Mantis religiosa (Linnaeus , 1758)
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Mantis religiosa (Linnaeus , 1758)
[email protected] Mantidi Lovers Italia www.mantidi.wix.com/mantidilovers Mantis religiosa (Linnaeus , 1758) Difficoltà di allevamento: * (Facile=*, Media=**, Difficile=***) Tassonomia: Famiglia Mantidae, Sottofamiglia: Mantinae Provenienza: Originaria dell’Africa, è attualmente la mantide con la più ampia distribuzione: il suo areale si estende dall’Europa occidentale all’Europa orientale, e dall’Africa Mediterranea alla Germania centrale, dove è considerata specie protetta. E’ stata introdotta anche in Nord America, probabilmente in modo accidentale. Descrizione: I maschi adulti misurano circa 6 cm, mentre le femmine più o meno 7 cm. Gli adulti di entrambi sessi sono alati. Il capo, triangolare e molto mobile, presenta occhi globosi. Il torace è più o meno romboidale, con gli angoli laterali smussati. Le ali dei maschi superano la lunghezza dell’addome, mentre quelle delle femmine si fermano quasi a livello dei cerci; al di sotto delle tegmine si nascondono un paio di ali membranose trasparenti, usate spesso dai maschi per volare attivamente. La colorazione varia dal verde scuro al verde tendente al giallo, a seconda di genetica, temperatura e umidità. Potreste pensare che non possiedano nessuna forma di mimetismo… Provate a trovarne una in un campo di graminacee! A parte questa provocazione, il mimetismo è di tipo criptico: si tratta infatti della mantide per eccellenza, il tipico predatore d’attesa che tutti noi abbiamo visto almeno una volta d’estate o nei documentari. Ciclo vitale: Per le Mantis religiosa nostrane va da aprile/maggio ad inizio ottobre. I maschi muoiono verso fine settembre, mentre le femmine vivono ancora circa un mese per deporre le ooteche. Allevamento: Una delle mantidi più facili da allevare. I soliti bicchieri da 0,2 l sono molto adatti ai neanidi. Ovviamente un neanide un bicchierino, arredato con substrato di carta assorbente ed un pezzettino di rafia, fieno o legnetto. L’importante è lasciare comunque abbastanza spazio per compiere la muta senza intralciare negli oggetti di arredamento. Crescendo, andranno spostati sempre separatamente in nuovi bicchieri o contenitori di dimensioni adatte alla loro taglia (la regola è altezza pari a 2,5 volte la lunghezza della mantide, e larghezza pari a quella della mantide con le zampe posteriori distese). Ogni singolo adulto può essere ospitato in un piccolo terrario da 20x20x20, arredato con carta assorbente sul fondo e qualche ramo di salice o fico. Alternativamente, si può inserire qualche graminacea e ricreare l’habitat di origine. Comunque sia, non dovrà mancare una corretta aerazione. Quanto al cibo, i neanidi accettano tutti gli insetti che fanno parte del plancton dei campi, drosofile comprese. Se somministrate il plancton dei campi, assicuratevi che nel luogo di raccolta non si utilizzino pesticidi o altre schifezze chimiche. Crescendo, anche le dimensioni delle prede dovranno aumentare: cosìcchè, potrete somministrare blatte, falene, ortotteri (grilli e cavallette), etc. Non provate a dare ragni, cimici o altri animali potenzialmente tossici/pericolosi: metterete solo a rischio la salute della vostra mantide. Essendo una specie di climi temperati, potrete godere della sua Ilaria Porcu William Di Pietro [email protected] Mantidi Lovers Italia www.mantidi.wix.com/mantidilovers presenza soltanto durante i mesi più caldi dell’anno; nel nostro Paese, il periodo da aprile a fine ottobre è quello in cui M.religiosa in natura nasce, cresce, si riproduce e quindi muore all’arrivo dei primi freddi autunnali. Alle nostre latitudini, Mantis religiosa può disporre di risorse appena sufficienti per produrre una generazione all’anno. Ciò non toglie comunque che nei paesi subtropicali e tropicali, questa specie possa produrre più generazioni senza diapausa invernale. Riproduzione: Mi riferirò alla riproduzione delle M.religiosa italiane. Verso agosto, a 15 giorni dopo l’ultima muta, sarà possibile tentare l’accoppiamento. Ovviamente la femmina andrà distratta con una preda; dopodiché si potrà avvicinare il maschio. Ho accoppiato questa specie di sera, tenendo i partner in contenitori distanti e separati fino al momento dell’incontro: questo per evitare, oltre al cannibalismo della femmina, anche l’assuefazione del maschio ai feromoni di quest’ultima. La copula dura circa tre ore (secondo la mia esperienza, sono curioso di sapere se avete osservato durate diverse). Ultimato l’amplesso, potrete separare i partners nei rispettivi terrari/contenitori. Se tutto sarà andato nel verso giusto, l’indomani la femmina espellerà la spermatofora vuota, lasciandola cadere sul fondo del contenitore. Da dopo circa 10 giorni fino alla fine della sua vita, quest’ultima deporrà ooteche spugnose, in grado di resistere ai rigori invernali. A questo proposito, un’ooteca di Mantis religiosa è stata in grado di schiudere dopo un inverno a 21°C in Svizzera (Meylan, 1930). Non esistono dati esatti sulla durata minima della diapausa invernale. L’importante è comunque assicurare almeno 4 o 5 mesi a temperature comprese tra 5 e 10°C, per far schiudere neanidi sani (pare proprio che faccia bene ai piccoli passare l’inverno al freddo). Se tutto sarà andato per il verso giusto, verso aprile/maggio si schiuderanno le prime ooteche. Curiosità: Come già accennato, la colorazione di questa specie è abbastanza variabile: alcuni studi (Battiston & Fontana, 2010), sono stati condotti per mettere in luce i fattori che inducono tali variazioni cromatiche nella livrea; ne è emerso che la base è si genetica, ma nel corso della stagione estiva cambiamenti di temperatura ed umidità innescano viraggi cromatici nelle mantidi. In particolare, alla nascita ci saranno individui verde scuro e verde chiaro: i primi saranno selezionati positivamente, mentre i secondi negativamente, visto che risulteranno maggiormente visibili ai predatori. E’ stato visto che temperature alte e basse umidità stimolano le mantidi a mutare mantenendo la colorazione verde scura; al contrario, abbassamenti di temperatura, uniti ad innalzamenti di umidità (tipici di fine agosto inizio settembre), stimolano le mantidi ad assumere nello stadio successivo (o in quello adulto) colorazioni verdi tendenti al giallo. Questa è una buona strategia, se si considera che le piante abitate da questa specie (Rosacee e Graminacee) sono proprio verdi scure a giugno-luglio e giallo paglierino ad agosto-settembre. Cambiando discorso, Mantis religiosa è una specie cosmopolita che sicuramente conta qualche sottospecie, ma studi approfonditi a proposito sono necessari; la cosa importante è che in ogni regione italiana o paese (europeo e non) ha leggi o norme che ne consentono o no la cattura e detenzione in cattività. Per esempio, in Germania è vietato catturarle, ucciderle o venderle; per l’Italia, consiglio di visitare questo link http://www.socentomit.it/public/?page_id=57. Citazioni: Roberto Battiston, Paolo fontana, 2010.- Colour change and habitat preferences in Mantis religiosa (Bulletin of Insectology 63 (1): 85-89, 2010). Ilaria Porcu William Di Pietro
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