sistema 2.1 SOUND SPOT MS-2
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44 GFDS 36 • Valutare • di Alberto Guerrini MOREL sistema 2.1 SOUND SPOT MS-2 LE SFERE ACUSTICHE ROTANTI, ovvero la sorgente puntiforme secondo Morel Chi non ha mai sentito parlare della qualità della costruzione dei trasduttori Morel, alzi la mano. Soprattutto questo marchio è noto a tutti coloro che hanno avuto a che fare con le istallazioni car audio, visto che gli altoparlanti della casa Istraeliana sfiorano la perfezione della riproduzione in questi casi. L a Morel, o MORdechai ELectroacustics in forma estesa, riprende senza grande fantasia il nome del fondatore Meir Mordechai, che nel 1975 creò quella che divenne una delle migliori fabbriche di trasduttori OEM sia, come detto, in campo car audio, che in campo hi-fi e High End (dove realizza trasduttori anche su specifica delle migliori aziende produttrici di diffusori acustici, nominando solo alcuni dei più rappresentativi ci si può veramente fare un’idea ben precisa dell’eccelso livello raggiunto in questo ambito: Magico, Eggelstone Works, Merlin Music Systems, Leon Speakers, Eventus Audio, Spendor, ecc…). La fabbrica, dove si produce in pratica tutto il catalogo, è situata a Ness Ziona, in Israele, si sviluppa per una superficie di quasi 20.000 metri quadrati ed é caratterizzata da un altissimo livello di tecnologie produttive. La Morel è stata pioniera di diverse soluzioni costruttive, che sono poi divenute quasi consuete, soprattutto nell’High End, citerei alcuni esempi come: i magneti doppi in neodimio, i magneti ibridi neodimio-ferrite, le bobine di grandi dimensioni a geometria esagonale, le bobine sospese GFDS 36 • Valutare • MOREL sistema 2.1 SOUND SPOT MS-2 45 nella loro parte inferiore, sia per i tweeter che per i woofer. Negli ultimi tempi il marchio ha deciso di produrre delle linee dirette al consumatore , continuando comunque a sfornare sopraffini prodotti prosumer. Ovviamente non si possono non citare su tutte le ultime nate, ovvero le sinuose casse “Fat Lady”, con un fantastico cabinet realizzato in composito ibrido di fibra di vetro e carbonio, laminati tra loro. Con grande enfasi la compagnia fa della ricerca del trasduttore perfetto un credo fin dalla propria nascita, trascinata dall’amore per la musica che da sempre ha ispirato Meir Mordechai. DESCRIZIONE Beh, di solito l’entusiasta dell’audio Hi-Fi rifugge come la morte tutto ciò che scimmiotta anche lontanamente un oggetto per l’home theater. Per quanto spaventoso possa sembrare, eccoci con un kit satelliti-subwoofer, ma in questo caso progettati per sposarsi reciprocamente in maniera perfetta e completarsi gli uni con l’altro, ottenendo veramente dei buoni risultati a livello di puro audio hi-fi due canali. Cominciamo con l’analizzare il cabinet degli spot satelliti, che é è una vera e propria sfera cava in acciaio, in questa prova laccata in bianco (è possibile averle anche champagne e laccato nero), così come il subwoofer che presenta però un interessante corpo in composito di fibra di vetro (molto simile a quello delle già citate Fat Lady, senza materiali aggiunti all’interno, sfruttando solamente le eccezionali capacità smorzanti intrinseche di questo materiale speciale). Le SP-2 siedono su di una piccola base in gomma, possono ruotare di 270° attorno all’asse verticale e di 90° attorno all’asse orizzontale, possono essere appese al soffitto a testa in giù, oppure piazzate a muro. Un piccolo appunto alla soluzione dei post di serraggio a vite, ammorsabili al cavo solo mediante la chiave a brugola fornita a corredo, sono piazzati al di sotto della sfera e non permettono l’utilizzo né di forcelle e nemmeno di connettori a banana. Oltretutto il cavo deve passare sotto ad una piccola intacca ricavata sulla parete interna della base, facendole pendere fin troppo in avanti, se il conduttore di potenza dovesse possedere una sezione appena più spessa del normale. Il subwoofer ha un driver da 8 pollici (203 mm) con membrana a geometria piatta, l’amplificatore che muove il generoso motore magnetico è da 100w (probabilmente un classe D). Il mid woofer dei Sound Spot, ha un magnete in ferrite e una bobina ad alta temperatura, mentre il tweeter ha un gruppo mobile raffreddato a liquido e un magnete in neodimio. Le griglie sia dei satelliti che del woofer sono identiche, di color grigio e supportate da una struttura in materiale plastico. Il cabinet dell’PSW-8 ospita un pannello posteriore di forma circolare, superiormente abbiamo rispettivamente da sinistra verso destra: la manopola del taglio crossover, quella del controllo della fase, e quella del controllo della pressione sonora, e l’ingresso RCA linea. In basso troviamo l’interruttore di accensione-spegnimento, la vaschetta IEC di alimentazione. In alto al centro il led che si illumina di rosso se l’amplificatore entra automaticamente in stand by, altrimenti, in presenza di qualsiasi segnale in ingresso, cambia dal rosso al blu, per indicare il risveglio dell’amplificazione. ASCOLTO L’ascolto é stato effettuato inserendo il kit morel 2.1 Sound Spot MS-2 nella mia personale catena di ascolto. Sorgente Digitale per Musica Liquida: Mac Mini, convertitore D/A USB 24/96, HRT Music Stereamer Pro Cablaggio USB Audioquest Chocolate Dbs 7, RCA Cardas Reference mini XLR to RCA; Diffusori: Martin Logan SL3, Lumen White Silver Flame; Sorgenti digitali: CD Teac VRDS-10 modificato a valvole Emmebi, Lettore Ibrido DVD-DVDA-SACD Labtek Aurora; Sorgente Analogica: Giradischi Michell Gyrodec, Braccio SME 390, Testina Clearaudio L’inusuale cabinet sferico delle bookshelf SP-2, solida la griglia parapolvere con struttura in plastica. 46 GFDS 36 • Valutare • MOREL sistema 2.1 SOUND SPOT MS-2 Particolare dell’accordo posteriore di sezione circolare e della placca circolare che ospita i controlli di crossover, fase, volume, gli ingressi, l’alimentazione e l’interruttore di accensionespegnimento. Titanium MC, con Cablaggio Audioquest Wel Signature; Preamplificatore: Convergent Audio Tecnology legend con Stadio Phono MM, MC; due Amplificatori Finali a Valvole: McIntosh MC275 in configurazione mono; Cavi di Potenza: Nordost SPM Reference; Cavi di Segnale tra Pre e Finali Mono: Audioquest Horizon Dbs 72V; Cavo di segnale tra CD VRDS-10 e Pre: Nordost Spm Reference; Cavi di segnale tra Labtek Aurora e Pre: Audioquest Horizon Dbs 7; Cavo di Alimentazione Pre: Nordost Valhalla; Cavo di alimentazione Labtek Aurora: Nordost Brahma con terminazioni Furutech; Cavi di alimentazione Finali: Nordost Valhalla; Cavo di alimentazione CD Vrds-10: Nordost Shiva. Una volta effettuato il rodaggio si ottengono miglioramenti veramente marcati, la risposta ai transienti si velocizza, l’azione si sviluppa estendendo la banda passante verso gli estremi e si arricchisce di articolazione. Il subwoofer è stato connesso mediante un cablaggio di segnale ad “Y”, per non dover rinunciare all’azione ultragrave di uno dei due canali. AC-DC “Who Made Who” (Epic Records, CD): colonna Sonora del film di Stephen King Maximum Overdrive (“Brivido” in Italia), racchiude alcune tra le canzoni preferite di King più tre singoli che sfondarono alla grande, cosa che non si può certo sostenere del film. La prestazione, grazie all’intera presenza della banda passante, è potente e imponente. La scena sonora ampia e profonda fa scordare di avere di fronte un kit di così esigue dimensioni. Le percussioni sono velo- ci mantenendo inalterate le caratteristiche di estrema reazione senza perdersi in code o rimbombi di sorta. La cassa della batteria è immanente, ma più che sufficientemente controllata, il rullante svelto e vibrante al punto giusto. La chitarra di Angus Young è cattiva, aggressiva ed impenitente, come deve giustamente essere una Gibson SG. La voce di Brian Johnson stridula e grintosa, perfetta. Sembra tutto dannatamente a posto e non si notano cedimenti sia per quanto riguarda le distorsioni (alle volte alcuni satelliti non ce la fanno a reggere pressioni sonore elevate, che invece sono facilmente gestibili dagli amplificatori che guidano il woofer), che per quanto riguarda la gestione delle medie e medioalte. Susan Wong “I Wish You Love” (Kingston Records, CD): Gran bella registrazione questa, che fa esprimere al meglio questo trio. È tutto molto vivido nella riproduzione a cominciare dalla voce della Wong, pastosa e setosa allo stesso tempo, con una buona articolazione delle medie frequenze, e ottimo contenuto dinamico e di contrasto. Molto, molto buone le percussioni leggere, veloci ma ben stampate all’interno della scena sonora ricca di sfaccettature e di piani sonori, molto satura di riverberi e variazioni tonali. Apprezzabili gli archi, che qui e là, fanno capolino ad arricchire l’ambiente, tridimensionale e ben delineato. L’energia specialmente in gamma media e medioalta è impattante, sempre controllata dal gruppo mobile coassiale dei trasduttori più piccoli. Il pianoforte appare leggermente compresso, mantenendo comunque una connotazione Particolare del Tweeter e del woofer in configurazione coassiale; magnete in ferrite per il primo, in neodimio per il secondo. GFDS 36 • Valutare • MOREL sistema 2.1 SOUND SPOT MS-2 47 dinamica percussiva di tutto rispetto. La chitarra, sia classica che acustica, risulta sempre affascinante, con una timbrica corretta e garbatamente riprodotta sia nel corpo che nel materiale. Persino il tamburello che agita la cantante è materico e vivido, ben focalizzato e mai uguale a sé stesso, descrivendo con precisione l’avvicendarsi delle posizioni che viene occupando nel tempo. Il contrabbasso è affascinante e concreto nel suo alternarsi con una batteria decisamente in primo piano, evidentemente l’ampli, sgravato dello sforzo maggiore dovuto alla riproduzione delle basse frequenze, sempre avide di corrente, si dedica al 100% e con evidente successo al districarsi della dinamica delle parti superiori dello spettro sonoro. CONCLUSIONI Ho perso una buona mezz’ora a settare a modino il subwoofer, ed ho capito finalmente il perché di tanta ritrosia nei confronti di queste scelte ibride passive-attive. Prima di tutto sfatiamo il mito che i subwoofer debbano essere per forza di cose lenti. In genere questa considerazione è dovuta al fatto di non operare alcun tipo di regolazione, si è tentati di aprire il volume a palla non curandosi di fase e taglio di frequenza, questa pigrizia porta a delle aberrazioni di suono incredibili e a dei disastri ancor più tremendi. Il componente più importante in assoluto è senz’altro quello più ignorato, ovvero la manopola della regolazione della fase, in questo caso intelligentemente modificabile con continuità, si può letteralmente passare, attraverso una regolazione molto fine, da un’espressione attonita ad un’esterrefatta per il risultato davvero eccellente ottenibile in sala d’ascolto, per coerenza timbrica e perfetta integrazione con le palline SP-2. Ovviamente il fatto che i satelliti siano nati per andare in perfetto accordo con il SPW-8 aiuta, soprattutto per il setting del taglio di frequenza, che va tenuto rigorosamente al massimo dell’altezza raggiungibile. Per quanto riguarda la manopola del volume, nel mio ambiente ho trovato l’optimum a tredici scatti dal valore massimo. Il risultato è impressionante sia per coerenza timbrica, che per grandezza della scena sonora, caratteristica dovuta alla tecnologia dei driver coassiali. Ci vuole molta pazienza e bisogna fare grande attenzione anche a come si posizionano tutti i componenti, sia all’interno della sala di ascolto, che tra di loro. Oggetti molto interessanti questi soprattutto per gli sperimentatori e gli smanettoni come il sottoscritto. Smontando il pannello posteriore si accede all’elettronica e si può notare il complesso magnetico del sub-woofer. CARATTERISTICHE TECNICHE SATELLITE SP-2 Tipologia di progetto: Spot satellite/da stand Con Trasduttore coassiale, realizzato interamente in Israele; Numero di driver: 2, configurazione coassiale; Tipologia dei driver: 1 x Tweeter a calotta sferica diametro da 19mm, con cupola morbida diametro, con bobina raffreddata a liquido; 1 x Midwoofer diametro 100mm, con bobina di diametro 32 mm ad alta temperatura; magnete supportato da un rinforzo interno integrato nel mobile. Numero di vie: 2 Risposta in frequenza: 120 Hz – 22 kHz (-5 dB) Sensibilità: 86 dB (2,83V@1m) Potenza raccomandata: 15-100 Watt (80 Watt power handling) Impedenza nominale: 6 Ohm Cestello: ventilato Magnete: neodimio tweeter, ferrite mid woofer Crossover: 2,200 Hz 12dB/ottava Cabinet: Sferico realizzato in acciaio (diametro 140mm) Finiture disponibili: Champagne, Piano Finish Bianco, Piano Finish Nero Dimensioni: diametro: 14 cm Peso: 1.5 kg SUBWOOFER SOUNDSUB PSW-8 Tipologia di progetto: Subwoofer attivo bass reflex con accordo posteriore Tipologia dei driver: 1 x Woofer da 8 pollici (203mm), a profilo piatto Numero di driver: 1 Numero di vie: 1 bass reflex, con Accordo a 30Hz Risposta in frequenza: 25 Hz – 160 Hz Potenza amplificatore: 100 Watt Impedenza nominale: 8 Ohm Controllo Crossover: con continuità Controllo livello: con continuità Terminali: RCA placcati oro Cabinet: Realizzato in composito di fibra di vetro Finiture disponibili: Champagne, Piano Finish Bianco, Piano Finish Nero Dimensioni (hxlxp): 41x35x23 cm Peso: 10 kg Prezzo IVA inclusa: euro 980,00 sub + due satelliti Distributore: Gi.vi Sound Tel. 039 22.61.577 - Web: www.givisound.com
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