StraSburgo - IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza

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StraSburgo - IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza
Dagli scritti di Padre Pio
EDITORIALE
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L’anteporre l’utile proprio a quello degli altri tende
sempre e necessariamente alla rottura di quel bel
vincolo, qual è la carità; vincolo che deve sempre
unire le anime cristiane, essendo la carità, a dir di
san Paolo, «vincolo di perfezione».
(Epist. II, p. 221)
L’HOUSE ORGAN DI CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA
BOLLETTINO PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’OPERA DI SAN PIO DA PIETRELCINA. SETTEMBRE/DICEMBRE 2009. NUMERO 13
Strasburgo
Una sentenza contro la Chiesa
La sentenza dei
sette giudici di
Strasburgo ha
trovato le critiche
di quasi tutte le
forze politiche
italiane: si parla
di una sentenza
“anticlericale e
contro il Papa”
Prima visita
di Monsignor
Michele Castoro
Dall’Omelia del 21 settembre
Carissimi, è la prima volta che ci incontriamo. Sono passati appena due giorni dal mio
arrivo a Manfredonia, dal mio insediamento sulla cattedra di questa antica Chiesa di
Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo,
e il mio cuore di vescovo è particolarmente
felice di questa occasione che mi da subito
la possibilità di incontrare la grande famiglia
di Casa Sollievo della Sofferenza. Quasi ad
esprimere, anche esteriormente, che tra i
miei primi pensieri e le mie prime sollecitudini ci siete voi, fratelli e sorelle carissimi. Voi
che siete ospitati o lavorate presso questa
Casa, come medici, ricercatori, infermieri o
nell’amministrazione, nell’organizzazione di
tutto ciò che è necessario al funzionamento dell’Ospedale, o anche solo, non è poca
cosa, manifestate nei suoi riguardi, ispirati
da San Pio, la vostra amicizia e la vostra
premura. Mi rifaccio soprattutto ai Gruppi
di Preghiera di Padre Pio. Un saluto particolare a Sua Eccellenza monsignor Riccardo
Ruotolo, già presidente di Casa Sollievo e
qui presente questa sera. Al dottor Domenico Crupi, direttore generale, che ringrazio
assieme ai suoi collaboratori per aver organizzato la mia visita questa mattina a vari
reparti dell’Ospedale, e aver organizzato
questa giornata. Un grazie particolare anche ai padri cappuccini, che ci ospitano in
questo bel santuario, e ci fanno sentire vivo
il carisma di San Pio. Permettetemi di meditare qualche istante sul nome che Padre Pio
ha voluto per questa sua istituzione. Questa
Casa è per sempre legata all’idea del sollievo della sofferenza. Essa stessa è un grande
tentativo, un enorme sforzo teso a rendere
possibile questo sollievo della sofferenza.
Sollievo. una parola che richiama l’idea della leggerezza, del sollevamento, dell’alzarsi.
Che cos’è che ci solleva in un momento di
sofferenza? Certo, innanzitutto ciò che ci alleggerisce è la fine della sofferenza. La possibilità di lasciarci dietro le spalle ciò che la
provoca: la malattia, le infermità, il dolore,
le limitazioni che l’accompagnano. Quando
tutto ciò termina, immediatamente ci sentiamo più leggeri, più capaci di ricominciare
il nostro cammino, con il passo spedito e
gli occhi al domani. A questo, volto tutto il
lavoro, la professionalità, la scienza del personale medico e paramedico dell’Ospedale
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Una sentenza contro la Chiesa
È una sentenza che angoscia e fa paura quella
della Corte di Strasburgo secondo cui bisogna
abolire i crocifissi dalle aule scolastiche poiché
violerebbero la libertà dei genitori ad educare i
figli secondo le loro convinzioni e confonderebbero l’identità religiosa di chi invece non crede.
I 7 giudici della Cedu si sono espressi all’unanimità sulla questione sollevata da una cittadina
veneta di origini finlandesi, Soile Lauti, che nel
2002 chiese all’Istituto frequentato dai suoi
due figli di togliere il Crocifisso dalle aule. La
direzione della scuola rispose che i crocifissi
sarebbero restati al loro posto. Non si da per
vinta la signora e di ricorso in ricorso si arriva
ad oggi: la Corte europea dei diritti dell’uomo
ha dato ragione a Soile Lautsi riconoscendole
anche un risarcimento per danni morali di 5
mila euro che il Governo italiano dovrà pagare ma intanto replica: annunciato il ricorso alla
Grande Corte. La sentenza dei sette giudici di
Strasburgo ha trovato le critiche di quasi tutte
le forze politiche italiane: si parla di una sentenza “anticlericale e contro il Papa”, che ci
fa perdere l’identità e la dignità di cristiani. Il
Vaticano parla di una sentenza “miope e sbagliata”. Il portavoce Padre Federico Lombardi
ha aggiunto: “Sembra che si voglia disconoscere il ruolo del cristianesimo nella formazione dell’identità europea, che invece è stato e
rimane essenziale. Stupisce – aggiunge - che
una Corte europea intervenga pesantemente
in una materia molto profondamente legata
alla identità storica, culturale, spirituale del
popolo italiano”. “Un ragionamento viziato sul
presupposto che il Crocifisso possa costringere
ad una professione di fede, mentre esso è un
simbolo passivo, che cioè non costringe in coscienza nessuno’’, in questi termini si esprime
l’editorialista di Avvenire, Giuseppe Dalla Torre.
L’Italia è una nazione fondata sul Cristianesimo
e, nella logica della sentenza di Strasburgo, dovremmo togliere i crocifissi dai luoghi pubblici,
una decisione a dir poco assurda e ridicola. Per
fortuna c’è chi ha dato la sua risposta: in alcuni
comuni del milanese sono pronti a multare chi
non espone il Crocifisso in classe.
L’Italia è una nazione
fondata sul
Cristianesimo e, nella
logica della sentenza di
Strasburgo, dovremmo
togliere croci e crocifissi
dai luoghi pubblici, una
decisione a dir poco
assurda e ridicola.
In basso, la Corte Europea dei Diritti Umani a Strasburgo.
continua Da pagina 1
che si muove sempre nell’orizzonte di questo
tentativo di sollievo fisico degli ammalati, perchè al più presto la situazione di malattia abbia
fine. Miei cari, ma questo, lo sappiamo bene
tutti nella nostra comune esperienza umana,
questo non basta. Perchè a sollevarci è anche, e non si tratta di un aspetto secondario,
la possibilità di non essere soli. Di vivere nella
comunione e nell’amicizia tutta la nostra vita,
con le sue luci e le sue ombre, l’infrangimento di ogni isolamento, il sentimento della vicinanza e della condivisione. L’alleviamento del
dolore deriva dalla consolazione che si trova
nella carità degli altri. Carissimi fratelli e sorelle, mi permetto di fare a me stesso, e a tutti
voi, una domanda. Quando guardiamo le persone, guardiamo solo i loro limiti? Solo il loro
passato? O sappiamo avere occhi che arrivano
a scorgere la possibilità del futuro? Perchè c’è
uno sguardo che appesantisce l’altro e lo condanna. E uno sguardo che lo alleggerisce e lo
salva. In un ospedale, questa domanda assu-
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me un significato ancora più preciso. Quando
un medico incontra lo sguardo di una persona
ricoverata, che cosa vi scorge? Solo un ammalato? Un portatore di una patologia? O peggio,
la possibilità per lui di lavoro e di guadagno? O
piuttosto una persona umana come lui? E questo vale anche per i sofferenti. Se i loro occhi
sono capaci di rimanere aperti alla speranza e
alla gioia di vivere, anche se è una gioia difficile, abitata dal dolore e dal limite. E se sanno
vedere nel personale, quello medico e paramedico, altre persone come loro.
Se il nostro sguardo arriverà a scorgere la bellezza e il valore di ogni persona, di noi stessi
e degli altri, allora diventeremo capaci di gesti
nuovi che aprano una strada all’amore e alla
compassione, alla solidarietà e al coraggio.
Concludo con una preghiera composta da Isacco di Ninive, un grande santo vissuto nel VII
secolo in Siria, dice così: Gesù Cristo, orto di
misericordia manifestatosi a una generazione
peccatrice, dammi tu altri occhi, altri orecchi
e un altro cuore, perchè io oda, veda e
senta quelle cose da te custodite nella rivelazione della tua gloria, per la stirpe dei
cristiani, mediante una vista, un udito e
una sensazione non comuni. Ecco, chiediamo insieme al Signore, in questa prima Eucaristia celebrata insieme il dono di nuovi
sensi, soprattutto di nuovi occhi.
Se il nostro sguardo somiglierà a quello di
Gesù, così come si è manifestato a Matteo
il pubblicano, a lui il peccatore seduto al
banco delle imposte, se sapremo avere
anche noi occhi come quelli di Gesù, che
hanno scelto il pubblicano e lo hanno costituito apostolo del Vangelo, come abbiamo
pregato nella colletta di questa santa Messa, allora questo sguardo nuovo sempre
sarà di sollievo a chi ci vive accanto, e, gli
uni gli altri, sapremo aiutarci a vivere più
sereni e nella speranza. È questo il mio augurio e la mia preghiera. Così sia.
† Michele Castoro
magistero di Sua Santità Benedetto XVI, magistero che ci conduce alla Verità.
Mi rivolgo a Lei caro Vescovo a nome di tutti,
esprimendo quelle che sono le perplessità e i
dubbi di quanti, chiamati ad operare e prestare
servizio nella Casa Sollievo, si chiedono costantemente quali siano i compiti e gli obblighi a cui
siamo eticamente obbligati ad adempiere.
Lo chiediamo a Lei affinché ci guidi e ci aiuti a
rispondere tutte le volte che ci chiediamo se,
chiamati ad operare qui, lo facciamo seguendo
le orme di San Pio da Pietrelcina; il messaggio
del nostro Fondatore è quello di portare al letto dell’ammalato l’amore unito alla scienza,
poiché l’una e conditio sine qua non dell’altra.
Eccellenza, come messaggio di benvenuto io le
chiedo di aiutarci a non mostrare indifferenza
dinanzi al “processo di secolarizzazione che
continua a erodere la tradizione cristiana” e va
continua a pagina 3
Il Cardinale Comastri a
San Giovanni Rotondo
La Giornata della Sofferenza
Monsignor Castoro visita la Casa Sollievo
Il 21 settembre, nell’ambito della Novena in
preparazione del beato Transito di Padre Pio,
è stata celebrata la Giornata della Sofferenza.
Nella stessa giornata, il nuovo Arcivescovo Michele Castoro ha visitato per la prima volta la
Vicaria di San Giovanni Rotondo e la Casa Sollievo della Sofferenza e in serata ha presieduto
una solenne concelebrazione nella chiesa di
San Pio da Pietrelcina.
In mattinata, unitamente ai dirigenti di Casa
Sollievo l’arcivescovo ha visitato i Laboratori
di ricerca e le due pediatrie del Poliambulatorio “Giovanni Paolo II” e quindi alcuni reparti
dell’Ospedale, concludendo la prima parte della giornata nella Sala convegni dell’Ospedale
con i saluti del personale.
Particolarmente toccante è stato l’incontro con
i piccoli ospiti della Pediatria Oncologica. Per i
bambini e i loro familiari la presenza dell’Arcivescovo è stata motivo di conforto. Per ciascuno di loro ha riservato una carezza e il dono di
un sorriso.
In Ospedale monsignor Castoro è stato ovun-
que accolto con entusiasmo dai pazienti e dal
personale amministrativo, sanitario e religioso,
che hanno fatto ala lungo il suo percorso.
“Eccellenza, le do il più cordiale benvenuto a
Casa Sollievo della Sofferenza, Centro di studi
Intercontinentale, o come amava chiamarla
il nostro Fondatore, Tempio di preghiera e di
scienza”, con queste parole il Direttore generale Domenico Crupi lo ha accolto al suo arrivo in
Sala convegni.
Padre Pio diceva:“Questa opera se fosse solo
sollievo dei corpi sarebbe solo costituzione di
una clinica modello, fatta con i mezzi della vostra carità, straordinariamente generosa. Ma
essa è stimolata e incalzata ad essere richiamo
operante all’amore di Dio mediante il richiamo
alla carità”.
Le parole di Padre Pio che di sovente usiamo –
ha ripreso il dottor Crupi - sono il nostro punto
di riferimento costante: la frase è un richiamo
alla carità, alla fraternità e all’amore e in quanto tale ci porta inevitabilmente sulla scia del
Il pomeriggio del 23 settembre, il cardinale
Angelo Comastri, Vicario di Sua Santità per
lo Stato della Città del Vaticano, ha presieduto le celebrazioni di chiusura della festa
liturgica di San Pio da Pietrelcina, ultimo
giorno dell’ostensione del suo corpo alla venerazione dei fedeli.
Il cardinale dopo la solenne Eucarestia nella
chiesa di San Pio, ha preso parte all’ultima
tappa della processione con la statua del
santo: dalla Casa Sollievo al Convento dei
Cappuccini. Nella sua breve ma intensa visita all’Ospedale si è fermato in preghiera
nella Cappella del terzo piano accompagnato dal cappellano fra’ Leonardo Triggiani e
dai dirigenti di Casa Sollievo.
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Monsignor Castoro con la dirigenza amministrativa e sanitaria dell’ospedale.
continua Da pagina 3
delineandosi sempre più anche nei paesi dove
era forte la tradizione cristiana, come il nostro.
Nel ribadirle ubbidienza al Suo magistero e a
quello della Chiesa, mi rivolgo ancora a nome
di tutti: Le affermiamo la nostra voglia di essere
testimoni della sintesi perfetta rappresentata
dalla visione di San Pio, sintesi della visione antropologica cristiana nella quale l’uomo, l’ammalato è corpo, mente, spirito. A noi è affidata
la cura dell’insieme e non ci sottrarremo a tale
impegno”.
Dopo il saluto del Direttore generale, Lucia Miglionico, medico della Pediatria Oncologica e
presidente AMCI ha parlato in rappresentanza
del personale sanitario.
“La ringraziamo - ha detto - anche a nome dei
genitori dei bambini che oggi sono stati l’oggetto delle vostre preghiere. Lei ha spesso sottolineato di venire tra noi come vescovo “in nomine Jesu”. Nello stesso modo, la accogliamo oggi
in questa Casa. Il Santo Padre, nella recente vi-
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Creatura della
Provvidenza, tempio
di preghiera e di
scienza dove il genere
umano si ritrova in
Cristo crocefisso come
un solo gregge con un
solo pastore.
sita a San Pio, ha chiamato coloro che servono
questa Opera terrena di Dio “riserve d’amore
che tanto più sarà abbandonate in uno, tanto
più si comunicherà agli altri”. Riserve d’amore
- ha aggiunto la dottoressa Miglionico - al servizio dell’ammalato. Il Santo Padre ci ha ricordato
ancora di come siano sempre presenti i rischi
dell’attivismo e della secolarizzazione che si ri-
schia di trascurare la cosa che è più importante
qui, in questa Casa: la centralità dell’ammalato
e della sua sofferenza. Per questo noi le rinnoviamo l’invito di pregare per questa Casa e
per quanti ci lavorano, preghi per gli ammalati
affinché sorretti dalla forza di Cristo, sappiano
affrontare il calvario della sofferenza”.
Padre Marciano Morra, Segretario generale
dei Gruppi di Preghiera, ha voluto rivolgere
il suo saluto all’Arcivescovo: “Benvenuto in
questa terra benedetta. Terra benedetta per
la protezione di San Michele Arcangelo, terra
visitata e attraversata da San Francesco, da San
Camillo de’ Lellis e dalla presenza viva di San
Pio da Pietrelcina”. Ha quindi ripreso: “Questa
è una Terra di santi, di pellegrinaggi, di quanti
arrivavano sul Gargano per raggiungere Monte
Sant’Angelo ed ottenere il perdono dei peccati
e l’incontro con Dio. Benvenuto dunque in questa Casa che Padre Pio chiamava la pupilla dei
suoi occhi”.
Consiglio Generale
dei Gruppi di
Preghiera
Il 29 ottobre si è chiusa la due giorni del Consiglio Generale dei Gruppi di Preghiera di Padre
Pio, il primo sotto la guida del nuovo Direttore
Generale, l’arcivescovo Michele Castoro.
Un appuntamento che ha visto la presenza e
l’attiva partecipazione dei delegati regionali e
nazionali dei Gruppi ma anche dei rappresentanti istituzionali dell’Opera di San Pio, in particolare del vice presidente e direttore generale
della Casa Sollievo della Sofferenza, Domenico
Crupi. “Padre Pio – ha detto monsignor Castoro
all’omelia della messa nella Cripta del santo –
pensando alla realizzazione di Casa Sollievo individuò anche il modo di sostenerla: quello dei
Gruppi di preghiera, che egli definì posizioni
avanzate di questa Cittadella della carità, vivai
di fede e focolai d’amore”.
Un fermento e una presenza attiva nella Chiesa
confermata dalle testimonianze di quanti sono
stati chiamati a rappresentare nell’ambito del
Consiglio i 3.400 gruppi (650 all’estero) attivi
nella varie parti del mondo. I lavori congressuali sono stati moderati e condotti da padre Marciano Morra, segretario generale dei Gruppi di
Padre Pio, relatore delle proposte di modifica
allo Statuto dei Gruppi di preghiera.
Tutte le indicazioni sono state raccolte in una
tavola sinottica e quindi approfondite. Le risultanze della discussione sono state poi affidate
ad un gruppo di lavoro che entro il prossimo
mese di gennaio presenterà all’arcivescovo Castoro la bozza del nuovo regolamento.
Nella seconda giornata dei lavori il dottor Crupi
ha presentato in anteprima un documentario
sul futuro sviluppo dell’ospedale, così come indicato dal consiglio di amministrazione uscente
della Casa Sollievo. Prima di darsi l’appuntamento al 5 maggio del 2010, data di convocazione del nuovo Consiglio generale, sono state
definite le date più significative: Bologna, 25
aprile, raduno regionale dei Gruppi di preghiera dell’Emilia Romagna; Loreto, primo maggio,
raduno dei gruppi dell’Italia Centrale; Cagliari,
2 giugno, raduno dei gruppi della Sardegna; Caravaggio, ultima domenica di settembre, per i
gruppi del Nord Italia; Pompei, a metà ottobre
del 2010, per i gruppi dell’Italia Meridionale.
Il Convegno nazionale dei direttori spirituali e
dei responsabili laici dei Gruppi di Padre Pio e
dei delegati nazionali esteri si terrà a San Giovanni Rotondo nei primi tre giorni di luglio.
“Solo in Cielo – ha ricordato monsignor Castoro riprendendo le parole di Giovanni Paolo II
– potremo sapere quanto la Casa Sollievo sia
debitrice alle insistenti preghiere di Padre Pio e
di altri innumerevoli fedeli”. Il Papa – ha commentato l’arcivescovo – si riferiva al Gruppi di
Preghiera.
Padre Pio
a Carpignano
Dal 29 agosto al 1° settembre: quattro i
giorni per festeggiare ed omaggiare Padre
Pio a ricordo del centenario della sua visita
al santuario della Madonna di Carpignano,
convento che sorge nel cuore dell’Irpinia,
a pochi chilometri dalla città di Grottaminarda. Padre Marciano Morra, segretario
generale dei Gruppi di Preghiera ha preso
parte ai festeggiamenti ed ha celebrato la
Messa lunedì 31 agosto.
Padre Pio pensando
alla realizzazione di
Casa Sollievo
individuò anche il modo
di sostenerla.
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Gli Ambasciatori della
Santa Sede visitano
Casa Sollievo
Sedici delegazioni di ambasciatori provenienti da tutto il mondo e accreditate presso
la Santa Sede il 27 settembre hanno visitato
i luoghi di Padre Pio accompagnate da due
rappresentanti del Vaticano, mons. Giuseppe Liberto Maestro Direttore della Cappella
Musicale Pontificia Sistina e dal Gentiluomo
di Sua Santità il dottor Luigi Pilloni. Il viaggio
è stato organizzato dal presidente dell’associazione culturale “Scoprendo l’Italia”, Salvador Miguel Porcaro, che ha sottolineato
come questa meta rientri in un più ampio
percorso spirituale e che “la figura di San
Pio è l’emblema di una cristianità popolare
capace di rivolgersi alla gente con semplicità ed umiltà”.
Dopo essere stati accolti dal sindaco di San
Giovanni Rotondo Gennaro Giuliani e dal
Presidente della Provincia di Foggia Antonio
Pepe, gli ambasciatori hanno ricevuto il saluto dell’arcivescovo Michele Castoro che li
ha guidati per una visita alla nuova chiesa
di San Pio.Gli ambasciatori si sono poi ritrovati nel santuario del Convento, dove monsignor Castoro ha presieduto una solenne
Eucarestia per i 50 anni di consacrazione
della chiesa Santa Maria delle Grazie e per
gli 800 anni dell’approvazione della Regola
di San Francesco d’Assisi. Dopo la funzione
religiosa ogni ambasciatore ha acceso un
lume che ha posto davanti l’immagine della
Madonna delle Grazie, invocando l’intercessione di San Pio da Pietrelcina per la Pace,
la Fratellanza, il Dialogo e la Solidarietà
tra i popoli del mondo. Prima di riprendere
il viaggio di rientro le sedici delegazioni di
ambasciatori hanno visitato la Casa Sollievo, accompagnati da una rappresentanza
dell’Ospedale di Padre Pio.
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Alcuni momenti della sottoscrizione dell’accordo di collaborazione tra CSS e CHI.
Casa Sollievo e Chatolic Healtcare International
Accordo di collaborazione
Il 1° ottobre nella sala convegni dell’Ospedale
è stato stipulato l’accordo di collaborazione tra
la Casa Sollievo e la Chatolic Healtcare International, un’associazione no-profit degli USA,
sottoscritto dal Direttore Generale della Casa
Domenico Crupi e dal Presidente della CHI
Jere Palazzolo alla presenza di monsignor Raymond Burke, Prefetto del Supremo Tribunale
della Segnatura Apostolica. La principale motivazione alla base della collaborazione è stata
un’indagine condotta da una studiosa americana Nicole Shirilla, che ha confermato la tesi
sostenuta da Padre Pio secondo cui valgono
poco le medicine somministrate se al letto del
malato non viene portato l’amore. Con la sottoscrizione del protocollo verrà istituito un team
collaborativo in grado di formulare le direttive
al fine di implementare lo sviluppo di ospedali
nel mondo che si ispirino al modello Casa Sollievo. “L’Ospedale di Padre Pio - scriveva il dottor Guglielmo Sanguinetti, uno dei fondatori
dell’Opera di San Pio - dovrà essere dovunque
il primo anello di una grande catena, dovrà
essere il modello di tante altre, innumerevoli
Case, con lo stesso nome e soprattutto con lo
stesso spirito, che dovranno riportare l’Amore
a tutta l’umanità. Un programma che farebbe
tremare, se non fosse ispirato da Dio stesso che
è soprattutto Amore!”. Una visione lungimirante che oggi comincia a concretizzarsi con la firma del protocollo d’intesa. In mattinata, il vescovo Burke aveva presieduto l’Eucaristia nella
chiesa di Santa Maria delle Grazie. Nell’omelia
si è riferito più volte all’accordo che si andava
a sottoscrivere: “Grazie alla Provvidenza Divina
- ha detto - la nostra celebrazione di un nuovo
accordo di collaborazione per la cura degli ammalati avviene in questa festa liturgica di Santa
Teresa di Gesù Bambino e del Sacro Volto. San
Pio dall’unione del suo cuore con il Cuore ferito
di Gesù, trasse l’ispirazione e la forza per fondare la Casa Sollievo della Sofferenza, che lui
chiamò anche “La Cattedrale della Carità”.
“La grande intuizione di Padre Pio è stata quella di unire la scienza a servizio degli ammalati
insieme con la fede e la preghiera”: case per il
sollievo della sofferenza - ha detto il vescovo
americano riportando una frase di Giovanni
Paolo II - sono urgenti in una cultura che sempre più vede i bisognosi, i deboli e gli ammalati
come un peso per la società e che pretende di
agire contro la vita umana, in grave violazione
della legge morale, animata esclusivamente
dalla ricerca di situazioni più comode e meno
impegnative”.
Infermiera inglese
rischia il
licenziamento
per la sua
croce al collo
Indossava una croce al collo: volevano licenziarla. È successo a un’infermiera di Londra in
servizio all’Ospedale Royal Devon and Exeter. I
responsabili della struttura ospedaliera avevano già avvertito la signora Chaplin che “per motivi di sicurezza” avrebbe dovuto fare a meno di
portare al collo una catenina d’argento con un
ciondolo a forma di croce. La negligenza dell’infermiera ha fatto scattare, da parte del Servizio
Sanitario Nazionale del Regno Unito, un’azione
disciplinare. In precedenza la stessa era già stata avvertita che se non avesse tolto la collana
sarebbe stata licenziata, in alternativa avrebbe
potuto tenere la croce al collo ma rinunciare al
mestiere di infermiera. La signora, pur se a malincuore, ha dovuto accettare il reinserimento
in ambito amministrativo: ha smesso di fare
l’infermiera ma non ha tolto la croce al collo,
simbolo del cristianesimo e della fede, un oggetto a cui, come la stessa ha dichiarato, tiene
particolarmente in quanto “la fede cristiana”,
ha detto “è ciò che mi spinge a prendermi cura
degli altri”. Pur accettando un nuovo mestiere
sotto costrizione, l’ex-infermiera non si dà per
vinta, si sente discriminata per la sua appartenenza alla religione cristiana e con il suo avvocato ha intrapreso un’azione presso il Tribunale
del Lavoro. Avevamo già trattato casi simili di
discriminazione per appartenenza alla religione cristiana, ma perché situazioni analoghe
si riscontrano, nella maggior parte dei casi in
Gran Bretagna? Qual è il filo rosso che lega
tali episodi? Il punto di partenza è la denuncia dell’Arcivescovo Celestino Migliore, Nunzio
Apostolico e Osservatore Permanente della
Santa Sede presso le Nazioni Unite secondo cui
la religione cristiana è la più perseguitata. Ha
dichiarato infatti che “più di duecentomilioni
di cristiani vengono discriminati per la religione”. Padre John Flynn, in un suo articolo pubblicato sul web traccerà sinteticamente quella
che è oggi la situazione che si presenta in Gran
Bretagna rispetto alla religione. Scriverà infatti:
“il declino del Cristianesimo e dei valori morali
in generale ha raggiunto nuovi record in Gran
Bretagna. Mentre il calo nel numero dei fedeli
è questione nota da tempo, giungono ora da
ogni ambito segnali di avvertimento sulla situazione generale”.
Altro avvertimento arriva dal Vescovo anglicano Paul Richardson secondo cui “la Gran Bretagna ha smesso di essere una Nazione cristiana”, ed ha parlato anche di momento critico
per la fede.
Messa in onore
dei benefattori defunti
Avventuriero, amante della
bella vita, geniale, Emanuele
Brunatto era passato dal
lusso alla miseria tanto da
ridursi lui e la sua donna
col dare spettacolo in un
caffè concerto. Richiamato,
nell’estate del 1919, a San
Giovanni Rotondo dalla fama
di santità del cappuccino
stimmatizzato, restò da lui
fulminato e decise di cambiare vita. “U’ poliziotto”, come
lo chiamava affabilmente
Padre Pio, diventerà presto
il suo più strenuo difensore
e uno dei più generosi benefattori della costruenda Casa
Sollievo della Sofferenza.
Emanato
l’editto per la
beatificazione
dei coniugi
Manelli
Il Cardinale Agostino Vallini ha emanato
l’editto per la beatificazione dei coniugi Licia
Gualandris Manelli, laica, madre di famiglia
e figlia spirituale di Padre Pio e del suo consorte, Settimio Manelli, laico e padre di famiglia. La serva e il servo di Dio, aderendo
pienamente alla vocazione del Signore che
li chiamava alla vita coniugale e di genitori
avendo formato una ricca famiglia, sostenuti dalla fraterna amicizia con il nostro
santo Pio da Pietrelcina che li definì “Poveri
Martiri” nella loro esistenza terrena, hanno
incarnato il Vangelo di Cristo nella maniera più seria e completa, divenendo esempi
di luminosità cristiana attraverso il compimento dei doveri cristiani e familiari.
Lo scorso 18 novembre, monsignor Michele Castoro ha presieduta nella Cappella
Maggiore dell’Ospedale una Eucarestia in suffragio dei dipendenti, dei benefattori
e degli amici della Casa Sollievo della Sofferenza che il Signore ha chiamato a sé
nel corso degli anni. Con l’arcivescovo hanno concelebrato il vescovo e presidente
emerito di Casa Sollievo monsignor Riccardo Ruotolo e i Padri Cappellani, presenti
malati e personale dell’Ospedale.
“Ci piacerebbe nominarli ad uno ad uno” ha detto l’arcivescovo invitando i presenti
a pregare per le anime dei defunti “ma ci basta la consolante certezza che, come
disse un giorno Gesù, i loro nomi sono scritti nei cieli”.
Dopo una riflessione sulla lettura del giorno, monsignor Castoro si è fermato sul
mistero della morte e sul senso della vita e di “come noi tutti abbiamo bisogno di
pensare in maniera meno evasiva alla morte, come ad una tappa non estirpabile
dall’orizzonte concreto della vita di ciascuno”.
Ed ha poi aggiunto: “E voi che vivete nell’ambiente ospedaliero siete a contatto
quotidiano con la fragilità del corpo umano, con la limitatezza connessa alla vita.
E’ una opportunità per imparare a vivere davvero”.
Al termine della Messa, dopo l’indirizzo di saluto di monsignor Ruotolo, il dottor
Crupi ha consegnato in dono all’arcivescovo Castoro una croce preziosamente lavorata quale dono di tutto il personale di Casa Sollievo.
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Benedetto XVI
su Padre Pio
“apostolo del
confessionale”
Nei suoi saluti ai fedeli al termine dell’Udienza generale di mercoledì 23
settembre, festa di San Pio, Benedetto XVI non ha mancato un suo pensiero per il nostro santo.
“La testimonianza di fede e di carità che animò San Pio da Pietrelcina, di cui
oggi facciamo memoria, incoraggi voi, cari giovani, a progettare il vostro futuro come un generoso servizio a Dio e al prossimo”, ha auspicato il Papa.
Allo stesso modo, ha chiesto che il Santo aiuti i malati “a sperimentare
nella sofferenza il sostegno e il conforto di Cristo crocifisso” e solleciti gli
sposi novelli “a conservare nella vostra famiglia una costante attenzione
ai poveri”.
“L’esempio di questo Santo, tanto popolare, sia infine per i sacerdoti - in
questo Anno sacerdotale - e per tutti i cristiani un invito a confidare sempre nella bontà di Dio”, ha aggiunto.
Per questo, ha esortato i fedeli ad accostarsi e a celebrare con fiducia “il Sacramento della Riconciliazione, di cui il Santo del Gargano, instancabile dispensatore della misericordia divina, fu assiduo e fedele ministro”.
E di Padre Pio e del Sacramento della Riconciliazione ha parlato ancora il Papa all’Udienza generale del 2 dicembre. Lo ha fatto ricordando il 25.mo anniversario di promulgazione dell’Esortazione Apostolica Reconciliatio et paenitentia, pubblicata da Giovanni Paolo II il 2 dicembre del 1984, un documento
- ha detto il Pontefice - che richiama l’attenzione sull’importanza del sacramento della penitenza nella vita della Chiesa. E a questo proposito ha presentato ai fedeli alcuni degli “apostoli del confessionale”, da San Giovanni Maria Vianney a San Pio da Pietrelcina. “L’esempio di questi Santi – ha concluso il
Papa - assidui e fedeli ministri del perdono divino, sia infine per i sacerdoti - specialmente in questo Anno sacerdotale - e per tutti i cristiani un invito a
confidare sempre nella bontà di Dio, accostandosi e celebrando con fiducia il Sacramento della Riconciliazione”.
Giornata di ringraziamento per i primi operai della Casa Sollievo
Nella mattinata di giovedì 17 dicembre, nella Sala Convegni dell’Ospedale i
dipendenti della prima ora di Casa Sollievo saranno i protagonisti di un
incontro voluto dal Direttore generale, Domenico Crupi. Un’occasione per
rivivere insieme le esperienze e le testimonianze di quanti allora si sono posti
al servizio della nascente Opera di Padre Pio. Attraverso questo giornale
vorremmo raggiungere ed invitare tutti coloro che negli anni Cinquanta
hanno dato inizio all’Ospedale come operai
muratori, falegnami, cavamonti, impiegati…
8
Il Premio Padre Pio
da Pietrelcina
Nel corso della IX edizione del Premio internazionale ‘’Padre Pio da Pietrelcina’’, che si è
svolto lunedì 23 novembre nella cornice del
Tempio di San Luca Evangelista in Casapulla
(Caserta), sono state consegnati riconoscimenti a personalità del mondo del cinema, della
televisione, della cultura e dello sport. La Fraternità cappuccina era rappresentata da alcuni
confratelli di Padre Pio della Provincia monastica Sant’Anna e Padre Pio di Foggia. La seraMonsignor Filippo Melone.
ta è stata presentata dai giornalisti RAI Maria
Concetta Mattei e Attilio Romita, presenti il
vescovo Bruno Schettino e numerose autorità
civili e militari.
Il comitato organizzatore, presieduto da monsignor Filippo Melone, ha premiato: Al Bano,
che ha cantato in anteprima un brano del album “Sui passi di Padre Pio”; lo sportivo Nino
Benvenuti; il giornalista Piero Badaloni di Rai
International; l’attore di teatro Andrea Roncato
(ha recitato una sua commovente poesia dedicata al figlio mai nato per un aborto); Mickey
ed Eleonora Cadeddu, in arte Ciccio e Annuccia
di “Un medico in famiglia”; e l’attore cinematografico Maurizio Mattioli.
“Padre Pio da Pietrelcina, un umile e povero
frate ha tanto amato gli uomini da immolarsi
per loro sull’altare dell’Amore”, spiega monsignor Melone. “Per fare qualcosa di concreto
e rendere omaggio a questo gigante di santità
abbiamo voluto istituire un Premio, o meglio
un invito, da offrire a tutti gli uomini di buona
volontà che si sono prodigati, per professionalità e spirito di iniziativa, a dare un po’ di calore
al prossimo”.
Il Tempio di San Luca Evangelista in Casapulla (Caserta).
Padre Marciano Morra con Mickey Cadeddu
in arte Ciccio di “Un Medico in Famiglia”.
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Una mostra sugli eremi di Pulsano
L’Abbazia di Santa Maria di Pulsano.
Una mostra dedicata interamente agli eremi di
Pulsano, località a pochi chilometri da Monte
Sant’Angelo, si è tenuta il 13 ottobre a Palazzo
Dogana. L’autore delle foto Angelo Torre, ha tenuto una conferenza stampa di presentazione
della mostra alla quale, tra tanti, era presente
anche padre Fedele Mancini, Priore dell’Abbazia Santa Maria di Pulsano, luogo attorno al
quale si ergono gli eremi, frequentati per secoli
da una piccola comunità di monaci eremiti.
La valle degli eremi di Pulsano, Sito d’importanza Comunitaria dal 2000, è oggi protetto dal
Parco Nazionale del Gargano.
Gli eremi sono stati per molto tempo luoghi di
difficile accesso: oggi, dopo anni di abbandono,
gli stessi sono stati resi accessibili e fruibili agli
utenti che vorranno ammirarli attraverso dei
percorsi attrezzati.
La mostra fotografica di Angelo Torre è stata
presentata anche in occasione della ‘Borsa del
turismo religioso e delle aree protette’ (Aurea):
la più importante manifestazione legata al turi-
smo religioso.
Sotto l’egida della CEI - Ufficio Pastorale del Turismo e del Tempo Libero e del Pontificio Consiglio della Cultura - con la collaborazione del
Segretariato Pellegrinaggi Italiani e altri enti
territoriali, la BTR che si terrà a Foggia dal 26
al 28 novembre, nella presentazione dell’edizione 2009 che si è tenuta a Roma ha cercato
di porre in evidenza l’interesse che si esprime
nel mondo verso l’arte e la cultura che fanno
da volano allo sviluppo di un turismo pregno di
contenuti, come ha sottolineato Vittorio Rinaldi, presidente di Spazioeventi, società organizzatrice di Aurea.
Don Mario Lusek, Direttore Nazionale CEI per
la Pastorale del Turismo ha voluto invece ricordare come “la tradizione millenaria del pellegrinaggio di fede si rinnova continuamente, fa
propri gli strumenti di comunicazione e trasporti moderni, trasformando l’antico pellegrino in
viandante di fede, rispettoso dell’ambiente che
è esso stesso sacro, valore universale di vita”.
I Nidi di
Preghiera
di Padre Pio
Padre Andrea D’Ascanio fondò nel 1973
l’Armata Bianca, associazione che ha come
scopo la cura spirituale dei bambini, la loro
consacrazione alla Madonna sull’esempio
dei tre pastorelli di Fatima e la formazione
dei Nidi di Preghiera. Lo stesso Padre Pio,
ispirandosi alla frase di Gesù “lasciate che i
pargoli vengano a me”, desiderava formare i
Nidi di Preghiera di bambini da affiancare ai
nascenti Gruppi di Preghiera, così come scriveva nei primi numeri della rivista “La Casa
Sollievo della Sofferenza” il dottor Guglielmo Sanguinetti. Negli anni ‘60 il servo di Dio
padre Pio Delle Piane (il Frate da Pietrelcina
lo aveva soprannominato “Padre Pio delle
vette”) con l’appoggio della marchesa Degli
Oddi organizzò gruppi di bambini che recitavano il rosario nella chiesa del Convento
dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo.
Un progetto poi portato avanti da padre Andrea D’Ascanio a cui padre Pio Delle Piane
aveva espresso il bisogno e l’urgenza di creare i Nidi di Preghiera.
La Fiaccola di Lolek
Il Campione Olimpico di velocità africano, MATHIEU GNANLIGO FOUSSENI,
il 20 settembre 2009 ha acceso la Fiaccola di Lolek nelle Grotte Vaticane, sul
Sepolcro del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, per promuovere la Pace
e l’incontro tra i popoli e le religioni, alla ricerca dei veri valori della vita.
Questa Luce di Pace, dopo aver percorso 397 km, è arrivata il 22 settembre
a San Giovanni Rotondo ai piedi di Padre Pio, prima della chiusura dell’Urna
del Santo, accompagnata da una bimba di 10 giorni come segno di speranza.
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Infine le ho dato un buffetto sulla
guancia: solo allora ha fatto
un grande sorriso, limpido,
da fanciulla. Infine mi ha indicato
il comodino, dove c’era
la reliquia di Padre Pio che
conservava fin dall’infanzia...
Dal quotidiano l’Avvenire del 3 novembre 2009
di Lucia Bellaspiga
È morta con
Padre Pio
Se n’è andata da vera artista, con un colpo di scena. Convocando
al suo capezzale - come quando chiamava gli amici nella sua casa
sui Navigli e li riceveva a letto - l’ultima persona che ha voluto conoscere in vita, un frate cappuccino. Lo ha scelto oculatamente e
oculatamente lo ha convocato. «Non ci eravamo mai incontrati racconta adesso padre Gianluigi Pasquale, frate a Venezia, docente
di Teologia fondamentale alla Lateranense di Roma –, ma in agosto
lei chiese di conoscermi, dopo aver letto i miei volumi su Padre Pio:
aveva scritto un libro di poesie sul santo e voleva la mia prefazione.
Io ero molto impegnato e dovetti rimandare l’invito, ma Alda Merini mi rispose sicura: ‘Lei verrà certamente da me’. Poi più nulla fino
al 28 ottobre...».
È quel giorno, infatti, che padre Pasquale riceve una chiamata da
Giuliano Grittini, fotografo personale e amico della poetessa: «La
Merini la vuole assolutamente vedere il primo novembre, giorno di
Ognissanti». Un appuntamento preciso, di fronte al quale il frate,
spesso in viaggio tra Italia ed estero e poco incline a improvvisazioni, ‘sente’ di non potersi sottrarre: «Ho immediatamente fatto
il biglietto elettronico del treno. Non mi riconoscevo neppure io».
Quando arriva a Milano sono le 10 del mattino del primo novembre, l’ultimo giorno che Alda Merini trascorrerà su questa terra,
ma lui non lo sa. In realtà non sa nemmeno che la poetessa sta
male ed è ricoverata. «Credevo di andare a casa sua, invece Grillini
mi porta all’ospedale San Paolo», racconta ancora profondamente
commosso. Entrato nella camera della Merini, che appare serena,
è colpito subito dal gran numero di oggetti religiosi che la circondano, dalle bruciature di sigaretta un po’ ovunque, e dalla richiesta
che la Merini fa all’infermiera: vuole lo smalto rosso sulle unghie.
«Dentro di me ho sorriso e mi sono detto che quella grande donna
era una vera esteta, anche nella malattia».
Alda
Merini
Il frate si presenta e la Merini, sotto la maschera dell’ossigeno, ripete due volte «Ah sì, Padre Pio, Padre Pio», poi fa cenno di restare
sola con lui e riceve i sacramenti. Quello che la poetessa e il padre
francescano si sono detti resterà per sempre tra loro. «Dopo abbiamo recitato insieme l’Ave Maria e le ho fatto un segno di croce
sulla fronte con il dito. Infine le ho dato un buffetto sulla guancia:
solo allora ha fatto un grande sorriso, limpido, da fanciulla. Infine
mi ha indicato il comodino, dove c’era la reliquia di Padre Pio che
conservava fin dall’infanzia, gliel’ho messa sul palmo e lei ha chiuso
dolcemente la mano... Pensavo che sarebbe vissuta ancora parecchio». È in treno sulla via per Venezia quando, alle 17, gli telefonano la notizia, Alda Merini è morta. «È allora che ho capito – spiega
turbato e contento –, col pretesto della prefazione al libro mi aveva
ingiunto di essere lì il primo novembre e non oltre. Sapeva quello
che tutti noi ignoravamo. L’eredità che mi porterò sempre dentro
sono quegli occhi verdi con cui mi ha parlato molto più che con le
parole».
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Progetto CUSTOS:
“Sulle ali dell’Angelo dal Gargano all’Europa”
Il 12 settembre a Bari è stato presentato il progetto CUSTOS, “Sulle ali dell’Angelo dal Gargano all’Europa”, nato nell’Università di Bari
per sperimentare le moderne tecniche digitali
multimediali e facilitare la conoscenza del ricco patrimonio culturale e storico del Gargano
che grazie alla presenza del santuario di San
Michele Arcangelo, in epoca medievale ha contribuito a diffondere la conoscenza del nostro
territorio in ambito internazionale. Il santuario
garganico è il primo e storicamente più importante di una lunga teoria di santuari dislocati
tra la Daunia, la Terra di Bari e il Salento, lungo
le vie che attraversavano la Puglia e convogliavano i pellegrini verso la Terrasanta, grazie ad
una funzionale rete portuale (Bari, Brindisi,
Barletta,Otranto, Taranto).
Utilizzando tecnologie multimediali, il progetto
CUSTOS, (richiama la funzione di Custode), illustra una pagina interessante della storia della
Puglia in una prospettiva educazionale e formativa che faciliti l’apprendimento della storia
plurisecolare e delle tradizioni. Il progetto realizzato con l’Ateneo di Bari e con la collaborazione di altre Università ha consentito la costituzione di una rete di enti pubblici e privati che
hanno operato come elementi per una filiera
produttiva di alto profilo. Recentemente la città
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di Monte Sant’Angelo dove si trova il Santuario
di San Michele Arcangelo ha presentato la candidatura per essere inclusa nella lista dei luoghi
e dei centri dichiarati patrimonio dell’Unesco.
San Michele, venerato anche da giudeo-cristiani, pagani e gnostici, diede vita in Puglia a
un culto molto fiorente verso la metà del VII
secolo che attirò i Longobardi di Benevento
che ne fecero il loro santo nazionale. Durante
il medioevo continuarono a salire sul gargano
flotte di pellegrini, internazionalizzando il Santo e il posto.
Nel 708 il vescovo di Avranches in Normandia,
inviò sul Gargano alcuni monaci per vedere
com’era fatto il santuario.
Gli emissari normanni si recarono in pellegrinaggio e portarono via frammenti di pietra e
un lembo del mantello rosso che lo stesso Arcangelo aveva lasciato secondo la tradizione.
Questo episodio costituisce l’atto ufficiale della
nascita del famoso santuario di Mont SaintMichel che compie 1300 anni: la ricorrenza è
stata onorata con una serie di iniziative scientifiche e culturali, come il progetto CUSTOS,
che hanno visti impegnati studiosi francesi ed
italiani. Sul finire del X secolo sul monte Pirchiriano all’imbocco della Val di Susa fu costruito
un altro santuario dedicato all’Angelo, noto con
il nome di Sacra. Viene presentato come il terzo luogo di culto che l’Angelo scelse per sé in
Occidente.
Nella foto grande in alto
Mont Saint-Michel, Normandia (Francia).
L’ANGOLO DELLA
SPERANZA
del Cappellano padre Leonardo Triggiani
Il poverello
di Assisi
Sono passati lentamente 783 anni dalla sua
morte e il suo ricordo è vivo e fresco nel nostro cuore, come se l’avessimo visto con i nostri
occhi, come se avessimo ascoltato con i nostri
orecchi il suono della sua voce, come se avessimo baciato il lembo del suo santo abito. Assisi
è ancora frequentata, come San Giovanni Rotondo. Il bravo frate Masseo potrebbe ancora
scuotere il capo e chiedergli: “Ma perché tanti
vengono a te?”. Il fatto è che si diventa ciò che si ama. Francesco amava il Crocifisso e divenne anche lui crocifisso. Aveva appena finito di chiedere al Crocifisso di San Damiano di
fargli sentire nel corpo un po’ del dolore della sua acerbissima passione e nella sua anima
un po’ di quell’ardore che l’aveva sostenuto in tanta passione, quando vide un Personaggio
misterioso venirgli incontro. E quando detto Personaggio scomparve, si avvide di essere anche lui crocifisso. Quelle piaghe le portò sino alla morte, per due anni, nella tomba. Ma chi
è Francesco di Assisi?
E’ l’uomo dei paradossi: amava vestire bene e indossò un sacco per vestito; amava banchettare lautamente e andò di porta in porta a chiedere l’elemosina; aveva in orrore i lebbrosi e
finì con il baciare loro la mano. Lo scriverà nel suo testamento spirituale: “Quanto mi pareva
amaro vedere i lebbrosi! Ma il Signore mi convertì quell’amarezza in dolcezza di anima e di
corpo”. E’ l’uomo del pianto: pianse per l’Amore non amato, per il Crocifisso oltraggiato e per
i peccati del mondo, pianse anche quando gli dissero che aveva un posto riservato accanto
a Gesù in cielo, e disse: “Se Gesù avesse fatto agli altri le grazie fatte a me, gli altri sarebbero già santi ed io sono ancora peccatore”. E’ il Santo della gioia: “Sono l’araldo del gran
Re”, disse ai briganti sulla via per Gubbio. Cantava: “Tanto è il bene che mi aspetto che ogni
pena mi è diletto”. E, prima di morire, in condizioni pietose e penose, cantò il cantico delle
Creature:“Altissimo onnipotente buon Signore...”. E’ il Santo della contraddizione: era ricco e
sposò madonna povertà; era il re delle feste e divenne uomo penitente; amava le creature e
cantò il Creatore. Ha lasciato un messaggio: anche senza possedere nulla, anche senza una
cultura eccezionale, anche senza nessun potere è possibile dare un senso all’esistenza, quel
senso che tanti filosofi non sono riusciti a dare, e cioé: noi veniamo da Dio e andiamo a Dio.
Ed ha indicato la via più semplice per arrivare a Dio: la via dell’umiltà. E Dio premia gli umili:
lui, umilissimo, è detto: “Il più italiano dei Santi” e “Il più Santo degli italiani”. Di lui la liturgia
canta: “Povero ed umile, entra ricco di meriti nel paradiso di Dio”. La sera della sua festa (il
4 ottobre), al rientro della processione dal paese in convento, la sua venerata Immagine ha
sostato dinanzi alla Casa Sollievo della Sofferenza. Ho pensato: Francesco, quand’era giovane ed era alla ricerca di un ideale di vita più accetto a Dio, andava spesso a pregare nella
chiesetta di San Damiano, una chiesetta abbandonata, che lasciava a desiderare, dotata
solo di un grande Crocifisso, dinanzi al quale Francesco pregava e diceva: “Signore, parla: il
tuo servo ascolta”. E Cristo si degnò di parlargli. Gli disse: “Francesco, ripara questa casa!”.
Ripeto: quella sera, contemplando la sua venerata Immagine dinanzi alla Casa Sollievo della
Sofferenza, gli ho detto: “Serafico padre san Francesco, eccoti dinanzi ad un’altra casa, la
Casa Sollievo della Sofferenza, l’Opera terrena di padre Pio. Anche in questa Casa ci sono delle cose che lasciano a desiderare, delle cose che non vanno. Da oltre 50 anni il suo fondatore
padre Pio aspetta che questa Casa diventi tempio di preghiera e di scienza. Serafico padre
san Francesco, questa sera pare di sentire Gesù ripeterti: Francesco, ripara anche questa
Casa! Ed allora,serafico padre san Francesco, illumina i dirigenti, conforta gli operatori sanitari ed accarezza il cuore di quelli che soffrono. Siamo tutti nella stessa barca e non vogliamo
rischiare il naufragio. Perciò dilata il nostro cuore per accogliere tutti i fratelli che soffrono
nel corpo e nello spirito ed aiutaci a donare loro un po’ di amore, perchè - senza l’amore - le
medicine non servono un granché - dice padre Pio.
Padre Pio
non tutti sanno che...
Satana cercò in tutte le maniere di strappare Padre Pio dalla guida dei suoi direttori
spirituali, tentandolo con ogni sorta di suggestione. Dall’Epistolario sappiamo che in
un’occasione Padre Pio diede a Satana una
risposta a dir poco sarcastica. Era il 14 ottobre 1912 e così scriveva a padre Agostino
(nella foto):
Mio carissimo padre,
…Sapete dove si è appigliato il diavolo? Egli
non voleva che nell’ultima mia lettera inviatavi vi fossi tenuto informato della guerra
che lui mi muove. E siccome io, secondo il
mio solito, non volli dargli ascolto, cominciò
subito a suggerirmi: «Come piaceresti di più
a Gesù, se tu rompessi ogni relazione col padre tuo; egli per te è un essere assai pericoloso, è un oggetto di grande distrazione per
te. Il tempo è assai prezioso, non sprecarlo in queste pericolose corrispondenze col
padre tuo, impiega questo prezioso tempo
nel pregare per la tua salute, che è molto in
pericolo. Se tu seguiti in questo stato, sappi
che l’inferno sta sempre aperto per te».
A tale diabolica suggestione io risposi in
modo evidentemente sarcastico: «Debbo
confessarvi il mio torto. Fino al presente
sono stato in un falso supposto; non vi credevo tanto bravo nella direzione di spirito.
Mi duole intanto di non potervi assumere
per mio direttore, poiché il padre mio esercita questa carica da molto tempo e le nostre
relazioni sono giunte a tal punto che troncarle così di botto non mi riesce. Girate, girate che troverete delle anime, che vi assumeranno a direttore del loro spirito essendo
voi bravo in tale materia».
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Convention
BCC
Bilancio sociale della banca, concorso di
idee per un parco funzionale e la raccolta
fondi a favore dei terremotati dell’Abruzzo:
questi i temi discussi durante la Convention
del 24 ottobre che ha visto la Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo
confrontarsi sulle suddette questioni con i
soci ed altri ospiti che in qualche modo cooperano con l’istituto bancario.
Un’occasione per comunicare il ruolo fondamentale che ha giocato la BCC nella raccolta fondi destinati all’Abruzzo: ai 28 mila
euro già stanziati la banca destinerà altri 22
mila euro per le stessa causa.
Il presidente della banca, Matteo Biancofiore ha sottolineato come sia di fondamentale
importanza la discussione ed il confronto.
All’incontro ha partecipato anche il direttore amministrativo dott. Michele Giuliani in
rappresentanza della Casa Sollievo.
Quale futuro per
i volontari
del
Servizio
Civile?
La programmata riforma del Servizio Civile
Nazionale darà un nuovo assetto e inquadramento ai volontari, a cominciare da una diversa ripartizione delle competenze tra Governo,
Regione e Provincia. In particolare le Regioni
auspicano che i progetti di Servizio Civile possano essere rifinanziati e valutati a livello locale
in modo da renderli più aderenti alle esigenze
del territorio. Uno spinta in questo senso viene
dalla constatazione dell’aumento esponenziale
del numero di giovani volontari che si dicono
pronti ad aderire al Servizio Civile per quel suo
carattere formativo che lo contraddistingue e
che aiuta ad indirizzarli verso un percorso lavorativo e professionale. Per discutere di questo e di altri argomenti, lo scorso 21 ottobre i
giovani del Servizio Civile della Puglia si sono
dati appuntamento a Bari, presso l’aula magna
del Campus del Politecnico di Bari. Un incontro
al quale hanno partecipato anche il gruppo dei
60 volontari della Casa Sollievo della Sofferenza. Per quanto riguarda il nostro Ospedale, il
prossimo anno non potrà avvalersi dell’aiuto
dei volontari di Servizio Civile non essendo stati
finanziati i progetti presentati per il 2010.
Terzo Congresso
provinciale della Uil
Il 16 ottobre 2009 si è tenuto il 3° Congresso
Provinciale della UIL FEDERAZIONE POTERI
LOCALI della Provincia di Foggia. Il nuovo
Direttivo Provinciale ha eletto la Segreteria
Provinciale nelle persone di: GIORGIONE LUIGI Segretario Generale, DI BENEDETTO ANTONIO Segretario Organizzativo, PECORELLA CARMINE Componente, MACCARONE
CARMELA Componente, TAMPONE FRANCESCO Tesoriere. Inoltre i signori GRIFA
GIOVANNI (nella foto), RUSSO SALVATORE,
CENTRA GENNARO, PADOVANO FRANCESCO sono stati eletti negli organismi statutari dello stesso in qualità di Componenti
Direttivo Provinciale, mentre CIAVARELLA
MICHELE in qualità di Revisori Conti.
Commemorazione di Fr. Daniele Natale
Il 10 ottobre la commemorazione a dieci anni dalla sua morte di fr. Daniele
Natale da San Giovanni Rotondo, confratello e figlio spirituale di Padre Pio.
Nella chiesa di San Pio la celebrazione eucaristica è stata presieduta dal
Guardiano fr. Carlo Laborde. Subito dopo, nel chiostro comunale è stato
presentato il libro dello scrittore Gennaro Preziuso sulla vita di “Fr. Daniele
Natale, una delle più belle figure di frate cappuccino”, presenti il sindaco
Gennaro Giuliani, il direttore di Voce di Padre Pio fr. Francesco Colacelli, don
Francesco Armenti, Fabio Zavattaro Vaticanista del TG1 e Stefano Campanella Direttore Responsabile di Tele Radio Padre Pio.
Al Bari il 7° Trofeo Padre Pio
Giovedì 8 ottobre, alle ore 14.30, le squadre del Bari, Manfredonia e San Giovanni Rotondo
si sono sfidate sul campo di calcio presso lo stadio Comunale “A. Massa” di San Giovanni
Rotondo per contendersi il “Trofeo Padre Pio”, giunto alla settima edizione. L’incasso della
partita è stato devoluto in beneficenza. Ad aggiudicarsi il trofeo, per la seconda volta, il Bari
di mister Giampiero Ventura. “Questa manifestazione - spiega Antonio Colella, urologo di
Casa Sollievo e presidente del comitato organizzatore - è stata voluta per rendere omaggio
al Santo di Pietrelcina e per portare il grande calcio in periferia, intersecando due elementi
importanti della società: lo sport e la solidarietà, che insieme possono rappresentare uno
strumento di elevazione della dignità umana”. Le tre squadre prima della partita hanno reso
omaggio a San Pio e hanno visitato nella mattinata anche il nostro Ospedale.
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Ospedale unico:
ispiriamoci a Casa Sollievo
Se proprio vogliamo trovare un
modello noi vorremmo ispirarci
all’Ospedale “Casa Sollievo
della Sofferenza”
di San Giovanni Rotondo!
Paziente dona un quadro
di Padre Pio al reparto di
Chirurgia Addominale
di Casa Sollievo
Sulla proposta di un Ospedale Unico nella città di Imperia è intervenuto lo scorso 19 ottobre con un
suo comunicato il locale dipartimento sanità del partito di Rifondazione Comunista.
Del lungo intervento della segreteria politica comunista ci ha colpito il riferimento al nostro Ospedale: “Se proprio vogliamo trovare un modello - si legge - noi vorremmo ispirarci all’Ospedale ‘Casa
Sollievo della Sofferenza’ di San Giovanni Rotondo!”. E aggiunge : “Se ancora sentiamo parlare di
Ospedale Unico nella provincia di Imperia veramente abbiamo sbagliato santo! Sì perché San Padre
Pio batte i nostri San Giovanni e San Leonardo. Infatti a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia,
poco meno di 30 mila abitanti c’è un ospedale ‘Casa Sollievo della Sofferenza’ che conta circa 1200
posti letto e ha un completo DEA di 2° livello con tanto di Cardiochirurgia, Neurochirurgia, Politraumatologia , ecc”. Il dipartimento sanità di Rifondazione Comunista di Imperia commenta: “La costruzione di questo ospedale fu fortemente voluta da Padre Pio; già nel 1954 furono costruiti i primi
ambulatori e le prime corsie di degenza. Sicuramente ogni anno si recano a San Giovanni Rotondo
centinaia di migliaia tra visitatori e pellegrini, ma anche nella nostra provincia oltre ai ‘semplici’ residenti (circa 220 mila) vengono ogni anno molte decine di migliaia di turisti”.
Michele Pirro:
tre volte campione
Torneo ciclistico in memoria
di Ciro Antonio De Angelis
Congratulazioni al nostro concittadino
Michele Pirro, che pur se in scivolata,
ha conquistato, per la terza volta, il titolo di Campione d’Italia.
Il nostro bravo pilota, in sella alla sua
Yamaha R6 ha concluso brillantemente
il Mondiale SuperSport 600. Da noi un
riconoscimento speciale in quanto Michele è un assiduo donatore di sangue,
iscritto all’associazione AVIS.
Lo scorso ottobre si è svolta a Marigliano in provincia di Napoli, la seconda
edizione del torneo ciclistico in memoria di Ciro Antonio De Angelis, l’insegnante deceduto due anni fa a Caserta
quando in sella alla sua bici, fu travolto
da un auto.
Padre esemplare, amante della filosofia, Ciro Antonio De Angelis era devoto
di Padre Pio e vicino alla Casa Sollievo.
Sebastiano Di Pietro è un paziente della provincia di Chieti. La sua malattia lo costringe a venire più di una volta all’anno a San
Giovanni Rotondo per le visite di controllo.
Poiché ama dipingere, come segno di stima
e amicizia ha lasciato in dono al reparto di
Chirurgia Addominale, a cui fa riferimento
per la sua patologia, un quadro di Padre Pio
e un pensiero scritto per l’occasione da sua
moglie Maria Stella: “La fede ci aiuta a guarire prima ma… anche la medicina che viene data con amorevole gesto giova molto
all’ammalato. Grazie a voi tutti”. La cornice
del quadro, che richiama un ex-voto, è stata
ricavata da un vecchio ciliegio e lavorata a
mano dallo stesso artista. Due giorni prima
dell’operazione, era il 21 giugno, data di
arrivo di Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo, Di Pietro era in preghiera nella cappella dell’Ospedale dove trovò un’immagine
di Padre Pio posta sul banco. Quel volto ha
ispirato la sua opera. Il pittore ha dedicato il
quadro “Al primario Pierluigi Di Sebastiano
e a tutta la sua equipe affinché continuino la
loro missione di scienza”.
15
Circolo sportivo
Valle Rossa:
36 anni di attività
Il 22 novembre il Circolo sportivo Valle Rossa della Casa Sollievo taglia il traguardo dei
36 anni di attività. Lo scorso anno, come è
noto, i soci del sodalizio hanno approvato il
nuovo Statuto, che estende la partecipazione a tutti i dipendenti dell’Opera di San Pio
da Pietrelcina.
Con l’iscrizione al Circolo, i soci e la propria
famiglia possono usufruire dell’area di verde attrezzato inserita in un parco di un ettaro di terreno, con piante di alto fusto, tavoli
da picnic e barbecue.
A loro disposizione anche tre campi da tennis con l’annessa Scuola, riconosciuta dalla
Federazione Italiana Tennis (FIT) come Centro Tecnico Federale (responsabile il maestro Eugenio Romoli). E ancora: un campo di
calcio a sette con spogliatoio e docce dedicate; una palestra attrezzata con istruttore;
una sala accogliente con camino per riunioni o feste di famiglia; e non ultimo un campo
di beach-volley e uno di basket.
Per i più piccoli è stata realizzata una zona
giochi completa di percorsi su fune, torri,
scivoli e altalene in legno. Nei mesi estivi i
ragazzi che restano in città possono partecipare alle attività sportive, giochi di gruppo e
tornei vari organizzati per loro.
Non mancano, tra le attività culturali, corsi
singoli o collettivi di lingua inglese con insegnante di madre lingua. II tutto in un clima
cordiale e di sportiva amicizia.
Attualmente tra i progetti in cantiere, vi è
la copertura con una struttura geodetica di
due campi da tennis per attività sportive incontri, culturali e sociali.
Per informazioni e adesione è possibile rivolgersi in Ospedale ai soci Orietta De Luca,
Domenico Netti e Marco Mangiantini.
16
Il Professor Bruno Dallapiccola
lascia Casa Sollievo dopo
diciannove anni di servizio
Dopo 19 anni al servizio dell’Opera di San Pio
da Pietrelcina, il professor Bruno Dallapiccola
lascia l’incarico di Direttore scientifico della
Casa Sollievo della Sofferenza.
La cerimonia di saluto è programmata per le
10,30 di venerdì 11 dicembre, nella Sala Convegni dell’Ospedale.
Bruno Dallapiccola è professore di Genetica
Medica presso l’Università “La Sapienza” di
Roma, direttore scientifico dell’Istituto Mendel
di Roma e dell’I.R.C.C.S. Ospedale Casa Sollievo
della Sofferenza. E’ rappresentante del Ministero della Salute del Comitato Tecnico Interregionale Permanente per il Coordinamento e il
Monitoraggio delle Attività Assistenziali per le
Malattie Rare. E’ stato Presidente della Commissione per i Test Genetici del Ministero della
Salute; componente del Comitato Italiano di
Biosicurezza e Biotecnologia e del Comitato di
Bioetica; è esperto di Genetica presso il Consiglio Superiore di Sanità. Nel 1976 ha costituito
a Roma il primo servizio di diagnosi prenatale,
In seguito ha fondato e coordinato in diversi
Ospedali e Università, 11 laboratori di diagnosi
genetica e servizi di consulenza genetica. Dal
1985 coordina il censimento dei laboratori di
diagnosi genetica in Italia, per conto delle Società di Genetica Medica e Umana. E’ stato Presidente della Società Italiana di Citogenetica
Medica (AICM), della Società Italiana di Genetica Medica (AIGM), della Federazione Italiana
per lo Studio delle Malattie Ereditarie (FISME)
e della Società Italiana di Genetica Umana
(SIGU). E’ stato membro negli anni 1998-2003
del Consiglio Direttivo della Società Europea di
Genetica Umana; coordina l’interfaccia italiana del progetto Orphanet per le malattie rare.
L’attività di ricerca ha avuto come oggetto principale la comprensione delle basi molecolari
delle malattie rare, con contributi specifici nel
campo della citogenetica, mappaggio e clonaggio di più geni. E’ autore di oltre 650 pubblicazioni su riviste internazionali.
Speciale della
televisione
filippina su Padre Pio
A fine ottobre, una troupe della Movie Workers Welfare Foundation di Quezon City (Filippine) è stata a
San Giovanni Rotondo per girare un documentario
sulla devozione dei loro connazionale per Padre Pio.
Il filmato sarà trasmesso entro dicembre dalla rete
nazionale della televisione filippina. Tra le interviste
raccolte dalla giornalista Tina Boots anche quella del
dottor Domenico Crupi che ha presentato e commentato storia e mission della Casa Sollievo e anticipato, accompagnato da immagini suggestive, il futuro
sviluppo dell’Ospedale. Nelle Filippine c’è una diffusa
devozione per Padre Pio, come testimonia il dono dei mosaici che ricoprono le pareti
della rampa d’accesso e della Cripta della Chiesa di San Pio da Pietrelcina, realizzati da
padre Marko Rupnik, uno dei più grandi artisti contemporanei d’arte sacra.
CRAL:i vincitori delle Borse di Studio 2009
Anche quest’anno il CRAL di Casa Sollievo
consegnerà borse di studio ai figli dei soci
che si sono distinti per profitto scolastico. La
premiazione avverrà domenica 13 dicembre,
alle ore 10,30, nella Sala Convegni al IV piano
dell’Ospedale. Presenzieranno alla cerimonia
il Direttore sanitario Domenico Di Bisceglie,
il Direttore amministrativo Michele Giuliani e
il Direttore risorse umane Raffaele Ciuffreda.
Ecco l’elenco dei vincitori delle borse di studio divisi per categoria:
Categoria A (studenti dalla I alla V Elementare):
Barbano Sara, Bellucci Alessandro, Bisceglia Ilaria, Bisceglia Matteo, Bisceglia Maria Pia, Bocci
Pietro, Bocci Mariadora, Calderisi Laura, Centola
Luigia, Ciavarella Andrea, Ciliberti Antonia Pia,
Cisternino Floriana, D’Aloiso Elisabetta, D’Amico
Luigi, De Mita Chiara, De Nittis Myriam, Delle
Vergini Anna Rita, Di Iorio Sabrina, Falcone Feliciano, Giuliani Concetta Paola, Grifa Raffaele
Pio, Iaconeta Andrea, Ianzano Cristina, Iazzetta
Alessia, La Torre Tiziana, Latiano Beatrice, Lauriola Antonella Pia, Lotti Elisabetta, Mangiacotti
Elisabetta, Mangiacotti Palma, Marchesani Miriam I., Napolitano Antonio Manuel, Padovano
Rosa, Padovano Marta, Palumbo Emanuele Pio,
Pazienza Francesca Pia, Perna Alessio, Perrone
Ilenia Maria, Piano Daniele, Placentino Angela,
Pompilio Valeria, Potenza Paolo, Prencipe Roberto, Prioletti Alessio, Ricciardi Laura, Rignanese Marilea, Ritrovato Sofia, Ritrovato Sarah,
Scillitani Lorenzo, Severo Annarita, Siena Alessandro
Pio, Siena Antonio, Soccio Lucrezia, Sperandeo Piergiorgio, Steduto Giuseppe, Tancredi Emanuela Pia,
Tancredi Carolina, Totaro Roberta, Troiano Alessandro, Vecchione Vincenzo.
Categoria B (studenti V Elementare): Barbano Marianna, Campanile Carmen, Centra Emanuela, Ciuffreda Giulia, Cocola Stefano, Crocetti Elisabetta,
Daniele Anna, De Cecco Marco, Guerra Pasquale
Pio, Ippolito Martina, Lo Mele Valentina, Lotti Angela, Maresca Letizia, Martino Alicecamilla, Martino
Enrico, Merlo Elisabetta, Nardella Paola, Pompilio
Michele Pio, Ritrovato Michela, Siena Giacomo,
Tancredi Carla Rita, Tenace Michela, Trotta Antonio
Pio, Urbano Matteo Pio, Verderosa Marika, Zoccano
Maria Grazia.
Categoria C (studenti I e II Media): Amoruso Mattia,
Armillotta Maria Pia, Bisceglia Elena, Campobasso
Marzia, Ciavarella Davide Pio, Cocola Andrea, D’Addetta Paola, D’Addetta Paola, D’Alessandro Paola,
Di Maggio Martina, Draisci Francesca, Gaggiano Arcangela, Giuliani Giulia Pia, Gravina Micaela, Guerra
Graziana, Ippolito Rita, La Torre Antonio, Latufara
Michela, Lauriola Angela Pia, Lotti Maria, Mangiacotti Lucia, Mondelli Giuseppina Ester, Napolitano Francesco, Nardella Francesca, Pazienza Orazio, Perrone
Chiara, Quarata Giada Pia, Rendina Gianluca, Rendina Michele Pio, Ritrovato Roberto, Santoro Ferdinando, Tenace Naziario Pio, Urbano Carlo Alberto,
Vernaci Grazia Pia, Zoccano Francesco Pio.
Categoria D (studenti III Media): Abruzzese Davide,
Baorda Giuliani, Calderisi Miriam, Calò Francesca,
Carraturo Federico Pio, Covino Francesco Pio, D’Amico Lorenzo, De Luca Giovanna, Del Naja Alberto,
Delle Vergini Michele, Fasanella Caterina, Fogli Federico, Gorgoglione Antonella, Marchesani Paola,
Mimmo Maria Chiara, Napolitano Michele, Pazienza
Roberta, Rosamilia Vincenzo Pio, Russo Clelia, Sanchirico Michela Pia, Tenace Antonio, Urbano Gianluca, Villani Cecilia.
Categoria E (studenti Media Superiore): Amoruso Brunella, Antini Alessandro, Armillotta Michele,
Baorda Francesca, Boragine Ingrid, Cascavilla Mario
Pietro, Ciuffreda Iolanda, Cocola Sara, Cocomazzi Federica, Cocomazzi Alessandro, Cocomazzi Tommaso
Pio, Cocomazzi Chiara, Cusenza Palma, Di Cosmo
Giuseppe, Di Giovanni Fabio, Dragano Maria Antonietta, Draisci Carola, Falcone Ilaria E., Fasanella
Chiara, Gaggiano Emanuela, Lauriola Giuseppina,
Lembo Federica Rachele, Lioce Giulia, Martino Christian, Pennacchia Emanuele, Perrone Francesca, Perrone Matteo, Perrone Simone, Piemontese Claudia,
Prencipe Annalisa, Romoli Paola, Totaro Paolo, Vergura Beatrice, Villani Valentina, Villani Chiara, Villani
Margherita.
Categoria F (studenti che hanno conseguito il Diploma di Scuola Media Superiore): Antini Carmen,
Cisternino Cecilia, Cisternino Stefania, Cocomazzi
Anna Grazia, Cusenza Pasquale, D’Errico Luca Maria,
Di Pumpo Greta, Gorgoglione Francesca, Mangiacotti Alessia Pia, Mimmo Angelarita, Russo Michele Pio,
Valente Stefania, Villani Luigi.
Categoria M (dipendenti che hanno conseguito Lauree, partecipato a Master o ottenuto riconversioni
creditizie): Di Maggio Giovanna, Germano Angela,
Guerra Angela, Longo Anna, Mossuto Marco, Nardella Maria Pia, Palladino Angela Maria Pia.
17
Complesso intervento
di ricostruzione del
bulbo oculare
Presso l’Unità Complessa di Oculistica
dell’Ospedale, il nuovo primario, dottor Antonio Laborante, ha eseguito in un’unica seduta un complesso intervento di ricostruzione della parte anteriore del bulbo oculare di
un paziente anziano affetto da molti anni da
un leucoma aderente.
Il paziente nell’occhio interessato presentava un notevole calo del visus ed era in grado
di vedere la sola ombra della luce, in quanto
oltre al leucoma presentava cataratta complicata dalla presenza di numerose aderenze ed uno pterigio importante che se non
fosse stato rimosso avrebbe compromesso
il recupero visivo futuro in quanto essendo
notevolmente vascolarizzato avrebbe sicuramente favorito una reazione di rigetto e
quindi inficiato i risultati dell’intervento chirurgico.
Il dottor Laborante ha eseguito con successo in una unica seduta operatoria sei
interventi differenti: trapianto in toto della
cornea, sbrigliamento delle aderenze ed
asportazione della cataratta, vitrectomia
anteriore, impianto di lentina, asportazione
dello pterigio ed apposizione di membrana
amniotica.
Ruolo importante
per Casa Sollievo della
Sofferenza nell’ARIS
A seguito della riorganizzazione degli uffici dell’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari (ARIS),
l’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza ha assunto un ruolo di rilievo per le tematiche di ricerca scientifica. Al Direttore Generale Domenico Crupi è stata infatti affidata la responsabilità del Coordinamento Nazionale ARIS per gli IRCCS mentre al Direttore Scientifico Bruno Dallapiccola è stato
affidato il coordinamento della sezione V (Ricerca) del Centro Studi.
Le attività in cui le commissioni saranno impegnate riguarderanno l’analisi degli indirizzi politici e
normativi attinenti la ricerca biomedica e sanitaria e il riconoscimento della “scientificità” degli Istituti, nonché dei criteri e della modalità del relativo finanziamento; l’analisi delle motivazioni che
giustificano la presenza delle strutture dell’ARIS nella ricerca; gli aspetti istituzionali, di procedura e
gestionali relativi all’accesso ai finanziamenti dei programmi-quadro dell’Unione Europea; la mappatura delle collaborazioni incrociate, spontaneamente già in essere tra gli IRCCS aderenti all’ARIS;
l’elaborazione di valutazioni e indirizzi comuni su alcuni problemi di particolare rilievo etico-antropologico e scientifico.
La Casa Sollievo tra gli enti di ricerca più prestigiosi del
mondo secondo la classifica stilata da SCImago
L’IRCSS Casa Sollievo della Sofferenza si classifica tra le 1600 più prestigiose istituzioni di ricerca del mondo. Il risultato deriva dall’indagine annuale condotta da SCImago, ente internazionale che misura la produttività scientifica
su scala internazionale. Considerando esclusivamente i quarantadue IRCCS italiani Casa Sollievo della Sofferenza
si posiziona al tredicesimo posto. Tra gli istituti analizzati si annoverano, oltre agli IRCCS, le università e gli enti di
ricerca di 80 paesi del mondo. I criteri che hanno guidato l’elaborazione della classifica sono legati all’impatto delle
pubblicazioni prodotte nella comunità scientifica e alla partecipazione a reti di collaborazione internazionali.
18
Trattamento dell’incontinenza urinaria maschile
SI È DATO INIZIO IN CASA SOLLIEVO
DELLA SOFFERENZA-REPARTO
UROLOGIA-AL TRATTAMENTO DELLA
INCONTINENZA URINARIA MASCHILE
GRAVE CON APPLICAZIONE DELLO
SFINTERE ARTIFICIALE PER INCONTINENZA. SI TRATTA DI UN PERCORSO
TERAPEUTICO ALTAMENTE SPECIALIZZATO CHE PREVEDE COMPETENZE
SPECIFICHE DEI CHIRURGHI SPECIALIZZATI NELL’IMPIANTO DELLO SFINTERE
ARTIFICIALE,DI PERSONALE INFERMIERISTICO AD ALTA SPECIALIZZAZIONE SUI
PROBLEMI DI INCONTINENZA URINARIA
ED UTILIZZO DI MATERIALE PROTESICO
TECNOLOGICAMENTE AVANZATO ED
ESCLUSIVO IN QUANTO UNICO AL MONDO. SULL’ARGOMENTO INCONTINENZA
URINARIA PARLIAMO CON IL
DOTTOR ANTONIO CISTERNINO
Responsabile DELLA Struttura
Complessa DELL’UROLOGIA DI CASA
SOLLIEVO.
Cos’è l’incontinenza urinaria?
È la perdita involontaria dell’urina.
Questo evento fa soffrire in modo intenso ed
indescrivibile le Persone che ne sono affette.
Ogni persona affetta vive l’incontinenza con
drammaticità interiore inconsolabile che mette
a dura prova anche gli animi più tenaci.Si aprono le strade interiori della depressione ed ogni
persona si isola sempre più dagli altri perchè si
sente umanamente debole.
L’incontinenza è solo un problema delle
persone anziane?
No. L’incontinenza può colpire qualsiasi età e
qualsiasi persona. Escludendo cause anatomiche già note dalla nascita, sappiamo che il
5-10% dei bambini in età scolare presenta delle
perdite di urina di giorno o di notte ,sostenute da una difficoltà di controllo della vescica.
Quindi l’attenzione del genitore nel favorire
un approccio corretto a questi eventi diventa
fondamentale nel cercare soluzioni adeguate
senza drammi. Ma anche persone giovani, soprattutto donne, possono avere piccole perdite anche durante un esercizio fisico o sportivo
oppure mamme dopo un parto possono avere degli episodi di incontinenza urinaria che,
spesso transitori, possono trasformarsi in una
incontinenza urinaria permanente. Invece delle incontinenze a ciel sereno in una persona
giovane possono essere lo spettro dell’inizio
di una malattia importante e severa. In questo caso parlatene subito con il vostro Medico.
Non bisogna però arrendersi neanche di fronte all’incontinenza delle persone anziane – nei
maschi per problemi prostatici e nelle donne
per eventuali patologie legate a prolasso vescicale o uterino - perchè l’incontinenza è curabile
in oltre il 95% dei casi.
Esistono cure mediche per l’incontinenza
urinaria?
Si. Esistono diversi buoni farmaci somministrabili sotto forma di compresse che per diverse
occasioni possono essere altamente efficaci. È
bene conoscere eventuali disturbi collaterali –
ad esempio stipsi o bocca secca – sintomi provocati dall’assunzione di tali farmaci -per non
allarmarsi inutilmente e sospendere la cura in
corso. A volte se i disturbi sono più severi potrà essere sufficiente anche un aggiustamento
del dosaggio prescritto senza dover sospendere la cura in corso.
Anche l’uso di sostanze naturali, può essere di
grande aiuto nel prevenire infezioni urinarie e
fastidiose incontinenze urinarie ad esse correlate.
Cosa offre oggi la moderna chirurgia urologica per la cura dell’incontinenza urinaria da
sforzo?
Oggi rispetto al passato disponiamo di tecniche
molto efficaci nel curare l’incontinenza urinaria.
Nel maschio le procedure potranno prevedere
l’iniezione per via endoscopica di sostanze che
favoriscono il recupero della continenza oppure con un vero intervento chirurgico- ma poco
invasivo- effettuare la riposizione di benderelle
o di un vero sfintere urinario artificiale.
Nella donna è tutto un po’ più semplice perchè
per via vaginale, con ricoveri in regime di DaySurgery, si possono effettuare interventi con
riposizione di benderelle contenitive appoggiate sull’uretra senza nessuna tensione ma
sufficienti a garantire un ottimo sostegno uretrale. Tali interventi, più noti con sigle mediche
tipo TOT-TVT, risultano risolutivi od altamente
curativi con percentuale di successo superiore
al 90%.
Quali sono i tempi di recupero dopo un intervento come la TOT?
Il recupero è pressoché immediato. Poche ore
di ricovero ed una dimissione entro le prime 24
ore permettono di aver risolto il problema e
tornare prontamente alle proprie attività. Anche quelle di casalinga o di mamma. È consigliata una ripresa dell’attività sportiva dopo
una o due settimane perchè potrebbe essere
presente per qualche giorno un fastidio temporaneo nella parte mediale dell’inguine verso
la coscia; zona di apposizione e di passaggio in-
Lo sfintere artificiale.
terno della benderella dalla vagina all’inguine.
Ci possono essere complicanze gravi dopo
questi inteventi?
Solitamente no. Sono tecniche sufficientemente sicure. Possono verificarsi delle ritenzioni
d’urina parziali e transitorie tali da richiedere l’uso estemporaneo di un catetere mentre
è giusto sapere che trattandosi di materiali
protesici eterologhi potrebbe verificarsi una
infezione della benderella. Quindi attenersi ai
controlli clinici consigliati alla dimissione può
metterci al riparo di eventi non desiderati. Più
complessa è la chirurgia del prolasso della vescica associato o meno al prolasso dell’utero
comunque risolvibile solo con qualche giorno
in più di ricovero. Infatti l’esecuzione di questi
interventi, soprattutto per via vaginale, espone
le pazienti a minor rischio operatorio rispetto
all’approccio addominale e consente una più
rapida dimissione ospedaliera.
Quali sono i risultati della Chirurgia per
l’incontinenza?
Nei maschi risultati eccellenti si ottengono con
la riposizione dello sfintere artificiale mentre
con meno enfasi devono essere proposti quegli
interventi apparentemente meno invasivi per
via endoscopica con somministrazione di agenti volumizzanti ma non duraturi nel tempo. Lo
sviluppo in corso di tecniche miniinvasive anche
per l’uomo potrebbe cambiare favorevolmente
-come per la donna- le terapie chirurgiche.
Qui in Casa Sollievo della Sofferenza cosa si
fa per l’incontinenza?
Nel Reparto di Urologia effettuiamo interventi
di qualsiasi genere- nei maschi fino alla riposizione dello sfintere artificiale per incontinenza
– nelle donne tutti gli interventi con uso di tecniche miniinvasive e con ricovero breve.
19
Una questione familiare: il cancro
del colon-retto è dentro di noi?
Sino a qualche anno fa la parola “cancro” evocava timore solo pronunciarla. Per indicarlo si
usavano per lo più delle perifrasi quali “brutto
male” o “male del secolo”, nel tentativo di eliminare o quanto meno ridurre il senso di angoscia che nell’immaginario collettivo il cancro
ha sempre generato. Nella propria esperienza
personale chiunque ha avuto almeno un amico o un familiare venuto a mancare per cancro, nonostante o, meglio, a dispetto di tutte le
terapie e cure praticate. Il senso di impotenza
di fronte a questa malattia ha portato alla convinzione che il “cancro” rappresenti sempre e
comunque una condanna definitiva. Eppure,
negli ultimi anni, le cose sono radicalmente
cambiate sia perché sono state affinate nuove
cure che consentono di guarire dal cancro sia
perché sono stati messi a punto dei programmi
di prevenzione per evitare l’insorgenza del cancro o per scoprirlo in una fase precoce che ne
consente una cura radicale ed una guarigione
definitiva. Prevenire il cancro è oggi possibile.
Ma in che modo?
Ne parliamo con il dottor Angelo Andriulli,
responsabile dell’U.O. di Gastroenterologia ed
Endoscopia Digestiva di Casa Sollievo, dove è
stato approntato un programma inteso a sensibilizzare tutti i parenti di primo grado dei pazienti con tumori o polipi del colon-retto.
Per “prevenzione” si intende l’insieme di azioni finalizzate ad impedire o ridurre il rischio
di insorgenza del cancro. Non tutti i cancri
però sono uguali:ogni tumore, infatti, riconosce specifici fattori di rischio. Per il cancro del
colon-retto (attualmente una delle neoplasie
più diffuse nella popolazione italiana) il primo
tipo di prevenzione consiste nel modificare
alcune caratteristiche del nostro stile di vita
“occidentale” ovvero nel ridurre lo stress, la
sedentarietà, l’obesità, il consumo eccessivo
di alcolici, e nello smettere di fumare. Certamente c’è del vero nel fatto che se si eliminano
le sigarette, si fa una corsetta ogni giorno o si
evita l’eccessivo consumo di proteine di origine
animale si diminuisce il rischio di sviluppare un
tumore nel colon o nel retto. Tuttavia, la stragrande maggioranza di tutti noi ignora come
esista un altro fattore di rischio di tumore del
colon-retto, la cui forza è addirittura superiore a quella comunemente attribuita ai fattori
dietetici o ambientali. Questo nuovo fattore,
giunto all’attenzione generale solamente negli
anni più recenti, è rappresentato dalla familiarità per cancro: l’avere un parente di primo
grado, intendendo per tali un fratello/sorella o
20
un genitore, al quale sia stato diagnosticato un
tumore o un polipo nel colon-retto, conferisce
agli altri componenti della famiglia un rischio
aumentato di sviluppare la stessa lesione. Un
semplice calcolo può illustrarci questo concetto. Attualmente, in Italia, si stima che, su 100
persone di età superiore ai 60 anni, dai 3 ai 5
soggetti presentino un polipo (ancora benigno
ma ad alto rischio di trasformazione neoplastica) o un tumore del colon-retto in fase iniziale,
senza cioè segni o sintomi specifici. Se invece
consideriamo 100 persone di età superiore ai
60 anni, nella cui famiglia ci sia stato almeno
un parente di primo grado con un tumore del
colon-retto, si stima che almeno 10-15 soggetti
presentano una lesione polipoide o tumorale.
Avere nella propria famiglia un parente di
primo grado con un tumore o un polipo del
colon-retto non deve essere pertanto considerato necessariamente una “disgrazia”. Anzi,
la consapevolezza di questa “familiarità” deve
spingere i parenti a sottoporsi ad una colonscopia “preventiva” (o, per usare un termine
anglosassone ormai di moda, ad una colonscopia di screening). Eseguendo questo esame, si
può individuare precocemente sia una lesione
polipoide benigna (che può essere rimossa nel
corso della stessa indagine) sia un tumore maligno in fase iniziale (che potrà essere asportato
chirurgicamente). La colonscopia di screening
nei familiari di 1° grado è oggi considerata una
procedura utile e vantaggiosa perché, in caso
di riscontro di polipi o di tumori in fase iniziale,
consente di prevenire il cancro o di guarirne in
Per “prevenzione” si
intende l’insieme di azioni
finalizzate ad impedire o
ridurre il rischio di insorgenza del cancro.
Non tutti i cancri però
sono uguali:ogni tumore,
infatti, riconosce specifici
fattori di rischio.
maniera definitiva nella quasi totalità dei casi.
Il programma si articola in varie fasi: appena
viene evidenziata una lesione polipoide o tumorale in un paziente, il personale medico-infermieristico raccoglie le notizie sulla famiglia
ed invita tutti i componenti del nucleo familiare ad un colloquio preliminare al termine
del quale viene proposta l’esecuzione di una
colonscopia di screening. L’esame endoscopico viene programmato nel più breve tempo
possibile al fine di rassicurare i familiari in caso
di risultato negativo o concordare con loro l’ulteriore iter terapeutico in caso di riscontro di
qualche lesione. Tale programma di screening
basato sulla familiarità rappresenta un passo
importante verso la prevenzione del cancro del
colon-retto.
Per ulteriori informazioni chiamare il numero
0882 410235/410407 attivo tutti i giorni feriali
dalle ore 8.30 alle ore 13.30.
Prelievo multiorgano in Casa Sollievo
Nefropatia diabetica:
identificato nuovo gene
Il Dottor Carmine Mione. Alle sue spalle
la sala d’accoglienza dove avviene il colloquio
con i parenti dei possibili donatori.
Nella notte tra il 23 ed il 24 ottobre 2009 è stato
eseguito in Casa Sollievo, con il coordinamento
del dottor Carmine Mione, un prelievo multiorgano da una paziente di 43 anni deceduta
in Rianimazione II per emorragia cerebrale. Il
cuore, il fegato, le cornee e i reni sono stati immediatamente trasferiti nella Banca regionale
per il successivo trapianto su altri pazienti.
Tutte le operazioni sono andate a buon fine,
permettendo a quanti erano in attesa da anni
di trapianto di poter continuare a vivere e di
migliorare così la loro qualità della vita. Si tratta di persone affette da patologie croniche non
curabili con le normali terapie a disposizione e
la cui speranza era legata al trapianto.
Nel colloquio con il personale sanitario di Casa
Sollievo, che si è tenuto nella “Sala dell’accoglienza”, i parenti della paziente hanno fatto
subito sapere che la paziente stessa in vita è
stata sempre favorevole alla donazione degli
organi.
Le operazioni di prelievo si sono svolte nelle
sale operatorie del IX piano con la collaborazione di tutti gli infermieri dell’Anestesia e gli
strumentisti di sala reperibili. Al termine, il dottor Mione ha avuto parole di gratitudine per
gli infermieri della Rianimazione II per la loro
sensibilità nel settore della donazione.
Identificati cinque nuovi geni nella malattia di Crohn e
Colite Ulcerosa con insorgenza in età pediatrica
Con la supervisione del direttore scientifico professor Bruno Dallapiccola, il dottor Vito Annese e la dr.ssa Anna Latiano del Laboratorio di ricerca della Gastroenterologia di Casa Sollievo,
nell’ambito di una collaborazione con centri italiani afferenti alla SIGENP (Società Italiana di
Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione pediatrica) e centri di ricerca internazionali tra
cui il Centro di Genomica Applicata dell’Ospedale Pediatrico di Filadelfia, hanno identificato
cinque nuovi geni che predispongono al rischio di sviluppare la malattia di Crohn e la colite
ulcerosa, soprattutto in età pediatrica.
Tale studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Genetics, ha utilizzato la metodica di
studio di associazione sull’intero genoma (GWA) analizzando oltre 3.000 bambini (circa 500
italiani) e 10.000 controlli, reclutati nel Nord America ed Europa.
La malattia di Crohn e la colite ulcerosa, colpiscono in Italia quasi 150 mila persone; negli
ultimi 50 anni si è verificato un rapido e progressivo aumento dei casi ad esordio in età
pediatrica (circa il 25% del totale), spesso caratterizzati da un quadro clinico più aggressivo
rispetto a quello degli adulti. Da alcuni anni è evidente che queste malattie, e soprattutto la
malattia di Crohn, presentano una chiara predisposizione genetica, modulata dalle interazioni con fattori di rischio ambientale tuttora non identificati.
Questo studio, oltre a confermare il coinvolgimento di oltre 30 loci già identificati negli adulti, ha permesso la scoperta di cinque nuovi loci sui cromosomi 16, 22, 10, 2 e 19. Di particolare interesse è il locus 16p11 che contiene il gene codificante la citochina IL-27 che regola
la risposta immune adattativa. In particolare, questa citochina agisce sulla differenziazione
dei linfociti T helper, che a loro volta giocano un ruolo molto importante nella infiammazione intestinale condizionando anche il danno tissutale. L’analisi funzionale ha rivelato che la
variante identificata esercita un ruolo regolatorio sull’espressione del gene. Pertanto questa
scoperta può fornire le basi per lo sviluppo di nuovi farmaci che agiscono sul meccanismo di
azione della citochina IL27.
La malattia renale cronica ha assunto in
questi ultimi anni un carattere epidemico
interessando oltre 50 milioni di persone
in tutto il mondo, con un aumento significativo anche dei pazienti con insufficienza
renale cronica terminale che richiede dialisi
o trapianto di rene. Questo aumento, che si
traduce in costi socio-sanitari di notevole
rilevanza, è in larga parte spiegato dall’aumentata prevalenza dell’obesità, dell’ipertensione arteriosa e soprattutto dal diabete mellito di tipo 2. Il rischio di sviluppare
il danno renale nei pazienti con diabete è
influenzato sia da fattori ambientali, quali
il cattivo controllo glicemico, l’aumento dei
valori della pressione arteriosa e dei lipidi plasmatici, che da fattori genetici. Una
recente ricerca condotta dai dott.ri Salvatore De Cosmo e Piero Ruggenenti, che ha
focalizzato proprio quest’ultimo aspetto, è
stata recentemente pubblicata sulla rivista
Diabetes, prestigioso organo ufficiale della
American Diabetes Association. Lo studio,
che ha visto la collaborazione di ricercatori dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza
Rotondo, dell’Istituto Mario Negri di Bergamo e del Dipartimento di Fisiopatologia
Medica dell’Università “Sapienza” di Roma,
coordinati dai Dott.ri Giuseppe Remuzzi e
dal Prof. Vincenzo Trischitta ha identificato
un gene dal nome Peroxisome proliferatoractivated receptor-γ2 (PPAR-γ2) in grado di
influenzare non solo il rischio di sviluppare
la nefropatia diabetica ma anche la risposta al trattamento con farmaci utilizzati
nella prevenzione di questa complicanza
diabetica, gli ACE-inibitori. In particolare è
stata indagata una variante amino-acidica
di PPAR-γ2 (un’Alanina che sostituisce una
Prolina in posizione 12, Pro12Ala) e si è dimostrato come i pazienti che non portano la
variante Alanina hanno un rischio raddoppiato di sviluppare la nefropatia diabetica
ma mostrano anche una migliore risposta
al trattamento con ACE-inibitori nel prevenire tale temibile complicanza. In prospettiva, grazie a studi come questi, se ripetuti
e confermati da altri gruppi di ricerca, la
caratterizzazione genetica dei pazienti con
diabete di tipo 2 potrebbe essere utilizzata
per la identificazione dei pazienti a rischio di
sviluppare la nefropatia diabetica sui quali
concentrare gli opportuni interventi farmacologici di prevenzione e cura.
21
29 Ottobre 2009
La Giornata Nazionale AIRS
per la lotta alla sordità
UDITO A RISCHIO PER 7 ITALIANI SU 10: PREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE LA RISPOSTA PER
CONTENERE UN FENOMENO IN FORTE CRESCITA
Si è svolta il 29 ottobre la Giornata Nazionale
A.I.R.S. per la lotta alla sordità. Giunta alla sua
settima edizione, l’evento ha come finalità la
conoscenza e la prevenzione di una patologia
in costante aumento; basti pensare che ben 55
milioni di cittadini europei presentano deficit
uditivi di cui 8 milioni in Italia. Anche quest’anno più di 250 ospedali, tra questi il reparto di
Otorino della Casa Sollievo della Sofferenza
(responsabile il dottor Roberto Saetti), hanno
aderito all’iniziativa offrendo un esame gratuito dell’udito. In Italia sono più di 8 milioni le
persone che soffrono di disturbi uditivi.
1 adulto su 7 non ha un udito normale,1 adulto
su 6 ha un difetto uditivo tale da creare problemi nella vita quotidiana, 1 adulto su 10 ha una
perdita uditiva per la quale è raccomandabile
un dispositivo uditivo; queste alcune delle cifre allarmanti fornite dal Prof. Giancarlo Cianfrone, Presidente dell’A.I.R.S.- Associazione
Italiana Ricerca Sordità – Onlus in occasione
della “Giornata Nazionale A.I.R.S. per la Lotta
alla Sordità”.
I problemi uditivi sono in costante aumento, e
colpiscono circa il 12% della popolazione italiana; nella fascia dei bambini al di sotto dei 3
anni l’1% ( 20.000 bambini) è colpito da problemi uditivi, il 2% dei bambini dai 4 ai 12 anni
(100.000 persone) presentano problemi, nei
soggetti tra i 13 e i 45 anni si giunge al 10% (
1.040.00) e si arriva al 25% delle persone tra
i 61 e gli 80 anni ( 2.884.000) mentre il 50%
degli ultraottantenni (1.300.000) presentano
sordità. A questi si aggiungono circa 900.000
persone con disturbi uditivi di varia natura.
Considerevoli anche i costi che si attestano sui
480 milioni di euro annui per la fascia al di sotto dei 12 anni e di 10 miliardi di euro annui per
Convegno
di Pediatria
la fascia sopra i 12 anni. Il Prof. Giancarlo Cianfrone, Presidente dell’A.I.R.S.- Associazione Italiana Ricerca Sordità - Onlus si dice soddisfatto
dell’iniziativa.
La locandina della Giornata Nazionale AIRS
Il 28 novembre 2009, si è tenuto nell’aula
multimediale del Poliambulatorio Giovanni
Paolo II un Convegno su “L’accrescimento
normale e patologico in età pediatrica”.
Il successivo 12 dicembre, nello stesso luogo
si terrà un secondo appuntamento su “Lo
sviluppo puberale normale e patologico”.
I convegni, organizzati dall’Unità operativa
complessa di Pediatria (Direttore il dottor
Michele Sacco), si rivolgono principalmente
ai pediatri di libera scelta con due giornate dedicate a problematiche di frequente
riscontro nella pratica clinica, quali l’accrescimento in età pediatrica e lo sviluppo
puberale normale e patologico. L’obiettivo
è il miglioramento delle conoscenze e delle
competenze professionali in ambito endocrinologico identificando dei percorsi diagnostico terapeutici e facilitando così l’integrazione tra ospedalizzazione, assistenza
specialistica e i pediatri di libera scelta.
L’evento rientra nel programma di Educazione Continua in Medicina.
“Verso il cielo”: Pippo Franco
mette in scena la vita di Padre Pio
L’associazione culturale Corte Sveva di Andria ha proposto la terza edizione del meeting “Cercatori della Verità”. La quindici giorni che si è svolta
ad Andria fino al 30 ottobre ha visto alternarsi giornalisti, attori, religiosi,
scrittori e altri personaggi dello spettacolo alternarsi nelle giornate. Tra le
varie iniziative anche una rappresentazione teatrale messa in scena da Pippo Franco, “Verso il cielo” sulla vita di San Pio di Pietrelcina raccontata da
chi gli è stato vicino: Fra’ Modestino, grande amico e concittadino di Padre
Pio, da tutti conosciuto come portinaio del Convento dei frati Cappuccini di
San Giovanni Rotondo.
22
Il Tutor delle Attività
Professionalizzanti
Bambini diabetici al week-end di
educazione terapeutica
Il 17 e 18 ottobre si è svolto il Primo week-end
di educazione terapeutica per bambini diabetici. L’incontro organizzato, in collaborazione con
la Roche Diabetes Care, dalla Pediatria della
Casa Sollievo della Sofferenza diretto dal dottor
Michele Sacco, si è svolto presso l’Agriturismo
Santa Barbara di San Giovanni Rotondo.
Vi hanno preso parte, accompagnati dai genitori, 15 bambini affetti da diabete mellito tipo 1.
Il gruppo è stato seguito dall’equipe dell’Ambulatorio di Diabetologia Pediatrica del Reparto.
L’evento è stato un’occasione per conoscersi
meglio, confrontarsi e soprattutto condividere
un bagaglio culturale comune per la gestione
del diabete. Gli argomenti dibattuti sono stati
la fisiopatologia del diabete mellito, la terapia
insulinica, la corretta alimentazione attraverso
la conoscenza del cibo e del suo valore nutritivo. Si sono alternati nel ruolo di EducatoreIstruttore i medici Michele Sacco, responsabile
del comitato scientifico, Maurizio Del Vecchio,
responsabile dell’Ambulatorio di Diabetologia
Pediatrica, Adele Potenza, responsabile del
Servizio di Dietologia, Antonio Marseglia, specializzando di Pediatria, la dietista Alessandra
Bentivogli, la psicologa Adelaide Minenna.
Supporto prezioso e competente è stato inoltre fornito da Maria Pia Franco, infermiera
professionale del Reparto. I ragazzi più grandi
hanno sperimentato un’occasione intensiva di
apprendimento ed autonomia lontana dalla
premure e dalle attenzioni dei genitori e in seduta separata hanno avuto un ruolo attivo nel
portare le loro esperienze. Nel pomeriggio di
domenica 18, dopo la celebrazione della Messa presieduta da Frate Aldo Milazzo dell’Ordine
dei Camilliani, si è tenuto l’incontro sulla problematica “il bambino diabetico e la scuola”,
che ha visto la partecipazione di insegnanti e
amministratori locali. Dopo un dibattito partecipato, la sessione è terminata confermando
l’impegno comune di incidere sulle singole realtà scolastiche dove ci sono bambini diabetici,
di diffondere ulteriori informazioni e facendo
formazione al personale scolastico dedicato,
evitando così l’isolamento del bambino diabetico: una sorta di manuale che educhi all’approccio al diabete. I genitori hanno ravvisato
infine la necessità di costituirsi in associazione
locale sulla scorta dell’esperienza portata dalla
Signora Franca Maialetti De Santis, Presidente dell’Associazione Pugliese Aiuto Giovani
con Diabete, che ha attivamente partecipato
all’incontro. L’impegno assunto, al termine
della due giorni, è quello di educare i ragazzi e
renderli protagonisti della costruzione del loro
percorso salutistico.
La sessione è terminata
confermando l’impegno
comune di incidere sulle
singole realtà scolastiche dove
ci sono bambini diabetici, di
diffondere ulteriori informazioni e facendo formazione al
personale scolastico dedicato,
evitando così l’isolamento del
bambino diabetico
Organizzato dall’Ufficio Formazione ECM
della Casa Sollievo della Sofferenza, responsabile la dottoressa Michelina Crisetti,
il 22 ottobre si è tenuto, in collaborazione
con l’Università degli Studi di Foggia (sotto la responsabilità del professor Giuseppe
Guglielmi) l’evento formativo “Il Tutor delle
attività’ professionalizzanti nei corsi di laurea delle professioni sanitarie: ruolo, competenze e formazione”. Il Tutor di tirocinio
si configura come colui che accompagna e
facilita i processi dì apprendimento all’interno dei servizi. La finalità del corso è quella
di qualificare professionalmente operatori
dell’area sanitaria, che svolgono, a diverso
titolo, funzioni di tutorship in processi dì
formazione dei corsi di laurea, e di sviluppare nei partecipanti una competenza elevata sulle diverse metodologie di attuazione
della tutorship nella formazione in ambito
sanitario. Il corso si è reso necessario per la
sempre più grande importanza che riveste il
ruolo del Tutor nella formazione professionalizzante degli studenti dei corsi di laurea
delle professioni sanitarie. Negli ultimi anni,
i processi di formazione di base di molte
figure professionali sanitarie hanno subito
innumerevoli e profonde trasformazioni.
Questa fase di trasformazione, non ancora
conclusa, ha contribuito a riportare l’attenzione sull’esigenza di un raccordo tra formazione teorica e pratica. Il tirocinio si presenta, quindi, come un “sistema di opportunità
per lo sviluppo professionale” e costituisce
lo spazio operativo principale nel quale realizzare forme concrete di collaborazione
tra sedi formative e sedi lavorative. I docenti, professionisti individuati sia all’interno
dell’IRCCS che all’esterno, sviluppano in aula
il confronto sulle esperienze, le motivazioni
e le condizioni organizzative per la realizzazione efficace dei progetti di tirocinio.
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Kary Mullis
Premio Nobel a Casa Sollievo
Non sono convinto che la gioia
della creazione scientifica debba
restare completamente misteriosa e inspiegabile, una questione
esoterica, riservata agli addetti al
lavori… se puoi comprendere una
cosa allora sei anche in grado di
spiegarla agli altri.
Il 13 ottobre la sala convegni della Casa Sollievo ha ospitato il Prof. Kary Mullis, premio
Nobel per la Chimica nel 1993. Il prof. Mullis,
la cui dissertazione è stata preceduta dalla
relazione del prof. Massimo Cocchi dell’Università degli Studi di Bologna, ha tenuto una
lezione magistrale sul tema “Polymerase Chain
Reaction (PCR)”, una scoperta rivoluzionaria
per la Biochimica e l’Ingegneria Genetica. La
scoperta che ha fruttato il Nobel al biochimico
americano,classe 1944, è maturata durante il
tragitto in macchina alla volta del suo chalet
di Mendocino, nell’Anderson Valley, Nord California, un venerdì notte dell’aprile 1983. In
tali circostanze Kary Mullis intuì l’utilizzo della
reazione a catena delle polimerasi per replicare all’infinito il Dna, una metodica innovativa
quanto semplice che consente di ricostituire
un segmento di Dna “completo” (a doppia elica) a partire da un filamento a singola elica.
La PCR ha anche dato origine ad una nuova disciplina scientifica, la Paleobiologia, e questo
grazie alla sua abilità a caratterizzare persino il
DNA prelevato dai fossili. Questa invenzione ha
inoltre un ampio impiego in ambito criminologico per l’identificazione dell’appartenenza, su
base genetica, di reperti biologici.
Francesco Florio, nuovo Presidente
di Radiologia Interventistica
Il Dottor Francesco Florio, primario dell’U.O.
di Scienze Radiologiche della Casa Sollievo è
il nuovo Presidente della Sezione di Radiologia Interventistica della SIRM, la più importante società italiana di Radiologia Medica.
L’elezione è avvenuta nel corso del Congresso Nazionale della Sezione di Radiologia
Interventistica della SIRM, svoltosi a Varese
nei giorni 29-31 ottobre.
Hanno in passato ricoperto tale carica di
Presidente nomi illustri della Radiologia Italiana quali il prof. Plinio Rossi, il prof. Giovanni Simonetti, il prof. Lucio Di Guglielmo, il prof. Giovanni Gandini, il prof. Roberto
Passariello, il prof. Giampaolo Cornalba e il
prof. Luciano Lupattelli.
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Per tale intuizione, nel 1993 a Kary Mullis è stato assegnato anche il Japan Prize, importante
riconoscimento del mondo scientifico.
Kary Mullis ha depositato molti importanti brevetti. La sua più recente richiesta di brevetto,
su cui si è soffermato durante la conferenza,
riguarda un approccio rivoluzionario alla mobilizzazione istantanea del sistema immunitario
per neutralizzare agenti patogeni e tossine.
Questa invenzione, dal nome Altermune, è un
trattamento medico che si sta focalizzando sullo studio dell’influenza A e dello stafilococco
aureo resistente ai farmaci e che si spera apporti un netto cambiamento di direzione nella
cura delle infezioni microbiche, delle alterazioni metaboliche, del cancro e di un’innumerevole quantità di malattie.
Calzanti, ci sembrano a questo punto, le parole
pronunciate dallo scienziato in occasione del
conferimento del Premio Nobel: “Non sono
convinto che la gioia della creazione scientifica debba restare completamente misteriosa e
inspiegabile, una questione esoterica, riservata agli addetti al lavori… se puoi comprendere
una cosa allora sei anche in grado di spiegarla
agli altri”.
Corso Interattivo di
Radiologia e
Neuroradiologia
Interventistica
Dal 10 al 17 novembre a Bari si è tenuto
il 10° Corso Interattivo di Radiologia e
Neuroradiologia Interventistica “Gargano
2009”. Il convegno è stato organizzato dal
personale dell’Unità Operativa Complessa di Radiologia Interventistica di Casa
Sollievo con il patrocinio della Sezione di
Radiologia Vascolare ed Interventistica
della SIRM e dell’Associazione Italiana di
Neuroradiologia AINR. Tra gli obiettivi del
convegno diffondere le metodiche di Radiologia Interventistica per un confronto
sulle tecniche, i materiali e le procedure
da utilizzare per un’evoluzione della Radiologia Interventistica.
Donato un pannello
in ceramica
a Casa Sollievo
Aurea. Borsa del turismo
religioso e aree protette
Nei giorni 26, 27 e 28 novembre, si è tenuta a Foggia AUREA. la Borsa del Turismo religioso e Aree
protette. L’evento, unico nel suo genere, punta a tener conto di quella fetta di turisti che si muovono
per raggiungere mete religiose e per fare nuove esperienze di fede. Sono trecento i milioni di persone che si muovono per motivi religiosi e solo in Italia il fatturato di questa tipologia di turismo è di 4
miliardi di dollari. Non solo turismo religioso però anche turismo dedicato alla natura e, in particolare, le aree protette. Anche questo è un segmento di mercato importante e in continua crescita. La
Puglia, tra le prime mete turistiche italiane, sta vedendo la crescita costante del turismo religioso e
in particolare delle mete che riguardano il Gargano come ad esempio San Giovanni Rotondo, Monte
Sant’Angelo, il convento di San Matteo a San Marco in Lamis.
Incontro divulgativo-scientifico organizzato
dal Rotary Club di San Giovanni Rotondo
Il 24 settembre il chiostro del Comune ha ospitato le
associazioni dell’AIDO, AIDM, il Cireneo e il CRAL della
Casa Sollievo che si sono confrontate sul tema “Dalla
biologia molecolare al trapianto d’organo: attualità e
prospettive”. Un incontro divulgativo-scientifico organizzato dal Rotary Club di San Giovanni Rotondo per
educare alla sensibilità che induca la gente a donare
gli organi.
Lo scorso anno la stessa associazione ha donato al
nostro ospedale l’arredo di una stanza della Rianimazione II dove avviene la comunicazione con i potenziali
donatori, primo anello della catena che dovrebbe indurre allo step successivo della donazione.
La Società Operaia di Santo Stefano di Camastra (Messina), presieduta dal maestro
Giuseppe Ciavirella, lo scorso 13 novembre
ha donato alla Casa Sollievo della Sofferenza
un pannello in ceramica raffigurante Padre
Pio, la Madonna delle Grazie del Convento
di San Giovanni Rotondo, il Santuario del
Letto Santo di Santo Stefano di Camastra e il
Crocifisso delle Stimmate. Il pannello è stato
realizzato dalla II Classe serale dell’Istituto
Regionale d’Arte “Ciro Michele Esposito” su
disegno dell’allievo Stefano Rondinella.
Il pannello è posizionato nell’atrio della sala
d’attesa del Poliambulatorio Giovanni Paolo
II. La cerimonia di consegna è terminata con
la benedizione del cappellano di Casa Sollievo padre Salvatore Scopece.
La località di Santo Stefano di Camastra si
trova alle pendici della catena montuosa
dei Nebrodi e deve il suo assetto urbanistico
al genio del Duca di Camastra che nel 1683
ottenne dal Viceré di Sicilia la licenza di riedificazione dell’attuale sito dopo che un cataclisma idrogeologico aveva raso al suolo
il vecchio casale.
Il paese è conosciuto nel mondo per la sua
“Scuola di Ceramica” istituita nel 1931 ed
elevata nel 1965 in Istituto Regionale d’Arte
per permettere ai giovani di perfezionarsi
nell’affascinante attività della lavorazione
della creta.
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Intervento di Neurochirurgia:
Il “Miracolo Laico”
del Professor D’Angelo
La Gazzetta del Mezzogiorno lo chiama “Miracolo Laico” e il TG1 gli ha dedicato un servizio:
si tratta dell’intervento eseguito alcuni mesi fa
dal professor Vincenzo D’Angelo, primario della Neurochirurgia del nostro Ospedale eseguito su una bimba di soli 8 mesi in coma per un
angioma cavernoso emorragico. Ora Martina,
questo il nome della bimba, ha un anno e una
vita davanti a se. I genitori della bimba si erano
rivolti al professor D’Angelo in seguito ad una
segnalazione da parte del primario dell’ospedale del Niguarda di Milano, che aveva consigliato agli stessi di rivolgersi direttamente al
Professore che alla parola Miracolo preferisce
parlare di “grande plasticità e grande segno di
ripresa che hanno gli organi, in questo caso il
cervello, alla tenera età”. Ripresa ed elasticità
confermate poi dai gesti attivi e reattivi di Martina già al secondo giorno post-operatorio.
Dopo un mese, la piccola è tornata in Casa
Sollievo per un controllo: a detta del professor
D’Angelo “la risonanza di controllo ha evidenziato una riespansione delle strutture del “ponte”, a conferma del fatto che la lesione aveva
prodotto solo una compressione e non una distruzione delle cellule e delle fibre nervose”.
Cordone ombelicale: dono prezioso
Anche Casa Sollievo, prima banca di cellule cordonali in Puglia, ha aderito ad una campagna di informazione
partita a luglio del 2009 sull’utilizzo e l’importanza del cordone ombelicale. Spesso le mamme non sanno che
quel tessuto potrebbe salvare la vita né tutti gli ospedali sono attrezzati con centri trasfusionali per le donazioni
del cordone ombelicale. In Italia esistono 18 banche pubbliche e gratuite dove lo si può donare e conservare per
uso solidale.
Ma il nuovo business, per il giro di soldi che ruotano attorno, è quello di convincere le neo-mamme a mandare il
cordone del proprio figlio fuori dall’Italia, per un presunto antidoto contro un’eventuale malattia. Una madre che
sceglie questa strada onerosa (il costo è di 3000 euro per mandare il cordone ombelicale in una banca privata e
fuori dall’Italia, più una retta salata all’anno) crede di tutelare il figlio: in realtà abbassa di molto le possibilità di
guarirlo nel caso un giorno si ammali e automaticamente abbassa la possibilità di guarire altra gente. Dopo 15
anni il cordone ombelicale, conservato a meno 190 gradi, non è più utilizzabile. Per strozzare questo circolo vizioso le due associazioni Adoces e Adisco hanno iniziato una campagna di informazione e promozione per compiere
un piccolo gesto di grande solidarietà. Anche i medici cattolici si schierano contro lo spreco dei cordoni ombelicali:
il Presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici (FIAMC) nella presentazione
del II Congresso sulle cellule staminali ha dedicato una parte all’informazione sui cordoni ombelicali.
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La Gazzetta del
Mezzogiorno lo chiama
“Miracolo Laico” e il TG1
gli ha dedicato un
servizio: si tratta
dell’intervento eseguito
alcuni mesi fa dal
professor D’Angelo,
primario della
Neurochirurgia del
nostro Ospedale.
La Comunicazione
in Sanità
Il Centro di
Riferimento Regionale
della Spina Bifida
Si è svolta dal 3 al 10 ottobre la Settimana
Nazionale della Spina Bifida, il principale
evento di sensibilizzazione in Italia su questa patologia inguaribile promossa in Italia
dal Coordinamento Nazionale delle Associazioni Spina Bifida. La settimana ha portato
la grande novità dell’avvio di un Registro
pazienti, progetto nato per monitorare la
consistenza della patologia, il suo costo reale e le modalità di trattamento. A questo
proposito, Domenico Innaimo, presidente
dell’Associazione Pugliese Spina Bifida e
Idrocefalo (APuSBI), ha informato che è stata individuata la Casa Sollievo quale Centro
di riferimento regionale per l’assistenza e la
creazione di servizi necessari sia al trattamento della patologia che al miglioramento
della qualità della vita delle persone affette
da questa malattia.
Una collaborazione, quella tra l’APuSBI e
l’Ospedale di San Giovanni Rotondo, confermata il successivo 28 novembre nel convegno organizzato dall’associazione pugliese
su “Modello di assistenza multidisciplinare
a pazienti affetti da Spina Bifida per favorire l’integrazione sociosanitari”. All’incontro
hanno preso parte autorità regionali, delle
ASL, dirigenti di Casa Sollievo e numerose
famiglie di associati. Per l’Opera di Padre
Pio sono intervenuti il Direttore sanitario
Domenico Di Bisceglie e il vice Direttore Leonardo Miscio, il genetista Leopoldo Zelante,
il neonatologo Ciro Coviello, la responsabile
del Servizio sociale clinico Donata Cianciaruso. Il dottor Giuseppe Cretì, responsabile
dell’Urologia Pediatrica, ha sottolineato
l’importanza del lavoro di sensibilizzazione
e la rete organizzativa dell’APuSBI mettendo in evidenza i risultati ottenuti. Per la Regione Puglia è intervenuta la dirigente della
Programmazione sociale e Integrazione sociosanitaria, Anna Maria Candela.
Si è concluso lo scorso 15 ottobre il progetto
formativo aziendale “Salute e Comunicazione:
gli ambiti della comunicazione in Sanità”, organizzato dall’Ufficio per la Formazione Continua
in Medicina (ECM). Nel quotidiano dell’operatore sanitario spesso i problemi più frequenti
nella comunicazione operatore-paziente nascono dalla poca disponibilità all’ascolto che
si evidenzia con l’insoddisfazione del paziente
per la cattiva comunicazione con l’operatore.
Nel corso della prima sessione dei lavori, è stato tracciato un percorso che prende in considerazione l’ascolto e il dialogo, il ruolo strategico
della comunicazione in sanità e la comunicazione tra operatore/operatore/utente. Nella
seconda sessione si è parlato della comunicazione dal punto di vista empatico; nella terza
sono stati considerati gli aspetti conflittuali
della comunicazione e, nell’ultima sessione,
sono stati affrontati i temi delle strategie di
comunicazione aziendale (Domenico Crupi,
direttore generale), dell’attività dell’Ufficio per
le Relazioni con il Pubblico quale strategia comunicativa e di ascolto per il cittadino (relatore Paolo Fini, responsabile URP); degli sviluppi
della comunicazione istituzionale (Giulio Siena,
responsabile Ufficio Stampa) e delle tecniche
di comunicazione nell’era digitale (Francesco
Giuliani, esperto in comunicazione multimediale). Il programma ha catturato l’interesse
dei partecipanti anche perché, secondo una
visione olistica, la persona ha bisogno attenzione, atteggiamenti familiari, interrelazioni sociali oltre che della medicina e della tecnologia.
La partecipazione a tale Progetto Formativo
Aziendale è stata elevata dimostrando il raggiungimento dell’obiettivo di stimolare il personale sanitario all’ascolto e al dialogo e fornire
le strategie opportune per una comunicazione
efficace tra operatori sanitari e tra operatori
e cittadini. La comunicazione diventata sempre più attività fondamentale per il pubblico
e per il privato, sia che si tratti di sanità che
di amministrazione o attività commerciale. E
sempre più importante diventa il ruolo del comunicatore, quale responsabile dell’immagine
dell’azienda, immagine che non è prerogativa
intrinseca, ma qualcosa che deve accuratamente essere costruita e presentata. Chi presiede l’attività dell’Ufficio Stampa o dell’URP
è avamposto della comunicazione, poiché ha
il compito di suggerire, promuovere ed elaborare programmi atti alla diffusione capillare e
coerente dell’immagine dell’azienda. Anche la
Casa Sollievo si avvale di tali strumenti per far
conoscere la sua mission, coerentemente con
il pensiero e del santo Fondatore, in particolare
della rivista quindicinale “La Casa Sollievo della
Sofferenza”, dell’house organ bimensile “CSS
NEWS” e del Portale www.operapadrepio.it.
Coro “Cantate Domino”
terrà un concerto
in Casa Sollievo
Alle ore 20 di sabato 19 dicembre, nella
Cappella III piano dell’Ospedale, il coro
“Cantate Domino” della parrocchia Santa
Rita da Cascia di Taranto terrà un concerto
di canti natalizi. Il coro “Cantate Domino”
nasce 15 anni fa dall’esperienza del movimento Comunione e Liberazione con l’intento del sostegno alla liturgia ed ai momenti
comunitari. E’ composto da una trentina di
elementi di età ed estrazione molto varia,
oggi solo alcuni del nucleo originale, tutti
dilettanti, che offrono il proprio tempo gratuitamente per questo servizio.
La responsabilità del Coro è affidata a Massimo Sabbatucci, la parte tecnica è curata
da Fabrizio De Pasquale, voce solista principale Marina Albamonte.
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L’ assistenza personalizzata
al malato fragile
Il 5 novembre 2009 si è tenuto in Casa Sollievo
il convegno “L’assistenza personalizzata al malato fragile: approcci clinici innovativi tra etica
ed economia”, organizzato dall’Associazione
Scienza e Vita in collaborazione con l’Unità Operativa di Geriatria, diretta dal professor Alberto
Pilotto. L’importanza dell’argomento ha richiamato un nutrito numero di medici, infermieri e
professionisti del mondo sanitario, provenienti
anche da aziende sanitarie della Puglia e delle
regioni limitrofe. Il Convegno è iniziato con le
lezioni magistrali dal Direttore scientifico Bruno Dallapiccola, Presidente Nazionale dell’Associazione Scienza e Vita, che ha tracciato una
panoramica sullo stato attuale della ricerca
scientifica e delle sue implicazioni etiche, e di
monsignor Elio Sgreccia (nella foto), Presidente
del Comitato Etico dell’Ospedale di Padre Pio,
che ha focalizzato l’attenzione sull’importanza
e la necessità di allargare le attuali competenze
dei Comitati Etici verso la tutela dell’assistenza
e delle cure dei malati più fragili e terminali.
La successiva sessione, moderata dal Direttore
sanitario Domenico Di Bisceglie, è stata introdotta dalla relazione dell’economista Tommaso Cozzi che ha evidenziato come le strutture
sanitarie, in un contesto attuale di “economia
fragile”, potranno migliorare la qualità dell’assistenza e generare “valore” aziendale a lungo
termine solo mediante approcci sistemici e di
rete al mondo della fragilità, che prevedano
compensazione dei costi e redistribuzione delle risorse. Il bioeticista di Casa Sollievo Gennaro Cera ha quindi illustrato percorsi innovativi
di umanizzazione e di assistenza personalizzata
al malato fragile, secondo le indicazioni dei recenti piani sanitari nazionali e dei modelli organizzativi in cure palliative, in grado di rispondere in modo integrale alla “sofferenza globale”
del malato.
L’ingegnere Edoardo Benelli ha illustrato a sua
volta un progetto di ricerca europeo HOPE che
coinvolge anche il nostro Ospedale, volto a
esplorare l’impiego di nuove tecnologie, come
la domotica e la robotica, ai fini di migliorare la
qualità di vita dei pazienti affetti da malattia di
Alzheimer in fase iniziale. Il professor Pilotto ha
quindi sottolineato come l’approccio più corretto al malato fragile preveda oggi l’impiego di
strumenti clinici innovativi come la Valutazione
Multidimensionale e la farmacogenetica che
permettono di realizzare la personalizzazione
delle cure, illustrando alcuni progetti di studio,
nazionali ed internazionali, in cui è impegnata
la di Geriatria di Casa Sollievo.
Nel corso della seconda sessione dei lavori,
moderata dal direttore di Teleradio Padre Pio
Stefano Campanella, il Direttore generale Domenico Crupi ha delineato i rapporti tra etica,
economia ed allocazione delle risorse in sanità
all’interno del modello antropologico del personalismo ontologicamente fondato di ispirazione cristiana, fedele al Magistero della Chiesa
ed agli intendimenti di San Pio da Pietrelcina.
Nella sua lectio magistralis il dottor Crupi ha
dimostrato come solo tale modello sia in grado di realizzare, all’interno del pianeta sanità,
una gestione delle risorse fondata sulla giusti-
Uniti per l’Africa
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zia rapportata ai bisogni della “persona”, fulcro
del sistema sanitario.
La sessione è proseguita con l’intervento della
professoressa di Bioetica Maria Luisa Di Pietro,
la quale si è fatta portavoce di una commovente testimonianza legata al mondo della fragilità,
facendo comprendere ancor più profondamente le sofferenze di tali ammalati ed il dramma
della carenza assistenziale nei loro confronti.
Le conclusioni sono state tratte da monsignor
Sgreccia. Gli atti del convegno verranno pubblicati sui “Quaderni di Scienza e Vita”.
Il modello antropologico del
personalismo ontologicamente
fondato di ispirazione cristiana,
fedele al Magistero della Chiesa
ed agli intendimenti di San Pio
da Pietrelcina è l’unico in grado
di realizzare, all’interno del pianeta sanità, una gestione delle
risorse fondata sulla giustizia
rapportata ai bisogni della
“persona”, fulcro del sistema
sanitario.
Dal 4 al 25 ottobre è stata indetta la Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi sul tema: La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. L’Africa, con le sue contraddizioni, è al
centro dell’interesse dell’ONU che ha dichiarato il 2009 anno internazionale
della riconciliazione. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto
questo tema per perseguire i processi di riconciliazione necessari per una
pace duratura. Dei drammatici problemi del Ciad ne ha parlato monsignor
Michele Russo, originario di San Giovanni Rotondo, Vescovo di Dobà. “Basta
giocare con l’Africa”, ha detto in un incontro con gli studenti del Liceo Classico Aldo Moro di Manfredonia. Il Vescovo ha spiegato di come l’Africa sia
un continente appetibile per l’Occidente che lo depreda in quanto ricco di
risorse come il petrolio, l’uranio, l’oro.
Un problema di fronte al quale si staglia “l’indifferenza delle nazioni occidentali e dei grandi delle Terra”. Sabato 24 ottobre nella galleria civica di
Termoli è stata organizzata una mostra fotografica di beneficenza per la costruzione di un pozzo artesiano nel Ciad. La manifestazione è stata organizzata dall’agenzia pubblicitaria La Matita di Pat e da l’Archetyp Art Gallery in
collaborazione con il locale Gruppo di preghiera San Francesco.
Le opere sono state illustrate dal critico d’arte Giuseppe Siano di Napoli.
Festival Artistico dei Piccoli
Il 30 novembre scade il termine per l’iscrizione al “2° Festival Artistico dei Piccoli”, organizzato dall’Associazione “La Compagnia dei Piccoli”, presieduta da Raffaele Iacubino, con il patrocinio del Comune
di Apricena. L’evento si svolgerà sabato 19 dicembre presso i locali dell’ex Consorzio Agrario.
La manifestazione è aperta a bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Per partecipare basta saper cantare, suonare, ballare, imitare, fare qualcosa di artistico e fantasioso. Saranno premiati
i primi classificati di ogni categoria mentre per tutti i partecipanti è previsto un riconoscimento.
Il ricavato del Festival sarà devoluto in beneficenza all’AGAPE Onlus (Associazione genitori e amici
piccoli emopatici) e sarà destinato alla cura e allo studio delle leucemie e dei tumori infantili presso
la Pediatria Oncologia della “Casa Sollievo della Sofferenza”.
Seconda giornata ematologica
della Capitanata
I direttori delle ematologie pugliesi si sono dati appuntamento a San Giovanni Rotondo il 1 ottobre 2009 presso Il Centro
di Spiritualità Padre Pio. Nel corso della Seconda giornata
ematologica della Capitanata, organizzata dal dottor Nicola Cascavilla e dalla dottoressa Silvana Capalbo, direttori rispettivamente delle ematologie di San Giovanni Rotondo e di
Foggia, si è discusso sui risultati clinici e sperimentali più recenti degli inibitori delle Tirosin-Kinasi di prima e seconda generazione. Una interessante discussione con un folto uditorio
ha concluso nel pomeriggio i lavori scientifici. In appendice
all’evento scientifico è seguito lo spettacolo musicale “Una
nota per la vita” con i Cantori di Carpino, organizzato dall’Associazione Italiana contro le Leucemie, Mielomi, Linfomi (AIL)
di Foggia. Il dottor Celestino Ferrandina, presidente dell’AIL Foggia, ha spiegato i fini dell’associazione: costituita il 20 settembre 1994 in sintonia con gli scopi ed i programmi dell’AIL
nazionale, affianca i reparti di Ematologia di Foggia e di San Giovanni Rotondo con il fine di
migliorare le condizioni di assistenza degli ammalati sottoposti a chemioterapie intensive e
dei loro familiari, di sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro le malattie del sangue
e di promuovere e supportare la ricerca scientifica. L’AIL Foggia eroga anche contributi economici alle famiglie di pazienti in difficoltà, affetti da leucemia e che hanno ricevuto trapianti
di midollo osseo. Il concerto dei Cantori di Carpino ha introdotto i presenti in un’atmosfera
magica, facendo rivivere un mondo garganico scomparso ma sempre vivo nello spirito.
Il Dottor Petruzzelli
Referente dell’U.O.
di Ginecologia-Ostetricia
Il dottor Francesco Petruzzelli da alcuni
mesi è il Referente dell’Unità Operativa di
Ginecologia e Ostetricia dell’I.R.C.C.S. “Casa
Sollievo della Sofferenza”. Si è laureato in
Medicina e Chirurgia presso l’Università
degli Studi di Bari nel 1976, dove cinque
anni dopo ha conseguito la Specializzazione
in Ostetricia e Ginecologia. Nel corso della
sua carriera professionale ha acquisito, dal
1976 al 2007, una vasta esperienza ostetrica avendo fornito assistenza medica ad oltre
45 mila partorienti del Reparto di Ostetricia
della Casa Sollievo della Sofferenza. Il dottor
Petruzzelli ha inoltre eseguito un altissimo
numero di interventi ostetrici vaginali (forcipe, ventosa, assistenza a parto podalico,
rivolgimenti per manovre interne ecc.) e
addominali (taglio cesareo). Dal novembre
2001 è Dirigente della Ginecologia Oncologica, una sezione dell’Unità Operativa di
Ginecologia-Ostetricia a cui fin dal 2002 è
riconosciuto il livello di “eccellenza” secondo il Rapporto dello Sportello Cancro del
Corriere della Sera. Nello stesso Rapporto si
evidenzia la seconda posizione della Ginecologia Oncologia di San Giovanni Rotondo
che per numero di casi trattati la colloca alle
spalle del Policlinico Gemelli di Roma.
29
Voglio ringraziare pubblicamente il Dr. Cretì dell’Urologia
pediatrica, in quanto mio figlio C.R. alla nascita presentava
una grave malformazione all’apparato genitale… ho avuto modo di
conoscere il professore Cretì… una persona motivata da uno spirito
di sacrificio non comune. Dopo alcuni colloqui e visite, fu fissato il
primo intervento che venne effettuato l’anno scorso e nel mese di
settembre di quest’anno è stato effettuato il secondo intervento; anche questo riuscito perfettamente... era presente quasi in tutte le ore
del giorno e, talvolta anche della notte. Si recava a visitare i bambini
talvolta anche nei giorni in cui risultava essere libero dal servizio.
Grazie di cuore Professore Cretì.
Gennaro Corvino Nocera Superiore (SA)
Sono stato ricoverato nel reparto di geriatria…e avverto l’esigenza di far presente la grande disponibilità nonché la
cortesia e umanità del corpo infermieristico della struttura summenzionata ed in particolare del sig. Russo Giovanni, persona squisita, di
grande sensibilità e professionalità. Con stima e cordialità
Cosimino Gallo Ascoli Satriano (FG)
E’ difficile esprimere in poche parole la profonda
gratitudine per tutto il bene che ho ricevuto nei 22 giorni,
in cui la Casa Sollievo della Sofferenza è diventata anche la mia casa
e quella dei miei familiari. Qui nel reparto di Neurochirurgia ho
incontrato uomini e donne chiamati ad una particolarissima missione
a servizio di chi soffre, che operano con competenza, responsabilità e
profondo rispetto di ogni paziente. Dio benedica le mani sapienti del
primario, prof. V. A. D’Angelo, tramite cui opera ogni giorno prodigi;
benedica il lavoro attento e scrupoloso dei medici della sua equipe,
degli infermieri e di tutto il personale.
Anna Scarpa e famiglia
… sono stato ricoverato in vari Ospedali d’Italia… ed 11 volte presso Codesto “Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza”, venendo sottoposto a interventi chirurgici uno diverso dall’altro ed esattamente nei reparti di Otorino – Ematologia – Chirurgia
Vascolare – Cardiologia e riabilitazione. In tutti gli elencati reparti …
ho sempre ricevuto a differenza degli altri luoghi di ricovero, da parte
di tutto il personale, medico, paramedico ed ausiliario: dolcezze,
comprensione, affetto, signorilità, disponibilità, delicatezze, rispetto,
professionalità ed attaccamento al dovere. GRAZIE A SAN PIO ED A
VOI TUTTI. CONTINUATE IN QUESTO MODO CHE DIMOSTREREMO AL
MONDO INTERO QUANTO È GRANDIOSO SAN PIO.
Giuseppe Mastrulli Foggia
… da circa tre anni sono in cura presso la “Casa Sollievo della Sofferenza” reparto Cardiologia. Il dott. De Luca mi
segue fin da principio. In questo tempo ho potuto constatare che
tutti quelli che lavorano con lui, le persone che sono al laboratorio
analisi, alle prenotazioni, alle accettazioni, insomma proprio tutti
agiscono tenendo presente le parole e la volontà di San Padre Pio.
Ciò premesso, sento il bisogno di far arrivare costà il mio pensiero di
compiacimento.
O. Ludovici in Di Giulio Manoppello scalo (PE)
Alle “dolci ospiti” del Reparto
di Ostetricia
Care Mamme,
questa è una lettera di incoraggiamento per tutte voi che ogni giorno lottate per i vostri figli.
Vi dico di combattere sempre e comunque perché la sofferenza di oggi è la gioia del domani.
Voglio darvi una mia testimonianza e dirvi che quando ci sembra di aver toccato il fondo, che
il dolore ci consuma il cuore è lì che si ricomincia a salire ed avviene il miracolo: basta avere
Fede e Speranza. Due anni fa alle ore 8 del 15 marzo, era un giovedì, ho perso una bambina
alla ventiduesima settimana per rottura del sacco e perdita del liquido amniotico. Alle 23,00,
all’uscita della sala operatoria io e mio marito che seguiva la barella, all’angolo del reparto di
ostetricia laddove c’è la statua di Padre Pio, abbiamo sentito un profumo di fiori ( da premettere che in tanti giorni di ricovero né io né lui abbiamo sentito un profumo così forte)!
La mia vita sembrava distrutta, ma non ho perso il coraggio. Cinque mesi dopo ero incinta
e l’ho saputo nel modo più bello che potesse capitarmi. Ero nella Chiesa di San Pietro a Termoli e come tutte le mattine pregavo davanti al Crocifisso e alla Madonna. Ad un tratto ho
sentito un picchiettio provenire dalla finestra. Mi giro e c’era una colomba bianca che mi ha
guardato per un po’ ed è volata via. Non posso descrivere le mie emozioni, so solo che ho
pianto perché sapevo di essere incinta. Uscita dalla Casa del Padre sono andata in farmacia
e ho comprato un test di gravidanza: positivo! Mia figlia Flavia è nata il 15 maggio del 2008
di giovedì. Dico sempre che Gesù l’ha tenuta con sé per un po’ e poi me l’ha ridonata!
Perciò care mamme non perdete mai la speranza perché Padre Pio dice che “Chi comincia
ad amare deve essere pronto a soffrire”. Grande è l’amore di Dio e misteriosi i Suoi Disegni
anche se il dolore di oggi non vi fa capire nulla, abbiate Fede e pensate che tutto avviene per
il nostro bene. Durante il mio ricovero ho conosciuto donne straordinarie pronte al sacrificio
per i loro figli, piene di amore e di coraggio. Lottate per le Vite che sono nel Vostro Grembo
e che vi ascoltano, che soffrono se voi soffrite e gioiscono se voi gioite. Abbiate fiducia nei
dottori e nel personale infermieristico, ma anche dell’intero personale parasanitario che
spesso con i loro sorrisi e qualche piccola parola riescono a farci una carezza.
Un saluto affettuoso da una mamma della terra che guarda sempre al Cielo.
30
La speranza salva Viviana
Viviana è una giovane maestra d’asilo di Feltre, nel
bellunese, vittima la scorsa estate di un gravissimo
incidente stradale sulle strade del Gargano. Trasportata d’urgenza in elicottero a San Giovanni Rotondo,
per due mesi è stata seguita dall’equipe della Rianimazione di Casa Sollievo prima di essere trasferita in
ambulanza all’Ospedale di Feltre, assistita lungo il
viaggio dall’anestesista rianimatore Alfredo Del Gaudio. Agli inizi di novembre è stata operata alla colonna presso l’Ospedale San Bortolo di Vicenza. Pur se
non più in pericolo di vita, i medici non nascondono
la difficile situazione neurologica della ragazza, attesa ad un periodo di riabilitazione e rieducazione nel
reparto di Unità Spinale di Vicenza.
Lo hanno scritto i genitori di Viviana, Franco e Anna
Rech, sia sulla stampa locale che personalmente in
una lettera al dottor Del Gaudio per ringraziare lui
e “i tanti medici di Casa Sollievo che hanno preso a
cuore fin dai primi giorni la situazione della ragazza
curandola in modo esemplare”. E un grazie particolare i genitori rivolgono a Padre Pio e alla Madonna
delle Grazie “per averci donato la fede, la forza per
le tante preghiere, la speranza, imprigionandoci l’un
l’altro con l’aiuto reciproco, aiutandoci e infondendoci grande coraggio”.
Nel romanzo di Nicholas Sparks: “Le pagine
della nostra vita”, da cui è stato tratto
l’omonimo film, Allei, felicemente sposata ed
innamoratissima del marito Noah, scopre di
avere l’Alzaimer. Sapendo che la malattia le
avrebbe fatto dimenticare anche la sua storia
d’amore con il marito, gli scrive una lettera.
“Caro Noah,
ti scrivo questa lettera alla luce della candela
mentre tu dormi nella stanza da letto che
abbiamo condiviso fin dal giorno del nostro
matrimonio. E sebbene non mi giunga il suono
del tuo respiro, so che sei lì e che tra poco mi
sdraierò accanto a te come al solito. E il tuo
calore mi avvolgerà confortante guidandomi a
poco a poco verso il luogo dove sognerò di te
e del meraviglioso uomo che sei.
(...) Sei il mio miglior amico oltre che il mio
amante e non so quale dei due io apprezzi di
più. Entrambi mi sono indispensabili. Tu hai
qualcosa dentro di te, Noah, qualcosa di bellissimo e di forte. La gentilezza. Ecco quello che
vedo quando ti guardo ora. Sei sempre sereno
e pronto alla comprensione, al perdono. Dio
è con te, deve essere con te, perchè sei la
persona più simile a un angelo che io abbia
mai incontrato.
So che hai pensato che io fossi pazza perchè
ti ho fatto scrivere la nostra storia prima di
lasciare la nostra casa per sempre, ma ho le
mie buone ragioni e ti ringrazio per la tua pazienza. Non te le ho mai dette quelle ragioni,
sebbene tu me lo chiedessi, ma adesso è bene
che tu sappia.
Abbiamo avuto una vita che la maggior parte
della coppie sposate ignora, eppure, quando
ti guardo, sono terrorizzata all’idea che tutto
ciò finirà ben presto. Conosciamo entrambi la
mia prognosi e quel che significa per noi. (...)
Ma il mio amore per te è così profondo, così
incredibile, che troverò il modo per tornare
da te nonostante la malattia. Te lo giuro. Ecco
perchè la storia è importante. Quando sarò
sola e smarrita tu me la leggerai e convinciti
che in qualche modo io capirò che si tratta di
noi. E forse, solo forse, riusciremo a essere
ancora uniti.
Per favore, non arrabbiarti con me nei giorni
in cui non ti riconoscerò più. Ricordati che ti
amo, che ti amerò sempre, e che, qualunque
cosa accada, ho vissuto la vita più felice possibile. Accanto a te.
Se conservi questa lettera, quando la rileggerai abbi fede in ciò che ti dico adesso. Noah,
dovunque tu sia e in qualunque momento ciò
accada, io ti amo. Ti amo mentre ti scrivo e ti
amo mentre rileggi questa lettera. mi spiace
di non trovare le parole per dirtelo meglio. Ti
amo tanto, marito mio.
Tu sei, e sei sempre stato, il mio sogno.
Allie”
Gli unici che trovano gli uomini ancora buoni
sono i cannibali (P. F.)
Nessuna medicina è in grado di curare ciò che la felicità
non riesce a curare (Gabriel Garcia Marquez)
La mente usata a lungo è la meno consumata (P. F.)
Le spie non servono ai giorni nostri.
La loro professione si è esaurita. I giornali fanno il loro
lavoro (Oscar Wilde)
31
Un giorno un professore universitario mise
alla prova gli studenti con questa domanda.
“Dio ha creato tutto ciò che esiste?”
Uno studente diligentemente rispose:
“Sì certo!”
“Allora Dio ha creato tutto ?” rintuzzò il
professore.
“Certo!” affermò lo studente.
Il professore rispose, “ Se Dio ha creato tutto,
allora Dio ha creato il male, poiché il male
esiste,e secondo il principio che afferma che
noi siamo ciò che produciamo, allora Dio è il
Male”. Gli studenti ammutolirono a questa
asserzione. Il professore, piuttosto compiaciuto con se stesso, si vantò con gli studenti che
aveva provato per l’ennesima volta che la fede
religiosa era un mito.
Un altro studente alzò la sua mano e disse:
“Posso farvi una domanda, professore?”
“Naturalmente” replicò il professore.
Lo studente si alzò e disse, “Professore il
freddo esiste?”
“Che razza di domanda è questa? Naturalmente esiste”. “Hai mai avuto freddo?” gli studenti
sghignazzarono alla domanda dello studente.
Il giovane replicò: “Infatti signore, il freddo
non esiste. Secondo le leggi della fisica, ciò che
noi consideriamo freddo è in realtà assenza
di calore. Ogni corpo od oggetto può essere
studiato solo quando possiede o trasmette
energia ed il calore è proprio la manifestazione di un corpo quando ha o trasmette energia.
Lo zero assoluto (-273 °C) è la totale assenza di
calore; tutta la materia diventa inerte ed incapace di qualunque reazione a quella tempera-
tura. Il freddo, quindi, non esiste. Noi abbiamo
creato questa parola per descrivere come ci
sentiamo se non abbiamo calore..”
Lo studente continuò, “Professore, l’oscurità
esiste?”
Il professore rispose “Naturalmente!”.
Lo studente replicò “Ancora una volta signore,
è in errore, anche l’oscurità non esiste. L’oscurità è in realtà assenza di luce. Noi possiamo
studiare la luce ma non l’oscurità. Infatti
possiamo usare il prisma di Newton per scomporre la luca bianca in tanti colori e studiare le
varie lunghezze d’onda di ciascun colore.
Ma non possiamo misurare l’oscurità.
Un semplice raggio di luce può entrare in
una stanza buia ed illuminarla. Ma come
possiamo sapere quanto buia è quella
stanza? Noi misuriamo la quantità di luce
presente. Giusto? L’oscurità è un termine
usato dall’uomo per descrivere ciò che
accade quando la luce non è presente.”
Finalmente il giovane chiese al professore,
“Signore , il male esiste?”
A questo punto, titubante, il professore
rispose, “Naturalmente , come ti ho già
spiegato. Noi lo vediamo ogni giorno. E’
nella crudeltà che ogni giorno si manifesta
tra gli uomini. Risiede nella moltitudine
di crimini e di atti violenti che avvengono
ovunque nel mondo. Queste manifestazioni non sono altro che male.”
A questo punto lo studente replicò “Il
male non esiste, signore, o almeno non
esiste in quanto tale. Il male è semplicemente l’assenza di Dio. E’ proprio come
l’oscurità o il freddo, è una parola che l’uomo ha creato per descrivere l’assenza di
Dio. Dio non ha creato il male. Il male è il
risultato di ciò che succede quando l’uomo
non ha l’amore di Dio presente nel proprio
cuore. E’ come il freddo che si manifesta
quando non c’è calore o l’oscurità che
arriva quando non c’è luce.”
A quel punto il professore si sedette e
rimase in silenzio. Il nome di quello studente era Albert Einstein.
Lettera dell’Ingegner
Pietro Gasparri
Il 14 ottobre é morto l’ingegnere Pietro Gasparri, figlio
spirituale di Padre Pio e dirigente per circa trenta anni
dell’Ospedale e della Società Immobiliare “Casa Sollievo
della Sofferenza”.
Sotto la sua direzione è stata aperta l’azienda agricolo-zootecnica “Posta la Via” e rilanciata l’attività della Masseria
Calderoso. Lo ricordiamo riportando una lettera scritta di
suo pugno, che aveva lasciato alla nostra Redazione perché venisse pubblicata. E’ una sua memoria dell’incontro
con i Padri dell’Istituto Terziari Cappuccini dell’Addolorata
(ITCA), una scuola di avviamento professionale che Padre
Pio aveva voluto per formare i giovani prima del loro inserimento nel mondo del lavoro.
Dopo aver conosciuto Padre Pio, nutrivo particolare simpatia per i monaci con il saio e
la barba. Una volta, a Roma, mentre mi apprestavo da Montemario a scendere verso
San Giovanni Rotondo incontrai un frate con una bella barba bianca che aspettava un
mezzo pubblico. Ricordo che lo accompagnai in Vaticano: teneva tra le mani un grosso
cero tutto decorato che doveva offrire al Santo Padre. Trasferitomi a San Giovanni
Rotondo, fui nominato membro della commissione d’esami all’ITCA ed ebbi l’onore
di conoscere i Cappuccini dell’Addolorata. Ricordo con gioia i giovani che venivano
preparati ad altri mestieri in un Mezzogiorno che non offriva molto se non l’impiego
da bracciante nei campi del Tavoliere: piegavano i metalli e con i corsi da meccanici si
preparavano ad entrare come specialisti, figure sempre più richieste, nelle industrie
per costruire, montare, e riparare motori. Quanto bene ha fatto Padre Pio con il suo
volere l’ITCA a San Giovanni Rotondo per redimere i destini di tanti giovani sangiovannesi il cui futuro, senza questa scuola, sarebbe stata una storia già scritta. Quanti giovani invece, all’epoca dell’emigrazione verso le fabbriche e all’estero, si sono presentati come operai degni di competere con la mano d’opera locale. Ricordo due gemelli,
figli di un dipendente dell’Opera di San Pio, che dopo la licenza media si rifiutarono di
continuare gli studi. Parlai al Padre dell’ITCA come possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Si iscrissero entrambi frequentando la scuola con impegno e successo:
furono assunti al termine della stessa nell’azienda “Posta la Via” della Casa Sollievo.
Pietro Gasparri
32
Marco Tarquinio nuovo
Direttore di Avvenire
Dal 25 novembre, Marco Tarquinio è il nuovo direttore responsabile di
Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana. Nato il 16
marzo 1958 in Umbria, ha studiato tra Assisi e Perugia, ed è stato capo
scout nell’Agesci. Sposato, con due figlie, è giornalista professionista dal
1988. Ha cominciato la sua carriera a La Voce, settimanale cattolico umbro. Ha lavorato al Corriere dell’Umbria di Perugia e al Tempo di Roma
dove rimane fino al 1994, anno in cui è chiamato a dirigere la redazione
romana di Avvenire. Nel 2007 è vicedirettore a Milano ed infine dal 3
settembre 2009 vicedirettore responsabile.
Anche la nostra Redazione si unisce agli auguri di buon lavoro inviati all’indomani della nomina dal
dottor Domenico Crupi assicurando la nostra collaborazione con il quotidiano della CEI su fatti e
notizie riguardanti le attività della Casa Sollievo della Sofferenza.
Preg.mo dottor Marco Tarquinio,
la sua nomina a Direttore di Avvenire è motivo di gioia per quanti di noi sono al servizio della Casa
Sollievo della Sofferenza, l’Opera di San Pio da Pietrelcina.
Il prestigioso incarico che le viene affidato è il riconoscimento delle sue qualità umane, della levatura
professionale e della perfetta aderenza della sua attività giornalistica al Magistero della Chiesa.
In più occasioni, abbiamo avuto modo di condividere con lei e il suo predecessore, il dottor Dino
Boffo, temi e argomenti di carattere religioso e sociale. In particolare, ricordiamo la vostra preziosa collaborazione e premura in occasione dell’allestimento di numeri speciali e inserti di Avvenire
riguardanti la vita di Padre Pio e l’attività sanitaria e socio-assistenziale della Casa Sollievo della Sofferenza. Avvenire è e continuerà ad essere il nostro giornale. Ogni giorno cento copie del quotidiano
vengono distribuite nei Reparti e Servizi dell’Ospedale, negli Uffici di Direzione e fatti pervenire agli
anziani ospiti della nostra Casa di Riposo.
E con gli auguri di buon lavoro e le mie personali più vive congratulazioni, le rinnovo il nostro impegno ad una fattiva collaborazione con il giornale da lei diretto affinché la dottrina sociale della
Chiesa, che passa anche attraverso il carisma del santo Fondatore della Casa Sollievo, possa essere
guida e faro di luce per gli uomini di questo tempo.
Domenico Crupi
Vice Presidente e Direttore Generale Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza
Natale in famiglia con il
presepe e Disegna il tuo Natale
Il concorso scade il 24 dicembre
Il presepe dell’ U.O. di Urologia che nel 2008 si è classificato al terzo posto nella categoria “Scuole - Enti Privati”.
In ricordo di
Domenico Padovano
Ricordiamo con affetto l’amico Domenico
Padovano cui va il merito di aver proposto
l’apertura del centro Dialisi di Casa Sollievo
della Sofferenza.
Era il 1979 quando si concretizzò il sogno
suo e di numerosi pazienti dializzati dell’entroterra garganico costretti a recarsi in luoghi lontani per la cura emodialitica.
Domenico ha passato 32 anni attaccato
ad una macchina, finché non si è spento il
22 ottobre scorso dopo una vita trascorsa
tra il sacrificio e la speranza di poter essere sottoposto ad un trapianto di rene mai
realizzato.
Anche quest’anno il Comune di San Giovanni Rotondo in collaborazione con Radio Monte Calvo e con il supporto dei Frati Cappuccini,
Casa Sollievo della Sofferenza e BCC, organizza l’appuntamento con i
concorsi “Natale in famiglia con il presepe” e “Disegna il tuo Natale”.
Nato trentatre anni fa con lo scopo di preservare la tradizione italiana del presepe, il concorso “Natale in Famiglia con il presepe” è
aperto alle famiglie, gli enti, le comunità e le scuole di ogni ordine e
grado. Ognuno appronterà il proprio presepe attingendo alla personale creatività, nel rispetto di una tradizione antichissima, inaugurata
da San Francesco D’Assisi che nel 1223 che realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. Il modello di iscrizione
ai concorsi si può ritirate presso il Bar Sottozero di Corso UmbertoI
entro il 24 dicembre. Una commissione esaminatrice, presieduta da
Francesco Mangiacotti, visionerà i presepi nelle case, nelle scuole e
nelle comunità. Il 6 gennaio 2010 nel salone delle feste della chiesa
di Sant’Onofrio il sindaco Gennaro Giuliani e l’assessore alla Cultura Carlo Macrini, premieranno per ciascuna categoria (famiglie, scuole, enti e comunità) il presepe più originale e che più fedelmente rispetterà i canoni della tradizione. Il concorso “Disegna il tuo Natale”,
giunto alla quindicesima edizione, è invece riservato ai bambini delle
Materne ed Elementari. Attraverso il disegno i giovani artisti comunicheranno la loro visione del Natale. Per tutti ci sarà un giocattolo,
mentre ad essere premiati, sempre durante la serata del 6 gennaio,
saranno i primi tre disegni classificati.
L’edizione 2008 ha visto la partecipazione di ben 1.400 bambini e 180
presepi. I reparti di Urologia, Oculistica, Nefrologia e Ostetricia II si
sono classificati nell’ordine al 3°, 4°, 5° e 6° posto.
33
a Maria
Se con gli occhi dell’anima mi fosse dato di vederti, Maria,
ove ora tu sei
forse il mio cuore non reggerebbe
nel contemplare ciò che l’Amore ha operato in te.
A Lui ti eri affidata, sempre, nella tua vita
breve e sofferta,
e Lui ti ha voluta tutta per sé
portandoti, mano nella mano,
oltre le nubi del cielo.
Così io voglio pensarti,
gioiosa e bella da far tremare il cuore
a somiglianza della sposa del Cantico dei Cantici.
Come splende ora la tua pelle d’alabastro
e i tuoi capelli biondi che eguagliano il fulgore dei raggi del sole!
Vinti dalla dolcezza del tuo sguardo
i cieli d’attorno si incurvano per cingerti di una corolla d’azzurro.
Al di là del crepuscolo della nostalgia di lei
sei Tu, Signore, la luce della speranza.
Il tuo nonno Franco
Lo scorso 31 ottobre si sono svolti nel Convento dei Cappuccini i funerali della giovane Maria, figlia di Maria Pia Nalesso e Pietro Lotti.
La sua morte improvvisa, causata da una crisi respiratoria di natura allergica, ha lasciato
sgomenta l’intera comunità di San Giovanni
Rotondo, in particolare insegnanti e compagni
di scuola, gli amici della parrocchia San Francesco e anche noi dipendenti di Casa Sollievo.
Nipote del professor Francesco Lotti, primissimo collaboratore dell’Opera di Padre Pio,
Maria era amata per la dolcezza del suo carattere, la sua pronta disponibilità e generosità
ma anche perché la sua bella famiglia rappresenta uno splendido esempio di “piccola
chiesa domestica”. Vogliamo ricordarla con
la poesia del nonno Franco e le parole dello
zio Giulio, scritte il giorno della Festa di Tutti i
Santi, all’indomani del funerale celebrato dallo zio fra’ Luciano. Parole che interpretano i
sentimenti dei cugini e degli altri zii, a cui tutti
noi siamo legati da profonda amicizia e affetto
non solo perché colleghi al servizio della Casa
Sollievo.
Ieri mattina, abbiamo visto ancora una volta
di cosa è capace questa nostra bella comunità:
bella anche perché scelta da Padre Pio e scelta
da Padre Pio anche perché da Lui ritenuta abbastanza bella per il Suo Grande Disegno.
E, durante l’incontro di questa comunità riunita
“nel Suo Nome”, ogni atto ed ogni gesto, sembravano riportare parole del Santo Vangelo,
come delicatamente raccontate da un narratore discreto che accompagnava il sonno di una
tenera bambina. “Vi riconosceranno che siete
miei discepoli per come vi amerete”: centinaia
e centinaia di alunni, guidati come figli dai propri educatori e con una compostezza indescrivibile, sono venuti ad insegnarci proprio questo:
tutto ciò che resta è solo l’Amore. Queste grandi cose sa generare la nostra comunità, stretta
all’unisono a quella dei Frati Cappuccini che,
sebbene non siano riusciti a trattenere le proprie lacrime, hanno comunque voluto indossare i paramenti sacri della festa e non quelli del
dolore, per celebrare insieme Cristo Risorto. “Ti
rendo lode, Padre, perché hai nascosto queste
cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”: e tu, piccola dolce Maria, hai dato tanto
affetto e tante delicate attenzioni a questa comunità, ai tuoi amici, al tuo piccolo coro della
Parrocchia San Francesco, ai tuoi compagni ed
allenatori di squadra; tu piccolo grande “Angelo biondo”, assieme ai tuoi piccoli grandi amici, siete riusciti a far capire tutto questo a noi
grandi, maturi, colti e sapienti. Avete affidato il
vostro messaggio di Amore spontaneo, sincero,
puro ed incondizionato, alle Ali della Speranza
e, quasi non bastasse ancora, questa vostra testimonianza sembra voler cercare ogni mezzo
per librarsi senza limiti in ogni cuore: ancora
una volta infatti, la nostra comunità si sente
unita e si incontra sulle pagine di Facebook
“Dedichiamo un pensiero a Maria Lotti” che i
suoi amici hanno voluto donarle. Complimenti
ragazzi, siate fieri di voi, perché in un mondo
così buio, avete acceso una grande luce. E a te
Maria, nipotina mia, dico GRAZIE come cittadino di San Giovanni Rotondo, per averci nuovamente ricordato di essere stati chiamati a questa Meravigliosa Avventura che il Signore Dio,
nella Notte dei Tempi, ha preparato per questa
Comunità.
Zio Giulio
E’ in memoria di Maria Lotti la “Domenica No Stop” organizzata per il 6 dicembre dalla Fraternità araldina della parrocchia San
Francesco di Assisi (nella foto). Sul tema “La mamma di un araldino è la mamma di tutti gli araldini” i bambini del catechismo e
i giovani della parrocchia condivideranno con le proprie famiglia una giornata all’insegna della preghiera, del canto, del gioco
e della convivialità. Un’occasione per stringere nuove amicizie e per consolidare i rapporti tra giovani e meno giovani di questa
Parrocchia cui fanno capo settecento nuclei familiari e oltre tre mila anime e che abbraccia i nuovi quartieri a Nord-Ovest della
città di San Giovanni Rotondo compresa l’area sacra Padre Pio dove ricadono in Convento e la Casa Sollievo della Sofferenza.
Su iniziativa del parroco padre Gregorio D’Arenzo, il Gruppo animatori degli araldini ha seguito corsi di formazione a livello nazionale perché possano meglio seguire anche le attività ricreative proposte ai giovani: dalla scuola calcio (nel nuovo campetto
in erba sintetica realizzato nella pineta del parco che circonda la Chiesa di santa Croce) al corso di pittura, dalla visione critica di
film alla redazione di un giornalino interno. Tra le tante iniziative da ricordare la Festa dell’Immacolata con l’omaggio floreale
alla Vergine e il lancio di palloncini, che hanno portato in cielo i pensierini dei bambini del catechismo. E poi, tutti insieme a
colazione nei locali della Parrocchia con una bella tazza di cioccolata calda preparata dalle mamme.
34
Visite dei Parenti
Le visite da parte di parenti ed amici avvengono
nel rispetto degli orari stabiliti per l’ingresso libero
che, sia nei giorni feriali che festivi sono:
INGRESSO LIBERO: dalle 13,00 alle 15,00
INGRESSO SERALE CON PERMESSO: dalle 19,00
alle 20,00 (nel periodo dal 1° ottobre al 30 aprile)
/ dalle 19,30 alle 20,30 (nel periodo dal 1° maggio al 30 settembre).
Sante Messe e Rosari
Cappella del 2° piano
GIORNI FERIALI: 8,00 Messa
GIORNI FESTIVI: 8,00 Messa - 17,00 Rosario 17,30 Messa
Cappella del 3° piano
GIORNI FERIALI: 6,10 Messa - 19,00 Rosario 19,30 Messa
GIORNI FESTIVI: 9,30 Messa - 11,00 Messa - 19,30
Rosario - 19,30 Messa
Confessioni
Il Cappellano Padre Leonardo Triggiani ogni giorno
(salvo imprevisti) è disponibile per le confessioni
nella cappella del 3° piano o nella Sacrestia attigua
dalle ore 16,30 alle ore 19,00.
MATTINA: dalle ore 8,30 (durante la visita nei
reparti) POMERIGGIO: dalle ore 16,30
Tele Padre Pio
Casa Sollievo in TV
TEMPO D’AVVENTO a cura di Mons. Michele
Castoro: SABATO ore 16,50 e DOMENICA ore
11,20 e 17,20
A COLLOQUIO CON PADRE MARCIANO MORRA:
MARTEDI ore 9,00 - 13,30 - 22,00
SPAZIO SALUTE: MARTEDI ore 9,30 - 14,30 - 23,15
INFORMAZIONI
E NUMERI UTILI
CENTRALINO
0882.4101
Dagli scri� di Padre Pio
www.operapadrepio.it
L’HOUSE ORGAN DI CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA
BOLLETTINO PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’OPERA DI SAN PIO DA PIETRELCINA. SETTEMBRE/DICEMBRE 2009. NUMERO 13
STRASBURGO
Una sentenza contro la Chiesa
La sentenza dei
sette giudici di
Strasburgo ha
trovato le critiche
di quasi tutte le
forze politiche
italiane: si parla
di una sentenza
“anticlericale e
contro il Papa”
UFFICIO RELAZIONI
CON IL PUBBLICO (URP)
EDITORIALE
L’anteporre l’u�le proprio a quello degli altri tende
sempre e necessariamente alla ro�ura di quel bel
vincolo, qual è la carità; vincolo che deve sempre
unire le anime cris�ane, essendo la carità, a dir di
san Paolo, «vincolo di perfezione».
(Epist. II, p. 221)
Prima visita
di Monsignor
Michele Castoro
Dall’Omelia del 21 se�embre
Carissimi, è la prima volta che ci incontriamo. Sono passa� appena due giorni dal mio
arrivo a Manfredonia, dal mio insediamento sulla ca�edra di questa an�ca Chiesa di
Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo,
e il mio cuore di vescovo è par�colarmente
felice di questa occasione che mi da subito
la possibilità di incontrare la grande famiglia
di Casa Sollievo della Sofferenza. Quasi ad
esprimere, anche esteriormente, che tra i
miei primi pensieri e le mie prime sollecitudini ci siete voi, fratelli e sorelle carissimi. Voi
che siete ospita� o lavorate presso questa
Casa, come medici, ricercatori, infermieri o
nell’amministrazione, nell’organizzazione di
tu�o ciò che è necessario al funzionamento dell’Ospedale, o anche solo, non è poca
cosa, manifestate nei suoi riguardi, ispira�
da San Pio, la vostra amicizia e la vostra
premura. Mi rifaccio sopra�u�o ai Gruppi
di Preghiera di Padre Pio. Un saluto par�colare a Sua Eccellenza monsignor Riccardo
Ruotolo, già presidente di Casa Sollievo e
qui presente questa sera. Al do�or Domenico Crupi, dire�ore generale, che ringrazio
assieme ai suoi collaboratori per aver organizzato la mia visita questa ma�na a vari
repar� dell’Ospedale, e aver organizzato
questa giornata. Un grazie par�colare anche ai padri cappuccini, che ci ospitano in
questo bel santuario, e ci fanno sen�re vivo
il carisma di San Pio. Perme�etemi di meditare qualche istante sul nome che Padre Pio
ha voluto per questa sua is�tuzione. Questa
Casa è per sempre legata all’idea del sollievo della sofferenza. Essa stessa è un grande
tenta�vo, un enorme sforzo teso a rendere
possibile questo sollievo della sofferenza.
Sollievo. una parola che richiama l’idea della leggerezza, del sollevamento, dell’alzarsi.
Che cos’è che ci solleva in un momento di
sofferenza? Certo, innanzitu�o ciò che ci alleggerisce è la fine della sofferenza. La possibilità di lasciarci dietro le spalle ciò che la
provoca: la mala�a, le infermità, il dolore,
le limitazioni che l’accompagnano. Quando
tu�o ciò termina, immediatamente ci sen�amo più leggeri, più capaci di ricominciare
il nostro cammino, con il passo spedito e
gli occhi al domani. A questo, volto tu�o il
lavoro, la professionalità, la scienza del personale medico e paramedico dell’Ospedale
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Bollettino periodico d’informazione
dell’Opera di San Pio da Pietrelcina
Direttore responsabile: Giulio Siena
Coordinatore: Paolo Fini
Impaginazione e Titoli: Stefania Di Maggio
Redazione: Mario Pennelli, Francesco Giuliani,
Annalisa Placentino, Catia Scarano
Foto: Michele Martino
Tiratura: 40.000 copie - 2009®Tutti i diritti sono riservati
I dipendenti che vorranno “far sentire la propria voce”
potranno contattare: Paolo Fini ([email protected])
Giulio Siena ([email protected])
Grafica e stampa:
Sede: Ospedale (corpo centrale)
piano rialzato lato ovest
Orari: tutti i giorni feriali dalle 8,30 alle 13,00
lunedì, martedì, mercoledì e venerdì
dalle 16.00 alle 18.30
Telefono: 0882 410389 - Fax: 0882 410046
E mail: [email protected]
UFFICIO ACCETTAZIONE
SANITARIA E
REGISTRAZIONE RICOVERI
Sede: Ospedale (corpo centrale)
piano rialzato lato ovest
Orari: lunedì - sabato dalle 7,30 alle 20,00
domenica e festivi dalle 8,00 alle 20,00
Telefono: 0882 410219