Periodico di informazione del Comune di Talamona
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Periodico di informazione del Comune di Talamona
il T alamonese Periodico di informazione del Comune di Talamona - OTTOBRE 2007 Registrazione N. 278 del 10.5.1997 - Sped. in A.P. - 45% - Comma 20 B - Legge 662/96 - Fil. Sondrio - Stampa Altroverso - Morbegno dal Comune TALAMONA: quale futuro Progetto Paese? In uno degli ultimi numeri del nostro giornalino, ho introdotto alcuni temi che l’Amministrazione Comunale dovrebbe sviluppare e approfondire nei prossimi anni, utilizzando l’occasione data dall’impianto del nuovo strumento urbanistico: “Il Piano di Governo del Territorio” (P.G.T.) previsto dalla L.R. n.12/2005 che dovrà regolamentare l’uso e il regime giuridico dei suoli, sostituendo il nostro “Piano Regolatore Generale” in vigore dal settembre 1984. Il tecnico incaricato, in uno dei primi documenti già presentati, giustamente sottolinea “…… come il P.G.T. non si limiti semplicemente a dare delle indicazioni su ambiti omogenei di città (zonizzazione) come avveniva nel vecchio P.R.G., ma si spinge effettivamente a programmare lo sviluppo dell’intero territorio comunale attraverso obiettivi ed azioni strategiche ben definite e delineate (programma di sviluppo)”. Premesso quanto sopra, la Giunta, il Consiglio Comunale e le nuove commissioni, unitamente ai tecnici incaricati, dovranno interrogarsi circa l’obiettivo finale dello sviluppo socio-economico di Talamona e, prima ancora, la strada che si intende percorrere: metodo di lavoro, modalità di approccio verso l’impegnativo lavoro, creazione e organizzazione di commissioni specifiche e convocazione di apposite assemblee che garantiscano la partecipazione della gente. Il tutto volto alla definizione del futuro “Progetto Paese”. In altri termini dovremo mettere a confronto le linee guida di sviluppo socioeconomico e territoriale che, fino a qui, hanno ispirato il nostro mandamento e quindi il nostro Comune con un nuovo “sviluppo sostenibile” da tutti i punti di vista che veda tutti i settori (industria compresa) come attori di primo piano per una crescita collettiva del paese”, mettendo al centro “dell’operazione” il territorio, la montagna, l’agricoltura e attività connesse, mentre oggi è noto che le attività traenti sono quelle produttive (industria e artigianato) e dell’edilizia. E infine, per un corretto approccio all’impianto del P.G.T., si dovrà tenere conto di importanti iniziative che si intravedono all’orizzonte: • la statale 38; • la bonifica, se pure parziale,di parte del conoide del Tartano; • le delocalizzazioni delle scuole elementari e materna; • la decongestione della viabilità del centro. Sono problemi che ci troveremo quanto prima a dibattere , doverosamente con la nostra gente. IL SINDACO Domenico Luzzi DIRETTORE RESPONSABILE: Domenico Luzzi COMITATO DI REDAZIONE: Andrea Ciaponi (caporedattore), Davide Menegola, Gianni Angelini, Roberto Barri, Alessandro Gusmeroli, Marco Duca, Ivan Gusmeroli, Gianmaria Rizzalli PER IL PROSSIMO NUMERO DE “il Talamonese” IL MATERIALE VA CONSEGNATO ENTRO VENERDI’ 7 DICEMBRE. dal Comune Progetto sostenibilià del mandamento “Morbegno 2020” Nell’ultimo numero del Talamonese avevamo avviato un ragionamento sulle problematiche ambientali e lo sfruttamento delle risorse energetiche del pianeta. Per discutere di queste tematiche ed individuare delle azioni correttive per il nostro territorio è stato costituito un gruppo di lavoro mandamentale coordinato dal comune di Morbegno in partnership con “The Natural Step Italia” associazione nonprofit fondata e presieduta da Eric Ezechieli, un riferimento a livello internazionale per questo tipo di temi e problematiche. • Creazione di un “incubatore tecnologico’, che veda il nostro mandamento come zona pilota per nuove tecnologie • Promozione della diffusione di nuovi biocombustibili. • Incentivazione della Grande Distribuzione e dei commercianti allo sviluppo di politiche di acquisto e offerte di prodotti allineate con obiettivi di sostenibilità Si pensa inoltre di organizzare un incontro/Workshop con tutti i sindaci del mandamento per l’adozione formale delle amministrazioni comunali ai principi di sostenibilità ed avviare nel breve periodo delle azioni correttive. Alcune potrebbero essere: La prima iniziativa è stata l’incontro presso la Direzione Didattica che ha coinvolto i referenti degli istituti scolastici del mandamento. L’obiettivo era di definire le attività che le scuole possono svolgere nell’ottica dell’educazione alla sostenibilità ambientale, dando un ruolo fondamentale a docenti e studenti. Nella riunione è emersa l’importanza, l’urgenza e la scala dimensionale dei problemi di insostenibilità che stiamo vivendo. Crisi ambientali, culturali, sociali, economiche, energetiche, etc richiedono modalità organizzative, operative ed un approccio nuovo rispetto a quanto è stato fatto fino ad oggi. Nei prossimi anni c’è l’opportunità di creare e alimentare una cultura che attui soluzioni per i problemi di oggi, che siano anche le soluzioni per domani. Attualmente si dedicano tempo, energie e risorse per risolvere problemi creati nel passato, spesso per una mancanza di competenza e comprensione di come “le cose” siano tra loro interconnesse nello spazio e nel tempo. • Monitorare ridurre i consumi energetici degli edifìci comunali • Studiare soluzioni per la riduzione e sospensione del traffico • Incentivare la diffusione del teleriscaldamento • Promuovere l’utilizzo del gas metano come combustibile per automezzi di enti pubblici e privati • Creare un sistema di trasporto urbano Talamona Morbegno Cosio • Estendere e migliorare il “Parco della bosca” • Riforestare l’area industriale Questo è solo l’inizio di un processo che si sta diffondendo in modo epidermico su tutto il pianeta e che per essere efficace deve coinvolgere tutti i cittadini a tutti i livelli della nostra società. Il progetto del mandamento di Morbegno è il primo a livello Italiano ed è gia visto come un riferimento per altre zone e comuni. Assessore alla sicurezza del territorio e ambiente Luzzi Carlo Il gruppo di lavoro ha individuato inoltre una serie di “azioni strategiche” per coinvolgere tutti i cittadini e le amministrazioni pubbliche. Di seguito l’elenco delle più significative: • Apertura di un sito internet per la promozione del progetto. • Costituzione di un “capacity center” per mostrare filmati, distribuire materiali di autoapprendimento, brochure e linee guida. • Organizzazione di un convegno dal titolo “investire sul territorio” • Organizzazione della settimana della sosteniblità • Promozione di incontri di formazione per tecnici e progettisti. • Individuazione di prodotti finanziari/mutui per risanamento edilizio. Il disegno rappresenta la sintesi di una “pianificazione strategica” per un modello “pronto” adatto a tutti i comuni. dal Comune Pagina a cura Assessore al Mondo Giovanile - Savina Maggi PROGETTO R-ACCORDI “Sogno di pomeriggi di mezza estate” Il Comune di Talamona, con il Comune di Morbegno e Cosio Saltellino, la Comunità Montana di Morbegno e l’Ufficio di Piano dell’ASL di Morbegno, ormai da molti anni è parte attiva nel Progetto R-Accordi, in base alla Legge 285/97, relativa ad iniziative rivolte all’infanzia e all’adolescenza. Dallo scorso anno hanno aderito al progetto anche altri comuni del mandamento di Morbegno; oggi il numero di comuni coinvolti è di 15. Ogni comune aderisce al progetto organizzando iniziative sul proprio territorio e partecipando ad incontri che vedono lo scambio costruttivo con gli altri comuni aderenti. E’ proprio nell’ambito di questi incontri di confronto, programmazione e conoscenza che è nata l’idea di investire anche in un’attività estiva rivolta ai ragazzi adolescenti. L’iniziativa era già stata organizzata in via sperimentale già lo scorso anno ed aveva coinvolto circa 40 ragazzi. Quest’anno, il numero è raddoppiato, grazie anche ad una maggiore pubblicizzazione dell’evento e vi hanno partecipato tutti i 15 comuni interessati. Il nostro comune ha visto l’adesione di circa una decina di ragazzi. L’attività denominata “Sogno di pomeriggi di mezza estate”, itinerante, consiste in giornate di animazione:gite, musica, arte, sono solo alcune delle proposte che sono state offerte ai ragazzi, in diversi comuni aderenti. L’organizzazione è stata curata dalla Cooperativa Insie- me” e dalla CM di Morbegno; il tutto ha preso il via il 2 luglio scorso ed ha visto impegnati, a divertirsi, ragazzi di tutti i comuni in attività ludiche, artistiche, di sano divertimento. Venerdì 13 luglio si è svolta la serata conclusiva a Forcola, dove erano presenti gli organizzatori, gli amministratori comunali che seguono il progetto, gli operatori della Cooperativa Insieme, ma soprattutto i ragazzi, i quali hanno animato loro stessi la serata, proponendo ciò che avevano preparato per l’occorrenza, durante le giornate d’animazione. Tutti gli amministratori presenti, hanno espresso commenti positivi circa l’esito dell’attività ed anche i ragazzi stessi hanno dimostrato di aver gradito la proposta loro offerta. Il progetto, allargato a tutti i comuni aderenti, offre la possibilità agli amministratori pubblici di confrontarsi circa le tematiche e problematiche relative alla fascia giovanile delle comunità che rappresentano. Lo scorso anno, infatti, sempre nell’ambito del progetto, gli amministratori hanno partecipato ad un percorso di formazione finalizzato all’approfondimento delle tematiche relative al mondo giovanile, con l’intento di individuare insieme delle iniziative condivise. Se è vero che “l’unione fa la forza”, lavorare insieme può agevolare l’individuazione di quelle risposte che non sempre si è in grado di dare, per vari motivi e problemi ad esse connesse. “UL DI’ LA NOSO PRIMO E DOPU” – 2007 Non è mancato neppure quest’anno, l’appuntamento settembrino con “ul di la noso”. Un calendario ricco di eventi, ha animato e coinvolto l’intero paese offrendo molte opportunità per divertirsi insieme. Sport, musica, arte, balli, mostre, cultura; un insieme di proposte che hanno coinvolto tante persone nell’organizzazione, garantendone la buona riuscita. Il pubblico ha risposto positivamente partecipando numeroso alle diverse iniziative in programma. Ripercorrendo i vari momenti della kermesse talamonese, non si può non sottolineare la passione e la volontà di chi ha lavorato alacremente per la buona riuscita della manifestazione; queste persone vanno tutte ringraziate per il loro impegno e per il tempo dedicato all’organizzazione e gestione delle molte iniziative. PROGETTO R-ACCORDI “ KJRJKU’ e la nostra tribù” Non è mancato l’appuntamento per i bambini dell’ultimo anno della Scuola Materna e per tutti quelli delle Scuole Elementari di Talamona, con il divertimento. Nell’ambito, infatti, del Progetto R-Accordi, si è svolta nelle giornate di lunedì e giovedì, per tutto il mese di luglio, l’attività di animazione, gestita dalla Cooperativa Sociale Insieme, in collaborazione con il Comune di Talamona. Si sono iscritti 80 bambini, i quali con entusiasmo hanno partecipato alle diverse proposte: giochi di squadra; giornate con alcune associazioni talamonesi; caccia al tesoro per le vie del paese; musica….; il tutto seguendo un filo conduttore relativo alle avventure del personaggio Kjrjkù. Un particolare ringraziamento, oltre che alla Cooperativa Insieme che ha lavorato con professionalità, è doveroso rivolgerlo alle associazioni che hanno collaborato, organizzando giornate a tema: Arci Demos, Gruppo Moica, Gruppo Amici degli Anziani, Gruppo della Gioia, Gruppo Alpini,Vigili del Fuoco,Talamona Sport Team, Gruppo Podistico, Pro-Loco, Associazione Karatè, Bocciofila. Un grazie anche ai volontari che hanno aiutato nella cura dei bambini, i quali è risaputo hanno sempre bisogno di un occhio vigile ed attento da parte degli adulti. L’appuntamento è per il prossimo anno, confidando sempre nella partecipazione dei bambini talamonesi e delle loro famiglie. minoranze consiliari ACQUA, QUALE FUTURO? Se la normativa relativa al ciclo dell’acqua è intricata e ancora in divenire, la gestione della rete idrica risulta ancor più complessa e difficilmente attuabile senza interventi strutturali mirati. qua consumati, e infine una quota relativa ai servizi di depurazione e alla fognatura. Queste voci determinano l’importo, spesso molto salato, che l’utente deve versare al Comune, il quale oltre a occuparsi dell’esazione deve necessariamente prendersi carico anche della gestione dell’acquedotto e di tutta la rete idrica comunale. Questo vuol dire che per la qualità del servizio, e in primis per la bontà dell’acqua, è responsabile l’Amministrazione Comunale. E se in questi ultimi anni le bollette non sono state sicuramente più economiche, il servizio ha tuttavia registrato, eufemisticamente, diverse inefficienze dovute principalmente ai limitati investimenti realizzati sulla rete idrica. Di fatti negli ultimi anni sono state manutenute solamente alcune porzioni di tubature, senza dimenticare che in periodi di emergenza si è dovuti ricorrere anche qualche captazione nel torrente “Roncaiola”. Dunque, considerando la situazione economica/finanziaria del nostro Comune sicuramente non florida, le risorse idriche che scarseggiano sempre più, le infrastrutture vetuste che letteralmente fanno acqua un po’ da tutte le parti, nonché l’incremento delle abitazioni sul territorio comunale (che peraltro comportano l’applicazione degli oneri di urbanizzazione, incamerati dal Comune, per la copertura delle spese di realizzazione di fognature, sistemi di distribuzione dell’acqua, ecc…) ci chiediamo come sarà possibile garantire in futuro un adeguato approvvigionamento di acqua potabile. Senza importanti investimenti strutturali, in periodi di siccità, il Paese rischia inevitabilmente di rimanere senza acqua potabile. Ci si chiede quali interventi verranno effettuati nei prossimi anni, quali politiche verranno intraprese dall’attuale Amministrazione Comunale e soprattutto con quali risorse finanziarie. Allo stato attuale i soggetti responsabili della definizione delle tariffe sono diversi a seconda che in un determinato territorio sia stato costituito o meno un A.T.O. L’acronimo significa: Ambito Territoriale Ottimale e delinea un organismo autonomo deputato al governo e al controllo del ciclo dell’acqua relativamente a una porzione specifica di territorio. Quindi, dove è stato costituito un A.T.O. e il Comune ha delegato la gestione del ciclo dell’acqua a tale istituzione, sarà l’A.T.O. stesso a determinare le tariffe e quindi i costi per l’utente finale. Per quanto riguarda Talamona, non essendoci ancora un ATO, le tariffe sono stabilite dal Comune stesso, tenendo in considerazione le delibere emanate dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) in materia di acqua potabile. Come è noto, le voci della bolletta prevedono una quota fissa che viene applicata “ad ogni singola unità di utenza” allacciata a uno specifico contatore, una tariffa applicata invece in base ai metri cubi d’ac- Rinascita di Talamona – Lega Nord Diego Simonetta minoranze consiliari I GRUPPI CONSILIARI DI MINORANZA TALAMONA INSIEME – R.D.T. LEGA NORD - PROSPETTIVA COMUNE SCUOLA DELL’INFANZIA: LE MINORANZE SONO PER LA COESISTENZA PUBBLICO-PRIVATO. Siamo ormai alle fasi conclusive dei lavori della sentita dalla comunità, di avere nel paese una Commissione speciale per la scuola d’infanzia, scuola, a livello di strutture, in linea con i canoni istituita, su richiesta dei gruppi di minoranza, per previsti per un buon livello di erogazione del seranalizzare l’argomento con particolare riferi- vizio scuola dell’Infanzia. mento all’annosa questione della gestione privata Tuttavia, nell’ottica di una politica di qualità del o statale. servizio e di offerta ai cittadini di sempre magIn proposito, i tre gruppi di minoranza, Talamona giori opportunità di scelta, si ritiene auspicabile insieme solidale ed operosa, R.d.T. Lega Nord e la nascita di una scuola statale. Prospettiva Comune, rappresentate in commis- La compresenza sul territorio di un’offerta diversione dai rispettivi capisificata del servizio, favogruppo, Italo Riva, Diego rirebbe infatti, sulla spin“La posizione delle minoranze è seSimonetta ed Alessandro ta di una sana e positiva ria e responsabile. E’ una sintesi otSimonetta, hanno presen“competizione”, un protimale di diversi punti di vista che tato un proposta unitaria, cesso “emulativo” di mipropone soluzioni innovative ed il che sarà discussa e valutaglioramento e di diversifisuperamento di divisioni deleterie ta con gli altri componenti cazione dei servizi offerti per la Comunità talamonese.” di maggioranza all’interno nell’obiettivo di soddisfaAlessandro Simonetta – PROSPETdella commissione. re al meglio le diverse esiTIVA COMUNE Tale proposta rappresenta genze dei cittadini. una composizione unitaria della posizioni dei tre gruppi di minoranza, La creazione di sezioni statali di scuola matere vuole essere una soluzione adatta a soddisfare na si presenta peraltro auspicabile anche ai fini le esigenze della comunità talamonese nel com- del consolidamento dell’Istituto Scolastico Complesso. prensivo di Talamona, attualmente comprendente la scuola primaria e media di Talamona, la scuola In sintesi, le minoranze considerano ottimale d’infanzia e primaria di Campo Tartano. Il nostro una soluzione che contempli la nascita di una Istituto infatti conta un numero di alunni appescuola dell’infanzia statale, come peraltro ri- na sufficiente per la titolarità di “Istituto Comchiesto da più parti dei cittadini talamonesi, ac- prensivo” ed il rischio, in assenza di una crescita canto a una eventuale nuova struttura privata. scolastica, è il ritorno al passato con la dipendenza delle nostre scuole da Istituti Comprensivi di In questa ottica le minoranze non sono contrarie altri Comuni. In questo senso, una compresenza all’iniziativa di costruzione di una nuova struttu- coordinata di pubblico-privato garantirebbe una ra adibita a scuola per l’indiversificazione dell’of“Auspico che la Maggioranza rifanzia, che l’ente morale ferta formativa, che grazie conosca lo spirito costruttivo delle privato intende intraprenanche alle nuove strutture, dere. Si tratterebbe infatti incentiverebbe il rientro Minoranze e con lo stesso spirito di una realizzazione che in paese dei bambini i cui venga incontro alle esigenze dei Tada un punto di vista fungenitori scelgono l’offerta lamonesi” zionale sembra rispondere di comuni limitrofi. Italo Riva – TALAMONA INSIEME all’esigenza, fortemente Si combinerebbe così sul minoranze consiliari lo stesso territorio comunale i vantaggi economici e le maggiori risorse disponibili da parte della scuola statale, soprattutto se le sezioni fossero collocate in una scuola comunale, con l’esperienza dell’ente privato nel gestire con efficienza ed efficacia il servizio. Le minoranze, preso atto che le scelte di investimento dell’attuale Amministrazione non hanno incluso la previsione di costruzione di una scuola statale dell’infanzia, ritengono verosimilmente che ciò non sarà fattibile neppure in un futuro prossimo, per i vincoli di indebitamento cui il bilancio comunale è, e sarà, sottoposto; si ritiene quindi praticabile, a breve, un solo percorso per l’istituzione di sezioni statali: l’utilizzo di strutture già esistenti o in fase di costruzione. ste un esempio simile sul territorio provinciale di erogazione del servizio scuola statale e privata all’interno della stessa struttura. Tale servizio, collocato in Tirano, sembra essere, a detta degli operatori, adeguato e soddisfacente in quanto le due scuole sono di fatto autonome nella gestione salva la condivisione del servizio mensa. Si ritiene tuttavia che, come nell’esperienza di Tirano, debba esserci una forte condivisione di una simile iniziativa da parte dei soggetti privati e pubblici in campo. Le minoranze in proposito auspicano che l’Amministrazione Comunale si faccia carico del proprio ruolo pubblico ed intraprenda un confronto dialettico con l’ente privato, affinché anche esso divenga, in quanto ente erogatore di un servizio pubblico cofinanziato dal Comune, corresponsabile e compartecipe di una visione attenta alle esigenze di tutta la comunità, aperta quindi a condividere sinergie tra diverse forme di erogazione del servizio. In concreto, le minoranze propongono due possibili ipotesi alternative: 1° Ipotesi: sezioni statali all’interno della nuova Scuola primaria (elementare) Altre ipotesi: altre strutture comunali Avviare una fase sperimentale di creazione di sezioni di scuola statale all’interno della nuova Le minoranze non sono in linea di principio conscuola elementare. Si tratta di una struttura an- trarie ad utilizzare, per l’istituzione delle sezioni cora in fase di costruzione statali, altre strutture coper la quale esistono anmunali. “Bisogna operare nell’interesse del cora margini di revisione Ciò che si intende ribadire Paese, con la consapevolezza che la del progetto per quanto è tuttavia la necessità che realizzazione del nuovo edificio non riguarda la definizione tali strutture siano adeguarappresenta l’obiettivo finale, ma dei locali e delle strutture te a soddisfare le esigenze l’inizio di un nuovo ciclo che deve interne. Si tratta inoltre di di una scuola dell’infanzia, necessariamente avere obiettivi lununa struttura che si collocon spazi interni ed esterni gimiranti e soluzioni intelligenti che ca in un contesto ideale ed una collocazione ideale non precludano progetti futuri”. in cui esistono anche adedell’attività che verrebbe Diego Simonetta – R.d.T.- LEGA guati spazi esterni, necessvolta. sari e strumentali ad una NORD scuola per l’infanzia. La Il buon lavoro sviluppato vicinanza con la scuola nella commissione è di d’infanzia privata permetterebbe inoltre di poter buon auspicio per il raggiungimento di un prousufruire attraverso un modesto servizio di cate- posta finale condivisa tra tutti i componenti della ring della mensa della struttura privata. stessa, nonché dall’intero Consiglio Comunale. Alessandro Simonetta – Prospettiva Comune Italo Riva – Talamona Insieme Diego Simonetta – R.d.T. Lega Nord 2°Ipotesi: compresenza nello stesso edificio di sezioni statali e private. In proposito, la Commissione ha rilevato che esi biblioteca Pagina a cura Assessore Savina Maggi “LA PIOGGIA PRIMA CHE CADA” di Jonathan Coe La Zia Rosamond non è più. È morta nella sua casa nello Shropshire, dove viveva sola, dopo l’abbandono di Rebecca e la morte di Ruth, la pittrice che è stata la sua ultima compagna. A trovare il cadavere è stato il suo medico. Aveva settantatré anni ed era malata di cuore, ma non aveva mai voluto farsi fare un bypass. Quando è morta, stava ascoltando un disco - canti dell’Auvergne - e aveva un microfono in mano. Sul tavolo c’era un album di fotografie. Evidentemente, la povera Rosamond stava guardando delle foto e registrando delle cassette. Non solo. Stava anche bevendo del buon whisky, ma... Accidenti, e quel flacone vuoto di Diazepam? Non sarà stato per caso un suicidio? La sorpresa viene dal testamento. Zia Rosamond ha diviso il suo patrimonio in tre parti: un terzo a Gill, la sua nipote preferita; un terzo a David, il fratello di Gill; e un terzo a Imogen. Gill e David fanno un po’ fatica a capire chi sia questa Imogen, perché prima sembra loro di non conoscerla, poi ricordano di averla vista solo una volta nel 1983, alla festa per il cinquantesimo compleanno di Rosamond. Imogen era quella deliziosa bimba bionda venuta con gli altri a festeggiare la padrona di casa. Sembrava che avesse qualcosa di strano. Sì, era cieca. Occorre dunque ritrovare Imogen per informarla della fortuna che le è toccata. Ma per quanti sforzi si facciano, Imogen non si trova. E allora non resta - come indicato dalla stessa Rosamond in un biglietto - che ascoltare le cassette incise dalla donna... “L’ULTIMO VELIERO” di Marcello Venturi Bernardo Maestrelli, comandante di velieri, è costretto a ormeggiare il suo “Eliseo”: né lui né la sua barca hanno più l’età per andare per mare. Sceso a terra la sua casa diventa l’ospizio del paese, nato proprio per accogliere i vecchi marinai. Lì trascorre le sue giornate, sempre uguali, fra l’orto e il molo, d’estate costretto dalle suore a chiedere l’elemosina tra i villeggianti, d’inverno a scrutare il mare. Ma un giorno sulla linea dell’orizzonte appare un’ombra, la vela di un bastimento. Quella sagoma in mezzo al mare accende la curiosità e poi la speranza del Capitano Maestrelli e degli altri uomini di mare dell’ospizio. Il veliero giunge al porticciolo; ha compiuto il suo ultimo viaggio ed è destinato alla rottamazione. Ma la ciurma dell’ospizio, capitanata da Maestrelli, ogni sera di nascosto sale a bordo: l’imbarcazione viene rimessa in sesto: ripulita, verniciata, sostituite le vele strappate, riparato l’albero maestro. Sì, è vecchio quel veliero, ma può ancora prendere il mare. Radunati i suoi uomini, una notte di vento propizio il Capitano abbandona l’ospizio e mollati gli ormeggi prende il largo, verso un destino che finalmente gli appartiene… “IN VETTA SENZA SCORCIATOIE” di Viesturs Ed; Roberts David Per diciott’anni Ed Viesturs ha inseguito il sogno di ogni alpinista: raggiungere la cima dei 14 ottomila senza l’aiuto dell’ossigeno. In vetta senza scorciatoie è la storia della realizzazione del suo sogno, ma è anche molto di più: è il racconto di un uomo combattuto fra la vita degli affetti e della quotidianità e il fascino dei luoghi maestosi e mortalmente pericolosi delle sue spedizioni. Un alpinista straordinariamente prudente, che seppe rinunciare alla vetta dell’Everest a meno di 100 metri dalla meta e che mai avrebbe rinunciato alla cima dell’Annapurna, la montagna su cui soccombe la metà di coloro che conquistano la vetta. Un alpinista il cui motto è: “Raggiungere la cima è facoltativo, tornare indietro è obbligatorio”. Ed è proprio seguendo questa filosofia che Viesturs descrive i fatali errori di giudizio commessi dai colleghi alpinisti, insieme ad alcuni rischi corsi da lui stesso, e ai valorosi salvataggi compiuti. E, per la prima volta, spiega nei dettagli il ruolo fondamentale ed eroico che si trovò a ricoprire durante la tragedia consumatasi sull’Everest nel 1996, resa famosa da “Aria sottile”, di Jon Krakauer. Ma “In vetta senza scorciatoie” narra anche di momenti più leggeri e divertenti, che rivelano l’amicizia e lo spirito di solidarietà tra scalatori. Ed è il ritratto di un marito e di un padre di famiglia coraggioso e devoto, e delle convinzioni che hanno sostenuto la sua pericolosissima e magnifica sfida agli ottomila. NOTIZIE UTILI DALLA BIBLIOTECA NUOVA APERTURA SPERIMENTALE: La Biblioteca Comunale dal 13 ottobre al 22 dicembre 2007 sarà aperta anche il sabato mattina dalle 9 alle 11.30. scuola Egregio Signor Sindaco, noi bambini delle classi 4^ della scuola primaria, durante il secondo quadrimestre, ci siamo interessati all’analisi del problema dei rifiuti e del loro corretto smaltimento, soffermandoci in particolare sulla raccolta differenziata. Questo laboratorio ambientale è stato realizzato in collaborazione con la Secam, società per l’ecologia e l’ambiente. Quando abbiamo iniziato questa nuova attività, un esperto del settore ci ha spiegato come avviene la raccolta differenziata e come possono essere riciclati e valorizzati i nostri rifiuti. E’ stato molto interessante perché abbiamo imparato a rispettare l’ambiente e a dare ad altre persone delle indicazioni per farlo rispettare anche a loro. Infatti attraverso un questionario preparato da noi, abbiamo svolto un’indagine che ci ha permesso di scoprire come si comportano gli abitanti di Talamona e di verificare che non tutti eseguono correttamente e regolarmente la raccolta differenziata. Per questo vorremmo che lei, cortesemente, facesse pubblicare sul “Talamonese” la nostra lettera insieme ad un volantino informativo, realizzato da noi per sensibilizzare la popolazione. Noi, con la sua collaborazione, vorremmo cercare di tenere il nostro paese più bello e pulito e conservare il nostro patrimonio naturalistico anche per le generazioni future. Distinti saluti e grazie per la sua cortese attenzione. Gli alunni delle classi 4^ A, B,C Scuola Primaria di Talamona 10 interventi Il problema energetico, lo stato mondiale e l’UE (unione europea) I provvedimenti del protocollo di Kyoto sono così blandi che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera raggiungerebbe nel 2101 il valore che altrimenti avrebbe raggiunto nel 2100 se non avverrà prima la catastrofe. Eppure è bastato Kyoto per far spostare negli stati non aderenti alcune produzioni inquinanti. Per evitare queste furberie ci vuole lo stato mondiale. Per fermare l’inquinamento occorrono più risorse di quelle assorbite dalle 2 guerre mondiali insieme (vedere in internet l’ottimo e recentissimo Stern Review’s final report). Lo stato mondiale permetterebbe di utilizzare per il problema energetico sia le immense somme spese negli armamenti e nelle guerre, sia quelle che il capitalismo internazionale e la malavita rubano approfittando della economia globale. Esso abolirebbe i paradisi fiscali, le speculazioni sui cambi, il commercio illegale e la coltura dell’oppio che sottraggono all’economia legale capitali immensi. Lo stato mondiale regolarizzerebbe fiscalmente e sindacalmente le flotte di migliaia di navi iscritte nei registri di stati compiacenti, coordinerebbe la sanità mondiale, potrebbero sorgere ovunque centrali nucleari senza che vengano usate per scopi bellici e cesserebbero i bambini soldato e i voli degli aerei supersonici militari, che inquinano terribilmente. Lo stato mondiale sembra una pazzia, ma l’alternativa è la morte. Lo sostengono tanti scienziati e lo stesso Gorbaciov. Basta cercare in internet “World State”. nazionali continuano a controllare il governo europeo e gli elettori possono influire su di esso solo attraverso la deformante azione dei loro governi, noi non lo sentiremo mai come nostro e non diventeremo cittadini europei. La Russia e l’OPEC maltrattano i singoli governi europei per il metano e il petrolio. Tratterebbero meglio un ministro europeo che acquistasse per i 25 stati, cioè fosse il più grande cliente mondiale. Nel caso di un conflitto i 25 eserciti nazionali farebbero ridere. Sarebbe meglio un esercito europeo. Ai popoli converrebbe affidare all’UE anche altri poteri, ma i politici nazionali si oppongono. Il Movimento Federalista Europeo per dimostrare che i popoli desiderano la comune patria europea vuole indire un referendum consultivo europeo quando voteremo per il rinnovo del parlamento europeo nel 2009. Occorre un milione di firme per chiederlo, ma i politici e i media lo ignorano. Chi vuole che l’UE sia un esempio democratico e pacifico per formare lo stato mondiale fa propaganda e firma in internet: http://www.europeanreferendum.eu oppure chiede la scheda a Carlo Ceruti 0342 670610 via Roma 14 Talamona. Lo stato mondiale nascerà totalitario se, dopo una grande catastrofe ecologica, l’umanità si affiderà al dittatore mondiale di turno oppure lo potrebbero fondare democraticamente e pacificamente i popoli, che oggi sono più istruiti e più informati che nel passato, imitando l’UE, il primo caso nella storia. L’UE è anche il più energico difensore dell’ecologia. Purtroppo l’Inghilterra e la Polonia hanno fatto fallire la costituzione europea che, senza l’unanimità dei consensi, non entra in vigore. Gli USA vogliono una UE debole (temono la concorrenza dell’D) e gli inglesi li aiutano. La Polonia ubbidisce agli USA i soli che possono proteggerla dalla Russia. I governi nazionali europei hanno il merito di aver fondato l’UE, ma adesso devono tirarsi da parte come i genitori, quando i figli sono adulti. Se i governi L’inglese Monbiot, ammiratore dell’UE, ha scritto i libri <<Calore>> e <<L’era del consenso>> che illustrano bene e in modo semplice il problema energetico e la costituzione dello stato mondiale. Essi sono reperibili nelle biblioteche valtellinesi e anche in quella di Talamona. Carlo Ceruti 11 interventi Carlo Ceruti 12 interventi IL PAESE DELLE ORTENSIE L’ appuntamento con la presentazione del libro “Il paese delle ortensie” scritto da Renato Ciaponi è per sabato 10 novembre all’auditorium delle scuole medie di Talamona in una serata organizzata dall’Associazione Amici degli Anziani col patrocinio dell’amministrazione comunale. La serata sarà allietata dalla presenza di fotografi e cantautori locali. “…i paesi di montagna possono vivere solo grazie alla fantasia e alla determinazione degli abitanti e degli amministratori. La cultura di montagna è universale, deve essere conosciuta da tutti, soprattutto dai cittadini che non vedono più un prato, una mucca. È la nostra storia, è la storia dei nostri genitori, dei nostri nonni, che non può essere cancellata o dimenticata.” Sono proprio queste parole che esprimono bene le idee del Prof Riccardo Rinaldi, protagonista del libro “Il paese delle Ortensie” del talamonese Renato Ciaponi. Se da un lato il romanzo s’incentra sulle vicende di Rinaldi e di altri suoi amici, sullo sfondo rimane sempre, in ogni pagina, l’ombra del rapporto difficile con un progresso incalzante ed indiscriminato, che si ripercuote sulle storie e sulla vita degli abitanti del piccolo paese di Belmonte, così simile al nostro, di paese; così simile a decine di altri paesi della nostra Valtellina: incassato sulle montagne e troppo distante dalle grandi città e dalle loro luci. Così simili ai nostri paesi, con quei valori di un mondo antico, contadino, che si contrappongono agli interessi indiscriminati del progresso… Lo stile si perde forse un po’ troppe volte in descrizioni quasi giornalistiche, e manca di parti liriche che possono dare “quel tocco in più” all’opera, ma forse non è che una scelta consapevole da parte dell’autore per evidenziare ancora la semplicità di quel mondo contadino e montano che è narrato in maniera tanto precisa e accorata. E se da un lato la trama è forse un poco scontata, la purezza dei sentimenti e soprattutto la consistenza delle idee è ad ogni pagina una nuova scoperta, un aprire la mente ad un mondo diverso dal nostro, un mondo che non ha “perso” l’attaccamento alla tradizione e all’ambiente. Sullo sfondo di questo piccolo paese, si svolge la storia di due giovani, una storia d’amore che nasce poco a poco e che rimane tenuta in sospeso fino alla fine, con la lentezza studiate di tutte le cose che sono della natura e con la tenerezza incantata è propria dei giovani che sanno ancora sognare. Sullo stesso sfondo si muovono anche gli altri protagonisti, ognuno con un ruolo ben definito, ognuno portabandiera di particolari esigenze e valori… Lo stile molto giornalistico con cui “Il paese delle ortensie” è stato scritto lascia forse poco spazio alla lirica e ad attimi un poco più poetici degli altri, ma esalta al massimo le descrizioni veloci di gente che non è abituata a stare sotto i riflettori, di gente che è abituata a rimboccarsi le maniche 13 e stringere i denti, se necessario… ma senza mai far casino. Gente umile e soprattutto dignitosa; ed è proprio partendo da questo fatto che diventa chiarissimo il paragone tra i personaggi e le vicende de “Il paese delle ortensie” e la nostra realtà, talamonese e valtellinese: questo anche perché nel libro vengono proposti ripetutamente temi che a livello locale continuano ad interessare alla gente. In questo periodo in cui si parla molto, a proposito e non, di ambiente e di inquinamento, ma anche di progresso e di abbandono delle montagne, “Il paese delle ortensie” può essere una lettura veramente interessante. Infatti in molti passaggi si ha un accorato appello ad una riscoperta dei valori antichi e dell’attaccamento dei nostri avi alla terra e ai suoi frutti. Oltre a questo, viene trattata anche la lotta impari tra il progresso, rappresentato dalla grande città di Valleaperta e dall’ingegner Rizzo, il nuovo sindaco che ha sconfitto Rinaldi, e la tradizione, il piccolo paesino montano dove tutti si conoscono ma da cui tutti vorrebbero fuggire. Nella visione che a volte è un po’ utopica, ma che anche lascia aperte molte porte a ripensamenti sull’invadenza di un progresso indiscriminato, che non tenga conto delle esigenze e delle problematiche delle nostre aree, Ciaponi, nel finale della storia, apre uno spiraglio di luce sul futuro, e la riscoperta dell’amore che chiude il libro è il simbolo di un ritorno ragionato alle tradizioni, non più ostacolate, ma anzi valorizzate dal progresso e sostenute dai giovani. Federico DSK Gusmeroli indagini LA POPOLAZIONE DI TALAMONA: CURIOSITÀ STATISTICHE 14 indagini 15 interventi A proposito della democrazia partecipativa giostratori del Forum: insomma, per la prima volta sono stati i protagonisti di un grande evento politico. I mass media non si sono lasciati sfuggire l’occasione e hanno concentrato l’attenzione degli occhi e le orecchie del mondo intero su Porto Alegre: il Forum aveva centrato il bersaglio. Le edizioni seguenti non hanno riscosso lo stesso successo, a causa degli stessi media che l’avevano tanto, troppo “perseguitato” nel 2001. Ma quello che non si può cancellare, nonostante si stia cercando di farlo passare inosservato, è il fatto che la fino ad allora “inutile” gente comune abbia tirato fuori la propria voce per gridare con forza: “un altro mondo è possibile”. E fu così che le tante parole hanno lasciato spazio ai fatti… la democrazia partecipativa non è solo un sogno. • Introduzione - perché democrazia partecipativa? Il titolo di questo articolo-lettera che vorrei rivolgere all’attenzione dell’Amministrazione Comunale e di tutta la popolazione di Talamona può senz’altro intimorire anche un lettore interessato alle questioni politiche che ogni giorno i mezzi d’informazione ci rifilano. In effetti il nome “democrazia partecipativa” risuona molto utopistico di questi tempi, basta guardarsi intorno per capire quello che voglio dire: alle volte non si capisce nemmeno se l’Italia sia realmente un Paese democratico, figuriamoci se tale “democrazia” può addirittura definirsi partecipata! Cosa voglio proporre quindi? A livello nazionale stiamo andando sempre più verso una politica “degli scontenti”, dove a forza di compromessi per rispondere agli interessi di fazioni contrapposte (quasi sempre più di due!) si finisce per non accontentare nessuno. Emerge quindi chiaro, secondo il mio punto di vista, il bisogno di partecipare attivamente alla vita politica, almeno quella che ci riguarda direttamente, quella della vita di paese. È giunto il momento di vivere attivamente il diritto alla cittadinanza, e questo non lo si fa solamente votando. La gente ha necessità di farsi sentire, di proporre soluzioni ai propri problemi (e a quelli dell’intera comunità), di discutere. La base, il senso della democrazia è dato proprio dalla “gente comune”, quella che si alza presto al mattino e va a lavorare, quella che studia, quella che cresce i propri figli… insomma, non c’è democrazia senza partecipazione. • dalle parole ai fatti (II) – la democrazia partecipativa in Italia: Grottamare Se presentarvi una manifestazione di rilievo internazionale vi lascia ancora scettici riguardo la possibilità di instaurare una forma di democrazia partecipativa nel nostro Comune, ecco qui presentato il caso di Grottamare, località turistica delle Marche. In questa località la Giunta comunale ha creato un sistema che permette ai cittadini di esprimersi riguardo il Bilancio e altri settori strategicamente determinanti per il governo di un territorio. E non si sta parlando di un esperimento, ma di una pratica in uso già da una decina d’anni. Tale politica mette d’accordo sinistra e destra, e ciò sta a dimostrare che il bisogno di democrazia partecipativa non dipende dalla “casacca”, ma anzi riguarda tutti alla stessa maniera. Perché quindi non attuare anche noi una scelta simile a quella dell’amministrazione di Grottamare? Cosa ci impedisce di fare “il grande salto”? In fondo il nostro paese non è molto grosso, non sembra così difficile permettere a tutti gli interessati di partecipare all’attività politica ed amministrativa della Giunta Comunale. Il sistema ideato a Grottamare forse non è imitabile da subito, ma si potrebbe già cominciare a marciare verso quella direzione, nel segno della vera democrazia, quella che eravamo convinti di poter solo sognare. • dalle parole ai fatti (I) – la democrazia partecipativa nel mondo: Porto Alegre Al discorso affrontato nel paragrafo precedente si potrebbe sollevare un’obiezione: quella di essere solamente una bella idea a parole… ma cosa si può realmente fare per permettere alle persone di esprimersi liberamente riguardo alle decisioni politiche che influenzano la loro vita? Mi permetto qui di concentrare l’attenzione su quanto è accaduto nel 2001 nella città brasiliana di Porto Alegre, in occasione del Forum Sociale Mondiale. Per la prima volta nella storia si è potuto assistere alla realizzazione su grande scala della democrazia partecipativa: milioni di persone di diversa razza e fede politica si sono trovati a discutere su temi importanti come la pace, la globalizzazione e lo sviluppo economico del mondo. Chiunque poteva partecipare. I movimenti, ossia i gruppi non ufficializzati, sono stati i promotori e i (Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione dei cittadini di Grottamare al progetto di democrazia partecipativa basta visitare il sito internet dello stesso comune… www.comune.grottammare. ap.it) Attilio Mazzoni 16 curiosità Tenente Franz Scanagatta, vedova Spini re. Il 1794 segnò una svolta nella sua vita. Il fratello Giacomo era stato chiamato all’accademia militare ma, ammalato, si vedeva costretto a rinunciare. I posti riservati ai lombardi, sudditi dell’impero austriaco, erano pochi e non conveniva lasciar perdere un incarico che, oltre all’indubbio prestigio, avrebbe potuto portare grandi vantaggi. Il padre, Giuseppe Scanagatta, non si fece troppi scrupoli e decise che Francesca, travestita da uomo, avrebbe sostituito Giacomo sino a quando questi non si fosse ristabilito. Ironia della sorte, non appena guarito, Giacomo rifiutò di frequentare l’accademia;qualche anno dopo sarebbe addirittura diventato ufficiale della Repubblica Cisalpina. L’aspetto di Francesca, o meglio di Franz, non era propriamente virile, era anzi leggermente effeminato, ma la sua attitudine alla vita militare era fuori discussione. Zelante, caparbio e indifferente alla fatica si dimostrò abile con la spada e a cavallo. Il 16 febbraio 1799 ottenne i gradi di alfiere (sottotenente). L’Austria, in quel periodo, era in guerra con la Francia e il sottotenente Franz venne inviato prima sul Reno, poi in Ungheria e quindi in Polonia, dove si cominciarono ad avere dei sospetti sulla sua identità. Il trasferimento in Liguria fu quindi provvidenziale. La scoperta della sua vera identità non fu casuale e nemmeno dovuta a una sua disattenzione. Semplicemente il padre, resosi finalmente conto di avere ben tre figli in guerra (un altro s’era da poco arruolato con la Repubblica Cisalpina), decise di scrivere al comando austriaco rivelando la sostituzione di persona e di sesso. Tornata a casa il padre tentò più volte di ammogliarla, ora a uno ora all’altro. Ma la vita militare aveva forgiato un carattere a prova di padre padrone. Decise di sua iniziativa di sposare il nobiluomo Celestino Spini di Talamona, ufficiale della guardia presidenziale della napoleonica Repubblica Italiana. Seguì il marito a Parigi, dove partorì tre figli. Il quarto l’ebbe a Milano. Abitò per alcuni anni anche a Talamona. Nel 1852, in occasione dell’anniversario della fondazione dell’accademia militare che aveva frequentato, inviò gli auguri firmandosi: “Franz Scanagatta, Tenente e Vedova del Maggiore Spini”. Diventò nonna, e poi bisnonna. Concluse la sua avventura nel 1864 all’età di ottantotto anni. Sergio Pedretti “Sottoluogotenente Franz Scanagatta, agli ordini!”così si presentò il giovane ufficiale sbattendo i tacchi. La scena si svolgeva nell’ufficio del comandante di uno dei tanti reggimenti ausrtiaci incaricati di presidiare le colline dell’entroterra ligure. Correva l’anno 1799. Genova, occupata dai francesi, era chiusa in una morsa: sulle montagne bivaccavano gli austriaci. Gli inglesi la bloccacano dal mare. Il Maggiore soppesò il nuovo venuto. Che razza di damerino gli stava mandando l’alto comando? Non aveva nessuna simpatia per questi nuovi ufficialetti: aveva bisogno di uomini veri, lui, non di cicisbei impomatari. Comunque gli ordini erano ordini, e si affrettò a passargli le consegne. Avrebbe presto avuto modo di rivedere la scarsa opinione che aveva dei nuovi ufficiali e, in particolare, del sottotenente Scanagatta. Il nuovo arrivato infatti diede subito eccezionale prova di sè. Mai stanco, coraggiosissimo, lucido e deciso, era particolarmente amatodalla truppa, che ne aveva fatto un vero e proprio idolo. A Barbagelata (provincia di Genova), guidando i suoi uomini in un travolgente assalto alla baionetta, costrinse i francesi ad arretrare per più di dieci chilometri. L’impresa gli procurò una decorazione e la nomina a tenente. Genova alla fine cadde, ma il tenente Scanagatta non potè partecipare alla sua presa. Poco tempo dopo i fatti di Barbagelata, che gli erano valsi tanta gloria, fu convocato al comando di reggimento. Il colloquio col comandante prese da subito una piega insolita. Il Maggiore accennò l’offerta d’un sigaro, ma ritrasse imbarazzato la mano mormorando un confuso: “Scusate”. Gli accomodò la sedia, ritornò dietro la scrivania e, reschiandosi la gola: “Fraulein Scanagatta........... mi vuole spiegare?” chiese. Quel breve colloquio pose fine a sei anni di finzioni, sotterfugi e rischi di ogni genere, vita compresa, e diede luogo ad un’insolita metamorfosi. Nell’ufficio del comandante era entrato un uomo, il tenente Franz, e poco dopo ne usciva una donna, Francesca Scanagatta. La vicenda ha dell’incredibile e vale la pena di essere raccontata, se non altro perchè nella vita di Francesca ci sarà posto anche per Talamona. Francesca Scanagatta era nata a Milano il primo Agosto 1776. Di famiglia nobile era stata educata come si usava con le ragazze di “buona famiglia”: cantò, musica, ricamo e belle manie17 associazioni LA FILARMONICA DI TALAMONA ALLA CONQUISTA DELLA FRANCIA Il recente percorso, iniziato a gennaio 2005 con l’arrivo del Maestro Pietro Boiani, sembra proprio aver sancito una svolta per un nuovo, duraturo e proficuo sodalizio. Gli appuntamenti con la cittadinanza sono aumentati, la scuola allievi ha trovato nuovo slancio con conseguente moltiplicazione dei propri iscritti ed i bandisti Società Filarmonica (con al momento al suo attivo ben 32 iscritti) che ha già saputo tenere dei veri e propri concerti per allievi. Ed ecco, infine, l’invito a partecipare ad una Rassegna Musicale ad Albertville-Ugine, in Francia nel dipartimento della Savoia, nella regione Rhone-Alpes, tenutasi nei giorni 1 e 2 settembre. La nostra Filarmonica è stata scelta fra altre formazioni per rappresentare l’Italia nella ormai consueta “Discesa dalle Montagne”, quest’anno giunta alla sua quarantaduesima edizione, ovvero la festa delle Montagne dell’arco Alpino, esibendosi, il sabato sera, in un concerto sulle note di Ralph Vaughan Williams, Frank Ticheli ma soprattutto Ennio Morricone che ha incantato i cugini d’oltralpe. Gli oltre diecimila spettatori hanno poi avuto modo di poter vedere all’opera la nostra banda anche la domenica, partecipando durante la mattinata ad una sfilata per le vie della cittadina e nel pomeriggio ad una seconda esibizione sul palco, con tutti noi orgogliosi di aver ben figurato e di aver “tenuto alto” il nome di Talamona anche in Francia. Per concludere, sono doverosi i ringraziamenti al nostro Presidente Antonino Caruso, fantasioso ideatore e vulcanico trascinatore di questo gruppo da ben 35 anni (gli ultimi appuntamenti del 2007 vedranno infatti i festeggiamenti per l’occasione). Si ringrazia inoltre il direttivo per la capacità organizzativa e la massima disponibilità dimostrata. Vi invitiamo ed aspettiamo numerosi all’usuale appuntamento per celebrare Santa Cecilia il 17 novembre ed ovviamente al Concerto d’Inverno che si terrà l’8 dicembre presso l’Auditorium del nostro paese, sperando di poter stupire ancora una volta…. Un saluto musicale a tutti! La Filarmonica di Talamona stessi hanno dimostrato un sempre più crescente entusiasmo per ogni attività effettuata. Sembrava già molto l’aver realizzato, per la prima volta dalla fondazione, un cd nel novembre 2005, eppure si trattava solo dell’inizio. Sono, infatti, susseguite numerose collaborazioni con altre realtà musicali della Provincia, quali la partecipazione alla manifestazione “I crotti” in Chiavenna, il concerto eseguito unitamente al Corpo Musicale di Ardenno (con una banda di 68 elementi!) nonchè con la Banda di Mese e con il Corpo Musicale di Fusine, la partecipazione alla Rassegna Bandistica Mandamentale nel 2006 e 2007, l’incontro culturale “Pittura e Musica” presso il cortile di casa Gavazzeni, il concerto d’Inverno 2006 con la Corale Don Vincenzo Passamonti, per un totale di 15 concerti in soli due anni, senza dimenticare la costante partecipazione ai servizi civili e religiosi della nostra comunità. Inoltre, nel frattempo è nata anche la Banda Giovanile della 18 associazioni Anche quest’anno in occasione della festa patronale, la Pro Loco di Talamona ha organizzato varie manifestazioni per animare il centro cittadino. Il fine settimana di festa ha avuto inizio venerdì 7 settembre con lo svolgimento del primo torneo “ LA NOCC DI GIUGADUUR “, evento che è stato possibile organizzare grazie alla preziosa collaborazione dei gestori dei bar . Alla competizione hanno partecipato i clienti dei bar : Angelini , Cris , Dopo , Sax , Woodstock , Crot dul Bem , Crotto la Piazza , Gelateria Arcobaleno , Gelateria Pippo e bar Coseggio. La vittoria è andata al bar Angelini, seguita dal crotto la Piazza, al terzo posto pari merito bar Cris e bar Coseggio, la coppa del terzo posto viene assegnata al bar Cris per aver vinto lo spareggio. Sabato sera per le vie del centro sono stati allestiti i mercatini, mentre in piazza del comune la serata è stata allietata dalla musica dei Lesina Band.. Domenica in centro la presenza delle bancarelle e i tradizionali giochi organizzati in oratorio hanno attirato una notevole quantità di persone. Unica nota stonata, il mancato arrivo del gruppo folk di Grosio che avrebbe dovuto sfilare per le vie del paese, purtroppo per cause di forza maggiore il gruppo non ha potuto essere presente. La Pro Loco vuole ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. Un grazie particolare ai volontari che ci hanno aiutato, a tutti i gestori dei bar e a tutti i commercianti che hanno contribuito a rallegrare questo fine settimana di festa. MILENA SPINI PRO LOCO TALAMONA PRO LOCO TALAMONA COMUNICAZIONE NATALE TALAMONESE 2007 Chiunque fosse interessato ad allestire il presepe presso la propria contrada, contatti la Pro Loco TEL. 339 1077110 19 associazioni CORO VALTELLINA: UNA TAGIONE DA RICORDARE TALAMONA - Dopo il grande consenso riscosso alla rassegna mondiale di Clusone nel giugno scorso, il Coro Valtellina di Talamona presieduto da Fulvio Livio si é fatto sentire anche sul Monviso. Ad inizio settembre le tenaci voci maschili del coro della Bassa Valle son tornate ad esibirsi in grande stile a Barge, nella suggestiva cornice storica del Monbracco, in Piemonte, partecipando ad una serata di canto, organizzato quale omaggio agli alpini nell’anno in cui Cuneo ha ospitato l’ottantesima adunata nazionale. Su una terrazza che domina il saluzzese e il torinese, con un panorama unico sulla catena alpina dove in primo piano vi è la catena montuosa del Monviso, tre gruppi, fra cui quello valtellinese, hanno dato vita a un’emozionante serata canora, spaziando dalla musica popolare ai canti di montagna, alle melodie degli alpini ed alla musica pop. L’esibizione dei valorosi talenti valtellinesi è stata come sempre applauditissima sulle note dei canti tratti dal secondo cd, inciso nel 2004, “Oltre la Valle” e di più datate rievocazioni. Una nuova occasione per far conoscere e promuovere anche fuori dai confini provinciali la tradizione del canto alpino valtellinese. Una grande occasione per sentire dal vivo le voci del coro del nostro paese sarà dato dall’Incontro Vocale in programma come da 25 anni a questa parte nell’ultimo sabato di ottobre all’Auditorium Comunale. Ospite d’eccezione il Gruppo Corale I Polifonici del Marchesato di Saluzzo (Cuneo) che con oltre 20 anni di attività alle spalle e 250 concerti tra le proprie perle annovera concerti nella Basilica superiore di San Francesco ad Assisi. A sua volta il Coro Valtellina di Talamona è diretto dal 1995 dal M° Maria Rosa Rizzi, una professionista diplomata in clarinetto al conservatorio “G. Verdi” di Milano che ha dato una sua impronta giovane, moderna e vivace alle imprese del coro. Il suo repertorio è ampio e variegato, si va dai tradizionali canti alpini di montagna, ai canti popolari e folcloristici, a musiche sacre e profane fino alla musica etnica ed a pezzi adattati di musica leggera. ANDREA CIAPONI L’ASSOCIAZIONE AMICI DEGLI ANZIANI DI TALAMONA, UNA REALTA’ IN PIENA CRESCITA Più attiva che mai (ha abbattuto durante l’ultimo anno di attività il muro dei 300 iscritti e simpatizzanti) si propone quale punto di riferimento per parecchi anziani e meno giovani del nostro paese. I locali di Via Valenti sono aperti tre volte a settimana, ogni mercoledì, venerdì e domenica da settembre fino alla fine di giugno. Gli obiettivi dell’associazione sono volti alla promozione del benessere degli anziani, a favore delle relazioni sociali fra persone anziane a rischio di isolamento, a mantenere e stimolare le risorse di ogni individuo con aggiornamenti culturali, attività manuali, ricreative e ginniche e alla collaborazione attiva con le altre associazioni presenti sul territorio di Talamona. Tra gite, incontri ricreativi e culturali, gruppi di la- voro e momenti di preghiera non c’è mai un attimo di pausa con tante iniziative messe in cantiere e puntualmente realizzate grazie all’opera di tanti volontari che volentieri prestano la loro opera a favore della comunità. Tra gli appuntamenti di ottobre oltre alle lettura del Vangelo prevista nel primo e terzo mercoledì del mese ed all’attività ordinaria, si segnalano la castagnata il 17 ottobre, la gita di due giorni in Piemonte nelle Langhe per la sagra del tartufo e la messa celebrata da Padre Celso. Inoltre a breve riprenderà la partecipazione alla scuola culturale di Morbegno, un’iniziativa già sperimentata e che ha riscosso successo durante lo scorso anno. MARIUCCIA SPINI 20 associazioni IL MUSEO ETNOGRAFICO DI TALAMONA, UNA REALTA’ TUTTA DA SCOPRIRE Forse non tutti ancora lo sanno che nei sotterranei della chiesa parrocchiale di Talamona è presente un piccolo museo etnografico rimasto aperto l’ultima volta in occasione della Festa padronale di Santa Maria Bambina. Gestito dall’Associazione Amici Anziani è possibile visitarlo prenotando- si al numero del custode, il 339 7079896 (Pierangelo). All’interno i locali presentando diverse ambientazioni, si può scoprire un laboratorio di falegnameria degli anni ‘20 puntualmente ricostruito con i ricordi ed i cimeli dell’epoca, una parte dedicata ai reperti sacri recuperati, una parte dedicata alla musica, tante fotografie e altre che grazie al volontariato si uniranno nei prossimi mesi. Il museo riaprirà in occasione del Santo Natale e per tale ricorrenza è previsto l’allestimento del presepe permanente. MARIUCCIA SPINI IN MOSTRA I VECCHI CORTILI DI TALAMONA Un’idea della Signora Novelia Gusmeroli che l’Associazione Amici degli Anziani ha saputo trasformare in una bella realtà grazie al contributo fotografico di Stefano Tarabini, autore delle fotografie rimaste in bella vista durante i giorni della festa patronale. Angoli di vita della Talamona di una volta, alcuni dei quali purtroppo destinati a sparire, i cortili hanno rappresentato un luogo importante nella vita dei nostri padri e dei nostri avi. Un patrimonio che l’associazione amici degli anziani vuole salvaguardare e valorizzare e per questo l’idea è quella di rendere la mostra permanente. MARIUCCIA SPINI 21 lettere Successo per la pista da cross di Talamona L ‘ attento cittadino nostrano plaude all’iniziativa dell’Amministrazione Comunale che, finalmente, ha messo a disposizione della popolazione la tanto desiderata pista da cross. Ebbene sì, nessun proclamo, nessuna inutile ostentazione, l’umile e lavoratrice Amministrazione Comunale è una che di fatti se ne intende. La pista è a disposizione di tutti: uomo, donna, bambino, ingresso libero giorno e notte.... geniale. Geniale perchè coincide con la strada più utilizzata dai temerari concittadini. Il tracciato è frutto dell’ingegno umano: partenza dalla rotonda della “monta”, direzione Ovest verso Morbegno, l’intrepido conducente si trova di fronte le prime avversità offerte dalla temibile e agognata opera dell’Amministrazione Comunale: la pista è una cosa seria, non per comuni dilettanti. E qui, il nostro aitante pilota, dopo aver superato il lungo e insidioso rettilinio, si sente già in sintonia con la pista. Sa che la può domare, è sicuro di poterla domare. La rotonda che si trova adesso ad affrontare non lo può spaventare: ruota anteriore sul cordolo interno e la posteriore in derapata che sobbalza sugli scogli dell’asfalto prodigio. Gioco da ragazzi! A questo punto il pilota è moderatamente soddisfatto, vorrebbe qualcosa di più, ha l’amaro in bocca. Ed ecco che qui si trova completamente deluso, non crede ai suoi occhi: il fondo si è livellato. L’asfalto è perfetto e drenante...ma cosa succede??...ma no, siamo in territorio morbegnasco, questi..questi non hanno capito niente... Il centauro è molto contrariato, è confuso, circumnaviga l’ennesima rotonda e già pensa, assaggia, pregusta il ritorno sui suoi passi, per compiere l’impresa in senso inverso, ma.....ecco....ha un’intuizione...vuole verificare l’altra “industriale”, quella più a sud. Ha la sensazione che l’Amministrazione Comunale abbia pansato a tutto, abbia pensato al bene del cittadino, abbia pensato un progetto calibrato e faraonico, com’è nella mentalità dell’Amministrazione Comunale.....e non sbaglia!!! Superando due modesti dossi artificiali, ecco che allo STOP , il comune cittadino, si trova di fronte il fiore all’occhiello dell’Amministrazione Comunale: il tratto più impervio, il girone dantesco studiato per professionisti delle due e delle quattro ruote. Il talamonese è raggiante, si lancia tra i salti e gli atterraggi, i rimbalzi e le sgommate....il cambio stride, gli ammortizzatori sputano sangue,..oh si.., credo di aver visto proprio degli ammortizzatori sputare sangue.....e ora si presenta l’ultima bolgia: la salita finale, metafora di salvezza e di redenzione, dopo aver attraversato le tenebre della viabilità. L’ottimo condottiero giunge quindi sulle amate pendici della “monta”, con una sensazione di orgoglio e di autostima tale, che lo portano a pensare di farsi un altro giro. Ma è tardi, è ora di andare a casa, sarà per un’altra volta...tanto la pista non scappa, è sempre lì,...domani...e anche il giorno dopo....e quello dopo ancora....e poi chissà ancora per quanto tempo potrò farmi un giro sulla pista da cross dell’Amministrazione Comunale. Serena Gusmeroli 22 sport e tradizioni Laura Frangi si fa onore in campo nazionale Seppur non sia uno sport d’ elite il badminton (tennis con volano) ha visto la nostra compaesana Laura Frangi conquistare un sorprente e inaspettato 5 posto mancando per un soffio le finali hai campionati italiani studenteschi svoltisi a Formia nello scorso mese di Giugno. Infatti dopo aver vinto i campionati provinciali e regionali a squadre ho avuto l’onore di rappresentare la regione Lombardia hai campionati italiani.Qui dopo aver sconfitto le rappresentanti delle regioni Puglia Campania e Liguria si e’ giocata l’ ingresso alle finali con l’ atleta della regione Trentino dando vita ad un bellissimo mach ed uscendone sconfitta solo al terzo e decisivo set con il punteggio di 12 a 11.Per Laura oltre l’ ottimo risultato anche la soddisfazione di aver sconfitto l’ atleta della regione Liguria campionessa 2006. Pruvèrbi vecc I Nòss curtif Pisà senso fa n’pètt, l’è cumè sunà ul viuliñ senso l’archètt. P-cee de vito ièro ün bott, quänt per sceno ghèro menèstro e päncott; adèss iè ün puu mäl cunsciaa, senso vito, quasi più negutt l’è restaa. De la fèmmo cul pass lunch e de l’um cui occ’ bas, l’è sèmpri da vardass. Quant l’um èl va sut-tèro, la fèmo la sè fa bèlo. Regordi la sciüto cui puliñ, ul gatt, ch’el casciavo rundanin; ul cäntuñ de la bügado, la funtäno, gliò sü la strado. Ün bicer de acquo a la mätino l’è nä buno medèsino. Vèdi lobgi in pulerolo, quelo “poso” senso regiur; suto an sportèch nä cariolo, quasi a cumpassiuñ, ün vaas de fiur. Vardèt dai pee di müi, dai denc’ di cää, e da quii che gaa sèmpri la curuno in mää. Ul casèt l’è facc de lègn, gni parlo gni l’fà sègn. Guvernu, cumü, prèvèc’ e pulee, iè mäi p-cee. Mäi vardà fèmèn e tilo al lüm de la cändilo. Ul viñ de la vignoumbriado l’è buñ per nä pisado. De tücc i bardasi che curivo, per giügà a la bucio u a la vario; el resto i ricordi in de la ment, de quii che aa visüü i cämbiament. Per viif sää vestisèt de läno e mängio apiää. La fèmno senso l’um l’è cumè n’fiur l’um senso la fèmno l’è ün poor laur. Quänt la mèrdo la munto in scagn u la püzzo u la fa dagn Dech n’ugiado a sti curtiif, iè staa la vito dul paiis, nä vito de sacrifizi e mätucadi, che n’dul cöör gliè restadi. Se tu fee dul bee, speciet mingo ch’el turni n’dree. L’avar l’è buñ dopu mort. Cesare Ciaponi 08-09-’07 23 COMUNE DI TALAMONA-Provincia di Sondrio ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO DEGLI UFFICI SEGRETARIO COMUNALE (piano terra) Tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 previo appuntamento PROTOCOLLO - SEGRETERIA (piano terra) Da lunedì a sabato: dalle 9.00 alle 12.00 SCA (Servizi Comunali Associati) (entrata piazza ov est municipio-fronte farmacia) Lunedì: dalle 08.00 alle 11.00 Giovedì: dalle 16.00 alle 19.00 COMMERCIO (piano terra) Da lunedì a venerdì: dalle 9.00 alle 12.00 UFF. SERVIZI SOCIALI-SPORT-CULTURA-TEMPO LIBERO (entrata sud-via Roma) Lunedì-mercoledì-venerdì: dalle 9.00 alle 12.00 ANAGRAFE, STATO CIVILE (piano terra) Da lunedì a venerdì: dalle 9.00 alle 13.00 Martedì: dalle 15.00 alle 17.00 sabato: dalle 9.00 alle 12.00 ASSISTENTE SOCIALE (entrata sud-via Roma) Lunedì-mercoledì-venerdì: dalle 9.00 alle 12.00 RAGIONERIA/PERSONALE (entrata piazza ovest Municipio) Martedì-mercoledì-giovedì: dalle 9.00 alle 12.00 UFFICIO POLIZIA LOCALE (piano terra) Martedì dalle 15.00 alle 16.00 Mercoledì dalle 11.00 alle 12.00 UFFICIO TECNICO (primo piano) Martedì-giovedì-venerdì e sabato: dalle 9.00 alle 12.00 UFFICIO TRIBUTI, (entrata piazza ovest municipio) Lunedì: dalle 14.30 alle 18.00 Mercoledì: dalle 8.30 alle 12.00 Venerdì: dalle 8.30 alle 12.30 24