Studio asintotico del moto di un punto su una linea
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Studio asintotico del moto di un punto su una linea
A NNALI DELLA S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze L UIGI A MERIO Studio asintotico del moto di un punto su una linea chiusa, per azione di forze indipendenti dal tempo Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 3e série, tome 3, no 14 (1950), p. 19-57. <http://www.numdam.org/item?id=ASNSP_1950_3_3_1-4_19_0> © Scuola Normale Superiore, Pisa, 1950, tous droits réservés. L’accès aux archives de la revue « Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze » (http://www.sns.it/it/edizioni/riviste/annaliscienze/) implique l’accord avec les conditions générales d’utilisation (http://www.numdam.org/legal.php). Toute utilisation commerciale ou impression systématique est constitutive d’une infraction pénale. Toute copie ou impression de ce fichier doit contenir la présente mention de copyright. Article numérisé dans le cadre du programme Numérisation de documents anciens mathématiques http://www.numdam.org/ STUDIO ASINTOTICO DEL MOTO DI UN PUNTO SU UNA LINEA CHIUSA, PER AZIONE DI FORZE INDIPENDENTI DAL TEMPO LUIGI AMERIO un t + -- 00, recente lavoro integraliÌ C (Nlilano) studiato (1) dell’equazione 1 comportameuto asititotico. per B costanti positive), nell’incognita y (t). al Bottani (2) nello studio teorico sincroni e(1 è anche l’equazione del Jl1oto di un punto che descriva circonferenza, in iiii piano verticale e iii un iiiezzo che opponga resiB, La dei una (1) si è presentata stenza viscosa, sotto Fazione (lellil gravita e di una forza tangenziale costalte. La stessa equazione e stata oggetto di una ricerca del Tricomi (3), allo scopo di determinarne una soluzione che sia somma di una funzione lineare e di una funzione periodica del tempo t. che ho chiamati integralii della(1) si suddividono 111 tre rispettivamente: integrali (1) L AMERIO, integrali Determinazione delle condizioni Ann, di lB1at. zione l,a (2) integrali di stabilità per Vnl. dedicato gli integrali di F. SEVKRI. Rond del Sem. Mat. matematica un’equa- n Milano Vo1. IX, 1935, pp. 181-183. e) F’. TRICOMI, Integrazione di un’equrtzione differenziale presentatasi di Pisa, Serie II, Voi. ll, della R. Norm. Sup pp, 1 20. in e di Ann. tali nei senso che a questa pai-ol.-. instabili risultano effectivamente di pochissimo dn quelle n condizioni iniziali Meccania, prechè che caratterizzano nn integrale instabie viene a corrispondere un integrale stabile o nn stabili (o divergenti) integrale divergente. Lo stesso non avviene invece per g.li alterando di quantità abbastanza piccole 1P condizioni inizia i relative llo nno lli (1) Gli si dà iu tali La, integrali, alle nuove condizioni corrisponde stabilità considerata è, naturalmente, stabilità nel campo lori del tempo successivi all’istante ixiizilh. integrale stabile (o futtwa (ctr. G. II, pp, 1 :1) perchè iiii divergente). Equazioni ~~ r feriace ai 5~~- 20 priniii tendono al1 corrispondente , , di equilibrio statico stabile punto sullU circonferenza ;i = al n secondi tendono valore fl a, corrispondente alla posizione di equi librio statico instabile; gli ultimi (clie possono anche mancare) tendono a + oc, come la soluzione di Tricomi. i vrrri tipi di integrali Le condizioni iniziali che inolindividuate una volta noti gli integrali tre Poichè questi sono due, caratterizzati da ben precise condizioni, si ricava che la conoscenza dei due soli integrali instabili permette (11 dedurre il comportamento asintotico qnalitativo di tutti gli integrali della (1). Scopo della presente Memoria è di estendere i risultati ottenuti per a alla posizione (1), studianrdo con ,f ~y , y’) funzione l’equazione, assai più generale, /~(2/?~)? ((lle di y’ (2) è Inequazione del designi l’ascissa qualunque (in cui y funzione del posto P dcHa Se poniamo j)»1 La (2) iit- per e 1l10to pf1’ (li di JI, cornc un punto Q ogni y, una linea r l’azione (li una forza sii curvilinea) sotto si scrive nella forza che agisce sul mobile appare F (y), funzioue del posto, e una una funzione del posto e della velocità,, nuna per y’ == 0 (3) si scrivono anche, per le (4) e (5), modo, la forzac 1notrice e, in tal come la differenza tra R e crescente con (y , y’), y’, Le 21 e sono largamente verificate se, diventa infinita con y’. Poiché risulta, per la (5), sii 1’ corrispondono alle radici come avviene in molte applicazioni, R (y , 0) 1 0, le posizioni dell’equazione di equilibrio Il (y, y’) statico Noi supporremo tali radici (se ve ne sono) tutte Allora se, in radice y , -isiiltt (y) U , y è, su F, itit(c posizione di equilibrio tico stabile; risultlt F’ (y) > 0, y nna posizione di equilibrio statico instabile. Chiaineremo stabile un integrale y (t) della (2) se, per t + 00, il punto sii una di statico Q(y(t» tende, posizione equilibrio r, a stabile ; instabile Se Q tende íL una posizione di equilibrio statico instabile; infine diremo diun integrale oo (a seconda che F (y) ce y (t) tende a 1-- 00 o a abbia, in un perio(lo, valor medio u positivo o negativo. Come risulterà dal segtuito, sono qneste le sole eventualità che si possono presentare. Inoltre gli integrali instabili sono lll numero fiuito e la loro conoscenza permette, anche per la (6), di individuare le condizioni iniziali clie caratterizzano gli integrali stal)ili e gli integrali divergenti. Questi ultimi hanno poi, per t -t- cxJ , un eoml)ortamellto che può assai hen precisarsi. Si dimostra infatti sotto una larghissima condizioneche tGlt di integrale divergente è funzioine lineare di t, di nna funzione e di per t -j-- 00. Il termine infinitesimo manca 111 corrispondeaza della soluzione di Tricomi (che esiste anche per la (2)). lineare e il Inoltre, zl Ner’iocizco sono sostanzialmente i tutti si iier gli poichè passa dai te - i i ti relativi a zcct integrale (t (t un con nno spostamento dell’origine dei quelli relativi - - -- 1. - ill quel che segue (senza pregiudizio della generalità) che (lii y, 2 ¡r. (y ;y’) eocaze , Osserviamo poi che, per le condizioni precedentemente indicate, esiste ed è unico l’integrale y (t) della (2) soddisfacente alle condizioni iniziali comunque siano scelti to, Mostriamo che Si l~a per le i valori di y e jy’) ~ dove il massimo della (4) y(t) è prolungatbile e (5) (osservando , funzione )I . in tutto l’intervallo che è y’ R (y, y’) > 0 per tutti 22 La tesi segue allora dall’osservazione che, tutti gli dell’equa- zione prolungabili nell’intervallo Consideriamo ora l’intervallo c>J 2013t0 10 = to, ld (2) xi trasforma nell’equazione sono - e osserviamo che. posto z _= -- t9 -- funzione con della variabile u. il massimo di I J’ (y , u Ì ) per 0 un y 2n nun valore a > 0~ y ~t) è /(//) I (6) -- CX) se W to7 cioè esiste sit tutto l’asse t. Importa però rilevare che, prolungabile in t1ttto se Consideriamo Prendiamo infatti, y’ ad 1« non ,essere oo (9), l’integrale y (t) può non -- esempio, l’equazione in modo che sia i-’JyÌ e integriamo tra i Si ha Se ora facciamo decresceret a partire dai valore to , lo sia anche il primo deve risultare bro è negativo:prechè (5) L. AMERIO, 6) l’u Rend R. Acc. d’Italia, Serie VII, L. AMEuro, loc. ojt. in (5), l’..i19, lo studio di Analisi per III, 1942, p. 421. il secondo mem- quindi moti 23 (essendo f (y’) funzione decrescente). Se allora risulta è necessariamente finito, cioè l’integrale y (t) non è prolungabile per Osserviamo infine che nella (6) si può seguito) non negativo il vltlor ,u di F lo faremo sempre in nell’intervatllo 0 2 : (e (y) Ammettiamo infatti che sia e operimno sicché la l’equazione (2) In del (z, z’) per la Si ha poi, 2. Se poniamo ordine - primo nelle trasformazione y _ - z. Si trova allora si scrive è funzione decrescente di z’ e risulta, per le (3), (11), y’ ‘ p, incognite (y (t) 1 p (t)~, la (6) equivale al sistema di due equazioni 24 Questo può avere come costante (a, b} soltanto la soluzione {y , 0} , essendo y una radice dell’equazione k8). Le soluzioni cnstccrzti corrispondono perciò alle tico del 1nobile sulla linea T. Esse vengono a posizionii di se F (y) non sta- si ’ ’Le altre soluzioni (y (t), 11 (t)~ definiscono nel piano (y , p) delle linee regolari L (dotate cioè di tangente variabile con continuità), dette, secondo la dèl sistema (12). Che tali linee siano regolari consuetudine, le segue immediatamente dall’osservazione che se, per un valore t, risulta y’ (t) - p’ (t) 0 ~ è anche, per la prima delle (12), p (t) = 0 e quindi (t) , p (t)) == o. Dalla seconda delle (12) segue allora F (y (t» ~ 0 ~ cioè è y (t) una radice della (8). Per il teorema di un cità si ha allora, per ogni contro l’ipotesi che {y (t) , ia (t)} definisca una caratteristica. Si noti inoltre che, in virtù di quanto si è detto nel § 1 e di un teoren1a di Bendixson (7), se la caratteristica L ha parte L’, corrispondente ai valori t c t’, la si in limitato del (y ; p), oo + 00. (y (t), h (t)~ è definito in Osserviamo ora che le caratteristiche del sistema (12) corrispondono a e sole le soluzioni, nel piano {y , y), dell’equazione differenziale del primo ordine R (y - Questa ha come p1tnti singolnri (nel senso di Poincaré) i punti (y, 0), dove y è una radice della (8). Si noti che, per la prima delle (12) e per la (13), un arco di caratteristica situato nel semipiano p ~ 0 è percorso, al crescere di t, da sinistra a destra, un arco situato nel semipiano p C 0 è percorso da destra a sinistra. Inoltre una caratteristica che incontri 1’asse y (in un punto non singolare) incontra tale asse ad angolo retto. Infine, nessuna caratteristica passa per un punto singolare in corrispondenza di un valore t’, firlito, di t perchè in tal caso coinciderebbe con la soluzione costante o~. ~y , 3. - Per quel LEMMA I. (7) I. BENDIxSON, Vol. XXIV, 1901, p. 7. che seguirà abbia. conviene dimostrare alcuni lemmi. del ordine nell’incognita equations differentielles, Acta q (y) : Math., 25 cun 1jJ il W (y , q) funzione continua nel dominio e f3 (y) funzioni periodiche, (y , q), = di y, sia íit punto di I)). dii q (con (y, q) Allori, linea lcc .se = zione q - q (y) nel Si ha, per senso 2 n, 2 7r e e continue. Inoltre per ln (14) ualga (y) condizioni iniziali q di contenuta i t + oo = yo) (oppure anche, - in DI uit è asintotica Lcc sol-tc- D5 di pei-iodo 2 -,7, al che 9-isiilt(t ipotesi, 37r)-=-(y0) i integrale q (y) è periodico, di periodo (yo + 2 n) > q (yo). In tal caso è anche Se è Sia ora, ad Infatti, per periodo di nell’intervallo yo 1- (14) integrale q q (y) integrale periodico q = q* (.N,), rcrrcL ni per la heriodicità di anche la funzione q1 y~ (y , t~) come funzione integrale della (14) (y) = q (~ -~- 2 ~r) unicità, la linea integrale l0 di (y) punti comuni con la linea1 di equazione q = q (y;. Poichè risulta sarà allora, cioè varrà 1a (16). 2 71- è un e, per il teorema di non per di y, può avere > y« , Posto le funzioni q,, scente, (y) (tutte integrali della (14)) costituiscono risultando Esiste perciò il limite ed è Inoltre si ha cioè q* (y) è funzione periodica (li periodo 2n, una successione cre- 26 Si ha poi Se H è il dalla (14), integrando tra yo e y, massimo, iii D, di i V (y, q) ,, quindi per ili teorema di Arzelà-Lebesgue, limite sotto iL segno di integrale. Ne segue e /~ (y) risulta infine, è lecito nella Inoltre, dalla continuità, q* (y)). Dalla (19), derivando, 8 funzione continua. W (y ,q) segue la continuità di V (y , allora che q* (y) è un integrale della (18) passare al in IJ, di si ricava (14). Dalle (18) e (19) si deduce inoltre, che la successione ~q" (z)) converge a q* (z) uniformemente nell’intervallo Jii Perciò, preso ad arbitrio E > 0, si può determinare in corrispondenza un indice ne in modo e qualunque sia z in J, risulti che, per Poniamo Dalla cioè la ora (20), y = z + 2 n JT per , e osserviamo che è ~75 segue (15). in D, Nelle stesse ipotesi del 11. I, se la (14) soluzione periodica q = q* (y), questa ha, recessariamente il periodo 2 n. di q, tale soluzione peInoltre, se (y , q) è funzione crescente (o è unica. Supponiamo che esista una soluzione q -- q (y), periodica e di periodo Y; Esiste allora, per il lemma I, anche una soluzione q = q* (y), periodica e di periodo 2 ~75 cui è asintotica q (y). zcna 27 Diimostrianmo clie Infatti, preso li risulta, necessariameute, > 0, possiamo determinare 178 in modo che, risulti periodicità e continuità di q* (y) si può poi determinare modo che, per ogni coppia Y2) soddisfacente alla limitazione la in risulti Per sarà alluia, per le (22) e (23), Prendiamo ora, ad arbitrio, un valore y e determiniamo bile) due interi positivi m,it in modo che sia risulta Posto allora, (come è possi- per le (23) e (24), per l’arbitrarietà di y e di 8, si ricava la (21). Il resto della tesi segue da una opportuna generalizzazione di una proposizione del Tricomi (8) (relativa alla (1)1. Supponiamo infatti che y (y, q) sia funzione crescente di q e che esista, oltre a q (y), un’altra soluzione, q (y), periodica (e necessariamente di periodo 2 ~~. Sarà, ad esempio, per il teorema di unicità, e quindi, Poichè risulta (~) F. TRICOMI, loc. cit, in (3), y, 7. 28 integrando la (14) nell’intervallo O I -2 n zioni q (y),q (z/), si ricava allora ciò Infatti 4. - della () Per le ~-I ~ due xolm. risulta funzione crescente di q per t -· dapprima il (6) supponendo in tutto una corrispondenza delle Studiamo gli í ute,grccli ha e8sendo iu + oo? de- n. (3), l’equazione unica solnzione y - () funzione continua. periodica e di o Inoltre, poicliè risulta si ha necessariamente O (essendo p) funzione decrescente 29 La linea a, di di per l’equiazione è situata delimitato iipl -r il dominio detto (13)) perciò poi r da U e è che e osservando inferiormente dall’asse y, superiormente si ricava Siano 1Jl il minimo interni nel punti nei punti esterni a T H T. il massimo, positivi, di (/) e sia a, alla condizione integrale dell’equazione (13), soddisfacente, iniziale g(a):=:B con e un 2013 Dimostriamo clie la funzione soddisfa ivi alla limitazione g (y) e definita nell’intervallo (‘?G) segue dall’osservazione elle g (y) è funzione crescente nei punti della striscia interni a r, decrescente nei punti esterni a z. Non può allora essere, nd esempio, iii iiii punto con per perchè esisterebbe un Allora q’(y) dovrebbe essere positiva in an punto E1 dell’intervallo ~ - y~ ciò che è assurdo perchèi li oltre g (y) è definita nell’intervallo a- i- oo. Infatti, detto ii mo snperiore dei valori di y cui é definita lu funzione l/ (y), si la per y 71, integrando (lls), ed è, iii 1>, 30 con K, costante limite finito positiva. Perciò, è finito., g (y) tende, per Se a.llora si pone eguale a questo limite, si può prolungare la lia ea = n integrale p g (y), partire dal punto (ii ,g (q)) ; i~~ un intorno destro di n , ciò che è assurdo. Deve perciò essere ii = + oo . il oi Esiste tlloi-a, 2 ;7 , I ~5 una (13) : so (y , Inoltre la, che rzsulta (v) è Proviamo ora che ngni 1» , allcr, caratteristica pei. t abbastcrnza grande, alla + L di 1)* (y), è (y (t), p (t» nel p p* (y) , cartesiana p = g w g (y) , Inoltre, e(1 L ha, osservando che fuori di z piano che l~ (y) e vcr,le lcc (28). P (y,p) al di so- Supponiamo infatti, dapprima, che L abbia un punto _P >_p* (y). Allora L è (per il teorema di unieità) perciò sen- nel pra di L* : sia cioè a~I di sopra di L* : ri-sulta nel un’equazione la è dy sempre carte- negativa. ’ si ricava clie g (y) non potrà mai superare, per y > y, il più grande, N ; dei due numeri p ,M sarà inoltre p > m . La funzione g (y) risulta allora definita nell’intervallo y 1- + oc e soddisfa alla limitazione Per il lemma I la soluzione g (y) è perei ) asintotica a una. soluzione periodo periodica, 2 c _-_ 1 (y), goddisfacente alla medesmia limitazione. Ora posto, per q> 0,p =q, Ri trova che q (y) soddisfa per la (13) all’equazione di ... 31 risulta funzione decrescente di q, nel semipiano q ] O . Poiché nella striscia questa equazione può ammettere, c q c ’2 , per il lemma II, due soluzioni periodiche distinte, si conchiude che è h (y) _--- ~~ (y) e vale la (28). Supponiamo ora che L abbia un punto I’ (y , p) (le coordinate di P sono indicate nella fig. 1 con (a,~) o con (y , Ö), nei due casi considerati) al di sotto di L~ . Allora,se è la tesi è già stata provata ; se è 0 p 1n , -I y1 di y : risulta g (y) ha andamento crescente in un intorno la caratteristica il minore dei due numeri m e p (yi) > 0 e, detto .~ risulta contenuta, per y,-,~ y, , nella striscia e si conchiude che è ancora asintotica alla p* (y) . Supponiamo infine p ~ U . Scritta la (13) nella forma dove y (y,q) non si trova che y è funzione decrescente di per p --- 0 . Si lia, poi, per il minimo nella striscia Perciò .L interseca l’asse y 111 un punto ~ situato alla destra dell’intersezione di tale asse con la retta i- spiccata dal punto P con coef- ficiente tale angolare v °(rispetto all’asse P si ricade nel y). Prolungando poi L a partire da, caso precedente e si deduce la tesi. intersezione, Si noti inoltre soluzione periodica della (13). ! se un’altra esiste soluzione 11 Vi (yl , periodica e di periodo 1-, Intatta e allora, per qnaoto si è detto nella questa deve essere asintotica a dimostrazione del lemma 1I~ coincide con p (y) . Si riconosce iufine immediatamente che, per t -· + oo , t2c,lte le della (2) soi o divergenti a + oo , Sia infatti L una caratteristica qualsiasi. > t abbastanza grande L avrà un’equazione p = p (y), con per la, della (12), è 32 si e ricava integrando tra i limiti 5 quindi ed y tendono Risulta perciò contemporaneamente cioè la tesi. Possiamo inoltre totico, per t --. + in 1nodo assai oo , della y (t) 0,Sigi- il che, ilei punti della, ca- L*, per essere m c (y) (32) è soltanto per m p- M . pe1’ p > Consideriamo ora una caratteristica L #y (t) . ? (t)} e prendiamo t CORÌ grande che, per 0 abbia, nel piano (y, p), an’equazione cartesiana alla (29). Poniamo inoltre oPe soddisfa p (y) p ~ p (y), Osserviamo, innanzi tntto, che, Rp (y ; p) > O e, per" Segtie da cui si allora dalla (30) liquazione risolvendo rigpetto a y , 33 Posto si poi per le (33) e (34), Dimostriamo finito,. Si lia p quincli risnltn e y, (28) e (29) è poi lalla (37) è funzione cioè e inoltre che la differenza lo stesso avviene di segno funzione crescente di p. a, (32), (13), pPU quindi integrando Per le e infatti, vale la se Annali dMt Scuola Sup, - integrabile iiell’iiitervallo . sempre lo stesso R (y, p) è perchè 34 Ne segue che anche l’integrale ." ’ esiste finito. Osserviamo ora che (y, p* (y)) è funzione periodica e continua di y. Per la (32) si può allora determinare un numero c5 > 0 in modo che la funzione (y, p) abbia un minimo o > 0 nel dominio C( Per la~ (28) esiste poi un valore elhe, per y ~ ~~y risulti - Indicato ha per y (y) conveniente valore compreso tra p un > y8 , Perciò anche, Se supponiamo, coine é e è possibile, nell’intervallo si hn poi, per ?i integrabile b quindi risulta provata la (36). Osserviamo ora che, posto si ha con (y) (9) funzione continua Da,lla (35) seyue poi e (9) F. TRICOMI, loc. cit. (3), z (~) in periodica di ~, p. 15, di periodo 7B e p* (y) si 35 posto Risulta inoltre per le Per le (~8) e (39) (31) r (36), si ha allora avendo posto risulta si Infatti, (li z (E) , ae > 0 111 modo che può detennijmre. continuità N sia i Ìrl (40) si 6 dalla Dalla (41) quindi t 111 modo che jlNl’ t ra ts, Il risulti allora t > 1,, ~ poi prendere te (40) si ricava perciò una la (42). rale ln (32), funzione lineare di t, tli (t) eri pe. 36 T e di una due infinitesirna per t + 00. liioltre i termini di tale somma sono sostanzialnente indipendenti dall’inegtrale cona, siderato (i quelli relativi a passcr d(ii 2cn altro integrale con uno dei dell’o1’igine - poiehè si Indichiamo alcune proprietà delle caratteristiche, nell’ipotesi che 5. abbia tutti semplici. degli zeri, F(y) Questi sono allora necessariamente in numero ,finito nell’intervallo U 1--1 perchè, se fossero infiniti, esisterebbe uno zero E di accurnnlazione e risulterebbe F’ (E) ‘ 0 , ciò che è assurdo. Il numero delle radici nell’intervallo O 1-- 2 n è poi pari. Infatti se è F (O) = O, poiché si ha F (2 r) _ = F (0) e gli zeri di F ~ y) sono tutti semplici, F (y) si annullerà necessarie. mente in un numero pari, 2 s,5 di punti interni all’intervallo considerato. Se poi è ~’ (0) = F (2 ~c) .- U e supponiamo, ad esempio, F (y) y 0 in un intorno di 0 , sarà in un intorno sinistro b ’-- 2 n destro ha un numero perciò l’equazione F(y) = 0 dispari, 2 s - 1 , di radici nele un numero l’intervallo a quindi pari, 2 s,9 nell’intervallo 0 w 2r . semPer la periodicità, a qualunque intervallo y 1-2.s’,, di radici di pre lo stesso Indicherelno con (k - - O, + 1 , + 2 , ...) la successione delle radici oo nell’intervallo supporremo inoltre, per fissare le idee, che + e che nell’intervallo 0 1-- 2 7 cadano le rasia F - -- - ;. Studiamo ora l’equazione (13) nell’intorno dei suoi punti singolari , Detto (y) p il coefficiente angolare della tangente a passante per il punto Ni, si ha, per la (13) , risulta Ry (y , 0) - O . Si ottiene in tal modo l’equazione di secondo una perché da cui segue grado in linea integrale 37 Poiché f" (Ylk) > 0 , Il punto Nlk è Invece il punto Per il punto perciò plessivamente quattro tivamente, come risulta un è colle. nodo o un due linee integrali della (13), formanti com. caratteristiche del sistema (12), che indicheremo rispetitit passano nella (10) ngura 2, con -~2~ ? tJ2k, ~k~ Di queste caratteristiche, due ed 85k sono percorse dal punto P (y ~t) , ~ (t)) = t , nel verso l) 1) - (t), al crescere di ed S~k ~y nel verso opposto. Da quanto è stato detto si deduce cbe le caratteristiche R~k ed sono le uniche caratteristiche instabili sono i soli punti che perchè i punti N2k corrispondono a una posizione di equilibrio statico instabile sulla traiettoria I’. Per llt periodicità, esse rzsultarzo individuate una volta, note quelle relative ai 1, ... ,s di k. ed Quanto alle caratteristiche possiamo rilevare che, per quel che si è osservato nel § 2, esse sono definite per t variabile nell’intervallo 00 -- + C>0 . Dimostriamo e questo tanto se ora che non csistorco, nel piano (y ,p), caratteristiche ,w considerano intervalli finiti quanto intervallz infiniti del Per provare la tesi, procediamo nel modo cati entrambi i membri per y’ (t), segue: seguente. Dalla avendo posto (") Cfr. F. differenziali, Eiandi, 1948, p. 71. (ti) , moltipli- 38 Dalla è non (45) segue che la funzione decrescente. Più (t) è Iufatti dalle e t~ di precisamente, lj {y (t) , p (t) lfc (45) (47) e segue a secondo si annulla solo 8e è ’ (y , y’) = U in tutto cioè per y’ (t) = í~ ~ -~ ~t) =~ cost. y’ R (y , y’) ~ ~ per y’ =~= 0) : in tal caso, per 11 teorema di unicità, è y (t) cost., per tutti i valori t, contro 1’ipotesi che L sia una caratteristica. di equazioni Consideriamo ora, nel piano ( y , p), la famiglia di linee l’integrale -- con A contante arbitraria. Per ogn P linee (yo - Po) Dalla ~ (t), funzione dzi allora ora t, il caratteristica appartiene successivamente tr, crescenti c~i ;~. 1,a tesi risulta con ciò provata. 3) il grafico della funzione (nella fig cc dove It > 0 è il valor una j4 ) linea, una e 1« l, , (Jonsideriamo è se crescente: ’risulta cioè periodica, nell’intervallo tl 1--- 2 n ,9 di di periodo (y) e 39 Perciò (p (y) presenta dei dei minimii relativi nei punti y, _ 1 (F - U , F’ , 0). Inoltre, essendo di minimo, conduciamo, quello dell’asse y, una semiretta parallela massimi relativi nei punti ipotesi ~~ ~ 0, se dal punto verso a opposto tale asse, a questa incontra la linea u = (P (y) in un punto tale che iu tuttu il e per nel risulti OP sia inoltre La funzione è allora. definita nell’intervallo indicato nella fig. 4,5 costituente ed una parte, nel piano della linea ha, (y, p) L~ y2k). il grafico Indichiamo con Tzk il dominio delimitato da Può darsi che un dominio T2k domini dei con contenga corrispondenti ai punti y2h 40 contenuti nell’intervallo Xlk Uno a l ii e io de,i punti Yu (con è non interno a dominio 11’ûf. Basta infatti assumere, Yü in modo che sia il minimo dei rp (y2) , .. , y (y2s). Si noti poi che se Tzk contiene T2k-2, alla linea ) appartiene,1 oltre a l~~_~z ~ una parte chiusa, lz~ ~9 -- la è frontiera di un dominio interno il solo punto singolare contenuto in quale suo (nella fig. T2k e contenente nel 1§’ è tratteg- 4 la linea giata). Osserviamo inoltre che il punto In un intorno sinistro di la quindi angolari e le due semirette tangenti a (51) è un punto augoloso si scrive infatti l;k nel punto per la linea hanno coefficiebti Il comportamento asintotico; per t · + 00, di una caratteristica L la quale, all’istante fo, abbia un punto 1)0 (yo, po) in uno dei domini T2k si stu. dia facilmente. Infatti, pel il massimo (essendo --y2k, la di /’ (y) llell’intervallo contiene uua parte (cventualmente formata da più cicli distinti e da punti isolati) appartenente al dominio T2k e di equazione i Inoltre, detta TA la parte di T2k. costituita da 1; e dai punti ad essa ed evensi riduce al punto interni, T), contiene tualmente ad altri punti Al crescere di t, il punto I> (t) mobile sulla caratteristica L, appartiene a linee corrispondenti a valori di A crescenti con continuità. Non può perciò uscire da (nerchè l’2k corrisponde al valore minimo 1=9 9 l " Siccome non esistono caratteristiche chiuse, si conchiude, per un teorema di di Bendixson (11) che il punto P (f) tende, per t + oo, a uno dei punti sininterni al dominio non se golari l’2k- Pertanto, appartiene a una PO ristica instabile che in il punto P (t) tende a uno dei punti N 2i-L interni a T2k cioè L è una caratteristica stabile. Si noti che se T2k contiene nel suo il solo singolare N2k-19 la caratteristica considerata è necessarimente stabile. Se poi T2k contiene - (~!) I. BENDIXON, loc. cit. in (7), p. 17. 41 stabile avente ogni Si è ottenuto in tal modo un nel piano Consideriamo (y,p) molto la linea ro un nel do- semplice di o di stazionarietà, avente equazione o~ in forma Poichè e (J). h~ lo stesso segno risulta di li, quindi Nei punti interni al dominio T, tiera costituita, dalla linea mento crescente, risultando, e dy a tratteggiato nella tig. 5 e le caratteristiche e per la (13), ddpy > O ; nei avente la t’ron hanno alida- punti esterni a -i è le caratteristiche hanno andamento decrescente. ~ Consideriamo un arco di caratteristica di equazione cartesiana (con g (y) integrale della (13)) situato nel semipiano l > 0, oppure nel semiil più ampio interva o aperto in cni è 9 (.V) > 01 piano p0, e oppure g (y) 0. 42 Dimostriamo LEMMA III. e i seguenti lemmi. jinit’i. - se è g(y)>0, risulta inoltre Xe è g (y) e ora ~, inoltre Supponiamo (y) > O e osserviamo innanzi tutto, per provare la (54), che può esistere un intorno sinistro di n nel quale sia ,g (y) ~ ~ (y). In t~l1 caso g (y) è non crescente e tende, per y un limite 1 ~> o. -- Non può poi continua in tutto essere llll p intorno del punto (q , 1) e la linea integrale p - g (y) si potrebbe prolungare, restando g (y) > 0, in 1111 intorno destro di q, con la condizione iniziale g (n) - 1, ciò el e è assurdo. Deve perciò essere1 = 0. Non può poi risultare, in un intorno sinistro ex 1- ii di g (y) (y). In tal caso infatti g (y) risulta non decrescente e tende, per -, a un 0 con e si ricade nel caso precedente. limite l, 1 --- (ii) Supponiamo iufine che in ogui intorno sinistro a 1- i di n esistano punti y con q (y) > ~ (y) e punti y con g (y) ~ (~). Sarà perciò ~ (y) > 0 per con a > 0 e convenientemente piccolo. Dimostriamo che risulta Preso Sia quali è > 0, si determini poi yt* la minima e con ascissa dei osserviaino clle g O a,5 in modo che, per punti y soddisfacenti alla (59) per i (y) è funzione monotona in ogni in- 43 tale che tervallo inoltre si-,i, oppure per Perciò, e risulta y e ó appartengono all’intervallo (60), quindi e Poiché la Non può La (54) è di ~ (6i) vale in tutto l’intervallo poi perciò yi - , per quanto si è la già (58) è dimostrata. rilevato. dimostrata. Consideriamo ora il punto W. Osservinmo che se in un intorno destro ~2013’~ risulta cr (~~) > ~ (y~ , ,r~ (y) è non crescente ed esiste il limite --t oo ò è ~ 0 , Non può però essere positivo, se finito, perchè l’integrale 9 (,y) sarebbe proluidgabile, resta,ndo positivo, a sinio 1’altra delle (55). Se si esastra di E . Vale perciò necessariamente l’una minano poi gli altri dne casi, si trova deve valere la priina delle (55). In modo del tutto analogo, se è g (y) O, si diniostrano le (56) e (57). Si noti che, se -isiilta, g (E .-t-) ^ g (n -) = 0 , ’ii - E dell’in. Infatti non se fosse considerato terrallo può t} - > 2 n le ciue linee integrali 1, (p g (y),) ed L’ (p = ct (y ~,’ ~)), definite rispettiva. mente negli intervalli $ q , (E + 2 (1) 2;r) avrebbero necessariamente almeno un punto (y, p), con p > (), in comune; eiò clle è assurdo. Tale limite ~ per la se o - LEMMA IV, g - (y) > 0 == O , 1- 1,+ ~, . , .)~ h 0, prolunga nel funzione definita in un intorno intervallo in cui è g (y) 0, lcr semipitiano p -- r1 0, in con un arco r arco un di di (12) (h è ~~ se nel in ed 1] l. cli cui ~fà equazione Detto poi p è 9’ p ~ g (k == (y) si = cort g (y) g (y), il pi c ampio Allora, se O ,1:- 1, ’~- ~ , , , .) , L si equazione p g1 (y),y con g1 (y) Inoltre, se è g1 (y) > m, rt ~ di 0 = è neces- sariamente finito. Infatti, è chiaro 8e poi è (12) punto. Y2h’- Non 1 può deve appartenere yzg; il punto (r¡, 0) = y2h+1 perchè g (JI) è non intervallo Y2k-J 1-1 Y2k . è singolare e la caratteristica a~ un in n11 intorno destro di tale 44 (come risulta dalia fig. 5) il p (t), L,9 si sposta, al crescere di destra a sinistra, lungo un (minimo di risulta g (~~ c 0 e ai due puuti P, Se poi è I> (E , g (E) corrispondono, per il parametro A (t) definito dalla (47) i due punto ciò che è assurdo (t) è funzione crescente di t lungo teristica. In modo analogo, considerando la g1 (y) , si trova che non in tutto l’intervallo Supponiamo ora ~i 0 il massimo Detto v (y) , (osservando che è carat- L penetra nel semipiano p [ O : inoltre descri vendo tale prolungamento di - - _ - .. - t, da ( y)), - una , . , valori può essere . nell’intervallo si Esisterebbe allora una caratteristica periodica negativa p --I)* disfacente alla stessa limitazione. Scritta poi la (13) nella forma iutegrando nell’intervallo O !1 si troverebbe e ciò che è assurdo e, per la ha, (y) pur sod- 12 zi in corrispondenza della soluzione, perchè, essendo p* (y) C U,5 risulta (10), Notiamo infine che, in virtù di quanto ora si è dimostrato, esistere un integrale p = p. (y) periodico e rcegativo della (13). non può 45 1)i fondamentale importanza, per caratterizzare le condizioni di di divergenza, è lo studio delle caratteristiche instabili A’l, 2 ed a) Consideriamo dapprima una caratteristica Questa, in un intorno destro di ha equazione 6. stabilità -- o con Intenderemo che tale intorno sia ilL Dimostriamo che, u7a della Sia dapprima~ per nell’intervallo un più ampio possibile. dz k (e quindi a per 0 il massimo può essere, per ogni , Detto v certo non (essendo, al solito, 1n il minimo stica p = p* (y) periodica e negativa, nella dimostrazione del lemma IV. Esiste perciò un y tale che sia decrescente ed esiste ili limite di herché esisterebbe nna caratteriassurdo, come si è constatato ciò che è - - Allora, Questo non può essere finito perchè esisterebbe (anzi costante) negativa. Resta perciò provata,, per per soluzione periodica + oo ? la (65). Sia ora rJ2k finito per tutte le caratteristiche. Dimostriamo che non può essere, per tutti i valori di k, Infatti se vale la (66), si per la una prima delle (57), ed r2k appartiene necessariaine ite a un intervallo = la caratteristica coincide eon i ~ l~ . Se è (vedasi con la 6) 46 Supponiamo ora ~~~~i. Questa in uu intorno e conduciamo dal punto sinistro di Y’Ji ha equazione caratteristica sarà necessariamente punti del’intervallo Sia û Yû il più ampio intervallo co (avendoRi sempre E2i in tutti i -- sere in Non pu ) eR- -- 2013 esisterebbe una soluzione periodica negativa, Perciò ~2i è fiuito ed appartiene necessariamente a nn intervalo Se e con risulta si conduca ln Se è la quale, per caratteristica la (66), incontrerà l’asse y in un punto r~,~2 intervallo appartenente a~ un con Cos procedendo, siamo certi di trovare due caratteristiche ed S2r". le 2 21 quali coincidono. Infatti i successivi intervalli , contengono ciascuno almeno due punti singolari in più del precedente. Se la successione procedesse indefinitainente le corrispondenti ampiezze supere rebbero, da un certo punto in poi, 2 c , ciò clie è assurdo. Consideriamo ora tra le caratteristiche 8~, 15§ , ... , ~’,5 quelle analoghe i s7v , alla ora indicata. Tra tali caratteristiche prendiamono poi una, t2013! Y2V contenga il massimo numero di punti in modo che l’intervallo intero. Dal punto singolari. Tracciamo il grafico di tutte le la in caso con. conduciamo b~’v : questa coincide con una poi Y2v trtlrio, la caratteristica ~5’;n, (prendendo te in modo che sia passerebbe necessariamente al di sotto di 2 e si dedurrebbe l’esistenza, caratteristica cui intervallo di definizione ciò che è assurdo. dell’intervallo conterrebbe più punti singolari Tracciamo il grafico di tutte le prosegaendo, si estrae dalla una successione parziale successione( X§k ) quale, nel suo complesso, si rappresenta con un’eqnazione di una .... 47 continua, periodica di periodo 2 negativa per soddisfa all’equazione (62). Poichè la derivata , la dove pure esclusi i pnuti continua in tutto l’intervallo senta, discontinuità di prima specie, si ha allora, per la (62), comunque st prendano y e y , (y) quale, con CU funzione In == cioè che è Perciò la caratteristica y + 2 J1, risulta essendo (66) noi può tutti i valori di k. valere almeno tale che risulti, è Ì’tllÌZiolie in un decrescente. cioè la tesi. b) Consideriamo ora le caratteristiche è positiva in un intorno sinistro (e intenderemo il del punto Y’2k, nel quale ha equazione ~9~.~k ~ ,,fiiiito risulta allora, per le (55), 1)1 cioè una punto y, quii sí deduce al1ol’~~ tlua di tali catteristiche più ampio possibile) 48 Dimostriamo che, se è . y (massimo di C (y)). periodica e qi ha Non può essere infatti per ogni In tale ipotesi esiste infatti una (osservando che è Ora, integrando la (62) denza delle due soluzioni e questo è p* nell’intervallo (y) si trova (y) e assurdo, avendosi, - per la 2 r) ?I,A, in corrispon- (71), Allora un y C y2~, con (y) è decrescente. oo . non un limite a tende Questo può essere finito per y - per y y perchè esisterebbe una caratteristica periodica (anzi costante) k (y) ciò che è escluso dal ragionamento ora fatto. Resta perciò dimostrata la (70). condizione nna caratteristica soddisfacente c) Sia Esiste perciò e e consideriamo IcL corrispondente caratteristica Può darsi che sia R2j 1 49 e allora la linea r2k Può darsi poi indicato In tal e finito incontra tenentp necessariamente il un intervallo Supponiamo dapprima y2h 0 lll nna linea (che f311’P111(l, p R§j punto h d , j . si in un inintenderemo con torno destro il con prolunga nel semipiano avente equazione maggior chiarezza R’2j Allora per iiel più ampio possibile) (~i ~~9~ , Non in tutto 1111() villo 99.,i --- 9",j infatti v2j, P fillito per il lemma IV In il Inoltre 1 - un punto y, Annali delia Scuola appartiene j per la, e allora 4. punto (7 ~), con Sùp, - Pisa. e risulta necessariamente a un intervallo che è assnrrlo, peri il lemma IV. il solito ragionamento, si 50 ricava che, In tal nella ,se caso fig. 8), Può è la linea ~31 punto à Non dosi può poi semipimio (indieato Condotta 111 nn perciò P Se fosse infatti Z2j di dominio Z2i i punti singolari In tal caso risulta che non può incontrare suo infine essere Ìél poi è contenente nel si avrebbe per la (62) l’assurdo lu caratttersticia s’2b essere nuovmente 0, che è assurdo per ili lemma > In questo caso la linea 9) contenente nel (indicato nella o) Dimostriamo (perchè -, 111 è la frontiera di 1111 suo interno i punti ae, nt ,’?i Consideriamo le caratteristiche S2k , con c , . Se risulta la tesi è provata. In caso contrario, consideriamo, tra le caratteristiche successive una, a~r~~ ~ per la quale un punto dominio aingolari 51 1 , ~a tesi è Se provata. non è verincata la (79), consideriamo la caratteristica (li indice massia interna ai a’;j? sarà allora non me segue dal e fig (8) e (9» Inoltre sarà li ò>,j per la linea, avrebe punti intprni allora ’’,l , Cosi procedendo la qualp valgono le (76 punti :..1 7. " ipotesi, n 7,1,’ la non vale (77) o, «e [j, " eii) è contrario l’ipptiamo per S2k dovremo tl’ovarp una quanto abbiamo R2q, S’2q con contrario, Siamo ora in grando di 4~ rale Sia infatti L {y(t) ,p( t)} lr~ ( i r)~ 1ct (‘’) una sin I_, (y , p) un punto di 1, corrispon- dente al dii una Sia catteristiche per citi valgono le (76) e tali che P appartenga ul dominio LI avente come frontiera, a sinistra,lalinea e. + a + destra, la lineaa ~- ~~~.,~ ~ essendo nn niente intero positivo. Sia e un maggiore numero m l e sia Uo dei numeri p , la parte di U contenuta nella, punto P(t), descrivendo ia, uon può uscire, 52 dal dominio Ue . Non può infatti uscirne lateralmente, perche incontrerebbe una delle caratteristiche Non può poi (riferendoci in un il alla fig. 10) attraversare, segmento A B perche dovrebbe istante f, essere , attraversare il mentre è segmento C Analogaimente prechè dovrebbe non può essere ~ Per il teorema di Rendixson già> utilizzato nel § 5, poicliè L non è uno (lel punti instabile, il punto 1’ (t) tende allora, per t contenuti in U, cioè la caratteristica 7~ è stabile. la (75). b) Supponiamo ora che per nessuna caratteristica Allora, tutte le caratteristiche R2k incontrano l’asse y. Consideriamo una caratteristica per la quale risulti - , e il corrispondente dominio Sia P poi L iil Z2h Preso infatti l~r )io L è stabile. (Y , p) un numero negativo ~, con detta Uò la parte di contenuta iiel semipiano p > d si dimostra, come in a), che il punto P (y (t), ~(~)) tendp, per t + oo, a uno dei punti La caratteristica L è pertanto stabile. contenuti in Consideriamo ora tutti i domini (dove h descrive una successione di di uno e che osserviamo interi) questi può risultare interno a un numero di domini analoghi possono essere interni a .finito (percbè, per la at massimo 2 s - 1 punti singolari). Sia un dato dominio la successione forJnata dai domini che non sono interni n nessun altro dominio della successione e - Posto il contiene o sulla, tutti i punti di C appartengono solo Ni. Anzi N2k. Possono poi darsi due casi. oc) Esistono punti del semipiano p -t~~ 0 esterni al dominio h (fig. 11). fl) 0 contiene tutto il semipiano p -~~ 0. Dimostriano che, nel e(i,,qo a) P,siste uu (13), p .- lo (y), _positivo, periodico e di periodo 2 n. 53 Per provare la te»i, conduciamo da la caratteristica dominio nel quale Iza un punto i apparteueute esiste al solo Y’2ki- + C>0 equazione Infatti sia Risulta più ampio intervallo Infatti se supponiamo yz finito, si ha necessarianente a un intervallo N on + il punto Y2ki dominio Z2,,,,. Si lia perchè perche segmento in cui vale la (81). oo . e può appartiene essere apparterrebbe anche 1 (come punto tllltO di ascissa minima.) alai minima) ascissa e questo è assurdo perchè il perciò ~i è interno a Z2kr e quindi ]a caratteristica ne , intersecherebbe la frontiera. È perciò soluzione pella Di qui si deduce immediatamente 1’esistenza periodica ora il caso B). Il dominio C, contenente l’intero semipiano O,5 ha la frontiera costituita dalla successione delle caiatteristiche quali, nel loro complesso, formano una linea (li equazione Consideriamo le (y) funzione continua nell’intervallo riodo 2 n. Inoltre ’tp (y) è, ill ogui intervallo drivata I ( presente nel punto con v’ periodici di peintegrale della discontiuuità di prima un una 54 Per la 1,62), ?p (y) comunque si c(t punto perciò soluzione dell’equazione prendano y della (13). Dimostriamo P è ora perciò y. che (nel senso che è (t/) soluzione t (J , L è indicato dapprima t soluzione 4> Allora il == e - Consideriamo una ~y (ti) ,P (t)} 1../ se (tl (y , p) asintotica e se è - 1) > P* (y) la tesi si di mostra come nel § 4. Sia ora se è p>0, il punto 1> (t) descrive Lspostundosi da sinistra a destra, ai crescere di t e non ptiò mai incontrare l’asse y. Infatti dovrebbe incontrario in un punto esterno a C (non potendo essere 1.J instabile), cioè in un punto di un segmento Y2h its. ciò che è surdo perehè nel campo (y2hyy) andamento crescente. Si deduce allora, come nel § Sia infine p 0. Allora il punto I’ appartiene mitato superiormente (la un segmento Y2kj le caratteristiche hanno 4, la tesi. a o,l. 1+1 ratteristiche S,’ , R’21,.j+, un per conveniente 1 valore un dominio V delilateralmente dalle ca- di «i . Preso ó, con il dominio formato da~ l’unti di V per cui sia é ò. la non Poiché esistono caratteristica L Entro Vs punti singolari incontrare e né ne non può può attraversare, per t t f) (t) i il segmento Il K formato dai punti di ordinata minima (=9) di Vó si ricava che, per t abbastanza grande, il punto 1>(t) attraversa il segmento 1) e ò ~ ~7 non ~2~c ,_j La tesi è e penetra nel semipiano p > O. perciò provata. Consideriamo infine il caso Supponiamo (e1 è la sola ipotesi possila caratteristica L non può uscire dal dominio IV delimitato inferiormente dalla linea L (p = W (y)) e superiorinente dalla retta e p. L ha perciò un’equap = e Q essendo il massimo dei due numeri M zione cartesiana p = p (y). Inoltre p (y) è definita e positiva nelle’intervallo Dimostriamo che risulta 55 Per questo cominciamo è li col provare che in W la funzione ’ L. Ul i tata. Infatti i soli punti di LV in cui sia discontinua; singolari per i Condotta per N2k quali risultano punti angllosi la retta, cli equazione rappresenterà i punti Z. angolare rispetto all’axse p), si ha v; , in modo che le due caratteristiche 0L Supponiamo |v1 internamente risultino all’angolo di vertice spiccate 9 R Dalla la retta avente bisettiice (85) per apertura 2 aretg. vi e nei punti di TV appartenenti a tale angolo, con d il coefficieute sono * con bi costante positiva. Di qui (e dalla leriodicità come funzio- r 11C di y) si deduce l’esiste iza di per quazione (14) e converge, per !1 una si è fatto nel- lemma 1 8i prova, che la sucessione funzione periodica, di periodo - X l’equazione (13) pusto una costante per cui risulti, iu l’e- come (y), con Si ha poi e quindi potendosi applicare si trova il teorema di Arzelà-Lcbesgue per la (86), 56 Inultre, come nel lemma 1, xi ottiene Per provare la (84) occorre dimostrare che è X (y) ~ ’~P (y). Ora per la (88) ;,Y, (y) è funzione continua per tiitti i valori (li y, dotata di derivata con tinua per y # e inoltre limitata, per la (86). (y) soddisfa per y = all’equazione e, comunque si prendauo In per y particolare Dalla cioè, (83) per la = y e per si ha + z ~c , in cui si (87) risulta / essere := y R (y , p) + ~]1, e dalla (UO) poi funzione crescente (84) è perciò dimostrata. Clie L sia poi divergente si dimostra osservando che y (t) è funzione un limite l. Questo non può crescente di t e tende perciò® per t + essere finito perchè, per t > t convenientemente grande il punto 1> (t) apparterrebbe al dominio limitato 1V fomato dai punti di W per i quali è C ~, ciò che è assurdo perchè entro 1V non cadono punti singolari ed .L non è instabile. Risulta perciò La - 57 che Iu modo del tutto analogo a quullo seguito esiste te7za soluzione pe1’iodica 1> = p’‘ Ìy) (non divergente un peiiodica e 4, si dimostra infine 88 y (t) e di è,, di se una, di dii per t --~ -+- oo. ‘ due oi ali sono, a per tutN gli i‘ alla Redazione il i2~1-1~5U~J