Futuro: la terza via del web
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Futuro: la terza via del web
www.guidaviaggi.it Anno XLII 1430 numero 20 Gennaio 2014 Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma. 1 - CN/AN. Detentore del conto è l’ufficio P.T. di Ancona CMP Passo Varano . - Prezzo per copia euro 0,50 Futuro: la terza via del web l futuro dell’ecommerce è una terza via. L’ha indicata Philip Wolf, il fondatore di PhocusWright: “Può crescere in tre modi. I primi due, puntando sullo sviluppo per aree geografiche oppure per settori, sono praticamente over. Il modo giusto è il terzo, vale a dire per trend. Qui si devono concentrare le aziende”. Google dal canto suo si è impegnato a dare una mano al made in Italy: parlerà con le istituzioni, con le imprese e investirà in un grande programma. Dall’Europa, intanto, arriva la notizia che per giugno sono fissati i ter- I mini di consegna di Tourismlink, progetto annunciato nel 2012 che ha l’obiettivo di creare una piattaforma tecnologica standardizzata per le operazioni fra pmi del turismo. E’ Amadeus a indicare la strada che le agenzie di viaggi dovranno seguire per passare da vittime a protagoniste della disintermediazione. “Fondamentale il passaggio alla multicanalità, dove l’offerta è proposta attraverso l’adozione di tutti gli strumenti online e offline utili a catturare il turista ovunque si trovi”, commenta il direttore marketing, Tommaso VincenDA PAG. 2 zetti. I viaggi delle feste orto circuito sul bilancio delle prenotazioni per le passate festività. Prenotazioni anticipate e forte ottimismo, dovuto soprattutto alla ripresa del Mar Rosso, i due tratti comuni nelle dichiarazioni rilasciate da manager e direttori commerciali dei tour operator nelle scorse settimane. Da parte delle agenzie di viaggi, invece, si nota un certo scetticismo, come risultava già qualche settimana prima del Natale, quando i lettori rispondevano al poll di guida- C viaggi.it dichiarandosi pessimisti nel 76% dei casi. Qualcosa è poi cambiato ma an- cora nessun incremento delle vendite. E’ quello che dicono i risultati di una nostra in- chiesta che ha chiesto al trade un bilancio del Natale e Capodanno. La buona notizia è che un agente su due ha messo a segno un risultato in linea con l’anno scorso. La cattiva è che quasi altrettanti, il 41%, registrano un calo, e anche forte, vale a dire di oltre il 15%. In una cosa agenti e t.o. concordano: il sottodata nel turismo organizzato delle festività sembra aver messo poco piede: solo il 7% dichiara un ricorso maggiore del 20% alle vendite all’ultimo minuto. A PAG. 6 In questo numero Web & Social Tourism, seconda edizione pag. 4 Best Western, i freni allo sviluppo del settore pag. 9 Worldhotels: “Cresce la vendita diretta” pag. 13 Il piano triennale di Veratour pag. 14 In viaggio nel paradiso delle Isole Fiji pag. 15 Focus 2 GuidaViaggi 20 Gennaio 2014 - n° 1430 Tecnologia Philip Wolf: “Ecco il futuro” Meno biglietti aerei e più nicchie, la via è quella dei trend. Il fondatore di PhocusWright spiega la sua visione dell’e-commerce di Mariangela Traficante a terza via è quella giusta. A patto di specializzarsi e, se si vuole fare la Olta, lasciar perdere il trasporto aereo. Lo dice un esperto, Philip Wolf, il fondatore di PhocusWright, che su quale sarà il futuro dell’e-commerce ha una visione molto chiara: “Può crescere in tre modi. I primi due, puntando sullo sviluppo per aree geografiche oppure per settore (treni, bus, ecc), sono praticamente ‘over’. Il modo giusto è il terzo, vale a dire per trend: prendiamo Tripadvisor o Hoteltonight, ad esempio, non lavorano su prodotti quanto su tendenze. Qui si devono concentrare le nuove aziende". Anche quelle italiane. Perché, spiega Wolf, "le imprese italiane devono rinnovar- L delle compagnie aeree a condurre gli utenti a prenotare direttamente dai propri siti. Non che gli hotel non stiano facendo lo stesso, però, in questo caso sarebbe ancora forte il peso delle aggressive strategie di marketing messe in campo dalle Olta, oltre che il loro vantaggio nell'ambito dei booking da dispositivi mobili. si, specializzarsi, trovare la propria nicchia. E ascoltare i consigli giusti. Quando parlavo di online nel 1994 in tanti mi dicevano che non ci sarebbe stata la vendita web, due o tre invece ne erano convinti". Facile immaginare quale consiglio abbia scelto il manager... L’esempio virtuoso Ma, naturalmente, la questione dei prodotti rimane fondamentale. Ormai è chiaro, ribadisce, cos’è che funziona di meno nelle Olta. L’esempio virtuoso è il colosso Priceline. Perchè ha successo? “Le cinque aziende che ne fanno parte (tra queste, Booking.com in Europa e Agoda in Asia,) non fanno soldi vendendo ticket aerei. Ecco dunque la prima cosa; sbarazzarsi Deal sì, ma con smartphone Philip Wolf ospite a Bto 2013 dell'air. E, poi, ovviamente, a Priceline va anche il merito di gestire i brand ognuno in maniera indipendente e renderli competitivi". Cambiano le vendite D’altronde, la stessa PhocusWright lo aveva ribadito già qualche mese fa: sulle Google: “Il web vantaggio per le pmi” Vogliamo investire in un grande programma per dare una mano al Made in Italy italiano". Se anche un gigante come Google si scomoda a voler lavorare sul nostro patrimonio, vuol dire che ne ha intuito la potenzialità, anche in termini di ritorno. Cosa che magari tanti attori sul territorio ancora non hanno realizzato appieno. E' Diego Ciulli, senior analyst public policy and government affairs di Google, ad anticipare quello che il colosso ha intenzione di fare nei prossimi mesi nel nostro Paese. Investire, parlare con le istituzioni ma anche con gli operatori del Made in Italy. Di vari settori, anche se è il manager a ribadire che il turismo è, insieme al food, "il comparto con la crescita più costante". “ Il gap Questo il dato: cresce la ricerca del Made in Italy online, +8% nell'ultimo anno. Solo che sul web i contenuti non sono all'altezza, non sono adeguati. Lo dice Goo- Diego Ciulli gle anche insieme a Oxfordeconomics in una ricerca che ha valenza mondiale ma ha preso in esame tre casi pilota, Spagna, Grecia e, appunto, Italia. Scoprendo innanzitutto un dato che fa riflettere: "Tra le ricerche effettuate online, quelle inerenti alla cultura sull'Italia sono solo il 31%, contro il 44 ed il 45 rispettivamente di Spagna e Grecia. Siamo dunque indietro su un asset importante. Il problema è forse la mancata digitalizzazione del nostro patrimonio culturale?" Si chiede Ciulli. Ed ecco il punto: "Il nostro Paese non utilizza appieno l'opportunità economica del web. Ci siamo chiesti: se l'Italia decidesse collettivamente e pesantemente di rendersi appetibile sul web, cosa succederebbe? Ecco la risposta: arrivando alla media europea, l'Italia guadagnerebbe un punto in più di Pil e 250mila posti di lavoro, solo nel turismo ed annessi". La ricerca ha voluto misurare l’impatto dei contenuti online sul turismo europeo. Ed ha innanzitutto confermato un dato: solo una percentuale molto bassa di operatori nei tre Paesi presi in considerazione usa l’e-commerce per entrare in contatto con i potenziali clienti. Per inciso, oggi le prenotazioni online sono rispettivamente responsabili per il 10%, 13% e 29% di tutti gli arrivi turistici in Grecia, Italia e Spagna). Di che gap stiamo parlando? Un dato, quello italiano, ci dice che, da noi, solo il 13% di arrivi viene prenotato online, mentre il 26% dei visitatori ricerca anche il viaggio sul web. Speciale per le aziende Opportunità sprecata, ma non solo: in un Paese fatto di piccole imprese, come l’Italia, quella di Google è un’indicazione preziosa, va-le a dire, cioè, che la vetrina online beneficerebbe soprattutto loro, le pmi, le nicchie, di cui è fatto il turismo culturale, di cui è fatto anche il Belpaese. Attenzione, però: esserci, online, non deve signi- web agency degli Stati Uniti le prenotazioni aeree sono calate del 7% nel corso del 2013. Il motivo? Il successo sempre maggiore da parte E visto che di mobile si fa un gran parlare, ecco un settore al quale farebbe un gran bene: quello dei deal. “Il dispositivo mobile ha tre cose fondamentali – dice Wolf -; sa chi sei, sa dove sei ed è geolocalizzato. Tariffe targettizzate in real time: ecco dove vedo, ancora, il potenziale di questo business”. Prove di iperintermediazione Iperintermediazione. Ovvero: è possibile, per gli hotel, sganciarsi dall'egemonia delle grandi Olta? Sì, si può, ma si può anche imparare, e questo vale anche per altri tipi di operatori turistici, a sfruttare il potenziale di strumenti come social network, geolocalizzazione, comparatori di prezzo. "Perché disintermediare non vuol dire assenza di intermediazione, ma piuttosto riduzione dei suoi canali, dei suoi passaggi", spiega Marco Baldan, a.d. Nozio. Ed è lui a dare una serie di best practice da poter mettere in funzione: "Avere una unique selling proposition, avere un'identità univoca sui vari canali, comprese tariffe e condizioni di vendita. E poi l'engagement social. Solo allora possiamo ficare più solo sito, l’imperativo è la multi-piattaforma: sito, app, portali di vendita, recensioni, guide turistiche. Un’occasione da non lasciarsi sfuggire, e all’estero l’hanno capito, iniziando a vendere direttamente da Germania, Gran Bretagna & co le esperienze di un viaggio in Italia. A riappropriarsi del business ci sta provando un portale nato da qualche mese, si chiama Italy pensare a presidiare le campagne prezzi sui comparatori". Non è naturalmente una strategia semplice. Si affrontano colossi come Booking.com, Expedia e Odigeo che, ricorda Rodolfo Baggio, professore Master in Tourism Università Bocconi e presidente Comitato Scientifico Bto Educational; “detengono il 94% del mercato online in Italia (ed i primi due spendono ogni anno rispettivamente 30 e 40 mln di dollari in adwords. Da soli è impossibile competere, ma insieme sì". Occorre la famosa massa critica: "Uno singolo non può dare fastidio a una Olta ma se si mettono insieme tutti gli hotel di una regione e con l'istituzione stessa, beh, il peso cambia". M.T. Xp e vuole colmare il gap della commercializzazione di servizi come visite, escursioni, eventi, raccogliendo intorno a sé l’offerta di aziende spesso piccole e di nicchia. Proprio quelle segnalate da Google come ideali per i contenuti web. Proprio quelle specializzate su cui ci consiglia di puntare Philip Wolf. Se l’onda si propagasse, dunque, il cerchio potrebbe chiudersi. M.T. Focus 20 Gennaio 2014 - n° 1430 GuidaViaggi 3 Tecnologia Tourismlink: Amadeus piattaforma unica b2b indica In sede Ue il tema dell’interoperabilità tra sistemi la strada di Paola Baldacci ntro il mese di giugno l’Europa ha fissato i termini di consegna di Tourismlink, progetto annunciato nel 2012 che ha l’obiettivo di approntare una piattaforma tecnologica standardizzata per le operazioni fra le piccole e medie aziende del turismo. Cioè una infrastruttura informatica con standard operativi comuni, fondata sull’interoperabilità tra soluzioni e sistemi diversi, dentro cui le aziende del turismo inseriscono e prendono prodotti per confezionare la propria offerta. La sintesi dei 140 caratteri dell’account di Twitter riferisce propriamente al trade dei viaggi: Tourismlink è stato creato dalla Commissione Europea e punta a unire (to link) piccole e medie agenzie di viaggi e tour operator in tutta Europa. “Sono stati fatti i primi test su tre destinazioni pilota, per l’Italia c’è Rimini, poi Valencia e la Croazia – spiega il professor Rodolfo Baggio dell’Università Bocconi, partner dell’iniziativa insieme a Ectaa, Hotrec, Ith (Instituto Tecnológico Hotelero) e la belga Zn che si occupa della comunicazione -. I source market del E Rodolfo Baggio test, da intendersi i Paesi originanti il flusso turistico, sono Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia e Svezia per ora, mentre potrebbero aggiungersi Germania, Belgio, Portogallo, Grecia e Romania. In tutto la stanno provando 200 aziende tra destinazioni e source, per lo più attrazioni, ristorazione, servizi turistici diversi compresa la distribuzione”. Al progetto ha aderito subito Amadeus “in qualità di consulente in materia di gestione del business dei viaggi e nell’ambito di importanti questioni di carattere tecnologico, fornendo indicazioni relative agli sviluppi commerciali e tecnologici nelle diverse fasi del piano”, spiega lo stesso Gds. Intanto si stanno profilando altri accordi con i big della tecnologia come Microsoft ed Expedia. Perché le Olta? “La chiave del discorso è di individuare e ampliare tutte le forme possibili di collaborazione e commercializzazione per realizzare prodotti (o servizi) a livello di destinazione. Quindi una piattaforma b2b deve anche consentire di collegare (e di essere interoperabile con) le grandi società di distribuzione online, al fine di estendere il più possibile l'offerta. Aspetto importante del progetto è, quindi, la possibilità di interfacciarsi con quelle realtà”, argomenta il professore. Se funzionerà e in tanti parteciperanno inserendo contenuti, il progetto potrà essere considerato rivoluzionario, se non altro per il costo piuttosto contenuto: appena 2 mln di euro per 30 mesi di lavoro. Nell’idea del vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, dovrebbe diventare “il primo portale standard b2b dove le imprese si assemblano il pacchetto di viaggio, inoltre saranno possibili le transazioni ecommerce e saranno aggiunti altri servizi, ad esempio per il settore alberghiero funzionalità di management per i piccoli alberghi che non ne hanno”, conclude Baggio. genzie di viaggi da vittime a protagoniste della disintermediazione: Amadeus ha individuato nel modello ibrido dell’agenzia di viaggio offline/online la chiave di successo, stabilita dall’enorme valore aggiunto che l’intermediario può offrire al viaggiatore. Tommaso Vincenzetti, direttore marketing del Gds, all’ultima Bto di Firenze ha stilato il decalogo dei vantaggi competitivi di questa figura di adv non più succube dei cambiamenti dettati dall’economia digitale, di cui il turismo è un mercato attivo con 5 miliardi di acquisti in Italia (+13%, dati Netcomm). “Fondamentale il passaggio dal concetto di disintermediazione a quello di multicanalità, dove l’offerta è proposta attraverso l’adozione di strumenti online e offline, per raggiungere e catturare il turista ovunque si trovi – spiega il manager-. Internet, mobile e offline, è l'unico futuro possibile del turismo, considerato che il turista sceglie il suo viaggio in molti modi e su più strumenti”. A Due case history Partendo da questo assunto e dalla convinzione avvalorata dai dati di Contaclab sulle modalità di acquisto – per viaggi complessi l’utente web svolge la ricerca online e fa il booking offline – sono state portate ad esempio due case history di agenzie di viaggi tradizionali che si sono mosse online utilizzando prodotti del Gds e con risultati del 70% di business catturato da questo canale. Uno è Vuela.it di Milano con la sua titolare sudamericana, che grazie alla profonda conoscenza della destinazione, condivisa dal web e soprattutto di persona, è diventata il punto di riferimento di un’affezionata clientela, e l’altro l’agenzia Iata più antica del mondo Viaggi Salvadori di Bologna, quest’ultima attraverso il consorzio Lufthansa City Center Travel Specialist è stato il primo cliente per un’app mobile con la quale i manager prenotano direttamente da smartphone. “Se non si può dare battaglia alle grandi Olta, modello peraltro che si sta appiattendo per saturazione – afferma Vincenzetti -, la strada maestra è quella di mixare on e offline mettendo a sistema i vantaggi della consulenza con strumenti tecnologici e digitali che offrono opportunità sconfinate”. P. Ba. Bookintoscana, lo strumento smart on 7,5 milioni di visualizzazioni e 3,5 milioni di visitatori unici (primi 9 mesi 2013, dati triplicati), il portale del turismo della Toscana (turismo.intoscana.it) ha introdotto uno strumento di booking con una piattaforma resa più efficiente e funzionale. “Gli utenti sono prima di tutto italiani, seguiti da inglesi, americani, tedeschi, francesi, spagnoli, portoghesi e brasiliani – spiega Francesco Tapinassi, senior strategist manager dei progetti turistici della Regione Toscana -. Nel 2013 abbiamo assistito a una lieve ripresa della crescita delle presenze, circa 104mila arrivi e 196mila pernotta- C Milano, Tapinassi, Carniani menti in più e a fronte del calo del 4,2% della domanda nazionale, abbiamo aumentato del 4,7% le presen- ze straniere”. Il peso dell’estero è quello che muove gli investimenti regionali e se dal 2005 al 2012 è passato al 54,5%, merito è anche dei progetti sui Paesi Brics di Toscana Promozione partiti come una scommessa anni fa. “I dati ci dicono che hanno contribuito nettamente a valorizzare quello che fino a pochi anni fa era solo una tendenza statistica”, si legge in una nota. In tal senso vanno quindi considerati gli sviluppi del portale, oggi tradotto anche in tedesco, russo, portoghese e cinese, nonché di Bookintoscana che permette sì la transazione commerciale, ma dirottando l’utente sul sito dell’hotel o dell’azienda che eroga il ser- vizio. L’elemento innovativo è proprio questo: l’utente che clicca su ‘prenota’, atterra sul sito della struttura nella pagina dedicata alla prenotazione già compilata con le date precedentemente inserite. “Abbiamo realizzato una disintermediazione smart – ironizza Tapinassi -, ma soprattutto una piattaforma user e business friendly, ispirata alle migliori pratiche dell’instant search che è ciò che i viaggiatori vogliono: una risposta istantanea, collegata a contenuti informativi. Inoltre il sistema di backend dà tutte le informazioni sul cliente, da quale strumento ha consultato il sito ad esempio, e informa l’hotel o l’agenzia quando può migliorare il profilo, con nuove foto, oppure se commette errori nell’inserimento dei dati”. Il processo che ha portato alla messa online è partito da una approfondita ricerca delle best practice nazionali ed internazionali, e dall’analisi della propensione all'ecommerce delle imprese turistiche toscane. Ogni step è stato condiviso con le rappresentanze delle imprese turistiche regionali: Federalberghi, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, associazioni agrituristiche e cooperative. Il sistema è integrato con tutti i principali channel manager degli alberghi esistenti sul mercato. Nel caso in cui l’hotel non abbia un suo cm gli viene messa a disposizione una pagina gratuita dove può gestire autonomamente prezzi e disponibilità. Cliccando su ‘cerca’, il viaggiatore accede alla banca dati regionale con 15mila strutture. L’interrogazione avviene secondo tre scelte: dove (territori), cosa (tipologia struttura), perché (target: famiglia, cicloturismo, moto). L’assessore al turismo, Cristina Scaletti, ha scritto alle imprese toscane per invitarle ad aderire, attivando anche un numero verde per le informazioni, consapevole del fatto che il successo dell’iniziativa sarà dettato dalla partecipazione. P. Ba. Focus 4 GuidaViaggi 20 Gennaio 2014 - n° 1430 Tecnologia Online sì, ma con cognizione Alex Kornfeind “L'agente di viaggio e la geografia innovativa di Instagram e Vine fra tablet, POS, bitcoin e Customer Experience” Torna Web & Social Tourism a Napoli il 4 febbraio: esperti e case history in una giornata di seminari Manuel Fae' “Touristic Web Marketing Terapy: partire dalla web-Anamnesi effettuando la web-Diagnosi per decidere la miglior web-Cura” ggiornati e pronti al cambiamento. E’ la promessa che Web & Social Tourism, l’evento turistico-tecnologico organizzato da Givi srl e da Cuma Travel, lancia ai suoi partecipanti. La manifestazione, che si terrà presso l’hotel Ramada di Napoli il 4 febbraio prossimo, è giunta alla sua seconda edizione con un ampliamento degli spazi convegnistici e un palinsesto più ricco di seminari. “In questo momento di grande difficoltà – spiega Paolo Bertagni, presidente Givi – si possono individuare due principali fattori di successo: lo sviluppo tecnologico e la specializzazione. In questo scenario, quindi, poter fornire al nostro settore la possibilità di formarsi A per competere al meglio e con più successo nel mercato è stata ritenuta una mossa vincente”. Web & Social ha voluto però ribaltare il concetto di fiera, creando un evento che permettesse a tutti i partecipanti (operatori e dettaglianti) di imparare, esprimere le proprie riflessioni sul settore e crescere. “In aggiunta, per gli operatori - precisa Bertagni - vi è l’opportunità di potersi promuovere con la formula della sponsorship o con quella dello speech dedicato”. Otto i seminari che si terranno lungo tutto il corso della giornata e che affronteranno gli argomenti più attuali della travel industry. Salvatore Menale, consulente di web marketing turistico e Seo, ha cu- rato i contenuti della parte seminariale e convegnistica di W&S 2014 e spiega: “La caratteristica rimane quella della prima edizione e cioè di un evento trasversale che tiene conto di tutti i trend del turismo online, portando all’audience i massimi esperti pronti non solo a parlare di teorie ma di illustrare validi strumenti per mettere in pratica suggerimenti e strategie”. L’obiettivo è quello di accogliere una platea la più ampia possibile “grazie a relatori dalle competenze eterogenee: dal marketing social all’hospitality, al travel management”, aggiunge l’esperto. Il tema cui gli organizzatori tengono in particolare è il mobile, dunque l’adattamento delle strate- Le potenzialità di Youtube eroporto di Toronto, dicembre 2013. Ai passeggeri del volo West Jet per Hamilton viene richiesto di inserire il loro biglietto di viaggio in una feritoia di una strana macchina che, alla lettura del documento di viaggio, fa apparire su uno schermo un Babbo Natale. “Eccomi qua – dice - che regalo vuoi?”. I viaggiatori per lo più pensano a uno scherzo, si guardano attorno per vedere se qualche telecamera li immortala per prenderli in giro, ma rispondono. C’è chi chiede un televisore grande, chi un tablet, chi un paio di stivali, chi una macchina fotografica e anche chi, più modestamente, un paio di mutande e dei calzini. Imbarcati i passeggeri, gli addetti della compagnia aerea ordinano a Best buy, il più grande rivenditore al dettaglio americano di elettronica di consumo, quanto richiesto dai passeggeri. All’arrivo, prima dei bagagli, gli attoniti viaggiatori vedono comparire sul nastro di consegna una serie di pacchetti con i loro nomi che A contengono esattamente quel che avevano domandato a Babbo Natale. Il video di tutta l’operazione è subito apparso su Youtube e nel giro di pochi giorni ha superato i 30 milioni di visualizzazioni. Video e flash mob Quanto è costata l’operazione a West Jet (considerato che Best buy appare come partner)? Vogliamo esagerare e dire qualche migliaio di dollari? Quanto costa normalmente una pubblicità che riesce a raggiungere 30 milioni di spettatori che non si limitano a guardarla distrattamente? Cambiamo continente. Melbourne, ottobre 2013. Alcune persone a piedi e in bicicletta, munite di casco con telecamera, girano per la città, sguinzagliati da Remote Control Tourist. Mostrano strade, posti, edifici. Risultato: 150mila visualizzazioni su Youtube, migliaia di messaggi su Twitter di persone che vogliono visitare Melbourne, crescita di richieste per viaggi verso quella città. E che dire del flash mob di Visit Britain in un centro commerciale di Mosca, dove è stata posta una enorme valigia nel centro della hall dove, arrivando da tutte le parti, entrano Sherlock Holmes, Mary Poppins, i Beatles, James Bond e anche la regina Elisabetta con tanto di cagnolino? È sufficiente leggere il numero degli spettatori che appare su Youtube: quasi 400mila. Nato nel 2005, acquistato da Google nel 2006, il più grande sito che raccoglie video ha oggi un miliardo di utenti al mese che passano 6 miliardi di ore davanti allo schermo. Ogni minuto vengono caricati cento filmati provenienti da 56 diversi paesi ed espressi in 61 diverse lingue. È sufficiente un po’ di inventiva, una qualche idea e tutti possono diventare, con lo slogan broadcast yourself, personaggi che fanno il giro del mondo. E anche le aziende, alle stesse condizioni, possono trovare un riscontro mediatico che con altri strumenti avrebbe costi insostenibili. Vale la pena approfittarne, finché è gratis. G.Ca. gie di social media marketing e distribuzione agli strumenti portatili come smartphone e tablet. Per quanto riguarda la comunicazione, Facebook e i social d’immagine come Pinterest e Instagram saranno i più dibattuti. “Quest’anno – osserva Mimmo D’Auria, titolare di Cuma Travel – avremo a disposizione due sale congressi da 150 posti l’una e ben 400 mq di esposizione. A chiusura della manifestazione è prevista una tavola rotonda aperta a relatori e pubblico sullo sviluppo socio-economico della Campania. Saranno presenti specialisti del settore e la Camera di Commercio di Napoli, che inaugurerà i lavori al mattino con il suo presidente, Maurizio Mad- L’agenda Salvatore Menale “Do you speak Mobile? Trend, tendenze, strumenti e strategie per cogliere le opportunità offerte dal settore mobile, specialmente in ambito turistico” Giovanni Cerminara “Social Network Mania: come gestire i Social Network in maniera efficace, vincente ed evitare di perdere tempo” Alessandro Mazzu “Google e Facebook: scomettiamo che ci guadagni? Scopri come promuovere le offerte turistiche sul web” Diego Orzalesi “Social Media Management per le ADV. Come monitorare i successi o gli insuccessi sui Social, come analizzare il traffico proveniente da queste piattaforme?” Alessandro Mazzu “Strategie Seo: incrementare la visibilità nei risultati di Google e competere con i big player” Tavola rotonda (con tutti i relatori e sponsor): “Sviluppo tecnologico e specializzazione, le chiavi di successo per un mercato sempre più competitivo e globalizzato. Quali sono le opportunità socio economiche per le aziende offerte dalla Campania?” daloni”. Ancora per pochi giorni è possibile pre-accreditarsi online per garantirsi un posto al seminario di maggior interesse: tramite il sito web della manifestazione Websocialtourism.it è possibile iscriversi oltre che consultare l’offerta convegnistica della giornata. P.Ba. Hotel Instagram, l’idea a Sydney N on si tratta solo dell’effetto cartolina. Social visivo e istantaneo per eccellenza, Instagram non vuol dire solo selfies e foto delle vacanze e in diversi, nel mondo del turismo, se ne sono accorti. Dalla pura e semplice mostra del prodotto alla creazione di contest accattivanti, le potenzialità – a basso costo rispetto alle campagne vecchio stile - ci sono e sono stati proprio gli Instagramers Italia a stimolare gli addetti ai lavori. Chi sono? Si tratta del’associazione – community finalizzata alla conoscenza e diffusione del social e dei suoi utilizzi. Che a livello professionale sono molteplici e possono sfruttare, ad esempio, la geolocalizzazione. E il potere di uno smartphone. Per raccontare una struttura, un evento ed il suo dietro le quinte (perché anche questo hanno fatto i social, hanno cambiato il modo di raccontare, lo hanno sciolto, reso meno ingessato e più fluido). E c’è chi ne ha fatto un business intero. Non esiste, infatti, solo il Twitter-Expe- 1888 Hotel rience Hotel, il SolWaveHouse maiorquino di Melià dove l’account Twitter degli ospiti diventa chiave dell’esperienza (di condivisione, ovviamente). Costruire un brand In Australia c’è anche l’hotel tagliato su misura di Instagram, l’1888 Hotel a Sydney, che ha avuto l’intuizione: occorreva rilanciarsi, e allora perché non farlo così? Dunque l’anno scorso al via la strategia: in primis, tutto nell’hotel è concepito per essere d’appeal ad essere fotografato e condiviso. Ma non solo: tutto è stato pensato come agile leva di marketing e Instagram è diventato un brand. Chi conta più di 10mila follower sul social può richiedere una notte gratis (e dall’hotel ci garantiscono che di richieste ne hanno avute più di 100, soprattutto dai connazionali ma anche dall’Asia e dagli Stati Uniti). E sono riusciti a brandizzare in chiave Instagram la più classica delle esperienze, l’escursione a piedi in città, che è diventata una Insta-Walk. Non poteva mancare l’angolo selfie, e, naturalmente, per condividere tutto c’è un hashtag, #1888Hotel, e ogni mese la foto più cool vince una notte gratis. 8Hotels, il gruppo che lo gestisce, è soddisfatto: le prenotazioni ci sono “e non abbiamo visto lo stesso successo per nessuno dei lanci realizzati per gli altri nostri hotel”. Il tutto, senza spendere in pubblicità tradizionale, “solo social e pr”. M.T. 1430 pag.6_1345 pag 6 e 7.qxd 20/01/2014 9.48 Pagina 1 Primo piano 6 GuidaViaggi 20 Gennaio 2014 - n° 1430 C’è un corto circuito Prima delle feste i t.o. si dicevano ottimisti sulle vendite. Ma in agenzia di viaggi la sensazione è ben diversa di Mariangela Traficante elle due l’una: o i tour operator, prima delle festività di fine 2013, avevano davvero razionalizzato, e molto, l’offerta, tanto da arrivare presto e bene a sfiorare i sold out comunicati nelle scorse settimane o addirittura ad annunciare rinforzi, oppure c’è uno scollamento, un corto circuito tra le notizie diramate dagli operatori e la debacle vissuta dalle agenzie. Prenotazioni anticipate e forte ottimismo (insieme al benvenuto e atteso recupero D del Mar Rosso, alla cui riapertura pare che il mercato abbia risposto in maniera veloce) erano due tratti piuttosto comuni delle dichiarazioni rilasciate da manager e direttori commerciali dei t.o, ma mentre come vedremo sulla prima c’è armonia con le agenzie, è la seconda a lasciare perplessi leggendo ora i risultati dell’inchiesta dell’Osservatorio Guida Viaggi. L’aumento latita Già ne avevamo avuto i sentori qualche settimana prima del Natale quando i lettori di guidaviaggi.it, rispondendo al poll sul nostro sito, ci avevano parlato nel 76% dei casi di una tendenza peggiore dell’anno scorso. Qualcosa è cambiato, ma ancora nessun incremento delle vendite. E’ quello che ci dicono i risultati dell’inchiesta che a ridosso delle festività di fine anno ha chiesto agli agenti di viaggi come fossero andate le vendite. La buona notizia: un adv su due (e poco più, è infatti il 57%) ha messo a segno un risultato in linea con Come sono andate le prenotazioni per Natale e Capodanno? (valori percentuali) l’anno scorso. La cattiva è però che quasi altrettanti, il 41%, registrano un calo, e anche forte, vale a dire di oltre il 15%. E non è che non avessimo pensato a sondare le esperienze positive: solo che nessuno si è sentito di poter scegliere la voce “In aumento”. Voglia di cautela o davvero nessun segno più rispetto al Natale e Capodanno 2012? Meno last minute Sarà un San Silvestro last minute? Ci eravamo chiesti circa un mese fa commen- Capodanno a New York tando appunto i trend negativi in agenzia. E invece, quanto meno, in una cosa agenti di viaggi e tour operator concordano: il sotto data nel turismo organizzato di Natale e Capodanno sembra aver messo poco piede: solo il 7% di- chiara un ricorso maggiore del 20 per cento alle vendite all’ultimo minuto. Per il resto gli agenti sono ben divisi tra il 47% di chi vede un minor ricorso al last minute e quasi altrettanti (46%) per i quali la situazione è stabile. Com’è stato il ricorso al last minute? (valori percentuali) Fonte: Guida Viaggi Osservatorio Guida Viaggi I criteri di elaborazione delle inchieste Soggetto realizzatore della ricerca: Guida Viaggi tramite Call Center esterno Tipo e oggetto della ricerca: ricerca di tipo quantitativo a carattere nazionale Metodologia: interviste telefoniche con questionario strutturato Universo di riferimento: popolazione di adv (7.500 adv) Campione: rappresentativo delle adv per zona geografica Estensione territoriale: nazionale Periodo di rilevazione e consistenza del campione: 1^ dicembre 2012, 178 casi; 2^ dicembre 2013, 248 casi Errore statistico: ± 3% Le inchieste considerano le adv dal punto di vista numerico, assegnando a ciascuna lo stesso peso indipendentemente dal fatturato su una destinazione o un tipo di prodotto. I quesiti posti agli adv si riferiscono alla propensione alla vendita e non all'effettivo fatturato realizzato sul prodotto in questione. L'elaborazione dei dati avviene per la totalità del territorio italiano, per singola zona (nord, centro e sud Italia) e per ruolo ricoperto all'interno dell'agenzia da parte della persona interpellata (titolare di agenzia o banconista). Nel caso in cui non vi fossero particolari differenze tra i diversi risultati, l'elaborazione per suddivisione territoriale e ruolo non viene fatta. Al fine di dare al lettore la possibilità di analizzare i dati secondo le proprie esigenze, la nostra elaborazione dei dati si basa su semplici medie aritmetiche. I dati pubblicati rappresentano solo un estratto della ricerca. Per ulteriori informazioni consulta www.guidaviaggi.it nella sezione Ricerche di mercato Prenotazioni in anticipo nticipo. Pare proprio essere questa la parola che ha contraddistinto le vendite delle festività 2013/14. Diversi tour operator hanno, infatti, osservato come i booking siano partiti prima rispetto al passato. In casa Press Tours questo “largo largo” anticipo ha riguardato soprattutto il Natale, “andato fortissimo”: il t.o. ha dovuto mettere un volo supplementare con partenza 19 dicembre su Messico e Dominicana, al fine di assecondare le tantissime richieste. Di contro, il Capodanno è stato un po’ più “sornione”. Un trend simile a quello rilevato da Condor T.O: la settimana di Natale è andata “a ruba”, mentre la vacanza comprendente San Silvestro ha A Maldive avuto una ritmo di vendita meno brillante. Booking partiti prima anche per Kel 12 che, per spiegare il fenomeno, chiama in causa i clienti “viaggiatori preparati, consapevoli che per certi prodotti, se non si prenota per tempo, si rischia di non trovare ciò che si desidera”. I Viaggi di Atlantide parla non solo di Natale e Capodanno “da tutto esaurito e con largo anticipo”, ma anche di una vendita fatta con “pricing adeguato”, a differenza di quanto accaduto per le partenze dell’Epifania, che hanno necessitato di interventi sul prezzo. Già a metà dicembre, Costa Crociere rendeva conto di un periodo natalizio verso il “tutto esaurito”, con gli italiani propensi a scegliere, per Natale, mete esotiche, come Emirati Arabi e Oman. Il Capodanno di Idee per Viaggiare è stato “fully booked” su mete quali Dubai, Maldive e Mauritius, con ottime performance anche sulla Thailandia. Regine delle festività per Hotelplan Italia le mete dell’Oceano Indiano e New York. A farla da padrone "sicuramente le Maldive con le esclusive Vakarufalhi e Diamonds Athuruga Resort & Spa, in primis, che hanno segnato – come tutta la destinazione - un trend di prenotazioni piuttosto anticipato; a seguire Mauritius che, sebbene partita leggermente in ritardo, ha poi recuperato”. Per le mete di medio corto raggio buoni i risultati del Mar Rosso, area le cui performance sono giudicate positivamente anche da altri t.o, come Settemari e Atlantide. E.C. Primo Piano 8 GuidaViaggi 20 Gennaio 2014 - n° 1430 Il brand Italia vale meno di Babbo Natale Mille mld contro i 1600 di Santa Claus; perse 2 posizioni nella classifica internazionale di Giorgio Castoldi ragionieri li chiamano intangibles: sono i valori immateriali, che ormai costituiscono la parte più rilevante degli investimenti di tutte le imprese: basti pensare a quel che contano il marchio Coca Cola, Mc Donald’s e San Pellegrino (per limitare al minimo gli esempi). Nelle squadre di calcio gli intangibles sono i valori dei calciatori, con tutte le loro continue e anche repentine variazioni. E che dire di Priceline, la casa madre americana di booking.com, che ha pagato 1,8 miliardi di dollari Kayak? Ma come si fa a dare un valore a un brand? Ovviamente è misurato sulla base del mercato che ha, del giro di affari che può procurare. I I parametri E questi tipi di quantificazione possono essere estesi anche ai paesi. Sono calcolati da BrandFinance, la multinazionale specializzata in queste misurazioni, tenendo presenti in particolare quattro parametri: 1. investimenti, cioè la capacità di incoraggiare gli investimenti interni e di attrarre quelli esterni; 2. turismo: le azioni svolte per incentivare i residenti al turismo domestico e quelle per attrarre i visitatori stranieri; 3. beni e servizi: ciò che viene fatto per alimentare i consumi interni, ridurre le importazioni e aumentare le esportazioni; 4. persone e capacità: gli incentivi rivolti ai residenti per studiare nel paese e non all’estero e la capacità di attrazione nei confronti dei “cervelli” di altri paesi. Ne scaturisce una duplice classifica: una qualitativa e una quantitativa. La prima è espressa con una simbologia alla quale ci hanno abituato i diversi istituti di rating. La gamma di voti è però più ridotta rispetto a quella di Standard & Poors perché va dalla doppia A+ per indicare i livelli più alti, alla tripla B per quelli più bassi. Il massimo è stato raggiunto solo da Svizzera e Singapore, valutate AA+. Ottengono invece AA Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Svezia, Olanda, Malesia, Cana- da, Australia, Austria e Nuova Zelanda. Nigeria, Egitto, Grecia, Ecuador, Serbia, Ghana, Paraguay, Etiopia, Tanzania, Bosnia Erzegovina, Georgia, Nepal, Cameroon, Zambia e Albania chiudono la classifica con un BBB. L’aspetto quantitativo consiste nel dare un valore monetario al brand. Ovviamente entra in gioco, in questa valutazione, anche l’elemento dimensione. A livello globale, secondo BrandFinance, c’è stato, nel 2013, un complessivo aumento del valore dei brand dei cento paesi considerati pari al 13% rispetto al 2012. Gli Stati Uniti sono saldamente in testa con quasi 18.000 miliardi di dollari e un incremento di valore del 23% su base annua. Al secondo posto la Cina, con 6.000 miliardi (+26% sull’anno precedente), terza la Germania (4.000 miliardi, + 3%), quarto il Regno Unito (2.300 miliardi, + 8%). Il posizionamento del nostro Paese L’Italia, con un valore di poco superiore ai mille mi- I 20 Paesi con il marchio di maggior valore Fonte: BrandFinance, dicembre 2013 liardi, ha il rating A e, a causa di una riduzione dell’8%, perde due posti in classifica, dal decimo al dodicesimo posto. Fra i primi 20 il paese più penalizzato è stato la Spagna, che mantiene il rating A+, ma è passato dal tredicesimo al diciottesimo posto, con una perdita del 20%. Il maggior incremento di valore è stato invece registrato da Malaysia (+48%), Sri Lanka (+46%), Thailandia (+43%), Turchia (+41%) e Singapore (+39%). Le riduzioni più forti sono state subite da Cipro (-38%), Egitto (-38%), Grecia (-34%), Slovacchia (-25%) e Romania (-23%). Va tuttavia sottolineato il valore indicativo dello studio, che si conclude con l’affermazione, da parte della società, di aver usato solo “informazioni disponibili pubblicamente”, che in qualche caso si sono rivelate “insufficienti e poco chiare” e quindi “le opinioni e l’analisi finanziaria espresse non devono essere viste come consigli per investimenti e sviluppo di affari”. Al di fuori di questa classifica BrandFinance ha stimato anche il brand di Santa Claus. Secondo la multinazionale vale circa 1600 miliardi di dollari: per l’Italia, quindi, arrivare a raggiungere il valore di Babbo Natale potrebbe costituire un obiettivo strategico. La scelta costata 385mila euro giuristi la chiamano culpa in eligendo. Tradotto, si tratta della responsabilità che hanno sia i rivenditori dei viaggi sia i loro organizzatori nella scelta dei fornitori. Il caso sul quale meditare è quello che ha dato luogo alla sentenza 2260/13 del 2 ottobre scorso del tribunale di Monza con cui un organizzatore di viaggi è stato condannato a risarcire 385mila euro a tre clienti per le gravi lesioni subite durante un’escursione nel deserto svoltasi nel corso di un viaggio in Egitto venduto da un operatore italiano. Nel corso delle indagini svolte si è appurato che i turisti si erano feriti a causa di un incidente stradale dovuto alla guida imprudente degli autisti e al fatto che i veicoli I utilizzati erano sprovvisti dei normali dispositivi di sicurezza. La sentenza fa riferimento a quanto previsto dall’art. 43 del Codice del turismo, nel quale si prescrive che “l’organizzatore o intermediario che si avvale di altri prestatori di servizi è comunque tenuto a risarcire il danno sofferto dal turista, salvo il diritto di rivalersi nei loro confronti”. E fin qui non c’è nulla di nuovo. Gli agenti di viaggi sanno bene che la scelta di un fornitore è sempre e comunque loro responsabilità. Lo sa bene la titolare di quell’adv in Calabria che, per fare un favore a una cliente che insisteva, aveva acquistato in rete un soggiorno in un residence in Corsica rivelatosi inesisten- te. L’acquirente, che aveva tanto premuto per far compiere quella prenotazione e per far utilizzare la carta di credito dell’agente di viaggi, resasi conto della truffa era stata altrettanto rapida nel chiedere il rimborso e il risarcimento del danno, che non poteva esserle negato. Il nuovo spunto L’elemento nuovo del caso sanzionato dal tribunale di Monza sta nel fatto che quella escursione nel deserto non faceva parte dei servizi contenuti nel pacchetto venduto dall’operatore italiano ai suoi clienti, ma era stato comprato come optional nell’hotel dove questi risiedevano. Quindi il t.o. non conosceva neppure i fornitori di quei servizi. Ma aveva scelto l’albergo. E il fatto che quest’ultimo a sua volta si fosse rivolto a operatori inaffidabili è stato fatto ricadere, con discutibile proprietà transitiva, su di lui. A prima vista sembra che ci siano margini per chiedere una revisione in appello, ma la sentenza appare un monito da tenere presente riguardo all’estrema attenzione che si deve prestare nella scelta delle aziende con cui lavorare. Ovviamente l’art. 43 prevede la possibilità di rivalersi sui reali responsabili dei danni provocati, ma anche questa opzione non sembra così semplice da mettere in atto, anche perché non è l’hotel, dal quale si può scalare qualche cosa sui conti da pagare, il responsabile. E non è così facile ipotizzare che la proprietà transitiva sulla base della quale il t.o. italiano è stato condannato possa funzionare anche in senso inverso. G.Ca. L’intervista 20 Gennaio 2014 - n° 1430 Bw Italia e il ridotto accesso al credito Un freno allo sviluppo per il ceo Giovanna Manzi di Emanuela Comelli ilanci e progetti, ma non solo. Nella chiacchierata che facciamo con Giovanna Manzi, ceo Best Western Italia nel suo ufficio milanese, c’è molto di più. Dall’ambiente ai social, passando per le Olta, i giudizi online e le agenzie di viaggi. Ma andiamo con ordine, e partiamo con la domanda di rito sull’andamento dell’anno appena conclu- B gna far passare un lasso di tempo fisiologico dall’ingresso, è stato inferiore. Gv: Uno sviluppo frenato, dunque. Quali le cause? “La realtà degli hotel in Italia sconta una notevole vetustà, ed essendo la presenza di catene alberghiere limitata, le strutture, per lungo tempo non rinnovate, non sono soggette a controlli qualità. Questo fa sì che un Giovanna Manzi sosi. “Il 2013? Non è andato male vista la situazione contingente. E questo vale di più perché sono usciti più alberghi, ma abbiamo mantenuto il medesimo fatturato”. La manager spiega che, nel complesso, il numero totale degli hotel Bw è rimasto pressoché invariato, ma il numero di quelli produttivi, e per esserlo biso- hotel che vuole affiliarsi a Bw debba sostenere costi molto elevati per adeguarsi ai nostri standard, per i quali necessita di prestiti che le banche sono molto restie a concedere. Non arrivano meno richieste dagli albergatori, l’ostacolo all’ingresso è altrove”. Gv: Parliamo dei cluster, Gv: Tra i tanti servizi non manca il wi-fi: la sua gratuità è oggetto di dibattito per i costi maggiori che le strutture devono sostenere. Quale la vostra posizione? “Il wi-fi è presente in tutti i nostri hotel ed è gratuito. Credo che oggi il tema non sia tanto se far pagare il servizio o meno, piuttosto capire a quel “gratuito” che tipo di servizio posso corrispondere”. Gv: Attenzione all’ambiente, per voi un altro fronte caldo... “Certamente. Tutti gli hotel devono passare ogni anno un assessment per valutare quanto una struttura è green, valore misurato in foglie, da una a cinque. Certo, io non posso obbligare un hotel ad essere un 5 foglie, ma come catena posso intervenire per rendere più semplice per l’albergatore mettere in atto politiche green, con sostegni economici ma anche formazione sul tema. Esistono anche camere green, nel prezzo delle quali è compresa una compensazione per l’impatto che il soggiorno del cliente ha in termini di emissioni di CO2”. Gv: Passiamo al web, e iniziamo con le recensioni online. Un problema o un’opportunità? “Monitoriamo i diversi canali e siamo messi abbastanza bene. I giudizi, compresi quelli che noi rileviamo tramite il nostro sistema interno, che invia ai clienti un questionario ad una settimana dal soggiorno, sono uniformi. Dagli 85mila commenti che negli ultimi 12 mesi sono stati fatti, relativi ad hotel della catena, emerge un quadro soddisfacente. Sollecitiamo anche gli albergatori a monitorare i commenti. Non bisogna esserne schiavi, ma sapere cosa viene detto ed essere in grado di rispondere. Come catena credo che sia nostro compito aiutare a far stare gli hotel “a livello 8” di Booking.com”. Gv: E le Olta? “Il mercato è dominato da loro, ci devi fare i conti. Farne a meno? Dipende da che albergo sei, da dove sei, dal Editore: email: [email protected] Corrispondente a Roma: GIVI S.r.l. Via San Gregorio 6 20124 Milano tel. 02 2020431 (6 linee) fax 02 20204343 email: [email protected] sito internet: www.guidaviaggi.it Alberghi e incoming Annarosa Toso Letizia Strambi Direttore responsabile: Paolo Bertagni email: [email protected] Redazione: Capo Redattore Laura Dominici tel. 02 20204340 cell. 339 3665001 email: [email protected] Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma. 1 - CN/AN. In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio P.T. di Ancona CMP Passo Varano detentore del conto per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. Prezzo per copia euro 0,50 quali i riscontri da questo progetto? “Positivi, in quanto aiuta a tenere sostenute le tariffe delle camere clusterizzate. E il cliente è ben disposto a pagare qualche cosa in più per avere servizi aggiuntivi. Quest’anno, poi, abbiamo lanciato due label su temi specifici, gli animali e le moto. In collaborazione con l'Enpa abbiamo proposto hotel pet friendly, iniziativa che va ben al di là del semplice “accettare gli animali”, mentre con Harley Davidson la proposta per i biker è di hotel rider friendly. Sul tema cluster propriamente detti - Kids, Business e Woman - non sono previste novità sostanziali, vogliamo portarli a regime e poi fare un bilancio di quanto fatto sin qui”. Assicurazioni, finanza e tecnologia Paola Baldacci tel. 02 20204328 email: [email protected] Trasporti, business travel e associazioni Emanuela Comelli tel. 02 20204336 Mariangela Traficante tel 02 20204337 email: [email protected] Corrispondente a New York: T.O, Enti del Turismo e distribuzione Steve Sabato Stefania Vicini tel. 02 20204328 email: [email protected] Giovanni Ferrario tel. 0220204322 email: [email protected] Anna Zanfrà tel. 02 20204327 email: [email protected] Collaborano al giornale: Vittorio Agostini Giorgio Castoldi Ada Cattaneo Antonio O. Ciampi Ornella D’Alessio Annamaria de Ritis Paolo Ferrari Gianfranco Nitti Franca Rossi Angelo Scorza Paolo Stefanato Divisione eventi: GuidaViaggi grado di concorrenzialità con cui ti confronti. Capisco il margine che chiedono, non può più essere il 10% di una volta dato alle agenzie, quelle attuali sono percentuali giustificate da ciò che danno. Altro tema è come posso ridurre per il mio hotel il peso delle Olta. Obiettivo è tenerle come canale in un giusto mix di business”. Gv: A proposito di canali: e le agenzie di viaggi? 9 “Sono un canale stabile, leggermente cresciuto rispetto al passato”. Gv: E chiudiamo con i social. “Abbiamo una persona dedicata ad essi, sono canali che consentono di dare visibilità ad iniziative che difficilmente potrebbero trovare posto sui canali più tradizionali. Oggi la nostra pagina Facebook conta 80mila follower”. ADDETTO BUSINESS TRAVEL HRG Italia, nell'ottica del potenziamento dell'area operativa, cerca addetto Business Travel per la sede di Cormano. La/Il candidata/o si occuperà delle prenotazioni di viaggio Business Travel e nello specifico di prenotazioni di biglietteria aerea, alberghiera, ferroviaria ed autonoleggio. Opererà seguendo le linee guida di HRG Italia, nel rispetto delle Travel Policy e del livello di servizio concordato con le Aziende Clienti, con le quali si interfaccerà via email e/o telefono. Il candidato/a lavorerà in team e si richiede buona predisposizione ai rapporti interpersonali. Requisiti: Diploma nel settore turistico ed esperienza di almeno 5 anni nella mansione specifica. La conoscenza del CRS Galileo costituirà elemento preferenziale. Sede di lavoro: Cormano (MI) I candidati dovranno inviare il proprio Curriculum Vitae all’indirizzo mail: [email protected] indicando in oggetto: RIF: ABT_DIC13 Certificazione 2012 Società di revisione legale: Re.Fi.Mi. Srl Via Palladio 12 - 20135 Milano Tel. +39 02 54122408 Tiratura media: 8.943 copie Diffusione media: 8.747 copie Sales and Marketing Manager: Elena Di Tondo tel. 329 1428575 email: [email protected] Ufficio commerciale: Via San Gregorio 6 20124 Milano tel. 02 20204334 email:[email protected] fax 02 20204343 Rotopress International Srl Loreto (AN) Questo periodico è associato a: Art Direction: Serra & Associati Coordinamento grafico: Paola Santini Stampa: (Registro degli Operatori di Comunicazione) nr. 1588. CCIAA 1264804 Autorizzazione Tribunale di Milano n. 321 del 28/8/1973 Iscrizione al ROC Tutto il materiale inviato non verrà restituito e resterà di proprietà dell’Editore. Lettere ed articoli firmati impegnano solo la responsabilità degli autori. Le proposte pubblicitarie implicano la sola responsabilità degli inserzionisti. A colloquio con 10 GuidaViaggi Partita a quattro per Valmare Cts Viaggi, Settimotour, Periplo e LeMarmotte nel gruppo 20 Gennaio 2014 - n° 1430 Thaz mira ai piccoli centri di Stefania Vicini abbiamo chiamata operazione Valmare, seguendola sin dalla sua genesi. E’ una mossa di investimento realizzata in ambito distributivo che forse ha colto il settore un po’ di sorpresa. Complice il fatto che il nome della società non fosse ancora noto ai più, visto che, come dichiarò lo stesso a.d, Andrea Pagliaroli: “Abbiamo osservato per anni il turismo dalla panchina e siamo consapevoli che sta vivendo un processo di grande trasformazione. Non a caso, proprio oggi, nel pieno del riassetto, abbiamo deciso di scendere in campo per giocare la nostra partita”. La partita vede impegnati quattro giocatori: Cts Viaggi, Settimotour, Periplo e LeMarmotte. In primis chi è Valmare? “La società è stata fondata nel 1981 ed è stata acquisita, quale società veicolo, da un imprenditore del Nord Italia (Antonello di Mauro, ndr), già attivo in diverse iniziative, anche nel settore building”, spiega Pagliaroli. La sua attività si concentra “su due strategie: acquisire rami d’azienda da gestire in conto proprio e acquisire partecipazioni qualificate in aziende terze da gestire in maniera coordinata”. E così è stato. Valmare mira a ritagliarsi il suo posizionamento nel mercato candidandosi come “nuovo polo distributivo”. Non passa inosservato il fatto che la mossa sia partita da un investitore che opera extra setto- L’ Andrea Pagliaroli re e che ha valutato il turismo quale asset strategico. “Assolutamente sì - afferma Pagliaroli - ha meno rischi di impresa. Abbiamo fatto una politica di contenimento dei costi fissi, tagliando i costi di struttura, amministrativa e direzionale, più spese generali per affitti ed altro, cercando di preservare le risorse umane e tecniche in forza alla rete vendita. Sono stati scadenzati investimenti nell’It e nell’approntamento dei due nuovi headquarter (Milano e Roma) su cui insisterà l’attività aziendale”. La strategia sottesa? La si comprende analizzando la composizione del business, visto che il 55% è bt, il 5% è Mice ed il 40% è leisure. “Bt ed etnico sono servizi non espressamente voluttuari e pertanto più al riparo dalla crisi congiunturale dei consumi”. Stiamo parlando di una realtà i cui numeri vedo- no 135 milioni di euro di volumi, 210 punti vendita, 120 dipendenti. Quanto al Bsp, il transato medio di Valmare ammonta a 3 milioni di euro. Il break even è entro sei mesi dalla start up, con le operazioni che sono partite lo scorso novembre. La strategia non contempla l’acquisizione di realtà legate al tour operating, “è il business più difficile da fare in questo momento”, commenta l’a.d. Anche l’ingresso in Borsa non rientra tra i piani di questo “progetto industriale che persegue lo sviluppo e la marginalità. Allo stesso modo a 3-5 anni non è previsto alcun ingresso nell’azionariato”. Le business unit Il progetto si articola in quattro business unit: bt, leisure, Mice ed etnico. Il discorso Mice-incoming-corsi di lingua viene portato avanti da Cts Viaggi srl, di cui Valmare detiene il ramo d’azienda operativo. Il leisure sarà sviluppato tramite Cts Viaggi srl e le sinergie con il network LeMarmotte. Valmare “ha acquisito una quota minoritaria a crescere de LeMarmotte - afferma Pagliaroli -, perchè ci interessava un network operativo in ambito leisure”. Il fronte bt sarà portato avanti a seguito dell’acquisizione del ramo operativo di Settimotour, agenzia di viaggi specializzata nel business travel. “Si tratta di un’operazione speculare a quella di Cts Viaggi srl”. Dagli atti depositati il valore complessivo dell’operazione, per l’acquisizione dei due rami d’azienda, sarebbe pari a circa 8 milioni di euro. Lo sviluppo del fronte etnico è perseguito con l’acquisizione dell'85% di Periplo srl, agenzia di Milano. Gli obiettivi? Per Cts Viaggi srl sono di “una crescita di almeno il 20% dei volumi transati ad oggi”. Nel caso di Settimotour “è dare stabilità finanziaria a questa realtà”, lo stesso per Periplo srl, oltre a quello di “potenziare la rete distributiva”, con lo sviluppo di una rete in franchising di punti vendita. La partnership societaria con Le Marmotte prevede “il consolidamento di una sinergia nel settore leisure, mediante la condivisione con il resto della rete Valmare dell’expertise maturata dal network e delle strategie commerciali nella scelta del prodotto turistico”. haz Italia è nata da un'idea di Terravision e Assolowcost per rilanciare il turismo a basso costo nei piccoli comuni italiani. Terravision, noto in Italia e in Europa per i transfer aeroportuali insieme ad Assolowcost, l'associazione europea del low cost di qualità, hanno così pensato alla creazione di una società atta a promuovere il turismo soprattutto in quei comuni limitrofi agli aeroporti più trafficati. “Si tratta - ha affermato l'ideatore del progetto, Fabio Petroni - di un nuovo modo di concepire il turismo, coinvolgendo in maniera attiva chi sarà disponibile a dare in affitto le proprie case. I turisti avranno così il vantaggio di vivere un’esperienza diversa in un ambiente genuino e a prezzi contenuti”. L'iniziativa è nata per dare una risposta alla forte domanda latente, a livello internazionale, di soggiorni a basso prezzo, ma con alto contenuto valoriale. “Alla luce del momento congiunturale che ha colpito anche i turisti stranieri, che hanno dovuto mutare il loro stile di consumo - ha commentato Yakuta Rajabali, ceo di Thaz Italia e vicepresidente di Terravision Italia - questa operazione può rappresentare una risposta alle nuove esigenze di mercato. Inoltre - ha aggiunto la manager - l'Italia e i suoi comuni possono offrire al turista delle esperienze sensoriali a prezzi bassi”. T Le adesioni A Thaz Italia hanno per ora aderito un centinaio di comuni di quattro regioni italiane, rispettivamente Lazio, Toscana, Lombardia e Veneto. “Vogliamo ampliare la rosa dei comuni ed arrivare a 400 per un totale di 80.000 posti letto entro il 2016. Thaz Italia sarà effettivamente operativa dal prossimo giugno e potrà contare su un battage pubblicitario soprattutto in Inghilterra, dal momento che è società inglese - ha confermato Petroni -. Il suo slogan è dormi, gusta, scopri e impara. Quattro parole che riassumono l'esperienza che il turista andrà a vivere, in questa formula di vacanza davvero singolare. Tutto sarà acquistabile tramite web”. E a proposito di Inghilterra, da segnalare il contributo di Flavia Maria Coccia, direttore operativo di Isnart, che ha sottolineato che si deve un ringraziamento agli inglesi per questa iniziativa: “Sono da sempre i nostri conquistatori positivi e di valore. Basta ricordare che sono stati i primi a venire in vacanza in Liguria e in Toscana, ristrutturando casali e cascine. Avremmo dovuto pensarci noi a creare questo tipo di vacanza, invece è stato necessario il loro impegno per fare scoprire alcune delle preziose peculiarità del nostro territorio”. Per quanto riguarda Assolowcost, l'associazione opera secondo la filosofia low cost, high value e si pone come punto d'incontro tra aziende, istituzioni, media e consumatori. Intende affermare tale filosofia come stile di consumo in grado di generare vantaggi per i consumatori, per le imprese e per il sistema Paese. A.To. La Polonia guarda al Mediterraneo a Polonia sembra essere al di fuori dei circuiti che parlano di crisi del turismo outgoing dall’Italia. “Questa crisi non riguarda la Polonia - afferma la direttrice dell’ente nazionale per il Turismo, Malgorzata Furdal -, anzi, dalle più recenti analisi risulta un incremento del 32% degli arrivi dall’Italia nel 2013 (più di 400.000). E’ un dato impor- L tante perché dimostra un crescente interesse per questa destinazione che sicuramente attirerà sempre di più la curiosità degli italiani”. Fino al 2013 il Paese ha puntato molto su tre mercati: Germania, Gran Bretagna e Francia, ma la direttrice si sofferma anche sull’importanza della Scandinavia “per la vicinanza, e ovviamente sull’Est europeo per il quale la Polonia è il pri- mo Paese occidentale e quindi si trova in una posizione strategica”. In fatto di mosse sui diversi bacini, il Paese comincia a guardare, “con crescente interesse, al Mediterraneo e in modo particolare all’Italia e alla Spagna”, sottolinea Furdal. Turismo culturale e quindi grandi città i temi su cui l’ente focalizzerà l’attenzione nel 2014, a fronte di un’offerta che va “dai centri storici come quelli di Cracovia, Danzica, Breslavia al contemporaneo e quindi gallerie d’arte, concerti, ristoranti che propongono il mix tra i prodotti locali, design, ma anche shopping”. Senza trascurare i city break “come primo approccio alla Polonia collegata con una rete di collegamenti diretti tra molte città italiane e praticamente tutte le città polacche”. L’offerta ab- Malgorzata Furdal braccia anche il prodotto natura, per una vacanza fatta di sport e relax. Non manca il fermento sul fron- te comunicazione, dal progetto di una campagna pubblicitaria in internet, sulle riviste cartacee, in televisione, ma anche outdoor sul mercato italiano. L’intenzione è quella di colpire “l’attenzione del potenziale viaggiatore. Vorremmo realizzare un progetto con i blogger, fare concorsi, educational per la stampa e per i t.o - annuncia Furdal - che poi risultano i metodi più efficaci perché fanno vivere l’esperienza del Paese”. Dal canto suo l’ente ha già lavorato molto in passato sui canali social, “coinvolgendo i giovani, gli studenti Erasmus polacchi e italiani, mentre per il trade proponiamo l’e-learning su polonia.travel/it”. S.V. A colloquio con 12 GuidaViaggi Geo Travel Network, piano Prima Classe La mossa decisa con gli azionisti; selezionate 350 adv i chiama Prima Classe, è un progetto triennale che parte in questo mese. E’ la mossa, molto chiara, di Geo Travel Network, che sarà portata avanti con i due azionisti di riferimento, Costa ed Alpitour. Rientra tra le strategie già dichiarate da Luca Caraffini, a.d. del network, che vanno nella direzione di progetti e di politiche mirate sui punti vendita. L’obiettivo? Dare “una spinta alle vendite, gratificando le adv con premi importanti per crescita o consolidamento del fatturato spiega il manager - e con una serie di servizi (forniti dal network, ndr) che prevedono plus per adv, banconisti e titolari”. Si parla di formazione, educational, privilegi, ma anche di servizi nuovi dedicati, “per focalizzare l’attenzione su Alpitour e Costa”. In questa prima fase l’operazione parte proprio da qui, concentrandosi sui due azionisti. E’ il network stesso che li propone e si impegna a garantire alle adv i servizi per poter raggiungere gli step richiesti. Il progetto parte a gennaio, si rivolge ad un numero di punti vendita selezionati, “che avranno un contratto ad hoc - spiega Caraffini -. Se gli obiettivi non saranno S raggiunti nel primo anno potranno esserlo nei due successivi in modo retroattivo. Il progetto è dedicato a quelle adv che hanno dimostrato in passato di avere un fatturato consolidato importante con Costa ed Alpitour. Nella seconda fase il progetto si aprirà anche alle altre adv del network”. Per quest’anno ne sono state selezionate 350 delle 1.550 aderenti alla rete, praticamente un quarto. Le aspettative sull’operazione sono alte. Per rafforzarla tutto il board di Geo Travel Network seguirà il progetto in prima persona, con gli staff commerciali e la stessa direzione che incontrerà le agenzie sull'intero territorio nazionale. Dal canto suo il network sviluppa oltre 200 milioni di euro di fatturato con circa 30 fornitori, una cifra che il manager reputa “più che sufficiente per non far perdere nulla ai nostri t.o. partner e per soddisfare i nostri azionisti”. Le attese per il 2014 Alla domanda su come sarà il 2014, il manager non esita ad affermare che si attende un anno in cui non si presume ci potrà essere “del fatturato in più. Se lo si vuole far crescere - sostiene - lo si 20 Gennaio 2014 - n° 1430 Custom Shop in Quality ustom Shop è il nuovo servizio predisposto da Quality Group per dare risposta ad un mercato sempre più alla ricerca di prodotti su misura. “Come è nel nostro stile – commenta il direttore commerciale Marco Peci prima realizziamo e poi comunichiamo, per cui l’esperienza dei Custom Shop è in realtà già consolidata in alcuni reparti, che arrivano a gestire circa il 35% del proprio fatturato attraverso queste unità operative altamente specializzate e qualificate. La Marco Peci novità sta nel fatto che, sulla base dell’ottimo riscontro avuto, abbiamo consolidato le strutture già esistenti, ridefinito gli obiettivi, tarato lo stile di relazione e allargato l’esperienza a tutti gli altri brand”. Il peso attuale del fatturato prodotto da questa tipologia di pacchetto supera i 15 milioni di euro, “che contiamo credibilmente di portare a 30 nel corso del biennio 2014-2015”, annuncia il manager a Gv. La richiesta di soluzioni tailor made da parte del trade è eterogenea: “Dalle destinazioni più classiche a mete di nicchia come la Bolivia, l’Uganda, la Kamchakta, L’Antartide”. In Mistral Tour sono già coinvolte per questo reparto 12 persone, nel Diamante 7, in America World 5, in Discover Australia 4, 3 in Brasil World, in Latitud ed Europa World, 2 in Exotic Tour per un totale di 39 addetti in tutto il consorzio. L’obiettivo ora è estendere a tutto il Quality un sistema di gestione delle richieste individuali su misura di alto profilo, “che ha portato risultati positivi sia per i consumatori, con proposte mirate, sia per gli agenti, che hanno la certezza di avere il migliori livello di professionalità disponibile, sia per i nostri reparti, che sono messi in condizione di operare potendo esprimere al massimo la professionalità”. Sul fronte tecnologico è stata implementata l’houseside di Aladyn per permettere un’elasticità totale nel confezionamento del prodotto erogato. L.D. C Luca Caraffini deve spostare e allo stesso tempo si devono mettere in campo le risorse per aiutare le adv”. In arrivo il progetto monitor In termini di novità si lavora al progetto monitor per le adv, che sarà operativo in modo efficiente per i primi mesi dell’estate. Tramite i monitor, che saranno collegati con la sede del network, “centralizziamo le 24 ore di transizione del dato tramite un software che prevede una differenziazione delle offerte tra i vari mercati”. Le adv possono inserire le loro proposte di viaggio, ma il grosso del lavoro viene fatto dalla sede, con tariffe aggiornate in tempo reale. Quanto al trend della domanda, il network è ripartito “molto bene con l’Egitto”, ed ha “un grosso fatturato con il prodotto crociere. Il medio raggio tiene bene così come il lungo”, osserva Caraffini. In fatto di mete si distinguono gli Emirati. Non è tutto, come network “stiamo preparando un’importante programmazione sul Mare Italia in quanto riteniamo che ci saranno degli spazi per crescere”, afferma il manager. Intanto il catalogo genera per il network circa 30 milioni di euro di fatturato sul prodotto Mare Italia. S.V. Il tocco internazionale dell’Austria Per il turismo austriaco la stagione estiva 2013 è stata la migliore dal 1995". Parola di Michael Strasser, direttore dell'Ente del turismo dell'Austria in Italia. In totale gli arrivi sono aumentati del 2,6% a quota 19.945.600, i pernottamenti dell'1,1% (66.443.500). Fra i Paesi di provenienza spiccano gli aumenti dalla Germania (+1,4% di pernottamenti), Russia (+9,6%), Gran Bretagna (+8,7%) e Usa (+6,6%). Flessione invece dall'Italia: gli arrivi sono stati 605.100 (-0,3%), i pernottamenti 1.785.100 (2,1%), “un risultato che “ Michael Strasser considerando il difficile contesto economico può es- sere considerato però positivo”. Archiviato l'anno, ora quali saranno i temi su cui si focalizzeranno la comunicazione e le attività nel 2014? "Ci rivolgiamo sia agli italiani che non sono ancora stati in Austria con i “must”, le attrazioni imperdibili, sia a chi ha già fatto uno o più viaggi in Austria, illustrando i molti tesori ancora da scoprire e itinerari inediti, ma anche il volto contemporaneo delle città austriache che negli ultimi anni si sono arricchite di tante nuove attrazioni culturali e urbanistiche, mantenendo intatto comunque lo charme “imperiale”. L’estate genera circa il 60% dei pernottamenti, e dunque è logico che qui si concentri la promozione, con proposte di vacanze nel verde della natura e della montagna anche da abbinare a scoperte culturali, cioè a un mix di natura e cultura facilmente da realizzare in un territorio di dimensioni ridotte ma di alta densità di attrattive come quello austriaco. Ma si investe anche per l’inverno: “Quando focalizziamo sugli aspetti ‘soft’, cioè le attività all’aria aperta, il wellness, e naturalmente sulle città e i mercatini dell’Avvento. Il nostro budget per il mercato italiano rima- ne in linea col passato". Ma l’anno di Austria Turismo avrà anche un’impronta transnazionale: porrà il focus sull’Europa, mettendo in risalto la posizione del Paese e i molteplici legami storici e culturali con altri paesi europei, in primis con gli 8 confinanti (Italia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia). “Parleremo di itinerari oltreconfine da percorrere a piedi o in bicicletta, del Danubio e delle Alpi come paesaggi europei, dell’eredità imperiale, di musica, architettura e gastronomia da scoprire in inediti itinerari; come la pista ciclabile del Lago di Costanza fra Austria, Svizzera e Germania, oppure quella cicloturistica della Via Claudia Augusta fra Germania, Austria e Italia. Oppure l’Alpe Adria Trail e il Parco Nazionale transfrontaliero del lago Neusiedler fra Austria e Ungheria”. Infine un tocco originale: “Il successo dei mercatini dell’Avvento ci induce a proporre agli italiani quelli meno conosciuti della Pasqua, in città come Vienna e Innsbruck, dove si possono trovare prodotti artigianali e gastronomici apprezzati dai turisti”. M.T. Dalle aziende 20 Gennaio 2014 - n° 1430 GuidaViaggi 13 Worldhotels: “Gds importanti, ma cresce la vendita diretta” Un’analisi sulla trasformazione della multicanalità con l’avvento di mobile e social di Laura Dominici lusso, oltre a campagne social e web”. n un’intervista esclusiva a Guida Viaggi, Paulo Salvador, executive vice president Europe, Middle East and Africa; global vice president marketing and sales di Worldhotels fa il punto sulle linee di sviluppo del 2014 e focalizza sul ruolo di mobile e social nella crescita della vendita diretta. I Gv: Quali sono le direttrici di crescita del 2014? “L’anno sarà incentrato sui clienti e su come Worldhotels possa contribuire alla loro felicità. Una delle iniziative ideate per raggiungere lo scopo riguarda il nostro programma fedeltà, che sarà lanciato quest’anno. Moltiplicherà la nostra visibilità presso clienti potenziali e ospiti. Proseguirà poi il suo corso il programma Luxury Horizons, focalizzato sui consu- Gv: Può darci qualche dettaglio sulla pipeline per il mercato europeo e italiano in particolare? “Nel 2014 abbiamo in previsione una serie interessante di aperture. In Europa è nostra intenzione aggregare hotel in destinazioni primarie e secondarie di Spagna, Scandinavia, Olanda, Germania e Uk. Continueremo anche la nostra fase di espansione in Italia, dove integreremo il nostro portafoglio con nuovi hotel in località chiave come Milano e Roma”. Paulo Salvador matori high-spending attraverso una serie di iniziative di vendita e marketing. L’iniziativa ha avuto un ottimo riscontro nel 2013 ed ha previsto una campagna pubblicitaria incentrata su viaggiatori di prima classe e business class, un focus sulle manifestazioni dedicate al Gv: Quale sarà il ruolo dei social per Worldhotels nei prossimi anni? Registrate un riscontro in termini di vendite dalle piattaforme social? “I dispositivi mobile e i social network sono diventati una parte irrinunciabile dell’esperienza di viaggio e dell’industria dell’ospitalità e la loro importanza crescerà nei prossimi anni. Sempre più prenotazioni avvengono in movimento e gli internauti si collegano con i viaggiatori nel mondo per condividere i loro racconti di viaggio e recensioni. Noi in Worldhotels abbiamo da tempo monitorato queste tendenze. Il portale è stato innovato, così come il booking engine per l’utilizzo mobile; abbiamo anche incorporato il sistema di prenotazione nella nostra pagina Facebook. Tutte queste iniziative hanno consentito un incremento delle vendite dirette. Lo scorso anno è stata anche lanciata la seconda versione della nostra app, rispondendo così alle necessità dei viaggiatori moderni e contribuendo ad aumentare la visibilità del nostro brand”. Gv: Qual è il peso della multicanalità in Europa e in Italia? “Il Gds è tuttora il principale canale di vendita per Worldhotels, con un 65% di market share sui ricavi totali delle vendite. In Italia, il 50% del giro d’affari deriva da tariffe negoziate. In generale abbiamo assistito ad una forte crescita della vendita diretta nel 2013 e i ricavi prodotti con il nostro centro di prenotazioni Resmaster è aumentato del 20% anno su anno”. Gv: Quale il feedback relativo alla vostra adesione al sistema RoomKey? “Nell’ultimo anno e mezzo RoomKey è divenuto un elemento stabile del nostro business mix, contribuendo fortemente all’incremento delle prenotazioni dirette. Nel 2014 intendiamo sviluppare ulteriormente la partnership”. Air Europa accelera ir Europa diventa sempre più internazionale e lo fa sia per contrastare l'indebolimento di un mercato, quello domestico appunto, sotto gli occhi di tutti, sia per aggiungere alle sue consolidate posizioni nei segmenti leisure ed etnico quello, finora marginale (il 4%), del corporate. "Certo, inutile negare che anche la situazione del mercato aereo ci ha agevolato, come ad esempio l'apertura di slot a Malpensa commenta Robert Ajtai, direttore generale Italia -, i due voli da Milano su Madrid sono importanti per noi ed è qui che prevediamo, in futuro, ampliamenti”. A L’hub di Bahia Intanto, il terreno di conquista è decisamente il lungo raggio. "Vediamo un traffico interessante non solo dalla Spagna verso il Sudamerica, che insieme ai Caraibi è il nostro business più im- portante, ma anche all'interno del Continente", spiega. E dunque il volo per San Paolo partito il 16 dicembre non è l'ultima grossa novità di Air Europa per i prossimi mesi. La compagnia ha infatti deciso di puntare anche sulla quinta libertà. "Il Brasile diventa sempre più importante - afferma il manager - , e dunque abbiamo deciso di investire aprendo un piccolo hub a Salvador de Bahia, dove al momento operiamo tre voli alla settimana. Da qui vogliamo aprire 3 o 4 destinazioni sudamericane, la prima a partire sarà Santiago del Cile, per la quale abbiamo già ottenuto i permessi, e stiamo lavorando per volare ad aprile-maggio ad Asuncion. Tentiamo anche l'accordo con Cordoba in Argentina, più difficile qui la quinta libertà". Al momento non si parla, tuttavia, di basare aeromobili a Salvador, piuttosto è lo stesso volo in arrivo da Madrid che poi proseguirà per le altre mete e per questo le frequenze saranno incrementate, passando a cinque a maggio per poi diventare giornaliere se i risultati saranno positivi. A maggio debutterà anche il MadridPuerto Rico e, importante per il mercato italiano, tornerà il diretto per Miami dalla capitale spagnola, dal 3 giugno: "Il volo proseguirà poi su Punta Cana, risponde a quanto ci chiedono gli operatori". Spagna: cambio di rotta La crisi in Spagna ha dunque contribuito a cambiare non poco il business di Air Europa. Un dato su tutti: negli ultimi dieci anni l’incidenza dei mercati internazionali è passata dal 12% al 46%. Anche perché si è decisamente sbilanciata la ripartizione dei voli a sfavore della holding di cui fa parte il vettore, quella Globalia guidata dal patron Hidalgo il cui tour operator Travelplan e il network Viajes Halcon (1.400 agenzie) gestivano la quasi totalità dei seggiolini: “E invece i voli sono ‘tornati’ direttamente al vettore – spiega Ajtai -, basti pensare che in un operativo come il Madrid-Cancun-Punta Cana per noi era disponibile solo il 10%”. Più margine trade in Italia L’inversione di rotta potrebbe sbloccare anche ulteriori sviluppi trade: “Prima avevamo poco margine, commercialmente potevamo fare poco. Ora tutte le varie delegazioni estere ci chiedono accordi con i tour operator”. "L'Italia è il nostro mercato più importante in Europa", conferma comunque Ajtai. Sia per il fatturato sia perché è quello che produce il maggior appoggio al net- Robert Ajtai work intercontinentale, terreno sul quale "si gioca la partita tra noi major, perché sul medio raggio è invece più difficile data la concorrenza delle low cost e dei treni. L'Italia prende il 26% del traffico in transito, ed ha generato il 19% in più di ricavi ed il +6% di load factor". Debutto tedesco L'operativo al momento è di due voli da Fiumicino e due da Malpensa, con un'offerta di 520mila posti annuali tra andata e ritorno da Madrid. Fondamentale il trade: "Quasi il 96% delle vendite viene da agenzie di viaggi e tour operator". Al momento nessuna new entry in vista, tuttavia, per il nostro Paese. La novità nei cieli europei per la prossima stagione riguarderà la Germania, con i due voli da Madrid per Monaco e Francoforte. M.T. Dalle aziende 14 GuidaViaggi 20 Gennaio 2014 - n° 1430 Veratour imposta il timone sui 250 milioni Budget di comunicazione da 2 milioni, riequilibrio della produzione Egitto di Paola Baldacci l lancio di una nuova linea di prodotto, il riequilibrio della produzione sull’Egitto, una campagna di comunicazione da due milioni di euro che non dimenticherà di far passare il messaggio del valore consulenziale dell’agente di viaggi. Sono gli ingredienti del 2014 di Veratour, che in un mercato leisure in flessione del 15% ha chiuso il ventiquattresimo esercizio in utile, con una crescita di fatturato del 4%. La prospettiva del prossimo triennio è di tornare a incrementare il volume d’affari a due cifre per raggiungere i 250 milioni nel 2016. Sempre e solo vendendo attraverso le adv, un mantra che il direttore generale, Stefano Pompili, e tutto il management ribadisce in ogni occasione. “Non vendiamo direttamente, né attraverso le Olta, né con i coupon – osserva -. E il Mar Rosso sold out in 20 giorni dopo la ripresa dei viaggi dimostra che incentivando le agenzie il sistema funziona. Il nostro prodotto va spiegato, ma non lavoriamo con tutte”. Al centro ci sono le Verastore: 500 che realizzano il 35% del fatturato, “cresciute del 50% in valore di produzione nell’ultimo triennio”, fa sapere il direttore commerciale, Massimo Broccoli. Tornando su un ‘falso storico’ dibattuto, quello che se si riducono le commissioni alle agenzie aumentano gli utili, il manager spiega: “Margini e remunerazione non sono direttamente proporzionali. Abbiamo pagato il 20% di costi distributivi riuscendo ad aumentare la marginalità, intendiamo proseguire così”. “Se manteniamo un ritmo di crescita del 10% passeremo ai 205 milioni di produzione nel 2014 (da 187,6 mln di euro con 8,1 mln di Ebitda)”, sottolinea il dg. Un obiettivo che poggia sulla buona ripresa dei flussi turistici verso l’Egitto, a cominciare da Marsa Matrouh che rappresenta l’impegno più importante con 900 camere di un totale di 1500 con le altre località del Mar Rosso. “Un prodotto insostituibile dove siamo presenti dal 1993, i costi di altre destinazioni sono superiori del 30/40%”, aggiunge. Il Red per Veratour 14 milioni di euro di mancati introiti a causa dei disordini civili e dello sconsiglio. Quest’ultimo, in particolare, è costato 800mila euro di spese di riprotezione dei passeggeri, che l’operatore ha sostenuto per andare a riprendere i clienti dopo l’avviso della Farnesina. I Capitani, Abbadessa, Pompili, Broccoli Sea è sceso al 18% di share sulla produzione complessiva e nelle intenzioni del t.o. c’è la volontà di farlo risali- re al 23/25%. Nelle stagioni d’oro arrivò a valere il 32% e, come sottolineato più volte, quest’anno ha significato La parola chiave Una parola chiave per il raggiungimento degli obiettivi resterà, infine, “early booking.” Giunta al 70% delle vendite (dal 63%), la prenotazione anticipata (introdotta con i criteri attuati dal 2003) “è la nostra strada, quella che continuiamo a perseguire dando serenità alle agenzie, mantenendo la marginalità a livelli alti, riducendo i fattori di rischio”, aggiunge il direttore commerciale. International Da marzo debutterà VeraResort International, la linea dei villaggi 4/5 stelle i cui allotment saranno commercializzati in esclusiva per il mercato italiano. In tutto, il prodotto sarà composto da 34 Veraclub cui si aggiungono 7 strutture della linea “International”. “E’ sempre più difficile trovare prodotto italiano su belle spiagge, con questa soluzione daremo tocchi d’italianità a contesti internazionali di grande qualità – spiega il contract manager Marco Capitani”. Un esempio è il Sentido resort di Sharm el Sheikh che ha ospitato la convention di rilancio delle rotazioni charter egiziane a Natale: situato nella par- te alta del Veraclub Reef Oasis dove il t.o. dispone di 200 camere, di cui 30 in quest’area di lusso che esprime bene l’innalzamento dello standard dell’offerta e l’internazionalizzazione verso cui l’operatore si sta orientando per diversificare. “Solo al Sentido ci sono 7 ristoranti e svariati bar, un parco acquatico per bambini, tante piscine sulle quali si affacciano le suite: è un mondo completamente diverso, anche con un’animazione più soft, per rispondere a un’esigenza che il mercato ci sta chiedendo”, commenta il general manager delle strutture egiziane, Claudio Abbadessa. La quotazione sarà di 70/100 euro in più rispetto al Veraclub Queen che si trova sempre nella località egiziana. Mare Italia per Focus Vacanze pertura a breve del prodotto Mare Italia, con Sardegna, Sicilia, Puglia in primis. E’ questa una delle mosse di Focus Vacanze, che ha già in programmazione Capo Verde, Kenya, Portogallo e Sardegna. Il Mare Italia sarà “operato in casa tramite un nostro socio - spiega l’amministratore Bruno Sottini - e con un booking dedicato”. Il t.o. ha in previsione anche un ampliamento di prodotto 5 stelle su Capo Verde (Isola di Sal e Isola di Boavista) ed “un’implementazione di personale dell’ufficio incoming a Sal per dare un maggior supporto allo staff già in essere e dedicare più attenzione ai clienti”. A Break even confermato al 2014 Focus Vacanze è nato la scorsa estate ed è operativo da settembre 2013. Il break even è confermato al 2014. L’anno che si è appena concluso è terminato per il t.o. “con un leggero segno positivo rispetto al budget, sia in termini di fatturato sia di marginalità”, commenta il manager. Un primo bilancio in fatto di mete ha visto un “ottimo trend del Kenya e buoni risultati su Capo Verde anche se il mercato, abituato a strutture turistiche piuttosto cheap, ha necessità di maggiori tempistiche per metabolizzare le opportunità nel proporre prodotti quali il Melia Tortuga Beach Resort 5 stelle, che prevede camere suite e all inclusive premium”. L’operatore punta molto anche sul Porto Antigo Resort & Residence, 4 stelle, che prevede sistemazioni in appartamenti sulla spiaggia di Santa Maria-Sal. Dal canto suo Sottini è soddisfatto dei risultati che ha portato la politica commerciale del prezzo trasparente tutto incluso, della commissione all inclusive sul totale della pratica e del pacchetto dinamico, “che permette di operare su tutte le nostre destinazioni senza un soggiorno minimo e con qualsiasi data di entrata/uscita in hotel e l’aggiunta, su richiesta, dei servizi aeroportuali privilege che permettono di godersi la vacanza fin dal momento in cui si parcheggia l'automobile in aeroporto per proseguire con fast track, sale vip, check in ri- servati”. Da Verona in collaborazione con Sky Parking, per le partenze di gennaio, il tour operator offre il parcheggio scoperto gratis e coperto a 10 euro. Cluster Privilege: parte la selezione delle adv Per quanto riguarda il canale agenziale Focus Vacanze porta avanti una politica mirata. Da gennaio parte con quattro accordi sul fronte network e poco più di un migliaio di adv affiliate. Vero è che “la politica commerciale e la specializzazione di prodotto - sottolinea il manager - ci hanno permesso di collaborare trasversalmente anche con i singoli punti vendita appartenenti a network non contrattualizzati”. Intanto prende il via in questo mese la selezione delle agenzie di viaggi che desiderano far parte del cluster di punti vendita denominato Privilege. “A fronte di un minimo obiettivo di vendita spiega Sottini - si vedranno riconoscere importanti overcommission, ma soprattutto avranno dei servizi dedicati in termini di prodotto e di accesso al booking”. Bruno Sottini Alliance è pronto con le azioni pro-trade Intanto Alliance, il consorzio costituito lo scorso ottobre, che vede Focus Vacanze, Caldana Travel Service e SeaNet quali realtà aderenti, ha ottenuto buoni riscontri dal fronte agenziale, dichiara Sottini, che del consorzio è il fondatore. “Poter avere un unico consulente di zona con un mandato da pochi t.o. e con una direzione centrale che per- mette di trasferire un’unica mission, è stato correttamente percepito come sinonimo di qualità dei consorziati che stanno dietro il sipario”. Intanto si lavora ai progetti comuni, tra cui una condivisione maggiore del marketing e delle attività formative verso il trade. “A breve saremo attivi con campagne di formazione prodotto tramite webinair e con altre attività comuni pro-agenzie”, fa sapere il manager. S.V. Provati per voi 20 Gennaio 2014 - n° 1430 GuidaViaggi 15 Fiji Un paradiso naturale Alla scoperta di luoghi straordinari, che incantano il visitatore e fanno dimenticare la lunghezza del viaggio di Annarosa Toso ula è il gioioso saluto dei fijiani, quasi un inno alla vita. Rappresenta il loro modo di porsi, allegramente, sempre. E per sottolinearne l'importanza, il nome dato al convegno, organizzato alle Fiji, alla fine dello scorso anno era proprio “Bula Academy”. Sorridenti, ospitali e apparentemente sereni, i fijiani accolgono il turista nella maniera migliore e nell'arrivederci, il loro saluto di commiato, cantato e suonato, l’impressione è toccante. Presenti al workshop, che aveva l'obiettivo di raccontare le caratteristiche delle isole, i rappresentanti dei più importanti resort dell'arcipelago, che hanno illustrato le peculiarità e le novità delle proprie strutture, oltre alla Korean Air, che ha fornito i biglietti aerei per tutti i partecipanti, quasi un centinaio tra tour operator internazionali e stampa. B Il viaggio Per il mercato italiano le Fiji sono lontane. Per volare da Roma a Seoul occorrono circa 12 ore e sono altre 9 le ore di volo necessarie per raggiungere Nadi, la sede dell'aeroporto intercontinentale delle Fiji. Ma la fatica e la lunghezza del viaggio, una volta arrivati, sono ampiamente ripagate dalla bellezza di luoghi straordinari. Sono 322 le isole che formano l'arcipelago, di cui un centinaio sono quelle abitate o adibite a resort. Tutte diverse una dall'altra, alcune coralline, ma con la caratteristica di vantare una natura dalla bellezza quasi imbarazzante, che si manifesta in fiori esagerati, palme altissime, colori accecanti, mare trasparente, colline verdissime. E anche fiumi e cascate come quella dell'isola di Vanua Levu, raggiunta dopo una camminata impervia in mezzo a una boscaglia. Fatica ripagata poi da un bagno ristoratore nel trasparente specchio d'acqua antistante la cascata. Da segnalare l'escursione sul Sigatoka River per scorgere dal fiume i numerosi villaggi in cui vive ancora oggi il 70% della popolazione. Questi villaggi - il tour ne prevedeva la visita di alcuni - sono spartani negli in- Musket Cove Island terni, ma pulitissimi dentro e fuori, con giardini e spazi comuni curati e ricchi di verde e fiori. Come rito di benvenuto ai visitatori – quasi tutte le visite organizzate prevedono anche un pranzo – viene offerta dal capo villaggio la cava, la bevanda tradizionale preparata al momento, che ha effetti curativi, benefici e secondo i fijiani anche “spirituali”. E la bevuta collettiva dalla cava è una tradizione che si ripete spesso, ad ogni occasione, cui tutti prendono parte con molta partecipazione. Il popolo I fijiani sono bravi a mettere a proprio agio i visitatori, conoscono l'importanza del turismo, prima voce della loro economia, davanti all'esportazione della canna da zucchero e delle noci di cocco. A seguire, la coltivazione delle famose perle nere, color oro o dalle sfumature rosate, esportate nelle più famose gioiellerie del mondo. Perle tanto belle quanto inaccessibili ai più. Per appagare la vanità e il desiderio di un gioiello particolare, ci si può accontentare di perle di seconda o terza scelta, meno dispendiose ma altrettanto belle. Le Fiji furono abitate da popoli provenienti dall'Africa circa quattro secoli fa, ai quali si è aggiunta negli anni una consistente comunità di indiani arrivata ad essere oggi il 40% della popolazione. Le fijiane, quasi tutte un po' in carne, anche le giovani, sfoggiano la stessa pettinatura: un taglio corto che tenta di controllare i capelli crespi. I ragazzi fijiani sono invece più aitanti e ginnici, con un aspetto da conquistatori navigati. Alcuni resort come l'Outrigger on the Lagoon sono specializzati nell'ospitare fami- glie, la cui provenienza principale è dall'Australia e dalla Nuova Zelanda. Più adatto alle coppie il Koro Sun Resort, con molte ville che si specchiano nella laguna come l'elegante Musket Cove Resort, raggiunto con un volo in elicottero di una decina di minuti dall'aeroporto di Nadi. Con un ampio settore business, il Radisson Blue Resort, situato vicino l'aeroporto e nella zona degli hotel. Usato dai tour operator italiani il giorno dell'arrivo o della partenza il The Fiji Or- chid, molto gradevole e immerso in un vasto giardino. Tutti gli hotel hanno il wi-fi, quasi sempre gratuito. Nadi è sede dell'aeroporto internazionale mentre la capitale dell'arcipelago si chiama Viti Levu. Colonia britannica fino al 1969 e Stato indipendente dal 1970 le Fiji hanno mantenuto sul dollaro fijiano e sulle monete l'effige della regina Elisabetta. A ricordare al visitatore il passato britannico oltre la valuta, l'ottimo tè e la guida a sinistra. I voli Korean air La compagnia, che fa parte di Skyteam dal 2000, vanta una flotta di 156 aeromobili. Dal 2011 ha introdotto il primo di sei A380, configurato in 3 classi di servizio, con solo 407 posti, per assicurare il massimo comfort ai passeggeri, che oltre ad un più ampio spazi tra i sedili, possono usufruire di aree comuni come bar e shopping area. Korean air collega Roma e Milano con Seoul 3 volte alla settimana con comodi orari serali. La durata del volo è di circa 12 ore. Gli assistenti di volo, oltre ad assicurare ai passeggeri un servizio più che efficiente, hanno mantenuto lo stato delle toilette sempre in confortevole agibilità. Scelta tra tre pasti, di cui uno etnico. Da Seoul la compagnia ha voli per moltissime destinazioni in Europa, Usa e Estremo Oriente. Gli specialisti delle isole U n paio di case history per capire la tipologia di traffico e le potenzialità dell’area. Giorgio Domini è il responsabile del tour operator, Fiji Time Viaggi. “Dal nome si evince la nostra specializzazione sulle Fiji ha spiegato Domini -. Siamo nati come diving, ma la vera passione per le Fiji è scaturita molti anni fa, durante l'Expo di Siviglia. Era il 1992 e davanti allo stand del Sud Pacifico, sono stato attratto dai costumi di quei luoghi così lontani e ho deciso di approfondire andando di persona. Visite che ancora faccio annualmente perché le strutture alle Fiji sono in continua evoluzione”. Fiji Time Viaggi vanta una clientela proveniente soprattutto dal Nord Italia, quantificata in circa 250 persone all'anno. “E' un mercato interessante e in continua espansione. Le Fiji si vendono per lo più come combinati con Nuova Zelanda e Australia, ma sono anche tante e diverse una dall'altra. Meriterebbero un viaggio a se stante. Il target è quello dei viaggi di nozze o degli anniversari importanti”. Fiji Time Viaggi ha un catalogo cartaceo con idee di viaggio ma senza gli hotel. “Tutte le informazioni sono nel sito. Alle agenzie forniamo i preventivi al netto. Conosciamo le esigenze delle adv e per questo siamo molto flessibili andando sempre incontro alle loro necessità”. Racconti dal Mondo è un tour operator specializzato in Australia, Nuova Zelanda e Pacifico. Elisa Olivi, product manager dell'operatore, ha raccontato che la passione per quell'area è nata durante un anno passato in Nuova Zelanda a conclusione degli studi liceali. “Dopo un'esperienza di agente di viaggi durata 11 anni - ha commentato Elisa Olivi - ho fondato insieme a due soci, nel 2009, Racconti dal Mondo. Uno dei problemi della destinazione è la poca esperienza degli agenti di viaggi sulla meta, che, non conoscendola, non la propongono. Inoltre, da qualche anno, le Fiji non sono così di moda nel mercato italiano e questo fatto ha un peso rilevante”. Racconti dal Mondo porta alle Fiji un centinaio di persone all’anno, sempre in combinati con Australia e Nuova Zelanda. “Quando prendiamo in carico un cliente tramite l'agenzia di viaggi, vogliamo capirne la tipologia per costruirgli il viaggio nella maniera più adatta, anche per evitare reclami”. Il t.o, che ha un produttore per Liguria e Piemonte, costruisce pacchetti su misura. “E' tutto tailor made e volato con la linea ha confermato la manager -. Non potrebbe essere altrimenti in viaggi così articolati e complessi”. A.To.
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