Norme bullettino aggiornate

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Norme bullettino aggiornate
NORME PER I COLLABORATORI
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Il “Bullettino senese di storia patria”, fondato nel 1894, è il periodico dell'Accademia
Senese degli Intronati. Ospita articoli relativi alla storia, all'arte, alla letteratura di Siena e
del suo territorio.
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La collaborazione al “Bullettino senese di storia patria” è libera e gratuita. I
collaboratori delle sezioni Saggi e Note e documenti riceveranno n. 10 (dieci) estratti
gratuiti dei loro contributi. I redattori delle recensioni avranno diritto a n. 3 (tre) estratti
gratuiti del Notiziario bibliografico.
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I contributi, sottoposti al vaglio della Redazione della rivista, possono essere inviati per
posta, in forma dattiloscritta, alla sede dell'Accademia degli Intronati (Via di Città, 75 53100 Siena). La Redazione si riserva, in caso di accettazione del contributo, di richiedere
agli autori modifiche e adeguamenti. Il contributo, una volta approvato, dovrà essere
inviato per posta alla sede dell'Accademia in floppy disk in formato Word per Windows,
RTF, HTML, oppure spedito nei formati precedentemente indicati come file di attachment
ad un messaggio di posta elettronica all'indirizzo [email protected].
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L'assenso alla pubblicazione dei contributi è di competenza esclusiva della Redazione
della rivista.
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I contributi vanno redatti in forma chiara e definitiva. La correzione delle bozze,
effettuata dall'autore, sarà limitata alla revisione di eventuali errori ortografici o di
composizione. Integrazioni al testo saranno ammesse solo in casi eccezionali.
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Le note vanno inserite a piè di pagina e numerate progressivamente.
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La forma delle citazioni bibliografiche nelle note al testo prevede per le opere a
stampa, desumendo fin dove è possibile i dati dal frontespizio dell'opera cui si fa
riferimento, l'indicazione dell'autore in carattere maiuscoletto, con la sola iniziale del nome
proprio (es.: A. ROSSI), seguito da una virgola e dal titolo dell'opera in carattere corsivo. A
questo seguirà, dopo una virgola e in carattere tondo, il luogo di edizione dell'opera, la casa
editrice, la data di pubblicazione (sempre espressa in numeri arabi) e il riferimento alle
pagine. La citazione del luogo, della casa editrice e della data saranno separati da una
virgola. In caso di assenza di una o più dati all'interno delle note tipografiche si dovrà
ricorrere alle seguenti abbreviazioni in tondo e carattere minuscolo: s.l. (senza luogo), s.e.
(senza editore), s.t. (senza tipografo), s.d. (senza data), s.a. (senza anno).
In caso di citazione di opere a stampa in più volumi le note tipografiche dovranno essere
riferite solo al volume citato, indicato in numeri romani (es.: C. CANTÙ, Gli eretici d'Italia,
II, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1866).
Il numero della pagina singola sarà preceduto dall'indicazione “p.”. In caso di più pagine
verrà usata l'espressione “pp.” e i numeri delle pagine consecutive saranno separati da un
trattino. In caso di pagine non consecutive i numeri saranno separati da una virgola. È
sconsigliato l'uso di espressioni quali “seg.” o “sgg.”.
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Le edizioni di opere stampa diverse dalla prima saranno indicati con il relativo numero
in esponente adiacente all'anno di edizione.
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In caso di opere dovute a due autori, questi verranno citati separandoli con un trattino
(es.: E. CARLI - R. CARLI, Arte e guerra a Villa Arceno, Siena, Tipografia Senese, 1997; N.
ADAMS - S. PEPPER, Ipotesi sulla funzione di alcune opere di trinceramento sulla collina di
San Prospero, "Bullettino senese di storia patria", XCIII (1986), pp. 429-432).
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Le citazioni di opere miscellanee o comunque dovute a più di due autori devono essere
fatte al titolo, espresso in corsivo. Saranno modificate redazionalmente le citazioni che
riportano l'inaccettabile espressione “AA.VV.”.
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I curatori vanno citati dopo il titolo dell'opera, preceduti da una virgola e dall'
espressione “a c. di” e nella forma usata per gli autori, però senza uso di caratteri
particolari (es.: Antica legislazione della Repubblica di Siena, a c. di M. Ascheri, Siena, Il
leccio, 1993). In caso di più curatori questi saranno separati da una virgola (es.: Teatro
goliardico senese, a c. di G. Catoni, S. Galluzzi, Siena, Periccioli, 1985).
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Gli inventari e i cataloghi dei fondi di archivi e biblioteche vanno citati facendo seguire
al nome dell'istituzione il titolo dell'opera, il nome del curatore e le note tipografiche (es.:
BIBLIOTECA COMUNALE
DI
SIENA, Lettere e documenti del Risorgimento. La raccolta di
Pèleo Bacci della Biblioteca Comunale degli Intronati, a c. di G. Garosi, Siena, Periccioli,
1990.
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I contributi apparsi su periodici dovranno essere citati facendoli seguire dal titolo del
periodico fra virgolette, dall'annata (in numeri romani e con esplicitazione fra parentesi
dell'anno corrispondente) e dalle pagine (es.: D. BRUSCHETTINI, Il carteggio di Giuseppe
Ciaccheri nella Biblioteca Comunale di Siena, "Bullettino senese di storia patria",
LXXXVI (1979), pp.144-205). La citazione di articoli apparsi su giornali prevede, in
aggiunta, il numero del giornale e la data corrispondente. Per citazioni ripetute di periodici
sono ammesse, dopo opportuna avvertenza, abbreviazioni dei titoli di questi ultimi (es.:
"BSSP" = "Bullettino senese di storia patria"; "ASI" = "Archivio storico italiano"; "RSI" =
"Rivista storica italiana"; "RAS" = "Rassegna degli Archivi di Stato".
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La preposizione “in” è ammessa solo nel caso di citazioni di saggi presenti in volumi
miscellanei, mai in periodici (es.: F. GLÉNISSON, Rozzi e Intronati, in Storia di Siena, a c.
di R. Barzanti, G. Catoni, M. De Gregorio, I, Siena, Protagon, 1995, pp. 407-422).
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I manoscritti vanno citati facendo seguire la relativa collocazione al nome
dell'istituzione presso cui sono conservati, espressa in maiuscoletto e per intero nel caso
della prima citazione (es.: BIBLIOTECA COMUNALE DI SIENA, ms. A X 74). Per le citazioni
successive, dopo opportuna avvertenza, si potrà ricorrere a delle abbreviazioni (es.: BCS,
ms. A X 74). Di seguito alla collocazione andrà posta, dopo i due punti, l'esplicitazione del
nome dell'autore in carattere maiuscoletto, del titolo del manoscritto in corsivo e le carte
alle quali fa riferimento la citazione, espresse queste ultime sempre con l'indicazione del
recto o del verso (es.: BIBLIOTECA COMUNALE DI SIENA, ms. A X 74: G. TOMMASI, Istorie
di Siena Deca seconda, cc. 22r-23v; BIBLIOTECA COMUNALE
DI
SIENA, Autografi Porri
42.9: A. F. STELLA a O. PORRI, Milano 30 ott. 1822, c. 1v). Gli adespoti si citeranno
facendo seguire ai due punti successivi alla collocazione il titolo del codice in corsivo.
Eventuali attribuzioni andranno indicate fra parentesi quadre.
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Sia nel caso di opere a stampa che di manoscritti, per la forma dell'autore si rinvia in
linea generale alle Regole Italiane di Catalogazione per Autori (RICA), edite dall'Istituto
centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche
(Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, 1979).
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Con l'espressione ivi, in carattere corsivo, nelle note si indicherà il riferimento alla
citazione dell'opera immediatamente precedente. Con ibidem, in carattere corsivo, si
indicherà invece il riferimento alla stessa pagina della stessa opera citata in precedenza.
es.:
1
E. CASAMASSIMA, Trattati di scrittura del Cinquecento, Milano, Il Polifilo, 1966, p. 71.
2
ivi, p. 79.
3
ibidem.
L'espressione passim, in carattere corsivo, indicherà l'alta frequenza dell'oggetto della
citazione all'interno dell'opera, tale da rendere obiettivamente ridondante l'elencazione del
numero delle pagine corrispondenti.
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Non sono ammesse le espressioni “op. cit.” e “loc. cit.”. In caso di ripetizione della
citazione bibliografica dovranno essere ripetute, negli stessi caratteri, le indicazioni del
nome dell'autore e, in forma abbreviata, quelle del titolo dell'opera in carattere corsivo, e,
dopo uno spazio, dall'abbreviazione “cit.”, in tondo. A questa seguirà una virgola e il
rinvio alla pagina corrispondente. es.: D. BRUSCHETTINI, Il carteggio di Giuseppe
Ciaccheri cit., pp. 200-201.
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In caso di citazione di una nota all'interno di una pagina di una singola opera, questa
verrà indicata con la lettera “n” in carattere minuscolo e tondo dopo il numero della pagina
stessa (es.: F. CERRETA, Alessandro Piccolomini letterato e filosofo senese del
Cinquecento, Siena, Accademia senese degli Intronati, 1960, p. 91n).