il modello organizzativo

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il modello organizzativo
IL MODELLO ORGANIZZATIVO
Dicembre 2015
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Indice
1. ABIServizi ..................................................................................... 3
2. Destinatari .................................................................................... 4
3. Obiettivi........................................................................................ 5
4. Organismo di vigilanza ................................................................... 5
5. Dovere di segnalazione ................................................................... 8
6. Il Modello ...................................................................................... 9
7. Regole di comportamento ............................................................. 10
7.1 Reati contro la pubblica amministrazione ...................................... 11
7.2 Reati societari ............................................................................ 15
7.3 Reati di corruzione tra privati....................................................... 20
7.4 Reati finanziari o di abusi di mercato ............................................ 23
7.5 Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime,
commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela
dell’igiene e della salute sul lavoro ..................................................... 26
7.6 Reati di riciclaggio, ricettazione ed impiego di denaro, beni o utilità di
provenienza illecita .......................................................................... 29
7.7 Reati informatici......................................................................... 31
7.8 Reati in violazione del diritto d’autore ........................................... 32
7.9 Reati contro l’industria e il commercio .......................................... 34
7.10 Reati di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere
dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria ........................................ 36
7.11 Reati ambientali ....................................................................... 39
7.12 Reati contro la personalità individuale e reati di impiego di cittadini di
Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare ............................................... 41
8. Il sistema disciplinare ................................................................... 44
8.1. Sanzioni per gli appartenenti alle aree professionali e ai quadri
direttivi che lavorano presso ABIServizi .............................................. 44
8.2. Sanzioni nei confronti dei dirigenti che lavorano presso ABIServizi .. 45
8.3. Misure nei confronti dei Giornalisti, Autori, Agenti, Collaboratori,
Docenti, Fornitori, Consulenti e Partner Commerciali ............................ 46
9. Modalità operative di aggiornamento del modello ............................. 47
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1. ABIServizi
ABIServizi SpA è una società avente sede legale a Roma ed uffici
a Milano con oggetto:
− l’esercizio di attività editoriali, tipografiche e di distribuzione
(con esclusione della pubblicazione di quotidiani) anche
attraverso la vendita per corrispondenza di pubblicazioni e
stampati;
− l’acquisto e la cessione di beni immateriali, di licenze d’uso e
simili quali software, supporti magnetici ed elettronici;
− la presentazione di servizi di qualsiasi natura ivi compresa
l’organizzazione di convegni, corsi, seminari per la formazione
professionale, sia in aula sia a distanza, con la relativa
progettazione, preventivazione, direzione, coordinamento,
gestione e consuntivazione di interventi finanziati anche con
risorse pubbliche;
− la realizzazione di analisi, studi ed indagini di mercato
riguardanti tematiche di interesse del settore bancario.
ABIServizi è interamente posseduta da ABI.
ABIServizi, nonostante:
− la sua storia non abbia mai registrato casi di responsabilità
amministrativa ex D. Lgs. n.231/2001;
− l’articolato sistema di regole interne (Statuto, Regolamenti,
Circolari Organizzative, Ordini di Servizi, Comunicazioni di
Servizio, ecc.) costituisca un valido presidio a comportamenti
non in linea con la legge e le norme societarie;
3
per la particolare attenzione alla cultura delle regole, nell’ambito di
una più ampia verifica dei principi aziendali (contenuti nel Codice
Etico), ha ritenuto di adottare il presente Modello Organizzativo
(d’ora in avanti: il Modello).
Per una analisi della disciplina della responsabilità amministrativa
si rinvia alla Circolare dell’ABI, Serie Legale n.9 del 19 marzo 2004
e successivi aggiornamenti.
Il presente Modello intende prevenire il rischio di commissioni di
illeciti e di comportamenti contrari alle regole aziendali, anche non
previsti da D. Lgs. n. 231/2001.
2. Destinatari
Sono destinatari del Modello tutti coloro che direttamente o
indirettamente operano nell’interesse di ABIServizi (di seguito
“Persone di ABIServizi”), in particolare:
− componenti degli Organi Sociali;
− persone che lavorano presso ABIServizi;
− giornalisti e autori;
− agenti, collaboratori;
− docenti, fornitori, consulenti e partner commerciali.
Al fine della presente previsione, si intendono per partner
commerciali tutti gli enti pubblici e privati con i quali ABIServizi
collabora per svolgere le proprie attività di ricerca, di formazione
su commessa o altre attività accessorie.
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I dettami del Modello devono intendersi come obbligatori e
vincolanti ed eventuali infrazioni a quanto previsto dovranno
essere comunicate nei termini e secondo le modalità previste dai
successivi punti.
Specifiche
iniziative
di
informazione
e/o
formazione
sulla
responsabilità amministrativa degli enti e sul Modello, rivolte ai
soggetti sopra richiamati, sono previste e realizzate da ABIServizi.
3. Obiettivi
Il Modello di ABIServizi si propone di perseguire le seguenti
principali finalità:
− determinare la consapevolezza in tutti coloro che operano in
nome e per conto di ABIServizi che la commissione di illeciti
previsti dal Decreto è passibile di sanzioni penali comminabili
nei loro stessi confronti e di sanzioni amministrative irrogabili
all’azienda;
− ribadire che tali forme di comportamento illecito sono
fortemente condannate da ABIServizi, in quanto le stesse
sono contrarie, oltre che alle disposizioni di legge, anche ai
principi etici ai quali essa si attiene.
4. Organismo di vigilanza
Al fine di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del Modello
viene costituito un Organismo di Vigilanza (d’ora in avanti:
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l’Organismo o l’OdV) dotato di autonomi poteri di iniziative e
controllo.
L’Organismo è nominato dal Consiglio di Amministrazione di
ABIServizi, dura in carica 3 anni ed è composto da tre componenti
esterni ad ABIServizi, di cui uno con il ruolo di Presidente,
individuati fra persone di specifica e comprovata competenza ed
esperienza e di indiscussa moralità ed indipendenza.
L’Organismo di Vigilanza può giovarsi – sotto la sua diretta
sorveglianza e responsabilità – nello svolgimento dei compiti
affidatigli, della collaborazione di tutte le funzioni e strutture di
ABIServizi ovvero di consulenti esterni, avvalendosi delle rispettive
competenze e professionalità. Tale facoltà consente all’Organismo
di Vigilanza di assicurare un elevato livello di professionalità e la
necessaria continuità di azione.
Le attività poste in essere dall’Organismo di Vigilanza non possono
essere sindacate da alcun altro organismo o struttura di ABIServizi,
fermo restando però che il Consiglio di Amministrazione è in ogni
caso chiamato a svolgere un’attività di vigilanza sull’adeguatezza
del suo operato, in quanto è all’organo dirigente che risale la
responsabilità ultima del funzionamento e dell’efficacia del Modello.
Alla sua costituzione, l’Organismo definisce i criteri e le regole per
il
suo
funzionamento,
eventualmente
formalizzati
in
un
Regolamento.
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L’OdV periodicamente informa sull’attività svolta l’Amministratore
Delegato, il Presidente del Consiglio di Amministrazione di
ABIServizi e il Collegio Sindacale.
Per garantire l’efficacia del Modello, l’Organismo attua e adegua il
sistema di controllo preventivo che si concretizza nel:

verificare che il Modello si articoli in un sistema organizzativo
sufficientemente formalizzato e chiaro, soprattutto per quanto
attiene l’attribuzione di responsabilità, le linee di dipendenza
gerarchica e la descrizione di compiti, con specifica previsione
dei principi di controllo, fra i quali risulta fondamentale la
separazione dei compiti fra coloro che svolgono fasi/attività
cruciali di un processo a rischio1;

controllare l’esistenza e monitorare l’applicazione di procedure
che regolamentano lo svolgimento delle attività, prevedendo gli
opportuni punti di controllo2;

controllare l’esistenza e verificare il
rispetto dei poteri
autorizzativi e di firma, assegnati in coerenza con le definite
responsabilità organizzative e gestionali3;
1
Cfr. Statuto di ABIServizi del 2010, la Regolamentazione di organizzazione,
funzionamento e amministrazione; la delibera del Consiglio di Amministrazione
di ABIServizi del 17 giugno 2013 in materia di poteri di firma; gli Ordini di
Servizio sulla Struttura Organizzativa, pubblicati sulla intranet aziendale. In
particolare, gli Ordini di Servizio n 5. del 19 dicembre 2000 e n. 18 del 3 gennaio
2008.
2
Cfr. la Regolamentazione di organizzazione, funzionamento e amministrazione,
pubblicati sulla intranet aziendale; la delibera del Consiglio di Amministrazione
di ABIServizi del 17 giugno 2013 in materia di poteri di firma.
3
Cfr. la Regolamentazione di organizzazione, funzionamento e amministrazione
pubblicati sulla intranet aziendale; la delibera del Consiglio di Amministrazione
di ABIServizi del 17 giugno 2013 in materia di poteri di firma.
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
verificare
l’istituzione
di
un
programma
di
formazione/informazione periodica del personale ai fini della
prevenzione dei reati di cui al d.lgs. n. 231/2001;

accertare
l’esistenza
e
monitorare
l’applicazione
di
una
procedura formale per l’assunzione del personale;

indagare le segnalazioni ricevute, le azioni intraprese, gli eventi
rischiosi con conseguente aggiornamento del Modello.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, almeno una volta
l’anno, riferisce all’organo sull’operatività dell’Organismo.
5. Dovere di segnalazione
Coloro che venissero a conoscenza, nello svolgimento delle attività
di responsabilità loro demandate e/o delle proprie mansioni, di
comportamenti irregolari o di reati che potrebbero esporre
ABIServizi a responsabilità amministrative e penali derivanti dalle
predette condotte devono informare tempestivamente l’OdV.
In ogni caso, non saranno considerate le segnalazioni anonime.
Il soggetto che fa la segnalazione viene garantito contro qualsiasi
forma di ritorsione, discriminazione e penalizzazione ed in ogni
caso ne viene assicurato l’anonimato, fatti salvi eventuali obblighi
di legge e la tutela dei diritti di ABIServizi e delle persone accusate
erroneamente o in malafede.
Al fine di consentire le eventuali segnalazioni all’OdV viene attivata
una casella di posta elettronica ad esso riservata.
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6. Il Modello
Il Modello è costituito dalle regole comportamentali cui i destinatari
devono attenersi.
Parte integrante del Modello è il sistema di regole interne che
descrivono le procedure e i processi di lavoro, la salvaguardia del
valore del patrimonio aziendale e l’integrità e l’efficienza dei propri
servizi, l’affidabilità e l’integrità delle informazioni contabili e
gestionali, nonché la trasparenza e la correttezza dei rapporti
commerciali.
I principali documenti aziendali sono rappresentati da:
− la Regolamentazione di organizzazione, funzionamento e
amministrazione, pubblicata sulla Intranet aziendale, per tutti
gli aspetti relativi alla gestione del personale, delle attività di
ABIServizi; gli Ordini di Servizio Ordini di Servizio n. 5 del 19
dicembre 2000 e n. 18 del 3 gennaio 2008 e sgg., anch’essi
pubblicati sulla Intranet aziendale, che descrivono la struttura
organizzativa, le responsabilità e le funzioni aziendali.
− il Documento Programmatico per la Sicurezza (DPS) e l’Ordine
di Servizio n.302 del 26 febbraio 2010 contenente le “Misure
per la sicurezza del trattamento dei dati personali” (privacy),
pubblicati sulla Intranet aziendale;
− il documento di Valutazione dei Rischi per la Salute e la
Sicurezza dei Lavoratori (DVR), pubblicato sulla Intranet
aziendale, per gli aspetti riguardanti la salute e la sicurezza
nei luoghi di lavoro;
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− il Protocollo di Riservatezza Antitrust del 5 marzo 2012,
pubblicato sulla Intranet aziendale, per gli aspetti relativi alla
riservatezza dei dati aziendali riservati ricevuti per conto di
ABI.
7. Regole di comportamento
Tutte le Persone di ABIServizi devono sempre valutare prima di
porre in essere o far porre in essere per interposta persona ogni
operazione, la possibilità che si manifestino conflitti di interesse,
attuali e/o potenziali, che prevedono un vantaggio per la Società e
provvedere affinché il conflitto venga evitato. Sono esempi, non
esaustivi e puramente indicativi, di conflitto d’interesse:
− l’utilizzo della propria posizione in azienda o delle informazioni
o opportunità di affari acquisite nell’esercizio del proprio
incarico, a vantaggio indebito proprio o di terzi;
− lo svolgimento di attività lavorative da parte delle persone che
lavorano presso ABIServizi o loro familiari presso fornitori,
subfornitori, consulenti e partner commerciali, concorrenti.
Chiunque si trovi in una situazione di conflitto di interesse che
prevede
un
vantaggio
per
la
Società
è
tenuto
a
darne
comunicazione al proprio responsabile o referente, il quale valuta
se l’operazione possa essere ugualmente effettuata nel rispetto di
misure e cautele per un adeguato controllo del conflitto stesso. In
caso di dubbio o di impossibilità a risolvere il conflitto d’interesse
l’operazione deve essere sospesa e, informati i vertici delle Unità
Organizzative, portata all’attenzione del Direttore Operativo e
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quindi
dell’Amministratore
Delegato
per
essere
comunicata
all’Organismo di Vigilanza.
Di seguito vengono descritte le dodici potenziali aree a rischio e i
principi di comportamento e controllo.
1.
reati contro la Pubblica Amministrazione;
2.
reati societari;
3.
reati di corruzione tra privati;
4.
reati finanziari o abusi di mercato;
5.
reati
di
omicidio
gravissime,
colposo
commessi
e
con
lesioni
colpose
violazione
delle
gravi
e
norme
antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul
lavoro;
6.
reati di riciclaggio, ricettazione ed impiego di denaro, beni
o utilità di provenienza illecita;
7.
reati informatici;
8.
reati in materia di violazione del diritto d’autore;
9.
reati contro l'industria e il commercio
10. reati di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere
dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria;
11. reati ambientali
12. reati contro la personalità individuale e reati di impiego di
cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare
7.1 Reati contro la pubblica amministrazione
Potenziali aree a rischio - In considerazione delle attività svolte da
ABIServizi sono individuate le seguenti attività a rischio, nelle quali
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potrebbero essere commessi i reati previsti dagli artt. 24 e 25 del
Decreto:
1. operazioni con la P.A. nell’ambito dei processi di vendita di
spazi
e
servizi
pubblicitari,
di
prodotti
editoriali
in
abbonamento e vendita singola, di prodotti software, di
prodotti multimediali e on-line, di convegni e formazione;
2. gestione delle risorse finanziarie;
3. richiesta finanziamenti e contributi pubblici;
4. gestione e assunzione del personale interno, dei collaboratori
e dei consulenti;
5. ottenimento di concessioni e autorizzazioni inerenti all’attività
editoriale e di quelle volte alla gestione del patrimonio
immobiliare;
6. gestione delle verifiche, ispezioni, controlli posti in essere
dalla P.A. richiesti da norme legislative e regolamentari;
7. gestione dell’attività di contenzioso in tutti i gradi di giudizio,
anche attraverso l’ausilio di legali esterni;
8. gestione degli agenti;
9. gestione dei rimborsi spese.
Principi di comportamento e controllo – è vietato porre in essere,
collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali
che possano integrare le fattispecie di reato rientranti tra quelle
sopra considerate (art. 24 e 25 del D. Lgs. 231/2001). Al fine di
evitare il verificarsi dei reati nei rapporti con la Pubblica
Amministrazione previsti dal Decreto Legislativo n. 231/01, tutti i
Destinatari del Modello devono attenersi alle seguenti condotte:
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− osservare rigorosamente tutte le leggi, i regolamenti e le
procedure che disciplinano i rapporti e/o i contatti con Enti
pubblici, Pubbliche Amministrazioni e/o Pubblici Ufficiali e/o
Incaricati di Pubblici Servizi;
− improntare
i
rapporti
con
Enti
pubblici,
Pubbliche
Amministrazioni e/o Pubblici Ufficiali e/o Incaricati di Pubblici
Servizi alla massima trasparenza, correttezza ed imparzialità;
− gestire qualsivoglia rapporto, anche occasionale, con Enti
pubblici, Pubbliche Amministrazioni e/o Pubblici Ufficiali e/o
Incaricati di Pubblici Servizi in modo lecito e regolare;
− verificare, mediante il controllo esercitato dai responsabili
delle funzioni che effettuano attività nei confronti di enti
pubblici, che qualsiasi rapporto, anche occasionale, con i
medesimi enti sia svolto in modo lecito e regolare, verificando
che i compensi siano documentati, rigorosamente tracciati e
in linea con i prezzi di mercato.
È inoltre vietato:
− usare la propria posizione per ottenere benefici o privilegi per
sé o per altri;
− richiedere e/o usare contributi, finanziamenti, mutui agevolati
o altre erogazioni dello stesso tipo concessi o erogati dallo
Stato, dalla P.A., da altri enti pubblici o dalla Comunità
europea o da altri organismi pubblici di diritto internazionale,
mediante la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi
o mediante l’omissione di informazioni dovute;
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− destinare eventuali somme ricevute da organismi pubblici
nazionali o comunitari a titolo di erogazioni, contributi o
finanziamenti per scopi diversi da quelli cui erano destinati;
− corrispondere e/o proporre e/o chiedere a terzi di proporre la
corresponsione e/o dazione di denaro o altra utilità a un
Pubblico funzionario, alla P.A., ad altri pubblici funzionari della
Comunità Europea o ad altri organismi pubblici di diritto
internazionale;
− offrire doni o gratuite prestazioni al di fuori di quanto previsto
dalla prassi aziendale, vale a dire ogni forma di regalo offerto
eccedente le normali pratiche commerciali o di cortesia, o
comunque rivolto ad acquisire trattamenti di favore nella
conduzione di qualsiasi attività aziendale. E’ ammesso offrire
regali di modico valore, con ciò intendendosi un valore
indicativo pari ad € 100,00, purché siano tali da essere
interpretati come normali segni di cortesia o connessi con lo
svolgimento della propria attività lavorativa e/o professionale.
Anche in quei paesi in cui offrire regali o doni costituisce una
prassi diffusa in segno di cortesia, tali regali devono essere di
natura appropriata e non contrastare con le disposizioni di
legge; non devono essere offerti come richiesta di favori in
contropartita. In caso di dubbio il destinatario deve darne
tempestiva informazione ai vertici delle Unità Organizzative,
da questi l’informazione deve essere portata al Direttore
Operativo e quindi trasmessa all’Amministratore Delegato
che,
ove
ritenuto
opportuno
informa
tempestivamente
l’Organismo di Vigilanza; in ogni caso, i regali offerti devono
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essere documentati in modo adeguato per consentire le
verifiche da parte dello stesso;
− eseguire prestazioni e riconoscere compensi in favore dei
Destinatari
del
giustificazione
Modello
nel
che
contesto
del
non
trovino
rapporto
adeguata
contrattuale
costituito con gli stessi;
− corrispondere e/o proporre la corresponsione e/o chiedere a
terzi di proporre la corresponsione e/o dazione di denaro o
altra utilità a un Pubblico funzionario nel caso in cui la Società
sia parte di un procedimento giudiziario;
− porre in essere artifici e/o raggiri, tali da indurre in errore e
da arrecare un danno allo Stato (oppure ad altro Ente Pubblico
o all’Unione Europea o ad organismi di diritto pubblico
internazionale) per realizzare un ingiusto profitto;
− promettere e/o versare somme, promettere e/o concedere
beni in natura e/o altri benefici e/o utilità nei rapporti con
Rappresentanti delle forze politiche per promuovere o favorire
interessi di ABIServizi, anche a seguito di illecite pressioni;
− prendere in esame eventuali segnalazioni provenienti da
esponenti della Pubblica Amministrazione per permettere
l’assunzione di personale presso ABIServizi o per favorire il
ricorso a Fornitori o Partner commerciali nello svolgimento
dell’attività della Società.
7.2 Reati societari
Potenziali aree a rischio - In considerazione delle attività svolte da
ABIServizi in relazione (i) alle attività di rilevazione, registrazione
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e rappresentazione dell’attività di impresa nelle scritture contabili,
nelle relazioni, nei bilanci e in altri documenti di impresa nonché
dei relativi controlli e comunicazioni; (ii) alle situazioni o attività in
potenziale conflitto di interessi e, in genere, potenzialmente
pregiudizievoli per l’azionista, i creditori e i terzi e (iii) alle attività
giornalistiche e redazionali sono individuate le seguenti categorie
di operazioni e attività a rischio, nelle quali potrebbero essere
commessi i reati previsti dall’art. 25-ter del Decreto:
1. predisposizione di comunicazioni e prospetti informativi
riguardanti la situazione economica, patrimoniale e finanziaria
di ABIServizi, ivi inclusi i bilanci e le relazioni periodiche;
2. rilevazione, registrazione e rappresentazione dell’attività di
impresa nelle scritture contabili, nei bilanci, nelle relazioni e
in altri documenti di impresa;
3. documentazione,
archiviazione
e
conservazione
delle
informazioni relative all’attività di impresa;
4. comunicazioni ad autorità pubbliche;
5. situazioni di conflitto di interessi degli amministratori;
6. acquisto, vendita o altre operazioni, in qualsiasi forma
concluse su strumenti finanziari non quotati;
7. gestione dei rapporti con la società di revisione.
Principi di comportamento e controllo - È vietato porre in essere,
collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali
che,
presi
individualmente
o
collettivamente,
integrino,
direttamente o indirettamente, le fattispecie di reato rientranti tra
quelle sopra considerate (art. 25-ter del D. Lgs. 231/2001); sono
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altresì proibite le violazioni ai principi e alle procedure aziendali
previste nella presente Sezione. Al fine di evitare il verificarsi dei
reati societari previsti dal D. Lgs. 231/2001, tutti i Destinatari del
presente Modello devono attenersi alle seguenti condotte:
− agire, ciascuno secondo la propria funzione, in osservanza dei
principi di correttezza, trasparenza e collaborazione, nonché
secondo le procedure statutariamente previste;
− mantenere una condotta improntata ai principi di correttezza,
trasparenza
e
collaborazione
nello
svolgimento
delle
procedure volte alla formazione del bilancio, delle situazioni
contabili periodiche e delle comunicazioni sociali in generale;
− mantenere una condotta improntata ai principi di correttezza,
trasparenza e collaborazione nell’acquisizione, elaborazione e
comunicazione delle informazioni destinate a consentire
all’azionista opinioni e/o giudizi sulla situazione patrimoniale,
economica e finanziaria di ABIServizi;
− fornire informazioni veritiere ed appropriate sulla situazione
economica, patrimoniale e finanziaria di ABIServizi;
− assicurare il regolare funzionamento di ABIServizi e degli
Organi sociali, agevolando e garantendo ogni forma di
controllo interno e promuovendo la libera formazione ed
assunzione delle decisioni collegiali;
− osservare scrupolosamente tutte le norme di legge poste a
tutela dell’integrità del capitale sociale;
− rispettare, in caso di riduzione del capitale sociale, di fusione
e/o di scissione, le norme di legge poste a tutela dei creditori;
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− osservare le procedure interne previste per la selezione e/o
gestione dei rapporti con gli altri Destinatari del Modello;
− collaborare per il conseguimento dell’oggetto sociale;
− osservare le leggi in materia di tutela della concorrenza e del
mercato e vigilare sulla perfetta osservanza delle stesse,
nonché collaborare con le Autorità di Vigilanza all’uopo
preposte;
− improntare le informazioni su strumenti finanziari non quotati
al rispetto del diritto all’informazione, secondo criteri di
accuratezza e coerenza con i principi e le politiche di
ABIServizi, nonché in conformità con leggi, regole e pratiche
di condotta professionale.
È, inoltre vietato:
− predisporre o comunicare dati falsi, lacunosi o comunque
suscettibili di fornire una descrizione non corretta della realtà,
riguardo alla situazione economica, patrimoniale e finanziaria
di ABIServizi, nonché sull’evoluzione delle relative attività,
sugli strumenti finanziari e sui relativi diritti;
− omettere di comunicare dati e informazioni richiesti dalla
normativa e dalle procedure in vigore riguardo alla situazione
economica, patrimoniale e finanziaria di ABIServizi;
− alterare o, comunque, riportare in modo non corretto i dati e
le informazioni destinati alla stesura di prospetti informativi;
− ripartire utili (o acconti sugli utili) non effettivamente
conseguiti o destinati per legge a riserva, nonché ripartire
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riserve (anche non costituite con utili) che non possono per
legge essere distribuite;
− acquistare o sottoscrivere azioni di ABIServizi fuori dai casi
previsti dalla legge, con lesione all’integrità del capitale
sociale o delle riserve non distribuibili per legge;
− effettuare riduzioni del capitale sociale, fusioni o scissioni in
violazione delle disposizioni di legge a tutela dei creditori;
− procedere in ogni modo a formazione o aumento fittizio del
capitale sociale;
− ripartire i beni sociali tra i soci – in fase di liquidazione – prima
del pagamento dei creditori sociali o dell’accantonamento
delle somme necessarie per soddisfarli;
− tenere comportamenti che impediscano materialmente, o che
comunque ostacolino, mediante l’occultamento di documenti
o l’uso di altri mezzi fraudolenti, lo svolgimento dell’attività di
controllo o di revisione della gestione sociale da parte del
Collegio Sindacale o delle Società di revisione;
− porre in essere, in occasione di assemblee, atti simulati o
fraudolenti, finalizzati ad alterare il regolare procedimento di
formazione della volontà assembleare;
− omettere di effettuare, con la dovuta chiarezza, completezza
e
tempestività,
nei
confronti
delle
Autorità,
tutte
le
comunicazioni, periodiche e non, previste dalla legge e dalla
normativa di settore, nonché la trasmissione di dati e
documenti previsti dalle norme in vigore e/o specificamente
richiesti dalle predette Autorità;
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− esporre
in
tali
comunicazioni
e
nella
documentazione
trasmessa fatti non rispondenti al vero oppure occultare fatti
concernenti
la
situazione
economica,
patrimoniale
o
finanziaria di ABIServizi;
− porre in essere qualsiasi comportamento che sia di ostacolo
all’esercizio delle funzioni da parte delle Autorità pubbliche,
anche in sede di ispezione (espressa opposizione, rifiuti
pretestuosi, comportamenti ostruzionistici o di mancata
collaborazione, quali ritardi nelle comunicazioni o nella messa
a disposizione di documenti);
− pubblicare o divulgare notizie false, o porre in essere
operazioni simulate o altri comportamenti di carattere
fraudolento o ingannevole suscettibili di determinare riflessi
su strumenti finanziari non quotati o per i quali non è stata
presentata una richiesta di ammissione alle negoziazioni in un
mercato regolamentato e idonei ad alterarne sensibilmente il
prezzo.
7.3 Reati di corruzione tra privati
Potenziali aree a rischio - In considerazione delle attività svolte da
ABIServizi sono individuate le seguenti attività a rischio, nelle quali
potrebbe essere commesso il reato previsto alla lettera s-bis
dell’art. 25-ter del Decreto:
1. gestione delle attività di vendita e di acquisto;
2. gestione delle risorse finanziarie;
20
3. gestione e assunzione del personale interno, dei collaboratori
e dei consulenti;
4. gestione degli agenti;
5. gestione dei rimborsi spese.
Principi di comportamento e controllo - È vietato porre in essere,
collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali
che possano integrare le fattispecie di reato rientranti tra quelle
sopra considerate (art. 25-ter,1 lett. bis del D. Lgs. 231/2001);
sono altresì proibite le violazioni ai principi ed alle procedure
aziendali previste nella presente Sezione. Al fine di evitare il
verificarsi dei reati di corruzione tra privati previsti dal Decreto
Legislativo n. 231/01, tutti i Destinatari del presente Modello
devono attenersi alle seguenti condotte:
− osservare rigorosamente tutte le leggi, i regolamenti e le
procedure che disciplinano i rapporti commerciali;
− improntare i rapporti commerciali alla massima trasparenza,
correttezza ed imparzialità;
− gestire qualsivoglia rapporto commerciale, anche occasionale,
in modo lecito e regolare;
− verificare, mediante il controllo esercitato dai responsabili
delle funzioni che effettuano attività commerciale, che
qualsiasi rapporto, anche occasionale, con clienti e fornitori
sia svolto in modo lecito e regolare, verificando che i compensi
siano documentati, rigorosamente tracciati e in linea con i
prezzi di mercato In particolare prevedere ove possibile la
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selezione dei fornitori in base a gare a cui partecipano due o
più soggetti.
È inoltre vietato:
− usare la propria posizione per ottenere benefici o privilegi per
sé o per altri;
− corrispondere e/o proporre e/o chiedere a terzi di proporre la
corresponsione
e/o
dazione
di
denaro
o
altra
utilità
direttamente o indirettamente alle persone indicate nel primo
e secondo comma dell’art 2635 del codice civile di società
clienti e/o fornitrici;
− offrire doni o gratuite prestazioni al di fuori di quanto previsto
dalla prassi aziendale (vale a dire ogni forma di regalo offerto
eccedente le normali pratiche commerciali o di cortesia, o
comunque rivolto ad acquisire trattamenti di favore nella
conduzione di qualsiasi attività aziendale). In particolare, alle
persone indicate nel primo e secondo comma dell’art 2635.1
del codice civile di società clienti e/o fornitrici o a loro
familiare, è ammesso offrire regali di modico valore, con ciò
intendendosi un valore indicativo pari ad € 100,00, purché
siano tali da essere interpretati come normali segni di cortesia
o connessi con lo svolgimento della propria attività lavorativa
e/o professionale. Anche in quei paesi in cui offrire regali o
doni costituisce una prassi diffusa in segno di cortesia, tali
regali devono essere di natura appropriata e non contrastare
con le disposizioni di legge; non devono essere offerti come
richiesta di favori in contropartita. In caso di dubbio il
22
destinatario deve darne tempestiva informazione ai vertici
delle Unità Organizzative; da questi l’informazione deve
essere portata al Direttore Operativo e quindi trasmessa
all’Amministratore Delegato che, ove ritenuto opportuno
informa tempestivamente l’Organismo di Vigilanza; in ogni
caso, i regali offerti devono essere documentati in modo
adeguato per consentire le verifiche da parte dello stesso;
− eseguire prestazioni e riconoscere compensi in favore di
Agenti, Partner Commerciali, Collaboratori, Giornalisti, Autori,
Docenti e Fornitori che non trovino adeguata giustificazione
nel contesto del rapporto contrattuale costituito con gli stessi;
− prendere in esame eventuali segnalazioni provenienti da
persone indicate nel primo e secondo comma dell’art 2635 del
codice civile di società clienti e/o fornitrici per permettere
l’assunzione di personale presso la Società o per favorire il
ricorso a Fornitori o Partner commerciali nello svolgimento
dell’attività della Società.
7.4 Reati finanziari o di abusi di mercato
Potenziali aree a rischio - In considerazione delle attività svolte da
ABIServizi sono individuate le seguenti attività a rischio, nelle quali
potrebbe essere commesso il reato previsto dall’ art. 25-sexies del
D. Lgs. 231/2001 e gli illeciti amministrativi previsti dall’art. 187quinquies del T.U.F.:
1. gestione della comunicazione verso l’esterno di informazioni
relative ad ABIServizi;
23
2. operazioni su strumenti finanziari;
3. gestione delle attività giornalistiche e redazionali: redazione
e diffusione a mezzo stampa, on-line di articoli e notizie di
carattere giornalistico relative a strumenti finanziari di cui
all’art. 180 lett. a) del T.U.F. o a società e a gruppi loro
emittenti.
Principi di comportamento e controllo - Le attività sono svolte nel
rispetto delle disposizioni normative vigenti, dei valori e delle
politiche
di
ABIServizi,
che
promuove
la
tempestività,
la
correttezza e la buona fede nelle comunicazioni verso le Autorità
ed il mercato. Ai fini della prevenzione dei reati sopra indicati, il
Modello prevede l’espresso divieto a carico dei Soggetti aziendali
interessati dai processi sensibili rilevati di:
− porre in essere, o concorrere in qualsiasi forma nella
realizzazione di comportamenti tali da integrare le fattispecie
dei reati di abuso di mercato;
− porre in essere, o concorrere in qualsiasi forma nella
realizzazione di comportamenti che, sebbene risultino tali da
non integrare un’ipotesi di reato di abuso di mercato, possono
potenzialmente
commissione.
tradursi
Fermo
in
tali
restando
illeciti
o
quanto
favorirne
sopra,
la
nello
svolgimento dell’attività giornalistica e redazionale, è dovere
per Giornalisti, Autori e Collaboratori di ABIServizi non porre
in
essere
atteggiamenti
contrari
alla
deontologia
professionale.
Inoltre, è vietato:
24
− utilizzare informazioni privilegiate, conosciute in funzione
della propria posizione all’interno di ABIServizi per negoziare,
direttamente o indirettamente, azioni di società clienti o
concorrenti o di altre società per trarne un vantaggio
personale, per favorire soggetti terzi o ABIServizi stessa;
− rivelare a terzi informazioni privilegiate, se non nei casi in cui
tale rivelazione sia richiesta da leggi, da altre disposizioni
normative o da specifici accordi contrattuali con cui le
controparti
si
siano
impegnate
a
mantenerne
la
confidenzialità;
− partecipare a gruppi di discussione o chatroom su internet nei
quali
vi
sia
uno
scambio
di
informazioni
concernenti
ABIServizi, società concorrenti o strumenti finanziari emessi
da tali soggetti, a meno che non si tratti di incontri istituzionali
per i quali sia stata già compiuta una verifica di legittimità o
vi sia uno scambio di informazioni il cui carattere non
privilegiato sia stato esaminato;
− diffondere una valutazione su uno strumento finanziario (o
indirettamente
sul
suo
emittente)
dopo
aver
precedentemente preso posizione sullo strumento finanziario,
beneficiando di conseguenza dell'impatto della valutazione
diffusa sul prezzo di detto strumento, senza avere allo stesso
tempo comunicato al pubblico, in modo corretto ed efficace,
l'esistenza di tale conflitto di interessi;
− diffondere informazioni di mercato false o fuorvianti tramite
mezzi di comunicazione, compreso Internet, o tramite
qualsiasi altro mezzo;
25
− aprire qualsivoglia posizione rialzista o ribassista su uno
strumento finanziario ed effettuare ulteriori acquisti o vendite
e/o diffondere fuorvianti informazioni positive/negative sullo
strumento finanziario in modo da aumentarne il prezzo.
7.5 Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi e
gravissime,
commessi
con
violazione
delle
norme
antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul
lavoro
Potenziali aree a rischio - In considerazione delle attività svolte da
ABIServizi nonché sulla base del documento di valutazione dei
rischi predisposto ai sensi del D. Lgs. 81/2008 sono individuate le
seguenti attività a rischio, nelle quali potrebbero essere commessi
i reati previsti dall’art. 25-septies del Decreto:
1. attività di manutenzione di impianti e macchinari di stampa
tramite
l’impiego
di
personale
interno
o
esterno
ad
ABIServizi;
2. attività di manutenzione e nuove realizzazioni dei fabbricati e
degli impianti di ABIServizi in uso alla stessa, inclusi i locali
adibiti ad ufficio;
3. attività di installazione, gestione, manutenzione e riparazione
degli impianti di trasmissione;
4. attività di manutenzione e movimentazione di mobili, arredi e
delle attrezzature ad uso di ABIServizi;
5. attività lavorative con utilizzo di videoterminali;
26
6. accesso, transito e permanenza nei locali in uso alla Società,
nello svolgimento delle sue attività da parte delle persone che
lavorano presso ABIServizi e dei soggetti esterni, tra i quali
sono inclusi anche clienti e partecipanti a corsi e convegni.
Principi di comportamento e controllo - È vietato porre in essere,
collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali
che, possano integrare le fattispecie di reato rientranti tra quelle
sopra considerate (art. 25-septies del D. Lgs. 231/2001); sono
altresì proibite le violazioni ai principi e alle procedure aziendali
previste nella presente Sezione. Al fine di evitare il verificarsi dei
reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime,
previsti dal Decreto Legislativo n. 231/2001, tutti i Destinatari del
presente Modello devono attenersi alle specifiche regole e
procedure che sono e saranno predisposte e diffuse così come
previsto ai sensi del D. Lgs. 81/2008 e sue successive modifiche
ed integrazioni. Fermo restando quanto sopra i Destinatari del
presente Modello devono attenersi alle seguenti condotte:
− osservare rigorosamente leggi, regolamenti e procedure in
materia di sicurezza sul lavoro e sulla tutela dell’igiene e
salute sul lavoro che disciplinano l’accesso, il transito e lo
svolgimento delle attività lavorative presso i locali in uso alla
Società;
− partecipare ai corsi organizzati da ABIServizi, o organizzati da
ABI ed estesi ai Destinatari del Modello organizzativo di
ABIServizi, in materia di sicurezza sul lavoro e sulla tutela
27
dell’igiene e salute sul lavoro, sull’ecologia e sullo svolgimento
delle specifiche mansioni;
− fornire adeguati dispositivi di protezione individuale alle
persone
che
lavorano
presso
ABIServizi
conformi
alle
normative vigenti e in funzione delle mansioni da essi svolte;
− identificare e delimitare il perimetro delle aree di lavoro
interessate alle attività a rischio di manutenzione e nuova
realizzazione in modo da impedire l’accesso a tali aree a
soggetti non autorizzati ai lavori;
− seguire, nella redazione, sottoscrizione ed esecuzione dei
contratti, le regole di sicurezza che sono e saranno diffuse
dalle funzioni all’uopo delegate ;
− i Fornitori e gli altri destinatari esterni alla Società, ove
richiesto da norme e regolamenti, in base alla natura del bene
e servizio prestato, devono dare evidenza del rispetto da
parte loro delle normative sulla sicurezza sul lavoro e sulla
tutela dell’igiene e salute sul lavoro;
− segnalare alle funzioni competenti eventuali inefficienze dei
dispositivi di protezione individuali ovvero di altri presidi a
tutela della sicurezza sul lavoro e sulla tutela dell’igiene e
salute sul lavoro.
Inoltre, è vietato:
− utilizzare nello svolgimento delle attività identificate a rischio
macchinari, attrezzature, strumenti utensili, materiali e
dispositivi di protezione individuali non adeguati e non
28
conformi alle normative vigenti per le specifiche operazioni da
svolgere;
− disattivare
o
rendere
anche
parzialmente
inefficienti
dispositivi individuali o collettivi di protezione;
− nell’ambito degli interventi e attività di cui si è incaricati,
svolgere
attività ed
operazioni
al
di
fuori
delle
aree
specificatamente identificate per gli interventi richiesti;
− accedere ad aree di lavoro alle quali non si è autorizzati;
− per i Fornitori utilizzare macchinari e attrezzature, strumenti
utensili, materiali e dispositivi di protezione individuali di
proprietà di ABIServizi.
7.6 Reati di riciclaggio, ricettazione ed impiego di denaro,
beni o utilità di provenienza illecita
Potenziali aree a rischio - In considerazione delle attività svolte da
ABIServizi sono individuate le seguenti attività a rischio nelle quali
potrebbe essere astrattamente commesso il reato previsto art. 25octies del D. Lgs. 231/2001:
1. gestione degli acquisti di beni e servizi;
2. gestione delle attività di vendita di beni, servizi e spazi
pubblicitari;
3. gestione delle risorse finanziarie.
Principi di comportamento e controllo - Ai fini della prevenzione dei
reati in esame, il Modello prevede l’espresso divieto di:
29
− porre in essere o concorrere in qualsiasi forma nella
realizzazione di comportamenti tali da integrare le fattispecie
dei reati richiamati nella presente Sezione;
− porre in essere o concorrere in qualsiasi forma nella
realizzazione di comportamenti che, sebbene risultino tali da
non
integrare
un’ipotesi
potenzialmente
tradursi
di
in
reato
tali
in
illeciti
esame,
o
possono
favorirne
la
commissione.
A tal fine la presente Sezione dispone l’espresso obbligo in capo
alle funzioni aziendali interessate dai processi sensibili rilevati di:
− non intrattenere rapporti commerciali e/o di collaborazione
con soggetti (fisici o giuridici) dei quali sia conosciuta o
sospettata l'appartenenza ad organizzazioni
criminali o
comunque operanti al di fuori della liceità;
− tenere
un
comportamento
corretto,
trasparente
e
collaborativo, nel rispetto delle norme di legge e delle
procedure aziendali interne in tutte le attività finalizzate alla
gestione anagrafica di fornitori /clienti /partner;
− segnalare all’Amministratore Delegato, per il tramite del
Direttore Operativo e previa informazione ai vertici delle Unità
Organizzative
l’operazione
che
presenti
indici
di
anomalia/criticità in relazione al rischio legato al presumibile
coinvolgimento
della
controparte
in
attività
illecite;
l’Amministratore Delegato provvede a darne tempestiva
comunicazione all'Organismo di Vigilanza.
30
− accettare cambi merce o pagamenti in contanti nei casi
previsti dalle regole interne e nel rispetto delle procedure di
controllo adottate dalla Società.
7.7 Reati informatici
Potenziali aree a rischio - Sulla base dei dati rilevati, in questa
Sezione sono individuate le aree di attività nel cui ambito
potrebbero astrattamente essere commesse le fattispecie di reato
richiamate dall’art. 24-bis del Decreto, ovvero:
1. gestione dei profili utente e del processo di autenticazione;
2. gestione del processo di creazione, trattamento, archiviazione
di documenti elettronici con valore probatorio;
3. gestione e protezione della postazione di lavoro;
4. gestione degli accessi da e verso l’esterno;
5. gestione e protezione delle reti;
6. gestione
degli
output
di
sistema
e
dei
dispositivi
di
memorizzazione (es. USB, CD);
7. sicurezza fisica (include sicurezza cablaggi, dispositivi di rete,
etc.);
8. conclusione di contratti con Internet Provider riguardanti la
fornitura di contenuti digitali.
Principi di comportamento e controllo - È vietato porre in essere,
collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali
che possano integrare le fattispecie di reato rientranti tra quelle
sopra considerate (art. 24-bis del D. Lgs. 231/2001); sono altresì
proibite le violazioni ai principi e alle procedure aziendali previste
31
nella Sezione. Al fine di evitare il verificarsi dei reati informatici
previsti dal Decreto Legislativo n. 231/01, tutti i Destinatari del
presente Modello si uniformano alle seguenti disposizioni:
− divieto di accedere fraudolentemente ai sistemi informatici
della Pubblica Amministrazione e/o di terzi per ottenere o
modificare dati e/o informazioni nell’interesse o a vantaggio
di ABIServizi;
− divieto
di
eseguire
di
propria
iniziativa
modifiche
o
aggiornamenti di sistemi operativi o di programmi applicativi
salvo quelli permessi dalla policy informatica di ABIServizi;
− divieto di introduzione nella rete o sui server di programmi ad
intento doloso (c.d. “malicious code”);
− divieto di utilizzare software e/o hardware atti ad intercettare,
alterare o sopprimere il contenuto di comunicazioni e/o
documenti informatici.
7.8 Reati in violazione del diritto d’autore
Potenziali aree a rischio - In considerazione delle attività svolte da
ABIServizi sono individuate le seguenti attività a rischio nelle quali
potrebbero essere commessi i reati previsti dall’art. 25-nonies del
Decreto:
1. produzione e commercializzazione di prodotti editoriali,
banche dati e servizi on-line, corsi di formazione e software
gestionali e di servizi informativi real time;
32
2. produzione e gestione delle attività giornalistiche e redazionali
per la realizzazione di programmi, nonché per la trasmissione
di musica e testi e immagini anche via WEB;
3. gestione e utilizzo di licenze software nell’attività d’impresa;
4. gestione delle attività giornalistiche e redazionali.
Principi di comportamento e controllo - È vietato porre in essere,
collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali
che possano integrare le fattispecie di reato rientranti tra quelle
sopra considerate (art. 25-nonies del D. Lgs. 231/2001); sono
altresì proibite le violazioni ai principi ed alle procedure aziendali
previste o richiamate nella presente Sezione. Al fine di evitare il
verificarsi dei reati in merito alla violazione del diritto d’autore
previsti dal Decreto Legislativo n. 231/01, tutti i Destinatari del
presente Modello devono attenersi alle seguenti condotte:
− osservare rigorosamente tutte le leggi e i regolamenti che
disciplinano il Diritto d’Autore;
− nell’ambito delle proprie procure e delle procedure aziendali
gestire i rapporti con gli autori e/o i titolari del diritto, come
definiti dalla normativa vigente, con un adeguato grado di
formalizzazione,
nonché
improntandolo
alla
massima
trasparenza e correttezza;
− verificare, mediante il controllo esercitato dai responsabili
delle Unità Organizzative coinvolte, che le tematiche relative
ai diritti d’autore, nonché la relativa contrattualizzazione e
gestione sia effettuata in modo lecito e regolare.
È inoltre vietato:
33
− procedere ad installazioni di prodotti software in violazione
degli accordi contrattuali di licenza d’uso;
− acquisire e/o utilizzare materiali, prodotti tutelati da diritti di
autore in violazione delle tutele contrattuali per i diritti di
proprietà intellettuale.
7.9 Reati contro l’industria e il commercio
Potenziali aree a rischio - In considerazione delle attività svolte da
ABIServizi sono individuate le seguenti attività a rischio nelle quali
potrebbero essere commessi i reati previsti dall’art. 25-bis.1 del
Decreto:
1. commissione di atti di concorrenza sleale;
2. produzione e commercio di beni e servizi quali, a titolo
esemplificativo e non esaustivo, corsi, seminari e volumi;
3. selezione, negoziazione, stipula, esecuzione e gestione dei
contratti/convenzioni con fornitori di beni o prestatori di
servizi;
4. diffusione di notizie e apprezzamenti sull’attività di un
concorrente idonei a determinarne il discredito;
5. diffusione di notizie tramite pubblicità menzognera idonea a
danneggiare l’altrui azienda e finalizzata a generare una
situazione
di
inganno
che
vizia
le
scelte
dell’utente/consumatore e, dunque, produrre uno sviamento
della clientela e un danno all’azienda concorrente;
34
6. redazione della documentazione di gara (bando, avviso di
gara, disciplinare, completo degli allegati, ecc.) e gestione
delle procedure di acquisto.
Principi di comportamento e controllo - È vietato porre in essere,
collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali
che possano integrare le fattispecie di reato rientranti tra quelle
sopra considerate (art. 25-bis.1 del D. Lgs. 231/2001); sono altresì
proibite le violazioni ai principi ed alle procedure aziendali previste
o richiamate nella presente Sezione. Al fine di evitare il verificarsi
dei reati contro l’industria e il commercio previsti dal D. Lgs.
231/2001, tutti i Destinatari del presente Modello devono attenersi
alle seguenti condotte:
− effettuare con tempestività, correttezza e buona fede tutte le
comunicazioni previste dalla legge e dai regolamenti nei
confronti delle Autorità di Vigilanza e Giudiziarie, quale a titolo
esemplificativo e non esaustivo, la registrazione di un
periodico presso il Registro della Stampa del Tribunale, non
frapponendo alcun ostacolo all’esercizio delle funzioni da
questo esercitate;
− astenersi dal porre in essere qualsiasi situazione il cui scopo
si risolva essenzialmente nel compiere attività finalizzate a
turbare la libertà dell’industria e del commercio;
− osservare, qualunque sia la procedura applicata ai fini delle
acquisizioni di beni e servizi o esecuzione lavori a costo o a
rimborso, che la scelta dei fornitori si basi su criteri di
massima oggettività e trasparenza;
35
− garantire la tracciabilità del processo acquisitivo, così che
emergano in maniera chiara le motivazioni a sostegno di una
determinata scelta organizzativa e/o operativa.
E’ inoltre vietato:
− realizzare qualsiasi forma di attività intimidatoria o vessatoria
nei confronti di altri concorrenti che operano nello stesso
settore (per esempio, attraverso il boicottaggio, lo storno di
dipendenti, il rifiuto di contrattare, ecc.);
− mettere in circolazione sul mercato nazionale o estero prodotti
industriali con nomi, marchi o segni distintivi contraffatti o
alterati;
− porre in vendita o mettere in circolazione opere dell’ingegno
o prodotti industriali, con nomi, marchi o segni distintivi
nazionali o esteri atti ad indurre in inganno il compratore
sull’origine, provenienza o qualità dell’opera o del prodotto;
− porre in essere comportamenti di qualunque natura volti ad
impedire o turbare il regolare svolgimento di una gara ovvero
adottare modalità operative per lo svolgimento delle gare che
non specifichino criteri di scelta chiari ed obiettivi per la
elezione dei fornitori.
7.10 Reati di induzione a non rendere dichiarazioni o a
rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria
Potenziali aree a rischio - In considerazione delle attività svolte da
ABIServizi sono individuate le seguenti attività a rischio nelle quali
36
potrebbero essere commessi i reati previsti dall’art. 25-decies del
Decreto:
1. gestione del contenzioso giudiziale e stragiudiziale di cui sia
parte ABIServizi;
2. gestione dei rapporti con i destinatari chiamati a rendere
dichiarazioni utilizzabili in un procedimento penale in cui è
coinvolta la Società.
Principi di comportamento e controllo - È vietato porre in essere,
collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali
che possano integrare le fattispecie di reato rientranti tra quelle
sopra considerate (art. 25-decies del D. Lgs. 231/2001); sono
altresì proibite le violazioni ai principi ed alle procedure aziendali
previste o richiamate nella presente Sezione. Al fine di evitare il
verificarsi dei reati di induzione a non rendere dichiarazioni o a
rendere dichiarazioni mendaci all’Autorità Giudiziaria previsti dal
Decreto Legislativo n. 231/01, tutti i Destinatari del presente
Modello devono attenersi alle seguenti condotte:
− prestare una fattiva collaborazione e rendere dichiarazioni
veritiere ed esaustivamente rappresentative dei fatti nei
rapporti con l’Autorità Giudiziaria;
− esprimere liberamente la propria rappresentazione dei fatti o
ad esercitare la facoltà di non rispondere accordata dalla
legge;
− mantenere il massimo riserbo relativamente alle dichiarazioni
rilasciate ed al loro oggetto, ove le medesime siano coperte
da segreto investigativo;
37
− avvertire il vertice dell’Unità Organizzativa ed il Direttore
Operativo di ABIServizi di ogni atto di citazione a testimoniare
e di ogni procedimento penale che li veda coinvolti, sotto
qualsiasi profilo, in rapporto all’attività lavorativa prestata o
comunque ad essa attinente.
− presidiare i flussi informativi verso l'Organismo di Vigilanza in
stretta collaborazione con i diretti Responsabili, il Direttore
Operativo e l’Amministratore delegato di ABIServizi.
E’ inoltre vietato:
− indurre chiunque, attraverso violenza o minaccia o tramite
offerta o promessa di denaro o altra utilità, a non rendere
dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’Autorità
Giudiziaria o ad avvalersi della facoltà di non rispondere, al
fine di favorire gli interessi della Società o per trarne
altrimenti un vantaggio per la medesima;
− di coartare, in qualsiasi forma e con qualsiasi modalità, la
volontà di rispondere all’Autorità Giudiziaria di soggetti
chiamati a rendere dichiarazioni o di indurre questi ad
avvalersi della facoltà di non rispondere;
− di indurre, in qualsiasi modo, i soggetti chiamati a rendere
dichiarazioni di fronte all'Autorità Giudiziaria, a rendere
dichiarazioni non veritiere;
− di elargire, offrire o promettere denaro, omaggi, regali o altri
vantaggi a persone chiamate a rendere dichiarazioni di fronte
all'Autorità Giudiziaria;
38
− di porre in essere qualsiasi comportamento che, pur non
integrando in concreto l'ipotesi criminosa sopra delineate,
possa in astratto diventarlo.
7.11 Reati ambientali
Potenziali aree a rischio - In considerazione delle attività svolte da
ABIServizi le principali attività a rischio nelle quali potrebbero
essere commessi i reati previsti dall’art. 25-undecies del Decreto
sono:
1. attività
produttive
presso
i
magazzini,
con
particolare
riferimento ad aspetti logistici e di stoccaggio; gestione dei
rifiuti; emissioni nell’atmosfera;
2. attività svolte negli uffici della Società, con particolare
riferimento a gestione dei rifiuti; emissioni nell’atmosfera.
Principi di comportamento e controllo - È vietato porre in essere,
collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali
che, possano integrare le fattispecie di reato rientranti tra quelle
sopra considerate (art. 25-undecies del D. Lgs. 231/2001); sono
altresì proibite le violazioni ai principi e alle procedure aziendali
previste nella presente Sezione. Al fine di evitare il verificarsi dei
reati ambientali, previsti dal Decreto Legislativo n. 231/2001, tutti
i Destinatari del presente Modello devono attenersi alle specifiche
regole e procedure che sono e saranno predisposte e diffuse da
ABIServizi.
39
Fermo restando quanto sopra, la salvaguardia dell’ambiente e la
tutela della salute dei lavoratori costituiscono valori fondamentali
pienamente integrati nel nostro processo di sviluppo di ABIServizi.
Le attività ed i servizi realizzati devono basarsi, in relazione
all’ambiente, sui seguenti principi ed impegni:
− rispettare scrupolosamente tutta la normativa in materia di
ambiente;
− impegnare adeguate risorse per il miglioramento continuo
delle proprie prestazioni in materia di ambiente;
− prevenire ogni possibile forma di inquinamento e sviluppare
adeguati programmi di prevenzione a tutela della salute e
sicurezza di tutti i lavoratori;
− ottimizzare il consumo di risorse ed energia; diminuire
l’impiego di sostanze pericolose e contenere il rilascio diretto
e indiretto di gas “serra”;
− ridurre la produzione di rifiuti pericolosi e favorire ogni forma
di recupero e riciclaggio dei materiali;
− favorire, ove economicamente sostenibile, l’adozione di
tecnologie e processi in grado di minimizzare i rischi per
l’ambiente e per la collettività;
− sviluppare
e
attuare
programmi
di
formazione
e
addestramento sulle tematiche ambientali;
− definire, verificare e riesaminare periodicamente i propri
obiettivi e traguardi per l’ambiente e garantire adeguate
risorse per l’attuazione dei programmi;
− diffondere ad ogni livello dell’organizzazione i principi della
presente politica e sensibilizzare i propri fornitori affinché
40
assicurino prodotti e servizi in linea con tali principi,
instaurando
con tutte
le
parti
interessate
un
dialogo
costruttivo sulle tematiche ambientali.
I Destinatari del presente Modello devono:
− osservare rigorosamente tutte le leggi e i regolamenti posti a
tutela dell’ambiente;
− partecipare ai corsi organizzati da ABIServizi, o organizzati da
ABI ed estesi ad ABIServizi, in materia di ambiente, ecologia
e sullo svolgimento delle specifiche mansioni cui saranno
avviati;
− i Fornitori e gli altri destinatari esterni ad ABIServizi, ove
richiesto da norme, regolamenti o da procedure interne, in
base alla natura del bene o servizio prestato, devono dare
evidenza del rispetto da parte loro delle normative in materia
di tutela dell’ambiente;
− segnalare alle funzioni competenti eventuali situazioni di
rischio ambientale.
7.12 Reati contro la personalità individuale e reati di
impiego di cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è
irregolare
Potenziali aree a rischio - In considerazione delle attività svolte da
ABIServizi le principali attività a rischio nelle quali potrebbero
essere commessi i reati previsti dall’art. 25-duodecies del Decreto
sono:
41
1. gestione di attività di tipo commerciale, anche in partnership
con soggetti terzi o affidandosi a imprenditori locali, nei Paesi
a bassa protezione dei diritti individuali;
2. conclusione di contratti con imprese che utilizzano personale
d’opera non qualificato proveniente da Paesi extracomunitari;
3. attività di selezione del personale.
Principi di comportamento e controllo - È vietato porre in essere,
collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali
che, possano integrare le fattispecie di reato rientranti tra quelle
sopra considerate (art. 25-duodecies del D. Lgs. 231/2001); sono
altresì proibite le violazioni ai principi e alle procedure aziendali
previste nella presente Sezione. Al fine di evitare il verificarsi dei
reati di impiego di cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è
irregolare, previsti dal Decreto Legislativo n. 231/2001, tutti i
Destinatari del presente Modello devono attenersi alle seguenti
condotte:
− impegnarsi al rispetto degli obblighi di legge in tema di tutela
del lavoro minorile e delle donne, condizioni igienico-sanitarie
e di sicurezza, diritti sindacali o comunque di associazione e
rappresentanza richiesti dalla normativa del Paese in cui essi
operano;
− selezionare le controparti destinate a fornire servizi e prodotti
in base ad apposita procedura volta a verificare l’affidabilità
di tali fornitori ai fini della prevenzione dei reati di cui alla
presente Sezione, anche attraverso specifiche indagini ex
ante;
42
− in caso di assunzione diretta di personale da parte ABIServizi,
verificare il rispetto delle norme giuslavoristiche e degli
accordi sindacali per l'assunzione e il rapporto di lavoro in
generale nonché il rispetto delle regole di correttezza e di
buon comportamento nell'ambiente di lavoro;
− qualora un fornitore abbia la propria sede all'estero ed ivi
venga svolta l'opera a favore di ABIServizi, verificare il
rispetto della normativa locale da parte del fornitore o, se più
severe, il rispetto delle convenzioni ILO sull'età minima per
l'accesso al lavoro e sulle forme peggiori di lavoro minorile
(“C138
Convenzione
sull’età
minima
1973”
e
“C182
Convenzione sulle forme peggiori di lavoro minorile 1999”);
− in caso di rilievo di una gestione anomala del personale
utilizzato
dal
fornitore
avvertire
il
vertice
dell’Unità
Organizzativa, quindi il Direttore Operativo e per il suo tramite
l’Amministratore delegato di ABIServizi per una immediata
trasmissione dell’informazione all’Organismo di Vigilanza.
E’ inoltre vietato:
− tenere,
promuovere,
collaborare
o
dare
causa
alla
realizzazione di comportamenti tali che, presi individualmente
o collettivamente, integrino, direttamente o indirettamente,
le fattispecie di reato rientranti tra quelle considerate nelle
presente Sezione;
− tenere comportamenti che, sebbene risultino tali da non
costituire di per sé fattispecie di reato rientranti tra quelle
sopra considerate, possano potenzialmente diventarlo;
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− utilizzare, anche occasionalmente, la Società o una sua unità
organizzativa allo scopo di
consentire
o agevolare la
commissione dei reati di cui alla presente Sezione.
8. Il sistema disciplinare
Il mancato rispetto dei comportamenti sopra riportati comporterà
l’applicazione delle sanzioni disciplinari previste dalle norme in
materia.
Secondo le vigenti normative, ABIServizi si rivarrà nei confronti del
soggetto responsabile per quanto riguarda pagamenti e sanzioni
conseguenti al compimento di fatti illeciti, fatto salvo quanto
previsto dalle norme di legge e dal contratto collettivo.
Violazioni delle norme del Codice Etico, nonché delle procedure
previste dal presente Modello, ledono il rapporto di fiducia
instaurato con ABIServizi e di conseguenza comportano azioni
disciplinari, a prescindere dall’eventuale instaurazione di un
giudizio penale, nei casi in cui il comportamento costituisca reato.
8.1. Sanzioni per gli appartenenti alle aree professionali e
ai quadri direttivi che lavorano presso ABIServizi
Le sanzioni irrogabili nei riguardi delle persone che lavorano presso
ABIServizi rispettano le normative di legge, il CCNL e le procedure
interne e, in osservanza del generale principio di proporzionalità, a
titolo indicativo, sono le seguenti:

rimprovero verbale o scritto nei confronti del lavoratore che in
forma lieve violi le regole del presente Modello o adotti,
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nell’espletamento
di
attività
nelle
aree
a
rischio,
un
comportamento non conforme alle prescrizioni del Modello
stesso;

sospensione dal servizio e dalla retribuzione nei confronti del
lavoratore che in forma non lieve o più di una volta violi le
regole del presente Modello o adotti, nell’espletamento di
attività nelle aree a rischio, un comportamento non conforme
alle prescrizioni del Modello stesso;

licenziamento per giusta causa o giustificato motivo nei
confronti del lavoratore che, nel violare le regole del presente
Modello o adottando, nell’espletamento di attività nelle aree a
rischio, un comportamento non conforme alle prescrizioni del
Modello stesso, nonché compiendo atti contrari all’interesse di
ABIServizi, la esponga ad una situazione di pericolo per
l’integrità dei suoi beni, anche in assenza di danno, o, nei casi
più gravi, determini la concreta applicazione a carico di
ABIServizi delle sanzioni previste dal D.Lgs. n. 231/2001.
8.2. Sanzioni nei confronti dei dirigenti che lavorano presso
ABIServizi
In caso di violazione, da parte dei dirigenti, delle regole del
presente Modello, si provvederà ad applicare nei confronti dei
responsabili le misure più idonee, in conformità a quanto previsto
dalla vigente normativa contrattuale e legale.
Nelle ipotesi più gravi ABIServizi può risolvere il rapporto con il
dirigente ai sensi degli artt. 2118 e 2119 del c.c.
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8.3. Misure nei confronti dei Giornalisti, Autori, Agenti,
Collaboratori, Docenti,
Fornitori,
Consulenti
e
Partner
Commerciali
La violazione delle regole di comportamento o l’eventuale
commissione dei reati contemplati dal D.Lgs. 231/2001 da parte
dei Destinatari del Modello, ad eccezione delle Persone che
lavorano presso ABIServizi, sarà sanzionata secondo quanto
previsto nelle specifiche clausole contrattuali che saranno inserite
nei relativi contratti, compatibilmente con la durata e i termini di
rinnovo degli stessi.
Le clausole di cui sopra, facendo esplicito riferimento al rispetto
delle disposizioni e delle regole di comportamento previste dal
Modello, potranno prevedere, a titolo esemplificativo e non
esaustivo, l’obbligo, da parte di questi soggetti terzi, di non
adottare atti o intrattenere comportamenti tali da determinare una
violazione del Modello da parte di ABIServizi. In caso di violazione
di tale obbligo, dovrà essere prevista la risoluzione del contratto
con eventuale applicazione di penali. Resta ovviamente salva la
prerogativa di ABIServizi richiedere il risarcimento dei danni
derivanti dalla violazione delle disposizioni e delle regole di
comportamento previste dal Modello da parte dei suddetti soggetti
terzi.
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9. Modalità operative di aggiornamento del modello
L’adozione del Modello è un atto del Consiglio di Amministrazione.
L’attuazione del Modello compete all’Amministratore Delegato e
l’aggiornamento al Direttore Operativo su delega del Presidente,
che ne informa il Consiglio di Amministrazione.
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