La medicina è arte - Dental Tribune International
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l’intervista _ Kaspar Capparoni La medicina è arte Chi è Kaspar Capparoni? Kaspar Capparoni è un “giovane” attore che cerca di fare al meglio il proprio mestiere, di studiare per migliorare la sua professionalità e ottenere risultati diversi e trovare nuovi percorsi. Nel mondo dello spettacolo e del cinema a 60 anni si è coronata una carriera, in Italia a 60 anni si è considerati ancora giovani e si continua a studiare per lavorare. Sembra un paradosso ma è così. Qual è Il link tra te e la medicina? Il link tra me e la medicina fa parte della mia storia. Sono vissuto in una famiglia che fin dal 1600 ha avuto tutte le generazioni che si sono occupate di medicina e in una famiglia di medici io ho interrotto questa tradizione scegliendo di fare l’attore. Ritengo che la medicina, oltre ad essere una scienza, sia vera e propria arte. Mio nonno fondò il museo dell’arte della medicina. Quando ti è stato proposto di partecipare al V Congresso dell’Accademia Il Chirone, hai risposto con entusiasmo e hai scelto la proiezione di un pezzo del film del 1974 Frankenstein Junior, il quarto diretto 42 cosmetic dentistry 4_2012 da Mel Brooks, che è anche autore della sceneggiatura insieme a Paul Oxon ed al protagonista Gene Wilder. Ho scoperto che questo film nel 2003, è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 2000 l’Afi l’ha inserito al tredicesimo posto nella classifica delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi. In Italia risulta essere, con 500.000 copie vendute, il dvd classico di maggior successo della storia dell’home video medici. È ambientato a Boston, Stati Uniti, nel 1913. Il giovane medico e celebre professore universitario, Frederick Frankenstein, nipote del tristemente famoso Barone Viktor von Frankenstein, eredita dal nonno il castello della famiglia in Transilvania. Frederick ha modificato la pronuncia del proprio cognome in Frankenstin per distinguersi dal nonno, del quale rigetta le teorie mediche considerandole assurde. Dopo la proiezione del pezzo che hai scelto, dal tuo commento, che ha creato emozione in aula, traspariva comunque una passione latente per la medicina. l’intervista _ Kaspar Capparoni L’anno scorso il Chirone ha ospitato Carlo Verdone che è notoriamente un esperto di tematiche mediche. Secondo te perché la medicina suscita questo fascino? Da bambini tutti hanno giocato al dottore e c’è un lato oscuro che ci attrae verso questo mondo: il sogno di poter fare il proprio mestiere in un contesto che ti permetta di risolvere un problema all’umanità a livello mondiale. Salvare la gente e trovare il modo per donare benessere. Interpretare un personaggio di un’opera scritta e recitata da me, e trovare una soluzione di benessere per l’umanità mi piacerebbe molto. In fondo anche noi attori recitando abbiamo l’arma del sentimento, del sorriso, dell’emozione che può essere alcune volte una medicina non invasiva. Quanta attenzione un attore deve avere nei confronti della bellezza del sorriso, della bocca? Non la chiamo cavo orale visto che la De Sio mi ha corretto nella sua intervista perché il termine cavo orale mette paura. No, il cavo orale è un termine tecnico e credo che parlando di medicina sia opportuno. La bocca è qualcosa di più carnale, più emotivo ed emozionale, la De Sio ben rappresenta questo stereotipo. La bocca è un fiore che coglie attraverso il sorriso e gli occhi l’espressione e la bellezza di tutto il viso. Per un attore è essenziale avere un bel sorriso accattivante, curato ma soprattutto sincero perché la gente coglie l’artificio all’interno di una sensazione di un’emozione falsa. Un sorriso non perfetto che presenta inestetismi può creare problemi? La gente è esteta e vuole avere una percezione immediata a pelle di bellezza, poi successivamente apprezza altre qualità. Se dovessi scegliere tra avere un sorriso bianco e luminoso o un sorriso armonioso e ben allineato cosa sceglieresti? Sceglierei di avere un sorriso con una dentatura ben allineata, perché oggi la tecnologia ti permette facilmente di illuminare il sorriso migliorando il colore. Kaspar Capparoni, nato a Roma il primo agosto del 1964, frequenta la Deutsche Schule di Roma. Dopo aver esordito, all’età di 18 anni, in teatro grazie a Giuseppe Patroni Griffi, con il quale lavorerà per vent’anni, nel 1984 è nel cast del film Phenomena, diretto da Dario Argento, a cui fanno seguito: Colpi di luce (1985), regia di Enzo G. Castellari, Il commissario Lo Gatto di Dino Risi, Gialloparma (1999), regia di Alberto Bevilacqua, Encantado (2002), diretto da Corrado Colombo, Il ritorno del Monnezza (2005), diretto da Carlo Vanzina, Two families di Romano Scavolini, Il sole nero quest’ultimo con Valeria Golino, del 2007. Lavora anche in varie fiction televisive, tra cui ricordiamo: la soap opera Ricominciare (2000), la miniserie Piccolo mondo antico, le serie Incantesimo 4 (2001) ed Elisa di Rivombrosa (2003), La caccia (2005), miniserie diretta da Massimo Spano, in cui è l’antagonista di Alessio Boni, e la serie Capri (2006), quest’ultima serie di notevole successo. Nel 2007 è protagonista, a fianco di Lucrezia Lante della Rovere, della miniserie Donna Detective, regia di Cinzia T.H. Torrini. L’anno seguente di Rex, regia di Marco Serafini, e della serie Capri 2, regia di Andrea Barzini e Giorgio Molteni. Nel 2009 torna sul piccolo schermo con la seconda stagione italiana di Rex e con il film televisivo di Canale 5, Al di là del lago, regia di Stefano Reali. Nel 2010 è protagonista ancora con Lucrezia Lante Della Rovere nella seconda stagione della miniserie di Rai Uno, Donna Detective, regia Fabrizio Costa. Sempre nel 2010 torna in Al di là del lago 2. Successivamente ritorna sul piccolo schermo con la terza stagione di Rex. Nel 2011 partecipa e vince Ballando con le stelle. Da paziente, che messaggio vuoi lasciare ai medici e al mondo sanitario? Ho la sensazione che la medicina sia diventata troppo specialistica e tecnicista. Io credo che la professionalità si debba costruire su basi di medicina generale e ritengo sia essenziale per inquadrare le problematiche di noi pazienti a tutto tondo. Infatti oggi la laurea per gli odontoiatri è in Medicina e Odontoiatria e l’obbiettivo dell’Accademia Il Chirone è parlare di medicina odontoiatrica in maniera interdisciplinare con tutte le specializzazioni mediche per allargare le conoscenze e divulgarle sul territorio. Quanto hai affermato comunque dimostra che se avessi scelto di seguire le orme della tua famiglia saresti stato un ottimo medico. Chissà, forse in un’altra vita! _Gianna Maria Nardi cosmetic dentistry 4_2012 43
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