Percorso Trauma Service
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Percorso Trauma Service
PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 1 Programma Trauma Service PROCEDURA Percorsi di assistenza al trauma maggiore Data di applicazione 20 / 04 / 2012 Redazione Data Funzione Nome 06/03/2012 Dott. L. Targa Coordinatore Programma Trauma Service Direttore DMP Dirigente DMP Approvazione Data Funzione 19/04/2012 Direzione Sanitaria Dott.ssa V. Valmori Dott.ssa M. Amadori Approvato il 20/04/2012 Medri Marina RD della Direzione Strategica Nome Dott. G. Martelli PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 2/38 Programma Trauma Service SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO 5 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 5 3. RESPONSABILITÀ 5 4. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO 5 5. DEFINIZIONI 5 6. CONTENUTO 6 6.1. Obiettivi generali del Trauma Service 6 6.2. FUNZIONIGRAMMA 6.2.1. Coordinatore Programma Trauma Service 6.2.2. Gruppo Programma Trauma Service: 6.2.3. Gruppo Audit 6.2.4. Gruppo gestione delle non conformità: 6.2.5. Gruppo gestione dati monitoraggio 6.2.6. Dirigente medico con funzioni di facilitatore per il Programma Trauma Service 6.2.7. Responsabile della segreteria amministrativa 7 7 8 8 9 9 10 10 6.3. 11 DIAGRAMMA DI FLUSSO GENERALE 6.4. ASSISTENZA INTRAOSPEDALIERA 6.4.1. Diagramma di flusso generale 6.4.2. Attivazione delle équipe multidisciplinari in seguito all’arrivo di più pazienti con trauma maggiore: 6.4.3. Compiti dei componenti dei Trauma Team “A” e “B” 6.4.4. Attivazione diagnostica per immagini 6.4.5. Attivazione Servizio Immuno-trasfusionale 6.4.6. Protocollo Trasfusione Massiva 6.4.7. Trauma toraco – Addominale nel trauma maggiore chiuso (percorso diagnostico-terapeutico) 13 13 15 16 19 21 23 27 6.4.7.a. Introduzione 6.4.7.b. Diagnostica di base 6.4.7.c. Categorie di risposta emodinamica 6.4.7.d. Diagnostica traumatologica in base alla classe di risposta emodinamica 6.4.7.d.1. Risposta emodinamica di tipo C 6.4.7.d.2. Risposta emodinamica di tipo B 6.4.7.d.3. Risposta emodinamica di tipo A 6.4.8. Attivazione di sala operatoria dedicata 6.4.9. Trasferimento secondario dei pazienti al centro “HUB” 6.4.10. Centralizzazione del Trauma Ustione (Da 6.4.11. Scala mangled score per amputazione arti (inserire parte mancante) 6.4.12. Non conformità 6.4.13. Standard prodotto /servizio e politica 27 27 28 28 28 30 31 33 34 35 36 37 37 PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 3/38 Programma Trauma Service 7. DOCUMENTI COLLEGATI 38 PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 4 Programma Trauma Service MODIFICHE AL DOCUMENTO 1) Modifiche rispetto alla revisione precedente Paragrafi modificati Tipo-natura della modifica Tutto il documento Aggiornato in base - all’istituzione della CO Emergenza – Urgenza di AVR - all’eliminazione / variazione di alcune strutture organizzative aziendali § 6.1.1 Eliminato il paragrafo “Assistenza extra – ospedaliera” 2) Modifiche della attuale revisione Data Paragrafi modificati Tipo-natura della modifica Nome Verificatore ___________________________ Nome Approvatore ___________________________ PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 5 Programma Trauma Service 1. OGGETTO E SCOPO Definizione dei percorsi clinico assistenziali e organizzativi intraospedalieri per la gestione del paziente con trauma maggiore. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE Presidio Ospedaliero “M. Bufalini”. 3. RESPONSABILITÀ La responsabilità dell’applicazione della presente procedura fa capo al Coordinatore del Programma Trauma Service e del Direttore Sanitario d’Azienda. Le responsabilità relative ad azioni specifiche sono indicate nella procedura. 4. - - DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Piano sanitario regionale Emilia-Romagna 1999 – 2001; Delibera n. 556 del 2000 della Giunta Regionale, relativa a “Il ruolo della rete ospedaliera regionale, approvazione di linee guida per l’attuazione del piano sanitario regionale 1999 – 2001”; Atto aziendale dell’Ausl di Cesena (luglio 2001); Delibera n. 1267 del 2002 della Giunta Regionale, relativa a “Piano sanitario regionale 1999 – 2001, approvazione di linee guida per l’organizzazione delle aree di attività di livello regionale secondo il modello hub & spoke”; Documento S.I.A.T. condiviso AVR 2008; Linee Guida S.I.A.A.R.T.I.: Trauma cranico 1; Trauma cranico 2; Trattamento del Trauma Cranico pediatrico grave 3: sito internet http://147.163.1.67/linee/siaartipdf.htm 5. DEFINIZIONI Sigle ATLS Definizioni L’Advanced Trauma Life Support è la metodologia di approccio al trauma dell’American College of Surgeons. L’ATLS sottolinea che le lesioni traumatiche uccidono secondo schemi temporali riproducibili. Viene utilizzato l’acronimo ABCDE per definire l’ordine specifico di valutazione e di intervento che andrebbe seguito in tutti i pazienti traumatizzati: − A (airway: vie aeree con protezione della colonna cervicale); − B (breathing: respirazione); − C (circulation: circolazione controllo delle emorragie esterne); − D (disabilyty, invalidità o stato neurologico); − E (exposure and environment: esposizione (svestire) ed ambiente (controllo della temperatura). PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 6 Programma Trauma Service Sigle Definizioni AVR Area Vasta Romagna BO Blocco operatorio dell’ospedale M. Bufalini CO118 Centrale operativa 118 DIT Direzione Infermieristica e Tecnica GSI Gestione Sistemi Informatici Hub-Spoke Modello di organizzazione dei servizi afferenti alla medesima linea di produzione che concentra l’attività dell’assistenza di maggiore complessità in centri di eccellenza (hub) e l’organizzazione del sistema di invio da centri periferici sotto-ordinati (spoke), cui compete principalmente la selezione e l’invio di pazienti al centro di riferimento. I Infermiere NCH Unità Operativa di neurochirurgia OTA Operatore tecnico addetto all’assistenza PS Unità Operativa Pronto soccorso di Cesena RMN o RM Risonanza magnetica SIAT Sistema integrato assistenza Traumi MT Medicina Trasfusionale TAC o TC Tomografia assiale computerizzata AR Anestesia e Rianimazione Trauma team Gruppo di professionisti sanitari afferenti alle specialità più frequentemente coinvolte che assistono operativamente il paziente politraumatizzato; è strutturato in trauma team ‘A’ ed in trauma team ‘B’. UO Unità Operativa EC Emazia concentrate PFC Plasma fresco congelato PTM Protocollo Trasfusione Massiva Damage control Individuazione sequenza di interventi per controllo emorragia OSS Operatore socio sanitario 6. CONTENUTO 6.1. − OBIETTIVI GENERALI DEL TRAUMA SERVICE garantire che le procedure/istruzioni operative di cui sopra siano oggetto di un’adeguata diffusione , attraverso il confronto continuo con tutti i professionisti coinvolti nella gestione del trauna − verificare i bisogni formativi comuni alle UU.OO. e ai Dipartimenti del Trauma Service, proporre e programmare il piano formativo annuale PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 7 Programma Trauma Service − predisporre, in collaborazione con i servizi di supporto, la reportistica periodica utile al monitoraggio e valutazione dell’attività; − sviluppo dell’attività di audit clinico. − promuovere l’analisi dei percorsi del trauma e delle criticità in relazione alla tempestività e continuità assistenziale in AVR − promuovere e sostenere l’aggiornamento professionale delle equipe professionali attraverso l’audit clinico-assistenziale multi professionale − promuovere la ricerca clinica e organizzativa anche attraverso lo sviluppo di strumenti quali il registro traumi − rendicontare annualmente sullo stato di avanzamento del programma − verifica dei protocolli esistenti, variazione ed eventuale implementazione 6.2. FUNZIONIGRAMMA Trauma Service C: Dott. L. Targa Segreteria R: G. Baiardi Gruppo Gestione Dati Monitoraggio Gruppo Audit Facilitatore R: Dott.ssa V. Valmori S: Dott.ssa M. Amadori Gruppo Programma Trauma Service Gruppo Gestione Non Conformità C: Coordinatore R: Responsabile S: Sostituto 6.2.1. COORDINATORE PROGRAMMA TRAUMA SERVICE RIFERISCE A Direttore Sanitario d’Azienda COMPITI • Promuovere l’analisi dei percorsi del trauma, delle criticità in funzione della tempestività e continuità assistenziale. • Promuovere i rapporti tra le varie unità operative, dipartimenti per la costruzione di protocolli condivisi sulle problematiche del percorso del paziente fino alla presa in carico della Unità Operativa. • Promuovere l’audit clinico. • Promuovere e sostenere l’aggiornamento professionale trasversalmente ai dipartimenti per migliorare la qualità assistenziale del percorso di assistenza al trauma. PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 8 Programma Trauma Service • • • Governare le azioni di miglioramento in base a segnalazione di non conformità e incident reporting; Operare in collaborazione con il SIAT. Partecipare al progetto regionale “registro traumi”. RAPPORTI FUNZIONALI Direzione Infermieristica e Tecnica, Direttori e Medici delle Unità Operative afferenti ai gruppi del Trauma Service, Gestione sistemi informatici. 6.2.2. GRUPPO PROGRAMMA TRAUMA SERVICE: COMPITI • Elaborare protocolli clinici - organizzativi per la gestione del trauma Grave da proporre per la discussione e approvazione successivamente in AVR. • Aggiornare i protocolli Programma Trauma Service attraverso l’EBM. RAPPORTI FUNZIONALI Coordinatore del programma Trauma Service COMPONENTI DEL GRUPPO Unità Operativa Chirurgia Generale e d’Urgenza Anestesia e Rianimazione Anestesia Terapia Intensiva Centro Grandi Ustionati Anatomia Patologica Chirurgia Vascolare Chirurgia Maxillo – Facciale Pronto Soccorso e MU Neurochirurgia Ortopedia Radiologia Medicina Trasfusionale Neuroradiologia Emergenza-Urgenza 118 Urologia Gestione Sistemi Informatici Direzione Medica di Presidio Direzione Infermieristica Tecnica Direzione Infermieristica Tecnica Direzione Infermieristica Tecnica Direzione Infermieristica Tecnica Terapia Intensiva Pediatrica Neonatale Dipartimento Sanità Pubblica Componente dott. F. Buccoliero; dott. P. Ruscelli dott. L. Targa; dott. A. Chieregato; dott. G. Sabia; dott. G. Bini dott. G. Gianessi dott. D. Melandri; dott. R. Neri dott. E. Nigrisoli; dott. L. Riccioni dott. G.U. Turicchia dott. A. Campobassi; dott. P.R. Giacomini Dott. M. Barozzi, dott. G Valtancoli; dott. G. De Rose dott. C. Sturiale; dott. R. Battaglia; dott. R. Donati; G. Vergoni dott. M. Monesi; dott. Landi dott. M. Mughetti; dr.ssa G. Gardelli; dott. M. Bisulli dott.ssa R. Santarelli; dr.ssa V. Agostini; dott.ssa C. Biasoli dott. M. Ruggero; dott. O. Marcello dott. A. Sosti; dott. D. Boscherini dott. A. Turci dott.ssa B. Cavallucci dott.ssa V. Valmori; dott.ssa M. Amadori dott.ssa C. Fabbri – Responsabile DIT Dipartimento Emergenza Sig.ra C. Martini – Responsabile DIT Dipartimenti Chirurgici Sig.ra P. Pagliarani – Responsabile DIT Dipartimento Patologia Clinica Sig.ra R. Camagni – Responsabile DIT Dipartimento Immagini dott. A. Biasini dott. L. Salizzato; dott.ssa N. Bertozzi 6.2.3. GRUPPO AUDIT COMPITI • Migliorare le cure erogate al paziente mediante azioni tese a: - aumentare la cultura del clinico; - ridurre la variabilità dei comportamenti professionali; - ridurre il gap tra standard progettati o dichiarati e realizzati. PROCEDURA DS P12 Rev. 5 Pag. 9 Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore Programma Trauma Service • Analizzare in maniera critica e sistematica la qualità dell’assistenza medica, includendo: - procedure utilizzate per la diagnosi e il trattamento; - uso delle risorse; - valutazione outcome. RAPPORTI FUNZIONALI Coordinatore Trauma Service, Gruppo Monitoraggio e Gruppo non conformità. COMPONENTI DEL GRUPPO Unità Operativa Anestesia e Rianimazione Chirurgia Generale e d’Urgenza Direzione Medica di Presidio Direzione Infermieristica e Tecnica Neurochirurgia Ortopedia Pronto Soccorso Radiologia – Neuroradiologia Medicina Trasfusionale Gestione Sistemi Informatici Componente A. Chieregato F. Buccoliero M. Amadori C. Fabbri C. Sturiale; R. Battaglia M. Monesi, Landi G. Valtancoli G. Gardelli V. Agostini; C. Biasoli B. Cavallucci 6.2.4. GRUPPO GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ: COMPITI • • Analizzare le non conformità segnalate. Attivare eventuali azioni di miglioramento. RAPPORTI FUNZIONALI Coordinatore Trauma Service. COMPONENTI DEL GRUPPO Unità Operativa Anestesia e Rianimazione Direzione Medica di Presidio Direzione Infermieristica e Tecnica Medicina Trasfusionale Chirurgia Generale e d’Urgenza Pronto Soccorso Componente L. Targa M. Amadori C. Martini V. Agostini F. Buccoliero G. Valtancoli D. Rinnovi 6.2.5. GRUPPO GESTIONE DATI MONITORAGGIO COMPITI Proporre la strategia di rilevazione ed elaborazione di una ipotesi di reportistica in termini di: - tipologia di informazione; - frequenza; - destinatario. RAPPORTI FUNZIONALI Coordinatore Trauma Service PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 10 Programma Trauma Service COMPONENTI DEL GRUPPO Unità Operativa Anestesia e Rianimazione Direzione Medica Presidio Ospedaliero Direzione Infermieristica e Tecnica Gestione Sistemi Informatici Gestione Sistemi Informatici Componente A. Chieregato M. Amadori C. Fabbri B. Cavallucci M. Mariani 6.2.6. DIRIGENTE MEDICO CON FUNZIONI DI FACILITATORE PER IL PROGRAMMA TRAUMA SERVICE COMPITI Supportare il Programma Trauma Service nella - analisi delle criticità; - progettazione e realizzazione delle azioni di miglioramento; - valutazione dei risultati in particolare per quanto attiene gli aspetti organizzativi. RAPPORTI FUNZIONALI Coordinatore Trauma Service, Gruppo Audit, Direzione DIT e Responsabile GSI 6.2.7. RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA AMMINISTRATIVA COMPITI • Verbalizzare gli incontri del Trauma Service. • Gestire la corrispondenza del Programma ed ogni altra attività amministrativa direttamente collegata. RAPPORTI FUNZIONALI Tutti i componenti del Trauma Service. PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 11 Programma Trauma Service 6.3. DIAGRAMMA DI FLUSSO GENERALE Segnalazione evento (cittadino, forze dell’ordine, ecc.) No Trauma maggiore? Trasporto primario verso ospedale più vicino hub o spoke (CO 118) (nota 1) Si Si Eliambulanza operativa? No No Si può intervenire in un tempo ≤ 20 minuti? Trasporto all’ospedale spoke più vicino (medico 118) Trasporto primario all’ospedale hub (CO 118) Valutazione in Pronto Soccorso (medico PS) Prima valutazione (medico 118) Tr. maggiore? Si No No (nota 1) Trauma maggiore? (nota 1) Si Richiede centralizzazione? Invio informazioni al Triage PS (I 118) Nota 3 Attivazione Trauma Team ( I o Medico PS) Posto letto AR? Si No Si Trasporto secondario all’ospedale hub (Medico Ospedale spoke) (Nota 2) No Trasferimento altro paziente in U.O. ospedale hub o spoke (Medico Anestesia e Rianimazione) Ricovero in Unità Operative di pertinenza Ricovero in Unità Operativa di pertinenza PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 12 Programma Trauma Service Nota 1. Definizione trauma maggiore: – Trauma Score (TS) <= 13 – Estricazione prolungata – Caduta da un’altezza > 5 mt – Danni gravi al veicolo (es.:riduzione dell’abitacolo) – Eiezione dall’abitacolo – Due fratture prossimali di arti – Trauma toracico chiuso + Fr. resp. > 35 + TS < 13 – Trauma addominale chiuso + TS < 13 – Lesioni penetranti – Gravi ustioni – Pedone investito + Trauma toraco-addominale chiuso o 2 fratture – Motociclista + Trauma toraco-addominale chiuso o 2 fratture – Lesioni spinali – Deceduto nello stesso veicolo – Lembo costale – Età: < 5 aa., età > 70 aa. Nota 2 Trasporto Secondario mediante A)Mediante telemedicina con trasferimento immagini e consulenza specialistica NCH e AR B) Mediante consulenza con specialisti del Centro trauni, coinvolti nella gestione del trauma (NCH, MaxilloFacciale, Ortopedia, Chirurgia d’Urgenza, Centro Grandi Ustionati. AR.Vedi “Diagramma di flusso del trasporto secondario” Nota 3: Attivazione diretta del trauma service mediante comunicazione, per via telefonica, da mezzo avanzato soccorso (medico o infermiere) al medico PS Hub, o, se non fosse possibile, attraverso Centrale operativa, al triage del PS Hub, dei seguenti dati : 1. codice 3 trauma 2. dinamica trauma 3. età vera o presunta 4. sesso 5. RTS 6. GCS pupille 7. Instabilità cardiorespiratoria 8. emorragia 9. intubazione, fallita intubazione arrivo di 1 o più pazienti PROCEDURA DS P12 Rev. 5 Pag. 13 Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore Programma Trauma Service 6.4. ASSISTENZA INTRAOSPEDALIERA 6.4.1. DIAGRAMMA DI FLUSSO GENERALE Attivazione infermiere triage (I 118) Allestimento degli ambienti per trattamento pz critico (I PS) Attivazione Trauma Team (Medico PS) Arrivo del pz in Pronto Soccorso Conferma del codice tre al medico del PS (Medico 118) SI NO Paziente instabile? Nota 1 Attivazione équipe trauma team “A” e attivazione MT e diagnostica per immagini Attivazione trauma team “B” (Medico PS) Nota 3 (Medico PS) Nota 2 NO Attivazione consulenze specialistiche. Diagnosi d’ingresso Stabilità funzioni vitali? (Trauma Team) (Medico PS) SI NO Ch. Urgenza? Osservazione (Trauma Team) Eventuale attivazione consulenza (Medico PS) SI Damage Control Diagnosi d’ingresso (Medico/i Specialista/i coinvolto/i) (Trauma Team) Attivazione sala operatoria per intervento chirurgico (Medico/i Specialista/i coinvolto/i) SI Ch. Urgenza? Nota 4 NO NO Terapia intensiva? Unità operativa (trauma team) Nota 8 SI U.O. Anestesia e Rianimazione Nota 5 PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 14 Programma Trauma Service Nota 1: il Trauma team è attivato dal Med PS ricevuta la comunicazione dell’arrivo di un trauma maggiore Il Trauma team, in tutti i suoi componenti, deve essere presente, nell’ambulatorio del Pronto soccorso destinato alla prima assistenza del trauma maggiore, al momento dell’arrivo del paziente. Per un’appropriata utilizzazione delle risorse umane, si attiva il Trauma Team “A” o il Trauma Team “B” a seconda dei criteri sotto indicati. Trauma Team ‘A’: • paziente intubato, da intubare o intubazione fallita, uso protesi alternative • Instabilità emodinamica e/o respiratoria (ATLS) • RTS< 12 • GCS< 9 • Fratture facciali complesse con rischio pervietà vie aeree • • • Traumi spinali cervicali mielici Ferite penetranti toraco addominali Fratture multiple ossa lunghe con esposizione Trauma Team “B” • paziente non intubato, stabile( ATLS) Nota 2: Componenti del Trauma Team "A": • • • • • • e, su attivazione del trauma team: • medico NCH, • infermiere di sala operatoria * • infermiere tecnico d’anestesia * • medico Ortopedia, • medico Chirurgia Generale e d'Urgenza • medici chirurgie specialistiche (Maxillo – Facciale, Urologia, ORL,Vascolare, Centro Grandi Ustionati, ect.) medico U.O. Anestesia e Rianimazione, medico U.O. PS medico Radiologia due infermieri PS tecnico Radiologia OSS/Ausiliario MTI TRAUMA TEAM ‘A’: I1 I2 MR TR MTI: medico intensivista, coordinatore I1: I2: MR: TR : MPS: primo infermiere secondo infermiere medico radiologo tecnico radiologia medico pronto soccorso MPS *Figure professionali non sono componenti del Trauma team, che operano in stretto rapporto funzionale PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 15 Programma Trauma Service Nota 3: Componenti del Trauma Team "B": • • • • Medico Pronto Soccorso Due infermieri Pronto Soccorso Consulenti, varie specialità, coinvolte dal medico Pronto Soccorso; Operatore tecnico MPS TRAUMA TEAM ‘B’: I1 I2 MPS: TR I1: I2: TR : medico pronto soccorso (coordinatore) primo infermiere secondo infermiere tecnico radiologia medica Nota 4: Attività operatoria in regime di emergenza/urgenza traumatica, sono individuati tre ambienti: • • • sala operatoria neurochirurgia: lesioni del rachide e lesioni cerebrali non associate a lesioni chirurgiche di altri distretti; sala blocco operatorio,: interventi per lesioni traumatiche di tipo chirurgico su più distretti (es. trauma addome e segmento osseo, cranio - addome), o in caso di impossibilità di attivazione in regime di emergenza sala NCH o Ortopedica; sale operatorie specifiche (es. ortopedia, chirurgia d’urgenza, sala angiografica, etc.) per lesioni di un unico distretto non neurochirurgico (es. fratture ossee singole, lesioni singole del distretto addominale, lesioni vascolari, etc.). Nota 5: Unità operativa di riferimento, dopo iter diagnostico: Unità che deve completare il trattamento terapeutico o che deve mantenere il processo assistenziale specifico sulla lesione/i diagnosticate o trattate in fase di emergenza. 6.4.2. ATTIVAZIONE DELLE ÉQUIPE MULTIDISCIPLINARI IN SEGUITO ALL’ARRIVO DI PIÙ PAZIENTI CON TRAUMA MAGGIORE: Mattina 8:00-14:00 2 mediciU.O. Anestesia e Rianimazione 1 medico ATI 1 infermiere ATI 1 infermiere Anestesia e Rianimazione 1 infermiere Servizio Anestesia Pomeriggio 14.00-20.00 1 medico Anestesia e Rianimazione 1 medico ATI 1 infermiere ATI 1 infermiere Anestesia e Rianimazione 1 infermiere anestesia Pomeriggio Pre-festivo 14.00-20.00 1 medico Anestesia e Rianimazione 1 medico Guardia Med.URG 1 medico 118 1 infermiere ATI 2 infermieri Anestesia e Rianimazione Notte 20.00-08.00 e Festivi 1 medico ATI 1 medico Guardia Med.URG 1 medico 118 2 infermieri Anestesia PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 16 Programma Trauma Service Il medico di guardia della chirurgia d’urgenza, nei periodi di tempo sopra indicati, entra a far parte del Trauma Team e qualora venga richiesta la presenza di più chirurghi attiva i colleghi presenti nelle altre UU.OO o i reperibili. 6.4.3. COMPITI DEI COMPONENTI DEI TRAUMA TEAM “A” E “B” COMPONENTE Medico U.O. Anestesia e Rianimazione Medico del Pronto Soccorso per Trauma Team “A” Medico del Pronto Soccorso per Trauma Team “B” Radiologo e Neuroradiologo Chirurgo d’urgenza COMPITI Coordina i componenti del trauma team, garantendo continuità assistenziale durante tutto il percorso dal PS alla terapia intensiva della AR • Primo referente nel trauma team nella gestione dell’insufficienza respiratoria, di circolo e cerebrale; • coordina con il collega del PS, l’attivazione delle consulenze; • coordina, in accordo con il trauma team, le priorità terapeutiche in funzione della gravità della lesione d’organo riscontrata; • garantisce la continuità assistenziale, come anestesista, in sala operatoria, per interventi chirurgici in regime di emergenza (“Damage Control”). Assistenza integrata con gli altri membri del trauma team. • Coordina l’attivazione delle consulenze e dei servizi (laboratorio analisi, medicina trasfusionale, radiologia, altri specialisti) nella fase di competenza specifica e ha come primo referente l’intensivista (U.O. Anestesia e Rianimazione) per i pazienti con grave insufficienza respiratoria, cardiocircolatoria e cerebrale; • collabora alla stabilizzazione del paziente con i professionisti coinvolti (A, B, C, D, E - ATLS); • si fa carico del raccordo anamnestico con gli operatori 118; • cura il rapporto con i familiari, se presenti in PS. Coordina il Trauma Team, garantisce la continuità assistenziale. • Coordina i professionisti coinvolti nella stabilizzazione del paziente (A, B, C, D, E - ATLS); • si fa carico del raccordo anamnestico con gli operatori 118; • coordina l’attivazione delle consulenze e dei servizi (laboratorio analisi, medicina trasfusionale, radiologia, altri specialisti); • cura il rapporto con i familiari, se presenti; • fornisce tutte le informazioni, relativamente alla funzionalità d’organo ed alle manovre diagnostico-terapeutiche eseguite, al collega dell’U.O. che prende in carico il paziente. Assistenza integrata con gli altri membri del trauma team. – esegue indagini diagnostiche secondo Trauma Service; – fornisce tempestivamente i risultati agli altri componenti del trauma team; – suggerisce e concorda, con il coordinatore del trauma team, gli esami diagnostici aggiuntivi più appropriati in funzione delle lesioni d’organo e/o d’apparato riscontrate. Assistenza integrata con gli altri membri del trauma team. • Partecipa all’A, B, C, D, E del paziente con particolare attenzione al distretto toraco – addominale, vascolare, urogenitale, coinvolgendo anche dirigenti medici di altre discipline chirurgiche specialistiche. Fa parte del trauma team in caso di: • arrivo di paziente individuato come emorragico sul luogo dell’incidente; • centralizzazione secondaria di trauma addominale complesso concordato con chirurgo dell’Ospedale Spoke; • concorda con il coordinatore del T.Team (A o B), la priorità e la sequenza del/degli interventi chirurgici in emergenza; • attiva la sala operatoria in funzione del primo intervento chirurgico d’urgenza; • attiva le consulenze chirurgiche di specialità indispensabili nella fase di gestione del “Damage Control”. PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 17 Programma Trauma Service COMPONENTE Neurochirurgo Ortopedico Medici chirurgie specialistiche (Maxillo Facciale, Urologia, Otorinolaringoiatria, Vascolare, Chirurgia Generale e d’Urgenza, Centro Grandi Ustioni) Tecnico di radiologia Infermiere OSS/ Ausiliario Infermiere radiologia e neuro-radiologia Infermiere di anestesia Infermiere di sala operatoria COMPITI Assistenza integrata con gli altri membri del trauma team. Fa parte del trauma team in caso di: • attivazione diretta, dalla strada per lesione specifica, a livello cerebrale e/o del rachide già individuata dal Medico 118; • arrivo di trauma cranico o rachide con trasporto secondario concordato, consulenza e telemedicina Concorda con il coordinatore del trauma team le priorità delle indagini clinico diagnostiche – terapeutiche. Assistenza integrata con gli altri membri dell’équipe. Componente del trauma team se sono presenti: • fratture esposte, • fratture instabili chiuse e/o aperte del bacino (rischio emorragico); Interviene in seconda battuta, dopo esecuzione degli esami diagnostici, su eventuali fratture chiuse dell’apparato scheletrico. Concorda con il coordinatore del trauma team la tempistica dell’emergenza ortopedica. Vengono coinvolti dal coordinatore del trauma team, partecipano al processo assistenziale del traumatizzato in funzione delle lesioni specifiche riscontrate. Eroga prestazioni diagnostiche secondo protocolli diagnostici preventivamente definiti dal Responsabile della Struttura e del Trauma Service Le competenze sono state identificate nell’U.O. di Pronto Soccorso secondo una codifica di infermiere A/B/C): A. collabora a mantenere la pervietà delle vie aeree ed a proteggere il rachide cervicale; B. collabora a mantenere e/o ripristinare l’attività cardio-circolatoria; C. riceve l’allertamento e trasmette l’informazione all’équipe; Garantisce la continuità assistenziale. Garantisce lo spostamento dei ricoverati, il trasporto di farmaci, materiali, attrezzature, emoderivati. Collabora con l’infermiere di Pronto Soccorso della continuità assistenziale durante diagnostiche radiologiche. Collabora con radiologo e trauma team secondo le proprie competenze garantisce la continuità assistenziale durante le indagini radiologiche diagnostiche e interventistiche ( angiografia diagnostica e/o terapeutica) secondo le proprie competenze Assistenza preoperatoria: • attiva le sale operatorie e l’ equipe infermieristiche in base alla segnalazione delle priorità dell’intervento/i chirurgico/i • Organizza il percorso terapeutico secondo le procedure specifiche Assistenza intra-operatoria • Applica le procedure tecniche e organizzative a supporto del percorso terapeutico • Garantisce in collaborazione con il medico anestesista il monitoraggio delle funzioni vitali dell’operato e il corretto posizionamento prima e durante un intervento chirurgico Assistenza post-operatoria • Garantisce per quanto di competenza il monitoraggio degli effetti terapeutici del trattamento rilevando precocemente eventuali segni e sintomi di effetti collaterali o di inefficace compliance • Garantisce la continuità assistenziale utilizzando i sistemi informativi presenti • Assicura il processo di sterilizzazione dello strumentario sanitario della sala operatoria e di altre UO/Servizi PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 18 Programma Trauma Service COMPONENTE Consulenti Medico della Centrale operativa 118 COMPITI • Controlla la corretta esecuzione delle manovre di sanificazione di tutti gli ambienti Vengono coinvolti dal medico di pronto soccorso in funzione della lesione d’organo ipotizzata e partecipano al processo assistenziale in funzione della lesione d’organo verificata durante la procedura diagnostica • Trasferisce al trauma team tutte le informazioni cliniche e strumentali in suo possesso; • controlla e verifica la compilazione della scheda medico – infermieristica del 118 in tutte le sue parti; • abbandona il campo solo quando tutte le informazioni in suo possesso sono state registrate; PROCEDURA DS P12 Rev. 5 Pag. 19 Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore Programma Trauma Service 6.4.4. ATTIVAZIONE DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Allertamento Radiologia PS (medico PS) Trasferimento in Pronto Soccorso dell’ecografo ed apparecchio rad. “portatile” (tecnico radiologia) Stabilizzazione Primaria (rx torace, bacino, eco-addome) Nota 1 (Trauma Team-Medico-Tecnico-radiologia) Discussione indagini radiologiche di base (Trauma Team- - Radiologo PS –Radiologo TC PS) Altra diagnostica? no (trauma team-Radiologo PS, Neuroradiologo) Nota 9 si Diagnostica aggiuntiva (Radiolo TC PS, Neuroradiologo) Discussione con trauma team Nota 1: Protocollo radiologico TRAUMA MAGGIORE • • • • Stabilizzazione primaria (rx torace-bacino, eco-addome) Eco fast per valutare, nel paziente presenza di emoperitoneo e/o lesioni parenchimali indicativi di immediato intervento chirurgico Eco d’elezione (radiologo) per valutare emoperitoneo, e/o lesioni parenchimale. Esame propedeutico per impostare TC Ogni politrauma “MAGGIORE”non valutabile deve essere considerato potenzialmente un possibile traumatizzato del rachide in toto sino a prova contraria PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 20 Programma Trauma Service TC Neuro: Valutazione preliminare del cranio, del segmento cervicale (D2 incluso) e dorso-lombo-sacrale • Valutazione del cranio senza MDC Acquisizione volumetrica completa del cervicale sino D2, con ricostruzioni per canale, articolazioni ipofisarie e cerniera cranio-vertebrale. • Valutazioni di dettaglio del massiccio facciale, basicranio e orbite seguendo l’ordine delle priorità cliniche (eventualmente in fase successiva), • Valutazione del rachide D/L/S (da C7) dai dati grezzi del body ; esami di dettaglio segmentari solo se indispensabili e procrastinabili. • Paziente amielico (vedi AVR SIAT P01 “Modalità di funzionamento del SIAT”) • Paziente mielico (vedi AVR SIAT P01 “Modalità di funzionamento del SIAT”) TC Volumetrica MS La TC va mirata per quanto possibile al problema identificato dall’eco Impostazione metodica esecuzione TC per riduzione se possibile delle fasi di esame (ad es. fase arteriosa, fase venosa ,fase tardiva…) Massima riduzione della radioesposizione delle donne in età fertile e età pediatrica Acquisizione volumetrica del body, con conservazione dei “dati grezzi” per le ricostruzioni mirate del rachide D/L/S e per lo studio del bacino per fratture, 3D e MIP. TC Body: Esclude Rx Rachide,Coste, Scapole, ecc. Studio focalizzato su torace (da C7 incl.): contusioni versamenti pericardio, grossi vasi, fratture ernie diaframmatiche Studio dell’addome (sino alle COXO-FEM.): parenchimi degli organi ipocondriaci e retroperitoneo, versamento (eco), grossi vasi, vescica e scavo pelvico, bacino articolazioni coxo-femorali incluse… PROCEDURA DS P12 Rev. 5 Pag. 21 Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore Programma Trauma Service 6.4.5. ATTIVAZIONE SERVIZIO IMMUNO-TRASFUSIONALE Definizione e trasmissione codice colore al triage PS (I 118) (nota 1) È necessario attivare la MT per procedura d’emergenza? no FINE sì Il personale della MT è presente? no Attivazione personale in pronta disponibilità (Medico PS) (nota 1, nota 2) sì Comunicazione al PS dell'arrivo in MT (Medico MT) si È confermata l'urgentissima? (nota 1 e 3) Gestione Richiesta in regime di Urgentissima (PS041 della MT) no Gestione Richiesta in regime di Urgenza (PS04I della MT) Consegna emocomponenti e/o emoderivati (entro 5 minuti) Nota 1: L’I del 118, prima dell’accesso in PS del paziente traumatizzato, definisce, quando possibile, il codice da attribuire al politrauma (codice rosso: politrauma instabile che necessità subito di emoderivati (GR, PFC, Piatrine); codice giallo: politrauma stabile), allerta il triade PS, il quale a sua volta allerta la MT comunicando telefonicamente il PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 22 Programma Trauma Service corrispondente codice colore. I prelievi ematici necessari per l’esecuzione del gruppo AB0-Rh devono essere, se possibile, effettuati ad opera del personale del 118 prima dell’accesso in PS. Il medico della MT avvisa telefonicamente i Colleghi del PS del proprio arrivo in Reparto. Il sangue che segue il paziente proveniente da altri Ospedali si trasfonde subito se necessita di trasfusione urgente, altrimenti deve essere consegnato alla MT per il ricarico e scarico successivo, garantendo il rispetto delle norme vigenti in materia di corretta conservazione e trasporto degli emocomponenti. Il PS ha la possibilità di gestire 6 unità di EC di gruppo 0 Rh negativo per emergenza in attesa della consegna delle unità richieste alla MT (PS041 della MT). Nota 2: Il personale della MT è presente nei giorni feriali dalle ore 7.30 alle 20:00 e nei giorni festivi dalle ore 7.30 alle 13:30. Nelle rimanenti ore il personale è sempre reperibile in regime di pronta disponibilità (arrivo in MT entro 30' dalla attivazione telefonica). Nota 3: Se non è possibile eseguire il gruppaggio (per mancanza prelievo o mancanza di identificativo e bar code illeggibile sul campione) oppure in caso di gestione contemporanea di tre politraumi, sono assegnate dalla MT 3 unità di emazie 0 Neg per paziente, indipendentemente dall'età e dal sesso. PROCEDURA DS P12 Rev. 5 Pag. 23 Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore Programma Trauma Service 6.4.6. PROTOCOLLO TRASFUSIONE MASSIVA Emorragia traumatica Trauma Maggiore Fase acuta o entro 24 ore Cristalloidi 2 litri Richiesta “urgentissima” di EC e PFC (Nota 2) no si Stabilizzazione emodinamica (Nota 1) Trasfuse 4 U EC 2 U PFC Diagnostica per immagini Valutazione clinica e laboratoristica Sala operatoria per eventuale chirurgia non ad alto rischio emorragico no Instabilità emodinamica e/o previsto intervento ad alto rischio emorragico Rivalutazione clinica laboratoristica radiologica del pz si Eventuali strategie trasfusionali standard (Nota 4) SI Ricovero in ICU Attivazione “PTM” (Nota 3 – 4) Richiesta e trasfusione di 10 U EC 5U PFC 1 concentrato di PLT (Nota 5 -6) Stabilizzazione emodinamica no Pacchetto PTM 10 U EC 5 U PFC (o 10 unità di crioprecipitati) 1 concentrato di PLT si NO PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 24 Programma Trauma Service Nota 1 – Stabilità Emodinamica: I riferimenti autorevoli per la definizione della stabilità emodinamica sono le classi di shock dell’ATLS. Possiamo definire “instabilità emodinamica” le classi di shock III – IV di Tab. 1. Durante la valutazione della stabilità emodinamica, nel trauma maggiore, vanno comunque inviati in laboratorio gli esami standard (emocromo e coagulazione con fibrinogeno) e in MT le provette per la determinazione del gruppo sanguigno. Tabella 1 – Perdite stimate di liquidi e sangue1, basate sulla presentazione iniziale del paziente CLASSE I CALSSE II CLASSE III CLASSE IV Perdita di sangue (ml) Fino a 750 750 – 1500 1500 – 2000 > 2000 Perdita di sangue (% del volume ematico) Fino al 15% 15 – 30% 30 – 40% > 40% Frequenza cardiaca < 100 > 100 > 120 > 140 Pressione arteriosa Normale Normale Ridotta Ridotta Pressione differenziale (mm Hg) Normale o aumentata Ridotta Ridotta Ridotta Frequenza respiratoria 14 – 20 20 – 30 30 – 40 > 35 Diuresi oraria (ml/h) > 30 20 – 30 5 – 15 Trascurabile Stato di conoscenza Leggermente ansioso Moderatamente ansioso Ansioso confuso Confuso letargico Reintegrazione di liquidi (regola 3:1) Cristalloidi Cristalloidi Cristalloidi e sangue Cristalloidi e sangue 1 Per un uomo di 70 kg. Le linee guida della Tabella 1 sono basate sulla regola “3 per 1”, la quale deriva dall’osservazione empirica che la maggior parte dei pazienti in shock emorragico richiede 300 ml di soluzione elettrolitica per ogni 10 ml di sangue perso. Applicate alla cieca, queste linee guida possono determinare una somministrazione di liquidi eccessiva o inadeguata. Un paziente con lesione da schiacciamento ad un arto può presentare un’ipotensione sproporzionata rispetto alla quantità di sangue perso e richiedere più liquidi di quanto stabilito dalla regola del 3:1. per contro, un paziente la cui perdita ematica sia stata reintegrata mediante trasfusioni richiede meno liquidi rispetto al 3:1. La somministrazione dei liquidi terapia a bolo, con un attento monitoraggio della risposta del paziente, può rendere meno problematici questi casi estremi. Nota 2 All’’arrivo in PS del paziente vanno inviati gli esami emocoagulativi e le provette per la determinazione del gruppo sanguigno. Le provette (tappo rosso e tappo lilla) per la determinazione del gruppo sanguigno e per le prove crociate devono arrivare alla MT prima possibile, in modo tale da assegnare entro 5 minuti le emazie omogruppo non crociate (richiesta urgentissima) e successivamente se necessario le EC crociate (su successiva richiesta urgente). In caso di instabilità emodinamica a rischio di vita, vanno intanto utilizzate le U di emazie 0 neg disponibili in PS PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 25 Programma Trauma Service Nota 3: ATTIVAZIONE DEL PROTOCOLLO PTM Il SIT viene attivato dal 118 come da modalità già definite nel documento del trauma service; al SIT vanno comunicati sesso ed età del paziente. Nelle comunicazioni fra personale del 118 e personale ospedaliero la priorità delle informazioni va data alle condizioni cliniche relative alle problematiche tempo-dipendenti: A IOT si-no; necessità di via aerea si-no B ipossia si-no C paziente emorragico si-no D GCS; anomalie pupillari si-no Il protocollo PTM può essere attivato solo dal trauma team nella fase intraospedaliera. L’attivazione del PTM avviene comunque in base alla valutazione clinica della stabilità emodinamica, senza necessità di attendere gli esami di laboratorio. Infatti, nella fase acuta, pur in presenza di test coagulativi nella norma, il paziente può essere coagulopatico, come risultato dell’ipotermia, acidosi, ipocalcemia. Inoltre l’ipotermia influenza l’adesività e l’aggregazione piastrinica. Gli esami di laboratorio comunque possono dare indicazioni per il trattamento. Infatti in caso di ipofibrinogenemia dal secondo pacchetto PTM della MT può fornire crioprecipitati, al posto o insieme al PFC; a tal fine il medico della MT può visionare direttamente gli esami di laboratorio del paziente tramite il sistema informatico centralizzato. Nota 4 Alla richiesta di emoderivati “protocollo PTM” 10+5+1, va eseguito il controllo del gruppo sanguigno (vedi protocollo per la “Corretta gestione della terapia trasfusionale”) mediante l’invio del secondo campione. (provetta tappo lilla) prelevato al momento. Nota 5 Unità di emoderivati utilizzati dalla MT di Cesena: 1 U di EC ~ 250 ml 1 U di PFC ~ 500 ml 1 concentrato PLT Dopo lo scongelamento il plasma deve essere trasfuso il più presto possibile e, comunque, non oltre le 24 ore, se conservato a 4+/-2°C. Se il plasma non viene trasfuso entro le prime 3 ore dalla consegna e non si considera imminente il suo utilizzo, è mandatoria la restituzione alla MT per una corretta conservazione ed eventuale riutilizzo. Nota 6 Nei pazienti emorragici in terapia con dicumarolici è indicata, accanto al PTM, la somministrazione precoce di Human Complex, previo contatto con la MT. Nei pazienti emorragici in terapia con antiaggreganti piastrinici è indicata, anche prima del PTM, la somministrazione precoce di piastrine da aferesi, previo contatto con la MT. Bibliografia essenziale • • • • • • • Malone DL et al “ Massive transfusion practices around the globe and a suggestion for a common transfusion protocol” J Trauma 2006 60(6)S91-S96 Como JJ et al “Blood transfusion rates in the care of acute trauma” Transfusion 2004 44:809-813. Hirsberg A, et al “minimizing diluitional coagulopathy in exanguination hemorrhage: a compuer simulation” J Trauma 2003;54:454-461. Vaslef SN et al “ Massive transfusion exceeding 50 units of blood products in trauma patients”. J Trauma 2002;53:291-295. Holcomb et al “Early massive trauma transfusion; the state of art” J Tauma 2006;60_S1-S2. Gonzales EA et al “Fresh Frozen Plasma Should be Given Earlier to Patients Requiring Massive Transfusion” J Trauma 2007;62:112-119. PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 26 Programma Trauma Service • • • • • • Ketchum L et al “Indications for early fresh frozen plasma, cryoprecipitate and platelet transfusion in trauma” J Trauma 2006;60:S51-S58. Yuan S et.: “How do we provide blood product to trauma patients? Transfusion 2009; 49. Sperry JL et al. “An FFP:PRBC trasnfusion raio>=1:1.5 is associated with a lower risk of mortality after massive transfusion” J Trauma 2008;65(5):986-993. Murthi SB et al “Blood and coagulation supporti in trauma” Blood Reviews 23(2009) 149-155. Johansson PI, et al. “Effect of haemostatic control resuscitation on mortality in massively bleeding patients: a before and after study” Vox sanguinis 2009 96:111-118. Nunez TC et al. “Early prediction of massive transfusion in trauma: simple as abc (assessment of blood consumption)? J Trauma 2009;66:346-352. PROCEDURA DS P12 Rev. 5 Pag. 27 Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore Programma Trauma Service 6.4.7. TRAUMA TORACO – MAGGIORE CHIUSO TERAPEUTICO) ADDOMINALE (PERCORSO NEL TRAUMA DIAGNOSTICO- 6.4.7.a. Introduzione Il presente protocollo è finalizzato a indicare priorità di diagnosi e trattamento nel paziente con trauma maggiore, chiuso, con trauma addominale, all’arrivo nell’ospedale sede di Centro Traumi. Seppure incentrato nel trauma addominale il percorso non può prescindere del tutto dal trauma toracico e pelvico, potenzialmente associati e difficilmente scindibili, specie nelle fasi precoci della valutazione. Il presente protocollo infatti presenta dei riferimenti sommari al trauma toracico e pelvico, per la cui trattazione specifica e approfondita si rimanda ai percorsi dedicati. Una volta eseguita la valutazione primaria nella sala emergenza del PS (vedi § 6.4.7.b), il percorso è guidato dalla valutazione della stabilità emodinamica, parametro complesso ma essenziale per indirizzare l’iter. La definizione in tre categorie di risposta emodinamica è quella riportata dal Manuale ATLS (vedi § 6.4.7.c). L’iter diagnostico – terapeutico è quindi distinto in 3 diversi percorsi in base alle classi di risposta emodinamica (§ 6.4.7.d). Nel protocollo è previsto in casi particolari del gruppo di risposta emodinamica A il Trattamento Non Operativo (TNO); per la gestione e il monitoraggio dei pazienti sottoposti a tale trattamento non chirurgico si rimanda a protocolli dedicati del Trauma Service (AVR SIAT P01 “Modalità di funzionamento del SIAT”). 6.4.7.b. Diagnostica di base Trauma Maggiore Chiuso Diagnostica I livello in PS RX Torace Valuta per eventuale emotorace e/o pneumotorace FAST eseguita dal radiologo Valuta per eventuale emoperitoneo RX Bacino Valuta per eventuale frattura instabile di bacino Ricerca e relativo trattamento emergente di eventuali altri cause di possibile instabilità emodinamica: fratture ossee multiple; perdite esterne; rottura aortica; shock cardiogeno; shock neurogeno; tamponamento cardiaco Valutazione della risposta emodinamica A B C Nota 1 PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 28 Programma Trauma Service Nota 1: VALUTAZIONE RISPOSTA EMODINAMICA (ATLS) da eseguire durante e alla fine della diagnostica di base fatta in PS. In base alla risposta emodinamica si decide il percorso diagnostico – terapeutico. 6.4.7.c. Categorie di risposta emodinamica Risposta tipo A Parametri vitali Ritorno alla norma Risposta tipo B Transitorio miglioramento poi PA e FC Risposta tipo C Permangono alterati Perdita ematica stimata Minima (10 – 20 %) Modesta ed in atto (20 – 40%) Grave ( > 40 %) Necessità di ulteriore infusione di cristalloidi Bassa Elevata Elevata Necessità di emotrasfusioni Bassa Da modesta a elevata Immediata Sangue da utilizzare Sangue con gruppo e prove crociate Sangue tipo specifico Sangue per emergenze Precoce presenza del chirurgo Si Si Si Risposta all’infusione iniziale di 2000 di Ringer nell’adulto; 20 ml/kg nel bambino. 6.4.7.d. Diagnostica traumatologica in base alla classe di risposta emodinamica 6.4.7.d.1.Risposta emodinamica di tipo C Nel paziente con risposta emodinamica C il percorso terapeutico è basato esclusivamente sulla diagnostica di primo livello eseguita in PS (Rx torace, Rx bacino, FAST), quindi: esami diagnostici da eseguire: solo gli esami ATLS PS no TAC RISPOSTA EMODINAMICA B e A Esami diagnostici esami ATLS PS TAC total body PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 29 Programma Trauma Service RISPOSTA EMODINAMICA DI TIPO C (§ 6.4.7.c) Emotorace > 1500 cc (200 ml/h > 4 ore) ? SI TORACOTOMIA NO NO Emoperitoneo > 500 cc? SI Sospetto emo – retro peritoneo da frattura pelvica instabile dopo T – PDO? SI LAPAROTOMIA Con stand – by della sala angiografica EMODINAMICA STABILE? PACKING PELVICO Nota 1 NO Angiografia del distretto indicato dai dati clinici e strumentali; eventuale embolizzazione SI TC TOTAL BODY Cranio cervicale torace addome mdc Nota 2 Indicazioni chirurgiche? NO Terapia intensiva SI Sala operatoria Nota 1: Il packing pelvico va eseguito nella minima quota di pazienti intrasportanili, che per l’instabilità emodinamica non possono essere sottoposti a TC/angiografia. Nota 2: Nel paziente C, dopo il trattamento chirurgico o/e endovascolare l’esame TAC total body è mandatorio; le condizioni generali del malato a fine trattamento daranno indicazioni per eseguire l’esame TAC all’uscita dalla sala operatoria e/o angiografica o dopo passaggio in terapia intensiva per stabilizzazione termica, controllo esami ematici ecc. PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 30 Programma Trauma Service Esami diagnostici da eseguire: 6.4.7.d.2.Risposta emodinamica di tipo B esami ATLS PS TAC total body RISPOSTA EMODINAMICA DI TIPO B (§ 6.4.7.c) TAC torace – addome con MDC Nota 1 Lesioni anatomiche addominali di pertinenza chirurgica? NO SI In presenza di indicazione all’intervento chirurgico, con risposta emodinamica B, previa valutazione delle priorità rispetto ad altre fonti di sanguinamento si esegue LAPAROTOMIA NO Blushing? Nota 2 SI Intraparenchimale o Extraperitoneale Intraperitoneale Angioembolizzazione con stand – by della sala operatoria Nota 3 Laparatomia Terapia Intensiva NO Successo dell’embolizzazione? Emodinamica stabile? SI Nota 1: Nel paziente con risposta emodinamica B, dopo gli esami ATLS da PS, si esegue TAC. Le condizioni emodinamiche del malato indirizzeranno verso una TAC total body standard (cranio, cervicale; torace, addome e pelvi con mdc) o TAC con priorità mirate su distretti specifici in base ai dati clinici e strumentali a disposizione. PROCEDURA DS P12 Rev. 5 Pag. 31 Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore Programma Trauma Service Nota 2: Il radiologo è tenuto a comunicare al trauma team la presenza o meno di spandimento arterioso attivo (blushing) e la sua sede, entro 10-15 minuti dal completamento dell’esame, in attesa del referto ufficiale scritto. Nota 3: Lo stand-by della sala operatoria durante angioembolizzazione e della sala angiografica durante laparotomia, sono essenziali per minimizzare i tempi di attesa in caso di passaggio dall’una all’altra sede, specie durante gli orari in cui il personale è in reperibilità. Pertanto, indipendentemente dall’opzione scelta, verranno attivate contestualmente entrambe. 6.4.7.d.3.Risposta emodinamica di tipo A Esami diagnostici da eseguire: esami ATLS PS TAC total body RISPOSTA EMODINAMICA DI TIPO A (§ 6.4.7.c) TAC torace – addome con MDC Lesioni anatomiche addominali di pertinenza chirurgica? SI NO Criteri di esclusione per TNO? Nota 2 NO Blushing? Nota 1 SI SI Intraparenchimale o Extraperitoneale Intraperitoneale Angioembolizzazione Laparatomia NO Terapia Intensiva Successo dell’embolizzazione? SI TNO NO PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 32 Programma Trauma Service Nota 1: Il radiologo è tenuto a comunicare al trauma team la presenza o meno di spandimento arterioso attivo (blushing) e la sua sede, entro 10-15 minuti dal completamento dell’esame, in attesa del referto ufficiale scritto. Nota 2: Criteri di esclusione per il TNO (trattamento non operativo) • • • • • • Risposta emodinamica tipo B o C Sospetto di lesioni endoaddominali associate che determinino un quadro peritonitico Presenza di lesioni di distretti extra-addominali che richiedono trattamento chirurgico Presenza di contestuale trauma cranico grave. Impossibilità di qualsiasi motivo ad eseguire monitoraggio continuo laboratoristico e strumentale o Impossibilità ad eseguire trattamento chirurgico immediato in caso di fallimento del TNO Necessità di emotrasfusione oltre le 4 sacche di E.C. con o meno l’attivazione del protocollo di trasfusione massiva N.B. In caso di fallimento del TNO si impone trattamento chirurgico immediato Bibliografia essenziale • • • • • • • • • Galvan DA, Peitzman AB. Failure of nonoperative manegement of abdominal solid organi injures. Curr Opin Crit Care 2006 12:590:594. Alonso M. Brathwaite C, Garcia V, et al. Pratice management guidelines for the nonoperative management of blunt injury ti the liver and spleen. 2003 Eastern Association for the surgery of trauma. Diamanond IR, Hamilton PA, Garber AB, et al: Extravasation of intravenous computed tomography scan contrast in blunt abdominal and pelvic trauma. J Trauma 2009;66:1102-1107. Nwomeh BC, Nadler EP, Meza MP, et al: Contrast extravasation predicts the need for operative intervention in children with blunt plenic trauma. J Trauma 2004;56:537-541. Ollerton JE, Sugrue M, Balogh Z, et al: Prospective study to evaluate the influence of FAST on trauma patient management. J Trauma 2006;60:785-791. Poletti PA, Wintermark M, Schnyder P, et al. Traumatic injuries: tole of imaging in the management of the polytrauma victim (conservative sxpectation). Eur Radiol 2002;12:969-978. Fang JF, Chen RJ, Wong YC, et al. Classification and treatment of pooling of contrast material on computed tomographic scan of blunt hepatic trauma. J Trauma 2000;49:1083-1088. Lee JC, Peitzman AB. Damage control laparotomy. Curr Opin Crit Care 2006;12:346-350. Sutton ES, Bochicchio GV, Bochicchio K, et al. J Trauma 20056;61:831-836 PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 33 Programma Trauma Service 6.4.8. ATTIVAZIONE DI SALA OPERATORIA DEDICATA Determinazione della sequenza degli interventi (chirurgo/i componente/i del trauma team o specialista/i coinvolto/i) no Attivazione del personale infermieristico sala operatoria specialistica : •Neurochirurgia •Ortopedia (Medico specialista del TT) Équipe plurispecialistica? si Attivazione del personale infermieristico del B.O. dando indicazione sulla: - patologia del paziente - tipologia intervento - priorità intervento chirurgico (chirurgo trauma team o specialista/i coinvolto/i) Intervento chirurgico Inizio intervento chirurgico PROCEDURA DS P12 Rev. 5 Pag. 34 Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore Programma Trauma Service 6.4.9. TRASFERIMENTO CENTRO “HUB” SECONDARIO DEI PAZIENTI Il medico trasferente del centro “Spoke” contatta lo specialista del centro di riferimento “HUB” Neuro chirurgia Centro Grandi Ustioni Rianimazione Altro Reparto Lo specialista “HUB” acquisisce elementi di valutazione(immagini e informazioni cliniche e strumentali) Esistono Requisiti di Trasferibilità? NO Motiva la non trasferibilità: *Assenza di posti letto impossibilità di scambio pz *Lesioni non suscettibili di trattamento *Lesioni che richiedono una rivalutazione *Altro SI *Instabilità durante il trasporto? *Valutazione/stabilizzazione, *Completamento diagnostica; *Lesioni complesse in evoluzione NO Il paziente viene trasferito direttamente reparto HUB Arrivo reparto “HUB” SI Trasferimento al PS HUB; Informativa dello spec Hub al Medico del Pronto Soccorso (DS M/P12/01) da inviare al medico del PS a mezzo fax (Medico specialista Hab) Arrivo in PS del paziente AL PROCEDURA DS P12 Rev. 5 Pag. 35 Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore Programma Trauma Service 6.4.10.CENTRALIZZAZIONE DEL TRAUMA USTIONE (DA Richiesta di ricovero direttamente dal luogo dell’incidente Compilazione scheda di accesso (Medico/I) Richiesta di ricovero da PS o altra UO esterna all’Azienda Richiesta di accesso al CGU (CGU M/P01/01) Richiesta di ricovero da PS o altra UO interna all’Azienda Invio scheda di accesso al medico richiedente e successivo ricevimento della stessa compilata (Medico/I) Richiesta di accesso al CGU (CGU M/P01/01) Invio scheda di accesso alla Centrale Operativa per organizzare il trasporto e arrivo del pz (Medico/I) Accoglimento pz in area filtro per valutazione clinica e anamnestica e prima assistenza (Medico/I) NO Necessario ricovero? Consulenza e rinvio alla struttura di provenienza ed eventuale presa in carico ambulatoriale (Medico) SI Ricovero del paziente in CGU (Medico) PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore DS P12 Rev. 5 Pag. 36 Programma Trauma Service 6.4.11.SCALA MANGLED SCORE PER AMPUTAZIONE ARTI (INSERIRE PARTE MANCANTE) Scala di Mangled. Score di riferimento per la valutazione, in emergenza, dell’appropriatezza nella gestione Chirurgica nelle lesioni complesse, ortopediche e vascolari, degli arti Skin / Muscle Injury Bone Injury Ischemia (time, degree) Type of Vascular Injury Shock Age Infection Associated injuries (pulmonary, abdominale, head, etc.) Comorbid Disease (peripheral vascular disease, diabetes mellitus, etc.) Indications for Primary Amputation Anatomically complete disruption of sciatic or posterior tibial nerves in adult even if vascular injury is repairal. Prolonged warm ischemia time. Life threatening sequelae rhabdomyolysis Mangled Extremity Scoring System Factor Skeletal / soft – tissue injury Low energy (stab, fracture, civilian gunshot wound) Medium energy (open or multiple fracture) High energy (shotgun or military gunshot wound, crush) Very high energy (above plus gross contamination) Limb Ischemia (double score for ischemia > 6 hours) Pulse reduced or absent but perfusion normal Pulseless, diminished capillary refill Patient is cool, paralyzed, insensate, numb Shock Systolic blood pressure always > 90 mm Hg Systolic blood pressure transiently < 90 mm Hg Systolic blood pressure persistently < 90 mm Hg Age, yr < 30 Score 1 2 3 4 1 2 3 0 1 2 0 PROCEDURA DS P12 Rev. 5 Pag. 37 Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore Programma Trauma Service 6.4.12. NON CONFORMITÀ CODICE 1 TIPO RILEVAMENTO Mancata attivazione della Medicina Trasfusionale da parte del Medico del PS. Medico che accetta il paziente (Medico di PS o di Anestesia e Rianimazione) TRATTAMENTO • Immediata trasfusione di sangue 0 negativo (Medico di PS o di Anestesia e Rianimazione) • Segnalazione al coordinatore del Trauma Sercice (Medico della MT) • Attivazione audit (Coordinatore del Trauma Service) 2 Mancata informazione del set minimo di dati del trauma maggiore da parte del I del 118 Medico PS, Medico AR. • Attivazione procedure specifiche per la stabilizzazione primaria del paziente in PS (TT) • Segnalazione coordinatore Trauma Service (TT) • Segnalazione direttore centrale operativa unica 118 AVR (Coordinatore del Trauma Service) 6.4.13. STANDARD PRODOTTO /SERVIZIO E POLITICA PRODOTTO CARATTERISTICHE INDICATORE STANDARD FREQUENZA RESPONSABILITA’ Audit Strumento di analisi del processo Numero Audit / annuo n. 4 Audit Trimestrale Coordinatore del Trauma Service PROCEDURA Percorsi di assistenza al Direzione Strategica trauma maggiore Programma Trauma Service 7. DOCUMENTI COLLEGATI DS M/P12/01 - Trasferimento secondario DS P12 Rev. 5 Pag.38
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