1 Distribuzione di Weibull
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1 Distribuzione di Weibull
1 Distribuzione di Weibull Effettuando delle prove di caratterizzazione meccanica su un campione di provini estratti da un certo materiale e aventi tutti un volume V0 si osserva che, per una assegnata grandezza, ad esempio la tensione di rottura, non esiste un preciso livello di tensione di rottura al di sotto del quale nessun provino si rompe e al di sopra del quale tutti i provini si rompono. Il passaggio dalla non rottura alla rottura avviene progressivamente, nell’intorno di un particolare livello tensionale. La distribuzione cumulativa della probabilità di sopravvivenza, in funzione del livello di tensione raggiunto, è ben descritta dalla distribuzione di probabilità cumulativa scoperta dall’ingegnere svedese W.Weibull, sulla base della ipotesi dell’anello debole della catena: · µ ¶m ¸ ¾ Ps (V0 ) = exp ¡ : ¾0 V0 rappresenta il volume dei provini soggetto alla tensione costante ¾: La tensione di riferimento ¾ 0 ; rappresenta la tensione cui sopravvive una frazione di provini pari a 1=e = 0:368: Il parametro m viene definito modulo di Weibull ed è caratteristico del materiale (anche se alcune recenti ricerche evidenziano la dipendenza dalla geometria del provino). 1 0.8 Ps ( σ , 5) Ps ( σ , 10) 0.6 Ps ( σ , 50) Ps ( σ , 100) 0.4 0.2 0 0 0 0.5 1 1.5 σ 0 σo Figura 1 - Distribuzione di Weibull in scala lineare per differenti valori del modulo di Weibull 1 2 2 1.1 Effetto del volume Se si utilizzasse un provino con volume pari a n volte V0 si avrebbe una probabilità di sopravvivenza pari a: Ps (V ) = Ps (nV0 ) = [Ps (V0 )]n da cui Ps (V0 ) = Ps (V ) 1=n V0 =V = Ps (V ) · µ ¶m ¸ ¾ = exp ¡ ¾0 µ ¶m ¾ V0 ln Ps (V ) = ¡ V ¾0 µ ¶m ¾ V ln Ps (V ) = ¡ V0 ¾ 0 · µ ¶m ¸ V ¾ Ps (V ) = exp ¡ V0 ¾ 0 Ps (V )V0 =V L’ultima equazione rappresenta la distribuzione di Weibull corretta in modo da tener conto dell’effetto della differenza tra il volume del provino di riferimento e il volume del componente o del provino che si vuole caratterizzare. E possibile immediatamente verificare che si ritorna immediatamente alla distribuzione di Weibull di partenza adottando una nuova tensione di riferimento pari a ¾ 0V = ¾ 0 µ V0 V ¶1=m che mostra come varia la tensione di riferimento al variare del volume. La tensione di riferimento (e quindi le proprietà di resistenza meccanica del materiale) si riduce all’aumentare del volume e in una rappresentazione in un diagramma doppio-logaritmico la riduzione è descritta da una relazione lineare con pendenza pari a ¡1=m: Quindi i materiali con modulo di Weibull elevato (per i materiali metallici il modulo di Weibull è intorno a 100) hanno un intervallo limitato di tensione in cui si registra il passaggio dalla non rottura alla rottura e un effetto limitato del volume sulla resistenza meccanica, mentre i materiali ceramici di elevata qualità hanno un modulo di Weibull intorno a 10 (5 per materiali quali gesso e terracotta) con una ampia distribuzione delle tensioni di rottura e un importante effetto del volume. 2 1.585 10 σov( σo , V , 5) σo σov( σo , V , 10) σo σov( σo , V , 50) 1 σo σov( σo , V , 100) σo 0.631 0.1 0.1 0.1 1 10 V Vo 10 Figura 2 - variazione della tensione di riferimento in funzione del volume 1.2 Effetto del tempo Nei materiali ceramici si notano rotture inspiegabili, perché avvengono senza che il componente sia apparentemente sollecitato in modo importante. L’osservazione delle superfici di rottura rivela analogie con le rottura a fatica, nel senso che è possibile rilevare l’esistenza di zone con cricche che si sono propagate lentamente e una zona di rottura finale. Questa analogia ha portato all’introduzione della terminologia impropria e forviante, ma di uso consolidato, di fatica statica. La propagazione lenta dei difetti avviene per effetto di fenomeni di ossidazione delle superfici dei difetti e di reazione con le stesse superfici con il vapore acqueo. Quando uno dei difetti raggiunge una dimensione critica in relazione alle sollecitazioni applicate o alle autotensioni presenti (caso dei vetri temprati) si ha la rottura immediata del componente. I risultati sperimentali consentono di esprimere una relazione di dipendenza del tempo di rottura dalla tensione analoga a quella della fatica: ¾ n t = costante = ¾ nT tT dove ¾ T e tT rappresentano la tensione di lavoro e il tempo di rottura determinati in una prova sperimentale. L’esponente n per i materiali ceramici a temperatura ambiente è compreso tra 10 e 20. 3
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