EccoRecco 18

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EccoRecco 18
18
DICEMBRE
2010
DISTRIBUZIONE
GRATUITA
5000 COPIE
ECCORECCO
MENSILE DI CULTURA E TEMPO LIBERO NEL GOLFO PARADISO
DIRETTORE RESPONSABILE GIUSEPPE ROSASCO • REDAZIONE STUDIO HELIX VIA DELL’ARTIGIANATO 1 - 16036 RECCO (GE) - TEL E FAX 0185.723961
STAMPA MECA RECCO (GE) • REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI GENOVA N. 69 DEL 21.11.1990 • [email protected] • WWW.ECCORECCO.INFO
IN QUESTO NUMERO
4Una ricostruzione
FOTO ANDREA REVELLO
dalla realizzazione controversa
di Silvia Barisione
4GPM: 900 eventi di qualità
di Consuelo Pallavicini
4Ospedale, si apre uno spiraglio
di Dario Capurro
4Tutti in pista al P4
di Emanuele Cassani
4Quella fatica rispettosa degli ulivi
di Bianca Rosa Gozzi
4Pro Recco Tennis
di Andrea Revello
4Salviamo le fonti documentali
di Alberto Schiappacasse
4È nato 118 Africa Soccorso
di Alessio Cavalera
ALL’INTERNO 8 PAGINE DI NOTIZIE
DALLA PRO RECCO JUDO
REDOCASA
REDOCASA 2 - CENTRO
QUALITÀ NEGLI ELETTRODOMESTICI
TELEFONIA E ACCESSORI
Via Vittorio Veneto 11
Via Fiume 9 - Recco
augurano
Buon Natale e un sereno 2011
appunti
1a
UN CONCORSO DEDICATO A MARIO MALATESTA
Il PARCO
in fotografia
3a
[ER]8“Il Parco di Portofino: Flora, Fauna, Paesaggi”
è il nome del concorso fotografico organizzato dall’ente nel 75° della sua fondazione, con la collaborazione del LABTER Parco di Portofino e della FIAF
(Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e in
particolare con i circoli Photo Club Immagine - Avis
di Santa Margherita Ligure e Gruppo Fotografico
DFL di Chiavari, il Concorso fotografico digitale “Il Parco di Portofino: flora, fauna, paesaggi”. Il Concorso è dedicato a Mario Malatesta (1944-2008), che fin da giovane si è occupato di fotografia ed è stato responsabile per la Liguria per l’Assistenza Tecnica della Società
Kodak Company sino al 2000. La sua passione per l’immagine, gli ha
permesso di realizzare anche alcuni corti e lungometraggi girati principalmente nella città di Camogli dove risiedeva. Ha tenuto diversi corsi
di formazione per fotografi e realizzato numerose mostre in ambito locale. Dal 2003 ha collaborato, in qualità di fotografo e grafico, per l’Ente Parco di Portofino creando un archivio fotografico di oltre 5.000 immagini. Esperto di progettazione e realizzazione di Siti Web, ha contribuito a realizzare l’attuale spazio internet del Parco.
Hanno partecipato al concorso 78 autori, per un totale di 335 fotografie. La giuria era composta da Arnaldo Bottoni, reporter freelance, Giuseppe Pedemonte, docente DAC FIAF, Carlo Pinasco, fotografo naturalista, Fabio Piumetti, reporter del “Secolo XIX”, e Roberto Pronzato,
BFI, Ente Parco di Portofino. Sono state scelte le 3 foto vincitrici e 5 sono state “segnalate”. La classifica è su www.parcoportofino.it
La premiazione delle foto vincitrici e delle segnalate si terrà sabato 4
alle 11.00 presso l’Hotel Best Western Laurin a Santa Margherita. Le foto resteranno in mostra nell’albergo fino a domenica 12.
2a
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DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO
intervento
DOPO LA MOSTRA TENUTASI SUL PIANO REDATTO DALL’ARCHITETTO CLAUDIO ANDREANI
Una ricostruzione
dalla realizzazione controversa
SILVIA BARISIONE8In occasione della mostra Silvia Barisione
Recco. Il Piano della ricostruzione secondo il è uno dei curatori
progetto dell’architetto Claudio Andreani, della Wolfsonianatenutasi lo scorso novembre nella sala poli- Fondazione regionale
valente “Franco Lavoratori” di Recco, a cu- per la Cultura
e lo Spettacolo di
ra dell’Associazione Culturale “Le arcate” Genova e si occupa
con il patrocinio della Regione Liguria e del principalmente
Comune di Recco, è stato organizzato, nella di storia delle arti
sala conferenze di villa Dufour a Mulinetti, decorative
un incontro sul tema Claudio Andreani ar- e dell’architettura
chitetto con interventi di Giorgio Puppo, del Novecento
presidente dell’associazione, che ha esposto in Italia.
le vicende del piano di ricostruzione di Recco, di Gianni Franzone della Wolfsoniana - Fondazione regionale per la Cultura e lo
Spettacolo, che ha illustrato l’episodio della costruzione della
chiesa parrocchiale, e della scrivente, che ha trattato la figura dell’architetto.
Negli archivi comunali di Recco è attestato che il piano di ricostruzione venne affidato con delibera del 1 luglio 1945 dall’allora sindaco Gian Enrico Massone all’architetto Claudio Andreani
(Carrara 1914 - Bogliasco 1945), che, laureatosi in architettura a
Roma nel 1937, aveva collaborato con lo studio Piacentini dal
1939 al 1943 ed era assistente di Arnaldo Foschini nel corso di
Composizione architettonica all’Università di Roma. La sua attività nel campo urbanistico era iniziata con il progetto di sistemazione della zona del Gianicolo, il piano regolatore della località
Pietralata e la lottizzazione dell’area di villa dei Gordiani a Roma.
Per il piano di Recco si avvalse della collaborazione di Eugenio
Montuori, già vincitore nel 1933 con Piccinato, Cancellotti e Scalpelli del primo premio nel concorso nazionale per il P.R.G. di Sabaudia, e di Leonardo Bucci.
Premiato nel 1947 con medaglia d’oro all’Exposition internationale de l’urbanisme et de l’habitation del Grand Palais a Parigi, il
piano è parzialmente documentato presso lo CSAC (Centro Studi e
IL QUADRO Romolo Pergola, “Mareggiata tra Recco e Camogli”,
1930 ca., olio su tavola, cm 60x81 (coll. privata).
Dal catalogo “Urla e biancheggia il mar”,
San Fruttuoso di Camogli, 2008.
ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010
Archivio della Comunicazione) di Parma, che conserva l’archivio dell’architetto. Da tale fondo si deduce che il
piano ha subito diverse modifiche e
molti degli edifici di Andreani non sono stati realizzati: il cinema-teatro, ad
esempio, e la chiesa, che venne invece
edificata su progetto degli architetti romani Umberto Travaglio e Attilia Vaglieri Travaglio – una tra le prime professioniste attive in Italia negli anni
Venti e Trenta – i quali concepirono
un’architettura, le cui linee rimandano alle chiese dei villaggi coloniali costruiti in Libia su iniziativa di Italo Balbo nel corso degli
anni Trenta.
La chiesa, consacrata nel 1951, venne ultimata prima di ogni altro edificio pubblico, precedendo pure il Palazzo del Comune, che
venne realizzato in seguito secondo il progetto di Andreani del
1950. Presso lo CSAC è conservata anche la variante del 1948, che
presenta un volume più essenziale di impronta ancora razionalista,
riconoscibile nelle coeve versioni acquerellate custodite presso The
Wolfsonian-FIU di Miami Beach, acquistate negli anni Ottanta dal
collezionista americano Micky Wolfson direttamente dall’architetto.
Ancora allo CSAC si trovano i rilievi, eseguiti da Andreani nel
1950, di Palazzo Massone fortemente danneggiato durante la guerra. La segnalazione del Soprintendente ai Monumenti della Liguria, l’architetto Carlo Ceschi, che, in una lettera del 12 novembre
1947 all’ingegnere capo del Genio Civile e al sindaco di Recco, denunciava “…la volontà della popolazione e dell’Amministrazione
di demolire il Palazzo in oggetto rinunciando ad un edificio di notevole interesse storico artistico…” sembrò per alcuni anni scongiurare la minaccia di abbattimento. Purtroppo la delibera del consiglio comunale del 29 marzo 1954, che si impegnava alla conservazione e al restauro del palazzo, venne smentita due anni dopo e,
con la scusa della mancanza di fondi, si procedette alla demolizione dell’immobile.
D’altronde la realizzazione del piano di ricostruzione fu molta
controversa. In corso di attuazione vennero deliberate diverse varianti: in una seduta del consiglio comunale del 7 luglio 1946 veniva rilevato che il progettista, pur seguendo le norme dettate dal
Ministero, aveva limitato l’altezza delle case a tre o quattro piani.
Il piano venne quindi approvato con l’elevazione degli edifici di un
piano per sfruttare pienamente il costo dell’area. Ulteriori sanatorie vennero attuate quando la rielaborazione del piano venne affidata nel 1950 a Giuseppe Ginatta, allora presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova. Il suo piano si rivelò assai più permissivo,
con un generale innalzamento degli indici di fabbricabilità e lo
svincolo di diverse aree.
Nel frattempo Andreani seguiva a Genova la realizzazione della cosiddetta piazza Stellare a Genova, l’attuale piazza Leonardo
da Vinci, di cui aveva redatto il progetto tra il 1942 e il 1947. Nella sua lunga carriera si segnalano a Genova il Palazzo Ansaldo (ora
Agenzia delle entrate) in piazza Carignano, pubblicato nel 1952
sulla rivista “Architetti”, e la sua partecipazione, con l’ideazione
dell’Edificio C, al progetto per il quartiere INA Casa di Forte Quezzi, coordinato da Luigi Carlo Daneri.
3
musica
L’ASSOCIAZIONE PORTA AVANTI DA 28 ANNI UN IMPEGNATIVO PROGRAMMA CULTURALE
Gruppo Promozione Musicale
900 eventi di qualità
CONSUELO PALLAVICINI8Tra le “real-
tà” locali che si occupano di musica, senza dubbio il Gruppo Promozione Musicale “Golfo Paradiso” è una delle più importanti e
valide. Costituitosi il 20 giugno
del 1983, con il fine di promuovere una diffusa e qualificata
fruizione della cultura musicale
classica (“pura”, ma anche contaminata con altri generi) soprattutto nel nostro comprensorio, ha sempre tenuto come caposaldo della sua attività proporre eventi musicali di alto livello, presentando artisti di fama internazionale, ma anche giovani promettenti. E
farlo col fine di valorizzare, nella scelta delle sedi dei concerti, il patrimonio paesaggistico, storico ed artistico del territorio.
Ben 900 sono le manifestazioni organizzate sino ad ora (concerti, conferenze, seminari, lezioni-concerto per le scuole, saggi, concorsi), che hanno presentato un notevolissimo numero di artisti. Il tutto grazie
all’impegno del Maestro Luciano Lanfranchi, direttore artistico, docente di conservatorio ed affermato pianista, coadiuvato dalla moglie Rosmina, fino al 2003 anima del
Gruppo Promozione Musicale; oltre a lui, la
presidente Laura Peccerini, Silvia Bonuccelli, figura indispensabile dell’organizzazione, e i membri del consiglio direttivo: tutti
coinvolti in forma di volontariato gratuito.
Grazie al valente lavoro, al sostegno dei
soci e alla fiducia ben meritata da parte dei
Comuni del Golfo Paradiso, che contribuiscono economicamente alla realizzazione
delle stagioni musicali, in primis il Comune
di Camogli, il Gruppo Promozione Musicale, negli ultimi anni, ha ampliato ulteriormente la sua attività giungendo ad organizzare concerti durante tutto l’anno: il “Fe-
4
Da sinistra, Hongbo Quan,
Teofil Milenkovic, il Frank Bridge Trio.
stival Camogli in Musica” Inverno, il Festival “Classica in Paradiso”, che coinvolge i
sette Comuni del territorio, “Pieve Classica”, il Festival “Camogli in Musica” Estate,
il Festival “Recco in Musica”, senza dimenticare il Concorso Internazionale di Chitarra “Ruggero Chiesa - Città di Camogli” curato per conto del Comune ogni due anni.
Proprio lo scorso settembre si è svolta la
quinta edizione, che ha visto in finale cinque chitarristi provenienti da differenti nazionalità, giudicati da una giuria internazionale che ha apprezzato l’alto livello tecnico dei concorrenti. Ed è da ricordare anche l’organizzazione di una stagione a Genova, nella Chiesa di Santa Maria del Prato,
a favore dell’Ospedale Gaslini e l’“Omaggio
a Louis Braille”, nel 200° anniversario della nascita, svoltosi al Conservatorio “Niccolò Paganini”. Tra le attività collaterali del
GPM vi è quella di realizzare i cd dei concerti, registrandoli dal vivo, e, grazie alla
collaborazione con alcuni ristoranti, offrire
la possibilità a chi si reca agli eventi musicali di cenare, a prezzo promozionale, con
musicisti ed organizzatori creando così
un’occasione di incontro sociale ed umano.
Altra peculiarità del GPM è quella di favorire i giovani offrendo loro l’ingresso gratuito
(fino a 14 anni) ed una riduzione (dai 14 ai
26 anni) sul costo del biglietto.
Ecco i due appuntamenti di dicembre del
Festival “Recco in Musica”, presso l’Oratorio di San Martino; ingresso 8.00 euro: – Domenica 5 ore 17.00 “Frank Bridge Trio”: Roberto Mazzola (violino), Giulio Glavina (violoncello), Mariangela Marcone (pianoforte).
Musiche di Mozart, Beethoven, Piazzolla,
Gershwin. – Domenica 12 ore 17.00 Franco
Trabucco (pianoforte). “Omaggio a Tchaikovsky” in occasione dell’uscita dell’Integrale pianistica incisa dal Maestro Trabucco
per Dynamic (cofanetto di 7 cd). Per l’occasione un numero limitato di cofanetti dell’Integrale pianistica di Tchaikovsky sarà offerto dal GPM a metà del prezzo di listino.
Infine, lunedì 27 “Concerto di fine anno”, presso il Kursaal del Kulm di Portofino
Vetta, con l’Orchestra Sinfonica “Mihail Jora” di Bacau (56 elementi), diretta da Francesco Attardi.
Per informazioni: GPM, Via E. Figari, 79
Camogli. Tel. 0185.771159, 0185.770703;
www.gpmusica.info.
DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO
attualità
GRAZIE ALLA MOBILITAZIONE DEL COMUNE DI RECCO E DI TUTTO IL GOLFO PARADISO
OSPEDALE SANT’ANTONIO
si apre uno spiraglio
Riceviamo e pubblichiamo
questo intervento del sindaco di Recco,
Dario Capurro.
8 Risale al 18 novembre scorso il primo incontro tra la Regione Liguria, la direzione generale della Asl 3 e l’amministrazione comunale di Recco per esaminare le ricadute dei
previsti “tagli” dei servizi sanitari a Recco e
nel Golfo Paradiso e per discutere sulle possibili soluzioni alternative.
Un fatto assolutamente nuovo e ovviamente positivo, per capire il quale vale la pena
soffermarci un poco sulla storia di quest’ultimo decennio dell’ospedale Sant’Antonio di
Recco.
Nel quadriennio 2000-2004 l’ospedale fu
interessato da un importante intervento di ristrutturazione e riqualificazione. Da un’iniziale esigenza di ammodernamento tecnologico (rifacimento della centrale termica,
nuova centrale dei gas medicali, realizzazione
di due sale operatorie con la costruzione del
corpo centrale) in corso d’opera si concretizzò un intervento più completo, con il rifacimento del tetto, la sostituzione completa degli infissi e degli arredi delle stanze di
degenza, per un costo complessivo di 8 milioni di euro. A questo vanno aggiunti i 2 milioni di euro spesi per l’acquisto della palazzina ex-Sideco destinata ad ospitare la casa
della salute e il centro ambulatoriale e diagnostico di tutto il levante genovese. L’operazione consentì inoltre la dismissione della fatiscente palazzina di via Pisa e la sua riconversione in uffici per la direzione del Sant’Antonio.
Furono assegnati i nuovi primari che insieme ai colleghi già presenti completarono
l’offerta sanitaria del Sant’Antonio anche dal
punto di vista delle prestazioni professionali.
L’impegno profuso dalla Regione Liguria
e dalla direzione generale della Asl 3, allora
diretta dal “recchese” di adozione Luciano
Grasso, consentirono al Golfo Paradiso ed al
Levante Genovese di avere un ottimo piccolo ospedale.
Dopo la chiusura degli ospedali di Camogli
e di Nervi, finalmente si cambiava rotta e si
consentiva ad un territorio densamente popolato quale il nostro di avere una buona sanità pubblica, per qualità e quantità dei servizi erogati, anche in grado di alleggerire gli
intasatissimi ospedali genovesi, specie il S.
Martino.
Grazie allo spirito di sacrificio di tutti, personale medico e paramedico, degenti, volontari e pubbliche assistenze, si poterono superare quattro anni di cantiere in mezzo alle
corsie. Finalmente, il nuovo ospedale fu
inaugurato nell’ottobre del 2004.
Nel 2006, poco meno di due anni dopo
l’avvenuta inaugurazione, la Regione Liguria
decideva, a sorpresa, la chiusura dell’ospedale, sostanzialmente per tre motivi: a) una
legge dello Stato che individua in 120 posti
letto lo standard minimo per una struttura
ospedaliera; b) il costruendo ospedale di Rapallo; c) sopraggiunte difficoltà del bilancio
regionale.
ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010
La questione dei posti letto, assolutamente
vera in via di principio in quanto l’ospedale
di Recco ne aveva e ne ha poco meno di 70,
poteva anche essere risolta valutando quale
unico stabilimento ospedaliero l’insieme di
tutti gli ospedali della Asl 3, per un numero
di posti letto complessivo ben superiore ai 120
posti per unità richiesti.
L’ospedale di Rapallo nato come polo oncologico da far gestire a fondazioni private sul
modello lombardo, fu solo successivamente
ripensato come ospedale, ma a servizio del
Tigullio e della Asl 4, da sempre sotto gli standard di posti letto per abitante e quindi con
un fabbisogno ospedaliero da soddisfare.
I risparmi, infine, si fanno chiudendo ciò
che non funziona o che costa troppo. Conti
alla mano, l’ospedale di Recco aveva e ha una
elevata produttività e costi in ordine.
Nel 2008 l’opera di mediazione dell’amministrazione comunale di Recco e la mobilitazione sia istituzionale che popolare del
Golfo Paradiso consentivano almeno per un
po’ di allontanare l’annunciata chiusura.
L’ospedale si sarebbe trasformato insieme a
Rapallo in un polo ortopedico elettivo con posti letto di riabilitazione mantenendo 15-20
posti letto di medicina per acuti di bassa complessità. Avrebbe però perduto chirurgia, in
quanto priva di rianimazione, ed il primo intervento. Nel bene come nel male, con questa soluzione l’ospedale di Recco legava
continua a pag. 6
5
attualità
Una storia che si perde nel Medioevo
Giacomo Olcese, nella sua Storia di Recco, pubblicata nel 1896, scrive: “Al tempo
degli Ospedalieri gli ospedali ascendevano a 19 mila in tutta la Cristianità. Di
questi Recco ne ebbe uno […] isolato in
mezzo agli orti, ma per continue e successive costruzioni riuscì orami in mezzo
all’abitato.”
Più avanti si legge: “Possiamo dunque
conchiudere che la sua costruzione conta
otto secoli circa. […] Infatti fin dal 1183,
per atto del Notaro Lanfranco, Obertus
episcopus de Reco legat denarios XII hospitali de Reco. Successivi documenti testimoniano l’esistenza e l’attività dell’ospedale “Sancti Io. Baptistae”.
Ancora l’Olcese nel suo libro: “Nel 1699 si
hanno documenti nei quali l’ospedale
chiamasi promiscuamente di S. Giovanni
e di S. Antonio; ma attualmente va esclusivamente sotto il nome di S. Antonio Abbate.”
Dunque una storia, quella dell’ospedale
recchese, che ha radici antichissime. A
inizio del secolo scorso l’edificio, posto in
centro, venne demolito e ne venne costruito uno nuovo più a nord, di fronte al
santuario di N.S. del Suffragio. Il nuovo
ospedale, danneggiato durante l’ultima
guerra, fu restaurato con grande partecipazione popolare.
Nel 1980 viene inaugurato il nuovo padiglione del Sant’Antonio, che di fatto raddoppia i volumi dell’ospedale. Il resto è
storia recente.
Dall’alto: si demolisce il vecchio ospedale in centro.
La costruzione del nuovo, nell’area dove si trova tutt’oggi.
I danni causati dai bombardamenti. (Foto Archivio Ferrari)
da pag. 5 ancor di più le sue sorti all’aper-
tura dell’ospedale di Rapallo.
Recentemente, a giugno 2010, la Regione Liguria ritornava sulle sue decisioni e comunicava di volere dismettere le funzioni
ospedaliere del Sant’Antonio, mantenendo
la sola funzione riabilitativa con l’aggiunta di una non meglio specificata piastra ambulatoriale. La delibera regionale n.19 del
4 agosto 2010 sanciva questa impostazione.
A questa decisione si opponeva con tutte le forze l’amministrazione comunale di
Recco trovando pieno sostegno dai consigli
comunali e dai sindaci di Avegno, Bogliasco, Camogli, Pieve Ligure, Sori e Uscio.
Il Golfo Paradiso, con azione unitaria, in
buona sostanza chiedeva i servizi sanitari
indispensabili per una popolazione di
35.000 abitanti, largamente anziana e con
difficoltà di spostamento specie per chi abita nelle frazioni e nell’entroterra.
In particolare chiedeva il mantenimento delle funzioni ospedaliere con particolare
riguardo al primo intervento, a 15-20 posti
letto di medicina per acuti di bassa complessità, ad una piastra ambulatoriale la più
completa possibile. Richieste a cui la Regione Liguria rispondeva sempre con silenzi
e rifiuti.
L’unanime volontà delle amministrazioni
comunali del Golfo Paradiso, la vasta mobilitazione popolare, la validità delle argomentazioni e delle proposte alternative,
dava nerbo e sostanza alla manifestazione
di sabato 13 novembre, svoltasi sul piazzale
dell’ospedale Sant’Antonio, in cui il consiglio comunale di Recco si allargava alla
partecipazione di tutti i consigli comunali
dei comuni del Golfo Paradiso, ai sindacati dei lavoratori dell’ospedale, all’Avo, alla
Croce Verde, ai medici di base e a tutte le
associazioni di volontariato del territorio.
Questo fatto riusciva finalmente a far riaprire il dialogo con la Regione Liguria. E nel
già ricordato incontro del 18 novembre si
sono ottenuti importanti risultati quali:
• un reparto riabilitativo per ortopedia,
post ictus, ecc.;
• 10-12 posti letto gestiti dai medici di famiglia con la formula del Country Hospital;
• la Casa della Salute con una piastra ambulatoriale e diagnostica la più completa
possibile, compresa la risonanza magnetica;
• l’auto medica 24 ore su 24.
Si otteneva anche il mantenimento, almeno per tutto l’inverno (poi si vedrà), del
reparto di medicina e la dismissione dei reparti contestualizzata con l’avvio delle
nuove attività. A conti fatti, considerando
quanto era stato previsto inizialmente, un
risultato soddisfacente, anche se, occorre
dirlo, ancora lontano dalle aspettative.
DARIO CAPURRO
6
DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO
amarcord
LO STORICO LOCALE SPOPOLÒ NEGLI ANNI SETTANTA E OTTANTA
Tutti in pista al
P4
EMANUELE CASSANI8«Zucchero era chitarri-
sta dei “Sugar&Candies”, un piccolo complesso che suonò genere melodico al P4 per
circa dieci anni. Fu dopo l’esperienza a Castrocaro e il suo primo Sanremo che tornò
nel locale come solista. E con “Donne” iniziò la sua scalata tra i big della canzone italiana…»
Esordisce così Gian Sanguineti, esperto
del mondo dello spettacolo e della carta
stampata, uno degli imprenditori che gestì
il “Dancing P4” di Avegno, portando sul
palco del mitico locale alcune delle “vedette” – come si diceva allora – più in voga di
quell’epoca.
«Negli anni Settanta gestivo il Lido di
Chiavari e l’amico Renato Montereggio, oggi patron del ristorante “Il Timone” di Lavagna, aveva una discoteca. Il nostro sogno
era un grande locale, come se ne trovavano
in Versilia.»
Così Sanguineti si mise alla ricerca e un
bel giorno capitò sul piazzale oggi del supermercato Ekom. Il capannone allora ospitava un ristorante e un bocciodromo, attività che stavano entrambe attraversando un
momento di stanca. «Andai a parlare con
Leo Capurro, il proprietario; gli sottoposi la
nostra idea e trovammo un accordo.»
Fu necessario ristrutturare completamente l’interno, perché potesse ospitare un
locale da ballo. «Lavorammo sodo e a fine
ottobre del 1975 ricordo che facemmo una
doppia inaugurazione: il 30 per le Autorità
e il 31 per il pubblico.»
Il nome fu ereditato dall’attività che Sanguineti e Montereggio gestivano con un terzo socio: così dallo “Studio P4“ (Pretto Promozione Pianificazione Pubblicitaria) nacque il “Dancing P4”, che diventerà un locale famosissimo.
«Gli inizi furono davvero duri: partivamo con un debito di oltre 300 milioni di li-
Domenico Modugno si eibisce davanti al giovane pubblico del P4.
re, spesi per i lavori di ristrutturazione e
l’allestimento del locale. Non solo: le prime
settimane fu il deserto e noi avevamo già
firmato diversi contratti con gli artisti.
Quando i due amici stavano per gettare
la spugna, ecco che improvvisamente il locale cominciò a “girare”. Ogni fine settimana era un pienone. La politica dei grandi
nomi cominciava a dare i suoi frutti.
Sul palco del P4 si esibirono dapprima
“vedette” come Bruno Martino e Luciano
Fineschi. Poi Sanguineti e Montereggio riuscirono a portare ad Avegno artisti del calibro di Domenico Modugno, Mia Martini,
Orietta Berti, negli anni d’oro della loro carriera. E al venerdì sera i clienti, provenienti da tutto il Genovesato e dal basso Piemonte, ballavano il liscio seguendo le note
delle orchestre più famose: Casadei, Vittorio Borghesi, Learco Gianferrari.
ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010
Il locale, grazie alla caparbietà e professionalità dei gestori, riuscì a mettere a segno colpi importanti. «Ilona Staller, più nota come Cicciolina, – ricorda Sanguineti –
subito dopo essere stata eletta parlamentare, fece il suo primo spettacolo proprio al
P4. E il famoso Roberto Carlos tenne la sua
prima serata ad Avegno durante una delle
sue più apprezzate tournée in Italia.»
Ogni fine settimana “sbarcavano” al P4
circa 2200 persone. I clienti arrivavano dopo essere stati a cena in qualche ristorante
di Recco oppure vi si recavano alla chiusura del dancing, per mangiare un po’ di focaccia col formaggio prima di tornare a casa. «Si lavorava molto tutti e si lavorava tutti», commenta Sanguineti.
L’epopea del P4 si chiude nel luglio
1991, quando Sanguineti e Montereggio lasciano, dopo 16 anni di successi.
7
ricordi
LA RACCOLTA DEI PREZIOSI FRUTTI, UN MOMENTO A METÀ TRA IL RITO E LA FESTA
Quella fatica rispettosa
degli olivi severi e aristocratici
BIANCA ROSA GOZZI8Le emozioni lontane tornano, infreddolite e genSe una pioggia improvvisa ci coglieva, trasportavamo i rami nel
tili, a bussare nella sera. La ringhiera verde è un rosario di perle di portico o sul terrazzo riparato; rami carichi e olive invadevano la casa
pioggia, alberi instancabili e sapienti si arrendono alla sera. È l’ora e, prima di confluire nei sacchi, venivano selezionate, accarezzate,
magica dei merli: ascoltare la loro melodia senza capirla. La picco- festeggiate. Il freddo faceva parte della festa; lo salutavamo e gli aflezza umana. La terra esausta scruta il cielo che l’ha troppo saziata. fidavamo la salute del raccolto.
Gli olivi, mille occhi grigi, contemplano carichi d’anni e di saggezSi accendevano scommesse sul peso di tanta fatica; ci si teneva
za, filosofi complicati, sevebassi, per giocare sulla sorri ed introversi, impossibili alpresa. Il prezioso fardello
l’abbraccio, conservatori paveniva accompagnato al francifisti, riservati e puri, aritoio in devota processione; si
stocratici e taciturni, languiscambiavano commenti,
di alle carezze ventose, elementre dai dischi di corda di
gantissimi in fiore, sorprencocco colava l’oro verde. Il
denti nel donare, tolleranti
miracolo si compiva in una
con le creature alate, purché
atmosfera carica di contenuta
di passaggio. Loro sono così,
emozione. La spremitura prooriginali e mutevoli nell’offumava di religiosità e di
frire, perché nulla è scritto; li
carboneria; cerimonia seringraziamo per la fedeltà
greta celebrata a compimenche ritorna nello scorrere
to di primordiali fatiche.
delle stagioni.
Adepti silenziosi, trasudanti
La festa delle olive. Algioiosa soddisfazione, s’almeno molti anni fa lo era nellontanavano grati al dio-olila nostra famiglia. Le grandi
vo.
manovre iniziavano quando
Questo era e questo non è
i frutti si facevano bruni e lupiù.
centi. Non esistevano le reti
Macchinari rumorosi e
e le schiene erano le grandi
mastodontici si sono imposprotagoniste della raccolta. A
sessati dei frantoi dove fredieci anni mi venne donato
neticamente si accumulano
Olivi ne “Il giardino dell’ospedale di Saint Paul”, di Vincent Van Gogh (olio su tela, 50x60 cm).
un cestino adeguato all’età;
sacchi e taniche che non
lo conservo come oggetto prezioso di antiche memorie.
emozionano più. Uomini stanchi e ammutoliti abbandonano i cariAllora potevamo contare sull’aiuto di due persone straordinarie e chi in un fracasso asociale, tra claxon insultanti e ingorghi indifferenti.
preziose provenienti da Avegno. Pino, uomo sapiente e taciturno, saRicordo, anni fa, due uomini appagati che trasportavano una daliva sugli alberi con un’agilità ammirevole, appendeva ai rami un gran- migiana colma di olio; fatti pochi passi, una maniglia cedette, un colde ombrello che accoglieva la pioggia di olive, poi, scrutando con pe- po secco e in uno sbigottito silenzio un’immensa macchia scura s’alrizia la chioma, selezionava e tagliava, regalando lavoro alle nostre largò sull’asfalto. Dolore e olio scorrevano sulla strada, mescolandosi
braccia avide e gioiose. I rami erano la preda più ambita, perché si indissolubilmente in uno sgomento immobile. Tra la valle e il cielo
poteva svolgere la raccolta sedute e il risultato era sempre ricco e sod- nessuna parola offensiva. Che preziosa lezione dalla loro composta
disfacente. Maria, vigorosa e allegra, coordinava le attività che si pro- sofferenza!
traevano fino all’imbrunire, quando si rientrava accese dal freddo, comLe emozioni lontane tornano, infreddolite e gentili, a bussare nelmentando la personalità generosa di ogni albero, poiché di ognuno la sera.
sapevamo.
8
DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO
WAZA-ARI
Notizie dalla Pro Recco Judo - numero tre - dicembre 2010
Passati i primi 40 anni...
AVANTI INSIEME!
WAZA ARI
2
IL SERIO PROGRAMMA DI PREPARAZIONE ATLETICA ALLEGGERITO DA SANA GOLIARDIA
Un
campo estivo
C
ampo Judo: impressioni e curiosità sullo stage di Champoluc. Ogni anno dal 2007 la Pro Recco Judo si prepara alla stagione sportiva agonistica, organizzando a settembtre uno stage a Champoluc di preparazione atletica seguendo il programma dell’“infame e brutale” Luciano Chiavarini.
Lo stage è stato allargato anche a molte società liguri e di altre regioni; hanno partecipato i ragazzi del Budo Semmon
Gakko, Judo Vallecrosia, Judo Imperia e Judo Kimochi Alpignano Torino.
La sveglia è fissata alle 7.30 sotto le urla imprecanti del mattiniero Rudy Figari, e dopo una buona colazione, tutti in partenza per la corsa mattutina. Quindi con il freddo e il gelo comincia il nostro allenamento, armati fino ai denti di felpe e
magliette, pensando che è solo l'inizio di una lunga giornata
di sbattimento più totale!
Per fortuna a salvare noi poveri atleti ci pensa il pranzo, grande momento di relax, durante il quale siamo costretti a subire
le tirannie di Agostino San (che abbiamo da poco scoperto essere parente stretto di Chuck Norris). Dopo un paio d'ore di
riposo, chi in camera, chi sui prati, tra stravolgenti partite di
calcio e obrobriosi scambi simil pallavolistici per i più intraprendenti, si torna strisciando sotto il comando del dittatoriale coach Massimo Mancioppi, indaffarato sempre a capire come funziona un cronometro, a discapito di noi poveri innocenti, che lavoriamo con serietà ed impegno estremo.
La sera svago più totale, tra qualche birra, affollatissimi tornei
di carte, furti di materassi e la degustazione della grappa locale, gentilmente offerta dalla gestore dell'albergo. Vogliamo
anche sottolineare le gesta atletiche del Sensei Lasaracina
in allegria
che, sfidando noi nella corsa sul tronco, è precipitato subendo uno stupendo e sonante Ippon; da non dimenticare anche
le ore di ritardo dell'atleta Lorenzo Bocciardo che, scosso dai
pesantissimi e infiniti allenamenti, è stato immobilizato in un
deciso osaekomi, da una valanga di coperte!
Speriamo vivamente che la goliardia dell’articolo possa esprimere al meglio la nostra felicità di partecipare al campo estivo, con la viva speranza che: a Luciano si guasti la macchina,
a Figari si intasi la pipa e Massimo venga colpito da tendinite
al pollice del cronometro.
Con estremo affetto, cordiali saluti.
I miei “fratelli” del judo
È
con grande piacere che scrivo queste poche righe dedicate alla Pro Recco Judo. Io
ho due buoni motivi per essere profondamente grato alla suddetta società. Il primo è che il buon Rudy e il suo gruppo di istruttori, presidente, segretari e collaboratori vari, hanno accolto mio figlio all’età di 6 anni ed oggi che ne ha 18, con orgoglio, fa sempre parte di questa meravigliosa realtà che è la Pro Recco Judo. Il secondo
motivo, è che da alcuni anni io che faccio parte della società Pro Recco Karate sono stato adottato dai miei “fratelli” della Pro Recco Judo, per accompagnarli nella avventura
del campo estivo in Valle d’Ayas.
Sono fiero di questi “fratelli”, perché più li frequenti e più cresce la stima per questa
Grande Famiglia, composta da persone che con la loro passione riescono in una settimana di Judo, gite, giochi e goliardia a lasciare un piacevole ricordo della loro infanzia
a tutti i ragazzi che decidono di fare parte della “famiglia” estiva della Pro Recco Judo.
Insisto con “famiglia” perché i ragazzi sono trattati come figli: ascoltati, consigliati, spronati a fare meglio, capiti, accuditi, rimproverati, elogiati, ecc.
A proposito di figli, una cosa che ricordo con piacere è quella lacrima che ho visto
spuntare dagli occhi del “rude” Rudy alla festa di compleanno di uno dei suoi tanti ragazzi.
Per finire spero di rivedere altre lacrime di gioia negli occhi di Rudy e di condividere
con (permettetemi) la mia “famiglia” della Pro Recco Judo, altri anni come quelli già
trascorsi nella bella Valle d’Ayas.
Grazie da un padre e dal vostro “fratello”
Antonio Salsone
Alessio, Davide, Gabriele & Federico
WAZA ARI
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«UN’ESPERIENZA ENTUSIASMANTE CHE CI ARRICCHISCE VICENDEVOLMENTE»
Allenarsi
F
di Angelo Mancioppi
inalmente mi sono deciso, se pur con molti problemi di lavoro, a partecipare al Campo estivo di
Champoluc. È la seconda
volta che partecipo al Campo “non solo judo’’, organizzato dalla
nostra società e nuovamente è stata
un’esperienza entusiasmante. Per me è
stata una settimana di vacanza, perché se
è vero che per noi educatori o animatori
che dir si voglia, c’è l’impegno di gestire
la giornata dei nostri ragazzi, il tutto è
sempre finalizzato al divertimento, all’entusiasmo, alla gioia dello stare insieme. Prima di partire ho programmato la
settimana con giochi, tornei e serate danzanti; i ragazzi hanno partecipato a tutte
le attività evidenziando le loro capacità,
ora nello sport, ora nel gioco ed anche
nella recitazione. I momenti del nostro
stare insieme hanno portato alla scoperta di lati nascosti che mi hanno fatto conoscere a fondo i ragazzi…, se penso a
Nicolò Morotti la sera delle scenette comiche o della disco-music, non posso
che sorridere nel vederlo scatenarsi ad
un ritmo sfrenato e recitare come un vero attore… proprio lui così serio e riservato durante le lezioni di judo. E cosa di-
IN MEZZO ALLA
re di Nicolò Bolo sempre pronto ad aiutare e farsi in quattro per tutti, che sull’enigma del “sarchiapone’’ ha avuto il
coraggio di chiederlo alla negoziante dei
souvenir: «Mi scusi Signora, avrebbe per
caso il peluche del sarchiapone?». Non
vi dico la faccia sbalordita della commessa che con una mia strizzata d’occhio è
stata al gioco. Non sono mancati i contatti con la natura, in quella splendida
Valle…, le nostre mete, raggiunte con
Ciao Sergio L’anno scorso è mancato Sergio; molti di
voi lo avevano conosciuto per lavoro, per il
suo impegno nel quartiere, per la bici e per
il triathlon. Per noi della PRJ è più facile ricordarlo in judogi, sudato, stanco ma sempre sorridente e scanzonato. Questi sono alcuni pensieri sparsi che vogliono abbracciarlo ancora e farvelo ricordare con il suono della sua risata.
Credevamo che un angelo bianco non fosse più
sul tatami con noi, ma sbagliavamo. Tu sei ancora qui, ogni giorno…
Quando i ragazzi parlano del “samurai”…
natura
un po’ di fatica, ci hanno permesso di
ammirare marmotte, stambecchi e …sarchiaponi fantasmi…, per non parlare
del Lago Blu che in quella splendida
giornata di sole il colore del cielo si confondeva con quello blu del lago. In questa mia esperienza, alla fine i ruoli si sono ribaltati…, perché credevo di essere
io a dover intrattenere i miei ragazzi, invece sono loro che mi hanno arricchito
facendomi passare sette giorni indimenticabili… ragazzi grazie di cuore! Ciao
Quando ripensiamo a Tino agitato perché avevate preso la cintura nera in tre e non sapeva da chi
cominciare ad allacciarla…
Quando rivediamo Rudy bastonarti con il suo
bacco nodoso perché facevi troppo baccano, e lo faceva sul serio!…
Quando i piccoli judoca biondi che ti avevano
scelto come maestro personale del mercoledì salgono ancora sul tappeto con gli occhi che brillano…
Quando facciamo le cadute con gli ostacoli, si
scherza, si ride, ma ognuno vuole saltare meglio e
più di tutti…
Quando prepariamo il saggio di Natale e ci viene
spontaneo chiederci cosa combinerai
Quando siamo ai corsi di aggiornamento e durante le ore di arbitraggio ci guardiamo intorno con
aria smarrita di chi pensa “cosa ci sto a fare io
qui… era meglio se andavo un po’ a nuotare”…
Sbagliavamo, sei ancora qui, con noi.
WAZA ARI
CINQUE ANNI CON PRJ
Un’esperienza
da ripetere
Entusiasmo e soddisfazione gli stati d’animo prevalenti, diffusi sia fra i ragazzi sia fra
gli insegnanti per il felice abbinamento fra
attività sportiva e approccio didattico.
Ormai da cinque anni Rudy Figari, tecnico
della Pro Recco Judo, offre gratuitamente
la sua professionalità a molte classi della
Scuola primaria di Recco e di Camogli
(un’ora alla settimana per ogni classe, per
oltre cinque mesi, in un anno scolastico!)
contribuendo così ad arricchire la formazione motoria di circa 150 ragazzi e a favorire la loro crescita alla luce di quei valori
di rispetto e di convivenza che sono così
importanti nella vita di tutti i giorni.
Quest’anno nuove classi aderiranno al progetto e Rudi ha confermato, come al solito, la sua disponibilità: il successo è assicurato!
Grazie mitico Rudy!
Le maestre della scuola primaria di Recco:
Simonetta Briasco, Paola Montanari, Caterina Peragallo
RACCOLTA FONDI
Gigi Ghirotti:
il nostro contributo
In occasione della raccolta fondi organizzata
per il 40° della PRJ, sono stati venduti 4470 biglietti per un totale di 4470 euro. Come deciso
dalla Società il 50% è stato devoluto all’Associazione Gigi Ghirotti, come da lettera di ringraziamento qui riportata. La PRJ ringrazia, per i
premi messi a disposizione, i titolari di: AZ,
Giuse, Pezzini, Arte Orafa, Focacceria Manuelina, Due Ladroni, Supermercati Picasso, Squeri,
Libreria Capurro, Pescamania, e il sig. Mario
Martini, presidente di Ibero Cruceros, per la
crociera del primo premio, e quanti hanno
contribuito a raccogliere la somma.
4
Cosa è il judo
TERZA PARTE
del Maestro Rudy Figari
N
el numero precedente avevamo visto
l’aspetto tecnico del
judo per quanto riguarda
la lotta in piedi. Oggi,
analizziamo la tecnica
della lotta a terra, che è il naturale proseguimento di un combattimento iniziato in piedi, e che richiede una prontezza di riflessi immediata, mentre a
terra il ragionamento e la calma riflessione hanno preponderanza. Considerata sul piano dello sviluppo fisico, la
lotta a terra è molto efficace, in quanto impegna i principali gruppi di muscoli, sia quelli flessori che gli estensori, in qualsiasi momento dello sforzo,
sviluppando la robustezza e l’elasticità
dei movimenti.
Dopo questa premessa, passiamo allo
sviluppo tecnico della lotta a terra: KATAME-WAZA (tecniche di controllo),
suddiviso in tre gruppi:
• OSAE KOMI-WAZA (immobilizzazioni), è formato da due tipologie di controllo: KESA(controllo a fascia) e SHIHO (controllo su quattro punti) a loro
volta suddivise in numerose tecniche
che hanno lo scopo di tenere immobilizzato a terra l’avversario per venticinque secondi per avere la vittoria per
jppon nel judo.
• SHIME-WAZA (compressioni alla gola strangolamenti) possono essere di
tre tipologie: respiratori (compressione
alla trachea); sanguigni (compressione della carotide o giugulare); nervosi (azione
diretta sulla tiroide). Gli strangolamenti
hanno lo scopo durante le competizioni di costringere il nostro avversario ad
arrendersi, dandoci la vittoria.
• KANSETZU-WAZA (azioni di leva o
torsione alle giunture articolari) si
suddividono in due gruppi, che per
estensione prendono di volta in volta il
nome dalla parte del corpo interessata
dalla tecnica. Es.: hara: addome, waki:
ascella, hiza: ginocchio. L’altro gruppo è
composto dai Garami: torsioni del
braccio. Anche questa tecnica immobilizza l’avversario e lo costringe alla resa(si precisa che tutte le leve articolari
possono essere eseguite solo al gomito). In conclusione di queste note riguardanti la lotta a terra chiarirei alcuni particolari in merito alla sicurezza
dei praticanti la nostra disciplina, che
potrebbe indurre un profano a preoccuparsi dell’incolumità di chi subisce
una leva o uno strangolamento. Queste tecniche vengono svolte sotto il più
stretto controllo del tecnico durante
gli allenamenti con una particolare attenzione ai principianti, una attenzione personale da parte di chi esegue la
tecnica nei più grandi, e nello svolgimento delle competizioni dagli arbitri
di gara proprio per evitare possibili incidenti. Inoltre il regolamento del Judo prevede che le tecniche di strangolamento e leve possono essere eseguite
solo dalle classi agonistiche; i Cadetti
possono eseguire tecniche di strangolamento e di immobilizzazione, mentre Junior e Senior possono eseguire
anche tecniche di leve.
Piccolo lessico della lotta a terra: waza: tecnica; katame: immobilizzazione; osae:
controllo; kesa: trasversale a fascia; shine:
compressione alla gola kansetsu: articolazione giuntura; shiho:quattro punti garami: torsione.
Sperando di essere stato sufficientemente chiaro vi saluto, vi ringrazio per
l’attenzione e vi do appuntamento al
prossimo numero.
WAZA ARI
5
CHIUSO IL 2009 CON TRE MEDAGLIE IN COPPA ITALIA E UNA AGLI ESORDIENTI “B“
un anno
2010 ricco di soddisfazioni
di Massimo Mancioppi
D
opo aver chiuso il
2009 con quattro medaglie – tre in Coppa
Italia con Giorgia Mancioppi seconda, e Rubina Fiorini con Alessio Angilletta terzi, una medaglia ai Campionati Esordienti B con Carola Agnello terza – il Dojo si
presenta con grandi aspettative anche
per un gruppo di giovani promettenti
che oltre alle loro possibilità stimolano i
“veterani’’ a dare sempre il massimo.
Gennaio: si apre con il botto, al Torneo
Internazionale “Alpe Adria’’ a Lignano
Sabbiadoro Gabriele Mancioppi coglie
l’argento nella categoria Cadetti nei 60
kg fermato solo per squalifica(???) in finale dando la vittoria al croato Kuralt: il
nuovo regolamento in via di sperimentazione vieta al nostro atleta di vincere il
meritatissimo oro. Le troppe lusinghe
del D.T. Maestro Moraci mettono forse
troppa pressione a lui e ai suoi compagni
che nella gara più importante: i Camp.
Italiani a Terni il 13 febbraio deludono le
aspettative, ad esclusione dell’ottimo Filippo Barella che chiude al quinto posto,
sfiorando la medaglia di bronzo.
Marzo: a Follonica, Campionato Italiano
Juniores, in finale due atlete: Agnese
Consani, decimo posto, e Lisa Rancich,
quinto posto, con rammarico ad un passo dal podio.
Marzo: a Ravenna, Campionato Italiano
Assoluto, presenti con sei atleti, tre ma-
schi e tre femmine (presenti le Forze Armate: Fiamme oro, gialle, azzurre, Carabinieri): buon piazzamento di Alessio
Angilletta, che chiude al settimo posto
(primo non militare), decimo posto per
Omar Trovesi e diciottesimo posto per
Stefano Ferrari. Per le femmine, Rubina
Fiorini e Paolina Bertagnon un decimo
posto, mentre la solita Giorgia Mancioppi conquista il bronzo nei 63 kg, dopo i
due quinti posti nel 2008 e 2009.
Aprile: a Genova, Torneo internazionale
Città di Colombo, cat. Cadetti, secondo
posto per Filippo Barella e terzo posto
per Gabriele Mancioppi, esordienti B,
terzo posto per Simona Boccotti e terzo
posto per Alessio Angilletta nella cat. Junior/Senior.
Maggio: a Catania, Campionati Italiani
Under 23, nella terra dei ciclopi, quinto
posto per Alessio Angilletta e medaglia di
bronzo per Giorgia Mancioppi, che si fermerà per 6 mesi dopo questa gara per
un’operazione al menisco e crociato sinistro.
Maggio: a Campobasso, Campionati Italiani Universitari, medaglia d’argento di
Rubina Fiorini nella gara individuale (già
oro nei due anni precedenti) e medaglia
di bronzo nella gara a squadre per Alessio Angilletta.
Settembre: dopo la pausa estiva si riparte
per Champoluc con la preparazione atletica consegnataci dal
prof.
Luciano
Chiavarini il gruppo suda e fatica
per farsi trovare
pronto agli appuntamenti
più importanti:
Coppa
Italia,
Campionato Italiano esordienti B
e finale a squadre. Le squadre maschile e
femminile Junior/Senior per vari motivi,
non ultimo il menisco di Giorgia, lasciano alla squadra Cadetti il compito di rappresentare la Pro Recco Judo alla finale
di Frosinone.
La finale di Coppa Italia, per lo stesso
motivo, ci vede protagonisti, senza Giorgia e Rubina medagliate 2009, con un
gruppo agguerrito accreditato: Alessio,
Omar, Davide, Paolo, Lisa, Emanuela:
non arriva nessuna medaglia, ma noi tecnici siamo fiduciosi per il futuro! La nota
più lieta di questa trasferta a Sacile è il ritorno alle gare di Carlo Marsonet, dopo
un lungo stop di quasi due anni, dovuto
ad un infortunio alla schiena.
Novembre: Ostia Lido, Campionati Italiani Esordienti B, nel palazzetto nuovo
di zecca sono quattro gli atleti che difendono i colori della Pro Recco Judo. Unico maschio, Davide Casareto, nella categoria dei 50 kg: le attese sono molte, ma
l’ansia e la tensione frenano il giovanissimo atleta che, inserito in una poule molto equilibrata, perde solo due incontri da
atleti che si qualificheranno primo e terzo nella classifica finale. Le ragazze sono
rappresentate da Carola Agnello, medagliata nel 2009, Simona Boccotti e Chiara
Deli, nuova entrata nella famiglia PRJ.
Anche qui le aspettative sono molte, ma
purtroppo, Carola viene fermata da due
atlete che ritroveremo sul podio e finisce
insieme a Chiara, che non riesce a “rompere il ghiaccio’’, al decimo posto. Simona invece, con una condotta di gara impeccabile, arriva a combattere per il primo posto contro la rivale di sempre,
Giorda Francesca, e deve “accontentarsi’’
della medaglia d’argento a causa di un
arbitraggio che la penalizza.
In conclusione in bocca al lupo a tutti gli
atleti che parteciperanno alla finale a
squadre nazionali e ai campionati regionali, ultima occasione dell’anno, e un
plauso a tutti i tecnici e ai preagonisti del
primo e secondo turno, che durante la
stagione hanno confermato la qualità del
lavoro svolto, raggiungendo ottimi risultati nei tornei cui hanno partecipato.
Termino con il motto dei tecnici PRJ
…non abbiamo ancora fatto niente!!!
WAZA ARI
6
UNO SPORT CHE FORGIA, FA CRESCERE, DÀ LA FORZA DI AFFRONTARE I PROBLEMI
CRESCIUTA A
di Giorgia Mancioppi
N
on mi ricordo di preciso come sia finita in
“questo posto” ma di
sicuro ricordo il giorno
della festa del venticinquesimo, quando scoprii che i
miei genitori erano stati dei judoka; riesco a provare ancora quell’emozione/
rabbia = orgoglio di avere due genitori
sportivi ma anche amareggiata perché
per cinque anni avevo vissuto senza sapere che loro avevano fatto quello sport,
dovevo farlo anch’io!!! Così, con i fusó
viola e una maglia di topolino affrontai il
primo giorno di judo, ovviamente, scuola TINO…
Dopo qualche anno arrivò la prima gara
a Bargagli: era bellissimo; spensierati
l’unica cosa che importava era picchiarsi
per vincere, così da essere tra quelli della nostra palestra che avevano preso la
medaglia d’oro o la mitica coppetta!
E così via fino al 2003, un balzo nell’agonismo in quel mondo in cui bisogna conquistarsi tutto, pure le prese, sono iniziati i problemi con il peso, eh sì la dieta!!!
Primo campionato italiano, 16 novembre
2003, mi ricordo ancora l’emozione che
provai dopo aver vinto il primo combattimento, appena scesi dal tatami saltai in
braccio a Rudy, ero troppo felice… poi
ne vinsi altri due e arrivai in finale, sembrava un sogno; così tanta era l’emozione che da stupida non provai nemmeno
a vincere (ora mi mangio le mani)! Dopo
tanti anni la Pro Recco Judo riprendeva
una medaglia ai campionati Italiani e tra
le invidie e le gioie di chi mi stava intorno inizia il mio percorso di atleta!!!
Ma ero piccola e non rimasi a gestire
quel risultato tanto che, appena presa
coscienza di ciò che avevo fatto arrivarono i secondi campionati italiani esordienti. Dopo aver vinto più gare del Trofeo Italia e compreso che in quella categoria non vi erano avversarie temibili,
riuscii a fare 5ª alle finali una delusione
inaccettabile, quanti pianti, per mesi e
mesi disperata, poi mi feci forza e continuai a fare punti nel Trofeo Italia conquistandolo e infine vinsi il Trofeo Topolino strappando la prima convocazione
in nazionale… 2005 arrivano i due anni
bui da cadetta troppi pensieri troppe pa-
pane e judo
ranoie, tutto ruota intorno al judo 24
ore su 24 si pensa a quello a casa, a scuola; la vita personale viene accantonata
per dare spazio alle mille ore di allenamento al giorno una folle!
Qualche piccola soddisfazione c’è ai
Campionati Italiani a squadre: riusciamo
a conquistare un podio così inaspettato
e dovuto solo all’amicizia (amore di tre
persone che aiutandosi nella vita e nello
sport scatenano una forza che va oltre la
tecnica)… e poi 2006, alti, bassi, alti, una
gara con la nazionale azzurra!
Questi due anni sono stati praticamente
un fallimento; nessuno riusciva a gestirmi, nessuno era in grado di domare le
mie convinzioni, le mie paure che cercavo di nascondere riaffioravano nei giorni cruciali: i campionati italiani!
E così arrivarono gli junior, un inizio in
salita: problemi alimentari e di personalità non erano ancora risolti del tutto, la
figura di mio padre era ancora quasi inutile su quella sedia e in allenamento tanto avevo ragione io e sapevo tutto io e
cercando di renderlo orgoglioso erravo!
2007, le due medaglie alle finali nazionali; 2008, i 18 anni, non c’è più solo il judo ma c’è anche un mondo ostile che
crea difficoltà e per fortuna ad aiutarmi
è arrivata una persona che un po’ mi ha
cambiato la vita: gli allenamenti riempono sempre la mia giornata ma c’è quell’ora alla settimana in cui posso sfogarmi, dove posso “ammettere” di avere anch’io delle paure dove devo riuscire a capire che judoka sono e cercare di migliorare ogni aspetto.
La poca fiducia in me stessa che per anni ha aleggiato intorno alla mia corazza
si fa sempre più piccola, imparo a gestire le emozioni e o scatenarmi e in una
mattinata, finalmente in gara!!!
E ora chi mi ferma? 2008-2009 inizia la
rinascita nonostante le scelte da fare siano sempre più grandi di me, vince sempre lo sport e cosi ogni finale nazionale
è una conquista… (convocazioni 20082009 finalmente si raccoglie qualcosa)
ma ovviamente mica può andare “sempre” tutto bene, arrivano i primi veri infortuni, quando s’intravedeva l’arrivo
per l’inizio di un sogno ecco una clavicola che esce ecco un ginocchio che da fastidio veramente!!!
Poi il 2010, un anno bello, brutto, bellissimo, bruttissimo, due medaglie alternate a due operazioni seguite da sei mesi
di stop (non ancora terminati).
Forse la mia è una storia un po’ particolare perché oltre agli ostacoli (fisici,
mentali di sistema) vi erano (ora un po’
meno) da gestire anche quelli create da
un padre allenatore (troppo padre emotivamente) perciò questo breve excursus
fa capire quanto questo sport sia la fotocopia di una vita, non puoi mai stare in
pace, non c’è nulla di scontato, ogni
giorno c’è una sfida da affrontare.
Il judo è uno sport che ti forgia, ti fa crescere, ti da una forza tale da rendere i
problemi veri risolvibili. È dura, è difficile rialzarsi dopo le sconfitte che bruciano, delusioni che ti lasciano il segno; ci
vuole coraggio per continuare a combattere per il proprio obiettivo… Più sei
grande e più ti rendi conto che avresti
potuto fare mille altre cose invece di avere il pallino fisso per questo sport.
Nonostante io non condivida appieno la
politica della Pro Recco Judo, è la mia seconda famiglia, la mia vita nonostante
tutti gli impegni ruota ancora intorno a
questo; devo tanto ad ogni componente
di questa società, se non avessi fatto tutte queste esperienze sicuramente non sarei così, non sarei riuscita a superare le
avversità presentate dalla quotidianità.
È complicato spiegare a parole quanto
ho ricevuto in questi quindici anni ma il
50% di me (positivamente/negativamente) è merito o demerito dell’ambiente che c’è in palestra. In Piazzale
Olimpia io riesco ad isolarmi un po’, riesco per un motivo o per l’altro a rilassarmi ed a sfogarmi. Anche se sono ancora
“piccola”, in 15 anni ho visto passare
tanta gente di lì, in pochi riescono a vivere appieno lo spirito di questo sport e
di questa società; però quelli che ci sono
sempre sono da stimare, non so come
facciano, perché ora che sto iniziando a
guardare il tatami dall’ottica di chi allena mi rendo conto che è dura quasi come fare l’atleta, però comunque cercano di essere sempre presenti e fanno di
tutto per darci qualcosa. Penso di aver
dato anch’io qualcosa alla palestra e
spero, anche se so che sarà complicato
dare ancora.
WAZA ARI
7
UNO DEI PROTAGONISTI DELLA CRESCITA E DELL’AFFERMAZIONE DELLA SOCIETÀ
RUDY FIGARI
da quarant’anni con noi
di Roberto Passalacqua
A
desso basta, sto passando per essere
quello dei festeggiamenti, ricorrenze e saluti.!
Volevo contribuire in questa edizione del Waza Ari
con qualche cosa di più
tecnico e specifico, ma quelli della Pro
Recco Judo non mi danno credito.
Alla fine, visto che di Judo non ne capisco nulla, per trovare un impiego, mi
tocca ripiegare sugli anniversari e quindi mio è il compito di ricordare a tutti
che anche quest’anno in palestra c’è
qualcosa da festeggiare: sono 40 anni di
Rudy Figari. Non fraintendetemi, non è
Rudy, all’anagrafe Giuseppe Figari, che
compie 40 anni, dico sempre che i suoi
anni li porta male ma così sarebbe troppo. Sono invece 40 anni che la Pro
Recco Judo ospita Rudy in palestra!
Non riesco a capire come abbia fatto la
Pro Recco Judo a sopportarlo per così
tanto tempo; se sicuramente è da fare
Santa subito la donna che l’ha sposato,
dobbiamo però far beatificare anche la
Pro Recco Judo, che ha resistito, senza
neanche aver giurato la fedeltà nella
buona e nella cattiva sorte, per tutto
questo tempo.
Di questi 40 anni personalmente ne so
poco, ma molte delle cose successe sono
la storia della stessa Pro Recco Judo, una
storia che è già stata raccontata lo scorso anno in occasione dei festeggiamenti
dei suoi 40 anni. Non posso quindi fare
a meno di parlare della mia esperienza
che nella Pro Recco Judo è iniziata nel
1973 subito interrotta nel 1974 e ripresa
nel 2002 quando, quasi a mia insaputa,
sono stato inviato da mia moglie a “ritirare” mia figlia in una palestra in
Piazzale Olimpia, quella della Pro Recco
Judo.
C’era ancora Tino in palestra e, tra le
tante persone presenti, ho ritrovato
anche alcuni vecchi amici e conoscenze
che erano anni che non vedevo. Ho
dato un po’ di confidenza a Rudy e, in
men che non si dica, mi sono ritrovato
accompagnatore, addetto stampa e con-
sigliere del direttivo. Tutto farebbe pensare alla solita barzelletta dove il figlio
ringrazia il papà per la fulminea scalata
gerarchica nell’azienda di famiglia, in
realtà non è così, per quanto mi riguarda non ci sono legami famigliari, non
c’è la ricerca di gloria ma ho solo concesso un po’ di disponibilità.
Una disponibilità che il buon Rudy ha
saputo gestire in modo naturale come
ha fatto con tutti quelli che come me
hanno detto: posso dare una mano?
In questi ultimi nove anni, che ho in
qualche modo fatto parte della Pro
Recco Judo, non posso fare a meno di
parlare di questo massacan, Rudy Figari,
che con l’aiuto dell’“impastatrice” Luisa
Moltedo, è riuscito a rendere fluido
questo collante che fa funzionare la
palestra.
Un impasto fatto dalle persone che la
vivono, dal loro impegno, dal sacrificio
del tempo libero, il tutto irrorato dalla
grande soddisfazione di ogni giorno,
alla fine di ogni turno, con tutti gli atleti schierati al momento del saluto e,
non ultimo, dai risultati agonistici conquistati.
Ogni tanto mi capita di vedere qualche
vecchio atleta che torna in palestra a
salutare e qualche letterina di ringraziamento che riceve Rudy da qualche bambino che fa judo. Secondo me non succede ovunque che ci sia questo legame
tra gli atleti ed i suoi allenatori.
Personalmente mi è capitato di vederlo
solo qui.
Per questo sono convinto che, indipendentemente dai risultati agonistici, tutti
i 1500 atleti che nel corso dei 40 anni
sono passati da questa palestra debbano
ringraziare la Pro Recco Judo per essere
sempre rimasta basata su sani principi
sportivi, umani e sociali. Un attività che
ha visto Rudy Figari tra i protagonisti
indiscussi.
Docce nuove,
brindisi: fatto!
Non so se lo avete potuto notare, ma nello spogliatoio dei “maschietti” le docce sono state interamente rinnovate. Gli artefici sono due “super-amici” della Pro Recco Judo!
Infatti è solo grazie al volontario e disinteressato
aiuto di Agostino Maurizio e Ferreccio Roberto (rigorosamente in ordine alfabetico) che è stato possibile il restyling delle docce, grazie ragazzi!
Ovviamente al momento dell’ultimazione dei lavori non è mancato il solito gruppetto di pseudo collaboratori che nulla hanno fatto ma che hanno subito approfittato per partecipare al brindisi inaugurale. Nel pieno rispetto delle regole: 2 lavorano e 10 stanno a
guardare.
WAZA ARI
8
IL QUADRANGOLARE DI JUDO È UNA SIMPATICA OCCASIONE PER STARE INSIEME
Circuito
amicizia
DELL’
A PERUGIA E MODENA
I
l “Circuito dell’amicizia’’ è la concretizzazione
di un’idea nata da quattro società sportive: Pro
Recco, Cus Siena, Geesink Modena e Cus Perugia, decise a condividere un fine settimana insieme in nome dello sport e della socialità sicuri di
far crescere i propri ragazzi con un’esperienza
unica, insomma di quelle da ricordare quando si è “grandi”.
Quando penso al “Circuito dell’amicizia’’ la prima cosa che
mi viene in mente sono i visi dei ragazzi schierati per il rito
del saluto così importante in questo sport; sono fianco a fianco con gli “altri” e si osservano con sguardi guardinghi e divertiti allo stesso tempo per poi scoprire che, i ragazzi vicini,
non sono poi così ‘’altri’’, ma judoka come loro pronti a confrontarsi sul tatami con in palio solo un po’ di judo senza primi o ultimi posti. Gli atleti della Pro Recco, bisogna sottolinearlo, hanno sempre affrontato gli incontri comportandosi alla grande.
Il clima di ospitalità di cui abbiamo goduto sia a Perugia che
a Modena è quello che contraddistingue questa esperienza e
per i ragazzi, soprattutto per i più piccoli, assaporare la “libertà” dormendo in sacco a pelo sul tatami tutti insieme senza genitori, è stato entusiasmante… il tutto accompagnato dal sonno particolarmente sonoro di qualche tecnico… Immancabili i tiri al pallone, in entrambe le trasferte i nostri judoka sono riusciti a trasformarsi in simil-calciatori giocando ovunque
e tutti insieme, a Modena hanno pure coronato la giornata
con un rinfrescante tuffo in piscina e, visto il clima del giugno
modenese, anche un po’ invidiato…
Un altro aspetto autentico di questa manifestazione è il fatto
che si forma una sinergia costruttiva tra i genitori e la società,
tanto è vero che gli ospiti giunti a Recco sono rimasti colpiti
dall’atmosfera creatasi e già questo non è cosa da poco. Per
quanto riguarda le trasferte i bilanci non possono essere che
positivi, a Perugia siamo stati catapultati nel paradiso dei golosi con l’“Eurochocolate” e a Modena abbiamo visitato il museo della Ferrari, un mito da sempre; ci sono anche stati degli
Foto ricordo al museo della Ferrari a
Modena. In alto, un momento di relax.
imprevisti, come accade quando si viaggia, ma il suono delle
risate dei nostri ragazzi ha azzerato il volume di ogni altro rumore.
Il prossimo incontro sarà a Siena, non sappiamo quando, doveva esserci a ottobre, purtroppo uno degli organizzatori ha
problemi di salute e noi non possiamo che augurargli di rimettersi in forma.
E.C.
sport
LA SCUOLA È CENTRO TECNICO REGIONALE QUALIFICATO A LIVELLO
Pro Recco Tennis
NAZIONALE
UN CIRCOLO ATTIVISSIMO
ANDREA REVELLO8Oltre centocinquanta soci
e quasi cento ragazzi iscritti alla scuola federale. Sono questi i numeri della ASD Pro
Recco Tennis, società guidata da molti anni
da Aldo Gandolfo.
La struttura è comunale, la gestione è affidata alla società sportiva. La sede del circolo, in piazzale Olimpia, è particolarmente accogliente, completamente immersa nel
verde. «Ho sempre avuto una grande passione per il giardinaggio. – sottolinea il presidente Aldo Gandolfo – Quando, con l’aiuto di molti amici, iniziai ad occuparmi della società, per prima cosa suggerii di “mettere un po’ di verde”. Andammo in un vivaio di Pistoia e acquistammo 48 alberi. Poi
con pala e piccone scavammo altrettante
buche.»
Oggi sono pini e lecci che sovrastano e
ombreggiano la “club house” e i quattro
campi in terra battuta, che sono a disposizione degli allievi della scuola, dei soci per
le loro partite amichevoli, di alcuni coach
che qui trovano l’ambiente ideale per allenare i giovani più promettenti.
«Una caratteristica della Pro Recco Tennis è quella di essere un circolo aperto a
tutti. Chiunque lo desideri può prenotare il
campo e venire a giocare qui.» La struttura
è aperta dal mattino alle 8 fino alla sera alle 23. Nel periodo invernale è a disposizione un campo coperto, che permette di giocare anche se fa molto freddo o piove.
Fiore all’occhiello della società è la scuola tennis, facente parte del progetto nazionale.
P.I.A.(Piani Integrati d’Area). Il circolo recchese è uno dei 6 centri tecnici regionali qualificati per tale progetto.Quindi i ragazzi che
si avvicinano al tennis sono seguiti da maestri altamente qualificati e dispongono di attrezzature di massimo livello.
All’aeroporto di Genova nel 1992, dirigenti ed atlete esultanti dopo la conquista a Palermo della Coppa Italia.
I corsi si articolano in: minitennis, perfezionamento,preagonistica e agonistica. Il direttore della scuola è il maestro nazionale
Claudio Ranzani, coadiuvato dal tecnico nazionale e preparatore fisico di 2° livello Alessandra Murialdo, cui è anche affidata la preparazione atletica dei ragazzi, dal minitennis
(attività motoria di base) agli agonisti.
La validità della scuola è dimostrata dai risultati sportivi, che pure non sono mai stati
l’obiettivo primario. La Pro Recco Tennis può
infatti vantare un palmares di tutto rispetto.
Le vittorie più importanti sono stati due campionati regionali di serie C femminile, un campionato regionale di serie C maschile, una
Coppa Lombardo, una Coppa Corradi, un
campionato regionale Under 18 femminile,
due Coppe Italia femminile (fase regionale),
un campionato regionale femminile limitato
alla classifica C3.
Gli atleti della serie B.
ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010
«Il massimo risultato fu ottenuto nel
1992, con la conquista della Coppa Italia femminile. – ricorda Gandolfo – Fu un risultato
di grande soddisfazione. La Pro Recco Tennis arrivò prima tra centinaia di circoli,
molti dei quali di dimensioni e forza ben maggiori del nostro.»
Oggi la società partecipa oggi a tutte le gare
federali regionali di serie B maschili e femminili e organizza due tornei nella sede di
Recco: il campionato ligure di terza categoria, cui partecipano giovani atleti – anche
maestri – provenienti da tutta la Liguria, da
Sarzana fino a Ventimiglia, e il “Gran Torneo
del Golfo Paradiso”, nato quarant’anni fa con
il nome di “Torneo del villeggiante”, che si
svolge nell’arco di 15 giorni e quest’anno ha
contato ben 360 iscritti.
E in autunno si svolge il Torneo sociale,
riservato appunto ai soci e agli amici: anche
quest’anno si sono iscritti oltre
200 giocatori, che hanno sfidato il continuo maltempo pur di
LA SCHEDA
partecipare.
Gli sforzi fatti per far cresceSede: Piazzale Olimpia 46
re la società hanno avuto un graTelefono: 0185.76855
Presidente: Aldo Gandolfo
dito riconoscimento qualche
Consiglio direttivo: Mario Regestro
anno fa, quando la Pro Recco
(vicepresidente), Marcello Basano,
Tennis si piazzò al quinto posto
Renato Gallina, Sergio Kutin, Luigi
a livello regionale e al 29° in ItaNocerino, Eligio Paddeu, Marco Paglielia. «Un grande risultato, se raprini, Alberto Ricci.
portato alle nostre dimensioni. –
Attività: Scuola tennis progetto nazionale
sottolinea Gandolfo – Risultato
PIA. Corsi minitennis, perfezionamentto,
che premia l’impegno di tutti copreagonostica e agonostica. Campi tennis
loro che negli anni hanno lavoa disposizione dei Soci e dei privati.
rato con impegno e passione.»
9
riflessioni
IL PROBLEMA DELLA SALVAGUARDIA DELLE FONTI SCRITTE LOCALI DEL NOVECENTO
Salviamo le fonti documentali
ALBERTO SCHIAPPACASSE8Mi avvalgo della ci-
tazione di due episodi personali come premessa ad un discorso di interesse generale.
Alla fine degli anni Novanta recuperai da un
contenitore di rifiuti i numeri unici del centenario (1924) e del 125° (1949) della incoronazione della Madonna del Suffragio di Recco. Non rientrava nella mentalità di chi gettò via i libri l’opportunità di donarli alla Civica Biblioteca.
Poco tempo dopo, fui il beneficiario della donazione anonima di alcuni libri relativi
alla storia di Genova (colgo l’occasione per
ringraziare il donante quale possibile lettore).
Fra essi, i tre volumi di Ausilia Roccatagliata L’officium robarie del Comune di Genova
(1394-1397), fonte preziosa sulla partecipazione dei recchelini, partigiani dei Fieschi, alla
guerriglia in terra e sul mare contro i sostenitori del Doge Antoniotto Adorno.
Mi pongo, non da oggi, il problema della
salvaguardia delle fonti storiche locali, in particolare quelle relative al Novecento.
Nei primi anni Duemila inviai una “lettera aperta” in ordine al problema ai Comuni
di Camogli e di Recco. Al positivo riscontro
della mia città di nascita, la Civica Amministrazione della città in cui risiedo ha contribuito al tema con un silenzio omissivo. La nostra cultura è la nostra identità e il nostro limite.
Torno quindi a rivolgere un pubblico appello alle Civiche Amministrazioni di Camogli
e di Recco perché si facciano promotrici, col
concorso degli altri Comuni del Golfo Paradiso, ad una iniziativa culturale non più rinviabile.
Occorre sensibilizzare nei modi più idonei
i detentori di documenti scritti e visivi relativi alle attività politiche, economiche e sociali della circoscrizione. Ad alto rischio di
estinzione è, in particolare, la documentazione dell’attività dei partiti non più esistenti.
La donazione o il temporaneo comodato di
tali atti può consentire ad un organo com-
UNA TOPONOMASTICA “RIVEDUTA”
Qualche cultore della storia cittadina non è evidentemente d’accordo con i topònimi
stabiliti dal Comune di Recco. Così, procuratasi una adeguata attrezzatura, un po’ di
intraprendenza e supponiamo nottetempo), ha apportato alcune modifiche alle targhe
stradali: la “Piazzetta del Capitaneato” è diventata “del Capitanato” e “Piazza San
Giovanni Buono” si è trasformata in “San Giovanni Bono”.
Sia lo Zingarelli che il Devoto Oli approvano senz’altro la prima correzione, mentre
concedono entrambe le versioni per la seconda targa.
prensoriale supportato dall’Università di Genova di vagliare, selezionare e archiviare il
materiale raccolto con le più moderne tecniche.
Restando “in tutt’altre faccende affacendati”, aumenta il rischio che una parte sempre più grande delle fonti cognitive locali vada
perduta. E alle sedicenti persone di “buon
senso” che sostengono che la cultura non si
mangia, oppongo che essi mangiano grazie
alle conoscenze tecniche messe in atto, ossia alla cultura.
Nella economia di Recco del secolo scorso la presenza della IML ha rappresentato
l’apice dell’attività industriale della nostra valle, così come per diversi secoli, e fino all’Ottocento, i cantieri navali alla foce del torrente Recco costituirono la maggior manifattura del borgo.
Ritengo che i proprietari dell’area industriale dismessa non possano non ricomprendere fra i propri intenti (oltre alla riconversione del territorio), la redazione di un
saggio storico che illustri in modo esaustivo
questa parte eminente dell’economia materiale locale del Novecento.
E mi auguro che in questa iniziativa culturale non siano lasciati soli ma usufruiscano degli apporti del nostro Comune, delle nostra associazioni culturali e delle persone che
ne corso della loro vita hanno avuto parte in
questa attività industriale. La mia conoscenza in materia mi porta a identificare in
Paride Rugafiori lo storiografo in grado di svolgere, ad un livello di eccellenza, questa ricerca
storica.
Egli, nostro concittadino per alcuni anni,
ha curato insieme ad Antonio Gibelli il tomo
della Liguria della Storia d’Italia dell’Editrice Giulio Einaudi. Nel libro è ricompreso un
suo saggio, intitolato “Ascesa e declino di un
sistema imprenditoriale”, riferito alle maggiori
industrie liguri, in particolare all’Ansaldo e
ai Perrone. La lettura di questo studio storico esemplifica la qualità e le specifiche
competenze del Rugafiori.
Claudio Amantini
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DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO
solidarietà
L’INIZIATIVA DI UN GIOVANE MEDICO DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA DI GENOVA
È nato 118 Africa Soccorso
ALESSIO CAVALERA*8Nel gennaio 2005 ho
avuto un nuovo nipotino.
Yuri è stato subito accudito, nutrito, curato e avrà certo un futuro ricco di apprendimenti e di esperienze con cui potrà sviluppare tutte le sue potenzialità. È davvero
fortunato.
Non saprei dire perché e come ma, per
contrasto, ho ricordato un’ immagine vista
chissà dove. Un uomo disperato e senza
aiuto tiene il suo piccolo tra le braccia ridotto pelle e ossa. Senza aver girato il mondo, chiunque, come me, sa quanti milioni
di bambini corrispondono a quella foto.
Da quel momento è nata in me la volontà di trasformare delle vaghe intenzioni in qualcosa di concreto, applicando le
mie competenze in ambito di emergenza
medica.
Ho cercato su internet lo Stato più povero del mondo e ho scoperto il Niger. Laggiù
la mortalità infantile sotto i 5 anni è del
25%, un bambino su quattro, e in tutto il
Paese, che è grande tre volte la Francia, non
esiste alcun sistema pubblico e gratuito di
emergenza sanitaria.
A partire da marzo 2005 ho incontrato a
Milano i rappresentanti diplomatici del Niger, in particolare il Console Onorario. Le
proposte del Console erano così lontane
dalle mie intenzioni che il progetto si arenò. Questa prima delusione mi ha confermato che realizzare un progetto di aiuto
non è semplice: ci vogliono idee chiare,
contatti attendibili, notevoli risorse, e fortuna nell’ incontrare le persone giuste e leali
con cui condividere le stesse idee.
Una sera di ottobre del 2008 ho raccontato il mio progetto a Valentina Fassone,
recchese, dottoressa in fisioterapia, volontaria 118 nel Golfo Paradiso, che lo ha subito condiviso. Insieme abbiamo deciso che
la sua realizzazione non era impossibile.
Un mese dopo eravamo a Niamey, la capitale del Niger, con 25 kg di abbigliamento e materiale scolastico raccolti frettolosamente tra gli amici.
Da allora ogni anno visitiamo il Niger. A
Niamey durante il nostro primo viaggio abbiamo presentato il progetto alle autorità
italiane, al Console, all’Ufficio della Cooperazione Italiana, al primo consigliere del
Presidente della Repubblica del Niger, responsabile della Sanità e direttore dell’Ospedale Nazionale, ai dirigenti della Croce Rossa e di Medici Senza Frontiere, al direttore dell’Orfanotrofio Sos Kinderdorf e
dell’Orfanatrofio delle Suore Getzemani, al
Vescovo di Niamey e ai responsabili delle
Missioni Cattoliche.
Su consiglio del direttore dell’Ufficio di
Cooperazione, abbiamo destinato il materiale raccolto in Italia alla Diocesi di Dosso,
città a 150 km circa dalla capitale. Abbiamo
così conosciuto Padre Domenico e Padre
Andrea, appartenenti alla stessa Diocesi.
Dopo una serie di contatti, i Padri ci hanno
offerto di gestire il servizio di Emergenza
Medica in un piccolo ospedale di prossima
costruzione a Dosso.
Tutte queste persone ci hanno promesso
aiuto e collaborazione. Il primo importante
risultato è stata la richiesta formulataci uf-
ficialmente dalle Autorità locali di installare un servizio per l’Emergenza Sanitaria
nella capitale. Per far fronte a questa richiesta ci siamo organizzati in forma di Organizzazione di Cooperazione e Solidarietà
Internazionale denominata “Fondazione
Alessio Cavalera”.
Non appena la situazione politica, conseguente il colpo di stato del febbraio 2010,
sarà nuovamente stabile e sarà ripristinata
la democrazia (la transizione dal potere militare a quello civile si concluderà nell’aprile 2010), torneremo a Niamey e avremo a
disposizione una sede presso l’Ospedale
Nazionale, dove installeremo una centrale
operativa alla quale le persone bisognose
d’aiuto potranno rivolgersi 24 ore su 24.
Nel nostro progetto la Centrale Operativa organizzerà i soccorsi e coordinerà in tutta la regione i mezzi d’intervento che riusciremo a far arrivare nel paese (due ambulanze sono già presenti in loco). Essa offrirà
inoltre un servizio di consulenza inerente a
eventuali altri campi d’azione medica. Al fine di far conoscere il sistema di emergenza
in modo capillare, le autorità ci metteranno
a disposizione una frequenza radio FM, che
potrà essere utilizzata anche per realizzare
programmi radiofonici di educazione sanitaria rivolti alla popolazione.
Il “nostro 118” potrà fornire assistenza gratuita nel
raggio di 50 chilometri, su
un territorio abitato da due
milioni di persone. “118
Africa Soccorso” è il nome
che abbiamo scelto per il
nostro progetto. Su internet si sono formati due
gruppi di sostegno con oltre 4500 persone. Chi avesse interesse a partecipare al forum può consultare il sito internet: www.cavalera.org
Infine abbiamo concluso una raccolta di
materiale scolastico e di abbigliamento 0-14
anni destinati all’Orfanotrofio Sos Kinderdorf e all’Orfanatrofio delle Suore Getzemani di Niamey, capitale del Niger.
Chi volesse sostenere la nostra causa,
può effettuare donazioni di qualsiasi importo a: Fondazione Alessio Cavalera, IBAN
IT08O 06175 27398 000000015380, causale
“118 Africa Soccorso”. Sperando nel sostegno di tutti, ringraziamo di cuore EccoRecco per aver pubblicato questo articolo.
Qui sopra, Alessio Cavalera e Valentina Fassone incontrano alcuni bimbi di Niamey. A destra, nella cartina, la
posizione geografica del Niger.
* Alessio Cavalera, fondatore del progetto 118 Africa
Soccorso, è dottore in Scienze Infermieristiche presso
il Dipartimento di Emergenza 118 Genova Soccorso.
ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010
11
il filo
A teatro, aspettando il Sociale
IN COLLABORAZIONE CON IL TEATRO STABILE DI GENOVA
8L’associazione Amici del Teatro Sociale di Camogli, con il
supporto del Comune di Recco e delle Associazioni L’Ardiciocca,
Le arcate, Fidapa Golfo Paradiso e Pro Loco Recco organizza, con
il Teatro Stabile di Genova, il progetto “Insieme a Teatro aspettando il Sociale”. La finalità è di avvicinare il pubblico alla visione di
spettacoli teatrali, per preparare la riapertura del nostro teatro cittadino. Si tratta di proporre tre spettacoli a prezzo ridotto: “Il misantropo” di Molière, regia di Massimo Castri, con Massimo Popolizio; “Le bugie con le gambe lunghe” di Eduardo De Filippo, regista e interprete Luca De Filippo; “E pensare che c’era il pensiero”
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, regia di Emanuela Giordano,
con Maddalena Crippa. Addetti del Teatro Stabile verranno a Recco a illustrare gli spettacoli, si organizzann i trasporti e, dopo ogni
spettacolo, ci sarà la possibilità di conoscere gli attori in un breve
incontro nei camerini. La presentazione dell’iniziativa è prevista
giovedì 16 alle 17.00 nella Sala Consiliare a Recco.
Di Vietro espone a Bogliasco
LE OPERE INCENTRATE SU UNA PERSONALE “OPTICAL ART“
8Si inaugura il 20 dicembre a Bogliasco, presso il Policentro Civico Comunale “Berto Ferrari” una personale di Giovanni Di Vietro (nella foto), artista residente a Bogliasco noto con lo pseudonimo G.D.V. Nato a Biccari, in provincia di Foggia, Di Vietro si trasferì diciottenne al nord con la famiglia, prima a Pieve Ligure e poi
a Sessarego di Bogliasco, dove tuttora vive. Già giovanissimo manifestò una vena artistica che lo portò presto ad una produzione
variegata utilizzando acrilico, olio, tecnica mista e arrivando anche
al collage. Iniziatosi con la paesaggistica, l’abbandonò ben presto
e la voglia di ricerca lo portò ad una tecnica personale che si può
collocare nella optical art ma che lui ama chiamare “curvismi optical”. L’optical art, nata intorno agli anni Sessanta e sviluppatosi
poi negli anni Settanta del Novecento, vuole provocare principalmente le illusioni ottiche, tipicamente di movimento, attraverso
l’accostamento opportuno di particolari soggetti astratti o sfruttando il colore. È movimento ispirato all’astrattismo di Kandinsky e basato su ricerche scientifiche nel campo dell’ottica e della geometria.
Da diversi anni Di Vietro ha al suo attivo numerose mostre, l’ultima delle quali nel 2008, presso la Sala IX Levante di Nervi. Dopo
un paio di anni che lui chiama di riflessione, torna oggi ad esporre
una serie di composizioni dove prevale il cerchio, realizzate anche
con materiale di riciclo, dai CD ai vecchi vinilici, raffinandosi anche nella esecuzione, dove prevale il colore, e nelle tecniche, con
il collage protagonista in molte opere. Mostra aperta fino a lunedì
27 con orario 16.00-19.00.
PIER LUIGI GARDELLA
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Croce Verde, avanti tutta
IL PUNTO SULL’ATTIVITÀ DEL SODALIZIO
8L’attività della Pubblica Assistenza recchese è improntata alla prosecuzione delle attività tese alla formazione del
personale, ai corsi d’istruzione, alla ricerca delle innovazioni
tecniche per meglio sviluppare il sistema-assistenza e, nell’ambito amministrativo, ad un attento contenimento dei costi
ed alla ricerca delle opportunità di incremento dei ricavi.
Le attività della Croce Verde registrano: 650 trasporti di
sangue e medicinali; 1144 ricoveri , dimissioni e visite varie;
1621 servizi di emodialisi; 1306 trasferimenti interospedalieri; 1570 urgenze; 3094 terapie varie; 400 servizi diversi; 572
servizi di guardia medica. I mezzi sono: 4 unità d’urgenza da
rianimo classe A; 2 unità da trasporto classe B, di cui una
equiparata A; 2 Fiat Doblò attrezzati con rampa mobile per
trasporto disabili; 1 Fiat Qubo per il Soccorso Avanzato; 1 automedica “Golf 6” Renault Megane; 5 Fiat Punto per trasporti ordinari; 1 motocarro Ape per servizi interni.
Nel 2009 sono stati 335.248 i chilometri percorsi, pari a circa 268 volte la distanza che corre tra Genova e la Sicilia;
10508 i servizi complessivi; 190 i Militi volontari; 11 i dipendenti di cui 2 amministrativi.
Sono dati significativi che incidono nella programmazione
futura delle attività e questo anche per essere in grado di poter rendere un servizio sempre rispondente alle crescenti richieste che debbono avvalersi non solo della professionalità
del personale, ma anche della costante efficienza dei mezzi e
di adeguate condizioni di lavoro che possano così, nell’insieme, operare anche da mezzo promozionale nei confronti della
popolazione dando così l’opportunità di incrementare ulteriormente l’avvicinamento alla Pubblica Assistenza.
Avvicinamento che è assai rilevante, registrando l’entrata
in servizio di 29 nuovi militi nell’anno 2009, gran parte dei
quali giovanissimi, e per i quali risulta assai apprezzato il percorso di introduzione con il colloquio alla presenza di un genitore affiancato dall’eventuale ausilio di una tutor per l’inserimento. Diversi giovani hanno sostenuto l’impegnativo corso
di formazione del 118, che nel 2009, per la prima volta, si è tenuto nella nostra sede.
Prosegue con regolarità la formazione interna, così come i
servizi di auto medica e di Guardia Medica Pediatrica estiva.
In varie sedute sono organizzati corsi aziendali sul soccorso per adempimenti previsti da Legge 626, così come i consueti incontri nelle scuole, mentre è confermato il positivo andamento del gruppo dei Donatori di Sangue che ha ribadito
nel 2009 gli abituali livelli di raccolta, raggiungendo il totale
di 664 unità.
… per la gioia dei militi Michele e Sara (Foto P. Valente).
DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO
agenda
MINI
NOTIZIE
30 ANNI FA: DICEMBRE 1980
ANAGRAFE n Dall’Anagrafe del Comune ecco i dati relativi al mo-
vimento demografico di ottobre. Dato iniziale al 30 settembre della popolazione: 4754 maschi, 5420 femmine, totale 10174 abitanti.
Variazioni di ottobre: immigrazioni 16 maschi e 19 femmine; emigrazioni: 7 maschi e 9 femmine. Per una popolazione al 31 ottobre
di 4761 maschi e 5428 femmine per un totale di 10189 residenti.
UNA ALLEGRA RAVIOLATA n Venerdì 10 alle 20.00 la parrocchia di
S. Rocco organizza una serata con focaccia col formaggio, ravioli
“di Cesare”, asado al forno e dolce. Quota 20.00 euro. Prenotare allo 0185.723418. Il ricavato sarà devoluto alle opere parrocchiali.
CROCE VERDE PRO GIGI GHIROTTI n La P.A. Croce Verde Recco
aderisce all’iniziativa dell’Associazione Gigi Ghirotti per la raccolta dei medicinali inutilizzati e in prossima scadenza da destinare a
malati oncologici seguiti dall’Associazione. Le confezioni debbono
risultare integre, non utilizzate neppure parzialmente e, ovviamente, non scadute. Il ritiro viene effettuato presso la sede della
Croce Verde Recco di Via Milite Ignoto e i farmaci dovranno essere accompagnati dalla fotocopia di un documento d’identità del donatore. Non vengono ritirati oppiacei.
UNA RECCO DA… COLORARE n L’architetto Marcella Noli e i geo-
logi Giorgio Grassano e Giorgio Rubiera stanno preparando uno
studio su Recco e la sua storia vista da “tecnici”, ossia partendo
dalla sua morfologia e tipologia desumibile dalla cartografica e dalla fotografia del territorio. Per una valida ricostruzione cromatica,
che farebbe somigliare Recco ai nostri borghi liguri non distrutti, al
fine di non inventare e di non ricordare solo una Recco in bianco
e nero (d’altronde le foto a colori arrivano dopo) chiedono la collaborazione di chi ricorda come erano le belle case e le preziose
facciate dipinte, desumibili dalle immagini ante guerra.
PRESEPI DA TUTTO IL MONDO n Di tutte le forme, dimensioni e
materiali, sono 2200 i presepi della raccolta di don Antonio Servetto, visitabili presso la chiesa parrocchiale di S. Rocco. Per la visita, telefonare al n. 0185.723418.
NUOVO NEGOZIO DIGITALE n Maxinformatica è un centro di assi-
stenza per computer Windows ed Apple, assistenza e riparazione
per iphone, smartphone ed in genere tutti i cellulari. È punto vendita per periferiche e accessori e fornisce anche servizio di stampa digitale a colori e servizi di archiviazione elettronica dei documenti
cartacei. Maxinformatica è in piazzale Olimpia 8, tel. 0185.1755945.
UNA DELIZIA DI FOCACCIA n “Variante libidinosa della focaccia ligure”, così Kyle Phillips definisce su www.about.com la focaccia
col formaggio di Recco: “An extraordinarily cheesy delight”.
TEMPO LIBERO n “Eventinpullman” organizza sabato 4 e sabato 11
visita al Motorshow di Bologna; sabato 11 gita ai mercatini di Natale a Bolzano; sabato 18 giornata sulla neve a Prato Nevoso. Info:
333.7174114.
ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010
I lavori sul lungomare, dove oggi sorge il cantiere del barcasilo (Foto Razeto).
Completate il lungomare4I lavori sotto il convento dei Frati sono fermi, mentre da più parti si chiede di portare avanti il prolungamento della passeggiata.
Antonio Ferro guiderà la Pro Loco4L’ex sindaco viene eletto
alla presidenza dell’associazione turistica.
Muore Ugo Pellegrini4Si spegne a 71 anni uno dei più noti
profughi fiumani, conosciuto per le sue molte attività, anche benefiche.
Niente nuoto a scuola4Naufraga l’iniziativa di portare in piscina i bimbi delle elementari, nonostante la disponibilità di Pro Recco e Amministrazione comunale.
Nuovo segretario comunale4Il dott. Romeo Campomenosi lascia l’incarico in Comune; gli subentra Giuseppe Albanese.
AMT aumenta il biglietto4La corsa Recco-Genova passa da 500
a 700 lire. I pendolari potranno risparmiare con l’acquisto di un
carnet da 25 biglietti.
Stop a Palazzo Massone4In consiglio comunale la minoranza
invita l’Amministrazione ad attendere l’imminente Piano regolatore, prima di procedere a edificare nell’area ex Palazzo Massone.
Arriva la Saub4La USL 17 Portofino realizzerà nei locali ex Inam
gli uffici della Saub comprensoriale. Prevista una passerella di collegamento con l’ospedale.
Croce Verde, sede ristrutturata4Il sodalizio inaugura i locali
ampliati e il nuovo garage per le ambulanze.
Via le barche dalla passeggiata!4Nuova ordinanza del sindaco
Giorgio Pesce che obbliga i proprietari a rimuovere le imbarcazioni dal Lungomare Bettolo.
Benzina più cara4Passa a 850 lire al litro. Previsti anche aumenti per gas e metano per autotrazione.
I terremotati: «Restiamo qui»4Le popolazioni dell’Irpinia non
vogliono sgombrare dalle loro case. Intanto il governo invita gli
italiani a inviare solo roulotte e case prefabbricate.
DOVE TROVARE “ECCORECCO” Il mensile
viene distribuito nelle abitazioni e nei negozi di Recco. Chi non lo riceve può trovarne
una copia presso: Alimentari Capurro a Mulinetti, Libreria Capurro in passo Assereto, Farmacia Savio e Ottica Ferrari in piazza Nicoloso, Pro Loco Recco e Biblioteca in via Ippolito d’Aste, Cartoleria Capurro in piazza Gastaldi, Centro TIM in via Fiume, Bisso casalinghi in via Roma e via Ponte di Vexina.
ARRETRATI Gli arretrati (il numero 04 è esaurito) possono essere richiesti gratuitamente alla Libreria Capurro, alla Pro Loco o direttamente alla redazione (tel. 0185.723961).
13
agenda
APPUNTAMENTI A RECCO
DICEMBRE
Da sabato 4 a domenica 12 • Mostra Collettiva dei pittori
recchesi. Sala Polivalente, inaugurazione sabato 4 ore 17.30;
visitabile con orario 10.00-12.00 e 15.30-18.30. Organizza Città
di Recco, assessorato alla Cultura.
Sabato 4 • Lettura animata del libro per bambini “All’arrembaggio” di Tiziana Schenone, Alice Banfi e Alberto Perini. Piaza Nicoloso ore 15.30. Organizza Città di Recco, assessorato alla Pubblica Istruzione.
Domenica 5 • La Compagnia Teatro Scalzo di Genova presenta Teatro itinerante per bambini. Inizio ore 15.30. Organizza
Città di Recco, assessorato al Turismo.
Domenica 5 • Festival Recco in Musica 2010. Oratorio di San
Martino ore 17.00. Frank Bridge Trio: musiche di Mozart, Beethoven, Chopin, PIazzolla, Gershwin. Organizza Gruppo Promozione Musicale.
Martedì 7 • XII Festival Organistico Internazionale “Armonie
sacre percorrendo Terre di Liguria”. Chiesa Parrocchiale S.
Giovanni Battista ore 16.00, ingresso libero. Sophie-Vèronique
Cauchefer-Choplin all’organo. Organizza associazione “RapalloMusica”.
Da giovedì 9 al 23 gennaio • Luna Park per i più piccoli. Lungomare Bettolo.
Domenica 12 • La Compagnia Teatro Scalzo di Genova presenta Teatro itinerante per bambini. Inizio ore 15.30. Organizza Città di Recco, assessorato al Turismo.
Domenica 12 • Nell’ambito del gemellaggio con Ponte di Legno: Piazza Nicoloso ore 8.30: 11a “Marcia del Confoego” e 2°
Trofeo podistico “Sergio Ferrari”. Nuovo percorso attraverso
Carbonara e Cotulo. Iscrizione 5.00 €: ricavato devoluto alla
Gaslini Band Band. Premiazione ore 11.00.
Ore 10.00 in Sala Consiliare: “Un percorso sospeso nel vuoto il sentiero dei fiori e le nuove passerelle del gendarme”; proiezione di filmati e fotografie a cura della associazione Amici
Capanna Lagoscuro.
I NOSTRI SERVIZI
Dalle 16.00, in piazza Nicoloso: accensione dell’albero natalizio donato dal Comune di Pontedilegno e sfilata della Filarmonica Rossini di Recco, alla presenza della Comunità dalignese
e la cittadinanza di Recco. Tradizionale manifestazione del
“Confoego”, distribuzione in piazza di prodotti tipici della gastronomia recchese e dalignese.
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FARMACIE DI TURNO
Turni festivi a dicembre: domenica 5 Berni (appoggio al mattino Savio); mercoledì 8 Berni (appoggio al
mattino Falqui); domenica 12 Falqui; domenica 19
Savio; sabato 25 Berni (appoggio al mattino Savio);
domenica 26 Berni (appoggio al mattino Falqui); sabato 1° gennaio Falqui; domenica 2 Falqui.
Domenica 12 • Festival Recco in Musica 2010. Oratorio di San
Martino ore 17.00. Franco Trabucco al pianoforte: Omaggio a
Tchaikovsky. Organizza Gruppo Promozione Musicale.
Martedì 14 • Spettacolo di teatro e animazione per i bambini
a cura dell’Associazione Porto dei Piccoli. Sala Polivalente ore
17.00. Organizza Città di Recco, assessorato alla Pubblica
Istruzione.
Da sabato 18 a domenica 26 • Mostra di presepi dal mondo
missionario. Sala Polivalente. Organizza Città di Recco, assessorato alla Cultura.
Da venerdì 17 a domenica 19 • Mostra dei lavori del Centro
Anziani. Inaugurazione venerdì ore 15.00. Orario di apertura:
9.30-12.00 e 15.00-18.00.
Domenica 19 • La Compagnia Teatro Scalzo di Genova presenta Teatro itinerante per bambini: la slitta di Babbo Natale.
Inizio ore 15.30. Organizza Città di Recco, assessorato al Turismo.
MERCATINI DI NATALE
Sabato 4 • Recco, passo Assereto. Organizza chiesa di S. Francesco.
Domenica 5 • Avegno, piazza Calì. Dalle 14.30 laboratori per
bambini; stand gastronomico con focaccette e frittelle; animazione e musiche natalizie. Organizza Pro Loco Avegno.
Mercoledì 8 • Recco, piazzale chiesa di S. Francesco. Organizza chiesa di S. Francesco.
Domenica 12 • San Rocco. Salone parrocchiale, tutto il giorno.
Domenica 12 • Mercatini di Natale a Torino. Gita in pullman,
organizza Pro Loco Avegno. Quota di partecipazione 18,00 €,
soci 15,00 €. Viaggio Velabus. Info: Paola 0185.79207.
Sportello IAT: Informazione Accoglienza promozione Turistica
Fax e fotocopie
Divulgazione di materiale informativo
Vendita biglietti urbani AMT Genova
Vendita abbonamenti e biglietti APT
Vendita abbonamenti e biglietti ferroviari (fino a 250 km)
Vendita biglietti “Autostradale” linea Sestri Levante - Milano
Vendita schede Telecom e ricaricabili per cellulari
Vendita tessere autostradali Viacard
Prenotazione e vendita biglietti dei teatri di Genova
Vendita biglietti principali concerti
Affissione e pubblicità per i Comuni di Recco e Avegno
Sportello Touring Club Italiano
TNT Point
Via Ippolito d’Aste 2a - Recco - Tel. 0185.722440 - [email protected] - www.prolocorecco.it
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DICEMBRE 2010 NUMERO 18 ECCORECCO
agenda
&
SALUTE BENESSERE
Tempo di Natale • Tempo di
Natale, tempo di regali da
fare… Niente di meglio che fare
una visita in farmacia per trovare, accanto ai tradizionali prodotti per la cura e l’igiene della
persona, idee per un regalo
utile e gradito. Oltre alla tradizionale scelta delle linee cosmetiche più affermate, linee uomo
che propongono ottimi trattamenti per le giornaliere esigenze di rasatura e cura della pelle,
in libreria
A CURA DI
FLAVIA CAVALLI
✤ L’EQUIPAGGIO INVISIBILE ROBERT CLARK E LA NASCITA DELLA
VELA MODERNA Negli anni Trenta, in Inghilterra, armatori e
appassionati di vela cominciarono a progettare barche
capaci di compiere traversate transoceaniche, fino ad
allora ad appannaggio esclusivo di navi e transatlantici.
Dalle regate inshore, sottocosta, si passò quindi alle
offshore, grazie a modelli di barche progettate con estro
e sapienza da alcuni yacht designer: questo libro di
Andrea Cappai narra le vicende di Robert Clark,
assicuratore reinventatosi progettista, il quale contribuì
allo sviluppo della vela moderna con modelli eleganti e
veloci, ponendo le basi per trasformare l’elitario mondo
della vela in un fenomeno più popolare. Notevoli le immagini e la
sezione dedicata ai disegni originali. Nutrimenti Editore, 133 pp. € 16,00
✤ GLI ANNI DI GENOVA Questo volume è il frutto di un ciclo
di lezioni sulla storia della città di Genova, tenutosi a Palazzo
Ducale tra novembre 2009 e dicembre 2010: nove storici
hanno approfondito episodi importanti per la Suberba, dalla
prima crociata nel 1097 alla fondazione del Banco di San
Giorgio (1407), passando per la sfida lanciata dai coraggiosi
genovesi al re francese Luigi XIV nel 1684. La narrazione si
ferma, infine, al dibattito sull’interventismo nel 1915. Le
vicende narrate sono godibili come un romanzo e illuminano il
lettore su come il passato, anche piuttosto remoto, abbia
plasmato il presente. Laterza Editore, 269 pp. € 16,00
✤ LA CUCINA DEI TABARCHINI STORIE DI CIBO MEDITERRANEO FRA
GENOVA, L’AFRICA E LA SARDEGNA Il cibo come elemento culturale
e testimone della storia, rappresentazione dei cambiamenti
di un popolo e della sua terra: in questo libro, Sergio Rossi
racconta la storia e la cucina delle “roccaforti” genovesi in
Sardegna, ovvero Carloforte e Calasetta, e della locale cultura
tabarchina, discendente dai liguri che approdarono sull’isola
tunisina di Tabarca nel XVI secolo. Nel volume si esplorano
tutte le reminiscenze della cucina genovese, ancora
fortemente radicate tra i tabarchini, senza però dimenticare
che si tratta di una comunità a sé stante, che, a contatto con la cultura sarda, ha
sviluppato tratti propri davvero interessanti. Golosa la parte finale, nella quale
sono illustrate diverse ricette. Sagep Editore, 255 pp. € 22,00
si possono trovare strumenti
diagnostici per uso domestico
come misuratori di pressione e
glicemia, nuovissimi dispositivi
per una igiene dentale completa, elettromedicali per terapie
aerosol. Il tutto accompagnato
dal consiglio di persone esperte
e con la possibilità di usufruire
di prezzi vantaggiosi.
✤ GLI STEMMI DEI COMUNI DELLA LIGURIA
RACCONTANO STORIE, FOLKORE E BELLEZZE NATURALI
Quest’originale volume a cura Pietro Tarallo presenta la
Liguria attraverso gli stemmi di tutti i suoi comuni, ben
235: questi simboli raffigurano elementi fondanti del
territorio come l’ulivo, la montagna, i fiumi, ma anche
castelli e bastimenti, a memoria della storia della regione e
delle diverse realtà che la costituiscono. Per ogni comune
vengono riportate anche informazioni utili e brevi
descrizioni dell’ambiente e delle peculiarità del centro
abitato. Erga Edizioni, 359 pp. € 24,00
in collaborazione con
ECCORECCO NUMERO 18 DICEMBRE 2010
PIAZZA GASTALDI, 1 • RECCO
TEL. 0185/76870 FAX. 0185/730719
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