Page 19 - La Repubblica.it
Transcript
Page 19 - La Repubblica.it
la Repubblica MARTEDÌ 18 OTTOBRE 2011 Design oltre l’auto 5- le librerie @ DOSSIER Libreria Art Nouveau di Eugène Gaillard 2011 Bookbike di Ugo Fava per BYografia 1960 1900 606 Univ di Dieter ersal Shelving Sy Rams pe s r Vitsoe tem PER SAPERNE DI PIÙ www.citroen.it www.2cvclubitalia.com ■ 19 Prima era quasi un armadio adesso decora le pareti C’ERA una volta la libreria-contenitore: rigida nelle forme, severa nel carattere. Prima più simile a un armadio, poi più legata al concetto di studio e ufficio. Ci sono oggi, invece, le librerie di nuova generazione: decorano le pareti, separano gli ambienti, contengono di tutto. Perfino una bicicletta L’icona del passato- 2CV Essenziale dentro e fuori, la vera antesignana low cost ESEMPIO assoluto di design applicato all’essenzialità, la 2CV Citroen ha contemporaneamente proposto il concetto di utilitaria alla francese e anticipato quello di low cost. Un’autentica rivoluzione con scelte tanto radicali da conferirle un aspetto rimasto nella storia per la capacità di far prevalere la funzione sull’estetica, creando allo stesso tempo una vettura simpatica e gradevole. Tecnicamente si è trattato di una coraggiosa fuga in avanti che comprendeva sperimentazioni audaci FRANCESCO PATERNÒ è una Citroen che va a due velocità. Non facciamo una questione di motori, né di modelli futuribili per i nipoti. Due Citroen corrono e intrecciano i loro destini da quando il marchio francese ha deciso di reinventare le sue linee di design. Da una parte lo stile Citroen e dall’altra lo stile DS, di cui la 3 nel 2009 è stata la prima e fortunata rappresentazione su strada. Lo sdoppiamento fa parte di una sfida: allargare la clientela e capire fin dove può salire il marchio in termini di posizionamento di mercato, continuando naturalmente a condividere pianali, motori e componenti. Altrettanto chiaro che il centro stile sia sempre uno solo, con un nome un po’ altisonante che la dice lunga sulle ambizioni del costruttore in fatto di design: Centre de création. Ci dice il creatore-capo Thierry Metroz, al volante dal gennaio del 2010: «La linea DS rappresenta il meglio della marca in termini di stile, di architettura, di design e di qualità percepita. DS contribuisce globalmente a dare più valore alla marca e a sostenere la nostra strategia di posizionare più in alto la gamma». L’obiettivo è stato finora declinato in tre modelli, la piccola DS3 personalizzabile secondo la filosofia applicata con successo dalla Mini, la DS4 che pur nascendo dallo stesso progetto della C4 è stata accorciata e alzata e impreziosita per suggerire forte l’idea di una coupé, e la DS5, lussuosa crossover che indica cosa Citroen intenda fare nel premium, la fascia di mercato più redditizia per ogni costruttore. Se due sono le Citroen, due almeno sono le missioni di DS: fare incontrare l’aspetto emotivo del design — Metroz lo traduce «per coloro che vogliono un’auto con uno stile marcato e con delle proporzioni uniche, diverse dalle altre» — e l’aspetto razionale da ritrovare a bordo, dalla qualità dei materiali alla tecnologia imbarcata, con la 5 per esempio a montare prima fra le Citroen il nuovo moto- C’ (come il faro singolo e la lamiera ondulata utilizzata per i prototipi) e soluzioni raffinate come la trazione anteriore e il piccolo motore raffreddato ad aria con architettura boxer per essere basso e equilibrato. Alla sua comparsa nel 1948 era brutta ma aerodinamica e spaziosa e nel tempo ha saputo trasformare il suo essere assolutamente spartana in un pregio esclusivo, fino a giustificare le ultime serie speciali in chiave sfiziosa. (d. p. m. p.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Citroen Il ritorno al futuro della DS e la sfida del nuovo linguaggio re Hybrid 4, diesel più elettrico. Al Salone di Francoforte la DS5 stava a fianco della Tubik, un prototipo di auto per famiglie allargate, 9 posti più spazio per bagagli, ospitati in un corpo lungo 4 metri e 80 centimetri e alto ben 2 metri e 05, più concreta di quanto possa essere sembrata. Affiancate, fanno l’istantanea delle due Citroen di oggi in fatto di stile: L’ideatore Il designer Vogliamo un’etichetta che sia stile, design, architettura, qualità percepita e dia più valore alla marca Tubik, il pullmino concept non è provocazione ma la risposta razionale a una serie di segnali opulenza da una parte, un ritrovato minimalismo dall’altra. È così, chiediamo a Carlo Bonzanigo, altro creativo del marchio? «Ha perfettamente ragione, stiamo separando i linguag- gi formali per comunicare cose differenti. Le vetture della linea DS avranno un linguaggio formale più scultoreo e plastico, mentre alle altre Citroen riserve- remo un trattamento formale più sobrio ed essenziale, naturalmente con variazioni proprie ad ogni segmento, come ad esempio sulla Tubik. Che non è una provocazione, ma una risposta razio- Citroen DS 5 L’AUTO CHIC È l’ultima arrivata della linea DS. Nei piani Citroen, quella più glamour da affiancare alle “C” nale a una serie di segnali che abbiamo individuato. La differenziazione è comunque un lavoro che abbiamo cominciato nel 2007, quando con la concept car Citroen Hypnos, che era una DS, abbiamo gettato le basi del linguaggio DS. Lavoro che abbiamo poi affinato sulle successive Concept Revolte e Survolt e che, naturalmente, continueremo a perfezionare». Nel 2009, Revolte sembrava anticipare (ma con una forte dose di immaginazione) che Citroen stesse pensando a una nuova 2CV, una rivisitazione di un mito retro in chiave moderna. A domanda, oggi Bonzanigo risponde che nulla di retro si vedrà nel prossimo futuro di Citroen, anche se «quando si ha un glorioso passato, non vi è nulla di male nel fatto di sfruttarne il capitale emotivo, facendo di tanto in tanto delicate citazioni». Piuttosto, oggi i miti sono altri e vivono in mondi diversi, come per esempio il fenomeno Apple. Quando chiediamo se la strategia del marchio della mela, fatta di design minimalista, di perfezione e di moda, è applicabile all’auto, Metroz si illumina: «Certo che lo è. Tutti noi vorremmo un’immagine globale ipercoerente in tutto il mondo con gli stessi prodotti. In particolare, la grande sfida è la nozione di perfezione, la preoccupazione permanente di avere un livello di qualità perfetta. Avere di colpo, insomma, una tecnologia avanzata, essere innovatori ed essere unici nel proprio settore». Chiaro che ci proverà anche Citroen. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Documenti analoghi
Page 41 - La Repubblica.it
el maggio del 1955, un
giornalista della rivista francese “L’Automobile” rivela al pubblico il nome dello stilista che
ha creato la Traction Avant, il
primo modello-simbolo della
Citroen, nome fin ...