EccoRecco 18
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18 DICEMBRE 2010 DISTRIBUZIONE GRATUITA 5000 COPIE ECCORECCO MENSILE DI CULTURA E TEMPO LIBERO NEL GOLFO PARADISO DIRETTORE RESPONSABILE GIUSEPPE ROSASCO • REDAZIONE STUDIO HELIX VIA DELL’ARTIGIANATO 1 - 16036 RECCO (GE) - TEL E FAX 0185.723961 STAMPA MECA RECCO (GE) • REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI GENOVA N. 69 DEL 21.11.1990 • [email protected] • WWW.ECCORECCO.INFO IN QUESTO NUMERO 4Una ricostruzione FOTO ANDREA REVELLO dalla realizzazione controversa di Silvia Barisione 4GPM: 900 eventi di qualità di Consuelo Pallavicini 4Ospedale, si apre uno spiraglio di Dario Capurro 4Tutti in pista al P4 di Emanuele Cassani 4Quella fatica rispettosa degli ulivi di Bianca Rosa Gozzi 4Pro Recco Tennis di Andrea Revello 4Salviamo le fonti documentali di Alberto Schiappacasse 4È nato 118 Africa Soccorso di Alessio Cavalera ALL’INTERNO 8 PAGINE DI NOTIZIE DALLA PRO RECCO JUDO REDOCASA REDOCASA 2 - CENTRO QUALITÀ NEGLI ELETTRODOMESTICI TELEFONIA E ACCESSORI Via Vittorio Veneto 11 Via Fiume 9 - Recco augurano Buon Natale e un sereno 2011 appunti 1a UN CONCORSO DEDICATO A MARIO MALATESTA Il PARCO in fotografia 3a [ER]8“Il Parco di Portofino: Flora, Fauna, Paesaggi” è il nome del concorso fotografico organizzato dall’ente nel 75° della sua fondazione, con la collaborazione del LABTER Parco di Portofino e della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e in particolare con i circoli Photo Club Immagine - Avis di Santa Margherita Ligure e Gruppo Fotografico DFL di Chiavari, il Concorso fotografico digitale “Il Parco di Portofino: flora, fauna, paesaggi”. Il Concorso è dedicato a Mario Malatesta (1944-2008), che fin da giovane si è occupato di fotografia ed è stato responsabile per la Liguria per l’Assistenza Tecnica della Società Kodak Company sino al 2000. La sua passione per l’immagine, gli ha permesso di realizzare anche alcuni corti e lungometraggi girati principalmente nella città di Camogli dove risiedeva. Ha tenuto diversi corsi di formazione per fotografi e realizzato numerose mostre in ambito locale. Dal 2003 ha collaborato, in qualità di fotografo e grafico, per l’Ente Parco di Portofino creando un archivio fotografico di oltre 5.000 immagini. Esperto di progettazione e realizzazione di Siti Web, ha contribuito a realizzare l’attuale spazio internet del Parco. Hanno partecipato al concorso 78 autori, per un totale di 335 fotografie. La giuria era composta da Arnaldo Bottoni, reporter freelance, Giuseppe Pedemonte, docente DAC FIAF, Carlo Pinasco, fotografo naturalista, Fabio Piumetti, reporter del “Secolo XIX”, e Roberto Pronzato, BFI, Ente Parco di Portofino. Sono state scelte le 3 foto vincitrici e 5 sono state “segnalate”. La classifica è su www.parcoportofino.it La premiazione delle foto vincitrici e delle segnalate si terrà sabato 4 alle 11.00 presso l’Hotel Best Western Laurin a Santa Margherita. Le foto resteranno in mostra nell’albergo fino a domenica 12. 2a BRINZO VESPA CENTER le offerte sono valide fino al 31 dicembre Brinzo VESpa cEntEr ti propone il proseguimento degli ecoincentivi sulle versioni porter fino a 4.000 € di sconto - ape targato fino a 1.000 € di sconto - Quargo fino a 1.500 € di sconto e in mancanza di usato interessantissimi vantaggi: vieni a trovarci! ruta di camogli Via Aurelia 319 - Tel 0185.772786 - Fax 0185.772787 • rapallo Via Roma 40 - Tel-Fax 0185.271675 | vendita | assitenza | ricambi | permute | usato con garanzia | rateazioni senza interessi | 2 DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO intervento DOPO LA MOSTRA TENUTASI SUL PIANO REDATTO DALL’ARCHITETTO CLAUDIO ANDREANI Una ricostruzione dalla realizzazione controversa SILVIA BARISIONE8In occasione della mostra Silvia Barisione Recco. Il Piano della ricostruzione secondo il è uno dei curatori progetto dell’architetto Claudio Andreani, della Wolfsonianatenutasi lo scorso novembre nella sala poli- Fondazione regionale valente “Franco Lavoratori” di Recco, a cu- per la Cultura e lo Spettacolo di ra dell’Associazione Culturale “Le arcate” Genova e si occupa con il patrocinio della Regione Liguria e del principalmente Comune di Recco, è stato organizzato, nella di storia delle arti sala conferenze di villa Dufour a Mulinetti, decorative un incontro sul tema Claudio Andreani ar- e dell’architettura chitetto con interventi di Giorgio Puppo, del Novecento presidente dell’associazione, che ha esposto in Italia. le vicende del piano di ricostruzione di Recco, di Gianni Franzone della Wolfsoniana - Fondazione regionale per la Cultura e lo Spettacolo, che ha illustrato l’episodio della costruzione della chiesa parrocchiale, e della scrivente, che ha trattato la figura dell’architetto. Negli archivi comunali di Recco è attestato che il piano di ricostruzione venne affidato con delibera del 1 luglio 1945 dall’allora sindaco Gian Enrico Massone all’architetto Claudio Andreani (Carrara 1914 - Bogliasco 1945), che, laureatosi in architettura a Roma nel 1937, aveva collaborato con lo studio Piacentini dal 1939 al 1943 ed era assistente di Arnaldo Foschini nel corso di Composizione architettonica all’Università di Roma. La sua attività nel campo urbanistico era iniziata con il progetto di sistemazione della zona del Gianicolo, il piano regolatore della località Pietralata e la lottizzazione dell’area di villa dei Gordiani a Roma. Per il piano di Recco si avvalse della collaborazione di Eugenio Montuori, già vincitore nel 1933 con Piccinato, Cancellotti e Scalpelli del primo premio nel concorso nazionale per il P.R.G. di Sabaudia, e di Leonardo Bucci. Premiato nel 1947 con medaglia d’oro all’Exposition internationale de l’urbanisme et de l’habitation del Grand Palais a Parigi, il piano è parzialmente documentato presso lo CSAC (Centro Studi e IL QUADRO Romolo Pergola, “Mareggiata tra Recco e Camogli”, 1930 ca., olio su tavola, cm 60x81 (coll. privata). Dal catalogo “Urla e biancheggia il mar”, San Fruttuoso di Camogli, 2008. ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010 Archivio della Comunicazione) di Parma, che conserva l’archivio dell’architetto. Da tale fondo si deduce che il piano ha subito diverse modifiche e molti degli edifici di Andreani non sono stati realizzati: il cinema-teatro, ad esempio, e la chiesa, che venne invece edificata su progetto degli architetti romani Umberto Travaglio e Attilia Vaglieri Travaglio – una tra le prime professioniste attive in Italia negli anni Venti e Trenta – i quali concepirono un’architettura, le cui linee rimandano alle chiese dei villaggi coloniali costruiti in Libia su iniziativa di Italo Balbo nel corso degli anni Trenta. La chiesa, consacrata nel 1951, venne ultimata prima di ogni altro edificio pubblico, precedendo pure il Palazzo del Comune, che venne realizzato in seguito secondo il progetto di Andreani del 1950. Presso lo CSAC è conservata anche la variante del 1948, che presenta un volume più essenziale di impronta ancora razionalista, riconoscibile nelle coeve versioni acquerellate custodite presso The Wolfsonian-FIU di Miami Beach, acquistate negli anni Ottanta dal collezionista americano Micky Wolfson direttamente dall’architetto. Ancora allo CSAC si trovano i rilievi, eseguiti da Andreani nel 1950, di Palazzo Massone fortemente danneggiato durante la guerra. La segnalazione del Soprintendente ai Monumenti della Liguria, l’architetto Carlo Ceschi, che, in una lettera del 12 novembre 1947 all’ingegnere capo del Genio Civile e al sindaco di Recco, denunciava “…la volontà della popolazione e dell’Amministrazione di demolire il Palazzo in oggetto rinunciando ad un edificio di notevole interesse storico artistico…” sembrò per alcuni anni scongiurare la minaccia di abbattimento. Purtroppo la delibera del consiglio comunale del 29 marzo 1954, che si impegnava alla conservazione e al restauro del palazzo, venne smentita due anni dopo e, con la scusa della mancanza di fondi, si procedette alla demolizione dell’immobile. D’altronde la realizzazione del piano di ricostruzione fu molta controversa. In corso di attuazione vennero deliberate diverse varianti: in una seduta del consiglio comunale del 7 luglio 1946 veniva rilevato che il progettista, pur seguendo le norme dettate dal Ministero, aveva limitato l’altezza delle case a tre o quattro piani. Il piano venne quindi approvato con l’elevazione degli edifici di un piano per sfruttare pienamente il costo dell’area. Ulteriori sanatorie vennero attuate quando la rielaborazione del piano venne affidata nel 1950 a Giuseppe Ginatta, allora presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova. Il suo piano si rivelò assai più permissivo, con un generale innalzamento degli indici di fabbricabilità e lo svincolo di diverse aree. Nel frattempo Andreani seguiva a Genova la realizzazione della cosiddetta piazza Stellare a Genova, l’attuale piazza Leonardo da Vinci, di cui aveva redatto il progetto tra il 1942 e il 1947. Nella sua lunga carriera si segnalano a Genova il Palazzo Ansaldo (ora Agenzia delle entrate) in piazza Carignano, pubblicato nel 1952 sulla rivista “Architetti”, e la sua partecipazione, con l’ideazione dell’Edificio C, al progetto per il quartiere INA Casa di Forte Quezzi, coordinato da Luigi Carlo Daneri. 3 musica L’ASSOCIAZIONE PORTA AVANTI DA 28 ANNI UN IMPEGNATIVO PROGRAMMA CULTURALE Gruppo Promozione Musicale 900 eventi di qualità CONSUELO PALLAVICINI8Tra le “real- tà” locali che si occupano di musica, senza dubbio il Gruppo Promozione Musicale “Golfo Paradiso” è una delle più importanti e valide. Costituitosi il 20 giugno del 1983, con il fine di promuovere una diffusa e qualificata fruizione della cultura musicale classica (“pura”, ma anche contaminata con altri generi) soprattutto nel nostro comprensorio, ha sempre tenuto come caposaldo della sua attività proporre eventi musicali di alto livello, presentando artisti di fama internazionale, ma anche giovani promettenti. E farlo col fine di valorizzare, nella scelta delle sedi dei concerti, il patrimonio paesaggistico, storico ed artistico del territorio. Ben 900 sono le manifestazioni organizzate sino ad ora (concerti, conferenze, seminari, lezioni-concerto per le scuole, saggi, concorsi), che hanno presentato un notevolissimo numero di artisti. Il tutto grazie all’impegno del Maestro Luciano Lanfranchi, direttore artistico, docente di conservatorio ed affermato pianista, coadiuvato dalla moglie Rosmina, fino al 2003 anima del Gruppo Promozione Musicale; oltre a lui, la presidente Laura Peccerini, Silvia Bonuccelli, figura indispensabile dell’organizzazione, e i membri del consiglio direttivo: tutti coinvolti in forma di volontariato gratuito. Grazie al valente lavoro, al sostegno dei soci e alla fiducia ben meritata da parte dei Comuni del Golfo Paradiso, che contribuiscono economicamente alla realizzazione delle stagioni musicali, in primis il Comune di Camogli, il Gruppo Promozione Musicale, negli ultimi anni, ha ampliato ulteriormente la sua attività giungendo ad organizzare concerti durante tutto l’anno: il “Fe- 4 Da sinistra, Hongbo Quan, Teofil Milenkovic, il Frank Bridge Trio. stival Camogli in Musica” Inverno, il Festival “Classica in Paradiso”, che coinvolge i sette Comuni del territorio, “Pieve Classica”, il Festival “Camogli in Musica” Estate, il Festival “Recco in Musica”, senza dimenticare il Concorso Internazionale di Chitarra “Ruggero Chiesa - Città di Camogli” curato per conto del Comune ogni due anni. Proprio lo scorso settembre si è svolta la quinta edizione, che ha visto in finale cinque chitarristi provenienti da differenti nazionalità, giudicati da una giuria internazionale che ha apprezzato l’alto livello tecnico dei concorrenti. Ed è da ricordare anche l’organizzazione di una stagione a Genova, nella Chiesa di Santa Maria del Prato, a favore dell’Ospedale Gaslini e l’“Omaggio a Louis Braille”, nel 200° anniversario della nascita, svoltosi al Conservatorio “Niccolò Paganini”. Tra le attività collaterali del GPM vi è quella di realizzare i cd dei concerti, registrandoli dal vivo, e, grazie alla collaborazione con alcuni ristoranti, offrire la possibilità a chi si reca agli eventi musicali di cenare, a prezzo promozionale, con musicisti ed organizzatori creando così un’occasione di incontro sociale ed umano. Altra peculiarità del GPM è quella di favorire i giovani offrendo loro l’ingresso gratuito (fino a 14 anni) ed una riduzione (dai 14 ai 26 anni) sul costo del biglietto. Ecco i due appuntamenti di dicembre del Festival “Recco in Musica”, presso l’Oratorio di San Martino; ingresso 8.00 euro: – Domenica 5 ore 17.00 “Frank Bridge Trio”: Roberto Mazzola (violino), Giulio Glavina (violoncello), Mariangela Marcone (pianoforte). Musiche di Mozart, Beethoven, Piazzolla, Gershwin. – Domenica 12 ore 17.00 Franco Trabucco (pianoforte). “Omaggio a Tchaikovsky” in occasione dell’uscita dell’Integrale pianistica incisa dal Maestro Trabucco per Dynamic (cofanetto di 7 cd). Per l’occasione un numero limitato di cofanetti dell’Integrale pianistica di Tchaikovsky sarà offerto dal GPM a metà del prezzo di listino. Infine, lunedì 27 “Concerto di fine anno”, presso il Kursaal del Kulm di Portofino Vetta, con l’Orchestra Sinfonica “Mihail Jora” di Bacau (56 elementi), diretta da Francesco Attardi. Per informazioni: GPM, Via E. Figari, 79 Camogli. Tel. 0185.771159, 0185.770703; www.gpmusica.info. DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO attualità GRAZIE ALLA MOBILITAZIONE DEL COMUNE DI RECCO E DI TUTTO IL GOLFO PARADISO OSPEDALE SANT’ANTONIO si apre uno spiraglio Riceviamo e pubblichiamo questo intervento del sindaco di Recco, Dario Capurro. 8 Risale al 18 novembre scorso il primo incontro tra la Regione Liguria, la direzione generale della Asl 3 e l’amministrazione comunale di Recco per esaminare le ricadute dei previsti “tagli” dei servizi sanitari a Recco e nel Golfo Paradiso e per discutere sulle possibili soluzioni alternative. Un fatto assolutamente nuovo e ovviamente positivo, per capire il quale vale la pena soffermarci un poco sulla storia di quest’ultimo decennio dell’ospedale Sant’Antonio di Recco. Nel quadriennio 2000-2004 l’ospedale fu interessato da un importante intervento di ristrutturazione e riqualificazione. Da un’iniziale esigenza di ammodernamento tecnologico (rifacimento della centrale termica, nuova centrale dei gas medicali, realizzazione di due sale operatorie con la costruzione del corpo centrale) in corso d’opera si concretizzò un intervento più completo, con il rifacimento del tetto, la sostituzione completa degli infissi e degli arredi delle stanze di degenza, per un costo complessivo di 8 milioni di euro. A questo vanno aggiunti i 2 milioni di euro spesi per l’acquisto della palazzina ex-Sideco destinata ad ospitare la casa della salute e il centro ambulatoriale e diagnostico di tutto il levante genovese. L’operazione consentì inoltre la dismissione della fatiscente palazzina di via Pisa e la sua riconversione in uffici per la direzione del Sant’Antonio. Furono assegnati i nuovi primari che insieme ai colleghi già presenti completarono l’offerta sanitaria del Sant’Antonio anche dal punto di vista delle prestazioni professionali. L’impegno profuso dalla Regione Liguria e dalla direzione generale della Asl 3, allora diretta dal “recchese” di adozione Luciano Grasso, consentirono al Golfo Paradiso ed al Levante Genovese di avere un ottimo piccolo ospedale. Dopo la chiusura degli ospedali di Camogli e di Nervi, finalmente si cambiava rotta e si consentiva ad un territorio densamente popolato quale il nostro di avere una buona sanità pubblica, per qualità e quantità dei servizi erogati, anche in grado di alleggerire gli intasatissimi ospedali genovesi, specie il S. Martino. Grazie allo spirito di sacrificio di tutti, personale medico e paramedico, degenti, volontari e pubbliche assistenze, si poterono superare quattro anni di cantiere in mezzo alle corsie. Finalmente, il nuovo ospedale fu inaugurato nell’ottobre del 2004. Nel 2006, poco meno di due anni dopo l’avvenuta inaugurazione, la Regione Liguria decideva, a sorpresa, la chiusura dell’ospedale, sostanzialmente per tre motivi: a) una legge dello Stato che individua in 120 posti letto lo standard minimo per una struttura ospedaliera; b) il costruendo ospedale di Rapallo; c) sopraggiunte difficoltà del bilancio regionale. ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010 La questione dei posti letto, assolutamente vera in via di principio in quanto l’ospedale di Recco ne aveva e ne ha poco meno di 70, poteva anche essere risolta valutando quale unico stabilimento ospedaliero l’insieme di tutti gli ospedali della Asl 3, per un numero di posti letto complessivo ben superiore ai 120 posti per unità richiesti. L’ospedale di Rapallo nato come polo oncologico da far gestire a fondazioni private sul modello lombardo, fu solo successivamente ripensato come ospedale, ma a servizio del Tigullio e della Asl 4, da sempre sotto gli standard di posti letto per abitante e quindi con un fabbisogno ospedaliero da soddisfare. I risparmi, infine, si fanno chiudendo ciò che non funziona o che costa troppo. Conti alla mano, l’ospedale di Recco aveva e ha una elevata produttività e costi in ordine. Nel 2008 l’opera di mediazione dell’amministrazione comunale di Recco e la mobilitazione sia istituzionale che popolare del Golfo Paradiso consentivano almeno per un po’ di allontanare l’annunciata chiusura. L’ospedale si sarebbe trasformato insieme a Rapallo in un polo ortopedico elettivo con posti letto di riabilitazione mantenendo 15-20 posti letto di medicina per acuti di bassa complessità. Avrebbe però perduto chirurgia, in quanto priva di rianimazione, ed il primo intervento. Nel bene come nel male, con questa soluzione l’ospedale di Recco legava continua a pag. 6 5 attualità Una storia che si perde nel Medioevo Giacomo Olcese, nella sua Storia di Recco, pubblicata nel 1896, scrive: “Al tempo degli Ospedalieri gli ospedali ascendevano a 19 mila in tutta la Cristianità. Di questi Recco ne ebbe uno […] isolato in mezzo agli orti, ma per continue e successive costruzioni riuscì orami in mezzo all’abitato.” Più avanti si legge: “Possiamo dunque conchiudere che la sua costruzione conta otto secoli circa. […] Infatti fin dal 1183, per atto del Notaro Lanfranco, Obertus episcopus de Reco legat denarios XII hospitali de Reco. Successivi documenti testimoniano l’esistenza e l’attività dell’ospedale “Sancti Io. Baptistae”. Ancora l’Olcese nel suo libro: “Nel 1699 si hanno documenti nei quali l’ospedale chiamasi promiscuamente di S. Giovanni e di S. Antonio; ma attualmente va esclusivamente sotto il nome di S. Antonio Abbate.” Dunque una storia, quella dell’ospedale recchese, che ha radici antichissime. A inizio del secolo scorso l’edificio, posto in centro, venne demolito e ne venne costruito uno nuovo più a nord, di fronte al santuario di N.S. del Suffragio. Il nuovo ospedale, danneggiato durante l’ultima guerra, fu restaurato con grande partecipazione popolare. Nel 1980 viene inaugurato il nuovo padiglione del Sant’Antonio, che di fatto raddoppia i volumi dell’ospedale. Il resto è storia recente. Dall’alto: si demolisce il vecchio ospedale in centro. La costruzione del nuovo, nell’area dove si trova tutt’oggi. I danni causati dai bombardamenti. (Foto Archivio Ferrari) da pag. 5 ancor di più le sue sorti all’aper- tura dell’ospedale di Rapallo. Recentemente, a giugno 2010, la Regione Liguria ritornava sulle sue decisioni e comunicava di volere dismettere le funzioni ospedaliere del Sant’Antonio, mantenendo la sola funzione riabilitativa con l’aggiunta di una non meglio specificata piastra ambulatoriale. La delibera regionale n.19 del 4 agosto 2010 sanciva questa impostazione. A questa decisione si opponeva con tutte le forze l’amministrazione comunale di Recco trovando pieno sostegno dai consigli comunali e dai sindaci di Avegno, Bogliasco, Camogli, Pieve Ligure, Sori e Uscio. Il Golfo Paradiso, con azione unitaria, in buona sostanza chiedeva i servizi sanitari indispensabili per una popolazione di 35.000 abitanti, largamente anziana e con difficoltà di spostamento specie per chi abita nelle frazioni e nell’entroterra. In particolare chiedeva il mantenimento delle funzioni ospedaliere con particolare riguardo al primo intervento, a 15-20 posti letto di medicina per acuti di bassa complessità, ad una piastra ambulatoriale la più completa possibile. Richieste a cui la Regione Liguria rispondeva sempre con silenzi e rifiuti. L’unanime volontà delle amministrazioni comunali del Golfo Paradiso, la vasta mobilitazione popolare, la validità delle argomentazioni e delle proposte alternative, dava nerbo e sostanza alla manifestazione di sabato 13 novembre, svoltasi sul piazzale dell’ospedale Sant’Antonio, in cui il consiglio comunale di Recco si allargava alla partecipazione di tutti i consigli comunali dei comuni del Golfo Paradiso, ai sindacati dei lavoratori dell’ospedale, all’Avo, alla Croce Verde, ai medici di base e a tutte le associazioni di volontariato del territorio. Questo fatto riusciva finalmente a far riaprire il dialogo con la Regione Liguria. E nel già ricordato incontro del 18 novembre si sono ottenuti importanti risultati quali: • un reparto riabilitativo per ortopedia, post ictus, ecc.; • 10-12 posti letto gestiti dai medici di famiglia con la formula del Country Hospital; • la Casa della Salute con una piastra ambulatoriale e diagnostica la più completa possibile, compresa la risonanza magnetica; • l’auto medica 24 ore su 24. Si otteneva anche il mantenimento, almeno per tutto l’inverno (poi si vedrà), del reparto di medicina e la dismissione dei reparti contestualizzata con l’avvio delle nuove attività. A conti fatti, considerando quanto era stato previsto inizialmente, un risultato soddisfacente, anche se, occorre dirlo, ancora lontano dalle aspettative. DARIO CAPURRO 6 DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO amarcord LO STORICO LOCALE SPOPOLÒ NEGLI ANNI SETTANTA E OTTANTA Tutti in pista al P4 EMANUELE CASSANI8«Zucchero era chitarri- sta dei “Sugar&Candies”, un piccolo complesso che suonò genere melodico al P4 per circa dieci anni. Fu dopo l’esperienza a Castrocaro e il suo primo Sanremo che tornò nel locale come solista. E con “Donne” iniziò la sua scalata tra i big della canzone italiana…» Esordisce così Gian Sanguineti, esperto del mondo dello spettacolo e della carta stampata, uno degli imprenditori che gestì il “Dancing P4” di Avegno, portando sul palco del mitico locale alcune delle “vedette” – come si diceva allora – più in voga di quell’epoca. «Negli anni Settanta gestivo il Lido di Chiavari e l’amico Renato Montereggio, oggi patron del ristorante “Il Timone” di Lavagna, aveva una discoteca. Il nostro sogno era un grande locale, come se ne trovavano in Versilia.» Così Sanguineti si mise alla ricerca e un bel giorno capitò sul piazzale oggi del supermercato Ekom. Il capannone allora ospitava un ristorante e un bocciodromo, attività che stavano entrambe attraversando un momento di stanca. «Andai a parlare con Leo Capurro, il proprietario; gli sottoposi la nostra idea e trovammo un accordo.» Fu necessario ristrutturare completamente l’interno, perché potesse ospitare un locale da ballo. «Lavorammo sodo e a fine ottobre del 1975 ricordo che facemmo una doppia inaugurazione: il 30 per le Autorità e il 31 per il pubblico.» Il nome fu ereditato dall’attività che Sanguineti e Montereggio gestivano con un terzo socio: così dallo “Studio P4“ (Pretto Promozione Pianificazione Pubblicitaria) nacque il “Dancing P4”, che diventerà un locale famosissimo. «Gli inizi furono davvero duri: partivamo con un debito di oltre 300 milioni di li- Domenico Modugno si eibisce davanti al giovane pubblico del P4. re, spesi per i lavori di ristrutturazione e l’allestimento del locale. Non solo: le prime settimane fu il deserto e noi avevamo già firmato diversi contratti con gli artisti. Quando i due amici stavano per gettare la spugna, ecco che improvvisamente il locale cominciò a “girare”. Ogni fine settimana era un pienone. La politica dei grandi nomi cominciava a dare i suoi frutti. Sul palco del P4 si esibirono dapprima “vedette” come Bruno Martino e Luciano Fineschi. Poi Sanguineti e Montereggio riuscirono a portare ad Avegno artisti del calibro di Domenico Modugno, Mia Martini, Orietta Berti, negli anni d’oro della loro carriera. E al venerdì sera i clienti, provenienti da tutto il Genovesato e dal basso Piemonte, ballavano il liscio seguendo le note delle orchestre più famose: Casadei, Vittorio Borghesi, Learco Gianferrari. ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010 Il locale, grazie alla caparbietà e professionalità dei gestori, riuscì a mettere a segno colpi importanti. «Ilona Staller, più nota come Cicciolina, – ricorda Sanguineti – subito dopo essere stata eletta parlamentare, fece il suo primo spettacolo proprio al P4. E il famoso Roberto Carlos tenne la sua prima serata ad Avegno durante una delle sue più apprezzate tournée in Italia.» Ogni fine settimana “sbarcavano” al P4 circa 2200 persone. I clienti arrivavano dopo essere stati a cena in qualche ristorante di Recco oppure vi si recavano alla chiusura del dancing, per mangiare un po’ di focaccia col formaggio prima di tornare a casa. «Si lavorava molto tutti e si lavorava tutti», commenta Sanguineti. L’epopea del P4 si chiude nel luglio 1991, quando Sanguineti e Montereggio lasciano, dopo 16 anni di successi. 7 ricordi LA RACCOLTA DEI PREZIOSI FRUTTI, UN MOMENTO A METÀ TRA IL RITO E LA FESTA Quella fatica rispettosa degli olivi severi e aristocratici BIANCA ROSA GOZZI8Le emozioni lontane tornano, infreddolite e genSe una pioggia improvvisa ci coglieva, trasportavamo i rami nel tili, a bussare nella sera. La ringhiera verde è un rosario di perle di portico o sul terrazzo riparato; rami carichi e olive invadevano la casa pioggia, alberi instancabili e sapienti si arrendono alla sera. È l’ora e, prima di confluire nei sacchi, venivano selezionate, accarezzate, magica dei merli: ascoltare la loro melodia senza capirla. La picco- festeggiate. Il freddo faceva parte della festa; lo salutavamo e gli aflezza umana. La terra esausta scruta il cielo che l’ha troppo saziata. fidavamo la salute del raccolto. Gli olivi, mille occhi grigi, contemplano carichi d’anni e di saggezSi accendevano scommesse sul peso di tanta fatica; ci si teneva za, filosofi complicati, sevebassi, per giocare sulla sorri ed introversi, impossibili alpresa. Il prezioso fardello l’abbraccio, conservatori paveniva accompagnato al francifisti, riservati e puri, aritoio in devota processione; si stocratici e taciturni, languiscambiavano commenti, di alle carezze ventose, elementre dai dischi di corda di gantissimi in fiore, sorprencocco colava l’oro verde. Il denti nel donare, tolleranti miracolo si compiva in una con le creature alate, purché atmosfera carica di contenuta di passaggio. Loro sono così, emozione. La spremitura prooriginali e mutevoli nell’offumava di religiosità e di frire, perché nulla è scritto; li carboneria; cerimonia seringraziamo per la fedeltà greta celebrata a compimenche ritorna nello scorrere to di primordiali fatiche. delle stagioni. Adepti silenziosi, trasudanti La festa delle olive. Algioiosa soddisfazione, s’almeno molti anni fa lo era nellontanavano grati al dio-olila nostra famiglia. Le grandi vo. manovre iniziavano quando Questo era e questo non è i frutti si facevano bruni e lupiù. centi. Non esistevano le reti Macchinari rumorosi e e le schiene erano le grandi mastodontici si sono imposprotagoniste della raccolta. A sessati dei frantoi dove fredieci anni mi venne donato neticamente si accumulano Olivi ne “Il giardino dell’ospedale di Saint Paul”, di Vincent Van Gogh (olio su tela, 50x60 cm). un cestino adeguato all’età; sacchi e taniche che non lo conservo come oggetto prezioso di antiche memorie. emozionano più. Uomini stanchi e ammutoliti abbandonano i cariAllora potevamo contare sull’aiuto di due persone straordinarie e chi in un fracasso asociale, tra claxon insultanti e ingorghi indifferenti. preziose provenienti da Avegno. Pino, uomo sapiente e taciturno, saRicordo, anni fa, due uomini appagati che trasportavano una daliva sugli alberi con un’agilità ammirevole, appendeva ai rami un gran- migiana colma di olio; fatti pochi passi, una maniglia cedette, un colde ombrello che accoglieva la pioggia di olive, poi, scrutando con pe- po secco e in uno sbigottito silenzio un’immensa macchia scura s’alrizia la chioma, selezionava e tagliava, regalando lavoro alle nostre largò sull’asfalto. Dolore e olio scorrevano sulla strada, mescolandosi braccia avide e gioiose. I rami erano la preda più ambita, perché si indissolubilmente in uno sgomento immobile. Tra la valle e il cielo poteva svolgere la raccolta sedute e il risultato era sempre ricco e sod- nessuna parola offensiva. Che preziosa lezione dalla loro composta disfacente. Maria, vigorosa e allegra, coordinava le attività che si pro- sofferenza! traevano fino all’imbrunire, quando si rientrava accese dal freddo, comLe emozioni lontane tornano, infreddolite e gentili, a bussare nelmentando la personalità generosa di ogni albero, poiché di ognuno la sera. sapevamo. 8 DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO WAZA-ARI Notizie dalla Pro Recco Judo - numero tre - dicembre 2010 Passati i primi 40 anni... AVANTI INSIEME! WAZA ARI 2 IL SERIO PROGRAMMA DI PREPARAZIONE ATLETICA ALLEGGERITO DA SANA GOLIARDIA Un campo estivo C ampo Judo: impressioni e curiosità sullo stage di Champoluc. Ogni anno dal 2007 la Pro Recco Judo si prepara alla stagione sportiva agonistica, organizzando a settembtre uno stage a Champoluc di preparazione atletica seguendo il programma dell’“infame e brutale” Luciano Chiavarini. Lo stage è stato allargato anche a molte società liguri e di altre regioni; hanno partecipato i ragazzi del Budo Semmon Gakko, Judo Vallecrosia, Judo Imperia e Judo Kimochi Alpignano Torino. La sveglia è fissata alle 7.30 sotto le urla imprecanti del mattiniero Rudy Figari, e dopo una buona colazione, tutti in partenza per la corsa mattutina. Quindi con il freddo e il gelo comincia il nostro allenamento, armati fino ai denti di felpe e magliette, pensando che è solo l'inizio di una lunga giornata di sbattimento più totale! Per fortuna a salvare noi poveri atleti ci pensa il pranzo, grande momento di relax, durante il quale siamo costretti a subire le tirannie di Agostino San (che abbiamo da poco scoperto essere parente stretto di Chuck Norris). Dopo un paio d'ore di riposo, chi in camera, chi sui prati, tra stravolgenti partite di calcio e obrobriosi scambi simil pallavolistici per i più intraprendenti, si torna strisciando sotto il comando del dittatoriale coach Massimo Mancioppi, indaffarato sempre a capire come funziona un cronometro, a discapito di noi poveri innocenti, che lavoriamo con serietà ed impegno estremo. La sera svago più totale, tra qualche birra, affollatissimi tornei di carte, furti di materassi e la degustazione della grappa locale, gentilmente offerta dalla gestore dell'albergo. Vogliamo anche sottolineare le gesta atletiche del Sensei Lasaracina in allegria che, sfidando noi nella corsa sul tronco, è precipitato subendo uno stupendo e sonante Ippon; da non dimenticare anche le ore di ritardo dell'atleta Lorenzo Bocciardo che, scosso dai pesantissimi e infiniti allenamenti, è stato immobilizato in un deciso osaekomi, da una valanga di coperte! Speriamo vivamente che la goliardia dell’articolo possa esprimere al meglio la nostra felicità di partecipare al campo estivo, con la viva speranza che: a Luciano si guasti la macchina, a Figari si intasi la pipa e Massimo venga colpito da tendinite al pollice del cronometro. Con estremo affetto, cordiali saluti. I miei “fratelli” del judo È con grande piacere che scrivo queste poche righe dedicate alla Pro Recco Judo. Io ho due buoni motivi per essere profondamente grato alla suddetta società. Il primo è che il buon Rudy e il suo gruppo di istruttori, presidente, segretari e collaboratori vari, hanno accolto mio figlio all’età di 6 anni ed oggi che ne ha 18, con orgoglio, fa sempre parte di questa meravigliosa realtà che è la Pro Recco Judo. Il secondo motivo, è che da alcuni anni io che faccio parte della società Pro Recco Karate sono stato adottato dai miei “fratelli” della Pro Recco Judo, per accompagnarli nella avventura del campo estivo in Valle d’Ayas. Sono fiero di questi “fratelli”, perché più li frequenti e più cresce la stima per questa Grande Famiglia, composta da persone che con la loro passione riescono in una settimana di Judo, gite, giochi e goliardia a lasciare un piacevole ricordo della loro infanzia a tutti i ragazzi che decidono di fare parte della “famiglia” estiva della Pro Recco Judo. Insisto con “famiglia” perché i ragazzi sono trattati come figli: ascoltati, consigliati, spronati a fare meglio, capiti, accuditi, rimproverati, elogiati, ecc. A proposito di figli, una cosa che ricordo con piacere è quella lacrima che ho visto spuntare dagli occhi del “rude” Rudy alla festa di compleanno di uno dei suoi tanti ragazzi. Per finire spero di rivedere altre lacrime di gioia negli occhi di Rudy e di condividere con (permettetemi) la mia “famiglia” della Pro Recco Judo, altri anni come quelli già trascorsi nella bella Valle d’Ayas. Grazie da un padre e dal vostro “fratello” Antonio Salsone Alessio, Davide, Gabriele & Federico WAZA ARI 3 «UN’ESPERIENZA ENTUSIASMANTE CHE CI ARRICCHISCE VICENDEVOLMENTE» Allenarsi F di Angelo Mancioppi inalmente mi sono deciso, se pur con molti problemi di lavoro, a partecipare al Campo estivo di Champoluc. È la seconda volta che partecipo al Campo “non solo judo’’, organizzato dalla nostra società e nuovamente è stata un’esperienza entusiasmante. Per me è stata una settimana di vacanza, perché se è vero che per noi educatori o animatori che dir si voglia, c’è l’impegno di gestire la giornata dei nostri ragazzi, il tutto è sempre finalizzato al divertimento, all’entusiasmo, alla gioia dello stare insieme. Prima di partire ho programmato la settimana con giochi, tornei e serate danzanti; i ragazzi hanno partecipato a tutte le attività evidenziando le loro capacità, ora nello sport, ora nel gioco ed anche nella recitazione. I momenti del nostro stare insieme hanno portato alla scoperta di lati nascosti che mi hanno fatto conoscere a fondo i ragazzi…, se penso a Nicolò Morotti la sera delle scenette comiche o della disco-music, non posso che sorridere nel vederlo scatenarsi ad un ritmo sfrenato e recitare come un vero attore… proprio lui così serio e riservato durante le lezioni di judo. E cosa di- IN MEZZO ALLA re di Nicolò Bolo sempre pronto ad aiutare e farsi in quattro per tutti, che sull’enigma del “sarchiapone’’ ha avuto il coraggio di chiederlo alla negoziante dei souvenir: «Mi scusi Signora, avrebbe per caso il peluche del sarchiapone?». Non vi dico la faccia sbalordita della commessa che con una mia strizzata d’occhio è stata al gioco. Non sono mancati i contatti con la natura, in quella splendida Valle…, le nostre mete, raggiunte con Ciao Sergio L’anno scorso è mancato Sergio; molti di voi lo avevano conosciuto per lavoro, per il suo impegno nel quartiere, per la bici e per il triathlon. Per noi della PRJ è più facile ricordarlo in judogi, sudato, stanco ma sempre sorridente e scanzonato. Questi sono alcuni pensieri sparsi che vogliono abbracciarlo ancora e farvelo ricordare con il suono della sua risata. Credevamo che un angelo bianco non fosse più sul tatami con noi, ma sbagliavamo. Tu sei ancora qui, ogni giorno… Quando i ragazzi parlano del “samurai”… natura un po’ di fatica, ci hanno permesso di ammirare marmotte, stambecchi e …sarchiaponi fantasmi…, per non parlare del Lago Blu che in quella splendida giornata di sole il colore del cielo si confondeva con quello blu del lago. In questa mia esperienza, alla fine i ruoli si sono ribaltati…, perché credevo di essere io a dover intrattenere i miei ragazzi, invece sono loro che mi hanno arricchito facendomi passare sette giorni indimenticabili… ragazzi grazie di cuore! Ciao Quando ripensiamo a Tino agitato perché avevate preso la cintura nera in tre e non sapeva da chi cominciare ad allacciarla… Quando rivediamo Rudy bastonarti con il suo bacco nodoso perché facevi troppo baccano, e lo faceva sul serio!… Quando i piccoli judoca biondi che ti avevano scelto come maestro personale del mercoledì salgono ancora sul tappeto con gli occhi che brillano… Quando facciamo le cadute con gli ostacoli, si scherza, si ride, ma ognuno vuole saltare meglio e più di tutti… Quando prepariamo il saggio di Natale e ci viene spontaneo chiederci cosa combinerai Quando siamo ai corsi di aggiornamento e durante le ore di arbitraggio ci guardiamo intorno con aria smarrita di chi pensa “cosa ci sto a fare io qui… era meglio se andavo un po’ a nuotare”… Sbagliavamo, sei ancora qui, con noi. WAZA ARI CINQUE ANNI CON PRJ Un’esperienza da ripetere Entusiasmo e soddisfazione gli stati d’animo prevalenti, diffusi sia fra i ragazzi sia fra gli insegnanti per il felice abbinamento fra attività sportiva e approccio didattico. Ormai da cinque anni Rudy Figari, tecnico della Pro Recco Judo, offre gratuitamente la sua professionalità a molte classi della Scuola primaria di Recco e di Camogli (un’ora alla settimana per ogni classe, per oltre cinque mesi, in un anno scolastico!) contribuendo così ad arricchire la formazione motoria di circa 150 ragazzi e a favorire la loro crescita alla luce di quei valori di rispetto e di convivenza che sono così importanti nella vita di tutti i giorni. Quest’anno nuove classi aderiranno al progetto e Rudi ha confermato, come al solito, la sua disponibilità: il successo è assicurato! Grazie mitico Rudy! Le maestre della scuola primaria di Recco: Simonetta Briasco, Paola Montanari, Caterina Peragallo RACCOLTA FONDI Gigi Ghirotti: il nostro contributo In occasione della raccolta fondi organizzata per il 40° della PRJ, sono stati venduti 4470 biglietti per un totale di 4470 euro. Come deciso dalla Società il 50% è stato devoluto all’Associazione Gigi Ghirotti, come da lettera di ringraziamento qui riportata. La PRJ ringrazia, per i premi messi a disposizione, i titolari di: AZ, Giuse, Pezzini, Arte Orafa, Focacceria Manuelina, Due Ladroni, Supermercati Picasso, Squeri, Libreria Capurro, Pescamania, e il sig. Mario Martini, presidente di Ibero Cruceros, per la crociera del primo premio, e quanti hanno contribuito a raccogliere la somma. 4 Cosa è il judo TERZA PARTE del Maestro Rudy Figari N el numero precedente avevamo visto l’aspetto tecnico del judo per quanto riguarda la lotta in piedi. Oggi, analizziamo la tecnica della lotta a terra, che è il naturale proseguimento di un combattimento iniziato in piedi, e che richiede una prontezza di riflessi immediata, mentre a terra il ragionamento e la calma riflessione hanno preponderanza. Considerata sul piano dello sviluppo fisico, la lotta a terra è molto efficace, in quanto impegna i principali gruppi di muscoli, sia quelli flessori che gli estensori, in qualsiasi momento dello sforzo, sviluppando la robustezza e l’elasticità dei movimenti. Dopo questa premessa, passiamo allo sviluppo tecnico della lotta a terra: KATAME-WAZA (tecniche di controllo), suddiviso in tre gruppi: • OSAE KOMI-WAZA (immobilizzazioni), è formato da due tipologie di controllo: KESA(controllo a fascia) e SHIHO (controllo su quattro punti) a loro volta suddivise in numerose tecniche che hanno lo scopo di tenere immobilizzato a terra l’avversario per venticinque secondi per avere la vittoria per jppon nel judo. • SHIME-WAZA (compressioni alla gola strangolamenti) possono essere di tre tipologie: respiratori (compressione alla trachea); sanguigni (compressione della carotide o giugulare); nervosi (azione diretta sulla tiroide). Gli strangolamenti hanno lo scopo durante le competizioni di costringere il nostro avversario ad arrendersi, dandoci la vittoria. • KANSETZU-WAZA (azioni di leva o torsione alle giunture articolari) si suddividono in due gruppi, che per estensione prendono di volta in volta il nome dalla parte del corpo interessata dalla tecnica. Es.: hara: addome, waki: ascella, hiza: ginocchio. L’altro gruppo è composto dai Garami: torsioni del braccio. Anche questa tecnica immobilizza l’avversario e lo costringe alla resa(si precisa che tutte le leve articolari possono essere eseguite solo al gomito). In conclusione di queste note riguardanti la lotta a terra chiarirei alcuni particolari in merito alla sicurezza dei praticanti la nostra disciplina, che potrebbe indurre un profano a preoccuparsi dell’incolumità di chi subisce una leva o uno strangolamento. Queste tecniche vengono svolte sotto il più stretto controllo del tecnico durante gli allenamenti con una particolare attenzione ai principianti, una attenzione personale da parte di chi esegue la tecnica nei più grandi, e nello svolgimento delle competizioni dagli arbitri di gara proprio per evitare possibili incidenti. Inoltre il regolamento del Judo prevede che le tecniche di strangolamento e leve possono essere eseguite solo dalle classi agonistiche; i Cadetti possono eseguire tecniche di strangolamento e di immobilizzazione, mentre Junior e Senior possono eseguire anche tecniche di leve. Piccolo lessico della lotta a terra: waza: tecnica; katame: immobilizzazione; osae: controllo; kesa: trasversale a fascia; shine: compressione alla gola kansetsu: articolazione giuntura; shiho:quattro punti garami: torsione. Sperando di essere stato sufficientemente chiaro vi saluto, vi ringrazio per l’attenzione e vi do appuntamento al prossimo numero. WAZA ARI 5 CHIUSO IL 2009 CON TRE MEDAGLIE IN COPPA ITALIA E UNA AGLI ESORDIENTI “B“ un anno 2010 ricco di soddisfazioni di Massimo Mancioppi D opo aver chiuso il 2009 con quattro medaglie – tre in Coppa Italia con Giorgia Mancioppi seconda, e Rubina Fiorini con Alessio Angilletta terzi, una medaglia ai Campionati Esordienti B con Carola Agnello terza – il Dojo si presenta con grandi aspettative anche per un gruppo di giovani promettenti che oltre alle loro possibilità stimolano i “veterani’’ a dare sempre il massimo. Gennaio: si apre con il botto, al Torneo Internazionale “Alpe Adria’’ a Lignano Sabbiadoro Gabriele Mancioppi coglie l’argento nella categoria Cadetti nei 60 kg fermato solo per squalifica(???) in finale dando la vittoria al croato Kuralt: il nuovo regolamento in via di sperimentazione vieta al nostro atleta di vincere il meritatissimo oro. Le troppe lusinghe del D.T. Maestro Moraci mettono forse troppa pressione a lui e ai suoi compagni che nella gara più importante: i Camp. Italiani a Terni il 13 febbraio deludono le aspettative, ad esclusione dell’ottimo Filippo Barella che chiude al quinto posto, sfiorando la medaglia di bronzo. Marzo: a Follonica, Campionato Italiano Juniores, in finale due atlete: Agnese Consani, decimo posto, e Lisa Rancich, quinto posto, con rammarico ad un passo dal podio. Marzo: a Ravenna, Campionato Italiano Assoluto, presenti con sei atleti, tre ma- schi e tre femmine (presenti le Forze Armate: Fiamme oro, gialle, azzurre, Carabinieri): buon piazzamento di Alessio Angilletta, che chiude al settimo posto (primo non militare), decimo posto per Omar Trovesi e diciottesimo posto per Stefano Ferrari. Per le femmine, Rubina Fiorini e Paolina Bertagnon un decimo posto, mentre la solita Giorgia Mancioppi conquista il bronzo nei 63 kg, dopo i due quinti posti nel 2008 e 2009. Aprile: a Genova, Torneo internazionale Città di Colombo, cat. Cadetti, secondo posto per Filippo Barella e terzo posto per Gabriele Mancioppi, esordienti B, terzo posto per Simona Boccotti e terzo posto per Alessio Angilletta nella cat. Junior/Senior. Maggio: a Catania, Campionati Italiani Under 23, nella terra dei ciclopi, quinto posto per Alessio Angilletta e medaglia di bronzo per Giorgia Mancioppi, che si fermerà per 6 mesi dopo questa gara per un’operazione al menisco e crociato sinistro. Maggio: a Campobasso, Campionati Italiani Universitari, medaglia d’argento di Rubina Fiorini nella gara individuale (già oro nei due anni precedenti) e medaglia di bronzo nella gara a squadre per Alessio Angilletta. Settembre: dopo la pausa estiva si riparte per Champoluc con la preparazione atletica consegnataci dal prof. Luciano Chiavarini il gruppo suda e fatica per farsi trovare pronto agli appuntamenti più importanti: Coppa Italia, Campionato Italiano esordienti B e finale a squadre. Le squadre maschile e femminile Junior/Senior per vari motivi, non ultimo il menisco di Giorgia, lasciano alla squadra Cadetti il compito di rappresentare la Pro Recco Judo alla finale di Frosinone. La finale di Coppa Italia, per lo stesso motivo, ci vede protagonisti, senza Giorgia e Rubina medagliate 2009, con un gruppo agguerrito accreditato: Alessio, Omar, Davide, Paolo, Lisa, Emanuela: non arriva nessuna medaglia, ma noi tecnici siamo fiduciosi per il futuro! La nota più lieta di questa trasferta a Sacile è il ritorno alle gare di Carlo Marsonet, dopo un lungo stop di quasi due anni, dovuto ad un infortunio alla schiena. Novembre: Ostia Lido, Campionati Italiani Esordienti B, nel palazzetto nuovo di zecca sono quattro gli atleti che difendono i colori della Pro Recco Judo. Unico maschio, Davide Casareto, nella categoria dei 50 kg: le attese sono molte, ma l’ansia e la tensione frenano il giovanissimo atleta che, inserito in una poule molto equilibrata, perde solo due incontri da atleti che si qualificheranno primo e terzo nella classifica finale. Le ragazze sono rappresentate da Carola Agnello, medagliata nel 2009, Simona Boccotti e Chiara Deli, nuova entrata nella famiglia PRJ. Anche qui le aspettative sono molte, ma purtroppo, Carola viene fermata da due atlete che ritroveremo sul podio e finisce insieme a Chiara, che non riesce a “rompere il ghiaccio’’, al decimo posto. Simona invece, con una condotta di gara impeccabile, arriva a combattere per il primo posto contro la rivale di sempre, Giorda Francesca, e deve “accontentarsi’’ della medaglia d’argento a causa di un arbitraggio che la penalizza. In conclusione in bocca al lupo a tutti gli atleti che parteciperanno alla finale a squadre nazionali e ai campionati regionali, ultima occasione dell’anno, e un plauso a tutti i tecnici e ai preagonisti del primo e secondo turno, che durante la stagione hanno confermato la qualità del lavoro svolto, raggiungendo ottimi risultati nei tornei cui hanno partecipato. Termino con il motto dei tecnici PRJ …non abbiamo ancora fatto niente!!! WAZA ARI 6 UNO SPORT CHE FORGIA, FA CRESCERE, DÀ LA FORZA DI AFFRONTARE I PROBLEMI CRESCIUTA A di Giorgia Mancioppi N on mi ricordo di preciso come sia finita in “questo posto” ma di sicuro ricordo il giorno della festa del venticinquesimo, quando scoprii che i miei genitori erano stati dei judoka; riesco a provare ancora quell’emozione/ rabbia = orgoglio di avere due genitori sportivi ma anche amareggiata perché per cinque anni avevo vissuto senza sapere che loro avevano fatto quello sport, dovevo farlo anch’io!!! Così, con i fusó viola e una maglia di topolino affrontai il primo giorno di judo, ovviamente, scuola TINO… Dopo qualche anno arrivò la prima gara a Bargagli: era bellissimo; spensierati l’unica cosa che importava era picchiarsi per vincere, così da essere tra quelli della nostra palestra che avevano preso la medaglia d’oro o la mitica coppetta! E così via fino al 2003, un balzo nell’agonismo in quel mondo in cui bisogna conquistarsi tutto, pure le prese, sono iniziati i problemi con il peso, eh sì la dieta!!! Primo campionato italiano, 16 novembre 2003, mi ricordo ancora l’emozione che provai dopo aver vinto il primo combattimento, appena scesi dal tatami saltai in braccio a Rudy, ero troppo felice… poi ne vinsi altri due e arrivai in finale, sembrava un sogno; così tanta era l’emozione che da stupida non provai nemmeno a vincere (ora mi mangio le mani)! Dopo tanti anni la Pro Recco Judo riprendeva una medaglia ai campionati Italiani e tra le invidie e le gioie di chi mi stava intorno inizia il mio percorso di atleta!!! Ma ero piccola e non rimasi a gestire quel risultato tanto che, appena presa coscienza di ciò che avevo fatto arrivarono i secondi campionati italiani esordienti. Dopo aver vinto più gare del Trofeo Italia e compreso che in quella categoria non vi erano avversarie temibili, riuscii a fare 5ª alle finali una delusione inaccettabile, quanti pianti, per mesi e mesi disperata, poi mi feci forza e continuai a fare punti nel Trofeo Italia conquistandolo e infine vinsi il Trofeo Topolino strappando la prima convocazione in nazionale… 2005 arrivano i due anni bui da cadetta troppi pensieri troppe pa- pane e judo ranoie, tutto ruota intorno al judo 24 ore su 24 si pensa a quello a casa, a scuola; la vita personale viene accantonata per dare spazio alle mille ore di allenamento al giorno una folle! Qualche piccola soddisfazione c’è ai Campionati Italiani a squadre: riusciamo a conquistare un podio così inaspettato e dovuto solo all’amicizia (amore di tre persone che aiutandosi nella vita e nello sport scatenano una forza che va oltre la tecnica)… e poi 2006, alti, bassi, alti, una gara con la nazionale azzurra! Questi due anni sono stati praticamente un fallimento; nessuno riusciva a gestirmi, nessuno era in grado di domare le mie convinzioni, le mie paure che cercavo di nascondere riaffioravano nei giorni cruciali: i campionati italiani! E così arrivarono gli junior, un inizio in salita: problemi alimentari e di personalità non erano ancora risolti del tutto, la figura di mio padre era ancora quasi inutile su quella sedia e in allenamento tanto avevo ragione io e sapevo tutto io e cercando di renderlo orgoglioso erravo! 2007, le due medaglie alle finali nazionali; 2008, i 18 anni, non c’è più solo il judo ma c’è anche un mondo ostile che crea difficoltà e per fortuna ad aiutarmi è arrivata una persona che un po’ mi ha cambiato la vita: gli allenamenti riempono sempre la mia giornata ma c’è quell’ora alla settimana in cui posso sfogarmi, dove posso “ammettere” di avere anch’io delle paure dove devo riuscire a capire che judoka sono e cercare di migliorare ogni aspetto. La poca fiducia in me stessa che per anni ha aleggiato intorno alla mia corazza si fa sempre più piccola, imparo a gestire le emozioni e o scatenarmi e in una mattinata, finalmente in gara!!! E ora chi mi ferma? 2008-2009 inizia la rinascita nonostante le scelte da fare siano sempre più grandi di me, vince sempre lo sport e cosi ogni finale nazionale è una conquista… (convocazioni 20082009 finalmente si raccoglie qualcosa) ma ovviamente mica può andare “sempre” tutto bene, arrivano i primi veri infortuni, quando s’intravedeva l’arrivo per l’inizio di un sogno ecco una clavicola che esce ecco un ginocchio che da fastidio veramente!!! Poi il 2010, un anno bello, brutto, bellissimo, bruttissimo, due medaglie alternate a due operazioni seguite da sei mesi di stop (non ancora terminati). Forse la mia è una storia un po’ particolare perché oltre agli ostacoli (fisici, mentali di sistema) vi erano (ora un po’ meno) da gestire anche quelli create da un padre allenatore (troppo padre emotivamente) perciò questo breve excursus fa capire quanto questo sport sia la fotocopia di una vita, non puoi mai stare in pace, non c’è nulla di scontato, ogni giorno c’è una sfida da affrontare. Il judo è uno sport che ti forgia, ti fa crescere, ti da una forza tale da rendere i problemi veri risolvibili. È dura, è difficile rialzarsi dopo le sconfitte che bruciano, delusioni che ti lasciano il segno; ci vuole coraggio per continuare a combattere per il proprio obiettivo… Più sei grande e più ti rendi conto che avresti potuto fare mille altre cose invece di avere il pallino fisso per questo sport. Nonostante io non condivida appieno la politica della Pro Recco Judo, è la mia seconda famiglia, la mia vita nonostante tutti gli impegni ruota ancora intorno a questo; devo tanto ad ogni componente di questa società, se non avessi fatto tutte queste esperienze sicuramente non sarei così, non sarei riuscita a superare le avversità presentate dalla quotidianità. È complicato spiegare a parole quanto ho ricevuto in questi quindici anni ma il 50% di me (positivamente/negativamente) è merito o demerito dell’ambiente che c’è in palestra. In Piazzale Olimpia io riesco ad isolarmi un po’, riesco per un motivo o per l’altro a rilassarmi ed a sfogarmi. Anche se sono ancora “piccola”, in 15 anni ho visto passare tanta gente di lì, in pochi riescono a vivere appieno lo spirito di questo sport e di questa società; però quelli che ci sono sempre sono da stimare, non so come facciano, perché ora che sto iniziando a guardare il tatami dall’ottica di chi allena mi rendo conto che è dura quasi come fare l’atleta, però comunque cercano di essere sempre presenti e fanno di tutto per darci qualcosa. Penso di aver dato anch’io qualcosa alla palestra e spero, anche se so che sarà complicato dare ancora. WAZA ARI 7 UNO DEI PROTAGONISTI DELLA CRESCITA E DELL’AFFERMAZIONE DELLA SOCIETÀ RUDY FIGARI da quarant’anni con noi di Roberto Passalacqua A desso basta, sto passando per essere quello dei festeggiamenti, ricorrenze e saluti.! Volevo contribuire in questa edizione del Waza Ari con qualche cosa di più tecnico e specifico, ma quelli della Pro Recco Judo non mi danno credito. Alla fine, visto che di Judo non ne capisco nulla, per trovare un impiego, mi tocca ripiegare sugli anniversari e quindi mio è il compito di ricordare a tutti che anche quest’anno in palestra c’è qualcosa da festeggiare: sono 40 anni di Rudy Figari. Non fraintendetemi, non è Rudy, all’anagrafe Giuseppe Figari, che compie 40 anni, dico sempre che i suoi anni li porta male ma così sarebbe troppo. Sono invece 40 anni che la Pro Recco Judo ospita Rudy in palestra! Non riesco a capire come abbia fatto la Pro Recco Judo a sopportarlo per così tanto tempo; se sicuramente è da fare Santa subito la donna che l’ha sposato, dobbiamo però far beatificare anche la Pro Recco Judo, che ha resistito, senza neanche aver giurato la fedeltà nella buona e nella cattiva sorte, per tutto questo tempo. Di questi 40 anni personalmente ne so poco, ma molte delle cose successe sono la storia della stessa Pro Recco Judo, una storia che è già stata raccontata lo scorso anno in occasione dei festeggiamenti dei suoi 40 anni. Non posso quindi fare a meno di parlare della mia esperienza che nella Pro Recco Judo è iniziata nel 1973 subito interrotta nel 1974 e ripresa nel 2002 quando, quasi a mia insaputa, sono stato inviato da mia moglie a “ritirare” mia figlia in una palestra in Piazzale Olimpia, quella della Pro Recco Judo. C’era ancora Tino in palestra e, tra le tante persone presenti, ho ritrovato anche alcuni vecchi amici e conoscenze che erano anni che non vedevo. Ho dato un po’ di confidenza a Rudy e, in men che non si dica, mi sono ritrovato accompagnatore, addetto stampa e con- sigliere del direttivo. Tutto farebbe pensare alla solita barzelletta dove il figlio ringrazia il papà per la fulminea scalata gerarchica nell’azienda di famiglia, in realtà non è così, per quanto mi riguarda non ci sono legami famigliari, non c’è la ricerca di gloria ma ho solo concesso un po’ di disponibilità. Una disponibilità che il buon Rudy ha saputo gestire in modo naturale come ha fatto con tutti quelli che come me hanno detto: posso dare una mano? In questi ultimi nove anni, che ho in qualche modo fatto parte della Pro Recco Judo, non posso fare a meno di parlare di questo massacan, Rudy Figari, che con l’aiuto dell’“impastatrice” Luisa Moltedo, è riuscito a rendere fluido questo collante che fa funzionare la palestra. Un impasto fatto dalle persone che la vivono, dal loro impegno, dal sacrificio del tempo libero, il tutto irrorato dalla grande soddisfazione di ogni giorno, alla fine di ogni turno, con tutti gli atleti schierati al momento del saluto e, non ultimo, dai risultati agonistici conquistati. Ogni tanto mi capita di vedere qualche vecchio atleta che torna in palestra a salutare e qualche letterina di ringraziamento che riceve Rudy da qualche bambino che fa judo. Secondo me non succede ovunque che ci sia questo legame tra gli atleti ed i suoi allenatori. Personalmente mi è capitato di vederlo solo qui. Per questo sono convinto che, indipendentemente dai risultati agonistici, tutti i 1500 atleti che nel corso dei 40 anni sono passati da questa palestra debbano ringraziare la Pro Recco Judo per essere sempre rimasta basata su sani principi sportivi, umani e sociali. Un attività che ha visto Rudy Figari tra i protagonisti indiscussi. Docce nuove, brindisi: fatto! Non so se lo avete potuto notare, ma nello spogliatoio dei “maschietti” le docce sono state interamente rinnovate. Gli artefici sono due “super-amici” della Pro Recco Judo! Infatti è solo grazie al volontario e disinteressato aiuto di Agostino Maurizio e Ferreccio Roberto (rigorosamente in ordine alfabetico) che è stato possibile il restyling delle docce, grazie ragazzi! Ovviamente al momento dell’ultimazione dei lavori non è mancato il solito gruppetto di pseudo collaboratori che nulla hanno fatto ma che hanno subito approfittato per partecipare al brindisi inaugurale. Nel pieno rispetto delle regole: 2 lavorano e 10 stanno a guardare. WAZA ARI 8 IL QUADRANGOLARE DI JUDO È UNA SIMPATICA OCCASIONE PER STARE INSIEME Circuito amicizia DELL’ A PERUGIA E MODENA I l “Circuito dell’amicizia’’ è la concretizzazione di un’idea nata da quattro società sportive: Pro Recco, Cus Siena, Geesink Modena e Cus Perugia, decise a condividere un fine settimana insieme in nome dello sport e della socialità sicuri di far crescere i propri ragazzi con un’esperienza unica, insomma di quelle da ricordare quando si è “grandi”. Quando penso al “Circuito dell’amicizia’’ la prima cosa che mi viene in mente sono i visi dei ragazzi schierati per il rito del saluto così importante in questo sport; sono fianco a fianco con gli “altri” e si osservano con sguardi guardinghi e divertiti allo stesso tempo per poi scoprire che, i ragazzi vicini, non sono poi così ‘’altri’’, ma judoka come loro pronti a confrontarsi sul tatami con in palio solo un po’ di judo senza primi o ultimi posti. Gli atleti della Pro Recco, bisogna sottolinearlo, hanno sempre affrontato gli incontri comportandosi alla grande. Il clima di ospitalità di cui abbiamo goduto sia a Perugia che a Modena è quello che contraddistingue questa esperienza e per i ragazzi, soprattutto per i più piccoli, assaporare la “libertà” dormendo in sacco a pelo sul tatami tutti insieme senza genitori, è stato entusiasmante… il tutto accompagnato dal sonno particolarmente sonoro di qualche tecnico… Immancabili i tiri al pallone, in entrambe le trasferte i nostri judoka sono riusciti a trasformarsi in simil-calciatori giocando ovunque e tutti insieme, a Modena hanno pure coronato la giornata con un rinfrescante tuffo in piscina e, visto il clima del giugno modenese, anche un po’ invidiato… Un altro aspetto autentico di questa manifestazione è il fatto che si forma una sinergia costruttiva tra i genitori e la società, tanto è vero che gli ospiti giunti a Recco sono rimasti colpiti dall’atmosfera creatasi e già questo non è cosa da poco. Per quanto riguarda le trasferte i bilanci non possono essere che positivi, a Perugia siamo stati catapultati nel paradiso dei golosi con l’“Eurochocolate” e a Modena abbiamo visitato il museo della Ferrari, un mito da sempre; ci sono anche stati degli Foto ricordo al museo della Ferrari a Modena. In alto, un momento di relax. imprevisti, come accade quando si viaggia, ma il suono delle risate dei nostri ragazzi ha azzerato il volume di ogni altro rumore. Il prossimo incontro sarà a Siena, non sappiamo quando, doveva esserci a ottobre, purtroppo uno degli organizzatori ha problemi di salute e noi non possiamo che augurargli di rimettersi in forma. E.C. sport LA SCUOLA È CENTRO TECNICO REGIONALE QUALIFICATO A LIVELLO Pro Recco Tennis NAZIONALE UN CIRCOLO ATTIVISSIMO ANDREA REVELLO8Oltre centocinquanta soci e quasi cento ragazzi iscritti alla scuola federale. Sono questi i numeri della ASD Pro Recco Tennis, società guidata da molti anni da Aldo Gandolfo. La struttura è comunale, la gestione è affidata alla società sportiva. La sede del circolo, in piazzale Olimpia, è particolarmente accogliente, completamente immersa nel verde. «Ho sempre avuto una grande passione per il giardinaggio. – sottolinea il presidente Aldo Gandolfo – Quando, con l’aiuto di molti amici, iniziai ad occuparmi della società, per prima cosa suggerii di “mettere un po’ di verde”. Andammo in un vivaio di Pistoia e acquistammo 48 alberi. Poi con pala e piccone scavammo altrettante buche.» Oggi sono pini e lecci che sovrastano e ombreggiano la “club house” e i quattro campi in terra battuta, che sono a disposizione degli allievi della scuola, dei soci per le loro partite amichevoli, di alcuni coach che qui trovano l’ambiente ideale per allenare i giovani più promettenti. «Una caratteristica della Pro Recco Tennis è quella di essere un circolo aperto a tutti. Chiunque lo desideri può prenotare il campo e venire a giocare qui.» La struttura è aperta dal mattino alle 8 fino alla sera alle 23. Nel periodo invernale è a disposizione un campo coperto, che permette di giocare anche se fa molto freddo o piove. Fiore all’occhiello della società è la scuola tennis, facente parte del progetto nazionale. P.I.A.(Piani Integrati d’Area). Il circolo recchese è uno dei 6 centri tecnici regionali qualificati per tale progetto.Quindi i ragazzi che si avvicinano al tennis sono seguiti da maestri altamente qualificati e dispongono di attrezzature di massimo livello. All’aeroporto di Genova nel 1992, dirigenti ed atlete esultanti dopo la conquista a Palermo della Coppa Italia. I corsi si articolano in: minitennis, perfezionamento,preagonistica e agonistica. Il direttore della scuola è il maestro nazionale Claudio Ranzani, coadiuvato dal tecnico nazionale e preparatore fisico di 2° livello Alessandra Murialdo, cui è anche affidata la preparazione atletica dei ragazzi, dal minitennis (attività motoria di base) agli agonisti. La validità della scuola è dimostrata dai risultati sportivi, che pure non sono mai stati l’obiettivo primario. La Pro Recco Tennis può infatti vantare un palmares di tutto rispetto. Le vittorie più importanti sono stati due campionati regionali di serie C femminile, un campionato regionale di serie C maschile, una Coppa Lombardo, una Coppa Corradi, un campionato regionale Under 18 femminile, due Coppe Italia femminile (fase regionale), un campionato regionale femminile limitato alla classifica C3. Gli atleti della serie B. ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010 «Il massimo risultato fu ottenuto nel 1992, con la conquista della Coppa Italia femminile. – ricorda Gandolfo – Fu un risultato di grande soddisfazione. La Pro Recco Tennis arrivò prima tra centinaia di circoli, molti dei quali di dimensioni e forza ben maggiori del nostro.» Oggi la società partecipa oggi a tutte le gare federali regionali di serie B maschili e femminili e organizza due tornei nella sede di Recco: il campionato ligure di terza categoria, cui partecipano giovani atleti – anche maestri – provenienti da tutta la Liguria, da Sarzana fino a Ventimiglia, e il “Gran Torneo del Golfo Paradiso”, nato quarant’anni fa con il nome di “Torneo del villeggiante”, che si svolge nell’arco di 15 giorni e quest’anno ha contato ben 360 iscritti. E in autunno si svolge il Torneo sociale, riservato appunto ai soci e agli amici: anche quest’anno si sono iscritti oltre 200 giocatori, che hanno sfidato il continuo maltempo pur di LA SCHEDA partecipare. Gli sforzi fatti per far cresceSede: Piazzale Olimpia 46 re la società hanno avuto un graTelefono: 0185.76855 Presidente: Aldo Gandolfo dito riconoscimento qualche Consiglio direttivo: Mario Regestro anno fa, quando la Pro Recco (vicepresidente), Marcello Basano, Tennis si piazzò al quinto posto Renato Gallina, Sergio Kutin, Luigi a livello regionale e al 29° in ItaNocerino, Eligio Paddeu, Marco Paglielia. «Un grande risultato, se raprini, Alberto Ricci. portato alle nostre dimensioni. – Attività: Scuola tennis progetto nazionale sottolinea Gandolfo – Risultato PIA. Corsi minitennis, perfezionamentto, che premia l’impegno di tutti copreagonostica e agonostica. Campi tennis loro che negli anni hanno lavoa disposizione dei Soci e dei privati. rato con impegno e passione.» 9 riflessioni IL PROBLEMA DELLA SALVAGUARDIA DELLE FONTI SCRITTE LOCALI DEL NOVECENTO Salviamo le fonti documentali ALBERTO SCHIAPPACASSE8Mi avvalgo della ci- tazione di due episodi personali come premessa ad un discorso di interesse generale. Alla fine degli anni Novanta recuperai da un contenitore di rifiuti i numeri unici del centenario (1924) e del 125° (1949) della incoronazione della Madonna del Suffragio di Recco. Non rientrava nella mentalità di chi gettò via i libri l’opportunità di donarli alla Civica Biblioteca. Poco tempo dopo, fui il beneficiario della donazione anonima di alcuni libri relativi alla storia di Genova (colgo l’occasione per ringraziare il donante quale possibile lettore). Fra essi, i tre volumi di Ausilia Roccatagliata L’officium robarie del Comune di Genova (1394-1397), fonte preziosa sulla partecipazione dei recchelini, partigiani dei Fieschi, alla guerriglia in terra e sul mare contro i sostenitori del Doge Antoniotto Adorno. Mi pongo, non da oggi, il problema della salvaguardia delle fonti storiche locali, in particolare quelle relative al Novecento. Nei primi anni Duemila inviai una “lettera aperta” in ordine al problema ai Comuni di Camogli e di Recco. Al positivo riscontro della mia città di nascita, la Civica Amministrazione della città in cui risiedo ha contribuito al tema con un silenzio omissivo. La nostra cultura è la nostra identità e il nostro limite. Torno quindi a rivolgere un pubblico appello alle Civiche Amministrazioni di Camogli e di Recco perché si facciano promotrici, col concorso degli altri Comuni del Golfo Paradiso, ad una iniziativa culturale non più rinviabile. Occorre sensibilizzare nei modi più idonei i detentori di documenti scritti e visivi relativi alle attività politiche, economiche e sociali della circoscrizione. Ad alto rischio di estinzione è, in particolare, la documentazione dell’attività dei partiti non più esistenti. La donazione o il temporaneo comodato di tali atti può consentire ad un organo com- UNA TOPONOMASTICA “RIVEDUTA” Qualche cultore della storia cittadina non è evidentemente d’accordo con i topònimi stabiliti dal Comune di Recco. Così, procuratasi una adeguata attrezzatura, un po’ di intraprendenza e supponiamo nottetempo), ha apportato alcune modifiche alle targhe stradali: la “Piazzetta del Capitaneato” è diventata “del Capitanato” e “Piazza San Giovanni Buono” si è trasformata in “San Giovanni Bono”. Sia lo Zingarelli che il Devoto Oli approvano senz’altro la prima correzione, mentre concedono entrambe le versioni per la seconda targa. prensoriale supportato dall’Università di Genova di vagliare, selezionare e archiviare il materiale raccolto con le più moderne tecniche. Restando “in tutt’altre faccende affacendati”, aumenta il rischio che una parte sempre più grande delle fonti cognitive locali vada perduta. E alle sedicenti persone di “buon senso” che sostengono che la cultura non si mangia, oppongo che essi mangiano grazie alle conoscenze tecniche messe in atto, ossia alla cultura. Nella economia di Recco del secolo scorso la presenza della IML ha rappresentato l’apice dell’attività industriale della nostra valle, così come per diversi secoli, e fino all’Ottocento, i cantieri navali alla foce del torrente Recco costituirono la maggior manifattura del borgo. Ritengo che i proprietari dell’area industriale dismessa non possano non ricomprendere fra i propri intenti (oltre alla riconversione del territorio), la redazione di un saggio storico che illustri in modo esaustivo questa parte eminente dell’economia materiale locale del Novecento. E mi auguro che in questa iniziativa culturale non siano lasciati soli ma usufruiscano degli apporti del nostro Comune, delle nostra associazioni culturali e delle persone che ne corso della loro vita hanno avuto parte in questa attività industriale. La mia conoscenza in materia mi porta a identificare in Paride Rugafiori lo storiografo in grado di svolgere, ad un livello di eccellenza, questa ricerca storica. Egli, nostro concittadino per alcuni anni, ha curato insieme ad Antonio Gibelli il tomo della Liguria della Storia d’Italia dell’Editrice Giulio Einaudi. Nel libro è ricompreso un suo saggio, intitolato “Ascesa e declino di un sistema imprenditoriale”, riferito alle maggiori industrie liguri, in particolare all’Ansaldo e ai Perrone. La lettura di questo studio storico esemplifica la qualità e le specifiche competenze del Rugafiori. Claudio Amantini • INSTALLAZIONE IMPIANTI • termici • sanitari • gas • antincendio • condizionamento • SERVIZI • manutenzione calderine • • analisi fumi • pronto intervento Via Bianchi 18 - Uscio | tel. 0185 91079 | cell. 335 5457209 | [email protected] | 10 DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO solidarietà L’INIZIATIVA DI UN GIOVANE MEDICO DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA DI GENOVA È nato 118 Africa Soccorso ALESSIO CAVALERA*8Nel gennaio 2005 ho avuto un nuovo nipotino. Yuri è stato subito accudito, nutrito, curato e avrà certo un futuro ricco di apprendimenti e di esperienze con cui potrà sviluppare tutte le sue potenzialità. È davvero fortunato. Non saprei dire perché e come ma, per contrasto, ho ricordato un’ immagine vista chissà dove. Un uomo disperato e senza aiuto tiene il suo piccolo tra le braccia ridotto pelle e ossa. Senza aver girato il mondo, chiunque, come me, sa quanti milioni di bambini corrispondono a quella foto. Da quel momento è nata in me la volontà di trasformare delle vaghe intenzioni in qualcosa di concreto, applicando le mie competenze in ambito di emergenza medica. Ho cercato su internet lo Stato più povero del mondo e ho scoperto il Niger. Laggiù la mortalità infantile sotto i 5 anni è del 25%, un bambino su quattro, e in tutto il Paese, che è grande tre volte la Francia, non esiste alcun sistema pubblico e gratuito di emergenza sanitaria. A partire da marzo 2005 ho incontrato a Milano i rappresentanti diplomatici del Niger, in particolare il Console Onorario. Le proposte del Console erano così lontane dalle mie intenzioni che il progetto si arenò. Questa prima delusione mi ha confermato che realizzare un progetto di aiuto non è semplice: ci vogliono idee chiare, contatti attendibili, notevoli risorse, e fortuna nell’ incontrare le persone giuste e leali con cui condividere le stesse idee. Una sera di ottobre del 2008 ho raccontato il mio progetto a Valentina Fassone, recchese, dottoressa in fisioterapia, volontaria 118 nel Golfo Paradiso, che lo ha subito condiviso. Insieme abbiamo deciso che la sua realizzazione non era impossibile. Un mese dopo eravamo a Niamey, la capitale del Niger, con 25 kg di abbigliamento e materiale scolastico raccolti frettolosamente tra gli amici. Da allora ogni anno visitiamo il Niger. A Niamey durante il nostro primo viaggio abbiamo presentato il progetto alle autorità italiane, al Console, all’Ufficio della Cooperazione Italiana, al primo consigliere del Presidente della Repubblica del Niger, responsabile della Sanità e direttore dell’Ospedale Nazionale, ai dirigenti della Croce Rossa e di Medici Senza Frontiere, al direttore dell’Orfanotrofio Sos Kinderdorf e dell’Orfanatrofio delle Suore Getzemani, al Vescovo di Niamey e ai responsabili delle Missioni Cattoliche. Su consiglio del direttore dell’Ufficio di Cooperazione, abbiamo destinato il materiale raccolto in Italia alla Diocesi di Dosso, città a 150 km circa dalla capitale. Abbiamo così conosciuto Padre Domenico e Padre Andrea, appartenenti alla stessa Diocesi. Dopo una serie di contatti, i Padri ci hanno offerto di gestire il servizio di Emergenza Medica in un piccolo ospedale di prossima costruzione a Dosso. Tutte queste persone ci hanno promesso aiuto e collaborazione. Il primo importante risultato è stata la richiesta formulataci uf- ficialmente dalle Autorità locali di installare un servizio per l’Emergenza Sanitaria nella capitale. Per far fronte a questa richiesta ci siamo organizzati in forma di Organizzazione di Cooperazione e Solidarietà Internazionale denominata “Fondazione Alessio Cavalera”. Non appena la situazione politica, conseguente il colpo di stato del febbraio 2010, sarà nuovamente stabile e sarà ripristinata la democrazia (la transizione dal potere militare a quello civile si concluderà nell’aprile 2010), torneremo a Niamey e avremo a disposizione una sede presso l’Ospedale Nazionale, dove installeremo una centrale operativa alla quale le persone bisognose d’aiuto potranno rivolgersi 24 ore su 24. Nel nostro progetto la Centrale Operativa organizzerà i soccorsi e coordinerà in tutta la regione i mezzi d’intervento che riusciremo a far arrivare nel paese (due ambulanze sono già presenti in loco). Essa offrirà inoltre un servizio di consulenza inerente a eventuali altri campi d’azione medica. Al fine di far conoscere il sistema di emergenza in modo capillare, le autorità ci metteranno a disposizione una frequenza radio FM, che potrà essere utilizzata anche per realizzare programmi radiofonici di educazione sanitaria rivolti alla popolazione. Il “nostro 118” potrà fornire assistenza gratuita nel raggio di 50 chilometri, su un territorio abitato da due milioni di persone. “118 Africa Soccorso” è il nome che abbiamo scelto per il nostro progetto. Su internet si sono formati due gruppi di sostegno con oltre 4500 persone. Chi avesse interesse a partecipare al forum può consultare il sito internet: www.cavalera.org Infine abbiamo concluso una raccolta di materiale scolastico e di abbigliamento 0-14 anni destinati all’Orfanotrofio Sos Kinderdorf e all’Orfanatrofio delle Suore Getzemani di Niamey, capitale del Niger. Chi volesse sostenere la nostra causa, può effettuare donazioni di qualsiasi importo a: Fondazione Alessio Cavalera, IBAN IT08O 06175 27398 000000015380, causale “118 Africa Soccorso”. Sperando nel sostegno di tutti, ringraziamo di cuore EccoRecco per aver pubblicato questo articolo. Qui sopra, Alessio Cavalera e Valentina Fassone incontrano alcuni bimbi di Niamey. A destra, nella cartina, la posizione geografica del Niger. * Alessio Cavalera, fondatore del progetto 118 Africa Soccorso, è dottore in Scienze Infermieristiche presso il Dipartimento di Emergenza 118 Genova Soccorso. ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010 11 il filo A teatro, aspettando il Sociale IN COLLABORAZIONE CON IL TEATRO STABILE DI GENOVA 8L’associazione Amici del Teatro Sociale di Camogli, con il supporto del Comune di Recco e delle Associazioni L’Ardiciocca, Le arcate, Fidapa Golfo Paradiso e Pro Loco Recco organizza, con il Teatro Stabile di Genova, il progetto “Insieme a Teatro aspettando il Sociale”. La finalità è di avvicinare il pubblico alla visione di spettacoli teatrali, per preparare la riapertura del nostro teatro cittadino. Si tratta di proporre tre spettacoli a prezzo ridotto: “Il misantropo” di Molière, regia di Massimo Castri, con Massimo Popolizio; “Le bugie con le gambe lunghe” di Eduardo De Filippo, regista e interprete Luca De Filippo; “E pensare che c’era il pensiero” di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, regia di Emanuela Giordano, con Maddalena Crippa. Addetti del Teatro Stabile verranno a Recco a illustrare gli spettacoli, si organizzann i trasporti e, dopo ogni spettacolo, ci sarà la possibilità di conoscere gli attori in un breve incontro nei camerini. La presentazione dell’iniziativa è prevista giovedì 16 alle 17.00 nella Sala Consiliare a Recco. Di Vietro espone a Bogliasco LE OPERE INCENTRATE SU UNA PERSONALE “OPTICAL ART“ 8Si inaugura il 20 dicembre a Bogliasco, presso il Policentro Civico Comunale “Berto Ferrari” una personale di Giovanni Di Vietro (nella foto), artista residente a Bogliasco noto con lo pseudonimo G.D.V. Nato a Biccari, in provincia di Foggia, Di Vietro si trasferì diciottenne al nord con la famiglia, prima a Pieve Ligure e poi a Sessarego di Bogliasco, dove tuttora vive. Già giovanissimo manifestò una vena artistica che lo portò presto ad una produzione variegata utilizzando acrilico, olio, tecnica mista e arrivando anche al collage. Iniziatosi con la paesaggistica, l’abbandonò ben presto e la voglia di ricerca lo portò ad una tecnica personale che si può collocare nella optical art ma che lui ama chiamare “curvismi optical”. L’optical art, nata intorno agli anni Sessanta e sviluppatosi poi negli anni Settanta del Novecento, vuole provocare principalmente le illusioni ottiche, tipicamente di movimento, attraverso l’accostamento opportuno di particolari soggetti astratti o sfruttando il colore. È movimento ispirato all’astrattismo di Kandinsky e basato su ricerche scientifiche nel campo dell’ottica e della geometria. Da diversi anni Di Vietro ha al suo attivo numerose mostre, l’ultima delle quali nel 2008, presso la Sala IX Levante di Nervi. Dopo un paio di anni che lui chiama di riflessione, torna oggi ad esporre una serie di composizioni dove prevale il cerchio, realizzate anche con materiale di riciclo, dai CD ai vecchi vinilici, raffinandosi anche nella esecuzione, dove prevale il colore, e nelle tecniche, con il collage protagonista in molte opere. Mostra aperta fino a lunedì 27 con orario 16.00-19.00. PIER LUIGI GARDELLA 12 Croce Verde, avanti tutta IL PUNTO SULL’ATTIVITÀ DEL SODALIZIO 8L’attività della Pubblica Assistenza recchese è improntata alla prosecuzione delle attività tese alla formazione del personale, ai corsi d’istruzione, alla ricerca delle innovazioni tecniche per meglio sviluppare il sistema-assistenza e, nell’ambito amministrativo, ad un attento contenimento dei costi ed alla ricerca delle opportunità di incremento dei ricavi. Le attività della Croce Verde registrano: 650 trasporti di sangue e medicinali; 1144 ricoveri , dimissioni e visite varie; 1621 servizi di emodialisi; 1306 trasferimenti interospedalieri; 1570 urgenze; 3094 terapie varie; 400 servizi diversi; 572 servizi di guardia medica. I mezzi sono: 4 unità d’urgenza da rianimo classe A; 2 unità da trasporto classe B, di cui una equiparata A; 2 Fiat Doblò attrezzati con rampa mobile per trasporto disabili; 1 Fiat Qubo per il Soccorso Avanzato; 1 automedica “Golf 6” Renault Megane; 5 Fiat Punto per trasporti ordinari; 1 motocarro Ape per servizi interni. Nel 2009 sono stati 335.248 i chilometri percorsi, pari a circa 268 volte la distanza che corre tra Genova e la Sicilia; 10508 i servizi complessivi; 190 i Militi volontari; 11 i dipendenti di cui 2 amministrativi. Sono dati significativi che incidono nella programmazione futura delle attività e questo anche per essere in grado di poter rendere un servizio sempre rispondente alle crescenti richieste che debbono avvalersi non solo della professionalità del personale, ma anche della costante efficienza dei mezzi e di adeguate condizioni di lavoro che possano così, nell’insieme, operare anche da mezzo promozionale nei confronti della popolazione dando così l’opportunità di incrementare ulteriormente l’avvicinamento alla Pubblica Assistenza. Avvicinamento che è assai rilevante, registrando l’entrata in servizio di 29 nuovi militi nell’anno 2009, gran parte dei quali giovanissimi, e per i quali risulta assai apprezzato il percorso di introduzione con il colloquio alla presenza di un genitore affiancato dall’eventuale ausilio di una tutor per l’inserimento. Diversi giovani hanno sostenuto l’impegnativo corso di formazione del 118, che nel 2009, per la prima volta, si è tenuto nella nostra sede. Prosegue con regolarità la formazione interna, così come i servizi di auto medica e di Guardia Medica Pediatrica estiva. In varie sedute sono organizzati corsi aziendali sul soccorso per adempimenti previsti da Legge 626, così come i consueti incontri nelle scuole, mentre è confermato il positivo andamento del gruppo dei Donatori di Sangue che ha ribadito nel 2009 gli abituali livelli di raccolta, raggiungendo il totale di 664 unità. … per la gioia dei militi Michele e Sara (Foto P. Valente). DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO agenda MINI NOTIZIE 30 ANNI FA: DICEMBRE 1980 ANAGRAFE n Dall’Anagrafe del Comune ecco i dati relativi al mo- vimento demografico di ottobre. Dato iniziale al 30 settembre della popolazione: 4754 maschi, 5420 femmine, totale 10174 abitanti. Variazioni di ottobre: immigrazioni 16 maschi e 19 femmine; emigrazioni: 7 maschi e 9 femmine. Per una popolazione al 31 ottobre di 4761 maschi e 5428 femmine per un totale di 10189 residenti. UNA ALLEGRA RAVIOLATA n Venerdì 10 alle 20.00 la parrocchia di S. Rocco organizza una serata con focaccia col formaggio, ravioli “di Cesare”, asado al forno e dolce. Quota 20.00 euro. Prenotare allo 0185.723418. Il ricavato sarà devoluto alle opere parrocchiali. CROCE VERDE PRO GIGI GHIROTTI n La P.A. Croce Verde Recco aderisce all’iniziativa dell’Associazione Gigi Ghirotti per la raccolta dei medicinali inutilizzati e in prossima scadenza da destinare a malati oncologici seguiti dall’Associazione. Le confezioni debbono risultare integre, non utilizzate neppure parzialmente e, ovviamente, non scadute. Il ritiro viene effettuato presso la sede della Croce Verde Recco di Via Milite Ignoto e i farmaci dovranno essere accompagnati dalla fotocopia di un documento d’identità del donatore. Non vengono ritirati oppiacei. UNA RECCO DA… COLORARE n L’architetto Marcella Noli e i geo- logi Giorgio Grassano e Giorgio Rubiera stanno preparando uno studio su Recco e la sua storia vista da “tecnici”, ossia partendo dalla sua morfologia e tipologia desumibile dalla cartografica e dalla fotografia del territorio. Per una valida ricostruzione cromatica, che farebbe somigliare Recco ai nostri borghi liguri non distrutti, al fine di non inventare e di non ricordare solo una Recco in bianco e nero (d’altronde le foto a colori arrivano dopo) chiedono la collaborazione di chi ricorda come erano le belle case e le preziose facciate dipinte, desumibili dalle immagini ante guerra. PRESEPI DA TUTTO IL MONDO n Di tutte le forme, dimensioni e materiali, sono 2200 i presepi della raccolta di don Antonio Servetto, visitabili presso la chiesa parrocchiale di S. Rocco. Per la visita, telefonare al n. 0185.723418. NUOVO NEGOZIO DIGITALE n Maxinformatica è un centro di assi- stenza per computer Windows ed Apple, assistenza e riparazione per iphone, smartphone ed in genere tutti i cellulari. È punto vendita per periferiche e accessori e fornisce anche servizio di stampa digitale a colori e servizi di archiviazione elettronica dei documenti cartacei. Maxinformatica è in piazzale Olimpia 8, tel. 0185.1755945. UNA DELIZIA DI FOCACCIA n “Variante libidinosa della focaccia ligure”, così Kyle Phillips definisce su www.about.com la focaccia col formaggio di Recco: “An extraordinarily cheesy delight”. TEMPO LIBERO n “Eventinpullman” organizza sabato 4 e sabato 11 visita al Motorshow di Bologna; sabato 11 gita ai mercatini di Natale a Bolzano; sabato 18 giornata sulla neve a Prato Nevoso. Info: 333.7174114. ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010 I lavori sul lungomare, dove oggi sorge il cantiere del barcasilo (Foto Razeto). Completate il lungomare4I lavori sotto il convento dei Frati sono fermi, mentre da più parti si chiede di portare avanti il prolungamento della passeggiata. Antonio Ferro guiderà la Pro Loco4L’ex sindaco viene eletto alla presidenza dell’associazione turistica. Muore Ugo Pellegrini4Si spegne a 71 anni uno dei più noti profughi fiumani, conosciuto per le sue molte attività, anche benefiche. Niente nuoto a scuola4Naufraga l’iniziativa di portare in piscina i bimbi delle elementari, nonostante la disponibilità di Pro Recco e Amministrazione comunale. Nuovo segretario comunale4Il dott. Romeo Campomenosi lascia l’incarico in Comune; gli subentra Giuseppe Albanese. AMT aumenta il biglietto4La corsa Recco-Genova passa da 500 a 700 lire. I pendolari potranno risparmiare con l’acquisto di un carnet da 25 biglietti. Stop a Palazzo Massone4In consiglio comunale la minoranza invita l’Amministrazione ad attendere l’imminente Piano regolatore, prima di procedere a edificare nell’area ex Palazzo Massone. Arriva la Saub4La USL 17 Portofino realizzerà nei locali ex Inam gli uffici della Saub comprensoriale. Prevista una passerella di collegamento con l’ospedale. Croce Verde, sede ristrutturata4Il sodalizio inaugura i locali ampliati e il nuovo garage per le ambulanze. Via le barche dalla passeggiata!4Nuova ordinanza del sindaco Giorgio Pesce che obbliga i proprietari a rimuovere le imbarcazioni dal Lungomare Bettolo. Benzina più cara4Passa a 850 lire al litro. Previsti anche aumenti per gas e metano per autotrazione. I terremotati: «Restiamo qui»4Le popolazioni dell’Irpinia non vogliono sgombrare dalle loro case. Intanto il governo invita gli italiani a inviare solo roulotte e case prefabbricate. DOVE TROVARE “ECCORECCO” Il mensile viene distribuito nelle abitazioni e nei negozi di Recco. Chi non lo riceve può trovarne una copia presso: Alimentari Capurro a Mulinetti, Libreria Capurro in passo Assereto, Farmacia Savio e Ottica Ferrari in piazza Nicoloso, Pro Loco Recco e Biblioteca in via Ippolito d’Aste, Cartoleria Capurro in piazza Gastaldi, Centro TIM in via Fiume, Bisso casalinghi in via Roma e via Ponte di Vexina. ARRETRATI Gli arretrati (il numero 04 è esaurito) possono essere richiesti gratuitamente alla Libreria Capurro, alla Pro Loco o direttamente alla redazione (tel. 0185.723961). 13 agenda APPUNTAMENTI A RECCO DICEMBRE Da sabato 4 a domenica 12 • Mostra Collettiva dei pittori recchesi. Sala Polivalente, inaugurazione sabato 4 ore 17.30; visitabile con orario 10.00-12.00 e 15.30-18.30. Organizza Città di Recco, assessorato alla Cultura. Sabato 4 • Lettura animata del libro per bambini “All’arrembaggio” di Tiziana Schenone, Alice Banfi e Alberto Perini. Piaza Nicoloso ore 15.30. Organizza Città di Recco, assessorato alla Pubblica Istruzione. Domenica 5 • La Compagnia Teatro Scalzo di Genova presenta Teatro itinerante per bambini. Inizio ore 15.30. Organizza Città di Recco, assessorato al Turismo. Domenica 5 • Festival Recco in Musica 2010. Oratorio di San Martino ore 17.00. Frank Bridge Trio: musiche di Mozart, Beethoven, Chopin, PIazzolla, Gershwin. Organizza Gruppo Promozione Musicale. Martedì 7 • XII Festival Organistico Internazionale “Armonie sacre percorrendo Terre di Liguria”. Chiesa Parrocchiale S. Giovanni Battista ore 16.00, ingresso libero. Sophie-Vèronique Cauchefer-Choplin all’organo. Organizza associazione “RapalloMusica”. Da giovedì 9 al 23 gennaio • Luna Park per i più piccoli. Lungomare Bettolo. Domenica 12 • La Compagnia Teatro Scalzo di Genova presenta Teatro itinerante per bambini. Inizio ore 15.30. Organizza Città di Recco, assessorato al Turismo. Domenica 12 • Nell’ambito del gemellaggio con Ponte di Legno: Piazza Nicoloso ore 8.30: 11a “Marcia del Confoego” e 2° Trofeo podistico “Sergio Ferrari”. Nuovo percorso attraverso Carbonara e Cotulo. Iscrizione 5.00 €: ricavato devoluto alla Gaslini Band Band. Premiazione ore 11.00. Ore 10.00 in Sala Consiliare: “Un percorso sospeso nel vuoto il sentiero dei fiori e le nuove passerelle del gendarme”; proiezione di filmati e fotografie a cura della associazione Amici Capanna Lagoscuro. I NOSTRI SERVIZI Dalle 16.00, in piazza Nicoloso: accensione dell’albero natalizio donato dal Comune di Pontedilegno e sfilata della Filarmonica Rossini di Recco, alla presenza della Comunità dalignese e la cittadinanza di Recco. Tradizionale manifestazione del “Confoego”, distribuzione in piazza di prodotti tipici della gastronomia recchese e dalignese. ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ FARMACIE DI TURNO Turni festivi a dicembre: domenica 5 Berni (appoggio al mattino Savio); mercoledì 8 Berni (appoggio al mattino Falqui); domenica 12 Falqui; domenica 19 Savio; sabato 25 Berni (appoggio al mattino Savio); domenica 26 Berni (appoggio al mattino Falqui); sabato 1° gennaio Falqui; domenica 2 Falqui. Domenica 12 • Festival Recco in Musica 2010. Oratorio di San Martino ore 17.00. Franco Trabucco al pianoforte: Omaggio a Tchaikovsky. Organizza Gruppo Promozione Musicale. Martedì 14 • Spettacolo di teatro e animazione per i bambini a cura dell’Associazione Porto dei Piccoli. Sala Polivalente ore 17.00. Organizza Città di Recco, assessorato alla Pubblica Istruzione. Da sabato 18 a domenica 26 • Mostra di presepi dal mondo missionario. Sala Polivalente. Organizza Città di Recco, assessorato alla Cultura. Da venerdì 17 a domenica 19 • Mostra dei lavori del Centro Anziani. Inaugurazione venerdì ore 15.00. Orario di apertura: 9.30-12.00 e 15.00-18.00. Domenica 19 • La Compagnia Teatro Scalzo di Genova presenta Teatro itinerante per bambini: la slitta di Babbo Natale. Inizio ore 15.30. Organizza Città di Recco, assessorato al Turismo. MERCATINI DI NATALE Sabato 4 • Recco, passo Assereto. Organizza chiesa di S. Francesco. Domenica 5 • Avegno, piazza Calì. Dalle 14.30 laboratori per bambini; stand gastronomico con focaccette e frittelle; animazione e musiche natalizie. Organizza Pro Loco Avegno. Mercoledì 8 • Recco, piazzale chiesa di S. Francesco. Organizza chiesa di S. Francesco. Domenica 12 • San Rocco. Salone parrocchiale, tutto il giorno. Domenica 12 • Mercatini di Natale a Torino. Gita in pullman, organizza Pro Loco Avegno. Quota di partecipazione 18,00 €, soci 15,00 €. Viaggio Velabus. Info: Paola 0185.79207. Sportello IAT: Informazione Accoglienza promozione Turistica Fax e fotocopie Divulgazione di materiale informativo Vendita biglietti urbani AMT Genova Vendita abbonamenti e biglietti APT Vendita abbonamenti e biglietti ferroviari (fino a 250 km) Vendita biglietti “Autostradale” linea Sestri Levante - Milano Vendita schede Telecom e ricaricabili per cellulari Vendita tessere autostradali Viacard Prenotazione e vendita biglietti dei teatri di Genova Vendita biglietti principali concerti Affissione e pubblicità per i Comuni di Recco e Avegno Sportello Touring Club Italiano TNT Point Via Ippolito d’Aste 2a - Recco - Tel. 0185.722440 - [email protected] - www.prolocorecco.it 14 DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO agenda & SALUTE BENESSERE Tempo di Natale • Tempo di Natale, tempo di regali da fare… Niente di meglio che fare una visita in farmacia per trovare, accanto ai tradizionali prodotti per la cura e l’igiene della persona, idee per un regalo utile e gradito. Oltre alla tradizionale scelta delle linee cosmetiche più affermate, linee uomo che propongono ottimi trattamenti per le giornaliere esigenze di rasatura e cura della pelle, in libreria A CURA DI FLAVIA CAVALLI ✤ L’EQUIPAGGIO INVISIBILE ROBERT CLARK E LA NASCITA DELLA VELA MODERNA Negli anni Trenta, in Inghilterra, armatori e appassionati di vela cominciarono a progettare barche capaci di compiere traversate transoceaniche, fino ad allora ad appannaggio esclusivo di navi e transatlantici. Dalle regate inshore, sottocosta, si passò quindi alle offshore, grazie a modelli di barche progettate con estro e sapienza da alcuni yacht designer: questo libro di Andrea Cappai narra le vicende di Robert Clark, assicuratore reinventatosi progettista, il quale contribuì allo sviluppo della vela moderna con modelli eleganti e veloci, ponendo le basi per trasformare l’elitario mondo della vela in un fenomeno più popolare. Notevoli le immagini e la sezione dedicata ai disegni originali. Nutrimenti Editore, 133 pp. € 16,00 ✤ GLI ANNI DI GENOVA Questo volume è il frutto di un ciclo di lezioni sulla storia della città di Genova, tenutosi a Palazzo Ducale tra novembre 2009 e dicembre 2010: nove storici hanno approfondito episodi importanti per la Suberba, dalla prima crociata nel 1097 alla fondazione del Banco di San Giorgio (1407), passando per la sfida lanciata dai coraggiosi genovesi al re francese Luigi XIV nel 1684. La narrazione si ferma, infine, al dibattito sull’interventismo nel 1915. Le vicende narrate sono godibili come un romanzo e illuminano il lettore su come il passato, anche piuttosto remoto, abbia plasmato il presente. Laterza Editore, 269 pp. € 16,00 ✤ LA CUCINA DEI TABARCHINI STORIE DI CIBO MEDITERRANEO FRA GENOVA, L’AFRICA E LA SARDEGNA Il cibo come elemento culturale e testimone della storia, rappresentazione dei cambiamenti di un popolo e della sua terra: in questo libro, Sergio Rossi racconta la storia e la cucina delle “roccaforti” genovesi in Sardegna, ovvero Carloforte e Calasetta, e della locale cultura tabarchina, discendente dai liguri che approdarono sull’isola tunisina di Tabarca nel XVI secolo. Nel volume si esplorano tutte le reminiscenze della cucina genovese, ancora fortemente radicate tra i tabarchini, senza però dimenticare che si tratta di una comunità a sé stante, che, a contatto con la cultura sarda, ha sviluppato tratti propri davvero interessanti. Golosa la parte finale, nella quale sono illustrate diverse ricette. Sagep Editore, 255 pp. € 22,00 si possono trovare strumenti diagnostici per uso domestico come misuratori di pressione e glicemia, nuovissimi dispositivi per una igiene dentale completa, elettromedicali per terapie aerosol. Il tutto accompagnato dal consiglio di persone esperte e con la possibilità di usufruire di prezzi vantaggiosi. ✤ GLI STEMMI DEI COMUNI DELLA LIGURIA RACCONTANO STORIE, FOLKORE E BELLEZZE NATURALI Quest’originale volume a cura Pietro Tarallo presenta la Liguria attraverso gli stemmi di tutti i suoi comuni, ben 235: questi simboli raffigurano elementi fondanti del territorio come l’ulivo, la montagna, i fiumi, ma anche castelli e bastimenti, a memoria della storia della regione e delle diverse realtà che la costituiscono. Per ogni comune vengono riportate anche informazioni utili e brevi descrizioni dell’ambiente e delle peculiarità del centro abitato. Erga Edizioni, 359 pp. € 24,00 in collaborazione con ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010 PIAZZA GASTALDI, 1 • RECCO TEL. 0185/76870 FAX. 0185/730719 CARTOLERIA • LIBRERIA GIOCATTOLI • VIDEOGIOCHI PASSO ASSERETO, 5 • RECCO TEL 0185/722121 FAX. 0185/738972 LIBRERIA VARIA SAGGISTICA • ROMANZI PIAZZA S. GIOVANNI BONO, 22 • RECCO TEL. 0185/722455 FAX. 0185/722455 CARTOLERIA ARTICOLI DA REGALO E DA UFFICIO VIA DELLA REPUBBLICA, 16 • CAMOGLI TEL. 0185/777949 FAX. 0185/776571 CARTOLERIA • LIBRERIA GIOCATTOLI • VIDEOGIOCHI 15