Commenti Dicembre

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Commenti Dicembre
Commenti dei gestori – Dicembre 2011
Multi Assets Global
Dicembre è stato un altro mese difficile per i mercati finanziari con una forte differenziazione di
rendimenti tra i mercati azionari e tra le varie asset class. I mercati europei sono stati nuovamente
i peggiori, essendo arrivati a perdere oltre l'8%, salvo poi recuperare la metà delle perdite. I
mercati azionari inglese e americano hanno concluso il mese in recupero, terminando così il
mese in territorio positivo. I bond hanno chiuso un anno estremamente positivo, mentre l'oro si è
rivelato tuttaltro che un bene rifugio, perdendo oltre il 12%.
L'esposizione sulle azioni Nord Americane, incluse le società telecom BCE e AT&T e la CocaCola, così come il settore farmaceutico in Europa, hanno contribuito alla performance. Anche i
prodotti agricoli, l'arbitraggio sulle commodities e i dividendi europei hanno contribuito alla
performance. L'esposizione sull'oro, il rame e le telecom europee ha invece penalizzato la
performance.
Nel mese sono stati fatti dei cambiamenti agli attivi del fondo. E' stato fatto un piccolo
investimento in un nuovo fondo infrastrutturale gestito da Bilfinger Berger. Gli asset del fondo
sono tutti molto difensivi e anti-ciclici, con profitti legati all'inflazione.
CMIG GA 70% 80% 90%
L'indice Euro Stoxx ha perso nel mese lo 0,5%. Le azioni europee nel mese di Dicembre sono
state deboli, sottoperformando i mercati globali poichè la crisi dei debiti sovrani ha continuato ad
essere la notizia principale a livello globale. I dati economici mostrano sempre di più delle
condizioni economiche recessive nei Paesi europei periferici ed una crescita molto bassa nei
Paesi dell’area Core. La lettura dell'indice PMI (Purchasing Managers Index, ossia l'indice
dell'attività manifatturiera) supporta questa lettura, poichè un indice PMI del 47.0 per l'intera
eurozona indica una contrazione economica. In risposta, la BCE ha annunciato un ulteriore taglio
dei tassi d'interesse dello 0,25%, portandoli quindi all'1,0% e indicando che i due precedenti
innalzamenti di inizio anno sono stati completamente controbilanciati. Questa decisione è stata
supportata dal livello dell'inflazione, poichè l'indice CPI ha dato segnali di rallentamento
dell'inflazione nel mese dato che le preoccupazioni per la crescita globale hanno continuato a
pesare sui prezzi delle commodities.
CMI European Currency Reserve
La crisi dei debiti sovrani ha continuato a dominare le scene. Il 9 dicembre, i leaders UE si sono
incontrati per un ulteriore summit per salvare l'euro. E, così come in precedenza, i risultati sono
stati deludenti. La necessità di azione non potrebbe essere stata più pressante. Standard &
Poor's ha messo 15 nazioni sotto osservazione, inclusa la Germania – la locomotiva dell'Europa
– e la Francia.
PUBBLICATO DA: CLERICAL MEDICAL INVESTMENT GROUP LIMITED, SEDE SECONDARIA ITALIANA,
Corso Italia, 13 20121 Milano.Telefono: 02 89096005 Fax: 02 89098120
Registrata presso il registro delle imprese di Milano con il numero 97303800151
Sede legale: 33 Old Broad Street, Londra, EC2N 1HZ. Registrata in Inghilterra e Galles con il numero di registrazione: 3196171
Regolata dalla UK Financial Services Authority [Autorità Responsabile dei Servizi Finanziari nel Regno Unito].
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In verità, un po' di progresso è stato fatto. È stato raggiunto un nuovo accordo fiscale, con 26
paesi – l'Inghilterra ha esercitato il suo veto – che hanno concordato di armonizzare le proprie
politiche fiscali attraverso l'imposizione di un tetto al debito governativo e al deficit. Queste regole,
comunque, sembrano disegnate per evitare le crisi future, ma fanno poco per combattere quella
attuale. Non è nemmeno chiaro come verranno applicate. I mercati non hanno tardato a reagire: i
rendimenti sui titoli italiani a 10 anni sono saliti oltre il 7% (un livello considerato insostenibile).
Ma con l'avvicinarsi del periodo festivo, la Banca Centrale Europea è intervenuta per alleggerire
le tensioni sul sistema finanziario. Con una mossa senza precedenti, ha fornito quasi 500 miliardi
di euro con prestiti ultra convenienti a 3 anni a 523 banche delle nazioni in difficoltà. La mossa è
stata più forte del previsto, e si spera che le banche useranno i fondi per comprare titoli
governativi con un rendimento più alto. Tutta l'attenzione si è poi spostata all'asta di titoli italiani a
6 mesi da € 9 miliardi. Sebbene questa asta sia stata un successo, una successiva vendita di
titoli da 3 a 10 anni è andata invenduta, evidenziando le difficoltà che sta ancora affrontando la
terza economia dell'Europa.
Sul fronte economico dell'Eurozona vi sono state notizie contrastanti. Il tasso di disoccupazione
tedesco rimane a livelli minimi da record e l'indice di fiducia dei consumatori IFO (calcolato
prendendo come riferimento Monaco) in Dicembre si è inaspettatamente alzato. Ma i dati hanno
mostrato che la produzione industriale di tutta l'Eurozona è scesa per il quinto mese consecutivo,
sebbene il tasso di declino si sia rallentato. Allo stesso tempo, la BCE ha tagliato i tassi di
interesse di 25 basis point portandoli all'1%, iniziando quindi una serie di misure "non standard"
finalizzate ad alleggerire le tensioni in aumento sui mercati finanziari.
CMI US Dollar Currency Reserve
L'annuncio della Federal Reserve che intende lasciare invariati i tassi di interesse e la politica di
quantitative easing ha lasciato delusi gli investitori. Anche i dati della produzione industriale di
novembre sono stati deboli – la produzione è scesa dello 0,2%, la prima discesa in sette mesi.
Intanto, un analista di Standard & Poor's ha rilasciato questa cupa visione delle prospettive
dell'economia globale: "Mentre i rischi interni americani sono in qualche modo diminuiti, la
domanda principale è su quanto rallenterà l'economia mondiale".
Notizie positive sono arrivate dai dati interni, migliori del previsto. Gli inizi di costruzione di nuove
case sono saliti del 9,3% in Novembre, mentre anche i permessi di nuove costruzioni hanno
superato le aspettative con un aumento mensile del 5,7%. L'economia USA in generale,
comunque, è cresciuta secondo un trend inferiore alle aspettative del terzo trimestre. Secondo un
report del Dipartimento del Commercio, il PIL è cresciuto a un tasso annualizzato dell'1',8% nel
trimestre, inferiore alla precedente stima del 2,0%.
Infine, i membri del Congresso hanno deciso di estendere i tagli alle tasse sui salari e i sussidi di
disoccupazione, terminando così delle settimane di attesa delle parti. Il Presidente Obama in
precedenza aveva deriso la situazione di stallo definendola "ridicola".
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Gli investitori del mercato monetario, insieme a quasi tutto il resto del mondo, hanno continuato a
seguire una politica di avversità al rischio, particolarmente nei termini di esposizione alle banche
europee.
CMI US Bond
I buoni del tesoro americani a 10 anni hanno continuato a scendere in Dicembre, spostandosi da
2,17% a 2,06%, dato che la crisi dei debiti dell'Eurozona ha ancora una volta sottolineato lo
status di "porto sicuro" dell'America, nonostante il fatto che abbia perso il rating AAA. Il fondo in
Dicembre era posizionato con una duration corta e, di conseguenza, la performance è stata
inferiore al benchmark.
CMI European Bond
La moneta unica europea continua a passare di crisi in crisi. Ciò ha portato i politici ad adottare
una serie di iniziative per combattere la crisi, con un'efficacia limitata. Il rendimento per i titoli di
Stato tedeschi a 10 anni è sceso, dato che gli investitori avversi al rischio hanno cercato riparo
dalle turbolenze europee. Nello stesso tempo, il rendimento sui bond italiani a 10 anni ha
concluso l'anno sopra il 7%. Il fondo aveva una duration breve in Germania ed era sottopesato in
Italia. La prima posizione ha abbassato la performance, mentre la seconda è stata leggermente
positiva.
Cautious Managed
Nel mese di Dicembre la moneta unica europea ha continuato a passare di crisi in crisi. Una
crescita nei rendimenti dei bond italiani e spagnoli nella prima parte del mese ha aumentato
l'urgenza di un meeting a Brussels dei leader europei. La loro strategia di restaurare la
confidenza nell'Euro si è basata su un "accordo fiscale" che richiederà una disciplina finanziaria
più stretta da parte dei membri dell'Eurozona. È stato anche concordato di finanziare le riserve
del Fondo Monetario Internazionale con altri 200 miliardi di Euro, che sono state recentemente
depauperate dai salvataggi dei paesi europei deboli. L'agenzia Standard & Poor's è rimasta
indifferente, indicando che avrebbe messo tutti i 17 Paesi dell'Eurozona sotto osservazione a
fronte di un possibile ulteriore downgrade. Ha inoltre dato una valutazione negativa del credito
delle 6 nazioni europee che godono della tripla A. Al 30 Dicembre, il rendimento a 10 anni dei
titoli italiani è salito a 7,08%, un livello giudicato insostenibile dal mercato. In maniera più
incoraggiante, i rendimenti dei titoli spagnoli a 10 anni hanno chiuso il 2011 a 5,1%, ancora in alto
ma in discesa rispetto al 5,45% dell'inizio 2011.
Nel frattempo i mercati azionari europei hanno avuto un mese controverso, ma sostanzialmente
positivo. Il fattore più importante è stato l'intervento della BCE nei prestiti interbancari. Con una
mossa senza precedenti, ha fornito quasi 500 miliardi di Euro con prestiti a 3 anni ultra
convenienti a 523 banche dei Paesi in difficoltà. La liquidità è stata a rischio di estinguersi, e si
spera che questa mossa allevierà le paure di finanziamento di un certo numero di banche. Le
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azioni bancarie sono salite, le paure di un collasso del sistema finanziario si sono alleviate e i
mercati azionari hanno chiuso il mese in zona positiva.
In questo mese non abbiamo fatto cambiamenti significativi al portafoglio. In termini assoluti, le
azioni rimangono ancora convenienti rispetto al loro prezzo equo. Comunque, considerato il
significativo rischio di caduta associato all'eurozona, è ancora troppo presto per esporsi sulle
azioni europee. Ci impegneremo di nuovo quando vi saranno i segnali tecnici che portino a forti
consigli di acquisto.
Balanced Managed
I mercati azionari europei hanno avuto un mese controverso, ma sostanzialmente positivo. Il
fattore più importante è stato l'intervento della BCE nei prestiti interbancari. Con una mossa
senza precedenti, ha fornito quasi 500 miliardi di Euro con prestiti a 3 anni ultra convenienti a 523
banche dei Paesi in difficoltà. La liquidità è stata a rischio di estinguersi, e si spera che questa
mossa allevierà le paure di finanziamento di un certo numero di banche. Le azioni bancarie sono
salite, le paure di un collasso del sistema finanziario si sono alleviate e i mercati azionari hanno
chiuso il mese in zona positiva.
In Dicembre i mercati obbligazionari hanno fornito profitti, arrivando così alla fine di un anno nel
quale i titoli governativi inglesi, tedeschi e americani hanno performato molto bene. I Titoli di Stato
inglesi a 10 anni nel 2011 sono scesi per la prima volta sotto il 2%. Partendo dal 3,4%, hanno
chiuso l'anno a 1,98%. Anche i buoni del tesoro USA e tedeschi hanno chiuso l'anno sotto questo
livello, fornendo dei buoni profitti. Al contrario, gli investitori sono fuggiti dalle economie
periferiche dell'Eurozona (Grecia, Italia e Spagna), i cui tassi rimangono preoccupatamente alti.
Al 30 Dicembre, il rendimento a 10 anni dei titoli italiani è salito a 7,08%, un livello giudicato
insostenibile dal mercato. In maniera più incoraggiante, i rendimenti dei titoli spagnoli a 10 anni
hanno chiuso il 2011 a 5,1%, ancora in alto ma in discesa rispetto al 5,45% dell'inizio 2011.
In questo mese non abbiamo fatto cambiamenti significativi al portafoglio. In termini assoluti, le
azioni rimangono ancora convenienti rispetto al loro prezzo equo. Comunque, considerato il
significativo rischio di caduta associato all'eurozona, è ancora troppo presto per esporsi sulle
azioni europee. Ci impegneremo di nuovo quando vi saranno i segnali tecnici che portino a forti
consigli di acquisto.
Adventurous Managed
Grazie alla speranza che i leader europei avevano fatto il giusto per prevenire un ulteriore
peggioramento della crisi del debito sovrano, gli indici azionari globali in Dicembre si sono ripresi.
Il mercato USA ha performato particolarmente bene grazie a ulteriori prove che la ripresa
economica americana sta acquistando vigore. L'indice della fiducia dei consumatori
dell'Università del Michigan è salito per il quarto mese consecutivo. Questo messaggio positivo è
stato rinforzato dai dati che hanno dimostrato che la disoccupazione è sui livelli minimi degli ultimi
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32 mesi. Il miglioramento non è comunque stato assolutamente globale, dato che gli indici in
America e UK sono saliti, ma quelli in Giappone, Australia e Italia sono scesi.
Nel portafoglio, abbiamo mantenuto la nostra posizione di sovrappeso azionario mediante i
mercati UK, USA e giapponese. Ciò è finanziato da una posizione di sottopeso sulle azioni
dell'area Asia Pacifico. In Dicembre non ci sono stati cambiamenti all'asset allocation.
Pacific Basin Enhanced Equity
Nonostante la buona notizia che i leader europei hanno fatto abbastanza per prevenire un
ulteriore peggioramento della crisi del debito sovrano, in Dicembre i prezzi delle azioni nell'area
Asia Pacifico sono leggermente scesi. L'indice MSCI Pacific (ex Japan) è sceso nel mese dello
0,8%. Nella prima parte di Dicembre si è assistito all'inusuale spettacolo della Banca Centrale
d'Australia che ha abbassato i tassi di interesse anche se i dati hanno mostrato che l'economia
stava crescendo a un livello superiore alle aspettative. Altrove, i prezzi delle azioni in Hong Kong
si sono alzati dato che gli investitori hanno accolto con favore le indicazioni che i politici
avrebbero potuto sospendere le misure destinate a raffreddare il mercato immobiliare se i prezzi
delle case avessero continuato a scendere. Nei paesi asiatici sviluppati, la maggioranza delle
nostre strategie di investimento sono personalizzate per i singoli stati a causa delle differenze dei
principi contabili e di governance. La nostra strategia in Australia si focalizza sull'individuazione di
società di alta qualità che stanno iniziando a sovraperformare. La strategia nel mese ha
sottoperformato. In Hong Kong investiamo invece in azioni a buon mercato che iniziano a
sovraperformare in tutti i mercati. Questa strategia in Dicembre ha sottoperformato.
US Enhanced Equity
In Dicembre Wall Strett ha registrato una piccola crescita, con l'indice S&P 500 che ha
guadagnato lo 0,9%. Comunque nel 2011 non vi è stata crescita, dato che l'indice ha chiuso
l'anno esattamente dove lo aveva cominciato. I migliori settori di Dicembre sono stati le telecom
(+3,7%), le utilities (+3,0%) e i farmaceutici (+2,8%). Due di questi – le utilities e i farmaceutici –
sono anche stati i top performer dell'anno. Al contrario, le materie prime (-2,4%), l'IT (-0,9%) e
l'energia (-1,1%) hanno avuto problemi. Nell'intero anno comunque il settore di gran lunga
peggiore è stato il finanziario (-18,4%). Una nota positiva è arrivata dai dati del settore
immobiliare, migliori del previsto. Gli inizi di costruzione di nuove case sono saliti del 9,3% in
Novembre, mentre anche i permessi di nuove costruzioni hanno superato le aspettative con un
aumento mensile del 5,7%. L'economia USA in generale, comunque, è cresciuta secondo un
trend inferiore alle aspettative del terzo trimestre. Secondo un report del Dipartimento del
Commercio, il PIL è cresciuto a un tasso annualizzato dell'1',8% nel trimestre, inferiore alla
precedente stima del 2,0%.
Durante il mese, la nostra attenzione verso le società che combinano valore e qualità (basata
sull'idea che società a buon prezzo e gestite bene generano profitti in crescita) ha
sovraperformato. In aggiunta, la nostra preferenza per le strategie momentum focalizzate sul
valore, che ci porta a sovrappesare società a buon mercato che iniziano a guadagnare valore, è
stata positiva per i profitti. Infine, un'altra delle nostre strategie – investire in azioni con
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profittabilità in miglioramento, liquidità in aumento e debito in diminuzione – ha avuto un impatto
positivo sulla performance.
European Enhanced Equity
È stato un altro mese tumultuoso – ma sostanzialmente positivo – per le azioni europee. Come al
solito, la crisi dei debiti sovrani ha dominato le scene. Il 9 Dicembre, i leader dell'Unione Europea
si sono incontrati per un altro summit finalizzato a salvare l'euro. E, come i precedenti incontri, il
risultato è stato deludente.
In verità, un po' di progresso è stato fatto. È stato raggiunto un nuovo accordo fiscale, con 26
paesi – l'Inghilterra ha esercitato il suo veto – che hanno concordato di armonizzare le proprie
politiche fiscali attraverso l'imposizione di un tetto al debito governativo e al deficit. Queste regole,
comunque, sembrano disegnate per evitare le crisi future, ma fanno poco per combattere quella
attuale. I mercati non hanno tardato a reagire: i rendimenti sui titoli italiani a 10 anni sono saliti
oltre il 7% (un livello considerato insopportabile) e i mercati azionari sono crollati. Ma con
l'avvicinarsi del periodo festivo, la Banca Centrale Europea è intervenuta per alleggerire le
tensioni sul sistema finanziario. Con una mossa senza precedenti, ha fornito quasi 500 miliardi di
euro con prestiti ultra convenienti a 3 anni a 523 banche delle nazioni in difficoltà. La mossa è
stata più forte del previsto, e si spera che le banche useranno i fondi per comprare titoli
governativi con un rendimento più alto. Ne è seguito un mese di alti e bassi, che ha visto l'indice
FTSE Europe ex-UK guadagnare l'1,1%.
La nostra strategia di investimento che afferma che le società a buon mercato e gestite bene
generano profitti in eccesso – conosciuta anche come "valore in combinazione con la qualità" –
ha sottoperformato questo mese a causa della sua esposizione alla qualità. Ma le strategie
momentum focalizzate sul valore – azioni convenienti che iniziano a sovraperformare – ha fatto
meglio. In aggiunta, la nostra sovraesposizione verso azioni con profittabilità in miglioramento,
liquidità in aumento e debito in diminuzione ha spinto la performance del fondo.
Japan Enhanced Equity
I mercati azionari giapponesi in Dicembre sono stati piatti, con l'indice Topix che ha finito il mese
soltanto con un leggero rialzo. L'indice è sceso considerevolmente nel 2011, perdendo il 18,9%.
Le notizie economiche nella prima parte di Dicembre sono state negative. Gli ordini di
apparecchiature sono scesi per il secondo mese di fila da Ottobre. Alcuni commentatori hanno
sostenuto che la caduta è un segnale che gli esportatori giapponesi hanno difficoltà a
fronteggiare la forza dello Yen nell'attualmente difficile contesto economico. Un'ulteriore prova
che il rinforzamento della moneta sta creando difficoltà alla difficile ripresa del Paese dopo il
terremoto è arrivata dalla revisione al ribasso delle previsioni di crescita del terzo trimestre.
L'Ufficio di Gabinetto ha comunicato che l'economia giapponese è cresciuta ad un tasso
annualizzato del 5,6% tra Luglio e Settembre, quindi più lentamente rispetto alla precedente
previsione del 6,0%. Nel frattempo, la Banca del Giappone ha abbassato le proprie previsioni di
crescita per il corrente anno finanziario portandole allo 0,4% dal precedente 0,6%. Ha anche
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lasciato i tassi di interesse invariati e non ha fatto alcun cambiamento al programma di stimolo
monetario. La nostra strategia di investire in azioni a buon prezzo con bassi livelli di incassi non
liquidi (accrediti) ha avuto un effetto positivo sui profitti nel mese. Anche l'attenzione verso il
valore intrinseco delle società – cioè investimenti in società che sono considerate a buon mercato
– ha dato buoni risultati.
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