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Conegliano
MARTEDÌ 7 MAGGIO 2013 LA TRIBUNA
31
Morte di Nicole, l’amico patteggia 12 mesi
Un 19enne di Mareno perse il controllo della Lancia Musa tornando dalla discoteca: vittima la ragazza di S. Vendemiano
◗ SANVENDEMIANO
Ha patteggiato un anno per
l’omicidio colposo e un mese di
arresto e mille euro di ammenda per la guida in stato di ebbrezza Michael D’Altoè, il 19enne di Mareno di Piave che il 12
agosto dell’anno scorso provocò, a Jesolo, il terribile incidente
che costò la vita alla 18enne Nicole Bergamo di San Vendemiano. I difensori del ragazzo, gli avvocati Benedetta Collerone Russo e Angelo Di Dio, hanno infatti raggiunto l’accordo con il pubblico ministero di Venezia Paola
Mossa e il giudice Alberto Scaramuzza ha letto nella tarda mattinata di ieri la sentenza.
L’incidente avvenne all’alba
del 12 agosto scorso, a poche
centinaia di metri dalla discoteca «Il Muretto» di Jesolo. È qui
che Nicole, assieme a quattro
amiche del cuore, aveva affittato un appartamento per una settimana di vacanze. Giunto il sabato sera tutte assieme erano
andate a ballare accompagnate
da due amici in auto. Una nottata di gran divertimento, poi da
poco passate le 6.30 tutti assieme decisero di fare uno spuntino prima di tornare in appartamento, dirigendosi così verso
una paninoteca. Per non fare
due viaggi salirono tutti e sette
in auto, ma percorsi soltanto
500 metri in via Romea Destra,
l’auto cominciò a compiere lunghe sbandate a zig zag. Una del-
Un sorriso di Nicole Bergamo e la Lancia Musa dopo l’incidente mortale
le ragazze sopravvissute all’incidente testimoniò in seguito agli
agenti della polizia locale che si
trattò di uno scherzo da parte
del 18enne alla guida - con la patente da appena 15 giorni prontamente ripreso da tutte le
ragazze a bordo. Non fecero
neppure in tempo a finire la frase, però, che l’auto finì con due
ruote sul prato oltre il margine
stangata su negozi e capannoni
della carreggiata. Il giovane alla
guida ne perse il controllo, la
Lancia Musa derapò sul posteriore e subito dopo si capottò
contro un albero nel fossato.
Nelle indagini portate avanti
dalla magistratura è in seguito
emerso, tramite una perizia tecnica richiesta dal pm Mossa
all’ingegner Mario Piacenti, che
«l’incidente trovò causa esclusi-
va nel comportamento dell’indagato, il quale per cause in prima analisi legate allo stato psicofisico rilevato – dopo l’incidente risultò positivo all’alcol
test con 1 grammo di alcol per litro nel sangue - e al comportamento tenuto di imperizia e imprudenza, perdeva il controllo
della propria vettura che si trovava a marciare a circa 70 km/h,
non riuscendo a mantenerla in
carreggiata una volta innescato
volontariamente una sequenza
di scarti da destra a sinistra, e viceversa, messi in atto per diletto
al fine di percorrere un tratto di
strada zigzagando».
I legali dell’imputato hanno
invece presentato una consulenza nella quale risulterebbe
che l’auto abbia avuto improvvi-
samente un problema a uno
pneumatico a causa di un chiodo. Dopo l’incidente il padre, la
sorella e la nonna di Nicole si sono affidati a una società specializzata in risarcimento danni, la
Giesse Gestione Sinistri di Conegliano, che ha chiuso in via stragiudiziale le procedure risarcitorie ancor prima dell’avvio del
processo.
Anagrafe, rubate carte d’identità
Le associazioni di categoria
«Zambon non aumenti l’Imu» Giallo in via Battisti: cassaforte aperta con le chiavi, spariti anche 650 euro
◗ CONEGLIANO
Un documento unitario per
chiedere al sindaco Floriano
Zambon e all’intera amministrazione comunale di rivedere la decisione sull’aumento
dell’Imu. È a questo che stanno lavorando alcune associazioni di categoria che hanno
raccolto le preoccupazioni di
imprenditori, artigiani e commercianti nei confronti della
misura-salva bilancio attualmente sul tavolo della maggioranza, ovvero: portare dallo
0,76 allo 0,86 le aliquote per le
seconde case e tutte le altre tipologie di immobili, dai capannoni ai negozi, passando per alberghi, officine, laboratori. Nei
giorni scorsi si era parlato anche di un sit-in delle partite Iva
sotto al municipio, ma le associazioni che le rappresentano
hanno invece preferito dialogare per elaborare un documento che metta nero su bianco le
ragioni della loro contrarietà.
Una lettera da portare in municipio che unisca le diverse sigle
per dimostrare che i timori
non conoscono differenze di
settore o di categoria. I tempi
però stringono: la decisione
presa dalla maggioranza (non
senza spaccature) di alzare la
leva dell’imposta municipale
sugli immobili dovrà ricevere
l’approvazione del consiglio
comunale nella seduta in programma domani.
(r.z.)
◗ CONEGLIANO
Lo sportello dell’anagrafe
Giallo all’anagrafe di via Battisti: venerdì pomeriggio qualcuno ha aperto con le chiavi la
cassaforte rubando una cinquantina di carte d’identità e
650 euro in contanti. Ma a far
avvolgere nel mistero nell’episodio c’è un dettaglio: l’allarme
della cassaforte è suonato, ma
non quello della porta d’ingresso dell’edificio all’angolo con
via Pittoni. Ed è questo elemento ad aprire molti interrogativi
sulla vicenda: chi ha agito si trovava già all’interno della struttura e vi è rimasto anche dopo
le 14 quando il personale è andato a casa oppure si tratta di
qualcuno che aveva a disposi-
«salvi» i vitigni della marca
zione le chiavi e sapeva come
disinstallare il primo allarme
ma non il secondo? Una domanda a qui dovranno rispondere gli inquirenti che hanno
avviato le indagini sul caso dopo la presentazione della denuncia. Si cercherà di capire
anche se vi siano legami con
l’episodio avvenuto nel giugno
del 2011 quando i ladri hanno
scassinato una porta e fatto
sparire dei contanti rovistando
in armadi e cassetti. Questa volta però non è bastato il denaro.
Secondo i primi riscontri venerdì scorso sono sparite una cinquantina di carte d’idenità de
vecchio formato mentre non
sarebbero state toccate quelle
elettroniche, più difficilmente
modificabili. Potrebbe trattarsi
di un furto su commissione per
riciclarle e falsificare dei documenti, da rivendere agli immigrati clandestini. Una decina
d'anni fa dall'anagrafe di Conegliano erano stati sottratti decine di migliaia di cartellini «vergini». Con quelli è poi possibile
costruire delle carte d'identità
simili in tutto e per tutto alle
originali ed utilizzate soprattutto dai malavitosi. Anche sei anni fa i soliti ignoti avevano già
tentato d'introdursi all'interno
degli uffici comunali situati in
via Battisti. Ma in quel caso erano stati costretti alla fuga poiché era entrato in funzione il sistema d'allarme e così erano
scappati a mani vuote.
(r.z.)
commercialista a processo
Croati in Europa, ma devono ribattezzare il «Proseck» Caso Ferrari: chiesti 16 mesi
◗ CONEGLIANO
Prosecco o Prosek? Per tutti e
due non c'è posto, almeno nell'
Unione Europea, della quale a
luglio la Croazia entrerà a far
parte. Portandosi con sé un patrimonio di storia, cultura e anche prodotti enogastronomici.
Come il Prosek. Non un concorrente del vino frizzante, visto che si tratta di un vino dolce da dessert. Nonostante questo però il Prosecco è prodotto
a denominazione di origine
controllata e il suo nome può
essere utilizzato, stando alle
normative comunitarie, solo
da vini i cui vitigni sono coltivati in Veneto e Friuli Vene-
Un calice di prosecco
zia-Giulia. Dal primo luglio addio al Prosek croato, o meglio,
addio al nome. Non solo ci
scatterà il divieto di commer-
cializzazione nel mercato europeo, ma anche quello croato,
tanto più che dovranno essere
anche “ribattezzate” le bottiglie già etichettate che si trovano nei magazzini. La Croazia
nel momento in cui ha iniziato
l'iter per l'entrata nell'Ue ha
dovuto sottoscrivere alcuni accordi e seguire le normative europee,
con
conseguente
“perdita” del Prosek (e altri nomi di prodotti con nomi simili
ad altri già esistenti). I produttori di Prosek però non ci stanno e sembra siano intenzionati
a rivolgersi ad un tribunale europeo per salvare un vino dalla
storia millenaria, prodotto
esclusivamente con uve colti-
vate in Dalmazia, dopo una
lunga
fermentazione.
A
“promettere” un ricorso, nel
caso non sparisse il nome Prosek, per difendere il Prosecco,
quello italiano, era stato il presidente della Regione Veneto,
Luca Zaia. Il governatore, durante una visita al Vinitaly. Fatto sta che alle condizioni attuali sembra che di Prosecco ne resterà uno solo e che i produttori croati debbano iniziare a
pensare seriamente a una nuova denominazione per il loro
vino da dessert. Al posto di Prosek, tra le proposte che circolano ci sono Suze Dalmacije (Lacrime dalmate) o Vino dalmata
(nella dicitura italiana).
◗ CONEGLIANO
16 mesi di reclusione e 2 mila
euro di multa è la richiesta del
pubblico ministero nel processo che vede imputato di appropriazione indebita l'ex commercialista (ora radiato dall'albo), Giovanni Ferrari. La difesa
invece ha chiesto l'assoluzione
poiché non vi sono prove degli
avvenuti trasferimenti di denaro. Mentre alcuni reati sono già
prescritti, perchè avvenuti prima del novembre 2005. Ieri si
sono svolte le arringhe di accusa e difesa. Il noto commercialista di Conegliano è stato accusato di essersi intascato i soldi
di alcuni suoi clienti, tra cui al-
cuni medici milanesi, per una
somma complessiva di 178 mila euro. Sono stati probabilmente dei problemi economici
a gettarlo nel baratro. Invece di
pagare gli adempimenti fiscali
dei clienti teneva per sé il denaro. Impossibile però ricostruire
con esattezza quando intascato. «Fino al 2002 si è comportato in modo irreprensibile» ha
spiegato il suo legale, avvocato
Paolo De Girolami «poi per ragioni che non mi sono note si è
rovinato dal punto di vista professionale». Ferrari aveva avuto uno studio anche a Milano.
L'ultimo suo ufficio era in via
Maestri del lavoro a Conegliano.
(di.b.)
lXVI
TV
IL GAZZETTINO
IVendemiano1lar{'fl .\Susegana
lolartedi 7 maggio 2013
SAN VENDEMIANO Patteggia 13 mesi il giovane di Mareno alla guida. Patente sospesa per 3 anni
Folle gioco con l'auto
Così è morta Nicole .
Gianluca Amadorl
MARENO · SAN VENDEMIANO
Ha ottenuto Il patteggiamento
Michael D'Aitoè, il diciannoven·
ne di Mareno di Piave che, il 12
agosto del 2012, si trovava al
.volante della venura che fini
fuori strada in via Roma destra,
a Jesolo, provocando la mm1e di
una ragazza di appena 18 anni,
Nicole Bergamo,
originaria di Pon·
te nelle Alpi e resi·
dente a San Ven·
demiano. Il giudi·
ce per . l'udienza
prelinùnare di Ve·
nezia, Alberto Sca·
ramUlza, ha appli·
cato al gioval)e 13
mesi di reclusio·
ne (pena sospesa)
oltre a Il 00 euro
di ammenda e 3 anni di sospen·
sione della patente di guida per
omicidio colposo e guida in stato
di ebbrezza.
L'incidente si verificò alle
6.50 di domenica mattina, a
poca distanza dalla discoteca il
Muretto, dove i giovani avevano
trascorso una serata in compagnia. Nell'auto guidata da D'Al-
lA BIOVAIII
Nicole
Bergamo,
aveva 18 anni
quando
è morta
.
aLA TESTIMONIANZA
Una amica
della 18enne:
gli urla.vamo
di smetterla
toè (che aveva la patente da
appena 15 giorni) eranò saliti in
sette, <(ue in più 1ispetto al
massimo consentito: gli amici si
stavano recando verso una pani·
noteca per uno spuntino e vole·
vano evitare di fare due viaggi.
Al conducente fu riscontrato un
tasso alcolico di 0,9 grammi per
litro (a fronte di un limite con·
sentito di 0,5). Secondo i difenso·
ri dell'imputato, gli avvocati Be·
nedena Collerone Russo e Ange·
lo Di Dio, la pena è congrua alla
luce di una consulenza tecnica
di parte secondo la quale l'inCi·
dente si verificò per cause non
prevedibili e non eviiabili, ovve·
ro la foratura di un pneumatico.
La pe1izia chiesta dal pm Paola
Mossa ha invece concluso che la
responsabilità è di D'Aitoè, il
quale avrebbe perso il controllo
della vet!ura dopo essersi messo
a percorrere la strada zigzagan·
do. Una delle ragazze che si
trovavano a bordo ha raccontato
alla polizia locale che si trattò di
uno scherzo del conducente, di
fronte al quale tutti i passeggeri
urlarono di smetterla. L'auto,
però, fini con due ruote sul
prato oltre il margine della car·
reggiata: la Lancia Musa derapò
sul posteriore e si cappottò con·
tro un albero, nel fossato. Padre,
sorella e nonna della diciotten·
ne.si sono affidati ad una società
specializzata in risarcimento
danni, la Giesse Gestione sini·
stridi Conegliano, che ha chiu·
so in via stragiudiziale le proce·
dure risarcitorie prima del pro·
cesso.
lA lANCIA
MUSA
dopÒ Il viplento
Impatto contro
un albero
a Jesolo.
costato la v•ta
alla giovane
M/cole
Bergamo di
S.Vendemiano:
i giovan~
tornavano
dal "Muretto"
LO SCHIANTO A JESOLO .
A bordo in sette contro l'albero
SAN VENDEMIANO - Nicole Bergamo,
18anni, viveva con la madre Barbara in'
un;~ palazzina di via dello Sport di fi-onte
alla birreria Rosso di Sera e agl_i impianti
sportivi. Frequentava l'i stituto ~Casa­
grande» di Pieve di Soligo.- M.ichàef
D'Altoè, il diciottenne di Mareno di
Piave, era al volantè della Lancia Musa
schìantatasi contro un platano- In ·via
Roma; a Jesolo, a poca "distanza dalla
discoteca il Muretto, la mattina di domenica 12 agosto, alle 6.50. A bÒrdo della
vettura viaggiavano sette amici (nono·
stante l'auto fosse imtnatricolata per 5).
Doveva essere una serata di festa e
allegria quel sabato sera di agosto, da
ricordare. Invece · si è trasformata in
u·agedia', quando la macchina ·su cui
erano saliti in sette si è accartocciata
contro un platano. La ragazza di San
Vendemiano aveva passato la notte assieme a un gruppo di coetanei, tutti della
P,rovincia di Treviso.
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l'AlBERO dove si era schiantata l'auto