[trento - 14] trentino_aa_fc/trento/14 30/08/12
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14 Spettacoli Giovedì 30 Agosto 2012 Corriere del Trentino TN MUSICA IN QUOTA Bollani e Irene Grandi chiudono i Suoni 2012 SPETTACOLI Il più popolare dei pianisti jazz italiani, Stefano Bollani, chiuderà domani la 18esima edizione dei Suoni delle Dolomiti con un progetto inedito, del quale sarà coprotagonista insieme al suo quintetto I Visionari e a Irene Grandi. In caso di pioggia il concerto si terrà alle 21 al Teatro Navalge, all’esterno del quale sarà allestito un maxischermo. L'appuntamento è per le 14 al Rifugio Fuciade (Val di Fassa. Il compito di porre il sigillo finale a due intensi mesi di concerti e camminate in montagna spetta dunque a Stefano Bollani, già ospite di passate edizione dei Suoni. Nella circostanza il popolare pianista sarà coadiuvato dal suo quintetto I Visionari, comprendente il sassofonista Mirko Guerrini, il clarinettista Nico Gori, il contrabbassista Stefano Senni e il batterista Cristiano Calcagnile. Ospite del concerto la voce graffiante di Irene Grandi. Personalità multiforme, Stefano Bollani non è solo un pianista dal prodigioso talento: dal palcoscenico alla radio e alla televisione, la sua vulcanica fantasia e la sua contagiosa simpatia hanno conquistato da tempo il grande pubblico. Il quintetto I Visionari è uno dei suoi gruppi più collaudati, nato nel 2005 in occasione dell’incisione dell’omonimo album. Con Irene Grandi Stefano Bollani intrattiene da molti anni un rapporto artistico speciale: la cantante toscana è stata tra i primi ad apprezzare le qualità del pianista e il loro sodalizio si è periodicamente rinnovato nel tempo, fino ad arrivare all’album a quattro mani di imminente uscita, cui seguirà un tour invernale. Il Rifugio Fuciade è raggiungibile da Moena in direzione Passo San Pellegrino. In occasione dell’evento è attivo un servizio bus navetta gratuito. Info e prenotazione dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 allo 0462-609674. Per prenotare i biglietti al teatro di Moena, qualora il concerto fosse spostato per maltempo, chiamare a partire dal pomeriggio di oggi il numero 0462-609770. © RIPRODUZIONE RISERVATA Internazionale Groff Il cantante pioniere del crowd-funding «Presto il mio disco finanziato dai fan» Daniele Groff pioniere del crowd-funding per realizzare il suo primo album internazionale. Il cantautore trentino ha dato il la a un’interessantissima iniziativa già in voga negli Stati Uniti per produrre l’atteso progetto in lingua inglese a cui sta lavorando negli ultimi anni. Si tratta di una piattaforma on line sull’esempio dell’americana Kickstarter attraverso cui la gente può supportare con un versamento e diventare co-produttore del disco o dell’opera d’arte in questione. Daniele si è appoggiato alla piattaforma francese Ulule, che ha accolto con entusiasmo questa iniziativa seminale da parte di un’artista italiano. L’obiettivo è raccogliere diecimila euro entro il primo ottobre per coprire i costi di produzione e registrazione del disco, che verrà realizzato in Inghilterra, con la possibilità di ricevere in anteprima il disco autografato o bonus sempre più consistenti a seconda della somma versata. Ne abbiamo parlato nel dettaglio con lo stesso Daniele Groff, raggiunto al cellulare nella sua abitazione romana. Per ulteriori informazioni: http://it.ulule.com/groff. Com’è nata l’idea di finanziare il disco ricorrendo al popolo della rete e dei fan che da anni aspettano questo nuovo album? «Si tratta di una forma di crowd-funding, che si potrebbe tradurre con finanziamento da parte della folla, nata negli Stati Uniti e ancora poco nota in Italia. Una mia amica musicista di Los Angeles che vive a Roma mi ha raccontato che per produrre il suo album si è appoggiata a Kickstarter, la piattaforma più in voga negli Stati Uniti con un giro di oltre sette milioni di dollari. Ho fatto una ricerca a livello europeo e in Francia ho scoperto Ulule, che a sua volta mi ha contattato e proposto il progetto. Trovo molto bella e moderna questa forma di condivisione che consente al fan, all’amico o alla gente comune di diventare coproduttore del disco. C’è il valore aggiunto dell’entusiasmo per cui mi sono inventato delle ricompense in crescendo a seconda della quota che viene versata. C’è poi una tutela a Trentino danza Parla l’artista che insegnò a Michael Jackson Stone ai ballerini di Tesero «Amate la cultura hip-hop» Penultimo giorno di lavoro per gli allievi e gli insegnanti radunatisi da tutto il mondo a Tesero, dove si sta svolgendo la settimana di Trentino Danza Estate. Tra i vari corsi attivati, anche quello di danza hip hop condotto da Tony Stone, che da ormai una decina di anni insegna a Tde a centinaia di giovani ballerini, alcuni dei quali stanno spiccando il volo verso il mondo del professionismo, come il trentino Simone Valer che tra breve partirà per gli Stati Uniti. Tony Stone ha creato le coreografie per grandi nomi della scena internazionale quali Michael Jackson, Justin Timberlake, Beyonce, Destiny’s Child, Jennifer Lopez, Britney Spears e molti altri. Tony Stone analizza la sua esperienza con gli allievi di Trentino Danza Estate: «È bellissimo — dice — vederli crescere anno dopo anno e osservare come la loro tecnica migliori. Il livello dei ragazzi che vedo a Trentino Danza si alza sempre più grazie al loro impegno. Lavorare con i giovani in generale è la cosa che amo di più: è un continuo scambio che mi dà grandi soddisfazioni. Sicuramente maggiori del lavoro con i professionisti». Stone non è avaro di insegnamenti e suggerimenti: «Ovviamente il mio primo suggerimento è sempre quello di insistere e di non perdersi mai d’animo se un passo non riesce subito: arriva con il tempo. Ciò che consiglio principalmente è di entrare mentalmente nella cultura hip hop, quindi di non pensare solo a questa danza come a un movimento ginnico. È una danza in continua evoluzione, gli stili cambiano di anno in anno, esistono tante correnti, tanti generi e sia noi coreografi sia gli allievi stessi devono essere pronti ad adattarsi a questi cambia- menti e soprattutto a studiarli per conoscerli». Stone ha preparato molti personaggi famosi e si sente a suo agio a lavorare con le star: «Amo molto — conclude — lavorare con loro perché il livello dei ballerini con cui preparo le coreografie è molto alto. Il mio compito in questo caso è quello di mettere in risalto l’immagine della star e fare in modo che i ballerini creino una specie di quadro che ha al centro la figura principale. Li ho amati tutti, ma in particolare ho apprezzato molto la grande umiltà e precisione di personaggi come Michael Jackson e Barbra Streisand. Di loro ricordo la grande puntualità, l’impegno e ovviamente la loro grande conoscenza della musica che mi permetteva di creare una fusione perfetta tra il movimento e la musica, appunto». Per il pubblico, questa sera si sfideranno sul palcoscenico del teatro comunale di Tesero, in occasione del Contest di Hip Hop 1vs1 e di Break Dance 2vs2, i b-boys del Trentino Alto Adige e giovani da tutta Italia e dall’estero: appuntamento alle 21. La serata sarà visibile anche in diretta sul sito www.idealweb.it. Claudia Gelmi © RIPRODUZIONE RISERVATA favore del finanziatore per cui se alla scadenza non viene raggiunto l’obiettivo i soldi vengono restituiti». Quindi l’obiettivo è di raggiungere i diecimila euro entro il 1˚ottobre? «Per ora ci siamo dati questa scadenza: l’iniziativa è partita il 1˚ agosto ma adesso comincia il lavoro di comunica- Al lavoro Il trentino Daniele Groff si è appoggiato alla piattaforma francese Ulule zione vero e proprio. Ieri sono stato intervistato da Arianna Campoli nell’ambito di Last Minute ai microfoni di Radio 1 Rai, dove ho presentato il progetto. So che è ambizioso ma mi sono sempre piaciute le sfide». A che punto è il disco dal punto di vista della scrittura e degli arrangiamenti? «In quest’ultimo periodo sono tornato al primo amore, ossia a comporre le canzoni al pianoforte, anche perché per lavoro ho cominciato a dare lezioni private a Roma. Le canzoni principali sono pronte e credo che nel giro di un mese si potrebbe completare tutta la fase di registrazione, produzione e masterizzazione. L’am- biente musicale anglosassone è sicuramente più esigente, per questo ho scritto tanto e selezionato tantissimo. Credo che arrivare anche solo alla metà della cifra ipotizzata sarebbe un goal enorme che metterebbe ulteriormente le ali a questo progetto cui tengo molto». Fabio Nappi © RIPRODUZIONE RISERVATA