Corriere di Romagna - Unindustria Rimini
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UNINDUSTRIA RIMINI Lunedì, 09 maggio 2016 UNINDUSTRIA RIMINI Lunedì, 09 maggio 2016 Stampa Locale 09/05/2016 Corriere di Romagna Pagina 3 1 Tagliatella e piadina per lo Swing Cooking Show 09/05/2016 Corriere di Romagna Pagina 55 2 La Regione frena lo sviluppo di Rimini 09/05/2016 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Pagina 2 3 Due milioni ai bulloni in titanio di Poggipolini 09/05/2016 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Pagina 2 5 Ma sulla via Emilia il patent box ancora non sfonda 09/05/2016 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Pagina 5 7 La società nata a Rimini con marchi internazionali come Moschino... 09/05/2016 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Pagina 6 Massimo Degli Esposti Outlet, l' occasione del Titano 09/05/2016 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Pagina 7 MASSIMO DEGLI ESPOSTI Cocchi, dopo una vita in Carpigiani ora lavora a una hi tech company 09/05/2016 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Pagina 9 FRANCESCA CANDIOLI Finanziamenti, consulenze e uffici: tutti i concorsi che aiutano le startup 09/05/2016 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Pagina 9 ANDREA RINALDI Vyrus, la boutique delle superbike che tutto il mondo desidera 09/05/2016 La Voce di Romagna Pagina 7 9 11 13 15 17 Show business e grandi artisti 09/05/2016 La Voce di Romagna Pagina 11 18 Tradizioni tedesche e romagnole s'incontrano 09/05/2016 La Voce di Romagna Pagina 12 20 L' eccellenza 09/05/2016 La Voce di Romagna Pagina 14 23 Arrivano gli indiani 09/05/2016 La Voce di Romagna Pagina 14 24 Domani Sipario sulla Elmi Ferruzzi 09/05/2016 La Voce di Romagna Pagina 44 25 #Lavorando: via alla campagna social Stampa nazionale 09/05/2016 Affari & Finanza Pagina 8 GLORIA RIVA Anche in bottiglia il dolce non va più 09/05/2016 Affari & Finanza Pagina 21 CHRISTIAN BENNA Piastrelle, la Sassuolo Valley clona se stessa in Tennessee 09/05/2016 Affari & Finanza Pagina 23 EUGENIO OCCORSIO Tortoriello, con energia al vertice di Unindustria 09/05/2016 Affari & Finanza Pagina 25 GLORIA RIVA KFlex, il numero uno degli isolanti punta sull' automotive e sull' oil&gas 09/05/2016 Affari & Finanza Pagina 37 LUIGI DELL' OLIO Imprenditori, per la prima volta cresce l' ottimismo 09/05/2016 Corriere della Sera Pagina 5 ENRICO MARRO L' ex di Ferrari e Confindustria torna al... 09/05/2016 Corriere della Sera Pagina 6 DARIO DI VICO Le scelte di Padoan e l' assist alla 09/05/2016 Corriere della Sera Pagina 15 Nessuno all' altezza E il premier è costretto a rimangiarsi la... 28 30 32 34 36 37 39 Il Premio Campiello si presenta a Villa Necchi 09/05/2016 Il Resto del Carlino Pagina 11 26 ANTONELLA COPPARI 40 9 maggio 2016 Pagina 3 Corriere di Romagna Stampa Locale Tagliatella e piadina per lo Swing Cooking Show Music Inside Rimini, nell' ultima giornata si parla di notte mediterranea per un divertimento di qualità RIMINI. Dopo una notte in consolle e a ballare, cosa poteva esserci di meglio del rifocillarsi con tagliatelle e piadina. Anche questo ha offerto ieri, a cavallo dell' ora di pranzo, Music Inside Rimini. Profumi e suoni nel Villaggio delle Arti grazie all' insolito Swing Cooking Show. Maestro di cerimonie Bengi, il leader dei Ridillo, alla guida di una formazione molto particolare: gli Swingredienti, chiamati a fare da colonna sonora alla realizzazione in diretta di una ricetta a km zero. I n t e r r a d i Romagna la scelta non poteva cadere che sulle tagliatelle. Sul palco, assieme ai musicisti, anche una energica "sfoglina" e Cristian Pratelli, executive chef Summertrade. Tra una sfoglia e un sugo, un siparietto e una cover swing spazio alle comiche incursioni "dietetiche" di Gianni Fantoni e al liscio romagnolo di Mirko Casa dei, accompagnato da alcuni membri della celebre orchestra, e l' ospite speciale Raul Casadei che ha ricordato anche l' altra ricetta romagnola doc, la piada, a cui ha dedicato l' inno "La Pida". Non solo musica. La sala Diotal levi (1113) ospita il convegno "La notte mediterranea: Salento, Riviera romagnola e Ibiza per un diver timento di qualità". Alle 11,30 nella sala Abete si parla di "Ergomusic ergocert & doc". In contemporanea, la sala Cedro, ospita il convegno ". L' attuazione della "direttiva Collecting": elementi critici e prospettive. Sempre nella sala Cedro, a partire dalle 14,30, si parla di "Video e fotodroni: le nuove opportunità volanti". In simultanea, alla sala Tiglio 1, si discute di "Lavoro nello spettacolo: appalti e sicurezza oltre l' articolo 26", Alle 16,30 nella sala Tiglio 2, il convegno "Share culture, coop: condivisione di impresa culturale". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 9 maggio 2016 Pagina 55 Corriere di Romagna Stampa Locale TRENI, FIERA, AEROPORTO La Regione frena lo sviluppo di Rimini Onestamente a me sembra che andiamo indietro invece di andare avanti, come si dice. In passato c' era un treno giornaliero che collegava Dortmund mi pare (e ovviamente Monaco) a Rimini e terminava ad Ancona. Un Espresso, quindi molto economico, da maggio a settembre che tutti i giorni alle 15 circa portava a Rimini i tedeschi per tutta l' estate. Tutti i giorni. Adesso brindano 10.000 persone (IAT, IPT, Unione del prodotto di.., IAM, GNAM..., D i r e t t o r e c o d i r e t t o r e , Presidente, V i c e Presidente, Presidente emerito, CEO, AD...) per due collegamenti con la Germania (Corsini, Gambaccini, Pierini...; Zanetti, Zambianchi, Zambo ni...) probabilmente più di quanti tedeschi questi 2 treni/settimana riusciranno a portare. Quindi diciamo pure: a passo di gambero, Rimini perde quote per varie ragioni, una di queste è essere ingabbiati in una Regione che tratta un' area come quella del riminese e della Riviera alla stessa stregua del turismo dell' appennino. Noi siamo UNA PROMESSA NON MANTENUTA. Lo dimostra "Il" grattacielo. Che intendeva presagire uno sviluppo che non c' è stato in quanto dal 1970 siamo stati ingabbiati in una Regione per cui ogni foglia che si muove a Rimini decide Bologna, e spesso decide come si dice "pro domo sua", visto che esempio su Fiere e Congressi è il nostro principale competitor e si appresta a papparsi la nostra fiera, che fu fatta, come l' aeroporto mi pare, guardando a Milano, quando "Bologna" era una città come le altre e non quelli che decidano cosa va e cosa non va bene per Rimini; e l' aeroporto di Rimini non 20 ma quasi 100 anni fa aveva voli per Milano quando il Marconi dovevano ancora inventarlo! Personalmente credo che il nostro turismo oggi se 40 anni fa non fossimo diventati una specie di feudo bolognese che poi incalza sempre più invece di arretrare "statalizza", verbo passato in disuso credo che varrebbe il triplo oggi. E credo che finchè da un punto di vista amministrativo la Riviera sarà trattata come Capracotta invece di riconoscere uno statuto "particolare", un' eccellenza nazionale come si dice oggi spesso a sproposito, almeno come ricettività, tradizione, numeri, o quantomeno non sarà lasciata libera dai lacci regionali che sono invadenti, opprimenti, onnipresenti, sempre più invasivi noi non avremo futuro. Zobeta Rimini. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 9 maggio 2016 Pagina 2 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale Due milioni ai bulloni in titanio di Poggipolini Un progetto rivolto all' automotive. Il manager: «Benefici per l' indotto e l' occupazione» Tra le quattro pmi che hanno vinto i finanziamenti della fase due di Horizon 2020, una è bolognese. Si tratta della Poggipolini srl, azienda di San Lazzaro con oltre sessant' anni di storia: «L' ha fondata nel 1950 mio nonno Calisto racconta Michele Poggipolini, responsabile commerciale E negli anni '70 abbiamo iniziato a produrre le viti in titanio». Viti che oggi finiscono nei motori di elicotteri, moto da corsa, macchine da Formula Uno e supercar. E presto saranno utilizzate anche per auto molto meno costose, visto che il finanziamento da circa due milioni di euro permetterà all' azienda di produrle a un prezzo competitivo: «Ci stiamo lavorando da quattro anni. Abbiamo voluto permettere ai nostri clienti, come Fiat e Volkswagen, di pensare che la vite in titanio può essere impiegata per volumi più alti e budget più bassi», spiega ancora Poggipolini. Oggi l' azienda impiega 65 dipendenti, ma con questa nuova tecnologia potrebbero aumen tare: «Questa è una nuova linea, va a complementare il nostro prodotto. Possiamo entrare su nuovi mercati e questo farà crescere l' occupazione da noi ma anche nell' indotto». Fino a pochi anni fa, l' impresa lavorava quasi esclusivamente per la Formula Uno, in cui era entrata nel 1984: «Ancora oggi racconta Poggipolini riforniamo tutte le scuderie principali. Nel 2009, l' 80% del nostro business lo faceva la Formula Uno. Ma nel 2010 sono entrate in vigore regole nuove sul contenimento dei costi, come quelle sul limite ai motori da utilizzare in una stagione. In un anno abbiamo perso il 60% del nostro fatturato e abbiamo cominciato a traferire le nostre competenze su altri settori». Settori come l' aeronautica e le supercar, che l' azienda frequentava già, visto che dal 1996 fornisce pezzi per gli elicotteri Agusta e dal 2004 lavora con Ferrari, Lamborghini, Bugatti, McLaren e Porsche. Ma le priorità sono cambiate: «Nel 2015 il fatturato, 12 milioni con un aumento dell' 80% rispetto al 2010, è arrivato al 50% dall' aeronautica, al 35% dall' automotive e al 15% dal motor sport: non solo Formula Uno, ma anche Moto Gp e Le Mans. Il 70% dei ricavi arriva dalle viti critiche in titanio e leghe speciali, l' altro 30% dalle lavorazioni meccaniche». Vincere un finanziamento come Horizon 2020 non è semplice: «Uno può anche avere il progetto più in teressante del mondo, ma se non lo presenta bene è molto probabile che non vinca. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 9 maggio 2016 Pagina 2 < Segue Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale Bisogna scegliere i consulenti più all' altezza per aggiudicarsi il podio: due anni fa Unindustria ci ha presentato un partner molto qualificato, Inspiralia, che è stato fondamentale». Intanto la ricerca prosegue, anche in collaborazione con Eredità Michele Poggipolini, direttore commerciale e business development e nipote di Calisto, il fondatore dell' azienda, nata nel 1950 alle porte di Bologna enti pubblici come il Dipartimento di Ingegneria dell' Università di Bologna: «Per combattere nel mercato, che è molto competitivo, dobbiamo per forza puntare sull' innovazione. Quindi dobbiamo interagire e collaborare con il nostro territorio». Riccardo Rimondi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 9 maggio 2016 Pagina 2 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale Ma sulla via Emilia il patent box ancora non sfonda Solo 636 richieste presentate. Il consulente: «I grandi affari li faranno soprattutto le big» Il Patent box non fa breccia tra le imprese della via Emilia. Il meccanismo della norma che consente di detassare il reddito derivante dall' utilizzo di beni immateriali, tra cui marchi, brevetti e il knowhow, è troppo complesso. E così molti imprenditori dopo un primo tentativo di compilare la domanda hanno preferito rinunciare all' agevolazione. In EmiliaRomagna, stando ai dati dell' Agenzia delle entrate, sono state 636 le richieste inviate su un totale nazionale di 4.498. Un dato che ne fa la terza regione in Italia dietro la Lombardia (1.240) e il Veneto (706). Però se si considera che nell' ultimo anno in regione sono state presentate 2.392 domande all' Ufficio italiano brevetti e marchi e di queste 2.211 sono state registrate, si può ipotizzare che tanti imprenditori o non sono poco informati della novità oppure hanno preferito semplicemente rinunciarvi. Analizzando il report dell' Agenzia delle entrate risulta che la maggior parte delle adesioni a livello nazionale (1.349) proviene da imprese con fatturati tra i 10 e i 50 milioni di euro. I principali beni finiti in patent box riguardano marchi (36%), know how (22%) e brevetti (18%). Un dato che non si discosta molto da quello emiliano romagnolo dove le aziende nella fascia tra i 10 e i 50 milioni di euro sono 199, mentre dai 50 agli oltre 300 milioni di euro sono 175. Son proprio queste ultime le candidate a beneficiare maggiormente della novità. Alcuni analisti finanziari, addirittura, si spingono a prevedere che colossi hi tech come Ima, Datalogic, Bonfiglioli, Coesia, Inter pump, Comer o Marposs, ciascuna con centinaia di brevetti in cassaforte, potranno chiudere i bilanci 2016 con utili in crescita a due cifre solo per effetto del patent box. «Non tutte le aziende possono però usufruire dell' agevolazione spiega Patrizio Pollini, responsabile fiscale dell' associazione professionale Scoa, che segue diverse imprese nelle pratiche di patent box a livello regionale e questo non perché ci sia un limite nella normativa ma per una questione legata ai ricavi. Infatti, il beneficio si produce per chi ha fatturati oltre i 10 milioni e che riesce a stabilire quanto sia il reddito prodotto dallo sfruttamento del loro bene immateriale. Potendolo così detassare». Ravenna Reggio Emilia Rimini Province Bologna Ferrara Forlì Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Per capire meglio come funziona il patent box e il perché in molti casi, a causa della complessità del meccanismo, un' azienda preferisca rinunciare proviamo a fare un esempio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 9 maggio 2016 Pagina 2 < Segue Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale Ipotizziamo che un' impresa con un fatturato da 10 milioni di euro debba il suo 3% allo sfruttamento di un diritto immateriale. Il risultato è che quel bene genera un ricavo da 300.000 euro a cui vanno però sottratti 100.000 euro di costi per il mantenimento e lo sviluppo del diritto. Il totale è 200.000. Una volta estrapolato il reddito, che potrebbe finire sotto agevolazione, bisogna fare altri due passaggi. Il primo consiste nell' individuare le spese di ricerca e sviluppo sostenute in un arco di tempo determinato, il secondo è la definizione di un coefficiente di calcolo, detto «nexus ratio». Qui vanno indicate le spese sostenute per il mantenimento del bene ed eventualmente quelle per l' acquisto da terzi. Se ad esempio in 4 anni un' azienda ha speso 10.000 euro all' anno per ricerca e sviluppo e ha solo questa, il 100% del reddito calcolato rientra nell' agevolazione e verrà abbattuto per una percentuale che oggi è del 40% e nel 2017 del 50%. Se invece si aggiungono anche le spese relative all' acquisto del bene immateriale l' agevolazione sarà la metà. «Un procedimento molto complesso che culmina poi nell' interpello con l' Agenzia delle entrate continua Pollini in cui viene valutata l' effettiva rispondenza della domanda ai requisiti. C' è da dire però che in presenza di un reale valore del diritto immateriale, resta comunque un' opportunità da non sottovalutare». Dino Collazzo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 9 maggio 2016 Pagina 5 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale L' azienda La storia La società nata a Rimini con marchi internazionali come Moschino e Pollini Un' azienda nata nel distretto del tessile riminese che in 30 anni ha saputo conquistarsi piano piano la ribalta e le passerelle, passando per la Borsa e diventando big del luxury conosciuto a Est come a Ovest dell' Europa. Il gruppo Aeffe, oggi sinonimo di Moschino o Pollini, in realtà ha in pancia tanti altri brand e viaggia intorno ai 268 milioni di euro di fatturato (questo l' ammontare dei ricavi consolidati approvati per il 2015, +7% a cambi correnti rispetto al 2014, con Ebitda pari a 19,3 milioni e utili a 1,5). La società romagnola è infatti caratterizzata da una strategia multi marca e annovera nel proprio portafoglio marchi noti a livello internazionale, sia di proprietà (tra cui Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini, Moschino e Pollini appunto), che in licenza (tra cui Jeremy Scott e Cédric Char lier). A fondarla nel 1980 a San Giovanni in Marignano (Rimini) sono i fratelli Alberta (stilista e oggi vicepresidente) e Massimo Ferretti (presidente del gruppo). Un anno dopo Alberta debutterà a Milano con una propria collezione dalle linee essenziali e discrete. Oggi rappresenta il top luxury brand della maison riminese e comprende una collezione di pretàporter, la Demi Couture denominata Limited Edition ed Alberta Ferretti Forever dedicata alla Sposa. La collezione Philosophy nasce invece nel 1984 come linea giovane del brand Alberta Ferretti. Già da alcuni anni la stilista ne ha delegato la direzione creativa affidandola alla direzione di Lorenzo Serafini dall' Autunno/Inverno 2015. Il brand Moschino, fondato da Franco Moschino nel 1983 e fin dagli esordi prodotto e distribuito da Aeffe, è stato acquisito con una quota di maggioranza del 70% nel 1999 e dall' autunno/ inverno 2014 è stato affidato allo stilista americano Jeremy Scott (scelta azzeccata visto che lo scorso febbraio il Wall Street Journal lo ha definito brand chiave della settimana della moda milanese insieme a Prada e Gucci). Tra gli anni '90 e 2000 i fratelli Ferretti cominciano a guardare oltre gli italici confini e a crescere: nel '94 inaugura la propria sede milanese in via Donizetti; di lì a due anni, vengono aperti gli uffici della filiale americana Aeffe Usa e nel 2002 quelli di Aeffe France in rue du Faubourg St. Honoré a Parigi. Nel 2001 viene acquisito Pollini, brand italiano della pelletteria nato nel 1953, affidato alla creatività di Erminio Cerbone nel 2007 avviene Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 7 9 maggio 2016 Pagina 5 < Segue Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale il debutto a Piazza Affari nel segmento Star. Cédric Charlier, stilista belga formatosi a Parigi, lancia la collezione eponima con Aeffe nell' Autunno/Inverno 2012 sulle passerelle parigine. A partire dalla P/E 2017 Cédric Charlier innoverà la propria offerta presentando un' unica collezione che incorpora Main e Pre collection con debutto a New York a giugno 2016. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 9 maggio 2016 Pagina 6 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale Outlet, l' occasione del Titano Borletti lancia un progetto da 100 milioni per riportare il turismo dello shopping a San Marino, ma un referendum può bloccarlo C ento milioni di euro per un investimento che creerà fino a 500 posti di lavoro e un giro d'affari di almeno 200 milioni annui. In un'area, anzi uno Stato, San Marino, dove la disoccupazione è salita al 9% e l'economia ha perso il 25% dal 2007. Eppure il progetto del nuovo outlet «The Market», che da solo potrebbe contribuire al 10% del Pil del Titano e rianimare il turismo di tutto il riminese, Aeroporto compreso, è ostaggio della sindrome Nimby. Il 15 maggio, infatti, i sanmarinesi saranno chiamati a votare per un referendum che mira ad abolire la legge urbanistica che trasforma l'area di Rovereta, dove sorgerà «The Market», da parco a sito commerciale. Dal risultato dipenderà l'avvio dei lavori, che nei piani dei promotori dovrebbero concludersi nel 2019. Il progetto ha finanziatori e sponsor eccellenti: il Gruppo Borletti, con precedenti alla Rinascente e alla parigina Printemps e Dea Real Estate che ha già al suo attivo, tra gli altri, gli outlet di Serravalle, Fidenza e Barberino e un pedigee di tutto rispetto come consulente dei colossi McArtur Glenn e Value Retail. Mercoledì scorso si sono mobilitati tutti, a partire dallo stesso Maurizio Borletti, per spiegare alla popolazione del Titano che «The Market» si candida ad essere un volano d'affari per un territorio vasto almeno come tutta la Riviera. Settantacinquemila metri quadrati di superficie coperta, 100 negozi, un bacino d' utenza, fra residenti e turisti, di oltre 9 milioni di persone. I visitatori attesi ogni anno sono due milioni, ma queste, come i ricavi attesi, sono solo previsioni ricavate dai dati medi degli altri 24 impianti già presenti in Italia. «In realtà spiega il managing partner di Borletti Paolo De Spirt "The Market" ha potenzialità ancora superiori. Sap piamo per esempio che l' Aeroporto di Rimini, prima del fallimento, è arrivato a contare fino a 30 voli giornalieri dalla Russia: si tratta di un turismo finalizzato allo shopping che potrebbe resuscitare con una meta come il nostro outlet. In tutto il mondo, ormai, i grandi poli dello shopping rappresentano di per sé una meta del turismo orga nizzato e infatti molti tour operator russi o asiatici pianificano voli charter dedicati». Dunque il referendum di domenica prossima può rappresentare uno spartiacque per l' economia di tutta l' area e non solo per i 33.000 elettori del Titano chiamati a deciderne le sorti. In caso di vittoria del «no», spiega De Spirt, non esi ste una soluzione B entro i confini di San Marino. «Abbiamo altre ipotesi, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 9 9 maggio 2016 Pagina 6 < Segue Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale per il momento nemmeno prese in considerazione, sempre tra Rimini e Pesaro che è l' unico territorio ancora appetibile per un investimento del genere. Però prosegue De Spirt su "The Market" abbiamo già speso tre anni di lavoro di un team di progettazione di 50 persone; se vincesse il no andrebbe completamente perduto». La location sanmarinese non piace solo al gruppo Borletti. Ancor prima della posa della «prima pietra», infatti, i candidati ad occupare gli spazi commerciali fanno già la fila. In parte per i vantaggi fiscali Iva all'8% per i primi sei anni e al 17% successivamente, contro il 22% in Italia in parte per le potenzialità future. Secondo i piani dei promotori, il primo lotto di 70 negozi (più due grandi superfici per un iper alimentare e per un multimarca) è già prenotato al 50%. Servirà a mettere a punto il brand. «Puntiamo non sul lusso estremo, ma sui marchi del fashion con più spiccata proiezione internazionale. In base ai primi risultati sarà completato un secondo lotto di 30 negozi che assegneremo a chi meglio si inserisce nell'immagine complessiva della nostra realizzazione». E a chi nel Titano parla di ecomostro, mercoledì sera sono stati mostrati progetti avveniristici, curati dagli architetti specializzati dello studio One Works. Massimo Degli Esposti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 9 maggio 2016 Pagina 7 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale Cocchi, dopo una vita in Carpigiani ora lavora a una hi tech company Con la sua Arethé l' ex ad fornisce componenti per Iter e Cern di Ginevra Dicono che la vita cominci a 40 anni. Quella di Gino Cocchi imprenditore, invece, è cominciata abbondantemente dopo la fatidica data della pensione post «riforma Fornero», a 70 anni esatti. Era il 2010 e Areté&Cocchi Technologies, il suo gruppo appena fondato, debuttava sulla scena industriale bolognese con la prima acquisizione. Oggi occupa 350 dipendenti, conta una mezza dozzina di aziende, fattura poco meno di 100 milioni. È un fornitore chiave di sofisticati componenti per l' acceleratore di particelle del Cern di Ginevra, per il progetto sperimentale internazionale Iter, la prima centrale al mondo a fusione nucleare, per i maggiori aeroporti internazionali. Nella vita precedente Cocchi era stato un grande manager. Era salito al comando dell' azienda metalmeccanica bolognese Sassi men che trentenne, poi aveva resuscitato la Cattabriga, e infine pilotato a una nuova giovinezza la «gloriosa macchina da utili» Carpigiani, prima sotto l' ombrello protettivo del fondatore Poerio Carpigiani, poi, dal '90, con il nuovo proprietario Luciano Berti e il suo gruppo Ali. Di quell' esperienza da top manager durata quasi mezzo secolo non ha mai dimenticato una lezione: «Me la diede il vecchio Poerio nel 1971 quando mi consegnò il timone della Cattabriga che aveva appena rilevato dal fallimento. Produceva macchine da gelateria dal 1927 ed era il principale concorrente della sua Carpigiani. La rimetta in piedi, mi disse, mi faccia tutta la concorrenza che vuole, perché altrimenti i miei si convincono di avercela fatta e quello è l' inizio della fine». In Areté Cocchi ha applicato la regola alla lettera. Ogni azienda, pur controllata al 100% dalla holding di Cocchi, ha un capo, una missione, una strategia autonoma e due obblighi: investire in ricerca e sviluppo almeno il 10% dei ricavi e chiudere i bilanci in nero. Al centro, l' azionista Areté&Cocchi Technologies è solo un team di supporto e indirizzo. Si occupa di finanza, controllo di gestione, consulenza sulle risorse umane e sui processi industriali. Per tutto il resto le singole aziende devono arrangiarsi. L' obiettivo immediato è superare la soglia dei 100 milioni di fatturato. «Quando li supereremo, e sarà molto presto, farò una grande festa. Ma fino ad allora, si lavora a testa bassa» dice con un sorriso sbrigativo, lasciando la sede di Confindustria EmiliaRomagna dove ci ha Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 9 maggio 2016 Pagina 7 < Segue Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale ricevuto e dove guida il Comitato internazionalizzazione, per scappare in fabbrica, a Crespellano. Altre due società del gruppo hanno sede nel Ferrarese, un' altra a Bologna, una in Francia e una a Chicago. La «nave ammiraglia» è la Ocem, rilevata dal fallimento a metà del 2011. La divisione Power Electronics, sede a Bologna, è un' eccellenza mondiale negli alimentatori ad altissima potenza; a lei fanno capo le commesse del Cern e quella da 20 milioni per i super magneti che terranno in sospensione magnetica il plasma in fusione nell' Iter in costruzione a Cadarache, in Francia. L' altra divisione, Ocem Airflield Technology deriva dall' acquisizione della divisione di Buini e Grandi specializzata in sistemi di illuminazione per aviazione. Con l' americana Multi Electric, la francese Augier e la Its cinese ha appena ultimato il sistema di guida luminosa a led delle piste dell' aeroporto di Chicago. Sempre Augier è leader mondiale nei sistemi di trasporto a breve raggio dell' energia elettrica ad alta tensione. È anch' essa fornitrice di Cern e ha realizzato l' impianto per il settimo ponte sul Fiume delle Perle, in Guandong. Ancora la startup Priatherm, a Ferrara, produce sistemi di raffreddamento per l' elettronica di potenza, la Algo tex di Bologna iniettori plotters per la stampa dei tessuti e la Ctpack, con i marchi Mopa, Vortex, Otem e Karton, produce fra Ferrara e la Germania macchine automatiche per il soft packaging alimentare e i «frozen desserts». Areté, insomma, è già una mini multinazionale. «Ho deciso di indossare i panni dell' imprenditore spiega Cocchi perché sono convinto che la nostra terra, l' EmiliaRomagna, abbia un potenziale tecnologico immenso e in parte ancora inespresso. Per valorizzarlo occorre mettere assieme le forze, trovando punti di contatto tra saperi che si intrecciano e possono collaborare tra loro. Nella mia testa Areté deve diventare un gruppo elettromeccanico di eccellenze hi tech, specializzate in alcune nicchie di mercato dove essere primi al mondo. Solo così possiamo garantire alle aziende un futuro vincente nella competizione globale e lasciare ai nostri eredi qualcosa in più di quello che abbiamo trovato». MASSIMO DEGLI ESPOSTI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 9 maggio 2016 Pagina 9 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale Finanziamenti, consulenze e uffici: tutti i concorsi che aiutano le startup Startcup e Upidea! accettano progetti innovativi fino a giugno, Cna invece ne ha già premiati cinque Progetti mai visti e aspiranti innovatori cercasi. Sono già due in regione i concorsi appena partiti e dedicati interamente a chi ha una buona idea da trasformare in realtà. A cominciare dalla Star Cup EmiliaRomagna, promossa da Aster in collaborazione con l' università di Modena e Reggio Emilia, che ha scelto il 3 giugno come data ultima per presentare la propria idea di impresa (su www.starcupemiliaromagna.it): ad accedervi saranno i 40 migliori progetti, che poi diventeranno 10 all' evento di premiazione di ottobre a Reggio Emilia. Durante le ultime fasi i partecipanti rimasti presenteranno la propria idea davanti ad una platea di imprenditori, investitori e ma nager, che designerà i tre vincitori. Al primo classificato saranno assegnati 10.000 euro, al secondo 5.000 e al terzo 4.000, e tutti e tre potranno aderire al Premio nazionale per l' innovazione promosso dalla rete degli incubatori di impresa universitari, che quest' anno si terrà a Modena l' 1 e il 2 dicembre. C' è invece tempo fino al 30 giugno per prendere parte ad «Upidea! Startup program 2016». Si tratta di un' iniziativa, promossa a livello regionale dai Giovani imprenditori di Confindustria EmiliaRomagna, che mette in palio un programma di accelerazione di cinque mesi per sviluppare la propria proposta di business; una sede fissa per un anno; supporto nella gestione del prodotto con partner tecnici e laboratori; visibilità; contatti con business angel e matching con un network di circa 8.000 aziende in tutti i settori industriali sul territorio, e altro ancora. Di fatto un aiuto a 360 gradi per le startup che saran no ritenute migliori da una giuria di esperti, chiamata a valutare ciascun progetto secondo il grado di innovatività, sostenibilità economica, qualità e completezza del team. Sarà poi con l'«Investor day», al termine del percorso di accelera zione, che le vincitrici potranno andare alla ricerca di finanziamenti presentandosi, con le loro idee, agli investitori e alle aziende del territorio regionale. Per partecipare occorre presentare la propria candidatura compilando i documenti di sponibili sul sito www.upidea.it. Aperte pure le candidature per il Premio Innovazione R2B di R2BSmau, che si terrà il 9 e 10 giugno alla fiera di Bologna. La prima call termina il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13 9 maggio 2016 Pagina 9 < Segue Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale 27 maggio (candidatura su www.smau.it). Infine c' è anche chi come Cna EmiliaRomagna ha già individuato i giovani imprenditori più innovativi del territorio. Solo una settimana fa è andato in scena «Lampi di ingegno Cna Next» a Forlì: un evento dedicato a cinque storie di successo di startup che ce l' hanno fatta. Come Italdron di Ravenna che in tre anni e mezzo è arrivata ad oltre un milione di euro di fatturato. Francesca Candioli. FRANCESCA CANDIOLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 9 maggio 2016 Pagina 9 Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale Vyrus, la boutique delle superbike che tutto il mondo desidera L' ex Bimota Ascanio Rodorigo assembla a Rimini moto su misura per clienti come Keanu Reeves e Tom Cruise. Nel futuro una scuola di formazione artigiana C ' è u n g a r a g e , s u i c o l l i d i Rimini colpevolmente non segnalato dalle istituzioni nella nostra Motor valley che rompe l' equazione secondo cui in Romagna crescono i piloti, mentre è l' Emilia a fornire loro i motori. Imprenditori da ogni latitudine, Keanu Reeves e Tom Cruise, Lorenzo Bertelli figlio di Miuccia Prada, tutti si inerpicano fino a qua e fanno la fila solo per una cosa: una Vyrus. Un bolide su due ruote dal design aggressivo, che arriva a 300 chilometri orari e che viene pazientemente assemblato a mano e personalizzato in 18 mesi di lavoro. «Noi non facciamo auto tradizionali né di lusso, il nostro veicolo in alcuni casi viene messo in salotto come oggetto d' arte. Il segreto è il posiziona mento filosofico del prodotto», riassume Ascanio Rodorigo, un passato in Bimota come telaista e dal 2002 artefice di questo miracolo meccanico venduto esclusivamente all' estero. I suoi segreti? Customizzazione, artigianalità, passaparola, linee e volumi all' avanguardia: «Confezioniamo moto su misura. Per certi aspetti siamo come un atelier, però a me piace chiamarla bottega», un concetto su cui insiste molto questo 53enne visionario. Tant' è che ha già messo nero su bianco due progetti legati alla sua azienda: «Voglio creare una scuola di formazione professionale di alto livello, oppure di gestione manageriale. Voglio far comprendere ai giovani quale tipo di sforzo e di dedizione ci vuole per creare e condurre un' impresa artigianale come questa rivela vorrei far vedere che c' è un modo di promuovere istruzione e turi smo: se viene un americano qua lo puoi tenere una settimana a vedere come nasce una moto, a "fare le pieghe" sui colli, a mangiare bene. Sulla via Emilia realizziamo gli oggetti più belli del mondo, trovatemi un' altra strada nel mondo con tanta inventiva». E lui di inventiva ne aveva a tonnellate quando, nel l' 8 5, mollò la Bimota, allora in am ministrazione controllata, per aprire la bottega dove forgiava parti speciali per moto da competizione: «Man mano che ci specializzavamo abbiamo cominciato a costruire qualche moto oneoff, cosa che facciamo tuttora. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 9 maggio 2016 Pagina 9 < Segue Corriere Imprese (ed. Emilia Romagna) Stampa Locale Nel 2002 alla Motor Bike Expo di Padova abbiamo portato la 984, il nostro primo modello: eravamo in 3 4 e volevamo fare en gineering per le grandi aziende motociclistiche». Sono rimasti 34 in officina ancora oggi (ma il gruppo di lavoro con designer e consulenti sale a 19) e pure il nome è rimasto quello, appiccicato negli anni al pari della resina che lavoravamo e che li ha ispirati: «"Chiamiamola Vyrus con la y, ci saremo anche ammalati a lavorarla, ma questa moto è una malattia positiva", propose un ragazzo. Gli abbiamo abbinato lo slogan "pura follya tecnologica", che racchiude il microcosmo delle nostre competenze». Da Padova Rodorigo e i suoi ragazzi tornarono a casa con una quantità tale di richieste che decisero di produrla in serie. «Ne facemmo una linea di 5 pezzi poi di 12 e oggi, a distanza di 15 anni, abbiamo realizzato oltre 150 moto. Che sembrano poche, ma, per una piccola bottega artigiana che si prefigge lo scopo di fare veicoli unici, sono numeri importanti». Le Vyrus sono costruite con materiali nobili, telai in carbonio o ergal; ogni singolo componente è lavorato con la macchina utensile, non c' è nulla di industrializzato, solo tecnologia per le moto da gran premio. «Vendiamo a 27.000 euro anche i kit per trasformare in Vyrus le vecchie motociclette: c' è un grosso bacino di utenza ed è un mercato a cui crediamo. Le Vyrus vere e proprie, essendo personalizzate, arrivano a costare anche 100.000 euro. È un prezzo abbordabile, rispetto al valore che hanno e rispetto a una moto da Gp, che può essere venduta a 2 milioni». Vyrus esiste in due serie: i modelli 984, 985 (solo 25 esemplari) e 987, motorizzati Ducati, estremamente leggeri, 150 chili di peso; e il modello 986, con motore Honda, nata per le corse, ma omologata anche per la strada, 145 chili di peso. «Adesso stiamo lavorando sulla terza serie, sarà una moto universale, per girare in pista, per viaggiare o per andare a prendere un caffè. Sarà ancora più all' avanguardia e renderemo la meccanica estrema, il design sarà molto avveniristico, ma senza cadere nel tranello del futurismo». Nascerà però sempre in garage: «Non sono interessato a collaborazioni con fondi. Desidererei avere un partner che avesse rispetto del mio pensiero e desiderio di partecipare a un progetto. In Italia c' è un sapere artigiano che va preservato. E quando vedo gioielli italiani come Loro Piana o la Benelli in mani straniere mi sento triste... ». [email protected]. ANDREA RINALDI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 9 maggio 2016 Pagina 7 La Voce di Romagna Stampa Locale Show business e grandi artisti PRIMA GIORNATA Tantissimi operatori e pubblico di tutte le età all' evento Debutto in grande stileper MUSIC INSIDE RIMINI Innovation, Technology, Light, Sound & Video, prima edizione dell' evento organizzato da Rimini Fiera in collaborazione con APIAS, SILB FIPE, ENA e il patrocinio di Regione EmiliaRomagna e Comune di Rimini che riunisce in un' unica manifestazione l' intero mercato professionale della musica e dello spettacolo dal vivo, con un format unico in Italia. In fiera è accorso sia il mondo business, sia la folta platea del pubblico degli appassionati, dando spazio alle tecnologie luci, audio, rigging, video, design, strumenti musicali, clubbing e a tutte le contaminazioni possibili tra cultura, turismo ed entertainment. Tante novità in Fiera. A cominciare dalla Technology Ex po e i padiglioni Live Technology Show per la presentazione delle tecnologie luci, audio e video di ultima generazione in un contesto dinamico e interattivo pensato appositamente per gli addetti ai lavori, con spettacoli inediti in grado di affascinare anche il grande pubblico. Alla prima serata migliaia e migliaia di giovani e meno giovani hanno affollato i padiglioni per ascoltare star del calibro di Sven Väth, Tale Of Us, Solomun, Len Faki, Jamie Jones, CW/A, Ralf e ancora Kollektiv Turmstrasse, Undercatt, Flavio Vecchi, Lehar, Marco Effe e Margot. Stasera saranno invece sotto i riflettori Ricardo Villalobos, Nina Kraviz, Ilario Alicante, Pan Pot, Recondite, Raresh, Sonja Moonear, Carola Pisaturo, Rame aka Enroll e Da Vid. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 9 maggio 2016 Pagina 11 La Voce di Romagna Stampa Locale Tradizioni tedesche e romagnole s'incontrano BELLARIA IGEA MARINA Gastronomia, musica e balli bavaresi nella "Borgata che danza" La tradizione romagnola è pronta a incontrare a Bellaria Igea Marina il folklore e la gastronomia tedesca: il matrimonio è annunciato tra venerdì 20 e domenica 22 maggio, quando nella città di Panzini si fonderanno la 24^ edizione de "La Borgata che danza" e le celebrazioni di "Meine Romagna", la Festa di Pentecoste promossa da Unione Prodotto Costa, Apt Servizi e tutti i comuni della Riviera. Nel contesto di "Meine Romagna", grande happening di benvenuto dedicato agli ospiti tedeschi, saranno presenti a Bella ria Igea Marina il gruppo musicale "Die Andern und I" e il gruppo folkloristico "Die Vilstaler Ebensbach", provenienti dalla Baviera. Entrambi i gruppi saranno protagonisti nella giornata di domenica e in due festose anteprime: venerdì 20 maggio, alle 20.00 in viale Ennio, l' evento "Wilkommen in Bellaria Igea Marina" proporrà apericena con specialità gastronomiche italiane e tedesche, musica anni '80 e video dj, mentre sabato 21 maggio, nel pomeriggio e in serata, i due gruppi allieteranno le spiagge e i viali pedonali di Bellaria Igea Marina con uno spettacolo itinerante. Il clou è invece in programma per domenica 22 maggio, con l' evento "Das Frühlingsfest in Bellaria Igea Marina": la musica e i sapori tedeschi incontreranno dalle ore 19.00 la tradizione romagnola nei cortili interni, nelle osterie e lungo le strade della Borgata Vecchia, storico insediamento del centro di Bellaria. "La Borgata che danza", festival di strada di musiche della tradizio ne orale, è dal canto suo una delle più apprezzate manifestazioni della "bella stagione" a Bellaria Igea Marina. L' edizione 2016 sarà caratterizzata non solo dall' incontro musicale, culturale, artistico e gastronomico con la tradizione tedesca, ma anche da una particolare attenzione al genere che in Emilia Romagna e in Italia è comunemente chiamato "liscio", che sarà presentato con espressioni provenienti sia dalla nostra Regione, sia dalla Lombardia. Il Festival si tiene nel nucleo storico della "Borgata Vecchia" di Bellaria, nelle vie Ionio e Romea, con l' obiettivo di valorizzare le tradizioni, le musiche e i balli popolari anche nella loro accezione culturale ed aggregativa: a tal fine, vengono promossi annualmente laboratori dedicati ai ragazzi, in contri di approfondimento, lavori di ricerca e promozione della narrazione popolare. Parte integrante della manifestazione, i momenti conviviali ed il coinvolgimento di residenti e turisti presso gli spazi domestici Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18 9 maggio 2016 Pagina 11 < Segue La Voce di Romagna Stampa Locale ed cortili interni delle abitazioni, che per l' occasione si trasformano in osterie sempre molto apprezzate dove le famiglie del posto cucinano cibi tradizionali mentre gruppi di suonatori improvvisano canti e balli; per l' edizione 2016 saranno aperte le osterie "da Magnùl", "da Guiròin", "da Marascòun", "La speranza" e, ovviamente, un' osteria "Meine Romagna" in cui gustare specialità tedesche. Così il Sindaco Enzo Ceccarelli: "A Bellaria Igea Marina la grande Festa di Pentecoste dedicata ai tedeschi sarà valorizzata e nobi litata dal coinvolgimento in una manifestazione, quella della Borgata Vecchia, ricca di tradizione ed autenticità: ingredienti che, da sempre, gli amici tedeschi cercano nella nostra Romagna. Ne è un esempio anche il "liscio", che non a caso abbiamo voluto porre al centro della 24^ edizione della "Borgata che danza". Tutta la città", continua il Primo cittadino, "è pronta a dare il proprio benvenuto agli ospiti tedeschi in un weekend, quello dal 20 al 22 maggio, che sarà contraddistinto anche da altri eventi importanti, come il 23^ Sand Volley targato Kiklos: invito sin da ora la cittadinanza a vivere i tanti momenti di divertimento che la Città di Bellaria Igea Marina ha in serbo per l' occasione, ritrovandoci poi in Borgata per festeggiare insieme. " Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19 9 maggio 2016 Pagina 12 La Voce di Romagna Stampa Locale UN ROMAGNOLO AL MESE L' eccellenza LE NOSTRE INTERVISTE Stavolta niente personaggi. Siamo andati alla scoperta di "Volux", un' impresa di Santarcangelo esempio di livello nazionale nel campo della diagnostica per immagini 3D Questa volta la rassegna "Un Romagnolo al mese" vede protagonista non una persona, bensì Q un' impresa. A Santarcangelo si trova un centro d' eccellenza nel campo della diagnostica per immagini 3D: "Volux". Di cosa si occupa Volux? (Loretta Morolli, Titolare ed Amministratrice) Sono presenti varie realtà nel campo della diagnostica digitale, ma non c' e alcun centro analogo a Volux in quanto noi abbiamo riunito tutta l' innovazione che il mercato attualmente offre, per dare un servizio all' avanguardia davvero completo. La nostra strumentazione rappresenta il top del mercato. A chi si rivolge l' offerta di Volux? Principalmente a odontoiatri, chirurghi orali e chirurghi maxillofacciali, ma anche a otorini, chirurghi estetici, gnatologi, posturologi e fisioterapisti del distretto collo e cranio. L' odontoiatria, come tutti i settori della medicina, sta vivendo la rivoluzione digitale, e non può più prescindere dall' uso di strumenti innovativi. Esistono altri centri come il vostro? (Fabrizio Anelli, Tecnico Ortodontico, Titolare) Esistono molti centri di radiologia, ma il nostro centro e unico in Italia per completezza e peculiarità del servizio offerto. In Europa si trova un centro similare in Spagna, e a livello mondiale ne esiste un altro in Brasile. Insomma, siamo il terzo centro al mondo totalmente dedicato al servizio di radiologia ed imaging 3D del distretto dentomaxillofacciale. Collaborate anche col Servizio Sanitario Nazionale? Certamente. Attualmente collaboriamo con ospedali che hanno i reparti di maxillofacciale, abbiamo rapporti con gli ospedali di Cesena, Cotignola, ed anche Bologna, ma progettiamo di estendere i contatti oltre il nostro territorio, in altre Regioni d' Italia. Il nostro centro e altamente specializzato sul distretto anatomico craniale, e tale specializzazione ci caratterizza. I professionisti che hanno conosciuto il nostro centro si sono appassionati ad esso perche la gamma Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 20 9 maggio 2016 Pagina 12 < Segue La Voce di Romagna Stampa Locale della diagnostica e totale e ciò consente di migliorare la qualità della diagnosi da esprimere. Quali specialisti usufruiscono maggiormente del vostro centro? E' molto apprezzato da dentisti e chirurghi maxillofacciali. Per i dentisti la imaging 3D e preziosa per l' implantologia guidata, che agevola il posizionamento degli impianti nel cavo orale, riducendo notevolmente i rischi di difetti. Per questo credo il centro potrebbe dare nuovo impulso alla tecnica dell' implantologia nel nostro territorio. I chirurghi maxillofacciali possono invece simulare in 3D il risultato estetico di un intervento ricostruttivo. Anche gli otorinolaringoiatri cominciano ad apprezzare la TAC 3D per l' esplorazione delle vie respiratorie e dell' orecchio. Il vostro centro offre anche altri servizi oltre alla diagnostica? Certo. Voglio esprimere un concetto importante. In Volux si e cambiato l' approccio alla diagnostica: la TAC per noi non e un punto di arrivo ma un punto di partenza da cui avviare, ad esempio, un percorso di consulenza polispecialistica con i medici che collaborano col centro, o da cui avviare, altro esempio, la produzione della replica anatomica per la ricostruzione delle parti ossee mancanti. Il nostro centro si avvale della stampa 3D, con cui crea i manufatti ortodontici e/o maxillofacciali da impiantare ai pazienti durante l' intervento chirurgico, ovviamente tutto precedentemente rilevato con la nostra TAC o con lo scanner intraorale. Poi abbiamo partners nazionali ed internazionali con cui collaboriamo a progetti di ricerca. Il nostro centro non e statico, e in continua evoluzione, pronto a rispondere fattivamente alle esigenze ed alle richieste dei pazienti e dei professionisti che si avvalgono della nostra collaborazione, e attento a recepire le news dal mondo della tecnologia. E ora occupiamoci delle vostre apparecchiature. (Nicolò Mario Pistoni, Tecnico di Radiologia medica, Ingegnere Biomedico) La nostra punta di diamante e la TAC Cone Beam VGI EVO, il top di gamma della ditta QR, unica al mondo in grado di produrre l' immagine più ampia possibile per la TAC 3D: 24 cm di diametro x 19 cm di altezza, il primo strumento al mondo in grado di produrre immagini di radiologia dinamica, un filmato non in grafia ma in scopia, bidimensionale, che consente di vedere la funzionalità dell' articolazione mandibolare, della deglutizione e della flesso estensione del rachide cervicale. Altri strumenti sono la TAC Cone Beam HYPERION per aree di piccole dimensioni, lo scanner endorale e lo scanner facciale 3D. Come si evince, una strumentazione completa e ad altissima definizione d' immagine. Siamo partico larmente orgogliosi del fatto che la nostra strumentazione e tutta italiana, a dimostrazione che in moti settori l' Italia e ai massimi livelli. Immaginiamo tutto ciò si traduca in un forte inquinamento elettromegnetico dovuto alle radiazioni. Non e così, il costo biologico del paziente e molto inferiore a quanto si possa pensare perche la nostra TAC emana il 10% delle radiazioni rispetto ad una TAC tradizionale. Quindi: altissima risoluzione, bassissimo costo biologico, molto risparmio in termini di salute. Tanta tecnologia non poteva che esprimersi anche nella gestione amministrativa, ad alto livello d' informatizzazione. (Valentina Tieni, Office Manager) Quando il paziente arriva al box office inizia il viaggio dei suoi dati, che dall' accettazione vengono inviati immediatamente a ogni apparecchiatura presente nel nostro centro; ciò semplifica e velocizza lo scambio delle informazioni: quando i tecnici iniziano il loro lavoro sul paziente, hanno già tutti i suoi dati. Inoltre, al momento dell' accettazione ad ogni pa ziente viene consegnata una password generata nel centro. Dopo aver eseguito gli esami, il paziente può, accedendo al nostro sito ed inserendo la password, prendere visione dell' esito degli esami; la password può dal paziente essere consegnata anche al proprio medico curante, il quale, allo stesso modo, può visionare gli esami eseguiti ed il loro esito. Infine, nel nostro sito internet e possibile verificare la disponibilità per una visita e gestirne direttamente la prenotazione. Nel nostro centro tutto e informatizzato, in questo modo tutto e visionabile dal proprio Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21 9 maggio 2016 Pagina 12 < Segue La Voce di Romagna Stampa Locale ambulatorio o da casa, tutto può essere stampato o memorizzato dal cliente, gestito in piena autonomia, con grande risparmio di tempo. Soltanto i referti del nostro Direttore Sanitario, il Dr. Domenico D' Artista, Medico Radiologo, sono, necessariamente, cartacei. Mentre intervistiamo Valentina entra un cliente, il Dr. Luca Battarra, Medico Chirurgo abilitato all' odontoiatria. Gli chiediamo cosa pensa dell' attività di Volux. Io lavoro e vivo a Rimini e devo dire che avere vicino un centro di questo In alto lo staff di Volux. A sinistra e sopra due esempi del tipo di studio che l' impresa santarcangiolese predispone nella sua attività tipo si sta rivelando un' opportunità straordinaria perche avvalendosi del centro il professionista non deve più acquistare le apparecchiature per il proprio ambulatorio, può svolgere la professione in ambulatori di dimensioni ridotte perche non necessità più dello spazio per le attrezzature, e tutto ciò si traduce in un abbattimento notevole dei costi per i pazienti. Si spende meno, ma si ha maggiore qualità perche la qualità del servizio e al top. Voglio puntualizzare che tutta la tecnologia che si trova in Volux non sostituisce l' abilità e la competenza dei professionisti: si deve essere ben preparati clinicamente per poter usare il digitale, non e un servizio che può essere utilizzato con improvvisazione ed approssimazione. Tuttavia, sono convinto che il futuro abbia già tracciato il percorso, e che Volux lo stia percorrendo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 9 maggio 2016 Pagina 14 La Voce di Romagna Stampa Locale PALAZZO BEGNI Arrivano gli indiani Nella mattinata di mercoledì prossimo, a Palazzo Begni, l' Ambasciata della Repubblica Indiana presenterà il progetto "Enchanting India", organizzato in collaborazione con le Segreterie di Stato agli Affari Esteri e al Turismo. L' iniziativa ha lo scopo di avvicinare i due Paesi attraverso una migliore conoscenza degli aspetti più caratteristici della loro cultura: da una parte l' India, con le sue città e i suoi siti archeologici, i monumenti, le espressioni artistiche tipiche del lontano Oriente e il suo sviluppo nel corso dell' ultimo ventennio; dall' altra San Marino, con la sua testimonianza d i l i b e r t à e d e m o c r a z i a , intimamente legata alle Istituzioni e alle tradizioni millenarie. Alle presentazioni multimediali seguiranno interventi focalizzati sui rispettivi sistemi economici e finanziari; per San Marino relazionerà il Direttore della Camera d i Commercio. Gli interessati a partecipare potranno fare richiesta via posta elettronica all' indirizzo [email protected] m o contattare il numero 0549 88 22 29. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 9 maggio 2016 Pagina 14 La Voce di Romagna Stampa Locale STORIE DI SUCCESSO Domani Sipario sulla Elmi Ferruzzi Domani sera alle ore 21 Maria Cristina Elmi Ferruzzi sarà l' indiscussa protagonista di 'Storie di Successo', il ciclo di incontri condotto dal giornalista Michele Cucuzza che Asset Banca o r g a n i z z a . U n a p r o t a g o n i s t a d ' eccezione dunque, l' imprenditrice proprietaria della Sibeg, vice presidente d e l c d a d e l l ' Espresso, titolare della Europa Pubblicità e presidente degli industriali italiani in Albania. La sua storia comincia con una perdita e lì si sarebbe potuta concludere se non fosse stato per l' ostinazione di un' imprenditrice di razza capace di superare gli ostacoli (e le sofferenze) e rialzarsi dopo la caduta. Una vita dedicata al lavoro nella quale dice di non aver sacrificato né la sfera del privato, quella di mamma, né le tante passioni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 9 maggio 2016 Pagina 44 La Voce di Romagna Stampa Locale ECONOMIA Partita il primo maggio su internet, serve a realizzare uno studio sul lavoro in Italia #Lavorando: via alla campagna social MILANO Una campagna social con lo scopo di realizzare uno studio antropologico basato sul lavoro in Italia, per esaltarne gli aspetti positivi, ma anche le sue carenze. Il tutto attraverso l' invio di foto dal posto di lavoro, pensieri, opere d' arte, fotografie d' autore, racconti, libri e scene cinematografiche sui principali social network. Parte su Face book, Twitter ed Instagram #Lavorando, l' iniziativa inedita rivolta agli utenti della rete chiamati a scegliere immagini, frasi e testi e postarli sulle pagine social, che attualmente si trova tra le tendenze di Twitter . Lavoro come prima preoccupazione del Paese come confermato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella al suo primo discorso a reti unificate il 31 dicembre scorso: "L' occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l' uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie. I l lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani". Le ultime statistiche rilasciate dall' Istat p a r l a n o d a s o l e : a n c o r a u n a v o l t a emergono dati in chiaro scuro sull' occupazione, che confermano il clima di incertezza tra le imprese. "Con questo esperimento che ha il fine di realizzare uno studio socio antropologico afferma Saro Trovato, sociologo e fondatore di Libreriamo vogliamo celebrare il mondo del lavoro partendo dal basso, ovvero dando la possibilità a chiunque di manifestare l' importanza del diritto al lavoro attraverso immagini, aforismi o veri e propri racconti inediti da poter postare sul sito e sui profili social di Libreriamo. Un' iniziativa che lanciamo in vista del 1à maggio ma che vogliamo viva nel corso dell' anno, raccogliendo tutti i vari contributi in un unico contenitore che possa vivere anche fuori la rete, in una mostra dedicata". Nonostante il dato tendenzialmente positivo dell' occupazione (+96 mila occupati), il picco di assunzioni rilevato in gennaio 2016 per effetto degli sgravi, ha lasciato in febbraio il posto ad una frenata legata alla loro sostanziosa riduzione come sostiene Confesercenti. Il dato positivo invece, è rappresentato da un miglioramento, seppur lieve, della situazione dei giovanissimi (che infatti riducono di 2 decimali il tasso di disoccupazione rispetto a gennaio 2016). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25 9 maggio 2016 Pagina 8 Affari & Finanza Stampa nazionale Anche in bottiglia il dolce non va più CALO COSTANTE PER IL MERCATO DELLE BEVANDE ANALCOLICHE. I MARGINI DELLE AZIENDE SI RIDUCONO PER LA GUERRA DEI PREZZI E A QUESTO SI SOMMANO GLI SFORZI DEI GOVERNI PER RIDURRE IL CONTENUTO DI ZUCCHERO [ IL CASO ] Milano L' ultima, in ordine di tempo, è la Gran Bretagna. Il cancelliere George Osborne ha dichiarato guerra all' obesità infantile e la prima battaglia l' ha dichiarata ai produttori di bevande gassate. Se entro il 2017 le aziende di soft drink non avranno ridotto lo zucchero massimo 15 grammi per una lattina e notare che oggi una lattina di Coca ne contiene 39 di grammi di zucchero, cioè sette cucchiai dovranno pagare dazio per restare sul mercato britannico. Strategia, quella inglese, non certo originale. C' erano già arrivati americani, francesi, danesi, finlandesi, ungheresi, messicani. Risultato? Quasi tutti hanno fatto marcia indietro, perché tassare le bollicine dolci non ne riduceva il consumo. «Sono state effettuate ricerche sugli stati americani dove è stata introdotta l' accisa e s' è visto che il consumatore si sposta su marchi meno costosi, piuttosto che cambiare abitudini», racconta Cinzia Di Novi, ricercatrice di Scienze delle Finanze all' università di Pavia che fa notare come negli Usa la soft drink taxation incida in media fra il 3 e il 5% sul costo della bibita, mentre dovrebbe lievitare al 16% per ottenere una riduzione del consumo di bevande zuccherate di 100 calorie al giorno. «Ma anche così non funziona. A New York ha introdotto la obesity tax sulle soft drink di 18 punti percentuali che ha funzionato dal punto di vista della riduzione del consumo, ma i consumatori si sono messi a bere altre bevande, altrettanto zuccherate o grasse, come succhi di frutta o latte», spiega Di Novi. Anche in Italia, 4 anni fa, c' era stata la proposta di introdurre una tassa così, ma alla fine non se n' era fatto nulla, tanto più che il mercato è in una fase calante. Secondo le indagini di Assobibe, la Confindustria delle bevande analcoliche, negli ultimi sei anni il mercato si è ridotto del 19%, passando da un consumo di 3,8 a 3,1 miliardi di litri, con un aumento soprattutto di energy drink e un tonfo delle gassose. Il peggio potrebbe non essere alle spalle, anzi. I margini delle imprese del settore, che vale 1,9 miliardi di euro, dà lavoro a 25 mila persone (l' export è pochissimo e, praticamente, la produzione serve il mercato italiano), presto potrebbero ulteriormente assottigliarsi, perché sulla loro testa pende la norma, già Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26 9 maggio 2016 Pagina 8 < Segue Affari & Finanza Stampa nazionale approvata ma ancora priva di decreti attuativi, sul 20% minimo di succo d' arancia obbligatorio per tutte le aranciate prodotte in Italia: «E' una decisione che penalizza chi produce qui, dal momento che l' imposizione non vale per chi produce all' estero. L' effetto? Si allontanano gli investimenti, si riduce l' attività e si mettono in forse posti di lavoro e gettito versato in Italia. Mentre i benefici non sono chiari», commenta David Dabianikov, direttore di Assobibe, che spera ancora in uno stop o una rimodulazione di quella legge, in seguito a un parere della Commissione Europea. «Al contrario questa industria avrebbe ampio margine di crescita, soprattutto perché i consumi sono esigui rispetto agli altri paesi dell' Unione Europea»:, dati alla mano, Dabianikov fa notare che in Italia si consumano in media 41 litri procapite di soft drink, contro i 70 dell' Europa, per un apporto calorico complessivo di meno dell' 1%. Certo, poi c' è da dire che i bambini italiani sono i più obesi d' Europa, come rileva anche l' Ocse: «Ma incidere fiscalmente non serve, piuttosto è una questione di educazione alimentare, sulla quale bisogna investire », dice l' economista Di Novi. Chi invece, in Italia sta emergendo, andando in controtendenza, sono le aziende di energy drink, biologiche e che hanno investito sulla qualità e l' estetica delle bottiglie. Lo ha fatto Lurisia di Mondovì (Cuneo) che nel 2007 ha lanciato sul mercato il "vero Chinotto": senza coloranti, conservanti, in bottigliette di vetro (quindi non inquinanti), e usando il chinotto di Savona, presidio slow food, riproducendo un' antica ricetta. Il fatturato della società è raddoppiato. Recentemente, è ricomparso anche il marchio Spumador (di proprietà degli olandesi Refresco, la società ha sede a Como), rispolverando il logo del passato e creando nuove bottigliette che si rifanno alla tradizione, e si è messa in marcia anche la Fava Bibite, anche questa comasca, che realizza bibite a marchio proprio e conto terzi. Quest' ultima, nell' autunno 2015, ha cominciato la produzione di una bibita naturale al Baobab, realizzata in collaborazione con il governo dello Zimbabwe, nel tentativo di conciliare creatività e attenzione al nuovo mood salutista. Non a caso un colosso come Coca Cola ha lanciato la versione Life, la Coca con l' etichetta verde che contiene stevia, un dolcificante naturale con poche calorie, e che in Italia sta avendo grande successo: «I risultati di CocaCola Life a ridotto contenuto calorico, hanno infatti superato le nostre previsioni», afferma Barbara Garioni, Direttore Modern Trade CocaCola HBC Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA A fianco, un distributore automatico di bevande analcoliche: il consumo in Italia si è ridotto da 3,8 a 3,1 miliardi di litri. GLORIA RIVA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27 9 maggio 2016 Pagina 21 Affari & Finanza Stampa nazionale Piastrelle, la Sassuolo Valley clona se stessa in Tennessee INVESTIMENTI CRESCENTI NEL MERCATO USA DELLE AZIENDE ITALIANE: DEL CONCA, FLORIM, REMIX, CONCORDIA, PANARIA E ALTRE ANCORA "ESPORTANO" KNOW HOW, TECNICI E TECNOLOGIE. L' EXPORT CRESCE, IL MERCATO INTERNO NO. ORA SI TEME LA FINE DELL' ANTIDUMPING UE Milano I n Tennessee la lingua ufficiale degli affari, per chi si occupa di ceramiche e rivestimenti, è l' emilianoromagnolo. Si capisce che non potrebbe essere altrimenti: su 1.300 occupati nel nascente settore delle piastrelle nel south east d' America, 800 lavorano negli impianti di aziende made in Italy. E siamo solo agli inizi dell' emigrazione di lusso proveniente dai distretti di Sassuolo, di Modena e Reggio Emilia. Per capire il fenomeno bisogna spostare le lancette al 2008, quando l' America sprofondava in quella crisi finanziaria che avrebbe poi contagiato tutta l' economia globale. Sotto la valanga dei mutui subprime, che ha fatto crollare il settore immobiliare, ci è finita l' intera filiera della piastrella del Made in Italy, quel piccolo e grande mondo antico che dal Seicento in poi con le sue maioliche decorate ha dominato i mercati per volumi e per eccellenza. In quegli anni era quasi tutto pronto per dare l' estrema unzione a un comparto che sembrava non più al passo con i tempi: con il caro energia che divorava i margini, la cassa integrazione dilagante e i prodotti orientali low cost che invadevano l' Europa. Otto anni dopo, tutto è cambiato. Certo, qualcuno ha dovuto issare bandiera bianca, come il gruppo Iris (brand risorto insieme con GranitiFiandre), altri sono passati sotto controllo estero, è il caso di Marazzi oggi guidata dagli americani di Mohawk. Ma buona parte della della truppa, 150 aziende e 20 mila dipendenti, ha ripreso a correre. E oggi è tra i protagonisti del ritorno dell' industria sia in Italia che negli Stati Uniti. Il dato preconsuntivo 2015 del settore delle ceramiche parla di una ripresa economica che, per valore, ha riagguantato quasi i livelli precrisi con un giro d' affari di 5,1 miliardi di euro per una quota di mercato globale del 16%. I volumi produttivi sono ancora lontani dai 600 milioni di metri quadrati di una volta. Ma è stata superata la soglia psicologica di 400 milioni che non si vedeva da anni, ai quali vanno aggiunti 80 milioni sfornati all' estero, e metà di questi escono dalle linee degli stabilimenti italiani negli Usa. Il dato rivelatore è quell' export balzato a 4,3 miliardi. Cinque anni fa le vendite all' estero non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28 9 maggio 2016 Pagina 21 < Segue Affari & Finanza Stampa nazionale arrivavano al 70% dei ricavi, oggi valgono l' 83%. Nel 2015 il distretto della piastrella di Sassuolo, secondo le stime del monitor di Intesa San Paolo, ha visto crescere l' export del 7,5%. L' euro debole ha fatto la sua parte nel favorire le vendite all' estero. Ma la grande corsa a investire negli Usa racconta la storia di processi produttivi rinnovati nel segno dell' automazione 4.0 e dell' alta qualità, andando ben oltre le forniture per bagni e cucine. Le nuove tecnologie in linea spingono sulle grandi lastre di ceramiche che consentono maggiore libertà ai progettisti secondo le esigenze dell' architettura moderna, dai rivestimenti alle facciate dei palazzi. A creare un clone della Sassuolo Valley in terra americana oggi ci sono una dozzina di imprese, e molte hanno scelto il Tennessee come base. Ci sono i macchinari da 1,2 miliardi di euro della Sacmi guidata da Paolo Mongardi, il gruppo System, 387 milioni di ricavi e specializzata nell' automazione industriale per il settore, e poi ancora il gruppo Martinelli, i ricambi di Inter Ser, Lb e Bmr che hanno unito le forze nel segmento della finitura di prodotto. Poi ci sono anche gli investimenti in impianti produttivi dei "piastrellisti" a tutto tondo: GranitiFiandre, Florim, Concorde, Remix e Panaria Group, che è entrata sul mercato acquisendo la società Florida, in Kentucky. L' ultimo investimento in ordine di tempo è quello del gruppo Del Conca di Rimini, 130 milioni di ricavi e 500 addetti, che ha raddoppiato i suoi impianti mettendo sul piatto 30 milioni di euro nella fabbrica della contea di Loudon, sempre in Tennessee. «Passeremo da 3 a 6 milioni di metri quadrati all' anno di produzione per una superficie di 40 mila metri quadri coperti dice Enzo Donald Munaroni, ceo dell' azienda romagnola A convincerci a scommettere ancora sugli Usa ci sono l' energia a basso costo, la possibilità di reperire materia prima, la burocrazia ridotta al minimo, grazie a cui si riesce a mettere a regime uno stabilimento in pochi mesi e un mercato che continua a crescere. Inoltre il Tennessee è una regione strategica dal punto di vista logistico perché confina con otto Stati». Nel 2015 l' export di piastrelle dall' Italia agli Stati Uniti è balzato del 9,3% in valore e del 12,8% in quantità rispetto all' anno precedente per un giro d' affari complessivo di 573 milioni di euro. Il mercato americano è fortemente in ripresa e sta diventando sempre più sofisticato con maggiore richiesta di prodotti dal design italiano. «Non si tratta di delocalizzazioni continua Munaroni Ma di investimenti che fanno bene alla produzione italiana. Perché l' alto di gamma rimane in Italia. E la nostra presenza negli Usa spinge i nostri impianti allo sviluppo». Il settore delle ceramiche non è rimasto inerte di fronte alla grande crisi. «Il processo di internazionalizzazione è stato accompagnato da grandi investimenti in tecnologia dice Emilio Mussini, presidente di Panaria Group e responsabile delle attività promozionale e fieristica di Confindustria Ceramiche Il settore ceramico italiano, l' anno scorso, ha investito 300 milioni, il 6% del fatturato, in innovazione e ammodernamento tecnologico. L' America è un mercato molto importante ma non l' unico. Abbiamo lavorato molto sull' espansione internazionale in Turchia, Brasile e in Russia anche grazie all' attività fieristica dove le aziende operano in modo sinergico sotto il capello del marchio Ceramics Tiles of Italy». Gli imprenditori con la valigia riscuotono successo all' estero ma faticano in casa propria. Il 2015 è stato avaro di buone notizie sul fronte domestico, con un mercato sostanzialmente piatto. Oggi a spaventare le imprese c' è anche la spada di Damocle della questione cinese. Spiega Vittorio Borelli, presidente di Confindustria Ceramiche: «Le azioni antidumping ci hanno permesso di tenere in equilibrio conti anche nella stagione più nera della crisi. Le importazioni dal Far East sono diminuite del 60%. Ma a settembre scadranno queste misure e l' ipotesi che la Cina diventi economia di mercato spaventa tutto il comparto. Temiamo che se la politica a livello europeo non interverrà ci troveremo senza difese. In Europa rischiamo di perdere 100 mila posti di lavoro». © RIPRODUZIONE RISERVATA. CHRISTIAN BENNA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 9 maggio 2016 Pagina 23 Affari & Finanza Stampa nazionale Tortoriello, con energia al vertice di Unindustria IL PATRON DI GALA, PRIMO FORNITORE INDIPENDENTE DI ELETTRICITÀ DEL PAESE NONCHÉ GRUPPO MANIFATTURIERO E DI INGEGNERIA ATTIVO ANCHE IN CINA, È DI GRAN LUNGA IL FAVORITO PER LA PRESIDENZA DEGLI INDUSTRIALI DEL LAZIO Roma C he anno, il 2016, per Filippo Tortoriello, patron del gruppo Gala. Cominciato con l' aggiudicazione del progetto di pianificazione urbanistica per il waterfront di Shanghai, finirà con ogni probabilità con la presidenza di Unindustria, l' associazione degli industriali del Lazio: passato in Confindustria M a u r i z i o S t i r p e q u a l e vicepresidente nella squadra di Vincenzo Boccia, è Tortoriello il quasi sicuro successore. Classe '52, nato a Potenza, laureato in ingegneria civile a Napoli, vede così coronato un lungo cammino dipanatosi tutto nel settore energetico. «Quando fondai la mia prima società di consulenza appunto nell' ingegneria energetica, la Costen, erano gli anni in cui, dopo la crisi del 1973, cominciava la sensibilità verso questo problema. Però non mancavano le perplessità quando andavo nelle fabbriche a dire: vi faccio un piano di ottimizzazione energetica e non mi dovete nulla. Se risparmierete qualcosa, ci divideremo i profitti». Il business comunque decolla: il miglior biglietto da visita se lo guadagna all' Alfasud, «che malgrado le polemiche era una fabbrica moderna e tecnologicamente evoluta. Così riuscimmo a tracciare i consumi di energia reparto per reparto e scoprimmo, ad esempio, che la lastrosaldatura assorbiva 12 Mw: creammo un software che evitava che le saldature, operazione che richiede poche frazioni di secondo, avvenissero tutte insieme ma in rapidissima successione, e l' assorbimento crollò a 2 Mw». Con gli anni la società cambia nome in Gala Engineering e Tortoriello continua a diffondere la cultura di un uso dell' energia «più sostenibile, consapevole ed economico». Finché nel 2001 la svolta con l' ingresso nel mercato dell' energia appena liberalizzato. «Grazie all' approvvigionamento sulla Borsa elettrica, in qualità di grossisti cominciammo a offrire forniture a imprese, pubbliche amministrazioni e successivamente anche alle famiglie di tutta Italia. Il nostro è un nuovo concetto di utiliy: oggi, con oltre 10 Terawatt di elettricità forniti pari al 5% del mercato libero, 1,3 miliardi di fatturato e 41 milioni di utile netto (dati del 2014, quelli del 2015 arriveranno fra pochi giorni ma si prevedono in crescita, ndr ), siamo il quinto player del settore dietro Enel, Acea, Hera Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30 9 maggio 2016 Pagina 23 < Segue Affari & Finanza Stampa nazionale ed Edison, il primo fra i non produttori». La divisione ingegneria intanto continua la sua crescita, e all' inizio dell' anno ha vinto la prima importante gara internazionale, quella per il masterplan della marina di Shanghai, dove sorgeranno uffici, strutture pubbliche, attività turistiche, ovviamente porti per yacht e navi cargo. «È una piccola fetta di un piano di lavori da oltre 16 miliardi in dieci anni su un' area di 723 ettari con una superficie di terra da costruire nel mare di 2 chilometri quadrati e nuovi bacini acquiferi per 1,4 chilometri quadri. C' erano 220 contendenti all' inizio, per noi è un' immensa soddisfazione e anche la premessa, speriamo, per ulteriori sviluppi: intanto per altri lavori nella stessa area e poi chissà, magari un ingresso nel mercato cinese dell' energia che sta cominciando a liberalizzarsi. Puntare a un ingresso diretto su questo mercato sarebbe stato troppo difficile». L' aggiudicazione della gara permetterà a Gala China di procedere nella fase esecutiva della pianificazione urbanistica in collaborazione con Shanghai Urban Planning Design Institute. «Abbiamo aspettato a lungo prima di avventurarci sui mercati esteri perché sono convinto che sia un passo da fare solo quando si hanno spalle forti e non per cercare affannosamente nuove fonti di affari». Il gruppo Gala dal 2014 è quotato al segmento Aim di Piazza Affari, «un' esperienza a dire la verità piuttosto deludente, anche se con 25 milioni raccolti abbiamo una delle migliori performance del comparto. Ora stiamo preparando il passaggio al mercato maggiore, al quale potremmo cominciare a pensare già dal 2017, con l' innalzamento dal 15 al 25% del flottante». L' ultima nata della famiglia Gala è la divisione manifattura, sempre concentrata sull' energia: «Abbiamo anche realizzato alcuni impianti fotovoltaici ma soprattutto abbiamo gettato le basi per un nuovo distretto produttivo nella provincia di Rieti rilevando la Solsonica, produttrice di pannelli solari, e la Proxima che realizza batterie al redoxvanadio per l' accumulo di energia, il futuro per una gestione ottimizzata delle fonti rinnovabili». Il tutto in un' ottica di sempre maggiore integrazione fra le varie attività del gruppo: «Siamo oggi in grado di offrire tutto ciò che serve per usufruire nel modo migliore dell' energia, dalla fornitura alla consulenza fino alla produzione, in un' ottica di forte sostenibilità ambientale». © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel disegno, Filippo Tortoriello , visto da Massimo Jatosti Tortoriello è azionista di maggioranza del gruppo Gala, 1,3 miliardi di fatturato. EUGENIO OCCORSIO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31 9 maggio 2016 Pagina 25 Affari & Finanza Stampa nazionale KFlex, il numero uno degli isolanti punta sull' automotive e sull' oil&gas UN PIANO DI ACQUISIZIONI E DI JOINT VENTURE ALL' ESTERO PORTA IL GRUPPO MONZESE DELLA FAMIGLIA SPINELLI A METTERE NEL MIRINO L' OBIETTIVO DI 500 MILIONI DI RICAVI. GLI INVESTIMENTI SONO AUTOFINANZIATI Milano I francesi fanno incetta di marchi e aziende italiane? Ma anche viceversa. La monzese KFlex ha da poco messo a segno un' acquisizione oltralpe: la Sagi Arma Decoup di ChamptocésurLoire, società da 12 milioni di fatturato. L' operazione fa parte di un grande piano di espansione, cominciato una decina d' anni fa in casa KFlex, prima con la creazione di nuove sedi produttive all' estero e adesso sta continuando con un lungo programma di fusioni e acquisizioni che coinvolgono società francesi, statunitensi e coreane. L' obiettivo è sfondare il tetto di 500 milioni di fatturato entro i prossimi due anni. Un progetto ambizioso se si pensa che la società, che produce e vende isolanti termici e acustici per tutti i settori e gli utilizzi, ha chiuso il 2015 con un volume d' affari di circa 320 milioni di euro. «KFlex sta raddoppiando la produzione nei siti produttivi di Stati Uniti, India, Malesia e Polonia, stiamo anche inserendo nuovi prodotti su mercato, ad esempio investendo sulle schiume tecniche che vengono sempre più utilizzate nel settore dell' automotive», spiega Marta Spinelli, direttore risorse umane della società, fondata dal padre Amedeo Spinelli nel 1989, ancora oggi proprietario della società e presidente del consiglio di amministrazione, dove siedono anche i figli Marta e Carlo. «Superare mezzo miliardo di fatturato è un obiettivo stimolante e raggiungibile, soprattutto perché il mercato in cui operiamo è tutt' altro che saturo. Possiamo continuare a crescere, specialmente nei paesi in via di espansione, puntando molto sulla ricerca di nuove soluzioni, sull' innovazione», continua la Spinelli, che è anche presidente nazionale di Assogomma, la Confindustria della gomma: «Se nell' ambito degli pneumatici e dell' automotive il settore ha registrato un miglioramento dell' 11% nel 2015, nel campo degli articoli tecnici, l' incremento si attesta attorno a un più 2%. Complessivamente il settore gomma registra un miglioramento del 7%. Dal 2016 ci attendiamo un ulteriore mantenimento delle performance nel segmento automotive e, sugli articoli tecnici, un miglioramento ulteriore». I prodotti della Isolante KFlex vengono usati nei settori più disparati, dall' edilizia ai trasporti, dal Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 32 9 maggio 2016 Pagina 25 < Segue Affari & Finanza Stampa nazionale petrolchimico alle energie rinnovabili. I rami più rilevanti sono il civile, che richiede materiali di protezione dal fuoco, ma anche per il solare termico, e quello industriale che usa i materiali KFlex per la produzione di macchine di automazione industriale, nell' Oil&Gas, navale e ferroviario. La società, che nel comparto isolanti è il numero uno mondiale, con una quota di mercato del 35% , ha 1.500 dipendenti, è presente in 60 paesi e ha 10 impianti produttivi (Italia, Turchia, Cina, prima a Guanzhou e poi a Suzhou, Stati Uniti, Russia, Malesia, Polonia, Dubai e India), più altri 25 uffici commerciali, strutturati per offrire ai clienti un immediato servizio di assistenza. Le prime espansioni sono state realizzate da KFlex avvalendosi del sostegno di Simest, la finanziaria di sviluppo controllata da Cassa Depositi e Prestiti, che sostiene i piani di internazionalizzazione delle società partecipando al capitale sociale delle nuove realtà aziendali aperte all' estero. «I prodotti, che sostanzialmente sono composti da aria e gomma, sono troppo pesanti da trasportare su lunghe distanze e per questo fin dagli anni Novanta abbiamo scelto di realizzare impianti per servire i mercati stranieri. Con Simest c' è un interesse reciproco a favorire processi di espansione. Il nostro approccio è quello di creare inizialmente delle joint venture con soci locali, per poi acquisire la totalità dei siti industriali stranieri. Ci occupiamo direttamente della formazione delle persone e portiamo negli stabilimenti stranieri il nostro know how. Avendo fortemente consolidato il business, oggi la società è in grado di sostenere gli investimenti per proprio conto», racconta Marta Spinelli, che continua illustrando la nuova strategia di business, focalizzata sull' espansione in una nuova gamma dei prodotti per il Fire Stopping e le schiume tecniche, usate al posto delle guarnizioni e come riempitivi. KFlex sta anche lavorando a nuovi sistemi rimovibili e riutilizzabili, rispondendo a una richiesta del mercato di ridurre l' impatto ambientale dei manufatti. La società investe il 4%del fatturato in programmi di ricerca e sviluppo per intercettare le nuove esigenze dei clienti. Il dipartimento r&d conta una ventina di ricercatori, ma i sistemi di innovazione stanno invadendo tutti gli ambiti industriali, specialmente per ridurre i costi di produzione e aumentare gli standard qualitativi. © RIPRODUZIONE RISERVATA MartaSpinelli A lato, lavori in un impianto Lukoil in Russia. GLORIA RIVA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33 9 maggio 2016 Pagina 37 Affari & Finanza Stampa nazionale Imprenditori, per la prima volta cresce l' ottimismo L' ISTAT RIVELA CHE NEL MESE DI APRILE LA FIDUCIA DELLE AZIENDE È AUMENTATA IN TUTTI I SETTORI, DAI SERVIZI A MANIFATTURA ED EDILIZIA. È SOLTANTO UN RIMBALZO? NEL PRIMO TRIMESTRE SALITA PURE LA RICHIESTA DI CREDITO Milano L e rilevazioni più recenti e gli indicatori prospettici segnalano che il momento più critico per le aziende italiane è alle spalle. Anche se i livelli precrisi restano distanti, con la velocità di recupero che dipenderà in buona parte dalla capacità di risolvere alcuni problemi strutturali. Secondo il rapporto sulla Stabilità Finanziaria della Banca d' Italia, due imprese su tre dovrebbero aver chiuso il bilancio 2015 in utile. Si tratta di una stima, in attesa di una conferma nelle settimane a venire, che sta a indicare la quota più elevata da circa dieci anni. Un dato che va a innestarsi in un contesto indebolito da sette anni di crisi quasi ininterrotta, che ha bruciato circa il 10% del Pil e un quinto della capacità produttiva nazionale. La fase negativa ha ampliato il gap tra le aree più ricche e quelle più povere del Paese, con il Sud che solo nell' ultimo anno ha dato segnali di risveglio. Come confermato dall' ultimo rapporto di Confindustria e Cerved, dal quale emerge che il numero dei fallimenti nel corso del 2015 è sceso del 23%. La svolta è arrivata dopo un lungo periodo difficile che ha spinto gli imprenditori meridionali a riversare importanti risorse personali nelle aziende per sostenerne la patrimonializzazione. Guardando in prospettiva, ci sono le condizioni per vedere il bicchiere mezzo pieno. L' ultimo International Business Report di Grant Thornton segnala che l' ottimismo degli imprenditori a livello internazionale è in calo e riguarda ormai una minoranza (34% in Europa e 46% negli Usa), mentre in Italia si è passati dal 32% dell' ultimo trimestre 2015 al 50% dei primi tre mesi del 2016. Ora occorrerà vedere se si tratta di un semplice rimbalzo dopo anni di pessimismo o di un cambio di rotta strutturale. Intanto di positivo c' è che la domanda di credito da parte delle imprese italiane è tornata a crescere. Il Barometro di Crif segnala un progresso nell' ordine del 5,2% durante il primo trimestre di quest' anno rispetto all' analogo periodo del 2015, con una crescita maggiore tra le società rispetto alle imprese individuali (+6,8% rispetto a +2,9%). Di pari passo è salito anche l' importo medio delle richieste, nell' ordine del 18,7%, a quota 76.899 euro. Si tratta dell' incremento più sostenuto registrato negli ultimi due anni. Segno che evidentemente è Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 34 9 maggio 2016 Pagina 37 < Segue Affari & Finanza Stampa nazionale tornata la voglia di investire. Del resto, l' Istat segnala che ad aprile la fiducia delle imprese è salita in tutti i settori, dalla manifattura alle costruzioni, ai servizi. L' auspicio è che a questa predisposizione positiva risponda una maggiore disponibilità da parte degli istituti di credito. L' ultimo dato di Bankitalia sui prestiti alle imprese, relativo a febbraio, segnala un rialzo dello 0,3% nel confronto a dodici mesi. Si tratta di un progresso contenuto, ma significativo se confrontato con il calo dello 0,9% registrato a gennaio. Di certo non si possono attendere miracoli a fronte di problemi che si sono stratificati nel tempo fino a divenire strutturali. Anche se la crisi è stata generalizzata, in Italia ha colpito più che altrove a causa dell' estrema polverizzazione del sistema economico. Nella graduatoria sulla competitività di costo delle economie nazionali europee, l' Italia occupa la terzultima posizione. Per ogni 100 euro di costo del lavoro unitario, le imprese della Penisola riescono a produrre meno di 125 euro di valore aggiunto, rispetto a una media europea di quasi 143 euro e ai 208 euro di quelle irlandesi, agevolate da una pressione fiscale più contenuta. Il "piccolo è bello", per anni vanto del Paese, alla fine ha presentato un conto salato. In un recente rapporto sulla salute delle piccole e medie imprese europee, Moody' s indica che le realtà italiane sono le più deboli d' Europa, con un tasso di mortalità annuale superiore di un punto percentuale rispetto alle nascite, soprattutto a causa delle dimensioni molto contenute. Un fattore, ricorda l' agenzia di rating, che penalizza l' accesso al credito e si somma ad altri ostacoli come una burocrazia spaventosa, una pressione fiscale pesante e i ritardi nei pagamenti, soprattutto da parte della pubblica amministrazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel primo trimestre l' importo medio delle richieste di credito è salito del 18,7% a quota 76.899 euro. LUIGI DELL' OLIO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 35 9 maggio 2016 Pagina 5 Corriere della Sera Stampa nazionale Il ritratto L' ex di Ferrari e Confindustria torna al governo con la promozione ROMA Carlo Calenda aveva lasciato il ministero dello Sviluppo economico il 20 gennaio. Da viceministro. Ci torna ora da ministro, dopo appena tre mesi e mezzo. Anche questa volta per volontà del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che, a sorpresa, così come gli aveva chiesto di cambiare mestiere e di andare a Bruxelles a fare il rappresentante dell' Italia presso l' Unione Europea, adesso gli ha chiesto di tornare nel palazzone di via Veneto, lasciato sguarnito dalle clamorose dimissioni di Federica Guidi, il 31 marzo scorso. Insomma, Calenda è per Renzi l' uomo da mandare al fronte: ieri quello europeo, oggi quello interno. Romano, 43 anni, Calenda ha alle spalle una carriera da manager (Sky Italia e Ferrari). Dal 2004 al 2008 è stato prima assistente del presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, e poi direttore dell' Area internazionale dell' associazione, seguendo numerose missioni imprenditoriali all' estero. Un' esperienza che poi ha arricchito da viceministro dello Sviluppo (già dal 2013, per volontà dell' allora premier Enrico Letta) facendo spesso da «apripista» alle visite internazionali dei presidenti del Consiglio, e quindi con il breve incarico a Bruxelles, che prima era sempre stato ricoperto da un diplomatico. Ma Renzi voleva appunto dare un' impronta più dinamica e manageriale alla nostra missione presso l' Unione Europea e ora si aspetta un cambio di passo anche al ministero dello Sviluppo economico. Figlio dell' economista Fabio Calenda e della regista Cristina Comencini, all' età di dieci anni, Carlo interpretò la parte dello scolaro Enrico Bottini nello sceneggiato tv Cuore , diretto dal nonno Luigi Comencini. Venti anni dopo si candida con Scelta civica ed entra in Parlamento. Nel 2015 passa al Pd. Enrico Marro. ENRICO MARRO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 36 9 maggio 2016 Pagina 6 Corriere della Sera Stampa nazionale Il commento Le scelte di Padoan e l' assist alla Confindustria di Boccia Il ministro Pier Carlo Padoan nell' intervista rilasciata ad Enrico Marro e pubblicata ieri sul Corriere ha confermato che il governo sta lavorando a un pacchetto di misure per la crescita rivolte in primo luogo a supportare le piccole imprese. Il provvedimento è in gestazione al Mef da qualche settimana, prevede molti capitoli e sta ritardando si spera solo per la precedenza assoluta assegnata al capitolo banche. Il risultato è che la probabile approvazione del pacchetto da parte del Consiglio dei ministri finirà per coincidere con l' avvio della nuova presidenza d e l l a Confindustria p r e v i s t a p e r i l 2 5 d i maggio. E di fatto così Padoan lancia un assist al successore di Giorgio Squinzi, Vincenzo Boccia, che dopo la lunga campagna elettorale avrà la possibilità di incassare subito un provvedimento pro imprese e di lavorare per creare le migliori condizioni possibili di utilizzo dello stesso. Il tema non è nuovo e può essere sintetizzato nella formula «come far arrivare alle imprese capitali pazienti che ne supportino la crescita dimensionale»: si tratta di riproporlo in termini nuovi e per di più in una fase in cui l' accumulazione di risparmio da parte delle famiglie procede a buon ritmo, nonostante la carenza di impieghi sufficientemente allettanti. Vogliamo che questi flussi di risparmio vadano all' estero o finanzino la nostra economia reale? È questa la domanda che si è posto Padoan e il pacchetto per la crescita tenta di dare una prima risposta. Boccia a sua volta viene dalla piccola impresa e conosce bene sia il mondo che ha rappresentato sia i temi del credito: toccherà a lui dunque già dall' inizio del mandato fare una mossa. In Confindustria, come del resto nelle altre associazioni di rappresentanza dei Piccoli, c' è da sempre un certo pudore nell' affrontare di petto il tema della crescita dimensionale perché si teme in qualche maniera di entrare in conflitto con la base. Ma molta acqua è passata sotto i ponti e ci sono qua e là segnali che autorizzano una moderata dose di ottimismo. Penso all' esperienza delle reti di impresa coordinata in Confindustria dal bresciano Aldo Bonomi e che vanta già 2.700 accordi stipulati da 13.500 imprese. Ma va ricordata anche la recente ricerca dell' ufficio studi di Intesa Sanpaolo sull' affermarsi di una nuova classe di medie imprese vincenti, poco conosciute dal grande pubblico ma salite di taglia gr azie a un maggiore dinamismo di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 37 9 maggio 2016 Pagina 6 < Segue Corriere della Sera Stampa nazionale mercato. DARIO DI VICO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 38 9 maggio 2016 Pagina 15 Corriere della Sera Stampa nazionale Letteratura Il Premio Campiello si presenta a Villa Necchi Tradizionale patrimonio veneto da più di mezzo secolo, il Premio Campiello esordisce per la prima volta anche sul palcoscenico milanese: oggi il celebre concorso letterario viene presentato al pubblico con l' inedito evento «CampielloRacconta», ospite dello splendido scenario di Villa Necchi Campiglio (ore 11.30, via Mozart 14, ingresso libero) . 54 anni di romanzi in gara: alla prima edizione trionfò Primo Levi con «La tregua», l' anno scorso ha vinto Marco Balzano con «L' ultimo arrivato». Nato nel 1963 per volontà degli industriali del Veneto, promosso e gestito da Fondazione Il Campiello (composta dalle sette associazioni industriali locali più la Confindustria regionale), è stato ed è tutt' ora uno dei nostri concorsi letterari più prestigiosi, trampolino di lancio per tanti autori esordienti e talentuosi: un esempio positivo della possibile joint venture tra mondo industriale e mondo letterario. Presentato dal comico Enrico Bertolino (foto) , l' incontro odierno annuncerà tutte le novità 2016 della competizione, ma ne racconterà anche la storia grazie ad una carrellata intorno ai momenti salienti del passato. Saranno presenti partecipanti e vincitori di trascorse edizioni, oltre a diverse personalità della cultura e dello spettacolo: dal presidente della giuria letteraria Ernesto Galli della Loggia al cantautore Roberto Vecchioni, dal critico d' arte Philippe Daverio all' attore Neri Marcoré. Saliranno sul palco anche i cinque finalisti 2016 del Campiello Giovani, riservato ai ragazzi tra 15 e 22 anni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 39 9 maggio 2016 Pagina 11 Il Resto del Carlino Stampa nazionale LA SCELTA CALENDA VA E TORNA DA BRUXELLES Nessuno all' altezza E il premier è costretto a rimangiarsi la parola Antonella Coppari ROMA SCELTA perfetta. Salvo come è maturata. Perché è vero che Carlo Calenda era il candidato numero uno di Renzi, ma era stato appena inviato a Bruxelles a rappresentare l' Italia presso l' Unione europea per dare più mordente all' attività rispetto ai diplomatici in carriera: «Un investimento pesante, che iniziava a dare qualche frutto», dicono i bene informati. E ora lì bisognerà ricominciare da zero. COSA che invece non dovrà fare lui al ministero dello Sviluppo, dove fino allo scorso gennaio ha ricoperto il ruolo di vice dell' ex titolare del dicastero, Federica Guidi. «Torna al suo posto ironizza qualcuno era lui che, in realtà, faceva il ministro». Taglia corto il premier: «È la persona giusta». Quarantatré anni, romano, figlio della regista Cristina Comencini e dell' economista Fabio Calenda, una carriera da manager l' esperienza più significativa in Ferrari, dove approda nel 1998 come responsabile relazioni con i clienti e le istituzioni finanziarie è stato scelto (con l' okay del Quirinale) perché chiaramente le alternative da De Vincenti a Chicco Testa, non sono state ritenute all' altezza, mentre ha convinto la sua prova quando guidava il Commercio con l' estero al ministero. Un ruolo interpretato con grinta, con una fama da duro nelle trattative. Non ha dubbi Ermete Realacci: «È una buona notizia: Calenda ha già lavorato bene per difendere il made in Italy nel mondo e può rafforzare l' azione del ministero in questo campo, puntando su innovazione, qualità, green economy, su un' Italia che fa l' Italia». In effetti: dal 2004 al 2008 è stato prima assistente del presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, con delega agli affari internazionali e poi direttore dell' Area strategica Affari internazionali di viale dell' Astronomia. Nella cifra del personaggio Calenda un politicomanager il motivo dell' opzione di Renzi. Una decisione comunque che spiazza: più d' uno, ai vertici del Pd, era all' oscuro della decisione. E pur tuttavia, ponderata assicurano gli intimi del premier: «Se Matteo nomina un ambasciatore a Bruxelles come tutto lascia supporre il cerchio si chiude». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 40 9 maggio 2016 Pagina 11 < Segue Il Resto del Carlino Stampa nazionale Fino a un certo punto, almeno a sentire la sinistra Pd: «Avrà puntato su un esponente di Scelta civica per costruire il partito della Nazione», dicono da quelle parti. Sì, perché la carriera politica di Calenda è legata a Mario Monti: per essere precisi, lui era il coordinatore di Italia Futura di Montezemolo quindi diScelta civica: con questo partito si candida alla Camera nel 2013, ma non viene eletto. Enrico Letta, però, lo nomina nello stesso anno viceministro allo sviluppo economico, carica confermata dal successore. ANTONELLA COPPARI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 41