un sentiero sterrato, verso le montagne. Il sole splendeva luminoso nel cielo costellato di nubi piccole e grasse, simili a pennellate di bianco su una tavolozza blu oltremare. La nostra jeep viaggiava sbuffando mentre i paesaggi spettacolari che scorrevano davanti ai nostri occhi ci impedivano di avvertire buche e scossoni del suolo dissestato. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Abbiamo attraversato villaggi dove i tibetani ci guardavano sorridenti, ma con una certa timida curiosità.. quando ci fermavamo una folla di bambini cinguettanti e qualche donna ci venivano vicino, ci guardavano aspettando in silenzio di ricevere qualcosa, una caramella, un oggetto anche di non valore.. solo per il piacere di avere un dono da noi! Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Siamo così arrivati al Lago Yamdrok Tso, spettacolare, immenso che serpeggiava ramificandosi nella valle, tale da lasciare senza parole. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Eravamo a 4488 metri di altitudine e dall’alto, circondati da monti ancora più alti, respirando quell’aria frizzante, rarefatta e incontaminata, ci sentivamo in Paradiso. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Qui i colori si sprecavano, ogni tanto all’azzurro del lago si contrapponevano anse di verde, tappezzate di fiori gialli e se alzavamo lo sguardo vedevamo il bianco dei ghiacciai incombere su di noi. Il vento era forte, direi irrequieto, tale da appiattire l’erba dei prati, come se fosse la mano di un fantasma invisibile, roteando poi verso di noi e sfiorando, con un gelo pungente, il nostro viso… ma il piacere di camminare senza quasi sentire il proprio peso, con il cuore che accelerava i suoi battiti ci ha portati, piano piano al passo Komba-Là a 4974 metri di altitudine.. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Risaliti poi in jeep, lungo il percorso ci siamo fermati spesso dato che ci affascinavano i Chorten isolati e un po’ in rovina e le case in pietra, abbandonate o rifugio per i pastori.. ci siamo fermati anche nei piccoli villaggi con le case in pietra povere, ma abbellite con rudimentali decorazioni alle finestre, magari anche con delle corna di Yak sulla porta d’ingresso, come benvenuto. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Viaggiando tra questa natura che diventava sempre più aspra siamo arrivati ai piedi di un ghiacciaio a ben 5000 metri, abbiamo toccato la neve che scendeva fino al letto di un fiume.. poi ha iniziato a scendere una fitta pioggerellina che ci ha fatto risalire velocemente sulla jeep e dirigerci verso la cittadina di Gyantse. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Gyantse Da lontano abbiamo subito visto l’imponente costruzione del Forte, lo Dzong del XIV secolo, di un certo effetto scenografico, simile al Potala di Lhasa, posto su una collina, pronto a dominare la città. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Gyantse Dopo aver trascorso una notte gelida in un albergo tibetano, il giorno dopo, a Gyantse eravamo desiderosi di trascorrere una giornata dedicata interamente all’arte e alla cultura buddhista, visitando prima il Monastero di Pelchor Chode e poi il Kumbum, il monumentale Stupa. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Gyantse Visitare il Monastero di Pelchor Chode è stato come entrare in tunnel bui, tetri, trasudanti fredda umidità.. per fortuna la guida previdente ci aveva muniti di piccole torce elettriche che ci hanno dato la possibilità di vedere, nelle varie stanze, le raffigurazioni del Buddha e dei vari Lama, affrescati alle pareti. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Gyantse È stato un percorso quasi al buio, vivacizzato però oltre che dalle nostre torce , anche dalle candele accese e dalle decorazioni in burro di Yak che, come al solito, emanavano un tanfo poco piacevole.. ma ormai eravamo abituati anche a quello! Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Gyantse Sono rimasta comunque veramente impressionata dalla bellezza e dalla ricchezza delle varie statue di Buddha nelle cappelle votive.. Questo monastero inoltre, fatto unico nel Tibet, accoglie monaci appartenenti a ordini diversi della religione Buddhista, ci sono berretti gialli e rossi, cioè monaci seguaci della dottrina del Piccolo Veicolo o del Grande Veicolo, Hinayana e Mahayana.. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Gyantse Dopo il Monastero siamo andati al Kumbum, lo stupa monumentale posto su quattro piani simmetrici, sormontato da una cupola d’oro che s’innalzava come una corona su quattro paia d’occhi, ciascuno dei quali guardava serenamente verso uno dei punti cardinali. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Gyantse Se vogliamo ricordare qualche numero che mi ha impressionato, possiamo dire che il Kumbum raccoglie 112 cappelle, con 27.000 immagini, espressione dell’arte Newari, in cui l’originale dottrina buddhista si fonda con le credenze magiche tantriche originarie dell’India. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Gyantse Per salire i quattro piani, esaminando, di volta in volta le varie cappelle ad ogni piano, abbiamo dovuto mettere a dura prova la resistenza delle nostre gambe e la capacità del nostro fiato.. le scale di legno infatti erano strette e ripide e le varie cappelle non avevano sempre dipinti murali ben conservati, ma le statue erano invece bellissime. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Gyantse Gradino dopo gradino, ansimanti siamo finalmente giunti alla terrazza del tetto, accanto agli occhi severi, ma comprensivi del Buddha, dove la vista sulla città, dominata dal forte, sul monastero sottostante e sulle varie aride montagne in lontananza, era eccezionale e ci ripagava ampiamente della fatica della salita. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Ma il tempo stringeva ed il nostro soggiorno in questa cittadina era terminato. Dopo pranzo siamo partiti alla volta di Shigatse, la seconda città per importanza del Tibet. Il percorso, sempre su strada sterrata, polverosa e dissestata, è durato più di tre ore e forse la stanchezza di vedere troppo aveva momentaneamente rallentato il nostro entusiasmo, guardavamo le brulle montagne attorno a noi come fosse un paesaggio comune, a cui ci eravamo ormai assuefatti… i poveri villaggi, gli stupa isolati e ammaccati dal tempo.. tutto accompagnava il nostro cammino e devo dire che nello scorrere monotono di un ambiente che avevamo più che assimilato, io mi sono anche stranamente assopita. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Verso Shigatse Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Shigatse L’arrivo a Shigatse è stato poi, un po’ sconvolgente perché siamo venuti a contatto con lo spaccato di vita cittadina che sta occidentalizzandosi: barbecue lungo la strada con tavolini dove si frigge e si mangia... ...addirittura un Karaoke all’aperto con cinesi e tibetani che si esibivano con molta serietà ed infine una serie di “case di piacere” a luci rosse che ci hanno non poco sconvolto… ...e poi qui tutti suonavano il clacson senza alcun motivo, suonavano per puro piacere e anche se le auto erano poche, lo strombazzare era veramente assordante e fastidioso. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Ecco perché è stato con vero piacere che, il giorno dopo, abbiamo caricato armi e bagagli sulla nostra jeep, divenuta una specie di casa-mobile, e ci siamo allontanati da questa città, verso il più interessante Monastero di Thasilhunpo un luogo che sarebbe stato veramente suggestivo se non fosse stato contaminato dall’influenza cinese. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Ricordo che mi ha colpito l’ingresso imponente e anche più prosaicamente, la miriade di cani che circolavano intorno tranquillamente, mentre altri se ne stavano sdraiati o ammassati per terra. La guida ci ha allora detto che erano la reincarnazione di monaci che avevano tenuto una condotta di vita disdicevole e non avevano seguito la dottrina di Buddha. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Comunque il Monastero di Tashilhunpo risale al 1447 e per volontà del Dalai Lama divenne la sede di un’importante discendenza, quella dei Panchen Lama. Il titolo di Panchen vuol dire “grande studioso” e fu storicamente attribuito a tutti gli abati del Monastero ed è tuttora la figura, seconda per importanza, dopo quella del Dalai Lama. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Siamo dunque entrati nel vasto complesso monastico, e abbiamo visitato le varie sale, le viuzze, soprattutto le fumanti cucine che sembravano fornaci infernali, degne del Ciclope Polifemo, i bianchi edifici, gli Stupa e sarebbe veramente difficile ricordare tutto quello che abbiamo visto.. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” ...è però rimasta viva l’impressione d’insieme, con le bianche case dei monaci e quelle rosse delle cappelle monastiche... Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Peccato che in questo bel Monastero si sia avvertita, come avevo accennato prima, la mano cinese su tutto: si è pagato all’ingresso, si è pagato per fare foto all’interno, una cifra per ogni cappella e in più il monaco ci ha spiegato che i soldi non andavano al Monastero, ma al governo... un vero ingresso del nuovo business cinese! Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Abbiamo poi lasciato il Monastero di Tashilhumpo con molta malinconia… il viaggio sul “tetto del mondo” era giunto nella sua fase finale e il piccolo gruppo, ormai affiatato, sulla via del ritorno a Lhasa non perdeva occasione di richiedere continue soste, per vedere ancora, per fotografare i fiumi limacciosi, per non dimenticare quei luoghi che tanto sentivamo nostri... Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” ...allora i monti, la strada a buche, il freddo aumentato dal vento… tutto diventava bello. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Ci siamo fermati lungo i torrenti ed abbiamo ammirato persino, come se non li avessimo mai visti, i piccoli, efficienti mulini ad acqua. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Ci siamo anche fermati, più volte a salutare i piccoli tibetani che si affollavano attorno alle nostre jeep e senza alcuna malizia sorridevano felici davanti al dono di qualche caramella. Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” - Lhasa Ma ormai nonostante le soste eravamo arrivati a Lhasa ed abbiamo rivisto la capitale del Tibet con occhi nuovi, abbiamo risentito storie già conosciute, ormai parte integrante del nostro bagaglio culturale e non solo… abbiamo rivisto il maestoso Potala simbolo di questo sofferto paese e abbiamo capito che il Tibet con la sua gente ci era veramente entrato nel cuore ed io spero anche a chi legge questo diario di viaggio! Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” C’è una bella poesia di Kahlil Gigran, un poeta che io amo, che meglio della sottoscritta, riesce a comunicare una grande verità: “Potrete innalzarvi con la fantasia fino alle nubi, e considerarne la sommità, potreste varcare il vasto oceano e mille altri luoghi, ma io vi dico che quando salutate la beltà dell’Aurora e la indicate al vostro vicino, varcate un oceano più vasto!” Diario di Viaggio in Tibet Avventura ed emozione sul “Tetto del Mondo” Dal Tibet con un sorriso
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