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1 Cassero (via Don Minzoni, 18) Bar’t (via Polese, 47/a) Les Rois du Monde (via del Pratello, 29) Red Club (via del Tipografo, 2) Stile Libero (via Lame, 68) 2 3 4 5 In collaborazione con Associazione Arcigay “Il Cassero” di Bologna. a rell Ma sca orgo via el B via d o Pietr toloni nto v. A. Ber via Ce via ntot Ma sca rece rell a di S. orgo el B via d na enta via de via dell’Inferno ’G iudei via Albiroli via G. Oberdan bet i Piazza S. Giovanni in Monte via G B via via San e’ C hiari LGBT Friendly Bologna ta via via d ria i o Piazza Aldrovandi . Ren Piazza S. Stefano ole Piazza giore via Borg onu vicolo ovo Poster la via Gu errazz i Cort e Iso lani Drapperie via via de’ Poeti aribaldi via del Cane di S. ne Lucca l Pallo po di via Ca via de rini Lucca essand po di via Ca via Al via dell’Archiginnasio via d’Azeglio Fusari v. M via Pie via G. Oberdan lla via dell’Indipende nza via Galliera v. Val d’Aposa v. de’ io ’Azegl v. Volto Santo Pietr o nz a via Gallier a via Avesella n Carlo gni . Morga via Nazario Sauro via G.B l Riccio via Farini Piazza de’ Calderini Mag ’ de viaepoli P via Farini Piazzatti Ming he Piazza Cavour da S gliapietre sadella via del Fossato sadella Stra Piazza della Mercanzia o a Senz anome via No inago Frass terina e nt ia S. Ca sti bruti via de’ Gom Piazza Malpig hi via de’ Marchi via Pietralata via V. Caprari Sa via de Para via via via S. Ge via A. Testoni diso alata Pietr o Rocc via S. oT rom via Informazioni turistiche tel. +39 051 239660 - +39 051 6472113 ni i Piazza Maggiore 1/e Aeroporto G. Marconi, via Triumvirato 84 bo on touristoffi[email protected] m via o an ef www.bolognawelcome.it larg via San Vitale iglione za bonesi ni St oli via de’ Car gio lle a Co ag n viai Sp d Za Za via Piazza G. Verdi o mb e ti i o ria via Orefici via Clavatu Via dei Mu re sei Corte Galluzzi Piazza Galvani la Re rgo sp igh nt rbe Re Enzo lle Ar Sa Ba Piazza de’ Celestini via Be ne via via Rizzoli Piazza Piazza Maggiore Piazza Galileo v. S. Margherita via Nettuno Piazza Roosevelt oli via atica via Altabella v. IV Novembre eM Piazza via Mars S. Martino ala piazzetta Marco Biagi via Ugo Bassi Piazza del via Porta Nova via Goito ell st via Ca via Ca ’ Selv oni via Monte Grappa via Ugo Bassi a via Manz via Marsala via Castiglione via S. Isai v. de’ Monari i v. d via Bertiera via Irn tr 3 Piazza S. Francesco a via Parig o Rig hi Pe ce tello via del Pra via S. Giorgio erio G. Feli via August 4 via Irn via e S an am via rvasio eL dell via G. via ce e via S. Isai Piazza dell’8 Agosto via Riva di Reno eno di R via Cesare Batti Lam a Riva Marco ni lle e tello o via Sa Piazza M. Azzarita via Graziano via Battistelli oli de gn via Riva di Ren via a via del Pra e Largo Caduti del Lavoro via Bru Grad elic 2 G. an F l Port via Gallier ni Marco o via G. rdin via Poles Ga i Mille via de via dell’Indipende via zo via de o via via N. Nannetti Port via F.l del Piazza dei Martiri 1943-1945 nami via de’Faleg o ella Az i via L. Calori ella nza ia S via li Ross v. del Ro ndone e 7 am le via via 5 eL via Ercolani i an ilv S A. p C. Pe viale Villa Aldini v Minzon elli Porta Lame nzi dell Fu edificata tra il 1811 e il 1816 su un preesistente complesso benedettino per volontà del conte Antonio Aldini, che intendeva in tal modo ricordare l’escursione che Napoleone Bonaparte (di cui era ministro e plenipotenziario) aveva compiuto in quei luoghi nel giugno del 1805. L’edificio è organizzato su di una pianta ad “U” e concepito come un tempio sull’Acropoli, contraddistinto da un via Don 1 via U. Lenzi 9. Villa Aldini - Via dell’Osservanza, 35 DSIGN.IT/stampa giugno 2014/tipografia metropolitana Bologna Locali suggeriti via Porta Saragozza è il luogo per eccellenza simbolo della lunga presenza sul territorio bolognese della comunità LGBT. Non senza polemiche venne concesso nel 1982 dalla giunta comunale guidata dal sindaco Zangheri ad uno dei primi collettivi LGBT della città, il Circolo di cultura omosessuale 28 giugno, e rimase sede della Lapide presso più grande associazione per i Giardini Cassarini diritti gay, delle lesbiche e dei transgender fino al 2002. Ora l’edificio ospita il museo comunale dedicato alla B.V. di San Luca. A poca distanza dalla porta si trovano i Giardini di Villa Cassarini. Bologna è stata la prima città in Italia a creare un simbolo pubblico di Memoria della persecuzione nazifascista nei confronti di gay, lesbiche e trans, cruenta e per tanti anni taciuta. Qui si trova il monumento, il primo comparso su territorio italiano e uno dei tre ufficiali esistenti in Europa, costituito da una lapide, un triangolo di marmo rosa rovesciato, a ricordare quello che gli omosessuali erano costretti a portare appuntato sulla casacca nei campi di sterminio. Il progetto è dell’architetto Corrado Levi. Ogni anno, il 27 gennaio e il 25 aprile, ospita una cerimonia di commemorazione. avancorpo retto da otto colonne ioniche ed accessibile mediante scalinate laterali simmetriche. Nella costruzione venne inglobata la Rotonda della Madonna del Monte (sec. XII), di cui sono tutt’ora visibili alcuni brani di affreschi duecenteschi. Qui Pier Paolo Pasolini ambientò le riprese esterne del suo ultimo film Salò o Le 120 giornate di Sodoma. Ispirandosi, seppure solo parzialmente, all’opera del marchese De Sade, Pasolini compie un viaggio estremo all’interno della parte più buia dell’animo umano. Il film creò non pochi scandali poiché per l’epoca conteneva forti immagini, alcune anche di omoerotismo. Porta Saragozza 8. Porta Saragozza S an Bologna è conosciuta anche per essere luogo con una lunga tradizione di apertura alle diversità e all’accoglienza delle minoranze. Già a partire dagli anni ‘70 in città furono aperti luoghi ritrovo e di divertimento in cui potesse ritrovarsi la comunità LGBT. 1. Palazzo D’Accursio Piazza Maggiore Palazzo D’Accursio, sede del Comune di Bologna e dei suoi organi istituzionali. Marcella Di Folco fu eletta Consigliere comunale di Bologna nel 1995, prima trans al mondo a ricoprire una carica pubblica. Negli anni settanta, periodo della sua attività cinematografica, fu una delle protagoniste del cinema di Federico Fellini; ha lavorato tra gli altri anche con Rossellini, Risi e Sordi. Nel 1988 diventa Presidente del Movimento Identità Transessuale (MIT) e nel 1997 vicepresidente dell’Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere. Sua l’idea di creare un consultorio per le persone transessuali, il primo al mondo, autogestito. dell’Università (laurea in Lettere) e delle sue prime poesie. Nel 1955 fonda e dirige, assieme a Francesco Leonetti e Roberto Roversi, la rivista Officina. Nella Biblioteca Renzi della Fondazione Cineteca di Bologna ha sede il Centro Studi-Archivio Pier Paolo Pasolini che conserva tra l’altro documenti dell’artista, riviste, monografie e saggi di studiosi sull’opera di Pasolini, più di 1000 audiovisivi con i suoi film, fotografie e nastroteca di interventi vari di Pasolini. 2. Libreria Igor Via S. Petronio Vecchio, 3 E’ l’unica libreria di Bologna totalmente dedicata alla cultura LGBTQ e prende il nome dal simpatico cagnolino dei due proprietari che vi accoglie all’entrata. Ospita molto spesso presentazioni di libri ed incontri di approfondimento sulle tematiche LGBTQI. Su richiesta procura libri da tutto il mondo perché nata come commissionaria di editoria straniera nel 1975. www.facebook.com/igor.libreria 6. La Salara Via Don Minzoni, 18 Questo edificio, antico magazzino del sale, è posto all’interno della Manifattura delle Arti, crocevia con Cineteca di Bologna, Dipartimenti di Musica e Spettacolo e di Scienze della Comunicazione dell’Università di Bologna, MAMbo. Alla Salara ha sede il Cassero LGBT Center, la più longeva associazione LGBT italiana oltre che presidio bolognese dell’Arci Gay, e numerose altre associazioni LGBT. All’interno il centro di documentazione arcigay Cassero è la più importante biblioteca LGBT italiana e una delle maggiori d’Europa, nata nel 1983 per promuovere, conservare e proporre al pubblico strumenti di elaborazione critica sulle tematiche della sessualità, dell’identità di genere e dell’esclusione sociale. Qui si trova una vasta raccolta di materiali sulla storia del Cassero (prima associazione omosessuale italiana ad ottenere nel 1982 una sede di proprietà di un’amministrazione comunale). www.cassero.it Pier Paolo Pasolini - foto Roberto Villa 4. Zona universitaria Via Zamboni Negli anni si sono susseguite varie forme di attivismo con giovani protagonisti di collettivi femministi, lesbici, omosessuali, trans, queer spesso legati a facoltà o ambienti universitari. Al civico 1 di via Zamboni, si trova quello che può essere definito un luogo storico di ritrovo e di divertimento della comunità LGBTQI, il Club Kinky (www. kinkiclub.com). Negli anni ‘70 è stato uno dei primi locali della città ad accogliere senza pregiudizio la comunità LGBTQI, in un periodo storico in cui in Italia poche città avevano bar o club apertamente gay-friendly. Ancora oggi il locale é uno dei più aperti ed accoglienti verso la comunità omosessuale e transessuale della città. Libreria Igor 3. Casa natale di Pier Paolo Pasolini Via Borgonuovo, 4 A Bologna in questa strada, nasce nel 1922 Pier Paolo Pasolini, regista e intellettuale italiano, simbolo della riscoperta e dello sviluppo dell’identità della comunità omosessuale italiana. Qui trascorre gli anni della sua formazione scolastica (frequentò il Liceo Galvani), 5. Sede Movimento Identità Transessuale Cassero LGBT Center Via Polese, 15 7. Giardini Stefano Casagrande Il MIT, fondato nel 1982, è una ONLUS che difende e sostiene i diritti delle persone transessuali, travestiti e transgender. Il movimento è impegnato a livello nazionale ed europeo nella lotta contro le discriminazioni legate all’identità di genere, fornisce servizi specifici e promuove importanti attività culturali. Sempre in via Polese aveva sede il Paquito, storico cruising bar della città, uno dei primi apparsi sul territorio nazionale. Oggi al suo posto c’è un locale analogo, il Bar’t Club. www.mit-italia.it Un giardino, situato tra le mura medievali e inaugurato nel 2012, dedicato ad uno dei più noti artisti ed attivisti del movimento gay bolognese, Stefano Casagrande, tra i fondatori del Cassero e ispiratore nel 1994 della manifestazione The Italian Miss Alternative per raccogliere fondi da destinare alle associazioni impegnate nella lotta all’Aids. E proprio a causa dell’Aids Casagrande è morto prematuramente nel 2000 a soli 39 anni. Via Calori/Via Graziano/Viale Silvani