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MOTO ® PRESS DA MOTOCICLISTI PER MOTOCICLISTI Il primo settimanale free press dedicato al motociclista N. 3/2007 • 3 MAGGIO 2007 RIDE TEST BUELL LIGHTNING CITYX XB9SX Guardando la Lightning CityX XB9SX, viene il dubbio se gli ingegneri Buell abbiano seguito nel loro lavoro la domanda: “Quanto può essere corta una moto?”. È il dubbio diventa certezza salendo sulla piccola americana: la ruota anteriore è lì, ma non si vede – la forcella è quasi verticale, solo 21° di inclinazione – e la ruota posteriore è praticamente sotto il sedere di chi guida. Metro alla mano si scopre poi che l'interasse è incredibile: 1.320 mm. Per intenderci: la nuova Hornet, che condivide con la Buell la posizione della marmitta sotto il motore, misura 115 mm in più. Tanta compattezza si esprime al meglio tra le curve, dove la Buell si muove con un'agilità che trasforma anche il più mite motociclista in uno smanettone smanioso di schizzare tra le curve del lungolago. È decisamente una moto che si compra con il cuore. A 9.995 euro. COM'È. Anche il più acceso tifoso delle nude jap quadricilindriche dovrà convenire: la City X è bella. Tante soluzioni tecnologiche – alcune adottate anche per il solo gusto dell'innovazione e per distinguersi a tutti i costi – rendono la nuda americana un gioiello a due ruote: il telaio a doppia trave in alluminio (ma erano proprio ne- cessarie quelle brutte saldature vicino al manubrio?), che funge anche da serbatoio della benzina (14,5 litri), con sistema Uniplanar di isolamento delle vibrazioni della catena cinematica; il forcellone, che ospita il serbatoio dell'olio; il bellissimo freno a disco anteriore perimetrale da 375 mm morso da una pinza a sei pistoncini (dietro il disco è da 240 mm); la forcella anteriore Showa a steli rovesciati da 43 mm. E poi plastiche trasparenti (quelle del serbatoio, a dire il vero, sembrano troppo soggette a graffi), paramani in stile fuoristradistico così come la griglia sui fari, e ➥ 8 MOTO ® PRESS DA MOTOCICLISTI PER MOTOCICLISTI Il primo settimanale free press dedicato al motociclista N. 3/2007 • 3 MAGGIO 2007 RIDE TEST BUELL LIGHTNING CITYX XB9SX la sella alta (797 mm) e più piatta del normale per avere un'ottima visuale del traffico. A proposito, la conformazione della sella limita la scelta del passeggero tra una fidanzata molto innamorata e un fachiro: lo spazio, in altre parole, è davvero poco e non c'è nulla cui aggrapparsi. I cerchi a sei razze sdoppiate sono neri e calzano gli ottimi Pirelli Scorpion Sync (la stessa copertura che equipaggia la Ducati Multistrada). La strumentazione è particolare, quasi fumettistica, ma c'è tutto ciò che serve. La parentela con le Harley-Davidson c'è. Si vede e si sente, soprattutto. Il motore è un classicissimo bicilindrico a V di 45° di derivazione H-D raffreddato ad aria e olio di 984 cc. con 83 cv a 7.400 giri/min e una corposa coppia di 86 Nm a 5.600 giri/min. stranamente vicine alle ginocchia. Particolare il comportamento del motore: pare funzionare meglio a regimi medioalti che ai bassi. Tanto che se si apre il gas a 2500 giri, il motore riprende con vigore solo dopo un attimo d'indecisione. Certo, è la stessa City X a invitare il pilota a tenere “allegro” il motore, senza però esagerare perché oltre i 6500/7mila è inutile il posteriore blocca solo se usato con estrema decisione, mentre l'anteriore va tirato con forza per avere decelerazioni significative. Non si direbbe, ma il piccolo cupolino protegge anche a velocità autostradali: si possono tenere i 130 km/h senza particolare fatica. Infine, i consumi: guidando nel misto si percorrono circa 210 km prima che si accenda la spia della riserva. IN SELLA. Giri la chiave (è a fianco della strumentazione, posizione non proprio SCHEDA TECNICA comodissima: non si sa mai se usare la destra o la sinistra) e il motore inizia a brontolare con una bella voce da mastino. Al minino le vibrazioni si sentono, eccome: è l'effetto massaggio delle HD. Ma appena si apre il gas le vibrazioni spariscono e arrivano stabilità e precisione di guida. Nonostante le dimensioni small, il pilota si trova a proprio agio (e chi scrive è alto 193 cm), con una posizione molto avanzata ma naturale, non troppo caricata verso l'avantreno, con le mani pretendere qualcosa. Il sogno inizia tra i 3.500 e i 5mila giri, quando la Buell offre spunto a volontà per uscire dalle curve e per divertirsi nei percorsi più guidati. Il cambio richiede un po' di decisione, ma funziona a dovere, senza impuntamenti nella guida più veloce. In curva, una volta impostata la traiettoria, la Buell procede come su un binario, precisa e ben piantata a terra, pur essendo pronta a cambiare repentinamente direzione nella curva successiva o per correzioni improvvise. Buoni i freni, molto progressivi: Potenza massima: 83 cavalli a 7400 giri/min Coppia massima: 86 Nm a 5600 giri/min • Iniezione elettronica DDFI II • Airbox riprogettato e grafica 3D ridisegnata Peso a secco: 177 kg Passo: 1.320 mm Altezza sella: 797 mm • Forcella a steli rovesciati Showa da 43mm, completamente regolabile • Ammortizzatore posteriore Showa completamente regolabile • Freno anteriore con carico torsionale nullo (ZTL) Buell • Cinghia di trasmissione Goodyear Hibrex realizzata con la tecnologia Flexten Plus • Manubrio con tubo trasversale stile Supermotard piatto Prezzo: 9.995 euro 9
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