1-approfondimento-II grado

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Progetto Sicurezza On Line
SICUREZZA DEL COMPUTER
Approfondimento
Scuola secondaria II grado
Il p2p: pericoli legali e sicurezza
La pratica del peer-to-peer, ossia lo scambio di file da computer a computer supportato da
adeguati programmi, può avere diverse finalità. Anche gli scienziati sono soliti scambiarsi i
risultati delle loro ricerche sia attraverso le riviste scientifiche, sia attraverso file messi a
disposizione nelle cartelle condivise di un server universitario o nel computer privato.
Il peer-to-peer praticato dai nostri ragazzi, però, non è sempre finalizzato allo scambio di
materiali prodotti autonomamente, bensì di file (brani musicali, film, interi libri) soggetti a
copyright. In questo caso si ha una violazione delle leggi sul diritto d'autore.
È in atto una discussione molto accanita su quanto il file sharing sia realmente dannoso per le
case discografiche o cinematografiche o non sia esso stesso un supporto per la promozione di
prodotti che altrimenti verrebbero ignorati. Sono in atto anche discussioni sulla opportunità e
sulla efficacia di eventuali provvedimenti legislativi, non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Di per sé il peer-to-peer indica una rete non gerarchica, cioè non basata su client-server, ma
costituita da computer paritari, su cui viaggiano le informazioni digitali. Nel suo utilizzo non c’è
nulla di illegale e gli scambi appaiono verosimilmente sicuri (i dati sono crittografati).
D’altra parte, però, di fatto i giovani molto spesso si danno alla pratica del file sharing in
maniera poco consapevole: la prospettiva di entrare in possesso di brani musicali in formato
mp3 o di film in formato dvx, li porta a non considerare i rischi legali e di sicurezza collegati a
tale pratica.
È bene quindi informare i ragazzi sulle responsabilità cui vanno incontro o fanno andare incontro
i propri genitori.
In Italia è in vigore la legge 128 del 2004, che prevede:

chi scarica file protetti da diritto d'autore - il semplice downloader - è punito con una
sanzione amministrativa pecuniaria di euro 154 e sanzioni accessorie della confisca del
materiale e della pubblicazione del provvedimento su un giornale quotidiano a diffusione
nazionale (art. 171-ter, comma 2, lett. a-bis);

chi condivide, cioè chi è uploader, file protetti da diritto d'autore, anche senza fini di lucro,
viene punito con la reclusione da uno a quattro anni e con la multa da cinque a trenta
milioni di lire (art. 171-ter, comma 2, lett. a-bis).
A
questo
proposito,
si
confronti
http://www.interlex.it/copyright/alcei17.htm
anche
il
sito
Interlex:
Esistono su Internet molti siti e pagine di forum che affrontano i problemi relativi al p2p. Un
altro riferimento importante, che consente anche di comprendere la storia del fenomeno, si può
reperire in:
http://www.p2pitalia.com/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=43.
Sul sito Microsoft Italia sono esposti alcuni consigli pratici:
http://www.microsoft.com/italy/athome/security/online/p2p_file_sharing.mspx
Per approfondire la questione, è infine possibile consultare anche il sito Electronic Frontier
Foundation: http://www.eff.org/IP/P2P/ e il sito US CERT (The United States Computer
Emergency Readiness Team) http://www.us-cert.gov/cas/tips/ST05-007.html
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Virus e malware nei circuiti p2p spamming
I software utilizzati per la pratica del peer-to-peer possono nascondere spyware, pronti a
carpire le informazioni riservate salvate sul proprio PC.
È importante che i ragazzi prendano consapevolezza della necessità di documentarsi a proposito
dei programmi e delle procedure utilizzati per il p2p, prima di utilizzarli a cuor leggero.
Per quanto riguarda la sicurezza del peer-to-peer, vanno presi seriamente in considerazione gli
aspetti legati allo scarso controllo che può essere effettuato sia sui file oggetto di scambio, sia
sui programmi stessi utilizzati per scambiare i file.
La presenza di spyware in questi software, a volte è dichiarata ed è una precondizione al loro
stesso funzionamento (se si disattiva la funzione spyware, il programma cessa di funzionare);
altre volte il risvolto spyware è nascosto. È però possibile fare una ricerca su Internet, digitando
su un motore di ricerca il nome del programma assieme al termine ‘spyware’, per ottenere delle
delucidazioni.
Non sarebbe male inoltre attingere dalla Rete notizie sui programmi che si utilizzano per la
pratica del peer-to-peer, come Morpheus, WinMX, Kazaa, eMule.
Fonti legali
In Rete sono disponibili file musicali che possono essere scaricati in modo gratuito e del tutto
legittimo. Conoscete la licenza Creative Commons?
Essa consente di prelevare gratuitamente alcuni materiali messi a disposizione, fra cui anche
brani musicali:
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0/deed-music.
In molti siti e portali, inoltre, diverse tipologie di risorse sono a disposizione degli utenti del Web
a prezzi accessibili, attraverso procedure di autenticazione e opportuni certificati.
Apple, tramite iTunes Music Store (http://www.apple.com/it/itunes/store/music.html), mette a
disposizione brani musicali a prezzo vantaggioso (0,99 € a brano).
MSN Music (http://music.msn.com) offre, non solo brani musicali, ma anche video e programmi
TV a prezzi similari.
Il fatto che la maggior parte dei file scambiati sia illegale resta tuttavia una realtà. Ci si chiede
spesso se il prezzo dei brani musicali e dei supporti di registrazione non incida sull'entità del
fenomeno, che si è ormai imposto come una significativa realtà molto praticata e che comporta
anche rischi significativi per la sicurezza del computer.
A ogni utente, quindi, la scelta dei comportamenti da tenere, anche se, nel caso dei ragazzi, è
auspicabile che tale scelta sia fatta solo dopo avere consultato i propri genitori.
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