rapporto ambientale intermedio
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Comune di Bollate Valutazione Ambientale del Documento di Piano RAPPORTO AMBIENTALE INTERMEDIO - BOZZA aggiornata al maggio 2008 - Indice 1. Sintesi del quadro conoscitivo ambientale pag. 3 2. Cenni di inquadramento socioeconomico e territoriale pag. 5 2.1. Demografia 2.2. Occupazione ed economia 2.3. Mobilità 2.4. Patrimonio edilizio 2.5. Uso del suolo 3. Quadro conoscitivo ambientale pag.17 3.1. Aria 3.2. Aziende a Rischio di Incidente Rilevante 3.3. Caratteri Idrografici 3.4. Idrogeologia - Acque Sotterranee 3.5. Elettromagnetismo 3.6. Energia 3.7. Flora, Fauna, Paesaggio 3.8. Patrimonio Architettonico 3.9. Rifiuti 3.10. Rumore 3.11. Suolo - sottosuolo 4. Indicatori di “Ecosistema Metropolitano” pag. 47 5. Passeggiate di Quartiere pag. 61 5.1. 5.2. 5.3. 5.4. Cascina del Sole Cassina Nuova Ospiate - Castellazzo Bollate Centro 2 1. Sintesi del quadro conoscitivo am bientale Allo scopo di agevolare la lettura del quadro conoscitivo, di seguito si presentano, a guisa di elenco, le principali criticità emerse dall’analisi dei documenti e degli studi relativi alle singole componenti ambientali, rimandando per gli approfondimenti ai paragrafi specifici. Dalla lettura e dall’interpretazione dei dati raccolti emergono alcune criticità che interessano il territorio di Bollate più di altre. Per quanto riguarda il sistema territoriale e socio-economico, tra le principali criticità emergono tutte le problematiche relative al traffico. Infatti, nonostante il fatto che Bollate sia dotata di ben due stazioni ferroviarie, il traffico, sia di attraversamento che interno, risulta molto intenso. Si evidenziano infatti sia livelli di congestione sulla rete viaria principale (dovuti in gran parte al traffico di attraversamento) che problemi legati alla viabilità locale (inopportuna gerarchizzazione della rete viaria locale, spesso usata dal traffico di attraversamento e interrotta nelle sua continuità dalla linea ferroviaria; incroci pericolosi; spazi di sosta inadeguati e scarsa regolamentazione; rete ciclabile discontinua, poco sicura e mancante di segnaletica). Per quanto riguarda il territorio urbanizzato e quello libero, si evidenzia nel primo caso un patrimonio edilizio talvolta di scarsa qualità, costituito per il 33% circa, da edifici costruiti negli anni Sessanta, mentre nel secondo caso la necessità di salvaguardare maggiormente gli spazi agricoli rimasti liberi ed eventualmente ampliare (o creare ex novo) i confini delle aree tutelate. Per quanto riguarda le singole componenti ambientali si evidenziano le seguenti problematiche: . aria: si registrano significativi livelli di inquinamento atmosferico, dovuti per la maggior parte al traffico viste le elevate concentrazioni in corrispondenza dei principali nodi e assi viari; . aziende a rischio di incidente rilevante: dei cinque stabilimenti presenti nel territorio comunale e dei comuni limitrofi, il più problematico è quello localizzato nel Comune di Arese, la Akzo Nobel Chemicals, di classe di pericolosità alta e le cui aree di danno ricadono in parte sul territorio di Bollate e interessano alcuni elementi ambientali e infrastrutturali sensibili (il torrente Guisa, il Canale scolmatore, il Parco delle Groane, la SS233, l’A8); . caratteri idrografici: il problema principale legato all’idrografia riguarda sia il livello di qualità delle acque mediamente scadente (è necessario però verificare quale è effettivamente il contributo degli scarichi bollatesi), che la necessità di riqualificare, anche attraverso un progetto più ampio legato alla fruizione dello spazio aperto, i fontanili esistenti (Cavo Porro, Cavo Litta, Cavo Grande, Cavo Villa, Cavo Ruggerino); . idrogeologia e acque sotterranee: il problema principale è legato all’elevata vulnerabilità degli acquiferi e alle caratteristiche qualitative delle acque sotterranee: lo stato chimico ricade mediamente in classe 3 o al limite tra le classi 2 e 3 ad indicare un impatto antropico significativo con giudizio di qualità generalmente buono ma con segnali di compromissione; . elettromagnetismo: non sono riscontrati livelli al di sopra dei limiti di legge. . flora, fauna e paesaggio: non si evidenziano particolari problematiche anche grazie alla tutela e salvaguardia delle aree libere attuata dal Parco delle Groane. La necessità che emerge riguarda una maggiore tutela (anche ampliando i confini del Parco) e una salvaguardia e/o valorizzazione dei varchi e dei corridoi della rete ecologica. 3 . patrimonio architettonico: la maggiore problematicità riguarda l’utilizzo e la valorizzazione del Castellazzo, che in considerazione della sua importanza e valore storico-architettonico, necessita di una destinazione di elevato livello. Sul restante patrimonio architettonico vincolato non si riscontrano particolari criticità, se non la necessità di una migliore valorizzazione. . rumore: la principale fonte di inquinamento sonoro deriva dal traffico veicolare sia urbano che extraurbano (autostrada A8 e Rho-Monza), per i quali sono necessari interventi di risanamento acustico. . suolo e sottosuolo: le principali problematiche riguardano le aree a fattibilità con gravi e consistenti limitazioni, quali: aree interessate da fenomeni di potenziale esondazione (aree circostanti i torrenti Guisa, Nirone, Pudiga e Garbogera); aree ad alta vulnerabilità degli acquiferi, soprattutto in corrispondenza di alcuni elementi (Cava Bossi, aree circostanti i pozzi e i fontanili. Nel territorio sono inoltre presenti numerose aree di modificazione antropica, ossia aree condizionate da attività antropica e/o ambientalmente degradate che necessitano di una verifica di compatibilità ambientale prima di qualunque eventuale altra destinazione d'uso delle aree. Nello specifico le problematiche riguardano sia il potenziale rischio di contaminazione dei suoli e dell’acquifero soggiacente per la presenza di rifiuti, che la possibilità di riempimento con materiali con scadenti caratteristiche non omogenee al terreno naturale. Per quanto riguarda le aree industriali dismesse sono nel complesso 13, per complessivi 24,3 ha (di cui una parte nei comuni di Milano e Novate), di dimensioni medio-piccole, di cui la più grande (Ceruti) risulta di circa 5,6 ha, e solo 3 aree superano i 2 ha (Redaelli Tecna S.p.A., Immobiliare Varesina Nord o ex Leon Beaux, ex Imperial). Sulla necessità di bonificare i suoli delle aree dismesse è necessario reperire ulteriori informazioni. 4 2. Cenni di inquadram ento socioeconom ico e territoriale Il territorio del Comune di Bollate ha un’estensione di circa 1.500 ha, di cui circa 600 urbanizzati. Esso è localizzato a nord del capoluogo milanese, appartiene all’ambito del Nord e Groane e conta complessivamente 37.333 abitanti (agosto 2007), per un totale di 15.440 famiglie. Parte del territorio comunale ricade all’interno del Parco delle Groane, a cui l’Amministrazione Comunale è consorziata. Il territorio comunale si localizza all’interno dell’ambito, definito dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano – PTCP -, del Nord Groane, confinando a nord con i comuni di Garbagnate Milanese, Senago, Paderno Dugnano, a est con Cormano, a sud con Novate Milanese e Baranzate (da cui si è scisso nel 2004) e a ovest con Arese. Di seguito si forniscono alcuni cenni di inquadramento tratti da analisi e documenti redatti sia a cura dell’Amministrazione Comunale, che dagli uffici della Provincia di Milano (Progetto D.A.T.I., Ecosistema Metropolitano, Sistema Informativo Ambientale) e della Regione Lombardia. Dal punto di vista della programmazione territoriale, il Comune di Bollate è dotato di un PRG adottato nel 1984 e approvato dalla Regione Lombardia nel 1986. Lo strumento risulta in buona parte attuato e presenta diversi ambiti ancora da programmare, specie in relazione agli insediamenti per le attività economiche-produttive, agli ultimi comparti di espansione residenziale, al recupero dei nuclei antichi, alle grandi aree a standard urbanistico delle cave preesistenti, ad alcuni spazi per attrezzature di interesse pubblico ed alle infrastrutture viabilistiche a valenza intercomunale. 2.1. Dem ografia 1 Il Comune di Bollate ha una densità abitativa di circa 2.450 ab/kmq. Il territorio è diviso in 4 circoscrizioni amministrative: Bollate centro (21.350 abitanti circa), Cascina del Sole (4.960 abitanti circa), Cassina Nuova (6.970 abitanti circa), Ospiate/Castellazzo (3.850 abitanti circa). Negli ultimi anni la popolazione residente a Bollate risulta pressoché stabile, allineandosi al trend degli altri comuni dell’area del nord Milano. 1 È necessario ricordare che alla data dell’ultimo censimento Istat nazionale (2001) il Comune di Bollate comprendeva anche la frazione di Baranzate, divenuto comune autonomo con la legge regionale 22/5/2004 n. 13. I dati Istat riferiti al 2001 sono quindi comprensivi di entrambi i Comuni. 5 CITTA' di BOLLATE Comparazione Movimento popolazione anni 2005 - 2006 25000 20000 18352 19137 18245 maschi 19121 femmine nati 15000 morti 10000 immigrati emigrati 5000 1282 383 253 1085 1320 354 138 matrimoni 1153 310 129 0 anno 2005 Abitanti 37489 anno 2006 Abitanti 37366 Movimenti popolazione anni 2005 e 2006 – Fonte: Comune di Bollate Nonostante la stabilità complessiva della popolazione (tra il 2007 e il 2005 si è registrata una diminuzione dello 0,4% della popolazione), si registra una costante diminuzione delle nascite e un aumento delle morti, a fronte di un aumento di immigrati. 1.203 sono i residenti di nazionalità straniera (anno 2006 – Fonte Istat), pari al 3,2% dell’intera popolazione. Fonte Istat - Bilancio demografico anni 2005 e 2006 e popolazione residente al 31 Dicembre Secondo le stime condotte dall’ufficio statistico della Regione Lombardia, il Comune di Bollate, in linea con i comuni di prima cintura posti a nord del capoluogo milanese, perderà una percentuale pari all’8,5% dell’intera popolazione tra il 2001 e il 2021 (Fonte: Annuario Statistico Regionale), iniziando la decrescita dal 2006. 6 Bollate La percentuale di popolazione compresa tra i 14 e i 29 anni di età, presente nel territorio comunale si attesta intorno al 16% dell’intera popolazione, registrando un valore leggermente più basso rispetto al dato nazionale, che si attesta su circa il 19% (Fonte Istat 2001). Contemporaneamente si registra un graduale invecchiamento della popolazione. I dati riferiti all’indice di vecchiaia, di dipendenza e di anziani per bambino, risultano infatti abbastanza alti, anche se inferiori rispetto ai dati riferiti all’intera Lombardia. Gli abitanti con età superiore ai 65 anni risultano pari al 18% circa dell’intera popolazione. 2 Comune Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Anziani (2) per un bambino Bollate 104,68 41,00 2,51 Lombardia 138,07 45,67 3,36 Fonte Annuario Statistico Regionale – Regione Lombardia Il numero di famiglie è di poco meno di 15.400 unità, con un numero medio di componenti per famiglia di 2,4. 2.2. Occupazione ed econom ia Le unità locali risultano essere in totale 3.151, di cui 778 (28%) appartengono al settore del commercio, 1.507 (48%) ai servizi e 465 (14%) al settore dell’industria. Gli occupati totali sono 21.474, mentre in cerca di lavoro risultano 1.403 persone (Istat 2001), registrando un tasso di disoccupazione del 6,13, di cui il 19,13 rappresenta il tasso di disoccupazione giovanile. 13.440 sono gli occupati nei servizi, contro i 7.877 occupati nell’industria e i 157 nell’agricoltura. 2 Indice di vecchiaia = Rapporto di composizione tra popolazione anziana (65 anni e più) e popolazione più giovani (0-14 anni). Indice di dipendenza = Rapporto percentuale tra la popolazione (0-14)+(65 e oltre) e la popolazione 15-64 anni. 7 Il 68 % degli abitanti (25.483) è in età da lavoro (15-65 anni), e ben il 52% di questi è impiegato nelle unità locali presenti sul territorio comunale, per un totale complessivo di 13.271 addetti. Andamento negativo si registra sul fronte dell’indice di ricambio della popolazione attiva che non ferma la sua corsa al ribasso: su un totale di 3.490 giovani che stanno per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni), 4.533 (in età 55-64) ne stanno per uscire (Fonte Istat, anno 2006). Bollate fa parte del sistema locale del lavoro di Milano. I “sistemi locali del lavoro” rappresentano i luoghi della vita quotidiana della popolazione che vi risiede e lavora. Si tratta di unità territoriali costituite da più comuni contigui fra loro, geograficamente e statisticamente comparabili. I sistemi locali del lavoro sono uno strumento di analisi appropriato per indagare la struttura socioeconomica di un territorio, secondo una prospettiva territoriale. L’appartenenza di Bollate al sistema locale del lavoro di Milano, conferma la dipendenza lavorativa sociale ed economica di Bollate dal comune capoluogo (in questo senso, si veda anche la tabella inerente gli spostamenti della popolazione riportata nel paragrafo relativo alla Mobilità). Bollate Sistemi locali del lavoro – Fonte Annuario statistico regionale 2005 2.3. M obilità 3 A8 SS 233 Rho-Monza Fonte PTCP: Tav. 1, Provincia di Milano 3 Dati e informazioni desunti da: Provincia di Milano, Settore Viabilità e Trasporti e Pianificazione del territorio, e Piano Urbano Generale del Traffico del Comune di Bollate, aggiornamento marzo 2007. 8 Il comune di Bollate è caratterizzato da un profilo intermedio tra le zone a più stretta vocazione residenziale, essenzialmente generatrici di traffico verso il capoluogo, e quelle che rivestono funzioni attrattive rispetto al territorio circostante; si può in ogni caso cogliere una certa prevalenza delle prime rispetto alle seconde. In termini di analisi degli spostamenti, questo significa dover porre una specifica attenzione ai viaggi di interscambio con la ferrovia ed agli spostamenti verso i comuni limitrofi. Per quanto riguarda il parco veicolare circolante esso ammonta in totale a 33.083 unità, suddiviso così come riportato nella tabella che segue. 15027 Bollate 18 2.187 397 26.235 36 3.503 3 559 93 52 0 Totale trattori stradali o motrici altri veicoli e motoveicoli quadricicli speciali / specifici e rimorchi semirimorchi speciali / specifici e rimorchi semirimorchi trasporto merci motocicli motocarri quadricicli trasporto merci autovetture autoveicoli speciali / specifici autocarri trasporto merci autobus Descrizione Codice istat e Parco veicolare circolante per categoria Comunale. Anno 2005 33.083 Fonte ACI La componente di mobilità che tuttavia assume il peso in assoluto maggiore sul territorio di Bollate è quella legata al traffico di attraversamento, sia per quanto riguarda il trasporto privato che per quello pubblico. Popolazione residente che si sposta giornalmente per luogo di destinazione. Censimento Comunale. Anno 2001 Codice Comune Istat Totale Luogo di destinazione Nello stesso Fuori comune di comune dimora abituale 15027 Bollate 9.916 16.792 del Totale 26.708 Fonte Annuario Statistico Regionale L’armatura viaria principale che dovrebbe convogliare il traffico di attraversamento privato presenta infatti in questo comparto aspetti di notevole criticità: in senso nord-sud le radiali storiche (Varesina – SS233, Comasina – SS35) funzionano per ampi periodi della giornata in condizioni di sovrasaturazione, così come avviene per le altre grandi arterie di grande comunicazione: la MilanoLaghi, e la Milano-Meda; in senso trasversale la rete, meno strutturata, vede in pratica la presenza della sola Rho-Monza, peraltro in un tratto fortemente inadeguato, e la ancora incompleta tangenziale di Senago (peraltro destinata ad interrompersi prima di raggiungere il recapito della Milano-Meda). Segnale dell’inteso traffico che interessa sia la Rho-Monza (nei due differenti punti di rilevamento), che la SS233, percorse rispettivamente da un traffico giornaliero medio nei giorni feriali di circa 37.300, 41.700 e 34.400 veicoli (rilevazione effettuata nel 2003 dalla Provincia di Milano per entrambe le direzioni di marcia), è la velocità media di marcia dei veicoli, corrispondente a 36 km/h sulla Rho-Monza in direzione di Rho, e a 50 km/h sulla SS233 in direzione Milano, (velocità medie rilevate il giorno feriale 9 aprile 2005, dalle ore 17 alle 19), a fronte di un limite di velocità di 70 Km/h . Di seguito si riportano i monitoraggi effettuati dalla Provincia di Milano sia sulla SP 46 Rho-Monza che sulla SS233, strada Varesina. 9 Fonte Provincia di Milano Postazione 046A sulla Rho - Monza Postazione 046B sulla Rho - Monza - Loc. Cascina del Sole 10 Postazione 0233 sulla strada Varesina SS233 Non solo, alcune direttrici di attraversamento (per esempio la Senago-Novate, o la Paderno-Arese) troverebbero comunque conveniente utilizzare la rete interna di Bollate, data l’assenza di itinerari tipologicamente competitivi sulla rete principale. Tale situazione induce un intenso utilizzo della maglia stradale urbana primaria da parte dei flussi in attraversamento, sulla quale arrivano mediamente a rappresentare più del 60% del carico rilevato. Due sono in particolare le direttrici interessate da tale componente: la direttrice est-ovest formata dalle vie Verdi / Madonna in Campagna / Friuli / La Cava quella nord-sud formata dalle vie Kennedy / Battisti. Più complesso il ruolo di via Lombardia, che riceve la direttrice nord di Senago per smistarla verso est (Paderno), verso sud (itinerario V.Veneto/Piave) e verso ovest (Varesina). Per quanto riguarda la rete stradale interna, le criticità principali derivano evidentemente in larga parte dalle considerazioni prima svolte circa l’esistenza di una componente così elevata di traffico di attraversamento. La prima considerazione è infatti relativa all’elevato valore dei volumi di traffico che interessano gli assi collocati lungo le direttrici principali di attraversamento. Flussi monodirezionali superiori ai 1000 veic/h sono stati infatti registrati lungo le vie (nell’ordine) Battisti, Verdi e Veneto e solo di poco inferiori sulla via Piave. Si tratta di valori destinati a produrre un impatto fortemente negativo sulle condizioni di urbanità, impatto ulteriormente amplificato dalla presenza di poli urbanistici particolarmente sensibili. Tra questi vanno citati i complessi scolastici, il centro sportivo ed il verde attrezzato esistenti lungo il bordo meridionale della via Verdi, le attività attrattive centrali (commercio e servizi) distribuite lungo la via V.Veneto/Cavour, il polo Ospedaliero di via Piave, il cimitero e gli altri attrattori (commercio ed istruzione) presenti lungo via Repubblica, il ‘centro di vita’ della frazione di Cascina del Sole, il comparto residenziale che affianca per un lungo tratto la via Kennedy. Un secondo aspetto rilevante è costituito dalla presenza della ferrovia, che interrompe la continuità della maglia stradale ed affida a pochi punti di passaggio la sua continuità (via Madonna in Campagna, via IV Novembre, via V.Veneto). LE CIRCOSCRIZIONI Bollate centro Il tema dell’area centrale è già stato impostato dall’Amministrazione di Bollate con l’intervento di riqualificazione che ha interessato la via Roma ed il sistema delle piazze del Municipio, intervento che ha saputo creare un sistema di spazi di qualità e di elevata attrattività. E’ tuttavia ancora un sistema chiuso, non pienamente capace di innervare e sostenere il livello di qualità dell’intero comparto centrale. Inoltre permangono alcuni conflitti non del tutto risolti con la circolazione veicolare: il traffico eccessivo sulla via Roma, asse preferenziale di accesso al 11 comparto centrale; i flussi generati dalla elevata dotazione di sosta presente; l’incompletezza dei percorsi esterni di elevata qualità/protezione in accesso alla zona centrale. Ospiate Ospiate ha come caratteristica quella di trovarsi separata in due ambiti da una infrastruttura di notevole impatto quale è la ex SS233 Varesina. Il tessuto urbanistico presente da una parte e dall’altra della statale è differente: il lato ovest, in direzione Rho e Arese è caratterizzato dalla presenza di un grosso comparto industriale facente capo a via Torino-Ghisalba, nonché in parte affacciato sulla strada provinciale stessa. Il lato est, più strettamente connesso al centro di Bollate, a grandi linee compreso tra via Verdi e via Repubblica, si caratterizza per un tessuto urbanistico prettamente residenziale con la presenza di importanti impianti sportivi. Un grave problema che affligge la frazione è l’elevata pericolosità della Varesina che si traduce in un alto numero di incidenti ed in una marcata riduzione della permeabilità trasversale. Cascina del Sole La frazione di Cascina del Sole si trova incuneata tra alcuni assi stradali e direttrici di traffico di notevole rilevanza. E’ già stato menzionato il forte flusso di traffico che interessa la direttrice nord-sud, che passa internamente alla frazione; inoltre, lo svincolo alla Rho-Monza su via La Cava introduce nella zona un corridoio di attraversamento in direzione est-ovest. Il cuore della frazione, strutturato nelle quattro porzioni di territorio che si creano dall’intersezione tra le vie Battisti-Ospitaletto-per Novate e Montegrappa, viene investito da forti impatti sull’urbanizzato. Cassina N uova Cassina Nuova è la frazione più grande e popolosa di Bollate, sviluppata a nord e a sud della via S.Bernardo e attorno alla storica via Madonna che corre in direzione nord-sud. A protezione della viabilità centrale è stata realizzata da pochi anni una sorta di tangenzialina ovest esterna (la via Kennedy) che segue la direttrice della originaria via Po a supporto dei forti flussi di scambio nord-sud. Come già evidenziato in precedenza un tratto di tale arteria è fiancheggiata da edilizia residenziale che subisce di conseguenza l’impatto negativo di tale traffico. Per quanto concerne la direzione est-ovest l’attuale schema di circolazione prevede un circuito di sensi unici che non consentono il passaggio per un tratto di via S.Bernardo in direzione di Paderno Dugnano. LA SOSTA Il sistema della sosta nell’area centrale conta circa 3.000 posti auto di cui 350 concentrati nella piazza della Resistenza. Rispetto al totale una percentuale limitata, pari al 12%, è regolata a tempo. Gli elementi diagnostici fondamentali possono essere così riassunti: _ la quantità di stalli presenti nell’area centrale risulta mediamente adeguata ai livelli di domanda, anche nei giorni di mercato; _ la quota di sosta regolata in tale area è dell’ordine del 10%. Di conseguenza la domanda di tipo pendolare occupa porzioni importanti dell’offerta disponibile (circa un terzo), con punte concentrate nella zona della stazione; ciò si traduce anche in un’offerta insufficiente per la domanda di tipo operativo, legata ai servizi commerciali e terziari, ed in una forte concentrazione del traffico nei periodi di arrivo/partenza di tali utenti; _ problemi strutturali di eccesso di domanda sono rilevabili nelle zone più centrali (piazza del comune, via Parri, via Garibaldi). 12 dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006 Fattori di pressione am bientale Pendolari che usano l’auto privata (% spost) Tempo medio viaggio auto privata (min viaggio) Valori Bollate M edia Com uni d’area M edia Com uni 50.000 >ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente 75 79 76 + nd 31 33 32 = nd legenda - - fortemente negativo - negativo = nella media + positivo ++ fortemente positivo CICLABILITÀ E PEDONALITÀ L’uso dei modi non meccanizzati non è del tutto marginale a Bollate: esso infatti risulta pari al 20% ed al 10% rispettivamente per la pedonalità e per la ciclabilità (dati OD Regione Lombardia 2002). La necessità di favorire una maggiore diffusione di tali modalità di trasporto deriva dalla consapevolezza che a tale manovra resta in buona misura affidata la possibilità di raggiungere equilibri di funzionamento maggiormente sostenibili della mobilità urbana. Per quanto in particolare riguarda la bicicletta, tale mezzo a Bollate dovrebbe essere il modo di trasporto più diffuso, date le ridotte distanze degli spostamenti interni, e potrebbe arrivare in tale segmento a coprire quote almeno doppie delle attuali. Confliggono con tali obiettivi, oltre ai noti fattori comportamentali, da una parte l'oggettiva difficoltà che si ha nel trovare condizioni di circolazione sicura per gli utenti deboli nel contesto urbano, dati anche gli elevati livelli di traffico presenti sulla rete interna e, dall’altra, la sostanziale assenza di forme efficaci di disincentivazione alla ‘penetrazione’ automobilistica fin nelle aree più centrali. La circolazione pedonale può invece già contare su di un sistema di marciapiedi esteso e, in genere, di adeguate dimensioni. I problemi principali sono legati a conflitti puntuali con il traffico, essenzialmente localizzati nei punti di attraversamento degli assi stradali primari, e nei sistemi di passaggio della ferrovia. Un altro aspetto critico, indirettamente legato al tema della pedonalità, è la relativa scarsità e mediocre qualità degli spazi verdi, elementi che sempre costituiscono un importante supporto ed incentivo a tale modalità di trasporto. Per quanto riguarda la circolazione ciclabile, la rete ad essa dedicata, pur relativamente estesa, soffre dei problemi comuni a molte altre realtà urbane, e cioè della mancanza di continuità del sistema, dell’insufficiente trattamento delle intersezioni, della totale assenza di segnaletica di indirizzamento. Problemi specifici sono inoltre posti dal Piano della Ciclabilità provinciale in fase di redazione, rispetto al quale deve misurarsi l'assetto attuale e previsto della rete ciclabile, con particolare riferimento al rispetto degli standard delle realizzazioni esistenti ed al tema delle connessioni sovralocali con le stazioni su ferro ed i grandi attrattori territoriali. Si segnala in particolare da una parte la difficoltà di rispettare la previsione del collegamento ciclabile previsto lungo via Lombardia, e dall’altra il passaggio del percorso verde di connessione tra Groane e Parco Nord, che utilizza, come già sopra ricordato, un varco sul quale insiste l’ipotesi di realizzazione di un nuovo collegamento viabilistico primario. dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006 Qualità com ponenti am bientali delle Piste ciclabili esistenti (portanti e supporto) Spostamenti sist residenti con bici, a piedi o altro M edia Com uni della classe: 50.000 >ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente 0,51 0,66 + nd 19 19 + nd Unità di m isura Valori Bollate M edia dell’area: M ilano Km/km2 sup. 0,91 % spost 21 legenda - - fortemente negativo - negativo Com uni = nella media + positivo 13 ++ fortemente positivo Trasporto pubblico Per quanto riguarda la componente pubblica, il riferimento è ovviamente alle stazioni delle ferrovie nord che, in Bollate, offrono una significativa capacità destinata all’interscambio con l’auto. Nel caso della stazione di Bollate centro, in particolare, tale capacità attrattiva produce un significativo carico di traffico concentrato sulla maglia centrale ed elevati tassi di occupazione della capacità di sosta. Nel caso di Bollate nord invece, la domanda di interscambio ha oramai esaurito la capacità disponibile per ospitare tale funzione. dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006 Fattori di pressione am bientale Tempo trasporto viaggio) medio viaggio pubblico (min Qualità com ponenti am bientali delle Spostamenti sist. Residenti con trasporto pubblico locale (% spost) Pendolari che usano il trasporto pubblico locale % spost. Parcheggi di interscambio nelle stazioni ferroviarie (posti/100 spost) Valori Bollate M edia Com uni d’area M edia Com uni 50.000 >ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente 48 60 54 + nd Valori Bollate M edia Com uni d’area M edia Com uni 50.000 >ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente 18 17 17 + nd 25 21 24 + nd 3 8,4 5,6 = nd legenda - - fortemente negativo - negativo = nella media + positivo ++ fortemente positivo 2.4. P atrim onio edilizio Dai dati riferiti al censimento 20014 emerge l’esistenza di un patrimonio edilizio costituito da 19.233 abitazioni, per un totale di edifici ad uso abitativo di 3.236 unità. Il patrimonio edilizio abitativo esistente risulta per il 96% occupato, di cui il 72% è occupato dai proprietari, il 22,8% da affittuari, il 5,2% è occupato ad altro titolo. La superficie media delle abitazioni risulta pari a 80,5 mq, con una disponibilità media di 36,5 mq per occupante. Analizzando nello specifico il patrimonio edilizio ad uso abitativo emerge che circa il 33,5% delle abitazioni sono state costruite negli anni Sessanta, contro medie che si aggirano intorno al 12-14% dei decenni successivi. Tavola: Abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione - Censimento 2001. Epoca di costruzione COMUNI Prima del 1919 Dal 1919 1945 Bollate 628 846 Fonte Annuario Statistico Regionale 4 al Dal 1946 1961 3597 al Dal 1962 1971 6426 al Dal 1972 1981 2527 Si ricorda che i dati al 2001 comprendono anche il territorio Baranzate 14 al Dal 1982 1991 2456 al Dopo il 1991 Totale 2753 19233 2.5. Uso del suolo Le aree omogenee, indipendentemente dal PRG, possono essere identificate in base a criteri di omogeneità di tessuto edilizio sia sotto l’aspetto tipologico che funzionale. In particolare è possibile identificare almeno le seguenti aree omogenee presenti nel comune di Bollate: - Aree Agricole (non campite nella cartografia sottostante), - Parchi e zone di salvaguardia ambientale(non campite nella cartografia sottostante), - Aree industriali ed artigianali (in grigio), - Centri storici e/o cittadini (in rosso), - Aree residenziali (in azzurro), - Aree verdi (in verde), - Aree pedonali e/o di possibile aggregazione, - Impianti destinati alla ricreazione sportiva (in fucsia). Fonte Piano territoriale di illuminazione pubblica - Suddivisione in aree omogenee. Aree agricole, parchi e zone di salvaguardia ambientale La forte urbanizzazione del comune di Bollate, e l’estrema vicinanza al capoluogo lombardo, fanno del patrimonio agricolo di Bollate una delle risorse che in questi ultimi vent’anni anni ha visto un drastico ridimensionamento. La maggior parte dei terreni agricoli si trova nella zona nord del comune fra Bollate, frazione di Cascina Nuova, e Senago. La salvaguardia delle principali attività agricole, con delibera regionale D.G.R. n.7/18476 del 30 luglio 2004 e con la successiva proposta di estensione del Parco delle Groane si sovrappone alla salvaguardia di quest'ultimo elemento fortemente caratterizzante i comuni a nord di Milano fra cui Bollate. 15 Il Parco delle Groane, si pone come riserva di salvaguardia ambientale e come polmone verde comunale di rilevante interesse anche ricreativo che spezza la continuità urbanistica di un’area regionale a forte densità abitativa. Aree industriali ed artigianali Le principali aree industriali ed artigianali sono così localizzate: - Nord-Est di Cassina Nuova - Confine con Senago - Sud-Ovest in Via Ghisalba Centri storici e cittadini ed aree pedonali e di possibile aggregazione Si individuano due aree di maggiore interesse sebbene il comune di Bollate non presenti un evidente centro storico a causa della sua notevole trasformazione nel tempo: 1- Il centro di Bollate nell’anello di vie che si snocciolano attorno a P.za S.Francesco, Via Roma, Via Cavour, le Piazze antistanti il Comune, P.za Martiri della Libertà e Via Turati e P.za Resistenza. Lungo tale tracciato sono localizzate le principale aree di aggregazione cittadine, che anche se non presenta grandi evidenze storiche ed architettoniche, è certamente l’area di maggior fruizione, ed il nucleo su cui si è articolata nel diciottesimo e diciannovesimo secolo la vita bollatese. L’espansione urbanistica ha fagocitato le numerose cascine sino a raggiungere le altrettanto cresciute frazioni. 2- Fra le frazioni del comune di Bollate, quella che mostra maggiori spunti in termini aggregativi della popolazione è certamente da evidenziare Cassina Nuova ed in particolare il tracciato fra Via San Bernardo e P.za Don Pagani. Si presentano molto interessanti dal punto di vista ricreativo / aggregativo anche le seguenti realtà: - P.za Madonna in Campagna - Parco M.L. King - P.za della Resistenza Aree Residenziali Le aree residenziali costituiscono una delle parti percentualmente più estese del territorio comunale e sono la principale causa dell’espansione urbanistica di Bollate. Oltre alle tradizionali aree a ridosso del centro cittadino, tale area si sviluppa da ovest verso est con continuità, ed ovviamente con diverse categorie di insediamenti abitativi, dalla frazioni di Ospiate e P.za Indipendenza sino alla superstrada Rho-Monza che delimita ad est la frazione Cascina del Sole. A Nord-Ovest sono delimitati dal Parco delle Groane. Solo Cascina Nuova mostra ancora un discreto isolamento collegata al resto degli insediamenti abitativi da via Battisti ed il cui sviluppo è delimitato da Via Kennedy verso ovest e dei confini comunali nelle altre direzioni. Un forte elemento di discontinuità e caratterizzante il territorio comunale sono le “Ferrovie Nord” che attraversano il centro cittadino. L’unico elemento di raccordo fra le due parti sono i due sottopassi urbani di Via Martiri di Marzabotto e di Via IV Novembre e dal sottopasso extraurbano di Viale Lombardia. Aree Verdi Le aree verdi cittadine sono ugualmente distribuite sul territorio. Impianti destinati alla ricreazione sportiva Gli impianti sportivi, sono piuttosto numerosi e distribuiti uniformemente sul territorio, siano essi destinati ad attività puramente amatoriali e ricreative, sia qualora le strutture siano destinate ad ospitare sport organizzati e tornei riconosciuti in ciascuna disciplina sportiva. 16 3. Quadro conoscitivo am bientale Di seguito sono riportate considerazioni e informazioni sintetiche sulle tematiche ambientali. In particolare sono qui riportate: − Schede riassuntive del quadro conoscitivo sulle diverse componenti ambientali − Mappe e immagini di sintesi dei principali tematismi ambientali − Elenco degli studi di settore di riferimento sui temi ambientali − Elenco delle informazioni e dei dati da reperire per ulteriori approfondimenti 17 3.1. Aria situazione Nel territorio di Bollate non sono presenti centraline di rilevamento dell’inquinamento atmosferico, le considerazioni sullo stato di qualità dell’aria e alcuni dati, sono stati desunti dallo studio “Ecosistema metropolitano” redatto a cura della Provincia di Milano e dagli studi “Analisi dei comportamenti e delle possibili cause di concentrazione di PM10 osservate ad Arese nell’inverno 2005-2006” e dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Lombardia anno 2006, redatti a cura dell’ARPA Lombardia. Bollate centralina di Arese L’analisi condotta sui dati di Arese e in altre stazioni della provincia di Milano nel corso dell’inverno 2005-2006, ha permesso una valutazione della situazione locale rispetto al contesto provinciale. La concentrazione media di PM10 rilevata ad Arese è uguale a quella misurata nello stesso periodo a Meda, a testimonianza di una situazione omogenea nell’area a nord di Milano. Il numero dei giorni di superamento del limite di 50 μg /m3, d’altra parte, è in linea con le altre stazioni della zona critica unica. Anche il confronto con i dati raccolti durante campagne temporanee (di cui una effettuata a Baranzate) mediante l’utilizzo di laboratori mobili ha evidenziato concentrazioni del tutto simili a quelle rilevate ad Arese. Le analisi dei giorni-tipo e dei dati raccolti con il contatore ottico di particelle (OPC) hanno messo in evidenza una stretta correlazione con il traffico locale, facendo supporre una forte componente primaria nelle concentrazioni di PM10 nel sito di Arese (come di Meda). Questo è confermato anche dal confronto con altri inquinanti da traffico. Si evidenzia quindi l’importanza della frazione grossolana (“coarse”) legata anche al risollevamento dal suolo e all’abrasione edi freni e pneumatici, rispetto alla frazione pi fine, legata alla combustione e alla formazione della componente secondaria. Analogamente lo stato dell’aria nel territorio di Bollate non si differenzia da quello dell’area milanese, ossia presenta frequenti episodi di superamento dei livelli di soglia in particolare nel periodo invernale, quando alle emissioni dovute al traffico si sommano quelle degli impianti di riscaldamento. In generale, si ipotizza un diffuso inquinamento da PM10, ossidi di azoto, ossidi di carbonio e innalzamento dei valori di ozono nel periodo estivo in condizioni meteorologiche favorevoli. Il traffico rimane la sorgente principale per le emissioni di NOx, CO, CO2 e polveri sottili di cui si rilevano le maggiori concentrazioni in corrispondenza dei principali nodi e assi viari. Le emissioni dovute alla circolazione degli autoveicoli presentano un tipico andamento giornaliero che rispecchia la variazione dei flussi di traffico, con valori elevati nelle ore di punta e diurne e 18 valori ridotti nelle ore notturne. Un'altra variabilità stagionale tipica si riscontra nelle emissioni da riscaldamento che favoriscono l’innalzamento delle concentrazioni di NO2 durante il periodo invernale. I grafici che seguono sono stati desunti dallo studio “Analisi degli andamenti e delle possibili cause delle concentrazioni di PM10 osservate ad Arese nell’inverno 2005-2006”. I grafici riportano le concentrazioni di PM10, CO e NO registrate in differenti periodi dell’anno ad Arese e confrontate (solo nel caso del PM10) con i dati rilevati a Baranzate. Si tenga presente che per il CO il valore limite è di 10 mg/m3 e il valore limite di concentrazione per il PM10 è di 50 μg /m3 sulla media giornaliera da non superare più di 35 volte dell’anno civile. Valore limite 50 μg /m3 Confronto Arese – Baranzate: livelli di PM10 Bollate Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia – Anno 2006, ARPA Lombardia Di seguito si riportano alcuni indicatori sintetici elaborati dalla Provincia di Milano sullo stato di qualità dell’aria. 19 dati da “Ecosistema Metropolitano – Fonte: Provincia di Milano, 2006 Fattori pressione am bientale di Unità di m isura Valori Bollate M edia dell’area: M ilano Com uni M edia Com uni della classe: 50.000 >ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente Emissioni PM10 (densità) Kg/ha 34 22 33 - - 27 Emissioni Nox (densità) Kg/ha 14 11 14 - 4 Emissioni CO2 (procapite) kg/ab Kg/ab 4.511 8.693 6.158 = 702 Valori AR ESE M edia dell’area: M ilano M edia Com uni della classe: 50.000 >ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente Qualità delle Unità di m isura com ponenti am bientali Com uni Concentrazione PM10 μg/m3 42 41 40 - -4 Concentrazione No2 μg/m3 49 50 51 - -5 Concentrazione CO μg/m3 1,4 1,3 1,3 Concentrazione C6H6 na 4 na + ? 0 μg/m3 Concentrazione SO2 μg/m3 na 5 5 ? na legenda - - fortemente negativo - negativo = nella media + positivo nd ++ fortemente positivo banche dati e informazioni “Analisi degli andamenti e delle possibili cause delle concentrazioni di PM10 osservate ad Arese nell’inverno 2005-2006”, ARPA Lombardia 2006 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Lombardia 2006, ARPA Lombardia 20 3.2. Aziende a Rischio di Incidente Rilevante situazione Da elaborato tecnico RIR ai sensi del DM 9/5/2001 del Comune di Bollate, 2005 Insediamenti a rischio di incidente rilevante AKZO NOBEL RODHIA GERON. SIOCHEM MAFRA DIPHARMA Gli insediamenti produttivi classificati a Rischio di Incidente Rilevante attualmente presenti nel Comune di Bollate sono rappresentati dalle aziende SIOCHEM srl e RHODIA GERONAZZO spa, mentre nel Comune di Baranzate si trova l’azienda DIPHARMA spa (quest’ultima si estende per buona parte di superficie del sito industriale nel territorio comunale della città di Milano) e MA FRA srl. È presente inoltre un’attività classificata a rischio di incidente rilevante nel Comune di Arese, l’azienda Akzo Nobel Chemicals spa, il cui confine est di stabilimento è adiacente al confine di Bollate. Lo stabilimento Akzo Nobel Chemicals spa presenta scenari incidentali le cui aree di danno ricadono nel territorio comunale di Bollate. Aziende comprese o in vicinanza del territorio comunale di Bollate Com une Bollate art.5 com.3 RHODIA GERONAZZO spa SIOCHEM srl Baranzate DIPHARMA spa MA FRA srl Arese aree di danno potenzialmente ricadenti art.6 art.8 nel Comune Classe di pericolosità di Bollate media media media media alta AKZO NOBEL CH. Fonte Elaborato tecnico RIR ai sensi del DM 9/5/2001 del Comune di Bollate, 2005 legenda aree di danno potenziali interne al sedime aree di danno potenziali esterne al sedime dello stabilimento 21 dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006 Fattori di am bientale Industrie a rischio n./10.000 ab. pressione Valori BollateBaranzate M edia dell’area 10 9 legenda - - fortemente negativo - negativo Com uni M edia Com uni 50.000 >ab>15.000 R ank ing P rovincia 4 - = nella media + positivo su Variazione rispetto ad anno precedente nd ++ fortemente positivo aziende a RIR presenti nel Comune di Bollate Da elaborato tecnico RIR ai sensi del DM 9/5/2001 del Comune di Bollate, 2005 RHODIA GERONAZZO spa – Via Milano, 78/80 L’attività produttiva principale della Rhodia Geronazzo spa consiste nella preparazione di ausiliari chimici, in particolare tensioattivi, emulsionanti e disperdenti, che sono utilizzati dall’industria dei detergenti, della cosmesi, agrochimica, metalmeccanica e tessile. L’area occupata dallo stabilimento è pianeggiante e si estende su 42.696 mq, di cui 12.551 mq coperti. All’azienda è stata attribuita una classe di pericolosità ambientale media, poiché la natura dei pericoli riguarda: il rilascio di prodotti infiammabili e conseguente incendio dovuto alla rottura delle manichette di carico/scarico utilizzate per le operazioni di travaso, così come dovuto a perdita delle tenute delle pompe utilizzate per il trasferimento delle sostanze ai serbatoi di stoccaggio o agli impianti di utilizzo e il rilascio e la dispersione tossica di Ossido di Etilene da accoppiamento flangiato in seguito a sovrappressione all’interno del serbatoio di stoccaggio. Per quanto riguarda le caratteristiche di vulnerabilità dell’area si fa presente che nell’intorno dell’azienda non sono presenti zone urbanizzate a prevalenza residenziale. L’azienda è ubicata in area a prevalente destinazione industriale, inoltre sono presenti anche aree commerciali e agricole. Tutto il confine sud dell’azienda è adiacente al territorio comunale di Baranzate. Al confine sud-ovest si trova il deposito Siochem srl anch’esso classificato a rischio di incidente rilevante (art.6 ex Dlgs 334/99). Per quanto riguarda la presenza di infrastrutture, si segnale che la SS 233 Varesina è adiacente al confine nord-est dell’azienda. Nelle vicinanze sono presenti inoltre: . il torrente Guisa, che dista circa 100m dal confine sud-ovest dello stabilimento e ha un vincolo idrogeologico con una fascia di rispetto di 150m; . il Fontanile Triulza che scorre combinato lungo il confine nord-ovest dell’azienda; . il Canale secondario Villoresi che si trova a nord-ovest del confine aziendale, oltre il tracciato della SS233. L’azienda è ubicata in area classificata a vulnerabilità dell’acquifero EE (Estremamente Elevata) e soggetta o potenzialmente soggetta a fenomeni di esondazioni e/o accumulo di acque meteoriche. Valutazione di compatibilità e aree da sottoporre a specifica regolamentazione. In sintesi la compatibilità ambientale, infrastrutturale e territoriale della Rhodia Geronazzo è verificata. Tutto il territorio dei Comuni di Bollate e Baranzate si caratterizza per la vulnerabilità della risorsa idrica in considerazione dei bassi livelli di soggiacenza della superficie piezometrica. Il territorio limitrofo all’azienda Rhodia Geronazzo è caratterizzato dalla presenza di elementi ambientali vulnerabili, in particolare per ciò che concerne la risorsa idrica. In particolare sono da ritenersi trascurabili i fenomeni energetici dovuti ad esplosione e incendio nei confronti dell’acqua e del sottosuolo, mentre è necessario verificare attraverso il Sistema di gestione della sicurezza aziendale che siano in atto procedure e provvedimenti tecnici preventivi e protettivi al fine di garantire che un eventuale rilascio di sostanze pericolose per l’ambiente e/o tossiche per l’uomo possa essere confermato e recuperato su tutta la superficie del sito. Per quanto riguarda la compatibilità infrastrutturale e territoriale, l’azienda non presenta scenari aventi aree di danno ricadenti al di fuori dei confini di stabilimento. SIOCHEM srl – Via San Gottardo, 19/21 L’attività del deposito SIOCHEM S.r.l. consiste nel commercio di solventi e prodotti chimici senza operazioni di processo. I prodotti liquidi sfusi arrivano al deposito tramite autobotte o ferrocisterna e vengono travasati nei 22 serbatoi. Di qui sono ripresi tramite pompe e tubazioni per il confezionamento in fusti o per il carico delle autobotti che avviene in aree definite. I prodotti confezionati arrivano tramite autocarro e sono trasferiti su pallets tramite carrello elevatore al magazzino corrispondente. La spedizione avviene tramite autocarri ed il carico è fatto tramite carrelli elevatori. Sono possibili attività di miscelazione di prodotti compatibili, ma non reazioni chimiche o di processo. Nell’intorno dell’azienda non sono ubicate zone urbanizzate a prevalenza residenziale. L’azienda è ubicata in area prevalentemente industriale inoltre sono presenti anche aree commerciali e agricole. Tutto il confine sud dell’azienda è adiacente al territorio comunale di Baranzate. Al confine nord-est si trova l’azienda Rhodia Geronazzo a rischio di incidente rilevante. Per quanto riguarda la presenza di infrastrutture, si fa presente che la SS 233 Varesina è adiacente al confine nord-est dell’azienda. Nelle vicinanze sono presenti inoltre: . il torrente Guisa, che dista circa 100m dal confine sud-ovest dello stabilimento e ha un vincolo idrogeologico con una fascia di rispetto di 150m; . il Fontanile Triulza che scorre combinato lungo il confine nord-ovest dell’azienda; . il Canale secondario Villoresi che si trova a nord-ovest del confine aziendale, oltre il sedime della SS233. L’azienda è ubicata in area classificata a vulnerabilità dell’acquifero EE (Estremamente Elevata) e soggetta o potenzialmente soggetta a fenomeni di esondazioni e/o accumulo di acque meteoriche. Valutazione di compatibilità e aree da sottoporre a specifica regolamentazione. In sintesi la compatibilità ambientale, infrastrutturale e territoriale della Siochem srl è verificata. Il territorio limitrofo al deposito Siochem srl è caratterizzato dalla presenza di elementi ambientali vulnerabili, in particolare per ciò che concerne la risorsa idrica: Fontanile Triulza e torrente Guisa. Infatti l’intero sito industriale ricade all’interno della fascia di tutela art. 146 lettera “c” del D.Lgs. 490/99. Sono da ritenersi trascurabili i fenomeni energetici dovuti ad esplosione e incendio nei confronti dell’acqua e del sottosuolo, mentre è necessario verificare attraverso il Sistema di gestione della sicurezza aziendale che siano in atto procedure e provvedimenti tecnici preventivi e protettivi al fine di garantire che un eventuale rilascio di sostanze pericolose per l’ambiente e/o tossiche per l’uomo possa essere confinato e recuperato su tutta la superficie del sito. Per quanto riguarda la compatibilità infrastrutturale, essa risulta verificata in quanto nelle aree di danno ricadenti al di fuori dei confini di stabilimento non sono presenti infrastrutture. Per quanto riguarda la compatibilità territoriale si segnala che alcune aree di danno relative all’eventuale incendio nel bacino di contenimento (metanolo) e di infustaggio (benzene) ricadono al di fuori del confine dello stabilimento su territorio azzonato da PRG a destinazione industriale e per quanto riguarda le seconde su parte del sedime della Rhodia. Si fa presente comunque che in tali aree non sono presenti elementi territoriali vulnerabili. aziende a RIR limitrofe al Comune di Bollate DIPHARMA spa – Via Bissone, 5 Baranzate La società DIPHARMA produce prodotti chimici per uso farmaceutico. Si tratta di circa 30 prodotti finiti ed un centinaio di intermedi, ottenuti tramite varie fasi di lavorazione mediante processi a batch. La quasi totalità della superficie dello stabilimento si estende nel territorio comunale di Milano. L’azienda è ubicata in area prevalentemente a destinazione industriale inoltre a nord dell’azienda è presente una zona residenziale Bf “zona consolidata a carattere tipicamente misto”. Per quanto riguarda la vicinanza alle infrastrutture, si fa presente che l’autostrada A8 Milano – Laghi è adiacente al confine sud-ovest dell’azienda e la SS233 dista circa 50 m dal lato est dell’azienda. L’azienda è ubicata su terreno classificato a vulnerabilità dell’acquifero E (Elevata). Si tratta di terreno a rischio potenziale di inquinamento dell’acquifero con reticolo di drenaggio superficiale costituito da fontanili attualmente inattivi. Non si riscontra comunque presenza di elementi ambientali sensibili nell’intorno dell’azienda. Nelle vicinanze sono presenti inoltre: . il torrente Guisa, che dista circa 100m dal confine sud-ovest dello stabilimento e ha un vincolo idrogeologico con una fascia di rispetto di 150m; . il Fontanile Triulza che scorre combinato lungo il confine nord-ovest dell’azienda; 23 . il Canale secondario Villoresi che si trova a nord-ovest del confine aziendale, oltre il sedime della SS233. L’azienda è ubicata in area classificata a vulnerabilità dell’acquifero EE (Estremamente Elevata) e soggetta o potenzialmente soggetta a fenomeni di esondazioni e/o accumulo di acque meteoriche. Valutazione di compatibilità e aree da sottoporre a specifica regolamentazione. Per quanto riguarda la compatibilità ambientale è verificata, poiché nel territorio limitrofo non sono presenti elementi vulnerabili, e gli eventi dovuti a incendi e esplosioni sono da ritenersi trascurabili nei confronti dell’acqua e del sottosuolo. Per quanto riguarda la compatibilità infrastrutturale è necessario verificare attentamente la congruenza delle considerazioni che emergono nel Piano di emergenza della Società Autostrada, in virtù della vicinanza del tracciato della A8 allo stabilimento. Per quanto riguarda la compatibilità territoriale, si segnala che l’area su cui potrebbero verificarsi danni a seguito di incidente è “veramente esigua” (pag. 65 dell’Elaborato RIR), per cui la compatibilità territoriale risulta verificata. MA FRA srl– Via Aquileia, 44 Baranzate L’attività di stabilimento consiste nella miscelazione di prodotti chimici diversi e nel successivo confezionamento di prodotti finiti destinati al mercato della detergenza per auto. A seconda dei casi, le materie prime e gli ausiliari sono approvvigionati con autobotti, fusti e/o altre confezioni che vengono travasate in serbatoi fissi o depositati in appositi magazzini. L’azienda è ubicata in zona prevalentemente industriale . Per quanto riguarda la vicinanza alle infrastrutture, si fa presente che l’autostrada A8 Milano – Laghi è distante circa 200 m dal lato sud-ovest dell’azienda e il tracciato della variante “Bollate” alla SS233, dista circa 200m a nord-est dall’azienda. Per quanto riguarda la presenza di elementi i valore ambientale, si fa presente che il Torrente Nirone dista circa 10 m dal confine sud-ovest dello stabilimento e ha vincolo idrogeologico con fascia di rispetto di 150m. L’azienda è ubicata su terreno classificato a vulnerabilità dell’acquifero E (Elevata). Si tratta di terreno a rischio potenziale di inquinamento dell’acquifero con reticolo di drenaggio superficiale costituito da fontanili attualmente inattivi. Valutazione di compatibilità e aree da sottoporre a specifica regolamentazione. Per quanto riguarda la compatibilità ambientale è verificata, anche se il territorio limitrofo alla MA FRA è caratterizzato dalla presenza di elementi ambientali vulnerabili, in particolare per ciò che concerne la risorsa idrica: Torrente Nirone. Infatti sono da ritenersi trascurabili i fenomeni energetici dovuti a esplosione e incendio nei confronti dell’acqua e del sottosuolo. Per quanto riguarda la compatibilità infrastrutturale essa è verificata in quanto non sono presenti infrastrutture nelle immediate vicinanze dello stabilimento. Per quanto riguarda la compatibilità territoriale, si segnala la presenza di aree di danno esterne allo stabilimento, con destinazione industriale e pertanto compatibili. AKZO NOBEL CHEMICALS spa – Via Vismara, 80 Arese La società AKZO NOBEL è un’industria per la produzione di prodotti chimici prevalentemente destinati all’industria e all’agricoltura. Le sue attività comprendono un’ampia gamma di prodotti chimici, fibre, vernici e prodotti medicinali. La superficie totale dello stabilimento è di circa 32.500 mq, parte dei quali nel territorio di Bollate. L’elemento rilevante della produzione dello stabilimento AKZO NOBEL è l’origine vegetale delle sostanze di base (acidi e alcoli grassi) che vengono impiegate nelle fabbricazione di prodotti intermedi per l’industria chimica. I prodotti (materie prime, intermedi di lavorazione e prodotti finiti) vengono movimentati in cisterne, containers, fusti, sacchi e scatole. L’abitato di Arese insiste sui lati nord e ovest del confine aziendale, dove non sono previsti scenari incidentali. Il confine est e sud dell’azienda invece si affaccia sul territorio comunale di Bollate, in particolare a est sono presenti campi agricoli di competenza dell’Ente Parco delle Groane, e a sud attività industriali. Per quanto riguarda la presenza di infrastrutture, si fa presente che l’autostrada A8 Milano – Laghi dista circa 1,5 km, mentre la SS233 dista circa 200 m in direzione est dell’azienda. Le linee aeree dell’Alta Tensione sono presenti entro 500m di distanza dallo stabilimento. 24 Nelle vicinanze sono presenti inoltre: . il torrente Guisa, che dista circa 20 m dal confine sud-ovest dello stabilimento e ha un vincolo idrogeologico con una fascia di rispetto di 150m; . il Canale scolmatore che dista 20 m, . il Parco delle Groane, i cu confini arrivano fino al lato est del confine dello stabilimento. La Regione Lombardia intende adibire tale area a zona di esondazione controllata del Guisa. Valutazione di compatibilità e aree da sottoporre a specifica regolamentazione. Per quanto riguarda la compatibilità ambientale si segnala la presenza di elementi vulnerabili in particolare in relazione alle caratteristiche geomorfologiche e idrogeologiche del territorio ed all’uso del suolo.Tutto il confine est dell’azienda si affaccia sul comune di Bollate, in particolare su zona agricole di competenza del Parco delle Groane. La Regione Lombardia ha curato la redazione di un progetto di massima del Torrente Guisa che prevede, tra la SS233 e il torrente stesso, l’innalzamento dell’argine destro al fine di favorire il naturale spogliamento delle acque . Tale progetto porterà l’apposizione di un vincolo idrogeologico sul torrente Guisa. In considerazione di quanto su accennato e delle caratteristiche geomorfologiche del terreno e della presenza nei pressi del confine di stabilimento del torrente Guisa, del Canale scolmatore e del Parco delle Groane in questa zona si considera rilevante un potenziale impatto sugli elementi vulnerabili: risorsa idrica e suolo. Di conseguenza sono necessari una serie di accorgimenti e interventi tecnici, già in parte attuati dall’azienda. Per quanto riguarda la compatibilità infrastrutturale, si segnala la presenza di importanti vie di transito, in particolare la variante della SS233 che presenterà uno svincolo molto vicino all’insediamento, tale per cui è necessario garantire il coordinamento tra il Piano di emergenza interno allo stabilimento e le strutture di Protezione civile. Per quanto riguarda la compatibilità territoriale si segnala che aree di danno ricadono nel territorio di Bollate, in particolare una zona dove sono presenti attività industriali e commerciali, anche se queste risultano compatibili con la presenza dello stabilimento. Si segnala inoltre la presenza di un’area limitrofa allo stabilimento in cui non devono essere presenti manufatti o strutture in cui sia prevista l’ordinaria presenza di persone. banche dati e informazioni Il Comune di Bollate ha predisposto un elaborato tecnico specifico che riguarda la pianificazione urbanistica e territoriale in prossimità degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante in conformità ai contenuti del D. M. 9 maggio 2001. Le informazioni disponibili sono inserite all’interno delle “notifiche” che i gestori sono obbligati a fornire alla Prefettura e ai Comuni secondo la normativa vigente. Dati e informazioni possono essere reperiti in: • Elaborato tecnico RIR ai sensi del DM 9 maggio 2001 del comune di Bollate, Comune di Bollate, Sindar srl, 2005 • PTCP della Provincia di Milano, tav.2d 25 3.3. Caratteri Idrografici situazione Guisa Pudiga Garbogera Canale Villoresi Canale scolmatore Nirone Fonte: Tav.2d, PTCP della Provincia di Milano Reticolo idrografico principale Nel territorio di Bollate il reticolo idrografico principale comprende i torrenti Guisa, Nirone, Pudiga, Garbogera, e il Canale scolmatore delle piene di nord-ovest. Il bacino del torrente Guisa ha forma estremamente allungata con una larghezza media di circa 2 km ed uno sviluppo longitudinale di una ventina di km tra i comuni di Misinto a nord e Bollate a sud, entro e sul margine occidentale del Parco Regionale delle Groane. Verso valle il torrente attraversa territori caratterizzati da media ed alta urbanizzazione in cui i lineamenti morfologici risultano localmente mascherati e modificati dall’intervento antropico (per es. tratti tombinati). Il corso d’acqua assume andamento generalmente rettilineo con alveo attivo debolmente inciso (da 1 a 3 m.) che risulta contornato da insediamenti residenziali ed industriali con sviluppo continuo. L’alveo è provvisto, per lunghi tratti, di opere di difesa spondale che, in corrispondenza degli attraversamenti dei centri abitati, sono costituite da argini di contenimento in cemento in continuità con le recinzioni degli edificati. Nelle zone più esposte ad erosione sono presenti scogliere a blocchi cementati. A valle del Canale scolmatore che riceve le acque del torrente in condizioni di piena, l’asta fluviale, dopo l’attraversamento dell’abitato di Ospiate tramite due tratti tombinati ed uno a cielo aperto canalizzato, scorre in aree a destinazione agricola per un breve tratto a monte della zona industriale; l’alveo in questo tratto è localmente protetto da argini in terra. A valle dell’asta del fontanile Triulza, il torrente Guisa confluisce nel torrente Nirone. Il torrente Nirone ha origine nei boschi di Cesate da numerosi ruscelli che si formano durante i periodi con forti piogge e che il suolo argilloso impermeabile impedisce di disperdersi nel terreno. Non esiste perciò una vera e propria sorgente. Attraversa il territorio di Bollate in direzione nord-sud, compreso tra il canale secondario Villoresi ad ovest e il Torrente Pudiga a est. In corrispondenza del centro urbanizzato di Bollate ed Ospiate presenta alcuni tratti tombinati. Il recapito finale è rappresentato dal sistema fognario della città di Milano. Anche i torrenti Pudiga e Garbogera fanno parte del fitto reticolo di drenaggio superficiale che caratterizza l’ambito del pianalto ferrettizzato delle Groane; tale reticolo si costituisce di corsi d’acqua per lo più paralleli tra loro, con direzione di scorrimento nord-sud, che raccolgono i deflussi 26 superficiali provenienti da terreni a ridotta permeabilità. Il torrente Pudiga ha origine immediatamente a monte del territorio comunale di Barlassina, ed ha recapito finale nel fiume Olona. Il corso d’acqua scorre in direzione nord-sud in corrispondenza del territorio comunale di Bollate, per una lunghezza di 4 km, con andamento pressoché rettilineo, localmente meandriforme (nel settore settentrionale). Il torrente Garbogera nasce in Comune di Lentate sul Seveso, con apporti superficiali provenienti dall’area di pianalto per poi sfociare nella rete fognaria milanese e defluire nel Cavo Redefossi. Attraversa il territorio comunale prima in senso nord-sud, poi segue l’andamento delle strade comunali nel tratto tombinato a partire dalla località c.na Gambiera fino in corrispondenza del fontanile S. Giacomo al confine con il comune di Novate Milanese. Il Canale scolmatore delle piene di Nord-Ovest è nato come canale scaricatore del Naviglio Grande nel fiume Ticino, con lo scopo di evitare le ricorrenti esondazioni tra Abbiategrasso e Milano dovute al fatto che il Naviglio Grande non era più in grado di smaltire le acque provenienti da una larga fascia di territorio delimitata a nord dal Canale Villoresi e a est dalla linea di displuvio del bacino del fiume Olona. Il canale scolmatore è situato nella porzione nord-occidentale del Comune di Bollate, lo attraversa da nord-est a sud-ovest e interseca i Torrenti Garbogera, Pudiga, Nirone e Guisa. Reticolo idrografico minore Il reticolo idrografico minore comprende: aste e teste di fontanili, canali e fossi di scolo delle acque provenienti dai pianalti a ferretto delle Groane, canali ad uso irriguo che fanno capo al Consorzio di Bonifica Est Ticino - Villoresi. In particolare i fontanili rivestono particolare valenza paesistica e in alcuni casi le teste vengono alimentate artificialmente dalle acque del Canale Villoresi, così da ricreare ambienti umidi favorevoli alla permanenza di flora e fauna acquatica. Tra le teste di fontanile che conservano una certa rilevanza naturalistica si segnalano: -il Cavo Porro (o fontanile Triulza) e Cavo Litta queste due teste, situate entro il Parco delle Groane ed entro l’oasi WWF “Caloggio”, sono caratterizzate da una testa della lunghezza di 300 m e da un’asta di 500 m. La vegetazione di ripa è ben preservata; la testa si presenta con acqua, alimentata dalle acque provenienti dal Canale Secondario Villoresi. Rivestono particolare interesse in quanto collocati in una fascia di transizione tra le aree protette del Parco delle Groane ed il centro abitato. Le teste di questi fontanili sono mal preservate, e frequentemente sede di scarichi incontrollati. − Cavo Grande e Cavo Villa: di questi due fontanili rimane ancora preservata la sola testa, che si sviluppa per una lunghezza indicativa di 300 m. La vegetazione di ripa molto fitta e la presenza di un rilevato stradale sul lato E del cavo Villa rendono difficoltosa la verifica dello stato di conservazione delle aste stesse. E’ in progetto un intervento di riqualificazione dei due cavi nel quale è prevista l’alimentazione, attraverso le acque del Villoresi, delle teste stesse, ai fini del recupero di un’area umida; − Cavo Ruggerino: questo fontanile presenta una testa ancora ben preservata ed un’asta che si sviluppa per diverse centinaia di metri verso S. Nonostante il buono stato di conservazione dell’asta, il fontanile è in alcuni punti oggetto di scarichi abusivi che avvengono anche in presenza di recinzioni sugli argini stessi. A tal proposito il Comune ha promosso un progetto di riqualificazione dei fontanili presenti nel proprio territorio. 27 Qualità delle acque Fonte: PTCP della Provincia di Milano – Idrografia per classi di qualità delle acque Dalle analisi effettuate sui corsi d’acqua risulta che le acque del Torrente Garbogera sono di qualità scadente, del Torrente Nirone sono di qualità sufficiente, mentre quelle dei Torrenti Pudiga e Guisa presentano una qualità pessima. Per quanto riguarda la portata idrica prelevata ad uso potabile, i dati raccolti dalla Provincia di Milano evidenziano un comportamento in linea con la media dei comuni limitrofi. dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006 Fattori di am bientale pressione Portata idrica prelevata ad uso potabile – l/sec su 1.000 ab. Valori Bollate M edia Com uni d’area M edia Com uni 50.000 >ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente 12 14 12 = non disponibile legenda - - fortemente negativo - negativo = nella media + positivo ++ fortemente positivo banche dati e informazioni Dati e informazioni possono essere reperiti in: • “Indagini geologico ambientali a supporto della redazione del P. R. G: della Città di Bollate ai sensi ex L. R. n. 41/ 97”, Comune di Bollate, • “Individuazione del Reticolo Idrico Minore” ai sensi DGR n. VII/ 7868, Comune di Bollate, 2003 dati e informazioni da richiedere per ulteriori approfondimenti Dati e informazioni da reperire: • ARPA Lombardia qualità delle acque superficiali • Provincia di Milano: qualità delle acque ante 2001, catasto scarichi, catasto pozzi 28 3.4. Idrogeologia - Acque Sotterranee Inquadramento idrogeologico Classificazione delle unità di sottosuolo Sulla base delle caratteristiche litologiche dedotte dalle stratigrafie dei pozzi esistenti, si riconoscono nel sottosuolo varie unità idrogeologiche, distinguibili per la loro omogeneità di costruzione e di continuità orizzontale e verticale. Le unità idrogeologiche si succedono, dalla più profonda alla più superficiale, secondo il seguente schema: 1) Unità sabbioso-argillosa E costituita da depositi fini in facies transizionale e marina litologicamente caratterizzati da argille e limi, cui si intercalano livelli di ghiaie sabbiose e sabbie. Localmente sono presenti livelli torbosi. Al suo tetto l’unità è delimitata dall’unità ghiaioso-sabbiosa, mentre alla base sono presenti sequenze prevalentemente argillose prive di intercalazioni grossolane. In questa unità sono presenti• acquiferi di tipo confinato nei livelli ghiaiosi intercalati alle successioni meno impermeabili, la cui vulnerabilità è mitigata dalla presenza al tetto di strati argillosi realmente continui. Non sono da escludere collegamenti ed alimentazione da parte dell’acquifero libero superiore ad alta vulnerabilità. Gli acquiferi dell’unità vengono captati singolarmente dal pozzo pubblico di Bollate n.15/2. In altri pozzi profondi del territorio gli acquiferi dell’unità vengono captati congiuntamente alle falde dell’unità idrogeologica “2”. 2) Unità ghiaioso-sabbiosa E presente con continuità nel territorio bollatese ed è costituita da depositi in facies fluviali formati da ghiaie e sabbie con intercalazioni argillose di spessore e frequenza crescente verso il basso. Tali livelli a bassa permeabilità determinano localmente la compartimentazione dell’acquifero superiore. L’unità sede dell’acquifero di tipo libero più suscettibile ad eventuali inquinamenti, è tradizionalmente utilizzato dai pozzi di captazione a scopo idropotabile di vecchia realizzazione e da pozzi privati. La soggiacenza della falda si attesta tra 20 e 10 m. dal p.c. Qualità delle acque di falde Le caratteristiche qualitative delle acque variano sensibilmente in funzione dei livelli acquiferi captati; sulla base della classificazione dei pozzi del territorio in relazione all’acquifero captato (acquifero superficiale, acquiferi miscelati, acquiferi profondi), di seguito viene esposto il quadro idrochimico delle diverse strutture acquifere tramite l’analisi della qualità di base e di alcuni parametri significativi quali nitrati e solventi clorurati, sostanze indice di inquinamento agricolo/civile ed industriale. La classificazione dello stato idrochimico di base delle acque sotterranee fa riferimento alle specifiche indicate dal D.Lgs. n. 152/99, che considera le concentrazioni di 7 parametri di base (conducibilità elettrica, cloruri, solfati, nitrati, ferro, manganese, ammoniaca) e di una serie di parametri addizionali, quali inquinanti organici ed inorganici. Tale classificazione individua quattro classi chimiche, che esprimono una valutazione dell’impatto antropico sulle acque sotterranee e ne definisce le caratteristiche idrochimiche, secondo il seguente schema: Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Impatto antropico nullo o trascurabile, con pregiate caratteristiche idrochimiche Impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo, con buone caratteristiche idrochimiche Impatto antropico significativo, con caratteristiche idrochimiche generalmente buone, ma con alcuni segnali di compromissione Impatto antropico rilevante, con caratteristiche idrochimiche scadenti 29 Se gli inquinanti organici e inorganici sono assenti o la loro presenza è al di sotto della soglia di rilevabilità, la classificazione idrochimica si basa sui parametri di base secondo lo schema riportato; la presenza di inquinanti organici o inorganici con concentrazioni superiori ai limiti previsti determina una classificazione in classe 4. Lo stato chimico delle acque dei pozzi superficiali ricade pienamente in classe 3 o al limite tra le classi 2 e 3 ad indicare un impatto antropico significativo con giudizio di qualità generalmente buono ma con segnali di compromissione. I parametri che determinano tale classificazione si riferiscono ai nitrati presenti con concentrazioni variabili entro il range compreso tra 20 e 40 mg/l. Gli altri parametri chimico-fisici considerati ricadono generalmente in classe 1 e in alcuni casi in classe 2; in particolare la conducibilità elettrica indica una mineralizzazione media (334÷666 µS/cm5) o poco accentuata (201÷333 µS/cm1), i solfati presentano concentrazioni tra 15 e 40 mg/l frequentemente superiori al V.G. (25 mg/l), i cloruri registrano generalmente concentrazioni varibili tra 10 e 15 mg/l comprese quindi entro il V.G. (25 mg/l). Le sostanze indesiderabili risultano assenti (ammoniaca, manganese) e/o inferiori al limite strumentale (ferro). Acquifero superiore Rappresentative dell’acquifero superiore sono i 14 pozzi pubblici attivi di Bollate che captano i livelli acquiferi più profondi della struttura idrica superiore con carattere confinato e semiconfinato entro livelli argillosi più o meno continui. Lo stato chimico di qualità delle acque dei pozzi superficiali ricade pienamente in classe 3 (ex DLgs. 152/94) o al limite tra le classi 2 e 3 ad indicare un impatto antropico significativo con giudizio di qualità generalmente buono, ma con segnali di compromissione. I parametri che determinano tale classificazione si riferiscono ai nitrati presenti con concentrazioni variabili entro il range compreso tra 20 e 40 mg/l. Gli altri parametri chimico-fisici considerati ricadono generalmente in classe 1 e in classe 2; mentre le sostanze indesiderabili risultano assenti e/o inferiori al limite strumentale. Acquifero profondo Gli acquiferi profondi contenuti nell’unità idrogeologica “i”, naturalmente protetta da livelli a bassa permeabilità realmente contenuti, vengono captati dal pozzo 10 di Arese considerato rappresentativo del territorio. Gli acquedotti profondi si caratterizzano per la loro ridotta mineralizzazione e le minori concentrazioni di quei parametri connessi alla presenza di contaminazioni di origine agricola, civile e industriale (cloruri, nitrati, solventi clorurati), ad indicare la minore pressione antropica sulle acque di tali falde. Secondo la classificazione della qualità di base, il pozzo profondo di Arese rientra in classe 2 (impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo con buone caratteristiche idrochimiche). In condizione di miscelazione tra acquifero superiore e acquifero profondo la qualità di base presenta un giudizio di qualità inferiore (classe 3 con giudizio di qualità generalmente buono ma con segnali di compromissione) in funzione del contributo dell’acquifero superficiale. Vulnerabilità integrata degli acquiferi Il territorio comunale di Bollate è stato delimitato in 4 aree omogenee contraddistinte da differente grado di vulnerabilità intrinseca (da estremamente elevato a medio). Area di affioramento dell’Allofazione di Binago - terrazzo sopraelevato: acquifero libero in materiale alluvionale, protetto superficialmente da depositi fluvioglaciali profondamente alterati, con soggiacenza inferiore a 30m., protetto da sequenze sommatali limoso-argillose di spessore anche superiore a 2 m. Grado di vulnerabilità: medio. Area di affioramento dell’Allogruppo di Besnate - settore occidentale: acquifero libero in materiale 5 Intervalli di conducibilità elettrica in base alla regolamentazione francese 30 alluvionale parzialmente protetto da depositi fini superficiali di ridotto spessore con soggiacenza inferiore a 30 m. Grado di vulnerabilità: alto/elevato Area di affioramento dell’Unità di Bollate - settore centro-orientale: acquifero libero in materiale alluvionale con locale presenza di copertura superficiale, con soggiacenza inferiore a 30m. Grado di vulnerabilità: elevato. Area di affioramento dell’Unità Postglaciale - area del T. Nirone: acquifero di tipo libero in materiale alluvionale con corso d’acqua sospeso rispetto alla piezometria media della falda. Grado di vulnerabilità: estremamente elevato. Piezometria La morfologia della superficie piezometrica dell'acquifero superiore è stata ricostruita tramite i dati di soggiacenza riferiti a ottobre 2002 rilevati durante una apposita campagna di misurazioni effettuata dallo Studio Idrogeotecnico sui pozzi e sui piezometri dell'area. In aggiunta a questi dati sono stati utilizzati i valori piezometrici rilevati dal Consorzio Acqua Potabile dei Comuni della Provincia di Milano (C.A.P.) nei pozzi della propria rete di monitoraggio e i valori desunti dallo studio effettuato dalla Autorità di Bacino del Fiume Po – Progetto Speciale P.S. 2.6: “Studi e sperimentazione per il controllo dell’inquinamento da fonti diffuse con particolare riferimento al comparto agrozootecnico e alla protezione della risorsa di approvvigionamento idropotabile nel bacino padano”. n.pozzo piezometro 29/91 34 65 157/2 163/1 165/1 165/3 173/1 41/2 31/pz1 o Comune Quota piezometrica (m s.l.m.) 141.16 133.10 146.22 132.65 145.10 131.30 130.10 136.79 151.80 139.15 Bollate Bollate Bollate Bollate Bollate Bollate Bollate Bollate Garbagnate Senago L’andamento della superficie piezometrica evidenzia che le quote piezometriche nel territorio in esame decrescono verso SE da 152 a 130 m s.l.m. con componenti del flusso idrico sotterranee dirette NW-SE e gradiente idraulico medio variabile tra il 4 e il 6‰. banche dati e informazioni Dati e informazioni possono essere reperiti in: • Sito ufficiale del Comune di Bollate • ?Indagini Geologico-tecniche di supporto alla pianificazione comunale ai sensi della LR 41/97 e della DGR 7/6645/01” ottobre 2003 dati e informazioni da richiedere per ulteriori approfondimenti Dati e informazioni da reperire: • Studio dei focolai di contaminazione delle acque sotterranee, Provincia Milano, 2000 • ARPA Lombardia qualità delle acque sotterranee • Provincia di Milano: livelli piezometrici, medie annuali dei principali parametri idrochimici (durezza, residuo fisso, ferro, conducibilità media, totale composti organo-alogenati, nitrati), valori prelievi di falda e pozzi • Carta piezometria e soggiacenza 31 3.5. Elettromagnetismo I dati e le informazioni sull’elettromagnetismo sono desunti dalla relazione tecnica relativa alla campagna di monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici effettuata nell’anno 2006, nel Comune di Bollate dall’ARPA - Dipartimento Provinciale di Milano. I risultati dei rilievi eseguiti permettono di concludere che in tutti i siti (in tutto quattro punti: via Magenta, via Caduti Bollatesi n°16 e n°10, scuola elementare di via Montessori) monitorati i livelli di campo elettromagnetico si mantengono al di sotto dei livelli più cautelativi previsti dall’art. 3 del DPCM 8 luglio 2003, ossia al di sotto del valore di attenzione di 6 V/m. 3.6. Energia Il Piano Energetico Comunale non è attualmente disponibile. L’Amministrazione ha però raccolto alcuni dati all’interno del progetto Formaventuno della Provincia di Milano: “Bollate solaritizzata: energie nuove per uno sviluppo sostenibile”. Su un consumo annuale di 1.915.429 kWh di energia elettrica, il consumo percentuale maggiore è quello del Municipio (32%) seguito dalle scuole elementari (25%), dalle strutture sportive (14%), dalle scuole medie, scuole materne/nidi (rispettivamente 16 e 8%), dalla piscina di via Dante (7%) e dalla polizia (4%). Su un consumo annuale di 1.052.401 mc di gas (98.909 dei quali da imputare alla piscina. Di gestione privata, così da ridurre a 953.492 mc di gas consumato dalle strutture comunali), l’incidenza percentuale data dalle diverse strutture è la seguente: scuole elementari (40%), scuole medie (32%), scuole materne/nidi (12%), piscina di via Dante (10%) e strutture sportive (7%). Attraverso il suddetto progetto, l’Amministrazione Comunale è riuscita ad individuare i consumi, i costi e il relativo risparmio economico e di emissioni se venissero installati alcuni impianti solari sulle strutture comunali. Se infatti venissero installati alcuni impianti (scuole elementari Montessori, Diaz, Pal. V. Ospitaletto, Calcio V. Verdi, Polizia Municipale, Municipio), corrispondenti a 81 kWp, si otterrebbe una copertura percentuale del fabbisogno di energia elettrica pari al 10%, con un costo complessivo di 521.600,00 € e il risparmio risulterebbe pari a 38.500 €/anno. Le emissioni evitate ogni anno sarebbero pari a circa 47.000 kg di CO2. Di seguito si riportano gli indicatori di sintesi elaborati dalla Provincia di Milano sul solare fotovoltaico. dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006 Capacità risposta di Valori Bollate Solare fotovoltaico 0,4 KW/1.000 ab. legenda - - fortemente negativo M edia d’area Com uni M edia Com uni 50.000 >ab>15.000 0,6 - negativo + 0,3 = nella media + positivo 32 R ank ing P rovincia su Variazione rispetto ad anno precedente Non disponibile ++ fortemente positivo 3.7. Flora, Fauna, Paesaggio Dal punto di visto floro-faunistico circa il 30% del territorio di Bollate rientra all’interno dei confini del Parco delle Groane. dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006 Fattori di am bientale pressione Tasso di artificializzazione reale % sup. territoriale Qualità delle com ponenti am bientali Aree boscate (da PIF) % sup. territoriale Verde urbano procapite (da PRG) m2/ab Verde urbano procapite reale m2/ab Capacità di risposta Aree a tutela paesistica (aree potette, SIC, ZPS) % sup. territoriale Valori Bollate M edia d’area Com uni M edia Com uni 50.000 >ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente 53 -- non disponibile M edia Com uni 50.000 >ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente 51 33 Valori Bollate M edia d’area 5,3 5,5 4,3 = non disponibile 8,5 18,8 17,1 - non disponibile 14,7 26,7 23,6 - non disponibile Valori Bollate M edia d’area M edia Com uni 50.000 >ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente 28 52 36 = non disponibile legenda - - fortemente negativo - negativo Com uni Com uni = nella media + positivo ++ fortemente positivo Parco delle Groane Il Parco Regionale delle Groane è stato istituito nel 1976, per volontà dei Comuni e della Regione Lombardia, e dal 1984 dispone di un piano territoriale che disciplina l'uso delle aree, in armonia fra conservazione della natura, agricoltura e turismo. Le riserve naturali che vi sono incluse rappresentano due siti di interesse comunitario (Pineta di Cesate e Boschi delle Groane). Il Parco delle Groane occupa il più continuo ed importante terreno semi naturale dell'alta pianura lombarda a nord ovest di Milano. Si tratta di un territorio di brughiera di peculiare interesse geologico, costituito da ripiani argillosi "ferrettizzati" che determinano una specificità ambientale e floristica. La vegetazione dei luoghi è caratterizzata da estese brughiere (fra le più meridionali d'Europa), che si evolvono gradatamente verso il bosco di pini silvestri e betulle, fino a maturare in boschi alti di querce e carpini. Il Parco delle Groane è una area protetta regionale che si estende per oltre 3.400 ettari all'interno della grande metropoli nord milanese.Tra case, palazzi e industrie sopravvivono, protetti, gli ultimi boschi di grandi querce e pini silvestri; così come sono presenti vaste lande di brughiera; vecchie rovine di fornaci segnano il paesaggio con il loro muri i mattoni; antiche ville patrizie segnano con i loro giardini il paesaggio. Notevoli gli elementi di interesse storico-artistico, quali il Castellazzo di Bollate, la Valera di Arese, Villa Borromeo a Senago, Cascina Mirabella a Lentate sul Seveso e le testimonianze di archeologia industriale Il Parco delle Groane è gestito da un Consorzio fra i Comuni e la Provincia di Milano. Il Consorzio acquista i terreni del Parco, rimboschisce le aree nude, migliora i boschi, tutela la natura. In questo ambiente, il Consorzio Parco Groane ha realizzato una rete di piste ciclabili, ossia un significativo equipaggiamento di percorsi ciclocampestri, sempre in continua crescita. Il tratto agibile inizia nella Pineta di Cesate, corre lungo corso Europa, tange la Riserva naturale della Cà del Re, sottopassa la Statale Bustese (Saronno-Monza), per raggiungere il Centro Parco Polveriera di Solaro. Da qui il percorso prosegue verso nord, a fianco di una vecchia attrezzatura militare, passa la ferrovia (sottopassaggio in costruzione), e attraversa i boschi di Ceriano Laghetto. Dal bosco di Ceriano si va verso l'altopiano di Seveso, estesa brughiera dove sopravvive il raro Salice a foglia di rosmarino, arbusto ben visibile lungo la pista. Oasi WWF di Caloggio L'Oasi è situata in Via Caloggio a Bollate, la zona più meridionale del Parco delle Groane. Vi si entra superando un piccolo canale, ramo secondario del Villoresi. Caratteristica è la vegetazione delle rive del canale: ontani, salici, pallon di maggio, sanguinella. La parte centrale dell'Oasi è 33 caratterizzata da rimboschimenti di querce, carpini bianchi, olmi. In questo ambiente ricchissimo di insetti e semi di erbe selvatiche molti tipi di uccelli vengono a pasturare: passeri, cardellini, verdoni, rondini, codirossi, pigliamosche, averle, picchi rossi, cince. Nel terreno trovano riparo le raganelle. L'Oasi ospita ancora fagiani, conigli, ricci, donnole e altri mammiferi. La fauna acquatica novera, fatto molto raro per i corsi d'acqua delle Groane, alborelle e cavedani, e anfibi, come rane verdi, rospi smeraldini e tritoni. All'interno dell'Oasi è situato il cosiddetto 'giardino delle farfalle', un'area particolarmente ricca di piante nettarine, molto apprezzate dagli insetti. Oasi di Caloggio Fonte: PTC Parco delle Groane Esiste infine la proposta di includere l’area del Castellazzo nelle zone SIC esistenti o di costituirne uno nuovo. Infatti l’area del Castellazzo di Bollate non è attualmente compresa nel perimetro dei SIC, pur rivestendo una particolare importanza per l’ecologia di molte specie. Nell’area, circondata da un mosaico di prati, zone agricole e zone umide separate da siepi, filari e piccole zone umide, si segnala la presenza abbondante di rane rosse e tritoni, comprese le due specie incluse in allegato II della Direttiva Habitat, Triturus carnifex e Rana latastei. Alcune immagini del Parco Tarabusino Fornace Città dei mattoni Bosco di Cesate banche dati e informazioni Esiste un’ampia bibliografia sul Parco, sia sui beni architettonici in esso presenti, che su flora e fauna. Per un approfondimento è possibile consultare il sito del Parco www.parcogroane.it. Piano di gestione dei SIC. Boschi delle Groane e Pineta di Cesate. Indagini condotte da Balardi, Gariboldi, Scali, anni 2005-2006 34 3.8. Patrimonio Architettonico situazione La città di Bollate vanta una tradizione storica e culturale di elevato livello di cui ancora oggi rimangono tracce e testimonianze. Il centro storico nel suo insieme un elemento di valore in cui si concentrano parte degli edifici e monumenti storici di Bollate. Occorre notare come fino al secondo dopoguerra il patrimonio edilizio complessivo era simile più all’impianto ottocentesco che a quello attuale e che quindi il grande sviluppo del tessuto urbano coincide con gli ultimi decenni, in particolare con gli anni Sessanta. Tra i numerosi beni di valore storico-architettonico (vincolati ex Dlgs 490/99) presenti sul territorio di Bollate: . . . . . . . . . . . . . . . . . . Villa Arconati - Fraz. Castellazzo Edificio Visconteo - Vicolo Romani n° 4 Cappella "Madonna della Neve" - Via Piave n° 1 Casa Trecentesca - Via Piave n°1 (ang. Via IV Novembre) Palazzo di Via Magenta - Via Magenta n° 61 Casa Bossi (Casa di Ada Negri) - Via Magenta n° 51 (ang. Via Uboldi) Chiesa Parrocchiale "San Martino" - Piazza della Chiesa n° 3 Chiesa Sussidiaria dell'Assunta - Piazza Indipendenza Chiesa Sussidiaria "S. Elisabetta" - Via Madonna in Campagna detta "Chiesa Madonna in Campagna" Chiesa Sussidiaria "S. Giuseppe" - Via Vicenza n° 9 Ex Chiesa Parrocchiale "S. Bernardo" - Via San Bernardo (ang. Via della Madonna) Chiesa Parrocchiale "S. Bernardo" - Via della Madonna n° 6 Chiesa Parrocchiale "S. Guglielmo" - Via Fametta n° 2 Casa del Fascio - Piazza Carlo Marx n° 2 Chiesa di S. Antonio da Padova - Via Cesare Battista n° 10 Chiesa Matri Misericordiae - Via Conciliazione n° 22; Santuario della Fametta; Complesso ERP di via Turati. di particolare pregio emerge il Castellazzo, per la cui sintetica descrizione si rimanda alle schede che seguono. dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006 Fattori di am bientale pressione Area urbanizzata (da PRG) % sup. territoriale Tasso di artificializzazione reale % sup. territoriale Volumi edilizi nuova costruzione sull’area urbanizzata m3/ha Valori Bollate M edia Com uni d’area M edia Com uni 50.000 >ab>15.000 37 27 44 - non disponibile 51 33 53 - non disponibile 47 145 152 + legenda - - fortemente negativo - negativo = nella media + positivo centri storici da IGM nel 1888 e nel 1930-37 35 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente - 255 ++ fortemente positivo Principali elementi del patrimonio architettonico Di seguito si forniscono le schede dei beni di valore storico-architettonico, di cui si sono trovate notizie all’interno degli archivi degli uffici comunali. Villa Arconati. Collocata nella frazione di Castellazzo, le prime notizie risalgono a documenti del XIV secolo che riportano l’esistenza di una cascina fortificata, edificata da autore ignoto. I lavori seicenteschi tenderanno a conferire alla costruzione l’immagine di una villa: vengono sostituiti i pilastri in cotto del portico con colonne in pietra, ampliata l’ala est ed aumentata l’altezza delle sale del primo piano controsoffitandole a volta. Con la trasformazione dell’ala rustica in museo e gipsoteca, Castellazzo diventa in quegli anni meta obbligata per chi visitava la città di Milano. E’ nel Settecento che la villa assume il suo aspetto odierno, con la costruzione dell’ala Sud-Ovest che realizza il corpo ad U sul giardino dei fiori e sul viale dei moroni e soprattutto con l’intervento dell’architetto Ruggeri che ridisegnerà l’ornato delle facciate. Accanto alla Villa, il Borgo agricolo di Castellazzo comprende alcuni edifici residenziali a corte; alcuni di questi edifici residenziali sono contenuti in una corte più grande e fatiscente, destinata a stalle. Alcuni di questi edifici compaiono già nelle mappe settecentesche, a testimoniare il carattere agricolo della Villa, oltre a quello residenziale. Oggi Villa Arconati vive un momento di ritrovato splendore che per ora è limitato solo al periodo estivo. Edificio Visconteo (Vicolo Romani, 4). Costruito nel 1300, l’immobile nacque inizialmente come parte di una corte agricola e venne ampliato con due corpi aggiunti in epoche successive assumendo una forma ad U. Il fronte principale esposto a Nord, su Vicolo dei Romani, presenta un rivestimento in mattoni a vista sul quale si aprono le finestre ad arco acuto e rettangolari con davanzale sagomato in mattoni pieni. L’ingresso presenta un portale con arco a tutto sesto in mattoni e pilastri laterali in pietra naturale. Il fronte Est, prospettante su P.zza Aldo Moro, intonacato e tinteggiato, presenta un ingresso secondario e, nella porzione di destra, un’edicola di recente costruzione, con un’icona religiosa, timpano e colonne in pietra. Attualmente l’edificio è organizzato su due piani fuori terra con destinazione commerciale/terziaria al piano terreno e residenziale al primo piano. Cappella “Madonna della neve” (Via Piave, 1). Sorge all’interno di una nobile casa trecentesca, nota con il nome di “Casa Frigerio”, divenuta di proprietà dei conti Radice Fossati di Milano all’inizio ‘800, ed occupa il corpo di fabbrica che prospetta verso via Piave. Il vano, in origine privo di ingresso esterno e attualmente comunicante con la strada attraverso una semplice Casa Trecentesca (Via Piave, ang. Via 4 Novembre) L’edificio è noto con il nome di “ Casa Frigerio”e risale al 1300; è stato oggetto di aggiunte e rifacimenti cinquecenteschi e settecenteschi. La facciata presenta un imponente ingresso caratterizzato da un portale trecentesco a conci alternati in cotto e pietra. 36 porta rettangolare, presenta una struttura ad aula unica a pianta quadrata con soffitto a cassettoni con travi portanti. La zona presbiteriale è delimitata da una balaustrata in pietra dipinta e al centro della parete di fondo è ubicato un altare marmoreo, la cui semplice e lineare struttura è vivacizzata dalla sovrastante ancona in muratura, che fa da cornice ad un affresco cinquecentesco raffigurante la Madonna in trono con Gesù Bambino. Le pareti della cappella presentano una superficie dipinta a finto marmo, che accoglie cornici rettangolari e, nella zona del presbiterio, ovali contenenti busti di figure femminili. Tali decorazioni risalgono, come l’altare e la balaustrata, all’800 quando la cappella subì una generale ristrutturazione, che coprì dipinti murali di epoca più antica. A sinistra del portale una semplice porta rettangolare permette l’accesso alla piccola cappella della “Madonna della neve” con affreschi cinquecenteschi. Sul fronte interno un loggiato architravato si affaccia verso il cortile, nel quale sorge la cappelletta detta “Il Duomo” con affreschi cinquecenteschi. Attualmente l’edificio è organizzato su due piani, entrambi residenziali Palazzo di Via Magenta. La costruzione dell’edificio risale al 1700. Il fronte principale, su via Magenta, intonacato e tinteggiato, presenta una fascia marcapiano in pietra che divide la facciata, orizzontalmente, in due zone distinte, scandite da finestre rettangolari con riquadro lineare in pietra. Al centro si apre un portale mistilineo a sesto ribassato, sormontato da un elegante fregio che conduce al corpo interno con soffitto cassettonato. Sul cortile si affaccia una loggia architravata al piano terreno e balconcini in ferro battuto al primo piano. Casa Bossi. Questo edificio, di interesse particolare per il suo impianto planivolumetrico, nasce come nucleo abitativo rurale nel 1700. Di notevole importanza storica è divenuto sede della residenza della poetessa Ada Negri, da cui deriva la più nota denominazione “Casa di Ada Negri”, attualmente riportata sulla targa affissa sulla facciata principale. Internamente si erge un portico con colonne in granito e nel cortile due aiuole polilobatate con al centro due esemplari arborei di notevole altezza. Chiesa parrocchiale “San Martino”. Sull'antica strada di origini romane sorge la Chiesa maggiore di Bollate dedicata a S. Martino vescovo di Tours. E' assai probabile che la prima chiesa plebana si trovasse nella parte sottostante il "castellum de flumine" come riportato da un'antica pergamena, forse costruita sopra il preesistente edificio di una basilica romana. Questa antica chiesa nel Settecento era ancora la canonica, ma nell'Ottocento se ne perde ogni traccia. L'edificio che la sostituì sorse probabilmente nella zona attuale ma con un diverso orientamento. Si fece il disegno di una nuova chiesa la cui costruzione iniziò nel 1583 e terminò soltanto a metà Seicento dopo molte interruzioni. La decisione di rifare la chiesa scaturisce da un legato Chiesa sussidiaria di S. Elisabetta. Detto anche Chiesa di Madonna in Campagna, questo edificio risale al XVI secolo e coi secoli cambiò destinazione, passando dall’essere cappella volitiva gentilizia a chiesa sussidiaria di proprietà parrocchiale. Nel 1976 ci fu una ristrutturazione generale con deumidificazione e rifacimento manto di copertura. Attualmente la parrocchia è in attesa di poter ottenere un terreno, in concessione del Comune, onde poter costruire una nuova Chiesa per servire la popolazione oltre la ferrovia. 37 testamentario, redatto nel 1583, voluto dal nobile Giovanni Francesco Arese, ricchissimo mercante bollatese. Non vi sono studi riguardo ai lavori proseguiti dagli Arese nel XVII secolo, sappiamo soltanto che in questo secolo che la chiesa mutò orientamento e che fu nuovamente consacrata nel 1748 in occasione della visita pastorale dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli. Sappiamo inoltre da una lapide che altri lavori furono eseguiti nel 1763, probabilmente riguardarono la facciata e l'altare ma non abbiamo altri elementi a proposito. Nel 1798 è da segnalare l'acquisto di un nuovo organo, di recente restaurato, in sostituzione di quello antico. Nel 1810 si rese necessario un vero e proprio restauro, eseguito da Gaspare Chiesa. Sullo scorcio dell'Ottocento, in seguito alle mutate condizioni demografiche la chiesa di S. Martino dovette essere ampliata e fu completamente rifatta per il volere del prevosto Donadeo e sotto la direzione tecnica dell’ingegnere Roncoroni. Sul fianco nord-ovest fu mantenuto un brano murario dell'antica chiesa che sembrerebbe però ricostruito in stile neoromanico. Al 1908 risale la costruzione della torre campanaria, alta 65 metri, a forma quadrangolare e separato dalla chiesa, ma comunicante attraversala sagrestia. Contemporaneamente alla costruzione del campanile vi fu la sistemazione delle sei cappelle laterali. Nel 1939 fu eseguito l'apparato decorativo dell'interno che raffigura la vita di S. Martino dipinto da Antonio Martinotti. L'attuale disposizione dell'altare è del 1971 secondo il progetto dell'architetto Pietro Ferrari che conservò l'altare settecentesco. Chiesa parrocchiale S. Guglielmo. Situata nella frazione di Castellazzo, questa costruzione divenne una chiesa parrocchiale sebbene la destinazione originaria fosse quella di cappella privata. Presenta una pianta rettangolare a 3 navate con abside semicircolare coperta da un tetto a falde con struttura in capriate composte e travetti lignei. Nel 1987 furono compiuti restauri comprendenti una tinteggiatura totale e il rifacimento della pavimentazione. Oggi sarebbero da ristrutturare gli intonaci esterni che presentano tracce di umidità di risalita. Ex chiesa parrocchiale di S. Bernardo (fraz. di Cassina Nuova). Pianta rettangolare con 3 navate divise da colonne; abside quadrata. Il tetto ha una struttura in capriate composte e travetti lignei. La facciata è di gusto neoclassico con modanature e timpano. Sono in corso restauri esistenti e si è in attesa di poter adeguare funzionalmente l’interno, da trasformare in centro culturale e auditorium. Chiesa parrocchiale di S. Bernardo (fraz. Cassina Nuova). La pianta longitudinale è a croce latina immessa, c’è un abside semicircolare e cappelle laterali. 38 Il tetto è a 8 falde. Per quanto riguarda l’arredamento, ci sono: altare, ambone e tabernacolo marmorei; panche e confessionali lignei; dipinti. Gli ultimi restauri risalgono al 1972 (restauro esterno) e al 1984 (rifacimento cappelle e ritinteggiatura). Manca la decorazione del catino absidale da realizzarsi prossimamente con mosaico o affresco. Chiesa sussidiaria dell’Assunta. Situata nella frazione di Ospiate, in P.zza Indipendenza. Risale al X secolo come cappella gentilizia per poi nei secoli adottare la funzione di chiesa sussidiaria. Presenta una pianta quadrata con abside semicircolare coperto da un tetto a 4 falde e una controsoffittatura in gesso con forme geometriche “tipo cinema”. Per quanto riguarda l’arredamento ci sono le panche e il confessionale lignei, l’altare lipideo e due dipinti. Nel 1967 fu realizzato un ampliamento generale perché divenuta chiesa parrocchiale e nel 1980 ci fu il restauro del campanile. Complesso ERP , Via Turati 40 Il quartiere residenziale per complessivi 1100 abitanti, costituito da due corpi paralleli in linea, porticati, di altezza e destinazioni diverse, è insediato su una vasta e aperta area di Bollate. Il corpo più alto ad Ovest, con 8 gruppi scalaascensore, per complessivi 75.000 mc, comprende 110 alloggi di 5 locali (100 mq) e 50 alloggi di 4 locali (80 mq) disposti su 5 piani sovrastanti il piano terreno a portico. Il corpo basso ad est, con 8 gruppi scala- ascensore, per complessivi 20.000 mc, comprende 36 alloggi di 2 locali (50 mq) e 108 monolocali (24 mq), disposti su due piani sovrastanti il piano terreno a portico. Il corpo alto è composto: da un piano seminterrato, a quota -2,50, in cui sono localizzate l’area destinata ai parcheggi auto e le cantine; da un piano porticato, a quota + 1,10, occupato in parte da aree giardino, riservate agli appartamenti del primo piano (privi di logge) e collegate direttamente ad essi per mezzo di una scala e in parte da accessi . alle scale e spazi d’uso comune; da cinque piani superiori, ognuno dei quali comprende alloggi di 5 e 4 locali; ad ogni alloggio compete una loggiasoggiorno e una loggia- servizi, da una copertura piana sulla quale è situata una zona stenditoi. Il corpo basso è composto: da un piano porticato, a quota + 1,10, in cui sono localizzati accessi alle scale e spazi di uso comune ; da un primo piano, in cui sono situati i monolocali e spazi destinati ad attività comuni; da un secondo piano, in cui sono situati alloggi di due locali; da un piano sottotetto, in cui sono ricavati stenditoi di uso comune. Questa opera di Guido Canella nella ipervolumetrizzazione della scala architettonica conferisce alla costruzione un ruolo simbolico, quale emblema del valore collettivo del tema residenziale. Dati e informazioni desunte dagli archivi dell’area qualità urbane del Comune di Bollate e dai siti: www.comune.bollate.mi.it; www.insiemegroane.it 39 3.9. Rifiuti Il Comune di Bollate è dotato di una piattaforma ecologica localizzata in via Pace, in cu vengono smaltiti: accumulatori esausti al piombo - carta - contenitori T e/o F - frazione verde - Frigoriferi - inerti - ingombranti - lampade e tubi catodici - materiali ferrosi - oli minerali - oli vegetali - pneumatici - stracci – vetro. I dati riferiti all’anno 2006 dagli uffici comunali riportano le seguenti quantità: Raccolta non differenziata pari a 5.439, 320 t, Raccolta differenziata pari a 9.306,472 t Di seguito si riportano, per un confronto, i dati estrapolati dal SIA – Osservatorio rifuiti, della Provincia di Milano relativi all’anno 2005. 40 3.10. Rumore Rispetto alla tematica del rumore, il Comune di Bollate si è dotato di un Piano di Zonizzazione Acustica (redatto nel marzo 2003). Di seguito si riportano alcune misurazioni effettuate, in cui sono evidenziate le situazioni di violazione dei limiti di legge. Va precisato che buona parte dell’inquinamento acustico del Comune di Bollate dipende dal traffico veicolare, transitante sia sull’autostrada A8, che sulla viabilità di livello extraurbano (in particolare la Rho-Monza) e urbano. La situazione più frequente è di un certo superamento del limite di zona. Di poco inferiore è il numero delle posizioni è possibile, cioè quando il valore trovato sta entro il campo definito dall’accuratezza della misura: +/. 2,5 dB per le misure lunghe e +/- 4 dB per le misure brevi. Pochissimi invece sono i casi nei quali si è certi del rispetto del limite di zona provvisorio definito in quell’area. Questa situazione è il sintomo della grande diffusione del rumore da traffico nel territorio e spinge a cercare di definire linee di intervento per la fase successiva all’approvazione del Piano di Zonizzazione Acustica. Dalla documentazione fornita dagli uffici comunali risultano le richieste di piani di risanamento, consistenti nella posa di barriere antirumore, lungo la superstrada Rho-Monza e lungo la rete autostradale. RILIEVI FONOMETRICI DA 24 ORE NOME MISURA LAeq 24 ore LAeq diurno A. Scuola Maria Montessori B. Scuola G. Leopardi C. Piazza Indipendenza F. Scuola materna “Maria” G. Castellazzo H. Via Zandonai I. Ospedale J. Via Bellini 5 56,0 61,0 69,5 60,5 60,5 54,5 55,2 57,5 LAeq notturno Classe Acustica provvisoria 47,5 52,0 67,5 53,0 53,0 46,5 51,5 52,5 I I IV II I III I I 57,5 62,5 70,5 62,0 61,0 56,0 55,6 59,0 I (+/- VIOLAZION diurno SI SI SI SI SI NO SI SI 2 dB) NOTTURNO SI SI SI SI SI NO SI SI RILIEVI FONOMETRICI DA 30 MINUTI NOME MISURA 2.Via Varese 13 3.Via S.Bernardo angolo Via Manin 4.Scuola di Via Montessori, lato sud 5.Via Ferrarsi 9 7.Via Raffaello Sanzio 39 9.Via Verdi 38 10.Via Friuli Venezia Giulia 4 11.Viale Lombardia 12.Via Battisti 12 13.Via Praga 21 14.Piazza C.A. Dalla Chiesa 15.Via Don Luigi Uboldi 1 17.Via Caruso angolo Via Vittorio Veneto 18.Via Speranza 11 19.Via Vicenza 19 20.Via Galvani 14 22.Via Macchiavelli 17 23.Via Montanari 8 24.Via Ugo Foscolo 25.Via Piave LAeq in dB(A) 59,5 69,0 53,5 65,5 62,0 69,0 64,0 70,5 56,5 66,5 64,1 63,5 63,5 60,0 56,5 56,0 50,0 66,0 53,2 59,4 41 Classe acustica provvisoria II III II IV IV IV IV IV II III III I IV II IV II III III II I violazioni (+/- 4 dB) SI SI POSSIBILE POSSIBILE POSSIBILE SI POSSIBILE SI POSSIBILE SI SI SI POSSIBILE SI POSSIBILE POSSIBILE NO SI POSSIBILE SI Si riporta di seguito la cartografia del Piano di zonizzazione acustica (estrapolata dal SIA della Provincia di Milano), con segnalate le classi e i punti sensibili. 42 3.11. Suolo - sottosuolo Inquadramento geomorfologico Il territorio comunale di Bollate si posiziona nel settore centrale della media pianura milanese ed è caratterizzato da una morfologia subpianeggiante, con quote topografiche digradai verso S, legata a deposizione fluvioglaciale e fluviale di età quaternaria. L’assetto morfologico del territorio è costituito da estese piane fluvioglaciali sulle quali insiste la maggior parte del territorio comunale, separate dalla presenza, nella zona nord-occidentale, dell’estremo lembo meridionale del terrazzo delle Groane e della piana alluvionale dei torrenti Nirone, Pudiga e Guisa ad esso addossata. Il terrazzo delle Groane, di forma grossomodo triangolare e allungata verso sud, rappresenta l’area altimetricamente più rilevata assumendo un dislivello massimo di 10 m. rispetto alle piane circostanti ed è costituito dai depositi più antichi presenti nella zona. L’area di piana alluvionale nella porzione settentrionale risulta incassata di un dislivello variabile tra 7 e 2 m. in sponda idrografica destra, e di 1-2 a in sponda idrografica sinistra, nella porzione meridionale la piana presenta un debole risalto morfologico tendente ad annullarsi verso sud. 11 reticolo idrografico del territorio in esame è costituito principalmente dal T. Nirone, dal T. Guisa, dal T. Pudica e dal T. Garbogera. Il settore nord-occidentale del Comune è interessato dalla presenza del Canale Scolmatore delle Piene di nord-ovest e da una serie di canali irrigui secondari e terziari. Nella fascia centrale del territorio comunale sono situate alcune teste di fontanile, le cui aste sono in molti casi tombinate e/o interrate. Inquadramento geologico Le unità geolitologiche presenti in affioramento sono di seguito elencate e descritte dalla più recente e superficiale alla più antica. Unità postglaciale L’unità è costituita da depositi fluviali con profilo di alterazione assente e suolo poco sviluppato, di spessore inferiore al metro. Da un punto di vista litologico, i depositi sono generalmente costituiti da sabbie debolmente limose, con intercalazioni di ghiaie a supporto clastico o di matrice sabbiosa, generalmente sciolte. Unità di Bollate (Pleistocene medio – Pleistocene superiore) In territorio di Bollate è stato possibile distinguere nel settore occidentale del Comune depositi con caratteri geologici riferibili all’Allogruppo di Besnate, mentre nel settore orientale sono presenti depositi di dubbia attribuzione (unità di Bollate). L’unità di Bollate è formata da depositi fluvioglaciali costituiti da ghiaie poligeniche a supporto clastico e di matrice sabbiosa, con coperture e/o intercalazioni limose. Sulla base delle indagini geotecniche documentate l’unità risulta caratterizzata dalla presenza in superficie di depositi fini coesivi aventi discreta continuità areale. La presenza di tali livelli può essere riferita a origini differenti: naturale deposizione nelle zone più distali dell’apparato glaciale (limi) o marcata alterazione superficiale dei clasti con produzione di orizzonti pedogenizzati. Allo gruppo di Besnate (Pleistocene medio- Pleistocene superiore) L’allogruppo comprende depositi fluvioglaciali con profilo di alterazione superficiale mediamente evoluto, con presenza di una copertura loessica superficiale. Da un punto di vista litologico tali depositi sono costituiti da ghiaie in matrice sabbiosa localmente limosa, passanti a limi argillosi, con strutture da trasporto da correnti trattive. In superficie sono presenti limi debolmente argillosi compatti. (loess alterato). 43 Allo formazione di Binago (Pleistocene medio) L’alloformazione è costituita da depositi fluvioglacia]i con un profilo di alterazione superficiale evoluto e con circa il 50% dei clasti alterato. In superficie è sempre presente una copertura loessica con spessori variabili anche superiori a 2 in Da un punto di vista litologico, i depositi fluvioglaciali sono costituiti da ghiaie da fini a grossolane a supporto di matrice limoso-argillosa, stratificate, con intercalazioni di sabbie. In superficie sono presenti limi massivi argillosi compatti loess alterato). Fattibilità geologica e sintesi delle problematiche La classificazione delle aree, nel territorio di Bollate, va da quelle a "fattibilità con modeste limitazioni", che non richiedono quindi indagini o interventi particolari, fino alle aree a “fattibilità con consistenti e gravi limitazioni”, sulle quali gli interventi antropici pregressi, il reticolo idrografico o le aree soggette a vincoli normativi, rendono necessarie verifiche puntuali per l’espressione di un parere di compatibilità geologica e ambientale su qualsiasi intervento di trasformazione d’uso del suolo. Lo studio del territorio ha portato alla individuazione delle principali problematiche in senso geologico-tecnico ed idrogeologico sinteticamente riferibili a: Reticolo idrografico: Ai sensi della D.G.R. 7/13950/2003, per i corsi d’acqua individuati come reticolo idrico principale e minore, è stata definita la fascia di rispetto fluviale con i seguenti obbiettivi: − indirizzare la pianificazione urbanistica comunale al recepimento delle limitazioni d’uso derivanti dalla normativa sovraordinata data dal R.D. 523/1904, dal R.D. 368/1904, dal D.Lgs. 152/99, dalla stessa D.G.R. 7/13950/2003 e dal PAI Art. 9 per i corsi d’acqua a rischio di esondazione; − effettuare l’attività di polizia idraulica (di competenza regionale per il reticolo idrografico principale, comunale/Consorzio irriguo per il reticolo idrografico minore) intesa come “attività di controllo degli interventi di gestione e trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corsi d’acqua”. Esondabilità dei torrenti Guisa, Nirone, Pudiga e Garbogera: in considerazione della componente di rischio idraulico sulle piane alluvionali soggette ad esondazione e/o potenzialmente esondabili, è stata individuata una fascia di rispetto allargata con finalità idrauliche, la cui normativa di fattibilità geologica recepisce il vincolo PAI relativo alla fascia fluviale B. Per ciascuno di questi corsi d’acqua sono in corso studi idraulici commissionati dall’Autorità di Bacino del F. Po che potranno definire nuovi tratti fasciati. Tutela/vulnerabilità delle acque sotterranee: si segnala l’elevata vulnerabilità e stato di compromissione degli acquiferi captati a scopo potabile. Sotto il profilo della migliore gestione e tutela delle risorse idriche, è auspicabile proseguire il processo di controllo diretto delle attività presenti sul territorio (censimento dei centri di pericolo e controllo degli scarichi), individuando le misure di primo intervento da prescrivere ai soggetti che svolgono attività a rischio per la falda (allacciamento degli scarichi in fognatura, miglioramento dei controlli ambientali di routine, ammodernamento degli impianti e tecnologia di raccolta, depurazione e smaltimento delle acque reflue, audit ambientali, ecc.). Inoltre è auspicabile intraprendere uno studio più specifico, e conseguenti opere di presidio (piezometri di controllo), che porti ad una azione di “protezione dinamica” delle fonti di approvvigionamento idropotabile, ridelimitando con criterio cronologico e idrogeologico le zone di rispetto attualmente tracciate con generico criterio geometrico (200 m di raggio intorno al pozzo), 44 così da assoggettare agli adeguati vincoli urbanistici di tutela le aree effettivamente connesse all'alimentazione dei pozzi. Dato il grave grado di compromissione qualitativa da solventi clorurati che interessa la quasi totalità dei pozzi idropotabili, risulta inoltre inderogabile procedere ad un approfondimento delle conoscenze relative ai focolai di inquinamento, almeno per quelli siti in Comune di Bollate. Le attività dovranno necessariamente integrare e dettagliare a scala comunale quelle svolte o in corso da parte della Provincia di Milano. Scadenti caratteristiche geotecniche dei terreni: i terreni appartenenti alla piana fluviale e fluvioglaciale possono essere costituite da materiali fini con spessori e distribuzione disomogenea. Questi possono essere dotati di scarsa portanza, come rilevato nel corso di prove geotecniche in sito eseguite in epoche precedenti e di cui si allegano i grafici. La realizzazione di nuovi interventi edificatori, a partire dalla classe 2 di fattibilità, è stata pertanto subordinata alle risultanze di approfondite indagini geotecniche (IGT di base per tutti i tipi di opere edificatorie). Qualora l'indagine geotecnica evidenziasse problematiche specifiche per una determinata area, l'intervento dovrà essere ritenuto non ammissibile. Presenza di aree di modificazione antropica: nel territorio di Bollate sono presenti aree condizionate da attività antropica e/o ambientalmente degradate che necessitano di una verifica di compatibilità ambientale prima di qualunque eventuale altra destinazione d'uso delle aree. Le problematiche riguardano sia il potenziale rischio di contaminazione dei suoli e dell’acquifero soggiacente per la presenza di rifiuti, che la possibilità di riempimento con materiali con scadenti caratteristiche non omogenee al terreno naturale. Scarso drenaggio delle acque superficiali: nell’area del pianalto ferrettizzato lo smaltimento delle acque meteoriche risulta estremamente difficoltoso per la bassa permeabilità dei terreni per consistenti spessori, per la tendenza dei terreni argillosi ad assorbire l’acqua e la bassa pendenza delle aree costituente il ripiano. Tale situazione può favorire la formazione di ristagni e può diventare problematica nelle aree prospicienti gli orli di terrazzo, in quanto compromettono le condizioni di stabilità. Qualsiasi alterazione del tessuto di drenaggio, quale interruzione di linee di scolo, tagli stradali, muri o costruzioni trasversali possono favorire la formazione di zone sature. Il riflesso di tali problematiche sulla pianificazione in atto, si esprime sotto forma delle seguenti proposte il cui contenuto si raccomanda possa trasferirsi nella normativa del redigendo PRG. 1) Rispetto delle aree adiacenti ai corsi d’acqua, con formazione quanto più possibile di aree disponibili per eventuali laminazioni delle piene; 2) Promozione di più incisive azioni di tutela degli acquiferi idropotabili tramite circoscrizione e bonifica di focolai pregressi e prevenzione di nuove contaminazioni che possano derivare da carente progettazione di nuovi interventi, sia in termini di localizzazione, che di gestione di acque reflue e sostanze utilizzate nei cicli di lavorazione; 3) Rispetto dei fontanili, che per il loro alto valore naturalistico e di biodiversità costituiscono elementi da valorizzare attraverso interventi di riqualificazione ambientale; 4) Rimozione di impedimenti e restringimenti d’alveo in particolare in prossimità dei tratti tombinati, difesa delle sponde in erosione; 5) Attenzione alla determinazione delle caratteristiche di portanza dei terreni in fase propedeutica degli interventi. 6) Rispetto e conservazione del tessuto di drenaggio esistente delle acque superficiali con interventi mirati ad assecondare lo scorrimento delle stesse. 45 Classe IV Classe III Classe II Tav.8: Fattibilità geologica Per quanto riguarda lo stato di qualità del suolo, si segnala che le aree industriali dismesse presentano a Bollate una distribuzione territoriale caratteristica, con due principali ambiti di concentrazione Bollate Centro, lungo il bordo orientale della ferrovia (l’area principale, anche dimensionalmente, della Ceruti), e nella frazione di Baranzate, sparse all'interno dei tessuti produttivi. Nel complesso si tratta di 13 aree, per complessivi 24,3 ha (di cui una parte nei comuni di Milano e Novate), di dimensioni medio-piccole, di cui la più grande (Ceruti) risulta di circa 5,6 ha, e solo 3 aree superano i 2 ha (Redaelli Tecna S.p.A., Immobiliare Varesina Nord o ex Leon Beaux, ex Imperial). Per quanto riguarda la qualità dei suoli delle aree dismesse sono necessarie ulteriori ricerche di dati e informazioni. Per quanto riguarda le aree da bonificare o in corso di bonifica, si segnalano i seguenti siti (elenco fornito dagli uffici tecnici a ottobre 2007): Siti da Bonificare o in corso di bonifica Proprietà Alfa International srl Malerba Luigi Ubicazione via T. Speri 8 Superficie 1.700 mq Via Ferrarsi 5.000 mq Imm.re Placidia srl Via Ferraris 55.000 mq Pezzati Via Milano 60 2.600 mq Coop Ed. Nuova Benvenuta Via M.te Cengio 35 1.130 mq Syndial spa Fronte sp 46/SS dei Giovi 5 7.400 mq Paderno D. (in Bollate) Via S. Gottardo 19 9.000 mq Siochem srl 46 Note Ex industria gomma-prevista trasformazione residenziale – eseguita solo indagine preliminare Zona agricola – messa in sicurezza permanente – piano preliminare approvato – ipotizzato deposito veicoli stanziali Zona agricola – solo caratterizzata – ipotizzata trasformazione residenziale Ex ditta Silpa (galvanica) – area industriale dismessa – progetto definitivo di bonifica approvato Ex attività artigianale – prevista trasformazione residenziale – bonifica avvenuta in attesa di certificazione Ex ENIRisorse – pertinenze in zona agricola – Caratterizzazione approvata Deposito chimico in attività – IRIR – Messa in riserva e monitoraggio in corso – ricaratterizzazione del sito in corso Fonte: Provincia di Milano – Sistema Informativo territoriale Di seguito si riportano gli indicatori di sintesi elaborati dalla Provincia di Milano sullo stato delle aree dismesse e da bonificare presenti sul territorio. dati da “Ecosistema Metropolitano – fonte: Provincia di Milano, 2006 Qualità delle com ponenti am bientali Valori Bollate Aree da bonificare sul 20,2 territorio comunale m2/ha Aree dismesse sul territorio comunale 94 m2/ha Capacità di risposta Valori Bollate Aree bonificate (in % su aree da bonificare) 41 legenda - - fortemente negativo M edia Com uni d’area M edia Com uni 50.000> ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente 54,0 98,7 + non disponibile 47 86 non disponibile non disponibile M edia Com uni d’area M edia Com uni 50.000> ab>15.000 R ank ing su P rovincia Variazione rispetto ad anno precedente 23 27 = non disponibile - negativo = nella media + positivo ++ fortemente positivo banche dati e informazioni Dati e informazioni possono essere reperiti in: • Studio per il riuso e la riqualificazione urbanistica e ambientale del sistema delle aree dismesse della città, Comune di Bollate, luglio 2000 • ?Indagini Geologico-tecniche di supporto alla pianificazione comunale ai sensi della LR 41/97 e della DGR 7/6645/01” ottobre 2003 • Provincia di Milano, WEB SIT e Progetto DATI dati e informazioni da richiedere per ulteriori approfondimenti Dati e informazioni da reperire: • Dati sulle aree da bonificare 47 4. I ndicatori di “Ecosistem a M etropolitano” Nel 2006 è stato edito “EcoSistema Metropolitano”, indagine conoscitiva della Provincia che si ispira a Ecosistema Urbano, il rapporto annuale di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Sole 24ore. Il rapporto è il risultato di analisi dei dati comunali su una base di 72 indicatori, derivati da banche dati pubbliche, da informazioni dell’amministrazione provinciale e da uno specifico questionario distribuito a tutti i 54 comuni con più di 15.000 abitanti. I comuni sono stati classificati in base alla distribuzione territoriale, area Milano e area Brianza, e distinti in cinque classi di dimensione demografica (città di Milano, comuni con popolazione superiore ai 50.000 ab, comuni con popolazione superiore ai 15.000 ab , comuni con colazione superiore ai 5.000 ab , comuni con popolazione inferiore ai 5.000 ab). I dati vengono restituiti attraverso le schede di ciascuno dei 188 comuni, attraverso le classifiche tematiche per ciascun indicatore e una classifica complessiva ottenuta attraverso l’indice sintetico aggregato di sostenibilità, con funzione principalmente comunicativa, è che è ottenuto dalla sommatoria pesata dei singoli indicatori. L’indice sintetico permette di ottenere una classifica assoluta dei comuni sulla base delle migliori prestazioni di sostenibilità. EcoSistema Metropolitano è particolarmente indirizzato alla verifica degli “Aalborg Commitments”, che impegnano gli enti locali a monitorare lo stato di attuazione dei propri impegni e, in particolare, a produrre una analisi integrata sui 10 indirizzi di sostenibilità come punto di partenza del processo di istituzione di travet su questi obiettivi di sostenibilità. 48 aspetti negativi aspetti positivi 49 50 51 52 53 54 Dai questionari rivolti ai Comuni con più di 15.000 abitanti residenti RANKING LIST 55 56 57 58 59 60 5. P asseggiate di Quartiere La metodologia La”Passeggiata di Quartiere” è un metodo partecipativo che può essere utilizzato quale tecnica di "ascolto attivo" del territorio e di “progettazione partecipata”. • Sotto la guida di architetti, ingegneri e facilitatori, un gruppo di cittadini (selezionati direttamente dai rappresentanti di Quartiere per raggiungere un numero adeguato alla “gestione” del gruppo) vengono coinvolti in una “Passeggiata di Quartiere” che serve a conoscere meglio criticità/opportunità del proprio territorio. • Alla base di questa tecnica c'è l'idea che sia fondamentale riconoscere e valorizzare la competenza degli abitanti riguardo al proprio ambiente di vita: conoscenza ordinaria, non professionale e non tecnica, ma che deriva dal fatto che essi quotidianamente vivono quel territorio, ne fruiscono in quanto "ambiente" in cui abitano o lavorano, o intessono reti di relazione e di socialità. • La percezione che un abitante ha del proprio Quartiere è dunque un tipo di conoscenza di cui "non si può fare a meno" in un processo di trasformazione territoriale, perché è una conoscenza che il professionista non può possedere. • Un altro aspetto caratterizzante della Passeggiata di Quartiere consiste nel riconoscimento dell'importanza di una conoscenza non solo ordinaria, ma anche percettiva, attiva, spaziale, che emerge e si configura a partire dall' "andare a vedere di persona". • Questi “workshop itineranti” che sono le passeggiate, utilizzano la metodologia come strumento di conoscenza del territorio e di progettazione partecipata (“community planning”). • L’area del Quartiere e le zone limitrofe sono state “lette” dai progettisti e dai tecnici attraverso l’ascolto dei cittadini. 61 L’esecuzione 1. COMPOSIZIONE - Il gruppo di partecipanti è composto da professionisti, operatori economici, commercianti e imprenditori ma anche pensionati, giovani e rappresentanti di cooperative sociali e associazioni. 2. DURATA - La Passeggiata prevede un impegno di 2-3 ore su di un percorso scelto dagli stessi cittadini per evidenziare ai “visitatori esterni” (i professionisti e i tecnici) gli elementi salienti del Quartiere. 3. MEETING INIZIALE - Al punto di riunione è brevemente illustrata la Passeggiata, con ruoli e modalità. Ogni partecipante si presenta al gruppo ed è “schedato”, con nome, cognome, età, professione, e fotografato (per dare “un volto alle parole”). Ad ogni partecipante è anche fornito anche un breve questionario introduttivo. 4. MAPPATURA - Sulla “mappa” del percorso sono annotate le “soste” effettuate e le foto evidenziano i problemi o le opportunità del Quartiere. La “mappa” è anche vista come strumento “attivo” su cui scrivere note, indicazioni, appunti, ecc. anche da utilizzarsi poi in altri momenti partecipativi (ad es. workshop) e su cui inserire eventuali commenti di cittadini non appartenenti al gruppo e incontrati nella Passeggiata. 5. INDICAZIONI - Ai partecipanti è richiesto di esporre sinteticamente le loro indicazioni (con tipo di problema, rilevanza in una scala da 1-min a 5-max, possibile risoluzione) in modo ordinato: durante la passeggiata oralmente al “verbalizzatore” che le sintetizza su apposite schede al termine della passeggiata tramite i “post-it” sui quali indicare nominativo e localizzazione (via xx, incrocio xx, ...) Nome: Mario Rossi Problema: …(descrizione) localizzazione “VIA XXX” Rilevanza (da 1 a 5): 5 (massima) 6. MEETING FINALE – Nella riunione finale sono raccolte ulteriori indicazioni del rapporto tra il Quartiere e il resto della Città. 62 L’applicazione al Comune di Bollate Sono state svolte tre riunioni preliminari, per discutere i passi operativi: due con i tecnici, i professionisti, gli esperti di valutazione ambientale, i membri dell’Ufficio di Piano e l’Assessorato all’Urbanistica, una con i presidenti delle Circoscrizioni. Si sono svolte 4 “passeggiate”, rispettivamente: 22 settembre, sabato mattina, Cascina del Sole, 22 settembre, sabato pomeriggio, Cassina Nuova 29 settembre, sabato mattina, Ospiate 29 settembre, sabato pomeriggio, Bollate Centro Ogni sessione è durata dalle tre alle quattro ore, e si è sviluppata su un percorso scelto direttamente dai partecipanti. Il resoconto delle Passeggiate è stato improntato alla massima semplicità, utilizzando il linguaggio “non tecnico” dei partecipanti, così da rimanere il più aderente possibile al loro pensiero e non perdere la freschezza delle loro indicazioni. 63 5.1. Cascina del Sole 64 65 in blu le principali tappe in rosso le principali segnalazioni 66 sabato 22 settem bre 2007 - Cascina del Sole i partecipanti nome Anna Ansela Cesare Giuseppe Luciano Ippolito Roberto cognome Dugioni Carcano Andreasi Tiengo Puricelli Giovinazzo Ingiardi età 45 60 63 65 62 59 57 professione Insegnante scuola primaria Pensionata (consigliere CdC) Pensionato (ex commerciante) Pensionato (pres. CPS) Pensionato (pres. ass. sportiva GOSS) Pensionato (presidente CdC) Pensionato ed inoltre i consulenti del PGT, arch. Aprà e arch Engel l’assessore all’urbanistica Catenacci il consulente per la Valutazione Ambientale Strategica, arch. Baldizzone 67 dicono … Anna Dugioni “Cascina del Sole è un quartiere dormitorio e un grosso incrocio di traffico. Occorre recuperare la vita a piedi, per socializzare, per conoscersi. Come insegnate ricordo l’iniziativa “pedibus”, a scuola a piedi per una settimana, che ha dimostrato come potrebbe essere la vita per i residenti se ci si organizzasse per lasciare la macchina e accompagnare i bambini a scuola a piedi. Certo ci sono anche problemi di sicurezza per i pedoni: attraversamenti, incroci,…”. Manca un luogo di socializzazione. Occorrerebbe uno sforzo grande e ribaltare Cascina del Sole da quartiere dormitorio a Cittadella della Cultura con biblioteca, ludoteca, … e spazi aperti per i giovani anche alla sera. Altrimenti il quartiere è e rimarrà un grosso incrocio e basta.” Cesare Andreasi “Sono un ex commerciante in pensione. Ho visto cambiare Cascina del Sole negli anni. Ora è solo un insieme di strade piene di traffico, di macchine. La gente non socializza più, anche perché non si cammina, non si incrocia uno sguardo. E così si perde anche la dimensione storica e Cascina del Sole diventa un luogo come tutti gli altri, dove dormire e non vivere. Manca un luogo di aggregazione. Occorre togliere traffico e dare spazio per camminare a piedi, per incontrarsi, per vivere.” Luciano Puricelli “Come presidente dell’associazione sportiva dell’oratorio devo dire che manca un senso di appartenenza al quartiere. Occorre pensare a riqualificare non solo gli spazi ma anche la gente, altrimenti lo sforzo è inutile. Cascina del Sole è diventato progressivamente un grosso dormitorio e manca l’incontro tra le persone. Se lo spazio non è comune, se non c’è condivisione, non c’è nemmeno rispetto per il quartiere. La mancanza di ordine e pulizia richiama disordine e sporco. Ma come si fa a socializzare se non si può nemmeno camminare? In certe aree mancano addirittura i marciapiedi.” Giuseppe Tiengo “Mi occupo di volontariato soprattutto per la fascia anziana. Senza andare troppo lontano voglio paragonare Cascina del Sole a Bollate Centro: li gli anziani possono camminare, incontrarsi, sedersi su una panchina, qui no. E se non c’è nemmeno la possibilità di incontrarsi come è possibile un dialogo? Poi chiaramente ci sono problemi come la Cava Bossi, la mancanza di verde, di aree pedonali e ciclabili, di parcheggi.” Ansela Carcano “Il quartiere ha pagato anche in termini di vivibilità e sicurezza la forte presenza delle case popolari. E’ stato un forte impatto, da cui fatichiamo a riprenderci. Occorre riqualificare nel tempo l’assegnazione delle case popolari selezionando l’assegnazione degli alloggi ed evitando persone con problemi con la legge o similari. Occorre pensare ad una riqualificazione complessiva. Innanzitutto traffico e parcheggi, altrimenti siamo strangolati dalle macchine. Ma anche spazi verdi, parchi, recuperi ambientali, come la Cava Bossi ol il fontanile Terrone.” Ippolito Giovinazzo “Occorre pensare ad una riqualificazione di Cascina del Sole, quartiere che più di altri a Bollate a pagato un certo tipo di sviluppo. Però il nuovo Piano potrebbe sfruttare le opportunità di aree e terreni, spesso interni all’edificato e potenzialmente importanti per il riequilibrio del quartiere. Certo il traffico ci stringe, esistono problemi ambientali, ad es. la Cava Bossi. Però esistono anche problemi pratici, che fanno si che il quartiere abbia un certo grado di autonomia o no: ad esempio, se chiude il negozietto del quartiere dove si compra?” 68 le principali segnalazioni L’incrocio per Novate, tra le vie Montegrappa, Battisti ed Ospitaletto, è un punto molto caotico, ma anche uno snodo molto importante per il collegamento con il Comune limitrofo. Sicuramente una maggiore e migliore sorveglianza ne ridurrebbe il rischio di incidenti. Il problema sussiste anche al semaforo seguente, in prossimità della chiesa. In via Ospitaletto c’è un centro sportivo, una bocciofila, l’asilo, la scuola media, la chiesa e l’oratorio. Il centro sportivo e la bocciofila appaiono come “chiusi” rispetto al quartiere, non integrati con il tessuto urbano e con quello sociale. Il posteggio che dovrebbe servire gli utenti di tali servizi è sempre pieno di camion e, dunque, è stato chiesto all’amministrazione di creare un area di parcheggio riservata ai mezzi pesanti. I servizi non sono carenti o assenti in Cascina del Sole, però smettono di svolgere la loro funzione di luogo di aggregazione nel momento in cui si esaurisce l’attività sportiva o scolastica. Manca quindi un luogo di aggregazione, una piazza pubblica vissuta. Anche i giardinetti di fronte al centro sportivo, che fra l’altro meriterebbero migliore qualità e attenzione, sono luoghi di aggregazione potenzialmente molto interessanti. Ci sono errori che derivano dai vecchi piani regolatori, come ad esempio l’esistenza di vie molto strette in cui non è possibile fare inversione di marcia ed è quindi necessario uscire in retromarcia, correndo il rischio di provocare incidenti. La rotonda tra Via Madonna in Campagna, Via Battisti e Via Kennedy è una bretella di collegamento tra la superstrada Rho- Monza e Via Battisti ed ha alleggerito un po’ i problemi viabilistici nel centro di Cascina del Sole, in quanto costituisce una variante al centro. 69 Le Case Popolari sono percepite come un problema di degrado urbano e sociale. Cascina del Sole ha subito nel corso del tempo un forte impatto sociale da parte di insediamenti residenziali per cittadini a basso reddito: la popolazione si lamenta del degrado non solo edilizio ma anche dei rapporti sociali tra gli abitanti. Un tema molto importante è il recupero della Cava Bossi, dove una volta c’era una impresa di escavazione ed ora è un’area adibita al recupero di materiali ed a riciclaggio. Relativamente alla dismissione di cantieri ed imprese di escavazione emerge nei cittadini la preoccupazione per la presenza di sostanze nocive, come l’amianto, che potrebbero disperdersi sul territorio trasportati dagli agenti atmosferici. La proposta è stata quella di riqualificare l’area per adibirla a parco pubblico accessibile sia per la cittadinanza di Cascina del Sole, sia per quella di Cassina Nuova. 70 I nuovi comparti abitativi CC8 e CC9 incrementeranno la densità demografica, per cui bisognerà prevedere soluzioni viabilistiche ed anche urbanistiche e di servizi. Un grande problema di Cascina del Sole è la mancanza di un “centro” e quindi su 4800 abitanti, la maggior parte si vede costretta a rivolgersi a servizi esterni alla circoscrizione. C’è una netta prevalenza della funzione residenziale, mentre le attività produttive, commerciali e professionali sono poche ed esterne. 71 Le priorità espresse dai partecipanti PRIORITA’ PROBLEMA Viabilità: 1 • Incrocio via per Novate (sistemazione semafori e maggiore sicurezza stradale, possibilità di evitare l’attraversamento del centro storico) Traffico limitato e passaggi pedonali rialzati via Battisti centro Rotonda via Battisti – Via Kennedy che da Via Kennedy colleghi direttamente l’uscita della Rho-Monza Apertura di vie di collegamento da Cascina del sole verso Novate Bretella Friuli V.G – Pellico, Rotonda Rho-Monza di Novate Bretella via Friuli Venezia Giulia – via s.Ronco Parcheggi 1 • 2 • 3 • Creazione di parcheggi nella via per Novate Trasformazione delle aree in Via Scesia e Via Monte Grappa con idonei parcheggi Liberare dai mezzi pesanti il parcheggio di via Ospitaletto, creando un area apposita ad essi dedicata Recupero ambientale Cava Bossi: controllo delle attuali attività di smaltimento (es. presenza di amianto?) e riqualificazione dell’intera area, con la formazione di un’area vivibile e fruibile da bambini ed anziani Centro culturale e di aggregazione: creazione di un centro socio-culturale (ad es. negli spazi vuoti di Via Battisti) Parco pubblico, verde e ripristino ambientale degli alvei 3 • 4 • 5 • Creazione di un parco pubblico Riqualificazione alveo e fontanile del Terrone, creazione di un parco attiguo al fontanile (per la quale il Comune paga già l’affitto) Aumentare il verde, con particolare attenzione alla quantità e alla qualità degli impianti Riduzione e/o altra localizzazione delle attività di rottamazione e smaltimento/riciclaggio Distribuzione commerciale: Salvaguardia-aiuto dei piccoli negozi, molto importanti soprattutto per gli anziani Area PIP, coinvolgere la grande distribuzione Apertura di un piccolo supermarket in via M.Grappa, già preesistente 5 • Problema di accumuli di rifiuti, gestione delle aree di raccolta 72 5.2. Cassina Nuova 73 74 in blu le principali tappe in rosso le principali segnalazioni 75 sabato 22 settem bre 2007 – Cassina N uova i partecipanti nome cognome età professione Alfonso Pietro Sergio Valerio Di Pasqua Vanotti Locatelli Baronio 58 47 58 51 Presidente CdQ ingegnere pensionato Pres. C.d.Ist.Gadda ed inoltre i consulenti del PGT, arch. Aprà e arch. Engel l’assessore all’urbanistica Catenacci il consulente per la Valutazione Ambientale Strategica, arch. Baldizzone 76 dicono … Sergio Locatelli “Sono nativo di Cassina Nuova, penso quindi di conoscere molto bene l’evoluzione del quartiere. Penso innanzitutto che occorrerebbe qualificare l’immagine del quartiere, fornendo l’aspetto di un vero e proprio paese, anche perché Cassina Nuova ha un certo grado di autonomia rispetto al resto del Comune. La viabilità è la questione strategica del quartiere, sia interna, sia esterna di raccordo con Paderno, Seregno, Cascina del Sole, Bollate centro. Un altro aspetto determinante è quello ecologico, con pezzi di territorio disastrato, cave diventate discariche, montagne di detriti volatili, ecc., ma anche con inquinamento atmosferico ed acustico da traffico.” Pietro Canotti “Condivido quanto detto da Locatelli, sottolineando l’importanza dei problemi ambientali che spesso Cassina Nuova ha dovuto pagare (vedasi l’inquinamento da piombo dell’ex Cobat) e sta pagando ancora (ad esempio la montagna di detriti stradali alle sue porte). Inoltre vorrei aggiungere che occorre cercare di dare vita non solo al centro (via San Bernardo), ma anche ad altre parti del quartiere, spesso cresciute in modo caotico. Occorre una maggiore attenzione per le aree verdi, spesso segnate come tali ma senza nemmeno un albero, basti vedere la piazza del mercato. Per la viabilità certo occorrono interventi, ma attenzione a costruire nuove strade che richiamino ancora più traffico!” Alfonso Di Pasqua “Cassina Nuova con i suoi 7.500 abitanti è una frazione viva, con più autonomia rispetto al resto del Comune. La sua crescita a volte non è stata razionale, basti pensare che negli anni ’60 contava solo 2.500 abitanti: quindi vi è stato un periodo di costruzioni “spontanee”, con strade strette, spesso cieche, con i problemi che ne conseguono. Però complessivamente la situazione è buona, con un centro vivo, che può confrontarsi anche con i comuni limitrofi. Mancano alcune realizzazioni, ad es. una biblioteca o un auditorium, magari nella vecchia chiesa sconsacrata che è anche un bel esempio di architettura purtroppo usato solo come magazzino,… con alcune di queste cose ed alcuni interventi di carattere ambientale si avrebbe davvero un apese qualificato.” Valerio Baronio “Vivo a Cassina Nuova dagli anni ’60. Vorrei sottolineare che qualsiasi azione, quale ad esempio varianti stradali, non deve compensare passati abusivismi. Bella la realizzazione delle Scuole col parco, ma occorre una attenzione continua del Comune, quindi no ad interventi sporadici. Cassina Nuova è una frazione certo, ma può avere una sua connotazione di “paese”, sicuramente di qualità. Però bisogna risolvere tutta una serie di questioni al margine del quartiere che lo penalizzano molto. Inoltre la situazione delle aree pubbliche è spesso di bassa qualità, specie per la presenza o, meglio, l’assenza di alberature.” 77 le principali segnalazioni Il percorso si è sviluppato a partire dal punto di ritrovo, in P.za della Chiesa, lungo le vie: Pace (incrocio con Via Kennedy), Brianza, Arno, Meucci e Farini. Dal punto di ritrovo si percepisce come alcuni interventi abbiano sensibilmente migliorato l’aspetto complessivo: il recente arredo urbano e pavimentazione in porfido di Via S.Bernardo, Corte Brioschi e del sagrato della Chiesa hanno avuto lo scopo di migliorare e offrire servizi, come la tanto richiesta biblioteca. Occorre rilevare però come sia difficile soddisfare tutti: alcuni in via S.Bernardo si sono lamentati per la pavimentazione in porfido (per il maggiore rumore al passaggio delle macchine) o per la riduzione dei parcheggi, anche se è presente un parcheggio a poche decine di metri. All’incrocio di via Pace con via De Leva è presente una vecchia cascina: la sistemazione di questa area può contribuire notevolmente alla fruizione e all’aspetto del quartiere, affacciandosi sulla piazza della chiesa. Inoltre la presenza della exchiesa parrocchiale di S.Bernardo, risalente al XVI secolo, dov rebbe essere valorizzata, ad esempio come auditorium, mentre adesso è utilizzata solo come magazzino. La piazza del mercato, vicino al cimitero, rappresenta un tentativo di riqualificazione riuscito a metà. Sebbene molto frequentato da bambini ed anziani, la mancanza di verde e di alberi offre allo sguardo un ampia distesa di cemento e asfalto che non può essere ravvivata solo dalla presenza della fontana. Il problema del verde e della mancanza di alberi si riscontro in tutto il quartiere. Un grande problema, soprattutto nelle ore mattutine e serali, è il traffico lungo le Vie Farini e Pace per immettersi in Via Kennedy. Si chiede la creazione di un’arteria di scorrimento per preservare queste strade e ed il loro abitato. 78 Su via Kennedy si affaccia l’area dell’azienda che si occupa di riasfaltature di gran parte dell’area milanese. Sussiste il problema ambientale della montagna di detriti derivanti dallo scortico dei manti stradali rifatti: a detta dei partecipanti questo materiale, oltre ad essere volatile e quindi ad inquinare l’antistante abitato di Cassina Nuova, dovrebbe essere monitorato, in quanto potrebbe contenere elementi potenzialmente pericolosi. Proseguendo su via Kennedy si incontra da una parte un campo nomadi e dall’altra attività di rottami e autotrasporti. Il tutto in modo sicuramente molto “spontaneo”, non regolamentato e che contribuisce non poco al decadimento dell’immagine e della qualità ambientale di Cassina Nuova. In Via San Nicola e nelle vie adiacenti si assiste alla presenza di una urbanizzazione “selvaggia” nata nel secondo dopoguerra, con strade strette e casette addossate l’una sull’altra, spesso di scarsa qualità architettonica. Nell’area adiacente Paderno si assiste ad una mancanza di collegamenti tra i tessuti urbani dei due Comuni, con vie residenziali a fondo cieco che sboccano sui capannoni industriali di Paderno. Il tutto, oltre a fornire una immagine di “chiusura” tra i due Comuni, pone problemi di viabilità ai residenti. Nel centro si hanno problemi di viabilità, e a volte di pericolosità. Come ad esempio per la “esse” di via della Madonna e via Archimede in cui mezzi pesanti, che non rispettano il divieto di transito, si “piantano” nelle curve del centro. 79 Le priorità espresse dai partecipanti PRIORITA’ 1 • PROBLEMA Problemi ecologici, quali ad es.: inquinamento acustico/atmosferico (es. incrocio via Kennedy con via Pace) attività dei “selciatori”, lato destro di via Kennedy, con alti cumuli di materiale e dispersione dello stesso sull’abitato anche con poco vento attività rottamai recupero ambientale zona Cava e piattaforma ecologica dell’ex inceneritore individuazione delle aree di recupero o dismesse Viabilità: problematiche di traffico da eliminare/limitare, con attenzione a non fare altre strade che portino altro traffico 1 • connessione delle vie a fondo cieco con Paderno viabilità di attraversamento e ripristino del vecchio tracciato di via Po per connettersi in futuro alla SP 119 riordino di via Raffaello Sanzio pericolosità zona via Arno – via Madonna pericolosità zona via Madonna – via Brianza collegamento dal retro delle Scuole Medie di via Brianza con la zona industriale di Paterno Dugnano 2 • 3 • 4 • 5 • Riassetto delle aree periferiche (viabilità interna e arredo urbano) Sistemazione della Piazza del mercato: chiusura della piazza verso il parcheggio adiacente il cimitero sistemazione area di rispetto del cimitero arredo urbano e verde Sistemazione di via Madonna con marciapiedi, fermata bus, attraversamenti, e sua chiusura (piazza della Chiesa) rendendola solo pedonabile Aree a verde: riqualificazione degli attuali parchi, inadeguati o non curati, per cui spesso poco utilizzati 80 5.3. Ospiate - Castellazzo 81 82 in blu le principali tappe in rosso le principali segnalazioni 83 29 settem bre 2007 - Ospiate i partecipanti: nome cognome età professione Antonio Luca Massimiliano Massimo Silvano Barbato Cormanni Vittani Zucchetti Redaelli 52 21 45 48 67 commerciante studente impiegato impiegato pensionato ed inoltre i consulenti del PGT, arch. Aprà e arch. Engel l’assessore all’urbanistica Catenacci il consulente per la Valutazione Ambientale Strategica, arch. Baldizzone 84 dicono … Antonio Barbato “Sono ad Ospiate dal ’63. I problemi ci sono, eccome. Oltre al traffico che è sotto gli occhi di tutti e che incide pesantemente sulla vita di tutti i giorni, tanto che non si riesce ad attraversare nemmeno la strada, direi che i maggiori problemi sono ambientali, come la manutenzione dei torrenti , dei parchi e delle aree a verde. Lo sporco, l’abbandono, portano alla mal frequentazione:se lasciamo certe aree a se stesse non lamentiamoci poi! Basti pensare alla frequentazione delle “signorine” vicino alla Scuola. E poi mancano attraversamenti sicuri e piste ciclopedonali, come ad esempio per connettersi con il centro Castorama.” Luca Cormanni “Ci sono alcuni problemi specifici che vanno risolti, altrimenti la vivibilità di Ospiate ne soffre. Parlo anche in termini di sicurezza del traffico, ad esempio per quanto riguarda l’incrocio della Varesina. O anche il parcheggio del Blockbuster, esempio di come un problema relativamente piccolo posso diventare estremamente rischioso, con auto che devono attraversare una pista ciclopedonale e sbucare nella via, senza visuale e con rischio di incidente. Occorre riqualificare aree dimesse, abbandonate. Sistemare le strade, parlo anche in termini di manutenzione dell’asfaltatura, ma anche piste ciclopedonali.” Massimiliano Vittani “Ci sono aree che devono essere riqualificate e ripensate, ad esempio quella della Forgia di Bollate che potenzialmente sarebbe di grande utilità pubblica e invece cos’è adesso? Pensate alla stessa area con un parco (siamo o non siamo nel Parco delle Groane?), una pista ciclopedonale, una regolamentazione degli orti “spontanei”, … Chiaramente il traffico rappresenta il tema prioritario, ma penso che il problema sia risolvibile solo dopo la realizzazione della variante varesina e con l’interdizione all’ingresso in Bollate del traffico proveniente da Rho-Arese.” Massimo Zucchetti “Direi che il problema più grosso è rappresentato dal traffico, non solo e non tanto quello interno quanto quello di attraversamento pendolare, quindi con ore di punta particolarmente congestionate. Vi sono chiaramente altri elementi, quali ad esempio i parcheggi, ad es. in via Leopardi, la sicurezza e la pulizia, il sottopassaggio, ed alcuni problemi ambientali, quali ad esempio quelli dei corsi d’acqua, sia in termini di gestione che di controlli. Inoltre occorre pensare ad una ricucitura del tessuto urbano, spesso cresciuto non in modo coordinato. In tutto questo si inserisce anche il discorso sulle aree verdi, sulla loro assenza e, quando presenti, sulla loro manutenzione e tutela.” Silvano Redaelli “Sottolineo l’importanza di alcuni problemi ambientali, come ad esempio quello del Canale Villoresi e di altri corsi d’acqua, in certi periodi fogne a cielo aperto. Ci sono poi elementi puntuali che potrebbero innalzare immediatamente la qualità della vita in Ospiate, ad esempio un percorso ciclopedonale con il centro commerciale vicino, un parco giochi per i bambini, degli orti regolamentati per gli anziani, un parcheggio per la farmacia.” 85 le principali segnalazioni Dal punto di partenza in P.zza Indipendenza il percorso si è sviluppato lungo le vie Ferraris, Ghisalba, Milano, Stelvio, Fornace Mariani, Repubblica, Madonnina e Villoresi. La mancanza di un centro e la sua disposizione lungo l’asse Varesina, il traffico di attraversamento che ne deriva e la qualità dell’intervento pubblico e del disegno urbano, sono gli elementi che da subito sono stati sottolineati dai partecipanti. Già dal punto di ritrovo (P.zza Indipendenza) è emerso il principale problema del traffico da attraversamento che investe la città. Ospiate, non avendo un vero e proprio centro si estende lungo l’asse della SS. Varesina, con una grande affluenza di veicoli in direzione Milano. Legati a questo problema sono la carenza di attraversamenti pedonali e di collegamenti ciclo-pedonali lungo Via Milano. La presenza di un sottopassaggio pedonale non supplisce a tali mancanze, soprattutto per la scarsa qualità igienica e per la mal frequentazione che caratterizza questo attraversamento; inoltre non prevede un agevole transito da parte di carrozzine per bambini o per persone diversamente abili. E’ fortemente auspicabile un collegamento ciclo-pedonale lungo Via Milano in direzione del centro commerciale di Baranzate, appena fuori dal confine comunale di Bollate, poiché è una strada molto frequentata a piedi da extracomunitari, che si spostano verso Roserio, ed in bicicletta da anziane signore per raggiungere il supermercato. Dal punto di vista ecologico, i cittadini evidenziano il tema dell’inquinamento del canale Guisa sia perché non manutentato, sia per scarichi infrasettimanali dai comuni che stanno a monte. 86 Spostandosi dall’altro lato di Via Milano, nella direzione della circoscrizione di Bollate centro, vengono percorse le vie Repubblica, Madonnina e Villoresi. Via Repubblica è un’area di commercio, messa però a dura prova dall’assenza di posteggi e dal traffico di attraversamento, perché è la strada che collega Bollate centro con la SS. Varesina. E’ situata lungo questa via, per esempio, la farmacia comunale. Una soluzione potrebbe essere l’esproprio di pubblica utilità di un terreno adiacente a quest’area e la creazione di una ventina di posteggi a dsco orario. Un altro grande problema di Via Repubblica è il posteggio del Blockbuster, accessibile ai veicoli solamente mediante l’attraversamento della pista ciclabile adiacente ad esso. La soluzione proposta prevede la chiusura dell’attuale parcheggio, che verrebbe ricreato su di un terreno posteriore ai due esercizi commerciali, salvaguardando così il transito ciclo- pedonale. Via Madonnina è invece l’esempio dei problemi legati alla qualità dell’intervento pubblico e del disegno dello spazio urbano (rintracciabili anche su tutto il resto del territorio), in quanto presenta ancora molte barriere architettoniche, come l’assenza di scivoli per la salita e discesa dei diversamente abili dai marciapiedi, il posizionamento dei pali della luce nel mezzo del passaggio pedonale, che diventano così inaccessibili alle carrozzine ed anche errori logistici come i tornelli intorno agli alberi con un diametro di solo 1m, che non consentono quindi la crescita dell’arbusto. Via Villoresi presenta grandi complessi residenziali e un ampio posteggio che risponde alle esigenze insediative dell’area. Lungo la via scorre il canale Villoresi che, per la mancanza di manutenzioni, riduce la portata dell’alveo creando grossi rischi, anche per gli orti posti dall’altro lato della strada. In fondo alla via, in prossimità della Forgia di Bollate, c’è una grande area verde non utilizzata, se non per il passeggio dei cani. Ne viene quindi richiesta un’opera di riqualificazione. La Forgia può anche rappresentare un problema ambientale, vista la presenza dei depositi di fonderia, ad alta temperatura, sopra al canale stesso. 87 Le priorità espresse dai partecipanti PRIORITA’ 1 • 2 • 3 • 4 • PROBLEMA Viabilità: realizzazione variante Varesina e viabilità via Ferraris realizzazione di piste ciclopedonali di collegamento, ad es. con il Castorama attraversamenti pedonali sicuri incroci e attraversamenti pericolosi (es. Blockbaster) parcheggi Problemi ambientali: inquinamento da traffico gestione e controllo dei corsi d’acqua, come il Guisa e il Villoresi controllo area Forgia di Bollate Aree verdi: incremento delle aree verdi e a parco, corretta manutenzione di quelle esistenti plantumazione di alberi ad alto fusto creazione di un vero e proprio parco attrezzato in fondo alla via Villoresi, vicino alla Forgia Aree per bambini ed anziani Maggiori aree a gioco per i bambini Creazione di centri di incontro per gli anziani e di “orti” regolamentati per i pensionati 5 • Riqualificazione di aree dimesse, edifici fatiscenti, aree inutilizzate 88 5.4. Bollate Centro 89 90 in blu le principali tappe in rosso le principali segnalazioni 91 sabato 29 settem bre – Bollate Centro i partecipanti: nome cognome età professione Alberto Angelo Eleonora Emanuele Paolo Ghioni Barlassina Cimbro Gorno Gaiotto 44 61 29 38 36 amministratore pensionato professoressa commerciante architetto ed inoltre i consulenti del PGT, arch. Aprà e arch. Engel l’assessore all’urbanistica Catenacci il consulente per la Valutazione Ambientale Strategica, arch. Baldizzone 92 dicono … Angelo Barlassina “Vorrei sottolineare il decadimento di Bollate dovuto al traffico. E per traffico intendo il traffico da attraversamento. A questo scopo abbiamo predisposto una raccolta firme per una petizione popolare con 2.700 aderenti, allo scopo di impedire il traffico ai non residenti. Un altro aspetto che può essere determinante per il quartiere è il destino dell’area della ex-Ceruti, con il timore di un grande centro commerciale, quando invece sarebbe auspicabile un recupero dell’area”. Eleonora Cimbro “Bollate Centro ha tutta una serie di elementi problematici. Vi sono innanzitutto “quartieri dormitorio” con mancanza di servizi, negozi, aree verdi attrezzate. Queste aree, ma spesso tutta Bollate Centro, non hanno collegamenti ciclopedonali, sia interni al Comune che con i Comuni limitrofi, come ad esempio Novate. Vi sono poi tutta una serie di incroci pericolosi, assi stradali a forte presenza di traffico, attraversamenti pedonali rischiosi, ecc. Vi sono situazioni di forte degrado, come sovrappassi e sottopassi, la stazione, l’ex Garden, ecc. L’ex Ceruti potrebbe rappresentare un forte elemento di riqualificazione con funzioni pregiate, come ad esempio la creazione di un polo universitario ben servito dalle Ferrovie Nord. Riqualificazioni spontanee già presenti, come lo spazio della Borroni, andrebbero ulteriormente valorizzate. Il commercio andrebbe incentivato. Il verde è insufficiente, sia in termini di quantità che di qualità”. Emanuele Gorno “Penso che Bollate Centro dovrebbe innanzitutto occuparsi di un decentramento dei servizi comunali, per coinvolgere i cittadini anche della periferia, agevolando ed incentivando il commercio. Si dovrebbe pensare anche al decentramento delle banche, risolvendo il problema dei parcheggi nella zona centrale del paese. Vi sono anche “piccoli problemi” che diventano grandi: ad esempio occorre recintare e arredare i parchi per eliminare gli atti di vandalismo Paolo Gaiotto “Partirei da un maggiore coinvolgimento dei giovani e delle forze culturali già presenti nel quartiere. Ad esempio il fabbricato della Borroni è molto interessante quale esempio di “archeologia industriale”, ha una localizzazione ottima, essendo di fianco alla stazione delle Nord, ospita una iniziativa spontanea, quella dei proprietari stessi che hanno creato un centro culturale ed artistico che in futuro potrebbe ospitare anche residenze e laboratori temporanei per gli artisti … Perché non sfruttare questa occasione, valorizzandola, integrandola con le politiche del Comune, così da far divenire Bollate una “cittadella dell’arte” che richiami giovani, artisti, forze nuove e funzioni culturalmente elevate? Sono cose come queste che possono contrastare la tendenza di città dormitorio di servizio a Milano e fare di bollate una città viva. Altrimenti il collegamento con le Nord è solo un collegamento in “uscita” verso Milano e non in “entrata” in Bollate: occorre connotare Bollate con funzioni specifiche di richiamo.” 93 le principali segnalazioni Il percorso si è sviluppato a partire da via Nenni, lungo poi le Vie Berlinguer, Silvio Pellico, Madonna in campagna, Montessori, Caduti bollatesi e P.za Carlo Marx. Fin dal punto di ritrovo, posizionato lungo la Via IV Novembre, emerge l’importanza di un collegamento ciclo-pedonale che colleghi la città di Bollate con i Comuni limitrofi (in questo caso Novate). La riqualificazione della ex Boston è un’esperienza ed un esempio di trasformazione del territorio, seppure sussista ancora il problema dell’integrazione con il tessuto urbano circostante. Percorrendo le vie Nenni e Berlinguer si osservano edifici “tagliati fuori” dalle aree circostanti; lo si può definire un quartiere dormitorio, dove la funzione residenziale è esclusiva, mentre sono assenti attività commerciali e servizi. Le aree verdi circostanti sono lasciate a se stesse e, quindi, usate solo per le “passeggiate” dei cani. La Via Silvio Pellico è un importante collegamento con la frazione di Cascina del Sole, così come la parallela Via Friuli Venezia-Giulia, e per questo si richiede a gran voce la realizzazione di collegamenti ciclo-pedonali. Una pista ciclabile potrebbe collegare così Cascina del Sole con Bollate (tramite Via S. Pellico) e poi proseguire lungo Via Madonna in Campagna, Via Montessori (dove c’è una scuola elementare), giungendo fino alla stazione ferroviaria di Bollate Centro. L’area intorno al benzinaio è da riqualificare, magari con la creazione di una rotonda e di un parcheggio per la banca e il servizio pediatrico. All’incrocio tra Via Madonna in Campagna, Via Montessori e Via Giovanni XXIII è stato da poco creato un regolatore di velocità, contestato da una parte di popolazione ma fortemente sostenuto dall’altra, perché questo è un incrocio molto frequentato dai 94 bambini che si recano alla scuola elementare di Via Montessori e molto trafficato, perché conduce alla Via Verdi. Via Madonna in Campagna è un altro esempio di quartiere dormitorio, dove ci sono aree verdi, anche attrezzate con giochi e panchine, ma con poca manutenzione. Le alberature però sono scarse, poco qualificanti e nulla ad esempio è stato fatto per creare una “quinta” verde lungo la strada per migliorare la qualità estetica della piazza, gravata pesantemente dal lungo muro della ex Ceruti. Nella P.za sono presenti attività commerciali, ma è un’area poco utilizzata e poco vissuta. Di fronte a questa c’è l’ex Ceruti, che è un potenziale immenso sia per l’estensione dell’area, sia per la posizione adiacente alla stazione. Sono state fatte varie ipotesi di trasformazione, tra cui quella di un nuovo polo universitario. Gli attraversamenti pedonali da una parte all’altra della ferrovia sono presenti (ce ne sono quattro) anche se presentano condizioni di degrado. Un problema fortemente sentito a Bollate è la carenza di parcheggi, soprattutto nella zona vicino alla stazione, ossia in P.za Carlo Marx; un’ipotesi è quella della creazione di un parcheggio sotterraneo. L’area della Borroni, con un bel edificio industriale dei primi del ‘900 un tempo ospitante un collificio e attualmente destinato dai proprietari a centro culturale per esposizioni d’arte, ha sicuramente delle grosse potenzialità, sia per la sua localizzazione, adiacente alla stazione e quindi facilmente 95 raggiungibile da potenziali utilizzatori provenienti da Milano, sia per la funzione di richiamo culturale che può svolgere. Una integrazione della Borroni con le politiche dell’Amministrazione sarebbe auspicabile. Nel parco centrale di Bollate ed in quello di Via Piave, si richiede un controllo maggiore da parte delle forze dell’ordine per ridurne la mal frequentazione, nonostante i recenti tentativi di ridurre la criminalità. Al centro si assiste alla presenza di ampie aree da qualificare, come ad esempio quella sottoposta ad un degrado anche sociale delle Quattro Torri. 96 Le priorità espresse dai partecipanti PRIORITA’ PROBLEMA Viabilità e parcheggi: 1 • 1 • 2 • 3 • 4 • mancanza di collegamento tra via Berlinguer e Cascina del Sole rotonda e parcheggio are benzianaio via Pellico via Petrarca – via Friuli, incrocio pericoloso su asse stradale ad elevata percorrenza via Montessori, incrocio pericoloso e asse ad elevata percorrenza, parcheggi via Veneto – via Verdi, asse al elevata percorrenza e incrocio pericoloso via Piave, collegamento con la Varesina e problema di traffico elevato via Varalli, problema del traffico all’uscita delle scuole via da Vinci – via IV Novembre, incrocio pericoloso piazza Marx, problema parcheggi in tutta la zona Vie ciclabili: collegamento via Nenni con Novate via Berlinguer via Petrarca - via Friuli, mancanza di collegamento con C.na proseguimento della pista ciclabile raccordata con la ferrovia via Veneto – via Verdi via Piave Aree verdi – parchi: riqualificazione aree verdi vicino alla scuola di via Montessori parco via Piave creazione di parchi e aree a verde, maggiore manutenzione di quelle esistenti e con più presenza di alberi di alto fusto Degrado strutture, quali ad esempio: sottopasso di via IV Novembre sottopasso area ex Sacis sovrappasso pedonale di via Caduti Bollatesi stazione ferroviaria ed ex Garden degrado anche sociale delle Quattro Torri strutture scolastiche degradate in via Varalli Valorizzazione aree ex industriali: Area ex Ceruti, riqualificazione e allocazione di funzioni “elevate” (es. polo universitario) Valorizzazione Borroni quale centro artistico-culturale di rilevanza metropolitana Commercio e servizi: 5 • piazza del mercato, possibilità di creare strutture permanenti per il commercio per renderla viva tutta la settimana attrezzare con strutture mobili per il commercio via Montessori mancanza di servizi e commercio per gli insediamenti periferici, come quelli di via Berlinguer senza nemmeno un oratorio 97
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