Guida pratica - Unitre Varedo
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Guida pratica - Unitre Varedo
by Roberto Romano’ 12 Guida pratica 2 INFO Valuta: Peso moneda nacional. Ma i turisti cambiano il Peso Con- vertible (nello slang popolare è chiamato chiavito) Il Chiavito è parificato al dollaro e dunque i cambi con l’euro vanno da 1,20 a 1,30 +-. D’ora in poi per brevità dirò Pesos i Chiavitos e peso nacional i loro pesos. Se però dovesse essere necessario pagare in euro perché son finiti i pesos, il cambio è alla pari col dollaro e dunque noi europei area euro ci perdiamo. Trasporti: dall’aeroporto i taxi per la città costano sui 20 pesos alla corsa. Informarsi sempre prima e, se possibile, contrattare. A mero titolo di completezza dell’informazione dirò che un modo comodo, efficiente ed economico per spostarsi all’Havana (o anche a Santiago) è l’almendròn. Vale adire quei vecchi cassoni americani anni ‘50. Percorrono delle rotte fisse e si fermano a caricare persone nei luoghi “strategici”. Sono davvero economici (un terzo del rpezzo dei taxi normali, ma anche meno). Il problema per il turista è entrare nella logica dell’almendròn, saperli individuare, sapere dove fermano. Partono quasi sempre da Parque Central o davanti al Capitolio o davanti all’hotel Inglaterra e vanno in diverse direzioni. Per andare ad Havana del Este (Santa Maria del Mar, ad es., che è lontato, oltre Cojimar, costa un peso a testa (5 pesos totali). Gli autobus urbani lasciateli perdere passano quando passano e sono sempre stracarichi. Auto a Noleggio. La compagnia più diffusa sul territorio è Havanautos ha il più numeroso parco macchine. Chiedete di poter fare il drop-off (è la possibilità di prendere l’auto in un posto e lasciarla in un altro. La maggiorazione per questo servizio dipende dai chilometri di lontananza del punto di rilascio rispetto a quello di presa in carico). Normalmente in 40/50 euro al giorno si possa quantificare il costo giornaliero di un’auto a noleggio. La benzina costa un peso a litro (nei paesi dell’interno è possibile trovare pompe che contano ancora in galloni. Un gallone è più di quattro litri) Nell’ipotesi di un viaggio fino a Santiago de Cuba, per rientrare da S a n ti a g o cons ig li o Viazul, una compagnia di autobus moderni, efficienti e puntuali. Con Cubana il volo è di un’ora e mezza su Havana. Ma Cubana, nella migliore delle ipotesi, vi farà pagare più di 150 pesos. A meno di prenotare il volo 19 la baia dall’alto di una collina. Suggerisco, prima di lasciare Santiago, di contattare la Empresa Turistica Gaviota e prenotare la visita. O decidete di farvi accompagnare con un lorto mezzo, o vi daranno un appuntamento in un luogo dato. Da l’ entrerete in un bunker sotterraneo dove, davanti ad un plastico della base vi spiegheranno la storia, e vi daranno tutte le informazioni del caso. Con un ascensore salirete al Mirador, dal quale con un cannocchiale potrete “scrutare” la base. Volendo un ottimo ristorante vi serve un ottimo pranzo con vista panoramica. Se i prezzi non son cambiati, la visita dovrebbe costare sui 10 dollari. Pranzo a parte. Arrivate a Baracoa. Anche se è scomodo arrivarci, è uno dei luoghi più suggestivi di tutta Cuba. Siete nella più antica città di Cuba e prima capitale dell’isola. Da vedere il Fuerte Matachin, il Castillo di Santa Barbara, la Parrocchiale Nuestra Señora de la Asunciòn dove è custodita la Cruz de la Parra, il simbolo della cristianità in America. E’ la croce che piantò Colombo appena sbarcato a Cuba. Chicca: Alloggiate all’hotel Porto Santo. Proverete l’emozione di dormire nel luogo dove, secondo la tradizione, sbarcò Colombo per la prima volta nelle Americhe. Baracoa è dominata dalla sagoma inconfondibile del Yunque, la montagna sacra degli antichi abitanti dell’isola. Si organizzano trekking sulla montagna. Chiedere all’ufficio turistico L’ufficio programma anche rafting sul Rio Toa, il fiume più impetuoso di Cuba. Strabiliante la vegetazione. Chicca: Vicino a Baracoa, nel Rio Yumurì vedrete dei graffiti, delle pitture rupestri incredibilmente simili a quelle dei Camuni in Valcamonica. Chicca: A Baracoa c’è la fabbrica di cioccolato più grande dell’isola El Yunque Baracoa 18 ciò verrà arrestato, processato, due anni in prigione (La Historia me Absolverà è stata la sua autodifesa -era avvocato- ed è diventato un libro famoso) esiliato in Messico. Da lì è ritornato col Che ed è iniziato tutto. Molto interessante. Di fianco è la Casa Museo di Abel Santamaria, figura fondamentale della resistenza santiaguera. (Sua sorella Haydèe, prigioniera di Batista, si è vista gettare addosso gli occhi del fratello morto sotto tortura) Un po’ più in là, verso il porto è la Casa museo di Frank Pais figura di importanza strategica: era colui che teneva i collegamenti con i guerriglieri sulla Sierra Maestra. Chicca: nel cimitero di Santa Ifigenia ci sono le spoglie di Josè Martì coi versi originali della Guantanamera. Prendete quindi la strada per l’aeroporto non entrate in aeroporto (sulla sinistra), ma proseguite dritto. Direzione Balcon del Caribe (un famoso night club) e Castillo del Morro. Il Castillo del Morro è in stupenda posizione panoramica: domina l’entrata alla baia di Santiago. Oggi è Museo della Pirateria. Molto interessante. Chicca: Il ritorno in città potete farlo per un’altra strada. Al faro c’è una strada che scende, direzione Ciudamar. Scendete. E’ un po’ tortuosa. A Ciudamar c’è un battellino che porta a Cayo Granma Un’isola in mezzo alla baia con un villaggio di pescatori. Ma un’altra cosa importante da vedere a Santiago è la Granja Siboney. Andate fuori città, la strada per il Parque de Baconao, verso est. Qui ad un certo punto trovate la Granja, una piccola fattoria dove Fidel e i suoi si camuffavano da allevatori di polli mentre preparavano il colpo del Moncada. Lì vicino c’è la salita alla Gran Piedra, un gigantesco sasso sporgente su un dirupo a oltre mille metri d’altezza. Spettacolare panorama sulla costa sottostante. Proseguendo invece sulla costa si arriva al Parque de la Prehistoria Baconao con giganteschi dinosauri a grandezza naturale. Sulla strada ottima la cucina di Pedro el Cojo. La strada finisce qui, in un allevamento di coccodrilli. Da Santiago, invece, passando dietro, verso la Sierra prendete la provinciale per Guantanamo /Baracoa 200 m + — Dopo circa 70 km siete a Guantanamo. Da vedere c’è la Base navale di Guantanamo che qui chiamano la Caimanera. Una baia di 115 km quadrati (circa 15 km x 8 km.) che gli Stati Uniti occupano abusivamente da moltissimi anni (1903). E’ possibile osservare 3 da qui con largo anticipo (ma comunque credo non andreste sotto i 100) http://www.viazul.com/ Per ritemprarvi dalla fatica del viaggio, ho previsto un soggiorno di alcune notti a Varadero (località di mare) Viazul ha una corsa diretta tra Santiago e Varadero; 49 pesos il costo. Parte alle 20 e arriva alle 10:45 Per Havana costa 51 pesos. Varadero Havana costa invece 10 pesos. Se vi sta bene l’ipotesi di Varadero valutate poi voi se passare l’ultima notte ad Havana. Diversamente vi suggerisco di prevedere un transfer da Varadero all’Aeroporto di Havana già prenotato da qui (sempre con Del Vecchio). Ristoranti. Ad Havana ne segnalo alcuni ”classici”, ma sono stati aperti e ne stanno aprendo di nuovi . El Aljibe—Calle 7ma, entre la 24y 26, Miramar tel. 2041583 (penso sia rimasto questo) . Prezzo medio 15 euro Si mangia ottima cucina creola. E’ all’aperto . Giudizi su trip advisor https://www.google.i t/#sclient=psy -ab&q=trip+advisor++El+Aljibe% 2C+havana&oq=trip+advisor++El+Aljibe2C+havana&gs_l=hp.3...429.7622.1.8093.19.19.0.0.0.0.434.2785.3j14j0 j1j1.19.0....0.0..1c.1.20.psy-ab.dmo0PY-XMqA&pbx=1&bav=on.2,or.r_cp.r_qf.&bvm=bv.49784469%2Cd.Yms% 2Cpv.xjs.s.en_US.MpiVkF51mpA.O&fp=1885ba1ec74e28a6&biw=1440&bih=775 La Divina Pastora (dentro il castello del Morro) Prezzo medio 25 pesos Giudizi su trip advisor http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g147271d1957747-Reviews-La_Divina_Pastora-Havana_Cuba.html Prado y Neptuno (angolo Prado y Neptuno. In pieno Centro. Cucina Italiana. Prezzo medio 25 euro (la società proprietaria è di italiani) Giudizi su trip advisor http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review -g38767d1047220-Reviews-Prado_y_Neptuno-Havana_Kansas.html 4 17 La cucina cubana è semplice e poco varia. La specialità forse più diffusa è il Congrì, a base di riso e fagioli neri (buonissimo); il Picadillo una sorta di carne trita in umido molto saporita e servita con riso. Il Pollo creolo è un’altra specialità che mangiate al ristorante Aljibe. L’Ajiaco un mix di carni e verdure. Poi le banane fritte di due tipi: chicharritas sono pezzi di banane schiacciate e fatte fritte. Le mariquitas invece sono sempre fritte, ma tagliate sottili sottili come le patatine. Sono comunque banane particolari che si mangiano solo cotte. Non si possono mangiare “nature”. La yuca stufata è molto buona e accompagna molti piatti. Come dessert il Fufu con banane e zucche. Oppure il Bonyatillo (io ne sono goloso) a base dei bonyato (la patata americana) vaniglia zucchero. C’è chi ci mette il latte e l’uovo. Viene come un budino. Si mangia bel fresco. Di solito ai pasti si beve Birra, che a Cuba è molto buona. La Hatuey e considerata la migliore . Cuba Ipotesi di viaggio: (modificate poi voi secondo priorità ed interessi) 01 - arrivo Havana. Hotel Sevilla (o altro a scelta) 02 - Havana (pernottamento) 03 - Havana (pernottamento) 04 - Viñales + La Moka (pernottamento) 05 - Havana (pernottamento) 06 - Baia dei Porci + Cienfuegos (pernottamento) 07 - Trinidad (pernottamento) 08- Camaguey (pernottamento) 09- Santiago de Cuba (pernottamento) 10 - Santiago de Cuba (pernottamento) 11- Varadero (pernottamento) 12 - Varadero (pernottamento) 13- Varadero (o Havana) (ultimo pernottamento) 14 - Cuba /Italia Una frase che vale più di mille discorsi per capire lo spirito di questa città. Due i circuiti: Culturale e Storico Da vedere Sulla Piazza centrale, Parque de Cespedes, la Cattedrale, il Museo Coloniale o Casa di Diego Velazquez che, su incarico della Regina Isabela II, colonizzo Cuba fondando le prime citta: Baracoa; Santiago de Cuba; Bayamo; Camaguey; Nuevitas; Sancti Spiritu; Trinidad e San Cristobal de la Habana. I Focus culturali si sviluppano essenzialmente su due vie parallele Heredia y Aguilera In Aguilera c’è il Museo Bacardi. Io non ho mai visto Santiago come una città morta. Tutte le volte che ci sono stato (e son tante) ho sempre trovato qualcosa, un concerto, un festival, il carnevale … Per certi versi la vita culturale santiaguera è anche più interessante di quella habanera. Havana è una Abel Frank grande città e per queSantamaria Pais sto dispersiva. Santiago è provinciale. Tutto avviene tra quattro vie. In Calle Heredia trovate: Casa della Cultura; Casa de la Trova (Wim Wenders ha scoperto qui il Buena Vista social club), Casa degli artisti e degli scrittori, il museo del carnevale. Tutto in una via! La sera: Heredia va assolutamente vista; e se state al Casa Grande è proprio all’angolo. Sotto il Casa Grande c’è l’ufficio turistico: chiedete il programma dei focus afrocubani, ce ne sono in diverse parti della città. Poi il quadrilatero Heredia, Campo de Marte, Aguilera, Parque Cespedes, è interessante, fate gli incontri più strani, assaporite l’ospitalità della gente. Prima di cena consiglio una piccola digressione: Guardate in fronte la Cattedrale, alla sua destra scende verso il mare una strada, San Tomàs, appena la imboccate, sulla destra c’è la Casa de Ajedrèz, la casa degli scacchi. Entrate , è interessante. Il circuito Storico: il Moncada , Museo del 26 de julio; (vedi mappa in questa pagina) è la caserma assaltata da Fidel e i suoi compagni. A seguito di 16 5 molte case hanno ancora davanti, sul prato di accesso. Ha ben 6 chiese da visitare di cui una (strano a dirsi) in stile gotico; è la Iglesia de San Francisco. Città interessante sia dal punto di vista culturale che storico. Qui iniziò il processo di indipendenza. Ignacio Agramonte, uno degli artefici di questo processo nacque e visse qui. Da vedere la sua casa natale e il museo. Altro personaggio interessante di questa città e Nicolàs Guillen, poeta, letterato, etnografo cubano. Studiò il sincretismo religioso e il complesso universo degli Orichas. Suo il “Contrapunto del Tabaco y del Azucar”. Visitate la sua casa Santiago de Cuba (350 km +-) Riprendete la strada principale, la Carretera Central passando per Las Tunas, Bayamo Chicca: Bayamo è la città delle carrozzelle - c’è anche una famosa canzone “à Bayamo en Coche”: “quiero irme a Baya- mo de noche a pasear por el parque en un coche” -) A Santiago suggerisco Casa Grande come hotel. E’ nella piazza centrale, fulcro della vita cittadina. E’ un po’ “vintage”. Bella la vista sulla cattedrale. Santiago è Caribe, è vivacità, è Santeria, è musica (il son è nato qui), è cultura...è storia. Qui Museo sono le radici della Bacardi rivoluzione cubana, qui tutto è iniziato con l’assalto al Moncada (vedi oltre) Chicca: Scendendo in città dalla strada che proviene dal Pico Tirquino Heredia un cartello recita: Bienvenidos a Santiago, rebelde ayer, hospitalaria hoy, heroica siempre” Havana Hotel Sevilla - Trocadero Personalmente lo preferisco, perché è in centro, è di ambiente retrò, ha la piscina (cosa non di poco conto, visto il clima) Giudizi su trip advisor http://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g147271d226421-Reviews-Hotel_Mercure_Sevilla_Havane -Havana_Cuba.html#HEADING Sevilla Cominciate con una piacevole passeggiata sul Prado, appena fuori dal Sevilla sulla sinistra. Si chiama Paseo Martì e tutti lo chiamano Prado. Chicca: Il primo Cha-cha-cha creato da Enrique Jorrin è stato La Engañadora; la storia di una ragazza che ammaliava tutti per la sua bellezza, ed era ambientato qui. La prima strofa, infatti dice “à Prado Y Neptuno iba una chiquita . . . “ E all’incrocio tra Pradi y Neptuno c’è il ristorante che prende il nome da questa canzone. Costeggiate il “Malecòn”. Il lungo mare fino al castillo de la Fuerza. Da lì entrate nel cuore della città vecchia; in Plaza des Armas (vedi mappa pag. successiva). A sinistra il Templete dove nel 1556 è stata celebrata la messa che consacrava Havana capitale dell’isola. Al centro della Piazza la statua di Carlos Manuel de Cespedes (che per primo liberò i suoi schiavi dando inizio alla prima Guerra di Indipendenza). Di fronte il Palacio de Los Capitanes Generales, oggi Museo de la Ciudad. Chicca: Di fronte a questo, guardandolo, sulla destra, giù dal marciapiede uno spaccato nell’asfalto lascia vedere delle mattonelle di legno caoba, era l’antico lastricato della città. Il legno fungeva da ammortizzatore: così le fanciulle che passeggiavano con il “Quitrin” (un tipo di calesse) non sentivano scossoni. Sulla sinistra, all’angolo con Oficios la casa del Agua La Tinaja. C’è ancora l’antico negozio dove si vendeva l’acqua. Fermatevi a degustare un po’ di acqua fresca e buona. Scendete per Oficios fino alla bellissima Iglesia de San Francisco. In questa zona tutto è stato ristrutturato di recente e dà 6 una idea degli antichi splendori della città. Risalite Amargura e girate a destra per Mercaderes fino a incrociare Obispo, l’arteria principale della vecchia Havana. All’angolo tra Mercaderes e Opispo c’è l’hotel Ambos Mundos, dove soggiornava Hemingway prima di comprarsi la casa in perifeAmbos Mundos ria dell’Havana. Girate a sinistra in Obispo e la prima a destra è San Ignacio. Arrivate in fondo alla via e sbucate in Plaza de la Catedral. Prima di entrare in piazza, all’angolo col vicolo a sinistra la insegna incisa nella pietra “Callejon del Chorro” indica il luogo dove erano le valvole di comando dell’antico acquedotto della città. (chorro in spagnolo vuol dire scroscio d’acqua). Plaza de la Catedral è uno stupendo complesso monumentale in unico stile architettonico. Appena dentro la piazza, sulla destra, il Museo Colonial, antica dimora signorile trasformata in un interessante collezione di mobili antichi. Sul fianco destro della piazza, guardando la cattedrale, le antiche poste e sulla sinistra un’altra antica casa signorile dei Marchesi de Agua Clara, oggi ristorante El Patio. Sull’angolo sinistro della Cattedrale inizia la calle Empedrado. D’obbligo una sosta alla celebre Bodeguita del Medio per un “mojito”. L’impronta di Hemingway e della Hollywood anni ‘50 15 Brunet, sede del Trinidad Museo Romantico. La famiglia Brunet, antica proprietaria del palazzo si vantava di avere oltre mille schiavi. Preziosa la collezione di arredi coloniali. Lascio alle guide turstiche descrivervi i restanti monumenti degni di nota. Trinidad è interessante da scoprire, vagando senza meta . Così, in Calle Lumumba trovate la Casa de la Trova. Possibile ascoltare dal vivo prove di gruppi musicali e bere bevande fresche al bar. Un’esperienza imperdibile. Sempre da non perdere, più in là, in calle Real de Jigue. la Canchanchara, una bettola di porto dove si degusta un autentico nettare, la Canchanchara, appunto, cocktail a base di rum e miele, ma la cui ricetta è segretissima, scrupolosamente custodita Valle de los dal “dueño”. Ingenios Assolutamente da non perdere a 10 km circa dalla città la Manaca Iznaga, nel Valle de los Ingenios, antica fazenda di un ricco latifondista e padrone di schiavi. Chicca: La Torre Iznaga è frutto della solita leggenda metropolitana. Due fratelli, un poco “tardi” si sono sfidati,: siccome uno dei due aveva scavato un profondo pozzo, l’altro non voleva esser da meno, costruendo una torre alta come la profondità del pozzo. Vox populi . . . . Vicino il Mirador sul Valle de Los Ingenios sonancora attivi los Ingenios, vale a dire le fabbriche che lavoravano la canna da zucchero e che ora si chiamano Centrales. Trinidad Camaguey 250 km +- Camaguey è la città dei tiñajones, delle grandi giare che 14 7 Cienfuegos a caballo (pag. precedente mappa a) , sul promontorio che domina lo stretto di accesso alla baia. Se non l’hanno cancellata, dal lato opposto di Pasacaballo, su un muro è scritto “Bienvenidos en Cuba Socialista” (pag. precedente mappa a) un cimelio che non si può non fotografare. A destra della scritta il Castillo de Jagua col paesino di pescatori sottostante. A questo punto ci sono due possibilità, in alternativa: o si tralascia Santa Clara (Santa Clara si potrebbe tranquillamente baypassare se non fosse per il Mausoleo del Che e il Tren Blindado fatto saltare da lui nella battaglia conclusiva della guerra di liberazione: la battaglia di Santa Clara. Da qui i famosi versi della canzone Hasta Siempre “cuando todo Santa Clara se despierta para verte . . .”). L’ubicazione delle tre città (Cienfuegos, S.ta Clara. Trinidad) la vedete nella mappa a qui sopra. In alternativa la si fa in estensione da Cienfuegos ritornando ancora sulla costa (e sono 60+60 120 km). Diversamente se ve la sentite di guidare in montagna c’è un’ottima strada che scende da Santa Clara a Trinidad, passando per la Sierra del Escambray, a Topes de Collantes. (mappa a qui sopra). Un luogo di sublime bellezza. Passate dal lago di Hanabanilla e salite in cima alla montagna. Al mirador un panorama mozzafiato della costa e di Trinidad lì sotto da circa 800 metri di altezza. 1 Il centro storico di Trinidad è isola pedonale e dunque dovrete lasciare la macchine nelle vie adiacenti. Il nucleo storico ruota intorno a Plaza Mayor, attorniata da palazzi settecenteschi, dalla Iglesia de Sanctisima Trinidad e dal Convento de San Ferdinando. Sulla dirimpettaia Calle Simon Bolivar, all’angolo con Plaza Mayor, una targa ricorda che qui è passato il Geografo tedesco Alexander Von Humbolt, di ritorno dal Perù dopo aver scoperto l’omonima corrente. Qui c’è il Museo di Scienze Naturali. Appena sotto sorge tra altri palazzi degni di nota, il Palacio è ancora presente. Piacevole atmosfera. Prezzi rovinati dal turismo. Più avanti la casa natale di Alejo Carpentier, scrittore e critico letterario cubano di inizio Novecento. Ritornate su Obispo percorrendo la Calle Cuba fino a incrociare di nuovo Obispo. Percorretela tutta verso destra fino al Parque Central. Qui il Floridita era il secondo “pub” frequentato da Hemngway (era solito dire “Mi Mojito en la Bodeguita; mi Daiquirì en el Floridita”). Prezzi anche qui rovinati dal turismo. In Parque Central (a) di fronte a voi c’è l’hotel Inglaterra. Qui, al Cafè Frances, trovate molti italiani. Generalmente pensionati, che a in Italia sopravviverebbero a malapena con la loro pensione mentre qui a Cuba possono permettersi uno stile di vita agiato. E’ anche questo un curioso fenomeno di costume. A sinistra il Teatro Garcia Lorca, (o Gran Teatro de La Habana) dalle curiose linee architettoniche. Più in là, il Capitolio Nacional, oggi sede dell’Accademia delle Scienze e del Museo di Storia Naturale. Da questa parte del Parque Central il Palazzo di Giustizia: Siete sul tracciato delle vecchie mura della città. Sull’angolo destro (sempre guardando in fronte l’hotel Inglaterra), avete di nuovo Neptuno y Prado. Avete chiuso, così, il “giro” della città Vecchia. Chicca: Sotto i porticati del vecchio telegrafo sono state girate alcune sequenze del film “Il nostro agente all’Avana”. Tra hotel Inglaterra e Teatro Grarcia Lorca c’è il “Bulevar”, come lo chiamano gli habaneri, ovvero il Paseo San Rafael. Una via pedonale e centro dello “Shopping” cittadino (per 8 13 quel che rimane da comprare oggi all’’Havana). Molto rifornita la libreria Vietnam, che sta sulla destra (andando per il Paseo voltando le spalle al Parque central), tra Aguila e Parque del Valle. Qui trovate anche i vecchi spartiti di Ernesto Lecuona. Al Parque del Valle si incrocia Galiano oggi Avenida de Italia (il vecchio nome che però è rimasto nell’ intimo degli habaneri. Tutti la chiamano ancora Galiano). Se vi va di camminare ancora potete risalire a destra Galiano fino ad incrociare Neptuno. Prendetela verso sinistra. E’ una lunga arteria che arriva fino all’Università. Una gran camminata che però ti permette di vedere scorci della Havana “nature” con i suoi quartieri degradati, ma con gente cordiale e. . .tanta musica salsa che esce dalle case. Arrivato alla piazza dell’università, nel centro della piazza un monumento ricorda Julio Zorra y el Cuervo Antonio Mella, militante del Cine Yara Partito Comuni- a sta fatto assassinare dal dittatore Machado a Città del Messico, mentre era in compagnia di Tina Modotti, la sua compagna. Sempre guardando la scalinata dell’Università (con al centro la statua dell’ Alma Mater), sulla destra sono ancora visibili scritte del tipo “Viva la Constituciòn” (a, nella mappa qui sopra) fatte dal Directorio Estudiantil dopo i fatti del marzo ‘57, quando un gruppo di universitari, aderenti al Partito Ortodosso (radicali) tentò di assassinare Fulgencio Batista nel Palacio Presidencial (quello vicino al Sevilla e oggi Museo de la Revoluciòn). Ne conseguì una feroce repressione con fucilazioni di al custoe di farvi vedere i documentari dello sbarco. Sono documenti unici. Interessante il museo con morti reperti. Nutrita la documentazione fotografica. Proseguite fino a Cienfuegos. (Il percorso è nella mappa a, qui sotto) Cienfuegos è Caribe. Si affaccia su una baia di 81 kmq. Qui a Giròn Muro con Scritta Pasacaballo l’atmosfera caribeña vi prenderà. Da vedere la Catedral, il Teatro Thomas Terry. Il soffitto del teatro ha un affresco di impatto. La statua nell’atrio è stata scol- pita da uno scultore italiano (non ricordo il nome). Enrico Caruso ha cantato qui. Per il pernottamento consiglio l’hotel Jagua, a Punta Gorda b (mappa b) . Una paesaggio tipico del caribe, con casette di legno con il terrazzino fuori con l’immancabile sedia a dondolo. Un’atmosfera fuori dal mondo. Relax ! Un tempo era una zona esclusiva per i ricchi dell’isola. Dirimpettaio all’hotel il Palacio del Valle, dall’architettura arabeggiante. Si può anche andare la sera a berci un ron e ascoltare la vecchia pianista (se è ancora viva) suonare un repertorio retrò. Trinidad 80 km +- La mattina dopo. Prima di proseguire per Trinidad, merita un giro intorno alla Baia fino ad una località che si chiama Pasa- 12 9 ro dove è stato riscostruito l’habitat nel quale vivevano i Tainos (in realtà vivevano più a oriente, ma va bene lo stesso). Le isole sono collegate da ponticelli in legno. Visitabile un piccolo museo di arte precolombiana. Al ristorante servono un ottimo coccodrillo in umido. Riprendete la strada e scen- dete a Playa Larga, sul vondo della Baia dei Porci, (mappa a) una baia molto profonda. Tenendo la sponda sinistra della baia, percorretela tutta fino a mare aperto, in località Giròn. Qui è avvenuto lo sbarco. Entrando nel piccolo paese , (mappa b) avete sulla destra il mare. Arrivvati in una piazza, sulla destra ci sono i Bagni Comunali. Sulla sinistra c’è una strada che corre quasi perpen- a museo b dicolare alla spiaggia. Guardate bene, a un cento/ duecento metri sulla sinistra c’è un aereo. E’ dove c’è il museo dello sbarco. Chie- contro quel muro dove vedete le scritte. Da lì proseguite a destra in calle L fino all’hotel Habana Libre, il grande hotel dell’Havana. All’angolo dell’hotel incrociate la “Rampa” cosi’ chiamata dagli habaneri perché scende al mare . E’ la via delle compagnie aeree e di uno dei focus culturali della città. Piacevole la sera ascoltare dell’ottimo jazz a La Zorra y el Cuervo. Belle rassegne cinematografiche al Cine Yara. Ad Havana rimane da vedere, a fianco del Sevilla (posto che dormiate lì) il Museo de la Revoluciòn e il Museo de Bellas Artes; uno attiguo all’altro. Il Museo de la Revoluciòn è diviso in due parti. L’ex Palacio Presidencial di Batista e un padiglione esterno sul retro. Quest’ultimo ha una copertura a blocchi esagonali sostenuti da un pilastro che raffigurerebbero la palma real, simbolo di Cuba. Nel padiglione esterno vedrete, tra gli altri cimeli, il Granma, la barca usata da Fidel per sbarcare a oriente, dove iniziò la guerra di liberazione; il buldozer usato dal Che per fermare il Tren Blindado a Santa Clara, un furgone (con la scritta “Fast Delivery”) traforato da colpi di mitra . E’ quello usato da membri del Directorio Estudiantil per far fuori Batista. Dentro, una nutrita documentazione sulla rivoluzione cubana; incluso un truce marchingegno usato dalla polizia di Batista per strappare le unghie ai prigionieri. La parte finale è dedicata al Che. Una delle ultime foto che trovate sul percorso è una foto di gruppo che ritrae il Che e i suoi collaboratori in Bolivia. Provate ad individuare il Che (ovviamente camuffato). Se non lo trovate, chiamatemi al rientro del vostro viaggio e vi darò la soluzione. Manca da vedere la Casa di Hemingway e Cojìimar. Due luoghi vicini uno con l’altro. Mentre ci andate, passate dal porto, al Muelle La Cubre. Qui c’è stato uno dei più disastrosi attentati da parte della Cia a Cuba. Una nave carica di armi è stata fatta saltare nel porto tramite una miccia a strappo posta tra una cassa e l’altra. L’intento era proprio di far male. La casa di Hemingway si trova a San Francisco de Paula, come dire Milano e Corsico, verso la tangenziale dell’Havana. Il percorso è sulla mappa alla pagina seguente. (informatevi che sia aperta prima di andarci). Si visita dall’esterno girandoci attorno. E rimasta come l’ha lasciata lo scrittore dopo che se ne è andato l’ultima volta. Veramente bella! 10 11 Da San Francisco de Paula prendete la tangenziale in direzione nord e arrivate a Cojimar. La Moka Cojimar è un villaggio di pescatori sul mare, litorale nordest dell’Havana. Qui è stato ambientato il romanzo Il Vecchio e il Mare. E’ stato girato anche il film omonimo. Qui viveva lo skipper di Hemingway Gregorio Fuentes. Ristorantini economici dove mangiare pesce. Il giorno dopo, dopo una buona colazione rilassante passeggiare per i “Cafetales”. Rientro all’Havana per la sera Baia dei Porci /Cienfuegos Viñales 150 km + A circa 150 km dall’Havana direzione Ovest. Il Valle de Viñales propriamente detto è fuori paese. Un paesaggio spettacolare nella Sierra de Los Organos. E’ formato da colline dalla forma tondeggiante, come panettoncini, chiamati Mogotes. Dal Motel Los Jazmines ottimo panorama. Da vedere Paredon del Eco; Cueva del Indio, Mural de la Prehistoria. Sulla strada di rientro per l’Havana, a Candelaria deviazione per la Comunidad Campesina La Terraza. Modello sperimentale di azienda agricola d’avanguardia. In alto, in cima alla collina, l’hotel La Moka. E’ un Ecohotel costruito “intorno” alla vegetazione. Ci sono delle camere con un buco nel tetto da dove esce l’albero. Nella hall una grande Ceiba fuoriesce dal tetto, mentre la hall stessa è attraversata da un ruscello. (280 km +-) Verso Sud Di buon mattino partite per Cienfuegos, passando per la Baia dei Porci. Fino ad un certo punto si percorre la stessa strada fatta per andare alla casa di Hemingway, poi prendete l’Autopista Nacionàl. In località Jaguey Grande girate a destra. Come riferimento vedete la ciminiera del Central Australia (dove si lavora la canna da zucchero). Costeggiando il muro del Central vedrete sulla destra una costruzione in legno col tetto di foglie di palma. Un cartello recita “Aqui estuvo la comandancia del las FAR”, la base logistica di Fidel da cui dirigeva le operazioni di contrattacco durante lo sbarco alla Baia dei Porci. Sul lato verso il muro del Central c’è un monumento fatto con i resti di un aereo abbattuto. Verso destra invece c’è la strada che porta a Guamà, Playa Larga, Giròn. La strada è costeggiata da diversi monumenti alla memoria dei cubani caduti in quella battaglia. Ad un certo punto passerete sotto un portale di legno che delimita il Parque Natural Ciènaga de Zapata. Arrivate a Guamà. Sulla sinistra un cartello indica: “Criadero de Cocodrilos” Visitatelo in attesa del battello per Guamà; un insieme di isole al centro della Laguna del Teso-
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