AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Comitato Esecutivo
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AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Comitato Esecutivo Aziendale per la Sicurezza del Paziente AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 3 di 26 Condivisa con (continua): Danese Maria Cristina Ferrarese Federica Giuliano Ketty Imperadore Giuseppe Joppi Roberta Lazzari Francesca Marchetto Nadia Mazzon Cristina Morini Cristina Montresor Paolo Olivato Rosanna Padovani Barbara Pomari Chiara Salfa Corrado Robol Elisa Salgarello Gianni Luca Salvagno Nadia Santacà Marco Santinato Stefano Sartori Mara Scattolo Novella Schönsberg Alberto Sette Piersandro Tositti Giulia Troiani Monica Veronese Ezio Lista di distribuzione Area dei Servizi Socio-Sanitari Dipartimento delle Dipendenze Dipartimento Farmaceutico Dipartimento di Prevenzione Dipartimento di Salute Mentale Dipartimento Medico-Internistico Dipartimento Medico-Internistico Dipartimento Riabilitativo Dipartimento di Salute Mentale Dipartimento Farmaceutico Dipartimento Materno-Infantile Dipartimento Medico-Internistico Dipartimento di Salute Mentale Dipartimento delle Unità Organizzative della Direzione dei Servizi Sociali Direzione Medica Ospedaliera Dipartimento dei Servizi di Diagnosi e Cura Dipartimento delle Dipendenze Distretti Socio-Sanitari Dipartimento Tecnico Dipartimento Riabilitativo Dipartimento dei Servizi di Diagnosi e Cura Dipartimento Riabilitativo Dipartimento Riabilitativo Dipartimento Chirurgico Direzione Medica Ospedaliera Dipartimento dei Servizi di Diagnosi e Cura Dipartimento di Emergenza Dipartimento di Emergenza Dipartimento Medico-Internistico Servizio Qualità e Accreditamento Dipartimento Chirurgico Dipartimenti Ospedalieri Distretti Socio-Sanitari n. 1, 2, 3, 4 Neuropsichiatria Infantile Servizio Qualità e Accreditamento Servizio Professioni Sanitarie AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 4 di 26 INDICE 1. PREMESSE 2. BIBLIOGRAFIA 3. DEFINIZIONI 4. RESPONSABILITA’ 5. INIZIARE E PREPARARE LA FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) – L’ANALISI (CRITICA) DEI MODI DI GUASTO ERRORE E DEI LORO EFFETTI A. B. C. D. Il ruolo dell’esperto Scegliere un processo Formare il team Preparare la FMEA 6. ESEGUIRE LA FMEA/FMECA A. B. C. D. E. F. G. H. I. J. K. Introduzione alla FMEA Delineare lo scopo Disegnare il processo Validare la flow chart Individuare i modi di guasto/errore Validare i modi di guasto/errore Determinare effetti e rischi dei modi di guasto/errore Cause potenziali Piano di azione Condividere i risultati Eseguire il debriefing 7. STRUMENTI PER LA FMEA/FMECA 8. INDICATORI ALLEGATI ALLEGATO 1. LA MATRICE EXCELL PER LA FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) – L’ANALISI (CRITICA) DEI MODI DI GUASTO ERRORE E DEI LORO EFFETTI ALLEGATO 2. LA FLOW-CHART DEL PROCESSO DI ANALISI FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) – L’ANALISI (CRITICA) DEI MODI DI GUASTO ERRORE E DEI LORO EFFETTI AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 5 di 26 Edizione e revisione Data Descrizione e/o modifica 1 Edizione 0 Revisione 7.04.09 Stesura procedura 1 Revisione 2 Revisione 3 Revisione 4 Revisione 5 Revisione 6 Revisione 7 Revisione 8 Revisione 9 Revisione 10 Revisione Redazione Diana Pascu, Lorella Tessari, Federica Ugola 1.06.09 Aggiunta Diana Pascu, indicatori Lorella Tessari, Federica Ugola 8.02.10 Aggiornamento Diana Pascu componenti CEAS 1.08.13 Aggiunta Diana Pascu bibliografia e flow-chart Approvazione CEAS CEAS CEAS CEAS Verifica Area Qualità AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 6 di 26 1. PREMESSE La Failure Modes and Effects Analysis (l’analisi dei modi di guasto/errore e dei loro effetti) (FMEA) è un approccio proattivo e sistematico, basato sul lavoro in team, utilizzato per identificare le modalità di fallimento dei processi, dei progetti e dei sistemi, le cause di questi fallimenti e le modalità da adottare per rendere i processi e i progetti più sicuri (Joint Commission, 2010; Liu, Liu & Liu, 2012). Assieme alla Failure Modes, Effects and Criticality Analysis (l’analisi critica dei modi di guasto/errore e dei loro effetti) (FMECA) e alla Healthcare Failure Mode and Effect Analysis (l’analisi dei modi di guasto/errore e dei loro effetti nei sistemi sanitari) (HFMEA™ or HCFMEA) fa parte delle tecniche di analisi proattiva. Nata nel 1949 nell’industria militare, fu mutuata negli anni ’60 dalla NASA per la missione Apollo e si sviluppò a partire dagli anni ’70 nelle industrie petrolifera, alimentare, automobilistica, per poi essere introdotta anche nei sistemi sanitari. L’approccio sistemico della FMEA mira ad identificare le debolezze dei processi, valutarne gli effetti che questi possono avere sul sistema e, cosa più importante, correggerle prima della comparsa di un evento avverso (Kmenta & Ishii, 2001; McDermott, Mikulak & Beauregard, 2009). Correggere le debolezze del sistema aiuta ad eliminare o ridurre i rischi rendendo il sistema più sicuro ed efficace sia per i pazienti, sia per lo staff. Nella maggior parte dei casi la FMEA è condotta in Sanità su processi già in atto. Una FMEA si può realizzare anche su un processo che è in corso di revisione o ancora prima della sua implementazione (ad es. prima dell’implementazione della cartella clinica informatizzata, dell’acquisto e dell’implementazione di una nuova attrezzatura, della riprogettazione di un’area o di un modello organizzativo). L’utilizzo della FMEA abitua lo staff ad utilizzare l’approccio sistemico che da un lato contribuisce a rimuovere la cultura della colpevolezza, dall’altra aiuta ad affrontare gli eventi, focalizzando l’attenzione sul peso del sistema nella genesi dell’errore umano piuttosto che puntare l’attenzione sull’errore stesso. La FMEA è un approccio proattivo e sistematico qualitativo, in quanto identifica i modi di guasto/errore, le loro cause e i loro effetti, per poi passare alla predisposizione delle azioni correttive. La FMECA, invece, aggiunge un percorso quantitativo, attraverso l’attribuzione di un punteggio che permette di prioritizzare i rischi identificati. La più utilizzata oggi nei sistemi sanitari è la AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 7 di 26 FMECA, la quale viene spesso denominata FMEA e così verrà di seguito identificata nella procedura. 2. BIBLIOGRAFIA Joint Commission (2010) Failure Mode and Effects Analysis in Healthcare: Proactive Risk Reduction. Joint Commission Resources, Inc. Oakbrook Terrace, Illinois. Kmenta S & Ishii K (2001) Failure Mode and Effects Analysis. Disponibile al sito: http://me317.stanford.edu/twiki/pub/ME317AdminWeb/ME317CourseReader FMEA/aa21.rdr317a.fmea.pdf Liu HC, Liu L, Liu N (2012) Risk evaluation approaches in failure mode and effects analysis: A literature review. Expert Systems with Applications, 40:828-38. Disponibile al sito: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0957417412009712# McDermott RE, Mikulak RJ, Beauregard MR (2009) The Basics of FMEA, 2nd Ed. Taylor and Francis Group, New York. 3. DEFINIZIONI Analisi: esame dettagliato degli elementi e/o della struttura di un processo, sotto-processo o situazione. Effetti: risultati o conseguenze di un’azione. Errore: fallimento nella pianificazione e/o nell’esecuzione di una sequenza di azioni che determina il mancato raggiungimento, non attribuibile al caso, dell’obiettivo desiderato. Fallimento: insuccesso, mancata performance, non occorrenza, riduzione improvvisa o cessazione di una funzione. Failure Mode (modi di guasto): modalità con le quali qualcosa può fallire. Failure Mode and Effect Analysis (analisi dei modi di guasto/errore e dei loro effetti): approccio sistematico e proattivo, basato sul lavoro di gruppo, AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 8 di 26 mirato ad identificare le modalità di fallimento dei processi e dei progetti, le cause di questi fallimenti e le modalità per rendere tali processi o progetti più sicuri. Processo di cura ad alto rischio: processo nel quale un fallimento di qualsiasi tipo può mettere a repentaglio la sicurezza del paziente. Fattori umani: insieme di conoscenze scientifiche sulle caratteristiche della specie umana. Il termine contiene considerazioni biomedicali e psico-sociali; esso include, ma non si limita a, principi ed applicazioni negli ambiti di reingegnerizzazione, selezione del personale, addestramento, supporto vitale, performance operativa e valutazione della performance. Modi: modalità secondo cui viene operato o utilizzato un sistema o un processo, oppure maniera in cui qualcosa viene fatto. Processo: serie sistematica di azioni indirizzate verso il raggiungimento di un obiettivo; serie di tappe interconnesse che portano a raggiungere il risultato desiderato. Sotto-processo: una parte dell’intero processo. 4. RESPONSABILITA’ I componenti del Comitato Esecutivo Aziendale per la Sicurezza del Paziente: ü Propongono annualmente un processo da analizzare con la tecnica FMEA/FMECA ü Scelgono, in base ai criteri sotto riportati, due processi da sottoporre all’analisi ogni anno ü Suggeriscono la composizione del gruppo di analisi Il gruppo di analisi assieme al Gruppo Operativo per la Sicurezza del Paziente: ü Eseguono la FMEA/FMECA, individuando le criticità e le azioni correttive ü Condividono con gli operatori dell’Unità Operativa/Unità Operative le azioni da intraprendere Le Unità Operative: ü Implementano le azioni condivise e ne valutano l’efficacia nel tempo. AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 9 di 26 5. INIZIARE A PREPARARE LA FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) – L’ANALISI (CRITICA) DEI MODI DI GUSTO/ERRORE E DEI LORO EFFETTI A. Ruolo dell’esperto esterno L’esperto esterno è una persona che conosce bene la metodologia FMEA. Questa persona non deve conoscere necessariamente il processo che viene studiato, ma è un componente che lavora in collaborazione con il team leader. L’esperto deve collaborare con lo staff durante la selezione del processo sul quale applicare la FMEA e la scelta dei componenti del team e deve guidare il team nei vari step della FMEA. I suoi compiti possono essere così riassunti: Capire la metodologia FMEA ed i suoi strumenti Lavorare con il team leader prima dell’incontro iniziale per assicurarsi che egli conosca bene la FMEA e sia preparato nel guidare il team nel suo percorso Assistere il team negli aspetti logistici come il luogo dell’incontro, la durata degli incontri, gli strumenti, e nelle varie comunicazioni con i componenti del team stesso Lavorare con il resto dello staff, tenendolo al corrente sull’andamento dell’analisi Assicurarsi che la FMEA sia bene documentata Coprire questa funzione durante l’intero svolgimento della FMEA, partecipando a tutti gli incontri e mantenendo il ruolo di esperto e non di componente del team o di team leader Controllare il piano di azione, assicurandosi che la FMEA sia completata in tutte le sue parti. B. Scegliere un processo La scelta del processo sul quale eseguire la FMEA è il primo passo importante. Molti processi del sistema sanitario sono ad alto rischio, quindi è importante prendere in considerazione quelli che mettono di più a rischio la sicurezza del paziente. Per scegliere nel modo giusto il processo più adatto, si devono considerare più aspetti. Si può scegliere un processo che sia stato definito AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 10 di 26 dalla Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations (JCAHO) ad alto rischio, si può analizzare la letteratura di specialità, comprese le Raccomandazioni ministeriali sulle aree contenenti processi ad alto rischio, si possono leggere gli studi e gli alert presenti nei vari siti che si occupano di sicurezza del paziente. Ci si può basare inoltre sull’esperienza della propria organizzazione: segnalazioni di eventi avversi, documentazione clinica, indicatori di performance, ecc. Si possono, infine, studiare i processi nei quali ci sono stati frequenti eventi avversi o near miss. C. Formare il team Il team dovrebbe essere multidisciplinare, i suoi componenti devono essere coinvolti nelle varie fasi del processo da studiare. Se il processo coinvolge molteplici aree, si dovrebbe cercare di includere un componente per ogni area e, se possibile, anche un membro che non sia pratico del processo in studio, poiché esso apporta un nuovo punto di vista, senza essere influenzato da preconcetti tipo “è così che viene fatto e basta”. Il team leader deve essere uno dei componenti; dovrebbe avere buona conoscenza del processo in studio ed essere accettato come leader dal team stesso. D. Preparare la FMEA L’esperto ed il team leader dovrebbero consultarsi prima dell’incontro iniziale con il gruppo per discutere su come è stato scelto il processo, per stabilire quali informazioni devono essere raccolte e quali devono essere presentate ai componenti del team prima dell’incontro. Le informazioni riguardano tutte le istruzioni, le linee guida cliniche, le politiche, la letteratura corrente e tutto il materiale che si ritiene pertinente per approfondire il processo da studiare. L’esperto dovrebbe anche preparare tutti gli elementi utili come: segnalazioni di eventi avversi o quasi eventi, dati di dimissione, indicatori clinici. Inoltre dovrebbe essere raccolto qualsiasi dato che contiene informazioni pertinenti. Può essere funzionale elaborare una flow chart iniziale, anche grossolana, del processo in studio. Una modalità consiste nel raccogliere informazioni sul processo da parte del team e preparare la flow chart per il primo incontro. Un’altra modalità potrebbe essere quella di lavorare con il team leader per disegnare la flow chart. Questo primo schema aiuterà il team a capire se deve approfondire o meno il processo ed in quale punto. AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 11 di 26 6. ESEGUIRE LA FMEA/FMECA A. Introduzione alla FMEA Durante il primo incontro, l’esperto deve spiegare il suo ruolo nello svolgimento della FMEA ed introdurre al team la metodologia. Inoltre, è importante che risponda ad ogni domanda del team per poi dare le consegne al team leader. B. Delineare lo scopo Questa parte della FMEA porta a fare il punto della situazione sull’intero processo. Gli strumenti proattivi non sono nati per “salvare il mondo” e per risolvere subito tutte le criticità. La scelta di un processo o delle parti specifiche e precise di un processo (sotto-processi), necessarie per la conduzione di una FMEA efficace, farà emergere e risolvere le criticità maggiori che si nascondono nelle varie fasi del processo. La FMEA presenta anche dei limiti e, quando il processo è troppo ampio, diventa estremamente difficile condurre un’analisi approfondita. Per delineare meglio lo scopo del processo, si può utilizzare la flow chart iniziale per discutere sulle tappe principali. Si devono poi individuare quelle aree che contengono debolezze già conosciute, considerare l’importanza di queste debolezze ed applicare le conoscenze del team al sistema. Lo scopo può essere definito delimitando il processo con lo step iniziale e con quello finale. Si deve prestare attenzione alle aree nelle quali sono stati implementati nuovi sistemi e dove sono stati introdotti (o stanno per essere introdotti) tutti i cambiamenti, ognuno dei quali può rappresentare una nuova criticità. Questa analisi serve a definire l’inizio e la fine del processo (da…a), tappa essenziale per determinarne lo scopo e quindi per applicare la FMEA. C. Disegnare il processo Secondo la metodologia FMEA, il team dovrebbe definire chiaramente ogni tappa del processo. Questo disegno dovrebbe rappresentare come si svolge realmente il processo e non come si dovrebbe svolgere. Si può utilizzare, per raffigurare il processo, un componente non chiave del team oppure l’esperto. Ogni tappa del processo va subito registrata su post-it o fogli di carta ed ogni tappa deve illustrare un’azione. Anche se ci sono software appositi per disegnare le flow chart, è da preferire il metodo artigianale, con penna e post-it, che si adattano meglio al lavoro in gruppo. Inoltre questo permette al AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 12 di 26 gruppo di “vedere” l’intero processo e partecipare più attivamente alla discussione. Alla fine di ogni incontro, l’esperto riporterà tutte le modifiche in formato elettronico e questi aggiornamenti saranno oggetto di studio nell’incontro successivo. Disegnare il processo aiuta a riflettere sulla sequenza più veritiera delle tappe, ma può contenere anche momenti decisivi. Ad esempio, se il primo step è “Il medico prescrive verbalmente la terapia”, se questo ordine verbale è accettato, il seguente step sarà “L’infermiera trascrive l’ordine verbale”. Se invece l’ordine verbale non viene accettato, il seguente step potrà essere “Il medico trascrive l’ordine verbale”. L’obiettivo del team durante la rappresentazione del processo è quella di definire chiaramente tutte le tappe dello stesso, che saranno poi rappresentate graficamente dall’esperto. D. Validare la flow chart Una volta che la flow chart è stata completata e documentata, essa dovrebbe essere discussa con gli altri membri dello staff che lavorano sullo stesso processo per condividere la loro opinione in merito. Questo diventa estremamente importante quando ci sono parti di processo non rappresentate all’interno del team. La modalità più efficace che assicura sia stato descritto il vero processo consiste nel chiedere ad uno o più componenti del team di osservare il processo e quindi verificare la flow chart. E. Individuare i modi di guasto/errore Attraverso l’utilizzo della flow chart il gruppo dovrebbe indagare ogni tappa del processo per trovare i modi di guasto/errore, chiedendosi: “Cosa potrebbe andar storto in questa tappa?”. Questo aiuterà il gruppo ad identificare i modi di guasto/errore, che potrebbero essere presenti in svariato numero in alcune tappe o essere del tutto assenti in altre. Quando si analizza un processo per individuare i modi di guasto/errore, si dovrebbe pensare all’outcome desiderato del processo e a che cosa lo potrebbe impedire. L’individuazione dei modi di guasto/errore è difficile perché necessita di conoscenze e creatività. E’ possibile, ad esempio, utilizzare l’esperienza del team e incoraggiarne i componenti a riflettere sui quasi eventi e sui modi attuali di fallimento che sono accaduti realmente nel processo o che sono stati individuati in altri processi simili. L’aiuto del AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 13 di 26 brainstorming può inoltre favorire la partecipazione di tutte le persone del team. In questa tappa della FMEA, l’esperto dovrebbe guidare il team a focalizzarsi soltanto sui modi di guasto/errore senza proseguire oltre. E’ molto facile per il gruppo passare alle fasi successive, come l’analisi delle cause dei modi di guasto/errore, ma questo può appensantire inutilmente il lavoro. F. Validare i modi di guasto/errore Una volta che sono stati individuati tutti i modi di guasto/errore per ogni tappa del processo, il team dovrebbe procedere alla loro validazione con lo staff che viene coinvolto nel processo studiato, ma che non fa parte del gruppo FMEA. Un altro modo per raccogliere ulteriori suggerimenti o per validare i modi di guasto/errore è quello di invitare l’intero staff all’incontro nel quale il gruppo ne discute e procede alla loro conferma. Indipendentemente dalla tecnica utilizzata (FMEA/FMECA), una mascherina Excel può essere utile per documentare la FMEA ed i modi di guasto/errore. Questi ultimi possono in seguito essere rappresentati anche sulla flow chart; si devono elencare sotto le tappe del processo, all’interno di forme ovalari, come illustrato nell’esempio. G. Determinare effetti e rischi dei modi di guasto/errore Il passo successivo consiste nel determinare quali sono gli effetti ed i rischi dei modi di guasto/errore che sono stati identificati. Il team decide qual è l’effetto di ogni modo di guasto/errore: che cosa potrebbe succedere se questo fallimento accadesse, quale potrebbe essere la sua conseguenza? Ad esempio, se il processo è a contatto diretto con il paziente, qual è l’effetto sul paziente? Successivamente, il team deve condurre un’analisi dei rischi che permetterà di valutare e prioritizzare i rischi dei modi di guasto/errore. Esistono varie metodologie che possono essere utilizzate per l’analisi dei rischi: la matrice del Veterans Affair e dell’Imperial College di Londra e l’indice di priorità dei rischi sono presentati nella sezione 5 come opzioni di assegnazione del valore. L’analisi dei rischi, invece, determina la gravità, la probabilità e la rilevabilità di un modo di guasto/errore. In seguito, il team dovrà determinare quali sono gli effetti dei modi di guasto/errore e condurre l’analisi dei rischi uno alla volta. Dopo che la AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 14 di 26 metodologia dell’attribuzione dei punteggi è stata compresa e condivisa dai componenti del team, questa tappa può essere svolta in modo individuale. L’esperto può compilare i punteggi che saranno discussi nell’incontro successivo, oppure il team stesso può concordarli la volta successiva. E’ probabile che si presentino disaccordi sul valore attribuito: il team deve essere incoraggiato a proseguire con il valore più alto; questa è un’opzione più sicura, che può aiutare a mantenere lo svolgimento dell’incontro. Dopo l’ultimazione di questa fase, i modi di guasto/errore devono essere prioritizzati. Se si utilizza la metodologia Veterans Affair si deve continuare con i modi di guasto/errore quando il valore attribuito risulta in “Procedere? Sì” (vedi anche la “Procedura Healthcare Failure Mode and Effect Analysis”). Quando si utilizza, invece, la metodologia dell’indice di priorità del rischio si devono elencare i rischi in ordine decrescente del valore; si procede quindi a determinare il valore del cut-off individuando i modi di guasto/errore che hanno un valore superiore al cut-off. Questo permetterà al gruppo di focalizzarsi sui modi di guasto/errore che rappresentano un rischio maggiore per il paziente, per affrontare successivamente quelli che hanno invece solo un livello accettabile di rischio. H. Cause potenziali A questo punto il team ha evidenziato i modi di guasto/errore meritevoli di attenzione. Ognuno di questi può avere un numero variabile di cause potenziali – situazioni che potrebbero portare alla comparsa del modo di guasto/errore. E’ essenziale focalizzarsi non soltanto sul fattore umano, ma anche e soprattutto sui processi e sui sistemi che potrebbero presentare i modi di guasto/errore. A tale scopo, il team potrebbe usare la metodologia del brainstorming, la letteratura di specialità e qualsiasi altra risorsa che può essere d’aiuto nell’identificare le cause potenziali di ogni modo di guasto/errore. L’esperto dovrebbe consigliare l’utilizzo della root cause analysis per incoraggiare il team a considerare aree del sistema che non sono immediatamente individuabili. Si possono utilizzare altre metodologie del miglioramento della qualità, ad esempio il diagramma causa-effetto (Ishikawa) o di modelizzazione dei sistemi, come checklist per valutare se sono stati considerati tutti i sotto-sistemi. AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 15 di 26 Inoltre si potrebbe utilizzare la tecnica della tavola rotonda per far sì che tutti i componenti del team vi partecipino. E’ opportuno incoraggiare il team leader a chiedere: “Perché potrebbe accadere questo modo di guasto/errore?”. Ad esempio, se il modo di guasto errore è “L’attrezzatura non si accende”, chiedere: “Perché potrebbe non accendersi l’attrezzatura?”. La ripetizione verbale dei modi di guasto/errore durante l’attribuzione del punteggio e durante la ricerca delle cause aiuta il team a rimanere sulla strada giusta. Il team deve essere incoraggiato ad essere creativo e a ricercare cause che non sono ovvie; è fondamentale documentare tutte le cause potenziali di ogni modo di guasto/errore per poi analizzare le cause prioritizzando quelle che potrebbero mettere più a rischio il sistema. I. Piano di azione Il passo successivo consiste nello sviluppare per ogni causa potenziale le azioni che eliminino o riducano il rischio di quella stessa causa. Anche in questo caso, il gruppo deve utilizzare tutte le risorse a disposizione: la letteratura, il materiale raccolto nella fase di preparazione ed ogni informazione addizionale sulle buone pratiche di riduzione dei rischi in quel processo. Il team deve utilizzare anche tutte le risorse disponibili all’interno dell’organizzazione, eventualmente esperti di fattori umani o psicologi dell’industria aerospaziale o i loro studi. Se la causa individuata è un problema di manutenzione preventiva o della struttura, il gruppo dovrà collaborare con l’ufficio tecnico o con chi è responsabile della stessa manutenzione per sviluppare un’azione appropriata. Se invece la causa riguarda un’attrezzatura medicale, dovrà coinvolgere l’ingegneria clinica, utilizzando tutte le risorse a disposizione. Quando si sviluppano azioni, è indispensabile considerare l’impatto che queste possano avere sull’intero processo. Un nuovo modo per fare le cose non è sempre il modo migliore. Lo scopo è quello di eliminare o ridurre quella causa, senza però creare nuovi modi di guasto/errore o nuove cause potenziali in quel processo o in altre parti del processo. Se possibile, è opportuno eseguire prototipi o testare le azioni, prima della loro vera implementazione. Un altro modo per valutare le azioni può essere quello di considerare i cambiamenti introdotti nel processo dall’azione proposta, rivedendo appositamente la flow chart sviluppata dal team oppure AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 16 di 26 riassegnando il punteggio IPR al modo di guasto/errore come se l’azione fosse già introdotta. Per valutare l’efficacia delle azioni dopo la loro implementazione si sviluppano le misure di outcome. Questo permetterà al team di verificare se ogni azione rimuove o riduce la causa potenziale per la quale è stata creata. Dopo aver misurato l’azione, se questa non riduce o addirittura aumenta la debolezza del sistema, si deve trovare una nuova azione per la causa in studio. E’ possibile che le azioni abbiano conseguenze indesiderate ma queste devono essere affrontate, altrimenti porteranno a problemi sistemici. Per sviluppare nuove azioni è doveroso lavorare con le persone responsabili di quell’azione e con la leadership dell’area coinvolta dall’azione e, se necessario, discutere sull’outcome e sulle nuove azioni relative alla causa potenziale. Una volta che sono state sviluppate le azioni per ogni causa potenziale, queste devono essere presentate agli operatori per la condivisione, fase indispensabile, perché sono necessari cambiamenti di tipo culturale, di performance e decisionale, nonché il rafforzamento delle politiche/procedure, ecc. Ogni azione deve avere una persona, la cui posizione è stata identificata che ne assicura l’implementazione ed il follow-up. E’ meglio identificare sia la persona, sia la posizione, in quanto potrebbe essere sostituita prima del completamento e del follow-up. E’ bene ricordarsi che il miglior soggetto per svolgere le azioni potrebbe non essere uno dei componenti del team o dello staff. Occorre inoltre delineare un diagramma Gantt per l’implementazione di ogni azione. L’esperto dovrebbe monitorare le azioni per assicurarsi che vengano completate entro i tempi prestabiliti e dimostrarne il successo attraverso misure di outcome. J. Condividere i risultati Dopo aver eseguito un’analisi sistemica è essenziale condividere i risultati, pensando ad altri sistemi all’interno dell’organizzazione o ad altre tappe dell’intero processo – se sono stati analizzati dei sotto-processi - che possano avere gli stessi modi di guasto/errore. Ad esempio: § Nel caso di una FMEA sull’identificazione del paziente nel Dipartimento di Emergenza/Urgenza, i risultati rilevanti possono essere applicati AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 17 di 26 anche all’identificazione del paziente in tutte le altre aree ospedaliere od extra-ospedaliere. § Nel caso di una FMEA che ha individuato un modo di guasto/errore correlato all’utilizzo di farmaci o di attrezzature, è utile domandarsi quali altre aree usano gli stessi farmaci o la stessa attrezzatura oppure se questo è un modo di guasto/errore universale che si può applicare a più tipologie di farmaci o di attrezzature. § Dopo l’esecuzione di una FMEA che individua negli aspetti culturali una causa potenziale di modi di guasto/errore, occorre considerare altre aree nell’organizzazione nelle quali la cultura incide sul sistema e condividere i risultati. La metodica della FMEA prevede l’opportunità di considerare anche altri risultati che possono essere applicati in altri contesti dell’organizzazione. Se sono stati individuati modi di guasto/errore che possono risultare ad alto rischio in un’area dell’organizzazione essi potrebbero essere presenti anche in altri ambiti della stessa. Dopo aver valutato le azioni si dovrà ripetere la condivisione e comunicare l’efficacia delle stesse all’interno dell’intera organizzazione. Questo permetterà al lavoro di avere un impatto sistemico duraturo. K. Eseguire il debriefing Una volta che il team ha sviluppato il piano di azione e ha assegnato le responsabilità è doveroso ringraziare tutti i componenti per la loro partecipazione, aggiornare il gruppo sugli ultimi sviluppi ed elaborare una sintesi finale relativa all’intero progetto, chiedendo ai componenti quali sono stati gli aspetti positivi della loro esperienza, gli strumenti ritenuti più difficili e gli eventuali suggerimenti in merito al miglioramento della metodologia e ai futuri processi su cui intervenire. Si dovrà ricordare che, come qualsiasi altra cosa, FMEA e, più in generale, l’analisi sistemica, risulteranno più facili ed agevoli con la pratica. Il lavoro è significativo ed importante e, soprattutto, migliora la sicurezza del paziente nell’organizzazione. Tappa 1. Inserire nome e Tappadel A cognome paziente Tappa 1 Tappa B AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 18 di 26 7. STRUMENTI PER LA FMEA/FMECA Le flow chart della FMEA Tappa del processo Modo di guasto/errore Flusso del processo Fine del processo Modo di guasto/errore ad alto rischio Se il paziente è nel database Se… allora (dipende dall’esito della valutazione Se il paziente non è nel database Punto decisivo – Dopo la tappa 1, si sceglie tra tappa A e tappa B AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 19 di 26 Strumenti per la valutazione dei rischi Scale per il calcolo dell’Indice di Priorità dei Rischi (IPR)* * Esistono numerose scale per il calcolo dell’IPR; le scale possono essere modificate secondo le necessità della propria realtà Scala FMEA/FMECA da 1 a 10 Gravità Valore Descrizione Definizione 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Altissima Estremamente alta Molto alta Alta Moderata Bassa Molto bassa Minore Molto inferiore Nessun Probabilità Valore Descrizione 10 Inevitabile 9 Quasi inevitabile 8 Molto alta 7 Alta 6 Moderata 5 Occasionale 4 Bassa 3 Molto bassa 2 Bassissima 1 Remota Decesso o danno Non compliance con le norme Trattamento o servizio inefficace Importante insoddisfazione dei pazienti Inefficacia potenziale Lamentele dei pazienti Bassa efficacia Fastidio al paziente Non apparente; effetto minore Non apparente; nessun effetto Definizione Più di un accadimento al giorno oppure una probabilità 1 su 2 Un accadimento ogni 3-4 giorni oppure una probabilità di 1 su 3 Un accadimento alla settimana oppure una probabilità di 1 su 8 Un accadimento al mese oppure una probabilità di 1 su 20 Un accadimento ogni 3 mesi oppure una probabilità di 1 su 80 Un accadimento ogni 6 mesi oppure una probabilità di 1 su 400 Un accadimento all’anno oppure una probabilità di 1 su 2.000 Un accadimento ogni 1-2 anni oppure una probabilità di 1 su 15.000 Un accadimento ogni 3-5 anni oppure una probabilità di 1 su 150.000 Un accadimento ogni oltre 5 anni oppure una probabilità di 1 su oltre 150.000 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 20 di 26 Rilevabilità Valore Descrizione 10 Assoluta incertezza 9 Molto remoto 8 Remoto 7 Molto bassa 6 Bassa 5 Moderata 4 Moderatamente alta 3 Alta 2 Molto alta 1 Quasi certa Definizione Il controllo non può individuare le cause potenziali e il conseguente modo di guasto/errore Probabilità molto remota che il controllo individui le cause potenziali e il conseguente modo di guasto/errore Probabilità remota che il controllo individui le cause potenziali e il conseguente modo di guasto/errore Probabilità molto bassa che il controllo individui le cause potenziali e il conseguente modo di guasto/errore Probabilità bassa che il controllo individui le cause potenziali e il conseguente modo di guasto/errore Probabilità moderata che il controllo individui le cause potenziali e il conseguente modo di guasto/errore Probabilità moderatamente alta che il controllo individui le cause potenziali e il conseguente modo di guasto/errore Probabilità alta che il controllo individui le cause potenziali e il conseguente modo di guasto/errore Probabilità molto alta che il controllo individui le cause potenziali e il conseguente modo di guasto/errore Il controllo individuerà le cause potenziali e il conseguente modo di guasto/errore Scala FMEA/FMECA da 1 a 5 Gravità Valore Descrizione Definizione 5 4 3 2 1 Altissima Molto alta Moderata Bassa Nessuna Danni permanenti Significativi danni a lungo termine Moderati danni a breve termine Minimi danni Nessun danno AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 21 di 26 Probabilità Valore Descrizione 5 4 3 2 1 Definizione Altissima probabilità, quasi inevitabile Alta probabilità, accade ripetutamente Moderata probabilità, accade occasionalmente Bassa probabilità Estremamente improbabile Inevitabile Alta Moderata Bassa Remota Rilevabilità Valore Descrizione Assoluta 5 incertezza 4 Remoto 3 Moderata 2 Alta 1 Quasi certa Definizione Remota possibilità di essere individuato Bassa probabilità di essere individuato Moderata possibilità di essere individuato Alta possibilità di essere individuato Quasi certamente individuato Indice di priorità del rischio IPR = G x P x R G = gravità P = probabilità R = rilevabilità La matrice per l’indice di priorità dei rischi Nessun Lieve Danno Danno danno danno medio grave Frequente Probabile Occasionale Remoto Rischio elevato Intervento più che urgente Rischio medio Intervento urgente Rischio basso Intervento programmabile Rischio accettabile Monitoraggio nel tempo Decesso AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 22 di 26 Le matrici di analisi dei rischi del Gravità Catastrofico (4) (Il fallimento può determinare decesso o danno permanente) Veterans Affair Maggiore (3) (Il fallimento può determinare una insoddisfazione importante del cliente) Outcome paziente: decesso o importante e permanente perdita di funzioni (sensitiva, motoria, psicologica od intellettiva), suicidio, rapina, reazione emolitica alla trasfusione, chirurgia o procedura sul paziente, sul lato sbagliato, rapimento del neonato o consegna alla famiglia sbagliata. Outcome paziente: diminuzione permanente di funzione (sensitiva, motoria, psicologica od intellettiva), sfiguramento, necessità di intervento chirurgico, aumento della degenza per 3 o più pazienti, aumento dell’intensità delle cure per 3 o più pazienti. Outcome visitatore: decesso oppure ricovero di oltre tre persone. Outcome visitatore: ricovero di 1 o 2 visitatori. Outcome staff: decesso oppure ricovero di oltre tre operatori. Attrezzature od edifici: danno di oltre 250.000 euro Outcome staff: ricovero di 1 o 2 operatori oppure 3 operatori che devono assentarsi per malattia o per lesioni acquisite durante il lavoro. Attrezzature od edifici: danno di oltre 100.000 euro Incendio: qualsiasi incendio che si estende oltre i limiti iniziali. Incendio: non applicabile – vedi Moderato e Catastrofico Moderato (2) (Il fallimento può essere impedito attraverso modifiche del processo, però con una piccola perdita di performance) Minore (1) (Il fallimento non sarà individuato dal cliente e non comprometterà lo svolgimento del servizio) Outcome paziente: aumento della degenza o dell’intensità delle cure per 1 o 2 pazienti. Outcome paziente: non danno, né aumento della degenza o dell’intensità delle cure. Outcome visitatore: valutazione e trattamento per 1 o 2 visitatori (senza ricovero). Outcome visitatore: valutazione senza necessità di trattamento o rifiuto dello stesso. Outcome staff: spese mediche, assenza per malattia o per lesioni acquisite durante il lavoro di 1 o 2 operatori. Outcome staff: solo trattamento di primo soccorso senza assenza per malattia o per lesioni acquisite durante il lavoro. Attrezzature od edifici: danno di oltre 10.000 euro, ma sotto 100.000 euro. Attrezzature od edifici: danno sotto i 10.000 euro o interruzione di un servizio senza eventi avversi sul paziente (ad es. corrente elettrica, gas, acqua, comunicazioni, trasporti, riscaldamento /condizionamento). Incendio: Incendio iniziale o di piccola entità. Incendio: non applicabile – vedi Moderato e Catastrofico AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 23 di 26 Probabilità Frequente (4) Può comparire immediatamente entro un breve periodo (può succedere varie volte all’anno) Occasionale Probabilmente accadrà (può succedere varie volte entro 1 o 2 (3) anni) Rara (2) L’accadimento è possibile (può succedere qualche volta nei prossimi 2 - 5 anni) Remota (1) Improbabile la comparsa (può succedere qualche volta nei prossimi 5 - 30 anni) Indice di priorità dei rischi IR = G x P G = gravità P = probabilità Probabilità Matrice di valutazione del rischio Gravità Catastrofico Maggiore Frequente Occasionale Raro Remoto 16 12 8 4 12 9 6 3 Moderato 8 6 4 2 Minore 4 3 2 1 AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 24 di 26 Scala proposta dal Centre for Patient Safety (Londra) Gravità Descrizione delle Impatto conseguenze sull’organizzazione sull’individuo Minore § Danno minore § Rischio minimo per l’Azienda § Danno non apparente § Evento minore Moderato § Danno che determina più di tre giorni di assenza per malattia § Incapacità temporanea § Monitoraggio di breve durata o necessità di trattamento addizionale Serio § Danno che necessita di intervento clinico maggiore o di ricovero non pianificato in Terapia Intensiva § Danno che determina incapacità permanente § Possibile incidente spiacevole Maggiore § Un evento che causa decesso § Incidente serio spiacevole and Service Quality Impatto finanziario Reclami/Richieste risarcimento di § Furto/perdita sotto i 1.200 Euro § Possibile reclamo § Richiesta di risarcimento remota § Rischio moderato per § Furto/perdita tra l’Azienda 1.200 e 12.000 Euro § Potenziale di pubblicità § Reclamo probabile negativa § Richiesta di risarcimento possibile § Rischio alto per § Furto/perdita tra l’Azienda 12.000 e 60.000 Euro § Riduzione o chiusura § Richiesta di del Servizio risarcimento più che probabile § Probabile interesse dei media § Rischio di azione giudiziaria § Rischio estremo per § Furto/perdita oltre i l’Azienda 60.000 Euro § Interesse dei media § Attesa richiesta di risarcimento § Pubblicità estremamente negativa § Azione giudiziaria Near miss § Danno prevenuto § Rischio potenzialmente § Furto/perdita sotto i alto per l’Azienda 1.200 Euro § Outcome avverso evitato § Possibile interesse dei § Possibile reclamo media § Richiesta di risarcimento remota AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 25 di 26 Valutazione del rischio e livello di azione Descrizione della Descrizione delle conseguenze probabilità Minore Modera Near Serio Maggio to miss re Raro – non credo che 1 2 3 4 5 succederà ancora Improbabile – non mi 2 4 6 8 10 aspetto che succeda ancora Possibile – può 3 6 9 12 15 ripresentarsi occasionalmente Probabile 4 8 12 15 20 probabilmente si ripresenterà, ma non in modo persistente Quasi certo – 5 10 15 20 25 probabilmente si ripresenterà in più occasioni Punteggio Misure preventive da adottare o pianificare 1 - 3 Rischio basso – gestire con le procedure di routine. Implementare qualsiasi azione che potrebbe eliminare il rischio di ricomparsa. 4 - 6 Rischio moderato – devono essere specificate le azioni da intraprendere. Il referente dipartimentale deve investigare gli eventi e stendere ed implementare un piano di azione per ridurre o eliminare i rischi. 8 - 12 Rischio alto – sono necessarie azioni da parte del CEAS che deve stendere ed implementare un piano di azione per ridurre, eliminare o controllare i rischi. 15 - 25 Rischio significativo – sono necessarie azioni immediate. Deve essere segnalato alla Direzione Aziendale e devono essere predisposti immediatamente un’analisi ed un piano di azione per ridurre, controllare o eliminare il rischio. Il CEAS deve essere messo subito al corrente e deve essere segnalato secondo l’apposita procedura. AZIENDA ULSS 20 VERONA COMITATO ESECUTIVO AZIENDALE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE PROCEDURA AZIENDALE FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALLITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 Pagina 26 di 26 8. INDICATORI PER LA FMEA/FMECA Ambito da valutare Indicatori Diffusione sistema N. di processi analizzati/N. di processi che si è proposti di analizzare Standard: 1 processo all’anno Introduzione N. di miglioramenti dei introdotti/N. miglioramenti miglioramenti emersi dall’analisi dei processi Standard: 100% Valutazione dei miglioramenti conseguiti N. e tipologia di miglioramenti portati a compimento/N. e tipologia di azioni previste (riferimento temporale: un anno di attività) Standard: 100% Chi valuta Tempistica Gruppo operativo aziendale per la sicurezza del paziente Annualmente Il referente dipartimentale Gruppo operativo aziendale per la sicurezza del paziente Il referente dipartimentale Gruppo operativo aziendale per la sicurezza del paziente Ogni 6 mesi Annualmente Procedura Aziendale “Failure Modes, Effects (and Criticality) Rev. 03 del 01.08.13 Analysis (FMEA/FMECA)” – Allegato 1 Codice DM 034 ALLEGATO 1: LA MATRICE EXCELL PER LA FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) – L’ANALISI (CRITICA) DEI MODI DI GUASTO ERRORE E DEI LORO EFFETTI Identificazione del processo ad alto rischio Procedura Aziendale “Failure Modes, Effects (and Criticality) da analizzare Identificazione del team Analysis (FMEA/FMECA)” – Allegato 2 di analisi Rev. 03 del 01.08.13 Codice DM 034 ALLEGATO 2: LA FLOW-CHART DEL PROCESSO DI ANALISI FAILURE MODES, EFFECTS (AND CRITICALITY) ANALYSIS (FMEA/FMECA) – L’ANALISI Scomposizione del (CRITICA) DEI MODI DI GUASTO ERRORE E DEI LORO EFFETTI processo in tappe Identificazione dei modi di guasto/errore Identificazione delle loro possibili cause Identificazione dei loro effetti Valutazione di eventuali misure di controllo esistenti Per ogni modo di guasto/errore, valutazione della gravità, probabilità e rilevabilità Calcolo dell’indice di priorità del rischio (IPR) Prioritizzazione dei rischi in base al IPR Identificazione delle azioni correttive Implementazione delle azioni correttive Rivalutazione dell’indice di priorità del rischio
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