Resoconto stenografico della seduta
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Resoconto stenografico della seduta
Atti Parlamentari — 1515 — LEGISLATURA XXI 2 a SESSIONE DISCUSSIONI Camera TORNATA DEL 1 2 dei MAGGIO Deputati 1902 X X X I X . TORNATA DI LUNEDI 12 MAGGIO 1902 PRESIDENZA DEL VICE-PRESIDENTE DE RISEIS. ÌNDICE. La seduta incomincia alia ore 14. 5. C o m u n i c a z i o n i della Presidenza. . . Pag. 1545 Interpellanze ; Revisione dei processi penali: del processo verbale della seduta precedente, che è approvato. COCCO-ORTU (MINISTRO) 1527 COTTAFAVI 1522-29 DEBITO FONDIARIO NEL MEZZOGIORNO : D E CESARE 1529-36 D I BROGLIO ( M I N I S T R O ) 1533 INTERROGAZIONI : lettura Omaggi. Presidente. Prego l'onorevole segretario di dar lettura degli omaggi pervenuti alla Camera. Del Balzo Girolamo, segretario, legge: SEZIONI DI PRETURA; D E FELICE-GIUFFRIDA 1516 TALAMO (SOTTO-SEGRETARIO DI STATO) . . . . 1516 STAZIONE FERROVIARIA DI LUCCA : LUPORINI. 1517 (sotto-segretario di Stato). . . . 1517 Servizio economico delle linee a traffico limitato : NICCOLINI RIZZO *. . . 1518 (sotto-segretario di Stato) . . . . 1517 Atti esecutivi di pignoramento nel primo maggio (Catania) : NICCOLINI D E FELICE-GIUFFRIDA 1520 TALAMO (SOTTO-SEGRETARIO DI STATO) . . . 1519-20 DISASTRO DELLA MARTINICA : LUCIFERO 1543 PRINETTI (MINISTRO) 1542 DISASTRO NEL REGGIANO: COTTAFAVI 1544 (sotto-segretario di Stato) . . . 1544-45 Osservazioni e proposte : Lavori parlamentari (Interpellanze, disegni di legge): NICCOLÌNI ABIGNENTE 1545 COCCO-ORTU ( M I N I S T R O ) 1538-39 D E FELICE-GIUFFRIDA 1521-39 FULCI N . (SOTTO-SEGRETARIO DI STATO) . . . 1521-45 LUZZATTI 1545 MARESCALCHI A 1538 NICCOLINI (SOTTO-SEGRETARIO DI STATO) . . . . 1520 PRINETTI (MINISTRO) 1540 CONDOGLIANZE ALLA CAMERA FRANCESE (DISASTRO DELLA MARTINICA) : ARCONATI 1544 LUCIFERO. . . . . . . . . . PANTANO. . 1543 1544 PRESIDENTE 1543-44 PRINETTI (MINISTRO) R E L A Z I O N E (PRESENTAZIONE) Del Balzo Girolamo, segretario, d à 1543 : RELAZIONE DELLA SOCIETÀ ANONIMA ITALIANA DEL BENADIR ( P R I N E T T I ) ' 1527 S O R T E G G I O DEGLI UFFICI 1521 US Dal Procuratore Generale del Re presso la Corte d'appello di Napoli — Relazione statistica dei lavori compiuti nel Distretto della Corte d'appello di Napoli, durante l'anno 1901, una copia; Dalla Deputazione provinciale di Modena — A t t i di quel Consiglio provinciale per l'anno 1901, una copia; Dal Municipio di Trani — I V Censimento generale della popolazione del Regno - Ris u l t a m e l o delle operazioni del censimento 1901, copie 2; Dai Regio Istituto di Studi superiori pratici e di perfezionamento di Firenze — Descrizione geologica dei dintorni di Tarceato in Friuli, per Olinto Marinelli, una copia. Petizioni. Presidente. Si dia lettura del sunto delle petizioni. Del Balzo Girolamo, segretario, legge: 5943. La Camera di commercio di Lecce trasmette la petizione del cav. Francesco Marangi, il quale rendendosi interprete dei voti dei mutuatari di quella Provincia e coli' assentimento di molte rappresentanze amministrative, commerciali ed agrarie del Mezzogiorno fa istanza per ottenere il riordinamento del Credito fondiario. Presidente. Questa petizione sarà trasmessa alla Giunta speciale incaricata di esaminarla. Atti Parlamentari — 1616 — LEGISLATURA XXI 2 a SESSIONE DISCUSSIONI Congedi. Presidente. H a n n o chiesto congedo, per motivi dì famiglia, gli onorevoli: Orsini-Baroni ; di giorni 4; Morpurgo, di 10; Gavazzi, di 10; Marinuzzi, di 10; Finocchiaro-Aprile, di 8; Camera, di 8; Fracassi, di 8; F a b r i , di 8; Crespi, di 10. Per motivi di salute, gli onorevoli : Ciccotti, di giorni 30; Daneo Gian Carlo, di 5; F a r i n e t Alfonso, di 10. F a r i n e t Francesco,di 12; Cantalamessa, di 15; Per ufficio pubblico, gli onorevoli: Rava, di giorni 6; Valeri, di 3; Bettòlo, di 7. (Questi congedi sono conceduti). Interrogazioni. Presidente. Ora l'ordine del giorno reca le interrogazioni. La p r i m a è quella dell'onorevole De Felice-Giuffrida al ministro di grazia e giustizia « per sapere se e quando intenda presentare il promesso disegno di legge sulla istituzione delle sezioni di pretura. » L'onorevole sotto-segretario di Stato per la grazia e giustizia ha facoltà di parlare. Talamo, sotto segretario di Stato per la grazia e giustizia. L'onorevole De Felice-Giuffrida ricorderà che io dovetti rispondere ad un'alt r a interrogazione su questo stesso argomento. Io dissi allora che era parere del guardasigilli di colmare una lacuna che p u r troppo esiste nel nostro ordinamento, con l'istituzione delle sezioni di P r e t u r a e che si riprometteva di proporre le opportune disposizioni in proposito assieme alla riforma dell'ordinamento giudiziario. Nè questa f u promessa vaga, poiché era ed è fermo proposito del Governo di presentare 1' annunziato progetto di riforma. E se tale proposito non è stato ancora portato ad effetto? gli è perchè non è sembrato questo il momento opportuno per mettere in discussione dinanzi alla Camera un argomento così importante. Ma poiché sul tema che forma oggetto dell'attuale interrogazione esiste già un disegno d'iniziativa parlamentare presentato dall'onorevole Cirmeni, io assicuro l'onorevole De Felice-Giuffrida che il Governo non si opporrà a che venga in discussione questo disegno di legge, per sodisfare così, con anticipazione, ai bisogni cui egli accenna. Presidente. L'onorevole De Felice-Giuffrida ha facoltà di dichiarare se sia, o no, sodisfatto. De Felice-Giuffrida. Comprenderà benis- Camera dei TORNATA DEL 1 2 M A G G I O Deputati 1902 simo l'onorevole sotto-segretario di Stato per la grazia e giustizia, che io non posso dichiararmi sodisfatto della promessa, che egli fa, di presentare il disegno di legge solle sezioni di pretura, assieme alla riforma dell'ordinamento giudiziario, perchè questa riforma è un desiderio antico, lungamente promesHQ e mai attuato. Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia e giustizia. Per noi da un anno. De Felice-Giuffrida. E se ci contentiamo soltanto di promesse come questa, finiremo con l'attendere troppo. Senonchè e' è una seconda parte nella risposta dell'onorevole sotto-segretario di Stato la quale potrebbe sodisfarmi, quella cioè che, essendo stato presentato già un disegno di legge d'iniziativa parlamentare, per l'istituzione delle sezioni di pretura, il Governo non si opporrà alla sua presa in considerazione. Ma il non opporsi alla presa in considerazione non è tutto: si sa che anche i progetti meno accettabili sono presi dal Governo in considerazione, per cortesia. Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia e giustizia. Ho detto qualche cosa di più. De Felice-Giuffrida. Quello che attendo dall'onorevole sotto-segretario di Stato è questo: o che egli dichiari di presentare un disegno di legge, distaccandolo dalla riforma -dell'ordinamento giudiziario, o che almeno faccia suo, accettandolo, il disegno d'iniziativa parlamentare dell'onorevole Cirmeni. La necessità della istituzione delle sezioni di pretura ha interessato t u t t o il paese. Ora se questo è un bisogno sentito da tutti, il Governo deve sodisfarlo e nel più breve tempo possibile; se no, lo dica chiaramente. Una delle due: o è un bisogno, o ?ion lo è. Se lo è, sia sodisfatto; se non lo è, si dica francamente che non lo si vuol sodisfare. L'onorevole sotto-segretario di Stato dice che è un bisogno sentito da t u t t i ; dunque lo si sodisfaccia nel più breve tempo possibile ! Presidente. H a facoltà di parlare l'onorevole Talamo. Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia e giustizia. Siamo perfettamente d'accordo. È proprio quello che ho detto: che cioè è stata sempre intenzione del guardasigilli di non staccare questo progetto, che è minimo, dall'ordinamento giudiziario che si discuterà Atti Parlamentari LEGISLATURA XXI — — 1517 — 2 a SESSIONE — DISCUSSIONI molto più presto di quello che non creda l'onorevole De Felice. Del resto egli non può far risalire a noi, che da poco tempo stiamo al Governo, la responsabilità del ritardo. Ripeto, e credo sia sodisfacente la mia risposta, che saremo lieti di discutere la proposta di legge d'iniziativa p a r l a m e n t a r e . Presidente. Segue ora l'interrogazione dell'onorevole Luporini al ministro dei lavori pubblici « per sapere che cosa intenda di fare circa la stazione ferroviaria di Lucca, divenuta del tutto insufficiente ai cresciuti bisogni del traffico. » L'onorevole sotto-segretario di Stato ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. Niccolini, sottosegretario di Stato per i lavori 'pubblici. Non è la prima volta che l'onorevole Luporini s'interessa, e con molta ragione, dell'ampliamento della stazione di Lucca. Come egli sa, furono già compilati alcuni progetti, ma per una o per altra ragione, non ne venne finora approvato alcuno. Io ritengo che il ritardo nell'approvazione sia dipeso più che altro dalle perizie che importavano delle somme ingentissime. Non ho mancato di invitare la Società Adriatica, perchè volesse nel più breve termine trasmettere all'Amministrazione dei lavori pubblici un nuovo progetto, ed io sono lieto di poter assicurare l'onorevole Luporini che nella compilazione del progetto saranno tenute presenti le raccomandazioni insistenti f a t t e da parte della Camera di commercio di Lucca, per quanto riguarda il miglioramento del servizio delle merci, onde sia dato modo a quella stazione di poter funzionare molto meglio di quello che funziona oggi. Io spero con questo di aver sodisfatto l'onorevole interrogante al quale rinnovo la promessa che questo progetto sarà completato nel più breve tempo possibile, e prometto altresì di continuare le mie premure, se questo progetto si facesse aspettare. Presidente. Ha facoltà di parlare l'ono?-evole Luporini per dichiarare se sia, o no, sodisfatto della risposta dell'onorevole sottosegretario di Stato. Luporini. Se la promessa che mi viene dall'onorevole sotto-segretario di Stato, cioè dal Governo, fosse bastante, non potrei non dirmi sodisfattissimo ; ma è che le promesse rimangono sempre allo stato di promesse e non per quelli che le fanno, ma per quelli che le debbono eseguire. E un fatto che nella Camera dei — TOHXATA DEL 1 2 M A G G I O Pepatati 1902 stazione ferroviaria di Lucca per l'apertura prima della Lucca-Vergato e poi della LuccaBagni di Lucca, il traffico è più che raddoppiato, mentre la stazione è sempre la stessa. Ora che cosa accade? Accade che sul marciapiede, dove devono stare i viaggiatori in partenza, ci si mettono le merci, per le quali i relativi magazzini sono insufficienti. Bisognerebbe vedere, quando partono diversi treni, quando si trovano sotto la stazione tre o quattro treni e numerosissimi viaggiatori, che confusione avviene sotto la stazione di Lucca! Conseguentemente io non posso non rinnovare al sotto-segretario di Stato, anche nell' interesse dell'Amministrazione, nonché della città di Lucca, la preghiera di far sì che questo lavoro sia il più sollecitamente possibile compiuto. Aggiungerò che, siccome nei diversi progetti si tratterebbe di trasformare il fabbricato attuale della stazione, l'Amministrazione deve pensar bene a quello che fa, perchè io credo che il fabbricato attuale non si possa trasformare in modo alcuno e che si debba fare il progetto di una nuova stazione, portandola più verso Pistoja e fare il progetto in modo che questa nuova stazione possa, quando che sia, essere anche coperta, perchè la stazione di Lucca che, quando fu costruita era ¡coperta, adesso è diventata una stazione scoperta, sebbene sia una delle più importanti stazioni della Toscana e dia all'Amministrazione più di un milione di reddito all'anno. Detto questo, prendo atto delle dichiarazioni del sotto-segretario di Stato e non aggiungo altro. Presidente. Così è esaurita l'interrogazione dell'onorevole Luporini. Viene ora l'interrogazione dell'onorevole Rizzo Valentino al ministro dei lavori pubblici « sui motivi pei quali rimane quasi ineseguita la legge 9 giugno 1901 sul servizio economico nelle linee a traffico limitato. » L' onorevole sotto-segretario di Stato ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. Niccolini, sotto-segretario di Stato per i lavori pubblici. La legge 9 giugno 1901 dava facoltà al Governo di trattare con le tre grandi reti ferroviarie, per applicare un servizio economico che da molto tempo era desiderato. All'onorevole Rizzo, il quale afferma che Atti Parlamentari LEGISLATURA XXI •— 2 — 1518 — a SESSIONE DISCUSSIONI questa legge è rimasta quasi ineseguita, io spero di poter dimostrare con qualche dato di fatto, che tale asserzione non è del tutto esatta. Ed infatti, in esecuzione di tale legge, come sa l'onorevole interrogante, furono fatti esperimenti di servizio economico sulle linee Foggia-Lucera, FoggiaManfredonia e Brescia-Iseo. Ed in base alle leggi speciali del 17 febbraio e del 6 luglio 1901 fu applicato il servizio economico sulla Bologna-San Felice e sulla San Felice-Poggio Rusco. Sono ora in corso gli studi per applicare lo stesso servizio ridotto ad altre linee, fra le quali cito la Sparanise-Gaeta e la Val Savoia-Caltagirone, e, per quanto riguarda il servizio esclusivamente dei viaggiatori, anche sulle linee Rocchetta-Sanfc'Antonio-Gioia del Colle e Bari-Taranto. Come vede dunque l'onorevole Rizzo, abbiamo già fatto degli esperimenti che si vanno gradatamente estendendo. Non abbiamo potuto procedere con molta celerità perchè, come l'onorevole interrogante ben sa, la legge del 1901 non permette al Governo di poter imporre quest' obbligo alle Società ferroviarie e stabilisce che, per l'applicazione del regime economico, occorre l'accordo con la Società esercente. Aggiungo che nell'applicazione si sono verificati alcuni inconvenienti pei quali le Società hanno sollevato grandi difficoltà ed anzi l'Adriatica si è rifiutata di fare nuovi esperimenti alle stesse condizioni. Si stanno studiando i rimedi per elimiminare tali inconvenienti, specialmente per diminuire le spese d'esercizio pel servizio merci, le quali sono aumentate, mentre il servizio viaggiatori ha dato dei risultati vantaggiosissimi. Il servizio merci infatti non è cresciuto come quello dei viaggiatori ed ha anche richiesto spese più gravose. Da parte nostra cercheremo di togliere qualsiasi difficoltà e, poiché abbiamo constatato che il servizio economico di alcune linee ha appagato grandemente le popolazioni, il Governo non mancherà di studiare i miglioramenti opportuni ónde poterlo estendere, quanto più sarà possibile, su altre linee e, prima di tutte le altre, a quelle che ho avuto l'onore di ricordare. Spero che l'onorevole interrogante vorrà dichiararsi sodisfatto di questa mia risposta. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onore- Camera dei Deputati — TORNATA DEL 1 2 MAGGIO 1902 vole Rizzo per dichiarare se sia, o no, sodisfatto. Rizzo. Ringrazio l'onorevole sotto-segretario di Stato della risposta che mi ha dato e specialmente dell'assicurazione che il Governo continuerà ad adoperarsi per l'esecuzione di questa legge. Nella mia interrogazione mi lamentavo che la legge fosse rimasta sino ad ora quasi ineseguita, ma l'onorevole sotto-segretario di Stato e la Camera non vorranno darmi torto quando si pensi che finora non fu fatto un esperimento che sopra tre linee sole, prescindendo da quella San Felice-Bologna sulla quale l'esercizio economico è stato stabilito con una legge speciale, non avente alcuna relazione con la legge 9 giugno 1901. L'onorevole Niccolini sa che questa legge fu approvata dalla Camera nel testo del Senato, superando anche non lievi difficoltà, perchè alla Camera sembrava molto interessante che essa venisse sollecitamente promulgata. Io, che avevo l'ouore di presiedere la Commissione che presentò alla Camera la relazione dell'onorevole Nava, ricordo le premure dell'onorevole Giusso affinchè questa legge venisse prontamente approvata nel testo del Senato. Quindi mi sono un po' preoccupato scorgendo che, dopo un anno, la legge si era applicata soltanto a tre linee, e special-' mente me ne sono preoccupato quando ho ricordato che la Camera votò un ordine del giorno per raccomandare al Governo di estendere l'applicazione della legge e di presentare un apposito disegno di legge per generalizzarne sempre più i benefici, anche quando non si fosse verificata la condizione delle 10 mila lire al chilometro. L'onorevole Giusso, infatti, aveva già dichiarato che intendeva proporre che venisse esteso l'esercizio economico anche alle linee aventi un prodotto superiore alle lire 10 mila al chilometro. Io prendo atto delle dichiarazioni dell'onorevole sotto-segretario di Stato e non dubito punto della sua alacrità, poiché son sicuro che egli converrà con me, che si tratta di un grande beneficio fatto alle nostre popolazioni e specialmente agli agricoltori. L'onorevole sotto-segretario di Stato ha citate le linee, per le quali vi sono trattative colle Società per l'applicazione di questo benefìcio, linee delle Provincie me- Atti Parlamentari LEGISLATURA XXI - 1519 — 2 a SESSIONE DISCUSSIONI ridionali, ma io so, od almeno ne ebbi assicurazione dal ministro Giusso, ohe vi erano trattative anche per linee dell'Alta Italia. Io, lo dico francamente, mi sono preoccupato della linea Treviso-Motta, che è nel mio Collegio, alla quale speravo che questo benefizio fosse prontamente applicato. E linea a traffico limitato finche avrà il suo naturale congiungimento a Portogruaro. Non dubito che questa sia una delle linee, per applicare alla quale il beneficio del servizio economico il Governo si adoperi, perchè ho lettere del ministro Giusso, che me lo assicurano, ma ad ogni modo confido pienamente nella solerzia, nella alacrità dell'onorevole sotto segretario di Stato, e & lui mi affido affinchè la legge fra breve tempo si possa dire eseguita, e non quasi ineseguita. Presidente. Viene ora la interrogazione degli onorevoli Chimienti e Celli al ministro dell'istruzione pubblica « sulle condizioni, deplorevoli dal punto di vista della igiene e della dignità dell'Istituto, in cui son tenuti i locali adibiti ad uso della Regia scuola superiore di Magistero femminile in Roma. » Questa interrogazione, per accordi presi col ministro interessato, è rimandata. Vengono ora due interrogazioni dell'onorevole Vigna, la prima, diretta al ministro di grazia e giustizia « per sapere se intenda riparare alla deficienza di magistrati presso il tribunale di Asti, che ritarda il sollecito disbrigo degli affari con grave danno dei cittadini »; la seconda al ministro dei lavori pubblici « per sapere se intenda presentare proposte legislative per rendere la viabilità delle campagne rispondente ai nuovi bisogni dell'agricoltura. » E presente l'onorevole Vigna? (Non è presente). Le sue interrogazioni decadono. Viene ora l interrogazione dell' onorevole Marescalchi-Gravina al ministro dell' interno « sull'arresto dell'operaio Giunta Gaetano, avvenuto in Piazza Armerina, per avere il 1° maggio affisso un proclama, già sottoposto a preventiva censura, e sulla condotta della polizia, per aver sequestrato nel domicilio privato dell'avvocato Giovanni Monastra, assente, copie di stampe non divulgate. » È presente l'onorevole Marescalchi-Gravina ? 7 (Non è presente). Camera dei Devutati TORNATA DEL 1 2 MAGGIO 1 9 0 2 Questa interrogazione si intende decaduta. Viene l'interrogazione dell'onorevole De Felice-Giuffrida al ministro di grazia e giù stizia « per sapere se sia consentito alla Autorità giudiziaria della provincia di Catania scegliere proprio la data del primo maggio per procedere ad atti esecutivi di pignoramento, accompagnati da gratuite provocazioni, contro numerosi contadini di Catenanuova (Catania), condannati nel 1894 alla multa di lire 150, per aver fatta una dimostrazione non permessa, condanna però già estinta per effetto di amnistia. » Ha facoltà di parlare l'onorevole sottosegretario di Stato per la grazia e giustizia. Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia e giustizia. Non posso rispondere che in parte alla interrogazione dell'onorevole De Felice-Giuffrida perchè essendo stata presentata recentemente non è stato ancora possibile di avere un rapporto informativo dalla Autorità di Catania. Posso però dargli lettura del telegramma in risposta a quello fatto da me sulla interrogazione dell'onorevole De Felice e credo che di tale risposta l'onorevole De Fèlice si potrà dichiarare sodisfatto : « Ricevetti per posta giorno 2 istanza varii cittadini Catenanuova lamentando che procedevasi esecutivamente contro di essi per ripetizione multa e spese derivanti da condanne subite nel 1894 amnistiate. « Richiesi subito informazioni al procuratore del Re disponendo la sospensione degli atti. Risposerai trattarsi di multa inflitta dalla Cassazione ai sensi dell'articolo 656 procedura penale per cui opinava non applicabili tutte amnistie. Però esaminati atti io ho creduto diversamente e quindi feci richiesta sezione accusa affinchè applichi amnistia. Aspetto decisione che emetterà nella prossima adunanza; se contraria, porterò esame Cassazione. Ora ho chiesto se sia vero che qualche atto esecutivo siasi spinto effettivamente primo maggio quantunque se fosse vero sia certo essere effetto casuale coincidenza. Riferirò Eccellenza Vostra risposta che perverrammi. » Non posso aggiungere altro, onorevole De Felice, salvo che quand'anche degli atti esecutivi avessero avuto luogo il primo maggio, nessuna censura potrebbe farsi all'autorità dal momento che il primo maggio non è festa dello Stato, e quindi non è vie- Aiti — 1520 — Parlamentari LEGISLATURA X X I 2 a SESSIONE — DISCUSSIONI tato in quella ricorrenza il procedere ad a t t i di esecuzione» Presidente. H a facoltà di p a r l a r e l'onorevole De F e l i c e - G i u f f r i d a per d i c h i a r a r e se sia, o no, sodisfatto. De Felice-Giuffrida. Io r i n g r a z i o l'onorevole sotto-segretario di Stato per la p r e m u r a con la quale ha assunto le i n f o r m a z i o n i e per la cortese risposta. P e r ò mi permetto di d i r g l i che non posso d i c h i a r a r m i sodisfatto della risposta data dal procuratore del Re di Cat a n i a a lui. Quella risposta, infatti, nasconde una verità ben grave. 11 procuratore del R e in Catania non può ignorare che ha il dovere di far dichiarare estinta la p e n a dopo un primo, u n secondo ed u n terzo decreto di a m n i s t i a ; non può i g n o r a r e che non si a t t e n d o n o otto anni e l'annunzio di una interrogazione per chiedere l'applicazione dei benefici dell'amnistia a favore di n u m e r o s i contadini ; e non deve ignorare che la p i ù e l e m e n t a r e legge di convenienza politica, consiglia, almeno, di non compiere a t t i di p i g n o r a m e n t o il p r i m o maggio, contro n u m e r o s i c o n t a d i r i , in centro agricolo, e nel quale quelle provocazioni g r a t u i t e avrebbero potuto esser causa di g r a v i disordini. I l procuratore del R e dice che s ' i n f o r m a : ma egli avrebbe dovuto prevenire, prevedere e provvedere a tempo. I n f a t t i aveva proprio bisogno di aspett a r e otto anni, per provvedere ? Onorevole Talamo, Lei ha risposto con la sua solita e abituale cortesia., ma il procuratore del R e in Catania non ha risposto con sincerità. Gli otto anni d i attesa non ammettono giustificazione. E Lei avrebbe dovuto biasimare un fatto come quello. Ma giacche E l l a non ha voluto biasimarlo, ebbene, lo biasimo io! (Bene! all'estrema sinistra). Talamo, sottosegretario di Stato per la grazia e giustizia. Chiedo di parlare. Presidente. P a r l i . Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia e giustizia. Perdoni l'onorevole De Felice, ma egli ha torto di così g i u d i c a r e l ' a u t o r i t à g i u d i z i a r i a di Catania. De Felice-Giuffrida. È così. Talamo, sotto-segretario di Stato e giustizia. Dalla l e t t u r a stessa del che gli ho f a t t a , E l l a vede che se fosse, o p p u r no, a m n i s t i a t a danna... De Felice-Giuffrida. Dopo otto per la grazia telegramma, è questione quella con- anni ? Camera dei TORNATA DEL 1 2 M A G G I O Deputati 1902 Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia e giustizia. P e r d o n i : è così. E t a n t o è vero che t r a t t a v a s i di caso dubbio, che vi f u div e r g e n z a di opinione t r a il procuratore del R e e il procuratore generale, e che questi ha r i n v i a t o gli a t t i alla Sezione di accusa, perchè p r o n u n z i a p p l i c a n d o l ' a m n i s t i a a favore di quei tali. Di m a n i e r a che E l l a deve lodare la scrupolosità d e l l ' a u t o r i t à giudiziaria di Catania, invece che biasimarla. De Felice-Giuffrida. Dopo otto a n n i ? Presidente. Così è esaurita questa interrogazione. L'onorevole M a u r y ha interrogato il ministro d e l l ' i n t e r n o « per sapere quale misura i n t e n d a adottare a t u t e l a della l i b e r t à e della sicurezza del lavoro agricolo, t u r b a t o già nel comune e nella provincia di F o g g i a da alcuni t e n t a t i v i di violenza. » Questa interrogazione, per accordi interceduti tra l'onorevole M a u r y ed il m i n i s t r o d e l l ' i n t e r n o , viene r i m a n d a t a . L'onorevole De Martino ha i n t e r r o g a t o i.1 ministro dei lavori pubblici « per sapere se sia suo i n t e n d i m e n t o di presentare il d i segno di legge elaborato dal suo predecessore nel fine di autorizzare il Governo ad applicare, in via di esperimento, r i d u z i o n i di tariffe sopra alcune delle linee p r i n c i p a l i e p e r u n tempo determinato, apparecchiando in t a l guisa la maggiore e più benefica r i f o r m a economica per il tempo nel quale, con nuove Convenzioni o con l'esercizio di Stato, si dovrà risolvere il problema ferroviario. » Niccolini, sotto-segretario di Stato per i lavori pubblici. D'accordo con l'onorevole De Martino, vorrei p r e g a r e il p r e s i d e n t e di mantenere all'ordine del giorno questa interrogazione, essendosi il ministro r i s e r v a t o di r i s p o n d e r v i p e r s o n a l m e n t e . Presidente. L'onorevole De F e l i c e - G i u f f r i d a ha i n t e r r o g a t o il Governo « sulla crisi agrum a r i a . E, d e t e r m i n a t a m e n t e , per sapere se i n t e n d a : 1° Chiedere la riduzione delle t a riffe di t r a s p o r t o sulle ferrovie e sui piroscafi i t a l i a n i ; 2° P r o p o r r e l'abolizione dei dazi di consumo sugli a g r u m i ; 8° T r a t t a r e , nella rinnovazione della Convenzione commerciale con la Russia, perchè speciali facilitazioni v e n g a n o accordate al commercio a g r u m a r i o ». Niccolini, sotto-segretario di Stato per i lavori pubblici. Mi p e r m e t t e r e i di rivolgere p r e ghiera all'onorevole De Felice, perchè voglia r i m a n d a r e lo s v o l g i m e n t o di questa inter- Atti LEGISLATURA XXI 2a SESSIONE — DISCUSSIONI rogazione al giorno in cui verrà svolta una interpellanza sullo stesso argomento. Questa preghiera gli rivolgo, per quel che riguarda il Ministero dei lavori pubblici, salvo poi ai rappresentanti degli altri Ministeri di fare quelle dichiarazioni che crederanno. Fulci Nicolò, sotto-segretario eli Stato per l'agri- coltura e commercio. Anch'io prego il collega De Felice di consentire a rinviare questa interrogazione allo svolgimento della interpellanza che sullo stesso argomento hanno presentato gli onorevoli Rossi Enrico, Mirto Seggio e Turrisi. I n t a n t o però io credo di poterlo contentare subito rimandandolo alla risposta che diedi ad un'analoga interrogazione che mi rivolgevano altri colleghi. E non è fuor di luogo quanto giorni fa diceva l'onorevole ministro degli affari esteri. Lascino al Governo di portare a termine le trattative. Vuol dire che verrà il giorno in cui avremo agio di riparlare dell'argomento, per quanto riguarda i trattati. Se l'onorevole De Felice acconsentirà alla mia preghiera, io gliene sarò gratissimo. De Felice-Giuffrida. Io consento .a rimandare questa interrogazione a quando verrà la volta dell' interpellanza presentata dall'onorevole Rossi Enrico, ma colgo questa occasione per dire all'onorevole sotto-segretario di Stato per l'agricoltura e commercio che io non intendo entrare nei particolari delle t r a t t a t i v e ; io chiedo semplicemente al Governo di trattare su questa questione, giacche interessa così vivamente la Sicilia. E detto ciò rimandiamo pure questa interrogazione. Presidente. Allora lo svolgimento di questa interrogazione si farà insieme con lo svolgimento della interpellanza presentata sullo stesso argomento dagli onorevoli Rossi Enrico, Mirto Seggio e Turrisi. Sorteggio degli Uffici. Presidente. Essendo trascorsi i 40 minuti destinati alle interrogazioni, procederemo oltre nell'ordine del giorno il quale reca il sorteggio degli Uffici. Si proceda al sorteggio. Del Balzo Girolamo, teggio. Camera — 1521 — Parlameniari segretario, fa il sor- — dei TORNATA DEL 1 2 M A G G I O Ufficio Deputati 1902 I. Aggio, Baccaredda, Basetti, Berenini, Bertesi, Bonacossa, Brizzolesi, Cantalamessa, Casciani, Catanzaro, Chimirri, Cipelli, Colajanni, Colonna, Contarini, Curreno, Dal Verme, De Asarta, De Felice-Giuffrida, Del Balzo Girolamo, Dell'Acqua, Fazio, Fede, Finardi, Florena, Fortunato, Franchetti, Freschi, Giaccone, Imperiale, Libertini Gesualdo, Lo Re, Luzzatti Luigi, Malvezzi, Mango, Maresca, Menafoglio, Merci, Mezzanotte, Montemartini, Morando Giacomo, Nocito, Ottavi, Pansini, Pavoncelli, Pescetti, Pozzi Domenico, Rampoldi, Soulier, Spirito Beniamino, Tecchio, Toaldi, Turbiglio, Valle Gregorio, Wollemborg, Zabeo. Ufficio II. Abbruzzese, Anzani, Aprile, Bianchi Emilio, Biscaretti, Bonanno, Bonardi, Calderoni, Calissano, Callaini, Cantarano, Cappelli, Carboni-Boj, Carugati, Ceriana-Mayneri, Chiapperò, Chiesa, Cortese, Curioni, Daneo Edoardo, De Amicis, De Luca Ippolito, De Novellis, Di Scalea, Donnaperna, F a r a n d a , Fiamberti, Francica-Nava, Galimberti, Gattoni, Grippo, Guerci, Laudisi, Lazzaro, Licata, Magnaghi, Marescalchi-Gravina, Marinuzzi, Mariotti, Miaglia, Mirto-Seggio, Morelli-Gualtierotti, Nasi, Orsini-Baroni, Paganini, Pais-Serra, Parlapiano, Pelle, Perla, Pullè, Romanin-Jacur, Romano Giuseppe, Sacconi, Sichel, Ticci, Veneziale. Ufficio III. Alessio, Barilari, Barracco, Barzilai, Bastogi, Bertarelli, Bertetti, Camagna, Comanmandini, De Bernardis, Del Balzo Carlo, Di Broglio, Di San Giuliano, Di Terranova, Engel, Falcioni^ F a r i n e t Alfonso, F e r r a r i s Napoleone, Garavetti, Gattorno, Ginori-Conti Landucci, Lucca, Macola, Maraini, MarsengoBastia, Martini, Marzotto, Massa, Materi, Mazziotti,Merello,Mezzacapo, Monti Gustavo, Niccolini, Nuvoloni, Pala, Pantano, Pini, Placido, Pugliese, Romano Adelelmo, Rovasenda, ¡Ruffoni, Sapuppo Asmundo, Serra, SommiPicenardi, Sonnino Sidney, Sorniani, Spagnoletti, Tizzoni, Ungaro, Vendemmi, Ventura Eugenio, Vetroni, Vollaro-De Lieto. Ufficio IV. Abignente, Baragiola, Bertoldi, Bertolini, Bianchi Leonardo, Bonin, Boselli, Branca, Brunialti, Caldesi, Calieri Enrico, Atti Parlamentari LEGISLATURA XXI — 1522 — 2 a SESSIONE DISCUSSIONI Camera. CapocLuro, Caratti, Carcano, Chimienti, Codacei-Pisanelli, D ' A n d r e a , Danieli, De Gaglia, De Marinis, Donati, F a bri, F a r i n e t Francesco, F i n o c c h i a r i o Lucio, Giusso, Gualtieri, L u c c h i n i L u i g i , Lucifero, Luzzatto A r t u r o , Majno, Majorana, Manna, Marcora, Massimini, Maury, Monti-Guarnieri, Morpurgo, P a l a t i n i , P e n n a t i , P i o v e n e , Poggi, Ricci Paolo, Rocca Fermo, Rocco Marco, Sanfilippo, Silvestri, Sinibaldi, Sola, Sorani, Talamo, Taroni, T o r r i g i a n i , T u r r i s i , Vendramini, Zanardelli. Ufficio V. Arconati, A r n a b o l d i , Badaloni, B a r b a t o , B a r n a b e i , Borsani, B r a n d o l i n , Calieri Giacomo, Capaldo, Cimati, Cimorelli, Cirmeni, C o m p a g n a , Crespi, De Cristoforis, De P r i soo, De Seta, Di Sant'Onofrio, F a n i , F r a scara Giuseppe, F u s i n a t o , Galli, Gallini, G a l l u p p i , G h i g i , G i r a r d i n i , Gorio, Gussoni, Lovito, Mazza, Mazzella, Medici, Micheli, Mirabelli, M u r m u r a , P a t r i z i i , Pellegrini, P i n n a , P i p i t o n e , Podestà, P o m p i l j , Pozzo Marco, P r i n e t t i , Quintieri, Ridolfì, Rigola, R o n c h e t t i , R o n d a n i , Sacchi, S a l a n d r a , Santini, Scaramella-M&netti, Stagliano, Tinozzi, Vitale, W e i l l - W e i s . Ufficio VI. Altobelli, A n g i o l i n i , Baccelli Guido, Berio, Bettòlo, Bissolati, Borghese, Bovio, Brunicardi, Cao-Pinna, Cappelleri, Castiglioni, Cerulli, Chiarugi, Cocuzza, Coffari, Cornalba, Cottafavi, Cazzi, De Giorgio, D e R i s e i s L u i g i , Di Stefano, Dozzio, F e r r a r i s Maggior i m ^ F e r r i , Finocchiaro-Aprile, Fusco, Gaet a n i di L a u r e n z a n a , Galletti, Giolitti, Giuliani, Leone, Lollini, Marescalchi Alfonso, Mei, Morgari, Nofri, Olivieri, Pastore, Perrotta, Personè, Piccolo-Cupani, Poli, Prampolini, Rizza E v a n g e l i s t a , Rizzetti, Rossi Teofilo, Sani, Saporito, Scotti, Serristori, Silva, Spada, Tedesco, Todeschini. Ufficio VII. A g n i n i , A g u g l i a , Avellone, Battelli, Bergamasco, Bonoris, Capozzi, Castoldi, Cesaroni, Chiapusso, Chiesi, Colosimo,.Compans, D ' A l i f e , De Cesare, De Luca Paolo, De N a v a , De Nicolò, De Renzis, Di Canneto, D i R u d i n ì Antonio, Di R u d i n ì Carlo, D i T r a b i a , F a c t a , . Fasce, Fracassi, F r a s c a r a Giacinto, Gatti, Gavazzi, Gavotti, Gianolio, G i u n t i , I n d e l l i , L a m p i a s i , Leali, L u p o r i n i , L u z z a t t o Riccardo, Mantica, Marazzi, Ma- Camera dei TORNATA DEL 1 2 MAGGIO Deputati 1902 sciantonio, Maurigi, Miniscalchi, Noè Orlando, P a n t a l e o n i , P a l b e r t i , Panzacchi, Raccuini, R a g g i o , Rizzone, Rosano, Rossi E n rico, R u b i n i , Sanarelli, Sanseverino, Vagliasindi. Ufficio Vili Albertelli, A l i b e r t i , A r l o t t a , Baccelli Alfredo, B i a n c h i n i , Borsarelli, Bracci. Campi, Castelbarco-Albani, Chinaglia, Ci velli, CoccoOrtu, Colombo Q u a t t r o f r a t i , Costa A n d r e a , Credaro, De Andreis, Della Rocca, De Martino, De Riseis Giuseppe, Di Bagnasco, F a l coni Nicola, F e r r e r ò di Cambiano, F i l ì Astolfone, F r a d e l e t t o , F u l c i Lodovico, F u l c i Niccolò, Gallo, Giordano-Apostoli, Girardi, Grassi-Yoces, Lacava, L i b e r t i n i Pasquale, Lojodice, L u c c h i n i Angelo, Manzato, Melli, Papadopoli, Pascolato, Pinchia, Riccio Vincenzo, Ruffo, Scalini, Simeoni, Squitti, Torlonia, Tornielli, Torraca, Tripepi, Valeri, Valli Eugenio, Varazzani, Vienna, Vigna, Villa, Vigocchi, Zannoni. Ufficio IX. A f a n de R i v e r a , Albertoni, Borciani, Bovi, Broccoli, Cabrini, Calvi, Carmine, Cavagnari, Celli, Cerri, Ciccotti, Corrado, Costa-Zenoglio, Daneo Gian Carlo, De Bellis, De Giacomo, De Nobili, De V i t i De Marco, Donadio, F a l c o n i Gaetano, F a l l e t t i , Fortis, Furnari, Gianturco, Giovanelli, Grossi, Guicciardini, Lagasi, Leonetti, L u c e r n a r i , Mascia, Matteucci, Meardi, Mestica, Molmenti, Montagna, Moranda Luigi, Piccini, Pistoja, Pivano, Pizzorni, Pozzato, R a v a , Resta-Pallavicino, Rizzo Valentino, Roselli, Sili, Socci, Solinas-Apostoli, Spirito F r a n cesco, Stelluti-Scala, Suardi Gianforte, Testasecca, Vallone. interpellanze, ' Presidente. Passiamo ora allo svolgimento delle interpellanze. L a p r i m a è quella dell'onorevole Cottaf a v i al m i n i s t r o di grazia e giustizia « riguardo alla necessità della revisione dei processi p e n a l i e della r i a b i l i t a z i o n e dei c o n d a n n a t i innocenti con relativo riconoscimento a d i r i t t o d ' i n d e n n i t à . » L'onorevole C o t t a f a v i h a facoltà di p a r lare per isvolgere la sua i n t e r p e l l a n z a . Cottafavi. Sono costretto a r i t o r n a r e su questo a r g o m e n t o perchè da lungo tempo l'opinione p u b b l i c a ed il p r i n c i p i o della giustizia attendono che vengano a p p a g a t e Atti — 1523 — Parlamentari LEGISLATURA XXI 2 a SESSIONE DISCTTSSIOXI le loro aspirazioni in argomento. Altra volta qui alla Camera i ministri abbondarono di larghe e formali promesse in modo da rendere soddisfatti gli oratori che proponevano provvedimenti analoghi, ma per quel vizio che è comune nei progetti delle nostre riforme di voler cioè troppo abbracciare e di non curare i rimedi parziali immediati ed utili che si potrebbero con brevità ed economia di tempo attuare, si è sempre ritardato e nulla si è concluso. Pertanto io ho dovuto ripresentare questa mia interpellanza nella fiducia che l'onorevole ministro questa volta non vorrà fare delle promesse che rimangano parole sterili non seguite dai fatti. Oramai fra tutte le nazioni civili, soltanto T Italia è priva di istituti giuridici di questo genere. Fino dal 187-3 nell'Austria è stata approvata la revisione dei processi penali su larga base e la indennità ai condannati innocenti. Nel 1899 fu istituita in Olanda, ed in Germania vigeva già in antecedenza. Anche il Belgio ha provveduto. Non si riescirebbe a comprendere come l'Italia, che nel campo del diritto è sempre stata alla testa delie nazioni civili, dovesse in un campo così elevato rimanere alla coda. L'argomento è della più alta importanza. Noi, è vero, abbiamo la revisione dei processi penali; ma veramente, merifca questo istituto un tal nome e corrisponde ai fini che dovrebbe prefiggersi ? Ha esso fatto buona prova ed è stato largamente attuato ? Io credo che l'onorevole ministro, nella sua equanimità, riconoscerà per primo che l'Istituto della revisione quale esiste nel nostro Codice di procedura penale non può funzionare che in rarissime eccezioni. Non intendo di far perdere un tempo prezioso alla Camera esaminando minutamente i casi in cui la revisione può essere accordata, ma mi pare che in argomento di così peculiare gravità non occorra e non sia necessario che la legge si ispiri ai ristretti criteri di una ancor più limitata casistica. Il nostro Codice di procedura penale ha in soggetta materia un raggio d'azione soverchiamente angusto.. Non posso esimermi dell'accennare i tre soli casi in cui esiste la possibilità della revisione e lo farà con la maggiore brevità. Si può ottenere la revisione qualora due persone siano con sentenze inconciliabili fra di loro condannate per il medesimo • /, orfj a.gj iu-tmtun TORNATA DEL 1 2 M A G G I O 1 9 0 2 reato. Ciò è difficilissimo a verificarsi, dato il concorso di simile stranissime circostanze. È anzi forse più impossibile che improbabile e se si fosse già verificato converrebbe proprio riconoscere che nulla vi è di impossibile sotto il sole. Yi è un secondo caso per il quale si può procedere alla revisione del processo penale, qualora cioè un imputato venga condannato e sia riconosciuta la sua innocenza in ordine ad un assassinio che risulti poi non essere stato commesso. Comprenderà l'onorevole ministro e comprenderà la Camera come assolutamente sia fantastico, per non dir altro, che sì possa condannare per assassinio un individuo quando il reato non sia accaduto. Prima di tutto vi deve essere il reato e dopo lo accertamento di esso si cercherà di scoprire chi l'abbia commesso. Ma compiere procedure, giudizi e condanne prima che l'esistenza del reato sia accertata, ripugna alla più elementare ipotesi logica. Il terzo caso è quello per il quale si infliggesse un'ingiusta condanna in seguito di false testimonianze, ed è naturalmente il caso meno infrequente. Ma però anche in tale evenienza occorre considerare come .il nostro istituto della revisione scarsamente disciplinato poco provveda, secondo equità e secondo giustizia. Già anzitutto il condannato innocente ha contro di sè l'interesse morale e materiale di tutti i testi colpevoli che l'hanno fatto condannare, e cioè dei testimoni falsi. Egli è detenuto, non può fruire della libertà, non può mettersi a disposizione di coloro che ne esaminano il processo, e si trova in uno stato di manifesta inferiorità di fronte a quei testimoni falsi che ne hanno procurato la condanna. Essi godendo della libertà procurano di ovviare al grave pericolo che li minaccia, apprestano nuove falsità a danno dell'infelice condannato ben sapendo che il trionfo dell'innocenza segnerebbe la loro condanna, la loro infamia. Essi verrebbero sostituiti a lui nel dover sopportare la pena e debbono esclamare il famoso mors tua vita mea! Inoltre, forse non sarà accaduto, ma può sempre accadere (ed in legislazione il solo fatto che possa verificarsi un' ingiustizia senza riparo costituisce un grave inconveniente), che anche contro i testimoni falsi non si possa più procedere e quindi sia impedito di ottenerne quella condanna soltanto in base alla quale è ammessa la revisione e la Atti far — 1524 — lamentan LEGISLATURA XXI 2a SESSIONE DISCUSSIONI conseguente liberazione di ohi sconta una i n g i u s t a pena. Supponiamo i n f a t t i che i testi falsi sieno p r e m o r t i al condannato innocente. E b b e n e anche scoprendosi susseguentemente che essi avevano mentito, siccome da noi non vige la legge egizia, in base alla quale si poteva fare il processo anche ai morti, ne consegue che perchè uno o due testimoni colpevoli sono morti a tempo e sono s f u g g i t i al giudizio, colui che è innocente deve r i m a nere sotto il peso di una condanna t a n t o più dolorosa e s t r a z i a n t e quanto meno è meritata! Ohi non comprende che t u t t o ciò è g r a v e e che occorre togliere u n inconveniente così dannoso per l ' a m m i n i s t r a z i o n e della giustizia? P r e s e n t e m e n t e poi dandosi, come si verifica t u t t o giorno, una g r a n d e i m p o r t a n z a alle perizie giudiziarie, abbiamo avuto modo di verificare che accadono errori g i u d i z i a r i precisamente anche in causa di esse. Le perizie, se possono spesso per le persone competentissime che ne sono incaricate, dare una indicazione v e r a m e n t e utile e conforme al diritto ed alla giustizia, per la pubblica opinione non suffragano troppo. Riesce molto più incerto, ad esempio, per la g i u r ì a il potersi p r o n u n z i a r e quando si trovano di f r o n t e l u m i n a r i della scienza che si contraddicono a vicenda, in modo che la perizia della difesa, in base alla scienza, esclude q u a l u n q u e indizio di reità, e la perizia del Pubblico Ministero, p u r e in base alla scienza, non a m m e t t e che si possa in guisa alcuna escludere la r e i t à stessa. Io d o m a n d o : Con qual mezzo i cittadini g i u r a t i possono in simili circostanze formarsi un'opinione e s a t t a ? Non è m e r a v i g l i a p e r t a n t o che escano dai processi talvolta v e r d e t t i i quali fanno strabiliare il pubblico e portano a g r i d a r e contro l ' i s t i t u t o della giurìa che p u r e è una g r a n d e g a r a n z i a di l i b e r t à e di i n d i p e n d e n z a nei giudizi penali. P r e s e n t e m e n t e è accaduto un f a t t o che ha impressionato v i v a m e n t e l'opinione pubblica in F r a n c i a : Un certo D e n v a l t è stato condannato a 20 anni di galera in seguito p r i n c i p a l m e n t e alle conclusioni di u n a perizia ed il Presidente della R e p u b b l i c a ha dovuto i m m e d i a t a m e n t e accordargli la grazia perchè si è scoperto con dati scientifici i n c o n f u t a b i l i che l ' i l l u s t r e scienziato e perito aveva preso u n bel granchio. Non voglio evocare il ricordo di a l t r i casi che sono p r e s e n t i alla memoria di tutti; Camera dei - TORNATA DEL 1 2 MAGGIO Deputati 1902 mi basterebbe l'episodio storico della signora L a f a r g e che venne c o n d a n n a t a p r i n c i p a l m e n t e in omaggio alla perizia dello illustre Orlila, famoso autore di u n t r a t tato di tossicologia p r a t i c a che ha servito per lungo tempo nelle u n i v e r s i t à nazionali e straniere. Ebbene, dopo molti anni, si scoperse che la decomposizione del corpo umano può, senz'ombra di venefìcio, dar luogo allo sviluppo di quegli elementi che avevano servito all'Orlila per affermare l'esistenza di u n delitto. I g u a r d a s i g i l l i che hanno preceduto l'onorevole Cocco-Ortu non si sono dissimulati la g r a v i t à della questione e la necessità di dover provvedere : conseguentemente t a n t o il Bonacci quanto il Villa sottoposero alla G i u n t a per la riforma del Codice di procedura penale il concetto di una maggior estensione dello istituto della revisione dei processi penali e della conseguente r i a b i l i t a z i o n e dei cond a n n a t i innocenti. Ma quei due m i n i s t r i non poterono condurre in porto le loro proposte. Successivamente il g u a r d a s i g i l l i , onorevole Calenda, presentò una analoga proposta la quale non incontrò favorevole sorte nel Senato del regno, perchè come proposta di r i f o r m a generale era sembrata troppo ristretta, e come r i f o r m a parziale di u n semplice istituto del v i g e n t e Codice di procedura penale era s e m b r a t a troppo larga ; e così anche quella proposta, per opposte ragioni, c a d d e ; e doveva cadere anche perchè, c o n t r a r i a m e n t e alla tendenza generale della legislazione moderna, accordava al pubblico ministero di r i a p r i r e di sua i n i z i a t i v a i processi contro i c i t t a d i n i già d i c h i a r a t i prosciolti lasciandoli così alla mercè di esso ed in uno stato di a n g u s t i a continua. Si accordava bensì il diritto di più a m p i a revisione e di chiedere la r i a b i l i t a z i o n e ma si v e n i v a altresì a c o n t u r b a r e la condizione di molti c i t t a d i n i i quali erano stati d i c h i a r a t i i n nocenti lasciando pendere sul loro capo la spada di Damocle della tema che i processi a loro carico avessero a riaprirsi, t a n t o più che in momenti di lotta accentuata si sarebbe potuto ricorrere a minaccie e ad intimidazioni i n c o m p a t i b i l i colla l i b e r t à civile. E così anche questo progetto, a p p u n t o perchè poteva celare una insidia, non v e n n e discusso e dovette essere r i t i r a t o . Il ministro Costa, rispondendo loga mia interpellanza, affermò Camera che non c'era molto da rirsi per le condanne g r a v i che ad anaq u i alla impensiepotevano Atti Parlamentan LEGISLATURA XXI — 1525 — 2 a SESSIONE DISCUSSIONI easere inflitte ad innocenti, perchè dalle notizie statistiche e dalle ricerche che aveva fatte non gii risultava che in 30 anni fossero accaduti più di 25 errori giudiziari, per i quali alcuni fossero stati condannati ad oltre venti anni di galera. Ora io ini domando se 25 errori giudiziari per scontare tanti anni di galera a danno di galantuomini, a danno di martiri, e sono tali dal momento che furono condannati innocenti, non sieno un numero ingente e se non basterebbe che un solo innocente venisse ingiustamente trattenuto in galera per giustificare una modificazione al nostro Codice di procedura penale, che ponga la nostra legislazione alla pari di quelle di altri popoli civili ! E vero che c'è il rimedio della grazia sovrana ; e da molti si fa questo ragionamento: promuovendo la grazia sovrana, mediante il potere esecutivo e mediante talvolta i rappresentanti della nazione, si ha il mezzo di porre rimedio a quel fatto doloroso che è la condanna di un innocente. Ora io domando se veramente l'istituto della grazia sovrana sia stato compreso nello Statuto e sia compreso nelle carte fondamentali dei vari popoli ed anche nelle costituzioni le più democratiche per rimediare ad errori giudiziari. L'istituto della grazia- sovrana, appunto perchè si chiama grazia, suppone necessariamente che una condanna sia stata giusta anche se esorbitante. Si potrà considerare quella condanna sotto altri aspetti morali e politici come una enormità a cui convenga riparare, ma giuridicamente la condanna rimane giusta. E se si fa luogo alla grazia sovrana si è perchè circostanze speciali consigliano 1' intervento di un potere che possa derogare a quello della legge, che ha bisogno di essere temperata; altrimenti non ci sarebbe bisogno della grazia sovrana: si applicherebbe puramente e semplicemente la legge. Ora a me pare che, come è un giorno di lutto, ed altra volta lo dissi, per un popolo che abbia il sentimento della legalità, del rispetto al diritto ed alia moralità, quello in cui un cittadino viene convinto reo di delitto, a me pare che dovrebb' essere per la nostra società un giorno di grande festa quello in cui si scopra che un cittadino non ha commesso il reato del quale era addebitato. Pare a me che tutta quella solennità, quell'imponenza di giudizio che si addotta dalla società, per dare autorità ai giudicati e per meglio difendersi da coloro Camera dei Deputati TORNATA DEL 1 2 MAGGIO 1 9 0 2 che commettono crimini o delitti, dovrebbe spiegarsi il giorno in cui un innocente venga trovato fra coloro che languiscono nelle galere. A me sembra che colui il quale ha sofferto la più alta delle amarezze, quella di essere reietto e cacciato dalla società per venire rinchiuso in un tetro carcere a meditare sull' ingiustizia umana, se dovesse un giorno uscirne con la grazia sovrana, anziché rendere grazie alla giustizia del proprio paese dovrebbe riconoscere che gli si largisce una concessione di cui egli non ha bisogno. Quel cittadino in quel momento, come martire e come innocente, è superiore a coloro stessi che gli hanno inflitto una condanna ingiusta. Ecco perchè credo che la grazia sovrana si debba usare per contemperare la pena ogni qualvolta possa essere esorbitante; che si debba usare quando ci siano dei dolori a cui riparare, delle conseguenze gravi a cui per ragioni politiche o per ragioni speciali occorra porre rimedio; ma che, quando si applica per liberare un innocente, non si rende omaggio all'innocenza, ma unicamente si adotta come un mezzo di uscita per non allarmare soverchiamente l'opinione pubblica, la quale non potrebbe non protestare contro il prolungarsi della detenzione di un innocente. Del resto se mai si è creduto, con limitare tanto l'istituto della revisione, di rendere omaggio alla quasi infallibilità della magistratura, io credo che si sia sbagliato metodo e raziocinio, perchè questo concetto della infallibilità della magistratura non si basa già nel non rimediare agli errori giudiziari, ma si basa più che altro nel mostrare che un corpo giudicante sa far giustizia in ogni e qualunque occasione, aa far giustizia anche delle proprie sentenze, passando sopra allo spirito di corpo, passando sopra alle tradizioni dei tribunali d'un tempo: e come non vi è nessuna offesa pel tribunale di prima istanza se la Corte d'appello riforma un giudicato, così non vi deve essere nessuna offesa, e deve anzi essere un'alta compiacenza anche per quei medesimi giudici, il poter riparare ad un giudicato al quale essi hanno dato opera, s'intende senza alcuna responsabilità morale, ma unicamente perchè ingannati da circostanze apparenti, perchè ingannati da risultanze che non erano conformi a verità. Quindi l'amministrazione della giustizia anziché rimetterci ci guadagnerà, e non solo i giudici pense- ••i '• •• torlgmenian LEGISLATURA X X I — 1526 — — 2a SESSIONE — DISCUSSIONI ranno sempre più alla responsabilità ohe loro incombe nel pronunziare le sentenze di condanna, ma avranno anche il modo di rimediare alle medesime, e quest'atto di riparatrice giustizia non farà che elevare il concetto delia funzione giudiziaria in faccia al popolo e al paese. Alcune legislazioni hanno anche attuato il concetto della indennità a coloro che sono stati riabilitati in seguito di una condanna che non era meritata. E a dir vero io credo che, dal momento che si deve fare la riforma del Codice di procedura penale, si abbia a comprendere anche questa istituzione nella riforma stessa, dappoiché pare a me che come la legge accorda l'indennità a colui il quale viene calunniato, contro il suo calunniatore, tanto che può convenirlo in giudizio e domandargli conto dei danni che esso gli ha procurato con la sua falsa accusa, cosi non possa lo Stato, soltanto perchè è tale e soltanto perchè la condanna e l'errore giudiziario furono involontari, esimersi dall'obbligo che incombe ad ogni cittadino mentre le conseguenze dannose sono maggiori per chi ne è vittima. Si è detto dal ministro Costa in questa Camera, che non si potevano calcolare le conseguenze finanziarie che sarebbero conseguite concedendo un'indennità ai condannati innocenti. Ma a questa obbiezione si contrappone questo dilemma: o le condanne contro cittadini innocenti sono così numerose da dover impensierire gli amministratori del pubblico erario, e in tal caso provvedete a quelle riforme che sono opportune per impedire il ripetersi degli errori giudiziari; oppure le condanne ingiuste pronunziate in seguito ad errore giudiziario sono state solamente venticinque, come affermava il ministro Costa, ed allora non si può dire che in trenta o trentacinque anni di vita del nostro Stato sarebbero state troppo gravose le conseguenze finanziarie s© si fossero indennizzate le vittime degli errori giudiziari. I l numero è grave per le conseguenze morali e materiali apportate alle famiglie private, ma non è poi così allarmante per le conseguenze finanziarie che ne verrebbero allo Stato. Questi errori giudiziari, sul conto dei quali qualche tempo fa si sorrideva con soverchia leggerezza, e per i quali qualcuno aveva l'idea che si trattasse di una specie di feticismo verso nuove idee e nuove teorie, cominciano a venire alla luce in un modo - - TORNATA DEL 1 2 Camera MAGGIO dei Deputati 1902 veramente inquietante. Pensi l'onorevole ministro che ultimamente abbiamo avuto un processo in cui un errore giudiziario aveva portato alla galera non una persona sola, ma quattro o cinque persone. Parlo del famoso processo Pezzi che si trattò alle Assise di Viterbo. Non molto tempo fa si scoprì che era innocente del reato ascrittogli, totalmente innocente, il Canzoneri, che uscì di galera dopo 25 anni di pena, non trovando ad aspettarlo che la più squallida miseria. Pochi giorni or sono a Palermo usciva dalla galera, dopo venti anni riconosciuto esso pure innocente, un certo Caio Dentaro. 10 non voglio fare del sentimentalismo, ma 11 modo con cui è descritta l'uscita di quel disgraziato dal bagno è tale, che una Camera in cui i deputati abbiano mente e cuore non può rimanere indifferente. Quest'uomo, condannato, sulla base di semplici indizi, alla galera in vita, è uscito in base alla grazia sovrana per essere stata, lo ripeto, completamente riconosciuta la sua innocenza. Accompagnato alla soglia del carcere, vi ha trovato l'ultimo dei suoi nipoti che esso non conosceva, perchè nato dopo che era stato condannato. Domandatogli conto del padre e della madre, dei fratelli e delle sorelle di. cui ignorava la sorte, quest'unico nipote ha dovuto rispondere all' infelice, che a cinquantadue anni sembrava un vecchio ottantenne, ha dovuto rispondere che erano tutti morti, che non vi era per esso una stanza ove ricoverarsi, che non vi era nulla per lui altro che il disonore rimasto sul nome della propria famiglia, 1' isolamento, la miseria, l'abbiezione. Di fronte a casi di questo genere è giusto, è umano, è logico che si possa continuare con un sistema di questo genere? Tutti i guardasigilli che hanno preceduto l'onorevole Coceo-Ortu hanno dichiarato che urgeva provvedere, e si sono sempre rimessi alle proposte che sarebbero state fatte dalla Commissione di riforma per il Codice di procedura penale. Io non ho una grande fiducia nella sollecita presentazióne di questa riforma, perchè so che quando si tratta di grandi riforme passano solamente non mesi ma anni. Abbiamo visto quanto tempo sia occorso per Ja riforma del Codice penale: sono ormai sette anni che si sta richiedendo questo provvedimento del quale mi sono oggi Atti Parlamentari LEGISLATURA XXI 2® SESSIONE — 1527 — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 12 MAGGIO 1 9 0 2 interessato ed io mi domando se l'onorevole ministro della cui equanimità ho la più alta stima e il più alto concetto, non creda opportuno di stralciarlo dal Codice di procedura penale presentandolo con un apposito progetto di legge. Pensi l'onorevole ministro, che ha esperienza parlamentare, più ancora di quella che possa avere io, pensi che alla Camera italiana i progetti che comprendono le riforme di un intiero Codice arrivano in porto molto tardi, e quasi mai per opera dei proponenti; sarebbe un caso nuovo se altrimenti dovesse accadere. Ora io vorrei che l'onorevole ministro facesse approvare questa piccola riforma : piccola se vuole nelle sue proporzioni, ma alta relativamente al principio immacolato della giustizia. Per me la giustizia non deve essere semplicemente una difesa della società contro i rei, ma deve essere la tutela possente, imparziale di tutti. Deve essere punifcrice quando si tratta di difendere la società, come confortatrice quando si tratta di rendere l'onore a colui al quale è stato tolto contro diritto e contro verità. Ecco perchè io credo che voi, onorevole ministro, non vorrete darmi una risposta negativa, e non vorrete nemmeno rimettervene totalmente a quella Commissione la quale, per quanto composta di persone che sono illustrazioni della scienza giuridica, appunto perchè ha per le mani un lavoro di molta mole, si troverebbe imbarazzata a condurre a termine delle proposte singole. Io confido che mi darete una risposta soddisfacente : e vi avverto che, qualora non possiate darmi una tale risposta, insieme ad alcuni amici presenterò un disegno di legge d'iniziativa parlamentare. Onorevole Cocco-Ortu, legate il vostro nome ad un provvedimento che sarà un onore pel nostro paese, un omaggio all'incolumità diritto, un progresso morale e giuridico incalcolabile. Sarà il trionfo di un principio altissimo che non può venire disconosciuto. Fate che al misero colpito a torto dalla spada della punitrice giustizia risplenda vivido un raggio benefico che gli faccia dimenticare i lunghi dolori, le lagrime silenti versate in un luogo d'obbrobrio. Fate che di fronte alla Nemesi maledetta dell'errore giudiziario appaia a confortarlo il sorriso di una luminosa giustizia riparatrice. (Vive approvazioni — Congratulazioni). Camera dei Dsputati Presentazione di ima relazione. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro degli affari esteri. Prinetli, ministro degli affari esteri. Mi onoro di presentare alla Camera la relazione della Società anonima italiana per il Benadir. Presidente. Do atto all'onorevole ministro degli affari esteri della presentazione di questa relazione che sarà stampata e distribuita agli onorevoli deputati. Si riprende Io svolgimento delle interpellanze. Presidente. L'onorevole ministro di grazia e giustizia ha facoltà di parlare per rispondere alla interpellanza dell'onorevole Cottafavi. Cocco-Ortll, ministro di grazia e giustizia e dei culti. L' onorevole Cottafavi con parola cortese ha voluto incoraggiarmi a studiare ed a compiere una riforma che è nella mente e nel cuore di tutti. Bene è vero che in Italia l'opinione pubblica non ha avuto occasione di manifestarsi favorevole a questa riforma perchè eccitata 0 commossa, come in altri paesi, dalla notizia di gravi, irreparabili errori giudiziari. Essi infatti si rivelarono quasi sempre tra noi, in processi come quelli ricordati dall'onorevole Cottafavi, nei quali si fece luogo al giudizio di revisione secondo le norme e per 1 casi preveduti nel Codice di procedura penale. Ma ciò non toglie che la riforma sulla quale l'interpellante ha richiamato oggi la nostra attenzione non sia ardentemente ed insistentemente invocata, e imposta dal dovere sociale di rendere giustizia nel caso pietoso delle innocenti vittime ingiustamente condannate e che non si debba provvedere a che la giustizia non meriti l'accusa di essere impotente a riparare gli errori. Ma se non vi sono dissensi sul principio della revisione dei processi, non è ugualmente facile intendersi per determinare la estensione dei casi di revisione: a chi spetti e possa essere consentito il diritto di domandarla; se debba e in quali casi assegnarsi l'indennità alle vittime degli errori giudiziari; infine sulle norme di procedura tanto per la revisione quanto per l'indennità. Sopra tutti questi punti, come l'interpellante ha ben ricordato, le leggi di parecchi Stati (e oltre quelle cui egli ha accennato, potrei aggiungere la legge belga dell' 8 giugno 1894 e la legge francese dell' 8 giù- A.iti far lamu atan LEGISLATURA XXI 2 SESSIONE a - 1528 - DISCUSSIONI - gno 1895) lianiio esteso i oasi di revisione, oltre quelli specifici ammessi negli articoli 688, 689 e 690 del nostro Codice di rito penale. Quelle due leggi ammettono la revisione, anche quando sopravvengano nuovi fatti e siano presentati nuovi documenti che stabiliscano l'innocenza del condannato. Il Codice germanico e la legge austriaca, consentono la revisione per la sopravvenienza di nuovi fatti, o di nuovi mezzi di prova. A questi concetti si inspirano le proposte della Commissione, che studia e prepara la riforma del Codice di procedura penale. E quindi può essere sicuro l'onorevole Cottafavi che si faranno le opportune proposte perchè nel nuovo Codice l'istituto di cui parliamo sia allargato secondo gli ultimi postulati della scienza e i voti e i desideri dei quali egli si è reso interprete. Non è meno arduo e complesso il problema dell' indennità, poiché a questo non sono segnati i confini nei quali lo ha voluto circoscrivere l'onorevole Cottafavi. Basta accennare ad alcuni punti di esso. Le vittime di errori giudiziarii da indennizzare, debbono essere solo le persone ingiustamente condannate, o anche tutti coloro che patirono gravi pregiudizi a cagione di ingiusti processi? in quali condanne e in quali casi di assoluzione in giudizio, o di proscioglimento anteriore al giudizio stesso conviene accordare 1' indennità ? Inoltre si presenta ovvia la questione in qual modo si debba provvedere e chi debba sopportare l'onere dell' indennità stessa. Questo punto specialmente è molto disputato. non solo còme ha accennato l'onorevole Cottafavi, per le conseguenze finanziarie, ma anche, come lo dimostrarono le discussioni che in Francia hanno preceduto la legge del 1895, sotto altri aspetti. In quelle discussioni sorsero con vivo contrasto due opposte opinioni, l'una di coloro i quali sostenevano che lo Stato quando ha fallito alla sua missione di rendere buona giustizia deve rispondere degli errori dei magistrati, l'altra di coloro i quali sostenevano che secondo i principii di diritto pubblico non si può ammettere la responsabilità pecuniaria dello Stato quando agisce jure imperii e che dall'uso del potere sovrano non può sorgere alcuna responsabilità civile. Quindi il problema non è certo di facile soluzione e lo prevedeva fin dal 1890 l'onorevole guardasigilli Zanardelli, il quale nella Camera deÀ Deputati TORNATA DEL 1 2 MAGGIO 1 9 0 2 relazione sul Codice penale esprimeva il voto, che le condizioni delle nostre finanze e i più maturi studii, permettessero di provvedere al risarcimento delle vittime delle ingiuste condanne e in ispecie dei danneggiati poveri che avessero sofferto il carcere preventivo. Ad ogni modo anche di tali questioni si è occupata la Commissione, cui ho poc' anzi accennato e spero la risolverà come hanno fatto alcune legislazioni straniere, ad esempio la danese, quelle della Svezia e Norvegia e di alcuni cantoni svizzeri. Detto ciò, io non avrei altro da aggiungere. L'onorevole Cottafavi desidererebbe però che io non aspettassi il progetto di riforma del Codice di procedura penale, ma che invece questa materia facesse oggetto di un disegno di legge speciale. Anzitutto debbo dire, che nel momento attuale dei nostri lavori parlamentari farei cosa pressoché inutile se presentassi un disegno di legge al riguardo, perchè difficilmente arriverebbe alla discussione prima delle vacanze, e quindi dell'esame della riforma del Codice di procedura penale. Ma, oltre a ciò, mostrerei di avere scarsa fiducia nell'opera della Commissione e di venir meno al proposito che ho di condurre sollecitamente davanti alla Camera quel progetto. E ciò non mi sarà difficile poiché gli studi di esso sono avviati con tanta cura e sollecitudine, che ho quasi la certezza di vederlo compiuto tra pochi mesi e prima che la Camera riprenda i suoi lavori dopo le vacanze estive. I due primi libri sono ultimati e gli altri lo saranno tra breve, cosicché spero in tempo non lontano di poter adunare la Commissione per esaminarli. Ora io domando, se in tale condizione di cose convenga esporsi con una proposta speciale all'eventualità alla quale andò incontro il mio predecessore il senatore Calenda col disegno di legge, testé ricordato dall'onorevole Cottafavi, e che ebbe così poco favorevoli le sorti nel Senato del Regno. Io credo che l'instituto di cui parliamo potrà essere meglio disciplinato nel Codice di procedura penale e quindi, l'aspettare qualche mese di più giova meglio a raggiungere lo scopo, meglio che una riforma parziale. D'altra parte, io non ho molta fiducia che queste riforme parziali possano essere sollecitamente condotte in porto. Perciò io Atti — 1529 — Parlamentan LEGISLATURA XXI — 2 * SESSIONE — DISCUSSIONI spero ohe l'onorevole Cottafavi si contenterà di queste mie dichiarazioni, aggiungendo che, se io vedessi che, contro questa mia fiducia e contro questa mia speranza, il Codice di procedura penale non potesse essere portato sollecitamente alla Camera allora mi studierei di provvedere con un disegno di legge di meglio disciplinare l'instituto della revisione dei processi penali. (Bravo! — Approvazioni). Presidente. L'onorevole Cottafavi ha facoltà di dichiarare se sia, o no, sodisfatto. Cottafavi. Ringrazio l'onorevole ministro delle espressioni cortesi e del consenso che ha dato alle idee da me svolte e prendo atto della speranza da lui espressa di vedere fra pochi mesi portato alla discussione della Camera questo progetto di riforma del Codice di procedura penale ; come prendo atto della affermazione da lui f a t t a che, qualora vedesse che si prolungassero alquanto i lavori della Commissione, egli non avrebbe difficoltà di stralciare il progetto relativo ai provvedimenti di cui ho parlato. Ma non potrei accettare Lt tesi da lui svolta relativamente alla questione d e l l ' i n d e n n i t à . E g l i ha dichiarato che la questione della indennità sorpassa di g r a n lunga i concetti che si possono avere in ordine alla questione dei condannati innocenti, perchè essa una volta che venisse riconosciuta a favore dei condannati innocenti . implicherebbe anche il riconoscimento dei diritti di coloro che fossero stati ingiustamente inquisiti e quindi implicherebbe gravi difficoltà finanziarie. Io credo ohe l'onorevole ministro abbia pronunziato parole che non hanno riprodotto esattamente il suo pensiero. L'onorevole ministro non può per considerazioni finanziarie aver voluto che si venga meno ad un alto principio di giustizia, qualunque siano le condizioni finanziarie dello Stato, quando si tratti di compensare chi ha ricevuto un danno dallo Stato. Le considerazioni finanziarie debbono completamente sparire. Ma v'è di più, onorevole ministro. Se voi riconoscete che bisognerebbe, una volta riconosciuto il diritto d'indennità in caso di errore giudiziario... Cocoo-Ortu, ministro di grazia Non ho detto questo. e giustizia. Cottafavi. ...estendere l'indennità anche all'errore di semplice istruttoria che può danneggiare una o più persone, voi venite con ciò a riconoscere che il più g r a v e di Camero dei — - T O R I A T A DEL 1 2 M A G G I O íh'fjuiati 1902 tutti gli inconvenienti, come è di fatto, è quello della condanna ingiusta. Pertanto io chieggo che, in attesa di ciò che si potrà fare un giorno per coloro che vengano a torto inquisiti, si cominci almeno a fare qualche cosa per coloro che sono stati a torto condannati, perchè costoro sono i più danneggiati, e per essi non può più esservi alcun dubbio. Per coloro che sono stati a torto inquisiti, ancorché un processo si chiuda con una sentenza di non luogo a procedere, può rimanere sempre il dubbio, ma non è così per coloro dei quali è stata riconosciuta l'assoluta innocenza. Si disse già che lo Stato compie coll'esercizio della giustizia non un jus gestionis, e .lo affermò l'onorevole Costa, ma bensì adempie ad un jus imperii ! Invece è tutto il contrario e pertanto è proprio il caso di dire che quando un jus gestionis è malamente esercitato e viene a danno di un cittadino, anziché a vantaggio di tutti, deve dar luogo ad una indennità. Ad ogni modo siccome questa affermazione non viene per nulla a mettere in dubbio la sostanza del ragionamento col quale l'onorevole ministro accoglie la tesi che io ho sostenuto, ed ha dichiarato, nel caso di tardanza della presentazione del Codice di procedura, di proporre un progetto relativo all'indennità e alla riabilitazione, io mi dichiaro soddisfatto. (Bene !) Presidente. Così è esaurita l'interpellanza dell'onorevole Cottafavi^ Verrebbero ora le interpellanze dell'onorevole Gregorio Valle al ministro della pubblica istruzione, dell'onorevole Libertini Gesualdo al presidente del Consiglio e dell'onorevole Stelluti-Scala ai ministri dell'interno e del tesoro: ma essendo assenti l'onorevole presidente del Consiglio e gli onorevoli ministri dell'interno e della pubblica istruzione, queste interpellanze saranno differite. Segue l ' i n t e r p e l l a n z a degli onorevoli De Cesare, Pugliese, Magnaghi, Lo Re, Codacci-Pisanelli, Maresca, Personè, Vallone, Chimienti, De Viti De Marco al presidente del Consiglio e al ministro del tesoro « sulla necessità di provvedere all'alleviamento e alla riforma del debito fondiario gravante sulle terre del Mezzogiorno specialmente a favore degli Istituti di emissione. » L'onorevole De Cesare ha facoltà di svolgere questa interpellanza. De Cesare. Questa interpellanza, che ho Atti Parlamentari LEGISLATURA XXI — — 1580 — 2 a S E S S I O N E -— D I S C U S S I O N I l'onore di svolgere, è sottoscritta da t u t t i i rappresentanti della provincia di Lecce. Il tema è di nna gravità eccezionale. P r i m a di risolverci a presentarla, l'abbiamo innanzitutto discussa fra noi; e prima di discuterla fra noi, nonché con parecchi nostri colleghi di altre Provincie, abbiamo tenute lunghe conversazioni per studiare la maniera di uscire da una situazione grave e pericolosa, non solo all'economia della regione meridionale, ma agli stessi I s t i t u t i di emissione. Prima ancora di venirla a discutere, io ed altri miei colleghi della stessa provincia di Lecce, ne abbiamo discorso col ministro del tesoro, e trovammo anche lui preoccupato di una condizione di cose veramente anormale. Egli ci disse: studierò bene il problema; chiamerò presso di me i due direttori degli I s t i t u t i di emissione, che fanno la liquidazione del Credito fondiario, e dopo aver parlato con essi, sarò in grado di rispondere alla Camera quando l'interpellanza verrà svolta Prima d'oggi, anzi quindici giorni or sono io ebbi occasione di riparlare con l'onorevole Di Broglio, il quale mi disse che aveva avuto parecchi colloqui col direttore della Banca d ' I t a l i a e a s p e t t a v a il direttore del Banco di Napoli, per parlarne anche con lui; cosi, di comune accordo, si fissò di discutere l'interpellanza oggi. Io, in verità, non ho bisogno di ricorrere a descrizioni e a narrazioni esagerate. Ho qui innanzi a me due documenti autentici, che sono le ultime relazioni del direttore del Credito fondiario della Banca d'Italia e del direttore generale del Banco di Napoli, relativamente all' esercizio dei due Crediti fondiarii. Non è possibile immaginare una situazione più grave, e, diciamolo pure, più avviluppata e pericolosa. La Banca d'Italia, dal 1884 al 1891, ha, — per adoperare le parole della relazione -— estinto il debito fondiario per 45,383,595 di lire; cioè, in altri termini, ha espropriato per questa somma, aggiudicandosi un tale enorme patrimonio. Ma v' ha di p i ù : sopra un totale di 178 milioni di cartelle vi sono mutui in mora per 42 milioni, il che lascia temere, che fra pochi anni anche questi 42 milioni andranno ad ingrossare l'enorme cifra delle espropriazioni compiute. Il Banco di Napoli, su per giù, si trova nelle stesse condizioni. Camera TORNATA DEL 12 dei MAGGIO Debutati 1902 Il capitale complessivo di cartelle rappresenta un valore di 132 milioni. Di cotesti mutui, — negli ultimi cinque anni, cioè dall'applicazione della legge del 17 gennaio 1897 al 31 dicembre 1901 — dice il direttore generale, l'estinzione f u volontaria per 238 mutui rappresentanti 9 milioni di lire; per naturale ammortamento si estinsero m u t u i per 5 milioni e mezzo circa, e per espropriazione si estinsero 397 mutui per poco meno di 65 milioni. Anche qui i mutui in mora rappresentano su per giù la stessa enorme cifra di 42 milioni. Queste cifre, dice il Miraglia, cioè le espropriazioni e gli atti in corso, chiariscono l'importanza del problema che in esse è contenuto. E aggiunge queste malinconiche confessioni: « i l patrimonio si è venuto formando con immobili venuti quasi sempre nelle peggiori condizioni. I l proprietario non cede volontariamente la proprietà durante le lunghe azioni giudiziarie; e quando la speranza viene dileguandosi, la proprietà si s f r u t t a e si devasta; si stipulano fitti in frode, non si pagano le imposte ed il credito fondiario deve poi pagare debiti, cosicché nei primi anni non sono infrequenti i casi di proprietà passive. » E come se questo non bastasse, la relazione continua così: « I giudizii di espropriazione pendenti al 31 dicembre 1900 erano 275; durante l'anno 1901, per nuovi precetti immobiliari spiccati e per procedure riprese, ne furono accesi 401, onde un complesso di 676. Le cifre di cui sopra sono, ripetendo quel che f u detto nel decorso anno, desolanti. L'Amministrazione è convertita in un immenso studio di avvocati; eppure il Consiglio di amministrazione facendosi guidare dal concetto economico, è ben lieto, sempre che può, di consentire equi componimenti, ma la necessità della difesa e della giusta offesa richiede poi sovente il ricorso al magistrato. E doloroso però constatare che, malgrado una legge speciale, intesa a tutelare gli interessi degli istituti di Credito fondiario, con facilità si trova modo di prolungare i giudizi oltre i più onesti limiti. » Dall' attenzione, che mi prestate, onorevoli colleghi, vedo che queste cifre producono impressione in voi; ma se poi scendiamo a particolari, fermandoci sulle condizioni di qualche singola Provincia, abbiamo una più triste conferma di ciò che è riferito nelle due relazioni ufficiali. In prò- Atti Parlamentari LEGISLATURA XXI — 1531 — 2 a SESSIONE DISCUSSIONI vincia di Lecce, per esempio, il Banco di "Napoli ha 26 mutui; di questi soli 9 sono in regola; le espropriazioni compiute dal gennaio 1888 al 31 dicembre 1901 furono 17. Ma la Banca d'Italia è in condizioni assai peggiori, perchè, sopra 277 mutui le espropriazioni compiute sino al 30 aprile 1901 (vedete che mi riporto a dodici giorni fa) sono 155; e soli 90 mutui sopra 277 sono in regola, e sono in regola sino ad oggi, non potendosi garantire che lo saranno domani, perchè le condizioni economiche laggiù diventano ogni giorno peggiori. Donde questa crisi così grave del credito fondiario nelle Provincie meridionali, per cui si può affermare, senza iperbole, che esso ha fatto bancarotta? E doveva farla per il modo come fu istituito : con un unico regolamento, isenza tener conto delle diversità delle colture, delle regioni e del capitale disponibile, da impiegare nel nuovo titolo, che si veniva a buttare sul mercato. Quel criterio, che pareva provvidenziale, di estinguere il debito ipotecario in un periodo lungo, doveva riuscire fatale nella pratica, perchè non era possibile alcuna garanzia efficace di puntualità. I 30 anni, i 40 anni e i 50 anni supponevano raccolti copiosi e costanti, o almeno bastevoli, da permettere al proprietario l'esatto pagamento della semestralità e delle gravi imposte. Ogni industria è soggetta ad alee, ma l'industria agricola, che si fa all'aria aperta, è soggetta ad un numero maggiore di alee. Per alcuni anni i raccolti possono essere ubertosi, ma poi arriva l'anno fatale, l'anno della vacca magra, per cui il proprietario non è in grado di pagare; e allora l'Istituto, che ha privilegi speciali, procede senza misericordia: basta spiccare i primi atti, basta il precetto immobiliare per vedere immancabile la rovina finale. E ricordo un'altra circostanza, ben grave essa pure, e tutta a carico del mutuatario. Il Banco di Napoli, che fu il primo nelle Provincie meridionali ad esercitare il Credito fondiario, non dava cartelle alla pari, nè denaro, ma cartelle, che il mutuatario doveva da sè stesso vendere. Basta consultare i listini di Borsa dei primi anni, per constatare come quelle cartelle, emesse a 500 e quindi addebitate per il valore di 500, si vendessero al disotto di 400, fino a 350 e a 340. Negli ultimi anni, il Banco, come Istituto di emissione, volendo tener su il corso di queste cartelle, 116 Camera dei Deputai,* TORNATA DEL 1 2 MAGGIO 1 9 0 2 ricorse al provvedimento, che io non voglio giudicare se buono o cattivo, ma certamente provocato dalla dura necessità: quello di destinare una somma del suo capitale ad acquistare le sue stesse cartelle fondiarie. Ciò impedì che le cartelle precipitassero più giù, anzi esse toccarono il corso di 400 lire e lo superarono anche, ma non raggiunsero mai il prezzo nominale di 500. Per conseguenza si pagò 500 ciò che di fatto valeva assai meno. Debito usurario, con cui s'iniziava la nuova istituzione, destinata a redimere le terre meridionali dall'usura! Forse per effetto delle cartelle così basse, o per effetto di inesperienza, o di malizia, furono tenute alte le stime nella contrattazione dei mutui. Se le stime fossero state più moderate, il debito sarebbe stato minore ; viceversa, insistendo il mutuatario, cui premeva di riscuotere la maggior somma possibile, per far fronte a impegni più urgenti, che spesso nulla avevano da fare con la terra; e il Banco chiudendo un occhio, e qualche volta, tutti e due, furono portate le stime ad un prezzo esagerato. Bisogna anche ricordare che le crisi agricole non erano frequenti, come son divenute oggi. Io non so cosa pensi il ministro del tesoro circa le conseguenze di queste stime esagerate, le quali porteranno conseguenze ben gravi ai due Istituti, quando le svalutazioni saranno compiute. Allora si vedrà, come al numero delle cartelle da ammortizzare non corrisponda il capitale, che il Banco avrà ritratto dalle liquidazioni. Ora qui si verifica un doppio pericolo : il pericolo delle espropriazioni crescenti da parte degli Istituti di emissione, e il pericolo sociale per effetto di queste espropriazioni. Per il Banco di Napoli, grazie alle provvide ed energiche cure del mio illustre amico l'onorevole Luzzatti, le condizioni, pur essendo gravi, sono migliori di quelle che non siano per la Banca d'Italia. Il Banco di Napoli ha le cartelle al 3 e mezzo, garantite dalla terra e dallo Stato, mentre la Banca d'Italia ha le sue cartelle al 4 e al 4 e mezzo. Io non dico che bisognerebbe portare l'attenzione sull'opportunità di vedere se possa farsi qualche cosa per queste cartelle della Banca d'Italia al 4 e al 4 e mezzo; non oso mettere innanzi alcuna proposta, anche perchè rifletto che alcune amministrazioni pubbliche, sopratutto le Opere pie, per consiglio delle autorità tutorie, investirono i propri capitali in cartelle fondiarie, credendole le più sicure, — 1532 — A.tti t arla mentavi L E G I S L A T U R A XXI 2 a SESSIONE DISCUSSIONI appunto perchè garantite dalla terra. Ora una qualunque mutazione inconsiderata potrebbe risolversi in un grave danno per i possessori delle cartelle medesime, fra i quali le Opere pie rappresentano non pochi milioni di rendita. Si potrebbe, forse, fare un'eccezione consolidando questa rendita, ma non faccio proposte e solo mi auguro che l'onorevole ministro del tesoro vorrà, in un sollecito disegno di legge, tener presenti anche queste circostanze. Certo, o signori, la situazione è preoccupante. Una petizione, mandata alla Camera, e ch ; è sottoscritta dalle Deputazioni provinciali di Campobasso, Teramo, F o g g i a , A q u i l a , Catanzaro, Chieti, Catania, Bari, Caserta, Trapani, Reggio-Calabria, A v e l l i n o e Cosenza, chiede la presentazione d ' u n disegno di legge, il quale metta semplicemente i debitori nella condizione di pagare. (Commenti a sinistra). Presidente. Facciano silenzio ! De Cesare. Esse non domandano favori; non domandano di non pagare o di diminuire il debito; si domanda di pagare integralmente, ripeto, ma in modo di poterlo fare. I l modo più adatto e più sollecito sarebbe quello di prolungare i termini del pagamento. Ma perchè il termine sia prolungato con efficace sollievo, il Governo deve venire in aiuto dei due Istituti, i quali, prolungando il termine, non possono non andare incontro a maggiori oneri; e se il termine semplicemente si prolungasse, il vantaggio che ne avrebbero i mutuatari sarebbe illusorio. Pagare, dunque, si vuole, e interamente, Non è esatto che il movimento, che si è iniziato nelle Provincie meridionali, miri allo scopo di sottrarsi ai pagamenti. Non si paga, perchè non si può pagare. Io fo appello alla lealtà di tutti i miei colleghi di quelle Pr9vincie, perchè dicano se io esageri nello asserire oggi, che dopo le perseveranti crisi agrarie, e dopo tante rovine, non si può far fronte alle imposte gravose e alle semestralità del Credito fondiario, ad un tempo. Io non ho bisogno di dire di più su questo argomento ; ma non voglio sottrarre alla conoscenza vostra un piccolo documento, i l quale dimostra come il sentimento di sodisfare i propri impegni, sia generale in <juei paesi. Udite : U n direttore del Banco di Napoli, della succursale di Lecce, tramutato testé in altra residenza, ebbe, perchè lasciava larghe t amera dei - — TORNATA DEL 1 2 MAGGIO Deputati 1902 simpatie in quella Provincia, un pranzo d'addio da molti suoi amici; ebbene, egli f rispondendo ai brindisi che g l i si facevano^ e nei quali era espresso il rammarico di perdere un così buon funzionario, disse queste parole (notate: era un direttore del Banco di Napoli; e i direttori delle sedi principali del Banco di Napoli fanno anche il servizio del credito fondiario nelle Provincie napoletane) : « Presso voi, ho goduto fama di buon amministratore; ma questo merito mi è stato formato da v o i stessi, giacché, in cinque anni di mia gestione qui, verun cliente mi ha procurato dispiacere.» Ciò vuol dire che queste città, che queste Provincie non sono solamente colte, c i v i l i ed intellettuali, ma benanche oneste, pur facendo talvolta sforzi soprannaturali per l'adempimento dei propri impegni. Chirnienti. È la verità. De Cesare. L'onorevole mio caro amico Chirnienti, che è deputato della mia stessa Provincia,interrompendomi,dice: è la verità. E prendo atto anche dei cenni di assenso del mio amico Maggiorino Ferraris. E 3a pura verità sì, onorevoli colleghi; se non si è esatti nei pagamenti, è davvero per forza maggiore. L'onorevole Luzzatti, che venne con noi l'anno scorso nelle P u g l i e , ed ha sentito da vicino l'eco delle condizioni di quelle Provincie, l'onorevole Luzzatti, che ama quella regione come l'amiamo noi che v i siam nati, è egli stesso ben preoccupato del problema, ed egli stesso ci ha illuminato circa vari punti; egli stesso ci ha convocati per cercare i vari modi di risolverlo; egli stesso a Napoli nell'ultimo suo discorso dichiarò di aver fatto appello alla Cassa di risparmio di Milano, perchè portasse una parte dei suoi copiosi capitali nelle Provincie napoletane, destinandole a operazioni di credito fondiario. Ma sembra che la sua opera non sia stata molto fortunata, anzi sembrerebbe addirittura il contrario, perchè la Cassa di risparmio di Milano si sarebbe rifiutata, come mi si afferma. E quello che è peggio (non so se la notizia sia vera, e mi auguro non lo sia) si afferma, dico, che l'Istituto italiano di credito fondiario avrebbe stabilito di sospendere ogni operazione nelle Provincie di Puglia. Ora, io domando: è possibile che regioni di quella importanza, così percosse da tante calamità naturali ed umane, pos- Atti Parlamentari LEGISLATURA XX i Camera — 1533 — — 2a SESSIONE — DISCUSSIONI sano rimanere senza credito? Credito fondiario, dunque, non p i ù : si liquida espropriando e creando una manomorta enorme, la quale succede alla manomorta ecclesiastica, che abbiamo abolita o crediamo di avere abolita. È questa manomorta bancaria, che tien vivi i rancori e i rodimenti degli antichi possessori della terra, perchè i-Banchi che si aggiudicano le tenute, non ne realizzano la vendita immediatamente, anzi le governano come meglio possono, ma non mai come le governerebbero i proprietarii. Credito commerciale abbastanza limitato ; credito agrario appena all'inizio, e che inizio ! Compie un anno che discutemmo quella legge : ci vollero scandalosamente sette od otto mesi prima che si formasse il regolamento, e questo è così involuto ed inceppato, da rendere la legge quasi illusoria. Riceviamo da ogni parte proteste e lamentazioni: era meglio che la legge non si facesse, ci si dice. Ed in verità io non leggerò alcune disposizioni del regolamento, annotate molto acutamente dal mio amico Maggiorino Ferraris per non destare le vostre maraviglie. I n sostanza, credito fondiario non p i ù ; credito cambiario, così e così; credito agrario, niente o quasi niente. (Impressione). Ora è possibile, che t a n t a parte del Mezzogiorno duri in una condizione come questa, e non è davvero ammirabile che ancora quelle regioni facciano le loro lamentanze ordinatamente, ricorrendo alla Camera, e dicendo: noi siamo risoluti a sostenere le nostre ragioni, ma non vogliamo ricorrere agli estremi ; vogliamo la conservazione dell'ordine sociale e politico; ma vogliamo anche che le nostre voci non rimangano senza eco, e i nostri legittimi bisogni non rimangano insodisfatti. Ora, quando io leggo la petizione m a n data alla Camera dalle rappresentanze provinciali del Mezzogiorno, e vedo con quanta moderazione, con quanta equità e rassegnazione si chieda di provvedere ad uno stato di cose come il preseute, io non posso non augurarmi, che il Parlamento ed il Governo non vogliano al più presto provvedervi. Attenderò le risposte dell'onorevole ministro del tesoro, augurandomi che esse siano sodisfacenti, e poi accennerò ai possibili mezzi per scongiurare t a n t a iattura; ma credo utile ricordare una circostanza molto g r a v e e storicamente u m a n a : che cioè il movimento socialistico, il quale si determina — TORNATA D E L 1 2 dei MAGGIO Deputati 1902 nelle Provincie meridionali, è meno un movimento di classi lavoratrici; quanto di classi abbienti. Ricordate, o signori, che chi nasce povero si rassegna alla povertà; sente poco i bisogni della v i t a ; di rado si ribella a l l a condizione nella quale è nato, e resiste, più di quanto non si creda, alle tentazioni d i u t u r n e dei nostri colleghi dell'estrema sinistra, i cui banchi oggi sono così stranamente deserti. (Commenti). Pantano (Vicino all'oratore). Siamo qua p e r ascoltarla più da vicino. Costa. Siamo più avanti di quello che non crediate. De Cesare. M a c ' è u n a m i s e r i a , c h e non si rassegna, ed è quella di coloro, che ieri furono ricchi ed oggi non lo sono più ; è quella di coloro, che veggono sul loro capo addensarsi la procella che li ridurrà miserabili. In tal caso non si analizza più, non si distingue più, nessuno trova più in sè una parte della responsabilità, ma t u t t a la responsabilità si fa risalire al Governo e alle istituzioni. Pantano. E De Cesare. ai deputati. Badate, che le nostre istituzioni r o n hanno oggi quella stessa base di solidità, che avevano sino a pochi anni or sono. Badate che le circostanze, le quali v i hanno contribuito, furon tante ! Cerchiamo di provvedere, finché si è in tempo, perchè, ripeto, non c'è miseria più pericolosa di quella di coloro, che nacquero ricchi ed agiati, ed ai quali f u tolto il patrimonio, e confuso in u n ' i m m e n s a manomorta, amministrata chi sa come, e avviantesi, per 1-a forza delle cose, a l l ' i m p r o d u t t i v i t à e allo abbandono. Mi auguro che le mie parole possano produrre nel Governo quella stessa impressione, che hanno prodotta di certo nella Camera ; e ispirino all'onorevole ministro del tesoro una risposta, che valga ad assicurarmi, e più ad assicurare quelle popolazioni. Ad ogni modo, io ho fatto il mio dovere. (Approvazioni — Congratulazioni). Presidente. L'onorevole ministro del t e soro ha facoltà di rispondere a questa interpellanza. Di Broglio, ministro del tesoro. Le condizioni di fatto che l'onorevole De Cesare ha esposto alla Camera, prese in linea generale, sono vere. Forse l'amore del loco natio ha f a t t o prevalere alquanto nella sua pittura le t i n t e oscure, ma è certo che la proprietà fondiaria in varie Provincie del Mezzogiorno si trova in condizioni non troppo favore- Atti Parlamentan LEGISLATURA XXI — 2a SESSIONE — Camera dei 1534 — DISCUSSIONI voli e in certe località in condizioni addir i t t u r a difficilissime. Credo necessario, anche per non accrescere eccessivamente ed i n u t i l m e n t e un problema, che è già per se stesso poderosissimo, d i fare u n a distinzione, t r a quello cioè a c u i si può forse ancora porre r i p a r o e quello che io credo non sia p i ù suscettibile di rimedio alcuno. Dico questo perchè l'onorevole De Cesare ha messo insieme nella sua esposizione f a t t i che sono l i q u i d a t i definit i v a m e n t e e f a t t i per i q u a l i si può t e n t a r e d i i m p e d i r e che si avveri quella soluzione che h a n n o avuto i p r i m i . E vero che le e s p r o p r i a z i o n i f a t t e dai due I s t i t u t i di emissione a r r i v a n o a somme i n g e n t i e precisam e n t e ad u n dipresso a q u a r a n t a milioni per la B a n c a d ' I t a l i a ed a t r e n t a q u a t t r o m i l i o n i per il Banco di Napoli, nelle vesti dei r i s p e t t i v i I s t i t u t i di credito f o n d i a r i o . Ma r e l a t i v a m e n t e a t u t t a questa p r o p r i e t à temo n u l l ' a l t r o possa farsi. P e r la massima p a r t e n e m m e n o riuscirebbe ormai possibile u n a novazione, per la quale i beni esprop r i a t i potessero t o r n a r e agli antichi prop r i e t a r i . Però oltre alle espropriazioni avv e n u t e r i m a n e ancora una q u a n t i t à r i l e v a n t e d i m u t u i ipotecari, per molti dei quali le condizioni dei debitori lasciano prevedere, p u r troppo, n u o v i disastri. A dir vero il pericolo non è generale. Non ho p o t u t o a v e r e complete le notizie ; ad ogni modo per alcune Provincie, e p r e c i s a m e n t e per quelle dove il disagio della p r o p r i e t à fond i a r i a è maggiore, posso dare alla Camera notizie abbastanze precise. Le P r o v i n c i e che versano in condizioni più d i s a g i a t e sono quelle delle tre P u g l i e e della B a s i l i c a t a : q u e s t ' u l t i m a forse t r o v a s i in situazione peggiore delle p r i m e tre. Nelle q u a t t r o P r o v i n c i e i due I s t i t u t i h a n n o in essere da 47 a 48 milioni di mut u i . Di questi, a l q u a n t o meno della metà, v a l e a dire 21 o 22 milioni, sono in corr e n t e , il che significa che i m u t u a t a r i pag a n o le r i s p e t t i v e s e m e s t r a l i t à con discreta regolarità. Invece l ' a l t r a metà, crescente, vale a d i r e per circa 25 milioni, è in arretrato, ossia i m u t u a t a r i non f u r o n o e non sono in g r a d o di p a g a r e le semestralità a loro carico. Però anche per quanto riflette questi u l t i m i m u t u i n o n sarebbe esatto affermare che g l i I s t i t u t i creditori procedono con eccessivo rigore, o con severità i n o p p o r t u n a ed a f f r e t t a t a agli a t t i esecutivi. -— TORNATA DEL 1 2 MAGGIO Deputati 1902 I n vero in presenza di 25 milioni di m u t u i in a r r e t r a t o gli a t t i sono in corso soltanto per la cifra di lire 2,700,000 di debito. Non è certo una somma indifferente, non è la rivelazione di una situazione t r a n q u i l lante, ma prova se non altro che g l i I s t i t u t i i quali a m m i n i s t r a n o i due Crediti fondiari procedono con t u t t a la tolleranza che loro è concessa dalla legge. Io non seguirò l'onorevole De Cesare nella genesi del debito ch'egli ha f a t t a : forse non potrei a t t r i b u i r l o esclusivamente, come egli disse, nè al fatto delle stime troppo elevate ne a quello delle cartelle ricevute ad un prezzo minore del valore nominale. E p i u t t o s t o molto probabile, che, come in a l t r i paesi del resto, anche in quelle Provincie siasi f a t t o troppo a fidanza col Credito, e forse è questa la ragione p r i n c i p a l e del dissesto in cui oggi versano. Ma, ripeto, io non seguirò l'onorevole i n t e r p e l l a n t e nella ricerca delle origini del debito, perchè in questo momento sarebbe u n ' i n d a g i n e vana. P i u t t o s t o io avrei preferito e sarei anche stato riconoscente verso l'onorevole De Cesare se egli avesse voluto completare la sua i n t e r p e l l a n z a e r e n d e r l a più p r a t i c a coll'esporre quale sia il risultato delle i n d a g i n i e degli studi da l u i f a t t i p e r trovare u n rimedio, p e r trovare il t e m p e r a m e n t o necessario a diminuire, a lenire i mali di cui si lagna. P u r troppo, quanto è facile la constatazione del male, quanto è forse facile la sua diagnosi, alt r e t t a n t o è malagevole il vederne il rimedio, e più difficile ancora t r o v a r n e la cura. L'onorevole De Cesare ha già f a t t o noto alla Camera che io non ho t a r d a t o ad occup a r m i dell'esame di questa g r a v e situazione: ma io debbo dire con rincrescimento vivissimo che lo, studio dei r i m e d i è mollo arduo. Ho sentito l'onorevole De Cesare accenn a r e a condizioni diverse nelle quali si troverebbero i due i s t i t u t i in r a p p o r t o alla gestione dei r i s p e t t i v i crediti fondiari. Nepp u r qui credo p r u d e n t e di scendere a conf r o n t i : forse i o . dovrei a r r i v a r e a conclusioni t u t t o affatto opposte, ed anche questo a n u l l a gioverebbe. Debbo però far conoscere alla Camera u n a diversità di f a t t o molto i m p o r t a n t e ed influente. P e r la B a n c a d ' I t a l i a non si è ancora ricorso a due espedienti dai quali sarebbe possibile t r a r r e u n sollievo abbastanza considerevole, quali sa- Atti Pa lamentati LEGISLATURA XXI — 1535 — 2 a SESSIONE — nt..aCXJSSIOSI rebbero la diminuzione volontaria dell'interesse delle cartelle e la rateazione maggiore per la restituzione dei m u t u i . P e r il Banco di Napoli invece questi due t e m p e r a m e n t i ci sono ormai tolti. I l Banco di Napoli ebbe già convertito per legge al 3.50 il tasso delle cartelle del Credito fondiario, e la rateazione dei m u t u i f u p r o l u n g a t a : inoltre, per ricostituire il suo capitale, lo Stato, con una legge ad i n i z i a t i v a dell'onorevole Luzzatti, se non erro, ha già r i n u n z i a t o comp l e t a m e n t e a favore del Banco alla tassa di ricchezza mobile. I l che ' v u o l dire che i m u t u a t a r i del credito fondiario dei Banco di Napoli non potrebbero t r a r r e nessun v a n t a g g i o nemmeno dall'esonero delle tasse, a meno di p r i v a r e il Banco di Napoli di quei mezzi che già gli furono concessi allo scopo di metterlo in grado di ricostituire il proprio capitale, p r o v v e d i m e n t o che a me p a r e r i u s c i r e b b e inopportuno e dannoso. L'onorevole De Cesare ha d e t t o : quei p r o p r i e t a r i intendono pagare, non vogliono p r i v i l e g i , ma domandano s e m p l i c e m e n t e che sia loro fornito il modo con cui poter pagare. Sono lieto di questa dichiarazione e non dubito delle buone intenzioni di nessuno, ma non posso dire a l t r e t t a n t o di un' a l t r a sua dichiarazione che certo gli è i n v o l o n t a r i a m e n t e s f u g g i t a . E g l i disse: se il Goverco non provvede a r i p a r a r e alla t r i s t e condizione che ho rivelata, forse l'affetto di quelle popolazioni verso le i s t i t u zioni che ci reggono potrebbe scemare. Io credo che la g r a v i t à di queste parole sia s f u g g i t a all' onorevole De Cesare. Non posso dire di conoscere localmente le popolazioni delle quali si t r a t t a , ma però sono convinto che le popolazioni del Mezzogiorno hanno sempre vivissimo l'antico affetto per le nostre istituzioni e sono sicuro che, come t u t t e le altra provincie d ' I t a l i a , anche quelle del mezzodì sarebbero p r o n t e a q u a l u n q u e sacrificio per d i f e n d e r l e e per conservarle. (.Benissimo !) Da Cesare. E u n a s p e r a n z a . Di Broglio, ministro del tesoro. N o ; in me è una fede. Io ho visto g r a n p a r t e del Mezzogiorno nel periodo epico del nostro risorgimento, ed ho potuto constatare sino d'allora quanto vivace e sincero fosse il pat r i o t t i s m o di quelle popolazioni Di Sant'Onofrio. T u t t o si stanca. Di Broglio, ministro del tesoro. Onorevole Di Sant'Onofrio, il p a t r i o t t i s m o non scende più Camera dei ~ TORNATA DEL 1 2 M A G G I O Deputati 1902 dai vertici, dall'alto, come in a l t r i t e m p i , questo è il solo fenomeno non lieto... ma lasciamo questo argomento increscioso. L'onorevole De Cesare ha accennato a l rimedio del p r o l u n g a m e n t o delle r a t e a z i o n i dei m u t u i ; non nego che u n qualche benefizio si possa ottenere con questo p r o l u n gamento, molto lieve però. Siccome la quota dell' interesse r a p p r e senta nelle r a t e a n n u a l i più dei tre q u a r t i del loro importo totale, ne segue che il benefìcio d e l l ' a m m o r t a m e n t o p r o l u n g a t o d i v e n t a piccolissimo. Però nelle c o n t i n g e n z e nelle quali quei p r o p r i e t a r i versano non si può certo f a r getto di nessun espediente. F o r s e si potrebbe ricorrere, come già fu e s p e r i t o a l t r a volta, al t e m p e r a m e n t o di conglobare le rate di interesse scadute col residuo capitale. Si solleverebbero i p r o p r i e t a r i dalla pressura o p p r i m e n t e degli atti esecutivi. Ma anche questo è u n p r o v v e d i m e n t o che h a un effetto piuttosto momentaneo che sostanziale. Se le condizioni economiche di q u e i p r o p r i e t a r i non sono t a l i da p e r m e t t e r e loro il p a g a m e n t o delle rate semestrali negli importi attuali, p u r t r o p p o l'accrescere ancora questi i m p o r t i non gioverà certo a migliorare la loro posizione avvenire. Le difficoltà sono d u n q u e gravissime da ogni lato,, ma non è una buona ragione per p e r d e r e ogni fiducia di poter riuscire a qualche cosa di buono. Occorre u n esame profondo, u n esame sollecitato, oltre che d a l l ' i n t e r e s s e comune, anche dall'affetto. Però non è affare di pochi giorni. Non credo che alcuno possa p r e s u m e r e di potere in breve ora escogitare i p r o v v e d i m e n t i che sono necessari. Quindi non posso promettere all'onorevole De Cesare di p r e s e n t a r e sollecitamente un disegno di legge: ho l'abit u d i n e di non p r o m e t t e r e se non ciò che credo di mantenere. Ora lo stato degli s t u d i non mi dà ancora, purtroppo, questa sicurezza: spero di poterla avere in a v v e n i r e , ma non l'ho oggi. Quindi non m ' i m p e g n o , ripeto, di presentare un disegno di legge, ma m ' i m p e g n o però di f a r proseguire o g n i studio più premuroso e di continuarlo io stesso, nella speranza di a r r i v a r e a r i s u l t a t i che p e r m e t t a n o di p r e s e n t a r e alla C a m e r a qualche cosa di concreto e di v e r a m e n t e utile. (Bene!) Presidente. L'onorevole De Cesare ha facoltà di dichiarare se sia, o no, sodisfatto. Atti - Parlamentan LEGISLATURA X X I — 2 a SESSIONE 1536 — DISCUSSIONI De Cesare. Benché in forma mite e bon a r i a , come quella adoperata dall' onorevole ministro del tesoro, l'insieme del suo discorso non è rassicurante. Sarebbe ingen u i t à la mia, se mi dichiarassi sodisfatto. Non è il caso di ripetere il vecchio afori- s m a : video boyia,iproboque .. DJ Broglio, ministro del tesoro. N o n l ' h o d e t t o . De Cesare. Non ha detto i n f a t t i deteriora seqiior, ma egli, che riconosce l'esattezza della diagnosi da me fatta, e solo si permette qualche riserva dica poi: occorrono altri studi, e mi si dia il tempo necessario per f a r l i . E giusto, ma che un limite a questi s t u d i vi sia, è anche più giusto. Io non metterò al muro l'onorevole ministro, dicendogli : presentate tra quindici giorni o fra un mese nn progetto che risolva tutto il problema del credito fondiario, ma confido «he questo termine non vada tanto in lungo, e che in ogni caso prima delle vacanze, i l ministro presenterà un progetto, che sia i l risultato degli studi compiuti, me lo auguro. Se l'onorevole Di Broglio torna ad interrogare i direttori generali Stringher e Miraglia. essi, che sono pieni d' ingegno e d i buon volere, non potranno non indicargli quale sarebbe il mezzo più adatto e sollecito, per far uscire da difficoltà gravissime gii I s t i t u t i che dirigono. Essi non hanno bisogno di far nuovi studi, e non chiedono di meglio che liberarsi del credito fondiario al p i ù presto che sia possibile. Chimienti. A u m e n t a t e la c i r c o l a z i o n e . De Cesare. L'onorevole Chimienti interr o m p e : aumentate la circolazione. Io non posso assentire a quanto egli suggerisce. La circolazione ha poco o niente da fare in questo caso. Io invece posso indicare all'onorevole ministro ciò, che è stato indicato nella pet i z i o n e delle Deputazioni provinciali meridionali, e ch'è stato ripetuto nell'ordine del giorno votato dal Comizio di Lecce : un Comizio importantissimo, al quale intervenn e r o alcune migliaia di cittadini; un Comizio, che si svolse nel maggiore ordine e dignità, e i cui promotori furono ben noti e s t i m a t i cittadini. Questi signori, dopo che la riunione fu sciolta, andarono dal prefetto ad esporre i voti del Comizio, i quali furono anche pubblicati dai giornali, e perciò non possono esser© ignoti al Governo. Così nella petizione, come nel lungo ordine del giorno del Comizio, si constatò che sino a quando durerà la situazione presente, cioè, fino a quando Camera — dei TORNATA DEL 1 2 MAGGIO Ifcputati 1902 la liquidazione dei crediti fondiari sarà esercitata dai due Istituti di emissione, non è possibile venire a soluzioni eque e concilianti; e che occorra promuovere la fondazione di un nuovo Istituto, il quale sottragga alla Banca d'Italia e al Banco di Napoli il credito fondiario, lo eserciti per conto proprio, emettendo cartelle per due o trecento milioni, garantite dalla terra, e favorite da provvedimenti legislativi. Questo nuovo Istituto dovrebbe prolungare i termini e diminuire l'interesse sui mutui, portandolo a un tasso non superiore al 3 e mezzo per cento. Solo così potremo dire di aver risoluto il ponderoso problema del credito fondiario. Questa proposta fu anche discussa a quattr'occhi fra me e il ministro, che non vi trovò difficoltà, in massima. Io ricordo che nell'inverno scorso, in parecchi amici e colleghi facemmo oggetto dei nostri studi questo problema dei credito fondiario. Vi erano l'onorevole Luzzatti, che ci raccolse in casa sua, e gli onorevoli Codacci-Pisanelli, Rubini, Suardi, Di R u d i n ì e Maggiorino Ferraris. Poi lo discutemmo noi deputati della provincia di Lecce, e in particolare, gli onorevoli Codacci-Pisanelli, Chimienti e De Viti De Marco. Ripeto: qui non siamo in campo politico, ma in campo puramente economico, t u t t i animati dalle migliori intenzioni e risoluti a tradurle in atto, e risoluti anche a sostenere quel ministro, il quale compirà un atto, che noi crediamo di giustizia e di buon governo, nell'interesse di quelle Provincie e nell'interesse dei due I s t i t u t i di emissione, i quali nelle lente e disgraziate liquidazioni dei loro crediti fondiarii accumulano nuove rovine, e più larga messe di odii contro di sè, e di malcontento sempre più grave e minaccioso contro le presenti istituzioni. L'onorevole Di Broglio ha detto: non basta il prolungamento dei mutui. E vero, sarebbe irrisorio; ma se, per fare del prolungamento una cosa seria, il Governo potesse dare ai due Istituti altre agevolezze, qualche cosa si farebbe prontamente. Colombo scoprì l'America, e saremmo noi così dubbiosi e imbarazzati nell' affrontare un problema, che, non ostante le sue difficoltà, si può risolvere anche con mediocre intelletto, ma molto buon volere? Laggiù, nel Mezzogiorno, arde il pagliaio, come si dice. Un provvedimento, rimandato di anno in anno, può produrre quando che sia conseguenze terribili. Auguriamoci che il nuovo raccolto non sia, per quelle Provincie, ciò che fu negli anni scorsi, perchè, se ciò avvenisse, — 1537 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXI 2 a SESSIONE — DISCUSSIONI onorevole ministro, io non HO quale sarebbe il linguaggio e quale l'azione di noi deputati meridionali, e quale rimorso sarebbe il suo, che potendo provvedere a tempo, non avesse provveduto. Non ho altro a dire, e solo raccomando all'onorevole Di Broglio, meno come deputato a ministro, quanto come amico ad amico, e lo siamo, nonostante il presente dissenso politico, di portare l'attenzione sua sulla necessità di risolvere al più presto il grave problema : o nuovo Istituto, ripeto, o che i due I s t i t u t i presenti, fermandosi nella via delle espropriazioni, siano posti in grado di prolungare i termini e ridurre l'interesse sui mutui. Per farlo, occorre un aiuto concludente da parte del Governo. Quando io leggo che il Banco di Napoli riscuote sulle sue cartelle per tassa di circolazione, e •sulle sue cedole per tassa di ricchezza mobile, più di un milione.... Di Broglio, ministro del tesoro. Ma questa va al Banco. De Cesare. S'intende; ma ho voluto dirlo, perchè si veda anche meglio, che un possibile margine vi sarebbe. I n generale le condizioni del Banco di Napoli non sono paragonabili a quelle della Banca d ' I t a l i a , ma riconosco che il provvedere per l'uno e il non voler provvedere per l'altra farebbe nascere nuovi malcontenti e desterebbe nuove e legittime ire. I l problema è complesso, ripeto, e va risolto complessivamente, e credo che se Ella, onorevole ministro del •tesoro, metterà un po' di buona volontà.«. Di Broglio, ministro del tesoro. Tutta. De Cesare. ...Ella che ha conosciuto quelle Provincie in altre condizioni, e in altra veste, potrà tranquillare la sua coscienza, e riconoscere di aver compiuta una buona azione, come ministro o come italiano. Dopo ciò, augurandomi che E l l a vorrà raccomandare ai direttori dei due I s t i t u t i maggiore tolleranza rispetto ai morosi delle due ultime semestralità, considerando che siamo alla vigilia dei nuovi raccolti, ed ogni atto di esecuzione sarebbe un nuovo errore politico ed economico;e confidando che, prima delle vacanze, vorrà presentare un disegno di legge riordinatore del credito fondiario, ringrazio la Camera della sua costante e benevola attenzione, e ripeto che tanto io, quanto gli altri miei colleghi e amici della provincia di Lecce, firmatari della interpellanza, crediamo di aver fatto il debito nostro, e forse non senza frutto. (Approvazioni). Camera dei TORNATA DEL 1 2 M A G G I O Députati 1902 Presidente. Così è esaurita l'interpellanza dell'onorevole De Cesare ed altri. Per accordo fra gli onorevoli interpellanti e gli onorevoli ministri sono rimesse ad altra tornata e rimangono inscritte nell'ordine del giorno le seguenti interpellanze: Majorana, al presidente del Consiglio e al ministro dei lavori pubblici « intorno alla necessità di aumentare il sussidio chilometrico per la costruzione delle nuove ferrovie. » Lollini, al ministro dell'interno « rilevando che nello scorso gennaio a Genova l'ex deputato Cavallini, contrariamente alle consuetudini, fu tradotto dalla Corte d'appello al carcere senza manette e con la scorta di un solo agente in borghese, e che più recentemente a Roma i carabinieri Boccanera e Sconocchia, tradotti davanti la Corte d'assise per omicidio, venivano accompagnati dalla camera di sicurezza nella gabbia degli imputati, e viceversa, senza manette, pure contrariamente alle consuetudini, chiede d'interpellare il ministro dell'interno, per sapere se il t r a t t a m e n t o fatto ai detti imp u t a t i non abbia a considerarsi come l'anticipata attuazione di disposizioni meno odiose di quelle ora in vigore, che il Governo abbia in animo di adottare in r i g u a r d o agli i m p u t a t i ». Libertini Gesualdo, al ministro della guerra, « per conoscere se intenda disporre lo aumento delle truppe dislocate in Sicilia, sotto la triplice considerazione della pubblica sicurezza, della tutela dell'ordine pubblico nonché del vantaggio economico che arrecano i presidi militari nelle città ove risiedono. » Ticci, al ministro dell'interno, « per sapere se intenda proporre u n a legge che rimuova lo impedimento fatto ai Comuni di concorrere allo impianto ed al mantenimento delle cattedre ambulanti d'agricoltura. » Roselli, al ministro della guerra, « I n ordine alla necessità e alla giustizia di provvedere affinchè gli ufficiali dell'arma di cavalleria sieno t r a t t a t i negli avanzamenti come gli ufficiali delle altri armi » Bianchi Leonardo, Santini, Sommi-Picenar di, al ministro dell'interno, « sui risultati dell'esperienza f a t t a con l'applicazione degli articoli 12 e 16 della legge sanitaria 1888 e sulla necessità di migliorare le non liete condizioni dei medici condotti nelle loro Atti — 1538 — Parlamentari LEGISLATURA XXI — 2a SESSIONE — DISCUSSIONI — relazioni con le A m m i n i s t r a z i o n i comunali. » De Marinis, al ministro degli affari esteri, « sulle p r e s e n t i relazioni d e l l ' I t a l i a con le a l t r e potenze europee circa il M e d i t e r r a n e o e in particolar modo sui propositi del Governo circa la T r i p o l i t a n i a . » Vengono ora le s e g u e n t i i n t e r p e l l a n z e : Marescalchi Alfonso, ai m i n i s t r i della g u e r r a e di grazia e giustizia, « sul trasloco del t e n e n t e dei c a r a b i n i e r i Santucci da Bologna a P a o l a e ciò nei r a p p o r t i con le anomalie che si sono verificate nello svolgimento del processo Palizzolo a l l a Corte d'assise di Bologna. » Comandigli, ai m i n i s t r i di grazia e giustizia, d e l l ' i n t e r n o e della g u e r r a , « sul contegno delle a u t o r i t à giudiziarie e di pubblica sicurezza nel processo Palizzolo e specialmente sul trasloco del t e n e n t e dei car a b i n i e r i Santucci da Bologna a Paola, all' i n d o m a n i della deposizione da lui resa d i n a n z i alla Corte d'assise. » Panzcicchi, ai m i n i s t r i dì grazia e giustizia e della guerra, « i n t o r n o ad alcuui f a t t i di recente a v v e n u t i , che si collegano al processo Palizzolo d a v a n t i alle Assise di Bologna. » Cocco-Ortu, ministro di grazia e giustizia. Chiedo di p a r l a r e . Presidente. N e h a f a c o l t à . Cocco-Ortu, ministro di grazia e giustizia. Prego g l i onorevoli Marescalchi, Comandini e P a n z a c c h i di r i m e t t e r e le loro i n t e r p e l lanze a momento più opportuno. Essi sanno che si d i b a t t e ancora d a v a n t i alla Corte d'assise di Bologna il processo, al quale si riferiscono le loro interpellanze, processo a g i t a t o da vivaci passioni. U n a parola meno che misurata, che potesse uscire da u n a discussione f a t t a oggi in quest'Aula, u n nostro giudizio, potrebbero p e r t u r b a r e la serena a m m i n i s t r a z i o n e della g i u s t i z i a ; e credo che ciò essi non vogliano e che nessuno di noi possa volere. Soggiungo che non mi pare che l'agg i o r n a m e n t o possa per n u l l a p r e g i u d i c a r e lo scopo delle loro i n t e r p e l l a n z e , le q u a l i c e r t a m e n t e non possono essere d i r e t t e ad influire sullo s v o l g i m e n t o e sull'esito del giudizio. A q u a l u n q u e altro f a t t o o incidente le medesime si riferiscano, potremo discuterne a d i b a t t i m e n t o finito e allora v e d r e m o se vi s a r a n n o o meno delle responsabilità. Camera dei TORNATA DEL 1 2 M A G G I O Deputati 1902 Non credo gli i n t e r p e l l a n t i vogliano sollevare d u b b i i sull'azione del Governo, p e r chè, se si t r a t t a s s e di questo, non esiterei; affatto a dichiarare che il Governo ha rispettato sino alio scrupolo l'azione i n d i p e n dente della m a g i s t r a t u r a ed il t r a n q u i l l o e sereno svolgimento del procedimento penale,, ne ha esercitato alcuna influenza d i r e t t a od i n d i r e t t a sul corso regolare dell'amministrazione della giustizia, (Approvazioni). Presidente. L'onorevole g u a r d a s i g i l l i p r e g a g l i onorevoli i n t e r p e l l a n t i di r i m a n d a r e le loro interpellanze. Onorevole Marescalchi Alfonso, a c c e t t a ? Marescalchi Alfonso. A c c e t t o , p e r c h è m i rendo ragione del sentimento che m u o v e l'onorevole ministro. Però egli può s t a r certo che, come egli ha detto, l ' i n t e n d i mento mio e dei miei colleghi non era quello di p e r t u r b a r e l ' a m m i n i s t r a z i o n e della giustizia, ma di rafforzarla dove a noi sembra manchevole. E g l i poteva essere sicuro che non sarebbero m a n c a t e a me e ai miei colleghi le misure e la p r u d e n z a che sono necessarie in tale occasione. Ad ogni modop r e n d o atto delle dichiarazioni dell'onorevole ministro e consento n e l l ' a g g i o r n a m e n t o proposto. Presidente. Allora queste tre i n t e r p e l l a n z e degli onorevoli Marescalchi Alfonso, Com a n d i n i e Panzacchi si i n t e n d o n o d i f f e r i t e ad a l t r a t o r n a t a . Sono p u r e r i m e s s e ad a l t r a t o r n a t a .le s e g u e n t i i n t e r p e l l a n z e : Majorana, Libertini P a i m i n i s t r i dell'interno e della guerra, « intorno alla necessità di a u m e n t a r e la t r u p p a di guarnigionen e l l a città e provincia di Catania. » Mirabelli, al p r e s i d e n t e del Consiglio ed al ministro degli affari esteri, « sull'azione del Governo, n e l l a alleanza con le p o t e n z e centrali, e nella spedizione m i l i t a r e in T r i politania, r i s p e t t o al p r i n c i p i o costituzionale racchiuso nell'articolo 5 dello Statuto. » De Martino, al m i n i s t r o degli affari esteri.,, « per conoscere il pensiero del Governo sulla presente situazione politica d e l l ' I t a l i a nel Mediterraneo, e, p a r t i c o l a r m e n t e se, dopo il t r a t t a t o del 1899, l ' I n g h i l t e r r a , di cui recentemente f u r o n o c o n f e r m a t e le eccellenti relazioni con noi, ha a v u t o occasione di dare al nostro Governo, per le f r o n t i e r e o r i e n t a l i della T r i p o l i t a n i a , i d e n t i c h e assicurazioni a quelle della F r a n c i a p e r le f r o n t i e r e o c c i dentali. » Lollini, ai m i n i s t r i degli affari esteri e della guerra, « per averne d i c h i a r a z i o n i Atti Parlamentari LEGISLATURA XXI — 2 — 1539 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISOUSSIONI — TORNATA DEL 1 2 MAGGIO 1 9 0 2 rassicuranti contro le voci di preparativi per una spedizione militare in Tripolitania aggravate dalla permanenza sotto le armi della classe 1878, malgrado che siano venute meno le ragioni della medesima. » Luzzatti Luigi, al ministro degli affari esteri, « sull'equilibrio del Mediterraneo. » Olivieri, al ministro dell'interno, « sul modo con cui viene data esecuzione alla legge sulle Opere pie 17 luglio 1890, n. 6972, e per sapere se intenda proporre modificazioni alla legge suddetta, allo scopo di renderne più sollecita ed efficace l'applicazione. » Sommi-Picenardi, al ministro dei lavori pubblici, « per sapere se l'Ispettorato governativo delle ferrovie, edotto delle deplorevoli condizioni morali e materiali fatte dalla Compagnia internazionale dei vagoniletto al personale viaggiante italiano, intenda interessarsi presso la Direzione della predetta Compagnia, affinchè le condizioni di questi agenti sieno migliorate e portate al livello di quelle dei loro colleghi stranieri. » Vengono ora due interpellanze degli onorevoli De Felice-GKuffrida e Noè al ministro di grazia e giustizia. Cocco-Ortu, ministro di grazia e giustizia. Chiedo di parlare. Presidente. Ne ha facoltà. Cocco-Ortu, ministro di grazia e giustizia. Chiedo che queste due interpellanze siano differite. Presidente. Onorevole De Felice, consente? De Felica-Giuffrida. Poiché l'onorevole ministro vuole così, differiamole. Ma badi, onorevole ministro, che fra pochi giorni viene in discussione il bilancio di grazia e giustizia. Cocco-Ortu, ministro di grazia e giustizia. Ne parleremo allora. De Felice-Giuffrida. Onorevole presidente, mi permetta di dire una cosa. Presidente. Parli. De Felice-Giuffrida. Onorevole presidente, io avevo presentato una interrogazione sulla crisi agrumaria, la quale, a richiesta dell'onorevole sotto-segretario di Stato, era stata rimessa per lo svolgimento insieme a quella dell' onorevole Rossi Enrico sullo stesso argomento. Ora questa interpellanza è stata dichiarata decaduta, e quindi la mia interrogazione rimane campata in aria. Dichiaro quindi che muto la mia interrogazione in interpellanza. Presidente. Va bene. Le d u e interpellanze dell'onorevole De Felice-Giuffrida e Noè ali ministro guardasigilli sono differite ad altra, tornata. Sono parimente differite ad altra tornata per pccordo tra gli interpellanti e i ministri le seguenti interpellanze: De Viti De Marco, al presidente del Consiglio e al ministro degli affari esteri, « sulle conseguenze che deriveranno agli interessi agricoli italiani e alle trattative commerciali dagli accordi che si dicono già presi per la rinnovazione della triplice Alleanza ». De Anireis, ai ministri dell'interno e della guerra, « sulle denuncio poliziesche riguardanti onesti operai ora sotto le armi e sulla procedura che si segue dalle Commissioni militari dei reggimenti per inviare alle Compagnie di disciplina dei giovani i quali di nulla sono rei che di professare opinioni onestamente sentite. E chiede se si intenda continuare nel sistema, come quello seguito a danno dei soldati Galli e Za^ nelli. » Mantica, ai ministri delle finanze e dell'agricoltura, « sulla gravissima crisi agricola che da più anni immiserisce le Calabrie e specialmente la plaga oleifera del circondario di Palmi, per la quale sono ivi assolutamente insostenibili le attuali gravezze e si impongono urgenti, eccezionali provvedimenti, rivolti a migliorare le condizioni dell'agricoltura ed a ridurre entro giusti limiti le imposte; provvedimenti che pi:r avranno equo fondamento e ragione nelle disposizioni vigenti. » Majno, Cabrini, al ministro della guerra, « sulle misure disciplinari prese dall'autorità militare di Milano contro i richiamati Galli e Zanardi, al solo scopo di persecuzione politica. » Marescalchi A., al ministro della guerra,., « per sapere quali disposizioni di legge consentano al Governo di lasciare in possesso del comune di Bologna le aree militari contemplate dalla legge 5 maggio 1901, dopo che il Consiglio di Stato ha, con reiterati pareri, dichiarata illegale e nulla la Convenzione con la quale il Comune aveva espropriate le aree stesse. » Le seguenti interpellanze si intendono ritirate : Barzilai, al ministri dell'interno e di gra* zia e giustizia, « sull'abolizione, già officialmente promessa, del domicilio coatto ». Barzilai, al ministro dell' interno, « sul- Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I — 1540 — 2a SESSIONE DISCUSSIONI l'uso delle manette da parte della forza pubblica, » Rossi Enrico, Mirto-Seggio, Turrisi, ai ministri di agricoltura, industria e commercio; dei lavori pubblici e dell' interno, « per sapere come intendano provvedere ai d a n n i gravissimi che travagliano la Sicilia a cagione della disastrosa crisi agrumaria, e se riconoscano l'urgente necessità: a) di rendere possibile il traffico degli agrumi nei mercati russi, germanici ed americani con le indispensabili modificazioni dei t r a t t a t i ; ò) di ridurre le eccessive tariffe dei trasporti; €) di abolire i dazi di consumo comunali, che s'impongono nelle città del continente d'Italia. » Nuvoloni, Berio, ai ministri del tesoro, -delle finanze e di agricoltura, industria e commercio, « per conoscere quali provvedimenti legislativi intendano proporre sollecitamente onde evitare le subaste delle case state costruite o riparate coi mutui concessi ai danneggiati dal terremoto del 1887 e per arrestare la completa rovina delle popolazioni liguri. » Montagna, al ministro degli affari esteri, « sulle cause che, di recente, hanno elevato la emigrazione in una misura inquietante e sulla opportunità di rimuoverle, nello interesse della economia nazionale. » Monti-Gnarnieri, al ministro dei lavori pubblici, « per sapere se e quando intenda provvedere al miglioramento delle sorti degli impiegati dell'Ispettorato ferroviario. » Rampateli e Calvi, al ministro di grazia e giustizia, « sulla convenienza di migliorare l e condizioni economiche e morali dei funzionari ed alunni delle cancellerie e segreterie giudiziarie. » Segue l'interpellanza dell'onorevole I n delli, al ministro di grazia e giustizia, « intorno alla necessità, di affrettare le riforme intese ad un saggio e sollecito riordinamento della giustizia penale. » [ideili. Siamo d'accordo col ministro di .grazia e giustizia per rimandare lo svolgimento di questa interpellanza alla discussione del bilancio di grazia e giustizia. Presidente. Sta bene: vuol dire che r i t i r a la sua interpellanza, e ne parlerà in occas i o n e del bilancio. Segue l'interpellanza dell'onorevole Mezzacapo al ministro dei lavori pubblici, « per «conoscere le cause che impediscono ancora l a regolare ripresa dei lavori del porto di Amalfi, e per sapere in qual modo egli Camera dei TORNATA D E L 1 2 M A G G I O Deputati 1902 pensi eliminare gli ostacoli che si frappongono al completamento di tale opera alla quale sono legati i più vitali interessi della città di Amalfi e della costiera amalfitana, » Non essendo presente l'onorevole Mezzacapo, la sua interpellanza si intende ritirata. Segue l'interpellanza dell'onorevole Sichel al ministro dell'interno, « sulla urgenza di provvedimenti tendenti a modificare la legislazione sulle Opere pie, per renderla più rispondente al moderno concetto della beneficenza pubblica. » Non essendo però presente l'onorevole ministro dell' interno, la interpellanza è rimandata e r i m a r r à inscritta nell'ordine del giorno. Segue l'interpellanza dell'onorevole Chimienti al ministro dei lavori pubblici, « per sapere se, conformemente alle formali promesse dell'onorevole G-iusso, creda di presentare, o un progetto di legge per l'allacciamento del seno di ponente del porto di Brindisi con la linea ferroviaria, o il risultato degli studii che dimostrino non esser vero che con quell'allacciamento si verrebbero a guadagnare circa due ore di tempo alle provenienze dall'Oriente via Brindisi. » Chimienti. Siamo d'accordo col ministro dei lavori pubblici di rimandarla. Presidente. Sta bene. Prinetti, ministro degli affari esteri. Domando di parlare. Presidente. N e h a f a c o l t à , onorevole mi- nistro degli esteri. Prinetti, ministro degli affari esteri, Per la interpellanza dell' onorevole De Marinis ed altre relative alla Tripolitania, come per quella dell'onorevole De Viti De Marco relativa alla triplice alleanza e per i t r a t t a t i commerciali mi pare che si era rimasti di accordo di rimandarle al giorno che precederà la discussione del bilancio degli esteri. Presidente. Ho già avvertito, onorevole ministro, che queste interpellanze sarebbero state svolte prima del bilancio degli esteri. Prinetti, ministro degli affari esteri. Viceversa l'interpellanza dell'onorevole Montagna sulla emigrazione... Presidente. Quella s ' i n t e n d e ritirata non essendo presente l'onorevole Montagna. Prinetti, ministro degli affari esteri. Io era quà per rispondere. Presidente. Segue l'interpellanza dell'onorevole Riccio al presidente del Consiglio e Atti — 1541 — Parlamentari LEGISLATURA XXI 2 a SESSIONE Camera dei DISCUSSIONI -— TORNATA DEL 1 2 M A G G I O al ministro dell' interno : « sulla necessità di modificare, dopo l ' u l t i m o censimento, il reparto del numero dei deputati e la corrispondente circoscrizione dei collegi, in conformità dell'articolo 46 della legge elettorale politica. » Essendo assenti il presidente del Consiglio e il ministro dell'interno la interpellanza si intende rimandata ad altro lunedì, rimanendo iscritta nell'ordine del giorno. Segue l'interpellanza dell'onorevole Chiesi al ministro dei lavori pubblici: « sulle condizioni fatte al personale della Società veneta di costruzioni in confronto del personale delle grandi Reti, e di quello delle ferrovie Nord-Milano, specie dopo i miglioramenti e gli organici da questi ottenuti ». Non essendo presente l'onorevole Chiesi, la i n t e i p e l l a n z a si intende ritirata. Segue la interpellanza dell'onorevole Mango, al ministro di grazia e giustizia, « sulla necessità, in attesa di larghe riforme del Codice di procedura penale, di presentare una legge, che con opportune limitazioni allo svolgersi dei pubblici dibattimenti, dia maggiore dignità e sollecitudine all'amministrazione della giustizia penale, evitando quegl'inconvenienti gravissimi, che deploransi nella causa Musolino e nell'altra pendente da mesi a Bologna », L'onorevole Mango non è presente; quindi la sua interpellanza s'intende ritirata. Segue la interpellanza dell'onorevole Ohimienti, al ministro degli affari esteri, « sui metodi e sulle forme d'intervento del Governo italiano nella questione di San Girolamo degli Schiavoni ». Prinetti, ministro degli affari esteri. Sono pronto a rispondere a questa interpellanza. Presidente. È presente l'onorevole Chimienti ? (Non è presente). Non essendo presente l'onorevole Chimienti, l'interpellanza s'intende ritirata. Viene ora l'interpellanza dell'onorevole Del Balzo Carlo al ministro della pubblica istruzione « sui criteri che lo guidarono nella soppressione dell'ispettorato centrale e di due divisioni generali e nella nomina del personale messo a disposizione. » Non essendo presente il ministro della pubblica istruzione, questa interpellanza sarà mantenuta nell'ordine del giorno. Viene ora quella dell'onorevole Gattoni al ministro dei lavori pubblici « per sapere se e come intenda provvedere, per ragioni Deputati 1902 di opportunità e giustizia, al fatto che nella stessa Provincia (Milano) le chiaviche di scolo esistenti negli argini di seconda categoria parte sono a carico dell'Amministrazione idraulica, e parte a carico dei colanti. » Niccolini, sotto segretario di Stato per i lavori pubblici. Siamo d'accordo di rimandarla. Gattoni. Sì, siamo d'accordo. Presidente. Allora l'interpellanza dell'onorevole Gattoni, per accordo intervenuto f r a l'onorevole interpellante e l'onorevole sottosegretario di Stato per i lavori pubblici sarà rimandata ad altro lunedì e mantenuta nell'ordine del giorno. Verrebbe ora l'interpellanza dell'onorevole Barzilai ai ministri dell'interno e del tesoro « sulla grave situazione degli ospedali di Roma, le cui risorse sono insufficienti sia per il trattamento del crescente numero dei malati, sia per assicurare una situazione più equa e sopportabile al personale degli infermieri. » Non essendo presente il ministro dell'interno, questa interpellanza sarà mantenuta nell'ordine del giorno e rimandata ad altra seduta. Così pure quella dell'onorevole Lollini al ministro dell'interno « sul conflitto fra pubblica forza e contadini di Lucerà, mentre questi inermi, pacifici e nel massimo ordine se ne tornavano verso la loro città dopo una passeggiata in campagna f a t t a per solennizzare il 1° maggio » sarà mantenuta nell'ordine del giorno, perchè non è presente il ministro dell'interno. L'interpellanza dell'onorevole Brunicardi al ministro dei lavori pubblici « sul trattamento della Compagnia internazionale dei Wagons-Lits verso il proprio personale viaggiante e sul modo con cui vien fatto il servizio in I t a l i a ; e l'interpellanza dell'onorevole Aguglia al ministro dei lavori pubblici « per sapere se creda di oc -uparsi delle condizioni poco felici fatte dalla Compagnia dei vagoni-letto al suo personale viaggiante saranno rimandate ad altro lunedì Anche l'interpellanza dell'onorevole Del Balzo Girolamo ai ministri dell'istruzione pubblica e del tesoro « sulla mancata esecuzione della legge 11 aprile 1886, n. 3798 (serie 3 a ) » sarà rimandata, perchè non è presente il ministro dell'istruzione pubblica. Segue finalmente la interpellanza dell'onorevole Lucchini Luigi ai ministri dei lavori pubblici, delle finanze e di agricol- Atti Parlamentari LEGISLATURA XXI — 1542 — 2* SESSIONE segretario, legge: « Il sottoscritto chiede d' interrogare gli onorevoli ministri dei lavori pubblici e dell'interno in ordine al disastro accaduto in Provincia di Reggio Emilia nel comune di Carpineti. « Cottafavi. » « 11 sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro dei lavori pubblici sul modo col quale le Società ferroviarie ap plicano le tariffe di favore pattuite con la legge delle Convenzioni ferroviarie (e relativi capitolati) per il trasporto dei fanciulli scrofolosi alle cure dei bagni. « Rava. » « Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro dell'istruzione pubblica per sapere a qual punto si trovino gli studi intorno ai provvedimenti promessi agli insegnanti delle scuole secondarie, che dai Comuni e dalle Provincie passarono in servidelio Stato. « Rampoldi. » « Il sottoscritto chiede d interrogare l'onorevole ministro della istruzione pubblica per sapere se, a tenore dei decreti 8 novembre 1901 sul personale dell'Amministrazione centrale e dei Regi provveditori agli studi, si deve intendere preclusa la carriera di provveditore ai laureati in matematica e in scienze fisico-naturali. « Rampoldi. » « Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro degli affari esteri, per sapere Del B a l z o Girolamo, ; Dh.mtatt D I S C U S S f O i f I — TORNATA DEL 1 2 M A G G I O 1 9 0 2 tura, industria e commercio « per sapere se il Governo non reputi urgente di favorire, con la retta e piena applicazione della legge vegliante, la concessione di derivazioni di acque pubbliche nel palese e accertato interesse dell'industria e della ricchezza nazionale, senza con ciò compromettere altro interesse dello Stato. » Ma non essendo presente l'onorevole Lucchini Luigi, la sua interpellanza si intende ritirata. Così è esaurito l'ordine del giorno. Si leggano le interrogazioni. Arconati. Domando di parlare. Presidente. Sa che cosa? Arconati. Per una dichiarazione. Presidente. La farà dopo che avremo letto le interrogazioni. interrogazioni e interpellanze. Camera dei se abbia avuto notizie dei connazionali che si: temono vittime del disastro della Martinica.. « Lucifero. » « Il sottoscritto chiede di interrogare l'onorevole ministro del tesoro, per sapere quali criterii lo abbiano indotto a chiedere notizie intorno al costo della vita in alcune grandi città e se ciò abbia relazione con la ventilata estensione della indennità di residenza agl'impiegati dello Stato. « Aprile. » «Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro degli affari esteri p?r sapere se l'Italia abbia concluso accordi con l'Austria-Ungheria e con la Russia, o con una di queste due potenze, in previsione di eventuali modificazioni allo statu quo nei Balcani. « Cirmeni. » « Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro dell'istruzione pubblica, per sapere se creda opportuno rendere obbligatoria, nelle classi elementari soggette a sdoppiamento, in forza dell'articolo i l del regolamento vigente, la sostituzione di maestri effettivi ai cosiddetti sotto maestri, ogni qual volta lo sdoppiamento abbia assunto carattere di permanente necessità. « Yarazzani. » « Il sottoscritto chiede d ' i n t e r r o g a r e l'onorevole ministro della marineria, per sapere se non creda urgente, nell'interessedel commercio, ordinare l'immediato sgombero della carcassa del piroscafo Condor,, affondato nel porto di Catania. « De Felice-Giuffrida. » < Il sottoscritto chiede d'interpellare ili ministro dell'interno ed il ministro di grazia e giustizia sul conflitto tra forza pubblica e scioperanti a Capo Molini (Acireale) e sui fatti gravi emersi dal pubblico dibattimento. « Grassi-Yoces. » Presidente. Queste interrogazioni saranno iscritte all'ordine del giorno. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro degli affari esteri. Prinetti, ministro degli affari esteri. Se la Camera lo consente, risponderò subito all'interrogazione dell'onorevole Lucifero circa le notizie che il Governo ha potuto avere intorno ai connazionali che siano stati v i t r j time del disastro della Martinica. Sono do- Atti Parlamei tari LEGISLATURA X X I — 1543 — 2® S E S S I O N E DISCUSSIONI lente di non poter dare nessuna notizia precisa perchè nello stato presente delle cose ben poco è noto intorno a quel disastro non solo per quanto riguarda gli italiani, ma anche per quanto riguarda t u t t i i disgraziati che possono esserne stati vittime. Non mancai di rivolgermi subito alle sorgenti che mi parvero più idonee per avere queste notizie: telegrafai al nostro ^console a Marsiglia chiedendogli se fosse a conoscenza delle autorità marittime francesi quali bastimenti italiani si trovassero nelle acque della Martinica o di Saint-Pierre. La risposta è stata molto vaga e non costituisce certo una notizia che meriti essere qui riletta; sembra però purtroppo certo che qualche bastimento italiano si trovava a SaintPierre e molto probabilmente sarà stato come gli a l t r i vittima dell'immane sventura. Ho telegrafato pure all'unico agente consolare che abbiamo nei dintorni di SaintPierre cioè a F o r t de France ma finora non ho avuto risposta; non ho potuto naturalmente telegrafare a Saint-Pierre dove purtroppo non c'è più niente. Infine ho telegrafato a Parigi al nostro ambasciatore perchè assumesse al Ministero delle colonie e da quello della marina francesi tutte quelle informazioni che per caso potessero essere giunte ma finora non ho ricevute notizie: appena le avrò sarà mia cura di farle pubblicare per mezzo dell'agenzia Stefani o di comunicarie direttamente alla Camera se i colleghi 10 desiderano. Intanto non ho mancato di fare esprimere dal nostro ambasciatore a Parigi al Governo francese la parte vivissima che 11 Governo italiano prende alla sventura {Benìssimo!) che ha colpito la nazione sorella e di far intendere con quale sentimento di cordialità e di commiserazione il Paese intero si associa al suo dolore. {Bene! Bravo! — Vive approvazioni). Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole Lucifero per dichiarare se sia o no sodisfatto della risposta avuta dall'onorevole ministro degli affari esteri. Lucifero. Ringrazio l'onorevole ministro degli affari esteri per la sollecitudine con la quale volle rispondere alla mia interrogazione. Convengo che non era certo facil cosa potersi procurare informazioni più precise, e riconosco che tutto quel che egli poteva fare, affinchè queste informazioni si raccogliessero, egli ha fatto. Sono certo che proseguirà a tenersi informato, e mi auguro che queste notizie siano tali da rassicurare molti ì quali trepidano per i loro cari, forse vittime di q u e l l ' i m m a n e disastro. Colgo anche questa occasione per proporre che il Parlamento italiano unisca la sua voce a quella del suo Governo per Camera TORNATA DEL 1 2 M A G G I O dei Deputati 1902 esprimere alla F r a n c i a il nostro profondo compianto per la disgrazia che l'ha colpita, dolenti che una prova di simpatia debba venire in un'ora di dolore ; ma tutte le ore sono buone per esprimere una solidarietà che non è solamente di razza, ma è anche di tradizioni, di aspirazioni, e risponde al pensiero di t u t t a l'Italia. {Vivissime approvazioni). Presidente. Onorevoli nolleghi! Le dichiarazioni dell'onorevole ministro degli affari esteri in risposta alla interrogazione dell'onorevole Lucifero lasciano nell'animo nostro le più gravi trepidanze sulla sorte toccata agli italiani che si trovavano nell'isola di Saint-Pierre della Martinica; ma nell'un tempo offrono l'occasione di volgere il pensiero e la parola commossi alla Nazione amica, sì fieramente angosciata pel disastro che colpisce una delle sue più antiche e floride colonie. Ciò facendo io son certo di esprimere il sentimento di voi t u t t i e però dell'intero popolo italiano. L'immane catastrofe che improvvisamente sparse distruzione e morte nella città e nei dintorni di Saint-Pierre, e che r i m a r r à nella storia f r a le più raccapriccianti, com'ebbe eco penosa in tutto il mondo civile, f u appresa con grande e vivo rammarico dalla Nazione italiana e dal suo Parlamento, che partecipano sempre alle gioie e ai dolori della Francia. Alla Nazione amica, nell'ora desolata che attraversa, noi rivolgiamo l'espressione del nostro intenso cordoglio e della simpatia profonda, che è cordoglio e simpatia unanime del Paese, il quale rimpiange le vittime del tremendo cataclisma. Voglia essa in queste parole veder espressa la parte vivissima che la Camera elettiva italiana prende al lutto della Francia. {Benissimo !) Prego l'onorevole ministro degli affari esteri farsi a sua volta interpetre di questi sentimenti presso il Governo della Repubblica francese, {Bravo! Bene!) Gattorno. Il presidente della Camera lo faccia direttamente! Prinetti, ministro degli affari esteri. Chiedo di parlare. Presidente. P a r l i pure. Prinetti, ministro degli affari esteri. Ho già detto rispondendo all'onorevole Lucifero che il Governo dal primo istante si è fatto interprete di questo sentimento presso il Governo francese. Ora sarò lieto di dare incarico all'ambasciatore italiano in Parigi di esprimere il voto della Camera al Governo francese. Certamente riusciranno graditissime a t u t t a la Francia le manifestazioni che sono state fatte oggi e le solenni parole con le Atti - Parlamentari LEGISLATURA X X I — 2 a SESSIONE DISCUSSIONI quali il Presidente della Camera elettiva si rese interprete dei sentimenti di t u t t a la Camera. Presidente. H a facoltà di parlare l'onorevole Arconati. Arconati. Onorevoli colleghi, aveva chiesto di parlare a p p u n t o per fare la proposta, che ha fatta l'onorevole collega Lucifero, e quindi non ho più ragione di esporre le poche mie idee. A me pare però che, non pel t r a m i t e del Governo, ma direttamente la Presidenza del Parlamento italiano debba esprimere alla Presidenza del Parlamento francese i sensi di condoglianza per l'immane sciagura, che ha colpito la Francia. (Benissimo! Bravo!) Pantano. Domando di parlare. Presidente. P a r l i pure. Pantano. L'onorevole Arconati ha fatto una proposta formale, la quale non lede menomamente ne l'autorità del presidente, ne quella del ministro, pel cui tramite dovrebbero pervenire alla F r a n c i a le nostre condoglianze, tanto più che il Governo le ha già f a t t e per conto suo, ma la quale dà semplicemente maggior valore alla deliberazione della Camera, che cioè dirottamente il presidente della Camera italiana comunichi al presidente della Camera francese l'espressione del nostro vivissimo cordoglio. Domandiamo che questa proposta sia messa in votazione. Presidente. Accogliendo la proposta dell'onorevole Lucifero e uniformandomi al maggior numero dei precedenti della nostra Camera, anche perchè la Camera francese non è aperta, io aveva stimato opportuno far pervenire le nostre condoglianze alla F r a n c i a pel tramite del ministro degli affari esteri. Sia poiché d'ogni p a r t e i colleghi insistono nel desiderio che tale comunicazione sia f a t t a dal Presidente della Camera italiana al Presidente della Camera francese, io mi farò un dovere di compiere tale desiderio. Essendo la proposta accolta con unanime assentimento, credo superfluo il metterla a partito. (Generali e vive approvazioni). Niccoiini, sotto segretario di Stato per i lavori pubblici. Chiedo di parlare. Presidente. P a r l i pure. Niccoiini, sotto-segretario di Stato per i lavori pubblici. Ho chiesto di parlare, per rispondere immediatamente ad una interrogazione che f u rivolta al ministro dei lavori pubblici dall'onorevole Cottafavi, circa il disastro avvenuto in provincia di Reggio-Emilia. (Jamera 1544 — -- dei TORNATA DEL 1 2 MAGGIO Deputati 1902 Il 10 corrente in seguito a pioggie torrenziali avvenne, nel comune di Carpinoti e precisamente nella località detta Canneti,, u n a f r a n a di trecento metri. L'ingegnere del Genio non mancò d' informarci immediatamente, come era suo dovere, del fatto. Questa f r a n a travolse alcune case, abitate dal proprietario, certo Franzoni, dal mezzadro,. Caluzzi Narciso; rimasero sepolte tredici persone; di esse undici, sventuratamente furono estratte cadaveri, e due ferite, di cui una, gravemente. I provvedimenti richiesti dal disastro furono presi con la maggiore sollecitudine, perchè f u subito disposto lo sgombero della f r a n a pel ricupero delle masserizie, e la sorveglianza pel completo atterramento della casa rimasta pericolante, nessun'altra casa trovandosi minacciata dalla f r a n a . Altro non posso aggiungere. Aspetto la relazione del Genio civile: relazione cheT certo, non potrà che confermare il terribile caso toccato a quei tredici sventurati. Cottafavi. Chiedo di parlare. Presidente. P a r l i pure. Cottafavi. Ringrazio l'onorevole Niccoiini della gentilezza e della prontezza con cui ha voluto rispondere alla mia interrogazione Credo che il Governo prenderà t u t t i i provvedimenti che si sogliono addottare, quando avvengono simili dolorosi disastri; ma avverto l'onorevole sotto-segretario, che è urgente che in quella località si rechi (e non-semplicemente prò forma e per u n caso speciale, ma con una certa permanenza, con una certa continuità di sede) un abile impiegato del Genio civile, il quale abbia veramente a certificare quali previdenze occorra addottare per evitare il ripetersi di così gravi sciagure. Noi assistiamo periodicamente, e da tempo, al ripetersi di questi dolorosi episodi ; e sono intanto undici vittime umane che si hanno, numero molto rilevante, tale da addolorarci e da farci impensierire. Altre disgrazie possono incoglierci, da un momento all'altro... Voci. Speriamo di no ! Cottafavi. ... le quali potrebbero essere facilmente evitabili se si studiassero quei luoghi e si prendessero le opportune misure. Nella parte montuosa ed anche nella p i a n u r a abbiamo il minaccioso t o r r e n t e Secchia, ad esempio, che richiede urgentissimi provvedimenti: l'argine di quel fiume è ridotto in talune località, a pochi centim e t r i ; l'elevazione del letto è g i u n t a a un metro e ottanta centimetri sui terreni circostanti, e supera di oltre sette metri il livello della p i a n u r a mediana della provincia di Reggio-Emilia. I n pochi giorni duecento ett a r i di terreno coltivato, fertilissimo, sono Atti Parlamentari LEGISLATUBA XXI — 1545 — — 2 * SESSIONE — DISCUSSIONI »tati asportati. Da un momento all'altro, può avvenire una piena di questo fiume e, con essa, la rottura degli argini, la rovina dell'agricoltura e fors'anco la morte di molte persone. Chiedo che, anche per questa Provincia, la quale è stala così duramente colpita, il Governo abbia a provvedere. Vedrà l'onorevole sotto-segretario che quelle popolazioni non esiteranno ad affrontare qualsiasi sacrificio, pur di difendersi da simili disastri. Ma occorre, naturalmente, una norma, una guida direttiva la quale, in questo caso, non può esser data che dal Governo. Il concorso finanziario verrà a suo tempo e a termini di legge. Si spediscano impiegati intelligenti sul luogo, i quali possano provvedere ed anche prevedere. Confido nella sua prontezza e nella sua sollecitudine, della quale mi ha già fatto fede il modo pronto e deferente col quale ha voluto subito rispondere alla mia interrogazione, e mando anch'io un saluto a quelle povere vittime che hanno così tragicamente finito una laboriosa esistenza. Esse hanno soggiaciuto ad un immane disastro e meritano il nostro compianto. A noi t u t t i incombe l'obbligo di alleviare le conseguenze della sventura. Il Governo spedisca gli opportuni soccorsi e mostri la sua premura e come senta i dolori dei cittadini cerchi di sollevarli. Avrà così adempiuto ad uno dei maggiori obblighi che spettano ad uno Stato che si prefigge il benessere dei cittadini e che nell'ora del lutto e del dolore sa compire il suo alto dovere e la sua nobile missione. (Approvazioni). Niccolini, sotto-segretario di Stato per i lavori pubblici. Chiedo di parlare. Presidente. P a r l i pure. Niccolini, sotto-segretario di Stato per i lavori pubblici. Prendo impegno formale con l ; onorevole Cottafavi di dare ordine, perchè un impiegato o più, se occorre, si rechi immediatamente nella località dall'onorevole interrogante designata, e stia certo l'onorevole Cottafavi che, se vi saranno provvedimenti da prendere da parte dell'Amministrazione dei lavori pubblici per scongiurare il ripetersi di simili disastri, cotesti provvedimenti saranno presi e con la massima sollecitudine. Presidente. esaurita. Questa interrogazione è così Camera — da T O R I A T A DEL 1 2 M A G G I O Deputati 1902 Comunicazioni della ¡'residenza e osservato!» sui lavori parlamentari. Presidente. La Giunta delle elezioni ha presentato la relazione sulla elezione contestata del collegio di Desìo, eletto Silva. Sarà inscritta nell'ordine del giorno di giovedì. Luzzatti Luigi. C h i e d o d i Presidente. parlare. Parli pure. Luzzatti Luigi. P r e g h e r e i i l G o v e r n o d i v o - lere stabilire il giorno in cui io possa svolgere la proposta di legge di iniziativa mia e di altri colleghi sulla costruzione di case popolari. Fulci Nicolò, sotto segretario di Stato per l'agricoltura, industria e commercio. Chiedo di parlare» Presidente. Parli pure. Fulci Niccolò, sotto'segretario di Staio per l'agricolturaindustria e commercio. Rispondo all'onorevole Luzzatti che stasera stessa, f r a pochi minuti anzi, esprimerò il suo desiderio al ministro di agricoltura e commercio, e posso quasi promettergli che domani sarà stabilito il giorno dello svolgimento della sua proposta di legge. Luzzatti Luigi. Ringrazio l'onorevole F u l c i e attendo le sue dichiarazioni. Abignente. D o m a n d o d i Presidente. parlare. Parli pure. Abignente. Chiederei che fossero inscritte nell'ordine del giorno, immediatamente dopo la legge, che è in discussione, sulla riscossione delle imposte dirette, i due disegni di legge di cui sono pronte da lungo tempo le relazioni, quello sulle opere idrauliche di terza, quarta e quinta categoria, e quello sullo stato degli ufficiali subalterni. Sono disegni di legge urgentissimi, e se per poco noi li rimandiamo ancora, non potranno venire ad utile discussione nella Camera e tanto meno nel Senato. Quindi faccio la proposta formale che si inscrivano nell'ordine del giorno subito dopo il disegno di legge sulla riscossione delie imposte dirette. Presidente. Onorevole Abignente, Ella sa che dopo la legge sulla riscossione delle imposte dirette abbiamo già pronte le relazioni su due bilanci, e che i bilanci hanno la precedenza sopra ogni argomento. Ad ogni modo la pregherei di riservarsi a fare domani la sua proposta. Abignente. Sta bene, ripeterò domani la mia proposta. La seduta termina alle 17.40. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXI — 1546 — 2 a SESSIONE DISCUSSIONI Ordine del giorno per la seduta di domani: 1. Interrogazioni. 2. Rinnovamento della votazione a scrutinio segreto sui seguenti disegni di legge: Disposizioni per la leva sui nati del 1882. (66) Camera dei Deputati TORNATA DEL 1 2 M A G G I O 1 9 0 2 Municipio sopra un'area già appartenente ai fratelli Zappoli. (75) 7. Riordinamento del personale consolare di prima categoria. (54) 8. Spesa di lire 5,000 per lavori di sistemazione dei locali del Gabinetto di fisiologia nella Regia Università di Bologna- Stato di previsione della spesa del Ministero delle finanze per l'esercizio finan- (102). ziario 1902 903. (34) 9. Pagamento alla signora Augusta TreApprovazione di maggiori assegna- visani di danni ed interessi e rimborso di zioni e di diminuzioni di stanziamento su spese processuali e di un assegno vitalizio alcuni capitoli dello stato di previsione in seguito a sentenza dell'Autorità giudidella spesa del Ministero delle finanze per ziaria. (90) l'esercizio finanziario 1901-902. (58) 10. Modificazioni alla legge di contabiAutorizzazione della spesa straordi- lità generale dello Stato per l'acquisto delnaria di 5 milioni per la riparazione di l'avena e del fieno per l'esercito. (47) danni recati dalle piene del 1901 alle opere 11. Approvazione dell'assegnazione straidrauliche di 2 categoria e per le sistema- ordinaria di lire 10,200,000, da inscriversi azioni di dette opere, rese urgenti dalle piene nei bilanci dei Ministeri della guerra e della medesime. (4) (Urgenza) marina per l'esercizio finanziario 1901-902 3. Votazione a scrutinio segreto dei di- per le spese della spedizione militare in segni di legge : Cina. (68) Ruoli organici del personale delle 12. Approvazione della convenzione per Dogane e dei laboratori chimici delle Ga- il pareggiamento della Università di Cabelle. (11) {Urgenza). gliari alle altre indicate nell'articolo 2 letAutorizzazione della spesa di lire tera A della legge 31 luglio 1862, n. 719. 460,000 per la esecuzione delle opere di si- (91). stemazione della darsena di Ravenna. (7) 13. Approvazione della convenzione per ( Urgenza) il pareggiamento della Università di SasCostituzione in Comune autonomo ' sari alle altre indicate nell'articolo 2 letsotto la denominazione di Yidardo-Castiraga, tera A della legge 31 luglio 1862, n. 719 delle due frazioni di Yidardo e di Casti- (91 -bis) raga, ora aggregate al comune di Marudo 14. Stato di previsione della spesa del mandamento di Sant'Angelo Lodigiano. (83) Ministero della guerra per l'esercizio finanCostituzione in Comune autonomo ziario 1902-903. (41) della frazione di Yiticuso (provincia di 15. Disposizioni relative ai quadri degli Caserta). (114) ufficiali. (Approvato dal Senato) (84) (Urgenza). Costituzione della frazione di Crosia 16. Conservazione dei monumenti e degli in Comune autonomo. (81) oggetti di antichità e d'arte (Approvato dal Distacco del comune di Gorzegno Senato). (92) dal mandamento di Bossolasco ed aggre17. Approvazione di maggiori assegnagazione al mandamento di Cortemilia. (88) zioni di diminuzioni di stanziamento su 4. Seguito della discussione sul disegno alcuni e capitoli dello stato di previsione -di legge: Modificazioni alla legge per la ri- della spesa del Ministero lavori pubblici scossione delle imposte dirette (12) (Ur- per l'esercizio finanziariodei1901-902 e tragenza). sporto di fondi sulle assegnazioni fissate Discussione dei disegni di legge : dall'articolo 1, lettera a, della legge 25 feb5. Disposizioni sul concordato preven- braio 1900, n. 56. (73) tivo e sulla procedura dei piccoli falli18. Stanziamento di fondi occorrenti per menti. (46) far fronte alle spese delle Commissioni 6. Approvazione del contratto 30 ottobre Reali rispettivamente istituite coi Decreti 1900, riflettente la permuta del fabbricato 11 novembre 1898, n. 459 ed 8 aprile 1900, demaniale detto San Gervasio in Bologna, n. 137. (48) «con le ragioni di comproprietà di quel 19. Modificazioni della legge 20 marzo a ; Alti t aria ¡titilla n LEGISLATURA XXI — — 1547 — 2 a SESSIONE — Uutnera DISCUSSIONI 1893, n. 173, concernenti le opere idrauliche di 3 a , 4 a e 5 a categoria. (109) 20. Modificazione di alcuni articoli delia legge 22 dicembre 1888, n. 5849, relativi all'assistenza e vigilanza zooiatnca, (2) 21. Istituzione di due nuove Questure nelle città di Ancona e di Bari. (120) 22. Undici disegni di legge per eccedenze d'impegni e cinque per maggiori assegnazioni su vari capitoli degli stati di previsione per l'esercizio finanziario 1900-1901. (Dal n. 15 al 30) dm TORNATA DEL 1 2 MAGGIO Deputati 1902 23. Sistemazione dei locali dell'ex-convento delle Grazie in Milano ad uso della Biblioteca Braidense. (101) (Urgenza) 24. Stato di previsione della spesa del Ministero di grazia, giustizia e culti per l'esercizio finanziario 1902-903. (35) Pkof. A.W. Luigi Direttore dell'Ufficio di Ravani Revisione Roma, 1902 — Tip. della Camera dei Deputati 111 !
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