Calcolosi renale
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Calcolosi renale Alcuni concetti importanti da ricordare Calcolosi renale Alcuni concetti importanti da ricordare La manifestazione più drammatica della nefrolitiasi è la colica renale! I dolori da colica renale fanno parte dei più forti dolori di cui l‘uomo possa fare esperienza, paragonabili solamente ai dolori del parto. Per attenuare i devastanti dolori di una colica renale i medicamenti di prima scelta sono tuttora gli antidolorifici non steroidei (FANS) o la morfina e le sostanze morfino-simili. Se i calcoli sono più grandi di 4 mm, la loro eliminazione può essere accelerata farmacologicamente con medicamenti quali gli alfa-bloccanti e i calcio-antagonisti, che rilassano la muscolatura contratta dell‘uretere, favorendo la fuoriuscita spontanea del calcolo bloccato. Una misura del tutto errata è l‘aumento dell‘apporto di liquidi con l‘intento di aumentare massicciamente la quantità di urina per trascinare via il calcolo. In realtà, questo comportamento non migliora la probabilità di eliminazione del calcolo, ma aumenta la pressione nel tratto di uretere a monte del calcolo, che accresce il dolore e il rischio di danni renali da pressione. I calcoli renali e dell‘uretere sono frequenti e vengono annoverati fra le cosiddette malattie da benessere. Fra il 10 e il 15 percento della popolazione si ammala prima o poi di nefrolitiasi (il termine medico per la calcolosi renale). In Svizzera, questa malattia colpisce ogni anno per la prima volta fino a 30ʼ000 pazienti, manifestandosi negli uomini con frequenza lievemente superiore a quella delle donne. La genesi dei calcoli renali è complessa e, accanto ai fattori genetici non ancora completamente conosciuti, esercitano un ruolo importante soprattutto gli influssi ambientali e dietetici. La for- mazione dei calcoli è correlata direttamente all‘eliminazione delle «scorie del metabolismo» attraverso i reni, in un processo in cui vengono concentrate nell‘urina le sostanze poco solubili, che possono così cristallizzare e dare origine a concrezioni («calcoli»). L‘eliminazione di piccoli cristalli microscopici è normale, e nelle persone sane vengono espulsi ogni giorno fino a dieci milioni di simili cristalli, senza peraltro causare sintomi. Questa situazione muta drasticamente quando i cristalli si aggregano a formare particelle di maggiori dimensioni o si depositano su calcificazioni preesistenti a livello del bacinetto renale, dando luogo a un calcolo che non riesce più a transitare attraverso lo stretto lume dell‘uretere. Accanto ai dolori violenti, l‘ostacolo bloccato provoca una stasi urinaria che induce danni renali da pressione. L‘accrescimento degli aggregati di cristalli fino alla formazione di calcoli di dimensioni critiche viene normalmente impedito da una serie di composti (per es. il citrato o le proteine urinarie) che vengono contemporaneamente eliminati nell‘urina. Nei pazienti affetti da calcolosi renale, questi fattori inibenti la cristallizzazione sono spesso presenti in quantità insufficienti o non agiscono come dovrebbero. Per esempio, uno stress acido dovuto al consumo eccessivo di proteine della carne riduce l‘eliminazione di citrato nell‘ urina. D‘altra parte, ad aumentare la concentrazione di sostanze che generano calcoli (per es. l‘ossalato, il calcio o l‘acido urico) contribuiscono diversi fattori, tra i quali la carenza di liquidi, alcuni medicamenti nonché malattie come, per esempio, l‘iperparatiroidismo o la gotta. Dal momento che la composizione dei calcoli consente di trarre conclusioni sui meccanismi d‘insorgenza e sulla terapia della nefrolitiasi, l‘analisi dei calcoli fa parte degli esami diagnostici fondamentali nei pazienti affetti da calcolosi renale. I sali di calcio (ossalato di calcio e fosfato di calcio) costituiscono la frazione più consistente (superiore all‘80%). I calcoli di acido urico e quelli di struvite (questi ultimi correlati a infezioni) si osservano nel 5–10 percento dei casi, mentre il resto dei calcoli (di cistina o xantina) assommano a meno del 2 percento dei casi. Per diagnosticare la calcolosi renale sono tra l‘altro necessari anche esami del sangue e dell‘urina, nell‘ambito dei quali viene determinato tra l‘altro il livello di calcio, fosfato, ossalato, acido urico e citrato, nonché il pH dell‘urina raccolta nelle 24 ore. Per informazioni dettagliate sulla posizione e sulle dimensioni dei calcoli renali ancora presenti si deve ricorrere alla tomografia computerizzata. Nel trattamento urologico dei calcoli renali, la litotripsia extracorporea ad onde d’urto (ESWL) ha rappresentato in passato la procedura maggiormente utilizzata per eliminare i calcoli di grandi dimensioni. Con questa forma di terapia si colpiscono e si frantumano i calcoli con onde d’urto altamente energetiche prodotte all’esterno del corpo (extracorporee). I frammenti vengono poi eliminati con l’urina. Oggigiorno si impiega per lo più l’ureterorenoscopia (endoscopia dell’uretere e dei reni), nella quale si introduce un endoscopio nell’uretere attraverso l’uretra e la vescica, e mediante tecnica a ultrasuoni, laser o meccanica si riduce e si rimuove il calcolo. Se nel bacinetto 82105 / 08.13 renale sono presenti calcoli di grande volume che causano un ristagno urinario grave, si ricorre alla nefrolitotomia percutanea. In questa tecnica si pratica una piccola incisione cutanea, nella quale si introduce un endoscopio fino a raggiungere direttamente il calcolo nel rene, che viene sminuzzato e quindi rimosso. Gli interventi chirurgici a cielo aperto per l’asportazione dei calcoli vengono ora impiegati solo in casi eccezionali. La misura più importante per la profilassi di ulteriori episodi dolorosi associati alla litiasi (calcolosi) è la regolare assunzione di sufficienti quantità di liquidi, che garantiscano l’eliminazione di almeno due litri di urina al giorno. Oltre a ciò, è estremamente importante osservare un’alimentazione equilibrata. Il consumo eccessivo di proteine della carne (tutti i prodotti a base di carne, gli insaccati, gli affettati, tutti i tipi di pesce, tutto il pollame e la selvaggina) favorisce la formazione di calcoli di calcio e acido urico e deve essere pertanto limitato tutt’al più a una volta al giorno. Al contrario, verdura e frutta sono alimenti basici, che in Consegnato da: genere contrastano la formazione dei calcoli e pertanto dovrebbero essere consumati diverse volte al giorno. Si raccomanda tuttavia di usare moderazione nel consumo di alimenti e bevande ricchi di acido ossalico (tè nero/verde, tè freddo, spinaci, rabarbaro, arachidi, mandorle, pistacchi, prodotti con crusca di frumento, cioccolato fondente), dal momento che l’ossalato favorisce fortemente lo sviluppo di calcoli. Del resto, in presenza di calcolosi da ossalato di calcio (la nefrolitiasi più comune) non si dovrebbe mai limitare l’apporto di calcio. Infatti, contrariamente alla credenza tuttora diffusa, una dieta povera di calcio non impedisce la formazione di calcoli, ma la favorisce! Per di più, un’alimentazione carente di calcio protratta per diversi anni (per es. con eliminazione di tutti i prodotti caseari) favorisce a lungo termine l’insorgenza di osteoporosi. Sul piano medicamentoso vengono impiegati diversi principi attivi, tra cui il citrato alcalino e l’allopurinolo (i maggiormente noti), così come pure i diuretici tiazidici. Autore: PD Dr. med. Bernhard Hess, Bellariastrasse 38, 8038 Zurigo
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