Periodico di informazione del Comune di Talamona

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Periodico di informazione del Comune di Talamona
il
T
alamonese
Periodico di informazione del Comune di Talamona - OTTOBRE 2007
Registrazione N. 278 del 10.5.1997 - Sped. in A.P. - 45% - Comma 20 B - Legge 662/96 - Fil. Sondrio - Stampa Altroverso - Morbegno
dal Comune
TALAMONA: quale futuro Progetto Paese?
In uno degli ultimi numeri del nostro giornalino, ho introdotto alcuni temi che
l’Amministrazione Comunale dovrebbe sviluppare e approfondire nei prossimi
anni, utilizzando l’occasione data dall’impianto del nuovo strumento urbanistico: “Il Piano di Governo del Territorio” (P.G.T.) previsto dalla L.R.
n.12/2005 che dovrà regolamentare l’uso e il regime giuridico dei suoli, sostituendo il nostro “Piano Regolatore Generale” in vigore dal settembre 1984.
Il tecnico incaricato, in uno dei primi documenti già presentati, giustamente
sottolinea “…… come il P.G.T. non si limiti semplicemente a dare delle indicazioni su ambiti omogenei di città (zonizzazione) come avveniva nel vecchio
P.R.G., ma si spinge effettivamente a programmare lo sviluppo dell’intero territorio comunale attraverso obiettivi ed azioni strategiche ben definite e delineate
(programma di sviluppo)”.
Premesso quanto sopra, la Giunta, il Consiglio Comunale e le nuove commissioni, unitamente ai tecnici incaricati, dovranno interrogarsi circa l’obiettivo
finale dello sviluppo socio-economico di Talamona e, prima ancora, la strada che si intende percorrere: metodo di lavoro, modalità di approccio verso
l’impegnativo lavoro, creazione e organizzazione di commissioni specifiche e
convocazione di apposite assemblee che garantiscano la partecipazione della
gente.
Il tutto volto alla definizione del futuro “Progetto Paese”.
In altri termini dovremo mettere a confronto le linee guida di sviluppo socioeconomico e territoriale che, fino a qui, hanno ispirato il nostro mandamento
e quindi il nostro Comune con un nuovo “sviluppo sostenibile” da tutti i punti
di vista che veda tutti i settori (industria compresa) come attori di primo piano
per una crescita collettiva del paese”, mettendo al centro “dell’operazione” il
territorio, la montagna, l’agricoltura e attività connesse, mentre oggi è noto che
le attività traenti sono quelle produttive (industria e artigianato) e dell’edilizia.
E infine, per un corretto approccio all’impianto del P.G.T., si dovrà tenere conto
di importanti iniziative che si intravedono all’orizzonte:
• la statale 38;
• la bonifica, se pure parziale,di parte del conoide del Tartano;
• le delocalizzazioni delle scuole elementari e materna;
• la decongestione della viabilità del centro.
Sono problemi che ci troveremo quanto prima a dibattere , doverosamente
con la nostra gente.
IL SINDACO
Domenico Luzzi
DIRETTORE RESPONSABILE: Domenico Luzzi
COMITATO DI REDAZIONE: Andrea Ciaponi (caporedattore), Davide Menegola,
Gianni Angelini, Roberto Barri, Alessandro Gusmeroli, Marco Duca, Ivan Gusmeroli, Gianmaria Rizzalli
PER IL PROSSIMO NUMERO DE “il Talamonese” IL MATERIALE VA CONSEGNATO ENTRO VENERDI’ 7 DICEMBRE.
dal Comune
Progetto sostenibilià
del mandamento “Morbegno 2020”
Nell’ultimo numero del Talamonese avevamo avviato un
ragionamento sulle problematiche ambientali e lo sfruttamento delle risorse energetiche del pianeta.
Per discutere di queste tematiche ed individuare delle
azioni correttive per il nostro territorio è stato costituito un gruppo di lavoro mandamentale coordinato dal comune di Morbegno in partnership con “The Natural Step
Italia” associazione nonprofit fondata e presieduta da Eric
Ezechieli, un riferimento a livello internazionale per questo tipo di temi e problematiche.
• Creazione di un “incubatore tecnologico’, che veda il
nostro mandamento come zona pilota per nuove tecnologie
• Promozione della diffusione di nuovi biocombustibili.
• Incentivazione della Grande Distribuzione e dei commercianti allo sviluppo di politiche di acquisto e offerte di prodotti allineate con obiettivi di sostenibilità
Si pensa inoltre di organizzare un incontro/Workshop con
tutti i sindaci del mandamento per l’adozione formale delle amministrazioni comunali ai principi di sostenibilità ed
avviare nel breve periodo delle azioni correttive. Alcune
potrebbero essere:
La prima iniziativa è stata l’incontro presso la
Direzione Didattica che
ha coinvolto i referenti
degli istituti scolastici del
mandamento. L’obiettivo
era di definire le attività
che le scuole possono svolgere nell’ottica dell’educazione
alla sostenibilità ambientale, dando un ruolo fondamentale a docenti e studenti.
Nella riunione è emersa l’importanza, l’urgenza e la scala
dimensionale dei problemi di insostenibilità che stiamo
vivendo. Crisi ambientali, culturali, sociali, economiche,
energetiche, etc richiedono modalità organizzative, operative ed un approccio nuovo rispetto a quanto è stato
fatto fino ad oggi. Nei prossimi anni c’è l’opportunità di
creare e alimentare una cultura che attui soluzioni per i
problemi di oggi, che siano anche le soluzioni per domani.
Attualmente si dedicano tempo, energie e risorse per risolvere problemi creati nel passato, spesso per una mancanza di competenza e comprensione di come “le cose”
siano tra loro interconnesse nello spazio e nel tempo.
• Monitorare ridurre i consumi energetici degli edifìci
comunali
• Studiare soluzioni per la riduzione e sospensione del
traffico
• Incentivare la diffusione del teleriscaldamento
• Promuovere l’utilizzo del gas metano come combustibile per automezzi di enti pubblici e privati
• Creare un sistema di trasporto urbano Talamona Morbegno Cosio
• Estendere e migliorare il “Parco della bosca”
• Riforestare l’area industriale
Questo è solo l’inizio di un processo che si sta diffondendo in modo epidermico su tutto il pianeta e che per
essere efficace deve coinvolgere tutti i cittadini a tutti i
livelli della nostra società. Il progetto del mandamento di
Morbegno è il primo a livello Italiano ed è gia visto come
un riferimento per altre zone e comuni.
Assessore alla sicurezza del territorio e ambiente
Luzzi Carlo
Il gruppo di lavoro ha individuato inoltre una serie di
“azioni strategiche” per coinvolgere tutti i cittadini e le
amministrazioni pubbliche.
Di seguito l’elenco delle più significative:
• Apertura di un sito internet per la promozione del
progetto.
• Costituzione di un “capacity center” per mostrare filmati, distribuire materiali di autoapprendimento, brochure e linee guida.
• Organizzazione di un convegno dal titolo “investire sul
territorio”
• Organizzazione della settimana della sosteniblità
• Promozione di incontri di formazione per tecnici e
progettisti.
• Individuazione di prodotti finanziari/mutui per risanamento edilizio.
Il disegno rappresenta la sintesi di una “pianificazione strategica” per un modello “pronto” adatto a tutti i comuni.
dal Comune
Pagina a cura Assessore al Mondo Giovanile - Savina Maggi
PROGETTO R-ACCORDI “Sogno di pomeriggi di mezza estate”
Il Comune di Talamona, con il Comune di Morbegno e
Cosio Saltellino, la Comunità Montana di Morbegno e
l’Ufficio di Piano dell’ASL di Morbegno, ormai da molti
anni è parte attiva nel Progetto R-Accordi, in base alla
Legge 285/97, relativa ad iniziative rivolte all’infanzia e
all’adolescenza.
Dallo scorso anno hanno aderito al progetto anche altri
comuni del mandamento di Morbegno; oggi il numero di
comuni coinvolti è di 15.
Ogni comune aderisce al progetto organizzando iniziative sul proprio territorio e partecipando ad incontri
che vedono lo scambio costruttivo con gli altri comuni
aderenti. E’ proprio nell’ambito di questi incontri di confronto, programmazione e conoscenza che è nata l’idea
di investire anche in un’attività estiva rivolta ai ragazzi
adolescenti.
L’iniziativa era già stata organizzata in via sperimentale
già lo scorso anno ed aveva coinvolto circa 40 ragazzi.
Quest’anno, il numero è raddoppiato, grazie anche ad
una maggiore pubblicizzazione dell’evento e vi hanno
partecipato tutti i 15 comuni interessati.
Il nostro comune ha visto l’adesione di circa una decina
di ragazzi.
L’attività denominata “Sogno di pomeriggi di mezza estate”, itinerante, consiste in giornate di animazione:gite,
musica, arte, sono solo alcune delle proposte che sono
state offerte ai ragazzi, in diversi comuni aderenti.
L’organizzazione è stata curata dalla Cooperativa Insie-
me” e dalla CM di Morbegno; il tutto ha preso il via il 2
luglio scorso ed ha visto impegnati, a divertirsi, ragazzi
di tutti i comuni in attività ludiche, artistiche, di sano
divertimento.
Venerdì 13 luglio si è svolta la serata conclusiva a Forcola, dove erano presenti gli organizzatori, gli amministratori comunali che seguono il progetto, gli operatori della
Cooperativa Insieme, ma soprattutto i ragazzi, i quali
hanno animato loro stessi la serata, proponendo ciò che
avevano preparato per l’occorrenza, durante le giornate
d’animazione.
Tutti gli amministratori presenti, hanno espresso commenti positivi circa l’esito dell’attività ed anche i ragazzi
stessi hanno dimostrato di aver gradito la proposta loro
offerta.
Il progetto, allargato a tutti i comuni aderenti, offre la
possibilità agli amministratori pubblici di confrontarsi
circa le tematiche e problematiche relative alla fascia
giovanile delle comunità che rappresentano.
Lo scorso anno, infatti, sempre nell’ambito del progetto,
gli amministratori hanno partecipato ad un percorso di
formazione finalizzato all’approfondimento delle tematiche relative al mondo giovanile, con l’intento di individuare insieme delle iniziative condivise.
Se è vero che “l’unione fa la forza”, lavorare insieme può
agevolare l’individuazione di quelle risposte che non
sempre si è in grado di dare, per vari motivi e problemi
ad esse connesse.
“UL DI’ LA NOSO PRIMO E DOPU” – 2007
Non è mancato neppure quest’anno, l’appuntamento settembrino con “ul di la noso”. Un calendario ricco di eventi, ha
animato e coinvolto l’intero paese offrendo molte opportunità per divertirsi insieme. Sport, musica, arte, balli, mostre,
cultura; un insieme di proposte che hanno coinvolto tante persone nell’organizzazione, garantendone la buona riuscita. Il pubblico ha risposto positivamente partecipando numeroso alle diverse iniziative in programma. Ripercorrendo
i vari momenti della kermesse talamonese, non si può non sottolineare la passione e la volontà di chi ha lavorato
alacremente per la buona riuscita della manifestazione; queste persone vanno tutte ringraziate per il loro impegno e
per il tempo dedicato all’organizzazione e gestione delle molte iniziative.
PROGETTO R-ACCORDI “ KJRJKU’ e la nostra tribù”
Non è mancato l’appuntamento per i bambini dell’ultimo anno della Scuola Materna e per tutti quelli delle Scuole Elementari di Talamona, con il divertimento. Nell’ambito, infatti, del Progetto R-Accordi, si è svolta nelle giornate di lunedì e
giovedì, per tutto il mese di luglio, l’attività di animazione, gestita dalla Cooperativa Sociale Insieme, in collaborazione con
il Comune di Talamona. Si sono iscritti 80 bambini, i quali con entusiasmo hanno partecipato alle diverse proposte: giochi
di squadra; giornate con alcune associazioni talamonesi; caccia al tesoro per le vie del paese; musica….; il tutto seguendo
un filo conduttore relativo alle avventure del personaggio Kjrjkù.
Un particolare ringraziamento, oltre che alla Cooperativa Insieme che ha lavorato con professionalità, è doveroso rivolgerlo alle associazioni che hanno collaborato, organizzando giornate a tema: Arci Demos, Gruppo Moica, Gruppo Amici
degli Anziani, Gruppo della Gioia, Gruppo Alpini,Vigili del Fuoco,Talamona Sport Team, Gruppo Podistico, Pro-Loco, Associazione Karatè, Bocciofila. Un grazie anche ai volontari che hanno aiutato nella cura dei bambini, i quali è risaputo hanno
sempre bisogno di un occhio vigile ed attento da parte degli adulti. L’appuntamento è per il prossimo anno, confidando
sempre nella partecipazione dei bambini talamonesi e delle loro famiglie.
minoranze consiliari
ACQUA, QUALE FUTURO?
Se la normativa relativa al ciclo dell’acqua è intricata e ancora in divenire, la gestione della rete idrica
risulta ancor più complessa e difficilmente attuabile
senza interventi strutturali mirati.
qua consumati, e infine una quota relativa ai servizi
di depurazione e alla fognatura. Queste voci determinano l’importo, spesso molto salato, che l’utente
deve versare al Comune, il quale oltre a occuparsi
dell’esazione deve necessariamente prendersi carico anche della gestione dell’acquedotto e di tutta
la rete idrica comunale. Questo vuol dire che per la
qualità del servizio, e in primis per la bontà dell’acqua, è responsabile l’Amministrazione Comunale.
E se in questi ultimi anni le bollette non sono state
sicuramente più economiche, il servizio ha tuttavia
registrato, eufemisticamente, diverse inefficienze dovute principalmente ai limitati investimenti realizzati
sulla rete idrica. Di fatti negli ultimi anni sono state
manutenute solamente alcune porzioni di tubature,
senza dimenticare che in periodi di emergenza si è
dovuti ricorrere anche qualche captazione nel torrente “Roncaiola”.
Dunque, considerando la situazione economica/finanziaria del nostro Comune sicuramente non florida, le risorse idriche che scarseggiano sempre più, le
infrastrutture vetuste che letteralmente fanno acqua
un po’ da tutte le parti, nonché l’incremento delle
abitazioni sul territorio comunale (che peraltro comportano l’applicazione degli oneri di urbanizzazione,
incamerati dal Comune, per la copertura delle spese
di realizzazione di fognature, sistemi di distribuzione
dell’acqua, ecc…) ci chiediamo come sarà possibile
garantire in futuro un adeguato approvvigionamento di acqua potabile. Senza importanti investimenti
strutturali, in periodi di siccità, il Paese rischia inevitabilmente di rimanere senza acqua potabile. Ci si
chiede quali interventi verranno effettuati nei prossimi anni, quali politiche verranno intraprese dall’attuale Amministrazione Comunale e soprattutto con
quali risorse finanziarie.
Allo stato attuale i soggetti responsabili della definizione delle tariffe sono diversi a seconda che in un
determinato territorio sia stato costituito o meno un
A.T.O. L’acronimo significa: Ambito Territoriale Ottimale e delinea un organismo autonomo deputato al
governo e al controllo del ciclo dell’acqua relativamente a una porzione specifica di territorio. Quindi,
dove è stato costituito un A.T.O. e il Comune ha delegato la gestione del ciclo dell’acqua a tale istituzione,
sarà l’A.T.O. stesso a determinare le tariffe e quindi i
costi per l’utente finale.
Per quanto riguarda Talamona, non essendoci ancora
un ATO, le tariffe sono stabilite dal Comune stesso,
tenendo in considerazione le delibere emanate dal
CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) in materia di acqua potabile.
Come è noto, le voci della bolletta prevedono una
quota fissa che viene applicata “ad ogni singola unità
di utenza” allacciata a uno specifico contatore, una
tariffa applicata invece in base ai metri cubi d’ac-
Rinascita di Talamona – Lega Nord
Diego Simonetta
minoranze consiliari
I GRUPPI CONSILIARI DI MINORANZA
TALAMONA INSIEME – R.D.T. LEGA NORD - PROSPETTIVA COMUNE
SCUOLA DELL’INFANZIA:
LE MINORANZE SONO PER LA COESISTENZA PUBBLICO-PRIVATO.
Siamo ormai alle fasi conclusive dei lavori della sentita dalla comunità, di avere nel paese una
Commissione speciale per la scuola d’infanzia, scuola, a livello di strutture, in linea con i canoni
istituita, su richiesta dei gruppi di minoranza, per previsti per un buon livello di erogazione del seranalizzare l’argomento con particolare riferi- vizio scuola dell’Infanzia.
mento all’annosa questione della gestione privata Tuttavia, nell’ottica di una politica di qualità del
o statale.
servizio e di offerta ai cittadini di sempre magIn proposito, i tre gruppi di minoranza, Talamona giori opportunità di scelta, si ritiene auspicabile
insieme solidale ed operosa, R.d.T. Lega Nord e la nascita di una scuola statale.
Prospettiva Comune, rappresentate in commis- La compresenza sul territorio di un’offerta diversione dai rispettivi capisificata del servizio, favogruppo, Italo Riva, Diego
rirebbe infatti, sulla spin“La posizione delle minoranze è seSimonetta ed Alessandro
ta di una sana e positiva
ria e responsabile. E’ una sintesi otSimonetta, hanno presen“competizione”, un protimale di diversi punti di vista che
tato un proposta unitaria,
cesso “emulativo” di mipropone soluzioni innovative ed il
che sarà discussa e valutaglioramento e di diversifisuperamento di divisioni deleterie
ta con gli altri componenti
cazione dei servizi offerti
per la Comunità talamonese.”
di maggioranza all’interno
nell’obiettivo di soddisfaAlessandro Simonetta – PROSPETdella commissione.
re al meglio le diverse esiTIVA
COMUNE
Tale proposta rappresenta
genze dei cittadini.
una composizione unitaria della posizioni dei tre gruppi di minoranza, La creazione di sezioni statali di scuola matere vuole essere una soluzione adatta a soddisfare na si presenta peraltro auspicabile anche ai fini
le esigenze della comunità talamonese nel com- del consolidamento dell’Istituto Scolastico Complesso.
prensivo di Talamona, attualmente comprendente
la scuola primaria e media di Talamona, la scuola
In sintesi, le minoranze considerano ottimale d’infanzia e primaria di Campo Tartano. Il nostro
una soluzione che contempli la nascita di una Istituto infatti conta un numero di alunni appescuola dell’infanzia statale, come peraltro ri- na sufficiente per la titolarità di “Istituto Comchiesto da più parti dei cittadini talamonesi, ac- prensivo” ed il rischio, in assenza di una crescita
canto a una eventuale nuova struttura privata. scolastica, è il ritorno al passato con la dipendenza delle nostre scuole da Istituti Comprensivi di
In questa ottica le minoranze non sono contrarie altri Comuni. In questo senso, una compresenza
all’iniziativa di costruzione di una nuova struttu- coordinata di pubblico-privato garantirebbe una
ra adibita a scuola per l’indiversificazione dell’of“Auspico che la Maggioranza rifanzia, che l’ente morale
ferta formativa, che grazie
conosca lo spirito costruttivo delle
privato intende intraprenanche alle nuove strutture,
dere. Si tratterebbe infatti
incentiverebbe il rientro
Minoranze e con lo stesso spirito
di una realizzazione che
in paese dei bambini i cui
venga incontro alle esigenze dei Tada un punto di vista fungenitori scelgono l’offerta
lamonesi”
zionale sembra rispondere
di comuni limitrofi.
Italo Riva – TALAMONA INSIEME
all’esigenza, fortemente
Si combinerebbe così sul
minoranze consiliari
lo stesso territorio comunale i vantaggi economici e le maggiori risorse disponibili da parte della
scuola statale, soprattutto se le sezioni fossero
collocate in una scuola comunale, con l’esperienza dell’ente privato nel gestire con efficienza ed
efficacia il servizio.
Le minoranze, preso atto che le scelte di investimento dell’attuale Amministrazione
non hanno incluso la previsione di costruzione
di una scuola statale dell’infanzia, ritengono
verosimilmente che ciò non sarà fattibile neppure in un futuro prossimo, per i vincoli di indebitamento cui il bilancio comunale è, e sarà,
sottoposto; si ritiene quindi praticabile, a breve,
un solo percorso per l’istituzione di sezioni statali: l’utilizzo di strutture già esistenti o in fase
di costruzione.
ste un esempio simile sul territorio provinciale di
erogazione del servizio scuola statale e privata
all’interno della stessa struttura. Tale servizio,
collocato in Tirano, sembra essere, a detta degli
operatori, adeguato e soddisfacente in quanto le
due scuole sono di fatto autonome nella gestione
salva la condivisione del servizio mensa.
Si ritiene tuttavia che, come nell’esperienza di
Tirano, debba esserci una forte condivisione di
una simile iniziativa da parte dei soggetti privati
e pubblici in campo.
Le minoranze in proposito auspicano che l’Amministrazione Comunale si faccia carico del proprio ruolo pubblico ed intraprenda un confronto
dialettico con l’ente privato, affinché anche esso
divenga, in quanto ente erogatore di un servizio
pubblico cofinanziato dal Comune, corresponsabile e compartecipe di una visione attenta alle
esigenze di tutta la comunità, aperta quindi a condividere sinergie tra diverse forme di erogazione
del servizio.
In concreto, le minoranze propongono due possibili ipotesi alternative:
1° Ipotesi: sezioni statali all’interno della nuova Scuola primaria (elementare)
Altre ipotesi: altre strutture comunali
Avviare una fase sperimentale di creazione di
sezioni di scuola statale all’interno della nuova Le minoranze non sono in linea di principio conscuola elementare. Si tratta di una struttura an- trarie ad utilizzare, per l’istituzione delle sezioni
cora in fase di costruzione
statali, altre strutture coper la quale esistono anmunali.
“Bisogna operare nell’interesse del
cora margini di revisione
Ciò che si intende ribadire
Paese, con la consapevolezza che la
del progetto per quanto
è tuttavia la necessità che
realizzazione del nuovo edificio non
riguarda la definizione
tali strutture siano adeguarappresenta
l’obiettivo
finale,
ma
dei locali e delle strutture
te a soddisfare le esigenze
l’inizio
di
un
nuovo
ciclo
che
deve
interne. Si tratta inoltre di
di una scuola dell’infanzia,
necessariamente avere obiettivi lununa struttura che si collocon spazi interni ed esterni
gimiranti e soluzioni intelligenti che
ca in un contesto ideale
ed una collocazione ideale
non precludano progetti futuri”.
in cui esistono anche adedell’attività che verrebbe
Diego Simonetta – R.d.T.- LEGA
guati spazi esterni, necessvolta.
sari e strumentali ad una
NORD
scuola per l’infanzia. La
Il buon lavoro sviluppato
vicinanza con la scuola
nella commissione è di
d’infanzia privata permetterebbe inoltre di poter buon auspicio per il raggiungimento di un prousufruire attraverso un modesto servizio di cate- posta finale condivisa tra tutti i componenti della
ring della mensa della struttura privata.
stessa, nonché dall’intero Consiglio Comunale.
Alessandro Simonetta – Prospettiva Comune
Italo Riva – Talamona Insieme
Diego Simonetta – R.d.T. Lega Nord
2°Ipotesi: compresenza nello stesso edificio di
sezioni statali e private.
In proposito, la Commissione ha rilevato che esi
biblioteca
Pagina a cura Assessore Savina Maggi
“LA PIOGGIA PRIMA CHE CADA” di Jonathan Coe
La Zia Rosamond non è più. È morta nella sua casa nello Shropshire, dove viveva sola, dopo l’abbandono di Rebecca e la morte di Ruth, la pittrice che è stata la sua ultima compagna. A trovare il cadavere è stato il suo medico.
Aveva settantatré anni ed era malata di cuore, ma non aveva mai voluto farsi fare un bypass. Quando è morta, stava
ascoltando un disco - canti dell’Auvergne - e aveva un microfono in mano. Sul tavolo c’era un album di fotografie. Evidentemente, la povera Rosamond stava guardando delle foto e registrando delle cassette. Non solo. Stava
anche bevendo del buon whisky, ma... Accidenti, e quel flacone vuoto di Diazepam? Non sarà stato per caso un
suicidio? La sorpresa viene dal testamento. Zia Rosamond ha diviso il suo patrimonio in tre parti: un terzo a Gill,
la sua nipote preferita; un terzo a David, il fratello di Gill; e un terzo a Imogen. Gill e David fanno un po’ fatica a
capire chi sia questa Imogen, perché prima sembra loro di non conoscerla, poi ricordano di averla vista solo una
volta nel 1983, alla festa per il cinquantesimo compleanno di Rosamond. Imogen era quella deliziosa bimba bionda
venuta con gli altri a festeggiare la padrona di casa. Sembrava che avesse qualcosa di strano. Sì, era cieca. Occorre
dunque ritrovare Imogen per informarla della fortuna che le è toccata. Ma per quanti sforzi si facciano, Imogen
non si trova. E allora non resta - come indicato dalla stessa Rosamond in un biglietto - che ascoltare le cassette
incise dalla donna...
“L’ULTIMO VELIERO” di Marcello Venturi
Bernardo Maestrelli, comandante di velieri, è costretto a ormeggiare il suo “Eliseo”: né lui né la sua barca hanno
più l’età per andare per mare. Sceso a terra la sua casa diventa l’ospizio del paese, nato proprio per accogliere
i vecchi marinai. Lì trascorre le sue giornate, sempre uguali, fra l’orto e il molo, d’estate costretto dalle suore a
chiedere l’elemosina tra i villeggianti, d’inverno a scrutare il mare. Ma un giorno sulla linea dell’orizzonte appare
un’ombra, la vela di un bastimento. Quella sagoma in mezzo al mare accende la curiosità e poi la speranza del Capitano Maestrelli e degli altri uomini di mare dell’ospizio. Il veliero giunge al porticciolo; ha compiuto il suo ultimo
viaggio ed è destinato alla rottamazione. Ma la ciurma dell’ospizio, capitanata da Maestrelli, ogni sera di nascosto
sale a bordo: l’imbarcazione viene rimessa in sesto: ripulita, verniciata, sostituite le vele strappate, riparato l’albero
maestro. Sì, è vecchio quel veliero, ma può ancora prendere il mare. Radunati i suoi uomini, una notte di vento
propizio il Capitano abbandona l’ospizio e mollati gli ormeggi prende il largo, verso un destino che finalmente gli
appartiene…
“IN VETTA SENZA SCORCIATOIE” di Viesturs Ed; Roberts David
Per diciott’anni Ed Viesturs ha inseguito il sogno di ogni alpinista: raggiungere la cima dei 14 ottomila senza l’aiuto
dell’ossigeno. In vetta senza scorciatoie è la storia della realizzazione del suo sogno, ma è anche molto di più: è il
racconto di un uomo combattuto fra la vita degli affetti e della quotidianità e il fascino dei luoghi maestosi e mortalmente pericolosi delle sue spedizioni. Un alpinista straordinariamente prudente, che seppe rinunciare alla vetta
dell’Everest a meno di 100 metri dalla meta e che mai avrebbe rinunciato alla cima dell’Annapurna, la montagna
su cui soccombe la metà di coloro che conquistano la vetta. Un alpinista il cui motto è: “Raggiungere la cima è
facoltativo, tornare indietro è obbligatorio”. Ed è proprio seguendo questa filosofia che Viesturs descrive i fatali
errori di giudizio commessi dai colleghi alpinisti, insieme ad alcuni rischi corsi da lui stesso, e ai valorosi salvataggi
compiuti. E, per la prima volta, spiega nei dettagli il ruolo fondamentale ed eroico che si trovò a ricoprire durante
la tragedia consumatasi sull’Everest nel 1996, resa famosa da “Aria sottile”, di Jon Krakauer. Ma “In vetta senza
scorciatoie” narra anche di momenti più leggeri e divertenti, che rivelano l’amicizia e lo spirito di solidarietà tra
scalatori. Ed è il ritratto di un marito e di un padre di famiglia coraggioso e devoto, e delle convinzioni che hanno
sostenuto la sua pericolosissima e magnifica sfida agli ottomila.
NOTIZIE UTILI DALLA BIBLIOTECA
NUOVA APERTURA SPERIMENTALE: La Biblioteca Comunale dal 13 ottobre al
22 dicembre 2007 sarà aperta anche il sabato mattina dalle 9 alle 11.30.
scuola
Egregio Signor Sindaco,
noi bambini delle classi 4^ della scuola primaria, durante
il secondo quadrimestre, ci siamo interessati all’analisi del
problema dei rifiuti e del loro corretto smaltimento, soffermandoci in particolare sulla raccolta differenziata.
Questo laboratorio ambientale è stato realizzato in collaborazione con la Secam, società per l’ecologia e l’ambiente.
Quando abbiamo iniziato questa nuova attività, un esperto
del settore ci ha spiegato come avviene la raccolta differenziata e come possono essere riciclati e valorizzati i nostri
rifiuti.
E’ stato molto interessante perché abbiamo imparato a rispettare l’ambiente e a dare ad altre persone delle indicazioni per farlo rispettare anche a loro.
Infatti attraverso un questionario preparato da noi, abbiamo svolto un’indagine che ci ha permesso di scoprire come
si comportano gli abitanti di Talamona e di verificare che
non tutti eseguono correttamente e regolarmente la raccolta
differenziata.
Per questo vorremmo che lei, cortesemente, facesse pubblicare sul “Talamonese” la nostra lettera insieme ad un volantino informativo, realizzato da noi per sensibilizzare la
popolazione.
Noi, con la sua collaborazione, vorremmo cercare di tenere
il nostro paese più bello e pulito e conservare il nostro patrimonio naturalistico anche per le generazioni future.
Distinti saluti e grazie per la sua cortese attenzione.
Gli alunni delle classi 4^ A, B,C
Scuola Primaria di Talamona
10
interventi
Il problema energetico, lo stato mondiale
e l’UE (unione europea)
I provvedimenti del protocollo di Kyoto sono così
blandi che la concentrazione di anidride carbonica
nell’atmosfera raggiungerebbe nel 2101 il valore che
altrimenti avrebbe raggiunto nel 2100 se non avverrà
prima la catastrofe. Eppure è bastato Kyoto per far
spostare negli stati non aderenti alcune produzioni
inquinanti. Per evitare queste furberie ci vuole lo stato mondiale.
Per fermare l’inquinamento occorrono più risorse
di quelle assorbite dalle 2 guerre mondiali insieme
(vedere in internet l’ottimo e recentissimo Stern
Review’s final report). Lo stato mondiale permetterebbe di utilizzare per il problema energetico sia
le immense somme spese negli armamenti e nelle
guerre, sia quelle che il capitalismo internazionale e
la malavita rubano approfittando della economia globale. Esso abolirebbe i paradisi fiscali, le speculazioni
sui cambi, il commercio illegale e la coltura dell’oppio
che sottraggono all’economia legale capitali immensi. Lo stato mondiale regolarizzerebbe fiscalmente e
sindacalmente le flotte di migliaia di navi iscritte nei
registri di stati compiacenti, coordinerebbe la sanità mondiale, potrebbero sorgere ovunque centrali
nucleari senza che vengano usate per scopi bellici e
cesserebbero i bambini soldato e i voli degli aerei
supersonici militari, che inquinano terribilmente. Lo
stato mondiale sembra una pazzia, ma l’alternativa è
la morte. Lo sostengono tanti scienziati e lo stesso
Gorbaciov. Basta cercare in internet “World State”.
nazionali continuano a controllare il governo europeo e gli elettori possono influire su di esso solo
attraverso la deformante azione dei loro governi, noi
non lo sentiremo mai come nostro e non diventeremo cittadini europei.
La Russia e l’OPEC maltrattano i singoli governi europei per il metano e il petrolio. Tratterebbero meglio un ministro europeo che acquistasse per i 25
stati, cioè fosse il più grande cliente mondiale.
Nel caso di un conflitto i 25 eserciti nazionali farebbero ridere. Sarebbe meglio un esercito europeo. Ai
popoli converrebbe affidare all’UE anche altri poteri,
ma i politici nazionali si oppongono.
Il Movimento Federalista Europeo per dimostrare che
i popoli desiderano la comune patria europea vuole
indire un referendum consultivo europeo quando
voteremo per il rinnovo del parlamento europeo nel
2009. Occorre un milione di firme per chiederlo, ma
i politici e i media lo ignorano.
Chi vuole che l’UE sia un esempio democratico e
pacifico per formare lo stato mondiale
fa propaganda e firma in internet: http://www.europeanreferendum.eu oppure chiede la scheda a Carlo
Ceruti 0342 670610 via Roma 14 Talamona.
Lo stato mondiale nascerà totalitario se, dopo una
grande catastrofe ecologica, l’umanità si affiderà al
dittatore mondiale di turno oppure lo potrebbero
fondare democraticamente e pacificamente i popoli,
che oggi sono più istruiti e più informati che nel passato, imitando l’UE, il primo caso nella storia. L’UE è
anche il più energico difensore dell’ecologia.
Purtroppo l’Inghilterra e la Polonia hanno fatto fallire la costituzione europea che, senza l’unanimità dei
consensi, non entra in vigore. Gli USA vogliono una
UE debole (temono la concorrenza dell’D) e gli inglesi li aiutano. La Polonia ubbidisce agli USA i soli
che possono proteggerla dalla Russia.
I governi nazionali europei hanno il merito di aver
fondato l’UE, ma adesso devono tirarsi da parte
come i genitori, quando i figli sono adulti. Se i governi
L’inglese Monbiot, ammiratore dell’UE, ha scritto i
libri <<Calore>> e <<L’era del consenso>> che illustrano bene e in modo semplice il problema energetico e la costituzione dello stato mondiale. Essi
sono reperibili nelle biblioteche valtellinesi e anche
in quella di Talamona.
Carlo Ceruti
11
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Carlo Ceruti
12
interventi
IL PAESE DELLE ORTENSIE
L’ appuntamento con la presentazione del libro “Il paese delle ortensie” scritto da Renato Ciaponi è per sabato 10 novembre
all’auditorium delle scuole medie di Talamona in una serata organizzata dall’Associazione Amici degli Anziani col patrocinio dell’amministrazione comunale. La serata sarà allietata dalla presenza di fotografi e cantautori locali.
“…i paesi di montagna possono
vivere solo grazie alla fantasia e
alla determinazione degli abitanti
e degli amministratori. La cultura
di montagna è universale, deve essere conosciuta da tutti, soprattutto dai cittadini che non vedono più
un prato, una mucca. È la nostra
storia, è la storia dei nostri genitori, dei nostri nonni, che non può
essere cancellata o dimenticata.”
Sono proprio queste parole che
esprimono bene le idee del Prof
Riccardo Rinaldi, protagonista del
libro “Il paese delle Ortensie” del
talamonese Renato Ciaponi. Se
da un lato il romanzo s’incentra
sulle vicende di Rinaldi e di altri
suoi amici, sullo sfondo rimane
sempre, in ogni pagina, l’ombra
del rapporto difficile con un progresso incalzante ed indiscriminato, che si ripercuote sulle storie e
sulla vita degli abitanti del piccolo
paese di Belmonte, così simile al
nostro, di paese; così simile a decine di altri paesi della nostra Valtellina: incassato sulle montagne e
troppo distante dalle grandi città e
dalle loro luci. Così simili ai nostri
paesi, con quei valori di un mondo
antico, contadino, che si contrappongono agli interessi indiscriminati del progresso… Lo stile si
perde forse un po’ troppe volte in
descrizioni quasi giornalistiche, e
manca di parti liriche che possono
dare “quel tocco in più” all’opera,
ma forse non è che una scelta consapevole da parte dell’autore per
evidenziare ancora la semplicità
di quel mondo contadino e montano che è narrato in maniera tanto
precisa e accorata. E se da un lato
la trama è forse un poco scontata,
la purezza dei sentimenti e soprattutto la consistenza delle idee è ad
ogni pagina una nuova scoperta,
un aprire la mente ad un mondo
diverso dal nostro, un mondo che
non ha “perso” l’attaccamento alla
tradizione e all’ambiente. Sullo
sfondo di questo piccolo paese,
si svolge la storia di due giovani,
una storia d’amore che nasce poco
a poco e che rimane tenuta in sospeso fino alla fine, con la lentezza
studiate di tutte le cose che sono
della natura e con la tenerezza incantata è propria dei giovani che
sanno ancora sognare. Sullo stesso
sfondo si muovono anche gli altri
protagonisti, ognuno con un ruolo
ben definito, ognuno portabandiera di particolari esigenze e valori… Lo stile molto giornalistico
con cui “Il paese delle ortensie” è
stato scritto lascia forse poco spazio alla lirica e ad attimi un poco
più poetici degli altri, ma esalta
al massimo le descrizioni veloci
di gente che non è abituata a stare sotto i riflettori, di gente che è
abituata a rimboccarsi le maniche
13
e stringere i denti, se necessario…
ma senza mai far casino. Gente
umile e soprattutto dignitosa; ed
è proprio partendo da questo fatto
che diventa chiarissimo il paragone tra i personaggi e le vicende de
“Il paese delle ortensie” e la nostra
realtà, talamonese e valtellinese:
questo anche perché nel libro vengono proposti ripetutamente temi
che a livello locale continuano
ad interessare alla gente. In questo periodo in cui si parla molto,
a proposito e non, di ambiente e
di inquinamento, ma anche di progresso e di abbandono delle montagne, “Il paese delle ortensie” può
essere una lettura veramente interessante. Infatti in molti passaggi
si ha un accorato appello ad una
riscoperta dei valori antichi e dell’attaccamento dei nostri avi alla
terra e ai suoi frutti. Oltre a questo,
viene trattata anche la lotta impari
tra il progresso, rappresentato dalla grande città di Valleaperta e dall’ingegner Rizzo, il nuovo sindaco
che ha sconfitto Rinaldi, e la tradizione, il piccolo paesino montano
dove tutti si conoscono ma da cui
tutti vorrebbero fuggire. Nella visione che a volte è un po’ utopica,
ma che anche lascia aperte molte
porte a ripensamenti sull’invadenza di un progresso indiscriminato,
che non tenga conto delle esigenze
e delle problematiche delle nostre
aree, Ciaponi, nel finale della storia, apre uno spiraglio di luce sul
futuro, e la riscoperta dell’amore
che chiude il libro è il simbolo di
un ritorno ragionato alle tradizioni, non più ostacolate, ma anzi valorizzate dal progresso e sostenute
dai giovani.
Federico
DSK Gusmeroli
indagini
LA POPOLAZIONE DI TALAMONA:
CURIOSITÀ STATISTICHE
14
indagini
15
interventi
A proposito della democrazia partecipativa
giostratori del Forum: insomma, per la prima volta
sono stati i protagonisti di un grande evento politico.
I mass media non si sono lasciati sfuggire l’occasione e hanno concentrato l’attenzione degli occhi e le
orecchie del mondo intero su Porto Alegre: il Forum
aveva centrato il bersaglio. Le edizioni seguenti non
hanno riscosso lo stesso successo, a causa degli stessi
media che l’avevano tanto, troppo “perseguitato” nel
2001. Ma quello che non si può cancellare, nonostante si stia cercando di farlo passare inosservato, è il
fatto che la fino ad allora “inutile” gente comune abbia tirato fuori la propria voce per gridare con forza:
“un altro mondo è possibile”. E fu così che le tante
parole hanno lasciato spazio ai fatti… la democrazia
partecipativa non è solo un sogno.
• Introduzione - perché democrazia partecipativa?
Il titolo di questo articolo-lettera che vorrei rivolgere all’attenzione dell’Amministrazione Comunale e
di tutta la popolazione di Talamona può senz’altro
intimorire anche un lettore interessato alle questioni politiche che ogni giorno i mezzi d’informazione
ci rifilano. In effetti il nome “democrazia partecipativa” risuona molto utopistico di questi tempi, basta
guardarsi intorno per capire quello che voglio dire:
alle volte non si capisce nemmeno se l’Italia sia realmente un Paese democratico, figuriamoci se tale “democrazia” può addirittura definirsi partecipata! Cosa
voglio proporre quindi? A livello nazionale stiamo
andando sempre più verso una politica “degli scontenti”, dove a forza di compromessi per rispondere
agli interessi di fazioni contrapposte (quasi sempre
più di due!) si finisce per non accontentare nessuno.
Emerge quindi chiaro, secondo il mio punto di vista, il bisogno di partecipare attivamente alla vita
politica, almeno quella che ci riguarda direttamente,
quella della vita di paese. È giunto il momento di vivere attivamente il diritto alla cittadinanza, e questo
non lo si fa solamente votando. La gente ha necessità
di farsi sentire, di proporre soluzioni ai propri problemi (e a quelli dell’intera comunità), di discutere. La
base, il senso della democrazia è dato proprio dalla
“gente comune”, quella che si alza presto al mattino
e va a lavorare, quella che studia, quella che cresce
i propri figli… insomma, non c’è democrazia senza
partecipazione.
• dalle parole ai fatti (II) – la democrazia partecipativa in Italia: Grottamare
Se presentarvi una manifestazione di rilievo internazionale vi lascia ancora scettici riguardo la possibilità
di instaurare una forma di democrazia partecipativa
nel nostro Comune, ecco qui presentato il caso di
Grottamare, località turistica delle Marche. In questa
località la Giunta comunale ha creato un sistema che
permette ai cittadini di esprimersi riguardo il Bilancio e altri settori strategicamente determinanti per il
governo di un territorio. E non si sta parlando di un
esperimento, ma di una pratica in uso già da una decina d’anni. Tale politica mette d’accordo sinistra e
destra, e ciò sta a dimostrare che il bisogno di democrazia partecipativa non dipende dalla “casacca”, ma
anzi riguarda tutti alla stessa maniera. Perché quindi
non attuare anche noi una scelta simile a quella dell’amministrazione di Grottamare? Cosa ci impedisce
di fare “il grande salto”? In fondo il nostro paese non
è molto grosso, non sembra così difficile permettere
a tutti gli interessati di partecipare all’attività politica
ed amministrativa della Giunta Comunale. Il sistema
ideato a Grottamare forse non è imitabile da subito,
ma si potrebbe già cominciare a marciare verso quella direzione, nel segno della vera democrazia, quella
che eravamo convinti di poter solo sognare.
• dalle parole ai fatti (I) – la democrazia partecipativa nel mondo: Porto Alegre
Al discorso affrontato nel paragrafo precedente si
potrebbe sollevare un’obiezione: quella di essere
solamente una bella idea a parole… ma cosa si può
realmente fare per permettere alle persone di esprimersi liberamente riguardo alle decisioni politiche
che influenzano la loro vita? Mi permetto qui di concentrare l’attenzione su quanto è accaduto nel 2001
nella città brasiliana di Porto Alegre, in occasione
del Forum Sociale Mondiale. Per la prima volta nella
storia si è potuto assistere alla realizzazione su grande scala della democrazia partecipativa: milioni di
persone di diversa razza e fede politica si sono trovati a discutere su temi importanti come la pace, la
globalizzazione e lo sviluppo economico del mondo. Chiunque poteva partecipare. I movimenti, ossia
i gruppi non ufficializzati, sono stati i promotori e i
(Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione dei cittadini di Grottamare al progetto di
democrazia partecipativa basta visitare il sito internet
dello stesso comune… www.comune.grottammare.
ap.it)
Attilio Mazzoni
16
curiosità
Tenente Franz Scanagatta, vedova Spini
re. Il 1794 segnò una svolta nella sua vita. Il fratello
Giacomo era stato chiamato all’accademia militare
ma, ammalato, si vedeva costretto a rinunciare. I posti riservati ai lombardi, sudditi dell’impero austriaco,
erano pochi e non conveniva lasciar perdere un incarico che, oltre all’indubbio prestigio, avrebbe potuto
portare grandi vantaggi. Il padre, Giuseppe Scanagatta, non si fece troppi scrupoli e decise che Francesca,
travestita da uomo, avrebbe sostituito Giacomo sino
a quando questi non si fosse ristabilito. Ironia della sorte, non appena
guarito, Giacomo rifiutò di frequentare l’accademia;qualche anno dopo
sarebbe addirittura diventato ufficiale della Repubblica Cisalpina. L’aspetto di Francesca, o meglio di Franz,
non era propriamente virile, era anzi
leggermente effeminato, ma la sua
attitudine alla vita militare era fuori
discussione. Zelante, caparbio e indifferente alla fatica si dimostrò abile
con la spada e a cavallo. Il 16 febbraio
1799 ottenne i gradi di alfiere (sottotenente). L’Austria, in quel periodo,
era in guerra con la Francia e il sottotenente Franz
venne inviato prima sul Reno, poi in Ungheria e quindi
in Polonia, dove si cominciarono ad avere dei sospetti
sulla sua identità. Il trasferimento in Liguria fu quindi provvidenziale. La scoperta della sua vera identità
non fu casuale e nemmeno dovuta a una sua disattenzione. Semplicemente il padre, resosi finalmente
conto di avere ben tre figli in guerra (un altro s’era da
poco arruolato con la Repubblica Cisalpina), decise
di scrivere al comando austriaco rivelando la sostituzione di persona e di sesso. Tornata a casa il padre
tentò più volte di ammogliarla, ora a uno ora all’altro.
Ma la vita militare aveva forgiato un carattere a prova
di padre padrone. Decise di sua iniziativa di sposare il
nobiluomo Celestino Spini di Talamona, ufficiale della
guardia presidenziale della napoleonica Repubblica
Italiana. Seguì il marito a Parigi, dove partorì tre figli.
Il quarto l’ebbe a Milano. Abitò per alcuni anni anche
a Talamona. Nel 1852, in occasione dell’anniversario
della fondazione dell’accademia militare che aveva
frequentato, inviò gli auguri firmandosi: “Franz Scanagatta, Tenente e Vedova del Maggiore Spini”. Diventò
nonna, e poi bisnonna. Concluse la sua avventura nel
1864 all’età di ottantotto anni.
Sergio Pedretti
“Sottoluogotenente Franz Scanagatta, agli ordini!”così
si presentò il giovane ufficiale sbattendo i tacchi. La
scena si svolgeva nell’ufficio del comandante di uno
dei tanti reggimenti ausrtiaci incaricati di presidiare
le colline dell’entroterra ligure. Correva l’anno 1799.
Genova, occupata dai francesi, era chiusa in una morsa: sulle montagne bivaccavano gli austriaci. Gli inglesi
la bloccacano dal mare. Il Maggiore soppesò il nuovo
venuto. Che razza di damerino gli stava mandando
l’alto comando? Non aveva nessuna
simpatia per questi nuovi ufficialetti:
aveva bisogno di uomini veri, lui, non
di cicisbei impomatari. Comunque
gli ordini erano ordini, e si affrettò
a passargli le consegne. Avrebbe presto avuto modo di rivedere la scarsa
opinione che aveva dei nuovi ufficiali e, in particolare, del sottotenente
Scanagatta. Il nuovo arrivato infatti
diede subito eccezionale prova di sè.
Mai stanco, coraggiosissimo, lucido e
deciso, era particolarmente amatodalla truppa, che ne aveva fatto un
vero e proprio idolo. A Barbagelata
(provincia di Genova), guidando i suoi uomini in un
travolgente assalto alla baionetta, costrinse i francesi ad arretrare per più di dieci chilometri. L’impresa
gli procurò una decorazione e la nomina a tenente.
Genova alla fine cadde, ma il tenente Scanagatta non
potè partecipare alla sua presa. Poco tempo dopo i
fatti di Barbagelata, che gli erano valsi tanta gloria,
fu convocato al comando di reggimento. Il colloquio
col comandante prese da subito una piega insolita. Il
Maggiore accennò l’offerta d’un sigaro, ma ritrasse
imbarazzato la mano mormorando un confuso: “Scusate”. Gli accomodò la sedia, ritornò dietro la scrivania e, reschiandosi la gola: “Fraulein Scanagatta...........
mi vuole spiegare?” chiese. Quel breve colloquio
pose fine a sei anni di finzioni, sotterfugi e rischi di
ogni genere, vita compresa, e diede luogo ad un’insolita metamorfosi. Nell’ufficio del comandante era
entrato un uomo, il tenente Franz, e poco dopo ne
usciva una donna, Francesca Scanagatta. La vicenda
ha dell’incredibile e vale la pena di essere raccontata,
se non altro perchè nella vita di Francesca ci sarà
posto anche per Talamona. Francesca Scanagatta era
nata a Milano il primo Agosto 1776. Di famiglia nobile era stata educata come si usava con le ragazze di
“buona famiglia”: cantò, musica, ricamo e belle manie17
associazioni
LA FILARMONICA DI TALAMONA
ALLA CONQUISTA DELLA FRANCIA
Il recente percorso, iniziato a gennaio 2005 con l’arrivo del Maestro Pietro Boiani, sembra proprio aver
sancito una svolta per un nuovo, duraturo e proficuo
sodalizio.
Gli appuntamenti con la cittadinanza sono aumentati,
la scuola allievi ha trovato nuovo slancio con conseguente moltiplicazione dei propri iscritti ed i bandisti
Società Filarmonica (con al momento al suo attivo
ben 32 iscritti) che ha già saputo tenere dei veri e
propri concerti per allievi.
Ed ecco, infine, l’invito a partecipare ad una Rassegna Musicale ad Albertville-Ugine, in Francia nel dipartimento della Savoia, nella regione Rhone-Alpes,
tenutasi nei giorni 1 e 2 settembre. La nostra Filarmonica è stata scelta
fra altre formazioni per
rappresentare
l’Italia
nella ormai consueta
“Discesa dalle Montagne”, quest’anno giunta
alla sua quarantaduesima edizione, ovvero
la festa delle Montagne
dell’arco Alpino, esibendosi, il sabato sera, in un
concerto sulle note di
Ralph Vaughan Williams,
Frank Ticheli ma soprattutto Ennio Morricone
che ha incantato i cugini
d’oltralpe.
Gli oltre diecimila spettatori hanno poi avuto
modo di poter vedere
all’opera la nostra banda anche la domenica, partecipando durante la mattinata ad una sfilata per le vie della cittadina e nel
pomeriggio ad una seconda esibizione sul palco, con
tutti noi orgogliosi di aver ben figurato e di aver “tenuto alto” il nome di Talamona anche in Francia.
Per concludere, sono doverosi i ringraziamenti al nostro Presidente Antonino Caruso, fantasioso ideatore e vulcanico trascinatore di questo gruppo da ben
35 anni (gli ultimi appuntamenti del 2007 vedranno
infatti i festeggiamenti per l’occasione).
Si ringrazia inoltre il direttivo per la capacità organizzativa e la massima disponibilità dimostrata.
Vi invitiamo ed aspettiamo numerosi all’usuale appuntamento per celebrare Santa Cecilia il 17 novembre
ed ovviamente al Concerto d’Inverno che si terrà
l’8 dicembre presso l’Auditorium del nostro paese,
sperando di poter stupire ancora una volta….
Un saluto musicale a tutti!
La Filarmonica di Talamona
stessi hanno dimostrato un sempre più crescente entusiasmo per ogni attività effettuata.
Sembrava già molto l’aver realizzato, per la prima volta dalla fondazione, un cd nel novembre 2005, eppure
si trattava solo dell’inizio.
Sono, infatti, susseguite numerose collaborazioni con
altre realtà musicali della Provincia, quali la partecipazione alla manifestazione “I crotti” in Chiavenna,
il concerto eseguito unitamente al Corpo Musicale
di Ardenno (con una banda di 68 elementi!) nonchè
con la Banda di Mese e con il Corpo Musicale di Fusine, la partecipazione alla Rassegna Bandistica Mandamentale nel 2006 e 2007, l’incontro culturale “Pittura
e Musica” presso il cortile di casa Gavazzeni, il concerto d’Inverno 2006 con la Corale Don Vincenzo
Passamonti, per un totale di 15 concerti in soli due
anni, senza dimenticare la costante partecipazione ai
servizi civili e religiosi della nostra comunità. Inoltre,
nel frattempo è nata anche la Banda Giovanile della
18
associazioni
Anche quest’anno in occasione della festa patronale, la Pro Loco di Talamona ha organizzato
varie manifestazioni per animare il centro cittadino.
Il fine settimana di festa ha avuto inizio venerdì 7 settembre con lo svolgimento del primo torneo “ LA NOCC DI GIUGADUUR “, evento che è stato possibile organizzare grazie alla preziosa
collaborazione dei gestori dei bar .
Alla competizione hanno partecipato i clienti dei bar :
Angelini , Cris , Dopo , Sax , Woodstock , Crot dul Bem , Crotto la Piazza , Gelateria Arcobaleno
, Gelateria Pippo e bar Coseggio.
La vittoria è andata al bar Angelini, seguita dal crotto la Piazza, al terzo posto pari merito
bar Cris e bar Coseggio, la coppa del terzo posto viene assegnata al bar Cris per aver vinto lo
spareggio. Sabato sera per le vie del centro sono stati allestiti i mercatini, mentre in piazza
del comune la serata è stata allietata dalla musica dei Lesina Band.. Domenica in centro la
presenza delle bancarelle e i tradizionali giochi organizzati in oratorio hanno attirato una
notevole quantità di persone. Unica nota stonata, il mancato arrivo del gruppo folk di Grosio
che avrebbe dovuto sfilare per le vie del paese, purtroppo per cause di forza maggiore il gruppo
non ha potuto essere presente.
La Pro Loco vuole ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione.
Un grazie particolare ai volontari che ci hanno aiutato, a tutti i gestori dei bar e a tutti i
commercianti che hanno contribuito a rallegrare questo fine settimana di festa.
MILENA SPINI PRO LOCO TALAMONA
PRO LOCO TALAMONA
COMUNICAZIONE NATALE TALAMONESE 2007
Chiunque fosse interessato ad allestire il presepe presso la propria contrada,
contatti la Pro Loco TEL. 339 1077110
19
associazioni
CORO VALTELLINA: UNA TAGIONE DA RICORDARE
TALAMONA - Dopo il grande consenso riscosso
alla rassegna mondiale di Clusone nel giugno scorso, il Coro Valtellina di Talamona presieduto da Fulvio
Livio si é fatto sentire anche sul Monviso. Ad inizio
settembre le tenaci voci maschili del coro della Bassa
Valle son tornate ad esibirsi in grande stile a Barge,
nella suggestiva cornice storica del Monbracco, in
Piemonte, partecipando ad una serata di canto, organizzato quale omaggio agli alpini nell’anno in cui
Cuneo ha ospitato l’ottantesima adunata nazionale.
Su una terrazza che domina il saluzzese e il torinese,
con un panorama unico sulla catena alpina dove in
primo piano vi è la catena montuosa del Monviso, tre
gruppi, fra cui quello valtellinese, hanno dato vita a
un’emozionante serata canora, spaziando dalla musica popolare ai canti di montagna, alle melodie degli
alpini ed alla musica pop. L’esibizione dei valorosi talenti valtellinesi è stata come sempre applauditissima
sulle note dei canti tratti dal secondo cd, inciso nel
2004, “Oltre la Valle” e di più datate rievocazioni. Una
nuova occasione per far conoscere e promuovere
anche fuori dai confini provinciali la tradizione del
canto alpino valtellinese. Una grande occasione per
sentire dal vivo le voci del coro del nostro paese
sarà dato dall’Incontro Vocale in programma come
da 25 anni a questa parte nell’ultimo sabato di ottobre all’Auditorium Comunale. Ospite d’eccezione il
Gruppo Corale I Polifonici del Marchesato di Saluzzo
(Cuneo) che con oltre 20 anni di attività alle spalle e
250 concerti tra le proprie perle annovera concerti
nella Basilica superiore di San Francesco ad Assisi. A
sua volta il Coro Valtellina di Talamona è diretto dal
1995 dal M° Maria Rosa Rizzi, una professionista diplomata in clarinetto al conservatorio “G. Verdi” di
Milano che ha dato una sua impronta giovane, moderna e vivace alle imprese del coro. Il suo repertorio è ampio e variegato, si va dai tradizionali canti
alpini di montagna, ai canti popolari e folcloristici, a
musiche sacre e profane fino alla musica etnica ed a
pezzi adattati di musica leggera.
ANDREA CIAPONI
L’ASSOCIAZIONE AMICI DEGLI ANZIANI DI TALAMONA,
UNA REALTA’ IN PIENA CRESCITA
Più attiva che mai (ha abbattuto durante l’ultimo anno
di attività il muro dei 300 iscritti e simpatizzanti) si
propone quale punto di riferimento per parecchi anziani e meno giovani del nostro paese.
I locali di Via Valenti sono aperti tre volte a settimana, ogni mercoledì, venerdì e domenica da settembre
fino alla fine di giugno.
Gli obiettivi dell’associazione sono volti alla promozione del benessere degli anziani, a favore delle
relazioni sociali fra persone anziane a rischio di isolamento, a mantenere e stimolare le risorse di ogni
individuo con aggiornamenti culturali, attività manuali,
ricreative e ginniche e alla collaborazione attiva con
le altre associazioni presenti sul territorio di Talamona. Tra gite, incontri ricreativi e culturali, gruppi di la-
voro e momenti di preghiera non c’è mai un attimo
di pausa con tante iniziative messe in cantiere e puntualmente realizzate grazie all’opera di tanti volontari
che volentieri prestano la loro opera a favore della
comunità. Tra gli appuntamenti di ottobre oltre alle
lettura del Vangelo prevista nel primo e terzo mercoledì del mese ed all’attività ordinaria, si segnalano
la castagnata il 17 ottobre, la gita di due giorni in
Piemonte nelle Langhe per la sagra del tartufo e la
messa celebrata da Padre Celso.
Inoltre a breve riprenderà la partecipazione alla scuola culturale di Morbegno, un’iniziativa già sperimentata e che ha riscosso successo durante lo scorso
anno.
MARIUCCIA SPINI
20
associazioni
IL MUSEO ETNOGRAFICO DI TALAMONA,
UNA REALTA’ TUTTA DA SCOPRIRE
Forse non tutti ancora lo sanno
che nei sotterranei della chiesa
parrocchiale di Talamona è presente un piccolo museo etnografico rimasto aperto l’ultima volta
in occasione della Festa padronale
di Santa Maria Bambina. Gestito
dall’Associazione Amici Anziani
è possibile visitarlo prenotando-
si al numero del custode, il 339
7079896 (Pierangelo). All’interno
i locali presentando diverse ambientazioni, si può scoprire un
laboratorio di falegnameria degli
anni ‘20 puntualmente ricostruito
con i ricordi ed i cimeli dell’epoca,
una parte dedicata ai reperti sacri
recuperati, una parte dedicata alla
musica, tante fotografie e altre che
grazie al volontariato si uniranno
nei prossimi mesi. Il museo riaprirà in occasione del Santo Natale
e per tale ricorrenza è previsto
l’allestimento del presepe permanente.
MARIUCCIA SPINI
IN MOSTRA I VECCHI CORTILI DI TALAMONA
Un’idea della Signora Novelia Gusmeroli che l’Associazione Amici degli Anziani ha saputo trasformare
in una bella realtà grazie al contributo fotografico
di Stefano Tarabini, autore delle fotografie rimaste in
bella vista durante i giorni della festa patronale.
Angoli di vita della Talamona di una volta, alcuni dei
quali purtroppo destinati a sparire, i cortili hanno
rappresentato un luogo importante nella vita dei nostri padri e dei nostri avi.
Un patrimonio che l’associazione amici degli anziani
vuole salvaguardare e valorizzare e per questo l’idea
è quella di rendere la mostra permanente.
MARIUCCIA SPINI
21
lettere
Successo per la pista da cross di Talamona
L
‘ attento cittadino nostrano plaude all’iniziativa dell’Amministrazione
Comunale che, finalmente, ha messo a disposizione della popolazione
la tanto desiderata pista da cross.
Ebbene sì, nessun proclamo, nessuna inutile ostentazione, l’umile e lavoratrice Amministrazione Comunale è una che di fatti se ne intende.
La pista è a disposizione di tutti: uomo, donna, bambino, ingresso libero giorno e
notte.... geniale.
Geniale perchè coincide con la strada più utilizzata dai temerari concittadini.
Il tracciato è frutto dell’ingegno umano: partenza dalla rotonda della “monta”, direzione Ovest verso Morbegno, l’intrepido conducente si trova di fronte le prime
avversità offerte dalla temibile e agognata opera dell’Amministrazione Comunale: la
pista è una cosa seria, non per comuni dilettanti.
E qui, il nostro aitante pilota, dopo aver superato il lungo e insidioso rettilinio, si
sente già in sintonia con la pista. Sa che la può domare, è sicuro di poterla domare.
La rotonda che si trova adesso ad affrontare non lo può spaventare: ruota anteriore
sul cordolo interno e la posteriore in derapata che sobbalza sugli scogli dell’asfalto
prodigio. Gioco da ragazzi!
A questo punto il pilota è moderatamente soddisfatto, vorrebbe qualcosa di più, ha
l’amaro in bocca. Ed ecco che qui si trova completamente deluso, non crede ai suoi
occhi: il fondo si è livellato. L’asfalto è perfetto e drenante...ma cosa succede??...ma
no, siamo in territorio morbegnasco, questi..questi non hanno capito niente... Il centauro è molto contrariato, è confuso, circumnaviga l’ennesima rotonda e già pensa,
assaggia, pregusta il ritorno sui suoi passi, per compiere l’impresa in senso inverso,
ma.....ecco....ha un’intuizione...vuole verificare l’altra “industriale”, quella più a sud.
Ha la sensazione che l’Amministrazione Comunale abbia pansato a tutto, abbia pensato al bene del cittadino, abbia pensato un progetto calibrato e faraonico, com’è
nella mentalità dell’Amministrazione Comunale.....e non sbaglia!!!
Superando due modesti dossi artificiali, ecco che allo STOP , il comune cittadino,
si trova di fronte il fiore all’occhiello dell’Amministrazione Comunale: il tratto più
impervio, il girone dantesco studiato per professionisti delle due e delle quattro
ruote.
Il talamonese è raggiante, si lancia tra i salti e gli atterraggi, i rimbalzi e le sgommate....il cambio stride, gli ammortizzatori sputano sangue,..oh si.., credo di aver visto
proprio degli ammortizzatori sputare sangue.....e ora si presenta l’ultima bolgia: la
salita finale, metafora di salvezza e di redenzione, dopo aver attraversato le tenebre
della viabilità.
L’ottimo condottiero giunge quindi sulle amate pendici della “monta”, con una sensazione di orgoglio e di autostima tale, che lo portano a pensare di farsi un altro giro.
Ma è tardi, è ora di andare a casa, sarà per un’altra volta...tanto la pista non scappa,
è sempre lì,...domani...e anche il giorno dopo....e quello dopo ancora....e poi chissà
ancora per quanto tempo potrò farmi un giro sulla pista da cross dell’Amministrazione Comunale.
Serena Gusmeroli
22
sport e tradizioni
Laura Frangi si fa onore in campo nazionale
Seppur non sia uno sport d’ elite il badminton
(tennis con volano) ha visto la nostra compaesana
Laura Frangi conquistare un sorprente e inaspettato 5 posto mancando per un soffio le finali hai
campionati italiani studenteschi svoltisi a Formia
nello scorso mese di Giugno. Infatti dopo aver vinto i campionati provinciali e regionali a squadre ho
avuto l’onore di rappresentare la regione Lombardia hai campionati italiani.Qui dopo aver sconfitto
le rappresentanti delle regioni Puglia Campania e
Liguria si e’ giocata l’ ingresso alle finali con l’
atleta della regione Trentino dando vita ad un bellissimo mach ed uscendone sconfitta solo al terzo e
decisivo set con il punteggio di 12 a 11.Per Laura
oltre l’ ottimo risultato anche la soddisfazione di
aver sconfitto l’ atleta della regione Liguria campionessa 2006.
Pruvèrbi vecc
I Nòss curtif
Pisà senso fa n’pètt,
l’è cumè sunà ul viuliñ senso l’archètt.
P-cee de vito ièro ün bott,
quänt per sceno ghèro menèstro e päncott;
adèss iè ün puu mäl cunsciaa,
senso vito, quasi più negutt l’è restaa.
De la fèmmo cul pass lunch e de l’um cui occ’ bas,
l’è sèmpri da vardass.
Quant l’um èl va sut-tèro, la fèmo la sè fa bèlo.
Regordi la sciüto cui puliñ,
ul gatt, ch’el casciavo rundanin;
ul cäntuñ de la bügado,
la funtäno, gliò sü la strado.
Ün bicer de acquo a la mätino l’è nä buno medèsino.
Vèdi lobgi in pulerolo,
quelo “poso” senso regiur;
suto an sportèch nä cariolo,
quasi a cumpassiuñ, ün vaas de fiur.
Vardèt dai pee di müi, dai denc’ di cää,
e da quii che gaa sèmpri la curuno in mää.
Ul casèt l’è facc de lègn, gni parlo gni l’fà sègn.
Guvernu, cumü, prèvèc’ e pulee, iè mäi p-cee.
Mäi vardà fèmèn e tilo al lüm de la cändilo.
Ul viñ de la vignoumbriado l’è buñ per nä pisado.
De tücc i bardasi che curivo,
per giügà a la bucio u a la vario;
el resto i ricordi in de la ment,
de quii che aa visüü i cämbiament.
Per viif sää vestisèt de läno e mängio apiää.
La fèmno senso l’um l’è cumè n’fiur
l’um senso la fèmno l’è ün poor laur.
Quänt la mèrdo la munto in scagn
u la püzzo u la fa dagn
Dech n’ugiado a sti curtiif,
iè staa la vito dul paiis,
nä vito de sacrifizi e mätucadi,
che n’dul cöör gliè restadi.
Se tu fee dul bee,
speciet mingo ch’el turni n’dree.
L’avar l’è buñ dopu mort.
Cesare Ciaponi 08-09-’07
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COMUNE DI TALAMONA-Provincia di Sondrio
ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO DEGLI UFFICI
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