filarmonica laudamo

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filarmonica laudamo
PROGRAMMA
FILARMONICA
LAUDAMO
ERIK SATIE (1866-1925)
Gymnopédie n.1 (1888), per pianoforte
Allegro (1884), per pianoforte
Élegie (1886), per voce e pianoforte
Les Anges (1886), per voce e pianoforte
Le Chapelier (1916), per voce e pianoforte
Trois Véritables Préludes Flasques (1912), per pianoforte
Sports et Divertissements (1914), per voce recitante e pianoforte
MESSINA
ente morale onlus
domenica 6 marzo 2016 ore 18
Palacultura “Antonello da Messina”

Menus Propos Enfantins (1913), per voce recitante e pianoforte
Enfantillages Pittoresques (1913), per voce recitante e pianoforte
Chez le docteur (1905), per voce e pianoforte
L'Omnibus automobile (1905), per voce e pianoforte
Poudre d’or Valse (1901-2), per pianoforte
La Diva de l’Empire (1904), per voce e pianoforte
Je te veux (1902), per voce e pianoforte
accordiacorde - i giovedì alla Sala Laudamo - ore 19
giovedì 10 marzo 2016 • Sala Laudamo ore 19
PINUCCIA GIARMANÀ pianoforte
FRANCESCA CARATOZZOLO canto e recitazione
«Bouillon Pétillant avec Eric»
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regione Siciliana - Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo
Amministrazione Comunale di Messina
Provincia Regionale di Messina
E.A.R. Teatro di Messina
Fondazione Bonino Pulejo - Messina
spettacolo/concerto con musiche di Erik Satie
disegni in movimento di Charles Martin
«OMAGGIO AD ANGELO TRIPODO»
Francesco Ghirlanda batteria Giuseppe Risitano batteria
Nino Magazzù basso elettrico
con la partecipazione di
Giovanni Renzo pianoforte Luciano Troja pianoforte
I CONCERTI AL PALACULTURA
le domeniche al Palacultura - ore 18
domenica 13 marzo 2016 ore 18 • Palacultura Antonello
95
CETTINA DONATO TRIO
«Third »
ª
Cettina Donato pianoforte Vito Di Modugno basso elettrico
Mimmo Campanale batteria
musiche di Cettina Donato
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stagione concertistica 2015-2016
21º concerto • 2083º dalla fondazione
PINUCCIA GIARMANÀ, pianista milanese, ha compiuto brillantemente gli studi
musicali al Conservatorio della sua città con Enrica Cavallo e Paolo Bordoni affiancandovi lo studio della composizione. Si è poi perfezionata con Sergio Fiorentino, Carlo
Zecchi e Fausto Zadra all’École Internationale de Piano di Losanna.
Per la musica da camera ha studiato col duo Gulli-Cavallo e Dino Asciolla (violista del
glorioso Quartetto Italiano del quale è stata assistente ai Corsi di Perfezionamento di
Città di Castello), per il duo pianistico (nella cui formazione ha vinto diversi Concorsi
Nazionali e il Concorso Internazionale “Città di Alessandria”) con Antonio Ballista e
Dario De Rosa.
La sua esperienza concertistica spazia dal solismo, (ha suonato con le Orchestre de I
Pomeriggi Musicali, Angelicum e Jazz Orchestra di Milano, con l’Orchestra della Svizzera Italiana e l’Orchestra Sinfonica di San Remo, sotto la direzione di Filippo Maria
Bressan, Antoine De Bavier, Claude Bardon, Antonello Allemandi) a prestigiose collaborazioni (il Quartetto David, I Percussionisti della Scala, il Quartetto di Berlino, il Coro
Athestis, il Coro del Teatro La Fenice di Venezia, il soprano Sara Mingardo, il pianista
Antonio Ballista il violinista Piotr Nikiforoff e altri).
Ha effettuato registrazioni per Ricordi, RAI 3 e Radio Svizzera Italiana.
Intensa e vivace l’attività concertistica in duo pianistico con Alessandro Lucchetti e
Marco Giovanetti (Festival Pianistico Brescia e Bergamo, RAI, Unione Musicale e Settembre Musica Torino, Istituzione Universitaria Concerti Roma, Musica nel nostro
Tempo Milano, Filarmonica Laudamo Messina, Teatro Filarmonico Verona, Teatro Donizetti Bergamo, Teatro Bibiena Mantova, Amici della Musica di Verona, Vicenza, Novara, Pescara e Perugia e altri), in Svizzera (Concerti della Radio e Palazzo Congressi
Lugano, Ascona, Schloss-Konzerte Thun, St. Moritz Piano Festival, Zurigo-Festival di
Oberwil- Bruxelles, su invito al Parlamento Europeo), in Germania e in Belgio; ha inoltre inciso CD con opere di Busoni (Nuova Era), l’integrale di Chabrier - entrato nell’Albo d’oro della critica francese Le Monde de la Musique- e musiche di Liszt (Gallo), nonchè l’integrale di Grieg (Stradivarius).
Pinuccia Giarmanà ha tenuto corsi di Perfezionamento di duo pianistico, conferenze\concerto e curato trasmissioni radiofoniche.
Importante è l’attività didattica che vede suoi numerosi allievi vincitori di Concorsi.
Docente di Pianoforte Principale dal 1980 nei Conservatori di Stato, dal 2003 insegna al
Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia.
È interprete in numerose letture promosse da Teatro Alkaest e da Outis (Centro nazionale di drammaturgia) e collabora a percorsi didattici per le scuole superiori in forma di
lezioni spettacolo coordinate da Massimo Navone.
Mima in numerosi allestimenti del Teatro alla Scala per la regia di Cappuccio, Cobelli,
Ronconi, Lievi, Lepage.
Per il cinema è Ofelia in Le insondabili memorie di Nadia Baldi e Maria Callas in Visconti all’Opera di Stefano Masi, coproduzione tra Fondazione Orchestra Sinfonica di Milano La Verdi e Fondazione Teatro Alla Scala.
Attrice nel video musicale di Maria Arena This is what you are per Mario Biondi and the
High Five Quintet, tra il 2005 e il 2009 collabora con SKY Classica per la presentazione dei programmi di musica e opera lirica.
Appassionata di vocalità e canto studia con Emanuele de Checchi, Mary Lindsay, Imke
Mc Murtrie, Phil Minton, Amelia Cuni, spaziando come interprete in diversi generi:
melologhi del repertorio classico e contemporaneo, canzone, cabaret tedesco anni ’20 e
’30, cross over e sperimentazione vocale.
Collabora con compositori e musicisti tra cui: Carlo Galante, Sebastiano Cognolato,
Franco Baggiani, Alessandro Lucchetti, Mirko Guadagnini , Sergio Orlandi. Nel 2005
forma il Francesca Caratozzolo Trio con Nino Frasio e Roberto Meroni, con un repertorio del jazz classico.
È autrice nel 2007 con Giancarlo Locatelli de L’oter - canto per voce e clarinetto basso,
composizione musicale sul testo poetico di Franca Grisoni. Dal 2012 collabora con l’Associazione delleAli: interpreta brani di Meredith Monk in Distesa per terra reading dedicato ad Alda Merini, Nel 2015 presenta What is this thing called love?, rivisitazione di
alcuni brani jazz in collaborazione con Alberto Zanini e Giacomo Papetti. Firma la drammaturgia e compone le canzoni di Cantico al Cielo, ispirato all’opera poetica Le Stelle
nelle Tasche di Ornella Mereghetti Baccolo.
Al percorso artistico affianca l’insegnamento della pratica vocale e di quella musicale a
partire dalla prima infanzia.
Pratica e insegna yoga, seguendo la linea di trasmissione di Patrick Tomatis e della scuola Satyananda. Si diploma alla SFIDY - scuola quadriennale per l’insegnamento dello
yoga - con la tesi ‘Voce, Canto, Parola, Poesia. Una strada possibile.
FRANCESCA CARATOZZOLO, nasce a Milano nel 1974. Formazione in studi classici, pianoforte e danza. Diplomata nel 1998 alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi lavora in importanti teatri italiani diretta da registi quali Massimo Navone, Cristina
Pezzoli, Martin Wuttke, Gigi Proietti (Socrate), Renzo Martinelli (Canti del Caos), Alessio Pizzech (L’Epilogo), Partecipa ai festival di Charleville Mézières, Milano Oltre 90,
Heidelberger Stückenmarkt, Santarcangelo, Benevento Città Spettacolo.
Bouillon Pétillant avec Érik
***
Brodo scoppiettante con Érik
Quale titolo migliore per uno spettacolo/concerto dedicato a Érik Satie?
Nel 2016 si celebrano i 150 anni dalla nascita di questo compositore enigmatico, eclettico ed anticonvenzionale che tanto ha segnato e affascinato le generazioni successive.
Capace di incarnare con lucidità e abnegazione le più disparate tendenze dell’epoca, pur
rimanendo sempre se stesso, esercitò il distacco da ogni forma di compiacimento individuale. Una vena ironica, trasgressiva e un po’ insolente caratterizza quasi tutta la sua produzione musicale. Ecco dunque un’ excursus’ biografico di composizioni per raccontarne le molte sfaccettature, a partire dall’Allegro (sua prima composizione) fino al raffinato periodo del Café chantant, passando per le inafferrabili liriche Élegie e Les Anges e i
caratteristici Sports et divertissements, accompagnati dalla proiezione dei disegni originali di Charles Martin. Velati di un’ironia sottile ed equivoca le Trois Véritables Préludes Flasques (pour un chien) precedono una parte dedicata all’infanzia, dove il Satie
‘bambino’ emerge in tutta la sua lieve essenzialità.
Fanno da ‘condimento’ qua e là alcuni brevi interventi recitati (anche dalla pianista!)
estratti dalla raccolta di scritti che ci lasciò sotto il nome di ‘Quaderni di un Mammifero’.
Partendo dalla scelta del materiale musicale e testuale, abbiamo voluto incarnare in modo
personale le suggestioni a nostra disposizione, individuando innanzitutto in ogni brano
gli andamenti e le sfumature che risonassero in comune accordo con le nostre sensibilità e inclinazioni di interpreti.
Poichè in modo evidente si mostrava la varietà di sguardi che Satie stesso pose sui diversi generi ne abbiamo ridelineato e marcato alcune caratteristiche, ideando un filo conduttore giocoso che potesse collegare i diversi momenti del concerto alla maniera teatrale, evocando come in diversi quadri, l’iconografia più intima ed elegiaca, quella operistica, quella surreale e più misteriosa e quella salottiera, l’operetta e qualche lieve accento di clownerie, appoggiandoci pur sempre agli elementi che i testi delle canzoni e quelli recitati ci suggerivano.
Da qui la scelta e la vera e propria ‘costruzione’ dei costumi e degli oggetti di scena, in
ogni caso essenziali e funzionali, pensati per portare avanti una sorta di narrazione estemporanea, ma scelti anche in relazione a quanto sappiamo di Satie: la sua passione per gli
ombrelli per esempio, i suoi abiti tutti uguali, i cappelli, la sua immagine stilizzata così
come ci viene tramandata nelle foto e nei disegni dei suoi ben noti amici artisti.
Abbiamo così giocato a metterci entrambe nei panni di Satie, alternandoci nel rievocarlo, dando voce a quanto lui stesso volle dirci attraverso i suoi scritti e talvolta mettendolo in dialogo con se stesso!
E abbiamo disegnato a brevi tratti le ‘figure’ che la sua musica descrive, con humor tenero ed esplosivo: siano esse particolari personaggi, oggetti, animali, bambini o quelle
‘figure’ che abitano la mente, rapidi guizzi d’intuito o riflessioni profonde galleggianti in
apparente levità.
C’è un sorriso di fondo che accompagna Érik Satie nel suo sguardo, al contempo partecipe e distaccato, sul mondo: ci siamo lasciate condurre da esso e da quella sua capacità
di essere onirico senza mai sottolinearlo.
Pinuccia Giarmanà e Francesca Caratozzolo