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N ella raccolta di zuppiere italiane dell’Otto e del Novecento di Paolo Zuccari, trova posto un nucleo proveniente dalle fabbriche di Deruta della fine del secolo XIX. Si tratta di una rara testimonianza, sopravvissuta grazie all’intuito e al gusto del collezionista che, seppure animato da altri scopi di illustrazione della cultura gastronomica in un ambiente deputato, rende un ottimo servizio alla storia della ceramica. Testimonianza rara e significativa poiché rappresenta un punto di evoluzione della ceramica derutese della seconda metà dell’Ottocento quando la comunità e le fabbriche locali si impegnarono severamente in tentativi di ripresa artistica e produttiva dopo la grave crisi della metà del secolo e la spinta ideale e politica dell’Italia post-unitaria(Busti-Cocchi 2010). Questo impulso prese diverse direzioni: sia quella artistico-culturale rivolta al recupero del passato (Mancini 1982) che quella più indirizzata alla produzione merceologica più di attualità dei serviti da tavola. Quest’ultima, infatti, non poteva trarre ispirazione dal passato rinascimentale semplicemente perché il servizio da tavola, come ancora oggi lo intendiamo, fu un’invenzione più tarda, collegata alla evoluzione della vita quotidiana che doveva rispondere ad una crescente esigenza igienica, ma anche ad un’idea di eleganza e distinzione sociale che trasformò, nel corso del Seicento, il pasto quotidiano in una occasione di incontro, buon gusto e appartenenza ad un rango sociale. I primi tentativi derutesi di aggiornamento della produzione risalgono al Settecento, su cui si esercitarono le fabbriche di Gregorio Caselli e Pasquale Bravetti (Busti-Cocchi 2008) di cui resta qualche zuppiera nel Museo regionale della ceramica di Deruta. Sono di forma ovale sagomata con costolature verticali, prese laterali con testine antropomorfe, con il coperchio sagomato che riprende il modello del corpo con pomello a cipolla alla cuspide, decorate in monocromia blu con motivi a “lambrecchini” che sembrano ispirarsi alle contemporanee produzioni di Lodi o di Moustier. Mentre è stato evidenziato da Sirci (2010) che le forme della ripresa produttiva derutese tra Otto e Novecento, anche quando le decorazioni fossero state riprese da quelle originali del Rinascimento furono trasfigurate per riprendere, per lo più con stretta somiglianza, quelle delle produzioni delle fabbriche nazionali più consistenti e, in particolare quelle del marchese Ginori. E’ perciò significativo che uno dei momenti che segnarono questa fase storica della ceramica derutese sia rappresentato dalla Esposizione Industriale del 1872, promossa dalla amministrazione comunale che ricercò la collaborazione della fabbrica Ginori. A differenza delle forme sagomate e mosse del Settecento i nuovi servizi da tavola assumono forme più nette e lineari, prevalentemente circolari dove le zuppiere, elemento distintivo e centrale in una tavola imbandita, hanno la forma di vaso classico su alto piede circolare, coperchio a campana sormontato da un pomolo a disco, con decorazioni in policromia con ramoscelli di rose, piccoli fiorellini o stampigliature in monocromia blu. Lo si vede bene nella zuppiera realizzata nel 1894 da Angelo Artegiani (foto di copertina), forse per qualche speciale ricorrenza. La decorazione è resa da due uccelli contrapposti posati su un ramoscello di foglie e bacche che reggono con il becco un cartiglio con l’iscrizione “BUON APPETITO” sormontato dalla firma “A. ARTEGIANI”. Lo stesso motivo è replicato sul coperchio dove il cartiglio reca l’augurio di “UN FELICE PRANZO” sormontato dalla denominazione di origine “F. DERUTA. A. 1894”. Per un lavoro analogo, l’autore aveva ottenuto una menzione onorevole alla Esposizione del 1872 (Busti-Cocchi, 1992). Se questa rappresenta il pezzo più pregevole del nucleo derutese, le altre opere sono altrettanto utili a testimoniare come le fabbriche del periodo, fenomeno unico in Umbria, tentassero l’avventura industriale che le portò al successo nel secolo successivo. Giulio Busti Conservatore del Museo Regionale della Ceramica di Deruta Le Zuppiere dal XVIII al XX secolo Progetto e coordinamento: Rita Rocconi - Studio Artemis www.studioartemis.it Foto di copertina: Evandro Pacifici Zuppiera Deruta XIX secolo C O L L E Z I O N E P A O L O Z U C C A R I Patrocinio Comune di Montefalco Siamo lieti di invitarLa agli eventi di Villa Zuccari in occasione della presentazione della Mostra Le Zuppiere dal XVIII al XX secolo Collezione Paolo Zuccari 22 giugno – 30 settembre 2012 Villa Zuccari San Luca, Montefalco (Perugia) VENERDI 22 giugno ore 21,00 VENERDI 29 giugno ore 21,00 Concerto per Piano Solo Atelier per un giorno Elisabetta Stemperini Défilé dello stilista musiche di Beethoven Brahms Debussy Liszt III IV VITTORIO CAMAIANI www.vittoriocamaiani.it II Degustazione di vini Cantina Perticaia Degustazione di vini Cantina Novelli VENERDI 6 luglio ore 21,00 VENERDI 13 luglio ore 21,00 Performance di Moda Performance a cura di IV V I V VI VI VIII VII IV a cura di III II www.lemuriastyle.com RSVP 0742.399402 in collaborazione con in collaborazione con Frammenti di Emozioni dal libro di Cristina Zenobi Se mi ami parlami Degustazione di vini Cantina Le Cimate I II III IV V VI VII VIII in collaborazione con SOFIA ROCCHETTI jewellery Degustazione di vini Cantina Scacciadiavoli VII Ingresso Salotto Salotto Sala Ristorante Scala Primo Piano Sala Bar Sala Conferenze (Mostra)
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