il cambiamento necessario

Transcript

il cambiamento necessario
Telefono Azzurro
e
Facebook
Insieme per i più piccoli
SUBVERTISING magazine - issue 59 - February 2013
Il cambiamento
necessario
delle agenzie
Palestre:
professioni digitali
alla riscossa
(umanisti wanted)
TUTTI I LINK IN QUESTA
RIVISTA SONO ATTIVI! USALI!
subvertising
Anno VI, numero 59 del 25/02/2013
Direttore Responsabile
PIETRO PIERANGELI
[email protected]
CONTENUTI
Blog and facebook miniatures
Editoriale
oceano blu scuro
6
agenzie: perchè cambiare?
8
azzurro contro nero
10
umanisti wanted
13
di Pietro Pierangeli
Fondatore e direttore editoriale
diego perrone
[email protected]
Art direction and design
ALEX PERRONE
a cura della Redazione
di Nicola Morello
Comunicati stampa, informazioni o altre richieste:
[email protected]
Subvertising è una testata giornalistica
registrata presso il tribunale di Bologna
numero 7803 del 16/10/2007
a cura di Nicola Morello
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Redazione: via Cimabue 10
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Blog and Facebook miniatures
Subvertising #59 - 02/2013
Mercedes-Benz Product Placement
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Blog and Facebook miniatures
Subvertising #59 - 02/2013
A transmedia story linking a tv serie with a consolle game
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Blog and Facebook miniatures
Subvertising #59 - 02/2013
A viral campaign to promote the movie “Side Effects” by Steven Soderbergh
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Editoriale
Subvertising #59 - 02/2013
Oceano Blu Scuro
Di Pietro Pierangeli, direttore responsabile
[email protected]
Uno dei miei primi maestri mi spiegò la comunicazione con alcune
semplici parole. “Si tratta di una moltiplicazione in cui principali fattori sono: Contenuti, Strategia, Creatività, Investimento”. E’
una frase a cui penso spesso. Superficiale, incompleta, molto più
banale di tutto quello che viene scritto nei libri e detto nelle aule
universitarie e dei Master. Ma ci sono affezionato ed è dettata
dal ‘buon senso’ che potrebbe essere la - ancora - più semplice
definizione di marketing.
N
on basta quindi avere una bella storia da raccontare, bisogna essere capaci a raccontarla. Un’idea pazzesca muore se non si sa come farla arrivare alle orecchie giuste.
Avere tanti soldi serve a poco se quello che si dice è poco interessante.
Si ma se uno ne ha tantissimi di soldi? C’è un fattore che ha più peso di altri, quello meno
innovativo di tutti. E questo vale anche per la cosiddetta ‘democrazia’ della Rete in cui
si parla di consumatori al potere, di rivoluzione dal basso, di libertà di pensiero e azioni.
Un’utopia che si infrange ancora contro il fattore ‘potere economico’. Se hai qualche cosa
da dire, sai come farlo e sei un innovatore puoi raggiungere la stessa visibilità di uno che
non ha i tuoi numeri ma un bel gruzzolo in tasca. E più questo gruzzolo cresce più sale la
tua influenza. In sostanza quest’oceano digitale in cui ci tuffiamo ogni giorno diventa meno
trasparente, sempre meno ‘blu’ di come ce lo ricordiamo. Sempre più pesci ma sempre più
chiare alcune gerarchie.
In questo numero affrontiamo questo tema con diversi punti di vista. Prima di tutto il
mondo delle agenzie di comunicazione chiamate con sempre più frequenza a rivedere come
organizzare ‘la moltiplicazione’ per renderla più efficiente. Facendo i conti, nella maggior
parte dei casi con clienti che chiedono di avere gli stessi risultati dimezzando gli investimenti. “Quest’anno meno Tv e carta stampata, facciamo solo Rete: meno spesa massima resa,
allora cosa proponete??”.
Poi il tema ‘protezione’ non tanto di dati quanto dei piccoli ‘navigatori’ della Rete che per
evitare di fare brutti incontri o esperienze devono essere tutelati; a muoversi in questo senso
ci hanno pensato Telefono Azzurro e Facebook con un’alleanza particolare. E infine il racconto di viaggio di alcuni ‘ricercati’: talenti italiani in caccia di una ruolo nel meccanismo
complicato della Rete e a sudare in palestra per prepararsi a un grande salto. Buona lettura
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POwered by
Subvertising #59 - 02/2013
Agenzie:
perché cambiare?
Prima il marketing non convenzionale.
Poi il digital. Poi la crisi.
Non c’è pausa per le agenzie più moderne.
a cura della redazione
[email protected]
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Subvertising #59 - 02/2013
La scorsa settimana, un po’ in sordina a dire il vero, l’Italia della pubblicità ha
potuto apprendere in diretta su DeeJay Tv di aver perso il laboratorio di guerrilla marketing più attivo nell’ultimo quinquennio: G-Com.
E
lo scorso anno, tra restyle (Euro RSCG), acquisti e cessioni di agenzie internazionali (AKQA) sono stati
mandati chiari segnali al mercato: le cose stanno cambiando, di nuovo. La domanda sta cambiando. Chi
non coglierà questi segnali, resterà fuori.
“Alcuni di noi capivano la necessità di evolversi da laboratorio di pratiche pubblicitarie
non convenzionali ad agenzia di marketing
evoluto”, spiega il direttore creativo della
neonata agenzia G-Com. “Chi non aveva
questo desiderio ha preso un’altra strada,
noi ci siamo staccati e abbiamo dato vita
alla nostra agenzia, portando dietro solo il
nome e un paio di persone: tutto il resto è
profondamente nuovo, a partire dai servizi
offerti: branded entertainment, pubblicità
interattiva e mobile. Questo è quello di cui ci occupiamo oggi, con un team nuovo e di altissimo livello.”
Sembre dunque che il mondo dei contenuti interattivi svolga il ruolo del leone nel futuro della comunicazione.
D’accordo con il cambiamento anche il fondatore dell’agenzia
AKQA, pluripremiata e considerata tra le migliori al mondo, tant’è
che le pressioni di WPP si sono fatte sentire fino all’acquisto, perfezionato nel 2012. Dentsu, che pure si era in passato mostrata
interessata, non ce l’ha fatta.
“Burbn era un servizio in via di sviluppo simile a Foursquare, quando ci si rese conto che così non andava e dopo avervi già impiegato
un anno di lavoro diventò Instagram”, scrive sul Guardian Ajaz
Ahmed, che fondò l’agenzia indipendente quando aveva appena
21 anni.
Perfino il ceo di Havas Worldwide, che ha scaricato nel settembre
2012 il nome Euro RSCG, ha ammesso: “il modello startup spesso
funziona meglio.” Citando BETC London, una startup parte del
gruppo, David Jones ha dunque voluto rimarcare come il mondo
della pubblicità stia cambiando, vuoi per la crisi o vuoi per l’avanzare tecnologico. E chi si ferma è perduto.
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Subvertising #59 - 02/2013
azzurro contro nero
Come il telefono azzurro e Facebook si sono uniti
per contrastare le insidie per i più piccoli
di Nicola Morello
[email protected]
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Una finestra sul mondo, un canale per avvicinare tutto e tutti, la scomparsa di tutti i filtri, la nascita del nuovo potere ‘dal basso’.
Una rivoluzione che nessuno poteva prevedere, esaltante da un lato ma anche spaventosa. Sempre di più. Soprattutto per chi ha le
difese basse, o assenti, come quelle dei bambini.
I
l 64% dei bambini italiani usa un computer tutti i giorni fino a 2 ore al giorno.
Un bambino su 4 ha un computer privato a cui non hanno accesso i genitori. Il
60,6% degli adolescenti naviga fino a due ore al giorno e uno su 10 ci passa più di 4
ore. Ma cosa incontrano nella Rete? Un terzo dichiara di aver navigato in siti con immagini
pornografiche, in percentuali più basse all’interno di siti che esaltano violenza, anoressia e
suicidio.
E’ questa la fotografia scattata recentemente dall’“Indagine Nazionale sulla Condizione
dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia” fatta da Telefono Azzurro ed Eurispes. Una fotografia che insieme ad altre ci fa riflettere sul ‘lato oscuro della Rete’, su tutto il buio in
cui ci si può perdere con un semplice monitor luminoso. E i ‘big player’ stanno correndo
al riparo.
Da oggi andando sul proprio profilo di Facebook e inserendo ‘Telefono Azzurro’ nell’apposito spazio di ricerca in alto a destra si apre alla voce ‘Applicazioni’ la pagina del nuovo
progetto lanciato da Telefono Azzurro e Facebook. Uno spazio dedicato al supporto di
bambini e adolescenti e loro familiari con consigli pratici per gestire i contatti, proteggere il profilo, rimuovere una foto imbarazzante, bloccare persone invadenti. Inoltre sempre nella
‘App’ la possibilità ‘pronto intervento con la possibilità di chiedere aiuto in chat con un operatore specializzato di Telefono Azzurro.
“La realtà di Telefono Azzurro rimane profondamente legata al tema del sostegno a ragazzi e adolescenti e alla capacità di intervenire anche in emergenza in maniera professionale”
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Subvertising #59 - 02/2013
ha dichiarato Ernesto Caffo, Presidente dell’Associazione. “Stiamo solo cambiando pelle, e strumenti,
seguendo la naturale evoluzione delle abitudini comportamentali dei nostri ragazzi e nuovi rischi che
oggi si chiamano Cyberbullismo, Gambling, o Sexting. E lo facciamo con alleanze eccellenti come quella
con Facebook e mettendo a disposizione una conoscenza più che ventennale. Oggi il nostro Telefono
Azzurro, non è più solo un telefono, ma anche una Chat, un’Application, una pagina sui principali Social
Network e tutto quanto necessario per garantire ascolto e supporto a chi ne fa richiesta”.
L’iniziativa dal respiro europeo presentata in Italia segue quella francese in cui Facebook si è affidata
all’esperienza dell’Associazione francese E-Enfance, legata come Telefono Azzurro, al network In-Hope
nato grazie al Programma della Commissione Europea ‘European Safer Internet Program’
L’Applicazione è anche direttamente raggiungibile all’indirizzo: https://apps.facebook.com/
telazzurro/?fb_source=search&ref=ts&fref=ts, e può essere quindi utilizzata anche senza aver effettuato l’accesso al social network
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Subvertising #59 - 02/2013
Umanisti wanted
Palestre per le professioni digitali
a cura di Nicola Morello
[email protected]
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Si presentano di fronte o di profilo con un cartello appeso al collo, proprio come dei ricercati. Ma a volerli saranno le aziende a
caccia di un ‘salto digitale’.
S
ono i primi 25 ‘palestrati’, talenti selezionati nelle facoltà umanistiche di tutta Italia sottoposti per due mesi a una full immersion con docenti universitari e soprattutto con alcuni tra i migliori professionisti di aziende nazionali o internazionali,
che li hanno fatti sudare su problemi concreti, come quelli che si affrontano in azienda
ogni giorno, e le possibili soluzioni.
Un ‘allenamento’ partito da Milano ma che entro la fine del 2014 coinvolgerà oltre 200
giovani neolaureati, con altrettanti inserimenti in azienda, e tante città italiane. Il progetto è stato guidato dall’ Associazione senza fini di lucro, Prospera, e grazie a una squadra
di sponsor a
partire dalla Corporate Citizenship di Accenture, Assolombarda, ACTL Sportello Stage,
Gruppo di
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Lavoro Turismo, Agroalimentare ed Expo Gen
del Progetto Speciale Expo 2015 di Confindustria,
Federturismo e Fondazione Collegio delle Università Milanesi.
“Ci sono voluti mesi e un grande lavoro di
squadra per preparare questo progetto rigorosamente
no profit, volevamo coinvolgere da subito le
migliori tra aziende, Università ed enti per impostare
il corso in modo da crescere nel tempo inserendo un numero sempre più alto di ragazzi
competenti e preparati nelle nostre imprese”,
ha affermato Maurizio Cuzari consigliere esecutivo
di Prospera (PROgetto SPERAnza),
Oggi i ‘ricercati’ son visibili sulla pagina Facebook ch di cui hanno realizzatola grafica, visibile all’indirizzo http://www.facebook.com/PalestraProfessioniDigitali.
“Il Digital Marketing, il Web reputation Management, il Web revenue Management, l’individuazione e la gestione della crisi on line, questi alcuni dei temi su cui si sono formati i ragazzi” ha sottolineato Laura Mengoni Resp. Area Formazione Scuola Università e Ricerca di Assolombarda. “Con questo
progetto pluriennale intendiamo fornire un contributo alla crescita dell’occupazione
giovanile e al tempo stesso, obiettivo ambizioso, aiutare i giovani talenti a propagare la loro
energia propulsiva e creatività nelle realtà produttive del nostro paese” ha concluso Marina Geri,
Dir. Progetto e Marketing Padiglione Italia Expo2015.
Oltre agli sponsor del progetto molte le aziende che hanno aderito al programma offrendo testimonianze in aula e/o l’opportunità di svolgere uno o più stage al termine del percorso formativo: Accor,
Bracco, Cargill, Class Editori,Club Med, Crazy for Digital Marketing, D’Antona & Partners ‐ Havas
PR, Expo, Edison,Federchimica, Fubles, Groupon, Interlem, Intesa Sanpaolo, Km Rosso, Melia,
MDP, NH Hotels,Page Personnel, Starwood, Travelport, Trenitalia, Tripadvisor, UBI Banca, Unicredit, Vodafone.
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CI SIAMO FATTI VECCHI?
E ALLORA CAMBIAMO!
Dal primo numero, nel 2007 ad oggi, il mondo intero
è diverso, comprese le dinamiche di accesso alle informazioni.
Consapevoli di questo, abbiamo avviato un progetto
di cambiamento per il 2013 che dovrebbe accontentare
le diverse esigenze dei nostri lettori.
Non perdeteci di vista,
WE STILL WANNA ROCK!