Introduzione alla tavolta periodica degli elementi

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Introduzione alla tavolta periodica degli elementi
PREMESSA DELL’AUTORE
Lo scopo di questo lavoro è dimostrare che esiste la possibilità di
orientarsi tra i molti rimedi minerali a disposizione.
La bussola ci è fornita dalla Tavola Periodica degli Elementi, in cui tutti
gli atomi costituenti la materia sono stati ordinati tenendo conto delle loro
caratteristiche fisico-chimiche.
Una semplice applicazione del criterio analogico porta a ritenere che
queste caratteristiche non si annullino nel rimedio, ma anzi ne connotino i
sintomi.
L’ulteriore definizione del singolo rimedio si ottiene procedendo dal
“generale al particolare”, suddividendo gli elementi e quindi i rimedi corri­
spondenti in “gruppi omogenei” via via più piccoli, fino a delineare la spe­
cificità dell’elemento e del rimedio in esame.
Nell’Organon di Samuel Hahnemann, al paragrafo 119, leggiamo: 2
“Dato che sicuramente ogni specie vegetale differisce per la sua forma
esterna, per come vive e si sviluppa e nel suo sapore e profumo da ogni
altra specie e genere di piante, dato che sicuramente ogni minerale e sale
differisce da ogni altro per quanto riguarda le proprietà fisico-chimiche
intrinseche ed estrinseche, che da sole li rendono unici, di conseguenza si­
curamente tutte queste sostanze vegetali e minerali differiscono tra loro
per i loro effetti patogenetici e quindi nelle loro applicazioni terapeuti­
che”.
Con queste parole Hahnemann ci chiede di riflettere sul fatto che ogni
sostanza appartenente ai vari Regni Naturali ha in sé caratteristiche che de­
rivano non solo dall’appartenenza al Regno. Dei vegetali, infatti, cita
l’aspetto, il profumo, le modalità di sviluppo e di vegetazione, condizionate
a loro volta dalle qualità del terreno, del clima o dell’area geografica.
Quindi, in qualche modo Hahnemann ribadisce l’unicità delle proprietà di
2
Hahnemann C. F. S. Organon dell’Arte di Guarire. Edizioni CEMON, Gruppo Nevano
(NA) [N. d. E.].
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PREMESSA DELL’AUTORE
quel determinato rimedio, minerale e vegetale, ma fa anche intravedere la
possibilità di riconoscere nell’ambito dei vari rimedi proprietà comuni e
quindi la possibilità di riunirli in gruppi più ampi ed omogenei.
La logica che sta alla base di questo ragionamento è sempre quella di
procedere dal generale al particolare, che in Botanica ha ispirato le classifi­
cazioni di Linneo e dei suoi successori, ma che si trova soprattutto alla base
del pensiero omeopatico kentiano sia come metodica di approfondimento e
di studio sia come iter da seguire per una buona prescrizione.
Anche nel Regno Minerale è indispensabile applicare la stessa logica.
Ci ripete Hahnemann: “Ogni minerale e sale differisce da ogni altro per le
sue caratteristiche fisico-chimiche intrinseche ed estrinseche”.
É fuor di dubbio come ciascun elemento chimico puro, ad ogni compo­
sto prodotto dalla combinazione di più elementi, sia assolutamente specifi­
co. Ma è anche possibile riconoscere tra i vari elementi caratteristiche co­
muni che permettano di riunire in gruppi omogenei i vari elementi e com­
posti. Il vantaggio principale di utilizzare questi ‘gruppi omogenei’ consi­
ste nell’avere a disposizione una bussola per orientarsi nell’ambito del Re­
gno Minerale.
Il criterio più scientifico per meglio conoscere le proprietà dei singoli
elementi e le relazioni esistenti tra loro ci proviene dalla Tavola Periodica
degli Elementi, approntata nel 1869 dal russo Mendeleev e poi successi­
vamente migliorata e aggiornata. L’intuizione di questo monaco ortodosso
era che ogni elemento o sostanza pura della materia dovesse avere un suo
proprio peso atomico e che ordinando i vari elementi secondo il peso ato­
mico crescente si assistesse al ripresentarsi, rispettando certi intervalli e
quindi con una certa periodicità, di determinate proprietà fisico - chimiche.
L’intuizione di Mendeleev fu confermata quando, estendendosi il nume­
ro degli elementi conosciuti, questi andavano a collocarsi nelle caselle la­
sciate vuote, rispettando della collocazione oltre che il peso atomico anche
le caratteristiche chimiche previste. Successivamente, la Tavola Periodica
fu perfezionata ordinando gli elementi non per peso atomico crescente, ma
per numero atomico crescente.
Sul versante omeopatico invece, storicamente, l’attenzione alla classifi­
cazione dei rimedi minerali, al riconoscimento cioè di gruppi omogenei al
loro interno, si deve a Constantine Hering, che introdusse l’idea delle spe­
rimentazioni di sostanze minerali che fossero in relazione biochimica con
l’organismo umano, studiando le possibili relazioni reciproche.
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Nel 1870 Schuessler confermò che i minerali sono parte integrante
dell’organismo e individuò 12 composti minerali, riconoscendo molti qua­
dri patologici risultanti dall’eccesso o dal difetto di questi composti. La te­
rapia consisteva nel somministrare questi sali alle diluizioni alla 6x.
Kent sfruttò le sue conoscenze dei minerali per approfondire e capire
quei rimedi che erano prodotti dalla combinazione di più elementi. Nella
sua Materia Medica infatti troviamo vari cenni in tal senso.
Parlando di Natrum muriaticum dice: “... sia Natrum carbonicum che
Natrum muriaticum hanno la tensione nervosa generalizzata dei Natrum,
ma il primo è un paziente freddoloso, mentre il secondo è a sangue cal­
do...”. Sempre nella Materia Medica, nel capitolo dedicato ad Alumina,
composto dall’Ossigeno e Alluminio, afferma: “... Alumen (che è Solfato
doppio di potassio ed alluminio idrato), ha molto di Alumina (che è la co­
mune argilla) nella sua natura e ne dipende considerevolmente... quando si
ha a disposizione una buona sperimentazione di un ossido o di una base e
in questa sperimentazione i sintomi mentali sono ben evidenti, noi possia­
mo utilizzarli in via presuntiva, nel prescrivere un sale diverso, qualora es­
so abbia pochi sintomi mentali evidenziati dalle sperimentazioni, purché
questo sale abbia il medesimo elemento come base...”.
Farrington, nella sua ‘Comparative Materia Medica 3 dà ulteriori indica­
zioni per uno studio sistematico dei rimedi minerali.
Pure un altro Autore, Otter Lesser, ha scritto sulle relazioni tra Tavola
Periodica ed Omeopatia.
Sempre con l’idea di sistematizzare la gran mole di informazioni a di­
sposizione in un modo più fruibile, le relazioni tra i rimedi minerali e quin­
di tra gli elementi della Tavola Periodica sono state ulteriormente studiate
da molti autori contemporanei, tra i quali spiccano Rajan Sankaran, Jan
Scholten e Jeremy Sherr.
I testi che ho maggiormente consultato sono ‘Homeopathy and Mine­
rals’ di Scholten4 e ‘La Sostanza dell’Omeopatia’5 di Sankaran.
Nell’introduzione al suo libro, Scholten riassume le metodiche da lui
seguite nel delineare i quadri mentali dei vari rimedi minerali. La prima
3
Farrington E. A. Comparative Materia Medica. B. Jain Publishers Overseas. New Delhi,
India [N. d. E.].
4
Questo libro è in traduzione presso la nostra stessa Casa Editrice [N. d. E.].
5
Sankaran R. La Sostanza dell’Omeopatia. Vol. 2. Edizioni Salus Infirmorum, Padova,
1999 [N. d. E.].
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operazione consiste nell’esaminare gruppi di rimedi ben conosciuti e spe­
rimentati e tra loro in qualche modo ‘omogenei’ in quanto contenenti un
determinato elemento o facenti parte di un certo gruppo di composti chimi­
ci. L’estrazione dei ‘sintomi comuni’ di quel determinato ‘gruppo omoge­
neo’ è detta “Analisi di Gruppo”. A questo punto inizia un cosiddetto ‘meta-livello’ di conoscenza, che consiste nell’estendere quei sintomi ‘comuni’
anche a rimedi poco noti e sperimentati, purché contenenti quel determi­
nato elemento. La conferma della bontà di queste “astrazioni”, come lo
stesso Autore le chiama, viene dall’impiego terapeutico del rimedio e dalla
eventuale risoluzione di casi clinici..
Una critica che può essere fatta al lavoro di Scholten è che spesso per
l’Autore i piani della sperimentazione e delle conferma clinica si equival­
gono e a volte si confondono. Egli stesso afferma di prediligere
l’esperienza clinica e la conferma del rimedio attraverso la risoluzione del
caso, piuttosto che la verifica esatta ottenuta con la sperimentazione.
Un’altra critica che si può muovere a Scholten è che, nel descrivere i
quadri mentali, ricorre a terminologie personali e differenti da quelle utiliz­
zate nei vari Repertori, rendendo così più complicata la vita quotidiana del
medico omeopata.
Di contro, secondo me, Sankaran sembra essere più attento alle infor­
mazioni raccolte nelle Materie Mediche e nei Repertori e a conferma delle
sue analisi riporta sempre un elenco di rubriche repertoriali che schematiz­
zano l’immagine del rimedio. Inoltre Sankaran, studiando la Tavola Perio­
dica e approfondendo le analogie tra i vari rimedi, è in grado di dare una
bussola per orientarsi tra i molti rimedi minerali. Infatti, Sankaran distingue
ampi raggruppamenti, quali i Cationi, gli Anioni, i Metalli, i Sali e gli Aci­
di, riconoscendo sintomi omogenei per ogni raggruppamento. Scholten, in­
vece, tratta essenzialmente i temi dei Cationi, degli Anioni e dei loro com­
posti (Sali ed Acidi), mentre riserva scarsa attenzione agli elementi com­
presi nella porzione centrale della Tavola Periodica, cioè ai Metalli di
Transizione, con l’eccezione del Ferro, dell’Argento e di pochi altri.6
6
Per una maggior delucidazione sulle sostanze che compongono la materia si rinvia alla
nota n. 1 posta alla fine del testo [N. d. E.].
EDIZIONI SALUS INFIRMORUM
Autore: Pistelli E.
Dimensioni: 15 x 21
Anno pubblicazione: 2003
Prezzo: 8,00 €
Argomento: Omeopatia
Copertina: Brossura
Pagine: 84
ARGOMENTO DEL LIBRO:
Un nuovo approccio per la comprensione del nucleo profondo dei rimedi omeopatici minerali
Un nuovo ed entusiasmante filone dell’Omeopatia Moderna è lo studio per gruppi omogenei dei rimedi
omeopatici suddivisi in base ai rispettivi Regni naturali di origine.
Questo libro, in modo estremamente semplice e didattico, fornisce tutti gli elementi necessari per
catalogare e comprendere i rimedi omeopatici minerali spiegandone sia le relazioni sia le motivazioni fisicochimiche che sono alla base dei loro nuclei profondi.
Con le informazioni contenute in questo testo, comunque, il Lettore s’accorgerà con quanta facilità potrà
passare da pochissime e semplici regole di Fisica quantistica e di Chimica Inorganica alla comprensione dei
nuclei profondi dei rimedi omeopatici minerali riuscendo a riconoscere le caratteristiche importanti del
medicamento già durante il colloquio con il paziente.
Il libro, inoltre, oltre ad essere già esaustivo di per se stesso, può comunque diventare un utilissimo
strumento propedeutico per un eventuale approfondimento di questo argomento attraverso la lettura dei libri
di Sankaran e di Scholten.
PER IL CATALOGO AGGIORNATO WWW.EDIZIONISALUS.IT

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