LA NASCITA DELL`OMEOPATIA - Cannonemaria.altervista.org
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OMEOPATIA LA NASCITA DELL'OMEOPATIA Ippocrate (460-361 a.C.) : Grande riformatore della Medicina asseriva che i malati potevano essere curati sia con rimedi contrari sia simili alla patologia presentata. Paracelso (1493-1541) : Raccomandava in alcune patologie l'uso di medicamenti a dosi piccole. Samuel Hahnemann (1755-1843) : Medico presso l'Università di Lipsia, abbandonò presto la professione in quanto non soddisfatto dalle metodiche terapeutiche allora in auge (i salassi erano all'ordine del giorno). Conoscendo correttamente le lingue, preferì allora dedicarsi alla traduzione di testi scientifici. Traducendo un articolo sulla chinina tratto dalla Materia Medica dell'inglese Cullen decise di provare gli effetti di quella sostanza su se stesso pur trovandosi in buono stato di salute. Dopo l'assunzione di chinina Hahnemann constatò la comparsa di sintomi tipo "febbre intermittente", gli stessi che la sostanza era in grado di curare. Hahnemann ritenne allora di aver scoperto una nuova legge terapeutica, intuendo che sostanze assunte alle dosi abituali ponderali provocano specifici disturbi nei soggetti sani mentre a basse dosi erano in grado di guarire (Similia similibus curantur). Per verificare ulteriormente questa analogia, Hahnemann decise di provare altre sostanze su di sé, sui membri della sua famiglia e sui suoi discepoli; per evitare gli effetti collaterali di sostanze dotate di poteri tossici, ridusse progressivamente la posologia dei medicamenti fino ad arrivare a dosi estremamente basse. Involontariamente coniò così il "Principio delle diluizioni infinitesimali", osservando che l'azione dei medicamenti aumentava progressivamente con il diminuire della dose se la sostanza, durante i passaggi della diluizione, veniva sottoposta contemporaneamente ad un processo che egli chiamò "Dinamizzazione". Secondo questa tecnica ad ogni diluizione del medicamento la soluzione deve essere agitata manualmente per caricare "energeticamente" il rimedio, potenziando così la sua azione terapeutica. Hahnemann pubblicò i risultati dei suoi studi, dapprima nel "Saggio su un nuovo principio per dimostrare il valore curativo delle sostanze medicinali" (1796), successivamente nell'"Organon dell'Arte del guarire" (1810). In questo modo nacque l'omeopatia. Diffusione dell'omeopatia in Europa e negli Stati Uniti Germania: Alla diffusione del suo pensiero, Hahnemann suscitò subito un'opposizione violenta sia sul piano scientifico sia su quello politico. Anche fra i suoi estimatori, immediata fu la tendenza a contaminare la dottrina originaria con dogmi personali, tanto che lo stesso maestro fu portato a reagire con violenza verso quelli che definiva "semiomeopati". Tra i divulgatori del pensiero omeopatico in Germania ricordiamo tra gli altri Jahr, discepolo di Hahnemann, Von Boenninghausen, amico del Maestro, Griesselich, che cercò di fondere lo spirito omeopatico con le conoscenze di fisiologia, anatomopatologia e chimica. Nel 1835 Hahnemann partì per la Francia: ciò lasciò campo aperto alla disputa e facilitò l'infiltrazione di correnti di pensiero legate al misticismo di Paracelso specie ad opera di medici tra i quali Rademacher, Grauvogl, Schlegel, sino a Steiner e i suoi discepoli con la dottrina antroposofica. Stati Uniti : L'introduzione del pensiero omeopatico negli Stati Uniti si deve ad un medico sassone, Costantin Hering, incaricato nel 1820 dal maestro di scrivere un articolo contro "l'eresia omeopatica". Trasferitosi a Philadelphia, nel 1833, fondò nel 1835 ad Allentown, con il collega Wesselhoft, "The North American Academy for Homeopathic healing" e nel 1848 con Williamson e John Jeanes "The Hahnemann Medical College" di Philadelphia dove insegnò Materia Medica fino al 1869. Altro illustre rappresentante della classe medica omeopatica americana fu James Tyler Kent, di cui il celebre Repertorio ancora oggi è valido aiuto. Francesco Giuseppe Cannone 1 OMEOPATIA Inghilterra : In Inghilterra l'omeopatia fu introdotta da F.H.F. Quin (1799-1878), medico dapprima della Duchessa di Devonshire poi del Principe Leopoldo di Saxecobourg, futuro Re del Belgio. Quin conobbe Hahnemann a Koeten nel 1826 e ne tradusse le opere. Nel 1849 egli fondò a Londra un ospedale che nel 1948, grazie a Sir John Weir, medico della Corona, ricevette il titolo di Royal London Homeopathic Hospital. Grande impulso allo sviluppo dell'omeopatia in Inghilterra fu dato da Paul Curie (1799-1835) nonno di Pierre, il quale dal 1835 fino alla morte esercitò la professione di omeopata a Londra creando dapprima un dispensario e successivamente l'Ospedale "Hahnemann" e la prima "Società omeopatica Inglese". Francia : La diffusione dell'omeopatia in Francia ed in Europa continentale, fu condizionata dalle invasioni militari. Un medico militare austriaco, M. Marenzeller (1765-1854), dopo la lettura dell'Organon, si interessò alla nuova metodica e dopo aver conosciuto Hahnemann a Lipsia nel 1820 iniziò l'utilizzo dell'Omeopatia a Vienna. Il Dr. Necker medico dell'armata austriaca d'occupazione a Napoli al comando del Barone Koller, tradusse in italiano le opere di Hahnemann ed introdusse alla dottrina omeopatica il Dr. Francesco Romani, medico della Regina Amelia. Nel 1828 Romani fece conoscenza del Conte Sebastiani De Guidi, esule napoletano divenuto cittadino francese nel 1799, che si trovava a Pozzuoli per permettere alla moglie di curarsi presso le Terme. Su richiesta del De Guidi, Romani curò omeopaticamente la Contessa, guarendola. Lo stesso Conte che nel 1820 a 51 anni aveva ottenuto il dottorato in Medicina si interessò al metodo e, dopo aver approfondito le conoscenze prima a Napoli ed in seguito a Koethen con Hahnemann, fece rientro a Lione nel 1830 dove, primo medico omeopatico francese, esercitò fino alla morte avvenuta nel 1863 all'età di 94 anni. Da allora lo sviluppo dell'Omeopatia in Francia è stato tale che il Professor Valette, Rettore della Facoltà di Farmacia di Parigi, membro dell'Accademia Nazionale di Medicina, nel 1965 scrisse nella prefazione dell'edizione del Codex (Farmacopea francese), "La Francia rende ufficiale l'Omeopatia introducendola nella sua farmacopea. Il favore persistente in cui sono tenute le dottrine di Hahnemann rende questa iscrizione necessaria. La Commissione permanente ha adottato in rapporto a questi medicamenti, delle regole precise che tendono ad assicurare la costanza delle caratteristiche delle sostanze usate come materia prima". Italia : La diffusione dell'omeopatia si deve al generale austriaco Radetzky che, dopo settimane di sofferenza, riuscì a guarire da un'infezione all'occhio grazie ad un medico di corte che gli somministrò un rimedio omeopatico. Con la cacciata degli Austriaci è logico che tutto quello che veniva da loro fosse malvisto e non usato. Come ricorda il Dr. Alberto Lodispoto nel libro "Storia dell'Omeopatia in Italia", possono distinguersi tre momenti nello sviluppo del pensiero omeopatico in Italia, nell'arco di tempo che và dal 1820 al 1960: infatti, dopo un periodo iniziale di fervore sulla spinta napoletana ed uno di sviluppo, assistiamo ad una fase di declino legata alle scoperte in campo batteriologico di Pasteur e Koch. Con Pasteur e i suoi vaccini, l'omeopatia perse sempre più terreno, non considerando che proprio il vaccino è quasi un prodotto omeopatico. Infatti è il virus della malattia diluito molte volte che provoca nel nostro organismo una reazione di immunità a quella determinata malattia. Seppure sopito, lo spirito omeopatico italiano non è mai venuto meno e grazie all'azione di grandi intelletti (Cigliano e Dal Verme su tutti) ha potuto far sentire la sua voce allorquando se ne sia sentita la neccessità. Ciò ha contribuito a far sì che in Italia si curino attualmente con Medicine naturali, prima fra tutte l'omeopatia, 4.700.000 persone, corrispondenti a circa l'8,5% della popolazione (indagine Istat '97). Al momento attuale nel nostro paese vigono due provvedimenti che disciplinano il settore della Medicina Omeopatica (decreto legislativo del 17 marzo 95 n°185, legge 8 ottobre 97 n°347). Francesco Giuseppe Cannone 2 OMEOPATIA L'OMEOPATIA. COS'E' E PERCHÉ Come abbiamo visto precedentemente, il padre dell'omeopatia è il medico tedesco Samuel Hahnemann (1755-1843), anche se già nell'antichità il medico greco Ippocrate (III secolo a.C.) aveva intuito la similitudine e nel '500 il medico tedesco Teofrasto Bombast von Hohenheim detto Paracelso (1493-1542) formulò pensieri molto simili e rivoluzionari per quell'epoca. Confermò che la sostanza che intossica un uomo sano lo fa guarire se gli si somministra la stessa sostanza ma a dosaggi bassissimi. Prendendo un farmaco omeopatico è come se noi, per quella volta sola, ci "vaccinassimo" contro quel malanno prendendo, diluita molte volte, la stessa cosa che, pura, ci porterebbe il male stesso. Perché i medicinali omeopatici funzionino, nonostante la forte diluizione, non è ancora spiegato. E questa è forse la causa che ha fatto e fa arricciare il naso ai grandi della Sanità, non riuscendo a capire come agisca effettivamente. Si credeva di aver risolto il problema recentemente con gli studi sulla memoria dell'acqua, ma gli studi sono ancora in alto mare. Senza dubbio i nostri nipoti, con la scienza che fa passi da gigante, riusciranno a risolvere il problema. Ma a noi ora interessa che finalmente anche in Italia (in Francia i medicinali omeopatici sono rimborsati dalla mutua!) il Ministero della Sanità abbia finalmente dato l'OK all'omeopatia, riconoscendola e, soprattutto, riconoscendo i prodotti come veri e propri farmaci. Per questo i medicinali omeopatici sono venduti esclusivamente in farmacia; e sono iniziate molte sperimentazioni cliniche sui vari rimedi, per avere finalmente una documentazione scientifica, come le medicine per noi tradizionali. PERCHÉ I MEDICINALI OMEOPATICI SONO VENDUTI SOLO IN FARMACIA? • • • La farmacia è l'unica ad avere l'autorizzazione del Ministero della Sanità alla vendita di un vero farmaco, perché dietro ad essa ci sono anni di studio. Il medicinale, prima di essere venduto, deve essere rifornito da grossisti specializzati nella vendita di farmaci e per questo sottostare, come la farmacia, a determinate regole e leggi che tutelano la salute del cittadino. A monte di tutto c'è il produttore del farmaco: il laboratorio omeopatico, che deve sottostare a leggi rigorose ed avere macchinari sofisticati e costosissimi per garantire sterilità, genuinità ed efficacia del prodotto. Per tutto questo bisogna diffidare dei vari prodotti smerciati da pseudo-medici e botteghe varie. Per fare un farmaco vero ci vuole un po' più di una stanzetta dietro lo studio. Solo i macchinari per le varie diluizioni occupano parecchio posto, tempo e denaro. E ogni farmaco, in quanto farmaco, deve sottostare a regole ben precise e rigorose che solo un serio laboratorio può, con il consenso del Ministero della Sanità, rispettare. E il farmacista è l'unico preposto dallo Stato come garante: 1. della produzione (vedi laboratorio) 2. della distribuzione (vedi grossista qualificato) 3. della dispensazione (vedi laurea, studi e aggiornamenti continui) al pubblico. Fare omeopatia è difficile. Forse per questo pochi sono i medici e i farmacisti che le si avvicinano. Bisogna conoscere bene la materia medica e le costituzioni umane. Il rimedio omeopatico funziona solo se è 'centrato' esclusivamente per quella determinata persona, in quello specifico momento e con quella patologia. Francesco Giuseppe Cannone 3 OMEOPATIA Per questo non è suggestione: infatti l'omeopatia funziona benissimo sui bambini piccoli e sugli animali. Non si può dire che questi guariscano per preconcetto. Il farmaco pertanto deve essere scelto tra le migliaia di rimedi a disposizione e deve essere 'mirato' per quella persona. E' una cosa difficilissima. E' più veloce e semplice prendere un analgesico; il malanno passa, serve per tutti. Non pensiamo alle conseguenze, agli effetti secondari indesiderati. Perché se c'è un rimedio più innocuo non possiamo usare quello? Il problema è: quale rimedio? Per questo, fare omeopatia può risultare complicato e, a volte, non si hanno risultati. Oltre che ai vari «non addetti seriamente ai lavori», si deve stare molto attenti a non fare «omeopatia self-service». Non è vero che «intanto non fa male». I rimedi sono veri e propri farmaci e ci vuole molta esperienza prima di essere certi che, assumendo quel determinato farmaco non si vada a scatenare indirettamente qualche patologia latente. DILUIZIONI Un medicinale omeopatico è sempre diluito. Le diluizioni partono dalla 4 CH (prima non si ha alcun effetto) e possono arrivare fino alla 10.000 CH. Pertanto sull'etichetta dei farmaci si troveranno sempre dei numeri che possono essere 4-5-6-7-9-15-30-35-200-1000-10.000 seguiti dalla sigla 'CH' o 'K' o 'DH' o 'P'. I numeri e la sigla definiscono la diluizione e la dinamizzazione del farmaco. Per preparare un farmaco si parte sempre da una Tintura Madre (TM) che può essere di origine animale, vegetale o minerale. Una parte di TM viene messa in 99 parti di alcool e acqua e dinamizzata per 100 volte. La dinamizzazione (cioè l'agitazione energica del flacone dall'alto in basso) è il «sine qua non» perché il farmaco sia attivo. Questo è, con la diluizione, il 'mistero' da scoprire dell'omeopatia. Nel nostro recipiente abbiamo pertanto una miscela di 100 parti tra TM, alcool ed acqua. Di queste parti ne preleviamo solamente 1 e buttiamo le altre 99. Questa parte è la 1 CH (cioè la 1ª centesimale hahnemanniana), ottenuta col procedimento messo a punto dal Dr. Hahnemann. Dalla 1 CH, con lo stesso procedimento, si arriva alla 2 CH (2ª centesimale). Dalla 2 CH si preleva una sola parte, si mette in altre 99 parti di acqua ed alcool, si dinamizza e se ne ottiene la 3 CH (3ª centesimale), e così via fino a 10.000 CH. Quindi: • la sigla CH si riferisce alla diluizione centesimale; • la sigla DH si riferisce alla diluizione decimale; • la sigla P è sempre la stessa diluizione CH o DH indicata, ma potenziata, cioè dinamizzata molto di più; • la sigla K si riferisce alla diluizione ottenuta col metodo del Dr. Korsakoff (consigliere dello Zar) o 'dei flaconi uniti', un metodo che viene usato solo per la 35ª e le alte diluizioni. Normalmente le diluizioni si dividono in: a) basse (4-5-6-7-9 CH) b) medie (15-30 CH, 35 K) c) alte (200-1000-10.000 CH). Le basse si usano come rimedi per le malattie acute. Le medie diluizioni si usano per patologie sistemiche e croniche e sono più mirate delle basse in relazione al paziente trattato. Le alte sono sempre più specifiche. Le medie e le alte diluizioni sono da usarsi esclusivamente dal medico. Francesco Giuseppe Cannone 4 OMEOPATIA LE PREPARAZIONI OMEOPATICHE I farmaci omeopatici si possono trovare nelle seguenti forme: • liquidi • solidi (granuli, globuli monodose, compresse, capsule) • supposte • sciroppi • fiale bevibili in soluzione fisiologica sterile • polveri • pomate Tutti, per legge, devono indicare in etichetta: la data di scadenza, la formula quali- quantitativa, il lotto di fabbricazione, il nome del laboratorio di preparazione. Non sono indicate invece la posologia e le indicazioni (come nelle normali medicine allopatiche), proprio perché il farmaco omeopatico non è specifico per molte patologie ma è mirato per quel tipo di persona in quel particolare momento. Per cui posologia e indicazioni sono variabili a discrezione del medico. MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE E POSOLOGIA Il medicinale omeopatico viene somministrato ai primi sintomi e smesso con la scomparsa dei sintomi stessi. Normalmente viene prescritto per malattie acute e croniche e non come prevenzione, eccetto per: influenza, complicazioni delle prime vie respiratorie, raffreddore da fieno. Si possono a volte somministrare farmaci allopatici (cioè le normali medicine chimiche) e omeopatici assieme, sebbene non nello stesso momento e sempre chiedendo al medico. Durante le cure omeopatiche chi fa uso di cosmetici, creme, lozioni e creme da barba si accerti che questi siano compatibili. Il farmacista vi è d'aiuto. Spezie, caffè, sigarette ed alcolici andrebbero evitati, eventualmente ridotti. Durante i primi giorni ci può essere un lieve aggravamento del disturbo. Ciò significa che il paziente inizia a reagire. Eventualmente, informare il medico o il farmacista. I farmaci per via orale vengono trattenuti sotto la lingua per un minuto se sono liquidi, fino a completo scioglimento se sono granuli o globuli. Siccome l'assimilazione del farmaco avviene per via sublinguale (e questo mette al riparo da problemi gastrici, e non è poco), si cercherà di mantenere l'ambiente orale più pulito possibile. Per cui è consigliabile l'uso di un buon dentifricio omeopatico senza menta (venduto nelle farmacie omeopatiche) che potrebbe desensibilizzare in parte il farmaco. Si deve assumere il prodotto lontano dai pasti almeno mezz'ora. Per bambini piccoli e animali si consiglia di diluire i granuli in acqua. La posologia è molto varia a seconda del soggetto e della complessità della cura. Qui di seguito troverete le istruzioni generali. • Supposte: secondo consiglio medico. • Pomate: spalmare sulla parte più volte al giorno. • Gocce: 10-15 gocce più volte al giorno, anche più ravvicinate in patologie acute. Bambini: metà dose. • Sciroppi: 3-4 cucchiai da tavola al giorno. Bambini: cucchiaini da tè. Lattanti: cucchiaini da caffè. • Granuli: sono piccole sferule di zucchero, normalmente lattosio, impregnate con la diluizione stabilita. Sono pertanto gradevolmente dolci. Se ne prendono 3-5 per volta, 3 o più volte al giorno. Una volta si raccomandava di non toccare i granuli con le mani. Non c'erano le Francesco Giuseppe Cannone 5 OMEOPATIA • • • • apparecchiature di laboratorio sofisticate e sterili come ora e le mani non sempre sono perfettamente pulite. E' buona norma pertanto utilizzare il tappo dosatore. Capsule: aprire la capsula di gelatina e seguire le modalità dei granuli. Globuli: sono come i granuli, ma molto più piccoli. Sono tutti monodose. Si prende in una sola volta tutto il contenuto del flacone, di solito a digiuno. La posologia varia a seconda del farmaco: se è un curativo di fondo, si somministrerà ogni settimana, ogni 15 giorni, ogni mese secondo consiglio medico. Se è per una patologia acuta, una sola somministrazione o dose ogni 6-8 ore. Se è prevenzione, una dose per 3 settimane, poi una dose dopo un mese. Fiale (per os): una fiala in poca acqua pura a digiuno secondo prescrizione medica. Polveri: come per i granuli e secondo prescrizione medica. LE COSTITUZIONI Poiché in omeopatia non esiste la malattia ma si considera il malato in quel determinato periodo, per trovare un farmaco «personalizzato» si devono determinare le costituzioni. Questo compito spetta soltanto all'omeopata, perché la ricerca è molto complessa. Lo studio della costituzione permette di somministrare il farmaco adatto tenendo conto delle proprietà fisiologiche, fisiche e psichiche del paziente. Le costituzioni principali sono quattro: carbonica, fosforica, fluorica, solforica. Ad ogni costituzione corrispondono determinati farmaci che vengono somministrati per migliorare lo stato generale del paziente ed arrivare più velocemente alla risoluzione della malattia. • Il carbonico è un soggetto di bassa statura e tendenzialmente obeso, cute pallida, articolazioni rigide, non peloso, mani tozze, denti quadrati. Con viso tondo, lento a muoversi, secondario, passivo, ordinato e disciplinato, freddoloso. • Il fosforico ha uno scheletro longilineo, sottile, viso e denti triangolari, mano allungata con dita sottili. E' sentimentale, intelligente, sognatore, elegante. • Il fluorico è un soggetto con dismorfismi, denti irregolari, scheletro decalcificato. E' instabile e indeciso, con intelligenza precoce o ritardata, grande lassività, intuizione e genialità, ma aggressivo verso se stesso e gli altri. • Il solforico è un soggetto dallo scheletro equilibrato, peloso, con dita lunghe, viso quadrato, denti rettangolari gialli. Caloroso, con grande resistenza allo sforzo fisico, estroverso, iperattivo. RIMEDI OMEOPATICI Si dà qui di seguito un elenco dei più comuni rimedi omeopatici, segnalando per ognuno di essi le caratteristiche principali. Si terrà sempre presente, però, che questi grandi rimedi omeopatici vengono usati non solamente per le loro indicazioni principali, ma anche nel contesto della patologia particolare del paziente in quel momento e con quelle caratteristiche. • • Aesculus hippocastanum : E' l'ippocastano che troviamo nei viali delle città. E' il rimedio delle vene, della circolazione, delle emorroidi. Si ha aggravamento col calore, sedentarietà, miglioramento col freddo e il movimento. Aconitum napellus : E' una pianta che cresce in regioni montane, in luoghi umidi ed ombreggiati. E' il rimedio della rapidità e violenza dei sintomi e del terrore, accompagnati da inquietudine, paura, ansietà. L'affezione inizia velocemente e rapidamente raggiunge il suo apice. Si ha aggravamento col vento freddo; di notte miglioramento con l'aria, il riposo. E' il Francesco Giuseppe Cannone 6 OMEOPATIA • • • • • • • • • • • • rimedio della febbre repentina ed elevata senza sudare, dopo aver preso freddo, con sete intensa di acqua fredda. E' il rimedio dei traumi oculari, emorragie improvvise, nevralgie, trigemino, tosse violenta e indigestioni improvvise. Allium cepa : E' la normale cipolla. E' il rimedio del raffreddore con secrezione nasale copiosa e bruciante e lacrimazione. Si ha peggioramento in ambiente caldo, miglioramento all'aria aperta. Antimonium crudum : E' il solfuro di antimonio. E' il rimedio della cute e dell'apparato gastrointestinale. E' aggravato dal caldo, dall'acqua, dagli abusi alimentari. Migliora all'aria aperta e con il riposo. E' il rimedio della nausea, del vomito e dei disturbi digestivi dati da abusi, lingua bianca; è il rimedio dei calli, delle unghie fragili, delle verruche plantari; è il rimedio dei bevitori. Apis mellifica : E' il veleno delle api. E' il rimedio degli edemi, dell'infiammazione acuta e violenta, dei dolori brucianti e pungenti come quello della puntura dell'ape. Si irradia da destra a sinistra. E' migliorato dal movimento, dalle applicazioni e dall'aria fredda. Si aggrava con la pressione, il calore, il contatto dei vestiti. Argentum nitricum : E' il nitrato d'argento. E' il rimedio del sistema nervoso, dell'agitato e ansioso. E' il rimedio degli esami per coloro che si agitano continuamente e del panico della prima domanda. E' migliorato dall'aria fresca, dalla pressione, ed aggravato dal caldo e dai dolci da cui è attratto. E' il rimedio della tonsillite con sensazione di spina conficcata quando si deglutisce. E' il rimedio dell'aerofagia e della cefalea con sensazione di testa ingrandita. Arnica montana : E' una pianta montana simile alla margherita, gialla. E' il rimedio dei traumi fisici e psichici di qualsiasi origine, delle emorragie e della fragilità capillare, delle lombalgie e lombosciatalgie acute. E' aggravato dal contatto e l'immobilità, migliora coricandosi. Arsenicum album : E' il rimedio che serve per aumentare la resistenza. E' il rimedio dell'agitato e inquieto, del dolore bruciante che migliora solo con applicazioni calde, dell'avaro e di chi ha paura di morire. E' aggravato di notte, dal freddo, dall'umido; migliora col caldo. Belladonna : Atropa belladonna, è una pianta della famiglia delle Solanacee. Si chiama 'belladonna' perché nel Rinascimento le donne la usavano per dar colorito al viso e lucentezza agli occhi. E' il rimedio della violenza, di tutto quello che inizia improvvisamente e violentemente. Si aggrava con la luce, i rumori, l'aria fredda; migliora col riposo, il caldo. E' il rimedio della febbre improvvisa, della gola rossa. Bryonia alba : E' un arbusto rampicante della famiglia delle Cucurbitacee, molto ricco di acqua. E' il rimedio dell'infiammazione delle mucose che peggiora col movimento e con l'umido e migliora col riposo o stando coricati sul lato dolente. E' il rimedio della febbre senza sudore, delle artriti acute, della tosse secca, della stipsi atonica. Calcarea carbonica : E' il carbonato di calcio ottenuto dal guscio delle ostriche. E' il rimedio della decalcificazione, del linfatico con tendenza all'obesità. Si aggrava dopo un bagno freddo, migliora col tempo secco. Cantharis : E'la cantaride (Lytta vescicatoria), un coleottero. E' il rimedio dell'apparato urinario con dolori brucianti e violenti. Si aggrava con il caldo e la minzione, migliora con le applicazioni fredde. Carbo vegetalis : E' il carbone tratto dalla combustione della betulla. E' il rimedio dell'astenia mentale, emotiva e fisica e dell'insufficienza venosa, della digestione lenta, dei gonfiori dopo pasto, della flatulenza. Peggiora di sera, dopo i pasti abbondanti di cibi grassi o vino. Migliora con le eruttazioni e all'aria fresca. Causticum : E' una preparazione minerale complessa, ideata da Hahnemann e formata da una miscela di calce spenta, solfato acido di potassio e acqua. E' il rimedio dei dolori brucianti, delle artriti croniche che sono aggravate dal tempo secco, freddo e sereno, dal movimento. Migliora Francesco Giuseppe Cannone 7 OMEOPATIA • • • • • • • • • • • • con la pioggia. E' il rimedio della tosse grassa che migliora bevendo acqua fredda, e delle persone tristi dopo dispiaceri e preoccupazioni. Camomilla : E' la Matricaria chamomilla. E' il rimedio della irritabilità improvvisa e l'intolleranza ai dolori. Dei bambini sempre irrequieti e urlanti che si addormentano solo in macchina. E' aggravato dal vento, dall'aria aperta, dalle correnti d'aria. Migliora col tempo caldo ma umido. Dulcamara : E' il Solanum dulcamara, pianta della famiglia delle Solanacee. E' il rimedio dei sintomi dopo l'esposizione al freddo umido, specie se sudati. E' il rimedio del torcicollo, della lombalgia acuta, delle verruche lisce. Peggiora col freddo umido, migliora col caldo secco. Gelsemium sempervirens : E' il gelsomino, famiglia della Loganiacee. E' il rimedio della debolezza, delle gambe tremanti e pesanti, della mente bloccata prima di un impegno importante. Peggiora col tempo umido, la nebbia, il caldo, le emozioni; migliora all'aria aperta e urinando. E' il rimedio dell'influenza che inizia lentamente con febbre alta e bassa, dell'insonne troppo stanco per dormire. Hepar sulfuris calcarea : Non esiste in natura: si deve ad Hahnemann l'idea di mescolare assieme lo zolfo e la calcarea dell'ostrica. E' il rimedio delle infiammazioni con tendenza alla suppurazione. Il paziente è ipersensibile, suscettibile, si infiamma per tutto. E' freddoloso e sensibile alla minima aria. E' il rimedio dei dolori come una spina infissa, della cefalea da chiodo fissato nel cranio, della pelle sede di infezioni, ascessi, foruncoli dolenti. Peggiora col freddo, migliora col caldo umido. Ignatia amara : E' la Fava di Sant'Ignazio. E' il rimedio antistress, psicosomatico, dell'incostanza e variabilità. Peggiora col caffè, il fumo, il freddo. Migliora col calore, la distrazione. E' il rimedio della depressione, di chi rimugina in silenzio, della stipsi in viaggio. Ipeca : E' l'Uragoga ipecacuanha della famiglia delle Rubiacee. E' il rimedio degli spasmi respiratori e digerenti, delle emorragie abbondanti, della nausea non migliorata dal vomito; si aggrava col movimento, col vento umido e caldo; migliora col riposo. Kali carbonicum : E' il carbonato di potassio. E' il rimedio dell'anemia, degli edemi, della prostrazione, del colesterolo alto, dei dolori acuti e lancinanti come colpi di coltello. Peggiora tra le 2 e le 3 di notte, col freddo, dopo i pasti e coricati sul lato dolente. Migliora dopo i pasti, al caldo, di giorno. Lachesis : E' un grosso serpente, lungo 4 metri, di color rosso, giallo e nero, che vive in America Latina. E' il rimedio del sistema nervoso e del circolo venoso, della menopausa, degli etilisti, di coloro che non sopportano quel che stringe gola e vita. Peggiora al mattino, col calore, in primavera. Migliora all'aperto e durante il mestruo. Ledum palustre : Arbusto della famiglia delle Ericacee. E' il rimedio delle articolazioni, del dolore da vecchie ferite, dell'"occhio pesto", della gotta. Dolori acuti che vanno dal basso verso l'alto, dalla periferia al centro. E' anche il rimedio delle punture d'insetti. Peggiora col calore del letto, di notte, col movimento. Migliora con il ghiaccio. Lycopodium clavatum : E' preparato dalle spore del fungo Lycopodium, o "piede di lupo". E' uno dei rimedi del fegato, del male che inizia a destra, e delle persone dall'aspetto precocemente invecchiato. Mercurius solubilis : E' il nitrato basico del mercurio metallico. E' il rimedio di bocca, gola, fegato, colon, vie uro-genitali. Si aggrava con l'umido, di notte, con il sudore, col caldo. Migliora col riposo. E' il rimedio delle afte, dell'angina dolorosa con tonsille purulente, delle coliti spastiche, del mal di fegato che fa male coricati sul fianco destro, delle cistiti. E' il rimedio del soggetto apatico, intollerante alla luce intensa con la pelle sempre umida. Natrium muriaticum : E' il sale marino puro. E' il rimedio della demineralizzazione ed è un equilibratore. E' il farmaco del risentimento, di chi nasconde il proprio Io, di chi mangia tantissimo ma dimagrisce solo sul collo. E' il rimedio del "terreno". Francesco Giuseppe Cannone 8 OMEOPATIA • • • • • • • • Nux vomica : E' preparato dai semi della Strychnos nux vomica. E' il farmaco dell'uomo moderno, degli eccessi in generale, del superlavoro, della collera, di qualsiasi tipo di abuso, degli spasmi di ogni tipo. Peggiora di notte, col freddo, dopo i pasti. Migliora di sera, col tempo umido. E' il farmaco dell'iperstenia dei sensi, dell'insufficienza epatica, della gastrite, dell'ipertensione. Phosphorus : E' il fosforo. E' il farmaco delle affezioni mentali e nervose che vanno verso la degenerazione. Dell'ipernervoso e ipersensibile prima e apatico dopo. Peggiora col crepuscolo e durante il temporale, coricandosi sul lato sinistro. Migliora col massaggio, col sonno. E' il rimedio di tutto ciò che brucia, dell'epatite virale, delle laringiti acute o croniche, delle gastriti brucianti. E' un rimedio del "terreno". Pulsatilla : E' l'Anemone pulsatilla. E' il rimedio della mutabilità dei sintomi, dell'emotività, delle secrezioni gialle non irritanti, della congestione venosa, dell'adolescente e della ragazza timida, dolce e paurosa. Peggiora col caldo. Pur essendo freddolosa vuole il fresco, migliora con l'esercizio fisico. E' il rimedio della circolazione venosa, dei disturbi mestruali. E' un rimedio di fondo. Rhus toxicodendron : E' il sommacco edera degli USA, della famiglia delle Anacardiacee. E' il farmaco degli eczemi con vescicole piccole, rosse e acquose, dei dolori articolari e dei reumatismi che migliorano col movimento. Peggiora col freddo umido, di notte, grattandosi sul lato dolente; migliora col movimento, col caldo, col tempo secco. Sepia : E' l'inchiostro nero del mollusco cefalopode. E' il rimedio del fegato e dell'apparato genitale, della tristezza, dell'avversione verso tutto; affari, famiglia. Peggiora di sera, all'umido, al freddo e prima del temporale. Migliora con bagni freddi, con l'esercizio fisico, con la consolazione. Silicea : E' il quarzo (o silice). E' uno dei massimi rimedi costituzionali (la silice interviene nella mineralizzazione dello scheletro). E' il farmaco dell'obesità, dell'astenia, dei freddolosi, delle suppurazioni croniche. Sulphur : Sono i fiori di zolfo. E' il rimedio più importante, il disintossicante di tutto l'organismo. E' il rimedio di chi "fugge l'acqua", degli stanchi, dei convalescenti, degli orifizi arrossati e trasudanti, degli eczemi pruriginosi di varia origine conseguenti a debolezza, che si alternano ad emicrania, asma, disturbi digestivi o vascolari. Thuya occidentalis : E' una conifera, detta anche "Albero della vita" per la sua longevità. E' un rimedio del terreno, dei grassi con cellulite, della pelle oleosa, delle verruche e della forfora, dei catarri cronici con sinusite, delle nevralgie facciali. Si aggrava con il freddo umido, mangiando cipolle, tè e caffè. Migliora sudando e col caldo secco. LITOTERAPICI La litoterapia dechelatrice utilizza alcuni minerali e rocce preparati secondo il metodo omeopatico; essi sono attivi e si usano solo alla diluizione 8 DH. Si trovano in fiale o in granuli. Eccone un elenco con relative indicazioni: Adulaire (allumo-silicato di potassio): adenoma Apatite (pirofosfato di calcio): artrosi lombare, osteoporosi Argent natif (argento): anti-infettivo, reumatismi Azurite (carbonato basico di rame): iposurrenalismo, artrite infiammatoria Barytine (solfato di bario): ipertensione arteriosa, sclerosi Betafite (titanato di uranio): diabete Blende (solfato di zinco): diabete, varici Bornite (solfato di ferro e rame): colibacillosi, anti-infettivo Francesco Giuseppe Cannone 9 OMEOPATIA Calcaire de Versailles (carbonato di calcio): decalcificazioni, artrosi Chalcopyrite (rame con tracce d'oro): decalcificazioni, anti-infiammatorio nelle artrosi Cynabre (solfuro di mercurio): disturbi vascolari e insufficienza epatica Conglomérat (roccia con silice): eczema Diopside (silicato di magnesio e calcio): rimineralizzante, specie per bambini Dolomite (carbonato di calcio e magnesio): mancanza di magnesio Erythrite (arseniato di cobalto): anemie, vasculopatie, emorroidi Feldspath quadratique (allumo-silicato di calcio e sodio): artrosi Fluorite (fluoruro di calcio): tiroide e ipofisi, prevenzione carie Galène (solfuro di piombo): pre-diabetico Garniérite (silicato idrato di nichel e magnesio): asma, digestione Glauconie (allumo-silicato di ferro): squilibri neuro-vegetativi, insonnia, ansia, obesità Graphite (carbone): eczemi Grès rose (granelli di sabbia): costipazione Hematite (ossido ferrico): anemie Iodargyrite (ioduro d'argento): regolatore tiro-surrenalico, reumatismi, obesità Jaspe vert (quarzo): equilibratore vescicole biliari Lazulite (fosfato basico di alluminio e magnesio): insufficienza epatica Lepidolite (litio): depressioni nervose Marbre saccharoïde (carbonato di calcio): gastriti e dispepsia Obsidienne (lava con silice): artrosi cervicale Or natif (oro puro): anti-infiammatorio, insufficienza cardiaca Orpiment (solfuro di arsenico): coxartrosi, anti-infiammatorio Pyrite de fer (solfuro di ferro): colibacilli Pyrolusite (ossido di manganese): afte, reumatismi, sistema vascolare Rhodonite (silicato di manganese): sistema neurovegetativo, insonnia Salgemma (cloruro di sodio): ritenzione idrica Silica marina (sabbia di mare): rimineralizzante, asma e rinite allergica Stibine (solfuro di antimonio): bronchite Tourmaline lithique (minerale di litio): stati depressivi Trachyte (feldspato potassico): tosse spasmodica Ulexite (borato idratato di calcio e sodio): afte Uraninite (ossido di uranio): ossiuri, diabete Posologia: secondo consiglio medico. SALI BIOCHIMICI DI SCHUSSLER Furono ideati nel 1873 dal medico tedesco Wilhelm Schussler, il quale affermava che 12 sostanze inorganiche e fisiologiche funzionali dell'organismo potevano essere anche utilizzate per guarire. Non si ha più il concetto omeopatico della similitudine, ma il processo di guarigione è basato sui processi chimico-fisiologici che avvengono nell'organismo umano. I dodici preparati di minerali dinamizzati, diluiti alla 6 D, ripristinano nella cellula quella quantità di ioni necessari per la sua normale funzionalità, stimolando l'organismo a difendersi. • Calcium phosphoricum (fosfato acido di calcio) : E' il sale più abbondante nel nostro corpo. E' il costituente delle ossa. Agisce sulle membrane cellulari e sulla produzione delle proteine. Peggiora col riposo e di notte, migliora con il movimento. Francesco Giuseppe Cannone 10 OMEOPATIA • • • • • • • • • • Calcium sulfuricum (solfato di calcio, gesso) : E' uno dei componenti del fegato e della colecisti. Stimola il metabolismo ed è il farmaco principe per tutte le infezioni purulente, sia croniche (sinusite, bronchite) che acute (foruncoli, ascessi). Calcium fluoratum (fluorato di calcio) : Si trova dove ci sono tessuti elastici, nello smalto dei denti, nelle ossa. Migliora la circolazione anche periferica. Si userà per emorroidi, varici, arteriosclerosi, carie, ulcere varicose, lombaggine, nevralgia. Migliora col caldo, peggiora con il freddo umido. Ferrum phosphoricum : E' l'importantissimo ferro che si trova nell'emoglobina e in tutte le cellule. E' l'anti-infettivo per eccellenza, il preparato per le malattie improvvise, infiammatorie e febbrili, mal di testa, anemia, dolori, ferite, emorragie e gastrite. Kali muriaticum o chloratum (cloruro di potassio) : Il potassio è contenuto in tutte le cellule e, come il sodio, ha un'azione sull'eccitabilità di muscoli e nervi. Stimola il metabolismo. E' attivo nelle manifestazioni catarrali dense generali per cui si usa nelle infezioni otorinolaringoiatriche, bronchite, reumatismi, scottature. E' migliorato col calore, peggiora col movimento, con l'assunzione di cibi grassi e piccanti. Kali phosphoricum (fosfato acido di potassio) : E' il sale più importante delle cellule. Indispensabile per la formazione di globuli rossi, cellule cerebrali, muscolari e nervose. Si usa per malattie acute e croniche, depressione, insonnia, debolezza muscolare e cerebrale, dolori di schiena. Peggiora con lo sforzo, migliora col leggero movimento. Kali sulfuricum (solfato di potassio) : Con il ferro è adibito al trasporto dell'ossigeno all'interno della cellula, attuando così il ricambio cellulare. E' il preparato delle infiammazioni croniche di qualsiasi genere, del catarro cronico. Peggiora al tramonto e al caldo in luoghi chiusi, migliora all'aria aperta. Magnesium phosphoricum (fosfato acido di magnesio) : E' il minerale che si trova abbondantemente nello scheletro, nei muscoli, nei nervi, nel cervello. Abbassa il metabolismo e il tasso di colesterolo nel sangue. Ha azione antiallergica e interviene nei processi enzimatici dell'eccitabilità neuro-muscolare e cardiaca. E' il farmaco degli spasmi generali dei muscoli lisci, per cui coliche varie, senso di oppressione cardiaca. Peggiora col freddo, migliora col caldo e la pressione. Natrium muriaticum o chloratum (cloruro di sodio) : Come il potassio è il sale delle cellule, il sodio è quello del liquido extracellulare. Si trova nel tessuto osseo e cartilagini, rene, stomaco. Regola la pressione osmotica delle cellule e quindi la ritenzione idrica. Si usa nell'anemia, dimagrimento, rinite con muco acquoso, eczemi umidi, reumatismi, emicrania, spossatezza. Peggiora al risveglio fino a mezzogiorno, col freddo umido, sotto sforzo. Migliora con l'aria secca. Natrium phosphoricum : Si trova abbondante nelle cellule cerebrali, muscoli, nervi, tessuti connettivi. Interviene nei processi di eliminazione dei prodotti del metabolismo, dell'acido lattico dei muscoli e nel ricambio dell'ossigeno del sangue. Si usa pertanto quando c'è una iperacidità dovuta a disturbi del metabolismo: acetonemia, sciatalgia, gotta, tonsilliti, calcoli renali e biliari, meteorismo. Peggiora col movimento e con i cibi grassi, col freddo umido. Migliora col caldo e col riposo. Natrium sulfuricum (solfato sodico anidro) : Si trova nella linfa dove favorisce l'eliminazione delle scorie e dei liquidi metabolici. E' il disintossicante dell'organismo. Pertanto viene usato in tutte le patologie degli organi escretori: fegato, reni, colecisti, cute. Epatopatie, dermatiti squamose, ulcere e piaghe umide agli arti inferiori, reumatismi, influenza. Peggiora col freddo umido, verso mattina. Migliora al caldo, verso sera. Francesco Giuseppe Cannone 11 OMEOPATIA ESTRATTI FLOREALI DI BACH Secondo il dottor Edward Bach (1886-1936) le malattie hanno origine da un disordine profondo dell'animo umano, da una disarmonia specifica tra il nostro corpo e il nostro Io, le nostre emozioni e i nostri sentimenti. Per cui curando il disordine profondo curiamo anche la malattia originata. Ancora una volta si cura il malato, il soggetto, non la malattia ovvero l'oggetto, perché la malattia è solo risultante delle forze che agiscono lungamente nel profondo. I «fiori di Bach» principali, che lui chiamò «i dodici guaritori», sono rimedi ottenuti da fiori selvatici (meno l'acqua di roccia, che è una particolare acqua sorgiva) raccolti in determinate situazioni climatiche, macerati al sole in acqua sorgiva e stabilizzati in brandy. Questi composti vengono poi diluiti e dinamizzati. Si dividono in rimedi tipo, cioè propri della personalità del soggetto, e in rimedi di aiuto, da usarsi secondo le situazioni momentanee. FITOTERAPIA Per fitoterapia si intende la cura delle malattie con le piante. Le piante medicinali sono sempre state utilizzate dall'uomo, prima in modo empirico e poi sempre più scientificamente, verificando grazie ai moderni mezzi di indagine ciò che i nostri avi facevano empiricamente. Fino a pochi anni fa si usavano le piante secche con cui si facevano decotti e infusi. Ma con l'attuale ritmo di vita non si riesce più a trovare anche quei pochi minuti per preparare l'infuso e altrettanti per somministrarlo più volte durante la giornata. C'é poi il problema della conservazione delle droghe vegetali sia dopo il raccolto che nei luoghi di vendita. A causa dei diserbanti chimici più o meno permessi (ogni Paese ha le sue leggi e le droghe arrivano da tutto il mondo) e degli additivi per la conservazione nei punti vendita, le droghe possono subire modificazioni dei loro principi attivi, per azione del conservante, del calore, dell'umidità, dei parassiti. Per cui si ricorre sempre più spesso agli estratti alcoolici di piante medicinali. Gli estratti alcoolici possono essere di due tipi, a seconda che si parta da droghe essicate (tinture) o da droghe fresche (tinture madri). La moderna fitoterapia medica usa principalmente tinture madri e macerati glicerici di gemme fresche TINTURE MADRI Le tinture madri (TM) sono preparazioni che si ottengono macerando in alcool, a una determinata gradazione, piante fresche o parti attive di esse. Si utilizzano in rarissimi casi anche piante secche, quando le distanze dal luogo di provenienza sono tali da indurre nella pianta modificazioni chimiche non accettabili. Per la legge italiana le TM sono dei galenici, per cui sono comparate ai farmaci e pertanto sono vendute esclusivamente in farmacia. Non dimentichiamo che è dalla TM che si parte per la preparazione del farmaco omeopatico. La TM arriva dal produttore in farmacia dopo aver passato vari controlli: prove organolettiche, fisiche, chimiche, cromatografia, analisi capillare, test biologici, dosaggio chimico ecc. Tutte le tinture madri devono portare in etichetta il nome esatto e la data di preparazione. La scadenza del preparato si intende dopo 5 anni. Devono essere conservate in recipienti scuri, lontano da fonti di calore e non al sole. Francesco Giuseppe Cannone 12 OMEOPATIA La posologia varia da TM. Vanno diluite in un po' d'acqua naturale e lasciate in bocca per un minuto prima di essere deglutite, lontano dai pasti almeno mezz'ora. Achillea millefolium: mestruazioni dolorose, emorroidi Alchemilla: antispasmodico, antidiarroico Allium sativum (Aglio): espettorante, anti-infettivo Arctium lappa (Bardana): dermatosi purulenta, acne, ascessi Arnica montana: vasoprotettore, contusioni, edemi, varicosità. Uso topico Artemisia absentium: digestivo Avena sativa: sedativo, tonico, anti-insonnia Berberis vulgaris: litiasi biliare MACERATI GLICERICI I macerati glicolici (Mg) o gemmoderivati sono preparazioni liquide ottenute dall'azione solvente di una miscela acqua-alcool-glicerolo su droghe vegetali fresche. Sono ottenuti per macerazione a freddo di gemme, giovani getti, giovani radichette provenienti esclusivamente da piante che vivono nel loro ambiente naturale, quindi non coltivate, raccolti nel loro tempo balsamico e utilizzati a poche ore dalla raccolta. Il macerato base, secondo l'indicazione della farmacopea omeopatica francese, si diluisce alla prima decimale (1D). In Italia ne è consentita la produzione esclusivamente alle officine farmaceutiche autorizzatee la vendita esclusivamente in farmacia. La qualità di MG dipende da molte cause: dall'estrazione, dalla maturazione, dalla provenienza, dalla conservazione, dal rendimento, che è molto basso. Tutto questo richiede un alto costo. Devono essere conservati in flaconi scuri al riparo dal calore, portare in etichetta il nome e la data di preparazione (scadenza tre anni). Anche per i gemmoderivati valgono le regole di purezza e i controlli delle tinture madri. Posologia ed uso: vedi tinture madri. Abies pectinata: rimineralizzante, rinofaringiti del bambino Acer campestris: calcoli biliari, colesterolemia Aesculus hippocastanus: emorroidi, disturbi della circolazione venosa Alnus glutinosa: malattie cerebro-vascolari, cefalea Betula pubescens amenti: antistaminico, rinofaringiti nell'adulto Betula verrucosa: affaticamento intellettivo, reumatismo dismetabolico, anti-infiammatorio Betula verrucosa linfa (sève de bouleau): ipercolesteromia, gotta calcoli renali, cellulite Carpinus betulus: sindromi rino-sinuso-bronchiali, tosse stizzosa Castanea vesca: disturbi linfatici, drenaggio arti inferiori, emorroidi Cedrus Libani: psoriasi ed eczemi secchi, prurito della pelle Cornus sanguinea (corniolo): manifestazioni dell'ipertiroidismo Corylus avellana (nocciòlo): cirrosi epatica, enfisema polmonare, insufficienza arteriosa Crataegus oxycantha (biancospino): alterazioni del ritmo cardiaco, tachicardia, ansietà Fagus silvatica: obesità da ritenzione idrica Ficus carica (fico): ulcera gastroduodenale, gastriti, nevrosi psicosomatiche Fraxinus excelsior: gotta, colesterolo, cellulite Junglans regia (noce): stai infettivi cutanei, acne pustolosa, angine, ulcere varicose Juniperus communis: cirrosi epatica, aerofagia Olea europaea (ulivo): ipertensione, arteriosclerosi, ipercolesterolemia Pinus montana: artrosi, dismenorrea, sindrome premestruale Francesco Giuseppe Cannone 13 OMEOPATIA Populus nigra (pioppo): insufficienza arteriosa degli arti inferiori, stati infettivi delle vie urinarie e respiratorie Quercus peduncolata (quercia): antistaminico, stipsi, pressione bassa Ribes nigrum: azione cortisonico-simile, antiallergico, antiinfettivo, artrosi, raffreddore da fieno Rosa canina: emicrania, cefalee, rinofaringiti, asma allergico, tonsilliti, otiti Rosmarinus officinalis: colagogo, coliche epatiche Rubus fructicosus (mora): reumatismo, artrosi, ipertensione arteriosa, osteoporosi dolorosa Rubus idaeus (lampone): disturbi mestruali, cisti ovarica Sequoia gigantea: ipertrofia prostatica, fibroma uterino, meno e andropausa Sorbus domestica: disturbi venosi, postumi di flebiti, disturbi circolatori della menopausa Tilia tormentosa: sedativo, insonnia, palpitazioni cardiache, ipertensione da stress Ulmus campestris: acne giovanile, impetigine, dermatosi umide Uva ursi: stati infiammatori e infettivi delle vie urinarie, ipertrofia prostatica Vaccinium myrtillus: disturbi visivi, afte, stomatiti Vaccinium vitis idaea: antisclerosi, ipertensione, colon irritabile Viscum album: ipertensione arteriosa Viti vinifera: angine, artrosi, artrite deformante, anemia Francesco Giuseppe Cannone 14 OMEOPATIA GLI OLIGOELEMENTI Gli oligoelementi non sono una scoperta recente, in quanto erano usati, anche se empiricamente, fin dal Medioevo. La vera sperimentazione scientifica si ebbe alla fine dell'800 con Jacques Ménétrier che impostò le basi di una nuova oligoterapia. Gli oligoelementi sono quegli elementi chimici, metalli e metalloidi, che sono presenti nel corpo umano in concentrazione uguale o inferiore allo 0,001% del peso secco del corpo stesso; sono quindi in piccolissima quantità rispetto ad altri elementi fondamentali che sono: idrogeno, ossigeno, carbonio, azoto (insieme formano il 96% del peso umano), calcio, fosforo, cloro, sodio, potassio, zolfo, magnesio, ferro. Questi elementi hanno un ruolo strutturale ed energetico. Gli oligoelementi, invece, facendo parte degli enzimi come cofattore metallico, si comportano da catalizzatori, cioè fanno in modo che la reazione chimica, nelle reazioni biochimiche del metabolismo umano, riesca più veloce e più equilibrata. Sono legati al terreno organico di ogni singola persona, alle sue caratteristiche intellettuali, psicologiche e alla predisposizione a contrarre alcune malattie. Così il Manganese sarà l'oligoelemento del tipo allergico, energico, volitivo, ottimista, che è stanco la mattina e iperattivo la sera. Il Manganese-Rame del tipo calmo, metodico, con poca memoria, stanco di sera, che manca di resistenza e che dorme bene. Il Manganese-Cobalto del tipo ansioso, malinconico, con poca concentrazione e memoria, con invecchiamento precoce, stanco progressivamente nel corso della giornata. Il Rame-Oro-Argento del depresso, volubile, senza vitalità, stanco della vita, con una totale stanchezza, senza autodifesa e senza sonno. L'utilizzo degli oligoelementi è basato sul fatto che tutte le reazioni vitali nell'organismo sono provocate e regolate da elementi-traccia catalitici biologici. Esperienze cliniche su migliaia di pazienti hanno dimostrato che l'applicazione di questi elementi-traccia naturali catalitici in una moltitudine di malattie e manifestazioni patogene può avere effetti sorprendenti sia in profilassi che in terapia. Gli elementi-traccia catalitici agiscono in dosi molto piccole normalizzando i processi metabolici alterati (reazioni metaboliche) e aiutando così l'organismo a reagire. Ogni essere umano tende a soffrire di malattie specifiche che sono riassunte in quattro diverse sindromi reazionali. Agire contro tali sindromi può essere di grande aiuto al nostro organismo. Se necessario ciò può essere integrato con un trattamento complementare orientato a singoli sintomi COME E' NATA L'OLIGOTERAPIA L'oligoterapia, nota anche come terapia biocatalitica o funzionale, è l'impiego terapeutico degli elementi-traccia catalitici ( o oligoelementi). Fu "fondata" in Francia da Ménétrier in collaborazione con la società Labcatal all'inizio degli anni '40. CHE COS'E' UN ELEMENTO TRACCIA Gli elementi-traccia catalitici nella chimica sono perfettamente noti dal secolo scorso: accelerano una reazione chimica senza partecipare loro stessi. Venti elementi-traccia efficaci cataliticamente (per esempio ferro, zinco, manganese, rame, cobalto, iodio, fluoro) sono conosciuti anche nella biologia. Sono indispensabili per il controllo dei più diversi processi metabolici che garantiscono il decorso delle funzioni dell'organismo stesso e la produzione di energia. Vari enzimi e vitamine contengono anche elementi-traccia e sono biologicamente inefficaci senza di questi. Francesco Giuseppe Cannone 15 OMEOPATIA FUNZIONI METABOLICHE ALTERATE PREGIUDICANO LA SALUTE Si può ben capire come disturbi seri delle funzioni metaboliche possano causare malattie chiaramente definibili e "visibili". Disturbi meno pronunciati delle funzioni dell'organismo non causano invece necessariamente e direttamente una certa malattia. Però possono scatenare una moltitudine di sintomi anche leggeri. Questi di solito non sono considerati o notati sebbene la qualità di vita degli interessati ne sia peggiorata. Inoltre possono essere indeboliti anche i meccanismi di difesa naturali del corpo stesso. In questo caso si sviluppa una disposizione per certi disturbi psichici o fisici, o anche per turbe comportamentali. LE SINDROMI REAZIONALI Esistono quattro gruppi di reazioni con i loro tipici quadri clinici caratteristici (le cosidette sindromi reazionali) che rispondono a elementi-traccia specifici. Il gruppo al quale appartiene ogni singolo paziente è determinato da un'anamnesi approfondita che richiede molto tempo, includendo l'anamnesi personale con possibili caratteristiche familiari (dunque ereditarie) e l'analisi del comportamento psichico, intellettuale e fisico. Ecco quali sono le quattro sindromi reazionali: 1) allergica o sindrome iperattiva (manganese); 2) ipostenica o sindrome iporeattiva (manganese, rame); 3) distonica o sindrome disreattiva (manganese, cobalto); 4) anergica o sindrome areattiva (rame, oro, argento). L'APPLICAZIONE PRATICA DEGLI OLIGOELEMENTI Il trattamento fondamentale della sindrome reazionale forma la base dell'oligoterapia. Questo trattamento fodamentale è eventualmente integrato con la somministrazione di elementi-traccia addizionali che agiscono in maniera ancora più finalizzata contro un singolo sintomo. L'oligoterapia catalitica non deve essere confusa con altre applicazioni di elementi-traccia nella medicina, pensiamo ad esempio a fenomeni di carenza. Per dimostrare la differenza fondamentale la miglior cosa è prendere un esempio dalla pratica. Una particolare forma d'anemia è basata su una carenza di ferro. Il trattamento classico consiste solo nel rifornire l'organismo con alte dosi di ferro. Il ferro fornito è assimilato dall'organismo e si ritrova come parte dell'emoglobina o altre proteine sanguigne contenenti ferro. L'oligoterapia invece nello stesso caso somministra quantità catalitiche molto piccole di rame. Si sa che il rame stimola l'assimilazione di ferro dagli alimenti e la mobilizzazione del ferro dalle "cellule depositarie". Inoltre il rame è necessario anche per la sintesi normale dell'emoglobina. EFFETTI DEGLI ELEMENTI-TRACCIA Il fatto che un particolare elemento-traccia possa essere responsabile della regolazione di molti processi metabolici diversi spiega anche perchè un gruppo specifico o perfino un singolo elementotraccia possa essere utile in molti disturbi. Visto che l'effetto catalitico è causato da quantità estremamente piccole, ci si può domandare perchè poi può essere necessario un rifornimento terapeutico di elementi-traccia. Gli elementi-traccia si trovano praticamente in ogni alimento e normalmente sono ingeriti quotidianamente in quantità sufficienti. In più, come catalizzatore non sono neanche "consumati" ma agiscono solo tramite la loro presenza. Il problema più che di natura Francesco Giuseppe Cannone 16 OMEOPATIA quantitativa è di natura qualitativa. Un elemento-traccia può essere trovato in dosi molto alte nel sangue perchè non è stato utilizzato dall'organismo o perché, avendo una concentrazione tissutale troppo alta viene diluito nel sangue. Per questo è difficile e spesso errato voler stabilire il o gli elementi-traccia necessari da un'analisi di laboratorio quantitativa. L'inquinamento ambientale può far si che un elemento-traccia importante sia contaminato da veleni ambientali e per questo inutilizzabile per l'organismo. Sebbene l'elemento sia disponibile in quantità sufficienti bisogna rifornirlo nella forma adatta. UN AIUTO DALLA SCIENZA Il meccanismo d'azione esatto degli elementi-traccia non è ancora conosciuto e il loro utilizzo si basa prevalentemente sull'esperienza pratica. Lo sviluppo di metodi d'analisi molto sensibili ha dato alla scienza la possibilità di esaminare più esattamente gli elementi-traccia vitali nel corpo e accertare in quali parti degli organi siano localizzati. Oggi si sa che certi elementi-traccia a parte l'effetto biocatalitico presentano effetti farmacologici ben determinati. Il rame per esempio ha caratteristiche batteriostatiche e antiinfiammatorie e il manganese agisce sulla componente allergica dell'evento infettivo. CAMPO DI APPLICAZIONE Il trattamento con oligoelementi ha uno spettro d'applicazione molto vasto. In particolare trovano applicazione nelle malattie croniche perchè tramite l'oligoterapia catalitica vengono stimolati i punti deboli del nostro organismo. Per questo non si deve vedere l'oligoterapia come pura misura profilattica. Anche terapeuticamente può avere successi decisivi, sia come terapia singola o come trattamento complementare a ogni altra terapia. Altre terapie possono essere rafforzate con l'effetto catalitico così come l'effetto farmacologico degli elementi-traccia. In questo modo la dose di una terapia classica può essere ridotta spesso senza perdite d'efficienza e si può ottenere una migliore tollerabilità (meno effetti collaterali). Praticamente tutti i disturbi funzionali, cioè disturbi che (ancora) non possono essere connessi a una patologia chiaramente definibile o disturbi basati su una regolazione insufficiente di meccanismi metabololici possono trarre beneficio dall'oligoterapia. Anche nelle malattie che col tempo possono cronicizzare, sono di valido aiuto rallentando o arrestando il processo patogeno. Pensiamo per esempio alle affezioni reumatiche o all'artrosi. Nelle infezioni otorinolaringoiatriche, soprattutto nei bambini, l'effetto dell'oligoterapia è ampiamente documentato. Si deve però sapere che la terapia in generale non agisce tanto rapidamente quanto i metodi di trattamento classici. Dato che sono regolati principalmente i processi metabolici del corpo stesso, con l'oligoterapia ci vuole un certo tempo prima di notare un miglioramento. Vogliamo a questo punto menzionare due note eccezioni a questa regola. Il manganese già durante i primi giorni di trattamento può provocare un rafforzmento passeggero dei sintomi. La somministrazione di rame ai primi sintomi di un raffreddamento causa quasi subito un netto miglioramento dello stato generale (riduzione della febbre ecc.). IMPIEGO DEGLI OLIGOELEMENTI Manganese (Mn): allergie, asma allergica, orticaria, disturbi digestivi nervosi, gotta, emorroidi Manganese-Rame (Mn-Cu): turbe circolatorie (anche celluliti), infiammazioni, infezioni, cefalea, artrosi, diabete, artrite, obesità Manganese-Cobalto (Mn-Co): disturbi neurovegetativi, spasmi, colite, artrosi, cefalea, obesità, ulcera, gastralgie, ipertensione Rame-Oro-Argento (Cu-Au-Ag): malattie infettive, febbre, reumatismo acuto, indebolimento organico, infezioni acute Alluminio (Al): insonnia, atonia cerebrale Francesco Giuseppe Cannone 17 OMEOPATIA Argento (Ag): rinofaringiti, influenze Bismuto (Bi): anti-infettivo, angine Cobalto (Co): cellulite, obesità, emicrania, varici, emorroidi Ferro (Fe): anemia Fluoro (F): regola il metabolismo del calcio, decalcificazione, osteoporosi Fosforo (P): antispasmodico, turbe della memoria, artrosi Iodio (I): disfunzioni tiroidee Litio (Li): regolatore del sistema nervoso, depressioni Magnesio (Mg): stimola l'autodifesa, contro l'invecchiamento cellulare, l'affaticamento neuropsichico, l'insufficienza digestiva e intestinale Nichel (Ni): cellulite Nichel-Cobalto (Ni-Co): disfunzioni pancreatiche, diabete, obesità Potassio (K): regolatore ghiandole surrenali, diuretico Selenio (Se): antiradicali liberi, antiossidante. Preventivo della senilità cellulare Silicio (Si): rimineralizzante, rigenerazione cute, capelli, unghie. Ipertensione, artrosi Zinco (Zn): regolatore del sistema endocrino, crescita ritardata, astenia, surménage Zinco-Cobalto (Zn-Co): digestione difficoltosa Zinco-Nichel-Cobalto (Zn-Ni-Co): insufficienza ormonale Zinco-Rame (Zn-Cu): disfunzioni ovariche Zolfo (S): allergie, dermatosi, caduta capelli e unghie, artrosi, regolatore epato-biliare Si usano sia in gocce che in fiale bevibili monodose. Posologia: secondo prescrizione medica. QUANDO LA QUALITA' E' IMPORTANTE Naturalmente, per il successo di un'oligoterapia prima di tutto è importante una corretta diagnosi e la scelta giusta dell'elemento-traccia necessario. Altrettanto importante però è anche la preparazione dell'elemento scelto, la sua concentrazione, come pure la purezza chimica e biologica. In più l'elemento deve essere presente in una forma assorbibile. Per gli oligoelementi (LABCATAL) si è scelta la forma del gluconato. Questa importante molecola di per sé, partecipa a molti processi naturali metabolici e disintossicanti e per questo può essere denominata "fisiologica". Gli elementitraccia di solito sono assunti perlingualmente, cioè si tiene la soluzione in bocca sotto la lingua per qualche tempo (circa un minuto) prima di inghiottirla. La somministrazione orale dovrebbe essere assunta solo a digiuno. CONCLUSIONE La terapia biocatalitica o oligoterapia fa parte della medicina naturale. Il suo campo d'azione è molto ampio e la sua tollerabilità incontestata. Può essere combinata con diverse altre misure terapeutiche. In associazione con la medicina tradizionale si è in grado di trattare contemporaneamente sia la malattia che la disposizione individuale verso questa. In altre parole il fattore causale e quello che la favorisce. Grazie alla conoscenza sempre più approfondita sul meccanismo d'azione degli oligoelementi, l'oligoterapia sta riscuotendo un successo ed un interesse crescente e costituisce un valido supporto per aiutare il nostro organismo a vivere in modo sano e naturale. Francesco Giuseppe Cannone 18 OMEOPATIA I PRINCIPI FONDAMENTALI IN OMEOPATIA L'omeopatia è una metodica terapeutica basata su quattro principi fondamentali: 1) La legge dei simili : "Nell'organismo vivente un'affezione dinamica più debole è eliminata in modo duraturo da un'altra più forte se quest'ultima (di specie diversa) le assomiglia molto dal punto di vista della sua manifestazione". (dall'Organon) "similia similibus curantur" . In natura esistono infatti sostanze che, se assunte da individui sani per un certo periodo di tempo, sono in grado di produrre sintomi tipici della sostanza stessa (intossicazione). Sappiamo inoltre che ogni malattia è caratterizzata da un quadro sintomatologico che le è tipico. La ricerca dell'analogia tra i sintomi della malattia di un paziente e quelli provocati dalla somministrazione di una sostanza naturale ad una persona sana (ottenuta tramite sperimentazione detta prooving), è alla base dell'operato del medico omeopatico (similia similibus curantur). Alla propria dottrina basata sul principio dei simili Hahnemann diede il nome di "Omeopatia" e riservò invece il nome di "Allopatia" alla pratica medica secondo la quale per la cura di una malattia devono essere usati quei farmaci che hanno effetto contrario ai sintomi della malattia in atto. 2) Specificità medicamentosa : "Ogni medicamento produce effetti specifici nel corpo umano e nessun'altra sostanza medicinale può dare origine ad altri effetti che siano del tutto simili a quelli". (dall'Organon). Secondo questo postulato possiamo affermare che l'interesse del medico omeopatico non è sicuramente la diagnosi di malattia, bensì la diagnosi di "rimedio", cioè di quel medicamento che nel sano provoca i disturbi "più simili" a quelli presentati dal nostro paziente in esame. In natura infatti non esiste una sostanza che somministrata ad un paziente sano produca effetti uguali ad un'altra (patogenesia del rimedio). 3) La dose infinitesimale : La sostanza che si somministra ha esclusivamente funzione di "stimolare" la reazione, è la miccia che fa esplodere la bomba e come tale più che elevata nel dosaggio deve essere "specifica" per i disturbi del paziente. Diluizione e dinamizzazione aumentano progressivamente l'azione dei medicamenti. Qualunque sostanza o Medicamento agente sulla vitalità è in grado di determinare un'alterazione dell'equilibrio della Forza Vitale e di conseguenza un cambiamento dello stato di salute della persona. Questo effetto è dovuto quasi esclusivamente alla sostanza somministrata e viene chiamato "Effetto Primario": è utilizzato dalla medicina allopatica. Alla somministrazione di una sostanza la Forza vitale si oppone con carattere conservativo sempre a favore della vita, questo grazie al fatto che l'organismo umano appartiene alla categoria dei "Sistemi omeostatici" caratterizzati da una omeostasi fisiologica regolata da interscambi di informazioni biologiche e da tutte quelle attività che tendono a conservare costanti, o entro certi limiti accettabili, le varianti del Sistema. Chiameremo quindi questo "Effetto secondario", utilizzato dalla Medicina omeopatica. Considerato che l'azione curativa in Medicina omeopatica sfrutta la reazione dell'organismo, la sostanza che si somministra ha esclusivamente funzione di "stimolare" alla reazione, è la miccia che fa esplodere la bomba e come tale più che elevata nel dosaggio deve essere "specifica" per i Francesco Giuseppe Cannone 19 OMEOPATIA disturbi del paziente (meccanismo d'azione sotto certi aspetti paragonabile alla vaccinazione). 4) Legge di Hering o di guarigione : Per la caratteristica "centrifuga" della cura omeopatica che mira a "buttar fuori" la malattia anziché tendere a sopprimerla. Nelle "vere" guarigioni, dopo la somministrazione del rimedio corretto, il paziente non giunge allo stato di pieno benessere in modo casuale, bensì seguendo un iter scandito da una legge ben precisa di eliminazione dei sintomi. I sintomi spariranno dall'alto verso il basso (il che vuol dire che sparirà prima uno stato d'ansia che una pirosi gastrica); spariranno dall'interno verso l'esterno (al miglioramento di un'asma può far seguito un peggioramento di un eczema cutaneo che poi a sua volta migliorerà e non viceversa) questo per la caratteristica "centrifuga" della cura omeopatica che mira a "buttar fuori" la malattia anzichè tendere a sopprimerla. Spariranno inizialmente i sintomi che sono comparsi più recentemente e in un secondo tempo quelli che hanno un'origine più remota nel tempo. RIMEDIO OMEOPATICO ALLE VARIE DILUIZIONI Come può essere definito il Rimedio omeopatico? La definizione che rende maggiormente l'idea di ciò che sia e di come funzioni il rimedio omeopatico è sicuramente "Messaggio specifico per l'organismo". • Messaggio in quanto, attraverso esso, "informiamo" l'organismo che il suo equilibrio è precario (stimolazione dell'Effetto Secondario). • Specifico poiché somministriamo il rimedio in grado di provocare gli stessi sintomi della malattia del nostro paziente (Principio di similitudine). • Per l'organismo in quanto è grazie alla reazione dell'Energia Vitale che otteniamo l'azione curativa. Condizione essenziale per poter definire una sostanza "rimedio" è che questa sia diluita e dinamizzata. • Farmaco è in omeopatia quella sostanza in grado di produrre nell'uomo sano una serie di gruppi di fenomeni. • Rimedio è invece una sostanza in grado di neutralizzare nell'uomo malato serie o gruppi di sintomi, in virtù della loro proprietà patogenetica di provocare sintomi simili, ma più forti, a quelli della malattia da trattare. PRINCIPALI METODICHE OMEOPATICHE DI DILUIZIONE • • Diluizione decimale :Usata principalmente dalla scuola tedesca e introdotta da Hering. Secondo tale metodica la T.M. viene diluita in vari passaggi successivi con 9 parti di solvente. L'esperienza clinica ha dimostrato che i farmaci preparati con queste modalità di diluizione agiscono particolarmente bene quando siano prescritti sulla base di sintomi organo-tissutali. Diluizione centesimale hahnemanniana (CH) : E' la diluizione classica dell'Omeopatia introdotta da Hahnemann. Secondo questa metodica ad ogni passaggio la T.M. viene diluita con 99 parti di solvente. Ha l'inconveniente che ad ogni passaggio deve essere utilizzato un nuovo flacone contenitore e deve essere fatto un accurato dosaggio di sostanze, il che rende questa metodica lunga, costosa e impegnativa per la preparazione delle altissime diluizioni. Le diluizioni centesimali (ed in particolare la 30 ch) sono le preparazioni tipiche dell'Omeopatia con le quali sono stati effettuati i "prooving" più importanti. Per "Prooving" si intende Francesco Giuseppe Cannone 20 OMEOPATIA • • • • l'assunzione da parte dell'organismo umano di una sostanza a vari dosaggi cui fa seguito l'annotazione degli effetti sintomatologici che essa produce sia a livello psichico sia fisico (studio dell'effetto di una sostanza sull'uomo sano). Diluizione Korsacoviana : Queste preparazioni sono caratterizzate dal fatto che la diluizione non viene effettuata cambiando flacone ad ogni passaggio, ma vuotandolo ogni volta, riempito e nuovamente sottoposto a succussione fino alla diluizione desiderata. Come quantità di sostanza tra una diluizione e l'altra si considera la parte "costante" che rimane adesa alle pareti del contenitore. Diluizione a "Flusso continuo" : E' una metodica meccanicizzata per ottenere rapidamente e con minor costo il rimedio omeopatico anche ad altissime diluizioni.E' una metodica meccanicizzata per ottenere rapidamente e con minor costo il rimedio omeopatico anche ad altissime diluizioni. Si ottiene facendo passare una corrente ininterrotta del veicolo nel recipiente, calcolando con costanti fisiche la diluizione e producendo contemporaneamente la succussione.Si ottiene facendo passare una corrente ininterrotta del veicolo nel recipiente, calcolando con costanti fisiche la diluizione e producendo contemporaneamente la succussione. Diluizioni cinquantamillesimali (LM) : E' una metodica di preparazione introdotta da Hahnemann nella VI edizione dell'Organon. Permette la preparazione di rimedi con effetto più pronto e aggravamento "primario" praticamente nullo. Dinamizzazione : E' il procedimento che ha come scopo quello di sprigionare la qualità e la potenzialità energetica di una sostanza medicamentosa. SOSTANZE CHE DANNO ORIGINE AL RIMEDIO OMEOPATICO I Rimedi omeopatici disponibili sono circa 3.000, tuttavia il numero dei possibili farmaci è praticamente infinito poiché qualsiasi sostanza può essere sperimentata ed usata come rimedio omeopatico. La maggior parte della conoscenza delle caratteristiche dei rimedi deriva dalla sperimentazione sull'uomo sano (Prooving), tuttavia molte sostanze sono entrate a far parte del bagaglio culturale del medico omeopata in seguito ad esperienze cliniche o ad osservazioni tossicologiche. Le sostanze da cui deriva il Rimedio omeopatico possono essere di natura animale, vegetale, chimica. • Origine animale o animali interi vivi (Apis, Formica rufa...), secchi (Cantharis, Coccus cacti...). La tintura madre animale deve corrispondere a 20 volte il peso della sostanza animale utilizzata; o prodotti fisiologici derivati da vari animali (veleno di rettili o anfibi, secrezioni di alcuni molluschi (Lachesis, Bufo, Sepia...) Tali secrezioni rappresentano la base di partenza per la preparazione del farmaco; o organi animali: si ottengono per spremitura, liofilizzazione dell'organo fresco prelevato da animali sani; o nosodi e bioterapici: sostanze ricavate da tessuti animali malati. I Bioterapici possono essere complessi (secrezioni o escrezioni patologiche come Medorrinum, Psorinum, Luesinum), semplici (partendo da culture microbiche pure: Colibacillinum, Enterococcinum, Stafilococcinum), allopatici (partendo da sieri, vaccini, tossine, anatossine...). Francesco Giuseppe Cannone 21 OMEOPATIA • Origine vegetale : L'omeopatia fa uso di un gran numero di piante tanto che essa viene spesso confusa con l'erboristeria, le cui preparazioni ed applicazioni sono invece nettamente diverse e molto più vicine al concetto allopatico di malattia. L'omeopatia utilizza per le sue preparazioni piante selvatiche fresche, ovvero raccolte nel loro habitat naturale in un momento particolare che varia, a seconda della specie, e che coincide comunque con il periodo di maggior ricchezza di principi attivi. Nei paesi del mondo in cui l'omeopatia è ufficialmente riconosciuta esistono minuziose farmacopee omeopatiche ove è esattamente codificato il periodo, il clima, il terreno, l'altitudine etc… nel quale la pianta che rappresenterà la materia prima di partenza del farmaco deve essere raccolta. Solitamente il Rimedio omeopatico si prepara partendo dalla tintura madre (T.M.) ottenuta direttamente dalla pianta fresca in toto. Solo in alcuni casi particolari sarà indicata l'utilizzazione di singole parti della pianta o si ricorrerà a piante secche o coltivate appositamente. • Origine chimica : o elementi chimici semplici (metalli, metalloidi); o complessi chimici di origine naturale (minerali, petrolio...); o composti chimici particolari frutto della ricerca omeopatica e definiti dal metodo di preparazione (Hepar sulfur, Causticum...); o composti chimici allopatici (vitamine, ormoni, antibiotici...). UTILIZZO DEI RIMEDI OMEOPATICI In base alla diluizione possiamo suddividere i rimedi omeopatici in tre categorie: • • • a bassa diluizione: dalle diluizioni decimali sino alla 7 centesimale; a media diluizione: dalla 7 centesimale alla 30 centesimale; ad alta diluizione: dalla 30 centesimale in su. Ogni volta che ci troviamo di fronte ad un paziente, dopo aver scelto correttamente il Rimedio appropriato dobbiamo considerare la giusta potenza. Per far ciò dobbiamo rifarci al concetto di "dose minima", cioè di potenza medicamentosa il più simile al piano dinamico vitale del malato nel momento attuale. Anche se a tal proposito non esistono regole stabilite in omeopatia classica, l'uso e la scelta della potenza avviene in genere nel seguente modo: Basse e medie diluizioni: si usano per patologie che interessano prevalentemente la parte organica del paziente e che sono presenti da un breve periodo di tempo (patologie acute e subacute); Alte e altissime diluizioni: si usano in patologie presenti da lunga data e che coinvologono in modo marcato la componente psicologica del paziente (malattie croniche). RIMEDI OMEOPATICI UNICI E COMPLESSI Rimedio unico: contiene un'unica sostanza diluita e dinamizzata. E' tra questi che si va alla ricerca del "Simillium" in grado di coprire da solo la totalità dei sintomi del paziente. Rimedio complesso: costituito dall'associazione di più sostanze aventi azione sinergica nei confronti di una determinata patologia. In genere contengono basse diluizioni e si utilizzano nel trattamento delle malattie acute; Francesco Giuseppe Cannone 22 OMEOPATIA ottimi come coadiuvanti dell'azione del rimedio unico in quanto dotati di spiccata azione drenante a livello degli organi emuntori. LE DIVERSE SCUOLE OMEOPATICHE Un medico omeopata dovrebbe avere ben chiari i principi dell'omeopatia che prescindono dalla corrente a cui si appartiene. Il tipo di terapia deve essere poi di volta in volta valutato e modulato a seconda del paziente che si ha di fronte in quel momento. La diversa tipologia ed utilizzo dei rimedi omeopatici ha portato alla formazione di varie correnti di pensiero, delle quali le principali sono: • • • Unicismo : O Kentismo, dallo statunitense Dr. Kent, creatore del famoso Repertorio (raccolta di sintomi). I medici appartenenti a questa scuola prescrivono un solo rimedio per volta in genere ad alta diluizione. Dopo la prima prescrizione, il terapeuta valuterà la necessità o meno di una seconda prescrizione in base alla modificazione del quadro sintomatologico del paziente secondo regole ben precise (osservazioni prognostiche). Pluralismo : Prevede la prescrizione nel corso della giornata di più rimedi, assunti in tempi diversi. I medicamenti possono avere uguali o diverse diluizioni a seconda dei sintomi e del loro modo di manifestarsi. In genere vengono ad essere utilizzate basse o medie diluizioni. Complessismo : Appartengono a questa scuola i medici che, facendo uso dei Rimedi complessi, somministrano più rimedi contemporaneamente miscelati fra di loro. FORME FARMACEUTICHE OMEOPATICHE Rimedi per uso interno • • • • • • • Granuli supporto per impregnazione saccarosio, lattosio. Globuli supporto per impregnazione saccarosio, lattosio. Compresse supporto per impregnazione saccarosio, lattosio, gomma arabica, stearato di magnesio, palmitostearato di glicerina, cellulosa microcristallina. Gocce orali alcool, acqua purificata, glicerina, olio medicinale. Supposte burro di cacao, gliceridi solidi (semisintetici), glicerina, gelatina, acqua purificata, silice colloidale. Fiale bevibili alcool, acqua purificata, glucosio, sodio cloruro. Pozioni acqua purificata, sciroppo semplice, alcool, glicerina. Rimedi per uso esterno • • • Ovuli gelatina, glicerina, gliceridi solidi semisintetici, burro di cacao, acqua purificata. Colliri acqua pro-iniectione, sodio cloruro, glucosio. Pomate vaselina, lanolina, paraffina liquida, bianco di balena, cera bianca, creme cetiliche. Francesco Giuseppe Cannone 23 OMEOPATIA • • • Polveri talco, amido, caolino. Soluzioni acqua, glicerina, alcool, paraffina liquida, olio medicinale. Dentifrici craie, glicerina, acqua purificata, talco, caolino, calciocarbonato, sorbitolo, aromatizzanti. IMPREGNAZIONE DELLE SOSTANZE OMEOPATICHE Definizione Di fondamentale importanza per la buona riuscita terapeutica è che l'impregnazione della sostanza curativa nel "veicolo" avvenga in maniera corretta. L'impregnazione è infatti un'operazione che consente di fissare una diluizione omeopatica di una sostanza su un supporto. Caratteristiche dei supporti • • • • Granuli: quando neutri, si presentano sotto forma di piccole sfere aventi massa di 0,050g e diametro di 3,5 mm. Globuli: quando neutri, si presentano sotto forma di piccole sfere aventi massa che va da 0,003 g a 0,005 g con diametro di 1,5 mm. Compresse: quando neutre, hanno massa di circa 0,100 g. Polveri: il supporto utilizzato è il lattosio. Impregnazione dei granuli I granuli vengono impregnati con una diluizione omeopatica nella proporzione dell'1% v/m secondo il metodo francese e dell'1% m/m secondo il metodo tedesco. Si opera semplicemente mescolando i granuli (quasi sempre in rotazione) con la quantità di diluizione omeopatica adeguata. Per ottenere un'impregnazione omogenea vanno poi fatti seccare ad una temperatura inferiore ai 40 gradi. I granuli prendono ovviamente il nome dalla sostanza e dalla diluizione con cui sono stati impregnati (es. granuli impregnati con la diluizione di Arsenicum album alla 15 centesimale hahnemanniana verranno denominati: Arsenicum album 15 ch). Impregnazione delle compresse Le compresse si impregnano con una diluizione omeopatica nella proporzione del 2%, vale a dire 2 cc. di diluizione per 100 g di compresse. Si preparano seguendo le stesse operazioni viste per i granuli. Impregnazione delle polveri Metodo francese: si impregnano con diluizione omeopatica nella proporzione del 1%, vale a dire 1cc di diluizione per 100 g di lattosio. Metodo tedesco: si impregnano con una diluizione omeopatica nella proporzione di: prima decimale: 3 parti liquido, 9 parti lattosio. Si fa essicare e si aggiunge la decima parte di lattosio; 1. seconda decimale: una parte di prima decimale, 9 parti lattosio; 2. prima centesimale: 3 parti liquido, 99 di lattosio. Si evapora a secco e si aggiunge lattosio fino ad ottenere 100 parti; 3. seconda centesimale: una parte di prima centesimale, 99 parti di lattosio. Si prosegue in questo modo per altre diluizioni. Francesco Giuseppe Cannone 24 OMEOPATIA OMEOPATIA E MALATTIA Cosa si intende per "Malattia" in omeopatia ? Per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzitutto chiarire come l'omeopatia considera l'entità "Uomo". L'essere umano in omeopatia non è considerato un insieme di organi ed apparati in relazione organica tra di loro, ma un "Sistema biologico" caratterizzato da un elevato grado di ordine che si mantiene senza l'intervento di alcun agente ordinatore esterno. Condizione indispensabile perché tale ordine interno si mantenga è che il Sistema biologico possa dissipare tutta l'energia che produce attraverso i processi metabolici o attraverso quelli che prende dal mondo esterno (calore, cibo, emozioni, sentimenti…). Produzione e dissipazione di energia rappresentano due meccanismi intimamente connessi. Un ostacolo alla dissipazione di energia costituisce quindi la premessa alla malattia, costringendo l'organismo vivente ad aprirsi canali secondari esonerativi. Se ad esempio "blocchiamo" con pomate un'eruzione cutanea, l'organismo sposterà il suo tentativo di autodepurazione su un altro organo emuntore (il polmone, ad esempio). Da queste premesse possiamo considerare la malattia come un mezzo attraverso il quale un organismo vivente cerca di mantenere il suo ordine interno in condizioni ambientali avverse al fine di garantire la sopravvivenza del genere umano. Intendendo per Energia vitale la Materia "informata", possiamo definire la malattia disarmonia dell'Energia vitale. APPROCCIO AL PAZIENTE IN MEDICINA OMEOPATICA La medicina ufficiale considera la malattia come entità a sé stante che interessa un organo, un apparato o una funzione limitata nel tempo e nello spazio (da ciò la suddivisione in malattie acute, subacute e croniche). La causa eziologica è quasi sempre ricercata nell'ambiente esterno (virus, batteri, pollini...). La terapia è per la maggior parte codificata secondo il tipo di malattia e come tale "in serie" per tutti i pazienti (antiinfiammatorio per l'infiammazione, antibiotico per l'infezione batterica...). Le malattie di organo, visceri e funzioni vengono poi suddivise in tante "specialità", dando origine così alla "medicina dell'uomo disintegrato" dove, più che il malato, viene ad essere curata la malattia. Le principali indicazioni della medicina allopatica diventano di conseguenza le malattie acute e tra queste sopratutto quelle in cui la componente "dolore" prevale. L'omeopatia considera invece il sintomo non come un messaggio da sopprimere, ma da interpretare nel contesto del sistema uomo, crea il quadro di una malattia "dinamica" tenendo conto sia della parte fisica sia di quella psicologica contemporaneamente (il corpo è sempre lo specchio della mente!). Importanza fondamentale assume il concetto di "terreno", in base al quale nell'ammalarsi le cause esterne rappresentano un "fattore scatenante" un disturbo che è già dentro il paziente, la sua "suscettibilità ad ammalarsi" che rappresenta il disturbo da curare prima ancora che questo si manifesti organicamente. Nella cura omeopatica ogni paziente è una "individualità": non esisterà quindi la cura per l'ulcera duodenale del Sig. X, ma la cura del Sig. X con la sua ulcera duodenale sicuramente diversa da quella di un altro paziente che soffre della stessa malattia. (Individualità terapeutica). Potremo così dire che in omeopatia esistono malati e non malattie Francesco Giuseppe Cannone 25 OMEOPATIA COME INDIVIDUARE LA CORRETTA TERAPIA OMEOPATICA In che modo un medico omeopatico può curare la suscettibilità ad ammalare e come può attuare una terapia che tenga conto della globalità del paziente e non solo dei sintomi della malattia? L'anamnesi omeopatica E' in parte diversa da quella allopatica. In allopatia l'obbiettivo è nella maggior parte dei casi la "diagnosi di malattia", mentre in omeopatia lo scopo è la diagnosi di malato che presenta una determinata malattia. Il medico omeopata, partendo dal quadro patologico che ha condotto il paziente all'ambulatorio, deve con arte allargare la conoscenza del malato non solo per ciò che riguarda i disturbi fisici ma anche le abitudini, le preferenze o avversioni alimentari, le reazioni alle variazioni di temperatura e clima, la traspirazione, il sonno, le vaccinazioni subite ed eventuali reazioni alle stesse, malattie nel passato ed interventi chirurgici, facilità alle emorragie, sintomi mentali (carattere, ansie, paure, irritabilità, depressione etc.). L'interrogatorio omeopatico E' l'arte dell'omeopata che diventa il conduttore del dialogo con il paziente, senza togliere a questo l'impressione di essere "il primo attore", senza essere limitato né vincolato nella sua espressione; stimola il paziente a cambiare argomento quando tende a dilungarsi su particolari che il terapeuta ritiene di interesse secondario e non deve coercizzare le risposte. L'interrogatorio omeopatico è così strutturato: • • • • • • • • Motivo della visita : Per venire a conoscenza del motivo del consulto (insuccesso di una terapia allopatica, allergie a farmaci, il perdurare di un quadro patologico cronico, il desiderio di cure con prodotti naturali, per eliminare effetti collaterali di terapie farmacologiche etc.). Modalità della malattia : In che modo la malattia si è presentata e si è sviluppata (utile per conoscere le modalità di risposta alle patologie). Informazione sul tipo di terapia : Sempre utile, sopratutto per i genitori che portano in cura i loro bambini, portare a conoscenza il modo di cura spiegando in maniera semplice i principi su cui si basa l'omeopatia. Anamnesi spontanea : E' quella con cui il paziente inizia a presentarci i suoi disturbi. Si tratta quasi sempre di sintomi fisici ed è in questo momento che valutiamo la tecnica e la possibilità terapeutica. Anamnesi familiare : Composizione della famiglia: se vive in famiglia, come sono i rapporti con i familiari, quali sono state le più frequenti malattie nell'ambito familiare, presenza di alcoolisti in famiglia, carattere dei familiari, a chi pensa di assomigliare di più il paziente e perché (utile in quei pazienti che hanno difficoltà a parlare di se stessi). Precedenti personali : Gravidanza: come è stata vissuta, malattie durante la gravidanza, tipo di allattamento. Parto, primi atti fisiologici, dentizione, vaccinazioni, infortuni, allergie… Sintomi generali : Sono sintomi che riguardano l'organismo nel suo complesso; reazioni al caldo e al freddo, ambientali; Quando sta meglio o peggio nell'arco della giornata; Posizione durante il sonno; Localizzazione dei dolori; se cammina in modo veloce o lento; Come sta prima durante e dopo i pasti; Desideri e avversioni alimentari; Resistenza alla fatica… Sintomi mentali : Inclinazione al pianto; Variazioni di umore e in base a che cosa; Pazienza, impazienza, irritabilità; Se è deciso, irresoluto... Umore al risveglio; Se fa progetti e riguardo a che cosa; Memoria: attiva, scarsa, ridotta...; Se prova ansia, angosce in certi momenti della giornata.. Francesco Giuseppe Cannone 26 OMEOPATIA La gerarchia dei sintomi • • • • • • • • Fattore etiologico : o fattore scatenante la malattia: raramente è valutabile con sicurezza, ma quando è ben chiaro assume valore prioritario su tutti gli altri (ad esempio patologie insorte immediatamente dopo traumi, dopo menopausa o vaccinazioni). Sintomi mentali : la gerarchia, in mancanza del Fattore etiologico parte quasi sempre da questi sintomi: volontà di vivere la vita; volontà di godere nella vita; volontà di agire nella vita; intelletto, memoria, concentrazione; morale (ciò che è bene o male secondo il paziente); sogni (solo se sono ripetitivi come soggetto o tematica) Istinto riproduttivo e sessualità : Evidenzia la volontà o meno di procreare. Sintomi bizzarri, strani, curiosi, individuali del paziente . Molto importanti perché "tipici di quel paziente". Sintomi generali : reazioni climatiche; posizioni posturali che peggiorano o migliorano i disturbi; sudorazione; desideri, avversioni, aggravamenti, intolleranze alimentari; sete; ciclo mestruale (come sta prima, durante e dopo; m. regolari o meno, abbondanti o scarse, differenza tra giorno e notte); sonno: posizione, movimenti, come si sveglia il mattino, se digrigna i denti durante il sonno…); periodicità dei disturbi (peggiorano o migliorano in primavera, estate, inverno, autunno) precedenti patologici, vaccinazioni subite, interventi chirurgici; precedenti ereditari. Secrezioni, escrezioni, eliminazioni : feci, urine, saliva.. Sintomi locali : si analizzano dall'alto al basso, partendo cioè dalla testa verso i piedi. Sintomi caratteristici della malattia : Sono i meno importanti per l'omeopata perché dicono tanto della malattia ma poco del malato (patologia medica). Quando il medico ha classificato i sintomi in ordine gerarchico, per completezza dottrinale deve inserire il tutto nella "Costituzione" propria al paziente. Che cosa si intende per Costituzione? La "Civiltà" è stata per la specie umana una sorta di Forza antiselettiva in quanto ha determinato una modificazione nel divenire degli eventi biologici naturali (attraverso vaccini, sieri, chemioterapici, antibiotici, proteine, vitamine, protezione dal freddo…) e di conseguenza la sopravvivenza di organismi costituzionalmente deboli che continuano a trasmettersi deficienze organiche e metaboliche, incrementando la variabilità dei caratteri individuali. Ciò ha portato ad un benefico prolungamento della vita, ma d'altro canto ha incrementato una "Patopredisposizione", cioè una condizione in cui l'individuo per fattori costituzionali è più sensibile di altri della stessa specie a determinate cause patogene. Questo ci conduce al "concetto di non identità" e di conseguenza a quello di "Costituzione" come insieme totalitario, armonizzato di caratteri morfologici, funzionali, intellettivi, psichici nello stato di salute, che determina la disposizione alle malattie, il loro decorso e modo di reagire dell'organismo alle cause patogene (adattamento, resistenza).In omeopatia le principali costituzioni sono tre: • Carbonica : Pz. brevilineo con tendenza a svilupparsi più in larghezza che in altezza. Ha di conseguenza un peso superiore alla media. Viso quadro o tondo, denti larghi, mani tozze, occhi poco vivi, naso concavo, collo grosso e corto, torace svasato alla base, addome globoso, muscoli ipotonici, genitali ipoplasici. E' un metodico, freddoloso, ma suda appena si muove; si stanca facilmente, ordinato, disciplinato non ama parlare molto e sta spesso appartato. E' soggetto a patologie tipo gotta, diabete, ipercolesterolemia, ipertensione, artrosi. Francesco Giuseppe Cannone 27 OMEOPATIA • • Sulfurica : Normolineo o inferiore alla media, tozzo e tendente al grasso, dotato di forte sviluppo muscolare; cranio normocefalo, faccia quadrata, capelli scarsi, fronte obliqua, occhi piccoli, tondi, naso convesso e grosso, collo taurino, torace largo, arti corti e muscolosi, mano corta e quadra; ha una grande resistenza allo sforzo e fame eccessiva per cibi e bevande forti, teme il caldo ed è dotato di reazione violenta per le malattie acute; le sue convalescenze sono rapide. Tende a malattie infettive acute e a suppurazioni a livello dell'apparato respiratorio, ipertensione, ipercolesterolemia, arteriosclerosi, infarto del miocardio, angina pectoris, edema polmonare acuto, dismetabolismi (gotta, litiasi…), cirrosi epatica, iperglobulia, malattie allergiche. Fosforica : Magro e cresce velocemente; longilineo, con peso spesso inferiore alla media. Viso di "forma triangolare" a base in alto e fronte spaziosa; denti stretti e lunghi, capelli abbondanti ma calvizie precoce, naso affilato "ad uncino", collo lungo e sottile, torace stretto appiattito in senso antero-posteriore, spalle cadenti e scapole alate, addome incavato, arti lunghi e sottili dita lunghe. I suoi movimenti sono armonici, eleganti e rapidi, si stanca ma recupera facilmente; si protegge dagli agenti atmosferici più del necessario perché molto sensibile all'ambiente esterno. Ipersensibile nell'umore e stravagante. Ha un'intelligenza "astratta", non è un tipo pratico ma un'idealista, un "sognatore", emotivo, dotato di fertile immaginazione, sentimentale. Spesso soggetto a paramorfismi della colonna (scoliosi, cifosi, lordosi) demineralizzaione, ipertiroidismo, ipotensione, malattie del sistema nervoso. I REPERTORI OMEOPATICI Sono testi contenenti raccolte di sintomi ottenuti sia attraverso la sperimentazione di sostanze sull'uomo sano sia da avvelenamenti accidentali riportati dalla tossicologia. Il Repertorio più conosciuto e più consultato è quello di Kent che è strutturato come segue: Suddivisione dei vari sintomi in 31 sezioni (da sinistra a destra) sintomi psichici vertigini testa occhio orecchio udito naso faccia bocca denti gola stomaco retto feci apparato urinario apparato genitale laringe trachea respirazione tosse espettorato torace schiena arti sonno brividi febbre traspirazione pelle generalità Ogni sezione è a sua volta suddivisa in capitoli e questi a loro volta contengono i singoli sintomi in ordine alfabetico. Ogni capitolo contiene: Una lista generale dei rimedi che hanno prodotto un determinato sintomo. Una lista di rimedi secondo il momento della giornata in cui il sintomo si manifesta. Francesco Giuseppe Cannone 28 OMEOPATIA Una lista di rimedi secondo le modalità o circostanze in cui questo sintomo si aggrava o migliora (es. dopo il pranzo, camminando, stando fermi…). Per i "dolori" si hanno inoltre: • • • Irradiazioni; Localizzazioni anatomiche: Una lista generale secondo il momento del giorno, secondo le varie modalità, secondo le irradiazioni. Caratteristiche: una lista generale, secondo il momento della giornata, secondo le modalità La stampa del nome dei vari rimedi avviene in tre modi diversi: • • Egiziano per i rimedi ai quali quasi tutti gli individui sani che hanno partecipato alla sperimentazione hanno presentato questo sintomo. Corsivo per i rimedi ai quali molti individui hanno presentato questo sintomo. Tondo per i rimedi ai quali solo alcuni individui isolati hanno presentato questo sintomo. LE MATERIE MEDICHE OMEOPATICHE Definizione Sono i "testi sacri" del medico omeopata, quelli in cui attinge le nozioni che portano alla conoscenza dei "Rimedi", veicolo di cura per il paziente. Le Materie mediche contengono infatti le varie "patogenesie" dei rimedi, ossia i quadri sintomatologici provocati artificialmente sull'organismo sano dall'assunzione delle varie sostanze presenti in natura (sperimentazione pura). Innumerevoli sono le Materie mediche. Di seguito ecco il nome di quelle più frequentemente consultate nello studio di un rimedio: Materie mediche pure : parte Mind del repertorio di Kent; Samuel Hahnemann: Chronic disease; Allen Materie mediche cliniche : Hering; Tyler; Boericke; Jouanny; Jahr; Masi Elizalde (dinamica miasmatica); Kent; Farrington; Hodiamont; Dujanj; Guillavardin; Candegabe (materia medica comparata); Clarke; Lippe; Duprat; Beucci; Borland (pediatrica). Francesco Giuseppe Cannone 29 OMEOPATIA ESEMPIO DI STUDIO DI UN RIMEDIO OMEOPATICO POLICRESTO: Aconitum napellus E' una pianta appartenente alla famiglia delle Ranuncolacee, cresce nei versanti boscosi di montagne fredde della Scandinavia, Scozia, Pirenei. In omeopatia si utilizza la pianta intera, raccolta al momento della fioritura e se ne sfrutta la sua azione che è rivolta fondamentalmente verso il Sistema nervoso e l'Apparato circolatorio. La radice della pianta contiene oltre ad amido, zucchero, mannite, inosite e resine, 3 alcaloidi: Aconitina (9/10), Aconina, Benzoil-aconina. Il più importante, l'Aconitina, è un tossico violento che non attraversa la pelle ma le mucose. E' sufficiente il dosaggio di 1 mg per causare la morte immediata di un uomo di 60 chili di peso; in dosi deboli la sua azione si evidenzia in modo diverso nelle diverse parti del corpo. Azione di dosi deboli di Aconitum napellus sull'organismo • • • • • • • • Pelle . formicolio, calore, bruciore. Mucosa orale : formicolio, bruciore, parestesie, anestesia. Mucosa nasale : pizzicore, violenti starnuti. Mucosa gastrica : bruciore, ipersalivazione, nausea, vomito Disturbi visivi Vertigini Sincope Apparato circolatorio : inizialmente accelerazione cardiaca, respiratoria, polso pieno, duro a scatti. Se la dose aumenta: polso aritmico, dispnea, agitazione, angoscia, arresto cardiaco. Per la sua violenta tossicità e per la rapidità della sua azione è un rimedio che trova impiego soprattutto negli stati acuti con insorgenza improvvisa caratterizzati da congestione acuta intensa. Proprio per questo Aconitum è conosciuto come il "ciclone di breve durata". Caratteristiche del soggetto Aconitum • • • Facies rossa, pelle secca calda e bruciante Polso accelerato, duro a scatti Agitazione ed ansia Ottimo rimedio per la febbre che: • • • • • appare bruscamente e sale vertiginosamente inizia con brivido, specie la sera e raggiunge la punta massima verso le ore 24 il paziente rabbrividisce al minimo movimento il paziente è rosso in viso se coricato mentre diviene pallido quando si siede, non si scopre mai c'è sete intensa per grandi quantità di acqua Ottimo rimedio per la febbre durante la rosolia, morbillo, varicella prima della comparsa delle vescicole Analisi dei vari apparati 1) Apparato respiratorio • In genere le patologie fanno seguito ad un brusco raffreddamento; il paziente è sempre "stenico", Aconitum non è infatti indicato in pazienti astenici o poco reattivi. Francesco Giuseppe Cannone 30 OMEOPATIA • • • • • Rinite acuta caratterizzata da bruciore al naso, starnuti di notte, cefalea, senso di pressione alla radice del naso. Laringite acuta bruciore interno, specie la notte, con tosse secca e voce rauca; il paziente si tiene la gola mentre tossisce. Estrema sensibilità all'aria inspirata che dà dolore. Bronchite con tosse secca ed ansia reattiva. Polmonite primo stadio prima della epatizzazione Pleurite prima della comparsa dell'essudato. 2) Apparato digerente : In genere presenta sintomi conseguenti a congestione acuta causata dall'ingestione di bevande fredde; il paziente lamenta nausea, vomito, diarrea tipo "spinaci tritati". 3) Apparato visivo • • • • Occhio: organo dalla rapidissima congestione. Sintomi insorti spesso dopo l'asportazione di un corpo estraneo o dopo interventi chirurgici. Cheratiti e congiuntiviti da freddo o dopo esposizione prolungata alla neve. L'occhio di "Aconitum" si presenta congestionato; il paziente avverte forte dolore, ha fotofobia marcata ed ha la sensazione di avere della sabbia all'interno. 4) Sistema nervoso : I più colpiti dall'azione di Aconitum sono i nervi sensitivi che danno: formicolio, dolore, senso di intorpidimento, iperestesia, paralisi ma soprattutto nevralgie, in particolar modo interessanti i nervi occipitale, trigemino mediano delle mani, sciatico. Cefalea: accompagnata da vertigine specie quando il paziente si siede o si alza; Il paziente sente come un peso alle orecchie o come se il cervello fosse compresso. I dolori a cui il paziente è intollerante sono acuti, violenti, laceranti. 5) Sistema vascolare • • • E' sempre presente congestione con tachicardia, polso duro, senso di compressione all'aia cardiaca. Angina pectoris, dolore precordiale con irradiazione al braccio sinistro Emottisi di sangue rosso. 6) Aconitum nel "mentale" . Durante la patologia in Aconitum è sempre presente la triade: • • • Paura Ansia Angoscia Il paziente si muove senza sosta, non riesce a stare tranquillo a letto ed ha una grande "Paura di morire". Per questo motivo diventa collerico, non sopporta la musica o il minimo rumore. Lateralità e modalità Lateralità sinistra: è infatti un rimedio "cardiaco" per eccellenza. Aconitum è peggiorato da : rumore - musica - luce forte - odori forti - freddo - di notte Aconitum è migliorato da : contatto con l'aria aperta Francesco Giuseppe Cannone 31 OMEOPATIA LE TERAPIE OMEOPATICHE COMPLEMENTARI Bioterapia Dalla definizione della Farmacopea francese del 1983 (X edizione): "I Bioterapici sono rimedi ottenuti a partire da prodotti di origine microbica chimicamente non definiti, da secrezioni od escrezioni patologiche. Non sono mai ottenuti da tessuti animali o vegetali né da allergeni". • • • • • Sono 27 in tutto Prescrivibili in diluizioni non inferiori alla 3 CH Eccezione per il "Siero anticolobacillare" prescrivibile alla 3 DH Non sono ammesse associazioni né tra bioterapici, né tra bioterapici ed altri ceppi Vanno prescritti in maniera unitaria. ESEMPI: Aviarie : da colture di Mycobacterium tuberculosis senza aggiunta di antisettico; ceppi microbici di vari volatili. Colibacillinum : lisato da colture di E. Coli senza aggiunta di antisettico. Enterococcinum : lisato da colture di Streptococcus fecalis. Influenzinum : ottenuto da vaccino antinfluenzale dell'Istituto Pasteur. Morbillinum : lisato di essudati orofaringei di pazienti affetti da morbillo e prelevati da pazienti non trattati farmacologicamente. Pertussinum : lisato di espettorato di pazienti affetti da pertosse ma non trattati farmacologicamente. Staphilococcinum : lisato da colture di Streptococcus senza aggiunta di antisettico. Tubercolinum : tubercolina da colture di ceppi di Mycobacterium tbc di origine umana e bovina (TK). Fitoterapia • • • • • Si utilizzano tinture madri. Utilizzo della pianta in toto. Si sfrutta il "sinergismo d'azione"delle sostanze. Somministrazione di basso quantitativo (vista la concentrazione elevata). Preparazione secondo Codex farmacopea francese rubrica: "preparazioni omeopatiche". Preparazione : piante fresche, raramente secche, rispettando: • • • • • • piante fresche : periodo di fioritura foglie : prima della fioritura fiori : prima che siano sbocciati corteccia : prima della montata linfatica radici delle piante annuali : alla fine del periodo vegetativo frutti e semi : in piena maturazione Francesco Giuseppe Cannone 32 OMEOPATIA Controllo • • • prove organolettiche: caratteristiche esteriori delle T.M., colore, odore. prove fisiche: densità, gradazione alcoolica, residuo secco. prove chimiche: permettono la caratterizzazione dei principi essenziali delle tinture madri come: alcaloidi saponine tannini essenze flavonoidi. Indagini per analisi e controllo • • analisi capillare cromatografia Riassumendo: le T.M. sono preparate da estrazione alcoolica, da macerazione di piante fresche, perfettamente pulite, ridotte e macinate appena fatto il raccolto. Ecco le principali: 1. Arnica montana T.M. Proprietà: traumatismi senza ferita, antisettiche. Indicazioni: ematomi, slogature, postumi di traumi. Uso esterno. 2. Artemisia assenzio T.M. Proprietà: digestiva, stimolante l'appettito, favorente la digestione, vermifugo. Indicazioni: dispepsie, iperacidità, flatulenza, nausea. 3. Avena sativa T.M. Proprietà: combatte l'insonnia e l'astenia. 4. Boldo T.M. Proprietà: stimola la digestione e la funzionalità epatica, decongestionante le vie urinarie. 5. Calendula officinalis T.M. Proprietà: ferite, regolatore mestruale, favorisce la cicatrizzazione delle ulcere, geloni. Uso esterno. 6. Damiana T.M. Proprietà: stimola le funzioni sessuali; impotenza coeundi, astenia specie dopo periodi di stress. 7. Dulcamara T.M. Proprietà: antigottosa, antireumatica, dermatosi, acne. Uso esterno. 8. Dente di leone (Taraxacum) T.M. Proprietà: diuretico, tonico, antidiabetico, azione coadiuvante nella litiasi biliare; turbe dell'alvo, cefalea digestiva, reumatismo con componente algica muscolare. 9. Uva ursina T.M. Proprietà: antisettico urinario (urina alcalina), cistiti croniche (specie da E. Coli) renella. 10. Salvia T.M. Proprietà: blocca l'allattamento, regola la sudorazione eccessiva 11. Passiflora T.M. Proprietà: insonnia, analgesico, antispastico. 12. Ginseng T.M. Proprietà: stimolante e tonico dopo convalescenze da malattie; singhiozzo. 13. Hamamelis T.M. Proprietà: sistema circolatorio venoso (varici, flebiti, emorroidi, metrorragie..). 14. Valeriana T.M. Proprietà: sedativo, calmante (somatizzazione su stomaco e intestino), spasmi, coliche. 15. Thuya T.M. Proprietà: uso esterno per verruche, papillomi Francesco Giuseppe Cannone 33 OMEOPATIA Organoterapia Metodo terapeutico che cura un organo malato attraverso la somministrazione del suo omologo sano, diluito e dinamizzato. Meccanismo d'azione dell'organoterapia : Produzione di autoanticorpi ; Malattia; Politica della tolleranza immunitaria ; Deboli dosi di antigeni ; Rimedi ; Riformazione della tolleranza immunitaria Origine : animale (suino, montone). Condizione indispensabile è la compatibilità antigenica tra animale donatore e l'uomo (organi endocrini e dell'apparato digerente dal suino, SNC e SNP dal montone). Preparazione : tecnica della microliofilizzazione. Somministrazione : Sotto forma di supposte o ampolle Posologia : Una somministrazione a giorni alterni Concentrazioni :Oscillano tra 1x10 alla -8 e 1x10 alla -18. La somministrazione all'uomo di tessuto di origine animale è possibile a partire dalla concentrazione 1x10 alla -6 perché oltre tale diluizione si perde la specificità di specie mentre si mantiene la specificità di organo. Azione : In base alla diluizione: 4 Ch (1x10 alla -8 ) dotata di azione stimolante la funzione dell'organo; 7 Ch (1x10 alla -14) dotata di azione regolatrice la funzione dell'organo; 9 Ch (1x10 alla -18) dotata di azione inibente la funzione dell'organo. Meccanismo d'azione : In determinate malattie per rottura della tolleranza immunitaria di cui beneficiano normalmente i tessuti, si assiste alla formazione di Autoanticorpi. Utilizzando dosi deboli di "Antigene" si cerca di ricreare la tolleranza immunitaria. Litoterapia dechelatrice Usa minerali e rocce diluite e dinamizzate. Tende a normalizzare dei circuiti metabolici perturbati da un blocco a livello enzimatico (importanza del ruolo giocato dagli enzimi e dalla catalisi nei metabolismi fisiologici fondamentali). Numerose turbe patologiche hanno come origine un deficit enzimatico che provoca delle deviazioni metaboliche. Questo deficit può essere di due tipi: • • Assenza totale nell'organismo dell'enzima indispensabile (fenilchetonuria, galattosemia congenita…). Inattività dell'enzima necessario, presente ma inattivato a causa del mancato intervento dello ione metallico indispenabile per il suo funzionamento. Con la nostra alimentazione non possiamo avere squilibri quantitativi nell'apporto di oligoelementi. In compenso si conosce un gran numero di casi in cui una malattia ha teoricamente alla base una carenza di ioni metallici e in cui, tuttavia, il dosaggio di questi ioni si rivela assolutamente normale. Ad es. nella maggior parte delle tetanie si hanno valori sanguigni normali di calcio e fosforo. Nelle osteoporosi il bilancio P/Ca è normale. Nonostante si abbia un apporto alimentare (anche nella spasmofilia) tutto si svolge come se mancasse a questi malati P e Ca. La tendenza medica è quella di aumentare considerevolmente le dosi di Ca e P sino a 1 gr al dì quando è risaputo che l'organismo reagirà rigettando questi eccessi. Il fatto è che c'è un blocco a qualche livello, la cui soluzione può ottenersi bloccando gli ioni che apparentemente mancano nei processi metabolici. Francesco Giuseppe Cannone 34 OMEOPATIA Un esempio: Sappiamo che i soluti oligometallici di rame sono eccellenti antiinfettivi e antiinfiammatori. Durante varie infezioni virali, influenza compresa, è utile la somministrazione di fiale di gluconato di rame 5DH. In tutte queste malattie, il rame sanguigno (cupremia) non solo non è diminuito ma è aumentato. È come se il rame fosse incapace di intervenire nei meccanismi di difesa, come se fosse bloccato e quindi inutilizzabile. Questo "blocco" porta il nome di chelazione, ossia imprigionamento degli ioni indispensabili al metabolismo che avviene all'interno di una molecola organica. I processi di chelazione di ioni metallici sono molto frequenti in quanto sono la conseguenza della contaminazione che ci circonda: la saturazione dell'aria che respiriamo da sostanze di scarto e soprattutto da zolfo, elemento "chelatore" per eccellenza, la presenza negli alimenti di tracce di pesticidi e insetticidi organici; una chemioterapia eccessiva porta alla costituzione di chelati metallici, come le eccessive e ripetute quantità di tranquillanti, antibiotici, analgesici, sonniferi, corticoidi, sulfamidici, diuretici. Il problema: liberare lo ione metallico imprigionato dentro il chelato per reintrodurlo nel circuito metabolico dove è necessario. Varie ricerche (Lapp, Wurrnser, Cier) hanno dimostrato largamente che l'uso di diluizioni hahnemmaniane del metallo permette di liberare in parte lo ione chelato. Si utilizzano rocce e minerali naturali secondo il "principio di identità" (si basa sulla legge di analogia come "il principio di similitudine"). C'è infatti un'analogia strutturale cristallina tra il minerale e il chelato dal quale si deve liberare lo ione metallico. Ad es., poichè i complessi chelatori che sequestrano il calcio e il fosforo hanno una struttura cristallografica appartenente al sistema tetragonale e non al sistema esagonale, si utilizzeranno il feldspato tatragonale e non il feldspato triclino e l'apatite per trattare le colonne artrosiche e osteoporotiche del senescente. I rimedi litoterapici vengono in genere prescritti in tale perlinguali e come diluizione si è dimostrata come più attiva la 8 decimale hahnemmaniana. Clinica della litoterapia dechelatrice Apparato osteoarticolare Artrosi Feldaspat Quadratique D 8: in tutti i casi di artrosi.. E' un farmaco base: ricostituzione della trama proteica ossea. Apatite D 8: artrosi vertebrale lombare. Obsidienne D 8 (lava non cristallizzata): artrosi cervicale. Orpiment D 8 (sulfuro naturale di arsenico): coxartrosi. Calcaire de Versailles D 8 (roccia affetta da malattia della pietra che la disgrega): osteoporosi senile. Artrite Chalcopyrite Aurifere D 8: apportano gli elementi cuprico e aureo indispensabili nella lotta antiinfiammatoria. Azurite D 8 (carbonato cuprocuprico, quindi ricco in rame): infiammazioni sinoviali e ligamentose. Argent Natif D 8 (minerale greggio d'argento): azione antalgica Decalcificazione Calcaire de Versailles D 8: nell'anziano. Feldspath Quadratique D 8 + Diopside D 8: nel giovane. Sodalite D 8: nel bambino (spesso cresciuto troppo in fretta). Francesco Giuseppe Cannone 35 OMEOPATIA Sistema nervoso La Lepidolite (minerale greggio di litio): è il grande farmaco di fondo degli stati depressi. Clauconie D 8 (minerale greggio composto da silice, ferro, alluminio, magnesio, potassio): grande riequilibrante del sistema neurovegetativo. Diopslde D 8 (minerale greggio di magnesio e calcio): remineralizzante negli stati "tetanici" e spasmofili. Rhodonite D 8 (minerale greggio di silice e di manganese): insonnia. Apparato digerente Afte recidive Ulexite D 8 (minerale greggio di boro). Pyrolusite D 8 (minerale greggio di manganese). Parodontosi Pyrolusite D 8. Stipsi Gres rose D 8 (roccia): anche in supposte: 1 sera. Parassitosi Betafite D 8 (ricco di uranio) Insufficienza epatica, discinesie biliari Iazulite D 8 (mg.al.Al.P.Fe) Apparato cardiovascolare e sanguigno Ipertensione Azurite D 8 (cu), barytine D 8 (bario). Anemia Hematine D 8 (minerale greggio di ferro ossidato): anemie ipocromiche. Leucopenia Monazite D 8 (ricco in terre rare torio, cerio, lantanio, ittrio...). Insufficienza venosa arti inferiori Blende D 8. Apparato genitourinario Prostata Adulaire D 8 (alluminio silicato): adenoma prostatico Dismenorrea Glauconie D 8 (associato a Tiroide, ipofisi, ovaio, surrene 4 ch). Fibroma Chalcopyrite aurifere D 8. Colibacillosi Bornite D 8 (rame, ferro, zolfo) specie quando VES alta, pyrite d 8. Apparato respiratorio Bronchiti Stibine D 8 (minerale greggio di antimonio), calma la secrezione. Asma Garnierite D 8 (minerale greggio di nichel); utile nelle forme allergiche. Bornite D 8: quando c'è componente infettiva con febbre. Francesco Giuseppe Cannone 36 OMEOPATIA Apparato cutaneo Affezioni dermatologiche Conglomerat D 8. Bornite D 8 se si associa eczema infettivo. Herpes, psoriasi Chalcopyrite aurifere D 8. Verruche Monazite D 8, Diopside D 8, Celestite D 8 (contro tutti i processi di proliferazione). N.B. : La posologia di massima delle fiale litoterapiche è: una fiala ogni sera se si utilizza un solo prodotto o a sere alterne se i prodotti sono associati. Gemmoterapia clinica La Fitoterapia, medicina che utilizza le piante, si ritrova citata in documenti che risalgono a 4.000 anni prima di Cristo riguardanti droghe vegetali come l'oppio, la mandragora, il giusquiamo. La Gemmoterapia costituisce un'espressione particolare all'interno del quadro dei farmaci d'ispirazione hahnemaniana. Agli inizi del XVI secolo, Paracelso voleva estrarre l'anima dei vegetali sotto forma di "quintessenze", prima nozione del principio attivo. Attorno alla fine del XIX secolo ed agli inizi del XX ci si comincia ad orientare verso l'isolamento e all'utilizzo dei principi attivi. Oggigiorno c'è un ritorno alla prescrizione di estratti totali di piante la cui azione medicinale globale sembra essere preferibile all'effetto dei principi isolati. La Gemmoterapia, nell'ottica del drenaggio, fa uso di macerazioni glicerinate preparate a partire da gemme vegetali fresche e da tessuti embrionali in via di sviluppo,come germogli giovani, radichette, scorza intera di radici e fusti; È quindi una "terapia embriotissulare vegetale". Il drenaggio bioterapico ha come fine quello di facilitare e di rendere più disciplinati gli sforzi di disintossicazione compiuti dall'organismo grazie all'intervento di sostanze drenanti prescritte in diluizione molto bassa per stimolare gli emuntori. Grazie all'intervento della sostanza drenante, è possibile limitare l'effetto talvolta troppo violento del rimedio prescritto secondo i dati della Legge di Similitudine il Similliumed evitare, o per lo meno ridurre l'aggravamento iniziale. Il drenaggio si realizza sempre in senso centrifugo, convogliando le scorie verso l'organo che provvederà alla loro eliminazione verso l'esterno. Esso dunque coinvolge non solamente l'organo o il tessuto che funge da emuntorio (fegato, rene, intestino, polmone, pelle) ma anche i liquidi organici (sangue, linfa) che trasportano le scorie, ed ancora i costituenti nervosi che assicurano la regolazione delle cellule escretrici. La Gemmoterapia può venire utilizzata in associazione con i farmaci omeopatici unitari o con altri farmaci di tipo bioterapico (organoterapia diluita e dinamizzata, oligometalloterapia). Può venire utilizzata anche da sola: in realtà, data l'affinità che ciascuna gemma presenta nei confronti di ogni singolo organo del corpo umano, è possibile stabilire delle precise indicazioni cliniche. Apparato osteoarticolare Artrosi Proliferazione ossea di tipo osteofitico con usura delle cartilagini. Dolore: contrattura legamentosa e muscolare più infiammazione tendinea e sinoviale. In pazienti giovani 40/60 anni: Ribes Nigrum-Pinus montana-Vitis vinifera. Come curativo o "preventivo": Linfa di Betulla, la cui azione è legata alla presenza di due eterosidi: betulloside e monotropitoside che liberano per idrolisi enzimatica del salicilato di metile analgesico, antiinfiammatorio e diuretico (utile nelle iperuricemie gottose). Nel soggetto anziano: più attenzione per la presenza di eventuale osteoporosi, che di per sé è dolorosa: Vaccinum Vitis-Rubus fructicosus (rovo)-Sequoia gigantea. Francesco Giuseppe Cannone 37 OMEOPATIA Artrite Con deformazione notevole: Ampelopsis weitghi (vite vergine). Vaccinum germogli giovani. Rubus germogli giovani. Gotta Fraxinus, utile anche nel regolare l'uricemia. Decalcificazioni Abies pectinata (abete) specie nel bambino e nell'adolescente utile nel favorire l'ossificazione nelle fratture. Betula pubescens. Sistema nervoso Azione sedativa: Tilia tomentosa, insonnia. Tonico: Semi di betula verrucosa, studenti sotto esame Somatizzazioni (stomaco, ulcere, coliti): Ficus carica Azione su vasi cerebrali (emorragie cerebrali): Alnus (Ontano). Apparato urogenitale Affezioni prostatiche Sequioia gigantea (adenoma prostatico). Astenia sessuale Betula pubescens, Quercus peduncolata. Dismenorrea Rubus idaeus(lampone), Ribes nigrum. Fibromi Sequioia gigantea. Apparato respiratorio Rinofaringiti e tonsilliti del bambini Abies(azione remineralizzante), Betula (tonico generale), Rosa canina. Rinofaringiti dell'adulto Carpinus (agisce a livello dei seni, del rinofaringe e della trachea,garantendo la cicatrizzazione delle mucose lese e sopprimendo gli spasmi; è indicato pertanto nelle sinusiti croniche, rinofaringiti spastiche, nelle tracheiti e tracheobronchiti.). Asma Viburnum lantana (azione sedativa sul sistema neurovegetativo polmonare ed inibisce lo spasmo dei bronchioli: Ristabilisce la funzione respiratoria). Enfisema Corylus avellana (nocciolo): è antisclerosante e ristabilisce l'elasticità del tessuto polmonare (sclerosi polmonare, asma accompagnata da enfisema, bronchiti croniche). Apparato cardiovascolare Disturbi della pressione arteriosa Olea europea: azione ipotensiva ed antisclerosante sulle arterie abbassa il tasso di colesterolo nel sangue. E' indicato inoltre nell'arteriosclerosi, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e dislipidemie. Prunus amygdalus (mandorlo): ipotensivo. Syringa vulgaris (lillà): azione su arterie coronarie; antispastico garantisce un miglior nutrimento del miocardio grazie alla vasodilatazione coronarica (angina pectoris). Francesco Giuseppe Cannone 38 OMEOPATIA Populus nigra (pioppo): agisce sul sistema arterioso della gamba come antispastico; favorisce il ristabilimento di una circolazione collaterale e combatte le alterazioni trofiche, specialmente cutanee e gangrenose(arteriti arti inferiori). Cercis siliquastrum (albero di Giuda): agisce nel soggetto giovane con circolazione arteriosa alterata (Morbo di Buerger o arterite giovanile). Circolazione venosa Sorbus dom. (sorbo): combatte la congestione, tonifica le pareti venose. E' indicato nei disturbi circolatori della menopausa, nelle conseguenze di flebiti e gambe pesanti. Castanea vesca (castagno): agisce su circolazione venosa e linfatica (varici, edemi con congestioni venose e linfatiche). Aesculus hippocastanum (castagno d'India): emorroidi Disturbi della crasi sanguigna Sono tre le gemme la cui azione diminuisce la coagulazione sanguigna, ed è interessante farne la prescrizione in funzione di alcuni dati di laboratorio: Cornus sang. (Corniolo): indicato quando la prova di resistenza all'eparina è aumentata. Prunus (mandorlo): indicato quando vi è un aumento del tasso di protrombina. Citrus (limone): indicato quando vi è un aumento del tasso del fibrinogeno sanguigno. Disturbi cardiaci Crataegus ox. (biancospino): regolatore dei movimenti cardiaci che vengono rallentati; tonifica il miocardio in special modo a livello del cuore sinistro; ottimo nelle algie precordiali. Zea Mais(mais): favorisce la cicatrizzazione postinfarto del tessuto cardiaco e fa abbassare il tasso delle transaminasi ematiche. Alterazioni della crasi ematica Tamaris gallica (Tamarisco): agisce sulla linea rossa stimolando la formazione delle emazie (anemie ipocromiche). Vitis vinifera:regolarizza la linea bianca e deve essere prescritta in presenza di leucocitosi o linfocitosi. Apparato digerente Fegato Secale cereale (segale): agisce sul parenchima epatico (itteri infettivi, sequele postitteriche). Rosmarinus off.: azione sulla cistifellea; azione antispastica (piccola insufficienza epatica, coliche epatiche, colecistiti). Corylus (nocciolo): tonifica il parenchima epatico; indicato in tutti i casi di insufficienza epatica accentuata. Juniperus communis (ginepro): insufficienza epatica accentuata con test di laboratorio fortemente alterati; aerofagia. Stomaco e intestino Ficus carica (fico): normalizza la secrezione dei succhi gastrici ed esercita un'azione cicatrizzante sulla mucosa; distonie neuro vegetative (ulcere gastriche, gastriti, gastroduodeniti). Vaccinum vitis Idaea (vite del Monte Ida): quando il transito intestinale è disturbato, sia nel senso iper (diarrea) che in ipo (costipazione). Apparato cutaneo Cedrus libani (cedro): eczemi secchi con prurito Ulmus camp. (olmo): eczema trasudante; acne come regolatore delle ghiandole sebacee. Juglans regia (noce): potere antiinfettivo contro stafilococchi e streptococchi (stati infettivi cutanei,ulcere varicose) Secale cereale: dermatiti da psoriasi. Francesco Giuseppe Cannone 39 OMEOPATIA GLOSSARIO Affinità : Tropismo elettivo di un medicamento per un un sistema, un tessuto o un organo. Si dice anche di assomiglianze patogenetiche fra diversi farmaci. Vedere anche: omogeneo. Analogia (legge di) : Sinonimo di "legge della similitudine". La legge base dell'omeopatia: i medicinali sono in grado di guarire dalle malattie simili a quelle che essi stessi abitualmente producono. Antidoto : Rimedio omeopatico destinato ad attenuare o annullare la reazione eccessiva causata dalla somministrazione di un precedente farmaco. Antipsorico (medicamento) : Si dice di un rimedio capace di modificare favorevolmente "il terreno psorico". Antisicotico : Si dice di un medico che modifica favorevolmente "il terreno sicotico". Arndt-Schulz (legge di) : Regola farmacodinamica omeopatica secondo la quale l'azione di una medicina può essere inversa in base alle dosi utilizzate. Hugo Schulz, professore di farmacologia all'università di Greiswald, ha dimostrato con un esperimento sul lievito, che le sostanze tossiche possono provocare degli effetti inversi a seconda se la dose è debole o forte. Rudolf Arndt, professore di fisiologia nella stessa università, ha precisato: "le eccitazioni piccole provocano l'attività vitale, le medie l'aumentano, le forti la soffocano, le esagerate l'aboliscono". Attenuazione : Operazione con la quale si riduce la concentrazione di una sostanza medicamentosa. Bioterapico : Vedere nosode Carbonico (costituzione, biotipo) : Si dice di un soggetto di morfologia brevilinea particolarmente sensibile all'azione patogenetica e terapeutica dei carbonati di calcio, magnesio, potassio, sodio, ammonio. La realtà clinica dei biotipi morfologici e loro corrispondenti con le sostanze di origine minerale presenti nell'organismo umano hanno suscitato diverse ipotesi e classificazioni. Vedere anche: fosforico, fluorico, solforico. Ceppo (preparato originale) : Prodotto di base che serve come punto di partenza per le diluizioni. Con questo termine si intende sia la sostanza stessa, quando si tratta di sostanze chimiche, minerali o organoterapeutici, sia la tintura madre, quando si tratta di prodotti vegetali o di certi prodotti animali. Complessismo : Tecnica di applicazione dell'omeopatia, basata sulla prescrizione di un insieme di rimedi. Vedere anche pluralismo, unicismo. Costituzione : Insieme di caratteri morfologici, funzionali, intellettivi, psichici e comportamentali che determinano la disposizione alle malattie, il loro decorso e la reattività dell'organismo. Le principali costituzioni sono 3 (vedi carbonico, fosforico, solforico). Diadote : Tutte le sostanze capaci di ostacolare in modo puramente meccanico l'azione di certi farmaci omeopatici. Tutte le sostanze volatili di breve durata d'azione possono fare diadote (canfora, mentolo, aceto etere, acqua di colonia). Diatesi : Predisposizione generale latente, ereditaria o acquisita che condiziona il modo di agire di un organismo e lo predispone a contrarre un certo numero di malattie. Difettivo : Si dice di una malattia che non suscita nel malato nessun segno veramente caratteristico della sua reazione individuale. Vedere anche: individualizzazione. Diluiteca : Collezione di flaconi corrispondenti ai preparati originali e alle dinamizzazioni successive dei differenti medicamenti omeopatici. Francesco Giuseppe Cannone 40 OMEOPATIA Diluizione : Serie di operazioni successive che permettono di diluire la sostanza di base in un liquido SE solubile o un solido SE insolubile (triturazione). I più comuni metodi di diluizione sono: diluizione Hahnemanniana o in flaconi separati, distinte dalle abbreviazioni C o CH (centesimali) D o DH o X o HH (decimali). - Diluizioni secondo Korsacov o un flacone umido riconoscibile dall'abbreviazione K; - Diluizioni 50 millesimali: per la preparazione dei rimedi destinati all'uso omeopatico. Vedere anche: dinamizzazione. Dinamizzazione : Insieme delle operazioni che consistono nel far seguire ad ogni operazione di diluizione un numero preciso di succussioni o agitazioni. Se la sostanza viene diluita in veicolo solido, la dinamizzazione consiste nel triturare a lungo in un mortaio il prodotto con il pestello. La dinamizzazione si effettua in un liquido per diluizione accompagnata dalla succussione e per mezzo della triturazione per le sostanze insolubili nell'acqua e nell'alcool. Dinamizzatore : Appareccchio che effettua la dinamizzazione. Dose (uso omeopatico) :Quantità di gocce, di polvere, di granuli, di globuli somministrati al malato ad ogni assunzione di un medicinale omeopatico. Drenaggio : Stimolazione della funzione degli organi emuntori per la liberazione ed eliminazione delle tossine interne. Drenante : Medicinale di azione elettiva su una regione anatomica, una funzione, un tessuto o un organo, e capace di esercitare una azione di drenaggio. Così il crespino, il berberis ecc., favoriscono l'eliminazione dell'acido urico grazie alla loro azione sulle vie biliari e sull'apparato urinario. Vedere anche: drenaggio, affinità. Fluorico (costituzione, biotipo) : Si dice di un soggetto di morfologia distrofica particolarmente sensibile all'azione del fluoruro di calcio e dell'acido fluoridrico. Vedere anche: fluorismo, carbonico, fosforico, solforico. Fluorismo : Stato costituzionale distrofico caratterizzato dalle disposizioni psichiche, ghiandolari e ossee analoghe a quelle provocate dal fluoro e i suoi sali a dosi eccessive. Vedere anche: fluorico, carbonico, fosforico, solforico. Flusso continuo : Procedimento meccanico di preparazione delle diluizioni. Fosforico : Si dice di un soggetto morfologicamente longilineo sensibile all'azione patogenetica e terapeutica del fosforo e dei suoi sali. Vedere anche: carbonico fluorico, sulforico. Globulo : Piccola sfera avente una massa compresa tra 0,003 e 0,005 g. con diametro di 1,5 mm. Sono composte di lattosio e/o saccarosio. Granulo : Piccola sfera di saccarosio oppure di una miscela di saccarosio e lattosio del peso di 0,05 g. I granuli inerti vengono impregnati, agitati in una diluizione alcolica medicamentosa poi vengono essiccati ad una temperatura inferiore a 50 gradi. Vedere anche: impregnazione. Hahnemanniane (diluizioni) : Si dice delle diluizioni effettuate con flaconi separati secondo la tecnica messa a punto da Hahnemann. Le diluizioni Hahnemanniane si effettuano con operazione successiva di diluizione del ceppo in un veicolo in proporzione di 1:100 (CH) o 1:10 (DH) intercalate ognuna da una dinamizzazione. Hering (legge di) : Hering ha osservato che, in seguito ad una prescrizione omeopatica, la scomparsa dei sintomi risulta "dall'alto in basso, e dall'interno all'esterno e nell'ordine inverso della loro comparsa". Idiosincrasia : Predisposizione di un individuo ad essere sensibile all'azione patogenetica di un medicinale. Termine antiquato da sconsigliare. Impregnazione : Operazione con la quale si impregnano i granuli o globuli neutri con una diluizione di un medicinale destinato all'uso omeopatico. Individualizzazione : Selezione dei sintomi che caratterizzano l'individualizzazione omeopatica. Si distingue dalla diagnostica nosologica classica che ne è l'indispensabile preambolo, per lo studio dei segni che più caratterizzano la reazione individuale e personale del malato. Vedere anche: valorizzazione, repertorismo. Francesco Giuseppe Cannone 41 OMEOPATIA Infinitesimale : Termine applicabile alla quantità di sostanza presente nelle diluizioni omeopatici quando si supera l'esponenziale del numero di Avogadro (oltre la 11 CH o la 22 DH). Isopatia (dal greco isos: simile, pathos: malattia) : Sinonimo isoterapia. Metodo terapeutico basato sulla somministrazione a dosi omeopatiche di sostanze provenienti dal malato o dal suo ambiente e che hanno relazione con le manifestazioni morbose. Vedere anche: nosode. Kentismo : Tecnica d'applicazione dell'omeopatia conforme all'insegnamento di J. Tyler Kent (1849 - 1916). Conviene distinguere fra gli omeopati che utilizzano in maniera puramente pragmatica la tecnica repertoriale e le regole pratiche indicate da Kent e coloro i quali adoperano integralmente il suo sistema teosofico. Korsakoviane : Si dice delle diluizioni effettuate secondo la tecnica descritta da Korsakov detta anche a flacone unico. Luetismo : Termine usato per descrivere un terreno modificato da un danno ereditario o acquisito di sifilide. Vedere anche: diatesi, fluorismo. Materia medica omeopatica: È il testo fondamentale per lo studio dell'omeopatia nel quale sono raccolti generalmente in ordine alfabetico i rimedi e le loro patogenesi. Miasma : Predisposizione congenita o acquisita a contrarre malattie. Modalità : Insieme di circostanze che migliorano o peggiorano un sintomo o un gruppo di sintomi e che permettono di scegliere il farmaco più appropriato alla sensibilità individuale. Vedere anche: individualizzazione; valorizzazione. Nosodo (nosos: malattia) : Sin. bioterapico. Medicinale la cui origine, (matrice) è stata prelevata da tanti malati colpiti dalla stessa affezione. Per estensione si dà questo nome ai medicinali isopatici (isopathiques) preparati a partire da origini (souches) polivalenti di culture microbiotiche. Vedere anche: isopatia. Omeodoto : Sinonimo antidoto. Medicinale dinamizzato somministrato allo scopo di attenuare per vie similari la reazione eccessiva a un precedente farmaco. Omeogene : Medicinale che genera dei fenomeni simili a quelli di un altro preciso medicinale. In ragione delle loro affinità patogenetiche, gli omeogeni formano dei gruppi medicamentosi le cui indicazioni terapeutiche omeopatiche sono vicine. In caso di reazione eccessiva loro si attenuano reciprocamente (omeodoto). Se l'effetto ottenuto è insufficiente, loro si complementano seguendo un ordine a volte prevedibile. Omeopaticità (S. Hahnemann 1976) : Corrispondenza, la più esatta possibile, fra un medicinale e una entità morbosa. Esiste quando l'insieme dei sintomi di una affezione e le reazioni individuali del malato a questa affezione sono identiche alla patogenesi di un medicinale prescritto a dose, diluizione e dinamizzazione opportune. Omeopatia : Metodo terapeutico basato sulla somministrazione a dosi molto deboli di sostanze capaci di provocare nell'uomo sano delle manifestazioni simili ai sintomi che manifesta il malato. L'applicazione corretta del metodo implica il confronto dell'insieme dei sintomi dell'affezione e le reazioni individuali del malato rispetto alla patogenesi del farmaco utilizzato. Organon : Nome dell'opera che racchiude gli scritti di S. Hahnemann sul metodo in medicina, si tratta di logica medica. Questo libro importante è stato tradotto in molte lingue ed ebbe 6 edizioni, l'ultima delle quali è stata pubblicata 78 anni dopo la morte dell'autore nel 1921. Patogenesi : Termine utilizzato in omeopatia per indicare tutti i sintomi provocati dalla somministrazione sperimentale di una specifica sostanza a dosi omeopatiche ad un soggetto sano. La patogenesi medicamentosa comprende tre tipi di dati: 1) i sintomi propriamente detti, indotti in persone di età e sesso vari, da una sostanza somministrata in dose diverse ma non tossiche; 2) gli effetti tossici registrati al momento delle intossicazioni accidentali; 3) i sintomi verificati da sperimentazioni cliniche al momento di utilizzare (somministrare) il medicinale al malato. La raccolta dell'insieme delle patogenesi costituisce il materiale medico omeopatico. Vedere anche: omeopaticità. Francesco Giuseppe Cannone 42 OMEOPATIA Pluralismo : Tecnica di applicazione dell'omeopatia basata sulla prescrizione alternata di più rimedi omeopatici. Vedere anche: complessismo, unicismo. Policresto : Considerato basilare in omeopatia, è medicamento di prescrizione corrente le cui indicazioni omeopatiche sono multiple. Potenza : Vedere diluizione. Psora : Nome generico sotto il quale S. Hahnemann ha proposto di riunire le malattie caratterizzate dalla loro periodicità e la loro alternanza fra manifestazioni cutanee, sierose, mucose e dei problemi interni su un terreno predisposto alle affezioni. Repertorio : Raccolta dei sintomi patogenetici secondo ordine analitico con le relative liste dei rimedi da utilizzare. Repertorizzazione : Ricerche effettuate in un repertorio in vista della scelta di un medicinale omeopatico. Vedere anche: individualizzazione, valorizzazione. Sicosi : Nome generico sotto il quale S. Hahnemann ha proposto di riunire le malattie caratterizzate da escoriazioni cutanee causate, secondo lui, da gonorrea. Questa concezione storica della sicosi, emessa prima dell'era batteriologica, ha dato luogo a varie interpretazioni; è preferibile considerare questa diatesi come "quadro d'attesa". Sicotico : Vedere sicosi. Similia similibus curantur : Locuzione latina che significa: "i simili guariscono con i simili". Legge fondamentale dell'omeopatia. Vedere anche: analogia (legge di) simillimum - termine latino che indica i medicinali la cui patogenesi comprende il complesso di sintomi che più assomiglia all'insieme dei sintomi caratterizzante uno stato morboso. Specifismo : Metodo terapeutico basato sulla somministrazione di un medicinale omeopatico scelto secondo la sola diagnostica nosologica (nosologique) senza prendere in considerazione l'insieme dei sintomi di reazione del malato, vale a dire unicamente in funzione di un gruppo di sintomi costanti. Succussione : Scuotimento di una soluzione omeopatica tra una diluizione e l'altra. L'usanza, secondo il codice francese, è quella di dare cento forti scosse a ciascuna diluizione. Sulfurico : Si dice di un soggetto di morfologia media particolarmente sensibile all'azione dei sali dello zolfo. Tintura-madre : Preparazione liquida (TM) ottenuta mediante estrazione con solvente (alcool) di sostanze vegetali o animali. Unicismo : Metodo terapeutico omeopatico nel quale si prescrive una sola dose di un rimedio generalmente ad alta diluizione. Ulteriori prescrizioni dello stesso rimedio o di un altro, sono subordinate ad un nuovo esame del caso. Unitarismo : Prescrizione di un solo rimedio da ripetere a intervalli prestabiliti alla stessa ad una più alta diluizione od eventualmente ad una ulteriore dinamizzazione della medesima diluizione. Francesco Giuseppe Cannone 43 OMEOPATIA MEMENTO OMEOPATICO Le dieci regole d'oro I I medicinali omeopatici ad assorbimento perlinguale vanno assunti lontano dai pasti per evitare che una qualsiasi sostanza presente in bocca possa annullare l'efficacia del rimedio. II Durante la cura omeopatica è consigliabile ridurre o meglio evitare l'uso di saponi, creme, dentifrici medicamentosi, lozioni e pomate troppo profumate. Ridurre anche, se possibile, sostanze fortemente aromatiche come caffè, tabacco, alcolici e cibi fortemente piccanti. III Seguite i consigli del medico e rispettate scrupolosamente la sua prescrizione. In caso di dubbi telefonategli. IV Non eliminate un medicamento, è l'insieme dei rimedi che costituisce la cura. Ricordate che l'interruzione breve e temporanea, o il salto di una assunzione non pregiudica necessariamente l'efficacia. V Non allarmatevi in caso di ingestione accidentale di una dose superiore a quella prescritta dal medico o consigliata dal farmacista. I rimedi omeopatici sono di norma ben tollerati e senza controindicazioni. VI Può accadere che all'inizio di ogni trattamento lo stato del paziente subisca un aggravamento (aggravamento omeopatico). Si tratta di una reazione normale, non è un segno di intolleranza alla cura. Tale fenomeno è di breve durata e prelude ad un imminente miglioramento. VII Contate i granuli prescritti mediante l'apposito dosatore inserito sul tubo evitando il contatto con le dita, fateli quindi sciogliere sotto la lingua. Le dosi uniche devono essere assunte in una sola volta, di preferenza la mattina oppure dopo la cena. Le gocce e le fiale orali vanno assunte versando la quantità prescritta in un poco d'acqua non gassata tenendole sotto la lingua per almeno 30 secondi. Tutte le altre forme farmaceutiche quali pomate, compresse, supposte, ovuli, vanno assunte secondo le modalità suggerite dal medico o farmacista di fiducia. VIII Conservate i medicinali omeopatici al riparo dalla luce, dall'umidità. Evitate di riporre i medicamenti dove vi siano profumi o altre sostanze fortemente aromatiche. IX È dovere di ciascuno di noi di rispettare l'ambiente in cui viviamo: pertanto vi invitiamo ad eliminare le confezioni vuote o non terminate di qualsiasi tipo di medicamento tramite gli appositi contenitori per lo smaltimento dei medicinali che si trovano in tutte le farmacie. X Le spese sanitarie per l'omeopatia (onorari medici e medicinali omeopatici) sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi. Si consiglia pertanto di conservare le ricette con gli scontrini fiscali di acquisto dei medicinali, nonché le ricevute degli onorari medici. Francesco Giuseppe Cannone 44 OMEOPATIA INDICE • • • • • • • • • Nascita dell’omeopatia o Diffusione dell’omeopatia in Europa e negli Stati Uniti L’Omeopatia. Cosa e perché o Perché i medicinali omeopatici sono venduti solo in farmacia? o Diluizioni o Le preparazioni omeopatiche o Modalità di somministrazione e posologia o Le costituzioni o Rimedi omeopatici o Litoterapici o Sali biochimici di Schussler o Estratti floreali di Bach o Fitoterapia o Tinture madri o Macerati glicerici Gli oligoelementi o Come è nata l’oligoterapia o Che cos’è un elemento traccia o Funzioni metaboliche alterate pregiudicano la salute o Le sindromi reazionali o L’applicazione pratica degli oligoelementi o Effetti degli elementi-traccia o Un aiuto della scienza o Campo di applicazione o Impiego degli oligoelementi o Quando la qualità è importante o Conclusione I principi fondamentali in omeoterapia o Rimedio omeopatico alle varie diluizioni o Principali metodiche omeopatiche di diluizione o Sostanze che danno origine al rimedio omeopatico o Utilizzo rimedi omeopatici o Rimedi omeopatici unici e complessi o Le diverse scuole omeopatiche o Forme farmaceutiche omeopatiche o Impregnazione delle sostanze omeopatiche Omeopatia e malattia o Approccio al paziente in medicina omeopatica o Come individuare le corrette terapie omeopatiche o I repertori omeopatici o Le malattie mediche omeopatiche Esempio di studio di rimedi omeopatici policresto: Aconitum napellus Le terapie omeopatiche complementari o Bioterapia o Fitoterapia o Organoterapia o Fitoterapia dechelante o Gemmoterapia clinica Glossario Memento omeopatico Francesco Giuseppe Cannone 1 1 3 3 4 5 5 6 6 9 10 12 12 12 13 15 15 15 16 16 16 16 17 17 17 18 18 19 20 20 21 22 22 23 23 24 24 25 26 28 29 30 32 32 32 33 34 37 44 44 45
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