Cantante lirica
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Cantante lirica
22 L’ECO DI BERGAMO DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012 L’inchiesta Inventiamoci un lavoro a L’operaio geniale orologiaio dei Vip Il salto con O’Neal campione Nba A DI FABIANA TINAGLIA Lorenzo Angeli, 29enne di Carvico, operaio della Brembo, arrotonda il bilancio di famiglia realizzando orologi artistici per personaggi famosi. L’idea l’ha sviluppata dopo che la moglie aveva perso il lavoro. Ha disegnato le sue opere per sportivi e musicisti: da Vittorio Brumotti di Striscia la Notizia, fino a Nek e al rapper Gmax, da Piotta ai Litfiba, per arrivare al campione Nba, Shaquille O’Neal. La passione era iniziata realizzando a mano trofei per tornei di basket A rriva da una famiglia di fabbri, sempre con le mani tra chiodi e martelli, e quando la moglie ha perso il lavoro, le spese si sono fatte più alte e il suo lavoro alla Brembo non bastava più per coprire tutte le rate e le bollette, ha capito che l’ingegno e la buona volontà possono venire in soccorso. Ergo: ha trasformato la sua passione, con un pizzico di tenacia e di fortuna, in un secondo lavoro che piano piano sta ingranando. Proprio come i meccanismi delle sue creazioni. Lorenzo Angeli ha 29 anni, è un progettista meccanico, è nato a Calolziocorte e da tre anni vive con la moglie a Carvico. Dipendente della Brembo, per passione lavora l’acciaio. «Ho sempre giocato a basket – racconta – e ho iniziato in quelle occasioni a realizzare i trofei dei tornei estivi. Dalle sculture alle coppe, sono poi passato a qualcosa di diverso e più L’orologio di Angeli consegnato al campione O’Neal. E in alto a destra la consegna a Vittorio Brumotti ingegnoso». Parliamo di orologi, con Lorenzo alle prese tra ingranaggi e meccanismi, verniciature e tagli al laser, creando orologi scultura che ad amici e parenti sono subito piaciuti: «Arrivo da una famiglia di fabbri e per passione ho sempre costruito e disegnato – spiega –. Mi piace progettare cose nuove e per il mio matrimonio, nel 2008, ho creato il primo orologio da parete per la mia abitazione, con la data delle nozze ed elementi decorativi distintivi». Poi queste cose capitano quasi per caso, con il passaparola: i parenti e gli amici vanno a vedere la casa nuova, notano l’orologio, e gliene commissionano uno simile. «Chi me lo chiede per la propria abitazione, chi per fare un regalo». E Lorenzo, a tempo perso, inizia a realizzarne di nuovi, disegnando altri modelli e iniziando a infoltire la sua bacheca immagini in Facebook. Poi nel 2010 la moglie, segretaria in un’azienda, perde il lavoro. «Mi sono reso conto che una passione e un’attività hobbistica potevano diventare un secondo stipendio e ho sfruttato le mie abilità oltre a Internet per farmi un po’ di promozione – racconta –. Le richieste sono arrivate e questo secondo lavoro ci aiuta nelle spese». Rimboccarsi le maniche, quindi, sfruttare ogni attimo libero e soprattutto dare voce al proprio talento, «e anche istinto – continua Lorenzo –, cercando con tenacia di trovare nuovi canali e sfruttando anche il mondo virtuale che può giocare a nostro favore e collegarci a opportunità inaspettate». Con un’altra idea: «Ho disegnato nuovi modelli, ne ho personalizzati a seconda delle esigenze e ne ho creati alcuni ad hoc per personaggi dello spettacolo». Da Vittorio Brumot- ti di Striscia la Notizia, fino a Nek e al rapper Gmax, da Piotta ai Litfiba, per arrivare al campione sportivo dell’Nba Shaquille O’Neal. Il passaparola su internet Un altro modo, furbo e curioso, per farsi conoscere: uno scatto del vip con l’orologio personalizzato dal bergamasco e la notizia corre sul Web insieme alle richieste di nuovi orologi che si incrementano. Con il grande Shaquille O’Neal, poi, il successo cresce e la notizia si diffonde anche sui media. «La cosa è stata stranissima e raggiungere il mio idolo sportivo è stata un’impresa» racconta Lorenzo che non è uno che molla la presa e quando vuole ottenere qualcosa è come un martello pneumatico. «Ho iniziato a scrivere mail, ho cercato il suo indirizzo in America, sono finito per contattare un giornalista della Gazzetta dello Sport, Massimo Oriani, che aveva un contatto con un collega a Boston che poteva consegnare l’orologio allo sportivo da parte mia». E il gioco è fatto: il regalo è consegnato e la foto scattata, finendo nelle pagine Facebook di «Angeli Design» e su diversi giornali. «Una soddisfazione, una buona pubblicità – continua Lorenzo – e una spinta per continuare a lavorare. In questo modo unisco due aspetti importanti della mia vita: la passione per l’artigianato e la progettazione e le esigenze familiari, con mia moglie che sta cercando un nuovo lavoro e intanto mi aiuta in questa seconda attività. Del resto, dati i tempi, bisogna ingegnarsi e perché non sfruttare le proprie capacità? Almeno si va avanti con estro, curiosità e, il più possibile, il sorriso sulle labbra». ■ ©RIPRODUZIONE RISERVATA MARIA ZILOCCHI, 35 ANNI Cantante lirica cambia vita E usa la musica per curare P ensando a una cantante lirica, viene subito in mente l’immagine di un’artista in giro per il mondo tra concerti e serate di gala. Un’immagine che invece non si adatta del tutto a Maria Zilocchi, 35 anni, di Bergamo, di professione soprano: per lei il canto non si ferma solo a questi aspetti. Dopo diversi anni di concerti in Italia e all’estero, Maria ha deciso di fermarsi e dedicar- si maggiormente all’insegnamento di quest’arte, che lei definisce «un prendersi cura dell’altro, in quanto la voce rappresenta il barometro della psiche». «I concerti – spiega Maria – sono stati senza dubbio una bella esperienza. Ma a un certo punto sentivo che mi mancava qualcosa: la relazione con le altre persone. Avevo la necessità di accostare alla performance l’incontro con l’altro, aspetto che spesso in teatro non si trova». Così Maria – maturità classica, laurea in Lettere e diplomata al Conservatorio di Bergamo a 22 anni col massimo dei voti, la lode e la menzione speciale – accantona i concerti e si dà da fare con lezioni di canto privato e l’insegnamento della storia della musica per le Terze Università Anteas di Bergamo. Lavori a cui ormai si dedica quasi a tempo pieno da tre anni, senza disdegnare del tutto l’attività concertistica (dirige il coro delle suore del Monastero Matris Domini): «La cosa più bella– prosegue Maria – è vedere l’altro che scopre di sé potenziali nuovi, che non sapeva di avere. Lavorando sulla voce si va infatti a toccare delle corde inconsce. Il canto non è solo un’estetica della voce, ma una vera e propria scoperta di sé. Un fatto importante in momenti come questo, dove stiamo assistendo non solo a una crisi del mercato, ma a una crisi del pensiero. Se il mondo che conosciamo crolla, bisogna affidarsi alla nostra capacità di guardare altrimenti, inventandosi nuove categorie per leggere il reale». E una di queste risposte per Maria è data proprio dal canto. Una quindicina i suoi allievi e più di mille gli anziani che seguono le sue lezioni alla Terza Università. E ora Maria sta intraprendendo una nuova sfida, frequentando La musicista Maria Zilocchi al pianoforte. La 35enne sta studiando musicoterapia FOTO MARIA ZANCHI il corso di Analisi biografica a orientamento filosofico della scuola Philo (Scuola superiore di pratiche filosofiche) a Milano. «Rimetto in gioco le mie competenze musicali, sfruttandole da un altro punto di vista – racconta Maria –. Mi piacerebbe poter aprire un centro e fare musicoterapia, lavorando con casi di disagio, negli hospice o con i malati terminali. Anche se la musica come cura non significa necessariamente intervenire solo sui malati, ma anche sui sani. Vedo la cura come prevenzione e come strumento per misurare il proprio inconscio: da qui la musica come terapia e pratica filosofica». ■ Giada Frana ©RIPRODUZIONE RISERVATA